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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/14/13 in tutte le aree
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Non mi pare che sia stato già segnalato.. C'è un mitico racconto di Paperino, scritto e disegnato dall' "uomo dei paperi" Carl Barks nel mese di novembre 1944. Il titolo originale è "Ten Cents' Worth of Trouble" in italiano è stato tradotto più liberamente in "Paperino numismatico". Veramente comico !! Si parla di una moneta da 10 centesimi del 1848, il cui valore dichiarato è di 500 $ (del 1944 !!). Vi posto la prima pagina4 punti
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La storia è ambientata più di vent'anni fa. Quando c'erano ancora le lire, la crisi era affare d'altri paesi e tutto, almeno agli occhi di un ragazzino che iniziava a diventare adolescente, sembrava andar bene. Il posto è una città del Veneto, Padova. Prima dell'avvento dei tram, dei blocchi del traffico, delle zone blu... quando ancora al sabato pomeriggio si poteva andare a fare una passeggiata in centro storico dopo averci parcheggiato l'auto. E le vicende di questa storia accaddero proprio di sabato pomeriggio. Un nebbioso e grigio sabato pomeriggio di fine novembre. Il ragazzino in questione, dopo qualche anno alle prese con francobolli del Regno e buste affrancate della Luogotenenza, inizio a restare affascinato da quei piccoli tondelli irregolari e antichi che di tanto in tanto gli capitava di vedere quando andava per mercatini con il padre, interessato a monete decisamente più moderne. Il ragazzino è lo stesso che, fin da quand'era bambino, sognava di fare l'archeologo, l'esploratore di antiche civiltà e vestigia d'altri tempi... quel ragazzino-bambino capace di perdersi per ore e ore a trotterellare tra gli scavi di Aquileia o restar seduto pomeriggi interi sotto la vigna dei nonni a leggere un libro complesso ma affascinante: "Civiltà sepolte". Sta di fatto che quel benedetto sabato pomeriggio, passeggiando per il centro vicino alla libreria Feltrinelli, il ragazzino notò la vetrina di un piccolo negozietto, che pochi anni più tardi sparì per far posto a un bar. Un negozietto d'altri tempi, con una vetrina modesta, senza grossi accorgimenti, ma con qualche vassoio di monete... antiche! romane imperiali e repubblicane e qualche pezzo greco. Ognuna ben riposta sulla sua casellina foderata di velluto e accompagnata da un cartellino ora bianco, ora color crema, ora grigio. Tutti battuti a macchina da scrivere e con dei simboletti a matita agli angoli in basso. Il ragazzino chiese di entrare, così, solo per dare un'occhiata. E aperta quella porta, si aprì un mondo. Dietro a un semplice bancone c'era un signore, un vecchietto ottuagenario tutto curvo che accolse i due visitatori. Senza saper bene cosa cercare, cosa voler vedere, il ragazzino, un po' imbarazzato, chiese di poter vedere uno dei vassoi che c'erano in vetrina. Quanto ben di Dio! Denari d'argento repubblicani, antoniniani imperiali, famiglie romane dai nomi sconosciuti e imperatori di vaga memoria scolastica... Gens Memmia, Augusto, Costantino, Gordiano III, Traiano e poi... quel nome... Cesare. Ma proprio Lui? Giulio Cesare? Sì, proprio lui. Gli occhi del ragazzino brillarono e in quel momento capì che i francobolli erano stati solamente "un allenamento", un predisporsi a collezionare. Quel giorno chiacchierarono a lungo, di storia, di numismatica, di monete, di libri per classificarle, di cosa bisognava sapere e leggere, di monete false e di monete vere e il giro in centro del sabato, appena iniziato, finì lì visto che quando uscirono era già ora di rincasare e con in tasca una moneta: quel piccolo denaro d'argento di Cesare con l'elefante. E la storia di Natale, vi chiederete voi? Natale venne più o meno un mese dopo e quella mattina, sotto l'albero, il ragazzino si trovò il vassoio che aveva visto quel pomeriggio in negozio... con tutte le monete che aveva guardato e i loro strani cartellini ingialliti e vecchi. Oggi, a distanza di quasi 25 anni, riprendere in mano quelle monete e guardare quei cartellini ritornano alla mente i ricordi di quel giorno e di quel negozietto che non esiste più e che sparì poco dopo quel giorno.2 punti
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Perchè i gigliati dell'epoca erano il vanto economico del Regno di Napoli, era come il dollaro o euro di oggi, era la valuta d'argento preferita dai paesi del mediterraneo e di mezza Europa, ecco perchè ci ritroviamo oggi molti di questi imitati da altre zecche. Con tutto quel macello in giro di monete in biglione con un valore puramente nominale, il gigliato era considerato per via della bontà del metallo in esso contenuto, tra le valute più affidabili. Abbiamo qualche raro caso di siglatura per quelli postumi, la motivazione non la possiamo certo sapere, ma la stragrande maggioranza dei gigliati post 1343 non ha sigle. Più sono rozzi di stile (vedi immagini ingrossate, tozze e deformate) e più si distaccano dal 1343, meno sono rozzi e più si accostano al 1343. E ciò ha anche una motivazione tecnica legata ai canoni artistici dell'epoca, la mia non è una teoria campata in aria. ;) Poi abbiamo anche qualche "grande rarità grossolana" come quella che anni ed anni fà mi passò tra le mani come gigliato postumo di Roberto da 35mila lire (all'epoca era tanto per un gigliato BB) ..... ma che in realtà c'era scritto ...... Carol(us) Tert(is) ..... :blum: Anche in quel caso, ....... son ragazzi!2 punti
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Oltre che farci spendere di più, perchè ci sembra di non spendere, le Carte di Credito ci costano parecchi soldini "reali" ad ogni operazione, saranno comode ma io mi sono sempre chiesta perchè avrei dovuto regalare tutti quei soldi alle Banche/Istituti di Credito e non ho mai preso nessuna Carta a parte una Posta pay per abbinarla a Pay Pal. Se voglio comprarmi qualcosa di costoso aspetto di avere i soldi in contanti o disponibili sul conto ed al massimo uso il bancomat. Ciao, Giò2 punti
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Bella serata con amici a parlare di monete e della numismatica, un gruppo ormai cementato che spazia dal giovane al meno giovane, dall'appassionato del regno a quello delle classiche, il forum diventa circolo reale e aggancia e unisce le varie anime della numismatica presenti ed esistenti. Alla prossima e comunque sempre presenti ogni domenica mattina al Cordusio, Mario2 punti
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Oggi voglio dilettarmi con voi tutti segnalandovi una particolarità araldica (refuso?) presente su una piastra del 1795 di Ferdinando IV. Ho controllato diversi esemplari coevi presenti nel mio archivio e devo confessarmi che questo è l'unico con tale errore, come mai così raro? Se ne saranno accorti subito e dopo essere stati bacchettati avranno raddrizzato il tiro? L'immagine qui postata è stata messa a nostra disposizione da un mio gentile amico. Mi sembrava un po' eccessivo scrivere uno dei miei soliti articoli e per questo ho voluto postarlo ora, prendete e godetene tutti! Osservate bene la predisposizione dei tre gigli d'oro centrali dei Borbone-Angiò che sovrasta i diversi quarti dello stemma. Eppure è una cosa che è sempre sotto gli occhi di tutti, come sia stato possibile non rendersi conto subito di eventuali inversioni in altri esemplari? Lo stemma con i tre gigli d'oro dei Borbone-Angiò è istituzionalmente effigiato con i due gigli superiori allineati orizzontalmente ed uno in basso. Qui invece è tutto il contrario, ho controllato anche le piastre di altri periodi di altri sovrani ed vari nominali e sembra che tutto sia in regola, questo esemplare invece no, io penso che questa variante debba essere inserita nella prossima edizione del Gigante, non credete? :help: :good: fatemi sapere che ne pensate e soprattutto, se avete notato altre monete napoletane simili. Ed ora ..................... SCOMMENTO CHE SENZA NEMMENO FARVELO DIRE DUE VOLTE VI STATE GIA' PRECIPITANDO A CONTROLLARE LE VOSTRE PIASTRE.......... ahahahah :blum: Di seguito alcuni link di articoli che parlano di araldica nella numismatica borbonica e qualche immagine di rovesci di piastre coeve per far rendere conto a chi ci segue dell'inversione araldica borbonica. Buona ricerca a tutti! http://www.ilportaledelsud.org/monete_napoletane.htm http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1922b.pdf1 punto
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Só bene che non é il miglior esemplare che avete visto di questo tipologia di tondello, ma é pur sempre un millesimo raro, e per la conservazione io direi che pur sempre abbastanza gradevole il ritratto del re se si esclude il lobo dell'orecchio e tutto visibile cosi come la leggenda mentre il contorno delle 13 alle 17 é molto consumato. Il dritto e anche lui nella parte del contorno alla stessa posizione del drito molto consumato, mentre per quanto riguarda una parte della corona é consumata ma il resto e ben visibile. Ora sesondo voi si tratta di un bb o un qbb?1 punto
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Avendo avuto un evento molto spiacevole nella mia vita (mio padre è colpito da una sindrome gravemente invalidante e del tutto incurabile), ho deciso di mettere in atto un'idea che mi frulla in testa da un po: pubblicare un libro il cui ricavato vada interamente (detratte le spese) in beneficenza per lo studio della patologia in questione (locked-in syndrome) L'idea è molto semplice: pubblicare una specie di stupidario medico/farmacistico con tutte le frasi divertenti sentite in ospedale, farmacia, laboratorio, ambulatorio, segreteria... rigorosamente anonime. Prescidendo dall'eventuale successo/ flop tragico del suddetto libro... non ho la minima idea di come muovermi per realizzare questo mio progetto. Sono agli albori nella preparazione e nella raccolta del materiale, ma prima di lanciare un appello a tutti quanti i miei colleghi e/o amici volevo sapere se la cosa è fattibile o meno. Qualcuno di voi riesce a darmi qualche dritta ? Vi ringrazio tutti in anticipo Guido1 punto
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@Eldorado veramente spettacolare questa medaglia, lo hai fatto di proposito a presentarla proprio a me che ho scelto di abitare a 200 mt dal palazzo che essa rappresenta e sono un appassionato di tecnica e storia delle ferrovie con una discreta collezione di locomotive a vapore scala HO!? Ma tornando alla medaglia colpisce il ricco simbolismo, ce n'è per tutti i gusti e se ne potrebbe discutere a lungo. Grazie per questo omaggio di benvenuto, veramente molto gradito.1 punto
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Continuerei con il portavoce del messaggio simbolista, LA FENICE. Zecca di Mirandola. Alessandro II Pico della Mirandola duca di Mirandola e del Sacro Romano Impero (1637-1691) . Ducatone. AR 31,30 g. – ø 45,9 mm. ä ALEX ä PICVS ä DVX ä MIRA ä II ä Busto corazzato e con mantello cadente sul tronco a destra; sullo spallaccio, testa leonina. Rv. ä REDIVIVVS ä PROSILI ä T IDEM ä La Fenice, ad ali spiegate, sorge dalle fiamme e guarda verso il sole che la illumina dall’alto. Asse a 90°. CNI 26. Bellesia pag. 301, 7/B. MIR 590. Ravegnani M 2 (R/4). Davenport 4020 Alessandro II succede nel 1637 per via illegittima al nonno Alessandro I, sotto la reggenza della madre Maria Cybo, e resta sul trono per oltre 53 anni. Nel 1641 ottiene dall’imperatore Ferdinando III la conferma delle investiture e nel 1669 prende parte, in qualità di Maestro di Campo delle armate pontificie, alla sfortunata guerra di Candia. Il suo lungo regno fu caratterizzato da leggi moderne, da importanti costruzioni che abbellirono Mirandola e da uno spirito particolarmente aperto nei confronti delle arti, che culminò nell’ apertura della galleria d’arte e della famosa biblioteca. Questo meraviglioso ducatone raffigura al rovescio la Fenice, l’uccello che visse per 500 anni per essere poi bruciato dal sole e riemergere redivivo dalle proprie ceneri. L’ immagine incarna l’idea d’immortalità che Alessandro II aveva del casato dei Pico. Di questa bellissima e prestigiosa moneta, sicuramente una delle più belle monete del Seicento italiano, si conoscono pochissimi esemplari.1 punto
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La precisazione di Adolfo Modesti è autorevolissima e anche a mio giudizio non esistono dubbi che si tratti di medaglia originale. Guardando il catalogo del forum, si può notare la differenza di patina tra coni originali e riconi Mazio; aggiungo che nei riconi tardi è presente al rovescio una piccola frattura in esergo.1 punto
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Benvenuto Carlo, se hai letto un po questa sezione del forum, avrai notato che ci sono tanti appassionati della nostra storia, a volte veri e propri esperti e studiosi. Se vorrai partecipare alle discussioni, chiedere, approfondire trovando la massima disponibilità sei nel posto giusto. Ciò vale naturalmente per tutto il forum lamoneta.it se hai interessi che vanno oltre il Regno di Napoli /delle Due Sicilie Ciao1 punto
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http://www.lamoneta.it/topic/115545-ultimi-arrivi-che-ne-dite/ Molte coniazioni del regno di Ferdinando IV hanno ben visibile questo punto......anche nella monetazione in argento.1 punto
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Mi sa che hai ragione guarda questa foto: questo tracciato da me dovrebbe essere la continuazione della mancanza del metallo1 punto
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Se fosse un colpo ad aver generato quella crepa, avrebbe provocato molto più danno anche nelle zone circostanti, alzando il metallo nelle zone vicine. La crepa sembrerebbe più una mancanza di metallo, anche io ne ho diverse con questo difetto e mi sento di dire che sia dovuto a questo.1 punto
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Non ce l'ho fatta ad aspettare altre "sottoscrizioni".... Scusa ma non ce l'ho fatta a resistere!!! L'occasione era troppo GHIOTTA :rofl: :rofl: :rofl: Amici come sempre? :good:1 punto
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Ciao, intanto ti indico tre produttori che sicuramente conoscerai. I link sono già diretti sulla sezione banconote: 1)http://www.leuchtturm.com/epages/leuchtturm_eu.sf/en_IT/?ObjectPath=/Shops/leuchtturm_eu/Categories/DE/DE_2414 2)http://www.abafil.com/index.php?main_page=index&cPath=35&zenid=8ilmua3qnsa2im8hf46fonldm1 3)http://www.masterphil.it/category/31-cartamoneta.aspx1 punto
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E vabbè son ragazzi!! Poi c'è dire che molte volte i punzoni di alcune medaglie potevano essere riutilizzati per approntare conii ex novo di medaglie successive. Le tipologie del 1848 e 1854 appena postate da te ne sono un chiaro esempio. La medaglia del 1854 non è un'emissione privata ma ufficiale a tutti gli effetti, nessuno a Napoli si sarebbe sognato di battere medaglie con le effigi del re (D.G) e del papa senza un permesso scritto. Fermo restando che il punzone delle due effigi accollate sia opera di Scipione Catenacci, non possiamo certo affermare che tutta l'oera sia dello stesso incisore. I conii venivano firmati/siglati dall'artista che metteva le mani sull'acciaio, e questo è un concetto fondamentale per le attribuzioni delle partenità delle medaglie, ricordiamolo sempre. Perchè la medaglia "del calcografico" del 1854 non porta alcuna firma? Perchè quasi certamente gli artisti che fecero i conii erano più di uno e magari lo stesso Scipione Catenacci non vi ha mai messo le mani sopra (a parte, ripeto, il punzone delle due effigi accollate). ............ @@paulby1 punto
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Ecco un piccolo "ASSAGGIO" delle monete.... <iframe src="https://docs.zoho.com/embed/c5ygl17dc445902f140318ab226e41275e102" scrolling="no" width="800" height="520" frameborder="0"></iframe>1 punto
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Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, del XVIII sec.(seconda metà),di produzione romana.- D/ Madonna e Gesù Bambino, in cornice, con raggi, soretti da due angeli, esergo: (S.M B.C.?),iL quadro rappresenta la Madonna (Madre) del Buon Consiglio, che si venera nel Santuario di Genazzano (Roma), la leggenda racconta che il quadro provenga da Sciutari (Albania) dopo l'arrivo dei turchi, l'attuale edificio del Santuario è stato edificato nella seconda metà del XVII sec.- R/ IL SS. Crocifisso di Genazzano, scritta: SS.CRVCI - F.D. - GE-NAZZAN[O], che si venera nell'omonimo Santuario.Bella medaglietta ricordo per i pellegrini e devoti che visitarono il Santuario. Ciao Borgho.1 punto
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Sai che vi ho promesso un film del Cordusio, quest 'anno per disgrazie che mi sono accadute e saltato, ma l'anno prossimo in estate (la probabilità di aver una bella giornata e maggiore) faro un salto. promesso.1 punto
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ho chiesto le foto per avere una conferma in più, anche se non ci sono dubbi come hai scritto, però, visto che il fert in contorno è quello che riesce sempre una schifezza nei falsi, lo si confronta con un fert di una moneta originale per dare anche qualche certezza in più anche all'utente che ha aperto la discussione. E potrebbe servire anche a un neofita se per caso dovesse leggere questa discussione per avere un dato in più per imparare qualcosa sui falsi di questa tipologia :D1 punto
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Cosi' potrai dormire tranquillo.... :whome: http://www.acsearch.info/record.html?id=6678841 punto
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Buona giornata E' proprio come dice @@Parpajola, poi ci vuol poco per dimenticare i problemi lavorativi (almeno gran parte); qualche amico con il quale si condivide una passione, un tavolo dove metterci sotto le gambe, qualche cosa di buono da mangiare e da bere....ed il gioco è fatto. :good: Da Farinella, poi, ci si trova tutto sommato bene; è comodo, onesto nei prezzi (considerando anche la location), si parla con tranquillità. Unico neo è la lunghezza del tavolo (lo so che quando si è in tanti non c'è alternativa) che non consente l'interazione di chi sta ad un capo del tavolo con chi sta all'altro ... bisogna fare i giretti :pardon: Per chi non è potuto venire: @@snam @@gab72 @@davide1978 .... coraggio, non disperatevi, ci sarà la cena post natalizia :blum: saluti luciano1 punto
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Ciao Giampiero! Verissimo :dirol: Mi dai l'opportunità per aggiornare il costo del passaggio in gondola da una riva all'altra del Canal Grande; mi è stato detto che ora è 0,75 centesimi. Saluti luciano1 punto
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Ciao Luciano Qui http://www.lamoneta.it/topic/97363-gettone-ponte-de-ferro/?hl=%2Bponte+%2Bferro era stata aperta una discussione proprio dedicata a questo ponte nella quale avevi avuto modo di ricordare alcuni aneddoti legati ad esso. Cordialmente Giampiero1 punto
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concordo anch'io con l'iniziativa... quando sarà magari si potrà iniziare a parlare anche di cartoline coeve, post e riproduzioni o magari anche di "finte viaggiate".....1 punto
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Oggi voglio segnalare una cosa che rende particolarmente felici noi collezionisti di medaglie napoletane. Un mio caro e giovane amico ha aperto un negozio di numismatica in Lombardia, e guardate cosa ha messo in vetrina? La presa di Capri del 1808 e il testo Il Medagliere. Medaglia simbolo della numismatica napoletana. Non si esclude che prossimamente i clienti di questo negozio possano trovare anche qualche bella medaglia. Per una questione di correttezza ho dovuto tagliare il nome del nogozio per una questione di correttezza nei confronti di altri amici negozianti e periti. @@Michelangelo2 @@picchio @@gionni980 @@giangi_75it @@providentiaoptimiprincipis @@incuso1 punto
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Ciao Ale è sempre un piacere sfogliare le pagine dei tuoi ritrovamenti, ed è bellissimo vederti sempre più spesso di nuovo tra di noi. :good: :good: :good: :good: :good: :good:1 punto
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Per il puntino sotto l'orecchio mi sembra giusto coinvolgere nella risposta gli amici @@Giuseppe e @@Rex Neap :hi:1 punto
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Perchè allora non ricordare alcune medaglie del Pontefice coniate durante il suo esilio, con questo articolo del Dr. Russo e messo a disposizione da @@francesco77 su sito "http://www.ilportaledelsud.org/"? http://www.ilportaledelsud.org/medaglie_pio_ix.pdf1 punto
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Complimenti di cuore... ma "psicologicamente" impossibile per me ... neanche se mi nascessero i quattrini in tasca .... :D1 punto
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Esatto, mi riferivo a quello.... Col prezzo che ce le fanno pagare sarebbe d'obbligo un cofanetto prestigioso....1 punto
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Si che le trovo e anche tante ... solo che ho uno scanner che fa schifo. Quello buono mi si è fuso l'anno scorso e quello che uso ora non c'è verso di settarlo bene.1 punto
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No, certamente no. Il colore del campo non c'entra nulla col modo di blasonare i dettagli delle figure che lo caricano. Al massimo permette di usare locuzioni che evitano di ripetere colori uguali ---> esempio: il "del campo" nel blasone del componente di Voghera.1 punto
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Pensa che quel negozio di Riviera Ponti Romani anche per me fu il primo in cui entrai... Di anni ne sono passati 33. Il vecchietto era Muschietti (il nome mi sfugge) e mi aveva raccontato di aver partecipato all'impresa della liberazione di Fiume con D'Annunzio. E il fascino di certe monete mi prende ancora come allora... Arka1 punto
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Sei andato benissimo. Io pensavo che avessi pagato sugli 800. Ottimo acquisto veramente. Complimenti1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa, ovale, bronzo/ottone, del XVII sec. (dopo il 1665). D/ S. Tommaso di Villanova, con mitria e abito vescovile(piviale), aureolato, scritta:.S.TO. - MAS.D.V.N. AR. D. VA. P.DE. POV. ,la scritta fa riferimento al titolo di Vescovo di Valencia e protettore dei poveri. Fu canonizzato da papa Alessandro VII nel 1658.- R/ S. Francesco di Sales,aureolato,con le mani incrociate sul petto,spada che lo trafigge al cuore(suo attributo), scritta: .S. FRANC. D. SAL.EPIS. D. GENE., la scritta ci ricorda che fu il vescovo di Ginevra, fu canonizzato il 19 aprile 1665 da papa Alessandro VII. Medaglia molto bella è rara. Ciao Borgho.1 punto
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@@AndCas92 nella prima foto vi sono un due tornesi una moneta con su T2 (due tornesi) del 1898 e un 6 tornesi (tra l'altro raro) del 1799. Potresti postare una foto del dritto e una del rovescio per ogni moneta che forse qualcosina di interessante c'é?1 punto
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Ti ringrazio hermy. Penso proprio che ci sarò anch'io (presumo che il giorno migliore sia il sabato, come per la stragrande maggioranza dei convegni organizzati nel weekend) e porterò con me la mia dolce metà, vittima predestinata delle mie peregrinazioni numismatiche. Tra l'altro, ho visto che la location è a due passi dalla Stazione ferroviaria e dal centro di Modena, città in cui mi sono sempre trovato benissimo, sia per la cordialità degli abitanti, sia per la bontà della cucina!1 punto
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Mi dispiace lasciar cadere questa discussione, credo che possa avere delle potenzialità e che rappresenti bene il periodo storico di questa sezione. Non solo le monete, ma sicuramente anche le medaglie con le loro rappresentazioni ci presentano una realtà storica, il nostro passato, a volte difficile da comprendere. Un esempio spesso citato da noi è il periodo della peste del 1629 - 1630 di Milano ricordato nei Promessi Sposi ; molti hanno parlato delle monete citate nei Promessi Sposi, anche qui sul forum abbiamo una discussione simile in quelli importanti, in tutti questi contributi viene mostrata una medaglia del 1630 emessa a ricordo di quei tragici avvenimenti, Filippo III, in argento, con al rovescio una magistrale veduta della città davanti alla quale sono distesi i corpi ignudi ; in alto per dare sacralità e simbolismo alla scena un angelo sulle nubi con spada fiammeggiante che protegge e sovrasta la città. Un esempio che rappresenta, mostra a livello figurativo e che ricorda l'avvenimento, questi sono gli esempi in cui medaglie e monete ci ricordano la storia e diventano in alcuni casi testimonianza simbolica. Da Asta Cronos 6, 2012, lotto 355.1 punto
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ciao a tutti,riprendo la discussione inserendo due foto fatte a luce naturale che fan risaltare i fondi(a discapito del lustro)...per far notare che non son spazzolati ma son semplicemente le striature di conio sui fondi.1 punto
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Gran ducato di Toscana Cosimo III de’ Medici (1670-1723) 1 tipo Tollero 1698 Firenze per Livorno Argento grammi 26,927 D/ COSMVS• III• MAG• DVX• ETRVRIAE• VI busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; sotto, nel giro •1698• Rv: ET PATET ❀ ET FAVET ❀ veduta del porto di Livorno, variata, con il faro senza nave alla fonda. Contorno liscio ↓ Moneta molto rara, forse rarissima. Christie's Milano asta 2532 n. 1560 30/11/11 Riferimenti, MIR 64/13, Di Giulio 139A, CNI manca, Galeotti XLV/33, Davenport 4215, Ravegnani Morosini 13 2 tipo Tollero 1698 Firenze per Livorno Argento grammi 26,832 D/ COSMVS• III• D• G• MAG• DVX• ETRVRIAE• VI• busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; sotto, nel giro •1698• Rv: ET PATET • ET FAVET • veduta del porto di Livorno con vascello innanzi al faro, tipo consueto. Contorno liscio ↓ Moneta Rara Nomisma San Marino Asta 45 n. 0680 – 18/6/12 Ex Christie's 2532, Milano 28.11.2011, n. 1558 Riferimenti: MIR 64/13, Di Giulio 139, CNI 53, Galeotti XLV/29, Davenport 4215, Ravegnani Morosini 13 Il primo tipo si tratta di una variante molto rara, che Dabbene ha postato senza evidenziarne la peculiarità principale, la mancanza di D(ei) G(ratia) nella legenda, a questo diritto è associato per il 1697 e 1698 alla variante con il porto senza i velieri alla fonda in primo piano. La moneta per il 1698 era inedita alla stampa del XI volume del CNI Toscana (1929). Il CNI riporta tre conii per il tipo con D.G. presenti nella collezione Reale (CNI 52-54). Il Arrigo Galeotti nell’opera “Le Monete del GranDucato di Toscana”, l’anno successivo (1930) presenta cinque conii, tutti presenti nella collezione dell’autore, cui tre con DG e due senza (XLV, 29-31 e XLV 32-33) con piccole varianti di interpunzone sebbene i nn. 29 e 30 hanno la medesima descrizione. L’ottimo Andrea Pucci (“le monete della zecca di Firenze, epoca medicea; Cosimo III – Gian Gastone 1670-1737” 2008) nella Sua pubblicazione riporta un’emissione di 218.875 pezzi per il Tollero 1698, con tre tipi DG (67, 67b e 67c) ed un tipo descritto senza vascelli e senza DG al riferimento 67d, il che rafforza il mio pensiero : dei due conii del Galeotti in realtà si tratterebbero di uno solo e l’ imprecisa incisione di alcuni interpunzoni possa aver generato l’equivoco di due conii differenti. Lavori più generici quali MIR Toscana Zecche minori, Davenport e Ravegnani Morosini non specificano la differenza tra i conii. In vecchi cataloghi di collezioni di monete toscane quali: Levi 1902, Martinori 1913, Ruchat 1921, Vaccari 1924, Del Vivo 1930, Signorelli 1955 sono presenti esemplari del 1698 ma non ci sono elementi per classificare di quale tipologia si tratti. Per i maniaci della conservazione, aggiungo che, a discapito dell'elevata emissione questo anno si trova assai raramente in conservazione prossima allo splendido per tutti e due i tipi, con e senza DG o se preferiamo con o senza vascelli alla fonda innanzi al faro.1 punto
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Ponte della moneta o Ponte del "Quartarolo" (che era il tipo di moneta che serviva per pagare il pedaggio). Altro anedotto: A quei tempi, oltre a pagare un pedaggio per usare il ponte, ci si poteva servire del servizio che i gondolieri offrivano, per passare da una riva all'altra del Canal Grande. In quell'epoca c'erano oltre 20 "traghetti" disseminati ed intervallati sulle rive del Canal Grande e.......udite, udite, oggi ne sopravvivono 7; a turno i gondolieri svolgono questo servizio a favore della cittadinanza e spesso al remo si alternano campioni delle edizioni della Regata Storica, come i cugini Vignotto o Giampaolo D'Este...il costo della corsa? €. 0,50...proprio cinquanta centesimi. :clapping: Ho solo il sospetto che per i "foresti", il costo non sia questo, ma e' una mia illazione :blum: luciano1 punto
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