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  1. luke_idk

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/14 in tutte le aree

  1. Chi mi conosce sà che sono un pò pignolo sulle conservazioni, diciamo che sono della scuola Varesi. Ammiro molto Alberto, perchè nelle aste che fà, si và a colpo sicuro. Se lui dice che è BB, vi arriverà a casa una moneta che è minimo un BB+q.SPL. Se classifica una moneta MB, per noi sarà tranquillamente una moneta q.BB-BB. Questo per dire che sulle conservazioni bisogna essere onesti e fiscali e per dare un giudizio non bastano 10 anni di praticantato. Come avrete notato, non ho espresso giudizio di valore (non lo faccio mai o quasi), perchè è una cosa molto soggettiva, ma poi in fondo se una moneta piace per quel che è, uno è disposto a pagarla senza guardare listini o cataloghi. Potrà essere anche sbagliato, ma questo è il mio pensiero.
    4 punti
  2. Credo sia una tecnica valida al fine di scoraggiare i furti. Per le opere d'arte, quadri, sculture,libri,ecc... è sicuramente efficace. Sarei favorevole anche per le monete. Pensate a tutti quei tesori che abbiamo in Italia che per carenza di fondi nella sorveglianza sono poco protetti. Pensiamo ai falsi rinvenuti nella collezione reale a Palazzo Massimo. Faccio un esempio: nel mio comune i vigili urbani hanno marchiato, a chi lo desiderava, la bicicletta con un codice, utilizzando un'apposita macchinetta al costo di un euro. I furti di bici sono diminuiti. Sulle bici è visibile, mentre nelle opere d'arte sarebbe invisibile: perchè non adottarlo?
    3 punti
  3. dato che certi termini li ho usati io (ma non solo) è giusto spiegarsi meglio, si tratta di un sillogismo del terzo tipo vero, cioè, solo in senso di negazione. La locomotiva a vapore fuma; io fumo; non è vero che io sia una locomotiva a vapore, ma... la locomotiva a vapore fuma; io non fumo; è vero che io non sono una locomotiva a vapore. Tradotto: chi è europeista non è sciovinista; chi è antieuropeista può essere o non essere sciovinista; chi è sciovinista è antieuropeista. Certe cose fanno riferimento all'altra discussione, dove è stato postato il video di un parlamentare europeo, membro di un partito chiaramente antieuropeista e chiaramente sciovinista e questo è quello che accade, per lo più, nell'agone politico. I movimenti dichiaratamente antieuropeisti sono sempre sciovinisti e, spesso, razzisti. In pratica, l'osservazione dei movimenti organizzati ci dice questo; le singole persone, ovviamente, non vengono osservate/analizzate, in quanto non rilevanti a livello pubblico (che siano pro o contro l'Unione). Il termine "ignoranza" è da contestualizzare. Dato che sono piuttosto sicuro di non ignorare determinati dati e fatti, ho voluto negare di essere ignorante in materia e mi chiedo se chi ha espresso tali concetti ne sappia altrettanto.
    3 punti
  4. Purtroppo è dal lontano 2002 (mentre dal 1999 al 2002 nessuno aveva niente da urlare... chissà come mai) che la propaganda politica martella in continuazione sull'Euro, perchè come ben sappiamo la valuta unica è un facilissimo capro espiatorio alle idiozie delle classi dirigenti e un ottimo argomento da sfruttare per sparate elettorali all'inseguimento dei sondaggi. Non parliamo poi degli squali come i vari John Paulson, George Soros, Warren buffet e tutto il codazzo di speculatori internazionali che dopo il passaggio della crisi hanno tutto l'interesse a giocare l'ultima carta, cercando di convincerci al suicidio per salvare il salvabile dei miliardi scommessi coi loro fondi d'investimento su un crollo dell'Euro. La dinamica attuale della propaganda si sta concentrando proprio sulla questione export: l'Euro va presentato come un elemento che ci rovina devastando le esportazioni, le quali sarebbero "ridotte al lumicino" proprio quando in realtà l'export è praticamente l'unica voce dell'economia italiana che tira in questo periodo, e non di poco: l'Italia è seconda in UE per export dopo la Germania. E l'intera UE, sia l'area Euro che il resto, esporta sempre di più. Ecco dati freschi freschi: Bruxelles (Belgio), 14 feb. (LaPresse) - E' boom per le esportazioni dall'eurozona nel 2013. Secondo le prime stime di Eurostat, il surplus commerciale dell'area della moneta è stato pari a 153,8 miliardi di euro, contro i 79,7 miliardi di euro del 2012, che era stato l'anno migliore dal 2006. A dicembre l'avanzo dell'area della moneta unica è stato pari a 13,9 miliardi, a fronte del surplus di 9,8 miliardi dello stesso mese del 2012. A novembre il saldo commerciale era stato positivo per 17 miliardi di euro. L'Ue a 28 ha registrato nel 2013 un avanzo di 49,9 miliardi di euro, contro il deficit di 115 miliardi dell'anno precedente. A dicembre il surplus del complesso dell'Ue è stato di 8,2 miliardi, a fronte dei 2,4 miliardi di deficit dello stesso mese del 2012. In gennaio-novembre 2013, il disavanzo dell'energia nell'Ue a 28 cala a 351,4 miliardi di euro dai 388,4 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. Sale il surplus del manifatturiero, balzando a 354 miliardi di euro dai 322,8 miliardi dei primi undici mesi dell'anno precedente. Ma di tutto questo a lor signori "onorevoli" e agli squali della finanza naturalmente non importa, anzi, è una brutta notizia. Quindi meno si sanno i dati reali meglio è per loro: i primi possono continuare a sperare guardando i sondaggi, gli altri a sperare guardando il portafoglio. Stiamo in guardia.
    3 punti
  5. beh io sono pigro e per me la patria è l'Italia e prima di visitare l'Europa ed il mondo voglio visitare tutta l'Italia(se proprio devo muovermi) Comunque sono pro euro ma anche protezionista nel senso che negli acquisti bisogna dare precedenza ad aziende italiane e nelle vendite dobbiamo essere bravi a vendere anche all'estero --Salutoni -odjob
    2 punti
  6. L'Italia, la Germania sono nate così e non del tutto pacificamente. Evidentemente, per qualcuno la patria era l'Italia e non solo il proprio stato preunitario. Eppure, si parlava di amor di patria. Per qualcuno la patria è il continente europeo e non solo il proprio stato preunitario.
    2 punti
  7. Sì è democratico farlo e non credo che le potenze europee abbiano mai chiesto ai locali se volessero essere occupati... Dico questo solo perchè, giusto ieri, ho visto su facebook una foto di mussolini con la didascalia che recitava qualcosa del tipo: voi siete fieri delle vostre origini? Anche noi, quindi tornate a casa vostra. Ora, mi risulta che sia stata l'Italia ad invadere Etiopia, Somalia, Libia non il contrario. E qui torniamo a parlare di movimenti organizzati e di chi li sostiene che è difficile non definire sciovinisti, estremisti, razzisti e pure ipocriti...
    2 punti
  8. Per capire bene a quale emissione attribuire una moneta di bronzo, se mancano evidenti tracce di lettere o simbolo del monetario, è fondamentale andare ad analizzare la struttura della nave romana, la posizione dell'etnico e del globetto del segno di valore. Intanto posso confermare che NON si tratta di una uncia anonima e quindi del vasto ed eterogeneo gruppo di Crawford 41. Vedasi: http://andrewmccabe.ancients.info/RRC056.html Di contro, pur non essendo chiaramente visibile il segno che sta a destra della prora, la moneta dovrebbe appartenere all'emissione con monogramma di Roma. Infatti è l'UNICA, con ROMA (anzi ROM) sopra la prora e il globetto di valore sotto la prora, che presenta la particolare forma del ponte sopra la prora, con una particolare struttura, che forse è il cosiddetto "corvus", che era un ponte di assi semovente e usato soprattutto nella prima guerra punica, con la forma "triangolare" al posto della usuale forma "rettangolare". Alcune immagini permettono di capire l'assunto. e si vedono chiaramente possibili tracce del monogramma a destra della prora e quindi la moneta può essere classificata come indicato da Afranio Burro. E' una moneta rara e sconosciuta al Crawford.
    2 punti
  9. beh, se quello è lo spirito con cui ti approcci all'ambiente credo sia inutile che tu ci vada e credo sia altrettanto inutile che tu continui a fare il collezionista, vista l'amarezza e la disillusione che dichiari....ma secondo me è un po' sempre il discorso della volpe e dell'uva...siccome non riesci ad ottenere certi risultati, di collezione o di considerazione da parte degli addetti e dei partecipanti, allora fai prima a sparare a zero su tutto e tutti.........
    2 punti
  10. Ciao, quando i Moderatori controllano una discussione hanno sotto controllo tutti coloro che ne fanno parte. Concordo con te sulla necessità di trovare nel Forum un momento di relax e tranquillità, è quello che vogliamo tutti, penso che il confronto sereno e costruttivo serva a migliorare, cosa che farebbe comodo a tutti noi, a me per prima, quindi approfittiamone... :D Ciao e ancora complimenti, Giò
    2 punti
  11. Domanda più che pertinente la Tua, non riferita alla medaglia, che coincide con la Modesti 273, ma al catalogo. La differenza più appariscente per distinguere il conio originale da quello rifatto nel XVIII secolo è rappresentata dall'allineamento della lettera T di PONT con il resto della legenda al Dritto. Poi al Verso c'è la colonna che è più tozza nel conio rifatto. Nel Catalogo ho cercato di distinguere, evidentemente senza riuscirci, il riconio Hamerani da quello di Mazio: e in effetti non è semplice ...anche Modesti, nel CNORP non lo chiarisce. A mio giudizio si dovrebbe trattare del riconio del XVIII secolo (non Mazio). Mazio si distingue generalmente dalla patina più scura e dalle fratture di conio più estese. Ma l'aspetto più curioso, legato ai conii della medaglia, è rappresentato dal fatto che sembrerebbe ne siano stati rifatti più di uno sia per il dritto che per il verso. Quindi lo studio della medaglia non è terminato.
    2 punti
  12. Io sì. Come ho detto prima, osserva bene la C di centesimi, quasi tocca il bordo e manca la parte inferiore, altri particolari non riesco ad apprezzarli bene con la foto che hai messo, se lo confronti con il falso che ti ho fatto vedere troverai altre similitudini, ad esempio il numero 8 è leggermente più alto dello 0, la S e la prima T di STATI sono leggermente più grandi, la barra di divisione comincia dall'inizio della N di CENTESIMI e finisce all'altezza della prima I della parola, le tre linee che formano la cornice sono diverse, in definitiva perfettamente sovrapponibile con quel falso conosciuto che ti ho fatto vedere. Falso senza speranza, mi dispiace. Questo a sx è un esemplare autentico, prova a trovare le altre differenze ;) Ciao, Exergus
    2 punti
  13. Infatti il mio intento era questo riuscire a scindere i difetti "naturali" dalla conservazione proprio per capire questa tipologia,che poi uno non spenderebbe 10 euro o ne spenderebbe 300 euro non c'importa nulla nessuno lo vuol sapere e interessa è come se io andassi a parlare delle monete di Vittorio Emanuele III non mi piacciono quindi anche se un 5 Lire 1911 in SPL o FDC vale 3.000 non li spenderei mai preferirei ad occhi chiusi e senza esitazione un Oncia da 30 Tari in BB! :hi:
    2 punti
  14. Il taglio dei provisinos posteriores era notevolmente fluttuante in ogni gruppo. A me sembra decentrato nel rovescio e probabilmente leggermente limato ma con risultati che non influiscono più di tanto. La mancanza del signum crucis e il numero di denti nel pettine mi fanno pensare che l'esemplare può essere collocato in un periodo sicuramente ante 1255. Purtroppo non riconosco i simboli che accantonano la S e non posso essere più preciso anche se propendo per una produzione ancora di XII secolo. Se così fosse il peso sarebbe in linea con il gruppo a cui si riferirebbe l'esemplare postato. Così parlò Zarathustra :D. Il problema è che senza contraddittorio si rischia di scrivere in maniera azzardata. Vabbè..........prima o poi gli addetti ai lavori prenderanno in considerazione uno studio di una monetazione di cui allo stato attuale sappiamo ben poco. Ciaoooo
    2 punti
  15. Bene, bene .. mi sono rifatto un po' gli occhi, complimenti per la bellissima collezione ! Sui pochi napoletani militari che ho, al rovescio, quando ovviamente sono presenti e autoctone, leggo le seguenti diciture: -SAVINO STRADA FONTANA MEDINA N.20 -SAVINO STR. FONTANA MEDINA -SAVINO STR. S. BRIGIDA N.21 NAPOLI -L. IONATA NAPOLI -LORENZO TAGLIONI P. QUALITA' NAPOLI -L. TAGLIONI P. QUALITA' NAPOLI -L. TAGLIONI STR. NARDONES N.55 NAPOLI -DE GREGORIO MONTECALVARIO NAPOLI -M.M. STRADA SANNA DE LOMBARDI N.23
    2 punti
  16. Questa straordinaria iconografia, divenne simbolo devozionale di molte città, legate agli eventi che fecero la storia dei loro insediamenti. Bisognava raccontare l'avvenimento, e il modo più diretto di rappresentarlo fu l'opera d'arte attravesrso le sue innumerevoli espressioni. Fra queste la monetazione ebbe un ruolo importantissimo, entrando nelle case donava racconti e speranza, divulgando il messaggio per cui era nata. La zecca di Modena ne è un esempio lampante. Francesco I d'Este, 1629-1658. Due Lire 1657. Ar gr. 8,42 FRAN I MVT REG E C D VIII 1657 Busto corazzato a d. e sotto E T. Rv. QVEM GENVIT ADORAVIT La B. Vergine in atto di adorare il Bambino. CNI 112; Zocca 95; Ravegnani Morosini 41; MIR 771/1. L'immagine della Beata Madonna della Ghiara, dipinta in origine sul muro che delimitava l'orto del convento dei frati serviti, si conserva nella Basilica a lei dedicata a Reggio Emilia, costruita tra i 1597 e il 1610. Il nome “ghiara” o “giarra” o “giara”, deriva dalla ghiaia del torrente Crostoso lungo cui il corso, poi abbandonato, sulla omonima strada, venne costruito nel 1313 il convento a cui si aggiunse poi una chiesa. L'immagine era particolarmente cara al duca che le attribuiva il miracolo di averlo salvato dalla peste nel 1630 (Francesco si rifugò a Reggio meno colpita di Modena). Sempre alla Madonna venne attribuita nel 1648 la fine di una grave carestia e nel 1655 la salvezza dall'assedio delle truppe spagnole. Infine va ricordato che la Madonna della Ghiara fu emblema di tre citta, Reggio Emilia, Modena e Ferrara, ovviamente la casate dei D'Este giocò un ruolo determinante.
    2 punti
  17. Vi posto questo tondello Regno delle Due Sicilie,una mezza piastra 1818, per avere qualche opinione in generale e confrontarle con quella che mi sono fatto io. Grazie a tutti,Fabio Valdarnini
    1 punto
  18. Salve a tutti, pubblico oggi la nostra prima moneta in Rame del regno di Napoli: Rif: C.19 Pannuti-Ricci Gigante 541 (OTTO TORNESI 2° tipo) La moneta appartiene al 3° periodo 1815-1816, Il periodo del nuovo insediamento a Napoli dopo l'esilio Palermitano del re Ferdinando, egli viene comunque accolto con favore dal popolo e con sincero amore dopo la parentesi del decennio francese. Al D\ abbiamo, effigie del Re coronata rivolta a Sx come di consueto nei nominali in rame, nel giro "FERDINANDUS IV. D. G. SICIL. REX. "Al R\ al centro del tondello il valore in lettere su due file " OTTO TORNESI." e in basso su una terza fila il millesimo "1816.". Il Taglio è liscio non lavorato il Bordo rilevato ma semplice senza lavorazioni o perlinature. Il fatto che manchino le iniziali dell'incisore su questo e altri tondelli della monetazione è per quanto mi è parso di leggere dovuto alla non attribuibilità del tondello in toto ad una sola persona, ma anzi essa sia frutto di diverse "mani" ,dal più tenuto in considerazione Incisore del Ritto agli incisori dei rovesci. La moneta è classificata come R. presenta una mancanza in corrispondenza della S di Ferdinandus e un colpo? a ore 7 del R/ un tentativo maldestro di pulitura del Rovescio che dal vivo non è così pregiudicante come in foto, nessun altro difetto notabile non attribuibile alla normale circolazione della moneta. Ci sono diverse "varianti" riguardanti la posizione dell'effigie o della lunghezza della legenda nel giro come segnalato nel Gigante, nulla di straordinario, anzi totalmente nell'ordinario date le diverse persone che si avvicendavano al lavoro che per inattenzione in alcuni casi per premeditazione in altri, creavano piccole difformità che fungevano anche come firma stessa sul tondello. Esiste una variante con bordo rigato, classificata R4, nel nostro esemplare si evidenziano linee verticali dovute al taglio del tondello e non a una vera e propria rigatura. La storia recente della moneta è una chicca in più, è stata gentilmente "donata" da una bravissima persona con cui speriamo di avere nuovamente notizie. Vorrei sapere se qualcuno di voi conosce chi sono è l'incisore dell'effigie.. io ci provo...l'Arnaud? perchè per i tagli in argento del medesimo periodo mi par di ricordare sia lui, mentre nomi famosi per i rovesci dato che ci sono solo scritte non so se fosse affidato sempre a maestri incisori o semplicemente a apprendisti. Riferimenti Bibliografici Pannuti-Ricci Studi di Francesco di Rauso La moneta per noi ha un importanza molto molto marcata, ci teniamo molto.
    1 punto
  19. Ho appena notato questo particolare che ne pensate è la barretta o no? edit. può esse che non faccio na foto fatta bene .... :confused:
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  20. Manzoni fa dire a Renzo Tramaglino qualcosa di meglio: la Patria e' dove "si sta" bene. Oggi ho comprato la Grammatica della Treccani. Ho chiesto al libraio quante copie aveva venduto : DUE. È parliamo di patria ? Discutono a favore o contro "LO" jus sanguinis. Non faccio questione di politica, ma di lingua italiana . Sia chi è a favore sia chi è contro dice: LO JUS. Chi è a difesa della cultura italiana, chi a favore dell'apertura tipica della cultura italiana. Ma Il "j" e' una semiconsonante approssimante palatale, e' per questo motivo che Juventus diventa gioventù, che justum diventa giusto, che julius diventa Giulio. Si dice IL JUS, in italiano. È parliamo di patria? Ma la maggioranza parla in italiano come un olandese.
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  21. Il "buon vecchio internazionalismo" non ha niente a che fare nè col patriottismo europeo, che non è un fatto d'ideologie politiche, nè col processo d'integrazione europea, che è nato per tutt'altre questioni. Le differenze possono coesistere tranquillamente all'interno di uno stato, come avviene ad esempio in Svizzera. La storia europea (compresa quella più recente della stanchezza di un'Europa divisa e debole) come il sangue europeo e le lingue europee.
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  22. la patria sono la lingua, la storia, e si' anche il sangue...farne una mera costruzione mentale e' secondo il mio modesto avviso, nn solo insensato, ma dannoso. Purtroppo certi filoni di pensiero positivo ambiscono a cambiare la realta'a piacere, eliminando proprio quella diversita' che a parile vanno tutelando.
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  23. Ora che me lo fai notare.... la vedo anch'io!! sai la vista, l'età che avanza.. :lol: Ho visto un bel po' di opere sul web, Sandro del Prete è davvero un notevole illusionista. La prima è quella riportata sulla moneta (nell'originale l'immagine è riflessa). Nella seconda (ne ho preso una tra le tante) con un polipo e 3 delfini ha ottenuto un altro bell'effetto! :)
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  24. Io vedo altro oltre al gatto...anche una "gatta"... :rofl:
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  25. Buona sera al Forum ed a voi tutti che seguite, più o meno interessati, questa strana discussione, molto tecnica invero e pertanto di non facile comprensione ai più, dove si sono palesate incomprensioni e polemiche. In umiltà e con pieno spirito costruttivo cercherò di riassumere il senso dell’osservazione, così come l’ho recepito, di chi ha dato origine al caso. L’analisi accurata della superficie di una moneta coniata molto tempo fa ha fatto sorgere nel proponente il dubbio che fattori di abrasione abbiano se non condizionato, almeno influito su quello che si ritiene il naturale decorso di una patinatura, si chiedeva cioè se oltre all’azione chimica che genera appunto una patina, non vi fosse anche l’influenza di una azione meccanica di abrasione che operasse a mo’ di lucidatura oppure, producendo sulla superficie abrasioni favorisse successivamente l’aggressione chimica e conseguentemente la patinatura del reperto; questa la domanda al forum…il ritrovamento della moneta in terra od acqua era puramente marginale ed a mio avviso non c’entrava per nulla, d’altro canto la manna si; ma le monete non piovono dal cielo. Personalmente l’osservazione ha destato la mia curiosità e non escludendo che il fattore meccanico possa, in un qualche modo, influenzare l’azione chimica mi sono attivato per soddisfare questa mia e forse d’altri curiosità. Certo i parametri in gioco sono molti a cominciare dall’attività ionica dell’acqua e del terreno, alla composizione di quest’ultimo in termini di: sabbia, limo ed argilla, di Fosforo ed Azoto, di macro e micro nutrienti; di Ossigeno disciolto, temperature e chi più ne ha, più ne metta…impossibile verificarli in toto se non con un lavoro di ben più ampio respiro però, però.. Sulle patine molto si sa, già nel lontano 1917 sul n° 30 della Rivista Italiana di Numismatica era comparso un articolo a firma di Francesco Rocchi imperniato sulla malattia delle monete, bronzi in particolare, che è rimasto basilare per gli studi successivi; recentemente poi su “Cronaca Numismatica” in uno degli ultimi numeri è comparso un ulteriore “Stato dell’arte” sulle patine, in ogni caso non c’è accenno al rapporto di relazione con l’azione meccanica del mezzo. Bene, bando alle chiacchere, mi sono detto e come giustamente osserva Piergi ho ristretto in campo d’azione e mi sono attivato per studiare ciò che presumibilmente può capitare ad una moneta di Rame caduta in mare e sottoposta all’azione simultanea dell’acqua mare ed all’effetto abrasivo operato dalla sabbia sulla sua superficie. Chiaro è che una patina non si forma in un giorno, né in una settimana…o forse si, se si affoga una moneta di Argento nelle acque di Saturnia; ma è questo un casolimite, a sé stante, del tutto particolare, come particolare è il tipo di acqua che si ritrova nei pressi di quella località, pertanto Illustre Piergi s’impone un po’ di pazienza prima di poter esaminare dati reali, pure nella loro parzialità oggettiva, interpretarli e programmare eventuali approfondimenti. Nell’attesa cercherò…cercheremo di illustrare meglio l’obbiettivo che ci anima attraverso la rivisitazione delle forze che agiscono su una monetina di Rame, oramai fuori corso, della Repubblica Italiana e cominceremo proprio dall’onda. Non vuole essere una disquisizione filosofica o poetica, come ad alcuno è parsa; esistono relazioni precise che legano alle caratteristiche dell’onda, la forza del vento, l’altezza del fondale, come ben sa chi si diletta con la tavola da serf e buon ultimo, la formazione delle dune costiere. Ancora una precisazione, per i moderatori; se ritenete che questa discussione niente abbia a che fare con la numismatica, siate espliciti e ci fermeremo qui; ma se ci consentirete di proseguire, per favore ed è questa una gentilezza che vi chiedo, non spostateci dalla “Piazzetta” su altre specifiche aree, è bene che i più giovani, i neofiti che solitamente animano la piazzetta, si rendano conto che la numismatica non è solo “Stato di conservazione” e valore venale; ma scienza poliedrica che coinvolge: Storia , arte, cultura, religione e miti dei popoli oltre alla tecnologia e perchè no la resistenza agli agenti chimici e meccanici del tempo per permettere ad una moneta di giungere sino a noi e consegnarci un messaggio lanciato tanto, tanto tempo fa. Un saluto da nonno cesare e… vai con l’onda L’onda è come un grande “cannellone” rotondo; originata dal vento o dalle vibrazioni della terra, si muove nell’acqua generando avvallamenti e rigonfiamenti sulla superficie del mare. Sino a che il fondale lo permette l’onda, spinta dal vento, si muove pressoché uniformemente sia in superficie che in profondità; ma quando il fondale si riduce, nella parte inferiore del cerchio, che costituisce la sezione dell’onda, si crea una resistenza alla progressione, la parte alta corre più velocemente di quella sommersa sino a che il “Cavallone” sbilanciato in avanti non frange fragorosamente sulla battigia asportando ciottoli e sabbia dal fondo e facendoli ricadere pesantemente dove l’onda frange per proiettarli poi sulla spiaggia. Parte di essi si deposita e rimane a formare la “Duna” mentre l’altra retroscia giù con le acque di riflusso, verso il mare ed in questo maglio naturale, ritmico e continuo che è la risacca si riducono: materiale lapideo, minerali, rocce e gusci di conchiglia andando a formare quello che noi chiamiamo: Sabbia…. e per la nostra sperimentazione abbiamo utilizzato sabbia passata al setaccio dei 2 mm di luce netta.
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  26. @@Scudo86 Sono due cose diverse, quindi se sei interessato anche alle prove ed i progetti devi acquistare anche il secondo, il primo è più specifico delle varianti ed errori. Saluti Marfir.
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  27. Oggi la famigghia asutriaca è tornata al completo! http://s3.postimg.org/a9ddzsblf/20140301_101527.jpg Scusate la qualità, ma io con le foto sono negato...
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  28. buongiorno, concordo su Ottaviano.
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  29. @@francesco77 ... che ne pensi di questo "trafiletto" che ti posto, parliamo delle stesse medaglie o di altre ?
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  30. Bello e raro, secondo me è questo, la seconda variante: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV43/1 Saluti e complimenti!
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  31. E' sicuramente un denaro di Milano, ma non essendo ben conservato il D (almeno io non riesco a leggere) è difficile dire sotto quale signore è stato coniato. Potrebbero essere Azzone Visconti, Luchino Visconti, Giovanni Visconti e molto raro Bernabò e Galeazzo Visconti. In ogni caso coniata tra il 1330 ed il 1380.
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  32. Se si e' offeso , forse non ha tutti i torti , era meglio che non facevi nessuna offerta , con tre euro non si paga neanche il metallo grezzo ;)
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  33. è un gettone,non una moneta
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  34. Ciao ! 1830, questo bottone era in uso ai Marescialli di Campo, Tenenti e Capitani Generali, stesso modello ma argentato per i Brigadieri ,
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  35. Propenderei al 99% per moneta trattata con bagno elettrolitico (trattamento galvanico). Nelle pagine del forum ci sono decine di casi simili. C'è gente che non ha un'emerita cippa da fare e si diverte con queste cose o anche peggio, tipo disassemblare monete bimetalliche per riassemblare mostri numismatici che spesso cercano di far passare come rarità. Purtroppo la mamma degli imbecilli è sempre incinta... :rolleyes:
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  36. A 50 euro te ne prendo 10 subito!
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  37. Dimenticavo Col tempo e con la poaglia si maturano le nespole... Il tempo ridarrà dignità al tuo esemplare, attraverso una magica pennellata di colore, ovviamente di scuola Napoletana.
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  38. Se la rovesci ci leggi MEDIOLANVM in tre righe ...
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  40. DE GREGE EPICURI La questione non è priva di interesse. La frase HOC SIGNO VICTOR ERIS è squisitamente costantiniana; non la si ritrova tuttavia su monete di Costantino 1°, ma su alcune emissioni della sua famiglia (Costanzo 2° e Costanzo Gallo) e anche di Vetranio, fedele rapresentante della stessa dinastia. L'ultimo della dinastia costantiniana fu Giuliano, ma lui la pensava in altro modo e certo non l'avrebbe messa. Dopo di lui iniziano altre "tribù" che, pur essendo aderenti alla nuova religione, con le parole d'ordine costantiniane non avevano tanto a che vedere.
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  41. La resa del leone in questo esemplare è semplicemente splendida: non ho mai visto un esempare con un rilievo così, e ne ho viste parecchie centinaia. L'asse del rovescio è più o meno ad ore 17-18 Andreas
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  42. Per me è da classificare come F.VI.2a (1220-1230 circa). CNI 8 var. Peso mediano 1,46 gr
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  43. Con questo valore nominale alquanto bizzarro da 1100 Bolivar, questa moneta si merita di essere postata anche in questa discussione :D Venezuela - 1991 in argento.
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  44. Qui di seguito le monete degli altri segni zodiacali
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  45. Ancora si pensa che l'euro sia la sciagura dell'Italia.......ma per cortesia!!!! Il problema è che la gente ha perso la cognizione del reale valore del denaro passando dalla lira all'euro(un po' come succede quando si va al casinò ed anzicchè farti giocare con i soldi ti fanno giocare con le fiches). Io sono e sarò pro euro Non si può dare la colpa agli "armaioli"che vendono armi se uno con la pistola spara ed uccide le persone Il problema è che non c'è lavoro in Italia perché non ci sono venditori:non sappiamo vendere i nostri prodotti né in Italia e né all'estero e ci piace acquistare prodotti esteri(l'erba del vicino è sempre più verde) Inoltre non vi sono controlli per coloro che dall'estero vengono ad aprire attività in Italia(vedi tragedia a Prato)e per gli italiani invece controlli a dismisura --Salutoni -odjob
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  46. io e l'amico ciarli :lollarge: confermiamo l'ottimo scambio con uzifox, ciao alla prossima
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  47. il mese scorso leggevo la discussione con "invidia" (buona ovviamente) e ammirazione per quanto scrivevate voi che possedere una di queste monete perchè sono fuori dal budget che mi concedo per la numismatica. se non che...ho trovato un'occasione a cui non potevo rinunciare. Riportare a casa, in Veneto, uno di questi esemplari emigrato assieme al suo proprietario (o a sua moglie) in sud america per cercar fortuna o per ritrovarla dopo averla persa dato che se possedeva una osella forse un poveretto non lo era o almeno non lo era la propria famiglia d'origine. Una osella usata come monile. E quando dico "usata" intendo, ahime, USATA :D l'ho pagata meno di un ciondolo d'argento di uguale dimensione, pensate un po'...
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  48. Con questo ultimo contributo inserito in discussione da Luciano direi che la discussione merita di essere inserita tra le importanti e può diventare un riferimento per chi volesse approcciare anche in futuro questa moneta dalle caratteristiche particolari e affascinanti. Il compito poi nostro di utenti del forum è questo, divulgare e cercare di proporre spunti per approfondimenti, studi e anche perché no avvicinare qualcuno al mondo del collezionismo. In attesa comunque di ulteriori interventi nel tempo, continuo nella tradizione iniziata in questa sezione di ringraziare chi ha partecipato finora, è giusto ricordare secondo me chi ha speso del tempo, ha voluto divulgare e dare qualcosa che conosce ad altri, è il compito principe del forum. In ordine di intervento ringrazio quindi @@adalbertones, @@417sonia, @@gigetto13, @@Arka, @@cipa, @@Liutprand, @@rick2, @, @@dizzeta, @@numa numa, @scheo, @Fratelupo, @defa92, @picchio, @Giov60, tra l'altro lo vedo ora, molti fiori all'occhiello del forum, Mario
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