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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/13 in tutte le aree
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Non credevo che un Forum potesse mancarmi tanto... Ritrovare gli amici stamattina dopo 36 ore di buio e' un po' come uscire da una malattia. E non e' una esagerazione, credetemi. Questo testimonia che una piccola parte della mia vita e' condivisa con Voi. E quando trovarVi e' momentaneamente impossibile (e succede davvero di rado, si potrebbe dire quasi mai) tornare ad accedere e' come lo scolaro che rivede gli amichetti dopo l'assenza da scuola! E questo e' un grande valore, secondo me.3 punti
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Salve a tutti. Purtroppo in questi giorni non sono riuscito a connettermi per i noti problemi tecnici, fortunatamente ora risolti. Volevo ringraziare tutti coloro che stanno facendo progredire questa iniziativa che sta assumendo sempre più importanza nel panorama della cultura numismatica italiana (vedi ad esempio l'ultimo numero de "Il Giornale della Numismatica" a pag. 16). Sono felice nel costatare come il Cordusio e tutti i suoi collaboratori stiano aprendo la strada verso un aspetto della cultura finora scarsamente preso in considerazione e che ancora oggi fatica ad affermarsi, quello essenziale della formazione delle future generazioni. Complimenti a tutti, vedrete che un giorno assisteremo alla "nascita" di qualche appassionato o studioso in più in grado di far progredire la nostra amata disciplina. Dunque, grazie da parte mia per gli opuscoletti ricevuti e di tutti gli sforzi che state facendo per portare avanti questo alto obiettivo.3 punti
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A Roma ad un recente evento mondano sono state presentate alcune monete greche spacciandole per autentiche. Erano in realta' degli ottimi falsi ma nessuno li' per li' sembra essersene accorto. Nonostante i molti fotografi e le luci della passerella nessuno si e' soffermato sull'autenticita' degli esemplari proposti (realizzati comunque, bisogna ammetterlo, con molta perizia): Nonostante l'ottima qualita' secondo me e' evidente la falsita' dei pezzi se ci soffermiamo, ad esempio, ad osservare il bordo: E soprattutto il rovescio: Si vocifera di una nuova tecnologia di falsificazione "americana" ;)2 punti
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Salve. Ho fatto questo lavoro derisero aver avere qualche parere Grazie http://www.fabione191.de/rovescio_12_grana_ferdII/index_test.htm2 punti
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Credo che mai come in questo caso bisognerebbe vederle in mano.2 punti
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Buonasera, un po' di anni fa, quando mi avvicinai per la prima volta a questo fantastico hobby, decisi di fare un giro al circolo numismatico della mia città. Non conoscevo ancora appassionati e tantomeno questo forum. Il primo approccio fu.. come dire.. non dei migliori. Ebbi la sensazione di trovarmi davanti ad un mondo separato, lontano, oserei dire quasi elitario. Un gruppo di persone esperte poco propense a condividere il proprio sapere con altri... un ragazzo poi! Per questo la mia passione scemò fino a quando, un po' di mesi fa, non m’iscrissi a Lamoneta. Mai e poi mai avrei pensato di incontrare una simile realtà! In breve la ricerca e il gusto di conoscere la Numismatica sono ritornati a farmi visita! Per non parlare poi degli amici del Cordusio (e non solo)... una rivelazione potrei dire! Non mi sarei mai immaginato di trovare persone così aperte e disponibili verso la divulgazione del sapere numismatico. Davvero vi ringrazio tutti infinitamente!! Spero un giorno di poter stringere la mano anche al "misterioso" donatore, al quale, sono certo, dovrò parte del mio sapere "in lavorazione". Grazie di nuovo Federico2 punti
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Grazie @@dizzeta per aver esposto i tuoi dubbi, così mi dai modo di chiarire eventuali equivoci. Allora tu dici "è stato sottolineato che Genova agli inizi del XIII secolo aveva maggiore interesse verso il mercato del nord-Europa piuttosto che verso l’Oriente (e io credevo il contrario soprattutto per l’approvvigionamento del grano)". Francamente non ho detto questo ;): ho detto che per il taglio ponderale ed il tipo di intrinseco scelto, i contatti con la monetazione di area basso lombarda e del sud-est Francia ed in parte anche i ritrovamenti i primi grossi di Genova sembrano "guardare" più verso dei mercati europei (leggi : Francia orientale, Lombardia e Germania) che verso il Levante mediterraneo. Questo non vuol dire che non vi fossero importanti traffici con l'"Oriente", ma solo che in quel momento forse non era conveniente coniare una moneta come il grosso per perfezionarli. Spero di essere stata più chiara, ma nel caso fammi sapere. Quindi dici: "che le monete grosse di buon argento fossero valutate sia per il loro peso che per il loro titolo pertanto una moneta di peso scarso ma con miglior titolo sarebbe stata “maggiore” di un’altra più pesante ma con peggior intrinseco: questo vuol dire che “il mercato” lo facevano gli specialisti...? Che di una moneta, per di più di un certo "valore", si considerasse non solo il peso ma anche e soprattutto il titolo non mi pare invece una novità, e soprattutto una mia novità. Non a caso le pratiche di mercatura non ci dicono quanto pesavano i grossi (altrimenti oggi sarebbe tutto più facile), anche perché quello poteva verificarlo chiunque con una bilancia, ma elencano il contenuto di metallo fino presente nelle diverse monete. E a certi livelli del mercato è chiaro che dovessero operare soprattutto degli "specialisti" ovvero mercanti di professione (nel Duecento fioriranno proprio le scuole di mercatura...), cambiavalute o anche notai. Ma mi pareva che in una delle vecchie discussioni della sezione medievale avessimo già parlato di questo... Infine chiudi dicendo: "monbalda che merita i "mi piace", per il lavoro certosino, per i controlli e le verifiche che ha fatto, per le ore che ha speso, per l'eleganza della relazione, per il coraggio di "correggere i maestri". In realtà ho impiegato un fine settimana come tutti voi, con il compenso di condividere dei percorsi di ricerca e di stare insieme a degli amici, vecchi e nuovi. Tutto il resto (verifiche sulle fonti, relazione spero decorosa e comprensibile, il coraggio di correggere i maestri - e di ammettere anche di essermi sbagliata per alcune cose in passato -) penso siano aspetti imprescindibili del mestiere che faccio, e guai se fosse diversamente. Quindi nessun plauso particolare: un poco come quando prendevo un bel voto a scuola e mio padre - in questo molto severo - non mi lodava ma mi diceva "hai fatto solo il tuo dovere" :D! Un caro saluto MB P.S. Grazie per le foto degli occhi stupiti e...anche addormentati: con la luce del proiettore e al buio io non vedevo. E anche per quella del trofeo ;)!2 punti
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Caro @@fra crasellame, sono io che devo ringraziarti della collaborazione anche e soprattutto nel dibattito che ha preceduto l'articolo di prossima edizione sui NAC. Nel quale il nostro fc affronta un capitolo ieri non presentato, perché in qualche modo "fuori tema" e legato invece molto alle dinamiche storiche trecentesche, che meritano una trattazione a parte, ovvero quello dei grossi IANVA QDP. Anche quello è molto interessante, e fra poco potrete gustarvelo con la lettura. Per chi non è potuto essere presente ho deciso di presentare essenzialmente la rilettura della cronologia, tipologia e quant'altro dei grossi di Genova dalla genesi al periodo di Enrico VII, per la mia parte affrontato in questo articolo di prossima pubblicazione sui Quaderni NAC, confrontando poi quanto emerso con miei nuovi studi sui grossi di Lucca di prossima stampa per case editrici toscane e su quanto scritto nel 2010 (con qualche analisi archeometrica in più) sui grossi di Pisa. Direi che ne è emerso un quadro nuovo anche rispetto a quanto io stessa ho scritto nel 2009 e nel 2010: insomma questi tre anni di studio ulteriore hanno contribuito nella revisione non solo della letteratura precedente - e letteratura di quale caratura! - ma anche di quella prodotta da me stessa. Utili sono state le nuove ricerche sulle fonti archivistiche e sui ritrovamenti (con pochi dati nuovi ma estremamente interessanti), le analisi archeometriche e la realizzazione di vaste campagne di misurazioni ponderali sulle quali effettuare buone medie, ma anche le discussioni a volte nate dentro e fuori dal forum con colleghi e collezionisti, così come un gustoso pezzo inedito del nostro @@dabbene, che mi ha consentito di congiungere meglio due serie monetali (gli ultimi grossi del tipo IANVA con i primi CIVITAS IANVA). Alla fine molti dei documenti e dei dati presentati al tempo da Cornelio Desimoni e Lopez sono ancora validi, ma inseriti nel nuovo quadro di lettura mi pare si spieghino anche meglio. Il dato che penso sia più rilevante sia quello delle scansioni cronologiche dei principali rinnovamenti dei grossi di Genova (1205/10 circa -1215: primi grossi +.IA.NV.A.; 1252-53: serie di grossi più leggeri e di peggior intrinseco +.I.A.NV.A.; 1285-90 circa: serie CIVITAS IANVA), che mi pare tornino più o meno per molte zecche dell'Italia centro-settentrionale; la differente attribuzione cronologica dei grossi dai pesi di 1,7/8 g (i primi!), 1,4 g ed anche 1,2/3 g, che anch'essa di ricorda la monetazione di altre zecche a nord e ad ovest di Genova (Marsiglia, ma non a caso chiedevo pure di Piacenza ;)!); il differente comportamento dal punto di vista ponderale e nel contenuto di fino rispetto ai grossi di Pisa e Lucca, che si presenta praticamente da subito; la distribuzione dei ritrovamenti noti. Da qui discendono altre considerazioni storiche di tipo più generale, ovviamente. Ma intanto mi fermo qui, aspettando eventuali ed ulteriori commenti a quanto presentato ieri o a quanto riuscite ad intuire dalle prime informazioni che ho scritto sopra... Un caro saluto MB2 punti
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Vorrei spendere qui, naturale "sede" per continuare la discussione sulla giornata del grosso, qualche parola sulla portata di quanto detto ieri a Genova. Probabilmente i presenti avranno gustato appieno il confronto tra @@monbalda ed il prof. Felloni. Vi sarete resi conto che le proposte cronologiche fatte (e solidamente argomentate) hanno un "peso" ed un contenuto "intrinseco" (per rimanere in tema :D) numismatico che hanno sconvolto decenni di letteratura in merito. Non so ancora come gli appassionati e studiosi "conservatori" l'abbiano presa e quanto tempo ci vorrà perché digeriscano queste novità. Il prof. Felloni si è detto convinto su alcune cose mentre resta dubbioso su altre. Va detto che il lavoro proposto non è una revisione per il gusto "revisionistico" di dire cose diverse dal passato. Un passo importante è leggere, leggere, leggere e rileggere (libera citazione dal Mutus Liber :rolleyes: ) i testi criticamente e porsi sempre delle domande. Se Tizio scrive una cosa, perché la scrive? Come giunge a quella conclusione? Se le spiegazioni sono argomentate e fondate bene, se invece c'è qualcosa che non torna bisogna controllare con i propri occhi. Siamo umani e tutti possiamo sbagliare (io per primo!!). A questo punto mi sento di fare un elogio alla figura poliedrica e pionieristica di Cornelio Desimoni, che nonostante i suoi tanti (troppi?) interessi ha fatto un lavoro immenso. Aveva anche alcuni pezzi del puzzle che potevano metterlo su una strada piuttosto che un'altra. Nonostante i pochi mezzi a sua disposizione ha fatto tanto. Forse è stato influenzato dal lavoro di Gandolfi? Forse anche l'Avignone ha avuto una sua parte? C'è comunque da ringraziare questi pionieri nonostante tutto. Per quanto riguarda Roberto Sabatino Lopez, nell'articolo che uscirà sui NAC prossimamente ho proposto a Monica e lei è stata d'accordo con me, di porre nelle conclusioni una frase tratta dal suo articolo: Prima del ritorno all’oro nell’Occidente Duecentesco: i primi denari “grossi” d’argento. Mi sembrava una specie di ringraziamento dovuto e sentito per questo studioso al quale dobbiamo tantissimo e che troppo spesso non è stato preso nelle dovute considerazioni. Detto questo quali sono le vostre impressioni a caldo ? PS: un naturale ringraziamento (sennò poi dice che sono pessimo :P) anche a @@monbalda per la mole di lavoro che fa. Ho l'onore e la fortuna di assistere sul campo non solo alla serietà del metodo scientifico ma anche agli sforzi delle ricerche, delle riletture dirette delle fonti (cosa mica da poco!!!) e mi rendo conto che il lavoro fatto è immane ma pone delle solide basi per tutto quello che resta ancora da fare.2 punti
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mi permettà di esprimere un mio parere, ha ragione nel dire che 15 euro non sono una cifra eccessiva per nessuno ma sinceramente non capisco la Vostra politica: 1) io collezionista sono il vostro pane (come per tutte le case d'asta), se non esistessi Voi non esistereste 2) io collezionista pago una commissione ad ogni eventuale aggiudicazione compresi gli eventuali invenduti; 3) io collezionista per risparmiare almeno i costi di spedizione sulle aggiudicazioni una tantum (visto che non a tutte le aste un collezionista riesce a portare a casa qualcosa) ho rinunciato al Suo catalogo cartaceo 4) Lei casa d'aste risparmia nel non mandarmi il catalogo cartaceo ed adesso mette anche l'archivio delle aggiudicazioni a disposizione di me collezionista solo a pagamento di 15 euro annui alla luce di tutto ciò quindi mi dica....per quale motivo io collezionista dovrei ancora interessarmi di fare acquisti presso Lei casa d'aste se alla fine non dimostra particolare interesse in me collezionista e non mi offre niente in cambio??2 punti
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Se avete iniziato a leggere questo post attirati dal titolo vi avverto che è solo uno scherzo: volevo farvi leggere questo indovinello pubblicato dalla Settimana Enigmistica del 13 ottobre 2013. Se non abbandonerete la discussione sdegnati (magari mandandomi mentalmente a quel paese) e vi cimenterete a trovare la soluzione senza riuscirci, fatemelo sapere e vi posterò anche la soluzione. Ciaoooo1 punto
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Venerdì 29 Novembre 2013 alle ore 20,30 presso il Circolo Numismatico Monzese Via Annoni 14 - Monza l'Ing. Dante Casati terrà una conferenza sulle Legioni Romane dalle" Le Legiioni dalle origini alla fine della Republica" La seconda parte " Le legioni da Augusto fino alla crisi del terzo secolo" si terrà il 31 Gennaio 2014. Allego una locandina per vederla cliccare sotto. https://www.dropbox.com/s/aenhndkhwdma5gf/Conferenza%20sulle%20Legioni%20Romane.jpg1 punto
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Finalmente sono riuscito a prendere un 2 lire "Cinquantenario" che mi soddisfa. Credo che non lo cambierò questo :blum: La moneta ha un ottimo lustro e non è stato facile fotografarla. Attendo vostri pareri sulla conservazione.1 punto
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Io ho sempre problemi a ricevere la mail di inasta e quindi a me non è arrivato l'avviso ma confermo che anche a me non funziona piú :cry: Indubbiamente la mossa è del tutto legittima. Non conosco i costi relativi all'erogazione di tale servizio che immagino richieda un bel po' di banda se lasciato libero e, purtroppo, in Italia la banda si paga cara. Ho il sospetto che i potenziali ricavi siano comunque una cifra relativamente modesta e di conseguenza mi associo alla richiesta di erademo sul valutare di prolungare il periodo a chi ha fatto acquisti od offerte; anzi forse andrei oltre e abolirei la possibilità di acquistarlo che mi sembra un po' un boomerang dal punto di vista dell'immagine.1 punto
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Domani in giornata se tutto va bene torneranno anche i cataloghi Riprova ora c'era un bug nel menù1 punto
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Ragazzi peró sul catalogo c'è scritto che anche il 20 è stato ribattuto...rarissimo ma c'è!1 punto
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Ciao, complimenti per la bella moneta!!!! In merito alla confezione, a me non piace, la moneta deve essere toccata con cura ma con mano. Saluti Latino ;)1 punto
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se venivi a Verona ti omaggiavo dell' album Lusso Repubblica della Masterphil. Fammi sapere, sarò a Verona sabato, altrimenti non lo porterò1 punto
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penso che @@alfonsino si riferisse a questa moneta , e l'intervento è compreso in questa discussione data 3 Aprile 2013 http://www.lamoneta.it/topic/76450-bonifacio-per-il-piacere/page-16?hl= quartari bonifacio1 punto
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1000 Corone 1924 (Cu-Ni) Spero di non aver fatto delle gaffe :crazy: e che siano di vostro gradimento, LoL! Cosa ne pensate?? :D1 punto
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Ciao, in questi giorni ho trovato un riferimento su un importante ritrovamento avvenuto presso Comacchio (Ferrara) nel 1980 e oggetto di campagne archeologiche dal 1981 al 1989. Si tratta della scoperta di una nave fluviale romana del I secolo a.C., rinvenuta completa del suo carico di merci e di oggetti appartenuti a coloro che vi erano imbarcati nell’ultimo viaggio. La nave Uno dei sei tempietti rinvenuti Caliga conservatasi nel terreno umido. Dal momento che spesso leggiamo di grandi scoperte avvenute all'estero e delle mostre che vengono poi istituite per pubblicizzarle, renderle note e, perchè no, guadagnarci qualche soldino... ecco alcuni link in modo da diffondere la conoscenza di questa scoperta: http://www.ferraraterraeacqua.it/it/comacchio/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/musei-gallerie/museo-della-nave-romana-di-comacchio-il-carico http://www.sullacrestadellonda.it/archeo/comacchio.htm http://www2.rgzm.de/Navis/Ships/Ship050/RelittoDiComacchio.htm Se n'è parlato pure in un Superquark: Ciao Illyricum :)1 punto
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Credo si tratti di due monete di Bonifacio, abbastanza rare. Si tratta di due minuti con al dritto il castello bonifacino ed al rovescio croce accantonata da 4 fiordalisi. Sotto al castello dovrebbero esserci le lettere B O Tempo fa postai sul forum la foto di un esmplare di un amico, ma non sono riuscito a trovarla per fare un confronto. saluti alfonsino1 punto
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anche io ho un sito internet per la mia azienda che gestisco personalmente e lo aggiorno con le novità quando necessario e sinceramente aldilà del costo annuo di mantenimento non rilevo nessun tipo di costo extra nel tenere archiviato nella pagina web i dati gia inseriti precedentemente anche il nostro forum ha un bellissimo catalogo di cui anche io mi occupo ed è sempre aggiornato con qualsiasi risultato d'asta di tutte le case d'asta, non mi pare che venga però fatto pagare una quota per accedere a tali dati, sono a disposizione di tutti noi appassionati che quando vogliamo e se possiamo doniamo contributi volontari per il mantenimento del sito quindi ripeto, personalmente reputo errata la Vostra scelta di far pagare un'archivio di risultati d'asta e di privare il collezionista di accedere liberamente a dati essenziali per la propria raccolata ma ognuno è libero di fare le proprio scelte in base ai propri bisogni, spero solo che il prossimo passo non sia quello di dover pagare anche per poter visionare sul sito un'eventuale asta in corso1 punto
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@@Saturno sostanzialmente son d'accordo con la tua analisi...le serie 20 e 50 cent impero puoi farla spendendo pochi euro(senza le rare è chiaro) però il vero fdc di queste monetine non lo trovi nella ciotolina e vorrei che mi mettessi una foto di un 20 cent '39 anno XVII fdc trovato a 50 centesimi per potermi ricredere ma son quasi sicuro che non mi ricrederò :) invece nelle ciotole trovi degli spl+,spl/fdc che han valore nullo ma sempre fdc non sono. marco1 punto
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concordo con magellano83; anche io ho aderito alla rinuncia del catalogo cartaceo in cambio del risparmio delle spese di spedizione; questo perchè mi sembrava corretto nei confronti della casa d'asta in quanto vista al tipologia dei miei interessi le miei aggiudicazione avvengono una o due volte l'anno e ho permesso, nel mio piccolo, di far risparmiare la casa d'aste. Certo che la casa d'asta potrebbe ulteriormente incentivare i collezionisti fornendo un servizio di ricerca dello storico (servizio che alla casa d'asta costerebbe praticamente zero in quanto son dati storici che vengono automaticamente aggiornate con i dati delle aste effettuate) con il vantaggio di fidelizzare meglio i collezionisti in quanto avrebbero più motivi per frequentare il sito ed avere una migliore reputazione della casa d'aste fornente il predetto servizio.1 punto
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io l'altra sera avevo preparato il cappio e la sedia...poi per scrupolo prima di salirci ho provato ad accedere l'ultima volta e andava :D meno male.... a parte le battute straquoto tutti. marco1 punto
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La fortuna mi ha fatto incontrare questo esemplare di parpagliola, Filippo III con al dritto la variante di legenda MEDIO LANI DV. Peso gr. 2,12. Legenda al rovescio PROVIDENTIA Questo tipo di variante l' abbiamo scoperto in questa interessantissima discussione, approfitto per fare un riepilogo delle parpagliole con questa variante: Parpagliola n. 98 studio Dalle Vegre/Vajna gr. 1,85 Parpagliola n.140 studio Dalle Vegre/Vajna gr. 2,50 Parpagliola @@ambidestro gr. 2,15 Parpagliola @@dabbene gr. 2,62 Parpagliola Parpajola gr. 2,12 Tutte e cinque le monete hanno la caratteristica di essere state coniate su un tondello molto stretto ( oppure molto tosato ) dove le leggende non sempre sono complete.1 punto
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salve a tutti ,quando ho visto questa ho pensato subito che questa è per Sandokan ,qualcuno ha idea di cosa sia ? grazie a tutti!1 punto
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simpatico indovinello...ogni tanto bisogna divertirsi assolutamente ;)1 punto
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......facciamo così, dato che sei intervenuto in questa discussione notificandoci una "presunta" novità per tutta la monetazione napoletana.......invece di fare tante chiacchiere posta un documento come questo (e c'è ne sono altri) dal quale si evince chiaramente che i Coronati senza sigle, o meglio a tuo dire, tutte le monete senza sigle, sono state coniate a Lanciano..........e anche se tu l'avessi, sarebbe così importante e sconvolgende, da essere sottoposto a perizia di originalità...........ma sei ancora troppo "ragazzo" per capire certe cose.1 punto
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Ok. Allora quando sarò a Verona venerdì lo leggerò e t farò sapere una mia risposta visto che hai tirato in ballo una miriade di monete napoletane. Già mi ero fatto descrivere ciò che è riportato nel tuo testo.... per questo ti ho scritto tali interventi, ma stavolta lo leggerò di persona e sarò ancor più preciso. Ciao e grazie1 punto
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Caro @@magdi, non posso darti un mi piace perché per oggi me li ha "prosciugati" tutti dizzeta: quindi te lo assegnerò domani. Grazie di essere venuto ed aver partecipato anche con @@matteo95, perché la vostra presenza come giovani è sempre molto importante. E grazie anche per aver comunicato tramite post che sei arrivato a casa (sai noi donne siamo tutte un poco materne ...in fondo :D!). Buona fine di serata e buon riposo MB1 punto
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Segnalo il bellissimo articolo del dott. Francocci che ho avuto l'onore ed il piacere di leggere in anteprima, dal sommario di Odjob: "La circolazione monetaria in Etruria meridionale dall'età preromana sino al III sec. a.C. (Stefano Francocci) [21-26]." L'articolo è tratto dalla relazione del dott. Francocci esposta l'8 Giugno a Nepi durante l'evento "Monete e Medaglie della Tuscia. Ne darò notizia anche sulla discussione relativa, ne saranno contenti coloro che ne avevano chiesto notizie. Giò1 punto
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Follis di Costantino Augusto http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a128/a128.htm purtroppo manca il pezzo dove è segnata la zecca1 punto
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Non è una mia interpretazione. L'art. 64 del Codice Urbani (così siamo sicuri che è questo) dice che chiunque commerci beni di questo genere deve rilasciare un ''Certificato di provenienza e di autenticità'' all'acquirente. Adesso passiamo all'interpretazione di questa normativa, questa sì soggettiva. Ora o la provenienza va intesa nel senso che la moneta oggetto del certificato è stata venduta dal commerciante che ha emesso tale documento o si pretende dal commerciante di essere mago e sapere da dove la moneta ha avuto origine. Tuttavia qualora questa mia interpretazione fosse non corretta, Vi prego di segnalarmelo. Arka1 punto
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E' corrosione profonda sulla moneta.. non puoi farci niente se non agendo profondondamente sulla moneta, ricreando così i fondi... in pratica salveresti solo il tondello Operazioni di questo genere vengono fatte per scopi commerciali su monete romane di 2000 anni, si salva il tondello (autentico) e si ricreano fondi e rilievi.. ovviamente diventa l'opera di un artista ma a mio avviso non si tratta più di una moneta1 punto
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sì, era rivolto a te. Dovresti venire a Verona, prendi un giorno di vacanza :good:1 punto
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Chiudendo il discorso della "virgolettatura delle citazioni", importante ma a un lato delle inquietudini che mi hanno stimolato a intervenire in questa discussione sul vostro forum, vorrei invece ritornare sui due aspetti che mi hanno maggiormente inquietato: 1) la pubblicazione di un libro dove molte attribuzioni non mi paiono né condivisibili né supportate da dati oggettivi e immagini chiare, 2) la mancata messa a disposizione di informazioni numismatiche. Per quanto concerne il punto 1), a proposito del quale giustamente Acraf mi rimprovera di essere stato piuttosto ruvido (ma non ho mai proferito epiteti, pur avendone ricevuti a iosa), mi piacerebbe che la discussione procedesse senza l'uso di "aggettivi non numismatici", basandosi sull'analisi delle monete specifiche la cui attribuzione è controversa o comunque viene da me messa in discussione. E' quello che è avvenuto con il bronzetto Sardus Pater dove vedo che, finalmente, anche Lulliri ha rinunciato a difenderne la "vandalità" e quindi l'attribuzione addirittura a Goda. In modo pacato e tecnico, sarebbe bello discutere sui nummi con il monogramma che Lulliri attribuisce al re vandalo Ilderico, sulle vittorie dello stesso sovrano, sul nummo con la lettera A: discuterne con dati oggettivi e con numeri. Per quanto concerne il punto 2), la messa a disposizione delle informazioni numismatiche, vorrei dilungarmi ulteriormente, ma portando il discorso su termini generali e quindi spersonalizzandolo in modo da non suscitare diatribe. Sarà ormai una decina d'anni fa, regalai a un Museo civico un lotticino di bronzetti celto-liguri, imitativi delle litre siracusane. Un paio di anni fa, chiesi al curatore di quel Museo di accedere agli stessi per fotografarli e pesarli, in quanto a suo tempo non ne tenni alcuna documentazione e avevo desiderio di scrivere qualcosa sul tema. Fu impossibile rivederli poiché, come mi disse il curatore del Museo, erano stati tutti rubati. Michele Asolati ha pubblicato una magnifica monografia su una collezione di un migliaio di nummi tardo-imperiali trovati oltre un secolo fa a Falerii Novi e da allora rimasti dimenticati in qualche cassetto di un Museo: se non fosse stato per questo validissimo numismatico, non sapremmo nulla dell'esistenza di nummi in nome di Valentiniano III, di Antemio e di Leone I con il monogramma di Ricimero, e neppure potremmo immaginarla. Ecco perché sono molto favorevole al collezionismo privato. D'altra parte, tutte le grandi collezioni pubbliche sono nate grazie al lascito di una o più collezioni private. L'amore, la passione, la profusione di tempo, la dedicazione incondizionata che ci mette il collezionista nella sua collezione non potrà mai essere neppure lontanamente avvicinata all'impegno proprio del funzionario pubblico. Credo che il collezionismo privato sia essenziale e dubito che senza di esso sarebbe sorto il collezionismo pubblico. Quindi lungi da me l'idea che sia giusto che la collezione privata sia resa pubblica in modo autoritario o forzoso. Tuttavia vorrei distinguere tra due concetti: la proprietà delle monete e la proprietà della conoscenza insita in quelle stesse monete. La proprietà fisica delle monete di una collezione privata la reputo giusta e inalienabile. Invece ritengo che la conoscenza insita in quelle stesse monete, sia un patrimonio collettivo e che il possessore delle stesse non abbia diritto di privare la collettività di tale conoscenza patrimoniale. Sequestrare una collezione privata che sia stata formata in modo legittimo, lo definisco un furto. Privare la collettività della conoscenza numismatica insita in una collezione privata, lo definisco un furto. Ogni forma di conoscenza, anche quella numismatica quindi, è simile ad una staffetta, dove a turno corrono tutti i membri di una squadra passandosi l'un l'altro il testimone. La conoscenza va avanti raggiungendo nuovi traguardi, non perché appaiono persone "più brave" di quelle che le hanno precedute, ma perché ogni volta c'è qualcuno che si mette a correre, partendo dal punto di arrivo di colui che l'ha preceduto e ricevendone il testimonio: quindi potrebbe essere anche meno veloce di colui che l'ha preceduto, ma riuscirà ugualmente ad andare oltre e a spostare più avanti il traguardo. E allora sarà lui stesso che dovrà cedere a qualcun altro il testimonio. Un qualunque collezionista privato (ma anche istituzionale), se riesce a porre ordine alla sua collezione, ad analizzarla, a classificarla e capirla, addirittura ad amarla, è perché dispone di libri, articoli, consigli, esperienze, esempi di coloro che prima di lui hanno studiato e amato quella stessa monetazione. Insomma: ha ricevuto il loro testimonio. Ma così come l'ha ricevuto, ha il dovere a sua volta di trasmetterlo a chi vorrà proseguire la corsa. Negare informazioni sulle monete di una propria collezione, tanto più se già pubblicata (anche se in modo carente), o dare le informazioni richieste ma in modo volutamente lacunoso tanto da renderle inutili o inutilizzabili, lo ritengo illecito: addirittura un furto nei confronti della comunità, poiché la conoscenza è un patrimonio comune e non individuale. Nascondersi dietro il fatto di voler essere uno stesso l'unico a poter parlare o scrivere in merito a determinate monete, mi pare un gesto di notevole arroganza e presunzione, ma anche controproducente nei confronti di chi così agisce, in quanto si priva lui stesso della conoscenza che riceverebbe di ritorno da altri soggetti che studiassero le sue stesse monete. Ovviamente questo è un mio parere strettamente personale che ovviamente potrà essere condivisibile o meno dagli altri. L'ho messo nero su bianco perché, credo, se non l'avessi fatto probabilmente la motivazione stessa di questo mio intervento nel vostro forum sarebbe rimasta ben poco chiara o, peggio, sarebbe apparsa motivata solo da un desiderio di polemizzare. Alberto Trivero Rivera1 punto
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confermo RIC 107 Constantinople RIC 107 Constantius Gallus, AE23, Constantinople. DN FL CL CONSTANTIVS NOB CAES, bare-headed, draped, cuirassed bust right / FEL TEMP RE-PARATIO, soldier spearing fallen horseman who is wearing a Phrygian helmet, no beard, clutching horse's neck. Gamma dot in left and centre fields. Mintmark CONS epsilon. RIC VIII Constantinople 107. Text1 punto
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DE GREGE EPICURI Per le classificazioni RIC, Illyricum è molto meglio di me. Osservo piuttosto che il ritratto è di una bellezza rara, insolita nelle monete di questo periodo. Anche il R mostra un'incisione molto fine e accurata. Peccato per la grossa crepa: non farla cadere!1 punto
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Ciao, con gamma/dot al rovescio, senza delta al dritto non può esser altro che Costantinopoli RIC 107. A seconda dell'officina è C3 o R... Sposto la discussione tra le "identificazioni" per validare l'attribuzione dagli specialisti... Ciao Illyricum :)1 punto
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Ciao!:) Il sestante non è di Tuder, ma di Iguvium. E questo vale anche per le due once pubblicate nella medesima asta!;)1 punto
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Questa medaglia è ora un po' il simbolo del refuso numismatico. Qui il cognome e le date sono addirittura errate e successivamente rettificate in parte. Non solo per le monete ma anche per le medaglie. A gennaio un'altra medaglia con un errore altrettanto "incasinato". Il bello della numismatica napoletana è proprio questo.1 punto
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azzz.....gpittini concordo con te solo la classificazione quello che a te infastidisce come un surplus di informazione e simboli e quello che mi ha fatto diventare un "repubblicano" convinto!! de gustibus non disputandum est!!1 punto
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