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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/14 in tutte le aree
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@@incuso @@Reficul @@picchio @@ilcollezionista90 Articolo on line A cura di Francesco Di Rauso Un parmense alla corte dei Borbone di Napoli. La medaglia del 1821 per il perfezionamento dei bilancieri nella Regia zecca di Napoli Giuseppe Conti, nacque a Pellegrino Parmense (Parma) il 17 genn. 1779 da Bartolomeo e Caterina Marrubbi. In giovane età venne avviato alla vita ecclesiastica e mandato in un collegio di Parma gestito dai gesuiti. Da subito mostrò un grande interesse per le discipline scientifiche e alla fine degli studi gli vennero conferiti gli ordini sacri. Nel 1801 ottenne l'insegnamento come ripetitore sulla cattedra di Fisica e di Matematica presso il Collegio Lalatta di Parma (in seguito Convitto Maria Luigia) che comprendeva la prima scuola media superiore di Parma aperta a tutti. Mantenne la cattedra fino al 1808 e fu ammiratore ed amico del professore Giuseppe Veneziani di Piacenza con cui si manteneva in contatto epistolare, il Conti, come lo stesso Veneziani, costruiva gli apparecchi di fisica che gli servivano per l'insegnamento e scriveva libri di testo, tra i quali sono citati nelle biografie: Proposizioni fisico-matematiche del 1805 e Proposizioni di geometria. Trasferitosi a Napoli il 170 agosto 1809 per insegnare ai figli di alto funzionario del regno venne nominato socio del Reale Istituto d'Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli, una fra le più importanti istituzioni nel periodo tra il 1806 e il 1819. Fece parte della Commissione per la riforma del sistema pesi e misure, che in quegli anni si voleva istituire nel regno. A tale scopo costruì i primi modelli dei campioni unificati di pesi e misure nel suo attrezzato laboratorio, nel quale perfezionò inoltre strumenti fisici ed astronomici. La sua capacità inventiva ed innovativa nella tecnologia divenne preminente tra il 1815 e il 1845. Professore di Meccanica pratica, costruì torchi e due bilancieri per la zecca reale. Risolse il problema pratico dell'azionamento idrico delle macchine della grande filanda serica di San Leucio (Caserta); fino ad allora il problema era considerato insolubile a causa della lontananza e del dislivello esistenti tra la manifattura e le acque del fiume che dovevano alimentare l'opificio. Giovò alla direzione di artiglieria con la costruzione di un fornello fumivoro. Nel 1824 ebbe un brevetto reale d'invenzione per delle verghe di ferro di forma speciale applicabili ai ponti ed alle armature; come anche per delle lamine dello stesso metallo da usare come tettoie. Con le sue verghe speciali, costruì tre modelli di ponti sospesi, uno secondo il sistema del Capitano Samuel Brown e due altri secondo sistemi da lui stesso inventati, di facile esecuzione e manutenzione. Nel 1832 costruì anche la prima macchina a vapore italiana a bassa pressione. Una dettagliata descrizione di tali lavori realizzati nel suo laboratorio è riportata nella Gazzetta di Parma, 1827, pag. 37 e ne parla anche Lorenzo Molossi nel Dizionario Topografico per le province parmensi a pag. 358. L'epidemia di colera del 1836 e l'opera di suoi malevoli avversari iniziarono il momento del suo decadimento. Ciò nonostante scrisse un metodo per raddoppiare le forze idrauliche a vantaggio dell'agricoltura e delle fabbriche. E' del 1837 un congegno per mietere cereali ed un mulino di nuova foggia. Nel 1845 ideò un nuovo metodo per utilizzare vantaggiosamente la forza motrice delle cadute d'acqua, applicabile a correnti di bassa velocità; perfezionò una pompa di metallo a stantuffo elastico per usi edili, industriali e per l'irrigazione dei campi, con potenze da uno a quattro cavalli, che gli fruttò una medaglia d'oro dal Re. Durante il VII° Congresso degli scienziati italiani tenutosi a Napoli nell'autunno del 1845 fu eletto membro della commissione per le irrigazioni del Regno. Altre fonti dicono che negli ultimi anni della sua esistenza fu pensionato dal re di Napoli, morì il 9 maggio 1855. La medaglia protagonista di questo breve studio è da considerarsi della più grande rarità, gli unici esemplari apparsi finora sono riportati al n. 125 dell'opera di Eduardo Ricciardi del 1930, nel catalogo d'asta Christie's dell'aprile 1992 e nell'opera di D'Auria al n. 138 (proprio questo esemplare, ora Coll. Di Rauso). La medaglia ha un diametro di 31 mm. ed è di fattura e rilievi molto semplici, da un lato troviamo due fronde di alloro e al centro la seguente epigrafe: PRIMO SAGGIO / CO' BILANCIERI / DIRETTI / DALL'AB.e CONTI.; al rovescio due fronde di alloro e al centro: ESEGUITI / DA ARTEFICI / NAZIONALI / NAPOLI 1821 Purtroppo in nessuno dei testi finora consultati viene indagata la figura dell'abate Conti citata al dritto, è certamente cosa gradita a noi numismatici sapere dell'esistenza di un così importante personaggio. Come già accennato nella suddetta biografia, la regia zecca di Napoli venne munita di questi nuovi macchinari, l'esistenza di questa medaglia conferma la paternità dei nuovi macchinari e l'anno in cui entrarono in funzione per la prima volta (1821, regnando Ferdinando I di Borbone). Tutto ciò dovrebbe rendere tale medaglia oggetto di notevole interesse da parte di noi numismatici proprio perchè è la prova tangibile di un importante ammodernamento monetario. Ma in cosa consisteva tale perfezionamento? Forse servì a perfezionare anche la qualità delle coniazioni delle medaglie e a limitare i difetti presenti sulle monete? Considerando la natura e l'entità dei difetti presenti nelle monete coniate prima e dopo tale anno nella zecca partenopea, è facile dedurre che con tali attrezzature si ebbe una certa migliorìa per quanto concerne i tempi di coniazione e dell'ottimizzazione dei costi di produzione. I nuovi macchinari apportarono invece per le medaglie un notevole incremento del livello qualitativo ed artistico, dopo il 1821 a Napoli continuò la coniazione di medaglie di grande qualità e i nuovi bilancieri del Conti fecero sì che si potessero battere medaglie dai rilievi altissimi. La presenza dei graffi sulle monete è da attribuirsi a tutt'altre motivazioni, in particolare alle modalità di imprimitura delle leggende nel taglio. A confermare le basi della mia teoria sul collegamento tra graffi e modalità di imprimitura del contorno, basti pensare che nelle medaglie napoletane dell'epoca tali difetti non sono presenti in quanto il taglio è liscio.5 punti
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Ciao Emiliano, se vedi bene ho scritto pochi giorni fà in questa discussione qualcosa che potrebbe interessarti riguardo i graffi di conio (cfr. post 5) http://www.lamoneta.it/topic/118418-difetti-di-conio-nelle-monete-di-ferdinando-ii/page-1 . Comunque visto che l'argomento t'interessa (e ciò mi fa piacere) pubblicherò oggi alcune notizie inedite sugli ammodernamenti della zecca di Napoli dell'800, sarà un argomento che interesserà da vicino il nostro amico @@incuso ....... :good:4 punti
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Guastalla (come le altre zecche "minori" gonzaghesche) sarà pure una zecca di nicchia, ma chissà perchè tutte le volte che provo a prendere qualcosa di questa zecca in una qualsiasi asta, me ne resto immancabilmente a mani vuote. Per quanto riguarda il valore o il fatto che sia R5 e senza passaggi in asta (senza passaggi sul nostro catalogo non significa però che non sia mai passata in asta, posso assicurare che i collezionisti di un certo livello questa zecca sanno benissimo come e quando questa moneta è passata in asta pubblica) non mi fossilizzerei troppo, monete di queste zecche sono quasi sempre di grande rarità, e spesso lo sono anche monete che certi cataloghi cartacei di settore classificano con indici di rarità molto bassi (conosco monete classificate R che sono molto più rare di certi R4 o anche R5). Chi è del settore poi un valore di massima sa sempre quantificarlo, paragonando passaggi di monete di modulo e rarità similare. In ogni caso la stima o la base d'asta che viene stabilita dalla casa d'aste conta zero se non meno di zero: le monete importanti come questa possono anche partire da 1 Euro e faranno il loro prezzo, perchè i collezionisti ci sono e sono pure molto agguerriti. A titolo di esempio linko un esemplare guastallese passato in una recente asta Thesaurus: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3G/7 E' un esemplare da 2 lire (40 soldi) di Ferrante III, nipote di Ferrante II, che ha lo stesso rovescio del 42 soldi di questa discussione, è una moneta più tarda ma di modulo simile e di rarità anche non molto diversa (è classificata R4). Nell'asta che ho citato partì da una modestissima base d'asta di 300 Euro, ma alla fine venne battuta a una cifra di 4500 Euro più diritti d'asta... La conservazione va però detto che era notevolmente superiore al 42 soldi di questa discussione.3 punti
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Questa è la monetina che volevo presentare qualora al concorso ci fosse stata la suddivisione tra straniere ed area italiana. (alla fine per le moderne in rame ho scelto di presentarne una del Regno di Sicilia) Coniata nel 1790 durante una breve insurrezione dei Paesi Bassi contro il dominio austriaco (1713-1794). Gli Stati Uniti del Belgio esistettero per soli undici mesi, l'Austria schiaccia l'insurrezione, ma pochi anni dopo il territorio fu occupato ed annesso alla Francia rivoluzionaria. Quarant'anni dopo (1830) i Paesi Bassi del Sud raggiungono l'indipendenza creando il moderno stato del Belgio. 2 Liards 17903 punti
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Accolgo anche io con piacere l'invito di Fratelupo e posto la mia monetina in questa bella discussione. La moneta che ho presentato al Concorso "La Più Bella 2013 è un Denga di Ivan IV, detto "Il Terribile", granduca di Mosca e zar di Russia (1530-1584), personaggio affascinante e temibile. La moneta è della zecca di Mosca, pesa gr 0,34 ed è d'argento Al dritto presenta Ivan IV a cavallo in posa da battaglia con in pugno la spada Al rovescio un'iscrizione in cirillico su 3 righe, il taglio è liscio Note storiche e numismatiche: Dall'Enciclopedia Treccani on-line: Ivan IV il Terribile (russo I. Vasil´evič Groznyj) granduca di Mosca e zar di Russia. - Succedette al padre, il granduca Vasilij III (1479-1533), a tre anni. Incoronato zar nel 1547 (primo a fregiarsi di tale titolo), riorganizzò il sistema militare e l'amministrazione, rafforzando il potere centrale a scapito di quello nobiliare (boiari). La conquista delle capitali tatare Kazan´ (1552) e Astrachan´ (1556) estese il dominio russo all'intero corso del Volga. Meno successo ebbero i tentativi espansionistici nel Baltico, dove I. fu sconfitto anche a causa del tradimento di alcuni boiari (1564). In seguito a ciò - servendosi dell'opričnina, guardia dello zar elevata a nobiltà territoriale - diede vita a una sanguinosa repressione contro i boiari. VITA E ATTIVITÀ Figlio (1530-1584) del granduca Vasilij III, mortigli da bambino i genitori, visse i primi anni - formalmente, dal 1533, sul trono - in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar, si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna, I. IV cominciò subito a riordinare il sistema militare, l'amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l'esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan´ (1552) e quella di Astrachan´ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e già stava per ottenere un decisivo successo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell'Ordine Teutonico gli offriva l'occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I. IV, la maggior parte delle città della Livonia passarono sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei Polacco-Lituani. I. IV decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con essa I. IV compì in quasi 10 anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subìta a opera del khān di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell'opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territorî facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l'opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. IV alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli Svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa, che inviò il gesuita Possevino, condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. IV concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia, sia dal duro regime dell'opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta. Grazie, Giò3 punti
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ciao, anche le emissioni divisionali degli anni '70 del Vaticano sono ufficiali,per intenderci quelle con il cartoncino traforato rosso...Dal 1947 hanno dismesso i cofanetti e utilizzato i cartoncini,tranne che per le serie "cardinalizie",i bellissimi cofanetti color rosso con stemma papale...sogno proibito di ogni collezionista della Santa Sede... si,le emissioni per gli anni dal '43 al '45 vennero coniate postume nel 1946, al termine della guerra.Le monete del 1942 furono le ultime ad essere coniate nel 1943.Sarebbe anche interessante sapere perchè il Vaticano continuò la coniazione in oro fino al 1959 nonostante il Regio decreto del 1940(o 1941 non ricordo) lo vietasse espressamente(infatti per la Repubblica bisogna attendere il 1993 per avere un valore aureo)...forse bisognava smaltire qualche scorta non partita per Berlino? Sarebbe bella una storia stile Petronius :)2 punti
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Salute dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30776 aggiudicato a $ 14.000 + diritti d'asta 4 Cavalli :FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799)I Periodo ,anno 1788 rame D/FERDINAN.IV SICI.REX;busto del regnante volto a destra e sotto sigla P(iniziale dell'incisore Domenico Perger) R/Grappolo d'uva con due foglie;sotto data 1788(in questo esemplare non vi è indicazione del valore) Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 136;MIR 406/1 La moneta proprio per il fatto che non presenta indicazione del valore,che normalmente è posta al Rovescio,è di estrema rarità accentuata ,oltretutto,dall'alto stato di conservazione. --Salutoni -odjob2 punti
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un bb/spl è una conservazione che ti permette ancora di godere appieno della moneta....secondo me con un budget di 500 euro riesci a prendere anche qualcosa in più....visti i tempi. lascia perdere qfdc e simili...andresti a spender cifre che non vuoi spendere e davvero elevate. marco2 punti
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Taglio: 20 cent Nazione: San marino Anno: 2002 Tiratura:147.000 Città: Romagnano Sesia (novara, piemonte) Condizione: SPL2 punti
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Il fenomeno dell’hoarding nella preistoria Esistono ritrovamenti votivi dell’Età del Bronzo, perloppiù localizzati in aree fluviali e nei pressi di sorgenti. Alcuni depositi dell’Età del Ferro presentano analoghe caratteristiche votive ed un esempio palese è dato dal Snettisham Hoard (Norfolk), costituito dalla deposizione in un pozzetto di torques celtici in oro e argento. Altri presentano caratteristiche più complesse, come il Hallaton Hoard (Leicestershire). Individuato ne 2000, l’area circostante fu oggetto di scavo tra il 2001 e il 2003. Furono rinvenute 5.292 monete totali in ben 16 gruppi distinti. La natura del sito è complessa: sul pendio di una collina è stata individuata una struttura munita di fossato che sembrerebbe esser stata usata dalla popolazione locale per feste rituali, stando ai numerosi resti ossei animali rinvenuti. Nei pressi di quella che doveva essere l’entrata sono stati individuati ben 14 depositi di monete mentre poco più lontano era stato deposto un elmo romano contenente ben 1.170 monete celtiche locali; poco disgiunto, nel fossato, era celato un altro deposito di 142 monete ed alcuni oggetti in argento. Le monete sono celtiche del I secolo d.C., così come l’elmo mentre la datazione C14 segnala circa 50 d.C., ovvero il periodo della prima romanizzazione britannica. http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards.aspx http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards/the_coins.aspx2 punti
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@@UmbertoI , scusami, forse ho capito perchè Pietro ha postato questa moneta pur immagiando di averla presa ad un prezzo onesto. Io penso che bisogna comprendere chi si affaccia alla numismatica, mostrare un nuovo acquisto a noi che siamo già nel forum da anni serve ad acquisire una certa sicurezza. Ho assistito ad acquisti di monete da parte di persone sicure di sè, persone che non facevano sapere a nessuno ciò che acquistavano per non essere pedinati dalla concorrenza, quando dopo alcuni anni hanno mostrato la loro collezione ha avuto qualche sorpresa amara, convinti di aver fatto affari alla fine si sono resi conto di aver beccato un certo numero di falsi o di monete ritoccate. Oltretutto sappi che spesso noi numismatici ci troviamo a combattere ogni giorno contro il volere delle nostre famiglie che non vedono di buon occhio i nostri piccoli investimenti, ci definiscono degli sfigati e dei perditempo, Pietro ha trovato in noi degli amici sinceri e disinteressati con i quali condividere le sue new entry, è questo lo spirito del nostro forum. E' da apprezzare certamente una persona che a pochi minuti dall'acquisto ha già tanta voglia di mostrarcela, magari ce ne fossero di persone come lui. In poche parole Pietro ha bisogno di mostrare le sue monete per essere incoraggiato, consigliato (anche criticato, purchè sia una critica costruttiva), per sentirsi uno di noi e per far capire il genere di strada che intende percorrere. Forse avrò sbagliato io a stimargliela orientativamente tra i 300 e i 400 massimi? Guardate che non sono uno sprovveduto, ho visto vendere di peggio anche a 400. Caro @@UmbertoI , sono certo che avrai frainteso il senso dell'intervento di Pietro, capita quando si sta dietro una tastiera (meglio discutere a quattro occhi), comunque per farti perdonare ti condanno a mostrarci nel giro di 30 giorni un tuo prossimo acquisto. :rofl:2 punti
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... ....ottimo modo di fraintendere e buttare al vento tanti giudizi...complimenti... allora...l'ha pagata 179,99 euro...fermi tutti...5 minuti di applausi...la prossima volta che apri un topic magari scrivi..." venite a soddisfare il mio ego" io personalmente a 179,99 euro non l'avrei comprata... terrei a precisare un po meglio il mio giudizio precedente...quando ho detto che sarebbe stata decisamente piacevole..intendevo che per rilievi è decisamente oltre a molte altre nella media..e che se con 50 euro in più...70 euro in pi ci fosse stata meno usura sul viso del sovrano io sarei stato mille volte più felice...poi ho già detto...sotto 240 è un buon acquisto...tutto questo essere permalosi.... e confermo..a 179,99 non si poteva trovare di meglio. Detto questo forse dovresti scusarti con chi ...con tanto garbo ha espresso pareri..che tu hai richiesto...non si parla di fdc...si parla di bb ...con usura disomogenea e bb con usura omogenea...2 punti
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Ecco qua il 2 Euro di Monaco trovato da CrisLV a Borgo, finalmente sembra che inizino a girare anche qui al nord-est. Scrivo col pc dove non ho installato photoshop quindi non l'ho ritagliato, ottimo lo stesso comunque.............. :good:2 punti
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Le monete fanno sognare, emozionare....quante volte è stato detto, quante volte si dirà ancora....almeno lo spero.... Una delle monete che ritengo più affascinanti di Milano è il testone di Ludovico XII d' Orleans ( 1500 - 1512 ) ; Ludovico, Re di Francia diventa Duca di Milano nel 1500, quando catturato dal Trivulzio Ludovico il Moro, può entrare in Milano col suo esercito. Entriamo per Milano nel periodo della dominazione francese e degli ultimi Sforza, la monetazione segue la tipologia sforzesca per esempio con i testoni, anche se Ludovico d'Orleans qualche cambiamento nell'iconografia monetale lo farà. La moneta è di quelle che ti colpiscono subito, lo sguardo arriva subito al ritratto del Duca, Ludovico si fa ritrarre dall'incisore con una lunga capigliatura, il profilo volitivo, deciso, il naso pronunciato e poi....e poi c'è quel berretto che per me è dei sogni....se voleva colpire Ludovico fa centro subito, l'effetto è forte, il ritratto realistico, entriamo già nella grande ritrattistica che sarà una prerogativa rinascimentale, ma quello che colpisce di più è sicuramente il look, lo chiamerei proprio così del Duca. Il berretto invade il campo del diritto , sovrasta anche il busto, ma rivedendolo il berretto va oltre il look, diventa nel contempo biglietto da visita, logo, ricordo e monito dell'identità. Sul berretto ma anche sul petto, troviamo i gigli, precisi, evidenti, la provenienza francese è lì, messa con stile su un berretto, ma c'è...., col berretto si fa passare anche questo, la provenienza francese e i suoi simboli. Su questa moneta si può dire molto, anche il rovescio è fantastico col Sant'Ambrogio a cavallo al galoppo e sempre in basso lo scudo di Francia, per il momento mi fermo qui e mi riprometto di ritornarci con voi, dopo magari un commento vostro, il testone che posto è di eccellenza in tutti i sensi è di Lanz 145, 05 - 01 - 2009, lotto 220, per aprire ci voleva un pezzo così, per continuare vedremo, cercherò di raccontare anche qualcosa che mi lega a una moneta così...., ma certamente una moneta come questa può far sognare chiunque volesse approcciare la numismatica, la serie dei testoni milanesi è fantastica per collezione e studio, siamo nella serie delle grandi monete, dei grandi ritratti di grandi personaggi....a voi, giusto per iniziare.....1 punto
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Sono rientrato in Italia e ho provveduto a caricare su academia.edu l'intera tesi al seguente indirizzo: https://www.academia.edu/5996784/La_monetazione_in_argento_di_Poseidonia_The_silver_coinage_of_Poseidonia_BA_thesis_ Il lavoro è stato svolto nell'ambito di una tesi triennale a carattere compilativo e si basa su un piccolo campione di cataloghi in possesso delle università di Genova e Pavia. L'intento del lavoro è quello di prendere in esame l'intero periodo caratterizzato dall'emissione di monete in argento e di sintetizzare l'evoluzione degli aspetti tipologici più caratteristici e dell'apparato epigrafico.. Purtroppo non sono presenti immagini per motivi di copyright ma per ogni moneta è riportato preciso riferimento al relativo catalogo. Spero che il mio modesto lavoro vi possa essere utili e che siate clementi nel giudizio. Per ogni domanda sono a vostra disposizione. Andrea Parodi1 punto
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Buona serata No... nessuna macchinetta tipo "DYMO" anni 70 :pleasantry: per intenderci. Venezia continuò a battere le monete a martello ancora per moltissimo tempo... credo si sia trattato solamente di un salto del conio. Tra le iniziali che da anche il Papadopoli, la - AL // BR - ha attaccato, sopra la "R", un bell'anello "o", tanto da renderla una lettera sola. Può essere stato un contraccolpo che ha avuto il conio; si vede che la parte destra del piedistallo è scivolata verso il basso trascinando con se le iniziali del massaro; il contraccolpo ha determinato una seconda battuta, imprimendo nuovamente la R con l'anello che si è - in parte - sovrapposta alla prima battuta, risparmiando l'anello che, così, ha formato un 8. Spero di essere stato chiaro :pardon: saluti luciano Dimenticavo: il massaro è Alvise Barbaro che era in carica dal 05/01/15121 punto
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quello sempre..... racconto un piccolo aneddoto: da bambino passavo parte delle mie estati in campagna, spesso in compagnia dei contadini (specifichiamo: non parliamo di tanti anni fa, eh :D)... una volta uno di loro stava contrattando la vendita di un pezzo di terreno che il potenziale acquirente riteneva essere troppo caro... discuti e discuti, ad un certo punto il contadino si china, raccoglie un pugno di terra e dice in dialetto "signore mio, questa non la fanno più"....1 punto
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è stata spostata senza che ne ero a conoscenza, purtroppo ora non ho facoltà per poterle unificare personalmente :whome: ciao1 punto
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Sono con una modifica dal PDF a Word, riuscito a estrapolare la nota in cui si riporta come solo il 2067 sia un 1/2 AE metre i più comuni 2068 sono tutti 1/4 AE. Eccolo qua: "Price describes 2067 and 2068 in identical terms, calls them both half units, and gives 2067 the referenceGaebler pi. xxxv. 18and 2068 the references Liampi 271-4 and SNCCopenhagen 1130. Hut all three references are for the same issue of quarter units. An example of the half unit was however recorded by a French team in 1989 (see below); it should be regarded as Price 2067 and the apparently more common quarter units as Price 2068."1 punto
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Io dico che se venisse a mancare definitivamente l'elettricità, preoccuparmi della collezione sarebbe l'ultimo pensiero al mondo :lol: petronius oo)1 punto
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fortunatamente @@alessandr0 ...i gusti dei collezionisti sono vari...se tutti puntassimo alla stessa cosa finiremmo per pagare 200 mila euro un 2 lire briosa del 16 ..e a far giocare i nipoti e i figli con i tornesi ... guarda ad esempio i pochi passaggi in asta dei 2 centesimi 3 braccia e 4 braccia...misà che quest'ultima in fdc ha strappato 1000 euro...c è chi non darebbe 1 solo euro.... :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic:1 punto
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Ma è incredibile quando si vuole fare delle polemiche. Basta usare del buon senso per esporre determinati concetti. Innanzi tutto mi sembra quasi ovvio che per poter avere la migliore conoscenza possibile di una monetazione è necessario studiare e riportare il maggior numero possibile di esemplari noti, che poi sono quelli che sono arrivati fino ad adesso attraverso varie vicissitudini, legate in parte anche ai particolari tempi della loro emissione. Ci sono situazioni per cui è possibile che siano pervenuti un numero alto di esemplari in rapporto alla loro produzione nell'officina della zecca e altre per cui sono invece sopravvissuti ben pochi. Non esiste una regola generale, per cui quando si studia una determinata monetazione bisogna ricostruire il più possibile il contesto storico, politico e archeologico e censire appunto il maggiore numero di monete pervenute ad oggi, in collezioni pubbliche, private e dal mercato (cataloghi di asta, ecc.). Una volta che si ha un catalogo dei pezzi noti, si applicano vari parametri di valutazione, compresi quelli statistici per i dati relativi ad esempio al peso e al diametro. Uno di questi parametri, non proprio ultimo in ordine di importanza, è proprio il numero dei conii usati, almeno sulla base delle monete pervenute fino ad oggi. L'identificazione di conii è un lavoro niente affatto facile, specialmente sulle monete di bronzo che hanno molto spesso una conservazione scadente. Un pò più facile è sulle monete di argento, specie se di grande modulo. E infatti i vecchi studi, dal Tudeer al Boehringher, ecc. effettuati sui tetradrammi (e Gallatin per Euainetos oppure Jongkees per Kimon sui decadrammi di Siracusa) sono stati fatti individuando anche i conii del diritto e del rovescio, proponendo anche una possibile sequenza. Dal tipo di sequenza è anche talvolta possibile capire se la produzione fu fatta in sequenza lineare oppure in parallelo, con più "incudini" che lavoravano simultaneamente…. Quindi mi sembra oltremodo interessante e meritevole di attenzione che Diodoro abbia identificato FINORA due conii D/ e tre conii R/ per l'emissione di grandi bronzi Calciati 5 di Agyrion. Questo ovviamente non esclude che in futuro possano comparire nuovi esemplari, anche da contesti archeologici, provenienti da nuovi conii. Ma questo fa parte del progresso scientifico. Ancora più importante è intanto avere uno studio che faccia il punto della situazione. Giusto? Allora lasciamo lavorare in santa pace chi deve studiare e l'unica cosa che chiediamo è la possibilità di poter consultare lo studio una volta completato e pubblicato. Solo dopo è corretto formulare eventuali critiche…. Circa l'eventuale limitatezza della produzione monetale di Agyrion, sono d'accordo che questa città era stata in qualche modo sopravvalutata, anche perchè la sua fama era legata al fatto che era la città natale del famoso storico Diodoro Siculo. Ma basta conoscere bene i suoi vari momenti storici, integrati dai risultati emersi dagli scavi archeologici, che sono stati fatti su vasta scala in quella città. Per certi versi mi viene in mente un'altra zecca che ha prodotto monete per un'altra guarnigione di mercenari all'interno dell'isola, Mytistraton. Questa zecca è particolarmente importante in quanto il maggiore nominale di bronzo fu anch'esso riconiato sopra il dracma dionisiaco con Atena/Stella e delfini. La grande particolarità (l'unica nel panorama siceliota) è che tale nominale è risultato essere una emilitra, con 6 globetti. Quindi fu una grossa svalutazione e il dracma dionigiano era completamente fuori circolazione. Eppure le emilitre di Mytistraton sono piuttosto rare e, anche per questa ragione, molto ricercate dai collezionisti. Già fin dalla fine degli anni '70 comparvero non pochi esemplari falsi e questo è fuori di ogni dubbio ed evitiamo inutili polemiche. La cosa interessante è che in questa zecca fu emessa anche una litra in argento, con MYTI, nota finora in tre esemplari: NY Sale XI_2006_65 g. 0,68 (ex Moretti) Naville 2_2013_29 g. 0,57 ArtCoins 4_2011_588 g. 0,67 Già questo piccolo esempio rivela l'utilità di stabilire il numero dei conii. A parte le solite difficoltà e considerando l'usura e le techiche di coniazione, posso dire che tutte provengono da una sola coppia di conii. Cosa significa questo. Che in ogni caso fu una emissione di grande rarità e coniata in un momento particolare. Non nego la possibilità che in futuro possa emergere un nuovo conio, ma la sostanza non cambia molto. Se invece i tre esemplari fossero risultati prodotti da conii diversi (in pratica un esemplare sopravvissuto per ogni conio) si aveva un quadro un poco diverso dell'attività di quella zecca…. Questa litra in argento è interessante in quanto serviva per dare valore alla nuova emilitra emessa dalla stessa zecca, ancorando la nuova moneta di bronzo a una valuta reale in argento…. C'è tanto da studiare sulle monete siceliote e non spariamo al pianista, pardon allo studioso che si prende la briga di esaminare nei difficili dettagli una monetazione….1 punto
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penso che per un pezzo esclusivo...la parola sia molto al conferente...dato che la casa d'asta ci guadagna anche solo in visibilità anche se non vende...in ogni caso fa rumore un asta con un pezzo da 90...poi c è gente che studia e prevede il mercato...certo..sbagliare si può...basterebbe guardare il caso del 10 tornesi 1796..non credo ci fossero per quello passaggi d'asta noti...1 punto
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Mettila in acqua distillata per qualche giorno, poi la spazzoli delicatamente con un vecchio spazzolino a setole morbide e la rimetti in acqua distillata pulita. Non so se si toglierà qualcosa ma con molta pazienza forse si. Ciao, Giò1 punto
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L'anno lo leggi sotto il collo del sovrano..... nella tua moneta si legge 162? ...l'ultima cifra è fuori tondello....1 punto
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Mi riallaccio all'osservazione di Liutprand. Non ho navigato molto all'interno del portale lamoneta.it, quindi può darsi che stia per dire delle fesserie. O comunque anche le cose che sto scrivendo possono essere argomento di discussione. MI sembra che comunque la segnalazione di Aste o convegni nasca da discussioni. Così non si crea un archivio con delle chiavi di ricerca, ma un elenco in cui non è facile districarsi. Vorrei fare delle ipotesi assieme a voi. Il processo potrebbe essere il seguente: 1) si crea un database all'interno del portale lamoneta.it (uno per ciascuna sezione; quindi convegni nazionali ed internazionali, aste, ecc.); 2) si nomina un amministratore; 3) l'amministratore riceve le segnalazioni da parte dei vari responsabili di convegni oppure le segnalazioni degli utenti che lui vaglia ed inserisce all'interno del database, che è accessibile come homepage della sezione. Ovviamente per arrivare ad evitare situazioni di accavallamenti, come quelle che sono successe in questo caso, bisogna che il dato venga trasmesso all'amministratore non appena il responsabile del convegno o dell'asta ce l'ha (a seguito di calendari stabiliti all'interno della propria organizzazione). Ovviamente se il database è accessibile e visibile in maniera facile, il responsabile del convegno o dell'asta potrà interrogarlo subito verificando la disponibilità delle date in quel periodo. Poi starà alla sua sensibilità scegliere una data congruente. Questa viene comunicata all'amministratore della sezione che farà eventualmente anche lui da filtro ulteriore. E poi la potrà rendere pubblica sul database. E comunque come chiosa finale sono d'accordo che serve un pizzico di buona volontà, disponibilità e proattività da parte di tutti. Questa sarebbe la mia proposta. Fatemi sapere cosa ne pensate.1 punto
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Buona giornata restringerei il campo all'esigenza di controllo da parte della zecca e degli operatori finanziari. Io credo (pensiero tutto personale) che il segno: cuneo, globetto o anellino che sia, servisse a determinare il periodo di coniazione. Necessità precipua di una zecca, è sempre stato il controllo delle monete che coniava; certo c'erano i registri dove erano contenute tutte le informazioni che riguardavano una data coniazione, ma le monete circolavano in aree molto più vaste di quelle dove risiedeva la zecca e c'erano altri soggetti sparsi che avevano le stesse esigenze di controllo e certezze sul prodotto moneta; penso ai banchieri, ai cambiavalute, ai funzionari di questo o quello stato che ricevevano quelle monete per il pagamento delle tasse, delle decime, ecc. ecc. Io mi immagino una moneta che abbia avuto un medio/lungo periodo di vita e che venisse accettata e spesa in aree monetarie cospicue; molto probabilmente (come avveniva spesso in questo periodo) le monete di "lungo corso", pur mantenendo la stessa denominazione ed iconografia (era una garanzia), potevano subire leggerissimi cali di peso o di intrinseco. Come avrebbe potuto sapere un cambiavalute toscano, cosa poteva effettivamente valere la moneta genovese che gli veniva presentata per un cambio? Se bastava una bilancia per determinarne il peso, non aveva strumenti sul suo banco per determinarne l'intrinseco. Ecco che un segno posto in un certo modo sul tondello poteva, con un solo colpo d'occhio, informarlo di quale tipo di emissione si trattava. Esigenza maturata per risolvere problemi di circolazione, che è stata accettata dalla zecca e che ha risolto in maniera molto "semplice". saluti luciano1 punto
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concordo con petronius se le monete , ad esempio lira italiana, sono in confrezione zecca con plastica chiusa, li' vanno tenute. io ne ho alcune ed anche gli argenti stessi non soffrono particolarmente. ad esempio la caravella che ho nella divisionale 1970 ha assunto una bella patina, gradevole. Questa mania di tenere libere le monete non mi trova molto d'accordo. Le monete si rovinano di più a tenerle libere in vassoi, in movimento , le tocchi e lasci impornte (tutti usano guanti per girare le monete? oppure dopo le puliscono dalle "ditate..." quindi intervengono toccando con qualcosa la moneta? se sono libere, come fai a girarle senza toccarle??? .... Quindi : - confezioni in blister : mantenerle cosi' . Se proprio vuoi ti prendi una seconda confezione ed estrai le monete e le conservi in un altro modo. Ovvio che sfuse le monete in caso di rivendita valgono sempre meno del blister.. - Ovviamente fondo specchio , nelle capsule apposite ed in cofanetto. - monete molto comuni tipo lire circolate: album comuni con taschine. - monete di livello "intermedio " diciamo (io identifico almenot del valore di 2-3 euro circa) : io uso oblo da piunzare, che poi metto negli album con taschine che accolgono gli oblo'. Anche per gli ori, se hai una moneta periziata la bustina con cui usualmente si mettono le monete, puo' essere tenuta senza problemi . Non mi risulta che l'oro abbia problemi. Certa invece è una cosa : conservare sempre le monete in luoghi asciutti, con temperature adeguate (20°) Mai quindi in lughi umidi o freddi.1 punto
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Dovrebbe essere un 3 cavalli di Napoli per Filippo IV, versione croce con fiamme http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV/6 ciao Mario1 punto
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La Anglo-Saxon Chronicle, sotto l’anno 418 (?!), riporta: “In quest’anno i romani raccolsero tutti i tesori di oro che erano in Britannia e li nascosero nella terra così che nessuno li potesse trovare e alcuni di essi li portarono con loro in Gallia”. Anche se è vero che il testo fu scritto 450 anni dopo, sembra preservare il ricordo di un avvenimento che accadde alla fine del dominio romano in Britannia. Alcuni hoard presentano caratteristiche votive. L’Ashwell Hoard conteneva 27 oggetti in oro e argento, includendo gioielli dorati, una statuetta d’argento e placche votive di metalli nobili. Si tratta di un deposito del tardo III – inizio IV secolo d.C. e sembra essere connesso ad un tempio o sacello dedicato alla divinità sconosciuta Senuna, della quale è rappresentato il nome su cinque delle placche auree. E’ stato interpretato come un hoard interrato per la salvaguarda delle reliquie. E’ ragionabile credere che le 12.595 monete romane trovate nelle Sacred Spring di Bath non rappresentino un deposito votivo bensì la testimonianza dell’uso beneaugurale di gettare delle monete nelle fontane, così come accade tuttora. Altri ritrovamenti sono quelli di Coventina’s Well, nel tamigi a London Bridge e Piercebridge a Durham. Con questo ho concluso la presentazione ... a voi la parola! Ciao Illyricum :)1 punto
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@@Bondeno E' arrivata una comitiva di turisti finlandesi in visita a Ferrara ?............... :D A parte gli scherzi, ti faccio i complimenti per le due bellissime monete che hai trovato, dalle foto sembrano perfette, quella del parlamento è anche una news.1 punto
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Se andiamo ad analizzare con particolare attenzione i vari periodi sin possono trarre alcune considerazioni: nel periodo età del ferro-romana ( 120 a.C. – 410 d.C.) nell'area britannica si notano alcuni picchi principali A ) attorno al 160 d.C. si hanno dei tumulti da parte dei Briganti che portarono instabilità nella Provincia ; non è casuale il fatto che nel 175 siano stati inviati dei Sarmati Iazigi a rinforzare le frontiere britanniche e che le azioni militari si siano prolungate sino al 184 (sotto Commodo). B ) attorno al periodo 268-296 C ) non descritto da Bland, ma mi permetto di segnalarla, una terza concentrazione si riscontra attorno al IV – V secolo … dovuta forse ai raid barbarici marini che lievi non dovettero essere, se è vero che si procedette alla creazione del Litum Saxonicum? Nella tabella successiva si nota che dopo il 410 (abbandono della Britannia al suo destino da parte di Honorius) la deposizione di monete è pressochè assente e viene motivata a testimonianza del fatto che nel V e VI secolo la coniazione è estremamente ridotta come volume. La ripresa della produzione di monete avviene sotto il dominio sassone (600-800) e infatti si nota un aumento del numero degli hoard ( D ). Una ripresa notevole del fenomeno dell'hoarding avviene attorno alla fine del 800 - inizio 900, probabilmente per la ripresa di un buon volume monetale e della spinta all’occultamento di averi data dai raid vichinghi ( E ). NB: la scala va da 0 a 3,5 non da 0 a 35 come quella per il periodo romano! Successivamente si ha un unico picco che emerge nettamente. È quello corrispondente al periodo 1639-1649 ovvero della Guerra Civile ( http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_inglese ). Tralascio la grafica, essendo un periodo estraneo alla presente Sezione.1 punto
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Significato del termine anglosassone "hoard" in ambito archeologico. Per prima cosa specifichiamo cosa lo studioso inglese intende con il termine “hoard”; Bland segnala la sua interpretazione: “… intendo ogni gruppo di oggetti che sono stati raccolti assieme ma non necessariamente deposti nel terreno – pertanto anche il contenuto di un borsello disperso accidentalmente può venir considerato tale.” Già Grieson nel 1975 aveva studiato e suddiviso gli hoard in 4 categorie: Accidental losses - perdite accidentali (es. borselli dispersi accidentalmente) Emergency hoards - Hoard di emergenza (gruppi di monete tratte dal circolante in una singola occasione, sepolti in presenza di un’emergenza con l’intenzione di recuperarle in un secondo momento) Saving Hoards - Hoard di occultamento (gruppi di monete tratte dal flusso monetale circolante in un certo periodo di tempo, con l’intenzione di recuperarli in un secondo momento) Abandoned Hoards - Hoard abbandonati senza intenzione di recupero secondario (es. corredo funerario, deposito di fondazione, monete deposte ad esempio attorno a fonti/fontane, etc…) In seguito la distinzione tra “emergency” e “saving” hoards è decaduto, per fondersi in un’unica categoria. Spesso però non è facile attribuire chiaramente i depositi monetali ad una specifica categoria e nel caso di cui sopra è comune l’intenzione del proprietario di recuperare il bene in un secondo tempo. Anche il periodo storico in cui sono stati celati può modificare le motivazioni della deposizione. Pertanto è stato deciso che esistono tre categorie fondamentali: Accidental losses - perdite accidentali Hoard deposti con intenzione di recupero in un secondo momento Hoard abbandonati per varie ragioni, anche votive Possiamo pertanto riassumere le categorie degli hoard con questo schema:1 punto
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datemi tempo sino a domani e se la fortuna vuole ve lo mostro in mio mostro..XD..qualcosa bolle in pentola...ma...ho le tasche piccole e ci vanno pochi soldi... :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: ...può essere che ho frainteso io ..scusatemi...so ragazzo veramente...e poi anch'io pubblico a pochi secondi dall'aggiudicazione...capisco perfettamente, comunque@@pietromoney è stato un ottimo acquisto..viaggi sempre su prezzi buoni ...e anche in questo caso non ti sei smentito..la moneta è ottima...se avesse avuto un pizzico in più in viso..anche solo su occhio e naso...avresti avuto un BB da sogno...1 punto
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Pino complimenti. Ci hai stracciati e ridotti in striscioline... Gran bei ritrovamenti, molto molto belli ed interessanti! Ora mi vergognero' a postare i ritrovamenti di questa settimana, anche se sono molto più comune... Però la soddisfazione di una mancante e di una comunque in pochi esemplari l'ho avuta.. Arriveranno foto, spero entro domenica.1 punto
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Credo si tratti di una emilitra coniata in Sicilia dai mercenari "AQL". Il Cammarata localizza la sede di questi mercenari nella zona di Fiume Torto, di fronte all'odierna Caccamo. 344-336 a.C. D/ Testa di Athena a d. con elmo crestato R/ Divinità femminile con lungo chitone, seduta in trono a d., con arco e scettro AE, gr. 3,85-2,31 - mm 15-13 Snag Ans (App2) 1358; Calciati III/287/21 punto
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Innanzitutto complimenti per la decisione. Crescere (inteso come ampliamento dei propri interessi culturali) è una gran cosa! Non potrei mai "offrirmi" come tutor in quanto è davvero una grande responsabilità! e soprattutto non mi sento "imparato" :D ...è ancora lunga la strada per la conoscenza... così lunga che credo non basti una vita! Però, se si tratta di dare alcuni consigli, vedere assieme alcune valutazioni e dare qualche indicazione... l'ho fatto già diverse volte e ho sempre dato la mia disponibilità a farlo, per quel po' che può valere la mia esperienza. il primo consiglio, probabilmente ti verrà alla nausea... ma non è mai male ripeterlo: fai un giro su ebay, vcoins, vauction, ma-shop, acsearch, deamoneta, sixbid e sulla sezione aste del nostro forum e inizia a navigare a vista guardando le monete, cerca di farti l'occhio senza preoccuparti in prima battuta di quello che stai guardando, di chi lo vende e del prezzo. Guarda tutto con occhi e mente "puliti", senza leggere nulla, senza studiare nulla, senza comperare nulla e cerca (e annotati da qualche parte) il bello, inteso come quello che ti piace e ti emoziona. Ed ecco il secondo, inizia a rivedere quanto hai annotato, guarda se c'è una certa coerenza oppure cerca di costruirla sulla base di quelle sono le tue inclinazioni e disponibilità e cerca di individuare un percorso, una linea, fatti in testa una collezione virtuale come la vuoi te. Non deve necessariamente essere una collezione canonica (Es. repubblicane solo denari, imperiali solo costantino, imperiali una per imperatore ecc), deve semplicemente essere la TUA collezione e tener conto delle TUE propensioni e disponibilità (di tempo, di voglia, di denaro, di interesse, di soggettiva bellezza, di... quello che vuoi!). Ora arriviamo al terzo consiglio: individuato ciò che ti piace, fatta la tua collezione ideale virtuale nella tua testa... inizia a documentarti su quanto andrà a comporre questa collezione: cerca informazioni sul forum, in internet, cerca saggi, articoli, libri, manuali, cataloghi... tutto quello che può servirti per approfondire il (o i) periodo storico e numismatico che avrai individuato. Vedrai che ti si aprirà una bibliografia all'inizio striminzita (il classico volume del RIC per esempio), ma... poco a poco, vedrai come per una certa tipologia di monete o per un certo imperatore esista un articolo che in calce ha una bibliografia specifica che rimanda ad altri articoli e a libri un po' in tutte le lingue (raramente in italiano!). Fai opera di ricerca, il web è un grande alleato!, e costruisciti una discreta bibliografia e inizia un po' a prendere conoscenza di quegli affascinanti tondelli che avrai individuato. Quarto: ritorna sui vari link che ti avevo suggerito e inizia a vedere determinate cose più "materiali": la conservazione, il prezzo, il tipo di venditore, il realizzo, la facilità di reperire o meno quella data moneta, confronti tra venditori e situazioni di vendita differenti, legami tra prezzo e conservazione ecc ecc. Inizia insomma a farti un'idea del giusto prezzo, che poi dev'essere giusto per te prima che giusto per il mercato collezionistico perché alla fine, se la faccenda inizia a prenderti, sarai te a procedere con gli acquisti! Quinto: con un minimo di consapevolezza acquisita seguendo quanto sopra, individua la moneta che intendi acquistare e... lasciala là! Annota semplicemente la tipologia di venditore e il prezzo che avresti pagato e... pubblicala qui presentandola come acquisto e senti i parei dei più navigati (ti diranno: buon prezzo! troppo caro! hai il certificato di lecita provenienza? è rifatta! è ripatinata! è falsa! è buona!) ti si aprirà un mondo di cui solo ipotizzavi l'esistenza! Sesto, il quinto punto è un po' vacuo me ne rendo conto... ma serve per il sesto! Prima di comprare hai la grande possibilità di chiedere. A chi? Dove? Qui! Nel forum! Un consiglio non è mai stato negato a nessuno, troverai subito chi ti mette in guardia e chi ti saprà dare le indicazioni del caso. Per un giusto acquisto infatti, trattandosi di monete classiche, c'è tutto un corollario che passa dall'attenzione al falso al saper bene da chi si sta acquistando e cosa va richiesto oltre alla moneta. Quindi, settimo non rubare (allo Stato)! parafrasando ironicamente i 10 comandamenti :D Scherzi a parte... settimo punto: studiati bene la legislazione inerente e leggi con attenzione la sezione legale di questo forum cercando i vari vademecum e consigli perché bisogna essere collezionisti responsabili e acquistare nel pieno rispetto della nostra legislazione. Ebay non è il male! Ebay è una piattaforma come un'altra, vedilo un po' come un convegno: ci trovi il banco del grosso commerciante italiano o straniero come l'abusivo che gira col borsello e gli stivali sporchi di terra... la differenza la fa (e la farà) sempre e comunque il venditore. Impara quindi cosa serve a corredo della moneta e chiedi sempre prima di procedere all'acquisto se il venditore di turno è in grado di darti quanto richiedi. Ottavo puoi finalmente mandarmi in malora e prenderti la tua paperoniana numero uno! Una volta presa inizia a catalogarla, trova i riferimenti del caso, studia le legende, le raffigurazioni e cerca di calarle nel contesto storico... una moneta ti aprirà un mondo intero. Nono condividi nel forum il tuo acquisto, i tuoi dubbi, le tue richieste. Nasceranno discussioni interessanti e anche da ultimo arrivato, magari inconsapevolmente, saprai fornire spunti interessanti e presentare monete particolari e a loro modo uniche. Decimo cerca di tenere un buon archivio della tua collezione, scheda le monete, conservandone foto, documentazione d'acquisto, riferimenti bibliografici, dati fisici, approfondimenti storici... fa che ogni moneta abbia un significativo corredo che sappia andare oltre al mero cartellino d'accompagnamento! Detto questo, perdonami se ho detto qualche corbelleria qua e là. Se hai dubbi, se hai richieste, se hai perplessità, se vuoi condividere... la sezione antica è lì che ti aspetta! :)1 punto
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@.Pino. Ciao Pino, sto inserendo le tue monete, il 10 cent Finlandia 2012è a tiratura alta, l'euro 2008 di Malta non va più inserito, non ho contato il 2 euro Spagna 2009 che era nella foto assieme ai 2 del 2006, infatti mancava la descrizione. @@spillo77 Sembrerebbe che dalle tue parti abbiano distribuito rotolini di San Marino, le 2 del 2013 sono praticamente perfette.1 punto
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Sposo l'iniziativa e se mi è permesso inserisco una moneta che non ha una grande valenza artistica ma appartiene ad un periodo storico importantissimo non solo per francesi ma per tutta l' Europa, subito dopo la Rivoluzione e poco prima della ascesa di Napoleone...come noterete è "vissuta" ed è la cosa che mi piace di più..ogni botta potrebbe raccontare una storia e che storia! Denominazione: 2 Decimes Anno: 1795 - Direttorio francese Materiale: CU Diametro: 31 mm Peso: 18,8 g Zecca: Parigi D: Testa della Libertà (volta a sinistra) che indossa il berretto frigio. Sul contorno REPUBLIQUE FRANÇAISE sotto il collo Dupré. R: In campo 2/DECIMES/L'AN 4/segno di zecca (A), intorno corona formata da rami di quercia.1 punto
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Cioe' 'sta moneta circola da 12 anni e nessuno se ne e' mai accorto?Cavolo..complimentoni ancora Pino😀1 punto
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Gran bella moneta che rappresenta uno dei periodi più bui della storia europea; una guerra fratricida che riassumeva caratteristiche diverse (guerra fra potenze che approfittavano del suolo altrui per combattersi; guerra di religione; guerra civile). Una delle guerre in cui la popolazione civile ha subito le maggiori angherie, ma anche una di quelle in cui si crearono milizie contadine che, indifferenti a nazionalità, lingua o religione avevano il solo scopo di cacciare qualsiasi esercito dai propri villaggi.1 punto
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Dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc. del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30778 aggiudicata a 45.000 + diritti d'asta 10 Tornesi: FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799 I Periodo) anno 1796 Zecca di Napoli ;rame D/FERDINAN.IV D G SICILIAR ET HIE REX;nel campo testa del Re volta a destra e sotto vi è la lettera P. R/DIECI / TORNESI /A. 10 P.;data in esergo Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 94;MIR 388 La "moneta"è della massima rarità.La casa d'aste che l'ha posta in vendita ,nel presentarla,ha dichiarato che nei precedenti 15 anni la"moneta"non è apparsa in alcun asta. Per alcuni studiosi è considerata una prova,per altri un esemplare di presentazione e per altri una moneta. --Salutoni -odjob1 punto
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sto perdendo il filo... non ci occupavamo dei tipi del price 3600? cosa c'entra la foto al post 7 ? se potete chiarirmi le idee vi ringrazio1 punto
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Allora alle vostre aggiungo le mie di cavolate perché anch'io vado, come si dice qua in Sicilia ,"a sentimento". Che la base sia la medesima utilizzata per n'è nozze non c'è dubbio. Se io devo incidere la barba non vado ad inciderla direttamente sul conio. perché non avrei sin da subito l'immagine di ciò che sto facendo. Ci si partiva da modelli, anche in cera. Penso che il Catenacci insieme al Laudicina, poiché la medaglia 1o tipo la fece anche lui ed ivi era già presente la barba ed altre modifiche, abbiano provveduto a lavorare su un calco del conio delle nozze o comunque su un modello di questa ma realizzandone uno nuovo ovviamente. Il che, comunque, era un risparmio non da poco. Tanto in termini di costo che di tempo. Il 1o tipo della medaglia infatti era già pronto nel 1836! Per ciò che concerne la firma questa dovrebbe essere, insieme alle leggende, una parte mobile quindi sostituibile in ogni momento.1 punto
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___________________________ Australia Dollaro Eureka 2004 in argento. Scatola in legno a forma di pentola d'oro con oblò centrale per la visione. La moneta contiene 0,3 grammi di genuine pepite d'oro.1 punto
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Non riesco a capire come sia fatta! A parte la forma è colorata, cangiante o cosa???? A quanto ho letto dovrebbe essere un ologramma che in foto esce fuori così.1 punto
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Per me si tratta della stessa moneta e non vedo dubbi sulla sua autenticità. E' anche vero che non si trova nei cataloghi, ma sicuramente fa parte della rara emissione del 320 che presenta nel campo un cristogramma (e non una stella, questo perchè l'asta perpendicolare sulla punta superiore ha un punto che ricorda molto il chi-ro, mentre una stella dovrebbe avere tutte le estremità uguali). L'emissione è catalogata ai nn 58 del RIC e 258 del Paolucci-Zub per Costantino I, 59 del RIC e 191 del Paolucci-Zub per Licinio I, 60 e 61 del RIC e 294 e 295 del Paolucci-Zub per Crispo, 62 del RIC e 328 del Paolucci-Zub per Costantino II. Mancava solo Licinio II.1 punto
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