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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/08/13 in tutte le aree
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Domenica pomeriggio, tranquillo a casa; mi sono già allenato con gli amici in Liguria (per un milanese è l'Eldorado). Riempita la macchina di focaccia, trofie e pesto.... torno nella nebbia padana. Entro a casa e con mera sorpresa sento le note del concerto di capodanno di qualche anno fa. Mia figlia minore mi viene incontro: "Papà ! senti che bella questa musica ... (Johann Strauss figlio An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) op. 314) ... ma quella dopo mette proprio allegria". temevo già il peggio, tutti i concerti di capodanno si concludono alla stessa maniera ... . "Senti, troppo bella";come da programma, la Radetzky-Marsch. "Mavi ma tu sai cosa è ?", pleonastico avevo la certezza della risposta. "No !, Perchè ?" Appunto, ma cosa insegnano a scuola ? Europa unita, non discuto, integrazione ... perfetto, una sola bandiera (già qui ho qualche difficoltà) ma la storia non si cancella, quello che è stato resta per sempre. Allora io posto il 5 lire del Governo Provvisorio di Lombardia, dell'effimero anelito di ribellione milanese e lombardo dei moti insurrezionali del 1848-1849 e non batto le mani quando sento la marcia Radetzky, non plaudo al ritorno dello straniero.4 punti
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Questa banconota è stata "donata" da mia nonna materna a mia madre nel 1964 in un momento di difficoltà... da bambino la vedevo sporadicamente ben conservata e non capivo perchè non veniva prontamente spesa. (Nel bordo basso riporta la firma di mia nonna, ormai quasi illegibile). Qualcosa mancava a casa e quindi si potevano comprare tante cose utili, ma niente, rimaneva sempre al suo posto, egoisticamente pensavo a qualcosa per me... Poi le cose comunque andarono bene :) ma mia nonna ci lasciò nel 1967. Nel 1981 mia madre, sapendo che collezionavo banconote, me la regalò dicendomi che non dovevo mai cambiarla. Gli dissi che non mi stava dando una banconota per la mia collezione (avevo già tutta la serie in fds), in quel biglietto non speso c'era la volontà di farcela con le proprie forze (l'ho capito in ritardo perchè si ritardava a spenderla). L'ho conservata semplicemente nella sua stessa busta, quest'ultima ormai ingiallita dal tempo. Dopo quasi 50 anni appare pure nel web :) Darò il link della discussione a mia sorella sperando che gliela faccia vedere, alla fine del mese compie 86 anni. ciao Mamma! :)3 punti
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acquistata 2 mesetti fa...uno dei pezzi che mi da più soddisfazione :) ...credo sia una delle tipologie monetali più difficili da trovar ben conservate di tutto il Regno delle Due Sicilie. Questa come vi sembra? a me piace ed è un buon compromesso per la tipologia. Dietro la nuca del sovrano ha una mancanza vistosa purtroppo ma l'effige del re mi ha fatto passare oltre :D un saluto al forum marco2 punti
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Sono andato a visionare questo pezzo dato che era vicino a casa. Non ho un giudizio definitivo perchè sono pezzi difficili che non conosco benissimo. Devo dire che in generale il pezzo mi ha dato una sensazione di non antichità, e la patina artificiale di sicuro non lo aiuta. Buoni rilievi del ritratto, rovescio piu' basso, bordi rotondi come in qualche pezzo visto al Medagliere di Milano con qualche concrezione e piccola spaccatura. Strane concrezioni (rugginose?) sulle due facce, lettere un po' sottili. Ho fatto presente le mie perplessità alla casa d'aste che ha però confermato il proprio giudizio basato sul parere dei propri esperti e sul confronto con altri due esemplari. Mi hanno permesso gentilmente di fare qualche foto al lotto che pubblico qui sperando che possano giovare alla discussione e a capire qualcosa di piu' sui medaglioni. Bordi: Dettagli: Dritto: Rovescio:2 punti
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Non ho foto a portata di mano, ma mi sento di intervenire lo stesso in questo post, spero mi perdonerete... Ogni moneta porta con sé un ricordo, felice e meno felice. I miei genitori in viaggio di nozze a Parigi tennero da parte tutte le monete da 10 franchi particolari che trovavano (un po' come fossero oggi i 2 euro commemorativi... ), mio padre li inserì tutti (erano meno di una decina in tutto le monete) in un sacchetto di velluto e ricordo che da piccolo mi piaceva guardarle e "giocarci": da qui nacque la mia passione e mio padre, collezionista anche lui, cercò di alimentarla. Così Natale dopo Natale e ricorrenza dopo ricorrenza, il regalo era numismatico. Poco importava se i coetanei non capivano, quando vedevo un tondello ero il bambino più felice del mondo. E lo sono ancora. Ah, dolci ricordi... N.2 punti
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Ciao. "Si, oltretutto essendo stato dichiarato come " corpo di reato confiscato" direi che sarebbe stato il caso che non venisse messo di nuovo in circolazione......" L'art. 178 del Codice Urbani punisce severamente: "a) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un’opera di pittura, scultura o grafica, ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico od archeologico; b) chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, o detiene per farne commercio, o introduce a questo fine nel territorio dello Stato, o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura, grafica o di oggetti di antichità, o di oggetti di interesse storico od archeologico; c) chiunque, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti, indicati alle lettere a) e b), contraffatti, alterati o riprodotti; d) chiunque mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri od etichette o con qualsiasi altro mezzo accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità, come autentici opere od oggetti indicati alle lettere a) e b) contraffatti, alterati o riprodotti." Proprio per il timore che Tu hai perfettamente colto, l'ultimo comma dell'art. 178 prevede che: "E’ sempre ordinata la confisca degli esemplari contraffatti, alterati o riprodotti delle opere o degli oggetti indicati nel comma 1, salvo che si tratti di cose appartenenti a persone estranee al reato. Delle cose confiscate è vietata, senza limiti di tempo, la vendita nelle aste dei corpi di reato." Non sappiamo, in questo caso, quale sia la causale della confisca delle monete "corpi di reato" andate all'asta.....sarebbe interessante conoscerne meglio le vicende giudiziarie. Saluti. M.2 punti
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Buongiorno a voi, sapendo come non sia semplice, soprattutto per chi non sia un "addetto ai lavori", recuperare copia della Guida delle zecche (consentitemi di continuare a chiamare così Le zecche italiane fino all'unità) e sperando di fare cosa gradita, allego qui di seguito il testo della scheda di M. Bazzini relativa alla voce 'Lodi' in L. Travaini, Le zecche italiane fino all'unità, tomo I, pp. 732-784. Nella parte relativa alla bibliografia, ho messo per intero i testi che sul libro a stampa sono invece abbreviati. Buona lettura, Teofrasto PS se mi è sfuggito qualcosa nella biblio, avvisatemi Lodi (Lombardia) [v. Piacenza] M. Bazzini Secondo Murari [1985] il periodo di attività dell’officina monetaria di Lodi si porrebbe tra il 1239-40 ed il 1250 circa, cioè dall’epoca della concessione del diritto di zecca a tutto il restante periodo di Federico II. Murari accetta quanto segnalato da precedenti autori riguardo al presunto ius monetandi che sarebbe stato concesso dall’imperatore Federico II ai lodigiani nel 1239, durante un suo passaggio. Tuttavia, del rescritto imperiale già all’inizio del Seicento non vi era più traccia e la sua affermazione va pertanto presa con cautela, nonostante la tradizione storica locale ne ricordi insistentemente l’avvenimento [besana, Caretta 1955a, p. 2]. Va inoltre evidenziata l’incertezza anche per quanto riguarda la data ritenuta generalmente di chiusura della zecca, vale a dire il 1250. Alcuni esemplari di grossi di Lodi sono stati rinvenuti in tre ripostigli [Giovanelli 1812; Gnecchi 1897; Ciani 1897], tutti nascosti dopo il 1254-56 per la presenza in essi di esemplari riferibili al concordato monetario del 1254 [per il quale v. Lorenzelli 1987, con alcune precisazioni in Bazzini 2002]. Questo fatto, unito alla attuale grande rarità delle monete di Lodi, potrebbe essere sintomo di una sporadicità e limitatezza delle emissioni, iniziate e finite nel breve lasso di tempo intercorso tra la morte di Federico II ed il termine del concordato stesso, presumibilmente il 1256, durante quella che de facto fu la signoria del lodigiano Sozzo Vistarini [Caretta 1983, p. 113 ss.]. Besana e Caretta [1955b] ammettono una ulteriore emissione monetaria a nome di Antonio di Fissiraga, signore di Lodi negli anni tra il XIII ed il XIV secolo. L’asserzione si basa su quanto riportato dallo storico lodigiano Alessandro Ciseri, vissuto nel XVIII secolo, in una sua opera, nella quale egli afferma di aver visto personalmente monete del Fissiraga, recanti su di un lato il proprio stemma araldico. La notizia non ha finora trovato ulteriori conferme e non è improbabile una svista dello scrittore settecentesco, che potrebbe anche aver inventato la notizia a scopo adulatorio nei confronti dei discendenti del Fissiraga. Bazzini [2006, p. 381 ss.] ha ipotizzato che, se effettivamente esistenti, tali monete si debbano attribuire non ad Antonio Fissiraga I, ma ad un suo omonimo discendente, quell’Antonio Fissiraga II che per pochi mesi fu signore di Lodi all’inizio del secolo XIV. La notizia contenuta nella cosiddetta ‘lista Camaiani’, redatta nella prima metà del Quattrocento, di «uno grosso da Lodi, che à da uno lato il segno del ducato a questo llo modo di sopra, e dall’altro lato àne uno scudo con mezzo lione di sopra e di sotto con due liste, e vale s. 2 den. 6» [Travaini 2003a, p. 189] fa ipotizzare un ulteriore periodo di attività della zecca lodigiana. La descrizione corrisponde a quella del grosso di Giovanni da Vignate avente al dritto lo scudo con leone e fasce e al rovescio i santi Bassiano e Antonino [CNI IX, p. 564, nn. 1-5, tav. xxxvii, n. 7]. Il da Vignate fu signore di Lodi tra il 1403 ed il 1416 e anche di Piacenza dal 1410 alla fine del 1413 [Peviani 1986; Samarati 1958, p. 173 ss., e 1990, p. 235 ss.] e di lui si conoscono, oltre ai grossi, anche terline recanti nel campo del diritto le lettere yo e nel rovescio una croce cardata [CNI IX, pp. 564-65 nn. 6-9, denari]. Entrambe le monete sono generalmente assegnate alla zecca di Piacenza [v.], ma quanto riportato nella ‘lista Camaiani’ ne rimette in discussione l’attribuzione. La questione è esaminata da Bazzini [2006], che, come già Cremascoli [1954a e 1954b], ritiene probabile la loro coniazione a Lodi in un periodo compreso tra il marzo 1413 e la fine di dicembre dello stesso anno [contra, Crocicchio, Fusconi 2007a, che le inseriscono tra le monete di Piacenza [v.]. Nominali emessi - Sozzo Vistarini, signore, a nome di Federico imperatore (1251-57?): in argento, grossi da 4 denari imperiali; in mistura, denari imperiali e oboli (¼ di denaro imperiale) (1250?-54?). Secondo Brunetti [1966, p. 96, 635] esisterebbero dei grossi falsi, opera di Luigi Cigoi. - Giovanni da Vignate (o Vignati), signore, poi conte (1403-16): in argento, grossi da 18 denari imperiali (?); in mistura, terline (da tre denari imperiali) (marzo 1413-fine dicembre1413). Collezioni Roma, MNR, coll. Reale [CNI IV, p. 208 per quelle d’età comunale e CNI IX, pp. 564-565 per quelle di Giovanni da Vignate, attribuite a Piacenza]; Bologna, M. Civ. Arch.; Como, M. Civ. [Zecchinelli 1957]; Lodi, M. Civ. Laudense [Peviani 1986, pp. 111-112, tav. I]; Padova, M. Bottacin [Kunz 1968]; Venezia, M. Correr [Castellani 1925, pp. 118 e 293]. Alcuni esemplari comunali, da raccolte private, sono stati pubblicati da Murari [1985]. Sede Cremascoli [1954b, p. 84] ricorda come «a Lodi rimase nella toponomastica popolare il nome di ‘zecca’ ad una località vicina alla piazza del Duomo». Bibliografia: - Agnelli G. 1904, Monete di Lodi, «Archivio Storico Lodigiano», 23, pp. 43-44. - Besana A., Caretta A. 1955a, Zecca e Monete di Lodi, «IN», 6, n. 1, pp. 1-2. - Besana A., Caretta A. 1955b, Zecca e Monete di Lodi, «IN», 6, n. 7-8, p. 49. - Bazzini M. 2002, Recensione al libro di G. Fenti, La zecca di Cremona e le sue monete, dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, “Panorama Numismatico” 163, pp. 52-59. - Bazzini M. 2006, Monete d’argento lombarde nella ‘lista Camaiani’ (secolo XV), «RIN», 107, pp. 375-396. - Bazzini M., Ottenio L. 2002, Il vittorino «di Parma»: quale moneta?, «RIN», 103, pp. 129-180. - Brunetti L. 1966, Opus monetale Cigoi, s.l. (ma Bologna). - Caretta A. 1983, La lotta tra le fazioni di Lodi nell’età di Federico II (1199-1251) (Quaderni di Studi Lodigiani 2), Lodi. - Castellani G. 1925, Catalogo della raccolta numismatica Papadopoli- Aldobrandini, voll. 2, Museo Civico Correr, Venezia. - Ciani G. 1897, Un ripostiglio di monete del secolo XIII a Vigo di Cavedine nel Trentino, «RIN», 10, pp. 487-496. - CNI IV, p. 208 - Cremascoli L. 1954a, Le monete della zecca di Lodi, « Archivio Storico Lodigiano», ser. II, 2, pp. 77-81. - Cremascoli L. 1954b, Le monete della zecca di Lodi, «IN», 5, n. 11-12, pp. 84-85. - Fusconi G., Crocicchio G. 2005, Le monete di Giovanni da Vignate per Piacenza, “Panorama Numismatico” 195, pp. 42-47. - Giovanelli B. 1812, Intorno all’antica zecca trentina e a due monumenti Reti, Trento. - Gnecchi E. 1897, Appunti di Numismatica Italiana. XVI, Il ripostiglio di Cavriana, «RIN», 10, pp. 23-31. - Gnecchi F. ed E. 1889, Saggio di bibliografia numismatica delle zecche italiane medievali e moderne, Milano. - Grossi M. 1985, Antonio Fissiraga signore di Lodi (1253 c.a. - 1327) (Quaderni di Studi Lodigiani 3), Lodi. - Lorenzelli P. 1987, Due segni a confronto. Una letture della Convenzione monetaria del 1254, «La Numismatica» (dicembre). - Murari O. 1985, Il denaro di Lodi del periodo comunale, «NAC», 14, pp.359-365. - Paolucci R. 1992, La zecca di Lodi, «PN», 52 (maggio), p. 7. - Peviani A. 1986, Giovanni Vignati conte di Lodi e signore di Piacenza (1360 c.a -1416) (Quaderni di Studi Lodigiani 4), Lodi. - Samarati L. 1990, Lodi nuova. L’età medievale e moderna (1158-1860), in R. De Marinis et alii, Lodi. La storia dalle origini al 1945, Bergamo, pp. 197-294. - Travaini L. 2003a, Monete, Mercanti e matematica. Le monete medievali nei trattati di aritmetica e nei libri di mercatura, Roma.2 punti
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Ciao Renato, la prima cosa che noto è che le due monete hanno la stessa identica patina con gli stessi riflessi blu sotto il nominale. Questa cosa è strana anche perchè le monete sono di due anni differenti. Sento puzza di:2 punti
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Resta il fatto che è assai spiazzante la modalità di presentazione del materiale e soprattutto che venga allegata la cosiddetta perizia, che non dice un tubo dell'esatto tipo del materiale, tanto più che è composto da metallo prezioso (oro e argento). In effetti mi pare un po' curioso che si proceda alla vendita di materiale non autentico senza che lo si debba dichiarare.. è pur vero che " caveat" è la regola, ma resta il fatto che un vizio nella vendita c'è se non mi dichiari che le monete sono solo delle riproduzioni....monete antiche,per di più, in cui distinguere il vero dal falso non è così immediato... E' il solito pressapochismo dello Stato italiano, con regole assai sfumate, rendendo possibile anche un mercato parallelo e piuttosto oscuro: è ben noto che l'ambiente delle aste giudiziarie è molto particolare e girano tipi non proprio raccomandabili che fanno affari proprio sui vari materiali (comprese abitazioni, ecc.). Quindi, se ipotizziamo che si tratta di materiale falso, fatto in qualche laboratorio di falsari (non necessariamente in Italia), e quindi non di interesse della Soprintendenza con conseguente nullaosta, credo che sia meglio procedere alla confisca e ceduto a titolo gratuito al Nucleo Antifalsificazioni della Guardia di Finanza, che avrebbe la relativa competenza. Si, oltretutto essendo stato dichiarato come " corpo di reato confiscato" direi che sarebbe stato il caso che non venisse messo di nuovo in circolazione, almeno senza che venisse reso univocamente riconoscibile( una contromarca sarebbe bastata) perché magari, il reato contestato potrebbe essere stato proprio il reato di falsificazione di monete...a questo punto, rimettendolo in giro si reitererebbe il reato rendendo inutile quanto fatto fino a questo momento( confisca, procedimento,etc etc) Eventualmente si potrebbe procedere alla conservazione di determinati esemplari, anche per motivi si studio, e passare alla rifusione in appositi laboratori convenzionati. E l'oro rifuso in lingotti passerebbe alla Banca d'Italia, per incrementare il proprio forziere (che non dimentichiamo ha un ruolo importante per la difesa del nostro pesante debito pubblico). So che nella sede centrale della GdF stanno allestendo un Museo dedicato ai falsi. Ecco: casomai, più che rifonderle, vista la minima quantità, sarebbe stato il caso di acquisirle a questo scopo... E non venite a dirmi che tutto questo costa: basta attivare personale interno allo Stato e farlo lavorare...... E questo è un punto complicato da sciogliere....2 punti
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Bellissima questa discussione, che permette di parlare di monete coniate in tempi diversi e in zecche differenti. Di mio particolare interesse sono le monete che recano un'impresa (con il corpo ovvero la raffigurazione e l'anima, ovvero le parole che la esplicano). Un esempio potrebbe essere il grossone anonimo di Ludovico II Gonzaga con al R/ il corpo consistente in una manopola di ferro con nastri svolazzanti e l'anima in spagnolo (BVENA FE NO ES MVDABLE). Si tratta di una allusione rivolta al duca Francesco Sforza che non mantenne l'impegno di dare in sposa il figlio alla figlia del Marchese. Questa impresa si trova dipinta anche in una sala del Palazzo Te. Fonte Cataloghi Online2 punti
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Si e son riuscito a fotografarlo....Bordo imbarazzante. Già non mi convinceva la foto del catalogo e il peso, pero' con Elsen sulle foto non si puo' mai dire, a volte sono semplicemente mal fatte o sfuocate. Invece in questo caso sospetti confermati, moneta fusa senza alcun dubbio. Mi chiedo se chi se l'è contesa in sala l'ha guardata prima di batterla. A voi le foto:2 punti
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Un falso. Ebbene sì, la moneta a cui sono più affezionato è un falso... Regalata dal nonno che oggi non c' è più, nei miei anni di bambino ha rappresentato il mistero, la storia, il fascino di un tesoro e la gioia della sua scoperta... E' a questo tondello falso che debbo la nascita della mia passione, cresciuta e coltivata soprattutto grazie al forum e alle persone che vi ho trovato... Per tutto ciò che essa rappresenta, per l' affetto che mi lega a lei, sarà sempre il pezzo più prezioso della mia collezione...2 punti
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La storia grande amica, ci ha lasciato testimonianze straordinarie che ancora oggi ci permettono di conoscere e confrontarci. Il pensiero non sempre riuscì a esser voce, celato, e bisbigliato dovette fare i conti con l’uomo. Gli unici privilegiati furono gli artisti che attraverso il proprio linguaggio espressivo, raccontarono fatti e avvenimenti che altrimenti sarebbero andati persi, o semplicemente per manifestare l’idea, le emozioni, o il dissenso. Altre forme espressive riuscirono in questo intento come la letteratura e il teatro, ma il primato a mio modesto parere spettò alla numismatica e alla pittura. Queste due sorelle ebbero una sorta d’immunità dovuta alla non sempre facile lettura interpretativa, celata attraverso simboli, colori, stili, o errori voluti. Poviamo a racontare insieme con qualche tondello ( taluni al confine fra moneta e medaglia) quali furono i più rappresntativi, iniziarei con un classico : Reggenza di Margherita di Foix per il figlio Michele Antonio marchese di Salluzzo (dal 1504). Tallero da 40 grossi 1516. AR 37,85 g. Questo tallero del peso corrispondente a 40 grossi è stato oggetto di studio da parte di diversi esperti, ma nonostante ciò, l’interpretazione della sigle IIC alla fine della leggenda del rovescio è ancora dibattuta. Tre sono le interpretazioni più accreditate: l’Hill vi legge una errata trascrizione di ETC. Armand e Forrer vi riconoscono invece le sigle dell’incisore tedesco Giovanni Clot operante a Genova nella metà del XVI secolo. Infine, vi è l’ipotesi del Ravagnani Morosini, a nostro giudizio la più plausibile, che vi identifica le sigle dei fratelli da Clivate, appaltatori della zecca di Carmagnola dal 19 gennaio 1515. Il conio, non firmato, dovrebbe essere opera di Benedetto da Brioso, amico dei da Clivate, a cui tra l’altro furono affidati i lavori della chiesa di San Giovanni. Margherita di Foix, seconda moglie di Lodovico II Marchese di Saluzzo, fu donna raffinata e colta e al tempo stesso dal carattere deciso. Nel 1504, alla morte del marito, assunse la reggenza per il figlio Michele Antonio e di fatto governò il marchesato per 24 anni fino alla di lui morte, avvenuta nel 1528. Fu sempre lei ad imporre la successione del terzogenito Francesco, più mansueto del fratello maggiore Giovanni Ludovico. L’albero secco e sradicato raffigurato al rovescio rappresenta la morte di Ludovico di Saluzzo, mentre lo stemma con le armi di Saluzzo e Foix appeso ai rami, indica la volontà da parte della vedova e del figlio di continuare l’opera di Ludovico e la dinastia. Per quanto concerne la presenza dell’uccellino rimandiamo al "Dizionario Ragionato dei Simboli" di Giovanni Cairo, Milano 1922, dove il volatile viene identificato con lo sforzo di salvare l’anima amata dal naufragio della morte. Tale interpretazione è suffragata dalla leggenda del rovescio. Ravagnani Morosini nella sua opera ventila l’ipotesi che possa trattarsi di una medaglia, ma il peso, corrispondente esattamente a 40 grossi ci fa ritenere che invece si tratti di moneta.1 punto
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Ciao a tutti. Qualcuno mi potrebbe aiutare per identificare questa, che non so se sia una moneta, una medaglia o semplicemente un nulla... Peccato sia stata ridotta a ciondolo, però la busta riportava la scritta " ricevuta da ... nel 1856", quindi presumo che la trasformazione sia avvenuta comunque tempo fa... Dimensioni del rettangolo: mm 9 x mm 15 Grazie a chi potrà darmi informazioni. p.s. chiedo scusa per la qualit delle foto...1 punto
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"La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati." Cesare Pavese Spesso alle monete delle nostre collezioni sono legati ricordi, riguardanti le persone che ce ne hanno fatto dono o le circostanze per cui si sono acquistate. Questi eventi possono essere felici, ma anche tristi: la vita, infatti, è fatta di alti e bassi e la nostra collezione rispecchia in pieno tale condizione. In questo modo, l'oggetto-moneta si carica di un valore ulteriore a quello storico ed economico, rendendola speciale solo per noi. Propongo, quindi, di inserire la foto della/e moneta/e, medaglia/e o banconota/e che nella collezione ha/hanno un significato particolare. conferitogli appunto dal ricordo ad essa legato. Inizio io, sperando che altri vogliano seguirmi, inserendo le immagini di una moneta legata a un ricordo positivo: questo 80 lire di Carlo Felice, coniato nel 1826 a Torino, mi fu regalato, infatti, per la maturità. Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online1 punto
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:D ...attenzione ... non sempre il desiderio collima con l'età.1 punto
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Non vorrei sbagliare, ma la moneta è giapponese ( le ho viste da un mio amico ) e dovrebbe essere 1 Bu o 1 Shu, non mi ricordo bene una è in argento l' altra in oro di bassa lega.1 punto
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ecco.. http://www.ma-shops.com/mueller/item_print.php5?id=371〈=en non si legge bene la sigla sotto Joseph, ti allego anche la sigla B http://ma-shops.us/gaebler/item.php5?id=4766〈=en1 punto
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Ciao e benvenuto. Due monete in stato di conservazione discreto, leggibili. Delle due preferisco il Gordiano III perchè... ho un debole per i suoi denari, meno comuni degli antoniani. Questo celebra l'adventus di Gordiano III. Sul tema dell'adventus: http://www.lamoneta.it/topic/65766-alessandro-severo/?hl=dacia Dove arriva? Rientra a Roma dopo esser stato ad Antiochia per un periodo a cavallo del 239-240 d.C. Un rientro posteriore al'11 maggio 240 perchè non prende parte alla riunone degli Arvales con i quali corrispose per lettera (F. Nasti, IL PREFETTO DEL PRETORIO DI CIL VI 1638 (=D. 1331) E LA SUA CARRIERA pag.285, nota 24) anche se il tema è dibattuto. RIC IV, 81. IMP GORDIANVS FEL AVG / P M TR P III COS P P Emesso a Roma, 240 d.C. Rated "R". Il dritto è un po' stanco. Nell'insieme comunque due buone monete, per iniziare. Ciao Illyricum :)1 punto
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Anche l,occhio è strano...Usura? Forse poca precisione dell incisore?....o altro????? Skuby1 punto
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Taglio: 10c Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 917.000 Condizioni: SPL Città: Palermo1 punto
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PARPAGLIOLA di buon argento, FILIPPO IV gr. 1,45 In esergo quadrifoglio vuoto.1 punto
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Grazie per la preziosa consulenza legale.... Mi piacerebbe proprio capire le strane modalità della vendita in asta. Sarebbe utile che ci sia uno del posto (Arezzo) a seguire da vicino la vicenda....1 punto
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Presento un altro 1780, a questo punto si può anche avere un quadro un po' più completo di questa moneta, che comunque lo ricordo è pur sempre considerata R/2 e poi quando si parla di Maria Teresa le monete comunque acquistano appeal. Ogni moneta ha le sue degne caratteristiche e ognuno potrà anche farne una sua valutazione, se riterrà. Non sarebbe male poi a questo punto, visto che la moneta continuerà anche negli anni seguenti con Giuseppe II, vedere un suo esemplare, anche se l'iconografia monetale non cambierà.1 punto
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E sopratutto il Sud dopo aver subito le ruberie dei Savoia e compari con la scusa dell'Italia unita di tutto l'oro e l'argento del Banco di Napoli e Sicilia che è servito a risanare le casse del Nord oribbilmente in disgrazia e a pagare gl'inglesi. Meglio lasciar perdere davvero!1 punto
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Forse dovremmo metterci una pietra sopra....senza dimenticare. E poi, come ho detto altre volte, la spirale deve chiudersi, altrimenti la Francia avrebbe del revanchismo contro di noi per l'invasione della Gallia, noi contro di loro per l'invasione napoeonica,ecc. ecc.ecc.ecc.1 punto
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Ancora in tema di Lisimaco-Lanz, segnalo questo tetradramma in nome e stile del re di Tracia nell’asta ancora in corso http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1046&category=21427&lot=977517 GRIECHISCHE MÜNZEN - THRAKIEN - BYZANTION Tetradrachme im Namen und Stil des Lysimachos, circa 175 - 150. Kopf des vergöttlichten Alexanders als Zeus Ammon mit Diadem und Widderhorn nach rechts. Rs: BASILEWS - LUSIMAXOY. Athena nach links sitzend, auf der usgestreckten Rechten abfliegende Nike haltend, den linken Ellbogen auf an ihren Sitz gelehnten Schild gestützt, auf dem Sitz BY, darunter Dreizack nach links, im inneren Feld links KP. Müller 199; Thompson -. 16,80g. Selten. Sehr breiter Schrötling, vorzüglich. apollonia1 punto
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Resta il fatto che è assai spiazzante la modalità di presentazione del materiale e soprattutto che venga allegata la cosiddetta perizia, che non dice un tubo dell'esatto tipo del materiale, tanto più che è composto da metallo prezioso (oro e argento). E' il solito pressapochismo dello Stato italiano, con regole assai sfumate, rendendo possibile anche un mercato parallelo e piuttosto oscuro: è ben noto che l'ambiente delle aste giudiziarie è molto particolare e girano tipi non proprio raccomandabili che fanno affari proprio sui vari materiali (comprese abitazioni, ecc.). Quindi, se ipotizziamo che si tratta di materiale falso, fatto in qualche laboratorio di falsari (non necessariamente in Italia), e quindi non di interesse della Soprintendenza con conseguente nullaosta, credo che sia meglio procedere alla confisca e ceduto a titolo gratuito al Nucleo Antifalsificazioni della Guardia di Finanza, che avrebbe la relativa competenza. Eventualmente si potrebbe procedere alla conservazione di determinati esemplari, anche per motivi si studio, e passare alla rifusione in appositi laboratori convenzionati. E l'oro rifuso in lingotti passerebbe alla Banca d'Italia, per incrementare il proprio forziere (che non dimentichiamo ha un ruolo importante per la difesa del nostro pesante debito pubblico). So che nella sede centrale della GdF stanno allestendo un Museo dedicato ai falsi. E non venite a dirmi che tutto questo costa: basta attivare personale interno allo Stato e farlo lavorare......1 punto
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@@snam Ciao snam, i tuoi dubbi ,sono fondati . Un tondello originale che coniandolo subisce una forza dal martello tale da fratturarlo e non lascia in nessuna parte .....lucidi o segni di espansioni di metallo ??? L'ai mai visto . Una frattura che si apre ,al bordo si dovrebbe vedere tra dritto e rovescio.Ad ore 8 tra il collo e la leggenda sul dritto è evidente una bolla . Il cerchietto che hai evidenziato ,è senza dubbio un codolo di entrata limato. nel campo sul rovescio ,tra il naso e il collo di Lucio bollicine ?? Se fossero difetti da un conio genuino, per la forza della martellata queste bollicine avrebbero creato espansioni di metallo che non vedo. Mia modesta opinione.1 punto
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SWEDEN Ore KM# 820 1952-1971 1958 TS SPECIFICATIONS Composition: Bronze Weight: 2g Diameter: 16mm DESIGN Obverse: Crown above inscription Reverse: Value within circle divides date below crown Edge Description: Plain NOTES Ruler: Gustaf VI1 punto
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me ne hanno regalata una 2 anni fa, e adesso me ne prendo una i vassoi sono in flocoato ma tutto sommato fanno bene il loro lavoro! Saluti Flak!1 punto
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La frequente presenza in Asta di questa moneta fa supporre che gli esemplari in circolazione siano più dei 100 dichiarati nei registri della Regia Zecca1 punto
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Ciao Caro, difficile, chiedi? dovrebbe esserlo, ma all'ultima Nomisma ce n'erano due, FDC a 10.000 euro e qFDC a 9500 di base, non aggiudicate. Venduta la seconda nel dopo asta... probabilmente fai ancora in tempo a prendere la prima tra gli invenduti http://monete-online.nomismaweb.com/58-432/monete-invendute-asta-numismatica/ lo trovi a pagina 101 punto
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Altro tondello ricco di ermetismo: Napoli Filippo III di Spagna (1598-1621). Scudo 1617. AR 32,65 g. – ø 44,2. PHILIPP æ III æ DG æ REX:HIS Busto radiato, drappeggiato e corazzato, a d, con colletto alla spagnola; dietro, IC / C (Giovanni Francesco Citarella, maestro di zecca e Michele Cavo, maestro di prova). Sotto, nel giro, ¬ 1617 ¬ . Rv. + Q – VOD + V – IS + Aquila coronata, ad ali spiegate e volta a s., stringe nell’artiglio sinistro un ramo d’olivo e in quello destro un fulmine. CNI 120 var. Pannuti Riccio 2a. Davenport 4042. Rarissimo. Nel 1617 la Repubblica di Venezia era venuta in guerra con la Spagna. Il Vicerè di Napoli, Don Pedro Giron duca di Ossuna, acerrimo nemico dei veneti, stanco delle difficoltà e delle lungaggini delle trattative di pace, di cui non si vedeva la fine, fece coniare il 17 luglio di quell’anno questo rarissimo scudo ed il mezzo scudo offerto qui di seguito. La leggenda del rovescio con il ramo di olivo ed il fulmine negli artigli dell’aquila sono una chiara allusione alla scelta che si offriva alla Serenissima.1 punto
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No Favaldar, generalmente sono d'accordo su quasi tutto quello che scrive, ma in non è così che funziona. Non è colpa dei numismatici che spendono migliaia di euro senza informarsi. Ne tanto meno, la smania compulsiva. Prima di riconosce un falso ci passa del tempo, a volte molto, moltissimo e nel frattempo si è acquistato; ho falsi in collezione e ci ho messo degli anni a riconoscerli, e se permette, non sono uno sprovveduto numismaticamente parlando. Con questo criterio finisce che non si compra mai, perchè mai tutto si può sapere. Se la moneta è acquistata in buona fede non è imputabile alla dabbenaggine dell'acquirente ma alla mala fede di chi la vende. Chi ha comprato da inasta lo ha fatto o per studio o per fini poco etici, questo non lo sappiamo, ma è di pessimo gusto mettere in vendita monete false, quanto alla pantomima del falso da studio è una scorciatoia per legalizzare delle monete che possono creare confusione e favorire l'illegalità. I falsi che siano di studio (?) o meno vanno annullati e deve essere cosa chiara a tutti. In questo caso addirittura messi in asta, non parliamo di Padovanini che hanno una loro valenza artistica e storica, ma di oggetti che hanno il mero fine di un utilizzo, spesso fraudolento. Il punto è che non dovrebbero entrare in commercio.1 punto
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Come al solito una volta al mese vado dal negoziante sotto casa a controllare le monete che mi tiene da parte, e se le ha, tutte quelle che ha ricevuto. Me le rovescia sulla cassa e noto questa moneta da 2 euro, luccicante, quasi nuova, con una colomba. Ovviamente avrei sperato che fosse stato un commemorativo monegasco, quello del 2013. Mi avvicino e scopro che è un 2€ cc Finlandia 2005, in uno stato troppo nuovo per essere di 8 anni fa e circolato. Non potete capire quanto ci sono rimasto male a scoprire la verità... :P A parte gli scherzi sono stato fortunato, sono il settimo a trovarla qui. La qualità di conio dal vivo mi sembra eccellente, in origine BU, confrontandola con quella contenuta nel set emesso nel 2009 mi sembra di livello addirittura superiore, escludendo i difetti recati dalla circolazione. Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2005 Tiratura: 1.948.394 Condizioni: Fdc se non fosse per la patina e perchè ha circolato, io direi tra il qFdc e l' Spl+ , decidete voi Città: Roma Note: Piuttosto decentrata.1 punto
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Io la moneta la trovo bella ed interessante. Per chi ama la monetazione. Antica consiglio di apprezzare i pezzi con un occhio diverso, non per forza cercando il "bello". Ricordo che il proliferare dei falsi dipende anche dalla insana Abitudine dei collezionisti di volere per forza l impossibile..... Skuby1 punto
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Scusa ma invece di startelo lì a leggere perchè non ti fai raccontare da qualcuno che era presente alla conferenza come è andata e di cosa si è parlato? :rofl: :rofl:1 punto
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Vi posto subito una news Taglio: 20 cent Nazione: Italia Anno: 2012 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: qSPL Città: Sanremo1 punto
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Ragazzi, avrei una proposta da farvi per questo fantastico progetto. A fini statistici, ma anche per vedere un po' come gira la fortuna tra noi cercatori, proporrei di creare anche una classifica dei newser all'interno del file. Intendo cioè una lista in cui è primo chi ha trovato il maggior numero di news, e ultimo chi ne ha trovata una sola. Escluderei chi non ne ha trovate, anche per alleggerire il lavoro iniziale di chi si dedica al file. A me sembra una buona idea, se convince chi di dovere si potrebbe attuare, è fattibile. Spero possa piacervi :good:1 punto
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Miei amici hanno detto che questo potrebbe essere un buon posto per inserire un'altra moneta dal Sud Africa, e certamente d'accordo. In occasione del suo compleanno 90° nel 2008, Nelson Mandela fu il soggetto di questa moneta bimetallica 5-rand colpito dal Sud Africa. L'ex Presidente sudafricano Mandela—ciò che una realtà inconcepibile che una volta era—era nato il 18 luglio 1918 e morto ieri, 5 dicembre 2013, all'età di 95. In breve tempo dalla sua morte abbiamo visto un sacco di lacrime, ma sembrano quasi inferiorità numerica dall'incredibile display di felicità, di gioia, anche, per il semplice fatto che Nelson Mandela aveva vissuto. :D v. ----------------------------------------------------------- My friends have mentioned that this might be a good place to insert another coin from South Africa, and I certainly agree. On the occasion of his 90th birthday in 2008, Nelson Mandela was the subject of this bimetallic 5-rand coin struck by South Africa. Former South African President Mandela—what an inconceivable reality that was once—was born 18 July 1918 and died yesterday, 5 December 2013, at age 95. In the brief time since his death we have seen plenty of tears, but they almost seem outnumbered by the incredible displays of happiness, of joy even, at the simple fact that Nelson Mandela had lived. :D v.1 punto
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moneta ben lontana dal FDC. un buono SPL ma niente di più. da pagare non oltre i 10/15 euro1 punto
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La famiglia in questione è "Canigiani" (non Carignani) dal nome dell'originale proprietario del quadro di Raffaello conservato all'Alte Pinakothek di MOnaco. Esiste una medaglia sorella con un'altra sacra famiglia di Raffaello oggi al Louvre, ancora piu' bella. L'incisore, Zaccagnini, realizzo' i coni per queste due medaglie per dare una prova della sua bravura , desiderando essere assunto dalla zecca. La peculiarità di queste medaglie è quella di essere stato realizzato separatamente con il diritto e il rovescio eseguite mediante due coniazioni separate e successivamente unite insieme. Per questo piu' che di medaglie ufficiali occorrerebbe parlare di prove o, dato il carattere artistico piu' che celebrativo, forse di placchette. Il modellato di ambedue le medaglie è decisamente superiore alla qualità delle medaglie annuali.1 punto
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Io ne ho 2: un 120 grana del 1857 che un negoziante genovese mi vendette quando avevo circa 18 anni, l'altra sono 5 lire del Governo provvisorio di Lombardia che comprai quando avevo 19 anni in un momento della mia vita particolarmente felice. Sono due monete che portano dei bellissimi ricordi per me, oltre che della mia adolescenza, di circostanze particolarmente felici e leggere. Sono due monete che non venderò mai! Ora non ho le loro foto, le posterò quando le riavrò di nuovo tra le mani ;) P.S.: se ho capito qualcosa è che prima o poi tutte le monete divengono portatrici di ricordi, basta attendere, almeno per me :) I pezzi che compero oggi saranno tra 10-20-30 anni o più, importanti. La rimembranza è sempre dolce e malinconica, il ricordo è sempre (anche quando non dovrebbe) più "facile" del presente, poichè rappresenta la nostra esperienza e la "digestione" che ognuno di noi fa delle proprie esperienze di vita :)1 punto
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