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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/19/13 in tutte le aree
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Vorrei esprimere solidarietà agli amici della Sardegna che frequentano il forum (e non solo a loro, naturalmente). Un grande abbraccio a tutti, sperando che possa tornare presto a splendere sulla vostra meravigliosa terra... un alenu 'e sole come quello che il compianto Andrea Parodi, con la sua indimenticabile voce, cantava con i suoi Tazenda. https://www.youtube.com/watch?v=DeRas1LOLfM5 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 592.624 Città: Grottaglie Condizioni: qFDC4 punti
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Buonasera a tutti, segnalo questa interessante conferenza di Marco Guglielmi, il nostro caro amico Zecchiere, che si svolgerà a Nepi, nella Sala Nobile, il 23/11/2013 alle ore 17,00. "La famiglia Farnese, l’ascesa al potere e le monete" Purtroppo non potrò essere presente dato che sarò a Verona, spero che qualcuno tra voi potrà andare e fare poi un piccolo resoconto in questa discussione, magari anche con qualche foto, sarebbero molto gradite. Conosco Marco Guglielmi come ottimo oratore quindi vi esorto a non mancare a questo splendido appuntamento con la buona cultura numismatica. Buon ascolto a tutti, Giò loc23novembre - Copia.pdf2 punti
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Sesino di Modena per Francesco III d'Este; la prima immagine deve essere ruotata di 90° cos'ì si vede bene lo scudo estense di seguito le immagini di un esemplare in buona conservazione tratte da una vendita Ranieri. ciao Mario2 punti
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Per il momento questa discussione rimane chiusa. Ora ho da risolvere questioni più "complicate". Analizzerò il suo contenuto una volta risolti i problemi tecnici del forum, anche se già da ora posso constatare interventi fuori luogo che violano il nostro regolamento.2 punti
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Salve. Ho fatto questo lavoro derisero aver avere qualche parere Grazie http://www.fabione191.de/rovescio_12_grana_ferdII/index_test.htm2 punti
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Caro @@fra crasellame, sono io che devo ringraziarti della collaborazione anche e soprattutto nel dibattito che ha preceduto l'articolo di prossima edizione sui NAC. Nel quale il nostro fc affronta un capitolo ieri non presentato, perché in qualche modo "fuori tema" e legato invece molto alle dinamiche storiche trecentesche, che meritano una trattazione a parte, ovvero quello dei grossi IANVA QDP. Anche quello è molto interessante, e fra poco potrete gustarvelo con la lettura. Per chi non è potuto essere presente ho deciso di presentare essenzialmente la rilettura della cronologia, tipologia e quant'altro dei grossi di Genova dalla genesi al periodo di Enrico VII, per la mia parte affrontato in questo articolo di prossima pubblicazione sui Quaderni NAC, confrontando poi quanto emerso con miei nuovi studi sui grossi di Lucca di prossima stampa per case editrici toscane e su quanto scritto nel 2010 (con qualche analisi archeometrica in più) sui grossi di Pisa. Direi che ne è emerso un quadro nuovo anche rispetto a quanto io stessa ho scritto nel 2009 e nel 2010: insomma questi tre anni di studio ulteriore hanno contribuito nella revisione non solo della letteratura precedente - e letteratura di quale caratura! - ma anche di quella prodotta da me stessa. Utili sono state le nuove ricerche sulle fonti archivistiche e sui ritrovamenti (con pochi dati nuovi ma estremamente interessanti), le analisi archeometriche e la realizzazione di vaste campagne di misurazioni ponderali sulle quali effettuare buone medie, ma anche le discussioni a volte nate dentro e fuori dal forum con colleghi e collezionisti, così come un gustoso pezzo inedito del nostro @@dabbene, che mi ha consentito di congiungere meglio due serie monetali (gli ultimi grossi del tipo IANVA con i primi CIVITAS IANVA). Alla fine molti dei documenti e dei dati presentati al tempo da Cornelio Desimoni e Lopez sono ancora validi, ma inseriti nel nuovo quadro di lettura mi pare si spieghino anche meglio. Il dato che penso sia più rilevante sia quello delle scansioni cronologiche dei principali rinnovamenti dei grossi di Genova (1205/10 circa -1215: primi grossi +.IA.NV.A.; 1252-53: serie di grossi più leggeri e di peggior intrinseco +.I.A.NV.A.; 1285-90 circa: serie CIVITAS IANVA), che mi pare tornino più o meno per molte zecche dell'Italia centro-settentrionale; la differente attribuzione cronologica dei grossi dai pesi di 1,7/8 g (i primi!), 1,4 g ed anche 1,2/3 g, che anch'essa di ricorda la monetazione di altre zecche a nord e ad ovest di Genova (Marsiglia, ma non a caso chiedevo pure di Piacenza ;)!); il differente comportamento dal punto di vista ponderale e nel contenuto di fino rispetto ai grossi di Pisa e Lucca, che si presenta praticamente da subito; la distribuzione dei ritrovamenti noti. Da qui discendono altre considerazioni storiche di tipo più generale, ovviamente. Ma intanto mi fermo qui, aspettando eventuali ed ulteriori commenti a quanto presentato ieri o a quanto riuscite ad intuire dalle prime informazioni che ho scritto sopra... Un caro saluto MB2 punti
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Se avete iniziato a leggere questo post attirati dal titolo vi avverto che è solo uno scherzo: volevo farvi leggere questo indovinello pubblicato dalla Settimana Enigmistica del 13 ottobre 2013. Se non abbandonerete la discussione sdegnati (magari mandandomi mentalmente a quel paese) e vi cimenterete a trovare la soluzione senza riuscirci, fatemelo sapere e vi posterò anche la soluzione. Ciaoooo1 punto
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Appena ho visto le foto mi sono ricordato di qualcosa gia' visto in passato, poi ho capito dove: http://www.lamoneta.it/topic/42286-identificazione-monete-veneziane/ ;)1 punto
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E' quello il problema, caro Pasquale, purtroppo la 320a che vedi nel Gigante 2013 non esiste più, l'ho fatta eliminare proprio io nella nuova versione 2014. Certamente Fabio Gigante la inserì qualche tempo fà a seguito di qualche segnalazione. Negli ultimi anni ho fatto eliminare e rettificare alcuni refusi. Molti di questi, non si sa per quale motivo, se fatti inserire nel Gigante in passato da altri o da me stesso. Ecco perchè certi cataloghi vanno rivisti ogni anno, la numismatica è una scienza in continua evoluzione.1 punto
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Buon Lunedì forum: ieri al circolo mi son regalato la mia prima moneta sicula :) ...spero la prima di una lunga serie...mi piaceva e l'ho portata a casa. come la classificate? un saluto e grazie a tutti marco1 punto
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sembra un diobolo di Mesembria come questo http://www.deamoneta.com/artemideaste/view/100901 punto
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Questo dovrebbe essere un bel quattrino di Bologna; con l'associazione di questo dritto al verso con San Petronio conosco solo la tipologia per Filippo Maria Visconti (CNI 8 - 10, MIR 18). Qui però manca la biscia sullo scudo e mi sembra invece di riconoscere un'aquila....ma c'è anche il quattrino anonimo per i Bentivoglio (1446 - 1506) come da immagine allegata (BdN 9, 2013), quella che mi sembrava unl'aquila è un giglio :crazy: . ciao Mario1 punto
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quattrino di Mantova per Francesco II Gonzaga. Purtroppo il catalogo on-line di Mantova non è ancora accessibile...per confronto e legende... http://www.lamoneta.it/gallery/image/9538-quattrino-francesco-ii-gonzaga/ Ciao Mario1 punto
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Allora: dopo l'avventura con il bronzo Price 371 A su cui non sono riuscito a fare offerte, perché essendo fuori casa non sono arrivato in tempo (tuttavia pazienza penso che lo riuscirò a trovare ugualmente più in là), è finalmente arrivata, questa mattina, la dracma che mi ero regalato per il mio recente compleanno. La moneta era in realtà un po' cara, ma la Roma Numismatics ha capito le mie esigenze di budget e mi ha fatto 50 £ di sconto sul prezzo del suo shop on-line, per niente poco di questi tempi. ;) Riporto la tabellina: Price 1937: 323 a.C. (secondo gli studi di Margaret Thompson) zecca di Magnesia sul Meandro. Peso gr.4,25 diametro 18 mm. Al rovescio: punta di lancia nel campo a destra, mente nel campo a sinistra vicino il margine esterno compare ben chiara un'ape volta a sinistra. P.S. da notare la mano destra di Zeus con le "ditone" affusolate.1 punto
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La cittadina si sviluppava lungo le pendici del colle di San Giusto e poteva giovare di piccoli rii che scorrevano nelle vallecole della zona arenacea addossata al crinale carsico; ben presto però si rese necessaria la costruzione di due acquedotti (se non tre). Uno ripercorreva in parte il tracciato del cosiddetto ”Acquedotto teresiano” (costruito dalla regina asburgica) e raccoglieva le acque di alcuni ruscelli minori per dirigersi verso Tergeste nei pressi del Teatro Romano. L’ altro invece partiva dalla località di Bagnoli per arrivare fino in via Madonna del Mare sfruttando al dorsale arenacea su cui insiste l’odierno quartiere di San Giacomo. Del primo, distrutto dai Longobardi e ricostruito e ampliato da Maria Teresa d'Austria non ci restano tracce ma, del secondo, lungo 17 km e in grado di fornire 5800 m3 d'acqua al giorno, sono stati rinvenuti più tratti. Ecco alcuni link su quello teresiano: http://digilander.libero.it/apesaro/data/teresian.htm http://www.sastrieste.it/SitoSAS/Cavita5.html http://www.atrieste.eu/FotoMacondo/sotterranei.pdf1 punto
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Ciao. "non riesco a mettermi in contatto con i miei familiari :(" Io sto a Cagliari, dove il ciclone non ha, fortunatamente, creato grossi problemi. Se da qui posso fare qualcosa per Te non esitare a chiedermelo. Saluti. Michele1 punto
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Buona serata Non dovrebbe essere un sogno impossibile.... ma comunque un sogno; credo che sia tra le poche monete che possono vantare una valenza di natura storica straordinaria, un valore aggiunto formidabile. saluti luciano Battaglia di Lepanto 7 ottobre 15711 punto
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I miei sogni numismatici si sprecano: tanto per dirne uno... tra le milanesi ho un bel ricordo di questo doppio ducato di Ludovico venduto da Crippa nel 2009: peccato che potessi permettermi solo una visione estemporanea... Trovo molto gradevole il conio (non tutti sono così aggraziati), e la freschezza della moneta, con riflessi rossastri di vecchissima provenienza.1 punto
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i falsi di questa monetazione sono fatti di tutt' altro materiale. Fidati, è buona1 punto
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per restare alle milanesi vorrei prendere il ducato di gian galeazzo sforza alla nac.1 punto
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Vedere la Sardegna così ferita è una stretta al cuore. Agli amici sardi esprimo tutta la mia solidarietà. Conoscendo la fierezza del popolo sardo sono certo che saranno in grado di superare questa tragedia. Ajò!!!1 punto
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Acraf: la moneta che ho testé postato va presa con le pinze! Circa la maggiore solidità dimostrata dal sistema monetario vandalo persino rispetto a quello di Anastasio, che infatti 14 anni dopo la prima riforma dovette essere nuovamente riformato in modo sostanziale, risiede a mio vedere nel fatto che il sistema vandalo era basato sull'argento quale elemento centrale del parco circolante, mentre quello bizantino lo era sull'oro. In altri termini, il sistema vandalo era efficacemente bimetallico, Ag e Cu, così come lo fu quello romano in età repubblicana e alto impero. Quello bizantino, invece, era solo apparentemente bimetallico, Au e Cu, come solo apparentemente lo fu il sistema romano del tardo impero, e quindi diventava molto difficile per i bizantini sostenere nel tempo il valore della moneta enea che, invece, si deprezzava con molta rapidità. Tranne Hahn, la maggior parte dei numismatici vedono nella prima delle due serie municipali, un'emissione che anticipa la riforma di Anastasio e che, quindi gli fu di modello, soprattutto per quanto concerne il concetto stesso di fiduciarietà. Personalmente, sono allineato con Hahn e quindi a favore di una primogenitura della riforma di Anastasio e dell'introduzione del concetto di fiduciarietà, disallineata dal rapporto valore nominale / valore intrinseco. E' difficile discutere questi argomenti che tuttavia sono centrali per comprendere la numismatica del V-VI secolo con interlocutori che non abbiano chiari i concetti di concambio e di ratio. Ho tentato di farlo in un paio di opportunità: una era proprio sul forum di Lulliri, e mi è stato risposto papale papale che questi temi complicati non interessavano a nessuno (Rick) e che l'unica cosa che contava era descrivere e identificare le monete. L'ho fatto su un forum spagnolo, e lì ho trovato quale interlocutore un docente di storia della Complutense (Madrid), ma poi proseguimmo la discussione in modo privato e non sul forum. Vorrei proporre un "distinguo" che a mio vedere è molto importante tra collezionismo e numismatica: il collezionismo è soprattutto descrittivo, la numismatica interpretativa. Per il collezionista, quando la moneta è ben descritta e correttamente catalogata, il discorso è compiuto. Per il numismatico è solo allora che inizia davvero, in quanto quello che vuol comprendere sono le motivazioni di una moneta, che non sono solamente meramente monetarie, ma anche e soprattutto politiche. Nel mondo antico, il valore intrinseco del metallo, straordinariamente stabile per oltre un millennio! (stabilità non casuale ma voluta), creava di fatto un enorme parco monetario dove tutte le monete potevano circolare indipendentemente dall'autorità emittente, in quanto a parità di peso avevano uno stesso valore. Qualcosa di simile successe durante buona parte del secolo XIX e il primo decennio del XX. Quindi coniare una moneta prima ancora che rispondere al bisogno di soddisfare una richiesta del mercato, rispondeva a una volontà di far valere la sovranità propria e di dare un messaggio politico. Se non si tiene bene amente questi aspetti, si rischia di non comprendere la moneta stessa e di fare attribuzioni che non possono essere corrette in quanto che contraddicono porprio questi aspetti. Aggiungo una ricostruzione dell'andamento della ratio e del concambio dal IV secolo al VI, ricavata principalmente dai dati di Durliat (La valeur relative de l'or, de l'argent et du cuivre dans l'empire protobyzantine (IVe-VIIIe siècle), integrati con quelli di Asolati, Castrizio e altri. Uploaded with ImageShack.us Comprendere questa tabellina, addirittura interiorizzarla, è premessa imprescindibile per capire la monetazione di quel periodo e ancor più quella vandala, che è particolarmente complessa. Per quanto concerne le vittorie vandale in nome di Ilderico, mi spiace di averne sostenuto la reale esistenza poiché ora dubito davvero che esistano e penso che si tratti di una bufala, così come bufala è la moneta che ho postato: inesistente. E' ormai molto facile con un PC "costruire" una moneta: mi sono bastati appena 10 minuti.... Se postata con buona definizione, un osservatore attento se ne accorge e se particolarmente attento riconosce anche le due monete con cui è stata costruita l'immagine, entrambe postate sul FAC. Ma se la foto è molto piccola, sfocata e in bassa definizione, allora diventa difficile notare l'inganno.... Alberto Trivero Rivera1 punto
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A Roma ad un recente evento mondano sono state presentate alcune monete greche spacciandole per autentiche. Erano in realta' degli ottimi falsi ma nessuno li' per li' sembra essersene accorto. Nonostante i molti fotografi e le luci della passerella nessuno si e' soffermato sull'autenticita' degli esemplari proposti (realizzati comunque, bisogna ammetterlo, con molta perizia): Nonostante l'ottima qualita' secondo me e' evidente la falsita' dei pezzi se ci soffermiamo, ad esempio, ad osservare il bordo: E soprattutto il rovescio: Si vocifera di una nuova tecnologia di falsificazione "americana" ;)1 punto
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Vorrai scusarmi la precisazione, solo di concetto, ma una moneta che ha circolato, seppur pochissimo, non può essere considerata qFDC. Ecco perchè su queste monete, per definirne la conservazione quando sono sopra lo splendido, non si guardano solo i "rilievi" ma anche e soprattutto il lustro presente.1 punto
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Io non colleziono divisionali ma nei vostri panni a queste condizioni lascerei perdere da subito, 170€ all'emissione sono un furto, non lo si può definire in altri modi.1 punto
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e infatti questo è fatto meglio... rispetto la tua, c'ha pure la perlinatura che gira bene http://www.deamoneta.com/it/auctions/view/161/747 pensa che bravo questo artigiano, a prendere sempre le stesse monete con le stesse cifre della data, lo stesso 1, 8 e 9, sempre dello stesso conio, così sembrano proprio quelle composte a mano dallo zecchiera dell'epoca pensa te @@maxxi , io pensavo fosse una comunissima variante di conio tipo i centesimini del 1903, 1904 e 1905...!1 punto
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Visto che stasera ho un lavoro da finire, intanto rispondo a @@numa numa, mentre il discorso del cosiddetto grosso multiplo lo affronterei nei prossimi giorni, perché ci si addentra in altri problemi (oltre al fatto che "dal vivo" ne ho visto e potuto misurare con XRF uno solo, ovvero quello conservato a Palazzo Tursi). E' vero, per quanto riguarda il fenomeno della coniazioni dei primi (ma spesso anche dei secondi e dei terzi) grossi, per molte zecche ci sono ancora molte incertezze. Ma mi pare che questa sia una condizione diffusa per tutta la monetazione medievale, talvolta fino al Trecento inoltrato se non anche nel Quattrocento. Penso che sia questo uno degli aspetti a renderne lo studio interessante - e c'è ancora così tanto da ricercare. Nel caso specifico di Genova, però, ora qualche dato certo in più mi pare ci sia (vedo che è appena intervenuto in questo senso anche @@fra crasellame...). Non solo qualche citazione documentaria nuova, ma soprattutto i ritrovamenti che messi insieme intanto ci dicono secondo me con certezza quali potevano essere i grossi emessi a cavallo tra primo e secondo quarto del Duecento e quelli emessi dopo la metà dello stesso secolo, ed infine danno un terminus post quem per i CIVITAS IANVA. Rispetto a quanto noto per altre monetazioni non è male. Poi ci sono i dati ponderali e le analisi metallografiche effettuate su un buon numero di campioni e corrispondenti, quando note, con le indicazioni di fonti scritte e pratiche di mercatura. Non dico che sia tutto risolto, ma il quadro ora mi pare un poco più definito. Per quanto ha detto il professor Felloni in senso generale è senz'altro vero. E se dovessi usare il ragionamento dei prezzi dell'argento ed impiegare i conteggi da lui pubblicati nel famoso libro dedicato alla monetazione genovese del 1975, potrei leggerci anche dei dati di supporto alle datazioni proposte. Infatti il prezzo dell'argento è sempre tendenzialmente in salita dal 1141 al 1291; tuttavia c'è un lieve abbassamento - in controtendenza - tra il 1194 ed il 1205 ( prima i "buoni denari" con la spina nel primo quarto di Enrico VI e quindi i primi grossi?), ancora tra il 1227 e gli anni Trenta del Duecento (ma qui c'è qualche buco nella serie), ed invece un rialzamento al tempo dei grossi "cattivi" e delle prime monete in oro, nel 1254, cui seguono due ultimi abbassamenti invece nel 1287 e 1291, per arrivare ai dati di Desimoni del 1288 e di Lopez del 1292 che come ho già detto confermano l'avvenuta coniazione dei CIVITAS IANVA, appunto. Tuttavia per farlo vorrei capire da quali documenti e con quali conteggi soprattutto per la prima parte del Duecento si è arrivati a queste cifre; e visto che Felloni in quel libro non lo dettaglia, non è escluso ovviamente che glielo chieda, vista la sua generosità nel condividere i dati (mi aiutò moltissimo nella redazione del testo per la Guida alle zecche). Rimarrebbe poi da fare un controllo anche su altre aree per capire se davvero si tratta di un fenomeno generale e di tendenza in senso più ampio. Non una cosa immediata dunque, anche se questo non vuol dire che bisogna rinunciare. Mentre le ricerche in questo senso andranno avanti, intanto penso che sarebbe importante rivedere bene i dati di tutte le emissioni di grossi ancora non certe, o quelle certe ma basate su evidenze deboli, o "pseudo-evidenze" (come erano anche alcune per la monetazione genovese). Per l'Italia settentrionale un bel contributo senz'altro verrà anche dal MEC e dalle prossime pubblicazioni per il BdN, ma nulla vieta di continuare a studiare e a cercare di sistemare i tasselli ancora mancanti in questo complesso mosaico che è il Duecento italiano (come sai stiamo lavorando anche sulla monetazione aurea :)!). Un caro saluto e buona serata a tutt* MB1 punto
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@@alfonsino Buonasera si riferisce alle monete di Bonifacio dette " au Chatel de Bonifacio" ?'1 punto
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Vorrei spendere qui, naturale "sede" per continuare la discussione sulla giornata del grosso, qualche parola sulla portata di quanto detto ieri a Genova. Probabilmente i presenti avranno gustato appieno il confronto tra @@monbalda ed il prof. Felloni. Vi sarete resi conto che le proposte cronologiche fatte (e solidamente argomentate) hanno un "peso" ed un contenuto "intrinseco" (per rimanere in tema :D) numismatico che hanno sconvolto decenni di letteratura in merito. Non so ancora come gli appassionati e studiosi "conservatori" l'abbiano presa e quanto tempo ci vorrà perché digeriscano queste novità. Il prof. Felloni si è detto convinto su alcune cose mentre resta dubbioso su altre. Va detto che il lavoro proposto non è una revisione per il gusto "revisionistico" di dire cose diverse dal passato. Un passo importante è leggere, leggere, leggere e rileggere (libera citazione dal Mutus Liber :rolleyes: ) i testi criticamente e porsi sempre delle domande. Se Tizio scrive una cosa, perché la scrive? Come giunge a quella conclusione? Se le spiegazioni sono argomentate e fondate bene, se invece c'è qualcosa che non torna bisogna controllare con i propri occhi. Siamo umani e tutti possiamo sbagliare (io per primo!!). A questo punto mi sento di fare un elogio alla figura poliedrica e pionieristica di Cornelio Desimoni, che nonostante i suoi tanti (troppi?) interessi ha fatto un lavoro immenso. Aveva anche alcuni pezzi del puzzle che potevano metterlo su una strada piuttosto che un'altra. Nonostante i pochi mezzi a sua disposizione ha fatto tanto. Forse è stato influenzato dal lavoro di Gandolfi? Forse anche l'Avignone ha avuto una sua parte? C'è comunque da ringraziare questi pionieri nonostante tutto. Per quanto riguarda Roberto Sabatino Lopez, nell'articolo che uscirà sui NAC prossimamente ho proposto a Monica e lei è stata d'accordo con me, di porre nelle conclusioni una frase tratta dal suo articolo: Prima del ritorno all’oro nell’Occidente Duecentesco: i primi denari “grossi” d’argento. Mi sembrava una specie di ringraziamento dovuto e sentito per questo studioso al quale dobbiamo tantissimo e che troppo spesso non è stato preso nelle dovute considerazioni. Detto questo quali sono le vostre impressioni a caldo ? PS: un naturale ringraziamento (sennò poi dice che sono pessimo :P) anche a @@monbalda per la mole di lavoro che fa. Ho l'onore e la fortuna di assistere sul campo non solo alla serietà del metodo scientifico ma anche agli sforzi delle ricerche, delle riletture dirette delle fonti (cosa mica da poco!!!) e mi rendo conto che il lavoro fatto è immane ma pone delle solide basi per tutto quello che resta ancora da fare.1 punto
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Ciao, in questi giorni ho trovato un riferimento su un importante ritrovamento avvenuto presso Comacchio (Ferrara) nel 1980 e oggetto di campagne archeologiche dal 1981 al 1989. Si tratta della scoperta di una nave fluviale romana del I secolo a.C., rinvenuta completa del suo carico di merci e di oggetti appartenuti a coloro che vi erano imbarcati nell’ultimo viaggio. La nave Uno dei sei tempietti rinvenuti Caliga conservatasi nel terreno umido. Dal momento che spesso leggiamo di grandi scoperte avvenute all'estero e delle mostre che vengono poi istituite per pubblicizzarle, renderle note e, perchè no, guadagnarci qualche soldino... ecco alcuni link in modo da diffondere la conoscenza di questa scoperta: http://www.ferraraterraeacqua.it/it/comacchio/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/musei-gallerie/museo-della-nave-romana-di-comacchio-il-carico http://www.sullacrestadellonda.it/archeo/comacchio.htm http://www2.rgzm.de/Navis/Ships/Ship050/RelittoDiComacchio.htm Se n'è parlato pure in un Superquark: Ciao Illyricum :)1 punto
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Credo si tratti di due monete di Bonifacio, abbastanza rare. Si tratta di due minuti con al dritto il castello bonifacino ed al rovescio croce accantonata da 4 fiordalisi. Sotto al castello dovrebbero esserci le lettere B O Tempo fa postai sul forum la foto di un esmplare di un amico, ma non sono riuscito a trovarla per fare un confronto. saluti alfonsino1 punto
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Ci sono, come prende la medaglia in mano se ne accorge se ha un pò di occhio ed esperienza. Sempre guardare il contorno, deve essere netto, l'orlo piatto e non smussato, il colore dell'argento, i fondi ... ma come faccio a dirglielo ... è difficile da spiegare, è ... esperienza di medaglie viste.1 punto
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Ciao, sì sembrerebbe una :Greek_epsilon:. Non capisco una cosa, perché sul RIC c'è scritto "emperor helmeted in military dress standing right"? Nella mia moneta la figura al R/ sembra rivolta a sinistra..... Grazie1 punto
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Scusate ma il più pazzo sono io!!! Un esempio??? Ecco a voi la foto di 200 euro tutte da 1 cent!!! 46,3 kg di monetine!!! Ho anche cambiato 800 euro da 2 e 5 cent!!! Solo per ricontarli ho messo 1 settimana!!! Ps.: il tavolo è da 8 persone... Colmo di monetine... La prospettiva lo fa sembrare più piccolo1 punto
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Oggi il postino aveva una sorpresa...arrivato anche il 5 euro che ho acquistato da commerciante in germania prima che i prezzi di questa emissione salgano...è davvero una moneta stupenda, vederla in mano ha tutto un'altro effetto... :)1 punto
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Non saprei di preciso, però posso dirti che in sostanza: i riconii autorizzati dalla zecca di Parigi valgono meno delle originali, ma un riconio punzonato come tale è evidente ed allo stesso tempo importante da mettere in collezione ai fini scientifici (per confronti vari e per studio), il fatto di punzonarli come tali dimostra quanto in Francia fossero corretti ed onesti a quei tempi, esistono i riconii battuti con i conii originali, ecco perchè venivano punzonati. Però come dice @@picchio si parte dal 1832. Per quelli dell'Andrieu coniati precedentemente al 1832 non sappiamo, ad ogni modo se coniati con l'utilizzo dei conii originali (con stesso diametro) sono autentiche al 100%, poco interessa quindi se quel conio originale è stato utilizzato nel 1806, 1815, 1818 eccetera. E' un discorso molto complesso e che riguarda queste medaglie francesi del solo ventennio precedente al 1832, si potrebbero fare molti paragoni con la medaglistica papale ed i riconii del Mazio dell' 800 ma in quel caso sappiamo bene che molti dei conii originali degli Hamerani del '600 e '700 acquistati dal papa, vennero riutilizzati a Roma nell'800 dopo essere stati lievemente ritoccati e lucidati, nell'opera di Adolfo Modesti sulle annuali del 2009 vi sono anche alcune foto dei confronti tra autentiche e riconii Mazio con relative immagini dei conii rimaneggiati. Non dimentichiamo che tecnicamente è lo stesso discorso anche per le monete, tanto per fare un esempio al volo: sappiamo benissimo che le monete napoletane datate 1818 vennero coniate nella zecca di Napoli con l'utilizzo degli stessi conii anche negli anni successivi e fino al 1825. I documenti parlano chiaro, quindi, ...... non per questo dovremmo etichettare come potenzialmente postume tutte queste monete. (cfr, pagina 19 del seguente studio di Pannuti M. http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1963_1.pdf ). In sintesi: occhio al bordo per le medaglie francesi, se la medaglia è autentica allora in linea di massima non ha punzonature, se ha la punzonatura allora tre sono le cose: o è un riconio (conii originali), o un'imitazione (conio leggermente diverso), o è autentica (e in questo caso il simbolo ci dice l'anno di coniazione). Tutto qui1 punto
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GALLIENUS. 253-268 AD. Antoninianus (19mm, 3.46 g, 12h). Rome mint, 6th officina, 10th emission, circa 267-268 AD. GALLIENVS AVG, radiate head right / APOLLINI CONS AVG, centaur standing right, drawing bow; Z. RIC V 163; MIR 36, 735b; RSC 72. Good VF. Well-struck for issue. Postumus. Romano-Gallic Emperor, AD 260-269. AR Antoninianus (20mm, 2.38 g, 1h). Treveri (Trier) mint. 1st emission, 3rd phase, AD 260-261. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right / HERC DEVSONIENSI, Hercules standing right, holding bow and lion’s skin in left hand and club in right hand. RIC V 64; Mairat 12-7; AGK 25; RSC 91a. Good VF, flan crack. Attactive issue. Aurelian. 270-275 AD. Antoninianus (3.74 gm). Struck 275 AD. Rome mint. IMP AVRELIANVS AVG, radiate and cuirassed bust right / ORIE-N-S AVG, Sol advancing right, holding branch and bow, trampling captive; B/XXIR. RIC V pt. 1, 64; Estiot 1137; Göbl 130h2. Silvered EF. MAXIMIANUS. 286-305 AD. Æ Denarius (2.96 gm). Struck circa 290 AD. Rome mint. IMP MAXIMIANVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust right / VIRTV-S AVGG, Hercules standing facing, head right, resting right hand on club, holding lion's skin and bow in left. RIC VI 518 var. (obverse legend). VF. Rare. MAXIMIANUS. As Senior Augustus (1st Abdication), 305-307 AD. Æ Follis (25mm, 5.85 gm, 7h). Londinium (London) mint. Struck 307 AD. D N MAXIMIANO P F S AVG, laureate and cuirassed bust right / HERCVLI CONSERVATORI, Hercules standing right, head left, holding bow, club, and lion's skin; PLN. RIC VI 91. Good VF, dark brown patina, slight roughness. Rare. Con queste ho concludo, sperando di avervi dato qualche spunto di meditazione... Ciao Illyricum :)1 punto
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Il verderame se non erro dovrebbe formarsi in presenza di S cioè zolfo il quale con il rame forma il solfato di rame, quindi in acqua distillata non dovrebbe succedere nulla di ciò, in quanto esente da qualsiasi elemento o ione. Con un bagno prolungato, appunto almeno 10 giorni, il solfato di rame tende a sciogliersi nell'acqua distillata e la moneta dovrebbe apparire alla fine in condizioni migliori, un altro trattamento sarebbe quello si sottoporre la moneta a un bagno con un acido organico non forte come l'acido ossalico, comunuye sicuramente il primo metodo risulta sicuramente migliore.1 punto
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Ok, anche senza sgranocchiare volpi varie, hai avuto la risposta desiderata, provvedo a chiudere ;-) PS ci tengo a precisare che ho fatto del semplice sarcasmo anche io, e che l'ho chiusa semplicemente perchè ultimamente stano nascendo tanti topic per delle semplici domande e si intasa la scorrevolezza del Forum, tutto qui. Non ti considero uno scocciatore nè altro, lungi da me, ci mancherebbe , anzi puoi sempre continuare o postare altri quesiti tra i tanti topic aperti :good:1 punto
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Per me sono due monete di Lilavati. Questa regina ha avuto tre periodi di regno con monete spesso molto diverse in grafia. Si veda qui: http://sirimunasiha.wordpress.com/2011/08/17/queen-lilavati-ad-1197-1200-1209-1211/ Nella moneta di Vanadio io ci leggo Sri-Ra-ja-Li ossia le prime due lettere in alto a destra e le prime due in alto a sinistra. Le altre sono troppo consunte nell'usura del bordo per potersi distinguere. ps. A proposito di queste monete... http://www.ebay.fr/itm/belle-monnaie-a-identifier-/3211026563281 punto
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