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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/09/13 in tutte le aree
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Resto allibito.... Se io vendo una moneta falsa per autentica rischio di tutto e di più; se a farlo è lo Stato va tutto bene. Esempio di come "operano": vi erano un paio di orologi in oro "di marca" ma a ben leggere la descrizione si notava che avevano scritto "orologio con scritta ROLEX", che vuol dire tutto e niente (ma a buon intenditor...) Le monete venivano presentate come MONETE ANTICHE, dicitura assolutamente fuorviante in quanto COPIE MODERNE di monete antiche. Come faccio a saperlo ? Perché mi sono recato di persona all'asta, sperando (e credendo, inizialmente) fossero autentiche e invece, appena me le hanno mostrate si è sentito un rumore, come due biglie che cadevano a terra rimbalzando: indovinate cos'erano ? :) anche qui, a buon intenditor, poche parole Ho subito informato il personale dell'IVG che si trattava di riproduzioni, ma credo che già lo sapessero (da quanto ho compreso, leggendo fra le righe, si trattava di un sequestro effettuato a qualche zecca clandestina); mi aspettavo che al momento dell'asta il battitore lo sottolineasse invece.... :( Il lotto era ben più consistente di quanto si potesse apprendere dalle fotografie messe sul loro sito e dalla descrizione assolutamente scarna; posso però dirvi che l'argento era di scarsa qualità, falsi pacchiani, ma alcuni pezzi in oro......ahi ahi ahi Assimilato il brutto colpo di aver perso 2 giorni lavorativi e di essermi "sparato" quasi 700 km, ho comunque provato a togliere dal mercato quei pezzi (che sicuramente vedremo in qualche asta) per poterli studiare con calma e per identificare eventuali altri esemplari provenienti dalla stessa "fonte" ma non c'è stato nulla da fare, ha fatto oltre il suo valore. A questo punto posso solo accontentarmi delle immagini salvate dal loro sito ed informare le nostre associazioni di categoria, italiane ed estere, nella speranza che questo possa evitare problemi a chiunque, commercianti o collezionisti.8 punti
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Domenica pomeriggio, tranquillo a casa; mi sono già allenato con gli amici in Liguria (per un milanese è l'Eldorado). Riempita la macchina di focaccia, trofie e pesto.... torno nella nebbia padana. Entro a casa e con mera sorpresa sento le note del concerto di capodanno di qualche anno fa. Mia figlia minore mi viene incontro: "Papà ! senti che bella questa musica ... (Johann Strauss figlio An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) op. 314) ... ma quella dopo mette proprio allegria". temevo già il peggio, tutti i concerti di capodanno si concludono alla stessa maniera ... . "Senti, troppo bella";come da programma, la Radetzky-Marsch. "Mavi ma tu sai cosa è ?", pleonastico avevo la certezza della risposta. "No !, Perchè ?" Appunto, ma cosa insegnano a scuola ? Europa unita, non discuto, integrazione ... perfetto, una sola bandiera (già qui ho qualche difficoltà) ma la storia non si cancella, quello che è stato resta per sempre. Allora io posto il 5 lire del Governo Provvisorio di Lombardia, dell'effimero anelito di ribellione milanese e lombardo dei moti insurrezionali del 1848-1849 e non batto le mani quando sento la marcia Radetzky, non plaudo al ritorno dello straniero.3 punti
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Grazie del pensiero ma niente premi di alcun genere, grazie..... Già in tanti "mi amano", venissi anche premiato farei la fine di Giulio Cesare3 punti
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In occasione del suo 90o compleanno, un commemorativo 2008 5-rand colpito dal Sud Africa in onore di Nelson Mandela. Ex Presidente sudafricano Mandela—spesso chiamato "Madiba" all'interno del suo paese—era nato il 18 luglio 1918 e morto oggi, 5 dicembre 2013, all'età di 95 anni. v. ----------------------------------------------------- On the occasion of his 90th birthday, a commemorative 2008 5-rand struck by South Africa in honor of Nelson Mandela. Former South African president Mandela—often called “Madiba” within his own country—was born 18 July 1918 and died today, 5 December 2013, at age 95. v.2 punti
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..................bisogna rifare " mente locale" alla discussione ........lasciata in sospeso......... Per questo trascrivo da " Numistoria" questo trafiletto che mi sembra chiaro che spiega specialmente ai neofiti, cosa dobbiamo cercare: "Dall’inizio dell’800 in molti luoghi dell’America Latina divenne di uso comune frazionare le monete coloniali da 8 reales per usare i pezzi come spiccioli. Quando la moneta da 8 reales veniva spezzata a metà il valore di ognuno dei suoi pezzi era di 4 reales, ovvero di ½ dollaro (50 centesimi). Invece quando la moneta veniva divisa in quattro si ottenevano dei pezzi da 2 reales ciascuno (¼ di dollaro, 25 centesimi). Ma capitava che si andasse anche oltre: quando la moneta da 8 reales veniva spezzata in otto pezzi, si ottenevano spiccioli equivalenti ad ⅛ di dollaro, ovvero a 12,5 centesimi. Questi frazionamenti avvennero in molti luogi, tra cui Messico, Paraguay, Porto Rico, Dominica, Grenada, Guadalupa, Montserrat, isola di Tortola (Isole Vergini Britanniche), isola di Curaçao (Antille Olandesi), St. Kitts e Nevis, Santa Lucia, Trinidad e Tobago; molto spesso le frazioni ottenute venivano contromarcate. Si conoscono anche monete coloniali spagnole spezzate in Africa, in particolar modo in Sierra Leone. In alcune isole dei Caraibi le monete da 8 reales venivano frazionate anche in tre, cinque o sei pezzi. Negli Stati Uniti l’ottava parte del dollaro (un real) era popolarmente indicata con il termine bit; ancora oggi per indicare il quarto di dollaro si utilizza anche l’espressione two bits. Da segnalare che anche le isole Hawaii, quando erano ancora indipendenti, emisero monete da ⅛ di dollaro.2 punti
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Varesi wrote: Grazie del pensiero ma niente premi di alcun genere, grazie..... Già in tanti "mi amano", venissi anche premiato farei la fine di Giulio Cesare Stai a guardare...! per 43 o 44 coltellate al massimo,.. cosa vuoi che sia...! :good:2 punti
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La monetazione dei Gonzaga è una straordinaria sfilata di messaggi più o meno subliminali, spesso di tema politico, ma a volte queste imprese veicolavano messaggi di tutt'altro genere, come ad esempio l'impresa del ramarro impressa sul rovescio del rarissimo mezzo testone di Federico II Gonzaga: http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FMM/23 QVOD •HVIC •DEEST •ME •TORQVET, ossia ciò che manca a lui (il ramarro) tormenta me, con riferimento al sangue caldo, assente nel rettile ma presente, anche troppo, nel marchese (poi duca) di Mantova. Fonte Cataloghi Online2 punti
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Di cose belle i nostri amici Jagd e Corsodinazione ce ne hanno fatte vedere molte!.. la loro Terra .. sembra il sacco di Babbo Natale!... ci si aspetta sempre qualcosa di "speciale".... per questo li ringraziamo... :good:2 punti
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Buongiorno a voi, sapendo come non sia semplice, soprattutto per chi non sia un "addetto ai lavori", recuperare copia della Guida delle zecche (consentitemi di continuare a chiamare così Le zecche italiane fino all'unità) e sperando di fare cosa gradita, allego qui di seguito il testo della scheda di M. Bazzini relativa alla voce 'Lodi' in L. Travaini, Le zecche italiane fino all'unità, tomo I, pp. 732-784. Nella parte relativa alla bibliografia, ho messo per intero i testi che sul libro a stampa sono invece abbreviati. Buona lettura, Teofrasto PS se mi è sfuggito qualcosa nella biblio, avvisatemi Lodi (Lombardia) [v. Piacenza] M. Bazzini Secondo Murari [1985] il periodo di attività dell’officina monetaria di Lodi si porrebbe tra il 1239-40 ed il 1250 circa, cioè dall’epoca della concessione del diritto di zecca a tutto il restante periodo di Federico II. Murari accetta quanto segnalato da precedenti autori riguardo al presunto ius monetandi che sarebbe stato concesso dall’imperatore Federico II ai lodigiani nel 1239, durante un suo passaggio. Tuttavia, del rescritto imperiale già all’inizio del Seicento non vi era più traccia e la sua affermazione va pertanto presa con cautela, nonostante la tradizione storica locale ne ricordi insistentemente l’avvenimento [besana, Caretta 1955a, p. 2]. Va inoltre evidenziata l’incertezza anche per quanto riguarda la data ritenuta generalmente di chiusura della zecca, vale a dire il 1250. Alcuni esemplari di grossi di Lodi sono stati rinvenuti in tre ripostigli [Giovanelli 1812; Gnecchi 1897; Ciani 1897], tutti nascosti dopo il 1254-56 per la presenza in essi di esemplari riferibili al concordato monetario del 1254 [per il quale v. Lorenzelli 1987, con alcune precisazioni in Bazzini 2002]. Questo fatto, unito alla attuale grande rarità delle monete di Lodi, potrebbe essere sintomo di una sporadicità e limitatezza delle emissioni, iniziate e finite nel breve lasso di tempo intercorso tra la morte di Federico II ed il termine del concordato stesso, presumibilmente il 1256, durante quella che de facto fu la signoria del lodigiano Sozzo Vistarini [Caretta 1983, p. 113 ss.]. Besana e Caretta [1955b] ammettono una ulteriore emissione monetaria a nome di Antonio di Fissiraga, signore di Lodi negli anni tra il XIII ed il XIV secolo. L’asserzione si basa su quanto riportato dallo storico lodigiano Alessandro Ciseri, vissuto nel XVIII secolo, in una sua opera, nella quale egli afferma di aver visto personalmente monete del Fissiraga, recanti su di un lato il proprio stemma araldico. La notizia non ha finora trovato ulteriori conferme e non è improbabile una svista dello scrittore settecentesco, che potrebbe anche aver inventato la notizia a scopo adulatorio nei confronti dei discendenti del Fissiraga. Bazzini [2006, p. 381 ss.] ha ipotizzato che, se effettivamente esistenti, tali monete si debbano attribuire non ad Antonio Fissiraga I, ma ad un suo omonimo discendente, quell’Antonio Fissiraga II che per pochi mesi fu signore di Lodi all’inizio del secolo XIV. La notizia contenuta nella cosiddetta ‘lista Camaiani’, redatta nella prima metà del Quattrocento, di «uno grosso da Lodi, che à da uno lato il segno del ducato a questo llo modo di sopra, e dall’altro lato àne uno scudo con mezzo lione di sopra e di sotto con due liste, e vale s. 2 den. 6» [Travaini 2003a, p. 189] fa ipotizzare un ulteriore periodo di attività della zecca lodigiana. La descrizione corrisponde a quella del grosso di Giovanni da Vignate avente al dritto lo scudo con leone e fasce e al rovescio i santi Bassiano e Antonino [CNI IX, p. 564, nn. 1-5, tav. xxxvii, n. 7]. Il da Vignate fu signore di Lodi tra il 1403 ed il 1416 e anche di Piacenza dal 1410 alla fine del 1413 [Peviani 1986; Samarati 1958, p. 173 ss., e 1990, p. 235 ss.] e di lui si conoscono, oltre ai grossi, anche terline recanti nel campo del diritto le lettere yo e nel rovescio una croce cardata [CNI IX, pp. 564-65 nn. 6-9, denari]. Entrambe le monete sono generalmente assegnate alla zecca di Piacenza [v.], ma quanto riportato nella ‘lista Camaiani’ ne rimette in discussione l’attribuzione. La questione è esaminata da Bazzini [2006], che, come già Cremascoli [1954a e 1954b], ritiene probabile la loro coniazione a Lodi in un periodo compreso tra il marzo 1413 e la fine di dicembre dello stesso anno [contra, Crocicchio, Fusconi 2007a, che le inseriscono tra le monete di Piacenza [v.]. Nominali emessi - Sozzo Vistarini, signore, a nome di Federico imperatore (1251-57?): in argento, grossi da 4 denari imperiali; in mistura, denari imperiali e oboli (¼ di denaro imperiale) (1250?-54?). Secondo Brunetti [1966, p. 96, 635] esisterebbero dei grossi falsi, opera di Luigi Cigoi. - Giovanni da Vignate (o Vignati), signore, poi conte (1403-16): in argento, grossi da 18 denari imperiali (?); in mistura, terline (da tre denari imperiali) (marzo 1413-fine dicembre1413). Collezioni Roma, MNR, coll. Reale [CNI IV, p. 208 per quelle d’età comunale e CNI IX, pp. 564-565 per quelle di Giovanni da Vignate, attribuite a Piacenza]; Bologna, M. Civ. Arch.; Como, M. Civ. [Zecchinelli 1957]; Lodi, M. Civ. Laudense [Peviani 1986, pp. 111-112, tav. I]; Padova, M. Bottacin [Kunz 1968]; Venezia, M. Correr [Castellani 1925, pp. 118 e 293]. Alcuni esemplari comunali, da raccolte private, sono stati pubblicati da Murari [1985]. Sede Cremascoli [1954b, p. 84] ricorda come «a Lodi rimase nella toponomastica popolare il nome di ‘zecca’ ad una località vicina alla piazza del Duomo». Bibliografia: - Agnelli G. 1904, Monete di Lodi, «Archivio Storico Lodigiano», 23, pp. 43-44. - Besana A., Caretta A. 1955a, Zecca e Monete di Lodi, «IN», 6, n. 1, pp. 1-2. - Besana A., Caretta A. 1955b, Zecca e Monete di Lodi, «IN», 6, n. 7-8, p. 49. - Bazzini M. 2002, Recensione al libro di G. Fenti, La zecca di Cremona e le sue monete, dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, “Panorama Numismatico” 163, pp. 52-59. - Bazzini M. 2006, Monete d’argento lombarde nella ‘lista Camaiani’ (secolo XV), «RIN», 107, pp. 375-396. - Bazzini M., Ottenio L. 2002, Il vittorino «di Parma»: quale moneta?, «RIN», 103, pp. 129-180. - Brunetti L. 1966, Opus monetale Cigoi, s.l. (ma Bologna). - Caretta A. 1983, La lotta tra le fazioni di Lodi nell’età di Federico II (1199-1251) (Quaderni di Studi Lodigiani 2), Lodi. - Castellani G. 1925, Catalogo della raccolta numismatica Papadopoli- Aldobrandini, voll. 2, Museo Civico Correr, Venezia. - Ciani G. 1897, Un ripostiglio di monete del secolo XIII a Vigo di Cavedine nel Trentino, «RIN», 10, pp. 487-496. - CNI IV, p. 208 - Cremascoli L. 1954a, Le monete della zecca di Lodi, « Archivio Storico Lodigiano», ser. II, 2, pp. 77-81. - Cremascoli L. 1954b, Le monete della zecca di Lodi, «IN», 5, n. 11-12, pp. 84-85. - Fusconi G., Crocicchio G. 2005, Le monete di Giovanni da Vignate per Piacenza, “Panorama Numismatico” 195, pp. 42-47. - Giovanelli B. 1812, Intorno all’antica zecca trentina e a due monumenti Reti, Trento. - Gnecchi E. 1897, Appunti di Numismatica Italiana. XVI, Il ripostiglio di Cavriana, «RIN», 10, pp. 23-31. - Gnecchi F. ed E. 1889, Saggio di bibliografia numismatica delle zecche italiane medievali e moderne, Milano. - Grossi M. 1985, Antonio Fissiraga signore di Lodi (1253 c.a. - 1327) (Quaderni di Studi Lodigiani 3), Lodi. - Lorenzelli P. 1987, Due segni a confronto. Una letture della Convenzione monetaria del 1254, «La Numismatica» (dicembre). - Murari O. 1985, Il denaro di Lodi del periodo comunale, «NAC», 14, pp.359-365. - Paolucci R. 1992, La zecca di Lodi, «PN», 52 (maggio), p. 7. - Peviani A. 1986, Giovanni Vignati conte di Lodi e signore di Piacenza (1360 c.a -1416) (Quaderni di Studi Lodigiani 4), Lodi. - Samarati L. 1990, Lodi nuova. L’età medievale e moderna (1158-1860), in R. De Marinis et alii, Lodi. La storia dalle origini al 1945, Bergamo, pp. 197-294. - Travaini L. 2003a, Monete, Mercanti e matematica. Le monete medievali nei trattati di aritmetica e nei libri di mercatura, Roma.2 punti
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Guardando il magnifico lavoro di @@petronius arbiter e @@poseidon , mi sono chiesto perchè non proporre anche un sondaggio tutto nostrano,relativo alle banconote italiane della repubblica italiana (dal 18 giugno 1946 fino alla 500.000 lire Raffaello)... Questa è la discussione principale,dove verranno riportati i risultati finali di ogni sondaggio,e dove ovviamente gli utenti possono commentare i risultati finali. Le regole in caso di parità al primo posto in un sondaggio sono le seguenti: - Sondaggio prolungato di altri 2 giorni - In caso di nuova parità,sorteggio all'urna Per quanto riguarda i sondaggi,ecco il calendario: - Sondaggio #1 500 Lire (partito il 9/12,chiuderà il 13/12 alle 16:01) - Sondaggio #2 1000 Lire (partito il 9/12,chiuderà il 13/12 alle 17:01) - Sondaggio #3 5000 Lire (partirà il 10/12,chiuderà il 14/12) - Sondaggio #4 10000 Lire (partirà il 10/12,chiuderà il 14/12) - Sondaggio #5 50000 Lire (partirà l'11/12,chiuderà il 15/12) - Sondaggio #6 100000 Lire (partirà l'11/12,chiuderà il 15/12) - Sondaggio #7 50,100,2000,20000 e 500000 Lire (partirà il 12/12,chiuderà il 16/12) - Sondaggio finale tra le 7 vincenti (partirà il 17/12,chiuderà il 21/12) Prima di natale quindi avremo una bella sorpresa :) Un ringraziamento speciale va a @@petronius arbiter per il suo prezioso aiuto nel chiudere i sondaggi,visto che gli utenti normali non hanno questa opzione :good:1 punto
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http://www.lidl-volantino.it/ Pagina 31 Valigetta porta monete per 205 monete. Magari a qualcuno interessa! :)1 punto
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Vi sottopongo questo esemplare per un aiuto nella sua catalogazione Il Sole al R/ e' disposto in un campo diverso rispetto agli esemplari noti e classificati sul Mir Rami collaterali di Casa Savoia Peso 0,75 gr. , diametro 17 mm. scarsi Potrebbe essere una variante inedita del Denaro Mir 103 Oppure una variante sempre sconosciuta del Piccolo Bianco Mir 108 Personalmente propendo per questa ultima ipotesi1 punto
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Per Apollonia e Giancarlone http://www.paviaedintorni.it/temi/personaggi_file/personaggi_religione_file/personaggi_religione_ballerini_file/ballerini_duomo.htm1 punto
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1933 PAVIA MEDAGLIA PER LA MORTE DEL VESCOVO GIUSEPPE BALLERINI Al diritto ricorda ASCANIO CARDINALE SFORZA figlio di Francesco Sforza Duca di Milano e fratello di LUDOVICO IL MORO, iniziatore della costruzione del DUOMO DI PAVIA. Al centro il Duomo con la cupola, quinta per altezza tra quelle d'Italia, a sinistra della cupola stemma cardinalizio di Ascanio Sforza e a destra stemma del vescovo Giuseppe Ballerini. Argento, mm. 44 - Prod. S. JOHNSON Cliccare sulla foto per ingrandire.1 punto
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Una cosa è sicura U II era un massone; se non tutti, buona parte degli Ordini di cui faceva parte ( e riferito solo a quelli ufficiali e riconosciuti) erano e sono legati alla Massoneria. Ancora oggi le Famiglie Reali Europee fanno parte di più gruppi massonici. E' un FATTO. Comunque la medaglia è vera? Lo chiedo ancora per il fatto che non la trovo da nessuna parte. Pezzo raro? Continuerò a cercare e a continuare ad aggiungere nuovi particolari a questa veramente piacevole discussione. Un saluto.1 punto
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Nessun problema. E' un contenitore pratico, le monete stanno ben ferme nella loro sede ed è anche un bel modo di presentarle.1 punto
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Il R/ dovrebbe essere quello messo meglio... i pallini della corona sono innegabilmente consumati... IMHO, non andiamo oltre lo SPL a mio avviso In origine erano così1 punto
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Parlando di capolavori dell'era moderna della zecca di Venezia, vorrei segnalarVi una moneta, piccola di valore, ma, a mio avviso, grande per la rappresentazione artistica: il sei soldi del cinquecento. Sul dritto c'è il solito doge genuflesso, ma questa volta davanti alla Beata Vergine con il Bambino in braccio. Che c'è di strano e artisticamente valido..? Normalmente il Bambino che sta in braccio alla Madre ha il viso rivolto verso di lei e spesso tende la mano verso la madre. Nel sei soldi no. E' seduto sulle ginocchia della Madre, ma è rivolto verso il doge, anzi tende la braccia verso il doge, come ad intendere ''prendimi in braccio''. A volte anche la Vergine si sporge verso il doge come per facilitare l'avvicinamento del Bambino. Ho sempre trovato molto suggestiva questa immagine sia dal punto di vista artistico che da quello politico. Arka1 punto
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Ciao, vedendo l'asta si possono fare un paio di congetture sul perchè nella tornata d'asta non siano state vendute le medaglie di Napoli. Lotto 692 - Medaglia del Di Vico secondo conio in Br proposta SPL a 220+dir aveva dei colpi pesanti e una fotografia/colorazione non invitante Lotto 731 - Medaglia per la scoperta delle miniere calabro-sicule in Ag proposta FDC a 5500+dir dalla foto sembra che abbia un po' d'usura e credo che la base d'asta fosse un po' alta anche se è una medaglia che non si vede quasi mai Lotto 732 - Medaglia del 1825 per la morte di Ferdinando I in Br proposta SPL a 550+dir il bordo non è malvagio a parte un paio di colpi ma la medaglia sembra di patina blu spatinata e non incontra i favori una medalgia spatinata Per la sicilia e le placche uniface non sono in grado di fare ipotesi Gian1 punto
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Simbolismo e messaggi sublimali, alti....recentemente in una discussione è uscita l'osella di Murano, tra l'altro molto pregiata e rara, l'osella muranese riporta in modo evidente il suo simbolo, il gallo, il simbolo della sua comunità. In questo caso non sono le parole, le leggende a lanciare il simbolico messaggio, ma la raffigurazione presente : un gallo vittorioso, vigile che ha in bocca la serpe sinuosa e strisciante. E' il simbolismo del Bene sul Male, il Bene, rappresentato dal gallo in questa caso che è la raffigurazione della comunità muranese che sconfigge il Male, la serpe strisciante che rappresenta il nemico, il traditore. Rappresentazione più simbolica e alta di questa..... Da Asta Negrini, 10 - 11 - 2013, lotto 1386 con una osella di Murano di Alvise Contarini del 1682 ( tra l'alto indicata con rarità RRR ).1 punto
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Ulteriori considerazioni sul rovescio. Il tipo sembrerebbe un'imitazione specchiata della FELICITAS di Postumo (RIC 58). Avrebbe anche un senso buona parte della legenda leggibile (retroversa interamente come dicevo prima), nella parte sinistra infatti si leggerebbe "[FE]LICIT TE(o I?)" che potrebbe essere un "FELICIT TEMP" (per intenderci scritto così: ) che come iconografia ci starebbe, guardate questi esemplari, il primo un "classico" Gordiano III, il secondo un Claudio II (più "in periodo") non in RIC: Gordian III AR Antoninianus. D/ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, radiate, draped & cuirassed bust right R/ FELICIT TEMP, Felicitas standing left with caduceus & cornucopiae. RIC 140, RSC 71. Claudius II Gothicus Antoninianus, struck AD 268-270 at Cyzicus mint. Obv: IMP C M AVR CLAVDIVS AVG, radiate heroic bust left, with Aegis over left shoulder. Rev: FELICIT TEMP / V - C (in fields), Felicitas standing left, holding long caduceus and cornucopiae. 2,59 g, 22 mm. RIC - ; Normanby -; Cunetio -; Chalfont -; Infine la stella o, più genericamente, l'astro sembrerebbe proprio essere un richiamo da Vittorino che lo proponeva in ben tre esemplari: Victorinus Antoninianus, struck 269/270 AD at mint I. D/ IMP C PIAV VICTORINVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right. R/ COMES AVG / * (in field), Victory standing left, holding wreath and palmbranch. RIC 106; Elmer -; AGK (corr.) 3a; Victorinus Antoninianus, struck 269/270 AD at mint I. D/ IMP C VICTORINVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right. R/ INVICTVS / * (in field), Sol running right, holding whip. RIC 114 (e altri) Victorinus Antoninianus, struck 269/270 AD at mint I. D/ IMP C VICTORINVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right. R/ PAX AVG / V - *(in field), Pax standing left, holding branch and sceptre. RIC 118 (e altri) Fuori da questa analisi, a margine, mi incuriosisce non poco il legame di Vittorino con l'astro (stella o sole che fosse). Concludendo credo che nello studio dell'hoard, a questa monetina non sia stato dato il dovuto risalto... del resto non era proprio un gruzzoletto esiguo da analizzare! :) PS mi sa che si potrebbe aprire una sottosezione: dal III secolo con furore... dove però discuteremmo solo in 2-3 gatti! nemmeno i 4 canonici "cani" :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Ipotesi interessante, solo che resta assai complessa la sistemazione, con sequenza relativa, dell'intera monetazione bronzea di Metapontum. Lo studio più organico su questa monetazione: A. Johnston, The bronze coinage of Metapontum, Essays in honour of Kraay/Lorkholm, p. 121-136 prevede per questa moneta, classificata al suo n. 39, al periodo 275-250 a.C. (assieme a numerose altre emissioni: Johnston 38 - 65, che potrebbero essere grosso modo raggruppate in 5 principali gruppi; cfr. Historia Numorum. Italy 2001, p. 140-141) e la studiosa ha ipotizzato un sistema di 4 denominazioni (p. 134). Alla seconda metà del IV secolo a.C., quindi comprendendo anche il periodo di Alessandro il Molosso, sono attribuite invece le emissioni bronzee Johnston n. 25-37. Non conosco bene la situazione dei ripostigli e dei contesti archeologici per una datazione più puntuale e dovrei rileggere il lavoro della Johnston per valutare meglio le sue ipotesi. Sicuramente la tipologia di questo bronzo (che corrisponde anche a Historia Numorum n. 1674) sembra riallacciarsi alla figura di Alessandro il Molosso, sotto il quale furono emessi i distateri e stateri a nome del magistrato AMI. Però questa tipologia può anche richiamarsi semplicemente a Zeus, ricordato in altro affine bronzo (Johnston 38) e non dimentichiamo che le varie emissioni bronzee del periodo 275-250 a.C. appaiono accomunate da un revival di miti greci, con numerosi simboli al rovescio (oltre alla canonica spiga di Metaponto) che si allacciano alla figurazione o attributo riportato al diritto. Quindi, in questo caso, il fulmine e l'aquila di questo bronzo sono semplicemente attributi di Zeus e non di Alessandro il Molosso.1 punto
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Purtroppo non credo che le foto delle monete siano più scaricabili. Ho provato i link postati ma non riesco a trovarle. Qualcuno mi sa fornire un link dove è possibile visionare il materiale esitato in questa asta giudiziaria? Mi piacerebbe conservare le foto. Grazie. P.S. Sono convinto che, in un paese normale, questo materiale sarebbe stato distrutto oppure messo a disposizione dei circoli numismatici per ragioni di studio e non venduto a un'asta giudiziaria. Ma questa è solo la mia opinione.1 punto
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Eccoli qua, han fatto tutti ottimi realizzi: http://www.ebay.de/itm/HADRIANUS-117-138-Sesterz-/331077790730 http://www.ebay.de/itm/NERO-54-68-Sesterz-/331077788801 http://www.ebay.de/itm/NERO-54-68-Sesterz-/3310777868661 punto
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@@tommydedo ti riallego le foto io ritagliate perchè è davvero una bella moneta che merita una visione migliore, come conservazione concordo anche io con @@dabbene che siamo sullo SPL, ma azzarderei anche qulalcosina meglio, i rilievi sono davvero ottimi ed ha anche una bella patina, complimenti ;)1 punto
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Una persona mi ha chiesto come è possibile che la moneta accompagni a un ritratto ben definito una legenda apparentemente corrotta e a tratti indecifrabile. La ragione è piuttosto semplice, quasi banale: questo esemplare è stato coniato con una tecnica simile a quella dei filippi (pur essendo un mezzo filippo), con una successione di battiture periferiche e una centrale. La battitura che ha impresso (his)PANIARV(m) ha prodotto uno scivolamento di quella porzione di legenda, disarticolandola dall'ultima lettera. La V di DVX al rovescio si è trovata proprio in corrispondenza della V di Hispaniarum, con l'esito di una debole battitura della medesima lettera su entrambe le facce. Il salto di conio che interessa le lettere AR di Carolus, in luogo del quale c'è un guazzabuglio, ha obliterato al rovescio le lettere LA di Mediolani, riconiandoci sopra le lettere OL. Se ci fate caso l'asta di L e la A si notano ancora bene, pur se fortemente schiacciate e coperte dalle lettere soprastanti. Il ritratto non ha subito alterazioni degne di nota per la collocazione al centro del conio. Morale della favola, la moneta è stata coniata da uno zecchiere non particolarmente abile, o non particolarmente rodato..., e non doveva essere facile coniare con quel sistema senza che la moneta si muovesse. Per quanto riguarda le schiacciature della perlinatura, queste si rinvengono frequentemente nei grossi argenti del tempo (della medesima zecca), e lo stesso esemplare della collezione Reale, fotografato sul vol. V del CNI e sul Crippa, ne fornisce una testimonianza. La mancanza di metallo, prodotta sul tondello prima della coniazione per normalizzarne il peso, trova riscontro nel peso attuale assolutamente conforme ai decreti dell'epoca. La foto del CNI (come anche quella del Crippa) è stata scattata con una luce radente: nei fatti anche l'esemplare della collezione reale è viziato da un bel po' di difetti, che interessano per lo più il ritratto, con due debolezze, e le aree corrispondenti sul rovescio.1 punto
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La vendita ai pubblici incanti è curata dall'I.V.G. (Istituto Vendite Giudiziarie) di Arezzo, su incarico del Tribunale di quella città. Qui a Cagliari, ad esempio. la vendita dei corpi di reato è curata direttamente dalla cancelleria, mentre l'I.V.G. locale si occupa solo delle esecuzioni civili. Non credo però che l'istituto sia in grado di entrare nel merito della vicenda giudiziaria che ha portato prima alla confisca e poi alla vendita al pubblico di quei beni. Bisognerebbe conoscere gli atti processuali presupposti; ad esempio, qual'è il reato o i reati per i quali si è proceduto e che hanno portato alla confisca delle monete false. Al limite, maggiori informazioni si potrebbero reperire proprio presso la cancelleria del Giudice che ha disposto la vendita. E' indubbio che la vendita "giudiziaria" di monete false pone dei problemi piuttosto seri, che sicuramente noi appassionati di numismatica cogliamo con immediatezza ma che chiunque (specialmente lo Stato, o se volete l'Autorità Giudiziaria) dovrebbe ugualmente valutare con la dovuta prudenza. Ferma restando la norma dell'art. 178 sopra ricordata che vieta espressamente che nei casi ivi contemplati le monete false "corpi di reato" confiscate possano essere esitate nelle aste. Mah. Certo che questo nostro Paese non finisce mai di stupirci. Saluti. Michele1 punto
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Salve a tutti.... mi scuso per i miei impedimenti nel postare le foto... ma i luigini di Livorno... beh... non posso redistere. E poi essendo amaranto nel cuore ...volevo postare anche uno dei miei ...1662... con varianti al R ed al D.1 punto
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ecco.. http://www.ma-shops.com/mueller/item_print.php5?id=371〈=en non si legge bene la sigla sotto Joseph, ti allego anche la sigla B http://ma-shops.us/gaebler/item.php5?id=4766〈=en1 punto
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Molto bella questa discussione :) Quasi sicuramente la moneta legata maggiormente ad ricordo è questo Mezzo Scudo Stretto del 1699 .... Che io miei genitori mi hanno regalato per la mia cresima ..... P.s inoltre si tratta pure della prima genovese !! ..... Quindi doppio ricordo :)1 punto
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Prima di cominciare...Ecco un mappamondo con la distribuzione delle mie monete mondiali (l'ho fatto tempo fa,dovrei aggiornarlo anche perchè tra USA e Francia ho circa 1500 monete ).La mia collezione è prevalentemente di monete comuni,ma ho anche diverse monete dell'800 e monete non comuni,argento e curiosità... Comincio con la lettera A,precisamente con Algeria,con due monete Algeria 5 Centimes (FAO) 1974-1977 1,5 g / 22,1 mm / KM# 106 Tiratura 10.000.000 Soggetto: FAO,secondo piano quadriennale 1974-1977 Bordo: Liscio 20 Centimes (FAO) 1987 (questa viene dalla collezione di monete che ho ereditato da mio nonno,ne posterò diverse della collezione che ho ereditato da mio nonno,e le specificherò...alcune lui le comprava ai mercatini,ma diverse sono dei suoi viaggi con la marina militare...Sul dritto purtroppo ci sono residui di colla e nastro biadesivo,molte monete che ho ereditato da mio nonno erano attaccate a vecchi quadri che lui stesso aveva realizzato a me e ai miei cugini,col tempo si sono staccate quasi tutte e le ho sistemate in un album) 4,0 g / 22,0 mm / KM# 118 Tiratura 60.000.000 Soggetto: Montone Bordo: Liscio1 punto
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Questa banconota è stata "donata" da mia nonna materna a mia madre nel 1964 in un momento di difficoltà... da bambino la vedevo sporadicamente ben conservata e non capivo perchè non veniva prontamente spesa. (Nel bordo basso riporta la firma di mia nonna, ormai quasi illegibile). Qualcosa mancava a casa e quindi si potevano comprare tante cose utili, ma niente, rimaneva sempre al suo posto, egoisticamente pensavo a qualcosa per me... Poi le cose comunque andarono bene :) ma mia nonna ci lasciò nel 1967. Nel 1981 mia madre, sapendo che collezionavo banconote, me la regalò dicendomi che non dovevo mai cambiarla. Gli dissi che non mi stava dando una banconota per la mia collezione (avevo già tutta la serie in fds), in quel biglietto non speso c'era la volontà di farcela con le proprie forze (l'ho capito in ritardo perchè si ritardava a spenderla). L'ho conservata semplicemente nella sua stessa busta, quest'ultima ormai ingiallita dal tempo. Dopo quasi 50 anni appare pure nel web :) Darò il link della discussione a mia sorella sperando che gliela faccia vedere, alla fine del mese compie 86 anni. ciao Mamma! :)1 punto
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Favaldar ha citato il Regno delle Due Sicilie. Senza entrare nel revisionismo storico e ".. la storia la scrivono i vincitori ..." ed altri luoghi comuni. Neppure a Napoli e Messina la popolazione era gaudente, nel gennaio del 1848 i primi moti insurrezionali, al punto che Ferdinando II dovette concedere una carta costituzionale, e dato che in Sicilia l'impeto non si spense passò alle vie di fatto con il canonneggiamento di Messina (BOMBA di nome e di fatto) e con un corpo di 20.000 uomini al comando di Filangeri (nome ben noto nelle canzoni della "mala" milanese) rimise all'ordine l'Isola. In tutto ciò gli odiati piemontesi fecero poco o nulla. Regno delle Due Sicilie Ferdinando II Borbone (1830-1859) Piastra da 120 grana 1848 Napoli Argento, grammi 27,202 diametro 37,18mm D/ (s) FERDINANDVS II • - DEI GRATIA REX (leggenda staccata) testa barbuta a destra, sotto 1848 Rv: (s) SIC• ET HIER• - REGNI VTR• stemma tripartito coronato, sotto G• 120 Contorno (giglio) PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS incuso (B) ↓ Rarità: Comune Provenienza: Numismatica de Falco Napoli 8/1/92 Pagani 210 MIR 501/10 Pannuti Riccio 74 Davenport 174 @@favaldar Complimenti per l'occhio attento sul quattrino. Io ho insistito un pò più di Lei ma non abbastanza.1 punto
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Resta il fatto che è assai spiazzante la modalità di presentazione del materiale e soprattutto che venga allegata la cosiddetta perizia, che non dice un tubo dell'esatto tipo del materiale, tanto più che è composto da metallo prezioso (oro e argento). In effetti mi pare un po' curioso che si proceda alla vendita di materiale non autentico senza che lo si debba dichiarare.. è pur vero che " caveat" è la regola, ma resta il fatto che un vizio nella vendita c'è se non mi dichiari che le monete sono solo delle riproduzioni....monete antiche,per di più, in cui distinguere il vero dal falso non è così immediato... E' il solito pressapochismo dello Stato italiano, con regole assai sfumate, rendendo possibile anche un mercato parallelo e piuttosto oscuro: è ben noto che l'ambiente delle aste giudiziarie è molto particolare e girano tipi non proprio raccomandabili che fanno affari proprio sui vari materiali (comprese abitazioni, ecc.). Quindi, se ipotizziamo che si tratta di materiale falso, fatto in qualche laboratorio di falsari (non necessariamente in Italia), e quindi non di interesse della Soprintendenza con conseguente nullaosta, credo che sia meglio procedere alla confisca e ceduto a titolo gratuito al Nucleo Antifalsificazioni della Guardia di Finanza, che avrebbe la relativa competenza. Si, oltretutto essendo stato dichiarato come " corpo di reato confiscato" direi che sarebbe stato il caso che non venisse messo di nuovo in circolazione, almeno senza che venisse reso univocamente riconoscibile( una contromarca sarebbe bastata) perché magari, il reato contestato potrebbe essere stato proprio il reato di falsificazione di monete...a questo punto, rimettendolo in giro si reitererebbe il reato rendendo inutile quanto fatto fino a questo momento( confisca, procedimento,etc etc) Eventualmente si potrebbe procedere alla conservazione di determinati esemplari, anche per motivi si studio, e passare alla rifusione in appositi laboratori convenzionati. E l'oro rifuso in lingotti passerebbe alla Banca d'Italia, per incrementare il proprio forziere (che non dimentichiamo ha un ruolo importante per la difesa del nostro pesante debito pubblico). So che nella sede centrale della GdF stanno allestendo un Museo dedicato ai falsi. Ecco: casomai, più che rifonderle, vista la minima quantità, sarebbe stato il caso di acquisirle a questo scopo... E non venite a dirmi che tutto questo costa: basta attivare personale interno allo Stato e farlo lavorare...... E questo è un punto complicato da sciogliere....1 punto
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Il 1740 esiste (Muntoni 195 i), essendo una monetazione anonima è attribuita dal Muntoni a Clemente XII, mentre il CNI ne elenca anche per Benedetto XIV. Si tratta di un'annata rarissima. Allo stesso modo, ed è stavolta comune, esiste il 1741, talvolta ricavato dai coni 1740 con lo "0" finale della data aggiornato ad "1" (o meglio a "J"); Muntoni 237. Comunque per l'esemplare di gianvi escluderei che l'ultima cifra sia "0", rimarrei anch'io orientato sul 1749. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Come al solito una volta al mese vado dal negoziante sotto casa a controllare le monete che mi tiene da parte, e se le ha, tutte quelle che ha ricevuto. Me le rovescia sulla cassa e noto questa moneta da 2 euro, luccicante, quasi nuova, con una colomba. Ovviamente avrei sperato che fosse stato un commemorativo monegasco, quello del 2013. Mi avvicino e scopro che è un 2€ cc Finlandia 2005, in uno stato troppo nuovo per essere di 8 anni fa e circolato. Non potete capire quanto ci sono rimasto male a scoprire la verità... :P A parte gli scherzi sono stato fortunato, sono il settimo a trovarla qui. La qualità di conio dal vivo mi sembra eccellente, in origine BU, confrontandola con quella contenuta nel set emesso nel 2009 mi sembra di livello addirittura superiore, escludendo i difetti recati dalla circolazione. Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2005 Tiratura: 1.948.394 Condizioni: Fdc se non fosse per la patina e perchè ha circolato, io direi tra il qFdc e l' Spl+ , decidete voi Città: Roma Note: Piuttosto decentrata.1 punto
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Visto che adoro le oselle ne posto qualcuna che ho ritratto a Palazzo Massimo quando effettuammo la visita nel ...non lo ricordo più...ma tanti tanti anni fa, forse nel 2007? Eccone alcune tra le più belle che io abbia mai visto, in fondo la mia preferita, ciao e grazie per la bellissima discussione. Giò1 punto
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certo dipende da cosa puoi spendere e da che conservazioni cerchi.... però se posso dirti la mia...te che sei all'inizio...compra liberamente quello che ti piace o semplicemente che desideri(fin dove puoi arrivare)...guarda i prezzi,fai confronti,SBAGLIA(perchè lo si deve fare e l'abbiam fatto tutti),IMPARA dagli errori e sii felice. ;) non farti prendere da agitazione da FDC...col tempo capirai da solo cosa vuoi veramente. inizia con VEIII che è facile e poi magari andrai oltre,in bocca al lupo. marco1 punto
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Ed ecco la foto della MEDAGLIA DI ONORE PER L'ANZIANITA' DI SERVIZIO MILITARE Leggete alla fine che fine faceva la medaglia in caso di cattiva condotta o di condanne ......... :girl_devil:1 punto
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C'è scritto che sono corpi di reato. Praticamente certificano l'illegittima provenienza!1 punto
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Comunque il disegno di Boccaccio, Brutto è brutto, sembra quasi la commemorazione di "BELFAGOR il fantasma del Louvre" Molto somigliante..... Anzi....tutto sommato è meglio Belfagor.. :D1 punto
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A) I segni/graffi (ore 3) sul bordo possono essere di diversa natura: 1) fatti ad hoc per eliminare le tracce di una eventuale fusione 2) dalla tempo, dall' usura, dalla circolazione della moneta, ect...... B) Il segno circolare (nel mezzo del bordo) tra le ore 23- 2 puo' derivare da: 1) dalla fusione, rappresenta il punto di contatto tra le due valvole delle stampo. La fusione potrebbe essere moderna, percio' saremo difronte ad un falso, oppure antica per creare il tondello. Pero' in questo caso si presupporebbe l'utilizzo di uno stampo chiuso per la creazione del tondello, e non di uno stampo aperto (che secondo me e' il piu' propabile). 2) da un effetto della foto, magari dal ritaglio del contorno. C) Le Crepe: 1) Le crepe, soprattutto nel rovescio, finisco in maniera non continua, sembrano finire nel nulla per poi riprendere. Altro segno tipico della fusione 2) La foto a bassa risoluzione non permette pero' un giudizio definitivo ed assoluto D) La Legenda: 1) mi sembra di vedere delle bolle nei punti indicati dalle freccie. 2)Come sopra, la foto non permetta un giudizio assoluto Voi che ne pensate?1 punto
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Questa "moneta" era già comparsa in qualche asta di cui non ricordo la Casa, alcuni anni fa, il platino non era certo un metallo in uso nella zecca sabauda ( rarissime le coniazioni in platino, si trovano con più facilità nella zecca zarista dell'800) mi pare stranissimo che si sia prodotta ufficialmente una moneta di questo metallo, probabilmente e semplicemente un "passe-temps" di qualche giocherellone....... saluti TIBERUVS1 punto
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Consiglio a chi ha un telefono con Android l'applicazione "Eurocoins", ben fatta...si trova sul market.1 punto
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