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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/08/14 in tutte le aree
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Odjobbe, da buon sessantottino…nun potevo piantà altro che c…fa pure rima. Scherzi a parte mi ha fatto molto piacere che tu ci segua e visto il ruolo che ricopri e che ti porta a leggere molto, data la fame che c’è di notizie in questo settore ti sarò grato…ti saremmo grati se vorrai segnalarci quello che trovi al riguardo. Numa Numa ha ragione, l’argomento non è semplice e coinvolge una molteplicità di aspetti, per lo più legati ad una matrice di conoscenze chimiche ed oltretutto per ottenere risultati tangibili ci vuol altro che le semplici prove conoscitive che ho implementato, necessitano tempi lunghi e la possibilità di operare su reperti museali, personale specializzato e strumenti particolari che non sempre si trovano nei normali laboratori di analisi e ricerca, sto pensando, ad esempio, ai raggi X. Un aspetto però che vedo positivo in questo topic è nel fatto che sia piovuto sulla “piazzetta” e possa avere pertanto una visibilità più ampia che non nelle rubriche specializzate e magari faccia fischiare le orecchie ai tanti cui piacciono le patine e ne godono il fascino segreto. Molti di quelli che operano sulla “Moneta” hanno buone conoscenze scolastiche, alcuni anche a livello universitario e chi è incuriosito da questa materia…le conoscenze se le va a cercare, noto oltretutto con piacere che la cosa dopo un inizio traumatico si sta lentamente riprendendo, a proposito; Numa Numa, magari uno spezzone alla volta; ma leggeremo molto volentieri i 18 Mbyte…anche Roy Batty che saluto, penso sarebbe lieto di poter andare oltre l’abstract. Che dire ancora… continuerò caparbiamente su quanto intrapreso…dopo aver fatto la mossa sarebbe disdicevole fermarsi. Un caro saluto al forum ed a voi tutti in particolare da nonno cesare3 punti
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Qualcosa c'è ancora ma sono tondelli poco noti come questo straordinario Ducatone, sono e rimarranno sogni, che però a me piace poter................................ Nicolò Ramirez de Guzman duca di Sabbioneta (1644 – 1684) . Ducatone 1666. AR 31,32 g. – ø 44,3 mm. • NICOLAVS • D • G • SABLONET – DVX • ET • OBSTIL • PRIN • ET • C • Stemma coronato e inquartato di Ramirez nel I, Carafa nel II, Gonzaga nel III e Spagna nel IV, caricato in cuore di scudetto con aquila e motto LIBERTAS in fascia obliqua; intorno, Collare del Toson d’Oro. Rv. • LVNA • SVB • PE • – • DIBVS • EIVS • • La Beata Vergine, nimbata e velata, con il Bambino in braccio, stante di fronte su crescente lunare, accostata da raggi e nubi stilizzate. Asse a 180°. CNI 1. Bignotti pag. 48, 1 (R4). Gamberini IV, 679. MIR 951 (R5). Magnaguti –. Davenport 4146. Moneta della più grande rarità, questo ducatone rappresenta l’unica testimonianza dell’esistenza di Nicolò Ramirez de Guzman, personaggio altrimenti sconosciuto. Antonio, unico figlio maschio di Isabella Gonzaga e Luigi Carafa, moriva prematuramente, mentre dal matrimonio della sorella Anna con Filippo Ramirez de Guzman , duca di Medina, nasceva Nicolò. Alla morte dei genitori senza eredi maschi il ducato, come da contratto, sarebbe dovuto ritornare ai Gonzaga di Bozzolo. Difatti Scipione Gonzaga ne rivendicava il possesso e per sancire questo suo diritto faceva battere, sin dal 1639, monete con il titolo di "Dux Sablonetae". Ma nel 1644 gli spagnoli, che alla morte di Isabella avevano già consentito ad Anna e Filippo di conservare il ducato, vi insediarono il figlio di Anna, Nicolò. La zecca venne chiusa definitivamente con la scomparsa del Guzman, avvenuta nel 1684.3 punti
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il Double Die è una ribattitura del conio che provoca uno sdoppiamento delle parti in rilievo. Si nota in particolare nella data, scritte e segno di zecca - ma anche nelle immagini in forma un po' meno evidente. Uno dei più famosi è il Lincoln cent del 1955. Nota che non sempre quello che appare come sdoppiato è frutto del Double Die. Esiste infatti la variante chiamata Poor's Man Double Die che è frutto di un'usura del conio. Qui sotto ci sono due esempri di Double Die per un Quarter e un Cent. MM3 punti
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Buonasera , vorrei delle delucidazioni in merito ad un particolare presente sul rovescio della seguente piastra che si trova sovente sul rovescio del 10 tornesi ma mai visto sule piastre di Ferdinando II. Il particolare in questione è il tratteggio verticale sotto la corona che simula una sorta di bidimensionalità della stessa, vorrei sapere se non è presente nella maggior parte dei casi perché il conio era stanco o per difetto della successiva punzonatura. Sperando di essere stato chiaro, grazie!2 punti
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per contentare Bizerba e anche per supportare la discussione con qualche "hard evidence" posto un brevissimo (ma tecnicissimo ) paper sugli effetti della corrosione marina su rame e leghe di rame cui ha partecipato anche la prof.ssa Goidanich dell'Università di Bologna. Ho anche una tesi sulla formazione delle patine su manufatti di bronzo (con specifico riferimento alle porte del Ghiberti del Battistero di Firenze) ma purtroppo pesa oltre 18Mbyte e non riesco a caricarla. La materia, se affrontata con rigore scientifico è molto tecnica e richiede alcune conoscenze di chimica. La tesi in questione è molto interessante in quanto affronta gli effetti, distinti, degli agenti atmosferici, del suolo e dell'ambiente marino sul rame e i suoi composti che danno origine a patinature del metallo diverse. Lo studio tratta anche la formazione di patine artificiali (non è il caso delle monete antiche) che venivano indotte appositamente per impreziosire oggetti d'arte di bronzo o anche medaglie (è il caso ad esempio delle medaglie di grande modulo realizzate da Gianpaoli per Giovanni XXIII e Paolo VI). Con la prof.ssa Goidanich si era pensato ad uno studio piu' sistematico riguardante la classificazione delle varie gradazioni cromatiche delle patine per cercare di ricondurre la loro origine alla presenza di determinati elementi. Ad esempio quali sostanze determinano l'insorgenza degli ossiduli rossi nei bronzi (soprattutto siciliani) Oppure la colorazione verde-oliva o verde-bottiglia di alcuni sesterzi. etc. etc. Uno degli elementi da esaminare è certamente la composizione della lega di base della moneta e arrivare a determinare quali elementi del suolo o eventualmente agenti atmosferici (molto piu' raramente marini) abbiano contribuito alla formazione di una determinata colorazione e consistenza di patina. Infine una parola su alcune patine che sono indotte artificialmente per conquistare il collezionista. Spesso su bronzi antichi vengono indotte delle patine di colorazion e verde giada in modo artificiale. Ho visto monete con tali patine, molto gradevoli ad un primo impatto ma poi, in presenza ad esempio di condizioni di maggiore umidità perdere l'aspetto gradevole edar luogo ad una patina pasticciata di aspetto molto poco naturale. Quando avete in mano una moneta antica di bronzo, soprattutto se portatrice di una patina vistosa controllate che essa si estenda a tutta la moneta. Spesso ho riscontrato degli accattivanti strati superficiali di vetrato verde brillante stesi come uno smalto su bronzi che sarebbero stati altrimenti assai anonimi, mentre i bordi della moneta o le fessure non esibivano la stessa consistenza e colorazione. Una patina naturale avvolge la moneta completamente e mai solo in parte. Meet. Abstr.-2013-Zhang-1751.pdf2 punti
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Buondì, con soddisfazione ho acquistato questo tornese di Ferdinando I del 1817 Le foto come al solito non sono il massimo ma gradirei vostri pareri in merito alla qualità della moneta :) Non ne girano poi tanti, voi che dite?1 punto
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32° Raduno Numismatico di Torino + Mostra sui Falsi Come ogni anno anche per il 2013 è previsto il consueto raduno numismatico a Torino. Quest'anno, oltre all'area destinata alla parte commerciale, ci sarà una sezione dedicata all'aspetto culturale dove verrà allestita una piccola esposizione. L'argomento sarà: "la falsificazione delle monete dall'antichità ai tempi moderni: gli aspetti economici e tecnologici, l'inganno delle patine, gli strumenti per contrastare il fenomeno." Tra sabato 23 e domenica 24 marzo saranno presentati alcuni di esemplari che testimoniano la falsificazione dai tempi antichi ai tempi moderni mentre, durante la mattina del Sabato 23, sarà proposto un interessante ciclo di conferenze sull'argomento. ________________________________________________________________________________ Ciclo Conferenze - Di seguito riporto i temi trattati ed i nomi dei relatori (Sala Marconi): "Archime-De: esempi di applicazione per identificare suberati ed analizzare la svalutazione del denario nell'era repubblicana" – Ing. Pierluigi De Bernardi Archime-De e' un dispositivo di semplice e veloce utilizzo per misurare il peso specifico delle monete. Tramite il peso specifico si puo' ricavare la purezza delle leghe in metallo prezioso (oro, argento, elettro). Si mostrera' il dispositivo ed il principio di funzionamento. Quinti si analizzera' in particolare la sua applicazione alla monetazione argentea romana repubblicana, per lo studio della svalutazione durante gli anni della guerra sociale e per identificare i denari suberati. “Lo studio e l'analisi visiva delle monete per individuare, anche attraverso le immagini, i possibili falsi.” – LaMoneta.it e Ass. Culturale Phalantos Grazie alle nuove tecnologie la produzione dei falsi ha raggiunto dei livelli molto allarmanti mettendo molto spesso in seria difficoltà anche i massimi esperti del settore. Contemporaneamente però anche le contromisure si sono evolute e, ancora una volta grazie ad internet, è possibile oggi smascherare molti tra i falsi più insidiosi. “Il delitto della falsa moneta nel mondo antico, medievale e moderno: delle pene e dei castighi” – prof. Fiorenzo Catalli La falsificazione nasce contemporaneamente con la moneta; nei secoli gli uomini hanno tentato di difendersi dal fenomeno così come i falsificatori hanno sempre cercato di migliorare la tecnica della falsificazione per poter continuare ad ingannare i primi. In tutto questo, come hanno agito i governi e come si sono difesi? Il Professore F. Catalli, attuale direttore della Sezione Numismatica del Museo Archeologico di Firenze, passerà in rassegna le principali contromisure repressive della frode monetaria dall’età romana repubblica a tutta la fase medievale e parzialmente moderna. I falsi, tra letteratura e realtà – dott. Filippo Fornari Filippo Fornari è collezionista e autore del recente thriller a sfondo numismatico ”La Signora degli Inferi”, incentrato sulle indagini, condotte dai carabinieri del Reparto TPC, su una serie di omicidi legati a un presunto traffico di false monete greche. Nel suo intervento racconta come la realtà, in tema di contraffazioni e di mercato numismatico, gareggi con la fantasia nel dare luogo a vicende che nulla hanno da invidiare alla trama di un libro giallo "La crisi economica e i beni rifugio" - prof. Roberto Panizza. Ieri come oggi, l’argomento sulla bocca di tutti è certamente quello della crisi che colpisce le economie in ogni parte del mondo. Questo cambiamento improvviso viene visto generalmente come una situazione di emergenza ed è proprio in questo contesto che si inserisce il “bene di rifugio”. Panizza è docente di Economia Internazionale presso l’Università di Torino. Filippo Fornari e De Bernardi siederanno poi all'esterno al banco LaMoneta dove potranno incontrare i lettori (il primo) e collezionisti/curiosi/studiosi il secondo. _______________________________________________________________________________ Iniziativa "Ricordati di ME": Durante i due giorni di convegno sarà inoltre proposta una nuova iniziativa che speriamo possa sensibilizzare e in qualche modo contribuire a migliorare il problema della documentazione valida per il "lecito acquisto delle monete". L'iniziativa si chiamerà "Ricordati di ME", ed è concepita per andare ad arricchire la documentazione che il commerciante fornisce insieme alla moneta per attestarne la lecita provenienza/autenticità, fornendo per ciascuna moneta acquistata in quella sede un promemoria di acquisto. Tale iniziativa dovrebbe favorire la vendita (ma anche lo scambio tra privati) trasparente delle monete durante il convegno; l'acquirente dovrebbe avere una tutela maggiore ritrovandosi per le mani un documento di tracciabilità dell'acquisto mentre il commerciante dovrebbe in questo modo attrarre a se un maggior numero di acquirenti. L'iniziativa e la fornitura del "promemoria" su carta è gratuita. Per avere maggiori dettagli sull'iniziativa inserisco di seguito un modulo di esempio e la spiegazione dell'iniziativa in dettaglio: Presentazione Ricordati di ME.pdf CA0001es.pdf Tutti i commercianti che parteciperanno al convegno e intendono aderire possono contattarmi via MP Sono graditi pareri e consigli sull'iniziativa naturalmente!! ______________________________________________________________________________ Altre iniziative: Durante il Sabato 23 Marzo sarà presente come ospite il famoso disegnatore Francesco Corni (www.francescocorni.com) che presenterà il suo ultimo capolavoro "ATLANTE CISALPINO LE CITTA’ ROMANE DEL NORD ITALIA" interamente disegnato ed illustrato dall'autore. (per gli utenti di LaMoneta è previsto uno sconto sul prezzo di copertina). _______________________________________________________________________________ INFO: Sabato 23 marzo: apertura del convegno alle ore 9.00 per il pubblico, orario continuato fino alle ore 18.00; Domenica 24 marzo: apertura del convegno alle ore 9.00, chiusura alle ore 14.00. Organizzazione Sezione Commerciale: Associazione numismatica taurinense, C.so V.Emanuele II, 65 (TO) tel. 011.5621930 fax 011.544856 Organizzazione Sezione Culturale: Ass. Culturale Phalantos e LaMoneta.it (contattare centurioneamico) DOVE SI TROVA: -Indirizzo: Jolly Hotel Ambasciatori Corso Vittorio Emanuele II, 104 10121 Torino (TO) - Per ulteriori informazioni sull'Hotel visita il sito: www.jollyhotels.it1 punto
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E' con immenso piacere che Vi annuncio finalmente l'uscita del tanto atteso libro degli Atti del 32° Convegno di Torino tenutosi lo scorso marzo 2013. Edito da: Ass. Numismatica Taurinense a cura di: Ass. Culturale Phalantos e LaMoneta.it Formato: A4 - 120 pag. , foto a colori + tavole delle 72 monete false messe in mostra durante il convegno. Il libro è costituito da 120 pagine formato A4 con tantissime foto, ingrandimenti, tabelle e didascalie interamente a colori; raccoglie i lavori di tutti e 5 i relatori oltre alle foto di ben 72 monete + 2 coni, esposti durante il convegno. Il libro sarà acquistabile versando un contributo all'Associazione Numismatica Taurinense di 12€ cadauno (+ eventuali spese di spedizione) e il numero totale delle copie stampate sarà di 150. La copia potrà essere prenotata e ritirata direttamente al prossimo Convegno di Torino del 29-30 marzo oppure potrete decidere di riceverla per posta. Per prenotare la vostra copia vedere le modalità scritte al link specifico: http://www.lamoneta.it/topic/101045-32-convegno-di-torino-2324-marzo-mostra/?p=1367407 Alcune immagini tratte dal libro:1 punto
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:dirol: Un giorno ti stupiro' .. Non chiedermi solo quando.. :rofl:1 punto
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il pezzo io non riesco a postarlo ma alla descrizione di moneta estremamente rara del peso di 0,21 g. la moneta descritta meglio di BB e' al prezzo di 1000 euro.1 punto
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Già che ci siamo inseriamo per la Scozia anche il 13 Sh. e 4 p. (XIII - 4) (nel sito c'e' un errore, la moneta è segnata come 13 sh. e 6 p.) ed il 4 Sh. e 6 p.1 punto
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Il miglior ricercatore del mese di Febbraio è... ...Arciduca! ;) :hi: :hi: :hi: Ecco a voi il file aggiornato. Euro-game vers. 2.xls P.S. Ricordo a tutti gli utenti che il gioco è aperto a tutti, e che per iscriversi, basta scrivere un messaggio indicando il proprio nick all'interno. Buon divertimento! oo)1 punto
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beh i quinari, che hai citato, non è che siano comuni comuni ;) Comunque dato che l'utente nel primo post chiedeva se tutte le monete di questa imperatrice erano rare fuorchè gli antoniniani, ho integrato la tua risposta con gli altri nominali che non avevi citato. :)1 punto
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Grazie mille… si, sono tutte monete ereditate… Anche con la lente non vedo la P ma, sinceramente non è importante il prezzo. Se fosse rara fa comunque piacere.1 punto
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Sarà che ho l'età per ricordarmi delle olimpiadi dimezzate a Mosca e Los Angeles (anche se non sono state nè le prime, nè le ultime) e proprio non mi andrebbe giù :D1 punto
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a mio parere non è un peso monetale ma un Bagattino doppio in rame di G. Mocenigo - ( molto calante il peso) D/ IOANES MOCENIGO DUX - Il doge inginocchiato a d. regge il vessillo R/ Leone in soldo si nota dietro la schiena del doge la lettera F data la conservazione non ha molto valore commerciale è senza dubbio piu' alto il valore storico Non si vede molto in "giro"1 punto
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Dal taglio del collo a sinistra, potrebbe essere 1/10 di Ecu (12 sol) di Louis XV, intorno al 1767 o poco prima. Tipo questa: http://www.coinfactswiki.com/wiki/France_1767-S_1/10_ecu1 punto
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Ogni dipendente ha le proprie ferie e i propri permessi che se accordati con il datore non dovrebbero creare nessun problema :) Poi nel ragionamento della Domenica, in senso generale, mettiamo anche la famiglia... suppongo che per la maggioranza dei collezionisti e dei commercianti la domenica sia "prenotata" anche da quella.1 punto
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cmq non mi sento più di parlare di questo in quanto ci sono fin troppe persone che hanno "troppo tempo libero" nel senso che un lavoro nemmeno ce l'hanno.. Concordo con te, le persone che lavorano ci sono e per questo non è che si devono nascondere :)1 punto
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Il pensiero era un altro... Nessuno chiede al commerciante di fermarsi un giorno in piu'. In questi commenti nessuno ha detto cio'. Ci si chiedeva perche' non sostituire il venerdi con la Domenica... quindi sempre 2 giorni sarebbero, con ugual costi. Inoltre credo che la possibilita' di potere scegliere tra colui che lavora in proprio, e chi invece e' alle dipendenze di qualcuno, non possa essere proprio la stessa cosa. Io dipendo, quindi non posso decidere di lavorare la Domenica, invece del Sabato... Per concludere, il pensiero di David, che e' poi lo stesso mio, e' quello di una speranza di cambiamento che possa favorire chi meno fortunato... con sicuramente anche qualche soddisfazione in piu' pure per i commercianti, dove l'afflusso molto probabilmente sarebbe maggiore... Se venerdi sono presenti i piu' fortunati che hanno del tempo, la Domenica sarebbero presenti sia i Fortunati che quelli meno. :D Saluti.1 punto
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Per ma la moneta è nata così... probabilmente già il tondello prima di essere coniato aveva quelle "mancanze" Ti faccio i miei complimenti perchè la moneta è proprio bella, al di la della mancanza al rovescio la moneta complessivamente è gradevole, bello bello il dritto, del rovescio non capisco solo se il seno SX della libertà è usurato... Incredibile come una scansione appiattisca i rilievi... sembra una moneta diversa rispetto alla stessa moneta della scansione. Mi sembra a nche di vedere del lustro, per me almeno SPL-FDC.1 punto
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Sono in linea con i giudizi espressi prima di me, Q.BB/BB complimenti per la nuova arrivata.1 punto
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@@Giovanni Fusilli .....ciao.......Probabilmente abbiamo identificato i R/ della moneta...pero' , per giustezza di informazione sappi che la moneta in oggetto è stata emessa da Valentiniano II da Theodosio da Arcadio e da Magno Maximus.... con il Chi-ro potrebbe essere quella che abbiamo preso in esame - cioe' Arcadio per Costantinopoli1 punto
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Se acquisti esperienza......puo' darsi che fra qualche tempo, saro' io a chiederti informazioni...... :whome:1 punto
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Ecco un articolo molto interessante che non tratta solo della Corrosione dei metalli cuprosi, ma anche della loro consevazione. Non è specifico per le monete ma è valido per tutti i metalli di rame. CORROSIONE DEI CUPRO METALLI e CONSERVAZIONE Il termine cuproso è usato per designare tutti i metalli che consistono di rame o leghe dove sono predominanti il rame quindi il bronzo (una lega di rame e stagno) e l'ottone (una lega di rame, zinco, e spesso il piombo). Il termine non implica un stato del valenza come fa il rame cuprico-bivalente o il rame cuproso-monovalente. I metalli cuprosi sono metalli relativamente nobili che frequentemente sopravvivono a condizioni avverse, inclusi bagni lunghi in acqua salata che spesso ossiderà completamente il ferro. I metalli cuprosi reagiscono con l'ambiente formando prodotti di alterazione simili come il cloruro cuproso (CuCl), cloruro cuprico (CuCl2), ossido cuproso (Cu2O) e gli esteticamente piacevoli verde e blu carbonati cuprici, malachite [Cu2(OH)2CO3], e azzurrite [Cu3(OH)2(CO3)2] . In un ambiente marino, i due prodotti di corrosione di rame comunemente incontrati sono cloruro e solfuro cuproso. Le modifiche minerali nelle leghe di rame, comunque, possono essere più complesse di quelle del rame puro. Il primo passo nella corrosione dell'elettrochimica di rame e leghe di rame è la produzione di ioni cuprosi. Questi in turno si combinano con il cloruro nell'acqua di mare formando cloruro cuproso come un componente maggiore dello strato di corrosione. Cu - e Cu+ Cu+ + Cl - CuCl I cloruri cuprosi sono composti minerali molto instabili. Quando oggetti cuprosi che contengono cloruri cuprosi sono recuperati e sono esposti all'aria, essi inevitabilmente continuano a corrodere chimicamente per un processo nel quale i cloruri cuprosi in presenza di umidità e ossigeno sono idrolizzati per formare acido cloridrico e cloruro cuprico di base: 4CuCl + 4H2O + O2 CuC12. 3Cu(OH)2 + 2HC1 L'acido cloridrico a sua volta attacca il metallo non corroso formando più cloruro cuproso: 2Cu + 2HC1 2CuCl + H2 Le reazioni continuano fino a che nessuno metallo resti. Questo processo di corrosione chimico è comunemente indicato come "malattia del bronzo". Qualsiasi conservazione di oggetti cuprosi contaminati da cloruro richiede che l'azione chimica dei cloruri sia o inibita rimuovendo i cloruri cuprosi o convertendoli a ossido cuprosi innocui. Se l'azione chimica dei cloruri non è inibita, gli oggetti cuprosi si auto distruggeranno nel tempo. Gli oggetti di rame nell'acqua di mare sono convertiti anche nei solfuri cuprosi e cuprici (Cu2S e CuS che è nero) dall'azione del solfato che riduce i batteri. In ambienti anaerobici i prodotti di solfuro di rame di solito sono nello stato più basso di ossidazione, come lo sono il solfuro ferroso e solfuro di argento. Dopo il recupero ed esposizione all'ossigeno, il solfuro cuproso passa ad un stato di ossidazione più alto, esempio: solfuro cuprico. L'intera reazione chimica generalmente procede lungo le stesse linee come quelle descritte per il ferro. Su rimozione da una incrostazione marina, i reperti di rame e cuprosi sono coperti inevitabilmente con spessori variabili di uno strato polverizzato nero di solfuro di rame che impartisce un'aria sgradevole. Occasionalmente il processo di corrosione bucherà la superficie del reperto, ma questo è più comune su leghe cuprose dove lo stagno o lo zinco sono preferenzialmente corrosi. Lo strato stabile di solfuro di rame non intacca avversamente l'oggetto dopo il recupero dal mare come fa il cloruro di rame; i solfuri di rame scoloriscono solamente il rame, impartendo un'apparenza innaturale al metallo, e sono rimosso facilmente con solventi di pulizia commerciali, acido formico o acido citrico. Vedi Nord e MacLeod (1987) per una discussione particolareggiata sulla corrosione del rame, bronzo e ottone in un ambiente marino. CONSERVAZIONE DEI CUPRO METALLI Il rame e le leghe nelle quali il rame predomina, sono tutte generalmente restaurate con gli stessi metodi. Particolare cura deve essere presa solamente quando c'è una percentuale alta di piombo o stagno; piombo e stagno si dissolveranno in soluzioni alcaline. Sebbene c'è un numero considerevole di trattamenti chimici per la conservazione del rame, bronzo e ottone, la maggior parte non è soddisfacente per i metalli cuprosi recuperati da siti marini. Tre trattamenti chimici efficaci sono discussi sotto. In alcuni casi è necessario rimuovere meccanicamente la grossa incrostazione e i prodotti di corrosione dal manufatto per rivelare la superficie preservata del metallo. Questo passo è facilitato per oggetti cuprosi recuperati dal mare perché le incrostazioni marine formeranno una linea di fenditura tra la superficie metallica originale e l'incrostazione. Quando i reperti sono rimossi da dall'incrostazione maggiore, l'incrostazione superficiale è spesso deliberatamente lasciata aderente alla superficie del manufatto per la fragilità del manufatto o per evitare di danneggiare la sua superficie. Un'attenta pulizia meccanica e sciacquata in acqua può essere tutto ciò che è richiesto per rimuovere questa incrostazione superficiale rimasta. Negli altri casi, tutte le incrostazioni aderenti possono essere rimossi mettendo in ammollo l'oggetto in 5 a 10% acido citrico con 1-4% di thiourea (?) aggiunto come inibitore per prevenire la corrosione del metallo. L'acido citrico deve essere usato cautamente, perché può dissolvere i composti cuprici e cuprosi all'interno del reperto. Il manufatto è immerso completamente nella soluzione fino a che l'incrostazione è rimossa. Questo può richiedere da un'ora a molti giorni, durante il quale tempo, la soluzione dovrebbe essere "girata" con una stecca per mantenere uniforme la concentrazione dell'acido. Quando un campione è molto sottile, fragile, ha dei dettaglio molto fini, o si è quasi o completamente mineralizzato, qualsiasi trattamento con l'acido può essere troppo aggressivo.In questi casi, il manufatto può essere messo in ammollo in una soluzione dal 5 al 15% di esametafosfato di sodio per convertire il calcio insolubile e i sali di magnesio nell'incostrazione a sali solubili che possono essere lavati via.Seguendo qualsiasi trattamento necessario preliminare, la conservazione di oggetti cuprosi contaminati da cloruro richiede che l'avversa azione chimica del cloruro sia prevenuta. Questa può essere completata dal: 1. rimuovere il cloruro cuproso 2. convertendo il cloruro cuproso in ossido cuproso innocuo 3. impermeabilizzare il cloruro cuproso nel campione dall'atmosfera. I possibili trattamenti alternativi i includono: 1. pulizia con riduzione di elettrolitica 2. trattamento del dithionite alcalino 3. pulizia galvanica 4. pulizia chimica a. sesquicarbonate di sodio , b. carbonato di sodio , c. benzotriazole Le prime tre alternative possono rimuovere il cloruro cuproso (CuCi) e riduce alcuni dei prodotti di corrosione ad un stato metallico; comunque loro sono meglio usati solamente su oggetti con un centro metallico. Se attentamente applicati, questi trattamenti stabilizzeranno l'oggetto e manterranno una forma approssimativamente come quella originale, di apparenza non corrosa. Se applicati malamente, essi possono spogliare dallo strato di corrosione in giù al centro del metallo che rimane. Questo spogliare, specialmente fatto con l'elettrolisi può distruggere dati archeologici significativi come marchi, linee incise ed elementi decorativi, così come l'alterazione della forma originale dell'oggetto. Per queste ragioni gli strati di corrosione di qualsiasi manufatto di metallo non dovrebbero essere mai rimossi indiscriminatamente. I! trattamento si dovrebbe sforzare di preservare gli strati di corrosione in situ attraverso una riduzione elettrolitica molto controllata o trattamento con dithionite alcalino. Le tecniche chimiche descritte non spogliano lo strato della corrosione. Sciacquare in una soluzione di sesquicarbonato di sodio per rimuove i cloruri cuprosi dal manufatto, mentre il benzotriazole e l'ossido di argento sigillano i cloruri cuprosi dall'atmosfera. I trattamenti chimici sono applicabili a oggetti sostanziali così come ai pezzi completamente mineralizzati. Pulizia galvanica Questa procedura è eseguita nella stessa precisa maniera come descritta per il ferro. Generalmente è guardata come una tecnica obsoleta, eccetto certe circostanze menzionate nella sezione sulla pulizia galvanica del ferro. Pulizia per riduzione elettrolitica La riduzione elettrolitica dei metalli cuprosi è eseguita nella stessa maniera come descritta per il ferro. Può essere usato per l'elettrolita o il 2% di idrossido di sodio o il 5% di sodio carbonato . Il secondo è molto spesso usato sebbene risultati accettabili si sono ottenuti anche con il 5% di acido formico come elettrolita. Un anodo di acciaio dolce può essere usato ma il tipo inox 316 è richiesto se l'acido formico è usato come elettrolita. E' usato lo stesso assemblaggio elettrolico descritto per il ferro o per l'argento (sotto). Dati precisi relativi alle densità ottimali di corrente per manufatti cuprosi non sono disponibili. Alcuni dichiarano che la densità di corrente non dovrebbe scendere sotto i 0.02 amp/cm2 in ordine per prevenire la deposizione di una pellicola di colore rosa salmone di rame sugli oggetti. Qualcuno dichiara che una densità di corrente sopra i 0.01 amp/cm2 danneggerà gli oggetti cuprosi. Cura deve essere presa quando si pulisce elettroliticamente il bronzo mineralizzato recuperato dal mare per prevenire danni alla superficie del manufatto dallo sviluppo di idrogeno. La densità di corrente sia compreso che in eccedenza del raggio sopra menzionato, è applicata comunemente a oggetti cuprosi diversi. Alcuni raccomandano di usare le tecniche di voltaggio sullo sviluppo dell'idrogeno descritte per il trattamento del ferro. In generale, le stesse procedure che riguardano la densità di corrente che sono descritte per il trattamento del ferro si applicano al trattamento dei manufatti cuprosi. Le variazioni principali nel trattamento coinvolgono il fatto che la durata dell'elettrolisi per gli oggetti cuprosi contaminati da doralo è significativamente più corto rispetto a quella per oggetti comparabili di ferro. Piccoli manufatti cuprosi come le monete richiedono solamente un paio di ore in elettrolisi mentre i campioni cuprosi più grandi come i cannoni possono richiedere molti mesi. Dithionite alcalino Questo trattamento fu sviluppato per consolidare l'argento mineralizzato. Da allora, è stato trovato essere efficace anche su oggetti cuprosi. Una descrizione completa del trattamento può essere trovata nella sezione sull'argento. Trattamento con dithionite alcalino distruggerà qualsiasi patina sulla superficie dell'oggetto cuproso, ma rimuoverà efficacemente la massa dei cloruri nel periodo di tempo più corto così come riduce alcuni prodotti di corrosione del rame. Trattamenti chimici Molti manufatti cuprosi con contaminazione di cloruro, tali come i bronzi molto coperti con la malattia del bronzo, bronzi estensivamente mineralizzati con o senza cloruri cuprosi, bronzi senza un centro metallico sostanziale, e bronzi con caratteristiche decorative mineralizzate, non possono essere trattati da una qualsiasi tecnica di riduzione. Ci sono tre trattamenti chimici diversi disponibili che sono usati per stabilizzare i manufatti mentre lasciano intatti gli strati della corrosione: il trattamento con il sesquicarbonato di sodio, carbonato di sodio o benzotriazole. Sesquicarbonato di sodio I componenti del cloruro cuproso del rame e sue leghe sono insolubili e non possono essere rimossi lavandoli solamente in acqua. Quando i bronzi o altre leghe di rame sono piazzate in una soluzione al 5% di sesquicarbonato di sodio, gli ioni idrossili della soluzione alcalina reagiscono chimicamente con il cloruro cuproso insolubile formando ossido cuproso e neutralizza qualsiasi sottoprodotto dell'acido cloridrico formatosi da idrolisi per produrre cloruri di sodio solubili. I cloruri sono rimossi ogni volta che la soluzione è cambiata. Continuare con altre risciacquate fino a che i cloruri sono rimossi. L'oggetto è poi sciacquato in molti bagni di acqua deiom'zzata fino a che il pH dell'ultimo bagno è neutro. In pratica, i prodotti di corrosione superficiali sono rimossi meccanicamente dagli oggetti metallici prima di mettere gli oggetti in bagni successivi di sesquicarbonato di sodio al 5%. Per i bagni iniziali, il sesquicarbonato di sodio è mescolato con acqua del rubinetto; l'acqua deionizzata è usata per i bagni successivi. Se la contaminazione da cloruro è estesa, i bagni preparati con acqua del rubinetto possono essere usati fino a che il livello del cloruro nella soluzione approssimi il livello del cloruro dell' acqua di rubinetto. L'acqua deionizzata è poi sostituita. Questa procedura è molto economica quando si ha a che fare con oggetti che richiedono mesi di trattamento. Inizialmente, i bagni sono cambiati ogni settimana; come la durata del trattamento aumenta l'intervallo tra cambi del bagno è esteso. Monitorando il livello del cloruro con il test del quantitativo di nitrato mercurico, come descritto nella sezione sul ferro, permette al restauratore di determinare precisamente quanto spesso cambiare la soluzione. Al posto di un test del quantitativo di cloruro, la prova qualitativa del nitrato di argento può essere usata per determinare quando la soluzione è libera da cloruri. Il processo di pulizia è lento e può richiedere mesi e, in alcuni casi, anche anni. Il trattamento al sesquicarbonato di sodio spesso è usato dai restauratori perché, diversamente dagli altri trattamenti di pulizia, non rimuove la patina verde sulla superficie degli oggetti cuprosi. Questo trattamento può incoraggiare la formazione di depositi di malachite blu-verde sulla superficie degli oggetti che intensificheranno il colore della patina. Se si formano depositi di malachite durante il trattamento, l'oggetto dovrebbe essere rimosso dalla soluzione e il deposito buttato via. Su alcuni pezzi di bronzo, questo trattamento produrrà un annerimento della superficie che oscura la patina verde originale ed è difficile da rimuovere. Questo annerimento è attribuito alla formazione di ossido di rame nero e sembra essere una caratteristica inerente in alcune leghe cuprose. Sciacquate con carbonato di sodio Il trattamento con sesquicarbonato di sodio delineato sopra è stato il trattamento standard per manufatti cuprosi fragili contaminati da cloruro e per manufatti che hanno una patina che è desiderata conservare. In pratica, comunque, i restauratori hanno trovato che il trattamento spesso ha migliorato la patina e lo fa apparire molto più blu. In altri esempi, esso ha oscurito notevolmente o annerito la patina. Sebbene inizialmente il trattamento di sesquicarbonato di sodio sembri essere ideale, nel momento che non si ha bisogno di rimuovere gli strati della corrosione esterni mentre il cloruro cuproso è rimosso, è stato trovato un numero di svantaggi. Il trattamento può richiedere bene oltre un anno di prima che tutto il cloruro cuproso sia convertito. Questo fatto fa diventare più seri gli altri inconvenienti. È stato mostrato che il sesquicarbonato di sodio (un carbonato doppio) forma uno ione complesso con il rame e perciò preferenzialmente rimuove il rame dal rimanente. Questo può potenzialmente danneggiare strutturalmente oltre un prolungato periodo. È stato mostrato anche che una mistura di carbonati, incluso un carbonato di rame sodio idrato blu-verde che si forma sulla patina e sembra anche sostituire gli altri sali di rame all'interno della patina. Questo crea un cambio di colore dalla malachite verde al blu-verde che in molti casi è indesiderabile. Negli oggetti l'autore ha esaminato che il colore blu-verde può essere trovato in sezione incrociata dalla crosta di corrosione esterna che si estende verso giù al substrato del metallo. La stabilizzazione dei bronzi archeologici con corrosione attiva è un problema difficile per i conservatori. Attualmente nessuno trattamento noto può essere chiamato ideale. Un pretrattamento con il carbonato di sodio in congiunzione con un trattamento standard con benzotriazole offre un'opzione in più al conservatore che ha che fare con difficoltà nello stabilizzare il bronzo. Sebbene una stabilizzazione riuscita sia stata realizzata con questo trattamento dove altri hanno fallito, essa deve essere usata con cautela fino a che i problemi osservati siano stati investigati più completamente. I bronzi che non possono essere stabilizzati da questo trattamento dovrebbero essere immagazzinati o esposti in un ambiente di bassa umidità relativa. Infatti si raccomanda che tutti i bronzi siano tenuti in un ambiente di bassa umidità relativa se possibile, fino a quando l'efficacia a lungo termine dei trattamenti della "malattia di bronzo" non sono stati verificati. Alcuni suggeriscono che se trattamenti precedenti con BTA non hanno avuto successo, bisogna trattare con 5% w/v di carbonato di sodio nell'acqua distillata. Il carbonato di sodio rimuove i cloruri cuprosi e neutralizza l'acido cloridrico nei fori. Il carbonato di sodio, diversamente dal sesquicarbonato di sodio, che è un doppio carbonato e agisce come un agente del complexing con il rame, reagisce in modo relativamente lento con il metallo di rame. Ancora, in alcuni casi, possono verificarsi leggere alterazioni nel colore della patina. Benzotriazole L'uso di benzotriazole (BTA) è divenuto un elemento standard nella conservazione di metalli cuprosi; il BTA segue qualsiasi processo di stabilizzazione e precede qualsiasi sigillazione finale. In alcuni casi, può essere un unico trattamento a sé. Quando oggetti cuprosi marini sono conservati, il BUA di solito è comunque usato, in unione ad altri trattamenti come la riduzione elettrolitica o risciacquate alcaline che rimuovono la massa dei cloruri. Per manufatti provenienti da un sito di acqua dolce, può essere l'unico trattamento richiesto. Trattamento con il BUA non rimuove il cloruro cuproso dal manufatto, piuttosto, forma una barriera tra il cloruro cuproso e l'umidità dell'atmosfera. In questo metodo di pulizia il benzotriazole forma un composto insolubile complesso con ioni cuprici. La precipitazione di questo complesso insolubile sul cloruro cuproso forma una barriera contro qualsiasi umidità che potrebbe attivare il cloruro cuproso e causare la malattia del bronzo. Prove al British Museum indicano che se è presente un'attiva malattia del bronzo, tutti i tentativi per stabilizzare l'oggetto con benzotriazole possono fallire dovuto alla distribuzione molto estesa del cloruro cuproso negli strati della corrosione. Il trattamento consiste di immergere un oggetto in una soluzione all'1-3% di benzotriazole dissolto in etanolo o acqua. In generale, i migliori risultati si realizzano se il campione è impregnato con la soluzione sotto vuoto per 24 ore. Se il manufatto è lasciato nella soluzione per almeno 24 ore, l'l% di BTA mescolato con acqua deionizzata annaffi lavora bene come le soluzioni più concentrate. Per trattamenti più brevi, il 3% di BTA mescolato in acqua o etanolo, è raccomandato. In alcuni casi l'etanolo è preferito quando il trattamento con BTA è di breve durata. Il vantaggio principale di usare etanolo nella soluzione è che penetra nelle fessure e crepe meglio dell'acqua. Dopo che il manufatto è rimosso dalla soluzione, deve essere pulito con un straccio reso saturo in etanolo per rimuovere l'eccesso di benzotriazole. Il manufatto è esposto poi all'aria. Se appare una qualsiasi fresca corrosione fresca, il processo è ripetuto fino a che non si verifichi nessuna reazione. Si deve enfatizzare che il trattamento di il BTA non rimuove il cloruro cuproso dal manufatto, ma forma soltanto una barriera tra il cloruro cuproso e l'umidità nell'atmosfera. Perciò, per manufatti molto contaminati con cloruro, come gli oggetti cuprosi recuperati dal mare, il trattamento di BTA segue il trattamento con il sesquicarbonato di sodio o carbonato di sodio per assicurare la stabilità del manufatto a lungo termine. Il BTA è un sospetto cancerogeno e deve essere evitato il contatto con la pelle e la polvere non deve essere inalata. Trattamento finale e sigillazione Seguendo la pulizia elettrolitica o chimica gli oggetti sono messi attraverso una serie di risciacquate calde in acqua deionizzata fino a che il pH dell'ultimo bagno di risciacquo è neutrale. Per il fatto che il rame si annerisce nell'acqua, si raccomanda di lavare gli oggetti in molti bagni di etanolo denaturato. Se è eseguita una risciacquata di acqua, qualsiasi annerimento può essere rimosso con il 5% di acido formico o levigando con pasta bagnata di bicarbonato di sodio. Dopo il risciacquo, gli oggetti di rame devono essere puliti ad un qualsiasi grado desiderato e trattati con BTA. L'oggetto è disidratato poi in acetone o un alcool miscibile in acqua, e rivestito con lacca acrilica e chiara o cera microcristallina. E' disponibile il KrylonTM Spray Acrilico Chiaro N.ro 1301 è raccomandato per la facilità di applicazione, durabilità, e disponibilità. Per una protezione incrementata alla corrosione si raccomanda che il 3% di benzotriazole possa essere aggiunto all'alcool così come alla lacca. La cera microcristallina può essere usata, ma in molti casi non si ha nessuno vantaggio sull'acrilico. Sommario Tutti i trattamenti qui discussi sono efficaci per il trattamento di tutti i manufatti provenienti da siti marini che contengono metalli cuprosi. Delle alternative di conservazione considerate in questa sezione, ovvero la riduzione elettrolitica, trattamento con dithionite alcalino, e risciacquate alcaline sono gli unici che davvero rimuovono i cloruri cuprosi. Per questa ragione essi promettono la più durevole protezione. La pulizia tramite riduzione elettrolitica che pulisce oggetti in lega di rame come l'ottone e il bronzo spesso è evitata perché rimuove qualsiasi patina esteticamente piacevole e può cambiare il colore placcando il rame con i composti di riduzione della corrosione sopra la superficie del metallo in lega. Nel caso di metallo cuproso recuperato da siti marini, comunque la stabilità chimica fornita dall'elettrolisi prende precedenza sull'estetica. La storia di successo nell'applicare le tecniche di riduzione elettrolitica a manufatti cuprosi dimostra chiaramente che l'elettrolisi è il mezzo più rapido, più efficace, efficace e durevoli mezzi di lavorazione del rame, ottone o oggetti di bronzo da un ambiente di acqua salata. Questa asserzione è valida specialmente per gli oggetti grandi come i cannoni. Il tempo estremamente lungo richiesto per il carbonato di sodio e i trattamenti di sesquicarbonato di sodio scoraggiano il loro uso. Trattamenti preliminari di manufatti con carbonato di sodio seguiti da trattamenti di benzotriazole può fornire risultati soddisfacenti, ma più esperimenti necessitano di essere riportati prima che un giudizio finale può essere fatto. Trattamenti di dithionite alcalino hanno anche provato la loro efficacia per conservare le leghe cuprose. Malgrado il trattamento preliminare, un'applicazione di BTA dovrebbe essere un passo inerente nella conservazione di tutti i manufatti cuprosi. In più casi, se il manufatto è trattato efficacemente con qualsiasi dei trattamenti discussi sopra così come BTA, sigillato, e immagazzinato nell'ambiente corretto, il manufatto rimarrà stabile.1 punto
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La tieni in equilibrio su un dito e picchietti il bordo. Il suono dell'argento è particolare.1 punto
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Ciao, è un follis di Giustiniano II della zecca di Siracusa (Sear 1438). Questa moneta è stata emessa durante il secondo regno di questo imperatore (705-711) e reca al dritto Giustiniano II e il figlio Tiberio stanti frontalmente e al rovescio grande M sovrastata dal monogramma di Giustiniano II e affiancata a sinistra e a destra da una stella; in esergo: SCL.1 punto
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Circolato ha circolato...e botte ne ha prese tante...mi racconta mio nonno che una volta si usavano le monete per fare dei giochi come ad esempio tirarle contro un muro e vedere quale moneta si fermava sopra un'altra una volta a terra...se la tua moneta si fermava sopra a quella di un tuo amico vincevi la sua...facendo ciò le monete si scalfivano parecchio...e tanti bimbi usavano proprio le monetine che non erano più a corso legale...le trovavano in casa dopo che l'Italia diventò repubblica!chissà se è questo il caso!!1 punto
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"Per esprimere il rosso tirano linee perpendicolari dalla parte superiore all'inferiore dello scudo." Felice Tribolati, Grammatica araldica, pp. 57-58.1 punto
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boh mi sbaglierò ma a me pare buona, forse con colori più naturali si potrebbe rivedere?1 punto
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Non avevo mai fatto caso che le piastre non avessero quelle linee verticali..le mie piastre anche se in alta conservazione non hanno traccia di quelle linee..forse hanno usato il punzone della corona del 10 Tornesi per preparare il conio? Comunque complimenti per la moneta. Spettacolare :D Gaetano1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627'249 Città: Venegono Superiore (VA) Condizione: qFDC Note :crazy: :crazy: :crazy:1 punto
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Purtroppo non credo si tratti di un inizio di barretta. Infatti, se si analizza bene l'errore 1972/ si vede che l'astina inizia non allo stesso livello del "2" bensì un un po' più in alto. Pertanto credo si tratti di un altro tipo di errore che non centra con l'errore più "celebre".1 punto
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I miei complimenti a Corbiniano, per l'identificazione dei tre Santi martiri, Gavino, Proto e Gianuario,Che confermo esatta, io stesso ho preso un bel granchio(quanto ancora c'è da imparare nelle medaglie devozionali!!!),e la prima volta che vedo l'iconografia di questi tre santi,penso che la medaglia sia rara dal momento che dopo 25 anni che colleziono devozionali è la prima che vedo! Bravo Corbiniano.........ciao Borgho.1 punto
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Discussione bella ed appassionante :) Riporto due titoli di letteratura che riprendono quanto già delineato nella discussione. La prima opera sono le Ricerche Critiche del Cavedoni e sono limitate per lo più al periodo di Costantino I http://it.wikisource.org/wiki/Ricerche_critiche_intorno_alle_medaglie_di_Costantino_Magno/Ricerche_critiche Il secondo è in Francese, più generale ed a tratti non pienamente condivisibile, ma di indubbio interesse http://195.220.134.232/numerisation/tires-a-part-www-nb/0000005404667.pdf Enrico :)1 punto
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Con queste due abbiamo,almeno io ho,la conferma che si tratta di un gruppo di falsi fatti forse tutti dallo stesso "stilista" ricopiando il disegno degli originali su coni per medaglie,forse. Le prove mi piacciono ma mai al livello delle monete emesse e quando devo sborsare anche solo 50 euro preferisco acquistare un bel 10 Centesimi (Napoleone) in alta conservazione che una prova non riconosciuta.1 punto
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mii date perfavore un sito dove acquistare, almeno con sicurezza ,altrimenti come dice eggical navigo in un mare di letame,io sicuramente le fregature gia le ho prese.1 punto
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Quando presi le commemorative di Baden 2013 ci misero meno giorni ad evadere l'ordine e a spedirle..si vede che con l'operazione di marketing del facciale con spese di spedizione esigue, stanno attirando parecchia clientela e quindi stanno andando in tilt con le spedizioni...in ogni caso, se riescono a lasciare inalterata questa promozione per tutti gli anni, a me va bene anche aspettare un mese per avere delle FDC al facciale :)1 punto
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Cento per cento? @@stefano108, vale solo per la morte :lol: . Se vuoi una "ragionevole" possibilità di uscire indenne (comunque dopo traversie) da una vicenda giudiziaria, ti consiglio di tenere: 1. stampata o copia della pagina di catalogo con la presentazione della moneta 2. Fattura del venditore 3. Ricevuta del bonifico bancario o della transazione Paypal (o con carta di credito) 4. Quante altre informazioni possibili sul venditore (internet) e sulla storia recente della moneta Poi: a. Evita di acquistare monete in lotto, specialmente quelle da pulire ("puzzano" di scavo clandestino) b. Privilegia venditori stranieri. Sempre e comunque professionisti (e cerca di informarti sulle leggi dei vari Paesi: alcuni richiedono permessi di esportazione che vanno chiesti al venditore). Per i venditori italiani sii particolarmente attento alla loro fama e alla loro correttezza (specialmente se vendono sulla baia). c. Per quanto possibile, evita di rivendere. Specialmente sulla baia. E meno che mai all'estero (servono autorizzazioni). d. Troverai in questa sezione molti dibattiti sulla materia. Leggili. P.S.: la bassa rarità o il prezzo modesto non sono un salvagente1 punto
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5 cent Italia 2002 con asse ruotato di circa 30° In questi casi si sente la mancanza di una macchina fotografica decente............... :lol:1 punto
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Sempre in tema bambini, questa è tradizionale nella forma ma mi piace il plexiglass che la contiene! 5$ 2013 British Virgin Island in argento PS. Qualcuno sa dirmi dove posso acquistare questa moneta? Non la trovo da nessuna parte e anche sulla baia è difficile da trovare e quelle poche che si vedono costano un'esagerazione!1 punto
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Grazie Picchio per l'analisi dettagliata,come sempre. Gli ultimi due passi mi trovano più che concorde è capitato più volte anche a me certe richieste in privato ma essendo molto meno educato di Picchio non rispondevo per nulla. Le consulenze, perchè questo diventano messe in quel modo,si pagano! Anche il fatto di tener nascosti alcuni punti critici cosi da far continuare il truffaldino (chi sia sia) nello stesso sbaglio ma come vediamo serve a poco,hanno sempre terreno fertile sono troppe le persone che vogliono fare il colpaccio senza o con minima esperienza numismatica. Tornando alla "moneta" come pensavo anch'io è una medaglia coniata in qualche officina odierna magari in Paesi dove i controlli sono quasi nulli. L'asta sicuramente è stata gonfiata ma sono pezzi che intorno ai 200/300 euro andrebbero via come il pane. Come sempre la miglior difesa è lo studio e l'esperienza.1 punto
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Non ho visto l'oggetto, mi è stato segnalato da più persone ma la mia antipatia per e-bay è tale che sono ben disposto a rinunciare a qualche acquisto piuttosto che comprare su questa piattaforma. Giudicare una moneta da una fotografia è per nulla facile, quindi sono portato ad usare la testa più che gli occhi. 1) la legenda non esce dai campi, in particolar modo la seconda O di NAPOLEONE 2) Come già detto, c'è incongruenza nella disposizione e forma delle cifre della data 3) E' noto a tutti che nel 1807 il contorno è in rilievo, i bordi cadenti e manca la dentellatura di contenimento, tutte caratterisctiche che sono state introdotte nell'estate del 1808. 4) Al rovescio da quello che posso vedere dalla modesta qualità dell'immagine i detagli non sono nitidi, come dovrebero essere su una prova di conio in rame. 5) Non considero discriminante il fatto che la prova non sia nota al Pagani, se mai il fatto che durante il Regno d'Italia non esistono prove di metallo differenti dall'originale, se non l'utilizzo più o meno inapproppriato del piombo. Esistono dei progetti, che poi non hanno avuto seguito, ma non esiste un 40 lire in argento, piuttosto che una lira in oro, ed altre amenità simili. I regolamenti di zecca sotto Napoleone, ed in particolare nelle Zecche del Regno d'Italia e di Francia erano quanto mai rigidi, perfettamente ordinate, le monete erano fatte per la circolazione e non per fini collezionistici, In tutto l'800 di prove certamente autentiche in rame si contano sulle dita di una mano, in più se provi i nuovi macchinari cambiando la virola di contenimento ... provi soprattutto la virola di contenimento in incuso. 6) Il colore del rame ed i fondi non sono brillanti, e la traccia di ossidazione/muffa in 35 anni non l'ho mai vista su una prova originale. Si genera, ed in questo potranno essere più chiari di me i "classicisti" con il contatto, con gli acidi, nel passaggio della moneta, per le intemperie. 7) il bordo non mi dispiace, non è bombato come capita quasi sempre nelle patacche. Anche in questo caso sarebbe da avere la moneta tra le mani per un giudizio. 8) Non me ne vogliate ma ci sono altri due dettagli, che mi confortano nel considerare l'oggetto, come proveniente da un conio riprodotto. Non li divulgo, non per snobbismo ma, non vedo ragione di aiutare chi produce questo tipo oggetto a farli sempre meglio. Infine, e questo è un messaggio di natura personale rivolto a coloro che mi hanno chiesto un parere su questo oggetto in via privata: trovo poco corretto postarmi la fotografia e tacerne l'origine; è una furbatina, inutile. Credo di aver sempre dimostrato la massima disponibilità e cercato per quanto mi sia possibile, di esaudire curiosità e aspettative. State sereni, non sono un concorrente .... quando si chiedere un favore o un parere è bene farlo a carte scoperte. Buona giornata. P.S. l'ho comprata io :) .... scherzo !1 punto
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"Monetine" dedicate ai.... :D Palau 8 tipi diversi dal nominale da 1 Dollaro s.d. (1/2 grammo d'oro)1 punto
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