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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/14 in tutte le aree
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Categoria monete antiche: Autorità emittente: Filippo II, re di Macedonia (359-336 a. C.) Valore nominale: Tetradramma Peso: 14,41 g Diametro: 23 mm Metallo: Argento Descrizione dritto: Testa laureata di Zeus con folta barba a dx Descrizione del rovescio: Giovane cavaliere nudo a dx, che cavalca senza sella, tenendo nella sinistra le redini e nella destra un lungo ramo di palma posto tra il suo corpo e l’incollatura del cavallo, che supera in altezza la testa del cavallo; il cavallo avanza a dx su una linea del terreno, la gamba anteriore sinistra alzata, con un’andatura da parata; al di sopra del cavaliere, ΦIΛIΠ, davanti al cavallo ΠOΥ. Sotto la pancia del cavallo una grossa spiga. Catalogazione: Le Rider p. 24, 163; tav. 7, 163 d. Note storiche e numismatiche: Zecca di Pella, capitale del Regno di Macedonia (348/7 - 343/2 a. C.) Provenienza: Gorny & Mosch 215, lotto 764 apollonia10 punti
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Categoria exonumia Autorità emittente; Città Di Coventry Valore nominale; Half Penny Peso;11g Diametro;30mm Metallo;Rame Descrizione del dritto; Lady Godiva A Cavallo con legenda PRO BONO PUBLICO e data in Esergo 1792 Descrizione del rovescio; Elefante Con Torre e Legenda COVENTRY HALFPENNY Descrizione del taglio; In Incuso PAYABLE AT THE WAREHOUSE OF ROBERT REYNOLDS E CO.5 punti
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Categoria : monete moderne Autorita emittente : Carlo di Borbone Zecca : Palermo Nominale : Doppia oncia Peso : 8,83 Diametro : mm.27 Materiale : oro titolo 906/1000 Diritto : Busto regnante, CAROLVS DNG SIC RT HIE REX Rovescio : Stemms su aquila coronata, P - N. (Placido Notarbartolo)HIS PAN INF ANS 1754 Taglio : Cordonato Provenienza: Asta NAC del 10-12-13 lotto nr.1835 punti
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Aggiungo anche questa per la categoria monete contemporanee/argento ... :). (L'immagine si ingrandisce cliccando...) Autorità emittente: Regno d’Italia – Vittorio Emanuele III Valore nominale: 20 Lire Peso: 20 g Diametro: 35,5 mm Metallo: Argento 800 0/000 Descrizione del dritto: Testa del re rivolta a sinistra, circondata dalla scritta “VITTORIO • EMANUELE • III • RE • D'ITALIA • E • IMPERATORE •” Descrizione del rovescio: Figura allegorica femminile simboleggiante l'Italia che porta con la destra la Vittoria e cinge con la sinistra un fascio su di un carro trainato da quattro cavalli con incedere lento verso destra. A sinistra millesimo e anno dell'Era Fascista su due righe. In esergo scudo crociato sabaudo ornato da fasci tra “L • 20”. Sotto la base della quadriga a sinistra il nome dell'autore “G • ROMAGNOLI” a destra segno di zecca “R”. Descrizione del taglio: Rigato (1° tipo). Esistono due tipi di contorno rigato, chiamati di 1° e 2° tipo, non menzionati nei registri ufficiali e differenti per la geometria del profilo. Note storiche e numismatiche: Emessa per la celebrazione dell'Impero. Coniata in 10.000 esemplari. (Dal 1937 al 1941 venne coniata in poche decine di esemplari complessivamente e per soli numismatici).5 punti
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Posto una seconda moneta per aiutare il raggiungimento del quorum per il rame moderno. Regno d'Italia - Napoleone I Imperatore e Re (1805-1814) 1 Centesimo Peso: 2,11 gr. Diametro: 19,5 mm. Metallo: Rame D/ Testa nuda a sinistra; attorno: NAPOLEONE IMPERATORE E RE; sotto la data (1810), tra ramoscello di quercia e coppa. R/ Nel campo, corona ferrea a sette punte; attorno: REGNO D'ITALIA; sotto, in due rughe, l'indicazione del valore (CENTESIMO) e il segno di zecca (B). Provenienza: ebay.it4 punti
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Categoria : monete medievali argento Autorita emittente : Genova ,fine XIV sec . Primi XV Nominale : soldino Peso : 1,9 g Diametro : 20 mm Materiale argento Diritto : Imago civitas , entro sei archetti legenda : ianua quam deus protegat Rovescio : croce entro sei archetti Taglio : liscio Provenienza : ghiglione 523 punti
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sez. exonumia autorità emittente ; ducato Milano valore nominale: peso del ducato peso : gr.3,34 metallo: bronzo descrizione dritto: ritratto di Galeazzo Maria Sforza(1468-1476) desc. rov. : liscio provenienza: Varesi 63 ritratto di secondo tipo, tra quello giovanile e l'anziano. molto raro3 punti
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Categoria: Exonumia Autorità Emittente: CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Valore Nominale: // Peso: 66 Gr. Diametro: 50 mm. Contorno: Liscio Metallo: Argento 800 Descrizione del Diritto: Testa di una divinità greca con particolare raffigurazione sull'elmo alato della divinità Tevere e della Lupa con Romolo e Remo, entrambi simboli della città di Roma, sede del CONI Descrizione del Rovescio: Cinque cerchi Olimpici, più in basso incisa la dedica AMMINISTRAZIONE COMUNALE CURTI // 1963. Più in basso punzonatura 800. Nel giro COMITATO OLIMPICO * NAZIONALE ITALIANO Catalogazione: // Millesimo: 19633 punti
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Categoria: Exonumia Autorità Emittente: Gettone di iniziativa privata Valore Nominale: // Peso: 19,6 Gr. Diametro: 35.5 mm. Contorno: Liscio Metallo: Rame Descrizione del Diritto: Angelo festante, due cuori legati assieme al centro di una ghirlanda matrimoniale tra le mani, con rose e petali sparsi nel campo. Descrizione del Rovescio: Alla sommità presenti due stemmi di casate nobiliari legati assieme da fronde di ulivo, in uno scudo è raffigurata la tipica Aquila stemma della casata di Francoforte, nell'altro scudo vi è presente un Orso. Sotto elencati i nomi dei due Sposi, IENN MANER // WILLN KOPPEL. Sotto frase in tedesco GETRAUT ZU FRANKFURT // A/M. Nel giro in basso AM 26. DEZEMBER 1900 Catalogazione: // Millesimo: Gettone realizzato di iniziativa privata per celebrare il matrimonio tra due nobili casate di Francoforte, nel 1900.3 punti
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Salve a tutti! Con l'approvazione dei Curatori, sottopongo all'utenza il mio progetto di studio, il cui scopo è - una volta concluso il lavoro - tornare davvero utile a tutta la comunità. Il mio progetto è studiare nei minimi dettagli i falsi del Regno e le sue tipologie, con uno scopo ben preciso: non solo tornare utile a tutti i collezionisti, ma innanzitutto servire come indicazioni base ai non collezionisti, che molto spesso si rivolgono agli esperti del forum per identificare e valutare i ritrovamenti o le eredità. Sappiamo tutti che alcune tipologie sono falsificate all'inverosimile; molto di frequente ci sono sottoposte richieste di valutazione per falsi abbastanza comuni. Pertanto, l'obiettivo sarà costruire un prontuario chiaro, preciso e veloce a partire da un lavoro molto accurato. La struttura della discussione si formerà in itinere, ma certamente organizzerò le tipologie in ordine di frequenza dei loro falsi e delle riproduzioni. Sarò io ad occuparmi dei permessi per utilizzare immagini e riferimenti. Apro questa discussione perché possa diventare un progetto di gruppo grazie alla vostra esperienza. Vi chiedo, se volete, di segnalare esempi importanti o discussioni significative all'interno del forum, a seconda di quel che ricordate; più ricca sarà la collezione di link, meglio fruibile diventerà la risorsa! Questa discussione farà da post generale per il progresso del lavoro. Il primo messaggio sarà man mano modificato e saranno aggiunti i vostri contributi. Ringrazio i Curatori toto e centurioneamico per aver già offerto rispettivamente: una bibliografia essenziale e tanta esperienza, nozioni tecniche sui falsi e tanta esperienza. Il post sarà aggiornato più tardi con l'elenco dei contributi vero e proprio. Un grazie sentito a tutti! Elisa2 punti
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Busti affiancati della reggente e del duca rivolti a destra, sotto in cartella ornata la data, intorno CHR • FRAN • CAR • EMAN • DUCES • SAB Scudo completo coronato in cartella ornata, intorno PRINCIPES • PEDEMON • REGES • CYPRI2 punti
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Auguro un buon lavoro ai nuovi Curatori di questa sezione : Littore e Rickkk2 punti
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Categoria: Monete Medioevali Autorità emittente: Dominazione Sveva della Sicilia - Manfredi re di Sicilia 1258-1266 Valore nominale: Tari' Peso: 0.79 gr. Diametro: nd Metallo: AU Descrizione del dritto: Leggenda pseudo cufica (non visibile) intorno a cerchio lineare; all’interno, aquila di fronte, ad ali spiegate e volta a d.; ai lati della testa, T – O. Desrizione del rovescio: Leggenda pseudo-cufica (non visibile) intorno a cerchio lineare; all’interno, IC – XC / NI – KA / o / o ai lati di lunga croce Descrizione del taglio: Liscio. Catalogazione: Spahr 180; MEC XIV, 600; MIR 133 Provenienza: NAC, auction 76, 10 dicembre 2013 lot 109 Note : Manfredi, figlio naturale di Federico II di Svevia (Hoenstaufen), ebbe una vita ricchissima di avvenimenti in un periodo tra i piu' turbolenti della storia medieovale siciliana fu tra l'altro fondatore della città di Manfredonia, da lui costruita tra il 1256 e il 1263. Ebbe due mogli, Beatrice di Savoia e successivamente Helena Angelina Doukaina, figlia di Manuel Komnenus Doukas, sovrano del Despotato dell'Epiro. Di carattere nobile e magnanimo fu lodato e ricordato per la sua bellezza e vigore sia fisico che intellettuale. Questo minuscolo Tari' ha il pregio di mostrarci un'immagine dell'aquila di rara forza espressiva per i pochi millimetri a disposizione nel minuscolo tondello, un simbolo nobile e regale che caratterizza perfettamente il periodo medioevale cui l'emissione si riferisce incoronazione di Manfredi a Palermo nel 1258 Manfredi che tien un falcone, tratto dal codicemedioevale : De Arte Venandi cum Avibus2 punti
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Saluti a tutti, posto anche io una moneta per la categoria medioevali 1)autorita emitente : zecca di lucca 2)valore nominale : grosso aquilino da due soldi 3)peso : gr.1,68 4)diametro : 20mm 5)metallo : argento 6)dritto : .MONETA.D'LUCA. 7)rovescio : D.LUCA. S.VVLT. 8)catologazione : bellesia 1 pag.100,mir 131,c.n.i. 13 pag.81,tavola V 17 9)note storiche : su questo grosso ci sono due scuole di pensiero, la prima riportata sul corpus propende per la coniazione sotto la signoria pisana (1342-1369), la seconda presa dal bellesia( grazie al documento citato dal banti) sicuramente quella piu' attendibile, invece propone la coniazione nel 1319 , sotto la signoria di castuccio castrcani,questi era in quel periodo uno degli esponenti piu' importanti del partito ghibellino in toscana, l'aquila sopra il monogramma ottoniano quindi non rappresenta pisa ( infatti i simboli di pisa sono la madonna e la croce di tolosa), ma l'aderenza al partito ghibellino filo imperiale in lotta contro il partito avverso dei guelfi, 10) collezione privata2 punti
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Categoria: Monete contemporanee Autorità emittente: Africa Equatoriale Francese Valore nominale: 1 Franc Peso: 5,48 grammi Diametro: 25,7 millimetri Metallo: ottone Descrizione del dritto: Gallo con scudo sopra contenente le lettere RF. Scritta: AFRIQUE EQUATORIALE FRANCAISE LIBRE Descrizione del rovescio: Una doppia croce che divide la denominazione, con la data (1942) sotto. Scritta: LIBERTE. EGALITE. FRATERNITE. 1 Fc 1942 HONNEUR PATRIE Descrizione del taglio: Liscio. Catalogazione: KM#2, Standard Catalog of World Coins, 1901-2000, Edizione 2009. Note storiche e numismatiche: L'Africa Equatoriale Francese fu un possedimento coloniale della Francia istituito nel 1910. Nell'agosto del 1940, in piena seconda guerra mondiale, la federazione si unì alle Forze libere francesi guidate da Fèlix Ebouè, ad eccezione del Gabon che preferì schierarsi con la Repubblica di Vichy, diventandone un importante avamposto in Africa. Nel 1960 l'Africa Equatoriale Francese venne sciolta permettendo la nascita di quattro stati moderni: Repubblica del Congo, Gabon, Ciad e Repubblica Centrafricana. Provenienza: scambio con un amico.2 punti
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Eccone un'altra tra le mie preferite ;) - CATEGORIA: monete contemporanee (dal 1800 a Oggi) - Autorità emittente: Vittorio Emanuele III Re d'Italia (1900-1943) - Valore nominale: 2 centesimi 1903 (Roma) - Peso: 2 g - Diametro: 20 mm - Metallo: rame 960% - Descrizione del dritto: Testa nuda a sinistra con sotto l'iniziale S dell'autore Speranza; attorno: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA - Descrizione del rovescio: nel campo il valore e la data in tre righe entro due rami, uno d'alloro e uno di quercia; in alto la stella d'Italia e in basso il segno della zecca di Roma R - Descrizione del taglio: liscio2 punti
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Categoria: Monete moderne Autorità emittente: Ducato di Livonia Valore nominale: 1 Solidus - Christina Peso: 1 grammo Diametro: 15 millimetri Metallo: Mistura Descrizione del dritto: C coronata con le armi di Vasa (dinastia reale svedese dal 1523 al 1654) ed un fascio di frumento all'interno di un cerchio. La scritta è: CHRISTINA D G D R S Desrizione del rovescio: Ornamenti ed uno scudo con lo stemma della Livonia. La scritta è: SOLIDUS LIVONIA 52 (anno 1652) Descrizione del taglio: Liscio. Catalogazione: KM#2, Standard Catalog of World Coins, 1601-1700, Edizione 2009. Note storiche e numismatiche: La Livonia è una regione geografica che si estende attorno al golfo di Riga, compresa tra l'Estonia a nord e Lituania a sud. Facente parte della Confederazione Polacco - Lituana, la Livonia venne conquistata dall'impero svedese nel 1621, il quale battè moneta, tra cui questa proposta. Oggi la Livonia è la regione più importante della Lituania, comprendente la capitale Riga. Provenienza: scambio con un amico.2 punti
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Ti ringrazio, Simone, anche se già la conosco ed è uno dei miei riferimenti maggiori per quanto riguarda il forum! Viste le necessità del forum, i falsi d'epoca saranno trattati per secondi in ogni tipologia; prima metterò le ben note riproduzioni diffuse e pacchiane, proprio a scopo informativo. Ma in un'eventuale organizzazione più precisa del lavoro, di certo, si andrà in ordine cronologico (dai falsi più antichi a quelli più recenti) per ogni moneta. Spero di arrivarci davvero a quel PDF, in qualche anno... il mio corso di studi richiede enorme attenzione da sé, e io so così poco di tutto. Un salutone! Elisa2 punti
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Probabilmente Graziano http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=3228182 punti
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Confermo le ipotesi di @@dabbene, è una falsificazione in rame della parpagliola milanese, al dritto lo stemma è molto rozzo nelle volute e mi sembra l' aquila in alto a sx con le ali aperte, quindi si potrebbe ipotizzare il periodo di coniazione da Filippo III in avanti. Dalla foto non sembra presente la legenda. Per il rovescio, come già fatto correttamente notare, il volto della provvidenza guarda verso dx e tutta la figura è molto grossa e si intravede qualche cosa della colonna. La legenda, si legge bene solo la O sopra la mano dx ma poi non mi tornano i due segni dopo che in teoria dovrebbero essere VI........anche dopo la testa è tutto confuso ( con la testa che interrompe la legenda potrebbe anche essere il periodo di Filippo IIII ). Comunque un bel esemplare di falsificazione coeva.2 punti
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SPL????? Ma non ci vedete bene.... Se vogliamo essere onesti un QFDC c'è tutta, sullo scudo son segni da contatto. La piccola mancanza sul bordo non declassa la moneta a SPL. Trovare gli scudi perfetti è raro, molto raro e non bastano 200,00 euro per un FDC senza un segno!!! La moneta non ha circolato!!! Complimenti per l'acquisto!!! Matteo2 punti
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Auguri di buon anno a tutti. Ecco il primo arrivo del 2014 per cominciare l'anno all'insegna della particolarità numismatica.1 punto
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Ciao a tutti, voglio condividere con voi delle foto che ho scattato oggi presso il gabinetto numismatico di Vienna.1 punto
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Ciao a tutti e Buon Anno! inizio il 2014 postandovi questa moneta che ritirerò al convegno di modena la settimana prossima :D Ringrazio fin da ora chi vorrà intervenire! Ciaoooo1 punto
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Non ti preoccupare, è passata in secondo piano perchè è da un po'che non la aggiorno. Mi sto dando da fare per trovare fonti convenienti per me e per i partecipanti. Per la moneta ti ho inviato una mail :good:1 punto
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Ciao. Nell'ingrandimento sembra quasi un 3. Però, che io mi ricordi, almeno nelle monete di Ferdinando II (prendo queste come riferimento, visto che sotto Francesco II abbiamo soltanto un anno di emissione), il 3 ha sempre avuto la parte alta rettilinea e non curva, quindi mi sembra difficile che abbiano cambiato "stile" delle cifre. Credo che la cifra sottostante sia un "9" non del tutto ben impresso così da sembrare un "3". Ciao.1 punto
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Il fenomeno della falsificazione è sempre stato piuttosto vivo ma mai come nei periodi di crisi esso registra una notevole impennata. Il motivo è molto semplice, la crisi porta il collezionista a svendere la propria collezione, il mercato viene inondato da un gran volume di monete in vendita a prezzi apparentemente più vantaggiosi mentre altri collezionisti, incentivati dalla possibilità di fare un buon affare, acquistano con più facilità. Teniamo presente che sempre a causa di quanto sopra esposto, tornano in commercio tante monete conservate da tempo nelle più svariate collezioni e con esse riemergono anche tanti falsi di vecchia fabbricazione. Sono ormai mesi che si vedono in vendita, tal volta anche nelle aste pubbliche, spessissimo presso commercianti oltreoceano, falsi vecchi di alcuni decenni e in molti casi anche di uno o due secoli (ma vendute come monete autentiche). Ecco perchè, a mio giudizio, sarebbe opportuno che ogni collezionista o aspirante tale, leggesse con attenzione tutti i libri riguardanti i falsi, senza escludere nemmeno i testi più vecchi che comunque hanno sempre molto da insegnare. Il libro "E' Falso il mio denario" merita quindi sicuramente di essere aggiunto alla propria biblioteca in quanto da considerarsi un necessario bagaglio culturale. Mi auguro che il libro possa essere diffuso come merita e che possa ripagare gli sforzi dei nostri @@snam, @@acraf e @@Giov60 nonchè la solita lungimiranza di Antonio Morello. :good:1 punto
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Direi di no, di falsi d'epoca per queste emissioni non ne ho mai sentito parlare, mentre ne esistono per il nominale maggiore, sempre in rame, da 5 baiocchi, sia per Roma che per Bologna, ma sono facilmente distinguibili perchè ottenuti per fusione e quindi poveri di dettaglio nelle incisioni. Pertanto la tua moneta appare certamente autentica, ma il peso è particolarmente basso e ne fa secondo me un esemplare interessante; mentre infatti il 5 baiocchi bolognese ha avuto grosse oscillazioni di peso (il Serafini riporta negli anni pesi da 43,3 grammi fino a 32,4 grammi), per il 2 baiocchi i pesi registrati sono più "precisi" ed in generale ben più alti del tuo esemplare (da 20,4 grammi a 19,5 grammi). Ciao, RCAMIL.1 punto
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No stai tranquillo che è autentica. ;) E' che in quel periodo le zecche dello stato pontificio e quella di Bologna in particolare non è che brillassero molto per la precisione assoluta dei loro prodotti, queste variazioni di peso sono molto comuni... :) Saluti Simone1 punto
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Grandi e grossi i maine coon... ma poi dei gran patatoni. Meno male, vista la stazza e la lunghezza delle unghie. Tornando a noi, ahimè con precisione non lo so. In origine ogni stemma riguardava un feudo, credo, perchè era il feudo che dava al nobile il titolo, il nome e gli uomini da inquadrare nel servizio feudale in guerra (è li che servono gli stemmi e le insegne). Poi però non so dirti se esista una regola generale per cui alcuni stemmi diventavano insegne familiari (condivise fra tutti i componenti della stirpe) ed altri invece rimanevano appannaggio solo di chi era lo specifico titolare di un certo feudo. Oppure stemmi che nati come familiari poi diventavano il simbolo di un feudo... o altro (ad esempio, la Biscia dei Visconti, che in età moderna rappresentava il Ducato di Milano ed oggi... (ma la nobiltà non ha più valore legale) l'Inter (o Canale 5, fate voi) . Credo tuttavia che la cosa, se analizzata caso per caso, possa essere in genere risolta, perché la documentazione non manca. Soprattutto ritengo anche che un argomento del genere sia di estrema importanza per la numismatica, soprattutto quella di età moderna. Per questo penso che sia giusto discuterne anche al di fuori dello specifico forum di araldica. Pensate solo alle implicazioni cronologiche che il riconoscimento puntuale di uno stemma su una moneta può avere. Ne approfitto per un po' di pubblicità: da quattro anni si tengono tra Parigi e Le Havre dei convegni su Araldica e Numismatica (ho partecipato ai primi tre). Del primo sono già usciti gli atti: http://www.lcdpu.fr/livre/?GCOI=27000100812290 Purtroppo non troverete articoli in rete, perché la casa editrice ha fatto firmare agli autori un contratto per impedirlo. Ancora tanti cari auguri Andreas1 punto
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Guardando a ritroso l'ingresso del secondo tunnel e nella seconda foto l'uscita del primo1 punto
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Cari amici, sono nella Gallia Narbonense (oggi c'è un tempo da lupi!), senza cataloghi né libri di numismatica, ma con un nuovo pc che, col diabolico web-trotter SFR, mi consente il collegamento. Ho ancora qualche problema, vediamo se riesco a mostrarvi questa Teodora presa domenica. Al D mi par di vedere una bella collana di perle! Al R.l'imperatrice tiene in braccio un bimbo, e la legenda è PIETAS-ROMANA.In esergo: TRS e ramo di palma. Misura 15,5 mm e pesa circa 1,8 g. Non so se abbiamo mai parlato di Teodora, forse si potrebbe metter giù un minimo di biografia, cercherò su Wikipedia.1 punto
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MARIO MA QUESTA È UNA MEDAGLIA CHE RIGUARDA CURTI IN PROVINCIA DI CASERTA. È LA NOSTRA PICCOLA CITTADINA. MA DOVE CAVOLO L'HAI BECCATA?1 punto
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Buon lavoro Lindap e grazie a tutti gli utenti dei questa sezione per gli anni passati insieme a discutere della nostra passione1 punto
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salve a tutti! ieri mi sono fatto il regalo di natale :D però so solo che è della repubblica di genova, la cosa più semplice da capire: tutto il resto lo ignoro! (anche sull'anno, mi sembra 1579, ma non sono sicurissimo che sia 9) mi sapreste dire che moneta è esattamente, e soprattutto la cosa che più di tutte non so "inquadrare", a chi fa riferimento il nome "conradus" che si legge su una faccia, e infine che cosa simboleggia la particolare iconografia sulla faccia della data (non saprei nemmeno dire quale sia il dritto e quale il rovescio su questa moneta, un "disastro".. ;) ), mi sembra una specie di monogramma ma non saprei.. grazie in anticipo!1 punto
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Ciao Diego, la moneta è uscita il 4 dicembre; la puoi richiedere alla zecca greca tramite il seguente form.1 punto
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:good: :good: buon anno a tutti........ :good: .....un UP per queste piccole meraviglie....... :lol: ......per forza.....un ci ne mancu una listessa........... :lol: .....ecco un nuovo esemplare..........per il piaccere di Bonifaccio.......... con i suoi 15mm.......... ;)1 punto
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Ciao e buon anno. L'impostazione di legioprimigenia e di Nikko mi sembra difficilmente confutabile sul piano giuridico. Tuttavia, bisogna fare i conti con "l'intrpretazione "italiota" della legge, che deve pur salvare il diritto del privato cittadino a collezionare monete, diritto che, seguendo gli inappuntabili ragionamenti dei predetti Utenti, sarebbe se non compromesso del tutto, almeno gravemente limitato. Permettete anche a me una schematizzazione: 1. Collezionista che ha le monete ma non le "pezze giustificative". E' l'ipotesi peggiore. In caso di perquisizione e sequestro operano una serie di presunzioni (che sappiamo e per questo non ripetiamo), tutte a sfavore del collezionista, sia sul piano penale che civile. E sappiamo pure bene come normalmemte (perchè anche in questo caso qualche pur rara eccezione esiste) va a finire la faccenda giudiziaria. 2. Collezionista che ha le monete e per ciascuna di esse ha le "pezze giustificative", non necessariamente ante 1909. E' l'ipotesi da preferire e che ogni legale desidererebbe trovarsi davanti. Non evita al collezionista di finire "sotto processo", se vi è stato anche un solo "passo falso" (leggasi acquisto di una moneta antica su eBay et similia) ma dovrebbe condurre normalmente (ma non vorrei che anche in questo caso esistano eccezioni alle regola) all'assoluzione ed alla restituzione delle monete. In questo caso va però segnalato come la materia sia dominata da una vera e propria "fictio". Le monete acquistate in asta o da un mercante ufficiale e corredate dalla "pezza giustificativa", godono infatti di un privilegio che potremo chiamare "formale", ovvero vengono (o dovrebbero essere) ritenute "di legittima provenienza". E ciò anche se la loro "tracciabilità" non sia, necessariamente, riferibile a prima del 1909. E questo è il primo, ipocrita, ragionamento "italiota". Infatti, il ragionamento in base al quale quelle monete sono ritenute "di legittima provenienza" si fonda sull'assunto che esse, prima di essere vendute, sono state annotate in un Registro di P.S. o in un catalogo d'asta comunicato all'Autorità di P.S., la quale, per il fatto stesso di non averle "bloccate", le avrebbe (implicitamente) "battezzate" di legittima provenienza. Peccato che questi registri e questi cataloghi siano solo formalmente controllati. Sarei infatti molto curioso di constatare cosa accadrebbe se gli stessi controlli, che si effettuano a casa del collezionista perquisito della precedente ipotesi, venissero eseguiti sui conferenti delle case d'asta (però non a campione, ma a tappeto, dal primo all'ultimo lotto!...) oppure sul Registro di carico di un Commerciante (anche qui...non a campione, ma dalla prima all'ultima moneta presa in carico). Diciamo quindi che, come scriveva Alberto, acquistando una moneta passata "indenne" da un Registro di carico o da un Catalogo d'asta, c'è la ragionevole (e, aggiungerei, ipocrita) certezza che non si rischi nè la condanna penale nè la confisca della moneta (la sottoposizione ad un processo penale, invece, non è necessariamente sempre scongiurata...dipende dai "passi falsi" che si fanno!). Capirete che però, così facendo, si salvano almeno "capra e cavoli". La "capra" è rappresentata dal diritto ad esercitare il collezionismo di monete, che altrimenti, con il discorso di fornire la prova che legittimi la provenienza lecita risalente a prima del 1909, sarebbe sostanzialmente non praticabile. I "cavoli" sono gli operatori professionali, che hanno una licenza (statale) per vendere le monete, che pagano le tasse, che votano, che pagano la IUC, ecc. Il terzo protagonista della nota storiella, "il lupo", cioè lo Stato, si ritrova così ad avere amplissimi margini di discrezionalità, che poi sono quelli che generano le ormai annose problematiche interpretative e che spingono molti collezionisti, acquirenti o venditori che siano, a rivolgersi all'estero anche sottobanco. Chissà perchè lo fanno. Mah. Volevo solo aggiungere un'altra cosa al ragionamento dell'amico legioprimigenia. Non è solo un problema di escludere che la moneta sequestrata al collezionista sia o meno un "bene culturale", quanto piuttosto che quella moneta, ancorchè non definibile "bene culturale", non sia purtuttavia considrabile un reperto archeologico proveniente dal sottosuolo nazionale. Perchè se è vero che l'art. 91 del Codice Urbani si occupa dei rinvenimenti fortuiti di "beni culturali", l'art. 826 del Codice civile stabilisce che "fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato (...) "le cose di interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico ed artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo". Dunque una moneta che pure non rivestisse la culturalità richiesta dall'art. 91 ma che fosse di "interesse storico" ecc., ove il collezionista non dimostrasse di averla acquisita legittimamente (vedi ipotesi 2), sarebbe ugualmente di proprietà dello Stato. Con tutto quello che ne consegue. Salvo sostenere che l'art. 91, essendo norma speciale, abbia implicitamente abrogato, in parte qua, l'art. 826 C.C., (norma generale). Ma questa interpretazione, che anni fa mi permisi di valutare, mi pare non trovi, a tutt'oggi, alcun seguito. E qundi bisogna fare i conti non soltanto con l'art. 91 del C.U ma anche con l'art. 826 del C.C. Saluti. M.1 punto
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Ciao Monsieur Marcell, anche per me la moneta è autentica, la classificazione è: Muntoni 12I. In una mia discussione dedicata alle varianti di questo Grosso avevo cercato di fare ordine alla "complicata impostazione del muntoni" ipotizzando 4 varianti del Dritto così classificate : - impugnatura chiavi tonda - MDCCXXXX - impugnatura chiavi tonda - MDCCXL - impugnatura chiavi oblunga - MDCCXXXX - impugnatura chiavi oblunga - MDCCXL E 4 varianti del rovescio: - colomba tra raggi - colomba tra raggi e fiammelle (la tua) - colomba entro fiammelle , colomba su nubi Se chi ha coniato questi Grossi si è divertitp ad incrociare tutte le possibilità, indipendentemente dalla classificazione del Muntoni, abbiamo "potenzialmente" N° 16 diversi grossi per questa Sede Vacante. Nella mia ricerca nè ho individuate 11......... DARECTASAPERE1 punto
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Ciao a tutti. La mia dolce metà mi ha regalato per Natale, una bellissima dracma che, in realtà avevo già visto qui a Roma in un negozio di antiquariato del centro (prima volta che trovo qualcosa in negozio qui a Roma...Incredibile). E' stato comunque un regalo inaspettato, perché lo avevo visto diverse domeniche fa. Vi riporto la classificazione: Dracma: (310 – 301 a.C.) Zecca di Abydos peso gr. 4,20 diam. 18mm. Price 1551 rov. Alexandrou a sinistra del campo testa di Ammone.Sotto il trono foglia di edera, di cui per foto non si vede lo stelo, mentre dal vivo è percettibile. La foto, fatta quest'oggi sulla scrivania di studio, è un po' sfocata, ma non mi posso lamentare, in passato ne ho fatte di molto molto peggio. :blum:1 punto
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Ottimo commento di Mirko8710 e di Eliodoro , spesso si confonde la "storia" con "la speculazione" , come l'archeologo con il tombarolo , inoltre e' illusione investire in monete antiche romane , queste in generale sono molto piu' comuni ad esempio delle barbariche , delle medioevali , ed anche delle bizantine , per non parlare poi delle antiche monete italiche ; l' investimento presuppone l'acquisto di pezzi importanti , in conservazione splendida ed anche piuttosto rari , spendendo cifre considerevoli che poi possono realizzare cifre di guadagno solo dopo moltissimo tempo , vari decenni . Chi ha fatto affari , in tal senso , e' chi compro' monete romane importanti in vecchie lire , oggi sicuramente si trova ad aver fatto un bell' investimento grazie all' euro , ma oggi non si puo' aspettare un nuovo cambio di moneta . Comunque "investire" in storia cifre modeste gratifica l' animo , la fantasia e non dissangua il portafoglio .1 punto
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Se posso dire la mia...il mio sogno sarebbe questo (troppo facile per gli specialisti)..però: o questo: complimenti a scacchi per la bella idea....1 punto
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Salve a tutti, concordo parola per parola quanto detto da @@Mirko8710, la questione che ritengo contrastante con la numismatica classica è il concetto di investimento. Investire significa realizzare prezzi maggiori rispetto a quelli spesi per acquistare la moneta in un tempo penso, se non breve, medio. Orbene come è possibile quindi guadagnare con la numismatica, se non acquistando monete di conservazione da splendida a salire e, magari, anche rare? Fatta così la numismatica, per me, diventa pura speculazione. Io accompagno l'acquisto con lo studio ( lettura di libri, articoli, discussioni di questo forum) di ciò che mi può interessare, cercando di spendere il giusto soprattutto rispetto alla mia disponibilità economica, in tal modo riesco a prendere le monete che mi interessano ma sempre con l'idea di comprare una moneta per soddisfare la mia passione e non per fare un investimento. Saluti Eliodoro1 punto
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Sinceramente io sarei più contento se tale moeta la coniasse la Germania che il Vaticano!1 punto
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Carlo II di Spagna, 2,5 reali 1694 in Argento D: CAROL II HISPAN ET SARD REX; Busto coronato rivolto a destra, e ai lati 12-6 R: INIMIC EIVS INDVAM CONFVS; Croce ancorata e 4 stelle Rif: MIR 86/1, CNI 53/59, Piras 91 Piccola schiacciatura di conio al Rovescio, moneta nel complesso gradevole, bella patina, buoni rilievi e bel ritratto Al Dritto il titolo del Re è intuibile: Carlo II Re di Spagna e di Sardegna. Al rovescio è interessante l'abbreviazione della locuzione INIMICOS EIVS INDVAM CONFUSIONE , ovvero una frase che appare spesso sulle monete sarde. Letteralmente significa : "COPRIRO' DI VERGOGNA I SUOI NEMICI". Breve storia di questa triste ma significativa frase: Innanzitutto è presa dal salmo biblico 131 e il verso completo riporta: "inimicos eivs indvam confusione, super ipsum autem efflorebit sanctificatio mea", ovvero "coprirò di vergogna i suoi nemici e sopra di essi fiorirà la mia santificazione. Tale frase si rifà alla cacciata degli ebrei (considerati nemici della religione cattolica) Le persecuzioni antisemite iniziarono in Spagna durante il 1391, con il massacro di 4.000 ebrei a Siviglia. Nel 1492 l'editto di Ferdinando II (detto il Cattolico) decretò l'espulsione degli ebrei dai territori del regno di Aragona (Sardegna compresa). La storia degli ebrei in Sardegna inizia con l'insediamento nel 1354 di un nucleo di 30-40 famiglie ebraiche di provenienza catalana, aragonese, maiorchina, castigliana e siciliana stabilitesi ad Alghero a seguito del ripopolamento della città. Tra il 1370 e l'inizio del XV secolo si insediarono ad Alghero altre famiglie ebraiche di ricchi mercanti provenienti dal sud della Francia, dalla Provenza e dalla Linguadoca, con un ruolo importante nel commercio del corallo. La famiglia ebraica dei Carcassona, per i rapporti privilegiati con la corte aragonese, alleggerì per gli ebrei algheresi il peso della crescente discriminazione attuata nel XV secolo verso gli ebrei residenti nei territori della Corona d'Aragona. All'inizio del 1400 si stima che ad Alghero vivesse una comunità ebraica composta da circa 700 persone. In Sardegna, la repressione culminò con l'espulsione decretata nel 1492 da Ferdinando il Cattolico: per gli ebrei l'unica alternativa all'esilio fu la conversione. Tale frase è presente già sulle monete da 1 reale e da 1/2 reale battute a nome di Ferdinando il Cattolico tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo; da allora è costantemente presente addirittura sino alla monetazione savoia per la Sardegna di Carlo Emanuele IV (il reale sardo è stato battuto sino al 1799) quindi siamo quasi agli albori del XIX secolo!!! La triste testimonianza dell'antisemitismo sulle monete sarde ha avuto una durata di ben oltre 3 secoli..1 punto
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...io due anni fa vendetti la mia "vetta" per prendere una prova del 50 lire 1911...me ne sono pentito!!! :blum: ...ora non vendo più nulla della mia collezione...aspetto...per quello che è possibile.... gli ori impossibili me li ammiro in foto....o mi godo i vostri!!! :blum: :blum: :blum:1 punto
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