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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/28/13 in tutte le aree

  1. Categoria: Monete Contemporanee in Argento Autorità emittente: Gioacchino Napoleone Murat (1808-1815) Valore Nominale: 2 Lire Peso: 10 gr. Diametro: 27 mm. Contorno: * DIO PROTEGGE IL REGNO in incuso Metallo: Argento 900 Descrizione del diritto: GIOACCHINO / NAPOLEONE. Testa nuda a destra, data in basso sotto il collo Descrizione del rovescio: REGNO DELLE DUE SICILIE. Nel centro 2 // LIRE, tra un ramo di lauro ed uno di ulivo, legati in basso con fiocco Catalogazione: Gigante 14 Millesimo: 1813, Zecca di Napoli
    8 punti
  2. Categoria: Monete Medievali in Rame Autorità emittente: Federico III d'Aragona (1496/1501), Regno di Napoli Valore Nominale: Cavallo Peso: 1,36g Diametro: 19mm Taglio: Liscio Metallo: Rame Descrizione del diritto: FEDERICVS°°° REX, Testa del re radiata volta a dx Descrizione del rovescio: *EQVITAS° REGNI°, Cavallo gradiente a dx sormontato da una stella, in esergo, tra due stelle, la lettera "L", simbolo del coniatore. Catalogazione: Pannuti-Riccio 17; MIR110/5 Note Storiche e Numismatiche: Esemplare ribattuto su un cavallo di Carlo VIII, si può notare l'incongruenza di alcune lettere in legenda che corrispondono invece alle legende dei cavalli di quest'ultimo sovrano. Le lettere che si notano sul Dritto <LV> potrebbero essere una sottoimpressione di una moneta di Carlo VIII <KARO[LV]S>. Sul Rovescio le lettere <IM> potrebbero essere quelle impresse di <XPS VINCIT: XPS: REGNAT: XPS: [IM]P> Gaetano
    5 punti
  3. Non entro nel merito delle valutazioni di opportunità che inducono coloro che sono a conoscenza di tali elementi, che differenzierebbero gli originali dai riconii, a non rivelarli pubblicamente. Mi limito a constatare come, in più occasioni, sia stato scritto che questi elementi di distinguo però esistono. Affermare di essere a conoscenza di elementi per distinguere le supposte emissioni dello scudo del 1901 ma poi non rilevarle pubblicamente alla comunita' numismatica e' un atteggiamento che non condivido e non capisco. E' come lanciare il sasso e tirare indietro la mano O si dicono le cose interamente come stanno o forse era meglio non scrivere nulla Purtroppo cosi' si perde di credibilita' e non mi stupisco che molti collezionisti e studiosi a questo punto non diano credito all' amico Domenico e questo mi spiace proprio considerata la passione e l' impegno che traspare dalle sue pubblicazioni
    5 punti
  4. Categoria : Medaglie Autorità emittente : Filippo V Re di Spagna e Duca di Milano ( 1701 - 1713 ) Peso : 33,73 gr. Diametro : 49 mm. Metallo : Ottone - Bronzo Descrizione del dritto : Busto di Filippo V corazzato PHILIPPVS.V.HISP REX.MED.DVX Sotto il busto le iniziale dell' incisore I.V.F G. Vismara Descrizione del rovescio : Dalle nubi con raggi esce una mano reggente una corona SIC.PLACVIT.DEO. ( così piacque a Dio, così ha voluto Dio )
    4 punti
  5. Ciao ora passiamo al rame IMP TRAIANO ASSE Gr 12,72 Mm 27,44 Assi 180° Busto di Traiano laureato paludato e corazzato a destra. La Vittoria andante a destra, con ramo di palma tenuto con la mano sinistra e appoggiato sulla stessa spalla e corona di alloro nella mano destra tesa. Particolare la L di POPVLVSQUE è stata incisa per errore come una T rovesciata. RIC 675 v Busto Silvio
    4 punti
  6. Ciao Piero, grazie mille per l'interesse. In effetti l'argomento ha origine dagli inizi dell'800, un imput c'è stato dato da Tommaso Siciliano nella sua opera sulle medaglie napoletane dei napoleonidi, quando per mezzo di una sua teoria (la quale condivido in pieno) spiegó che sulle medaglie dell'epoca non venivano apposte le firme degli incisori per via delle diverse mansioni che uno o più artisti aveva nella costruzione di un conio. Lo STESSO DISCORSO VALE PER LE MONETE dell'epoca, però, mentre per le medaglie vediamo che dal 1824 iniziano ad apparire più firme su di esse, per le monete non era così, il discorso è un po' complesso ma provo a spiegarvelo, errori permettendo. La soluzione potrebbe essere nell'utilizzo del pantografo in alcune zecche europee, (di questo macchinario magari ci occuperemo in altre sedi), dove i vari nominali dell'800 si presentavano nel 99% dei casi senza differenze di conio, praticamente l'opposto di ciò che accadeva a Napoli, ma cosa cambia ad esempio tra le monete sabaude - papali - francesi e quelle napoletane? Tanto per fare un esempio, so che non è facile da spiegare ora in quattro righe, nelle monete sabaude le effigi dei sovrani da Vittorio Emanuele I in poi (siglati dall'artista incisore Lavy, Ferraris, eccetera) avevano gli elementi della capigliatura di differente spessore rispetto a quelle delle monete napoletane, mentre in queste ultime veniva utilizzato un punzone madre abbozzato e poi rifinito sul conio dall'incisore CHE NON SEMPRE ERA LA STESSA PERSONA, in quelle sabaude (ma anche papali, francesi, inglesi, eccetera) si procedeva in maniera diversa. Questo è uno dei motivi che fa la differenza tra una moneta napoletana borbonica ed una coniata in altre zecche europee, ecco perchè nelle napoletane troviamo l'effigie (dalla capigliatira finissima) ma le leggende e l'effigie stessa posizionate sempre in maniera differente rispetto ad un conio precedente. Alcuni nominali di altre zecche, nonostante venissero battuti in un arco di tempo con l'utilizzo di centinaia di conii, troviamo sempre la stessa e identica impronta. Un esempio lampante è, tanto per dirne una: il 5 franchi francesi tipo "Domard" che dal 1831 al 1848 si presenta sempre con lo stesso identico e preciso dritto, eppure in Francia vi erano tirature enormi, possibile che era sempre lo stesso conio? No http://numismatica-francese.simone-numismatica-e-storia.lamoneta.it/moneta/FR-11/10 Ritornando alla firma sulle monete dell'800, in Europa i modelli che venivano riportati sui conii seguivano una procedura diversa rispetto alle monete napoletane e per tale motivo potevano essere firmati dagli incisori, ciò perché quelli erano e quelli rimanevano, i punzoni madre delle effigi delle monete napoletane erano opere di un artista iniziale, e a Napoli dopo il 1804 tale artista non poteva siglare un conio se sullo stesso vi erano più persone a mettervi le mani. Tra alcune rare eccezioni troviamo i 10 tornesi del 1847 siglati da Andrea Cariello e i massimi moduli di Francesco II siglati da Luigi Arnaud. Ma qual'è alla fine il risultato tra una moneta napoletana ed una di altre zecche? Mentre nella prima ci troviamo di fronte ad un'opera originale, dove ogni conio era diverso dall'altro, nelle altre era tutto uguale .......... Avendo accennato nella discussione monete di altre zecche spero di far cosa utile attirando l'attenzione di curatori di altre sezioni affinchè possano leggere quel che ho scritto (se ho dimenticato qualche nome chiedo scusa). Se ho sbagliato qualche passaggio vi prego di farmelo notare, sono qui anche per imparare. Grazie @@Liutprand @@picchio @@Giuseppe @@Rex Neap @@piergi00 @@rongom @@eracle62 @@dabbene @@centurioneamico @@lucadesign85 ah ........ dimenticavo ......... a comprovare quanto appena scritto aggiungo che le monete di Vittorio Emanuele II re d'Italia coniate a Napoli dal 1862 al 1867 portano la firma del Ferraris, eppure a Napoli i conii di queste monete vennero materialmente incisi da artisti napoletani come ad esempio Andrea Cariello. I documenti dell'epoca sono chiari.........................." @@incuso @@picchio @@Reficul @@centurioneamico @@Michelangelo2 @@providentiaoptimiprincipis @@eracle62 @@Rex Neap A seguito di alcuni argomenti intavolati sulla produzione dei conii napoletani in epoca borbonica, spero di rendermi utile spostando e postando alcune domande con relative risposte in questa discussione. (cfr. da post 17 http://www.lamoneta.it/topic/116646-10-tornesi-ferdinandoii/page-2#entry1325582 ) Come potrete notare, a seguito dalla domanda di @@12tariì riguardo la mancanza di sigle sulle monete napoletane dell'800 ho tentato (nel limite delle mie conoscenze) di rispondere alla meglio. Poi @@Giuseppe mi chiede alcune delucidazioni sul perchè vi possono essere differenze di certi minimi particolari tra monete dello stesso tipo e millesimo (come ad esempio il padiglione auricolare dell'orecchio di Ferdinando II in alcuni 10 tornesi evidenziato al post 4 e poi commentate da @@AlxR e @@Matteo69 http://www.lamoneta.it/topic/116646-10-tornesi-ferdinandoii/ ). Di seguito un'immagine chiarificatrice a titolo di ESEMPIO: Immagine del punzone madre del tarì e 2 tornesi di Francesco II di Borbone (immagine indicata con freccia) accanto ad altri conii rifiniti di altri nominali dello stesso sovrano. L'immagine in rilievo del re che veniva impressa nei conii è abbozzata (spero riusciate a vederla), poi gli incisori procedevano alla rifinitura, ed altri incisori finivano il lavoro incudento i caratteri delle leggende e i vari numerali. La procedura dell'epoca per la creazione di un conio è la stessa per tutti gli altri nominali, stesso discorso per le medaglie. La procedura era uguale ed interessava tutte le monete, a partire dai mezzi tornesi, e fino ai 30 ducati d'oro, in molte piastre di Ferdinando II troverete anche differenze nel taglio del collo, in qualche capello sulla fronte, il padiglione auricolare e i peli della barba, tutti elementi questi impossibili da punzonare con un punzone già rifinito, alla base di queste impossibilità vi erano anche le alte temperature con il quale si effettuavano certe operazioni. Se avete altre domande scrivete pure. Grazie per l'attenzione. p.s. Molte delle cose che leggete in questa discussione non le troverete nemmeno nel De Sopo, quindi vi raccomando, occhio!
    4 punti
  7. Categoria "Monete Contemporanee" Valore Nominale: 1 Rupia del 1890. Autorità emittente: Deutsch-Ostafrikanische Gesellschaft (Società dell'Africa Orientale Tedesca) abbreviato in DOA. Peso: 11,69 g. Diametro: 30,50 mm. Metallo: Ag 916/000 Dritto: Busto di Guglielmo II Imperatore, in uniforme della "Garde du Corps". Rovescio: Stemma della DOA, con leone rampante sotto una palma di noci di cocco. Tiratura: 154.394 pezzi. Taglio: Rigato. Catalogazione: Kleiner Deutscher Münzkatalog n. 714 Incisore del dritto: Emil Weigand. Incisore del rovescio: Otto Schulz. PS: ho voluto fare la foto con la moneta in mano per far apprezzare al meglio la patina con i suoi colori. Moneta acquistata online da una casa d'aste in Germania.
    4 punti
  8. Purtroppo siamo alla fine di un interessante viaggio numismatico :cray: lo abbiamo fatto insieme visitando 346 diversi paesi e postato 727 monete, di queste tante sono ancora spese quotidianamente :) Per quanto possibile ne abbiamo inserite giusto una piccola rappresentanza per ogni nazione o località in un periodo che è andato dal 1652 al 2012. Grazie a questa discussione ho riposizionato monete fuori posto (ne ho più di 7.200) ne ho trovato alcune che avevo dato per disperse, ne ho viste altre che non pensavo nemmeno di avere e ne ho riclassificato qualcuna che in passato avevo erroneamente attribuito ad altro paese. Ringrazio tutti i partecipati per la condivisione ed anche i semplici visitatori che hanno visto/letto solamente, magari qualcuno di loro guarderà con diverso interesse le proprie monetine estere messe da parte e dimenticate. Spero che la discussione, fatta più che altro di sole immagini, abbia suscitato un interesse, fatto nascere magari una passione o che l'abbia quantomeno rinnovata. Per quel che mi riguarda ho avuto modo di riosservare con interesse tantissime mie monetine che non toccavo da anni, ma quello che mi ha più sorpreso è che le ho prese in mano con la stessa emozione di una volta..... Buona ricerca a tutti :)
    4 punti
  9. @...è un ragazzo davvero in gamba :clapping: doverosamente cerco di rispondere ai suoi quesiti anche se Francesco ha già scritto qualcosa......lo faccio qui in quanto noto che questa parte non è stata trasferita nell'altra discussione se poi @@francesco77 lo riterrà opportuno può farlo....logicamente. Il discorso sarebbe un pò lungo ma brevemente cercherò di riassumere: Fino al 16 marzo 1829 in zecca vi erano un'incisore dei dritti ed uno per i rovesci; a quello dei dritti spettava il compito di incidere le immagini e le figure sulle monete e sulle medaglie, a quello dei rovesci gli stemmi ed i caratteri in più tutto quello che poteva essere ordinato dal Direttore del Gabinetto d'incisione. L'effige e lo stemma erano i primi ad essere coniati; le leggende al dritto ed al rovescio, il millesimo, il valore ed altri particolari spettava a quello dei rovesci. Con il Decreto 2329 del 17 marzo 1829 con annesso regolamento si stabilì che gli incisori dei dritti dovevano essere 2 così come quelli dei rovesci ai quali si aggiunse un sostituto per entrambi (l'Aiutante) e 4 Alunni. Ma attenzione perchè non tutto il lavoro dei rovesci veniva svolto dal solo 1° incisore dei rovesci, spesso, se non sempre, il lavoro era svolto dal 2° incisore accompagnato dagli Alunni (che dovevano imparare l'arte)...ecco perchè riscontriamo numerosissime varianti su queste monete (legende, date, valore ecc. ecc.) Comunque sia tutto veniva svolto in osservanza del REGOLAMENTO (appena citato). Del perchè il Cariello (all'epoca 1° Incisore dei dritti) abbia voluto lasciare le su iniziali sulle moneta da 10 Tornesi, questo non è documentato e non si conosce il motivo...verò è che è sfuggito ad ogni controllo (che pure v'erano.....sempre) ed è stato fatto in maniera "abusiva". Io mi sono fatto un'idea personale che poi è quella che ha voluto distinguere questo conio dagli altri che secondo un mio parere (personale) non furono opera sua ma del Catenacci (Scipione) 2° Incisore dei dritti.........il Cariello in questo periodo (soprattutto) aveva ben altro da fare.......... Dagli anni "50" in poi le cose cambiarono all'interno del Gabinetto d'incisione (ma mai trasgredendo le regole) anzi..... Luigi Arnaud 1° Incisore dei rovesci da anni,era talmente bravo che al contrario dei cultori di quest'arte (che di solito si specializzavano in un solo ramo) fu indifferentemente incisore sia dei rovesci che dei dritti.......ecco perchè troviamo (oltre che su tante medaglie) le sue sigle (autorizzate) sul dritto delle monete di Francesco II; da una lettera del Controlo Ascione diretta al Direttore Generale dell'Amministrazione delle Monete - Barone Don Francesco Ciccarelli si legge che Luigi Arnaud doveva fare il punzone per il dritto delle monete di MAGGIOR DIAMETRO vale a dire il 120 Grana ed il 10 Tornesi mentre il Cariello (per rispondere alla domanda di Gaetano) quelli da 60 Grana e 5 Tornesi (documentato quindi) anche se (non citatati) anche quelli da 20 Grana e 2 Tornesi......ma in quegli anni difficili per Napoli è successo un pò di tutto a cominciare anche dal fatto che la coniazione di queste monete ebbe inizio nel 1860 anche se sulle monete troviamo la data 1859.....ma questo potrebbe essere oggetto di un'apposita discussione includendo anche del perchè sulle monete di Napoli post unità troviamo N e poi BN. Spero di aver scritto tutto.............un saluto Pietro
    3 punti
  10. Sarebbe francamente ora di smetterla con queste pseudo "spy story"! :) Nessuno é obbligato a divulgare le proprie "scoperte", ci mancherebbe altro. Per me sarebbe stato più decoroso dire direttamente..."Non voglio dirvi ciò che solo io so!" :) Rimandare il tutto alla consultazione di carte processuali di non facile accessibilità lo trovo meno lineare. Affermare invece "fate pubblicare la spiegazione ufficiale della nota che tutti conoscete e poi chissà magari si pubblicherano anche le differenze dei riconi del 1901....in mancanza......NISBA" ha invece il sapore amaro del "ricatto" o del "capriccio fanciullesco" a seconda di come lo si voglia guardare. Il risultato in ogni caso non cambia. :) Il collezionista maturerà col tempo la propria personale opinione in merito. Per quanto riguarda la distinzione fra "proof", "proof-like" o "fondi lucenti"...é come sempre sterile tanto quanto discutere del sesso degli angeli. :) Non ci sarà mai unità di vedute, quindi é bene che, chi le ha, si tenga strette le proprie convinzioni, qualunque esse siano, almeno per coerenza. Io condivido il punto di vista di @@gallo83, vi sono esemplari con fondi speculari sia per quanto riguarda la monetazione del Regno d' Italia, sia per tipologie di inizio '800 (Regno di Sardegna, Napoleone, Maria Luigia, ecc...). In prevalenza si riscontrano su esemplari in argento. Ne abbiamo riscontro in collezioni o vendite recenti, tanto quanto passate. Per converso c'é chi ritiene impossibile che queste monete esistano. Definire "artefatto" un marengo di Umberto I solo perché ha i fondi speculari é a mio avviso un'affermazione quantomeno ardita. Posto questo, ognuno ha piena libertà di professare il suo credo. Se l'obiettivo comune é però trovare la "quadratura del cerchio", ossia un' uniformità di pensiero, prendiamo atto che questo non sarà (purtroppo) possibile. Davide
    3 punti
  11. Ciao proviamo con l'argento MONETE ANTICHE IMP ADRIANO DENARIO Gr 3,31 Mm 18,16 Assi 165° Testa di Adriano laureata a destra, con paludamento sulla spalla sinistra. Ercole nudo, seduto a destra su pila d'armi, ( corazza scudo e elmo ) tiene con la mano destra la clava e nella sinistra due pergamene. RIC 149 v Su cosa tiene in mano Ercole Silvio
    3 punti
  12. Ero in sala alla vendita collezione Mantegazza, l' ing. Bruno era seduto in prima fila alla destra di Don Raffaele, la moglie e una figlia andavano avanti ed indietro a portare i cataloghi da firmare al padre. Avevo 33 anni, e non ci eravamo mai incontrati, solo scontrati su qualche lotto ed il più delle volte ne uscivo con le ossa rotte. Dove si fermava Don Raffaele con il suo odioso modo di battere, attaccava Lui. Poco prima dell'inizio della battuta mi alzai ed andai a salutarlo, ricordo che gli dissi che mi spiaceva che avesse deciso di vendere. Rimase sorpreso per la mia invadenza e non trovò le parole per rispondermi. Una magnifica vendita, con la sala piena, tanti collezionisti che oggi si nascondono. Commercianti sempre pronti al rilancio. Acquistai parecchio, pezzi straordinari per qualità o per rarità, monete che in tante aste successive ed in tanti anni non sono più ricomparse. Sono stato fortunato ad esserci. Tra le monete che mi ero segnato sul catalogo (numerato e firmato 6) c'era anche il due Baiocchi di Legionario (ne ho poi acquistato uno, non così bello, ma in collezione sta bene lo stesso ... mica si può avere tutto !). Non era fanatico del rame l'Ing. Bruno, prediligeva l'argento, l'oro mi pare lo vendette a trattativa privata. Brrr. mi vengono i brividi solo a ripensare al catalogo ed alle cifre che potrebbero ancora spuntare tante delle monete offerte.
    3 punti
  13. Salve, oggi vorrei postarvi le immagini di una delle mie monete, si tratta di una Mezza Piastra Sebeto 1735, cosa ne pensate?
    2 punti
  14. Categoria: MONETE MEDIEVALI Autorità emittente: INCERTA (Marino Sebastos di Amalfi (1096-1100) oppure Marino II Duca di Gaeta (978-984) Valore nominale: Follaro Peso: gr. 1,7 Diametro: mm. 20 Metallo: Rame Descrizione del dritto: Busto di personaggio (S.Erasmo?) coronato e con palma o “pastorale” a tre punte. Descrizione del rovescio: Al centro cerchio perlinato con globo al centro, intorno M G A. Descrizione del taglio: Liscio Catalogazione: (1) L.Travaini - Monetazione dell'Italia normanna, n. 425 e MEC 14, nn. 46 e 47 (Lucia Travaini ritiene che sia stato emesso da Marino di Amalfi (1086-1100/1110), questa tesi fu proposta anche da Grierson.). (2) Corpus Nummorum Italicorum (1939) - Vol. XVIII - Tavola XV – N°1 (19 e 20) pag.263 ( che lo attribuisce alla zecca di Gaeta ed a Marino II - Console e Duca (978-984). Note storiche e numismatiche: (A) Marino Sebastos di Amalfi (1096-1100/1110): Era un discendente della dinastia dei Sergidi, (Duchi di Napoli) e della famiglia Amalfitana dei Capuano. Tentò d'appoggiarsi ai Bizantini e ne ebbe il titolo di sebastos. Fu eletto duca della Repubblica di Amalfi nel 1096 in opposizione alla sovranità dei normanni, che avevano conquistato Amalfi nel 1073 ed avevano nominato duca Guido d'Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo. In quello stesso anno 1096, Boemondo I d'Antiochia e Ruggero I di Sicilia attaccarono Amalfi che, sotto la guida di Marino, resistette fino a quando Boemondo, venuto a conoscenza della Prima crociata promossa da Papa Urbano II abbandonò l’assedio per unirsi ad essa con un esercito normanno. Di conseguenza, nel 1097 l’assedio fu tolto ed Amalfi mantenne ampia autonomia pur riconoscendo, dopo lunghe trattative, la sovranità dei principi normanni. Rafforzò le difese della città e la flotta (con ventimila saraceni), riordinò l'amministrazione e promosse l’autonomia e la democrazia della cittadinanza. Marino fu deposto dai Normanni, alleati con alcuni nobili Amalfitani, tra il 1100 ed il 1110. (B) MARINO II Duca di Gaeta (978-984): Era figlio terzogenito del duca di Gaeta Docibile (II) e di Orania, forse appartenente alla famiglia dei duchi di Napoli.Marino assurse al potere tra l’aprile e l’ottobre del 978. Da tale data si ricompose l’unità territoriale dei Ducati di Fondi e Gaeta, come testimonia l’utilizzo del titolo attribuito a Marino ed al figlio Giovanni (III) di «consules et duces cajetani et fundani». In data imprecisata, da porsi fra il 983 e il 984, Marino separò nuovamente il Ducato di Fondi da quello di Gaeta, affidandone il governo al figlio Leone (II). Poco tempo dopo, nell’ottobre del 984, Marino è ricordato per l’ultima volta in vita e dal gennaio del 986 i documenti lo indicano come defunto.
    2 punti
  15. In questo Paese la verità è di chi la vuole sapere e non di chi afferma se è vera ed è anche il Paese degli Intrallazzi,sopratutto nelle alte sfere DA Sempre basta rivedere la storia. E' nel DNA di questo Popolo (ed io ne faccio parte nel bene e nel male),questo è il Paese dove per primo uno studioso ha detto che la Terra è rotonda e ci è mancato poco che andasse al rogo. Un Paese che ha sfornato i migliori cervelli in tutte le epoche ma che quasi tutti hanno avuto ascolto solo all'estero. Il Paese dove si pagano care e si collezionano truffe, i centesimi d'euro, invece di "distruggerli" nel 2000 pensate che potessero fare nel 1900. Tutto è possibile anche senza che ci sia qualcosa di scritto. A volte la soluzione più semplice è quella giusta, a volte le deduzioni sono più che sufficienti, a volte vede meglio un novellino che uno studioso trentennale, a volte è meglio tacere la verità e tenersela per se a volte sarebbe meglio cambiare! Quello che mi consola è che nessuno può e potrà cambiare il mio,il nostro, giudizio se non io o noi stessi. :hi: ;)
    2 punti
  16. adesso capisco perchè molti dei miei amici hanno deciso di andare a studiare all'estero nella speranza di trovare una sistemazione stabile fuori dall'italia.. Se non si può dire la verità neanche in numismatica per paura di ritorsioni... beh che dire.. è una cosa molto triste, non mi viene in mente altro...
    2 punti
  17. Categoria: Medaglie Autorità emittente: Carlo X, Medaglia per l'incoronazione a Reims Valore nominale: Medaglia Peso: 68,08 g. Diametro: 51 mm, Metallo: Bronzo Descrizione del dritto: CAROLUS . X. REX . CHRISTIANISSIMUS . Busto del Re, in mantello di ermellino, con collare di Gran Maestro dell'Ordine dello Spirito Santo, volto a sinistra. Sotto il busto CAUNOIS F.(ECIT). Descrizione del rovescio: CAROLUS . X. GALLIAE . CORONAM . ACCIPIENS . Carlo X, inginocchiato, viene incoronato dall'Arcivescovo di Reims, in presenza di dodici persone. All'esergo, su quattro linee "ADSTANTIBUS.DELPHINO. REGIIS.NURIBUS. // REGNI.PROCERIBUS. // REMIS. XXIX. MAII. //MDCCCXXV. Descrizione del taglio: Liscio Catalogazione: Sb. 90 Note storiche e numismatiche: Figlio del Delfino Luigi Ferdinando e di Maria Giuseppina di Sassonia, Carlo X, fu fratello di Luigi XVI e di Luigi XVIII. Nel 1773 sposò Maria Teresa di Savoia dalla quale ebbe 4 figli. Nel 1824, succedendo al fratello Luigi XVIII, divenne Re di Francia e di Navarra con il nome di Carlo X. L'incoronazione avvenne a Reims il 29 maggio 1825 a Reims,seguendo il cerimoniale in uso sotto l'Ancien Régime (seppure con alcune varianti). Ben presto si alienò la simpatia dell'opinione pubblica, emanando provvedimenti impopolari, come la legge sul sacrilegio, lo scioglimento della guardia nazionale e il ripristino della censura, spinto dal partito ultra-realista, guidato da Joseph conte di Villèle. Le tensioni raggiunsero il culmine il 25 luglio 1830, quando emanò le cosiddette Ordinanze di Saint-Cloud, che prevedevano lo scioglimento della camera dei deputati, una nuova legge elettorale e l'inasprimento della censura che provocarono una sollevazione popolare a Parigi (Trois Glorieuses o rivoluzione di luglio) il 27, 28 e il 29 luglio). Il Re fu costretto ad abdicare (2 agosto) a favore del nipote Enrico, conte di Chambord, sotto la tutela del cugino Luigi Filippo d'Orleans. La successione non venne riconosciuta e lo stesso Luigi FIlippo assunse la corona di Re dei francesi. Carlo X, trasferì inizialmente la corte in esilio a Praga e morì, di colera, nel 1836 a a Gorizia, a Palazzo Coronini. È sepolto, nella cripta del monastero francescano di Kostanjevica, attualmente in Slovenia.
    2 punti
  18. Categoria: Monete contemporanee (dal 1800 a Oggi) - Autorità emittente: Stato della Città del Vaticano - Sede Vacante 2013 Valore nominale: 2 Euro Peso: 8,50 g. Diametro:25,75 mm. Metallo:Bimetallica: parte esterna Nichel-ottone, parte interna tre strati Nichel-ottone Descrizione del dritto: stemma di Sua Eminenza Tarcisio Bertone, Cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, sormontato dal Padiglione della Camera Apostolica e aattraversato da chiavi decussate; a destra sotto la chiave il segno di zecca R; intorno la scritta "CITTA DEL VATICANO SEDE VACANTE MMXIII"; in basso le iniziali dello scultore Patrizio Daniele P:DANIELE e dell'incisore Maria Carmela Colaneri M.C.C. INC. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Descrizione del rovescio: Mappa dell'Europa sormontata dalla scritta del valore "2 EURO". 12 stelle Descrizione del taglio: la sequenza "2 *" ripetuta sei volte alternativamente capovolta entro zigrinatura Note storiche e numismatiche: Papa Benedetto XVI, 256° Romano Pontefice, nel Concistoro dell'11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino a decorrere dalle ore 20.00 del 28 dello stesso mese, divenendo così romano pontefice emerito. Prima di lui, l'ultimo pontefice ad abdicare fu Gregorio XII, nel 1415. All'atto della sua rinuncia, come consuetudine, viene istituita la sede vacante e il Cardinale Camerlengo assume di fatto le funzioni del governo ordinario della Chiesa.
    2 punti
  19. Non mi pare corretto, la VERITA' deve essere messa avanti tutto, sopratutto agli interessi economici di "pochi" ( leggi detentori di questi "riconi" ( se lo sono)). Buon anno TIBERIVS
    2 punti
  20. Non hai messo i dati ponderali, in particolare servirebbe il diametro (il peso sarebbe comunque molto calante). Nel verso io leggo abbastanza distintamente CVMA.....per me dovrebbe essere un denaro di Como emesso a nome di Enrico VII. Riferimenti MIR 269 (1° edizione); CNI 2 dritto: HENRICVS I P, aquila ad ali spiegate verso: CVMANVS, croce ciao Mario
    2 punti
  21. Esatto! :good: Per questo motivo si vede solo una ribattitura sotto il mento, molti si chiedono sempre questa domanda. Perchè risultano ribattiture solo su parte dell'effigie? Speriamo che qualche interessato all'argomento legga la discussione. :good:
    2 punti
  22. Ti allego uno 4 Scudi del 1692 ..... divertiti ...... la foto del rovescio è differente, perché ho dovuto rifarla. Saluti Stefano
    2 punti
  23. Ciao Ianva, per me vale quello che ha scritto Dizzeta. Io sono del parere che per certi tipi di monetazione antecedenti al 1800 la conservazione dovrebbe avere dei criteri differenti a come siamo abituati oggi. Ti allego le foto dei miei 3 Scudi
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  24. categoria: monete contemporanee Autorità emittente: città del vaticano Valore nominale: 2 EURO Peso: 8,5 g Diametro: 25,75 mm Metallo: Segmento esterno: rame-nichel Segmento interno: nichel-ottone Descrizione del diritto: stemma del camerlengo tarciso bertone Descrizione del rovescio: faccia comune 2 Euro Descrizione del taglio: La sequenza "2 *" ripetuta sei volte alternativamente capovolta. Catalogazione: moneta da "rotolino" tiratura 125.000 pezzi Note storiche e numismatiche: primo 2 euro cc sulla sede vacante dopo la raccomadazione della CE del 19 dicembre 2008 che vieta l'emissione di serie divisionali dedicate al periodo di vacanza
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  25. @@oedema @@fabione191Il medioevo è durato cosi tanto in Russia? :LOL: Medievale no! Non ho le datazioni ma credo moneta moderna...quel che è certo è che non è medievale :)
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  26. Rilancio con un: "quanti bizantinismi!" :)
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  27. Visto che, grazie ad Acraf, si è parlato di questo importante collezionista, segnalo che a questo indirizzo è disponibile in pdf (anche ad altissima definizione) il catalogo della collezione Pozzi venduta da Naville nel 1921. Al secondo indirizzo indicato qui sotto potete trovare numerosi cataloghi di aste dei primi decenni del '900: è un'iniziativa senza dubbio meritoria dell'Università di Heidelberg, che mi pare opportuno rendere nota sul forum. http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/kundig_naville1921_04_04/0007?sid=226b5390987b8cbfec053006365c7891 http://www.arthistoricum.net/themen/portale/german-sales/auktionskataloge/
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  28. Ciao Piero, grazie mille per l'interesse. In effetti l'argomento ha origine dagli inizi dell'800, un imput c'è stato dato da Tommaso Siciliano nella sua opera sulle medaglie napoletane dei napoleonidi, quando per mezzo di una sua teoria (la quale condivido in pieno) spiegó che sulle medaglie dell'epoca non venivano apposte le firme degli incisori per via delle diverse mansioni che uno o più artisti aveva nella costruzione di un conio. Lo STESSO DISCORSO VALE PER LE MONETE dell'epoca, però, mentre per le medaglie vediamo che dal 1824 iniziano ad apparire più firme su di esse, per le monete non era così, il discorso è un po' complesso ma provo a spiegarvelo, errori permettendo. La soluzione potrebbe essere nell'utilizzo del pantografo in alcune zecche europee, (di questo macchinario magari ci occuperemo in altre sedi), dove i vari nominali dell'800 si presentavano nel 99% dei casi senza differenze di conio, praticamente l'opposto di ciò che accadeva a Napoli, ma cosa cambia ad esempio tra le monete sabaude - papali - francesi e quelle napoletane? Tanto per fare un esempio, so che non è facile da spiegare ora in quattro righe, nelle monete sabaude le effigi dei sovrani da Vittorio Emanuele I in poi (siglati dall'artista incisore Lavy, Ferraris, eccetera) avevano gli elementi della capigliatura di differente spessore rispetto a quelle delle monete napoletane, mentre in queste ultime veniva utilizzato un punzone madre abbozzato e poi rifinito sul conio dall'incisore CHE NON SEMPRE ERA LA STESSA PERSONA, in quelle sabaude (ma anche papali, francesi, inglesi, eccetera) si procedeva in maniera diversa. Questo è uno dei motivi che fa la differenza tra una moneta napoletana borbonica ed una coniata in altre zecche europee, ecco perchè nelle napoletane troviamo l'effigie (dalla capigliatira finissima) ma le leggende e l'effigie stessa posizionate sempre in maniera differente rispetto ad un conio precedente. Alcuni nominali di altre zecche, nonostante venissero battuti in un arco di tempo con l'utilizzo di centinaia di conii, troviamo sempre la stessa e identica impronta. Un esempio lampante è, tanto per dirne una: il 5 franchi francesi tipo "Domard" che dal 1831 al 1848 si presenta sempre con lo stesso identico e preciso dritto, eppure in Francia vi erano tirature enormi, possibile che era sempre lo stesso conio? No http://numismatica-francese.simone-numismatica-e-storia.lamoneta.it/moneta/FR-11/10 Ritornando alla firma sulle monete dell'800, in Europa i modelli che venivano riportati sui conii seguivano una procedura diversa rispetto alle monete napoletane e per tale motivo potevano essere firmati dagli incisori, ciò perché quelli erano e quelli rimanevano, i punzoni madre delle effigi delle monete napoletane erano opere di un artista iniziale, e a Napoli dopo il 1804 tale artista non poteva siglare un conio se sullo stesso vi erano più persone a mettervi le mani. Tra alcune rare eccezioni troviamo i 10 tornesi del 1847 siglati da Andrea Cariello e i massimi moduli di Francesco II siglati da Luigi Arnaud. Ma qual'è alla fine il risultato tra una moneta napoletana ed una di altre zecche? Mentre nella prima ci troviamo di fronte ad un'opera originale, dove ogni conio era diverso dall'altro, nelle altre era tutto uguale .......... Avendo accennato nella discussione monete di altre zecche spero di far cosa utile attirando l'attenzione di curatori di altre sezioni affinchè possano leggere quel che ho scritto (se ho dimenticato qualche nome chiedo scusa). Se ho sbagliato qualche passaggio vi prego di farmelo notare, sono qui anche per imparare. Grazie @@Liutprand @@picchio @@Giuseppe @@Rex Neap @@piergi00 @@rongom @@eracle62 @@dabbene @@centurioneamico @@lucadesign85 ah ........ dimenticavo ......... a comprovare quanto appena scritto aggiungo che le monete di Vittorio Emanuele II re d'Italia coniate a Napoli dal 1862 al 1867 portano la firma del Ferraris, eppure a Napoli i conii di queste monete vennero materialmente incisi da artisti napoletani come ad esempio Andrea Cariello. I documenti dell'epoca sono chiari.
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  29. Autorità emittente: Ferdinando I di Borbone (1816-1825) Valore nominale: 5 Tornesi Peso: 15,60 gr. Diametro: 31 mm. Contorno: liscio Metallo: Rame Descrizione del dritto: FERD . I . D . G . REGNI SICILIARVM ET HIER . REX . Testa coronata a sinistra Descrizione del rovescio: Corona reale / TORNESI / CINQUE e nell'esergo 1819 Catalogazione: Gigante 21 Millesimo 1819 , Zecca di Napoli
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  30. Con questa discussione desidero portare a conoscenza di chi ci segue, tutte (o quasi tutte) le ultime scoperte in campo medaglistico. La stessa verrà posta in rilievo nella sezione da me curata e in essa sarà possibile raccogliere tutte le immagini di medaglie inedite o rarissime, e le varie segnalazioni di particolari mai notati o pubblicati prima d'ora. Lo scopo della discussione è quello di coinvolgere e di interagire con voi tutti e di portarvi nello splendido mondo della medaglia, si potranno oltretutto (e soprattutto) commentare tutti quegli articoli, ricerche, monografie e testi appena pubblicati e meritevoli di un certo interesse. Si tratta ad ogni modo di una sorta di archivio on line delle novità numismatiche riguardanti le medaglie. La presente ha validità bibliografica a tutti gli effetti, chiunque desidera riportare nel proprio articolo o testo immagini o notizie provenienti da questa discussione può farlo liberamente, a patto che ne vengano citate le fonti. Invito tutti coloro che desiderano partecipare attivamente, ad inserire e a segnalare ciò che può “far bene alla numismatica” e al forum, perchè non dimentichiamo che è proprio grazie a questo forum che molti di noi hanno avuto la possibilità di conoscersi e di ampliare il proprio bagaglio culturale. In questi ultimi anni la medaglia napoletana e siciliana ha riscosso un certo successo e molti di noi sono sempre a caccia delle novità e dei particolari da segnalare agli altri, la ricerca non finirà mai perchè la gloriosa storia della medaglia non avrà mai fine. Invito gentilmente gli altri curatori a tener d'occhio questa discussione, autorizzo a pubblicare sui cataloghi Lamoneta tutte le immagini e le notizie qui riportate e le varie notizie e citazioni bibliografiche inerenti. Vi assicuro che di novità ce ne saranno, …........ e con la speranza che queste possano soddisfare la nostra voglia di sapere auguro a tutti buona lettura! @@Reficul @@incuso @@picchio @@Michelangelo2 @@fabio22
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  31. Ecco una moneta "cisalpina" (le virgolette sono d'obbligo, stante lo stato dell'attribuzione di questa serie) che si ha raramente l'occasione di vedere. Pochissimi gli esemplari repertoriati, i nuclei più cospicui a Marsiglia e a Parigi. Si tratta di una delle prime emissioni imitative della dracma pesante di Marsiglia. Cio' che contraddistingue queste emissioni é una certa "pesantezza" (per l'appunto) sia a livello iconografico (nei tratti di Artemide e del leone) sia a livello ponderale. Le classificazioni del Pautasso (tipi Massa alfa e Sassa) e dell'Arslan (tipi I e II) risultano un po' strette alle caratteristiche di questa serie, ed andrebbero forse riviste. In effetti le variazioni sul tema (per quanto riguarda la legenda, MASSA o SASSA per entrambi gli autori) sono in realtà molteplici: Claude Brenot, pur nell'estrema esiguità degli esemplari conosciuti, ne ha isolato ben cinque varianti. La stessa autrice ha proposto un'ipotesi alternativa circa l'origine di questi tipi, tradizionalmente attribuiti ad ambito cisalpino, ipotizzando (sulla scorta degli scarsissimi dati di rinvenimento) un'origine provenzale. Tale ipotesi è stata fatta propria dall'Arslan, ma pone qualche problema nel momento in cui si osservino i legami tra questa serie e quella (ancor più rara) contraddistinta dalla presenza della raffigurazione di un rapace notturno al rovescio accompagnata dalla legenda SEGEDU in caratteri nord etruschi, dato che per quest'ultima appare difficile ipotizzare un'origine transalpina. Veniamo alla moneta. Proviene da un'asta Chayette & Cheval (curata da Alain Weil). Le caratteristiche del tipo sono quelle consuete per questa serie imitativa. Il peso, g.3,82 , é addirittura superiore a quello medio del prototipo massaliota, ma per quanto possa sembrare strano il dato non é eccezionale. Cio' che é estremamente interessante é la legenda, che trova come unico riscontro un esemplare (prodotto con conii diversi) presente al Cabinet di Marsiglia. Legenda che non permette di classificarla seguendo le tipologie del Pautasso e dell'Arslan. E che apre a qualche riflessione circa la genesi di alcune serie successive.
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  32. Segnalo la pubblicazione del Boll. numismatico 11 riguardante le monete di Leopoldo II della collezione reale in http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=181
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  33. Categoria : Monete Moderne ( 1500 al 1800 ) Autorità emittente : Ferdinando VI Re di Spagna e delle Indie - Zecca del Guatemala Valore nominale : 4 Reales Anno : 1759 Peso : 13,28 gr. Diametro : 31 mm. Metallo : Argento Descrizione del taglio : Fogliette Descrizione del dritto : Stemma coronato di Castilla y Leon, a sinistra lettera P ( zecchiere ) a destra il valore 4 FERDINAD.VI.D.G.HISPAN.ET IND.REX Descrizione del rovescio : Colonne d' ercole su onde con il motto PLVS VLTRA, in mezzo due mondi sovrastati da corona imperiale VTRA QUE VNUM ( uno e l' altro sono uno, unificazione dei due mondi sotto la corona imperiale spagnola ) G ( Guatemala ) 1759 G
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  34. Un consiglio fondamentale, evita accuratamente di acquistare " lotti da pulire " ,a parte che sono sempre una fregatura, sono pericolosi in quanto su questi oggetti ,in Italia, la legge è molto rigorosa. Per evitare le fregature servono il colpo d'occhio e l'esperienza che inevitabilmente riuscirai a farti solo col tempo. ciao romanus
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  35. Penso che per l'oro ci possano essere diversi fattori, costi, crisi, una certa cautela..... Raggruppare, anche per materiale non sarà un dramma, qualche scelta si imporrà per forza, ma quello che si vede, che stiamo commentando va oltre la gara, il Concorso, è una manifestazione da parte del mondo collezionistico per il collezionismo e per la numismatica, un modo straordinario di divulgazione. Stiamo vedendo pezzi incredibili, stiamo conoscendo, apprendendo insieme, ma sicuramente quello che conta è poi il valore simbolico di quello che stiamo creando in tanti sul forum Lamoneta.
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  36. Buona sera. Premetto che non sono un collezionista del vaticano, ma ho l'abitudine di avere qualcosa dei papi che ho visto (figuratamente parlando ). QUindi ho una divisionale di Paolo Giovanni II, una serie di Benedetto XVI e quest'anno ho desiderato qualcosa di Francesco ero orientato per i 5 euro, ma prorprio in quel periodo vi fu l'errore commesso dalla zecca di Roma sulla medaglia del primo anno di pontificato. Decisi di cercare qualcosa e trovai un inserzione dove la medaglia era descritta solo in tedesco ( quindi senza medaglia ma solo con medaille ) e invece di Francesco Franciscus ) praticamente poco visibile in ebay Italia mentre qui in Germania ancora la cosa non era stata resa nota. Be a farla breve me la sono aggiudicata ad un ottimo prezzo il 25% di quanto si pagava in Italia in quel periodo Autorità emittente : Città del Vaticano Valore nominale Medaglia Peso 37,46 gr Diametro 44 mm Metallo; Bronzo Descrizione del dritto Il volto del Sommo Pontefice Francesco in posa frontale, benedicente, con zucchetto e stola intorno la scritta FRANCISCUS PONT. MAX. AN.I A a desra sigla dell' artista Descrizione del rovescio VIDIT ERGO LESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME ( senza l'errore significherebbe:Gesù guardò il pubblicano e avendone pietà gli disse Seguimi) Descrizione del taglio CIVITATE VATICANA 2046/4000
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  37. Ciao, la moneta, per quel che si vede nella foto è autentica, ( un dato utile sarebbe stato il peso che deve essere 7,988 grammi di cui 7,31 grammi sono di oro puro) la conservazione non è uno spl pieno, ad essere buoni un q spl, per il valore, che è indicativo, in quanto l'oro ultimamente è molto volatile, si aggira sulla cifra che hai pagato. saluti e buon anno TIBERIVS
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  38. L’ultimo decadramma postato con l’ape nel campo mi dà lo spunto per descrivere alcune monete attraenti di Alessandro e di suoi successori con questo simbolo. Vi sono monete-ape attraenti anche di Filippo II che però presento nella discussione a lui dedicata. MACEDONIAN KINGDOM. Alexander III The Great. (336-323 BC). Silver tetradrachm (17.19 gm). Babylon, lifetime issue, ca. 325–323 BC. Head of young Heracles right in lion skin headdress / ALEXANDROU Zeus enthroned left, holding eagle on extended right hand and resting left on scepter, bee above M in left field, MF monogram under throne. Price 3619. Rare. Struck at Alexander’s most important mint at the apex of his power. Fully mint state. apollonia
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  39. "Affermare di essere a conoscenza di elementi per distinguere le supposte emissioni dello scudo del 1901 ma poi non rilevarle pubblicamente alla comunita' numismatica e' un atteggiamento che non condivido e non capisco". Sono d'accordo. Ma non è certamente l'unico caso in cui l'ambiente numismatico nostrano si dimostra reticente rispetto a fenomeni controversi. M.
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  40. Sembra che ho scritto questo nel mio notebook-moneta alcuni anni fa; questo è quello che ho: Questo argento 1974 500‑kronur commemora il 1,100 anniversario dei primi insediamenti islandesi. Il dritto raffigura i quattro spiriti protettivi—l'uccello, toro, drago e gigante—mentre il contrario illustra uno dei metodi attraverso cui la nuova terra fu delineate. Una donna potrebbe avere terra tanto come lei poteva camminare una giovenca due-anni‑old intorno durante una giornata di primavera singola, alba al tramonto. ;) v. ------------------------------------------------------- It seems I wrote this into my coin-notebook some years ago; this is what I have: This sterling silver 1974 500‑kronur commemorates the 1,100th anniversary of the first Icelandic settlements. The obverse depicts the four protective spirits—the bird, bull, dragon and giant—while the reverse illustrates one of the methods through which the new land was parceled out. A woman could have as much ground as she could walk a two‑year‑old heifer around during a single spring day, dawn to dusk. ;) v.
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  41. "la domanda che pongo...secondo voi c'è un riconio tra questi 3? se si quale e perchè'! grazie". Intanto, scusa ma......parti male. Mi proponi come moneta "proof" un nummo che sappiamo essere stato riconiato in epoche successive alla sua originaria battitura..... Le caratteristiche del riconio sono (sarebbero) conosciute da alcune persone che ebbero modo di fare dei confronti fra un esemplare certamente originale e altri postumi. So che Domenico è uno di queste persone ma so anche che non ha mai voluto rivelarne pubblicamente le caratteristiche distintive. Proporrei quindi di mettere in "stand by" lo scudo dell'1 e di esaminare altre monete meno controverse. Scusa Michele ma rispondendo cosi' eviti la domanda diretta di Gallo Mentre sarebbe ora di fare chiarezza su questa moneta se si hanno elementi certi e non solo supposizioni Leggendo la tua risposta affermi che un nummo che sappiamo essere stato riconiato in epoche successive alla sua originaria battitura..... Io non ho questa sicurezza e neppure , almeno a quanto leggo , lo stesso Domenico ! A pag.400 del suo volume "Stato e collezionismo indagine sulla numismatica" afferma solo che intorno agli anni trenta e poi negli anni sessanta il materiale creatore di questa moneta e' stato movimentato cioe' e' uscito fuori dal magazzino materiali di incisione. In seguito ipotizza che tale azione sia avvenuta per permettere la riconiazione di tale scudo per alimentare il mercato numismatico. Tuttavia nella frase successiva lo stesso Domenico scrive "Ovviamente non esistono allo stato prove certe dell'avvenuta riconiazione dello scudo del 1901." Dunque sia per la prima coniazione che per queste eventuali riconiazioni non sappiamo nulla ....... Quantita' dell' argento utilizzato , numero di monete battute , a meno di dare valore ai dati forniti dal Carboneri, prezzo di vendita , .. Ritornando alla domanda di Gallo io non ho elementi visionando solo delle foto per sostenere che fra i tre esemplari della Lago Maggiore ci siano dei riconi Tuttavia non ho neppure elementi per sostenere che gli scudi con fondi lucidi e vicini al fondo specchio siano dei riconi. Negli ultimi tempi ho visionato diversi 5 lire del 1901 e a parte alcuni falsi noti e alle patacche , non ho riscontrato alcuna differenza fra gli esemplari . Ora dei tre esperti che potrebbero fornire prove certe, uno Bazzoni e' morto , il secondo , a quanto mi risulta preferisce non intervenire ed il terzo nonostante gli indizi che sostiene aver fornito nei sui scritti preferisce lasciare "la verita' " depositata per i posteri mentre sarebbe meglio secondo me gridarla molto forte. Cosi' smentirebbe coloro che sostengono il contrario e farebbe un favore agli studiosi e ai collezionisti del Regno D'Italia
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  42. Buona sera. Per la categoria contemporanee rame: Autorità emittente: Ferdinando II di Borbone Valore nominale Uno tornese Peso : 3,12 Diametro: 19 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: FERD . II . D . G REGNI VTR . SIC . ET HIER . REX Testa nuda e imberbe a destra Descrizione del rovescio : Corona reale // TORNESE // UNO nell' esergo 1844 Descrizione del taglio: Rigato Catalogazione : Gigante 287 provenienza: Numismata Francoforte
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  43. Categoria: MONETE MEDIEVALI Autorità emittente: Enrico VII di Lussemburgo – Imperatore e Re d’Italia (1300 – 1310) Monetazion con il titolo di Imperatore (1312-1313) Valore nominale: Grosso Tornese Peso: 4,051 gr. Diametro: 27,37 mm. Metallo: Argento titolo 964 da Gnecchi. Descrizione del dritto: ° •S•PROTASI• ° - ° : S GERVASI• in verticale hNRICIPAT San Gervasio e San Protasio stanti al centro e divisi dalla legenda verticale. Descrizione del rovescio: •S•AHBROSI’• - HEDIOLANVH• Sant’Ambrogio benedicente, in trono, con il pastorale nella sinistra. Le lettere M al rovescio utilizzano i punzoni di una H. Descrizione del contorno: Liscio Riferimenti: Toffanin MIR Milano 100, 76; CNI V 61, cfr. 5; Gnecchi 28, 1 (Tav. IV, n. 10); Biaggi 261, 1431; coll. Verri/BCI 59, 91 (grosso da due soldi imperiali), coll. (V.D.) asta Nummorum Auctiones IV Lugano 16 giugno 1979 n. 125 e 126; coll. (Strada) asta Kunst und Muenzen XXVI Lugano 13 maggio 1988 n. 1136. Note numismatiche: Emissione sul tenore del “grosso tornese” di Francia per Filippo IV ( Fontainbleu 1268 - 29 novembre 1314) detto il Bello; al peso di 4,22 per pari lega d’argento e valutato 18 denari nel 1310 e successivamente 28 denari con editto del 18 aprile 1315 (da Toffanin MIR Milano 2013, Bellesia / PN marzo 2008). In precedenza classificato come Grosso da due soldi. Provenienza : Nomisma 48, RSM ottobre 2013, n. 573. Moneta di pieno modulo, leggermente concava dagli ottimi rilievi.
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  44. 1.Autorità emittente; ducato di Milano 2.Valore nominale; testone 3.Peso; 9,5 4.Diametro;29 5.Metallo; argento 6.Descrizione del dritto;busto di Giovanni Galeazzo Maria Sforza 7.Descrizione del rovescio; stemma di Milano , sopra affrontati due elmi con cimiero 8.Descrizione del taglio;lisio 9.Catalogazione MONETE MEDIOEVALI
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  45. OFF - TOPIC non vale in quanto acquistata nel 1994. Regno di Napoli Carlo d’Asburgo arciduca d’Austria, 1707-1734. I periodo: (1707-1711) Carlino 1707 Napoli Argento grammi 2,188 diametro 20,01 D/ CAR•III• REX• - HISP • ET • NEAP • testa laureata e busto paludato a destra, sotto •[iM]• Rv: FIDE • ET - ARMIS• stemma coronato, in basso 17 - 07 Moneta Rarissima. Spink & Tai Zurigo Asta 52 n. 1232 26/10/94 Pannuti Riccio 2 MIR 316 Nota: Unica moneta battuta come Carlo III poi Vi d'Asburgo I cataloghi la classificano per Molto Rara, incluso il MIR, a mio giudizio assai meno frequentemente appare di monete date per R3. Il conio è lo stesso dell'esemplare di Sanni con l'eccedenza di metallo nel campo al rovescio.
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  46. Categoria : MEDAGLIE Anno : 1825 Autorità emittente : FERDINANDO I DI BORBONE Valore nominale : // Peso : 88,65 g. Diametro : 57 mm Metallo : BRONZO DORATO Descrizione del dritto : TESTA A DESTRA DEL RE FERDINANDO I Descrizione del rovescio : LA RELIGIONE A SINISTRA ; IL SARCOFAGO SUL QUALE POGGIA LA CORONA REALE E POCO PIU’ IN BASSO IL TEMPIO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA AL CENTRO ; DONNA E BAMBINI CHE PIANGONO A DESTRA Descrizione del taglio : LISCIO Catalogazione : D’AURIA (IL MEDAGLIERE) N.143 Note storiche e numismatiche : CONIATA A NAPOLI ED EMESSA PER LA MORTE DEL RE FERDINANDO I DI BORBONE (OPUS : VINCENZO CATENACCI) Provenienza : COLLEZIONE PRIVATA
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  47. Ragazzi stasera una vera BOMBA! Pensavo che di essermi giocato tutta la dose di fortuna con la CC Finlandia 2004 e invece salta fuori questa sorpresina! Taglio: 2€ Stato: Vaticano Anno: 2011 Tiratura: 6.000!!!! Città: Rimini :D :D
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  48. Ho controllato ma in questa discussione non ho trovato segnalazioni di referenze nè da parte tua verso altri nè da altri verso di te. Ho controllato poi tutti i tuoi messaggi da quando ti sei iscritta al forum e mi risulta solo questo post in cui nella sezione "scambi Euro" assegni una referenza a ventugenova90 (che lui ha ricambiato) e che è stata puntualmente segnata nella lista referenze di quella sezione dall'altro curatore. http://www.lamoneta.it/topic/72595-lista-di-referenze/?p=1246420 Se poi me l'hai comunicata in privato ci potrebbe anche essere la possibilità che sia andata perduta ma se vuoi puoi riproporla tranquillamente ora e io assegnerò la referenza alla persona indicata. Naturalmente se la persona non ricambia la referenza il tuo nome continuerà a NON comparire nell'elenco. Saluti Simone - Curatore della sezione "Altri scambi"
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  49. Buon pomeriggio a tutti. C'è anche questo bel sito: http://www.straderomane.it/en/strade/strade_en.htm.
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