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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/14 in tutte le aree

  1. Questo è il mio Principe Azzurro...mi aveva stancato e l'ho trasformato in...rospo... :angel: :8):
    4 punti
  2. Buonasera a tutti, non ho letto tutta la discussione, mi riprometto di farlo in seguito perchè vorrei capire come siete arrivati a farvi queste domande, che all'apparenza sembrano di semplice risposta ma in effetti non lo sono visto che si deve entrare nella psicologia di persone vissute quasi 1000 anni fa. Si potrebbe aggiungere anche un'altra domanda volendo, perchè ad un certo punto queste forme sono state abbandonate? Però forse avete già affrontato questo punto e troverò la risposta leggendo la discussione. Per quanto riguarda il caro amico Zecchiere non avrò problemi a contattarlo ed a metterlo poi in contatto con qualcuno di voi se vorrete, l'unica raccomandazione che vorrei farvi è quella di "prenotarlo" con molto anticipo per la prova, o manifestazione che sia, che vorrete fare perchè è una persona molto impegnata su vari fronti. Vi posto due foto, nella prima potete vedere Marco Guglielmi, il Magister Monetae, è di Viterbo, in azione e nella seconda il Nepesino, moneta di fantasia disegnata e coniata da Marco in rame ed anche in argento, ma si potrebbe anche in oro volendo, in occasione dell'evento numismatico "Monete e Medaglie della Tuscia" che ha avuto vita l'8 Giugno 2013 a Nepi. Resto a vostra disposizione per qualunque cosa io possa essere utile. Buona serata a tutti, Giò :)
    4 punti
  3. Può essere....ma intanto cominciamo a buttare nel cesso tutti gli ordinativi per F35 , per portaelicotteri o portaerei e amenità varie e affini, che ci servono come un dito in un occhio, visto che, F35 o no, non avremmo comunque alcun peso militare in un eventuale conflitto, senza " protezioni" esterne....e cominciamo a tagliare le spese per gli armamenti e impieghiamo quei soldi per qualcosa di più costruttivo che , ad esempio, 19 Maserati quattroporte per i gallonati della difesa.....chiudiamo un po' di quei baracconi ingoia soldi che sono le caserme militari e così via.....secondo me qualcosa si recupera e non si perde assolutamente nulla.....e questo, non perché i nostri soldati siano da buttare o non siano validi, ma solo perché in ogni caso non avremmo che poco o alcun peso militare........anche se siamo negli anni 2000, noi siam sempre quelli degli scarponi di cartone nella campagna di russia......non abbiamo risorse nostre e continuiamo a usare i soldati come carne da cannone......dite di no? ...ok, allora andate a vedere quanti ne stanno morendo di uranio impoverito e come , lo stato, se ne sta amorevolmente preoccupando.....non c'è nulla da fare, siam sempre ai tempi delle decimazioni......
    4 punti
  4. 3 punti
  5. Post meravigliosi, mi sorge una domanda nell'oceano della mia ignoranza: Se il sottile tondello piatto e rotondo (nb rotondo e non di altre forme) viene batuto e la scodellatura si produce in quel momento all esterno dei 2 conii, non sarebbe naturale avere come risulato una scodellatura con perimetro leggermente ondulato a causa della piegatura?
    3 punti
  6. Cara Monbalda, io conosco il 'lange Schilling' bavarese, cioè un soldo da 30 denari, anziché i consueti 12 (in pratica il corrispettivo del mancuso di conto in Italia, pari al bisante d'oro) attestato dal X almeno fino al XII secolo. Ci ho anche scritto sopra, perché proprio quel 'soldo lungo' giustifica, secondo me, le origini del sistema monetario aquileiese (ne parlo anche nel mio Contributi di Storia monetaria, nel capitolo sul Friuli). In Italia non mi pare di averci mai sbattuto contro, ma immagino voglia indicare una stessa unità di conto con due corsi diversi, uno più alto ed uno più basso (beh, questo era facile). Non mi stupirei, per concludere, che i contraenti del documento possano chiamarsi Lotte, Wille, Gotifredus o Bernhardus. Approfitto per spiegare perché in genere un documento in copia non può essere considerato attendibile riguardo alla valuta citata, anche se il contenuto risulta del tutto attendibile e confermato da mille elementi (non è il caso del documento di Falier, che è originale) . Molto spesso infatti, storici e appassionati mi hanno contestato questa rigidità, sostenendo che se il documento è buono, tutto deve essere buono. Il fatto è che quando si copiava un documento è perché questo giuridicamente aveva ancora valore, e quindi anche l'importo monetario doveva essere comprensibile alle persone interessate. Quando capitava che la valuta era sconosciuta, perché troppo antica o straniera, molto probabilmente i notai la trasformavano nella valuta del loro tempo, oppure, più spesso, nella valuta più antica di cui conoscevano il rapporto di cambio con quella in uso al momento. Ecco perché in documenti del X-XI secolo, copiati nel XIII-XIV secolo, noi troviamo spesso registrate valute di XII secolo, il che ovviamente ingolosisce molti appassionati locali riguardo all'antichità della loro zecca Notte, Andreas
    2 punti
  7. Giusto per fare chiarezza nei confronti di chi ci sta seguendo da mesi ma non ha capito molto sulla questione Napoli - Lanciano, ricapitoliamo: 1) Esistono dei privilegi di epoca aragonese che autorizzano Lanciano a battere moneta, e questa non è una novità http://ilportaledelsud.org/bcnn1939b.pdf 2) Esiste un documento datato 1494 noto a tutti come "editto di Terracina" nel quale è scritto che Giancarlo Tramontano (maestro di zecca) può apporre le proprie iniziali (ad esempio "T") sulle monete battute a Napoli e L'Aquila. Cfr pagina 32 di questo articolo http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm ....... e FIN QUA CI SIAMO .............. Il problema è sorto però, ti prego di correggermi se mi sbaglio, quando una mattina ti sei svegliato e con un lampo di genio hai accorpato queste due fonti documentali classificando per esclusione a Lanciano tutte quelle monete che non hanno sigla, non ti sei limitato a pubblicare un testo che esamina la fonte documentale con relativi riscontri su un determinato tipo di moneta, sei partito in quarta declassificando decine di tipologie di monete napoletane dai numerosi testi finora pubblicati e li hai forzatamente classificati come "zecca di Lanciano" ........... il tutto senza fare alcuno studio sui conii, stili, punteggiatura ed iconografie varie. Ma veniamo ad oggi: Correva l'anno 2014 (mese di aprile), 1) trovi analoghi privilegi che riportano la data 1608 e adoperi lo stesso criterio di classificazione per le monete di questo periodo. Ora cosa dovremmo fare noi? Personalmente mi compiaccio con te per la ricerca archivistica ma mi dissocio categoricamente dal tuo criterio di classificazione, è qui il punto, non è scritto da nessuna parte che le monete non siglate sono di Lanciano. Ti ricordo che l'onere della prova spetta a te e non a noi: sei tu che devi trovare un documento che parla di monete senza sigle battute a Lanciano, fin quando tale documento non verrà fuori, te lo dico davvero a malincuore, hai fatto un vero salto nel vuoto.
    2 punti
  8. Buongiorno @@mfalier, la citazione di cui parli è molto interessante. Sembra fare 'il paio' con un'altra, parmigiana, che però è di circa un secolo dopo (5 agosto 1181), nella quale si citano imperiali grossi, quando i grossi ancora non esistevano... Questa seconda citazione è stata generalmente interpretata come un'indicazione ad una moneta più pesante rispetto ad un'altra che viene sottinteso essere più leggera. In questo periodo esistevano già i denari terzoli e quindi si può pensare che l'espressione fosse utilizzata per indicare le monete di Milano che 'terzoli non erano'. Secondo me la citazione che hai trovato tu si potrebbe provare ad interpretare nello stesso modo: come un riferimento ad un tipo di moneta più pesante, migliore,in una parola, inforziata, rispetto ad un'altra, più leggera o svalutata. @@monbalda, @@giollo2, cosa ne pensate? Cari saluti, Teofrasto
    2 punti
  9. e la più bella ... Taglio: 50c Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Condizioni: BB Città: Palermo
    2 punti
  10. Colgo l’occasione della comparsa nella prossima asta n. 77 di NAC del suo pezzo forte nel settore greco per discutere delle peculiarità di una particolare serie di Siracusa, firmata da Kimon e unanimemente considerata uno dei massimi capolavori dell’arte incisoria greca. La moneta in questione è classificata con Tudeer (Die Tetradrachmenprägung von Syrakus, Berlino 1913), che, pur vecchiotto e con una ristampa anastatica di Forni nel 1983, resta ancora il riferimento per la serie dei tetradrammi di Siracusa ad opera dei “Maestri firmanti”, nel tardo V secolo a.C. Più esattamente è il Tudeer n. 79 (formato dalla combinazione dei conii D/28 e R/54), la seconda della breve serie con la testa frontale di Siracusa (Tudeer 78-81) Tudeer 79 (D/28 – R/54) Lotto n. 17 Tetradrachm signed by Kimon circa 405-400, AR 16.90 g. Head of Arethusa facing three-quarters l., wearing pearl-shaped pendant and necklace over collier ornamented with pearls; hair flowing in loose tresses; across her forehead, ampyx, on which the signature KIMΩN. Around, two dolphins swimming among the locks and a snout of a third emerging from curls l. Above, outside dotted border, APEΘOΣA. Rev. ΣYPAK – OΣIΩN Fast quadriga driven l. by chiton-clad charioteer, holding kentron and reins; above, Nike floating r., holding wreath to crown the charioteer. Beneath the two further horses, an overset column (meta); in exergue, ear of barley l. Rizzo pl. XLVIII, 10 (this obverse die). Gulbenkian 292 (these dies). Kraay-Hirmer 122 (this obverse die) and 123 (this reverse die). Kunstwerke der Antike F60 (this coin). Schefold WM 492 (this coin). Tudeer 79 (these dies). Extremely rare and undoubtedly the finest specimen known. Inizio con la traduzione in italiano della lunga nota del catalogatore di NAC, con alcune piccole mie correzioni. E’ il più grande capolavoro di arte numismatica greca e il lavoro di uno dei più talentuosi maestri incisori del periodo, Kimon. A nostro parere è la più bella moneta greca in mani private. Di stile sublime, coniato in alto rilievo su un ampio tondello e perfettamente centrato, con meravigliosa vecchia patina da collezione e buon splendido. Da vendita ex Leu 76/1999, n. 57 (illustrata sulla copertina). Dalla collezione di Robert Käppeli (acquistata prima del 1960). Anche se la rappresentazione della testa frontale può essere diventata familiare a Anfipoli , Larissa , Rodi e Tarso nel IV e III secolo a.C., essa raramente è stata tentata in Occidente. I pochi conii con testa frontale dalla Sicilia sono riconosciuti capolavori, tra i quali questo fenomenale opera di Kimon, la cui Aretusa Soteira è diventata un modello per gli artisti di tutto il Mediterraneo. La ricchezza del lavoro di questo artista non può essere sottovalutata, per lo stile e per la composizione di questa moneta, il lavoro è essenzialmente perfetto. I dettagli del ritratto di Aretusa sono riccamente incisi, con l’impatto intensificato dai giocosi delfini che sfrecciano attraverso le ciocche di capelli che galleggiano nelle acque circostanti. Katherine Erhart , nella sua dissertazione sulla testa frontale nelle monete greche, tesse la lode : " ... il maestro - incisore Kimon ha creato una testa frontale della ninfa della fontana, che è senza dubbio la più bella moneta di tutti i tempi, applaudita dagli antichi incisori di conii e pure dai critici moderni... Nessun altro incisore, né prima né dopo, ha così magnificamente sfruttato il potenziale compositivo del piccolo tondello circolare della moneta circolare. " La combinazione del dritto raffigurante “Aretusa la Salvatrice” con un rovescio dedicato a un auriga vittorioso e la qualità innovativa e straordinaria degli conii permettono di considerare come una emissione commemorativa. Come tale, essa è stata associata con la sconfitta della flotta ateniese a Siracusa nel 413 a.C. oppure [con maggiore verosimiglianza] con la buona sorte dei Siracusani durante l'invasione cartaginese altrimenti devastante della Sicilia nel 406/5 a.C. Questa emissione ha interrotto quasi un secolo di tradizione siracusana utilizzando questo ritratto come il rovescio piuttosto che il contrario. Questa decisione probabilmente risiedeva in un problema di ordine pratico, dal momento che il conio del rovescio è più vulnerabile in quanto assorbe tutta l'energia del colpo di martello. Solo pochi anni prima uno dei due conii del rovescio con testa frontale inciso da Eukleidas (Tudeer conio rovescio n. 37) ha sviluppato una fatale rottura sotto il mento di Atena che si è ampliata con ogni successivo colpo di martello. [Per questa moneta cfr. una precedente discussione]: http://www.lamoneta.it/topic/111970-siracusa-tudeer-58/ Questo fatto deve aver guidato la decisione di Kimon. Tuttavia, dopo l’ambiziosa testa frontale di Kimon, il ritratto nei tetradrammi a Siracusa è tornato ad essere di profilo e sulla conio di rovescio. Infatti bisogna attendere fino ad Agatocle, verso la fine del IV secolo, per rivivere il tetradramma siracusano con la testa spostata al dritto, in linea con le altre zecche greche dell'epoca. Il lavoro di Kimon per questa emissione è costituito da due conii di rovescio e due conii di diritto. Entrambi i conii del diritto sono stati combinati con i due conii del rovescio, e nessuno dei quattro conii è stato utilizzato in combinazione con qualsiasi altro conio – una ulteriore evidenza che si è trattata di una emissione preparata per un'occasione speciale. Considerando lo sforzo speso da Kimon, vale la pena di commentare i meriti relativi ai suoi quattro conii, tre dei quali firmati da lui. Entrambi i conii del diritto sono creazioni magistrali e uniche, ma se si deve scegliere il conio più completo esso sarebbe il conio Tudeer n. 28, quello utilizzato per coniare questa moneta. Il ritratto su questo conio è più maturo e concentrato di quello del successivo conio Tudeer n. 29, in cui lo sguardo di Aretusa è coinvolgente, seppure incerto. Entrambi i conii hanno arrangiamenti ugualmente giocosi dei delfini, ma in questo conio sono incisi in maniera profonda e netta, mentre nel conio 29 sono incisi in maniera più leggera, quasi come se ci fosse un ripensamento. Il conio 29, tuttavia, è di maggiore interesse accademico in quanto reca ∑Ω ( abbreviare ∑Ω TEIPA, '”salvatore” o “liberatore”) abilmente nascosto nei riccioli di capelli di Aretusa. Entrambi i conii del rovescio mostrano una quadriga in elevata azione, vista con una leggera angolatura. Essi rappresentano brevi istantanee di una pariglia vincente di cavalli che sta girando la curva in quanto l’auriga cerca di contenere la potenza collettiva della sua pariglia. I conii del rovescio sono così diversi nelle loro modalità che è impossibile fare una scelta sulla base del solo merito, e potremmo concludere che essi sono ugualmente completi. Il conio utilizzato per questa moneta, Tudeers n. 54, è vivace e potente, ma possiede ancora un senso di formalità che viene amplificata dall’insolita postura eretta di Nike, che avanza verso il conducente. Le teste dei cavalli si muovono indietro seguendo una precisa disposizione che in questo periodo era diventata canonica a Siracusa : i cavalli più esterni mantengono una postura relativamente controllata poiché le teste dei cavalli interni sono girate selvaggiamente. Il posizionamento di una meta (la colonna che segna la svolta della corsa) caduta sotto i cavalli da solo aggiunge al dramma della scena. L’altro conio di rovescio di Kimon per questa serie, Tudeer n. 53, presenta una scena più instabile. Il conducente, con il pungolo impegnato , viene messo alla prova dalla sua pariglia, che si impenna all’indietro con grande forza, forse perché l'auriga ha chiesto qualcosa di inaspettato. Senza essere disturbata dal caos sottostante, Nike fluttua sopra tranquillamente, giungendo fuori a coronare il conducente. Possiamo notare che in questo conio firmato l'artista si diverte a mostrare gli zoccoli del cavallo al comando oltre il bordo lineare. Durante la stesura della sua nota su questa moneta per la sua comparsa in Leu 76 , il dott. Alan Walker ha commentato: "Potrebbe anche darsi che nel 1787 era una testa frontale in un tetradramma di Kimon, come questo, una moneta che sappiamo essere stata nella collezione Torremuzza, a ispirare Goethe per le sue rapsodie sopra la fresca bellezza delle monete rispetto alle rovine polverose visibili nella campagna. " Per confronto riporto alcuni esemplari, di sicura autenticità, da musei. Berlino 18205390 (ex 1906 Loebbecke) g. 17,24 Berlin, 18205398 (ex 1873-175) g. 17,26 Paris, Luynes 1227 g. 17,05 Richiamo l’attenzione che il pezzo NAC ha la particolarità di mostrare alcuni dettagli della firma dell’incisore Kimon sull’ampyx, normalmente illeggibile in quanto l’ampyx è molto in rilievo e quindi facilmente soggetto all’usura con inevitabile cancellazione delle lettere del suo nome: Un altro dettaglio è la presenza di una doppia legenda APEΘOΣA, oltre il bordo lineare del diritto, alle ore 12: questo particolare non mi sembra approfondito da nessuna parte e ho trovato un solo altro esemplare che ne riporta, quello di Parigi (i due esemplari di Berlino hanno tondelli leggermente più stretti e mancherebbe lo spazio): In ogni caso mi sembra curioso come i due esemplari, NAC e Parigi, mostrino una simile doppia ribattitura. Forse gli addetti alla coniazione avevano avuto qualche problema a posizionare all’incudine un conio estremamente innovativo come quello con la testa frontale di Kimon….. (continua)
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  11. qu3ll0 sei ottimista. Questa crisi non finisce tra un paio d'anni, come vogliono farci credere. Si tratta di un consolidamento ad un livello più basso delle nostre ricchezze. Temo che le vacche grasse dei tempi d'oro (anni 80 e 90, fino a quando è arrivato l'euro ad ucciderci) non le vedremo mai più. Il che significa grossa crisi per la numismatica. Se il numero dei collezionisti diminuisce (come sta accadendo) il valore delle nostre collezioni si abbassa notevolmente.
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  12. Eccomi. Alcune precisazioni a mio avviso mancanti nel ''protocollo'' dell'esperimento: - dimensioni del pentagramma (chiamato d'ora in poi tondello) : mm 34 nella parte più larga. - spessore del tondello: mm 0,6 circa - il metallo è probabilmente acciao. Con queste caratteristiche il tondello è sicuramente molto resistente, ben di più di qualsiasi lega contenente oro ed è ben più spesso. Il tondello si presenta piatto al centro per circa 12-13 mm. Sulla parte concava presenta i segni del colpo e su quella convessa traccia del materiale su cui era posato. Quindi niente vuoti al centro. Ed ora la parte più interessante. Il bordo si è alzato di 3 millimetri omogeneamente intorno alla traccia del bordo. Credo proprio che l'esperimento abbia avuto un esito piuttosto interessante. Arka
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  13. Ahahah ho paura... :rofl: Ma quel rospo abita nel tuo giardino oppure lo tieni in casa e lo porti con il guinzaglio a fare i bisogni di fuori? :D -donty-
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  14. E ancora non mi conosci bene... :dirol:
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  15. moneta che vale oppure no ? oppure no....
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  16. Complimenti per la lettura, ma temo che molte cose siano cambiate, riguardo soprattutto alle attribuzioni. Poi non occorre essere così pessimisti sugli studi del passato: c'è una buona bibliografia sull'estetica monetale in Italia. Ne invio un po' a beneficio di questa discussione, soprattutto in riguardo al ritratto rinascimentale. Per Dabbene, pssss, parlo piano perché non sentano quelli della sezione Veneziana, che poi si gasano, ma la prima lira da 20 soldi fu battuta a Venezia nel 1472, poi a Milano - E. Bernareggi, Monete d’oro con ritratto del Rinascimento italiano 1450-1516 (Milan, 1954) " ‘Notizie sulla produzione della zecca di Milano nel periodo sforzesco in documenti d’archivio’, Annali: Istituto Italiano di Numismatica 18-19 (1971-2), 265-79. " ‘Monete d’oro con ritratto del Rinascimento italiano. Un aggiornamento’, NAC 4 (1975), 299-329. " ‘Una moneta d’oro inedita di Milano: il fiorino di Azzone Visconti’, NAC 11 (1982), 331-41. " ‘I precursori del Rinascimento nel ritratto monetale Italiano’, in Proceedings of the 9th International Congress of Numismatics, Berne 1979, vol. 2 (Louvain-le-Neuve, 1982), 909-17. " ‘La monetazione milanese dal 1450 al 1600’, in Gorini (ed.), La zecca di Milano: Atti del Convegno internazionale di studio, Milano 1983 (Milano, 1984), 359-76. - L. Cogliati Arano, ‘La monetazione di Luigi XII ed i suoi precedenti sforzeschi’, in Gorini (ed.), La zecca di Milano: Atti del Convegno internazionale di studio, Milano 1983 (Milano, 1984), 377-401. - H. Nussbaum, 'Ritratti di principi su monete italiane del Quattrocento' (H. Nussbaum, Introduzione e traduzione a cura di F. Saetti), Panorama NUmismatico, 60 (gennaio 1993), 61 (febbraio 1993), 62 (marzo 1993) traduzione ital. dell'articolo uscito nella ZfN del 1925 - A. Saccocci, ‘Aspetti artistici della monetazione italiana del Rinascimento’, in A testa o croce: immagini d’arte nelle monete e nelle medaglie del Rinascimento, ed. G. Gorini, A. Parise and A. Saccocci (Padua, 1991), 11-65. - Saetti F., Il ritratto monetale di Federico da Montefeltro e la pala Montefeltro in Brera RIN, 106 (2005), 247-58 + vari articoli nella RIN dal 1998 al 2004 - L.Travaini, I capelli di Carlo il Calvo. Indagine sul ritratto monetale nell'Europa medievale (Roma, 2013), ove si trova la bibiografia precedente della stessa autrice sulll'argomento - V. Vettorato, 'Il ducato d'oro con ritratto di Borso d'Este signore di Ferrara (1450-1471)', NAC 37 (2008), 441-62
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  17. Salve, Altrove, a quanto pare, questo anno 1733, gli incisori avevano una grande liberta...
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  18. Analogo discorso per le monete di epoca aragonese, ne abbiamo già parlato, anche in quel caso abbiamo gli stessi privilegi per Lanciano ma non esiste alcun documento riguardante coniazioni effettivamente avvenute in questa città, ma la cosa più importante è che non esiste alcuna prova o documento che attesta che le monete senza sigle del periodo compreso tra il '400 e il 1640 siano attribuibili a Lanciano. E' questo il punto: una città autorizzata a battere moneta non vuol dire che abbia poi effettivamente coniato. Non esistono documenti riguardanti tirature o conteggi vari.
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  19. La mia collezione di avatar!! Veramente originale come sfondo :) __________________________________ ciao
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  20. Bella questa funzione, ma è nuova, non l'avevo mai vista questa Opzione sul Profilo. @@Nikita, ho messo il tuo quadro raccoglitore di Avatar come sfondo...è bellissimo, vai a guardarlo. Lo sto facendo stampare, peccato che la risoluzione non permette di farne un formato poster ma mi accontento. Ciao
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  21. Ringrazio gli utenti che mi hanno dedicato attenzione, in effetti la mia proposta può sembrare alquanto bizzarra soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, tuttavia io ritengo che concentrare attenzione e sforzi sulla cultura sia uno dei modi più efficaci per rispondere alle fasi di crisi strutturale come quella attuale, la nostra è una crisi di civiltà ed è necessario rispondere approfondendo il significato e la conoscenza di ciò che siamo, della nostra storia in tutte le sue dimensioni, e anche una biblioteca numismatica può aiutare non poco in questo, la numismatica è una disciplina di nicchia il cui studio è coltivato da pochi, ma possiede un grande potenziale per avvicinare, affascinare e permettere l'approfondimento anche di altre discipline che in qualche modo sono connesse al mondo delle monete e medaglie, penso all'economia, all'iconografia e alle arti figurative, ai diversi ambiti della storia di ogni epoca e luogo, purtroppo però questo potenziale difficilmente può essere sviluppato pienamente a causa della difficoltà di reperimento delle fonti di conoscenza più immediate e rilevanti sia per un primo approccio che per lo studio più approfondito, parlo delle opere numismatiche, difficili da trovare in molti casi e alquanto costose e fuori dalle possibilità di spesa di quasi tutti i giovani e anche di molti adulti; una biblioteca numismatica funzionale con la possibilità di consultare testi gratuitamente può permettere il disvelarsi del pieno potenziale culturale che la numismatica possiede...penso ad un giovane che avendo la possibilità di consultare e toccare con mano in via gratuita opere che trattino delle monete e medaglie di suo interesse potrà sentire espandersi dentro di sé il desiderio di conoscere, studiare e allargare la sua visuale oltre che poter gustare il piacere materiale di toccare e studiare su dei libri veri, spesso anche belli (senza nulla togliere alla comodità e ai vantaggi dei libri digitali), penso a tutte le opere scientifiche di ambito numismatico e non solo che una biblioteca siffatta potrà stimolare...credo sia un'idea meritevole di approfondimento, io metto a disposizione la mia piccola biblioteca personale e le mie competenze biblioteconomiche per quanto riguarda una biblioteca da creare a Napoli o in Campania. Un'altra proposta più informativa che mi sembra interessante è di condividere le proprie esperienze e conoscenze concernenti biblioteche numismatiche già esistenti in Italia e in altri stati, si potrebbe mettere questa discussione in evidenza in modo che ciascuno di noi possa dare il suo contributo condividendo esperienze e informazioni preziose per tutti i numismatici bibliofili :lol:
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  22. Visto che la discussione è venuta su approfitto per ringraziare @petronius arbiter per questo e altri racconti (il nickel del 1913, la double eagle del 33, la storia dei modelli per il buffalo nickel) che nei giorni passati mi hanno letteralmente catturato e tenuto incollato allo schermo per qualche ora. Complimenti e grazie!
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  23. Ciao, di monete mondiali ne avevo trovate in casa un pò di tempo fa e così ieri sono andato ad un mercatino e mi son messo a cercarne un pò, soprattutto quelle un pò + vecchie, dagli anni 50 all'indietro. Come obiettivo principale ho quelle del regno, quelle mondiali solo quelle datate sperando di trovarle in conservazione migliore :lol: Da un annetto circa ho mollato la storia postale perchè di roba a poco prezzo che mi manca ormai c'è ne poca e ho pensato di dare priorità alla numismatica, altro mio pallino :) Ho un dubbio se metterle dentro fogli con le taschine in plastica o dentro quelle sottospecie di taschine fatte di carta (adesso non mi viene in mente come si chiamano), le avevo viste sulla baia a 10 cent a pezzo; magari i libri le aiutassero a migliorare, ne avrei da riempire lol
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  24. Bravissimo Luciano:un doppio applauso. Hai individuato altri due interessanti spunti per coniare moneta con una certa forma. Dare legittimità ed essere un simbolo quasi divino. Il mio applauso è genuino, Invece spesso all'Università gli alunni restano davanti al barone in silenzio assoluto perché dormono, e alla fine della lectio magistralis gli otorgano un applauso finale di liberazione perché finalmente è finita.
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  25. In effetti non era abilitata la funzione... ora la trovi in alto a destra del tuo profilo. Puoi vedere una prova nel mio.
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  26. Certo che sono stato io....ed era pure ora, le persone appassionate di questa monetazione sono stufe di leggere a sprazi le tue solite "frecciatine lancianesi" senza aver mai fatto un discorso compiuto.....io ho deciso di accontentarle.... Perchè ti sei sentito tirato in causa, sono partito con un discorso "generalizzato" ma se intendi partecipare...ben venga. Non hai risposto adeguatamente al post 24 in quanto io, anzi meglio Noi, non abbiamo ancora letto un tuo documento dove si evince che il Mezzo Carlino di Ferdinando il Cattolico è stato erroneamente attribuito alla zecca di Napoli, sia dai precedenti, sia da uno studioso contemporaneo apparso in uno scritto di pochi mesi fà. Secondo Voi questa è una risposta congrua ? > Cerco di aiutarti. Il Prota ha scritto molte cose corrette, ma anche molte corbellerie, per cui non va preso per quello che è, ma va sempre sondato. Esempi: 1) in un articolo attribuisce a Napoli lo scudo d'oro di Filippo III, periodo in cui la zecca non lavora oro; 2)confonde l'ampliazione dell'ufficio, questione giuridica, con l'ampliamento delle officine (mi pare pure che qualche autore abbia recentemente copiato questo errore); 3)considera i poteri del sostituto del mastro di zecca al pari di quello regolare; ...e via dicendo. Ignora ovviamente la zecca di Lanciano...
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  27. Non è una questione di FDC o meno, in Italia una moneta in FDC da 10 centesimi Cnquantenario costa dai 60-90 a secondo dei Venditori e dalla moneta. Questa è esplicitamente pura follia. :good:
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  28. Buona giornata Vero, però da quello che ho letto ed inteso nei post che si sono succeduti in questa meravigliosa discussione (ma posso essermi sbagliato) le tecniche usate a Bisanzio per coniare le monete erano differenti da quelle usate in altre aree e precedentemente ad esse. Per questo motivo ho pensato che per quelle bizantine ci fosse una motivazione "forte" al di la del risultato e che una di queste fosse l'aspetto religioso. luciano
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  29. Buona giornata perdonate la mia ignoranza .... e scusate la mia intromissione, ma un aspetto mi intriga. Perché le monete bizantine avessero quella forma? Allora mi viene da pensare che a Bisanzio tutti gli atti che derivavano dal "palazzo" e non solo, erano permeati di religiosità. L'imperatore era rappresentante (o messaggero) di Dio; all'imperatore ed alla sua famiglia, erano riconosciuti e tributati onori divini e nell'iconografia che lo riguarda, spesso lo vediamo con attributi e/o oggetti che ne sottolineano il proprio status. La moneta non era forse una prerogativa dell'imperatore? Poteva essere, essa stessa, un simbolo "divino"? Se così fosse doveva/poteva avere caratteristiche tali che sottolineassero questo privilegio? Spesso, quando si tratta di religione ed oggetti ad assa correlati, notiamo che non è importante la loro semplicità o la logicità ; talora è vero il contrario... va seguita una specifica liturgia per la loro composizione e l'uso, proprio per ricordare a tutti coloro che ne entrano in contatto, che quella cosa ha caratteri di natura religiosa. Poteva essere così anche per le monete? Saluti luciano
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  30. Buona giornata certamente ci sta il prestigio e la propaganda; credo anche che servisse per legittimazione; nell'epoca tarda quando, spesso, veniva eletto imperatore il comandante di una legione, per acclamazione dei propri legionari, magari stanziati a migliaia di chilometri da Roma, serviva un "segno" tangibile che potesse far sapere a tutti che c'era un nuovo imperatore; quale veicolo migliore della moneta di emissione imperiale? Essa riportava l'effige del nuovo imperatore con i titoli che gli spettavano ed anche l'immagine dei propri meriti, della investitura ricevuta, ecc. ecc. saluti luciano
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  31. L'idea di una ribattitura è verisimile... si noti la medesima zigrinatura (anche se molto più lieve) sulla V Sent from my Quechua Phone 5 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  32. Avevo completamente dimenticato questa discussione! Visto che il link del primo messaggio non funziona più, segnalo quello nuovo: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=122
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  33. Per la prima combinazione nota della serie, Tideer 78, ho trovato solo questa immagine, scansionata dal Tudeer, che riguardava il bellissimo esemplare della collezione Pennisi. Sarebbe utile trovare una immagine presa nel Museo Orsi di Siracusa….. I conii erano freschi e all'inizio della produzione. Tudeer 78 (D/28 – R/53) Siracusa, ex coll. Pennisi Sul succinto catalogo del medagliere di Siracusa, del 2009 (Emanuele Romeo Editore), ho trovato la foto di un esemplare che non ho capito se della collezione Pennisi oppure Gagliardi. Non è il pezzo sopra illustrato da Tudeer, ma si tratta di un Tudeer 80, con lo stesso conio del rovescio (esemplare non censito dallo studioso tedesco)…. Chissà che altra sorpresa riserverà il medagliere di Siracusa (e ho notizia che stanno lavorando per un Sylloge Nummorum Graecorum dedicato all'ex Pennisi)….
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  34. Quella che ho postato è una T gotica, sicuramente non ricavata da un punzone con i quattro denti ,..... ma terrei in considerazione l'utilizzo di un punzone errato.
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  35. Eccolo il famoso nummo sardo che Clorinda diede, sia pure dubitativamente, a Perterito! Questo è il primo nummo di Godas, re di Sardegna, che sia stato documentato. Vero è che Clorinda ha sbagliato l'attribuzione: purtroppo vedeva solo la parte sinistra delle legenda e non poté capirla. Maria Bonaria Urban conosceva il lavoro dell'Amante Simoni, come lei stessa dice, e quando analizzò le monete della collezione Lulliri, riconobbe che si trattava della stessa tipologia, solo che poté leggere la legenda completa e quel CVDA la portó sulla giusta via della rettitudine. Lei stessa riconosce che ebbe nell'articolo di Clotilde la luce sulla via di Damasco. Ora ho anche il numero di telefono di Clotilde, e pure l'indirizzo e potrei andare a trovarla una volta che faccia ritorno in Italia: ma ha quasi 90 anni! E se ci prova? Invece Maria Bonaria è una bella donna, ormai acclimatata ad Amsterdam, autrice di numerosi libri sulla Sardegna medioevale (è un'archeologa medioevalista) che negli ultimi tempi si è data all'antropologia visuale! Non solo è bella, è pure molto gentile e simpatica: se la si contatta, è pronta a collaborare nella numsiamtica e nell'archeologia, non se la tira mai e, al contrario, mostra di essere sempre umile nel suo modo di fare. Infine, bellissima dote, sa ridere di se stessa! Dunque a due donne va il merito di aver "scoperto" i nummi di Godas (e a un uomo, due anni più tardi, il merito di aver correttamente interpretato la legenda)! :)
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  36. Una moneta non autentica non necessariamente deve copiarne una esistente. Spesso si inventa un conio completamente nuovo per far passare il falso come genuino non potendo avere metri di paragone. Arka
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  37. DE GREGE EPICURI Io non credo sia del Marocco, perchè in quel paese almeno dal sec XIX la data era scritta in lettere latine. Io come data dell'Egira leggo 1223, che è la data di accesso al regno di Mahmud 2° (1808-1839), poi in alto bisognerebbe leggere l'anno di regno. La stella a 6 punte non esiste solo in Marocco, ma anche in Tunisia, Tripolitania, ecc. Non riesco a leggere la zecca, la lettera non è chiara, ma potrebbe essere Tarablus (Tripoli). Sul Valentine non ho trovato la moneta, ma potrebbe esserci anche sul Krause del 1800. Ora l'ho trovata: è infatti Tarablus (Tripoli dell'Ovest), n. 46 del Valentine, Mahmud 2°, 25° anno di regno, dovrebbe essere 1832 o giù di lì. La scritta completa del rovescio recita: zarb fi Tarabelus, coniata a Tripoli. Mi spiace ma non ho link fotografici.
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  38. Se ho ben capito l'utente si riferisce al punto 4.3 che si trova in questa pagina de Lamonetapedia.it alla quale rimanda un vecchio post di @@Paleologo per i nuovi arrivati nell'apposita sezione: http://www.lamonetapedia.it/index.php/FAQ_di_lamoneta.it#Ho_visto_monete_romane_da_pulire_su_internet_ad_un_prezzo_bassissimo.2C_com.27.C3.A8_possibile.3F Copio e incollo per chi non volesse andarci di persona "Ho visto monete romane da pulire su internet ad un prezzo bassissimo, com'è possibile? Su internet e in diversi mercatini spesso si vedono in vendita numerosi lotti di monete romane da pulire e identificare, questo è possibile perchè in diverse aree vi sono ritrovamenti cospicui di tesoretti o ripostigli monetali, soprattutto grazie all'uso del metal detector. Queste monete provengono quasi sempre dall'estero e prima di giungere al compratore subiscono vari passaggi di scrematura, quindi è molto difficile trovare monete d'oro o d'argento in questi lotti anche se molti venditori dicono che sia possibile. Quasi sempre sono monete del basso impero (dall'inizio del IV secolo in poi) e non sempre le monete che si acquistano sono di buona qualità . Anche per queste monete è consigliabile avere il certificato di origine e di lecita provenienza. Sono buone per chi è alle prime armi e per chi ha la passione e il tempo per pulire questi gioielli che il tempo ci ha tramandato." In effetti non è il massimo ...ma a la stesura delle queste voci di questa pagina a quando risale? Ed è materiale tutto italiano o ripreso da qualche analoga voce in inglese, come succede spesso per varie voci di wikepedia italiano ? Perché forse questo potrebbe spiegare delle cose... Comunque bisognerebbe che qualche amministratore correggesse o eliminasse il link a quella pagina mettendone altri a Faq più aggiornate e corrette. Un saluto a tutt* MB
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  39. Forse o non è stato chiaro il mio discorso precedente o qualcuno non l’ha letto, quindi lo ricito ….. io stò parlando e discutendo di numismatica del Regno di Napoli, portando su una tavola imbandita molti degli argomenti trattati nelle recenti pubblicazioni @@odjob io le cito giusto perché le ho lette e analizzate; Altro esempio e queste sono tutte notizie e novità fresche di “pescheria”, per il momento non scomodo nemmeno gli studiosi del passato: Giusto per rimanere in tema periodo > Carlo V, Ducato PR 6 pag. 93 ultima foto in basso a sx - moneta senza sigla (foto allegata). Nel lavoro del Giuliani (L’urna di San Bernardino nelle monete di Carlo V) a pag. 108 nota 71 si legge (ometto logicamente tutta la parte del discorso e vado dritto alla nota) “seguendo la logica, dalla morte del Gazella all’avvento del RAM, vd. a riguardo G. Bovi, Le Monete … cit. pp.12 e 13; oltre che in circostanze del tutto analoghe, la Zecca di Napoli non interruppe l’attività ma evitò semplicemente di apporre le sigle degli zecchieri sulle monete, lavorando del resto sotto la direzione di luogotenenti o sostituti pro tempore del maestro titolare” In Perfetto 2013 – moneta 47 (riportata ostinatamente anche in una discussione bloccata) questa moneta è stata attribuita alla zecca di Lanciano, senza riportare alcun nota, niente di chè e senza aver fatto alcun riferimento nè a questo scritto del Giuliani ne a precedenti lavori …… Questo, numismaticamente parlando e in special modo, scritto e dato in pasto da studiosi di queste monete, non è corretto !!! E questo è solo un breve segmento del periodo di Carlo V ….. poi si passa ai Filippi e farò anche un passo indietro sul periodo Angioino e Aragonese.
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  40. @@francesco77 ... qui stiamo discutendo di problematiche di studi che sono già venuti fuori e non di quelli che dovranno uscire e pregherei sia @ @@Sanni sia altri utenti di fare in modo di non far degenerare la discussione, altrimenti verrà chiusa (come altre volte è successo) e non ho più la possibilità di discuterne di monete.......che è quello che più mi interessa. Ho preso la decisione di mettere TUTTO nero su bianco, così da rendere chiaro e visibile a tutti ciò che a molti sembrano ombre ........... quando avrò finito, ma ci vorrà del tempo (in considerazione anche del nuovo scritto di Perfetto) ringrazierò tutti per avermi sopportato e ci rivedremo, spero, in altre sedi.
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  41. se me lo compra a 600 euro gli do il mio :D Il prezzo è fuori mercato senza ombra di dubbio, nemmeno un pazzo pagherebbe così tanto per una moneta comune che si trova facilmente in alta conservazione
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  42. buonasera, per restare in tema Boccasile vi mostro la pagina centrale a colori della rivista TEMPO del 18-23 luglio 1942 dedicato ai cartelli di guerra, trasformati poi in formato cartolina. se interessano i testi posso fare scansioni migliori. grazie della compagnia
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  43. Taglio: 20c Nazione: San Marino Anno: 2008 Tiratura: 1.168.360 Condizioni: BB Città: Palermo
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  44. Australia Serie: i tesori australiani 5 Monete da 100 Dollari (1 oncia oro .999) annate 2007/2011 (prezzi da 1.600 a 2.000 euro) Inglobano rispettivamente una capsula con: Zaffiri, diamanti, opali, oro e perle.
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  45. Salve, Ortona Napoli A marechiaro di musica dell'ortonese Francesco Paolo Tosti
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  46. Per quanto riguarda il mondo greco rimando a questo bel video che ci mostra quanto sia difficile oggi arrivare a riprodurre certe azioni che neòl passato dovevano essere invece più scontate. http://www.1001images.com/filmogrf/MA10_frappermonnaie/frapper/monnaie.html
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  47. Tornano gli inglesi che, sotto forma di un goffo pupazzo tutto bianco, se ne vanno alla deriva in mezzo al mare, in precario equilibrio su un cappello a cilindro col disegno dell'Union Jack. Quando appare una nave all'orizzonte, il pupazzo sventola una bandierina a stelle e strisce per chiedere soccorso, ma sgrana tanto d'occhi nel rendersi conto che non di una nave americana si tratta, ma della nostra nave Roma Questa cartolina, nata con l'intenzione di ironizzare sugli angloamericani, diventa oggi per noi l'occasione di ricordare uno degli episodi più tristi della guerra. La corazzata Roma era l'orgoglio e il vanto della Marina da Guerra italiana. Costruita nei cantieri navali di Trieste, era stata consegnata il 14 giugno 1942, ma dopo un anno, durante il quale non aveva ancora preso parte ad azioni militari di rilievo, mentre era alla fonda nel porto di La Spezia, era stata danneggiata da un bombardamento aereo americano, e dopo le dovute riparazioni era tornata operativa soltanto il 13 agosto 1943. E ancora a La Spezia si trovava quando, meno di un mese dopo, in seguito all'armistizio, le veniva ordinato di raggiungere, insieme ad altre unità italiane, l'isola della Maddalena, così come concordato con gli Alleati. La squadra navale italiana, partita alle 3 del mattino del 9 settembre, veniva attaccata dodici ore dopo al largo dell'Asinara da uno stormo di bombardieri tedeschi dotati di speciali bombe radioguidate. Alle 16:11 la Roma, colpita, si capovolgeva, e spezzandosi in due tronconi, affondava, trascinando in fondo al mare la vita di 1.352 marinai prime vittime italiane per mano tedesca dopo la dichiarazione dell'armistizio. Dopo la guerra ci sono stati diversi tentativi di ritrovare il relitto, che è stato finalmente individuato il 28 giugno 2012 nel golfo dell'Asinara, a 1.000 m di profondità e a circa 16 miglia dalla costa sarda. Ma la Marina Militare, che pure ha dato il benestare e fornito appoggio al raggiungimento dell'obiettivo del ritrovamento, non ha fatto altrettanto nel dare via libera al recupero del relitto perché, come ha spiegato l'ex capo di stato maggiore della Marina Paolo La Rosa, lo considera un cimitero da non profanare petronius
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  48. ...e quello giapponese Più facile sicuramente convincere gli italiani della bontà dell'alleanza coi giapponesi, un popolo lontano e di fatto sconosciuto, col quale non siamo mai stati direttamente a contatto durante la guerra, e che per questo manteneva una certa aura di esotismo, sentimento che sempre ha fatto breccia nel cuore degli italiani. Esotismo mostrato anche in questa famosa cartolina, dove per celebrare l'entrata in guerra del Giappone viene scomodato non un semplice soldato in divisa, ma nientemeno che un gigantesco samurai, che assurge a simbolo della potenza guerriera del Sol Levante. Gli basta infatti una spada per distruggere l'intera flotta americana, ma questo è sicuramente dovuto anche al fatto che alle sue spalle sventola non solo la bandiera del Giappone, ma anche quelle dei suoi alleati nel Patto Tripartito, l'Italia fascista e la Germania nazista. Questa cartolina, come quella del post precedente e del prossimo (e di molti altri che seguiranno) è opera di quel Gino Boccasile che, a prescindere dalle idee politiche, va considerato il più grande illustratore italiano di sempre, e alla cui figura dedicherò un doveroso approfondimento. petronius
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  49. È scritto o no da qualche parte che a Lanciano si battevano monete senza sigle? Non ha risposto a questa mia domanda..finché non mi fa vedere un documento che lo attesta a mio parere le sue sono solo ipotesi
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  50. Ho seguito l'interessante dibattito e vorrei spezzare piu' di una lancia a difesa dei "vituperati" follari, o bronzi, emessi a Salerno dai Normanni. Sono monete, almeno per me, di alto fascino e credo che se ammirate nella giusta gradazione di conservazione e patina non sfigurino affatto rispetto ai fratelli di metallo piu' pregiato. Anzi, aggiungerei, che le rappresentazioni che troviamo nel bronzo sono molto piu' variate e interessanti dei modelli piu' conformi dell'oro e dell'argento. Un cordiale saluto, numa numa
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