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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/17/13 in tutte le aree
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Non credevo che un Forum potesse mancarmi tanto... Ritrovare gli amici stamattina dopo 36 ore di buio e' un po' come uscire da una malattia. E non e' una esagerazione, credetemi. Questo testimonia che una piccola parte della mia vita e' condivisa con Voi. E quando trovarVi e' momentaneamente impossibile (e succede davvero di rado, si potrebbe dire quasi mai) tornare ad accedere e' come lo scolaro che rivede gli amichetti dopo l'assenza da scuola! E questo e' un grande valore, secondo me.20 punti
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Arrrggghhhhh! Monbalda mi ha detto che "il grosso da 4 denari" non esiste!!! Sono subito corso al mio monetiere per controllare che i miei grossi ci fossero ancora. ...C'erano! .....Sing -sospiro di sollievo- A parte gli scherzi, ottima organizzazione, magnifica relazione super-esaustiva, massima attenzione in sala -neppure una parola è sfuggita- partecipanti competenti e deliziosi. Complimenti a tutti, un grazie a monbalda che tiene viva la numismatica genovese e con una dedizione encomiabile ha spiegato con metodo scientifico i motivi che l'hanno portata a questa logica conclusione rettificando le interpretazioni di Desimoni, Lopez, Grierson e gli altri. C'era nell'aria un clima di "tensione" tanto che, per precauzione, erano pronti 3 balestrieri per ogni evenienza6 punti
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Oggi è SABATO! ……………………E domani è il grande giorno! ...approposito ....anche stavolta ho trovato un "grosso"...inedito! Sono davvero felice di rivedere grandi amici e ansioso di ascoltare la relazione che farà Monbalda …che è riuscita a mantenere “segreti” gli argomenti che esporrà …neanche una piccola anticipazione, perbacco! Solo qualche briciola, giusto per farci capire che non si tratterà di una relazione su cose che già conosciamo, ma ci saranno alcune…“novità”. Ho sempre pensato che quando, un paio di secoli fa, i grandi “maestri” inventato la numismatica come scienza, hanno dovuto sobbarcarsi una mastodontica mole di lavoro di cernita, traduzione, classificazione e datazione in archivi che erano dimenticati e disordinati, e più si andava indietro nel tempo meno documenti erano reperibili o sopravvissuti al periodo di guerre, saccheggi e bisogni essenziali di sopravvivenza (quante “carte” sono state bruciate solo per scaldarsi), ed era necessario “interpretare”, ovviamente trascurando gli aspetti meno significativi che oggi possiamo approfondire con la dovuta calma, oltre che con le nuove tecnologie che ci permettono di “esplorare”, cosa che “i padri” non potevano fare. E allora, dopo queste ovvietà, come fare per prepararsi in questa vigilia di attesa? Mi sono lasciato andare ai ricordi e mi è venuta in mente una poesia che ho imparato alle medie, ma credo di aver fatto qualche errore …che volete la memoria non è più quella di una volta: IL SABATO DEL CIRCOLO ASTENGO Canzone libera. Settenari e endecasillabi si alternano ...con qualche “licenza poetica” Il nuovo socio vien con la compagna in sul calar del sole, col suo bell’albumino; e reca in mano la lente, alcuni grossi e quartarole, onde siccome suole, udire egli si appresta dimani al dì di festa Monbalda e Frà. Sta con curiosità su dei grossi a studiar il socio anziano, incontro là dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo quando ai convegni allor partecipava, ed ancor snello e sano solea polemizzar intra di quei ch’ebbe compagni in quel dì lontano. Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù dà colli e dà tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno del convegno che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. Tutti i soci gridando verso al Ducale in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, spossato il relatore, e seco pensa all’aver mai riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace. Odi il treno fischiar, odi la moto del giovane che veglia dai locali notturni, alla lanterna, e s’affretta, e s’adopra cercare amor anzi il chiarir dell’alba. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman monete e storia ti saran più noti e al travaglio usato ciascun in suo pensier farà ritorno. Socio novello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è codesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa devi coglierla al volo e mai ti è grave. G.L/Dizzeta …. sic!4 punti
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...e la presentazione del "grosso inedito" ...andato subito alla "saggiatura" ... Poi la visita alla collezione dei Musei Civici genovesi. Insomma una grande giornata di cultura e di studio. Evviva la numismatica. Grazie a tutti! PS: Lascio la relazione tecnica a chi è molto più bravo di me a raccontarvi i particolari. Saluti a tutti3 punti
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Penso spesso, quanto questo Forum a differenza di molti altri, sia bello, colorato, ordinato, piacevole, pieno di cose.. come fosse una seconda "casetta"..dove potersi sempre rifugiare. Anche io stamattina non riuscivo ad essere indirizzato alla home, evidentemente c'è tantissimo lavoro dietro queste "fondamenta informatiche " Colgo quindi l'occasione per dire Grazie ai Curatori, Grazie a chi cura il Giardino di questo rifugio. :clapping: :director:3 punti
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Se avete iniziato a leggere questo post attirati dal titolo vi avverto che è solo uno scherzo: volevo farvi leggere questo indovinello pubblicato dalla Settimana Enigmistica del 13 ottobre 2013. Se non abbandonerete la discussione sdegnati (magari mandandomi mentalmente a quel paese) e vi cimenterete a trovare la soluzione senza riuscirci, fatemelo sapere e vi posterò anche la soluzione. Ciaoooo2 punti
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Ciao a tutti ragazzi! Recentemente ho acquistato questa moneta che a prescindere dalla spesa,io reputo stupenda.. Vorrei chiedere a voi,più pratici del mestiere, cosa ne pensate e che valore potreste dargli.. Grazie a tutti! ;)2 punti
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Colgo l'occasione della breve pausa (di pranzo) per ringraziare Antwala e Mariesu per avere incanalato la discussione nei giusti binari, tanto più che l'argomento è di grande importanza e interesse. Circa il pensiero generale espresso da Antwala, personalmente lo condivido pienamente e mi piace l'immagine del progresso scientifico come un successivo passaggio del testimonio. Noto l'encomiabile sforzo di Mariesu di offrire ora una esaustiva spiegazione e spero vivamente che dal confronto di opinioni si possa quantomeno delineare un quadro più chiaro della complessa problematica. Un solo consiglio ad ambedue. Sarebbe molto bene affrontare un argomento per volta (infatti i posts # 69 e 70 riguardano problemi diversi) e magari offrire anche un esaustivo contesto storico (magari con qualche dato archeologico, se noto) ove collocare ogni argomento. Solo così anche un lettore attento e interessato, ma digiuno dei particolari risvolti storico-numismatici, può meglio comprendere la problematica. Capisco che questo implica un certo sforzo intellettuale e impiego di tempo, ma credo che in nome del progresso scientifico ne valga la pena e si possa meglio compredere l'impegno e competenza dei studiosi coinvolti, rispettando i rispettivi ruoli. Circa il problema del carico delle immagini, ovviamente della massima importanza, chiedo all'Amministrazione come procedere nel modo migliore. In fondo basterebbero poche immagini per volta con sufficiente definizione e poste vicine per i giusti confronti. P.S.: grazie al confronto diretto con altri esemplari "ufficiali" in effetti si nota una diversa disposizione e stile del monogramma di Ilderico. Poi c'è il dato del luogo di provenienza, che è sempre molto importante, indicando la possibile area di circolazione e quindi anche il luogo di coniatura di tali esemplari.2 punti
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Da questo piccolo imprevisto funzionamento, abbiamo visto tutti noi quanto sia importante questo forum2 punti
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Chiudendo il discorso della "virgolettatura delle citazioni", importante ma a un lato delle inquietudini che mi hanno stimolato a intervenire in questa discussione sul vostro forum, vorrei invece ritornare sui due aspetti che mi hanno maggiormente inquietato: 1) la pubblicazione di un libro dove molte attribuzioni non mi paiono né condivisibili né supportate da dati oggettivi e immagini chiare, 2) la mancata messa a disposizione di informazioni numismatiche. Per quanto concerne il punto 1), a proposito del quale giustamente Acraf mi rimprovera di essere stato piuttosto ruvido (ma non ho mai proferito epiteti, pur avendone ricevuti a iosa), mi piacerebbe che la discussione procedesse senza l'uso di "aggettivi non numismatici", basandosi sull'analisi delle monete specifiche la cui attribuzione è controversa o comunque viene da me messa in discussione. E' quello che è avvenuto con il bronzetto Sardus Pater dove vedo che, finalmente, anche Lulliri ha rinunciato a difenderne la "vandalità" e quindi l'attribuzione addirittura a Goda. In modo pacato e tecnico, sarebbe bello discutere sui nummi con il monogramma che Lulliri attribuisce al re vandalo Ilderico, sulle vittorie dello stesso sovrano, sul nummo con la lettera A: discuterne con dati oggettivi e con numeri. Per quanto concerne il punto 2), la messa a disposizione delle informazioni numismatiche, vorrei dilungarmi ulteriormente, ma portando il discorso su termini generali e quindi spersonalizzandolo in modo da non suscitare diatribe. Sarà ormai una decina d'anni fa, regalai a un Museo civico un lotticino di bronzetti celto-liguri, imitativi delle litre siracusane. Un paio di anni fa, chiesi al curatore di quel Museo di accedere agli stessi per fotografarli e pesarli, in quanto a suo tempo non ne tenni alcuna documentazione e avevo desiderio di scrivere qualcosa sul tema. Fu impossibile rivederli poiché, come mi disse il curatore del Museo, erano stati tutti rubati. Michele Asolati ha pubblicato una magnifica monografia su una collezione di un migliaio di nummi tardo-imperiali trovati oltre un secolo fa a Falerii Novi e da allora rimasti dimenticati in qualche cassetto di un Museo: se non fosse stato per questo validissimo numismatico, non sapremmo nulla dell'esistenza di nummi in nome di Valentiniano III, di Antemio e di Leone I con il monogramma di Ricimero, e neppure potremmo immaginarla. Ecco perché sono molto favorevole al collezionismo privato. D'altra parte, tutte le grandi collezioni pubbliche sono nate grazie al lascito di una o più collezioni private. L'amore, la passione, la profusione di tempo, la dedicazione incondizionata che ci mette il collezionista nella sua collezione non potrà mai essere neppure lontanamente avvicinata all'impegno proprio del funzionario pubblico. Credo che il collezionismo privato sia essenziale e dubito che senza di esso sarebbe sorto il collezionismo pubblico. Quindi lungi da me l'idea che sia giusto che la collezione privata sia resa pubblica in modo autoritario o forzoso. Tuttavia vorrei distinguere tra due concetti: la proprietà delle monete e la proprietà della conoscenza insita in quelle stesse monete. La proprietà fisica delle monete di una collezione privata la reputo giusta e inalienabile. Invece ritengo che la conoscenza insita in quelle stesse monete, sia un patrimonio collettivo e che il possessore delle stesse non abbia diritto di privare la collettività di tale conoscenza patrimoniale. Sequestrare una collezione privata che sia stata formata in modo legittimo, lo definisco un furto. Privare la collettività della conoscenza numismatica insita in una collezione privata, lo definisco un furto. Ogni forma di conoscenza, anche quella numismatica quindi, è simile ad una staffetta, dove a turno corrono tutti i membri di una squadra passandosi l'un l'altro il testimone. La conoscenza va avanti raggiungendo nuovi traguardi, non perché appaiono persone "più brave" di quelle che le hanno precedute, ma perché ogni volta c'è qualcuno che si mette a correre, partendo dal punto di arrivo di colui che l'ha preceduto e ricevendone il testimonio: quindi potrebbe essere anche meno veloce di colui che l'ha preceduto, ma riuscirà ugualmente ad andare oltre e a spostare più avanti il traguardo. E allora sarà lui stesso che dovrà cedere a qualcun altro il testimonio. Un qualunque collezionista privato (ma anche istituzionale), se riesce a porre ordine alla sua collezione, ad analizzarla, a classificarla e capirla, addirittura ad amarla, è perché dispone di libri, articoli, consigli, esperienze, esempi di coloro che prima di lui hanno studiato e amato quella stessa monetazione. Insomma: ha ricevuto il loro testimonio. Ma così come l'ha ricevuto, ha il dovere a sua volta di trasmetterlo a chi vorrà proseguire la corsa. Negare informazioni sulle monete di una propria collezione, tanto più se già pubblicata (anche se in modo carente), o dare le informazioni richieste ma in modo volutamente lacunoso tanto da renderle inutili o inutilizzabili, lo ritengo illecito: addirittura un furto nei confronti della comunità, poiché la conoscenza è un patrimonio comune e non individuale. Nascondersi dietro il fatto di voler essere uno stesso l'unico a poter parlare o scrivere in merito a determinate monete, mi pare un gesto di notevole arroganza e presunzione, ma anche controproducente nei confronti di chi così agisce, in quanto si priva lui stesso della conoscenza che riceverebbe di ritorno da altri soggetti che studiassero le sue stesse monete. Ovviamente questo è un mio parere strettamente personale che ovviamente potrà essere condivisibile o meno dagli altri. L'ho messo nero su bianco perché, credo, se non l'avessi fatto probabilmente la motivazione stessa di questo mio intervento nel vostro forum sarebbe rimasta ben poco chiara o, peggio, sarebbe apparsa motivata solo da un desiderio di polemizzare. Alberto Trivero Rivera2 punti
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"Questo documento è obbligatorio solo per il privato che vende un bene culturale e che non essendo tenuto al rilascio di fattura o ricevuta ne deve giustificare il legittimo possesso e la lecita provenienza." Ma per scrivere una cosa del genere questo signore quale articolo 64 ha letto? Ma si sta riferendo all'art. 64 del Codice Urbani o a qualche altro articolo 64? M.2 punti
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Prego tutti gli utenti di conservare uno stile e un linguaggio consono ad un forum pubblico, altrimenti mi vedrò costretto a chiudere la discussione.2 punti
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Qualche tempo fa ho preso queste medaglie e pensando come potevano conciliarsi con le mie monete ... questo è il risultato. Spero sia gradevole quello che ne è venuto fuori. Purtroppo non riesco a fare foto decenti per i differenti materiali contenuti. Le monete sono un 100 L 1868 XXIII e un 30 Ducati 1851 . La medaglia è quella per l'esilio di Pio IX a Gaeta in Bronzo Gianluca1 punto
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Dire la propria è il nostro obiettivo numero uno, ma quelle monete sono state ritrovate in circolazione pochi giorni fa, non sono state regalate da qualcuno e trovate in circolazione neanche si sa quando. Allora, un utente del Forum mi ha regalato 1 e 2 cent finlandesi nel 2003. Rientrano nei parametri ma secondo te vanno inseriti alla data 17/11/13 nella città di Alatri o nella sua ? Non penso. Quello che cerco di dire , senza ritenermi superiore a nessuno per carità, non sono certo questi i problemi in un forum, è che le regole sono poche , semplici ma cerchiamo di farle rispettare e seguirle il più possibile tutto qui..1 punto
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Buona Domenica Grazie. Grazie. Grazie. Una gran bella e densa giornata tra appassionati. Una bella relazione di Mombalda; interessante e con spunti che non mancheranno di essere approfonditi dai cultori di monetazione genovese e non. Ottima ed amichevole l'accoglienza che ci è stata riservata dai Soci del Circolo Astengo; hanno un circolo invidiabile per la "location" e la biblioteca lascia senza parole! Lieto di aver incontrato "vecchie" conoscenze e di aver dato un volto, finalmente, a tanti nick con i quali mi sono relazionato tante volte.... Non ho parole per il mega grosso ritrovato da dizzeta; ancora più grande di quello che aveva acquistato l'altra volta; anche per questo il saggio (i saggi in verità) hanno certificato la sua bontà; peccato che fossero saggi distruttivi ed infatti non è rimasto nulla. Temo che si dovrà trovarne un altro .... Grazie nuovamente a tutti. luciano1 punto
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Bhe! Non a occhio e croce....Federico II Gonzaga ha regnato a Mantova dal 1519 al 1540 ed il quattrino in questione è l'unica moneta che lo ha accompagnato per tutto il periodo del suo dominio, rappresentandone i mutamenti fisici e l'evoluzione politica ed istituzionale. per completezza allego l'immagine di un esemplare del periodo marchionale tratta da una vendita Crippa. Putroppo oggi non funziona il catalogo on-line e quindi non posto proporti il collegamento alle belle pagine del catalogo curato da Paolino67. Se sei interessato ad approfondire l'argomento ti consiglio la lettura dell'articolo in uscita con il numero di dicembre di Panorama Numismatico.....(e qui mi faccio un po di pubblicità spicciola) ciao Mario1 punto
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Non ho approfondito nulla sulla lingua scritta di questa popolazione. Invece sugli aspetti iconografici penso si possa dire che: c'è un rifiuto del vuoto (horror vacui), per cui tutti gli spazi vengono riempiti, eventualmente con globetti; le figure vengono incurvate e non c'è nulla di aguzzo, tutto è tondeggiante e flessuoso; alla fine la figura umana sembra perdere alcune sue caratteristiche (o quelle che noi riteniamo tali...) e si avvicina forse al regno vegetale o a settori più semplici del mondo animale (che so, gli elminti o i molluschi o i cerfalopodi...) Ma eccovi il rovescio.1 punto
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Buonasera ragazzi, volevo solo fare una domanda a cui non trovo risposta: Essendo questa moneta molto falsificata, ne esistono falsi di argento, essendo questa autentica, di argento? Grazie!1 punto
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Appena tornato, grande giornata di numismatica con una relazione secondo me molto importante di Monbalda con un aggiornamento sugli studi dei grossi genovesi e tirrenici ricca di spunti e considerazioni anche nel vivace dibattito che è seguito e che indubbiamente ha molti aspetti innovativi. Sempre bello è stato poi incontrare tanti appassionati del forum, ma anche non, con cui condividere questi momenti. Certamente anche la torta di Daniele comunque ha avuto aspetti altrettanto innovativi e ricchi di aspetti numismatici e non ..... :blum: Mario1 punto
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Quindi tutte quelle monete che hanno il 4 con la barretta più corta sono false. Bene, allora il mercato prolifera di esemplari del '24, anche rigati e di conservazione MB-BB falsi. Buono a sapersi! http://www.ebay.it/itm/50-CENTESIMI-LEONI-1924-RIGATO-/291003915570 http://www.numismaticaivlia.it/negozio/images/prodotti/2548.jpg http://www.delcampe.net/page/item/id,167802661,var,50-CENTESIMI-1924--RIGATO-VITTORIO-EMANUELE-III,language,E.html1 punto
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...ma alla fine la saggezza ha prevalso ...solo un duello tra il prof. Felloni e monbalda ...ma nessun ferito. E alla fine grandi applausi di soddisfazione.1 punto
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Ringrazio di cuore tutte le persone che sono venute a Genova per passare una giornata a parlare di numismatica. Mi ha fatto piacere rivedere alcuni e conoscere di persona altri. Una bella giornata, a dispetto del meteo, che spero si possa replicare in futuro.1 punto
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ogni opinione al riguardo è rispettabile di considerazione, perciò nessun problema1 punto
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buonasera gianfranco. è una monetina di Reggio e questo è chiaro. generalmente le monete hanno la testa a destra come porta il Larizza. sono andato a cercare altri siti ed ho trovato le due monete sotto che hanno la testa a sinistra. fino qui tutto bene e come vedi tornano i pesi ed i diametri. qui ti allego il sistema monetario attico, che se non vado errato dovrebbe esser quello c'era in uso a Reggio. Ho una monetina di Reggio dal peso di gr.0,92 ed è stata considerata in un'asta, di riferimento,1/8 di Obolo; che equivale ad un Calco per le monete di bronzo;. La tua moneta pesa gr. 1,6.... quindi, potrebbe essere un moneta da due calchi. (con l'aggio del calo dell'usura) Leggi bene comunque il commento in fine alla scansione ultima allegata dove dice chiaramente che per le monete di bronzo "le relazioni di valore sono più o meno incerte". domani cerco meglio per darti una certezza. ciao Pietro1 punto
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Buona sera Gionni, Mi pare "originale" cioè coeva al periodo, l'anno di produzione lo ignoro, diciamo dal 1806 in poi. I due conii con Denon e senza potrebbero aver lavorato in parallelo. Non so se Lei sia a conoscenza del fatto che Andrieu, oltre ad essere medaglista-incisore, era un eccellente "money maker"; si era inventato, la serie delle medaglie del periodo Napoleonico, molte delle quali incise da lui. Sono 4 volumi editi dalla zecca di Parigi dove l'Andrieu guadagnava su quanto venduto dalla zecca (solitamente era pagato a stipendio più un tanto per ogni conio inciso, ma l'A. furbescamente era riuscito a farsi dare anche una commissione di vendita). Nei 4 volumi è presente anche la medaglia di cui sopra e per quanto ho avuto modo di vedere, il che non è una asserzione inconfutabile, ho sempre visto il tipo con ANDRIEU per questa emissione, però molti di questi cofanetti sono stati smembrati e poi ricostruiti, quindi non è possibile avevre delle certezze. Ho dovuto lavorarci un attimo, la sua immagine, era sottoesposta e non facililmente visibile. Le medaglie, le monete vanno sempre viste dal vivo. MI creda: prendo delle belle cantonate dalle fotografie.1 punto
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Mi fido di elmetto e della sua esperienza. La foto appare comunque in parte ingannevole.1 punto
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Non una nota rara. Tuttavia, Spagna banconote 20 sono rari in ebay e l'M007 non si vede spesso.1 punto
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Buona sera. Ho realizzato questo collage che ne dite? Se qualche anima pia volesse aiutarmi nel reperire le foto delle regioni ve ne sarei grato.1 punto
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L'occhio attento e volonteroso noterà anche una differenza nell'acconciatura dei capelli, infatti, la medaglia in basso porta una ciocca di capelli sulla fronte che manca al solo conio ANDRIEU, e pure una differenza nella corona di lauro; al contrario, il conio al rovescio è esattamente lo stesso, comprese le impurità nei fondi e l'escrescenza nel cerchio lineare.1 punto
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Anch'io ho iniziato la lettura del libro: veramente denso di notizie e concetti su temi non scontati. Complimenti all' Autore ! Cordialmente, Enrico1 punto
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E con questa chiudiamo il Nepal. Ci tengo molto a questa moneta, è la mia prima proof. Comunque, Nepal, 1 rupee, Birendra Bir Bikram, 2048 (1991), acciao stainless1 punto
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Da spiccioli la scorsa settimana, un nuovo quartiere "Parchi"–il 2013d Fort McHenry. Questo fu il primo di questi avevo visto—una moneta della zecca di Denver, come al solito—e noto un interessante bagmark sul collo di Washington (interessante perché un bagmark questo rilievo è alquanto insolito su una moneta di questo leggera). Fort McHenry è, ovviamente, per gli americani una battaglia molto-celebrato (1814) contro gli inglesi durante la Guerra del 1812. Fallito l'assalto britannico contro Fort McHenry—e gli americani (1931) ottenne un inno nazionale ("The Star-Spangled Banner") a causa di esso—ma gli inglesi sbarcarono altrove e bruciarono tuttavia il nostro capitale. L'inverso di questo quarter-dollaro raffigura una linea dall'inno: "E abbagliamento rosso razzi, bombe scoppiando in aria". Una nota su "rockets", esempi delle quali sono esposte al Forte: sembrano razzi giganti (15-foot/c.5-metri) "razzi bottiglia", come spariamo di gross (144-conte) su 4th di luglio. (Razzi bottiglia sono così comunemente visto che i giganti a Ft McHenry fatto davvero impressione.) La Star-Spangled Banner è una canzone notoriamente difficile per una sola persona a cantare, ma non importa... c'è carenza di opportunità di sentire e cantato. Lungamente è stato un appuntamento fisso a eventi sportivi americani, per esempio, e una vecchia barzelletta su The Star-Spangled Banner è che la sua linea finale è "Play Ball!" Due ultima osservazioni su Ft McHenry: 1) i cannoni non sono veterani della Guerra del 1812, ma invece di Guerra Civile vintage—quando noi li stavamo puntando a noi stessi; e 2) un lento in bicicletta intorno alla circonferenza del giardino del Forte è una bella cosa. La diga è stato—e spero ancora è—unfenced; non c'è niente affatto tra te e la Baia di Chesapeake ad eccezione di qualche metro di frangiflutti qui sotto. La brezza di mare è costante, e il sole... :D v. ----------------------------------------------------- From pocket change last week, a new “Parks” quarter—the 2013d Fort McHenry. This was the first of these I’d seen—a Denver-mint coin, as usual—and I note an interesting bagmark on Washington’s neck (interesting because a bagmark this prominent is somewhat unusual on a coin this lightweight). Fort McHenry is, of course, for Americans the site of a much-celebrated battle (1814) against the British during the War of 1812. The British assault against Fort McHenry failed—and the Americans eventually (1931) gained a National Anthem (“The Star-Spangled Banner”) because of it—but the British landed elsewhere and burned our capital nevertheless. The reverse of this quarter-dollar depicts a line from the anthem: “And the rockets’ red glare, the bombs bursting in air.” One note on the “rockets,” examples of which are on display at the Fort: they look like giant (15-foot/c.5-meter) “bottle” rockets, like we shoot by the gross (144-count) on the 4th of July. (Bottle rockets are so commonly seen that the giants at Ft. McHenry really made an impression.) The Star-Spangled Banner is a famously difficult song for a single person to sing, but no matter…there is no shortage of opportunities to hear it sung. It has long been a fixture at American sports events, for example, and one old joke about The Star-Spangled Banner is that its final line is “Play Ball!” Two last observations on Ft. McHenry: 1) the cannons are not veterans of the War of 1812, but instead are of Civil War vintage—when we were pointing them at ourselves; and 2) a slow bike ride around the circumference of the Fort’s grounds is a beautiful thing. The seawall was—and I hope still is—unfenced; there is nothing at all between you and the Chesapeake Bay except a few feet of breakwater below. The sea-breeze is constant, and in the sun…. :D v.1 punto
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Confermo la classificazione. In questa epoca assistiamo a una generale decadenza della capacità e dello stesso gusto artistico. E' difficile capire le esatte ragioni del declino, che però non fu improvviso, essendo iniziato già verso l'inizio del III secolo a.C., poco prima dell'intervento romano in Sicilia durante la prima e la seconda guerra punica. Non si tratta di imprigionamenti o meno di artisti siculo-greci, ma semplicemente della decadenza delle stesse maestranze preposte alla coniazione. Qualche artista poteva essere ancora abbastanza bravo, ma i Romani erano gente pragmatica e preferivano puntare su una efficiente resa produttiva, anche a scapito della qualità artistica.....1 punto
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Ciao a tutti ragazzi........................in questi 2 giorni mi siete davvero mancati...........he he he Ora sembra di nuovo tutto a posto :clapping:1 punto
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Il server è praticamente morto, dopo circa 20 ore senza dormire e mangiare iniziamo a rivedere la luce, ma manca ancora molto lavoro.1 punto
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buongiorno gianfranco è panormos lo capisci dal monogramma che si trova a destra del militare, all'altezza delle ginocchia. si capisce che il monogramma l'ho disegnato io???? come sempre la scansione non è il massimo. però e capibile che è quella la moneta . il monogramma ha qualche variante nelle lettere A,P,R che lo compongono ; la forma è sempre questa in generale. è vero, c'è la caduta di stile nella produzione di monete nel perido romano e non solo per Palermo. interessante la tua ipotesi cercherò la conferma.. ciao Pietro1 punto
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Scusate ma il più pazzo sono io!!! Un esempio??? Ecco a voi la foto di 200 euro tutte da 1 cent!!! 46,3 kg di monetine!!! Ho anche cambiato 800 euro da 2 e 5 cent!!! Solo per ricontarli ho messo 1 settimana!!! Ps.: il tavolo è da 8 persone... Colmo di monetine... La prospettiva lo fa sembrare più piccolo1 punto
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Da quello che so potrebbe essere una specie di "numero di serie" dell'emissione, qualcosa per tenere il conto della tiratura complessiva. Ci sono però anche altre ipotesi, come, ad esempio, che rappresenti il valore nominale della moneta, questo forse è più credibile per le emissioni di Siscia e Aquileia che riportano LXXII, che potrebbe essere riconducile a 1/72 di oncia. Siamo (sempre da quello che so e per quanto mi riguarda) nel campo delle ipotesi. Qui si può vedere un riassunto dei simboli presenti sulle emissioni FEL TEMP REPARATIO "falling horseman" http://www.tesorillo.com/aes/024/024i.htm1 punto
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No caro...sono rari, anzi estremamente rari, quelli come te che vengono in Sardegna per andare negli ovili a calpestare la cacca delle pecore... :blum:1 punto
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La zecca di Parigi vendeva ufficialmente a fini collezionistici le medaglie della epopea napoleonica, dapprima punzonando solo l'argento ed in seguito anche il bronzo. Per quanto riguarda l'oro la punzonatura è piuttosto tarda, credo attorno alla fine dell'800. La punzonatura al bordo si estende a tutte le medaglie i cui conii erano depositati presso la zecca di Parigi, indipendentemente dall'autore dei conii stessi. DAto che Andrieu nel periodo è stato il principale autore dei conii questi sono più facilmente reperibili. Per quanto riguarda i conii del Droz ne ho trovati con ARGENT e ARGENT con cornucopia, quindi fine '800. In assoluto le emissioni più rare sono quelle con l'ape. In alcuni casi c'è una punzonatura, non ufficiale e solo per l'argento che corrisponde ad un quadratino in incuso, l'ho trovata su quattro medaglie e la mia ipotesi è una prima produzione di Luigi XVIII, infatti sono del periodo antecedente alla nomina di Napoleone Buonaparte a Primo Console e non recano ne il suo nome ne la sua immagine. (Prima campagna in Italia). C'è poi un discorso a parte, che sto studiando ora per le emissioni tra il termine dell'Arc de l'Etoil terminé e Translation aux Invalides du corps de Napoléon tra il 1836 e 1840, quando era già in uso la punzonatura della lanterna, ma molte emissioni sono a bordo liscio ed altre con mano e "metallo". La punzonatura non si limita alle sole medaglie del periodo napoleonico ma anche ad alcune medagli eitaliane dell'800 riprodotte dalla zecca di Parigi. Toscana e Napoli in particolare. Per aumentare la confusione ci sono delle emissioni - parlo sempre del periodo napoleonico - che in realtà nascono già prodotte 40 anni dopo, pur cercando di mantenere un'apparenza coeva alla data di coniazione. Esempio sono l'infinita serie delle medaglie che celebrano il passaggio del San Bernardo o la battaglia di Marengo, l'allocuzione alle piramidi e così via. Anche in questo caso, solo alcune sono contromarcate. La zecca di Parigi aveva grande cura nell'emissione delle medaglie e genralmente queste non hanno difetti di eccedenze di metallo se di prima produzione in quanto venivano scartate e rifuse, anche se, comunque ce ne sono alcune che pur essendo originali presentano dei lievi difetti. Le medaglie sono meno studiate dai commercianti, nei cataloghi il più delle volte con una descrizione sommaria, e l'ignoranza dei compilatori è crassa e colpevole, ma sopratutto la non curanza. Questo certo non facilita il "lavoro" dei collezionisti che spesso, in buona fede, ignorano completamente l'esistenza dei riconii e del luogo di produzione, delle tecniche di produzione e dei conii riprodotti da originale. Un anno fa nell'enclave di San Marino è stata venduta una piacevole collezione di medaglie napoleoniche e della rivoluzione francese. Mi sono preso una mattinata per andarle a vedere, c'erano troppe cose che non quadravano con la mia di esperienza. Alla fine ne ho scartate tante, troppe per un catalogo dedicato, quel che mi è spiaciuto è poche delle mie osservazioni sono state riportate alla vendita, quindi traendo in errore nuovi collezionisti, probabilmente meno esperti. LE case d'asta, a mio giudizio dovrebbero dedicare maggiore attenzione alle medaglie, vantano tutta una serie di opportunità che in questi tempi di magra non dovrebbero essere scartate a priori. Vado un pò fuori tema con questa chiacchierata, spero mi perdoniate. Dunque, i soldi in questo momento sono pochi, nelle tasche di tutti sia i grandi collezionisti, sia i medi e sia i piccoli collezionisti. Le medaglie permettono a tutti coloro che hanno passione, amore, enntusiasmo e coglia di studiare la storia di poter contunare a comprare oggetti "importanti" a costi ragionevoli. Io sono concentrato sul periodo napoloenico, quindi a questo mi limito. Le emissioni in bronzo, modulo 40mm coprono un periodo storico dal 1793 al 1840 costano in media tra i 100 e 150 euro, sono ampiamente classificate, tematiche (si può collezionare i solo avvenimenti bellici, le paci ed i trattati, gli eventi sociali quali codici, musei, scule, ospedali etc., oppure se relativi all'Italia, se prodotte in Italia o di incisori Italiani) ed avere un magnifico colpo d'occhio sui vent'anni che hanno cambiato la storia dell'Europa. Sono comuni, ma non troppo, sono reperibili ma tengono il valore nel tempo. Ricordo che le pagavo £. 50.000/60.000 quando iniziai. Stimolano la curiosotà e detto tra noi: son ben più belle di un buona da una lira di Vittorio Emanuele III ! (questa me la potevo risparmiare, lo so !). Care case d'asta, investite un pò di tempo e di denaro per far nascere e cresce collezionisti di medaglie, c'è da guadagnare per tutti !. Fine della filippica di Picchio e comunque ... Carthago delenda est, (in questo cato Carthago è l'ignoranza sulle medaglie)1 punto
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Tutto giusto in linea di principio. Magari però sarebbe stato più elegante scrivere tutti questi appunti all'autore privatamente. O magari è anche stato fatto... C'è chi è più o meno sensibile alle critiche1 punto
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GALLIENUS. 253-268 AD. Antoninianus (19mm, 3.46 g, 12h). Rome mint, 6th officina, 10th emission, circa 267-268 AD. GALLIENVS AVG, radiate head right / APOLLINI CONS AVG, centaur standing right, drawing bow; Z. RIC V 163; MIR 36, 735b; RSC 72. Good VF. Well-struck for issue. Postumus. Romano-Gallic Emperor, AD 260-269. AR Antoninianus (20mm, 2.38 g, 1h). Treveri (Trier) mint. 1st emission, 3rd phase, AD 260-261. IMP C POSTVMVS P F AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right / HERC DEVSONIENSI, Hercules standing right, holding bow and lion’s skin in left hand and club in right hand. RIC V 64; Mairat 12-7; AGK 25; RSC 91a. Good VF, flan crack. Attactive issue. Aurelian. 270-275 AD. Antoninianus (3.74 gm). Struck 275 AD. Rome mint. IMP AVRELIANVS AVG, radiate and cuirassed bust right / ORIE-N-S AVG, Sol advancing right, holding branch and bow, trampling captive; B/XXIR. RIC V pt. 1, 64; Estiot 1137; Göbl 130h2. Silvered EF. MAXIMIANUS. 286-305 AD. Æ Denarius (2.96 gm). Struck circa 290 AD. Rome mint. IMP MAXIMIANVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust right / VIRTV-S AVGG, Hercules standing facing, head right, resting right hand on club, holding lion's skin and bow in left. RIC VI 518 var. (obverse legend). VF. Rare. MAXIMIANUS. As Senior Augustus (1st Abdication), 305-307 AD. Æ Follis (25mm, 5.85 gm, 7h). Londinium (London) mint. Struck 307 AD. D N MAXIMIANO P F S AVG, laureate and cuirassed bust right / HERCVLI CONSERVATORI, Hercules standing right, head left, holding bow, club, and lion's skin; PLN. RIC VI 91. Good VF, dark brown patina, slight roughness. Rare. Con queste ho concludo, sperando di avervi dato qualche spunto di meditazione... Ciao Illyricum :)1 punto
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Lupo solitario, così lo chiamavano e così diceva di essere, in effetti a pensarci bene, un po' lo era veramente, io direi che era un misto di riservatezza e di fascino, certo questo soprannome che si era ormai cucito addosso piaceva un po' a tutti. Lupo solitario frequentava il mercatino, girava da solo, raramente parlava, ma quando parlava, affabulava, sapeva di storia, cultura, ovviamente numismatica ; non credo collezionasse monete, amava sapere e cercare di capire cosa c'era dietro a una moneta, la sua storia, il periodo di coniazione. Diciamo che sapeva e sapeva poi anche spiegare agli altri e questa non è una virtù da pochi, di certo era sicuramente un uomo colto. Quando arrivava, salutava, girava, guardava, quasi sempre in solitario, raramente si fermava, ma con lo sguardo cercava, cercava un qualcosa che non capivo......e che poi compresi. Stella nascente, è invece il soprannome che era stato dato a un ragazzo, sveglio, spigliato, desideroso di apprendere, oggi diremmo di lui una specie ormai in estinzione, ma però qualcuno di questi c'è anche sul forum, ragazzi che vogliono capire, studiare, anche tramite le monete, ma non solo. Stella nascente quando arrivava al mercatino era socievole, cercava la relazione umana, ma anche lui quando veniva cercava con lo sguardo, cercava.....all'inizio anche in questo caso non capivo. Un giorno mi fu tutto molto più chiaro, lupo solitario cercava stella nascente e stella nascente cercava lupo solitario. In pratica erano diventati amici, lupo solitario amava raccontare quello che conosceva al ragazzo e il ragazzo amava sentire quello che gli diceva. Questioni di empatia, simpatie a prima vista, forse...., certo era coppia particolare, una coppia della cultura....., ma non c'era solo questo. Lupo solitario voleva donare al giovane che evidentemente riteneva un suo pupillo un po' del suo sapere e l'altro non aspettava altro di apprendere. A volte si dice donare è più gratificante di ricevere, in questo caso il mix era perfetto e virtuoso per entrambi. Il Cordusio in questo caso faceva da sfondo, da teatro a questo scambio generazionale culturale, d'altronde il Cordusio è si monete, ma poi in fondo è un salotto culturale per chi vuole parlare, confrontarsi con gli altri. Un giorno fermai lupo solitario e gli dissi complimenti, lo hai preso veramente a cuore il ragazzo, lui mi guardò, i suoi occhi facevano fatica a non commuoversi nel parlare, mi disse alla fine quello che conta nella vita è conoscere ma poi anche trasmettere tutto questo, la vita è un attimo, se non fosse così, sarebbe stato tutto vano, inutile. Gli occhi delle persone dicono sempre tutto, non mentono mai, quelli di stella nascente sorridevano, quelli di lupo solitario erano appagati, gratificati, alla fine quello che si era prefisso, quel piccolo gesto lo aveva compiuto e anche lui per un attimo, una volta tanto sorrise...... Lupo solitario e stella nascente, due simboli positivi della nostra vita, della conoscenza e della divulgazione, una storia anche questa che può diventare testimonianza, un esempio virtuoso da seguire.....chissà se ci sono e ci saranno altri lupi solitari e altre stelle nascenti ? Speriamo...... Mario1 punto
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buongiorno Gianfranco il Libro, Rhegium Calcidene descrive le monete coniate da Reggio; non fa cenno alcuno di monete riconiate da Reggio, ne a me per quanto ne so mi torna che Reggio riconiasse monete di altre città in modo sistematico. Però, vista la presente, moneta di Reggio su moneta di ???? e visto un precedente mio intervento su Forum per una moneta di Reggio riconiata su moneta di Agatocle, può essere certamente. E' risaputo ch'era in uso ai tempi riconiare, alla bisogna, (scarsità di metallo o necessità impellenti, quali pagamento del soldo dei mercenari), monete di altri come propria. Vedi i periodi storici della occupazione Siracusana, dei vari tiranni e altre situazioni seguite o precedenti. La moneta che hai postato è sicuramente riconiata da Reggio su altra moneta e non viceversa; moneta che pare faccia intravedere il volto di un toro androprosopo, vedi il cornino ??????.. ma non capisco di chi. Dal libro:Rhegium Chalcidense di Pietro Larizza, a pag 110 vi si trovano due monete simili la n. 78 e la n. 79; rispettivamente con le immagini alla tav. XI col n. 81 e alla tav. XII col n. 82. sono monete coniate nel IV periodo-Epoca prima 270/203 a.C. questa moneta a pag. 110 n. 78 alla tav XI col n. 81,cosi descritta: D/ bifronte muliebre sormontato da un elegante capitello. R/ REGINON (in caratteri greci). Giove(secondo altri è Esculapio) sedente in trono,collo scettro. nel campo P greco di pentonchion AE. Pentonce. questa moneta a pag. 110 n. 79 alla tav. XII col n. 82 cosi descritta: D/ tutto simile al precedente..... R/ simile al precedente , nel campo vi è anche un tripode. Pietro1 punto
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Ma infatti non potevi dire frase migliore: è il compratore che ha in mano le leve dell'economia. Ti faccio un esempio: se una persona ha una grande azienda ma nessuno compra da lui perché i prezzi sono elevati ed è un tipo di bene di cui se ne può fare a meno, può anche essere bella quanto vuoi, ma nel giro di poco tempo o abbassi i prezzi o chiudi bottega rimanendo tutto sul groppone, ed in Italia questo fatto noi possiamo capirlo bene vista anche la crisi di questi anni. Il problema di Monaco è che di per se è uno stato felice e prestigioso e quindi non capisce i poveri comuni mortali che vivono nel mondo per cui vende a prezzi esorbitanti ma normali per chi vive li, la parola crisi non esiste nel vocabolario monegasco, per cui a questo punto sono i clienti che dovrebbero contribuire a fargli capire qual è la strategia da adottare e i prezzi a cui dovrebbe vendere, non comprando nemmeno una divisionale al Monacophil. Ma diciamoci la verità, purtroppo la gente corre dietro a queste emissioni come il cane che ha visto l'osso o una salsiccia, piuttosto si compra una divisionale e pagando le spese per andare al Monacophil al posto di pagare una bolletta della luce o cose più necessarie. Loro se ne approfittano e fanno bene a vendere a prezzi sempre più folli se c'è qualcuno più folle di loro che compra. Io non ho neanche una divisionale di Monaco in collezione e a queste condizioni mai ne avrò una, MA NONOSTANTE TUTTO SE QUESTE SONO LE CONDIZIONI DI ACQUISTO SONO FELICE COSI', DI NON AVERLE, BISOGNA CAPIRE QUAL'E' IL LIMITE NELLE COSE E QUANDO LO SI SUPERA. Poi se uno ha tanti soldi e non sa dove metterli, dove 200 euro in più o in meno nemmeno li vede, allora da questo ragionamento se si esclude lo posso capire. Riflettete gente, riflettete.1 punto
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La differenza tra le monete e le medaglie sta che mentre le prime raccontano la storia dell'economia le seconde raccontano la storia dell'uomo. La medaglia è il " gazzettino" dal rinascimento in poi, è il miglior sistema per celebrare nascite, eventi e morti praticamente la vita dell'umanità. Ebbe momenti di grande fortuna, in Italia tra la seconda metà del XV secolo sino alla caduta dell'astro napoleonico, che fece della medaglia un sicuro mezzo di propaganda. Furono battute da ogni stato ed i milgiori incisori prma si dedicavano alle medaglie e poi alla moneta. Grande il collezionismo per questa inesauribile fonte di informazioni, almeno lo è stato fin principio di secolo scorso, e poi lentamente caduta in "disgrazia" con il crescente interesse per la monetazione circolante da parte dei numismatici. Le medaglie sono rare. e magnifiche, ma pare interssino poco al grande pubblico dei numismatici, e forse, solo in Inghilterra ancora sopravvive una grande cultura di "massa" per la medaglistica, mentre da noi, lentamente ma inevitabilmente, si sta perdendo. Le medaglie mi sono sempre piaciute, ho imparato la storia napolenica attraverso le medaglie, assai più che con monete o libri. Ogni medaglia un evento, ogni evento una storia, ogni storia una fantasia. La medaglia di porta per mano e traccia il cammino di un impero o più semplicemente della vita di un uomo. Non voglio tediare oltre il lettore con i miei fugaci pensieri ma, vorrei attirare la sua attenzione su un fatto in Italia praticamente sconosciuto, giacchè si perpetra in mezzo al mare a 300 miglia dalle coste coste inglesi. Mi ha colpito come la storia molte volte non ha ne vinti ne vincitori e chi pensa di aver portato a casa il bottino pieno alla fine non ha conseguito lo scopo cui si era prefissato, diciamo, visto i tempi, qualcosa di simile alle notre elezioni, vincono sempre tutti, e spesso vince chi ha perso di meno. Ho acquistato la medaglia da un commerciante milanese, è relativa al "glorioso 1 giugno" come gli inglesi chiamarono la battaglia navale di quel di contro la flotta francese. Ve ne traccio rapidamente la cronistoria e vi lascio alla bellezza della medaglia La battaglia fu combattuta tra flotta inglese forte di 34 vascelli in linea sotto il comando dell’Ammiraglio Howe e la flotta francese composta da 26 vascelli al comando dell’Ammiraglio Villaret-Joyeuse. E’ noto che i rapporti tra i Francesi che appoggiarono la rivoluzione americana e gli inglesi non erano dei migliori. Tra l’aprile ed il maggio del 1794 gli inglesi cercarono di intercettare un importante convoglio di grano e granaglia che dall’America del nord faceva rotta per la Francia, un convoglio di vitale importanza per la popolazione francese ridotta allo stremo dalla durezza della rivoluzione. I francesi persero il mare da Brest per scortare il prezioso carico sino ai porti sicuri di Bretagna. Le due flotte si ingaggiarono ripetutamente dal 28 maggio 1794, in una serie di schermaglie e di manovre per acquisire la migliore posizione in mare in previsione di uno scontro assai veemente. Nei giorni successivi si tennero a debita distanza, principalmente per le avverse condizioni del mare e per la spessa nebbia che avvolgeva le due flotte impedendo di manovrare al meglio. Finalmente il 1 giugno, o come dicono gli inglesi “gloriuos first of June” il bel tempo e il mare calmo permisero l’ingaggio a circa 300 miglia a ovest della costa inglese. Howe aveva nei giorni precedenti ottenuto il vento a favore, fattore determinante per la vittoria. L’intenzione dell’Ammiraglio era con il favore del vento irrompere sul fianco dello schieramento francese, con tutta la flotta. Ma solo alcuni dei vascelli del proprio schieramento compresero le reali intenzioni dell’Ammiraglio : la “Queen Charlotte”, “Defence”, “Marlborough”, “Royal George”, “Queen” and “Brunswick” Oggi basterebbe un cellulare a dare lo schieramento, nel 1794 la situazione era un filo più complessa per le trasmissioni e per le dimensioni dei natanti. La prima nave a fare breccia nella linea francese, la HMS “Defence” fu immediatamente sopraffatta. La 'Queen Charlotte' forzò l’attacco all’ammiraglia francese la 'Montagne' e poi la 'Jacobin'. In breve si trasformò il campo di battaglia in singoli ingaggi tra vascelli delle opposte fazioni, una sorta di disordinata gazzarra, forse gli Ammiragli del Nord avrebbero fatto bene ad studiare l’arte della guerra per mare dei Veneziani, di un paio di secoli prima; c’è sempre da imparare dal passato. Gli scontri furono di grande violenza ed alla fine si contarono 11 vascelli inglesi e 12 francesi dismessi, le perdite altrettanto ingenti con 7.000 vittime tra le linee francesi ed un migliaio tra quelle inglesi. 6 navi francesi catturate e la 'Vengeur', affondata, ed il resto della flotta francese in rotta. Il 68enne Ammiraglio Howe lasciò solo per pochi momenti il ponte di commando e per giorni diede inseguimento alla flotta francese senza più riuscire ad ingaggiarla. Gli inglesi, tatticamente vinsero, senza dubbio alcuno, lo scontro marittimo ma … il convoglio con il grano raggiunse intatto le coste francesi. Descrizione: Medaglia commemorativa dell’ Ammiraglio di flotta Richard Howe (1726-1799) e della Battaglia navale del “ Glorious First of June, 1794” Diritto: Busto dell’Ammiraglio (destra), capelli lunghi, legati con un nastro. Uniforme aperta, sul busto e ciocca di capelli sulla spalla destra, sul troncato G H K . Legenda: RIC . COMES HOWE THALASSIARCHA BRITAN• (Conte Howe Ammiraglio Britannico); exergue: PATRIAE DECUS ET TUTAMEN (Gloria e difesa della Patria). Rovescio: Panoramica sul campo di battaglia. Visione di prospetto della nave ammiraglia di Lord Howe la “Queen Charlotte” mentre affonda una nave della prima linea francese. Legend: 'NON SORTE SED VIRTUTE' (Non per fortuna ma per valore). Esergo: a destra sulla barra G H KUCHLER F in basso nel campo GALLOR • CLASSIS PROFLIG • / DIE I JUNII • / MDCCXCIV (La flotta francese messa in rotta il 1 June 1794). Anno: 1794 ________________________________________ Incisore etc. Küchler, Conrad Heinrich Produttore : Boulton, Matthew Metallo: Argento Peso : 59,442 Diametro mm: 48,96 Riferimenti: Henin 624, Julius 406 (Ag), Brown 383, Martini109 (Ag) Nota: Secondo Chris Eimer si conoscono meno di una ventina di esemplari in argento. Al Marittime Royal Museum Greenwich (Londra) in bronzo.1 punto
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