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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/22/13 in tutte le aree
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Autorità emittente: Zecca di Firenze Valore nominale : Pezza della rosa Peso : Gr. 25.961 Diametro : mm 43,05 Taglio :Liscio Riferimenti :C.N.I. 102 - MIR 66/13 D/ COSMVS. III. D. G. M. DVX. ETRVRIAE. Stemma poligonale in cartella ad intagli e volute, sormontato da corona con giglio in mezzo. In esergo data 1718 R/ GRATIA OBVIA VLTIO QUAESITA (la benevolenza è spontanea la punizione è ricercata) Due piante di rose fiorite,intrecciate. In esergo + LIBVRNI + Note bibliografiche da " IL LINGUAGGIO DELLE MONETE" di Mario Traina Moneta coniata a Firenze, Livorno non ebbe mai zecca. Con questa impresa ( il motto venne ideato dal bibliotecario del granduca Francesco Rondinelli), Ferdinado II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa,nonostante la sua grazia e bellezza (GRATIA OBVIA), ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla (VLTIO QVAESITA) cosi il granduca,pur essendo di animo buono,non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa( Galeotti 1930,P243) Altri con minor fondamento riferiscono il motto a Livorno. Note personali: quando la osservo da vicino,e toccandala delicatamente con mano, trasmette un energia indescrivibile.10 punti
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Categoria: MEDAGLIE Per il ristabilimento della dinastia dopo la sconfitta della Repubblica Napoletana. Autorità emittente: Regno di Napoli - FERDINANDO IV Valore nominale: --- Peso: g 64,4 Diametro: mm 48,2 Metallo: Bronzo Dritto: FERDINAN. IV D: G. SICILIAR. ET HIE REX. Effigie del Re, a destra, in parrucca, lorica, manto reale ed ordini cavallereschi. In basso: G . H. K. (Conrad Heinrich Kuchler). Rovescio: Veduta di Napoli con Castel S. Elmo illuminato a destra dal sole. Sul mare vascello inglese navigante. In primo piano due gruppi di persone, a sinistra le milizie della Santa Sede, capitanate dal Cardinale Ruffo, che inseguono i repubblicani sgominati. In alto un angelo suonante la tromba e sostenente il ritratto dell'ammiraglio Nelson. All'esergo: PER MEZZO DELLA DIVINA PROVVIDENZA DELLE | DI LUI VIRTÙ DELLA FEDE & ENERGIA DEL SUO POPOLO | DEL VALORE DE' SUOI ALLEATI ED IN | PARTICOLARE GL'INGLESI CLORIOSTE | RISTABILITO SUL TRONO. | LI 10 LUGLIO 1799. Intorno al ritratto di Nelson: HOR. NELSON DUCA BRONTI. Taglio: Liscio Catalogazione: Ricciardi 59; B.H.M. 479; D’Auria 615 punti
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Autorità emittente: Ducato di Milano Filippo II di Spagna (1556-1598) Valore nominale: Scudo d'oro del sole (tipologia senza il sole al diritto) Peso: 6,551 gr. Diametro: 27,17 mm. Contorno: liscio Metallo: Oro Descrizione del dritto: (s) PHILIPPVS • REX • ETC' • in cerchio lineare: testa barbuta e radiata a sinistra. Descrizione del rovescio: Rv: (d) MEDIO - LANI • D• in cerchio lineare: stemma ovale inquartato, con le aquile e le bisce non coronate, sormontato da corona, da cui escono due rami di palma di olivo. Catalogazione: e Crippa cfr 8 diritto e Crippa cfr 7 rovescio. MIR Milano 305 D/ 304 R (descrizione incompleta) Millesimo senza data , Zecca di Milano Note: Variante inedita, al diritto dello scudo d’oro senza il sole è associato il rovescio del tipo con il sole, cioè con le aquile non coronate. Nota personale: mia soddisfazione poter aggiungere un tassello alla storia numismatica della propria città. Ho scelto questa moneta, acquistata quest'anno, ne per la conservazione, ne per l'ipotetico valore commerciale piuttosto che per la rarità, ma unicamente per il contributo numismatico che può dare allo studio relativo agli accoppiamenti dei coni tra le due tipologie dello scudo d'oro con il sole.4 punti
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Quest'anno ho comprato pochissimo...e in ogni caso ho comprato solo monete antiche e tutte d'argento, quindi concorrerò solo con una moneta... :D Inserisco questa perché oltre ad essere simbolica per il periodo nel quale è stata coniata, è la mia prima moneta di Augusto!! Proveniente da Jean Elsen Monete antiche: Autorità emittente: l'Imperatore Ottaviano Augusto - Zecca di Brindisi/Roma, 29-26 a.C. Valore nominale: Quinario Peso: 1,67g Diametro: 15mm Metallo: Argento Descrizione del dritto: CAESAR IMP VII; Testa di Ottaviano (Augusto) rivolta verso destra. Descrizione del rovescio: ASIA RECEPTA; Una Vittoria, drappeggiata, in piedi rivolta verso sinistra su di una cista mistica circondata da due serpenti. Nella mano destra tiene una ghirlanda, nella sinistra un ramo di palma. Descrizione del taglio: --- Catalogazione: RIC I, 276; BMC 647; CLM 454. Note storiche e numismatiche: Ho comprato questa moneta perché appartenente alla serie di Augusto da me preferita. Quella, appunto, della zecca pugliese a seguito della vittoria ad Azio. Con la vittoria su Marco Antonio e Cleopatra, Augusto, sancì il suo potere in tutto quello che di lì a breve sarebbe stato chiamato Impero. Al centro del rovescio si può vedere una Cista Mistica, simbolo utilizzato pochi anni prima nel rovescio di un Cistoforo coniato per circolare in Asia, di...indovinate chi? Marco Antonio con Ottavia (sorella di Augusto, sposa di Antonio). :D Dal vivo è anche molto più carina. Mirko4 punti
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Carissim* approfitto di questo thread, e di un grosso di Genova preso a prestito dalla rete ;) per fare a tutt* gli auguri per un sereno periodo di festività!. Un caro saluto MB (P.S. La moneta è di una passata asta Varesi...spero che nessuno me ne voglia...Chi riconosce invece le statuine ?)4 punti
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et voila http://www.inumis.com/vso/V00014/dauphine-dauphins-du-viennois-guigues-viii-denier-a21060.html3 punti
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Buonasera, sono già diversi giorni che cerco la moneta migliore da proporre. Lo ammetto, tutte le volte che entro in questa discussione e vedo i pezzi proposti.... provo quasi soggezione!!! Complimenti sia agli organizzatori per l'ottima iniziativa sia ai vari collezionisti, avete dei pezzi a dir poco strepitosi!! Ora veniamo alla mia umile monetina...... - CATEGORIA: monete moderne (dal 1500 al 1800d.c.) - Autorità emittente: Granducato di Toscana (1569 - 1859); Ferdinando III di Lorena, primo periodo (1790 - 1801) - Valore nominale: 1 soldo - Peso: 1,84 g - Diametro: 21 mm - Metallo: mistura - Descrizione del dritto: (da sinistra) FER • III • A • A M • D • ETR • 1791 stemma di forma cuoriforme coronato e partito Lorena, Austria e Toscana fra due rami d'alloro decussati - Descrizione del rovescio: in cartella ornata SOLDO - Descrizione del taglio: liscio - Catalogazione: rif. CNI tav. XXX, 17 id 7; GAL. X; MONT. 152; PUCCI 23; MIR 411 - Note storiche e numismatiche: Ferdinando III di Lorena, figlio di Pietro Leopoldo e di Maria Luisa di Borbone, salí al trono del Granducato di Toscana nel 1790 quando il padre Pietro Leopoldo fu richiamato al trono dell'Impero Austriaco dopo la morte del fratello imperatore Giuseppe II. Il periodo in cui regnò fu abbastanza agitato politicamente, seguí le riforme portate avanti dal padre anche se cercò di limitarne alcuni eccessi malvoluti dal popolo. Cercò di restare neutrale alla tempesta succeduta alla Rivoluzione Francese ma fu costretto ad allearsi alla coalizione antirivoluzionaria dall'Inghilterra che minacciava di prendere Livorno, cosí l'8 ottobre del 1793 dichiarò guerra alla Repubblica Francese. Ciò non ebbe però effetti pratici ed anzi, il Granducato fu il primo stato a ristabilire le relazioni con Parigi nel 1795. Tutto questo però non tenne la Toscana fuori dall'invasione Napoleonica, nel 1796 le armate francesi occupavano Livorno e Napoleone entrò a Firenze nello stesso anno. Nel 1799 Ferdinando III fu quindi costretto all'esilio a Vienna e nel 1801 abdicò. Rientrò a Firenze nel 1814 dopo la caduta di Napoleone e dal Congresso di Vienna ottenne l'annessione al Granducato dei Reali Presidi e del Principato di Lucca e Piombino. Inizia quindi il suo secondo periodo al trono del Granducato di Toscana (Restaurazione del Granducato). Morí a Firenze il 18 Giugno 1824 a causa della malaria contratta durante la bonifica della Maremma e della Valdichiana nella quale si impegnò personalmente. Gli succedette al trono il secondogenito Leopoldo II.3 punti
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Buone feste a tutti !!! GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA, REGGENZA DI LUDOVICO MARIA SFORZA (1480-1494) - Grosso da 5 soldi D/ Corona ducale da cui escono rami di palma e d'ulivo - R/ Scopetta e nastro con scritto il motto MERITO ET TEMPORE L'impresa della SCOPETTA allude > per l'Italia nettar d'ogni bruttura < L'IMPRESA è la rappresentazione simbolica di un desederio, di un proposito o di una linea di condotta.3 punti
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Carissimi amici, sono lusingato dalla vostra considerazione. Vi informo che in questi giorni ho iniziato la nuova catalogazione della mia collezione di tessere che sarà poi esposta e pubblicata dal Museo di Biassono. Anche se in continua e pacifica competizione con Giancarlone ho qualche bella milanese. Vi mostro una tessera di carità della chiesa di Santa Maria presso san Satiro - a due passi dal Cordusio. Noterete l'immagine del fratello di sant'Ambrogio in abiti tardo quattrocenteschi che sorregge la pisside col pane eucaristico salvato dal naufragio. Saluto tutti voi del Cordusio e i lamonetiani augurandovi un felice Natale e un prospero Anno Nuovo pozleo3 punti
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Categoria MEDAGLIE Coniata nel 1546 circa per la costruzione della cittadella militare di Piacenza da parte del duca PIERLUIGI FARNESE, che la elesse sua dimora principale, inizio dei lavori 11 novembre 1545 su disegno di Domenico Giannelli con la consulenza di Antonio San Gallo e di Michelangelo. Materiale; bronzo diametro mm.36,9 peso gr. 20,86 Diritto; busto corazzato a dx. di Pierluigi Farnese P. LOYSIUS. F. PARM. ET. PLAC. DUX. I sotto .F. PARM Verso; prospetto della difesa militare della città di Piacenza .AD. CIVITAT. DITIONISQ. TUTEL. MUNIM. EXTRACTUM. Autore; Gianfederico Bonzagni classificata Armand I - 222 _ 6 http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Luigi_Farnese3 punti
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Categoria: Monete Moderne Gian Francesco Trivulzio 1526-1549 - Zecca di Roveredo (Valle Mesolcina) Cavallotto Grammi 5,50 mm 31 ca Argento D/ "FRANCISC TRIVL M VIGLET C" Stemma sormontato da cimiero, svolazzi e sfinge. R/ "SANCTV GEORGIV" San Giorgio a cavallo che trafigge un drago. Taglio: liscio CNI 7/23 MIR (Lombardia) 1008 Asta Filetti 9 Nov. 2013 Gian Francesco Trivulzio successe allo zio Gian Giacomo Trivulzio morto nel 1518, senza eredi (suo figlio Nicolò era morto nel 1512). Non si sà molto di questo personaggio. Di seguito, ripreso dalla enciclopedia Treccani: Trivùlzio, Gian Francesco. - Generale milanese (n. 1504 - m. 1573), nipote ed erede di Gian Giacomo il Magno; generale di cavalleria di Francesco I di Francia. Inviso agli Sforza, fu accusato di tentato veneficio ai danni di Francesco II Sforza e subì la confisca dei beni. Salvato da Carlo V (1543), dovette scampare con la fuga a una nuova condanna a morte. Finì ad Avignone, generale della cavalleria pontificia. Aveva ceduto (1549) i suoi diritti su Mesocco ai valligiani, donde una serie di rivendicazioni e processi, da parte soprattutto di suo figlio Niccolò (m. 1599).3 punti
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Repubblica di Venezia - Doge Paolo Renier (1779-1789) Ducatone da 124 Soldi con S. Giustina Peso: 27,87 gr. Diametro: 42 mm. Metallo: Argento D/ ✿ S ✹ M ✹ V ✹ PAVL ✹ RAINERIVS ✹ DVX ✹; a sinistra il leone di San Marco andante a destra con il vangelo aperto; a destra il Doge genuflesso tiene lo stendardo sormontato da una croce; tutto in un cerchio di perline; all'esergo sigle del massaro (Benetto Capello) tra stelline divise dal punto ✹ B • C ✹ R/ MEMOR ✹ ERO ✹ TVI ✹ IVSTINA ✹ VIRGO; Santa Giustina in piedi frontale con veste e manto, tiene con la destra la palma del martirio e nella sinistra un libro; ha il petto trafitto da un pugnale; tutto in cerchio di perline; sullo sfondo il mare con due galere in navigazione e monti all'orizzonte; sotto il valore ✿ 124 ✿ CNI VIII, p. 519, 44; Paolucci 22; Dav. 1565; Montenegro 1875; Gamberini 1836. La raffigurazione della martire padovana Santa Giustina venne fatta eseguire per la prima volta dal doge Alvise I Mocenigo nell'anno 1572, per il primo anniversario della vittoria di Lepanto contro i turchi.3 punti
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Appena acquistata e, a dire la verità, ancora in viaggio via posta verso casa mia: Sez. Medievali Autorità emittente: Bergamo, monetazione a nome di Federico II°, prima metà del XIII° secolo Valore nominale: grosso da quattro denari imperiali Peso; gr. 1,25 circa (la ripeserò quando arriva) Diametro; mm 20 circa Metallo; Ag Descrizione del dritto: busto laureato a destra dell'imperatore e scritta IMPRT FREDERI CVS a caratteri romanici. Contorno perlinato. Descrizione del rovescio: edificio con tetto a quattro spioventi fra due torri merlate (veduta ideale della città) e scritta PGA MVM a caratteri romanici. Contorno perlinato. Descrizione del taglio: liscio Catalogazione: CNI 123v., MIR 17, Biaggi 3523 punti
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Buon giorno. Da qualche giorno ho iniziato un lavoro di raccolta dedito a mettere in risalto i migliori post che parlano delle monete del regno di Napoli. L'idea é quella di rendere più veloce la ricerca di informazioni su una determinata moneta. È un lavoro che porta via parecchio tempo e che quindi va avanti lentamente, ma che spero di portare avanti con un ritmo costante, penso che in un anno di catalogare 1000 post cifra che renderà "interessante" questo lavoro. Per il momento sono disponibili pochi post, mi sono dedicato più alla base per l'archiviazione, grazie anche al nuovo blog messo a disposizione dal forum quest'anno. Per il momento sto lavorando al concorso la più bella 2013 ( a proposito quando fate vedere qualcosa?) quindi l'archiviazione e ferma, dopo le feste continuerò questo e il link prendetelo come il mio regalo per questa sezione. Spero di ricevere qualche commento, più avanti vi chiederò anche qualche link con qualche post che ritenete utile. Ciao fabio e buon natale a tutti2 punti
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Buona Domenica Repubblica di Venezia - Doge Alvise Mocenigo II (1700-1709) Ottavo di scudo della croce (17 ½ soldi) Peso: gr. 3,63 Diametro: mm. 27 Metallo: Argento D/: ALOYSIVS • MOCENICO • DVX • VE • ; croce formata da foglie di cardo con una rosa al centro accantonata da quattro foglie di vite; il tutto in un cerchio di perline. R/: SANCT • MARCVS • VENET• ; leone in soldo in uno scudo ornato di foglie; il tutto in un cerchio di perline; All'esergo ✹ 17 • ½ ✹ (con evidente salto di conio) Montenegro 2247; Gamberini 1193; Papadopoli 17. Saluti luciano2 punti
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Bella moneta, che ha una sua storia particolare: "... Nell'anno 1596 termina il corso dei cavallotti a causa dei falsi e delle contraffazioni operate sia in città che nelle zecche confinanti (specialmente dalla zacca di Gazzoldo). In seguito a questi falsi in mistura il Magistrato delle Monete stabilisce la progressiva diminuzione del valore delle monete (che da 6 soldi si riduce a 4) e successivamente ne proibisce la circolazione.... " Saluti2 punti
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Salve! Per la sezione antiche-argento, ho scelto questo denario. Il motivo è che, a mio parere, presenta una elevata qualità artistica, a dispetto delle limitate dimensioni del tondello, sia al dritto sia, soprattutto, al rovescio: la figura e il cavallo sono eseguiti abilmente, notevole la resa dello svolazzare del mantello di Settimio Severo. - Autorità emittente: Settimio Severo (193-211 d.C.) - Valore nominale: Denario, zecca di Roma - Peso: 3,16 gr. - Diametro; 18,68 mm. - Metallo: Ar - Descrizione del dritto: L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX, Busto laureato a destra. - Descrizione del rovescio: PROFECT AVGG FEL, L’Imperatore in abiti militari su cavallo rampante a destra, tiene una lancia - Catalogazione: RIC 138, Cohen 576 - Notizie storiche: Questa tipologia venne coniata su aurei e denari tra il 198 e il 200 d.C. per annunciare il viaggio della famiglia imperiale in Siria ed Egitto, a seguito delle vittorie riportate contro in Parti da Settimio Severo.2 punti
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Mi associo al pauso per @@rorey36 che indubbiamente ci sta tutti trainando con l'entusiasmo, la competenza e le belle monete ! Ma tanti vedo che sono " i traini importanti ".... sarete tutti determinanti e di aiuto, aiuto poi che sarà per la numismatica in generale perché credo e ho sempre pensato che queste kermesse diventino poi " un grande spot " per la numismatica in genere. Pensate al bene che possiamo fare, se tra i tanti lettori che ci sono, ci sarà quello che dirà perché no....e se poi sarà un giovane, meglio ancora, dalle monete passerà poi all'approfondimento, allo studio, alla storia, alla cultura e di questo ne abbiamo proprio molto bisogno, quindi che lo spot diventi sempre più grande, tutti insieme..... Mario2 punti
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Parlando di "grossi"... io inizio l'ingrasso :D e condivido con voi un piatto natalizio che ci ha tramandato Maestro Martino :) AUGURI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!2 punti
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Appena trovata: Taglio: 5c Nazione: Malta Anno: 2013 Tiratura: N.D. Condizioni: SPL Città: Palermo Note: news Se riesco stasera le altre ... Ciao2 punti
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Cioa, il lavoro sulla monetazione bronzea di Claudio e le sue imitative, nel senso di dinamiche che portarono allo sviluppo abnorme di queste ultime è in corso. Si tratta come già detto di un tema molto controverso nel quale si sono cimentati negli ultimi 100-150 anni vari studiosi senza riuscire a dare una risposta definitiva, specie per quanto concerne la produzione coeva in Britannia. Il discorso sui sesterzi è però meno considerato, in quanto il fenomeno "imitative" colpisce maggiormente gli assi (in certi contesti britannici [es. Colchester o aree del Galles] il rapporto imitative/ufficiali è pari a quasi 80 - 20%) e quindi può dare un maggior numero di dati confrontabili. In questo momento ancora preliminare di mia personale elaborazione ritengo inopportuno svelare quanto finora emerso che presuppone comunque, in questo contesto, l'abbracciare questa o quella ipotesi dei vari autori coinvolti. Come detto, l'attribuzione a degli assi (ma il discorso è allargabile anche alle monete in oricalco) alle varie categorie e soprattutto alle due fondamentali ufficiali non ufficiali (divise nelle sottocategorie semi-ufficiali, non ufficiali o "barbariche" con queste ultime in numero minore rispetto alle due precedenti). non ha trovato metodi di certa e inequivocabile classificazione, trovandosi di fronte ad un variegato campionario di valori e stili che talvolta rendono poco chiara l'origine della moneta in esame. Questo sesterzio ne è un chiaro esempio: alcuni tratti stilistici possono dare adito all'inserimento in entrambe le categorie, mentre i dati fisici tendono ad indicare una produzione ufficiale. Ciao Illyricum :)2 punti
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Partecipo anch'io, qualcuno che mi conosce sarà sorpreso ma non ho solo Euro in raccolta..................... E'una medaglia molto bella, semplice ma per me di grande impatto, manca forse il fascino che possono avere medaglie più antiche ma riporta alla mente un periodo d'oro della storia italiana ed un avvenimento indimenticabile. Categoria: Medaglie Autorità Emittente: Repubblica Italiana Valore Nominale: // Peso:gr. 34,80 Diametro: mm. 40,00 Metallo: Oro 900/.. Descrizione Diritto: Atleta solleva la torcia Olimpica, ai lati l'Acropoli di Atene e l'Arco di Costantino a Roma, sotto la scritta ROMA Descrizione al Rovescio: su di un piedistallo lupa capitolina con cerchi olimpici e scritta MCMLX, R. Signorini Taglio: liscio Catalogazione: // Note storiche e numismatiche; Medaglia commemorativa ufficiale delle Olimpiadi di Roma 1960 (serie di 4) Provenienza: //2 punti
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Tristan da Cunha: 1978 1-corona, coniate in rame-nichel in celebrazione del 25th anniversary d'coronation di Queen Elizabeth. La denominazione di "1-corona" qui è un po' strana, come il Tristan monete di questo formato e metallo datato 1977, 1980 e 1981—tutti diversi tipi—sono denominate come 25-pence pezzi, per l'usanza patria del tempo. Tristan da Cunha, chiamato dopo l'ammiraglio portoghese che avvistò l'isola nel 1506—rimase disabitata dagli esseri umani fino al 1810, e poi era disabitata durante il 1961-63 a causa di un'eruzione vulcanica che ha causato i residenti (c.300) dell'isola ad essere evacuati in Gran Bretagna. Questo stretto contatto con il resto del mondo non era sufficiente a convincere gli isolani sfollati a disertare la loro isola del sud Atlantico, tuttavia. Con un margine schiacciante hanno votato per tornare, e fatto, quando uno studio di isola convinse le autorità britanniche che il pericolo era cessato. Come parte della battaglia degli alleati contro i sommergibili della seconda guerra mondiale, Tristan da Cunha è stata commissionata una nave della Royal Navy nel 1942: HMS Atlantic Isle (penso che probabilmente per aiutare a mantenere la sua meteorologica e U-boat tracking contributi un segreto). Dopo la guerra un settore particolare pesce costituita la spina dorsale dell'economia dell'isola—vedere il destra sostenitore del cappotto delle armi visibili su questa 1978 1-corona! Un altro moneymaker per Tristan da Cunha è la vendita di francobolli per i collezionisti, e a partire dal 1977, la vendita di monete come questo su è stato aggiunto al portafoglio dell'isola. Ad esempio, Krause 2012 tace sul conio di questa rame-nichel 1978 1-corona, ma la versione argento di questo disegno ha un conio di 95.000. (300+ monete per ogni residente dell'isola!) :) v. ----------------------------------------------------- Tristan da Cunha: 1978 1-crown, struck in copper-nickel in celebration of the 25th anniversary of Queen Elizabeth’s coronation. The “1-crown” denomination is here somewhat odd, as the Tristan coins of this size and metal dated 1977, 1980, and 1981—all of different types—are denominated as 25-pence pieces, per the homeland custom of the time. Tristan da Cunha—named after the Portuguese admiral who sighted the island in 1506—remained uninhabited by humans until 1810, and then was uninhabited again during 1961-63 because of a volcanic eruption that caused the (c.300) residents of the island to be evacuated to Britain. This close contact with the rest of the world wasn’t enough to convince the displaced islanders to desert their South Atlantic island, however. By an overwhelming margin they voted to return, and did, when a study of the island convinced British authorities that the danger had subsided. As a part of the Allies’ battle against U-boats during WWII, Tristan da Cunha was commissioned a ship in the Royal Navy in 1942: HMS Atlantic Isle (I think probably to help keep its meteorological and U-boat tracking contributions a secret). After the war a particular seafood industry formed the backbone of the island’s economy—see the right-side supporter of the coat-of-arms visible on this 1978 1-crown! Another moneymaker for Tristan da Cunha is the sale of postage stamps to collectors, and beginning in 1977, the sale of coins like this one has also been added to the island’s portfolio. For example, Krause 2012 is silent on the mintage of this 1978 copper-nickel 1-crown, but the silver version of this design has a mintage of 95,000. (300+ coins for each resident of the island!) :) v.2 punti
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Categoria Monete moderne Regno di Sicilia 30 Tarì mm 47 68 gr. Argento Contorno: Rosette e ornamenti 1793 Zecca: Palermo D/ Busto corazzato di Ferdinando III° R/ Fenice ad ali spiegate tra le fiamme illuminata dal sole con volto umano. Che dire... dopo quasi 40 anni dalla prima volta che l'ho vista finalmente quest'anno l'ho messa in collezione.2 punti
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Categoria: MONETE MEDIEVALI Autorità emittente: Attribuzione molto incerta: Ruggero II – Re Normanno (1135-1154) Gaeta? oppure da Roberto il Guiscardo a Ruggero Borsa (1059-1111) Salerno, Principato. Follaro Peso: gr. 3,5 Diametro: mm. 23 Metallo: Bronzo Descrizione del dritto:Figura coronata, indossa abito militare, con manto e con la spada sguainata nella destra, a destra nel campo croce latina, a sinistra palma. Descrizione del rovescio: RV CA–TA - Veste di Cristo o della Madre di Dio o veduta del porto di Gaeta con le fortificazioni retrostanti (meno probabile). Descrizione del taglio: Irregolare Catalogazione: (A) C.N.I. (1939) – Vol. XVIII – Tavola XV – N°1 (1) pag.268 - (B) Giulio Sambon - Repertorio Generale delle monete coniate in Italia e da Italiani all’estero dal secolo V al XX, 1912, n. 884 pagg. 152 e 153. - © P. Grierson e L. Travaini - Medieval European Coinage: with a catalogue of the coins in the Fitzwilliam Museum Vol. 14 - Italy III: South Italy, Sicily, Sardinia. P. Grierson and L. Travaini, n° 130a pagg. 99, 100, 614, 615 (published 1998). - (D) A. D’Andrea e V. Contreras – Le monete delle zecche minori della Campania, Vol. II, Edizioni D’Andrea, 2011, pagg. 191, 192, 193, 194, 195 e 196. Note storiche e numismatiche: Questa rarissima moneta normanna (denominata “RV CA-TA” per la presenza di queste lettere) è stata fonte di numerosissimi dibattiti, in merito alla sua attribuzione. Il primo articolo fu pubblicato dal barone Nicolas Damas Marchant (1767-1833) nel 1818. Da allora sono state formulate numerose ipotesi, ma ancora oggi non è possibile una attribuzione certa in mancanza di fonti letterarie dell’epoca.2 punti
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Categoria: Medievali Autorità Emittente: Roberto d'Angiò (1309-1343), Regno di Napoli Valore Nominale: Un Carlino, Gigliato o Robertino Peso: 3,9g Diametro: 22mm Metallo: Argento Descrizione del Dritto: Il Re coronato seduto frontalmente, tra due protome di leoni con scettro gigliato e globo crucifero. Legenda: + ROBERTVS • DEI • GRA • IERL • ET • SICIL • REX Descrizione del Rovescio: Croce gigliata cantonata da quattro gigli. Legenda: + hONOR • REGIS • IUDICIU • DILIGIT Descrizione del Taglio: Liscio Catalogazione: Pannuti-Riccio 1; MIR 28 Note storiche e numismatiche: Moneta che per via della buona qualità dell'argento con cui era coniata fu imitata da diverse zecche in Europa ed in Oriente. Fu continuata a coniare anche dopo la morte di Roberto d'Angiò (1343) sempre a suo nome dalla zecca di Napoli, ma questi esemplari sono di stile più rozzo, di modulo più largo e di peso calante. Il mio esemplare rientra tra i coevi al suo regno i quali sono meno comuni di quelli postumi. Senza dubbio questa è la mia più bella del 2013. Provenienza: Da collezione privata, acquistata nel mese di Marzo 2013 Lo so che ho postato questa moneta decine di volte in diverse discussioni per vari motivi ma non ci posso fare niente, mi piace troppo :D Gaetano2 punti
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Autorità emittente : Cosimo III dè Medici ( 1670 - 1723 ) - Monetazione per Livorno coniata nella Zecca di Firenze Valore nominale : Mezzo tollero Data : 1683 Peso : gr. 13,49 Diametro : 38 mm. Metallo : Argento Diritto : COSMVS . III . D . G . MAG . DVX . ETRVRIAE . VI , busto coronato, in esergo nel giro .1683 . Rovescio : PRAESIDIVM . ET . DECVS , galera che naviga, in esergo LIBVRNI con sotto . 1683 . Catalogazione : MIR 75, CNI 20, GAL. L, 1, RMM.17 Provenienza : Asta Cronos 7, 2013 Commento : Una galera che naviga, i rostri, le vele, un mare tempestoso..., una immagine che fa sognare, il vascello e il mare, dove andrà e cosa porterà ? Commerci, traffici internazionali, il Levante....emozioni e sogni che portano una moneta.2 punti
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Autorità emittente: Francesco I di Borbone (1825-1830) Valore nominale: Piastra o 120 Grana Peso: 27,53 gr. Diametro: 37,5 mm. Contorno: Giglio / PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS in incuso Metallo: Argento Descrizione del dritto: FRANCISCVS I . / DEI GRATIA REX Testa nuda a dx e data in basso Descrizione del rovescio: REGNI VTR . / SIC . ET HIER . Stemma coronato tra rami di lauro e in basso G . 120 Catalogazione: Gigante 6 Millesimo 1825 , Zecca di Napoli2 punti
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Autorità emittente: Pietro II Conte di Savoia(1263-1268) Valore nominale: Denaro Secusino - Forte Peso: 1,62 gr. Diametro: 21 mm. Metallo: Argento Descrizione del dritto: + P COMMES - Fiore a sei petali affusolati Descrizione del rovescio: + SABAVDIE - Croce patente Catalogazione: Mir Casa Savoia n. 37 ; Biaggi n. 30 ; Simonetti n. 1 Zecche : Avigliana , Chambery , S.Maurizio2 punti
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Autorità emittente: Prussia Valore nominale : 3 Marchi Peso : 16,67 Diametro: 33mm Metallo: Ar 900 Descrizione del dritto : San Giorgio a cavallo che combatte con drago sulla coperta della sella del cavallo lo stemma della città di Mansfeld, nella legenda: GOTT IST RAT UND TAT SEGEN DES MANSFELDER BERGBAUES (Dio assisti guida,e benedici i minatori del Mansfeld Descrizione del rovescio: Aquila dell' impero tedesco Descrizione del taglio: GOT MIT UNS (Dio é con noi) Catalogazione: Jaeger 115 Note storiche e numismatiche: Moneta commemorativa in occasione del centenario, del appartenenza del Mansfelf al regno della Prussia La moneta da me presentata per la categoria argento contemporanea e una moneta tedesca a cui sono stato dietro per parecchio tempo, sempre troppo cara per comprarla, coniata in appena 30000 esemplari.Quello che affascina di questa moneta è il santo a cavallo che combatte il drago , che in questo caso rappresenta l'usurpatore, e finalmente quest'anno ho deciso (con la benedizione di mia moglie ) di comprarla. Anche il rovescio presenta un aquila stilizzata in modo diverso dalle altre monete dell'impero Tedesco cosa permessa solo nelle commemorative. Per comprarla mi sono sorbito 340 km ma sono volati al pensiero che il mio "sogno" stava diventando realtà.2 punti
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Salve a tutti! Con l'approvazione dei Curatori, sottopongo all'utenza il mio progetto di studio, il cui scopo è - una volta concluso il lavoro - tornare davvero utile a tutta la comunità. Il mio progetto è studiare nei minimi dettagli i falsi del Regno e le sue tipologie, con uno scopo ben preciso: non solo tornare utile a tutti i collezionisti, ma innanzitutto servire come indicazioni base ai non collezionisti, che molto spesso si rivolgono agli esperti del forum per identificare e valutare i ritrovamenti o le eredità. Sappiamo tutti che alcune tipologie sono falsificate all'inverosimile; molto di frequente ci sono sottoposte richieste di valutazione per falsi abbastanza comuni. Pertanto, l'obiettivo sarà costruire un prontuario chiaro, preciso e veloce a partire da un lavoro molto accurato. La struttura della discussione si formerà in itinere, ma certamente organizzerò le tipologie in ordine di frequenza dei loro falsi e delle riproduzioni. Sarò io ad occuparmi dei permessi per utilizzare immagini e riferimenti. Apro questa discussione perché possa diventare un progetto di gruppo grazie alla vostra esperienza. Vi chiedo, se volete, di segnalare esempi importanti o discussioni significative all'interno del forum, a seconda di quel che ricordate; più ricca sarà la collezione di link, meglio fruibile diventerà la risorsa! Questa discussione farà da post generale per il progresso del lavoro. Il primo messaggio sarà man mano modificato e saranno aggiunti i vostri contributi. Ringrazio i Curatori toto e centurioneamico per aver già offerto rispettivamente: una bibliografia essenziale e tanta esperienza, nozioni tecniche sui falsi e tanta esperienza. Il post sarà aggiornato più tardi con l'elenco dei contributi vero e proprio. Un grazie sentito a tutti! Elisa1 punto
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Categoria: MONETE MODERNE Filippo V 1702 Autorità emittente: Regno di Napoli Valore nominale: 1/2 Ducato Peso: g 11 Diametro: mm 32,6/33,5 Metallo: Argento Dritto: PHILIPP.V.D.G..REX.HISP.ET.NEAP - Busto del re a destra - sotto IM Rovescio: HILARITAS. VNIVERSA - Globo terrestre illuminato dal sole - A destra AG/A - In basso la data 17 02 Taglio: Liscio Catalogazione: MIR 310 PR/11 punto
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Questo in legenda presenta "DVX ET GVB" http://www.inasta.com/schedalotto.asp?id=157096 http://www.inasta.com/schedalotto.asp?id=1477881 punto
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Oggi si è festeggiato il 40° compleanno del Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro con sede presso il Museo di Biassono (MB) Alla presenza delle autorità cittadine gli amici Leopoldo Pozzi, presidente del Gruppo ed Ermanno A. Arslan, conservatore e direttore del museo si è aperta una mostra inerente la storia stessa del G.R.A.L, fondato dal Prof. Lopiccoli Fiore all'occhiello del Gruppo è il ritrovamento delle 2239 monete romane durante gli scavi alla cascina Sant'Andrea di Biassono nel 1975. Auguri e complimenti R. http://www.museobiassono.it/Italiano/index.php1 punto
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veramente pensavi fosse un originale su un tondello usuratissimo e non la "marachella" del nostro buon Ant che da buon "pragmatico" voleva vedere cosa uscisse fuori utilizzando la medesima tecnica ? Tra l'altro la maggior parte degli assi mostrano i numerali incisi quasi sempre davanti al volto rafffigurato nella moneta.1 punto
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Segnalo la pubblicazione della nuova edizione (ma in realtà è una ristampa) di Carlo Maria Cipolla per i tipi della Società editrice il Mulino di Bologna, dal titolo Il fiorino e il quattrino - La politica monetaria a Firenze nel Trecento Per informazioni: http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=247471 punto
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Mezzo grosso Clemente XI (1700-1721) Muntoni #164 gr, 0,65. Saluti e Buon Natale Raffaele.1 punto
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Ciao a tutti, questa è la mia preferita di quest'anno: CATEGORIE: Monete antiche fino al 700 d.c. Valore: Obolo Zecca: Samnium Aesernia Metallo: AE Anno: 265 - 240 a.c.; Peso: 7,04 Diametro: 20,50 mm Catalogazione: HN Italy 430 - SNG ANS 119 Descrizione: Diritto:Testa di Vulcano a destra con scritta Volcanom davanti Rovescio:Giove in biga a galoppo a destra che brandisce un fulmine, Aisernino in esergo Foto tratta dall'Asta Artemide 23E1 punto
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Sfondi delle porte aperte, sicuramente almeno da parte mia una delle più belle monete di Vittorio Emanuele III, che dire complimenti. Non mi pronuncio sulla conservazione che comunque ritengo altissima, direi che puoi ritenerti soddisfatto, ottimo regalo, magari poterseli fare ogni Natale.1 punto
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Nella narrazione di Procopio si dice in modo chiaro che Godas, di stirpe goto (non è chiaro se visigoto od ostrogoto) fu nominato governatore della Sardegna da Gelamir ricevendo ampio mandato purché assicurasse al Regno vandalo le previste entrate fiscali. Accettando per veridico quanto scritto da Procopio, è necessario stimare, per quanto possibile, quando può essere avvenuta quella nomina e quando Godas può aver assunto in modo effettivo la governazione della Sardegna. Analizziamo prima di tutto gli eventi relativi alla deposizione di Ilderico e alla assunzione del potere da parte di Gelamir. La politica filo-cattolica e filo-bizantina, da una parte, e l’incapacità di opporsi al dilagare dei berberi dall’altra, costarono il trono a Ilderico: il 19 maggio del 530 (Prosoprography of Later Roman Empire, pag. 565) la corte vandala si ribellò e si strinse intorno a Gelamir, figlio di Gelaris e bisnipote di Genserico. Non solo la corte, ma in generale tutta la società vandala appoggiò l’incoronamento del nuovo sovrano il quale fece imprigionare Ilderico, il generale Oamer che fu accecato, e altri discendenti di Unerico che avrebbero potuto contestargli il diritto di accedere al trono o appoggiare il sovrano deposto. “Annoveravasi nel sangue di Gizerico un Gilimero figliuolo di Gelaride e nipote di Genzone, il quale, superiore agli altri nell’età dopo Ilderico, nutriva speranza di succedergli nel regno, ed aveva grandissimi talenti per le armi, profondo ingegno, ed incomparabile furberia nel procacciarsi col danaro, colla forza, o comunque la opportunità di far suo l’altrui. Or questi, sebbene vedesse che un giorno di pieno diritto gli spetterebbe la monarchia, non seppe comportarne la tardanza, e principiò vivente ancora Ilderico a voler assaporare gli onori ed i trattamenti reali, ad accusarlo presso dei Vandali come pigro ed inetto, ad attribuire alla costui imperizia la vittoria contro di loro ottenuta dagli Africani, e per cumulo vi aggiungeva che cercasse tradirli a Giustiniano con tutto il reame, al qual uopo unicamente mirava l’ambasceria fatta a Bisanzio; sì nere menzogne di leggieri credute gli procacciarono la corona. Scoppiata pertanto la ribellione Gilimero salì in trono, e Ilderico, nel settimo anno della sua monarchia, ed Amer, ed Evagene furono imprigionati”. (Procopio, De bello vandalico, libro I, cap. IX, II). Lo svolgimento e la successione degli eventi che portarono all’incoronazione de Gelamir non è chiara. Sembra che la ribellione della Corte vandala di Cartagine, che inizialmente portò alla deposizione di Gelamir e non alla sua uccisione, cogliesse di sorpresa Gelamir, inpegnato nella Bizacena nella guerra scatenata da quasi tutte le tribù berbere, ai quali si nirono anche i mauri. Quando giunse nell’accampamento dell’esercito vandalo, al comando di Gelamir, la notizia del sollevamento cartaginese. “… aussitôt les troupes le proclament roi sur le champ de bataille; et lui d’accepter et de faire la paix avec les Maures, don’t une partie va a l’aider à prendre Carthage et a renverser Hildéric du trône. (Marcus, Histoire des Wandales, 1836). Dunque trascorse un certo tempo prima che Gelamir prendesse davvero il potere nelle sue mani, poiché una pace onorevole non s’improvvisa, né tanto meno s’improvvisa l’occupazione di Cartagine, dove certamente vi era una forte presenza di partigiani di Ilderico, tanto che per batterne la potenziale (o reale) resistenza a Gelamir parve d’uopo assoldare nel suo esercito anche parte dei mauri vinti. Possibilmente trascorsero almeno un paio di mesi prima che Gelamir entrasse in Cartagine, dovendo prima chiudere da vincitore la guerra contro i berberi (ovviamente poiché l'incapacità bellica era quanto maggiormente rimproverato a Ilderico, era essenziale per Gelamir entrare a Cartagine da trionfatore) e, forse, anche affrontare forze residue fedeli al deposto Ilderico. Dunque si può stimare che Ilderico assunse concretamente la corona verso la fine dell'estate del 530 (di questo avviso è anche Charles Le Beau in "Storia degli Imperatori Romani - Storia del Basso Impero", Siena 1778). Affinché Godas potesse raggiungere la Sardegna in quello stesso 530, era necessario che la sua nomina avvenisse prima della chiusura della navigazione, ciò che succedeva forse verso la metà del mese di ottobre. Se la sua nomina fosse avvenuta nella tarda stagione, allora Godas avrebbe potuto raggiungere l'isola solo dopo la riapertura della navigazione. Dunque abbiamo due date indicative possibili: ottobre del 530 oppure marzo del 531. Mi pare poco probabile che Gelamir, giunto inaspettatamente sul trono, desse priorità a un aspetto relativamente marginale qual'era la nomina di un governatore per la Sardegna: che non fosse un aspetto importante è dimostrato dal fatto che la nomina ricadesse su un goto, anziché su un hasdingo o un alano. Gelamir non poteva perdere gli approvvigionamenti del regno: sarebbero stati compromessi i rapporti con i suoi sudditi. Da Cartagine, inviò in Sardegna un contingente al comando di suo fratello Zazone per riportare la provincia sotto l’autorità reale (“Imbarcati pertanto cinque mila Vandali sopra centoventi navi”. Procopio, op.c.). Il corpo di spedizione prese terra a Carales, dimora dell’ormai monarca Godas e capoluogo dell’isola. La città cadde nelle le mani di Zazone e del contingente vandalo dopo un combattimento in cui persero la vita Godas insieme a quei soldati che si opponevano al ristabilimento dell’ordine. La data della caduta di Cagliari in mano di Zazone non è nota, ma quando Zazone volle far ritorno a Cartagine, nella capitale vandala era entrato l'esercito di Belisario (15 ottobre 533). Quindi possiamo stimare la morte di Godas nella tarda estate del 533. Resta da determinare, sempre dando per esatto il racconto di Procopio, quando Godas poté proclamarsi re della Sardegna. In quanto goto, ebbe bisogno di tempo per prender in mano la situazione della governazione: almeno alcuni mesi. Quindi dovette iniziare a creare de legami solidi con i notabili locali: prima di tutto conoscerli, capire di chi fidarsi e di chi no, valutare quali forze lo avrebbero appoggiato in questa sua avventura, e infine organizzarla. Mi pare irrealistico immaginare che, senza disporre di un esercito proprio e a lui fedele, abbia potuto proclamarrsi sovrano della Sardegna e quindi ribelle al re vandalo prima dell'estate del 532. Dunque resta appena un anno per realizzare tutto quanto Procopio ci narra aver fatto. "Capitolo X, III. .... quegli, non essendo capace né di reggere la prosperità assegnata dalla sorte, né di sopportarne il peso nel suo cuore, diede inizio ad una tirannide e non [solo] ritenne di non consegnare il pagamento del tributo, ma conservò per sé l’isola dopo essersi ribellato ai Vandali. Avendo ben compreso che Giustiniano era deciso ad andare in Africa per combattere Gelimero, gli scrisse una lettera del tenore seguente: “Non mancai fede al mio re per ingratitudine e perfidia, ma poiché sono testimone del giogo crudele e inumano da lui imposto ai suoi popoli non posso più obbedirgli volonterosamente: dunque preferisco fermar lega con un giusto imperatore anziché essere ministro degli ordini atroci d’un tiranno. Pertanto ti offro la mia amicizia e ti chiedo un pronto aiuto per poter valermene all’occorrenza contro chiunque oserà turbare la mia quiete”. IV. Giustiniano, contentissimo per questa notizia, non indugiò punto a mandargli l’ambasciatore Eulogio con la sua risposta: gli comandava la prudenza e la giustizia, celebrava la sua volontà di di allearsi a lui, gli prometteva truppe e comandanti affinché potesse non solo mantenere il trono di quell’isola, ma anche fare nuove conquiste senza timore alcuno dei Vandali. Eulogio partì per la Sardegna e al giungere a terra, incontrò il ribelle con titoli e vesti regali vesti, attorniato dalla sua guardia del corpo: dopo aver letto la missiva imperiale, Godas disse che gradiva molto le truppe, ma che già disponeva di capitani in numero sufficiente. Con questi stessi argomenti scrisse una missiva di risposta a Giustiniano, affinché gli fosse consegnata col ritorno dell’ambasciatore. Capitolo XI, I. Non giungeva per ancora in Bisanzio l’ambasciatore che di già navigavano alla volta di Sardegna quattrocento guerrieri capitanati da Cariilo e coll’incarico di fiancheggiare Goda in quella sua impresa". E' possibile che in un solo anno potessero essere avvenuti tutti quei fatti? A me non pare possibile, anche perché aver immaginato che Godas, che giunge in Sardegna quale sconosciuto, in un solo anno sia riuscito a creare tutta quella rete d'intrecci necessaria per poter realizzare con successo quel suo colpo di mano, mi sembra davvero insufficiente. Perciò avanzerei l'ipotesi che Procopio in quel passo sia impreciso: che Godas già fosse governatore della Sardegna in quanto nominato da Ilderico e che Gelamir nella tarda estate del 530, o anche dopo, si fosse limitato a confermare tale nomina. Antvwala1 punto
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francesco la I di tornesi non è l'unica cosa impressa in incuso...sul collo del sovrano c'è pure la corona. è un conio colliso....ed è davvero bello1 punto
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categoria : MONETE MEDIEVALI Autorità emittente Casa Savoia, Amedeo VI (1343 - 1383) Valore nominale : Obolo Peso : 0,34 Gr. Diametro : 13 mm Metallo : mistura Descrizione del dritto : Grande A gotica, intorno: croce M' . COMES . Descrizione del rovescio : Scudetto sabaudo, intorno: croce SABAUDIE . Descrizione del taglio liscio Catalogazione : segnalata per la prima volta dal Cudazzo sul MIR al numero 97 e poi il Traina sugli Speciali di Cronaca Numismatica al numero 26 Note storiche e numismatiche : moneta di ancora dubbia attribuzione, non si sa se attribuirla ad Amedeo VI o VII, di dimensioni veramente minute, di grande rarità e appunto conosciuta solo da pochi anni... Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online1 punto
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Moneta indiscutibilmente originale,con un ritratto di buon stile,hanno fatto un intervento di pulitura molto profonda nei capelli ed orecchio, tutto sommato a parte le numerose zone di corrosione,moneta godibile. A mio parere il rovescio non è di zecca imitativa visto che le corrosioni e i rilievi poco definiti della figura possono stravolgerne la visione e quindi il giudizio sulla zecca di appartenenza. Dovresti cercare di fermare il processo di corrosione,ma bisogna che sia fatto da persona esperta. Saluti Babelone :good: Scusa skuby ma ci siamo accavallati con i post Auguri a tutti1 punto
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Raccolgo l'invito e, dopo l'argento del dollaro, ecco qua una moneta, sempre contemporanea, in un metallo che mi pare non sia ancora stato presentato. 5 Pengo 1943 Autorità emittente: Regno d'Ungheria Valore nominale: 5 pengo Diametro: 36 mm. Peso: 6,15 gr. Metallo: Alluminio Anno di emissione: 1943 Zecca: Budapest Finitura: Proof Non lasciatevi ingannare dalla finitura proof, che fa sembrare la moneta più "preziosa" di quanto non sia. Si tratta, per questa finitura, di un restrike, un riconio della zecca di Budapest, ma la moneta identica a questa, tranne che per la finitura, è stata emessa (ben 2 milioni di pezzi) e ha circolato in Ungheria nel 1943. Il metallo è ALLUMINIO. Dritto: Ritratto in divisa dell'Ammiraglio Miklós Horthy, Reggente del Regno d'Ungheria (1920-1944), di cui la moneta celebra il 75° compleanno. Rovescio: Stemma coronato dell'Ungheria sorretto da due angeli. In esergo valore e marchio di zecca (BP). La particolarità di questa moneta risiede anche nel fatto che un soggetto identico (tranne, ovviamente, per il riferimento al 75° compleanno dell'Ammiraglio) era stato utilizzato per la moneta da 5 pengo nel 1938 (solo specimen) e 1939 (tiratura 408.000 pezzi). Una moneta dello stesso diametro, ma di peso ben superiore, 25 grammi, invece che poco più di 6. Perché quella moneta era in argento...di bassa lega (.640) ma pur sempre argento. Ma nel 1943 la guerra mondiale era al suo culmine, e anche l'Ungheria, come tanti altri paesi, dovette rinunciare alle coniazioni in metalli pregiati, ripiegando sui più umili. Lo avevano già fatto Germania e Francia, lo faranno nello stesso anno gli Stati Uniti col centesimo in ferro, altri, proprio nel 1943, smetteranno del tutto di coniare monete. E' il caso dell'Italia che, quando riprenderà le coniazioni, userà anch'essa l'alluminio :) La provenienza della moneta è la stessa della banconota da 1.000 franchi postata in apertura di discussione, l'ultimo Veronafil. A Riccione, a fine agosto, avevo invece acquistato la sorella ricca, la moneta in argento del 1939, ma avendo già postato la mia moneta d'argento contemporanea, non posso più proporvela qui :rolleyes: petronius oo)1 punto
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Mi pare di no, direi che tutto sia nella norma. Questo "secondo esemplare" è la stessa moneta recentemente passata all'asta Ponterio dello scorso agosto. Classificazione NGC MS-63, con realizzo di 8500 $, per il "mercato europeo" sono spariti confezione e classificazione MADE IN USA: Esatto, esistono due coni del rovescio, e l'evoluzione del difetto (frattura) in corrispondenza della firma al diritto, fa capire che il primo conio del rovescio sia quello con le "nuvole grosse", tra l'altro più curato in generale, mentre il secondo è quello con le "nuvole sottili", i cui esemplari presentano la deturpazione della firma più accentuata. Questa la moneta passata da Kunker qualche mese fa di cui si è già parlato: Ciao, RCAMIL.1 punto
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Passiamo adesso ad un'altra bella monetina...ero indeciso quale acquisto più bello in argento postare per la sezione 1500-1800 e alla fine ho optato per questo che segue, anche perchè è un tondello che ha un racconto storico curioso ed interessante Autorità emittente: Ferdinando II de' Medici (Granduca 1621-1670) Granducato di Toscana monetazione per Livorno Valore nominale: luigino Peso: 1,78/2,25 gr Diametro: 19/20 mm Metallo: argento Descrizione del dritto: testa del Granduca rivolta a dx con corona dentata e capelli lunghi, sul giro FERDINAND . II . MA . D . E . V . Descrizione del rovescio: scudo con 3 gigli dentro un cerchio e sormontato da una corona, tra le punte della corona . 1662 . , sul giro SOLIDEOVITR . HON .ETG N.b.: esistono numerosissime varianti di legenda sia al D/ che al R/ Descrizione del taglio: liscio Provenienza : asta Crippa Cronos 7 Catalogazione : MIR 60/5 (NC) Note storiche e numismatiche: questa moneta fu coniata dalla zecca di Firenze per Livorno sulla falsa riga del luigino francese e utilizzata nei mercati del Levante. Il Luigino arrivò nell'impero ottomano ed ebbe un successo particolare in Turchia dove era pratica comune delle donne utilizzare questi tondelli per bracciali orecchini collane e qualsiasi tipo di ornamento. Aumento a tal punto la richiesta che questa moneta divento una vera e propria merce e molti signorotti iniziarono a coniare privatamente contraffazioni del luigino con titolatura più bassa presso zecche minori per poi portarli in Turchia dove venivano pagati più del loro valore monetale, tutto ciò creò un vero e proprio squilibrio monetario tanto che fu smessa la coniazione del luigino. Molto interessante a tal proposito è anche questa discussione sul nostro forum http://www.lamoneta.it/topic/106212-luigino-per-livorno/1 punto
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Buongiorno a tutti gli amici Lamonetiani, ho trovato questa serie di gettoni di un ristorante a Roma. Trovo sempre materiale fuori dal mio ambito collezionistico !!! Cosa ne pensate ?1 punto
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