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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/27/13 in tutte le aree
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Ciao Piero, grazie mille per l'interesse. In effetti l'argomento ha origine dagli inizi dell'800, un imput c'è stato dato da Tommaso Siciliano nella sua opera sulle medaglie napoletane dei napoleonidi, quando per mezzo di una sua teoria (la quale condivido in pieno) spiegó che sulle medaglie dell'epoca non venivano apposte le firme degli incisori per via delle diverse mansioni che uno o più artisti aveva nella costruzione di un conio. Lo STESSO DISCORSO VALE PER LE MONETE dell'epoca, però, mentre per le medaglie vediamo che dal 1824 iniziano ad apparire più firme su di esse, per le monete non era così, il discorso è un po' complesso ma provo a spiegarvelo, errori permettendo. La soluzione potrebbe essere nell'utilizzo del pantografo in alcune zecche europee, (di questo macchinario magari ci occuperemo in altre sedi), dove i vari nominali dell'800 si presentavano nel 99% dei casi senza differenze di conio, praticamente l'opposto di ciò che accadeva a Napoli, ma cosa cambia ad esempio tra le monete sabaude - papali - francesi e quelle napoletane? Tanto per fare un esempio, so che non è facile da spiegare ora in quattro righe, nelle monete sabaude le effigi dei sovrani da Vittorio Emanuele I in poi (siglati dall'artista incisore Lavy, Ferraris, eccetera) avevano gli elementi della capigliatura di differente spessore rispetto a quelle delle monete napoletane, mentre in queste ultime veniva utilizzato un punzone madre abbozzato e poi rifinito sul conio dall'incisore CHE NON SEMPRE ERA LA STESSA PERSONA, in quelle sabaude (ma anche papali, francesi, inglesi, eccetera) si procedeva in maniera diversa. Questo è uno dei motivi che fa la differenza tra una moneta napoletana borbonica ed una coniata in altre zecche europee, ecco perchè nelle napoletane troviamo l'effigie (dalla capigliatira finissima) ma le leggende e l'effigie stessa posizionate sempre in maniera differente rispetto ad un conio precedente. Alcuni nominali di altre zecche, nonostante venissero battuti in un arco di tempo con l'utilizzo di centinaia di conii, troviamo sempre la stessa e identica impronta. Un esempio lampante è, tanto per dirne una: il 5 franchi francesi tipo "Domard" che dal 1831 al 1848 si presenta sempre con lo stesso identico e preciso dritto, eppure in Francia vi erano tirature enormi, possibile che era sempre lo stesso conio? No http://numismatica-francese.simone-numismatica-e-storia.lamoneta.it/moneta/FR-11/10 Ritornando alla firma sulle monete dell'800, in Europa i modelli che venivano riportati sui conii seguivano una procedura diversa rispetto alle monete napoletane e per tale motivo potevano essere firmati dagli incisori, ciò perché quelli erano e quelli rimanevano, i punzoni madre delle effigi delle monete napoletane erano opere di un artista iniziale, e a Napoli dopo il 1804 tale artista non poteva siglare un conio se sullo stesso vi erano più persone a mettervi le mani. Tra alcune rare eccezioni troviamo i 10 tornesi del 1847 siglati da Andrea Cariello e i massimi moduli di Francesco II siglati da Luigi Arnaud. Ma qual'è alla fine il risultato tra una moneta napoletana ed una di altre zecche? Mentre nella prima ci troviamo di fronte ad un'opera originale, dove ogni conio era diverso dall'altro, nelle altre era tutto uguale .......... Avendo accennato nella discussione monete di altre zecche spero di far cosa utile attirando l'attenzione di curatori di altre sezioni affinchè possano leggere quel che ho scritto (se ho dimenticato qualche nome chiedo scusa). Se ho sbagliato qualche passaggio vi prego di farmelo notare, sono qui anche per imparare. Grazie @@Liutprand @@picchio @@Giuseppe @@Rex Neap @@piergi00 @@rongom @@eracle62 @@dabbene @@centurioneamico @@lucadesign85 ah ........ dimenticavo ......... a comprovare quanto appena scritto aggiungo che le monete di Vittorio Emanuele II re d'Italia coniate a Napoli dal 1862 al 1867 portano la firma del Ferraris, eppure a Napoli i conii di queste monete vennero materialmente incisi da artisti napoletani come ad esempio Andrea Cariello. I documenti dell'epoca sono chiari.5 punti
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Questa è la più bella moneta che ho acquistato nel 2013: un bolognino della zecca di Ascoli. La moneta venne esitata nell’asta Negrini 34 del 2011 ma per alcuni motivi non ho potuto partecipare a quell’asta. E quindi la gioia è ancora maggiore nell’aver avuto una seconda opportunità per prenderla dopo due anni di “purgatorio” . Sono quelle monete estremamente rare che già in partenza pensi di non poter mai avere in collezione o nemmeno poterle vedere/sfiorare. L’immagine in foto non riesce ad avvicinarsi alla stupenda visione che si ha nel vederla dal vivo. monete medievali (dal 700 al 1500d.c.); Autorità emittente; Zecca di Ascoli (sec. XIII - XIV) Valore nominale; Bolognino Peso; gr. 1.12 Diametro; mm. 18 Metallo; Argento Descrizione del dritto; + (rosetta) DE (rosetta) ESCVLO (rosetta). Nel campo: lettera A tra quattro rosette. Descrizione del rovescio; (rosetta) S (rosetta) EMIDIVS (rosetta). Busto frontale del Santo, mitrato e senza nimbo, con piviale chiuso da rosetta a quattro foglie. Descrizione del taglio; / Catalogazione; CNI 12 - Mazza 8 Note storiche e numismatiche / Provenienza: ex collez. C. - ex Negrini 34 (16/12/2011) lotto 7785 punti
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Non entro nel merito delle valutazioni di opportunità che inducono coloro che sono a conoscenza di tali elementi, che differenzierebbero gli originali dai riconii, a non rivelarli pubblicamente. Mi limito a constatare come, in più occasioni, sia stato scritto che questi elementi di distinguo però esistono. Affermare di essere a conoscenza di elementi per distinguere le supposte emissioni dello scudo del 1901 ma poi non rilevarle pubblicamente alla comunita' numismatica e' un atteggiamento che non condivido e non capisco. E' come lanciare il sasso e tirare indietro la mano O si dicono le cose interamente come stanno o forse era meglio non scrivere nulla Purtroppo cosi' si perde di credibilita' e non mi stupisco che molti collezionisti e studiosi a questo punto non diano credito all' amico Domenico e questo mi spiace proprio considerata la passione e l' impegno che traspare dalle sue pubblicazioni4 punti
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"la domanda che pongo...secondo voi c'è un riconio tra questi 3? se si quale e perchè'! grazie". Intanto, scusa ma......parti male. Mi proponi come moneta "proof" un nummo che sappiamo essere stato riconiato in epoche successive alla sua originaria battitura..... Le caratteristiche del riconio sono (sarebbero) conosciute da alcune persone che ebbero modo di fare dei confronti fra un esemplare certamente originale e altri postumi. So che Domenico è uno di queste persone ma so anche che non ha mai voluto rivelarne pubblicamente le caratteristiche distintive. Proporrei quindi di mettere in "stand by" lo scudo dell'1 e di esaminare altre monete meno controverse. Scusa Michele ma rispondendo cosi' eviti la domanda diretta di Gallo Mentre sarebbe ora di fare chiarezza su questa moneta se si hanno elementi certi e non solo supposizioni Leggendo la tua risposta affermi che un nummo che sappiamo essere stato riconiato in epoche successive alla sua originaria battitura..... Io non ho questa sicurezza e neppure , almeno a quanto leggo , lo stesso Domenico ! A pag.400 del suo volume "Stato e collezionismo indagine sulla numismatica" afferma solo che intorno agli anni trenta e poi negli anni sessanta il materiale creatore di questa moneta e' stato movimentato cioe' e' uscito fuori dal magazzino materiali di incisione. In seguito ipotizza che tale azione sia avvenuta per permettere la riconiazione di tale scudo per alimentare il mercato numismatico. Tuttavia nella frase successiva lo stesso Domenico scrive "Ovviamente non esistono allo stato prove certe dell'avvenuta riconiazione dello scudo del 1901." Dunque sia per la prima coniazione che per queste eventuali riconiazioni non sappiamo nulla ....... Quantita' dell' argento utilizzato , numero di monete battute , a meno di dare valore ai dati forniti dal Carboneri, prezzo di vendita , .. Ritornando alla domanda di Gallo io non ho elementi visionando solo delle foto per sostenere che fra i tre esemplari della Lago Maggiore ci siano dei riconi Tuttavia non ho neppure elementi per sostenere che gli scudi con fondi lucidi e vicini al fondo specchio siano dei riconi. Negli ultimi tempi ho visionato diversi 5 lire del 1901 e a parte alcuni falsi noti e alle patacche , non ho riscontrato alcuna differenza fra gli esemplari . Ora dei tre esperti che potrebbero fornire prove certe, uno Bazzoni e' morto , il secondo , a quanto mi risulta preferisce non intervenire ed il terzo nonostante gli indizi che sostiene aver fornito nei sui scritti preferisce lasciare "la verita' " depositata per i posteri mentre sarebbe meglio secondo me gridarla molto forte. Cosi' smentirebbe coloro che sostengono il contrario e farebbe un favore agli studiosi e ai collezionisti del Regno D'Italia4 punti
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Partecipo al concorso con questa mia banconota: 1000 Lire "Regine del Mare" (Fascio) l'Aquila, dette anche Capranesi. Autorità emittente: Banca d'Italia, Officine dell'Aquila. Data di emissione: 15-03-1943 Firme: Azzolini - Urbini Rarità: R Catalogazione: Gigante 2014 - BI 46E Fronte: Due figure femminili sedute in basso al centro, entrambe col bastone del comando, poggiano sugli stemmi di due città che esse rappresentano, Venezia e Genova. Rovescio: Medaglione raffigurante un gruppo scultoreo che un tempo ornava la facciata del Palazzo Kock, sede della Banca d'Italia a Roma, esse rappresentano le allegorie dell'Agricoltura, l'Industria e il Commercio. Filigrana: Nel medaglione a destra la testa di Cristoforo Colombo, nel medaglione sinistro testa dell'Italia Turrita. Realizzatori: G. Capranesi INV. e DIS., A. Bianchi INC. Banconota acquistata online il 22-05-20133 punti
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Accetto volentieri l'invito di Fabione ad inserire in concorso qualcosa in Euro, ecco qua.................. Se serve qualche altra indicazione più precisa per la descrizione dimmelo............. Nuovo arrivo in raccolta,(Grazie Derek83) Autorità emittente: Principato di Monaco Valore nominale: vari, totale 5,88 Euro Peso: vari (tagli ordinari Euro) Diametro: vari (tagli ordinari Euro) Metallo: vari (tagli ordinari Euro) Descrizione del diritto: Principe Alberto di Monaco, simbolo Principe Alberto di Monaco, simbolo araldico del principato e colomba ONU su 2 euro CC Descrizione del rovescio: faccia comune monete Euro Descrizione del taglio: vari (tagli ordinari Euro) Catalogazione: Serie di zecca BU 2013 tiratura 10000 pezzi Note storiche e numismatiche: //3 punti
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Buona sera. Per la categoria contemporanee rame: Autorità emittente: Ferdinando II di Borbone Valore nominale Uno tornese Peso : 3,12 Diametro: 19 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: FERD . II . D . G REGNI VTR . SIC . ET HIER . REX Testa nuda e imberbe a destra Descrizione del rovescio : Corona reale // TORNESE // UNO nell' esergo 1844 Descrizione del taglio: Rigato Catalogazione : Gigante 287 provenienza: Numismata Francoforte3 punti
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Categoria: MONETE MEDIEVALI Autorità emittente: Enrico VII di Lussemburgo – Imperatore e Re d’Italia (1300 – 1310) Monetazion con il titolo di Imperatore (1312-1313) Valore nominale: Grosso Tornese Peso: 4,051 gr. Diametro: 27,37 mm. Metallo: Argento titolo 964 da Gnecchi. Descrizione del dritto: ° •S•PROTASI• ° - ° : S GERVASI• in verticale hNRICIPAT San Gervasio e San Protasio stanti al centro e divisi dalla legenda verticale. Descrizione del rovescio: •S•AHBROSI’• - HEDIOLANVH• Sant’Ambrogio benedicente, in trono, con il pastorale nella sinistra. Le lettere M al rovescio utilizzano i punzoni di una H. Descrizione del contorno: Liscio Riferimenti: Toffanin MIR Milano 100, 76; CNI V 61, cfr. 5; Gnecchi 28, 1 (Tav. IV, n. 10); Biaggi 261, 1431; coll. Verri/BCI 59, 91 (grosso da due soldi imperiali), coll. (V.D.) asta Nummorum Auctiones IV Lugano 16 giugno 1979 n. 125 e 126; coll. (Strada) asta Kunst und Muenzen XXVI Lugano 13 maggio 1988 n. 1136. Note numismatiche: Emissione sul tenore del “grosso tornese” di Francia per Filippo IV ( Fontainbleu 1268 - 29 novembre 1314) detto il Bello; al peso di 4,22 per pari lega d’argento e valutato 18 denari nel 1310 e successivamente 28 denari con editto del 18 aprile 1315 (da Toffanin MIR Milano 2013, Bellesia / PN marzo 2008). In precedenza classificato come Grosso da due soldi. Provenienza : Nomisma 48, RSM ottobre 2013, n. 573. Moneta di pieno modulo, leggermente concava dagli ottimi rilievi.3 punti
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Purtroppo siamo alla fine di un interessante viaggio numismatico :cray: lo abbiamo fatto insieme visitando 346 diversi paesi e postato 727 monete, di queste tante sono ancora spese quotidianamente :) Per quanto possibile ne abbiamo inserite giusto una piccola rappresentanza per ogni nazione o località in un periodo che è andato dal 1652 al 2012. Grazie a questa discussione ho riposizionato monete fuori posto (ne ho più di 7.200) ne ho trovato alcune che avevo dato per disperse, ne ho viste altre che non pensavo nemmeno di avere e ne ho riclassificato qualcuna che in passato avevo erroneamente attribuito ad altro paese. Ringrazio tutti i partecipati per la condivisione ed anche i semplici visitatori che hanno visto/letto solamente, magari qualcuno di loro guarderà con diverso interesse le proprie monetine estere messe da parte e dimenticate. Spero che la discussione, fatta più che altro di sole immagini, abbia suscitato un interesse, fatto nascere magari una passione o che l'abbia quantomeno rinnovata. Per quel che mi riguarda ho avuto modo di riosservare con interesse tantissime mie monetine che non toccavo da anni, ma quello che mi ha più sorpreso è che le ho prese in mano con la stessa emozione di una volta..... Buona ricerca a tutti :)2 punti
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@@Eldorado Collezionavo Euro all'inizio della mia carriera, a dieci anni. Nonostante abbia cambiato campo quasi subito, tutta la vecchia guardia del forum mi conosce così, per cui non ho neppure cambiato avatar :)2 punti
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Zecca di Ascoli: 2 Baiocchi (particolarità con al D/ la lettera E retrograda) Autorità emittente; Zecca di Ascoli - Prima Repubblica Romana (1798 - 1799) Valore nominale; 2 Baiocchi Peso; gr. 15,40 Diametro; mm. 32 Metallo; Cu (Rame) Descrizione del dritto; RE(retrograda)PVBBLICA ROMANA - Fascio littorio, con due legature incrociate ciascuna tra due legature orizzontali, con scure e pileo a destra. Descrizione del rovescio; DVE / BAIOCCHI / ASCOLI entro corona di foglie trinate chiusa in basso da rosetta e in alto da globetto. Descrizione del taglio; liscio Catalogazione; Bruni 18 Note: è la moneta fotografata nel libro di Bruni Renzo "Le monete della Repubblica Romana e dei governi provvisori": la n. 18 Provenienza: ex collez. C. - ex Pedoni listino "Mercurio" 1996 lotto 147 - ex Negrini 2 (29/11/1995) lotto 966 (collez. Mantegazza) - ex Asta Internazionale del Titano 34 (24/6/1988) lotto 6352 punti
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Discostandomi forse da alcuni colleghi/amici io spero, mi auguro e spingo affinché chi ha dato vita a queste interessantissime discussioni e chi vi ha contribuito con il suo lateriale, dati, foto etc. continuino a contribuirvi. Non sempre è facile conciliare i moti del'animo o far convivere personalità, soprattutto quando coscienti della validità dei propri contributi, magari assai diverse o anche rivali in un campo specifico come quello trattato nelle discussioni in ooggetto. Tuttavia questi contributi sono fondamentali per far vivere/continuare una discussione e temo che non sia tanto questione dello spirito di abnegazione di bravi curatori o moderatori, bensi proprio della sostanza primaria che alimenta discussioni come la presente, in mancanza della quale le discussioni sono suscettibili di avvizzire molto celermente Che alla guisa di una pentola a pressione si possa dar sfogo ogni tanto a questi moti non sarà la soluzione ottimale ma forse comunque preferibile, chiudendo un po' gli occhi, al rischio di far scomparire uno o, peggio, i due antagonisti dalla scena i cui contributi e ricerche sono molto importanti per proseguire nell'analisi di questa specifica monetazione.2 punti
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Categoria : BANCONOTE Anno : 1953 Autorità emittente : Türkiye Cumhuriyet Merkez Bankası Stato : Turchia Valore nominale : 500 lire Descrizione del dritto : Ritratto di Atatürk Descrizione del rovescio : Ippodromo e Moschea Blu ad Istanbul Catalogazione : Pick 171 Provenienza foto: mio sito www.LireTurche.4000.it2 punti
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Questa monetazione mi affascina molto...questo è il primo pezzo in argento di questa zecca che metto in collezione. che ne pensate? un saluto a tutta la sezione ;) marco1 punto
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questa non me la voglio perdere... il giglio borbonico che diventa un simbolo fallico è una trovata fantastica che solo la fantasia di un napoletanp poteva partorire :) ma come la mettiamo con i gigli francesi .. e quelli dei Farnese ? Magari c'è un po' di invidia, o chissà .. emulazione ? ;)1 punto
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Chiedo scusa per questo inserimento tardivo, ma sono potuto rientrare alla base solo per queste vacanze natalizie. Come promesso ormai molti post fa, ecco la seconda e ultima moneta per KM# della Guadalupa, pescata in ciotola per 0,20 euro. Guadalupa - 50 centimes 19031 punto
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Un pezzo molto interessante dal punto di vista storico. Si tratta di un assegno a taglio fisso, del tipo emesso durante la RSI per fronteggiare una forte carenza di banconote della Banca d'Italia. Il fatto poi che il tuo assegno porti la data del 7 giugno 1945 fa ritenere che tale pratica sia continuata per qualche tempo anche dopo la fine della Repubblica Sociale. Molte banche furono autorizzate dal governo di Salò ad emettere assegni (circolari, bancari, vaglia cambiari) che avevano corso come cartamoneta ufficiale e venivano rilasciati in tagli fissi, prestampati (come il tuo) o apposti con timbri. Caratteristica comune e necessaria di questi assegni era che il beneficiario fosse un funzionario della banca emittente (nel tuo caso il Cassiere) che poteva girare l'assegno con la dicitura al verso "Fate circolare come contante" o "Pagate al Portatore"...nel tuo c'è scritto qualcosa al retro? La Banca Cattolica del Veneto è una delle banche (poco più di 50) che hanno emesso questi assegni. Si conoscono di questa banca tagli da 25 lire (due tipi), 50, 100 e 1.000 lire. Mi riesce difficile quantificare con precisione il valore, si tratta senz'altro di un biglietto di una certa rarità, viste tuttavia le condizioni, starei nell'ordine delle decine di euro. petronius oo)1 punto
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Per Maurizio: Beh, spero che prima capiti l'occasione di berci una enorme pinta di birra parlando di monete e mischie, vandali e 1^ 2^ e 3^ linea, Nummetti e mete!! A presto, Matteo1 punto
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Capisco la tua perplessità perchè c'è quel segno "corto" prima del presunto 8 che non può essere un 9 perchè il 9 ha sempre la "coda" molto lunga, ne un 7 perchè sarebbe troppo vicino all'8, e allora credo che la croce della legenda sia un po' spostata verso destra ed ecco che ci stanno le cifre e il successivo DVX, un po' come la legenda del 1600 che puoi vedere sul catalogo on line che ha la croce spostata più a destra. Poi, ovviamente, la mia è un'ipotesi ...1 punto
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Riguardo la moneta da me postata in data 20 dicembre (grosso da 4 denari imperiali di Bergamo) preciso che il peso è g. 1,28. E' arrivata oggi a casa mia e devo dire che mi piace molto! ;)1 punto
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Bella domanda. Onestamente non saprei rispondere correttamente in quanto non possiedo l'originale catalogo Naville, che vale intorno a 3000 euro (!!), come dalla stima dell'asta Kuenker 102 del 2005: E sto aspettando la ristampa che ho già ordinato a Gadoury. Ma è interessante riportare il seguente commento, tratto dalla pagina 174 del volume di John Spring, "Ancient Coin Auction Catalogues 1880-1980", Spink 2009 (un libro molti utile): Quindi secondo gli esperti, la collezione Pozzi all'epoca era considerata inferiore unicamente al famoso Jameson....1 punto
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Caro Giuseppe, sono felice di leggere il tuo gentilissimo commento. Beh, diciamo che quel poco che so cerco di metterlo sempre a disposizione di tutti, non è detto che io sia un "maestro d'armi", ad oggi non mi sono mai dimostrato infallibile. In questo preciso momento non riesco a scrivere molto perchè sono a lavoro ma ti do la mia parola che entro stasera o domattina scriverò due righe sull'argomento dei conii così intavoliamo un discorso che potrà (spero) interessare e coinvolgere più persone. Se mi permetto di replicare ai tuoi messaggi è per due motivi: il primo è che ho piacere ad interagire con voi tutti e con te in particolar modo, il secondo è che dobbiamo anche rendere l'argomento comprensibile a chiunque si affacci in questa sezione e legge delle varie tecniche di produzione dei conii (uno degli obbiettivi del forum è quello di aprire gli argomenti a tutti), ......... ti anticipo che a Napoli tale produzione seguiva maggiormente una tecnica artistica, sotto molti aspetti diversa dalla tecnica utilizzata in alcune zecche dove ad esempio si faceva uso del pantografo. All'argomento potremmo anche correlare (magari in futuro) alcune ricerche che sto portando avanti (per il momento ancora in fase embrionale) che fanno luce sulle motivazioni dell'omissione delle firme degli incisori sul 99% delle monete napoletane dell'800.1 punto
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"Non però rilievi satinati come quelli che sembrano esserci nel primo esemplare postato prima della NLM. " Non saprei. Bisognerebbe interpellare un esperto di coniazioni. Possiedo una lira dell'1 con i rilievi apparentemente satinati, ma non si tratta di una moneta proof . Più semplicemente, è una moneta in altissima conservazione e con i fondi lucenti, verosimilmente era fra i primi esemplari battuti con conii ancora "freschi" e puliti.... La potremmo chiamare una moneta "proof-like", ma rimane pur sempre una moneta "di serie". M.1 punto
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La situazione aggiornata ad oggi, questa mattina ho spedito un bel po' di buste ( @@Napoli921 ) come scritto nelle note, ho avuto un problema in posta per l'invio della busta ma ora che l'ho risolto cerco di ripassare in pausa pranzo per spedirla. Non so se riuscirò a d avere tempo per aggiornare la lista con i pagamenti ricevuti, devo già girare i vari codici di tracciamento... Abbiate un po' di pazienza. @@sagida : se decidi per la raccomandata mi devi girare anche l'indirizzo Ciao1 punto
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LEUCHTTURM cargo 6 per i vassoi , bisogna prendere quelli che vanno bene per accogliere le monete in capsula del diametro per i 25 euro (non ricordo esattamente quale è) di valigetta io ne ho anche una seconda della ABAFIL , nome e modello non ricordo1 punto
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Monete battute al bilanciere Carlo II zecca Napoli n. 20 monete esaminate Carlo VI zecca Napoli n. 4 monete esaminate Carlo III di Borbone zecca Napoli n. 16 monete esam. di cui un Carlino 1755 con asse a ore 12 Ferdinando IV zecca Napoli n. 68 monete esaminate di cui 11 con asse spostato Repubblica napoletana zecca Napoli n. 9 monete esaminate Giuseppe Napoleone zecca Napoli n. 1 monete esaminate Gioacchino Murat zecca Napoli n. 5 monete esaminate Ferdinando I zecca Napoli n. 4 monete esaminate di cui 1 con asse spostato Francesco I zecca Napoli n. 10 monete esaminate Ferdinando II zecca Napoli n. 40 monete esaminate Francesco II zecca Napoli n. 9 monete esaminate Le monete battute al bilanciere prese in esame sono 186 in totale, di cui 7 in oro, 89 in argento e 90 in rame. A parte quelle con l’asse spostato (12 esemplari su 186), e una sola con l’asse alla tedesca (360°), tutte le altre monete esaminate presentano l’asse alla francese, cioè a ore 6 equivalente a 180°. Vale la pena di soffermarsi sulle monete di Ferdinando IV e I (che è lo stesso sovrano), sulle quali si riscontrano i difetti che andiamo cercando. Infatti sulle monete di tutti gli altri sovrani, non si riscontra nemmeno un esemplare con asse variato (a parte il Carlino di Carlo III con l’asse alla tedesca a ore 12). Questo è un primo dato interessante. Su 68 monete di Ferdinando IV e I ben 12 hanno l’asse variato, la percentuale è del 17,65%, direi abbastanza significativa. Scendendo nei dettagli, si scopre che su 12 monete con l’asse spostato, 11 sono in rame e solo 1 in argento. Di conseguenza, tenendo conto che delle 68 monete prese in esame, 7 sono in oro, 21 in argento e 40 in rame, si evince chiaramente che la percentuale di esemplari in rame con asse spostato, aumenta sensibilmente nella misura del 27,50%. Mentre per le monete in argento la percentuale si riduce al 4,76%. Un’altra curiosità interessante rilevata, è che delle 68 monete di Ferdinando IV sotto riportate (per motivi di completezza), tutti i nominali da 3, 4 e 6 cavalli presentano l’asse variato. 6 ducati n. 5 esemplari 4 ducati n. 1 es. 2 ducati n. 1 es. 120 grana n. 10 es. 60 grana n. 1 es. 20 grana n. 6 es. 10 grana n. 4 es. di cui 1 con asse spostato 10 tornesi n. 1 es. 8 tornesi n. 3 es. di cui 1 con asse spostato 6 tornesi n. 2 es. 5 tornesi n. 4 es. di cui 1 con asse spostato 3 tornesi n. 5 es. di cui 1 con asse spostato Grano n. 10 es. 4 quattrini per Orbetello n. 2 es. Quattrino per Orbetello n. 2 es. 9 cavalli n. 4 es. 6 cavalli n. 3 esemplari con asse spostato 4 cavalli n. 1 es. con asse spostato 3 cavalli n. 3 es. con asse spostato L’ultima curiosità viene fuori osservando i gradi di spostamento delle 12 monete individuate (compresa quella di Ferdinando I); 10 grana 1798 asse ore 5 (AG) 8 tornesi 1796 asse ore 5 5 tornesi 1798 asse ore 7 3 Tornesi 1792 asse ore 5 6 cavalli 1791 asse ore 5 6 cavalli 1792 asse ore 5 n.2 es. 4 cavalli 1791 asse ore 5 3 cavalli 1792 asse ore 5 n. 3 es. 10 tornesi 1819 asse ore 7 Si nota come l’asse spostato di tutte e 12 le monete si trovi solo in corrispondenza di ore 5 e di ore 7. I due numeri sono corrispondenti. Naturalmente questo studio è fatto su un piccolo campione di esemplari, per cui le osservazioni fatte vanno prese con la dovuta riserva. Sarei curioso di sapere (da chi li possiede), se altri cavalli di Ferdinando IV hanno l’asse spostato e se tutti dello stesso grado riscontrato sui miei. Sarebbe veramente molto interessante.1 punto
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Monete battute al martello Carlo V 1516-1554 zecca Napoli n. 9 monete esaminate 1) Carlino senza data asse ore 10 2) Carlino s.d. asse ore 12 3) Carlino s.d. asse ore 1 n. 2 esemplari 4) Carlino s.d. asse ore 2 5) Carlino s.d. asse ore 3 6) Carlino s.d. asse ore 5 7) Carlino s.d. asse ore 9 Filippo II zecca Napoli n. 9 monete esaminate 1) Mezzo ducato s.d. asse ore 4 2) Mezzo ducato s.d. asse ore 6 3) Mezzo Ducato s.d. asse ore 12 4) Mezzo Ducato s.d. asse ore 1 5) Mezzo Ducato s.d. asse ore 1 6) Mezzo Carlino s.d. asse ore 8 7) Mezzo Carlino 1582 asse ore 9 8) Tornese s.d. asse ore 9 9) 2 Cavalli s.d. asse ore 3 Filippo III zecca Napoli 7 monete esaminate 15 grani 1619 asse ore 2 15 grani 1619 asse ore 10 Carlino 1620 asse ore 5 Mezzo Carlino s.d. asse ore 3 Mezzo Carlino s.d. asse ore 9 Tornese s.d. asse ore 9 2 Cavalli s.d. asse ore 3 Filippo IV zecca Napoli n. 8 monete esaminate 1) Tarì 1622 asse ore 9 2) Tornese s.d. asse ore 3 3) Tornese 1647 asse ore 3 4) Grano 1622 asse ore 4 5) Grano 1633 asse ore 9 6) Grano 1647 asse ore 8 n.2 es. 7) 9 Cavalli 1629 asse ore 2 Carlo II zecca Napoli n. 1 moneta esaminata 1) Tornese s.d. asse ore 9 Le monete esaminate battute al martello sono 34, di cui ben 31 con asse spostato. Molto probabilmente a quei tempi il conio superiore (quello che riceveva il colpo), veniva spostato di volta in volta, senza nessun tipo di accortezza. Per cui anche le tre monete che presentano l’asse di 180° o 360°, ritenute per così dire “normali”, in realtà molto probabilmente sono state coniate in modo assolutamente casuale. C’erano però alcune eccezioni. Alcune zecche italiane dell’epoca, per coniare monete importanti, usavano bucare l’incudine dove era posizionato il conio inferiore e il punzone del conio superiore. In questi buchi si inserivano punte d’acciaio. In questo modo le punte d’acciaio dell’uno si incastravano nei buchi dell’altro, con il risultato che in qualsiasi modo venisse inserito il tondello tra i coni, la moneta una volta battuta, sarebbe uscita sempre con lo stesso asse. Naturalmente due o più esemplari dello stesso tipo di moneta potrebbero comunque avere un asse spostato, ma solo perché coniate da coni differenti. A Napoli, dalla seconda metà del ‘600, si cominciò a battere moneta col torchio a bilanciere, anche se per molti anni ancora si batterono monete in rame (grani di Carlo II) con l’uso del martello.1 punto
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io guardo il bicchiere mezzo pieno: abbiamo meno carta da sprecare e meno alberi da abbattere1 punto
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Eccola... pre e post bagnetto... come immaginavo sotto allo sporco c'era un bel lustro :) -pre -post1 punto
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Beh che dire, ci ho sperato..grazie per le vostre risposte tempestive. In effetti nessuno in famiglia ha mai collezionato monete e vedendo su internet monete di valori elevati con gli stessi soggetti mi sono subito chiesto come fosse arrivata in casa. Ora ho una risposta, infatti in casa tutti amano la cioccolata :D1 punto
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Categoria: MONETE CONTEMPORANEE Autorità emittente: Giovanni Principe Reggente del Portogallo fino al 1816, poi Re del Portogallo con il nome di Giovanni VI Valore nominale: 400 reis (reali) - Zecca di Rio de Janeiro (anno 1816) Peso: gr. 14,00 Diametro: mm. 35 Metallo: Argento Descrizione del dritto: Stemma coronato (a sinistra 400, a destra 1816) e contornato dalla scritta JOANNES.D.G.PORT.E.ALG.P.REGENS. Descrizione del rovescio: Croce contornato dalla scritta IN.HOC.SIGNO.VINCES. Descrizione del taglio: Rigato Catalogazione: ? Note storiche e numismatiche: Giovanni VI era il secondo figlio di Maria I del Portogallo, decima Principessa del Brasile. La madre di Giovanni ascese al trono portoghese nel 1777. Nel 1788 Giovanni ricevette il titolo di principe ereditario e quello di Principe del Brasile. Nel 1799 Giovanni assunse il controllo dello Stato in nome della madre che era stata giudicata inadatta a governare. Egli mantenne questa posizione sino alla morte della madre, avvenuta nel 1816. Nel 1807 il Portogallo venne invaso dalla Francia. L'intera famiglia reale portoghese si trasferì in Brasile. La corte, in esilio, si stabilì a Rio de Janeiro. Nel 1816, alla morte della madre, Giovanni venne riconosciuto come Re del Portogallo, ma continuò a risiedere in Brasile, che aveva elevato allo status di regno il 16 dicembre 1815. La conseguente reazione del Portogallo si esplicò nella pacifica rivoluzione del 24 agosto 1820, e la proclamazione di un governo costituzionale, al quale Giovanni dovette giurare fedeltà al suo ritorno in Portogallo nel 1821. Giovanni morì a Lisbona il 26 marzo 1826, e gli successe il figlio Pietro (col nome di Pietro IV). Studi recenti realizzati sugli intestini di Giovanni, che erano stati sepolti in un vaso, hanno dimostrato la presenza di tracce di avvelenamento da arsenico. (da Wikipedia)1 punto
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Santo Stefano con le siciliane e ... un'intrusa indiana ! Difficile caro Picchio che tu potessi riconsocere una frazione di tari' (o anche di dirham) nella piccola monetaina a sin in basso nella foto perché la monetina ha tutta l'aria di essere piu' esotica e probabilmente un bel fanam di Tajore : Ruler : Anonymous Maratha ruler Year : 1674 - 1799 AD Unit : Gold Fanam, 7 mm, 0.33 gm Obverse : Dagger upright Reverse : Pellety design Reference : None alcuni scambiamo la spada per un bel "lingam" (simbolo fallico di Shiva), lascio a te interpretare come meglio credi. Verifica se sul retro ci siano dei puntini/pallini, se vi sono è incontestabilmete lei (vero che puo' scambiarsi a prima vista per una produzione celtica)1 punto
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Sicilia Al Mu'izz 935-975 Mezzo dirhem Ag R2 D/ Globetto al centro di un cerchio lineare stretto con doppia leggenda circolare intorno separate da altro cerchio lineare R/ Globetto al centro di un cerchio lineare stretto con doppia legenda circolare intorno separate da altro cerchio lineare.1 punto
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Do il mio contributo al raggiungimento del "quorum" delle banconote :) Categoria : BANCONOTE Anno : 1974 Autorità emittente : BANQUE DES ETATS DE L’AFRIQUE CENTRALE Stato : CHAD Valore nominale : 500 FRANCS Descrizione del dritto : VOLTO DI DONNA A SINISTRA ; GRU CORONATE AL CENTRO Descrizione del rovescio : MASCHERA A SINISTRA ; STUDENTI E PROVE DI CHIMICA AL CENTRO ; STATUA A DESTRA Catalogazione : WPM 2a1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.844.000 Condizioni: B+ Città: Milano1 punto
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Ciao a tutti e auguri. "B'è sono talmente tanti gli esempi tra le monete di VEIII compreso qualche progetto(escludendo dal discorso momentaneamente lo scudo 1901) che continuare ad asserire che il FS non era conosciuto vuol dire mettersi le fette di salame sugli occhi. Scusa, ma quali sarebbero tutte queste monete di V.E. III in fondo specchio? La tesi proposta da Domenico, che esclude tali produzioni, si fonda essenzialmente su due argomenti: 1. La mancanza di documentazione ufficiale da cui si possa desumere che la Regia Zecca utilizzasse questa tecnica; 2. L'assenza di esemplari in fondo specchio finanche nella Collezione Reale: Considerando che al Re numismatico sarebbero stati certamente destinati anche esemplari di particolare fattura, che qualcuno chiamerebbe "di presentazione" (e che ci saremo aspettati essere realizzati anche in fondo specchio), questa mancanza può ben legittimare il convincimento che questa modalità realizzativa non fosse utilizzata in Zecca. Poi si può opinare che questa "tesi" trovi qualche deroga (vedi il progetto del 20 centesimi postato da Renato), ma sostenere che ci sarebbero "talmente tanti esemplari", a smentirla, mi sembra un'affermazione altamente inesatta. Attendo quindi di conoscere quali sarebbero queste monete in fondo specchio di V.E. III...(e non sto parlando, ovviamente, di monete con i fondi lucenti). Saluti. Michele1 punto
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Sinceramente non vedo dove sia stata la scortesia... Profausto le ha semplicemente (e gentilmente) indicato la procedura per una corretta identificazione, che avendo la pazienza di leggere si può trovare per esteso in questo link presente nell'indice della sezione: Come richiedere una identificazione, la discussione è stata chiusa per evitare confusione. Per quanto riguarda il riferimento al metal detector, nessuno accusa nessuno di essere un profanatore di tombe, ci sentiamo moralmente obbligati (oltre che per disposizioni interne del Forum) a far conoscere la normativa vigente in materia di ritrovamenti, questo per tutelare non solo il Forum, ma gli utenti stessi, che, probabilmente in buona fede, non ne sono a conoscenza e potrebbero per questo avere spiacevoli conseguenze legali, visto che questo Forum è seguito da TUTTI. Benvenuto nel Forum e buone feste, Exergus :)1 punto
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Monetazione romano repubblicana: Autorità emittente; M. Volteius M.f. (78 a.C.) Valore nominale; denario Peso; gr. 3.73 Diametro; mm. 18 Metallo; argento Descrizione del dritto; Testa di Ercole a dx, con copricapo di pelle leonina. Descrizione del rovescio; Il cinghiale di Erimanto a dx. In esergo: M. VOLTEI. M.F. Descrizione del taglio; Catalogazione; Crawford (RRC) 385/2 - Babelon: Volteia 2 Note storiche e numismatiche. La moneta allude ai Ludi Plebeii (di cui era protettore Ercole) i quali si celebravano al Circo Flaminio nel mese di Novembre. Provenienza: Künker 236 (7 ottobre 2013) lotto 770 - (ex Busso Peus 372 - 30 ottobre 2002 - lotto 955)1 punto
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Categoria: MONETE MEDIEVALI Autorità emittente: SICARDO (832-838), principe longobardo, principe di Benevento dall'832. Valore nominale: Solido Peso: gr. 3,1 Diametro: mm. 21 Metallo: Oro (a basso tenore) Descrizione del dritto: SIC ARDV- Busto di Sicardo coronato, di fronte, con globo crucigero nella d., nel campo a d.; cerchio di perline. Descrizione del rovescio: VICTOR+PRINCI, sotto CONO B, nel campo a s. S e a d. I ai lati della croce potenziata su tre gradini; cerchio di perline. Descrizione del taglio: Liscio Catalogazione: M. Cagiati, La zecca di Benevento, in RIN 1916, pp. 335-366; CNI XVIII, p. 173, n. 2 (ma elettro); Arslan 1990, p. 175, IV.44° (var.); Grierson-Blackburn, p. 576, n. 1109; Oddy, p. 107, n. 476, pl. 10 Note storiche e numismatiche: Sicardo fu il figlio e successore di Sicone, principe della stirpe di Spoleto. Fu l'ultimo sovrano del principato beneventano nel suo assetto unitario, che copriva buona parte del Mezzogiorno (cosiddetta Langobardia Minor). Alla sua morte, il principato cadde in una guerra civile che ne determinò la definitiva separazione dal dominio di Salerno.1 punto
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Io non sono un esperto di questa moneta ma sinceramente un acquisto da un venditore con un feedback dell'88% mi "puzzerebbe" molto...1 punto
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Repubblica di Venezia - Doge Paolo Renier (1779-1789) Ducatone da 124 Soldi con S. Giustina Peso: 27,87 gr. Diametro: 42 mm. Metallo: Argento D/ ✿ S ✹ M ✹ V ✹ PAVL ✹ RAINERIVS ✹ DVX ✹; a sinistra il leone di San Marco andante a destra con il vangelo aperto; a destra il Doge genuflesso tiene lo stendardo sormontato da una croce; tutto in un cerchio di perline; all'esergo sigle del massaro (Benetto Capello) tra stelline divise dal punto ✹ B • C ✹ R/ MEMOR ✹ ERO ✹ TVI ✹ IVSTINA ✹ VIRGO; Santa Giustina in piedi frontale con veste e manto, tiene con la destra la palma del martirio e nella sinistra un libro; ha il petto trafitto da un pugnale; tutto in cerchio di perline; sullo sfondo il mare con due galere in navigazione e monti all'orizzonte; sotto il valore ✿ 124 ✿ CNI VIII, p. 519, 44; Paolucci 22; Dav. 1565; Montenegro 1875; Gamberini 1836. La raffigurazione della martire padovana Santa Giustina venne fatta eseguire per la prima volta dal doge Alvise I Mocenigo nell'anno 1572, per il primo anniversario della vittoria di Lepanto contro i turchi.1 punto
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One Dollar 1993W Autorità emittente: Stati Uniti d'America Incisore: Thomas D. Rogers Sr. Valore nominale: 1 dollaro Diametro: 38,10 mm. Peso: 26,73 gr. Metallo: .900 Argento, .100 rame Anno di emissione: 1993 Zecca: West Point Finitura: Proof Moneta commemorativa emessa per il 50° Anniversario del coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Per questo la moneta riporta le date 1991-1995, sebbene sia stata emessa nel 1993. Dritto: Un soldato in combattimento sulla spiaggia della Normandia durante il D-Day, il giorno dello sbarco, 6 giugno 1944. Sotto di lui altri soldati nell'atto di sbarcare, iscrizioni In God We Trust, D-Day June 6 1944, 1991-1995 e Liberty. Rovescio: Insegne del Quartier Generale Supremo Alleato della Forza di Spedizione. Citazione di Dwight D. Eisenhower, Comandante in Capo Alleato, poi Presidente degli Stati Uniti: "Ho piena fiducia nel vostro coraggio, dedizione al dovere e abilità in battaglia. Non accetteremo niente di meno che la completa vittoria." Completano il retro le iscrizioni E Pluribus Unum, One Dollar, United States of America, e il marchio di zecca, W. petronius :)1 punto
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Salve, la moneta postata mi sembra di ottima conservazione, comunque noto che i 3 gigli sul lato dx. dello scudo si notano nettamente nella moneta periziata, mentre in quella postata non sono evidenti.1 punto
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la valigetta del lidl è come i frutti di stagione, ogni anno ritorna a natale...1 punto
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Vi ringrazio, mi fa davvero piacere vedere che non sono l'unico a pensarla in questo modo!1 punto
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Io farei una netta distinzione fra riconio e riproduzione, in quanto il riconio può essere realizzato anche dalla zecca dello Stato, per riconiare monete a corso legale o anche ad uso commemorativo con le dovute modifiche di qualche particolare e/o materiale.. ma comunque specificandone sempre l'origine e l'ufficialità della stessa. Invece quando si verifica il caso di una monete fasulla realizzata nel tentativo di truffare, più o meno simile all'originale (e magari anche spacciata per tale da chi la sta proponendo) allora non chiamiamolo riconio ma riproduzione! Per me sono due termini ben differenti e mi guarderei bene da non far di tutta l'erba un fascio.1 punto
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