Vai al contenuto

Classifica

  1. Illyricum65

    Illyricum65

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      8032


  2. profausto

    profausto

    Guru


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      22190


  3. angelonidaniele

    angelonidaniele

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      5030


  4. monbalda

    monbalda

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      2157


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/14 in tutte le aree

  1. Un sincero grazie a tutti gli Amici lamonetiani che ho rivisto con molto piacere. Grazie al gruppo di Milano la cui compagnia é al solito superlativa! Un grazie particolare all' amico snam per il prezioso aiuto e la collaborazione, cosí come all' instancabile Marco Camatari senza il quale il libro degli atti non sarebbe stato così bello. Grazie anche a tutti gli Amici lamonetiani della.mia città. L'esperimento del laboratorio per analizzare le monete é stato un vero successo, l'affluenza é stata inaspettatamente alta e siamo riusciti ad accontentare a fatica quasi tutti. Sicuramente un'esperienza da rifare. Aspetto di vedere alcune delle foto scattate oggi alle monete esaminate.. Il libro degli atti in effetti é piaciuto tanto e ne sono felice sia perché questo ripaga la mole di lavoro che c'è dietro, sia perchè ripaga la fiducia accordata dall' associazione numismatica taurinense!
    3 punti
  2. cari tutt* ed in particolare @@profausto, @@savoiardo, @@avgvstvs, @@chievolan, @fracrasellame e @@Troler, oltre che - ovviamente - @@postik (sperando di non aver dimenticato nessun altro degli interessati a seguire questo thread...nel caso me ne scuso), alcuni giorni or sono per la cortesia dell'utente postik, che qui ringrazio anche pubblicamente, ho avuto la possibilità di visionare direttamente la moneta e di averla per le mani una decina di minuti: il tempo almeno di guardarla un poco meglio anche con la lente, effettuare di nuovo le misurazioni e fotografarla anche se con luce naturale non particolarmente forte o radente. Come già detto all'attuale proprietario, per quello che posso dire io, confermo le ultime impressioni avute da molti di noi ed anche dall'esperto francese: ovvero la moneta mi sembra autentica e, a parte la piccola piegatura già osservata, davvero molto bella, oltre che interessante. Il pezzo, seppure ben conservato, mostra una tenue usura sul lato dell'aquila, cosa che dalle foto rende i rilievi meno netti in alcuni punti (più "smooth"), ma sia dalla forma del tondello, dalla forma del bordo e sezione del taglio, oltre che dal tipo di incisione delle lettere di tratta di moneta coniata a martello. Dalla vista al lentino con maggiore ingrandimento e con le immagini fotografiche a buona definizione la superficie metallica sembra regolare per questo tipo di produzione, e si vedono anche i piccoli graffietti da uso oltre alla piegatura, all'interno della quale è presente un leggero scurimento, forse residuo della patina o di piccola "sporcizia" dal luogo di trasmissione fino ad oggi. L'assenza di patinatura per solforazione potrebbe essere legata sia al buon argento e al tipo di luogo di conservazione della moneta nel tempo, sia ad una leggera pulitura realizzata non dall'attuale possessore, ma in tempi relativamente recenti (io penso che probabilmente abbiano concorso tutte queste condizioni insieme). Le misure sono quelle già postate: 2,20 g x 21,5 mm. Quella iniziale dubbia potrebbe essere anche una P e la gambetta il segno di abbreviazione, con un leggero rigonfiamento verso il basso che lo fa somigliare alla gambetta di una R. Tuttavia a confronto con la R che la segue di poco la differenza è minima (giusto l'ulteriore codina sotto il rigonfiamento, presente nella R e assente nella lettera iniziale). Ma qui, come per altri particolari, entra in gioco la conoscenza dei prodotti di quella zecca e/o del presunto monetiere in quel periodo, visto che a quanto ho capito gli esperti francesi ritengono possa essere anche frutto di un incisore attivo per più atelier. Non mi rimane che postarvi qualche immagine diversa per luce e di alcuni particolari con un paio di messaggi successivi, ed attendere eventuali altri commenti ed osservazioni in merito. Un saluto cordiale e buon fine settimana, MB
    3 punti
  3. Vedo con piacere che gli elaborati ci stanno pervenendo, è questo rispecchia in parte l'entusiasmo dei giovani che hanno manifestato il loro consenso all'iniziativa del nostro gruppo, rivolta per l'ennesima volta ai meno "matusa". Sapete fra "anziani" ci si annoia molto, certi concorsi servono un pò a tutti quanti, non si può vivere solo di ricordi, quando la fiorente Numismatica era parte integrante della cultura che contava, oggi purtroppo l'ambiente è mutato come l'dea, e questo penalizza tutti coloro che come noi credono in una passione. Certe iniziative mirano a stimolare ulteriormente gli appassionati, che con costanza e spirito aggregativo hanno deciso di rapportarsi a questa unica disciplina, sperando nel contempo di poter condividere con gli altri una magnifica fiaba. Se rammentassimo di esser stati tutti giovani sognatori, avremmo ancor più voglia e desiderio di unire.... Forza ragazzi, attendiamo con sana curiosità e interesse le voste emozioni. :rolleyes: Eros
    3 punti
  4. Ho il piacere di annunciare l’uscita di un volume dedicato alla storia dei tesori monetari rinvenuti nella zona di Brescello (RE) e in particolare del famoso tesoro di circa 80.000 aurei tardo repubblicani, trovato nel 1713 e disperso nell’anno seguente, con un grande numero di esemplari poi rifusi… E’ stato anche identificato il luogo esatto del ritrovamento e sono riportate le varie vicissitudini attraverso le testimonianze dell’epoca. Il libro è edito dalla Libreria Classica Editrice Diana: http://www.classicadiana.it/libreria/content/santelli-g-campana-i-tesori-di-brescello-0 Giovanni Santelli - Alberto Campana
 I TESORI DI BRESCELLO
Ed. 2014, f.to 17x24cm, pp. 64, numerose ill.ni a colori.
Associazione Culturale Italia Numismatica. Collana Nummus et Historia XXVII.
Libro-indagine sui tesori di aurei tardo repubblicani romani rinvenuti a Brescello nel XVII secolo. € 15,00 Per il giorno venerdì 9 maggio, alle ore 21, gli autori saranno presenti nella Sala Prampolini (Centro Culturale San Benedetto), a Brescello, con l’introduzione del prof. Rodolfo Martini, curatore del medagliere di Milano. Sarà mia cura postare la locandina della presentazione, quando sarà pronta. In quell’occasione saranno disponibili copie del libro.
    2 punti
  5. be Mancava la Giovanna oggi con Dabbene ,417 Sonia e il competente Rorey36 che magnata ragazzi monete poche Bunet ammazza che buono questa sera digiuno digestivo :rofl: :good: :hi:
    2 punti
  6. Il mio invece è questo, decentrato: Augusto (27 a.C.-14 d.C.)- RIC 221, C. 387 - Ar Quinario - D:Testa nuda a sinistra - R/ La Vittoria stante a destra incorona un trofeo - (AG g. 1,7). Ciao Illyricum :)
    2 punti
  7. A conclusione della visita in Usa, oggi mi sono recato alla zecca di Philadelphia, la più antica e la più importante. Attraverso un percorso protetto da vetri è stato possibile vedere tutte le fasi della lavorazione: dal taglio dei tondelli, alla coniazione, alla chiusura delle monete in enormi sacchi per essere spediti. In alcune bacheche era possibile ammirare tutte le coniazioni in ordine cronologico...inutile dire che ci sono pezzi R5 o giù di lì. Molto interessante! Per giunta la visita è gratuita...purtroppo non erano ammesse foto e/o riprese; le uniche le ho potute scattare all'esterno.
    2 punti
  8. Dopo due anni dall'avvio del procedimento a mio carico ho il piacere di comunicare l'árchiviazione delle indagini preliminari disposte dal GIP di Udine in conformitá a quanto proposto dal PM. Seguiranno ulteriori comunicazioni e atti ufficiali non appena disponibili. Ringrazio di cuore Bizerba che non mi ha mai fatto sentire solo. Mi ha sempre ben consigliato e dato la forza per andare avanti a testa alta. Il sentimento che provo é contentezza mista a rabbia per il rammarico e il dispiacere e a volte il senso di impotenza provato in questi due lunghi anni dove mi é stato impedito di continuare a seguire i miei interessi culturali in ambito numismatico. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia e ai miei colleghi che hanno sempre confidato sulla mia lealtá e sulla buona fede. Antonio
    1 punto
  9. Buonasera, vi posto questa dramma Celtica in vendita sulla baia perchè non ho mai visto questo abbinamento diritto/rovescio, sarà un esemplare unico? Grazie
    1 punto
  10. Buongiorno a tutti! Ecco un Fiorino da 12 Denari che ho acquisito recentemente! Ve lo faccio dividere poiché lo trovo meraviglioso! :good: Cosa ne pensate? :dirol: Saluti a tutti !
    1 punto
  11. Rare volte nella Storia imperiale di Roma si verificarono eventi militari infausti di tale rilevanza che portarono alla scomparsa completa di intere Legioni , gia' in epoca repubblicana le Legioni erano state diverse volte vinte sul campo , mai pero' completamente distrutte , i cui legionari sopravvissuti alla sconfitta erano in seguito stati reintegrati con nuove reclute , ricomponendo cosi la Legione originaria . Nel periodo imperiale assistiamo invece alla distruzione e scomparsa totale di alcune Legioni , famose e purtroppo note quelle comandate da Publio Quintilio Varo , che nella foresta di Teutoburgo vicino Kalkriese , perse nel 9 d.C. tre Legioni , la XVII , XVIII e XIX , pochissimi legionari si salvarono da quella che non fu una vera battaglia , bensi una imboscata ; non sappiamo se per rispetto dei caduti o per scaramanzia , queste tre Legioni non furono mai piu' ricostituite . Un evento simile , seppur con conseguenze meno traumatiche per Roma , perché in seguito la guerra fu comunque vinta , al contrario delle tre Legioni perse da Varo che cambiarono la Storia dell' Europa impedendo per sempre ad Augusto la programmata conquista della Germania , come dicevo , fu quello della scomparsa completa e in parte misteriosa , di due Legioni , la XXI Rapax e la V Alaudae , avvenuta durante le campagne militari di Domiziano contro i Sarmati oppure i Daci . Questa sconfitta completa delle due Legioni , con conseguente cancellazione dall' albo delle Legioni , rimane ancora oggi non perfettamente nota ; vediamo di seguire la storia e la formazione della XXI Rapax e V Alaudae , fino alla loro scomparsa . La Legione XXI Rapax fu fondata da Augusto nel 31 a.C. nel corso delle guerre in Spagna e successivamente condotte personalmente dall' Imperatore , la Legione fu poi di stanza a Ratisbona in Rezia e in seguito al disastro di Teutoburgo fu inviata a presidio del fronte germanico a Xanten , dove insieme alla V Alaude , difese la frontiera del Reno ormai sguarnita ; in seguito appoggio' Vitellio contro Vespasiano , ma non fu punita per questo fatto ; nell' anno 70 partecipo' insieme ad altre Legioni contro la cospirazione di Gaio Giulio Civile , risolta la cospirazione fu inviata a Mogontiacum dove divise il campo insieme alla Legione XIV Gemina ; queste due Legioni sostennero Lucio Antonio Saturnino nella rivolta contro Domiziano , fallita questa , le due Legioni furono separate e la nostra XXI Rapax venne inviata in Pannonia , fu forse qui , in seguito alla rivolta dei Sarmati contro Domiziano , che la Legione venne completamente annientata . Simbolo della Legione Rapax ( Rapace o Predatrice ) era il Capricorno . La Legione V Alaudae fu una Legione fondata da Giulio Cesare nel 52 a.C. ed era composta principalmente da Galli ( Italiani ) che usavano per gli elmi le piume di allodola , da cui il nome della Legione , partecipo' alle guerre galliche di Giulio Cesare e poi a quelle spagnole ; fu famosa per il suo coraggio , tanto che nella battaglia di Tapso respinse con energia un attacco degli elefanti nemici , da cui in seguito ne adotto il simbolo legionario ; nel corso della guerra civile tra Antonio ed Augusto parteggio' per il primo , ma dopo Azio entro' a far parte dell' esercito di Augusto . Nel corso dell' Impero fu quasi sempre sulla frontiera renana e prese parte alla rivolta di Vitellio contro Vespasiano , insieme alla XXI Rapax ; da questo momento perdonata da Vespasiano , rimase in zona fino a Domiziano quando scompare dall' elenco delle Legioni , in seguito alla guerra dacica o sarmatica , dove venne completamente annientata e non piu' ricostituita . Analisi recenti sulle campagne germaniche di Domiziano rivalutate come importanza , hanno forse stabilito che le due scomparse Legioni non furono decimate nel corso delle stesse guerre daciche o sarmatiche , bensi' che la XXI Rapax fu distrutta tra il Maggio del 92 e il Gennaio del 93 nel corso della guerra sarmatica , mentre la V Alaudae fu distrutta nell' 85 a seguito dell' invasione della Mesia da parte dei Daci , dove il Legato Gaio Oppio Sabino venne sconfitto e mori' in battaglia .
    1 punto
  12. @@gennydbmoney ... anche questo ha le crocette al rovescio....ma ha anche............ ;) http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1257&category=26484&lot=1153249
    1 punto
  13. Ti mando la mia mail in MP, mandami le foto ci penso io a ridurle domani sera quando torno a casa. Sono contenta che vi siete divertiti, per la mangiatas mi metto in coda per l'anno prossimo, penso proprio che verrò a trovarvi. Una cara amica vuole visitare il Museo Egizio , uniremo l'utile al dilettevole visto che è collezionista anche lei. Giò
    1 punto
  14. Ciao a tutti, questa discussione mi è venuta in mente dopo aver visto in TV un documentario sull’ oro. Chiaramente, visto il mio interesse, legato all’antichità e alla numismatica ed in particolare a quella romana. Così ho svolto una ricerca (invero abbastanza descrittiva e tutto sommato poco corredata da immagini) su questo tema. Spero che apprezziate quanto mi accingo a proporre alla vostra attenzione e chissà, magari, stimoli qualche vostro contributo, sempre gradito. ORO NELL'ANTICA ROMA L’oro, nel mondo romano, aveva grande importanza: secondo Plinio il Vecchio si trovava però solo al decimo posto della scala dei prodotti naturali più preziosi per l’uomo, preceduto dalle piume dei cimieri dei generali (!). Era prezioso anche per la sua simbologia: d’oro erano i mitici pomi delle Esperidi, gli alberi del favoloso regno di Atlante, il vello conquistato da Giasone, il cocchio del Sole, il ramo che dovette strappare Enea per entrare nel mondo dei morti e le laminette orfiche. Il leggendario re Mida chiese di trasformare in oro tutto ciò che avesse toccato e sappiamo dalle fonti letterarie di re del mondo antico molto ricchi, come Creso, sovrano di Lidia nel VI sec. a.C.: Ciro il Grande quando conquistò la Lidia trovò 24000 libbre d’oro, vasellame e altri oggetti sempre del prezioso metallo, come un trono, un platano e una vite. Il possesso dell’oro fu un fondamentale simbolo di ricchezza per Roma, naturalmente. Plinio ci racconta che alcuni cercarono di produrre oro artificialmente con l’orpimento (solfuro di arsenico): l’imperatore Caligola tentò di fondere una grande quantità di orpimento, ottenendo oro di qualità eccezionale, ma talmente poco che decise di non ripetere l’esperimento; probabilmente si trattò di una truffa ai danni del sovrano. Stando a calcoli molto approssimativi si pensa che in tutta la sua storia sia stato estratto qualcosa come 100-135.000 tonnellate d'oro (un cubo coi lati di 17-18 metri). La cifra non è alta, ma non si deve dimenticare che questo minerale, una volta tolto dalla terra, grazie alle sue proprietà naturali e sociali, non scompare, non rientra nella terra, nell'acqua o nell'aria. Questo ovviamente non significa che quando l'oro era in circolazione sotto forma di moneta non si consumasse, o non si siano perduti ingenti quantitativi d'oro. Si pensa anzi che almeno il 10% di tutto l'oro estratto sia andato irrimediabilmente perduto, o nei fondali marini o in tesori sepolti chissà dove, o polverizzato durante la lavorazione, consunto nell'impiego delle monete. Oggi addirittura il suo impiego nelle tecnologie più avanzate rende antieconomico il suo riutilizzo. Se ne è estratto così tanto che l'attuale produzione mondiale (circa 2.400 tonnellate) aggiunge solo il 2% ogni anno a quella cifra.
    1 punto
  15. salve dove inserireste questa monetina nel catalogo? cordialità
    1 punto
  16. Buona serata Mangiata galattica? Questa sera a cena ... tisana e questo dovrebbe darvi l'idea della mangiata!!! Grazie a @@rorey36, che ho avuto il piacere di conoscere, ed a @@angelonidaniele, che ci hanno fatto compagnia. Giornata veramente bella, pur non avendo fatto acquisti, ma che mi ha dato modo di salutare Amici lamonetiani già conosciuti e conoscerne di nuovi....mi sa che ce n'erano più a Torino che a Verona il novembre scorso.... Ottima l'idea di @@centurioneamico di creare un corner per la valutazione e l'analisi delle monete e del quale ho ovviamente approfittato! Grazie! Grazie anche a @@bizerba62 per il documento che mi ha regalato, molto interessante! saluti luciano
    1 punto
  17. Che senso ha postare un link presente solo sul tuo PC? Le foto devono essere caricate su Internet, altrimenti nessuno le vedrà mai. In ogni caso è una moneta che ha qualche valore commerciale solo in altissima conservazione, e in tutta onestà, dubito fortemente che sia questo il caso. Se è la classica monetina circolata e usurata, le trovi nelle ciotole da 50 centesimi di qualsiasi mercatino dell'antiquariato.
    1 punto
  18. mi hanno detto che dopo dormivi sulla sedia Danielone!
    1 punto
  19. Ciao @@defa92, si arrivato, grazie della partecipazione e del contributo, Mario
    1 punto
  20. Ringrazio Piergi e gli altri e ovviamente il forum (che mi ha dato tanto, non dimentico) per aver segnalato i due volumi (uno in verità è solo una appendice di 64 pagine) e per gli auguri di guarigione. Un piccolo focolaio al polmone destro mi ha tenuto lontano da Torino. Un abbraccio Domenico Luppino
    1 punto
  21. Ne ho preso uno anch'io da poco.sono classificati come imperiali Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  22. a proposito di quinari in argento eliodoro,sono fuori discussione chiedo scusa illy,e non me ne vogliano i curatori delle repubblicane perche' non sono nella sezione giusta,ma posto il mio quinario di ottaviano visto che qualche monetina,per noi amanti della numismatica classica fa sempre piacere,sono 1,57 grammi di storia,ciao!
    1 punto
  23. Nella risposta di Flavio alla discussione di Gallienus sulle paghe dei legionari è indicato un riferimento bibliografico http://revistas.usal...nload/5010/5046 che cade giusto a puntino nella trattazione della valuta con la quale erano pagati gli stipendi dei militari romani. Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  24. Ritrovamento di ieri sera Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2011 Tiratura: 631.831 Condizioni: BB Città: Conegliano (TV)
    1 punto
  25. RPC VI n. 2035 BMC 39 D/ AYTOKPATΩP ΔOMITIANOC CEBACTOC AMP R/ IOYLIEΩN TΩN KAI ΛAOΔIKEΩN 93/94 D.C.
    1 punto
  26. Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2003 Tiratura: 1.200.000 Condizioni: B+ Città: Milano
    1 punto
  27. Ecco anche le immagini di alcuni particolari. Di nuovo un saluto MB
    1 punto
  28. Per essere veramente "strana" doveva essere la moneta stessa a forma di melograno! :lol: Diciamo che, insieme alla sua storia, è simpaticamente curiosa :)
    1 punto
  29. Per me l'hai peggiorata, come ti è stato detto prima il detersivo per i piatti non va bene... il detersivo per i piatti va bene per lavare i piatti :) Tra l'altro mi sembra che gli hai procurato dei segnetti nei fondi che sono il risultato dello sfregamento... Lo scopo era togliere l'ossido verde.
    1 punto
  30. Cari amici una moneta antica o anche solamente del regno senza patina e lucida come uno specchio o e' stata trattata o altrimenti e' stata ibernata per secoli. In entrambi i casi non e' piu' la moneta originale. Il numismatico non tratta le monete come tratta un servizio da te'. Poi "de gustibus"
    1 punto
  31. no, perchè se io ad esempio le ho scritto di lasciarla in acqua demineralizzata, il detersivo per piatti è stata sua iniziativa, mica gliel'ho detto io o qualcun'altro
    1 punto
  32. Ed ecco, visto che vi ho presentato tutta la famiglia, la medaglia premio ottenuta dal papà di mio zio, con l'errore nell'attestato del cognome (Traversa anzichè Traverso). Credo che l'evento commemorato sia il 50° anniversario della spedizione dei Mille. I dati ponderali della medaglia sono diametro 33 mm e peso 15 gr.
    1 punto
  33. è una imitativa, con buona probabilità nord Africana della moneta di Teodosio - VT - XXX - V.
    1 punto
  34. Per arte povera si intende lo stile lineare e semplice che avevano i mobili delle case rurali, non ce nessuna regola che stabilisce: arte povera = legno povero. L'unica cosa che ti suggerisco prima di scegliere il mobile oltre al tipo di essenza del legno è di considerare come farai i vassoi in velluto e le loro dimensioni, se hai intenzione di farlo da solo o se vuoi appoggiarti a degli artigiani. Non è semplice fare i vassoi in velluto, potrebbe essere conveniente solo se tu fossi in grado di fare gran parte dei lavori da solo, diversamente se ti appoggiassi a dei professionisti forse alla fine ti converrebbe acquistarne uno fatto.
    1 punto
  35. Ed ora, trovandoci in un Forum Numismatico, una carrellata di aurei romani. Ma… come esser certi di proporre autentiche monete d’oro romane? Beh, ho cercato di ovviare a questo problema cercando sul web monete riferite al deposito monetale di Boscoreale, dalla caratteristica patina superficiale. Chiaramente, trattandosi di materiali sepolti dall'eruzione del Vesuvio si tratta di monete del Primo Impero. L'esposizione di parte del materiale di Boscoreale, al Louvre. Di seguito un rapido cenno tratto dall’ANS: The famous Boscoreale hoard, recovered in 1895, consisted of 109 pieces of gold and silver plate, along with over 1,000 gold aurei. The hoard had belonged to the owners of a wine-producing villa rustica on the south-eastern slopes of Vesuvius near the modern-day village of Boscoreale, hence its name. The hoard was placed in an empty cistern in the wine cellar of the villa when its owners fled before the eruption of AD 79, and while the villa began to be excavated in 1876 the coins remained undisturbed until 1895. Unfortunately, no formal study of the Boscoreale coins was made before they were dispersed into the market, and, as is often the case, it is very possible that a list pubished 1909 includes material from other finds as well. Dove non descritto diversamente, le foto sono tratte da ACSearch Claudius, 41 – 54 Aureus 41-42, 7.84 g. TI CLAVD CAESAR AVG P M TR P Laureate head r. Rev. IMPER RECEPT inscribed on praetorian camp, at the door of which stands a soldier with a standard. C 4. BMC 5. RIC 7. CBN 23. Calicó 359 (this coin). Biaggi 205 (this coin). von Keanel 23 and pl. 1, 29. Very rare. Wonderful reddish tone and about extremely fine Privately purchased in 1952 for 670 Swiss Francs and probably from the Boscoreale hoard of 1895. Obverse: NERONI CLAVDIO DRVSO GERM COS DESIGN - Bust of Nero, bare-headed, draped, right. Reverse: EQVESTER ORDO PRINCIPI IVVENT - Legend in four lines on shield; behind, vertical spear. http://numismatics.org/collection/1944.100.39405 Obverse: NERO CLAVD DIVI F CAES AVG GERM IMP TR P COS - Jugate busts, right of Nero (in forefront), bare-headed and draped at back of neck, and nomisma.org/id/agrippina_ii, draped and bare-headed. Reverse: AGRIPP AVG DIVI CLAVD NERONIS CAES MATER EX S C - Quadriga of elephants, left, bearing two chairs with figures of Divus Claudius and Divus Augustus, both radiate. http://numismatics.org/collection/1967.153.219
    1 punto
  36. Neppure la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel V sec. d.C. provocò una scomparsa repentina del prezioso metallo: soltanto all’inizio dell’VIII sec. le scorte d’oro cominciarono ad assottigliarsi, determinando una limitazione nella produzione di oreficeria. Una delle cause fu il fatto che l’Impero d’Oriente richiedeva il pagamento in oro per i suoi prodotti; la valuta bizantina purissima era alla base della stabilità dell’Impero di Costantinopoli e solo nell’XI sec. il governo abbassò la percentuale d’oro presente nella lega. Nell’Impero, comunque, l’oro continuava ad affluire dal Caucaso, dall’Asia centrale e dall’Africa a prezzi molto vantaggiosa. In epoca tardo-antica alcune miniere erano di proprietà dello Stato, mentre altre venivano acquistate da privati che provvedevano a continuarne l’estrazione, ma le informazioni che abbiamo a riguardo sono piuttosto esigue. ... opera vicerit Gigantum"… "ut iam minus temerarium videatur e profundo maris petere margaritas atque purpuras" (... supera l'opera dei Giganti, tanto da apparire meno temerario il trarre dal mare profondo le perle o la porpora) Plinio il Vecchio Quindi la maggior parte dell’oro romano fu prodotta nelle miniere iberiche della cantabriche-asturiane. La più famosa zona mineraria iberica è quella di Las Médulas, situata nei pressi della città di Ponferrada nell’attuale provincia di Leon. Le coltivazioni minerarie si sono sviluppate nella parte nord-occidentale dei Montes Aquilianos, a partire da una quota attorno agli 800 m s.l.m. Gli spettacolari paesaggi sono il risultato della Ruina Montium, una tecnica mineraria romana descritta da Plinio il Vecchio che consisteva nella perforazione della montagna e nella successiva introduzione di grandi quantità d'acqua che letteralmente spingevano verso il basso la montagna, causandone la frattura di ampie porzioni. "Quello che accade a Las Medulas è molto più del lavoro di giganti. Le montagne sono perforate da corridoi e gallerie create a lume di lampada. Per mesi le miniere non sono illuminate dalla luce del sole e molti minatori muoiono all'interno dei tunnel. Questo tipo di miniera è stato definito Ruina Montium. Le spaccature creatasi all'interno della miniera sono talmente pericolose che è più semplice trovare la purpurina o le perle in fondo al mare che scheggiare questa roccia. Con che pericolo abbiamo fatto la terra!" L'acqua necessaria veniva trasportata dalle montagne della Sierra de La Cabrera a Las Médulas attraverso un sistema di canali di centinaia di chilometri, alcuni dei quali si sono conservati fino ad oggi.
    1 punto
  37. Le zone di estrazione più note nell’età del Bronzo erano le isole egee, in particolare Sifno, produttiva fino al V sec. a.C., la Macedonia, la Tracia e il Monte Pangeo. I Fenici sfruttarono, nell’VIII sec. a.C., l’oro di Taso e i giacimenti della penisola Iberica. Altri giacimenti erano in Asia Minore (si ricordano la Troade, lo Tmolo e i fiumi auriferi di Pattolo e Termos), in Colchide nel Caucaso e in Siria (valle del fiume Melas). Gli egiziani iniziarono a ricavare l'oro dai fiumi, ma passarono ben presto ai giacimenti primari del Sudan, dell'Etiopia, dello Zimbabwe...(molto redditizie furono le miniere di Uadi Hammamat, presso il mar Rosso), arrivando a scavare fino a 100 metri di profondità e scoprendo vari metodi di estrazione, fusione e lavorazione, poi adottati da molte civiltà antiche. Diodoro Siculo ci ha lasciato un resoconto della pesante condizione di lavoro a cui erano sottoposti i minatori egiziani e della tecnica mineraria utilizzata, analoga a quella descritta da Plinio un secolo dopo. Nelle miniere romane la forza lavoro era costituita dai damnati ad metalla o da schiavi. Dal II sec. d.C. la manodopera venne sostituita da quella fornita da uomini liberi. Regioni estremamente ricche d’oro erano la Scizia, l’Arabia, la Battriana, l’India, la Siberia e la Gallia: i Romani fantasticavano sui metodi di estrazione dell’oro importato. Tra la fine della Repubblica e gli inizi dell’Impero, tutte queste risorse aurifere furono esaurite: ciò comportò l’apertura di nuove miniere in Britannia, in Iberia e, dopo le conquiste di Traiano, in Dacia. La Spagna divenne la maggior fornitrice d’argento e d’oro e il Tago ebbe particolare fortuna presso poeti come Catullo e Marziale. Altri giacimenti vennero sfruttati nel Norico, sulle coste della Dalmazia e nella penisola balcanica. In Italia, secondo Plinio risparmiata dallo sfruttamento minerario in virtù di un senatoconsulto, avevano una certa importanza le miniere di Victumulae presso Vercelli che cessano la loro attività in età augustea; i "Salassi", provenienti dalla Val d'Aosta, sfruttarono a lungo questa miniera, ma i gestori, secondo una legge censoria, non potevano usare più di 5000 operai. Si scontrarono con lo Stato romano, perché volevano impadronirsi totalmente degli scavi, sicché in 40.000 furono assoggettati dagli eserciti di Terenzio Varrone, che poi li mise in vendita come schiavi. Significativo il fatto che quando si trovò oro nella Transpadana, il governo romano disattivò le miniere in virtù di un antico decreto del senato inteso a risparmiare tutte le miniere d'Italia, sfruttando quelle straniere. Dalla Gallia Cesare portò tanto oro che il suo prezzo diminuì di 1/4 rispetto a quello dell'argento. E sotto Nerone, in zona dalmata, se ne estraevano oltre 16 kg al giorno. In epoca imperiale Roma non ebbe mai problemi a procurarsi grandi quantità d’oro: 20000 libbre (6500 Kg) d’oro l’anno erano il prodotto annuale di Asturia, Galizia e Lusitania. Nonostante la perdita della Dacia nel III sec. d.C., continuò ad esserci un grande approvvigionamento e nel IV sec. d.C., la circolazione crebbe, soprattutto sottoforma di monete, probabilmente anche grazie alla confisca, sotto Costantino, dei tesori accumulati nei templi pagani e l’esazione in oro di tasse e tributi.
    1 punto
  38. Si ho notato la stessa cosa è presente su una miriade di esemplari , questo perchè è la parte più sporgente della moneta .
    1 punto
  39. E gita fu. Ingresso 3 euro, espositori numismatici non molto numerosi; poca gente (vabbeh, venerdì pomeriggio...). Secondo me un pochino sottotono rispetto all'anno scorso; da apprezzare i prezzi, spesso molto più bassi rispetto a quelli italiani. Non ho fatto acquisti, al di fuori di fogli per album e due raccoglitori della Leuchtturm. Un fatto che mi ha colpito: lo sportello della Banca Nazionale Slovena non aveva le nuove emissioni 2014, previste per agosto e ottobre p.v., ed era sprovvisto delle 2 euro CC normali degli anni precedenti: vendevano solo le versioni "proof". E' stata una bella gita.
    1 punto
  40. http://www.museobiassono.it/Catalogo/Cataloghi/Biassono/moneta.php?id=1233
    1 punto
  41. @@odjob Nella maglia, il calciatore ha lasciato il suo sudore e, quindi, l'impronta della sua fatica, del suo sforzo per la vittoria della squadra. Sul sedile dell'autovettura, il politico di turno quale impronta avrà lasciato ? Mi taccio ... Pensatelo, ma per carita' di patria, non mi rispondete. Polemarco
    1 punto
  42. ...ma a parte la medaglietta è un vero spettacolo il diploma che l'accompagnava! Inoltre vi allego anche quello del 1901-1902 perchè è una vera opera d'arte in stile Liberty!!! Li avevano ricevuti mio zio e sua madre e lui ha frequentato la scuola dedicata a Cornelio Desimoni ...com'è curiosa, a volte, la vita!
    1 punto
  43. Grazie, caro Sorante: non dubitavo. :good:
    1 punto
  44. allora propenso per RIC 529 IMP XIIII Ciao luigi
    1 punto
  45. Questa non è fondi lucidi ma in Fdc eccezionale, che non è poco !!! Le monete con i fondi lucidi sono quasi a "specchio" o prooflike, ti allego un'immagine di un 70 con i fondi quasi perfettamente lucidi, come vedi passondo con un'oggetto davanti si vede il riflesso. Dipende al dettaglio credo che 20 € possa essere la massima valutazione possibile. Se vendi il blocco credo che difficilmente potresti superare i 12 €/Cad. Un prezzo realistico potrebbe essere 16 €/cad.
    1 punto
  46. Continuando il giro per Roma alla ricerca di monumenti storici ancora ben visibili , ma meno visitati rispetto ai piu' famosi , incontriamo nel Foro Boario due Archi , siamo nella zona di Roma situata tra il Campidoglio e l' Aventino , sulla riva sinistra del Tevere , dove in antico era una zona paludosa spesso invasa dalle piene del Tevere , bonificata poi con la costruzione della Cloaca Massima ; era qui un mercato dove nella Repubblica si svolgeva la vendita del bestiame , mentre nel tardo periodo imperiale forse non piu' , vista l' urbanizzazione monumentale della zona . Sorgono in questo Foro due Archi , che in effetti pero' Archi , nel senso in cui vengono per lo piu' conosciuti cioe' come Archi trionfali , non lo sono ; il primo quello piu' maestoso e' in pratica un quadriarco a quattro facciate che in antico doveva forse servire di riparo alle trattative tra venditori ed acquirenti , almeno questa e' una delle ipotesi , ma alla quale personalmente stento a credere fosse l' unico scopo , ed era costruito molto probabilmente all' incrocio di due arterie viarie , una proveniente dal versante occidentale del Palatino Celio e l' altra dal Foro Romano ; lo stile con cui e' costruito sembra appartenere al IV secolo , mentre la tradizione popolare vuole che sia quello rappresentato sulle monete di Nerone , tanto che nel medioevo era chiamato Arco di Giano quadrifronte , che invece era situato nel Foro , ma che in base alla rappresentazione sulle monete non pare essere un Arco a quattro facciate bensi un classico arco trionfale ad una luce ; ognuno dei quattro lati e' decorato con dodici nicchie che in antico dovevano contenere statue , mentre nei quattro lati in alto , verso l' attico , erano quattro divinita' o forse i Geni del luogo di cui rimangono alcuni frammenti . Le dimensioni della struttura sono impressionanti , ad occhio ogni pilastro delle quattro basi quadrate misura circa 4,5 metri di lato , segue una luce dell' Arco di circa 3 metri , quindi un solo lato , dei quattro , misura circa 12 metri , mentre l' altezza complessiva e' di circa 16 metri ; non e' noto come terminasse la struttura , se con delle statue , con edicola , a piramide o in altro modo , anche perché nel medioevo fu costruito sopra un edificio . Attualmente si ritiene che il quadriarco possa essere l' Arcus Costantini in quanto in questo punto risulterebbe essere in base ai Cataloghi Regionari del IV secolo , altra corrente lo ritiene invece essere un Arco trionfale costruito al tempo di Costanzo II per commemorare la vittoria su Magnenzio , questa teoria si basa su alcuni frammenti marmorei incastonati nella vicina , circa 20 metri , Chiesa di San Giorgio al Velabro , nei quali alcune iscrizioni farebbero riferimento a quell' evento storico . Esiste poco fuori Roma in localita' Malborghetto un altro quadriarco , ora ridotto a casale , ritenuto costruito da Costantino nel luogo dove si accampo' la notte precedente la battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio e dove vide la famosa apparizione , a ricordo di quell' evento , la similitudine di struttura potrebbe avvalorare la data di costruzione del IV secolo anche per quello del Foro Boario ; sotto una foto . Il secondo Arco , non e' un Arco in quanto non ne ha la forma , avendo come alzata un architrave , e' chiamato Arco degli Argentari , questo Arco fu costruito dagli argentieri e dai negozianti di bestiame nel 204 , come ci tramanda l' iscrizione , in onore di Settimio Severo , di sua moglie Giulia Domna e dei suoi figli Geta , Caracalla e della moglie Plautilla il cui nome insieme a quello di Geta fu poi abraso quando Caracalla divenne unico Imperatore ; l' Arco e' alto poco piu' di 6 metri per 5 di larghezza , su un lato si appoggia alla Chiesa di San Giorgio . La particolarita' dell' Arco risiede nella finissima e stupenda decorazione che praticamente non lascia scoperto nessun punto del marmo ; nei pannelli interni si vedono scene di sacrifici , da un lato ben riconoscibili Severo con Guilia , dall' altro Caracalla con Geta poi tolto , quelli esterni hanno scene militari con soldati , stendardi e prigionieri , mentre in alto si notano Vittorie con Aquile , a ricordo di qualche campagna militare di Settimio Severo . Seguono 3 foto del quadriarco del Foro Boario attuale e 1 in antico , 1 del quadriarco di Malborghetto , 1 di un sesterzio di Nerone con l' Arco e 3 dell' Arco degli Argentari . La prima foto e' dall' Arco degli Argentari , messa in questa posizione dal sistema
    1 punto
  47. questa è la mia idea per il commemorativo di andorra 2014, spero possa piacervi. proponetelo se vi va :-) qui per l'alta risoluzione (clikkate sopra la moneta di vs. interesse) :-) http://www.friziodesign.it/coins18.html :-)))
    1 punto
  48. @@Roy Batty se guardi la prima moneta di questo "gruppetto" , l'iconografia del busto (visto sommariamente) non si discosta moltissimo da quello che hai postato..... i falsari all'epoca fidandosi dei coni ufficiali molto lacunosi, andavano a colpo sicuro!,, Allega miniatura(e) - zoom attivo -
    1 punto
  49. Zecca di Cagliari, 3 cagliaresi, battuti sotto Filippo III di Spagna(1598-1621), M.I.R.66 var.- è possibile che sia un falso d'epoca. - Ciao Borgho.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.