Vai al contenuto

Classifica

  1. Afranio_Burro

    Afranio_Burro

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3321


  2. Stefano Di Virgilio

    Stefano Di Virgilio

    Utente


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      94


  3. Paolino67

    Paolino67

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      14923


  4. apollonia

    apollonia

    Guru


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      30153


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/14/13 in tutte le aree

  1. Ieri sera, in uno dei miei pochi momenti di relax, ho preso tra le mani un libro di poesie di Hesse che da tempo mi ripromettevo di leggere.. Leggendo, ho trovato questi pochi versi che mi hanno fatto pensare a quello che è il nostro ruolo di appassionati, di conservatori della memoria storica, giunta fino a noi sotto forma di piccoli tondelli metallici... Tutto questo forse non interesserà ai più, o magari non interesserà a nessuno.. Ma ci tenevo a condividere questo piccolo pensiero.. Magari qualcuno sentirà propri questi versi come li ho sentiti io, chissà. Starà poi ai moderatori cancellare tutto, se dovessero ritenerlo non pertinente Tratto da "Per via" (Unterwegs, nell' originale) "...un feudo inestimabile che grato io detenevo senza essere per questo possessore del suo valore e della sua bellezza che perciò non passa. Ed aleggiò sulla mia fronte, lieve, la fredda brezza delle cime."
    6 punti
  2. Discutere della rigatura dei 20 cent esagono, che sia perfetta, non perfetta, parziale, bla bla è come discutere del nulla. L'ennesimo caso di "malacatalogazione" dei cataloghi (sul quale, mi dispiace dirlo, la maggior parte dei collezionisti cade come una pera matura), che si sono inventati una variante che non ha alcun senso di esistere. Queste monete non venivano rigate, ma la rigatura è un semplice residuo del vecchio conio, ergo, parlare di monete rigate o non rigate non ha alcun senso, visto che è random, esattamente come lo sono le tracce del conio del conio sottostante. L'unica variante che si potrebbe concepire è il fatto che la moneta sia bordo perfettamente liscio perchè coniata su tondello nuovo; ma quelle ribattute sono tutte ne carne ne pesce, anche quelle con residui regolari di rigatura, che molti esibiscono con orgoglio manco fossero davvero delle varianti.....
    3 punti
  3. Partenza da Ancona ore 4, 06 arrivo a Genova Principe 10.06. ci si vede Domenica lò
    3 punti
  4. Discussione chiusa per "atti vandalici"
    3 punti
  5. Posso esprimere una mia semplice opinione, da ignorante della monetazione vandala, ma con qualche infarinatura sulla monetazione bizantina. Innanzi tutto tengo a precisare che non conosco di persona nè Trivero Rivera nè Lulliri, ma solo di fama. Non entro nel merito dell'effettiva formazione di una importante collezione come quella di Lulliri, quanto sulla corretta esposizione di dati numismatici. Le frasi scritte da un altro numismatico, nella fattispecie Castrizio (che conosco di persona e so che è estremamente disponibile e aperto), normalmente vanno riportate tra virgolette e/o in corsivo e con specifica citazione. Non si tratta di un obbligo sancito dal Codice Civile, ma da semplice deontologia. In qualsiasi pubblicazione (anche in altri campi), quando si riporta il pensiero di un altro autore, specialmente se in termini letterali, si dovrebbe evidenziarlo e non farlo apparire come frutto di un proprio pensiero. Purtroppo ho visto, soprattutto in vari siti web, la trascrizione di interi stralci di miei articoli senza alcuna citazione e un minimo di rispetto alla mia fatica intellettuale. Tengo a precisare che non sono offeso più di tanto e anzi mi ha fatto piacere che certe mie considerazioni numismatiche sono state riprese da altri, ma sicuramente diventa una impressione quantomeno sgradevole vedere qualcuno che si fa bello con frasi copiate da altri senza essere citato. Si tratta di un concetto generale e che deve essere sempre tenuto conto da tutti coloro che vogliono cimentarsi in una pubblicazione che abbia pretese scientifiche. Seguendo le varie discussioni non posso fare a meno di notare il buon spessore scientifico di Antwala (interessante il suo post #35), a prescindere da certe considerazioni piuttosto ruvide, ma almeno prive, a quanto mi risulta, di ipocrisia. Noto che Il catalogo delle monete vandale della Sardegna non contiene solo monete della collezione Lulliri, ma anche di altre collezioni e di varia provenienza. Premesso che non ho ancora il libro, ma dalle riproduzioni finora postate noto che non è specificata alcuna provenienza, ossia non si capisce se una moneta illustrata è di Lulliri (parte notificata e quindi pubblica), Lulliri (parte privata), coll. privata X, Y, ecc. o di collezione pubblica.... Poi in effetti le illustrazioni postate sono piuttosto scadenti ed è difficile cogliere dettagli. Per evitare inutili dilungazioni e varie rimostranze, sarebbe utile focalizzare su uno dei vari dettagli importanti: il monogramma sui pezzi 495-499. Servirebbe una buona immagine di almeno dei pezzi, il migliore, e spiegare meglio la sua genesi, magari confrontando con altri monogrammi noti per Teodorico (in che senso "sono strutturati in maniera diversa" ?). In effetti poi servirebbe una chiara foto della vittoria di Ilderico e fare tutte le argomentazioni, lasciando perdere inutili polemiche. Per quanto riguarda l'asse di Sardus Pater (post #47) ricordo di avere visto varie imitazioni locali di vari assi repubblicani, specialmente nell'Italia settentrionale, con legende anche retrograde, ma che comunque appartengono al periodo repubblicano. Sinceramente non ho capito a quale periodo Lulliri pensa ora di datare questa imitazione barbarica. Assegnarlo al periodo goto mi sembra una bella forzatura e servirebbe un contesto storico-archeologico.
    2 punti
  6. Facciamo una bella cosa. Non chiudiamo la discussione, che interessa molti. Critichiamo e controbattiamo civilmente. Al primo accenno di sarcasmo del tipo "si commenta da solo"; "non c'è bisogno di commentare", etc od insulto o attacco quali "infamia", "cattiveria", etc qualsiasi moderatore o curatore può intervenire per editare quella singola parte del messaggio. Porca miseria, ma è mai possibile non riuscire a parlarsi (anche a discutere in pieno disaccordo) senza attacchi personali? Scusate lo sfogo, ma proprio non capisco! La volete leggere una volta per tutte? http://www.lamoneta.it/topic/93122-informazione-agli-utenti/ Io credo di scrivere in buon italiano. Se non sono stato chiaro, ditemelo, che correggo immediatamente. Cosa non si capisce nell'affermazione "saranno immediatamente oscurati (non cancellati) tutti i post contenenti attacchi ad altri membri del forum"? Ora ritorniamo a parlare di monete e se non ci si riesce civilmente, diciamo almeno asetticamente?
    2 punti
  7. Ma non si può discutere e argomentare le proprie convinzioni in modo più civile? Si tratta di un argomento estremamente interessante!
    2 punti
  8. La tabella si riferisce alle monete emesse in quell'anno solare, non alle monete emesse con quel determinato millesimo di conio.... ossia è presumibile che una quarantina di milioni di 5 cent che sono stati emessi nel corso del 2003 riportassero ancora il millesimo 2002. Viceversa il 50 cent 2003, che è piuttosto comune, è stato presumibilmente emesso in buona parte nel 2004 se non addirittura nel 2005.
    2 punti
  9. Tutto giusto in linea di principio. Magari però sarebbe stato più elegante scrivere tutti questi appunti all'autore privatamente. O magari è anche stato fatto... C'è chi è più o meno sensibile alle critiche
    2 punti
  10. Il follis propriamente detto fu introdotto da Diocleziano nel 294, pesava circa 10 grammi e aveva un diametro di circa 28 mm. Nel 307 ci furono due riduzioni di modulo, una terza riduzione ci fu nel 310, una quarta nel 313. A partire da quest'ano, un follis pesava circa 3,5 grammi. Pertanto, si è soliti riferirsi alle monete in bronzo coniate dopo la prima riduzione ponderale come "follis ridotti". Probabilmente nel 318 ci fu una sostanziale riforma monetaria, le serie SOLI INVICTO COMITI e IOVI CONSERVATORI non furono più coniate e con esse, secondo me, anche i follis ridotti (il cui peso nel frattempo si era ulteriormente ridotto) cessarono di esistere. Si teorizza, infatti, che il follis ridotto sia stato sostituito dai piccoli "centennionali"...... tra i quali farei rientrare anche la prima monetina.
    2 punti
  11. Il fatto che il collezionista non sia una persona normale :rofl: è cosa ormai accertata :rofl: ; ognuno di noi poi, in ambito numismatico, ha dei segreti, dei piccoli peccati, delle debolezze,che non ha mai confessato, spesso legate alla bramosia di mettere le mani su una monetina mancante... Per quanto riguarda il sottoscritto, due peccatucci li confesso: - per anni ho fatto impazzire una banca di cui ero cliente, andando a svuotare un giorno sì ed uno no la macchinetta automatica di distribuzione dei rotolini, per tornare il giorno dopo con un sacco di stoffa pieno di metallo da versare nel contamonete; ormai mi conoscevano ed una volta il direttore di filiale mi ha cortesemente spiegato che, superato un importo mensile di 250€ di conteggio delle monete, avrebbero applicato una comissione; non ho battuto ciglio ed ho semplicemente ribattuto che avrei cambiato banca. Da quel giorno avevo tutto gratis... :blum: - sto facendo ancora oggi impazzire i titolari di alcuni esercizi che hanno la macchinetta cambia monete: lavanderie a gettoni, distributori automatici di merendine che hanno vicino il cambiamonete, ecc. ; le uniche macchinette che non "attacco" sono quelle degli ospedali, per il quale non è necessario spiegare il motivo :angel: ; credo che ormai sia ricercato in tutta la città, visto che periodicamente batto a tappeto tutte le macchinette della mia zona... :crazy: L'aneddoto che ricordo con più divertimento è stato presso una lavanderia self service, la quale aveva una macchinetta che cambiava banconote e monete in pezzi da 1 Euro; era il periodo in cui prendevo una decina di rotolini da 2 euro dalla banca e poi andavo in questa lavanderia a convertirli in pezzi da 1; una sera ero lì, per fortuna anche con biancheria da asciugare..., nel mentre è passato il titolare, che si è incavolato come una bestia dicendo ad alta voce, dopo una colorita bestemmia: " di nuovo! Non è possibile, se becco quello che mi riempie di 2 euro gli faccio un c... così!!!! ". Ed io lì a caricare la biancheria nella borsa facendo attenzione a non far tintinnare il massiccio peso che c'era nella borsa...... :rofl:
    1 punto
  12. bordo che spesso nei falsi è sottile e arrotondato, la perlinatura, il fert in contorno, peso e vari dettagli come il colto del re…. non è una moneta che regalano per intenderci
    1 punto
  13. E' il falso in assoluto più riconoscibile in quanto, al di la' delle differenze di conio (bordo,colore, dettagli, caratteri), fondamentalmente perché gli esemplari autentici, qualche decina in tutto, sono tutti conosciuti e nell'ambiente se ne conoscono i proprietari, commercianti o grandi collezionisti.
    1 punto
  14. Ti sembra strano perché la moneta in foto non sembra circolata ? Ogni tanto capita anche in osservatorio di vedere postate monete che sembrano appena uscite da un rotolino, tanto da chiedersi se davvero siano state trovate in circolazione. Ho sempre pensato che prima o poi sarebbe saltato fuori qualcosa di maltese...............così, idea mia. Vedrai che un giorno o l'altro qualcuna la troviamo anche noi.
    1 punto
  15. @@acraf Le proposizioni degli altri vanno riportate dopo i due punti e virgolette. Si consiglia la redazione in font diverso per sottolineare l'altrui paternità. Io normalmente scrivo in times new roman e cito in corsivo. In ogni caso e' necessario che l'autore prenda posizione nei confronti dell'asserzione citata anche per confermarla lapidariamente (normalmente si legge: X afferma che: "zzzzzz" e non c'è motivo di discostarsi da questa argomentazione). Polemarco
    1 punto
  16. Un'anticipazione dei contenuti dell'evento si può leggere anche alle pp. 16-17 del numero di novembre de Il Giornale della numismatica. :good:
    1 punto
  17. Un conto è non aver letto il libro, un'altra cosa è fare il "finto-tonto" (vd post 34)...
    1 punto
  18. Ciao, recentemente ho postato la notizia della Chiesa medioevale ritrovata a Torino e Flavio riferisce che si sapeva che si trovava lì, sotto edifici più recenti.In pratica... s'erano "smarriti" una Chiesa! (Scherzo, naturalmente... :D ) Ma oggi ho trovato un'altra notizia: nell'Illiria (Dalmazia)... si erano "smarriti" niente popo' di meno che un anfiteatro! :D http://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/cultura/2013/11/13/Croazia-Spalato-scoperto-anfiteatro-romano_9614954.html Anche qui affermano che: ''... Si sapeva che era da qualche parte in centro, non lontano dalle mura dell'antico palazzo – continua Buzancic – dato che nel 1647 il governatore veneziano della Dalmazia, il provveditore generale Leonardo Foscolo, ne ordino' la demolizione per evitare che nel corso della Guerra di Candia gli Ottomani non lo usassero per fortificarsi nei pressi di Spalato...'' Ciao Illyricum :)
    1 punto
  19. No ma hai fatto bene secondo me è importante capire anche il perché è falsa può darti una mano in futuro non si sa mai che trovi quella vera :-)
    1 punto
  20. Ciao, Prova a dare un'occhiata qui ;) http://www.masterphil.it/category/65-repubblica-n-lira-euro.aspx -donty-
    1 punto
  21. Tetra di Perge contromarcato con KY/ZI entro una ghirlanda in incuso PAMPHYLIA, Perge. Circa 221/0-189/8 BC. AR Tetradrachm (29mm, 16.99 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Dated CY 31 (circa 191/0 BC). Head of Herakles right, wearing lion skin; c/m: KY/ZI in wreath within incuse circle / Zeus Aëtophoros seated left; AΛ in left field. Colin Series 0, Em. 31 (dies 1/1); Price 2933; Pozzi 2945 var. (numerals in date reversed); DCA 314. For c/m, cf. Price p. 69. Good VF, toned. Very rare. apollonia
    1 punto
  22. Tetra di Perge contromarcato con gorytos, ΣAP a sinistra, il tutto in incuso circolare PAMPHYLIA, Perge. Circa 221/0-189/8 BC. AR Tetradrachm (31mm, 16.25 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Dated CY 28 (circa 194/3 BC). Head of Herakles right, wearing lion skin; c/m: bow-in-quiver, ΣAP to left, all within circular incuse / Zeus Aëtophoros seated left; KH (date) in left field. Colin Series 0, Em. 28 (dies 1/6); Price 2942; Mektipini 539 (same dies); DCA 314. VF, toned. apollonia
    1 punto
  23. Ciao!:) Il sestante non è di Tuder, ma di Iguvium. E questo vale anche per le due once pubblicate nella medesima asta!;)
    1 punto
  24. Anche a me non va di fare molte cose, evito però di scriverlo qui sul forum.
    1 punto
  25. E questa volta vi faccio vedere io un denarino ...raretto ... A me è piaciuto subito per il globetto sotto al castello (globetto? ...no "puntone") e per la particolare N con l'asticella orizzontale, e quindi H ...peccato non si veda bene la I di CVNRADI che, per il fatto di avere l'apice in alto a destra piuttosto pronunciato, forse, non aveva il "becco" o se l'aveva era appena accennato... Ahimè, sono stato subito criticato perchè l'ho pagato il doppio (per me, ma a parere di altri il triplo) del suo valore effettivo e in questo modo "collaboro" alla cattiva abitudine dell'aumento ingiustificato dei prezzi, ovviamente se chi aumenta i prezzi poi riesce anche a vendere ...beh, ha avuto ragione! Ma visto che non parliamo di centinaia di euro ...l'ho comprato ugualmente ....mica è bello che i denari con il globetto sotto all'imago ce l'abbiano solo gli amici còrsi! Perbacco! Lo so, lo so che avevo detto che non avrei comprato più niente ...ma che volete la carne è debole ...poi non si pagherà l'IMU e allora festeggiamo, no? Per la cronaca pesa 0,57 e ha diametro 17 mm. Saluti
    1 punto
  26. Purtroppo gli acquisti risalgono a qualche mese fa e per inesperienza mi sono cullato della risposta del commerciante circa la sostituzione del certificato di provenienza con la stampa della pagina internet. Proverò a scrivergli dato che opera ancora su deamoneta ma sicuramente non comprerò più nulla da lui. Io voglio fare del collezionismo etico, ma a volte, mi pare, che i venditori non siano tanti etici.
    1 punto
  27. Penso proprio che ci si possa rispecchiare in questi pochi versi, grazie per averli condivisi. Giò
    1 punto
  28. Ant, credo che tu possa criticare anche senza essere offensivo no? E poi mi baserei sulla sostanza e non sulle piccolezze (per esempio su "vandalico" hai pure torto; anche io preferisco "vandalo" ma è accettabile anche vandalico sebbene abbia anche altro significato).
    1 punto
  29. Prego tutti gli utenti di conservare uno stile e un linguaggio consono ad un forum pubblico, altrimenti mi vedrò costretto a chiudere la discussione.
    1 punto
  30. Possibile che non ti venga il dubbio che presentare come farina del proprio sacco ciò che è scritto da altri non sia proprio un esempio di correttezza? e che non ti fa per niente onore? Ti ho contestato numerose attribuzioni errate, e molte altre le potrei aggiungere. Credo che sarebbe più interessante per tutti se tu difendessi le tue attribuzioni di nummi bizantini ai vandali e dicessi su quale argomenti si basano. Gli improperi non portano avanti la conoscenza della numismatica. Il confronto di idee basato su fatti concreti, come lo sono le fotografie da te riportate nel tuo libro con relative attribuzioni, sì lo sono. Mi pare che varrebbe la pena incentrare la discussione su questi argomenti, oppure, visto che te ne contesto la credibilità, a dimostrare l'effettiva esistenza di una vittoria in nome di Ilderico. Tutti gli altri argomenti da parte di entrambi, perdonami se te lo dico, sono privi di interesse, quando addirittura non sono spazzatura.
    1 punto
  31. Mi pare che questa discussione si stia instradando su un binario sbagliato, anche perché alcuni di voi con grande riguardo evitano di dire che non tutto ciò che possiamo sapere sulle monete è scritto sulle monete stesse, e quindi non sempre è sufficiente guardarle per capire tutto. Quindi talvolta è necessario anche conoscere cosa è stato scritto in precedenza, no? E se qui troviamo una spiegazione logicamente convincente, alla quale non siamo in grado di contrapporne una migliore, dobbiamo rassegnarci ad accettarla, anche se va contro i nostri desideri. Altrimenti la numismatica sarebbe ancora ferma agli studi eruditi rinascimentali, quando si pensava, ad esempio, che le monete romane non erano 'monete', ma oggetti celebrativi posti nelle fondazioni degli edifici per ricordarne il committente (e grazie a questo fraintendimento furono inventate le moderne 'medaglie') Nel caso delle monete longobarde col San Michele, la questione è molto semplice: tutti questi esemplari hanno una coerenza stilistica indubitabile, al punto da essere talvolta fabbricate con gli stessi punzoni. Ergo ne dobbiamo concludere che erano prodotte in una stessa struttura, dove operavano incisori che si tramandavano le tecniche. A questo punto non può esservi alcun dubbio che tale struttura centralizzata fosse a Ticinum, a meno che i re longobardi non fossero degli eccentriconi che preferivano utilizzare due eserciti diversi, uno per proteggere loro stessi, e l'altro per proteggere i loro tesori. Dubito tuttavia che le fantastiche performances della nostra attuale burocrazia, nel raddoppiare gli uffici, fossero già in auge nell'Alto Medioevo. Per quanto riguarda i monetieri citati nel documento di Piacenza, se non ricordo male questo si data al 758, cioè al tempo di Desiderio, quando probabilmenete erano gia state introdotte (vista la rarità dei pezzi di Desiderio col San Michele) le nuove monete, gli stellati, prodotte in zecche diverse, compresa Piacenza, il cui nome per esteso riportato nella moneta stessa. Per concludere, dov'è il problema? Andreas
    1 punto
  32. Tracce di rigatura Non si può considerare rigato ne liscio. Non è ne carne ne pesce, insomma varrebbe qualcosa solo per la conservazione, che in questo caso è bassa.
    1 punto
  33. Posso solo aggiungere, rispetto a ciò che è stato detto da @@cembruno5500,che ora avvicinarsi a questo "Hobby" è molto più semplice perché ,con l' avvento di internet, è più facile approfondire la conoscenza grazie a siti come questo che ti mettono in contatto sia con appassionati come te sia con veri esperti del settore.Una volta dovevi avere la "FORTUNA" di conoscere numismatici che potessero indirizzarti o consigliarti nella tua passione (non era detto) anche perché spesso da piccolo i circoli numismatici ti erano preclusi per l' età o perché non avevi nessuna conoscenza che ti potesse introdurre. Inoltre magari potevi solo appoggiarti a qualche negozio numismatico della tua città (sperando nella loro fame di insegnare...oltre che di vendere) oppure ti facevi le ossa nei mercatini comprando monete con i tuoi risparmi(sempre in maniera oculata e attenta) e magari carpendo conoscenza da altri collezionisti più navigati in qualche convegno! Eh si.... una volta era molto piu' difficile accedere a questo mondo !!!
    1 punto
  34. questa è un'affermazione che si riscontra in letteratura, ma della quale non ci sono evidenze. avevo cercato già di approfondire la questione qui: http://www.lamoneta.it/topic/106847-aureolo-quale-bibliografia/?hl=aureolo ma l'unico esemplare in foto trovato e attribuito a Aureolo a mio avviso è un semplice imitativo non riconducibile all'imperatore citato. se hai altre evidenze, sarei ben felice di vederle/conoscerle!
    1 punto
  35. http://www.ma-shops.co.uk/cgb/item.php5?id=35444〈=en&curr=EUR&save=1 Potin “à la tête diabolique”.......prova a confrontarlo.... mah !
    1 punto
  36. Io ne preparo la minima quantità necessaria (25 gr di alcool con 2 grammi di benzotriazolo pari all'8%) e lo utilizzo anche per più monete ma per brevi periodo di tempo (3 - 8 giorni). I fattori che a mio parere ne sconsigliano la preparazione in grandi quantità sono: - la tendenza alla formazioni di mucillagini all'interno della soluzione. - il progressivo impoverimento della soluzione, non quantificabile e quindi reintegrabile solo a "occhio" - la tendenza, a causa dell'elevata tensione di vapore dell'acool etilico, al trasporto ed accumolo sul bordo del tappo di quote significative di benzotriazolo sotto forma di concrezione biancastra, con conseguente perdita % di principio attivo nella soluzione ma anche, cosa ben peggiore, pericolo di ricaduta nell'ambiente di lavoro di briciole di queste concrezioni. Un saluto Mario
    1 punto
  37. http://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-AUG148/1
    1 punto
  38. Io sono contrario ad una eventuale moneta da 5€: le monete vanno via con molta più facilità delle banconote e questo sarebbe già uno svantaggio, e poi non ne capisco il bisogno, secondo me bisogna lasciare le cose come sono ora. P.S.: Visto che si parla di banconote: hanno cambiato la 5€, ma tutte le altre ???
    1 punto
  39. Ho ricevuto oggi la rivista. Complimenti ancora Luciano. Viva San Marco... e il suo leone! Arka
    1 punto
  40. La risposta alla domanda di Andrea è semplice: la Lanz si sta affidando a collaboratori la cui competenza sulla monetazione di Alessandro Magno e predecessori suscita forti dubbi. L’attribuzione e la valutazione corretta è quella della Pecunem Auction 8 per il bronzo con profilo del giovane e cavallo e cavaliere rivolti a sinistra e della G&N in eBay per il bronzo con profilo del giovane e cavallo e cavaliere rivolti a destra. Il primo può considerarsi una variante del Price 371 (dato che nel Price 371 il profilo del giovane è rivolto a destra) e il secondo è un Price 371A dove cavallo e cavaliere sono rivolti a destra: entrambi vanno attribuiti al periodo di regno di Alessandro Magno. L’attribuzione di Lanz del Price 371 (var.) allo zio del Grande, Alessandro II, sulla base del genitivo AΛEΞANΔPO che si legge sul rovescio è sbagliata perché questa è una condizione necessaria ma non sufficiente per tale attribuzione. Lo si vede da questo effettivo bronzo di Alessandro II e dal commento che segue le didascalia. Rare Alexander II Bronze KINGS of MACEDON. Alexander II. 370/69-368/7 BC. Æ Unit (3.34 g, 3h). Young male head right, wearing tainia; small Δ below chin (very faint) / AΛE-ΞAN-ΔPO, horse prancing right. Westermark, Remarks p. 308, 1; SNG ANS 110-1. VF, dark green patina, a few rough spots. Rare. This is an example of the only coinage definitely attributable to Alexander II. A salient feature of this type is the distinctive Aeolic Greek genitive form of the legend, AΛEΞANΔPO, which is normally used on Macedonian coins down to Philip II. In her article on the early Macedonian regal coinage, Westermark (p. 308 and 313) noted two types with this feature. The first type, to which this coin belongs, has a free horse prancing right, and the legend is dispersed around the horse. In contrast, the second type has a mounted horse prancing left, the legend is concentrated in the field above the horse, and there is a control mark on the reverse. Both also have a particularly artistic style for the obverse portrait of Apollo, but only the first type has an additional mark, a small Δ, below Apollo's chin, which appears to be an artist's signature. Based on the legend form and the fine style Apollo portrait, both Gaebler and Imhoof-Blumer placed these two types during the reign of Alexander II, although other scholars, such as Head, Naster, and Grose, disagreed. Westermark took a fresh look at the evidence. She notes that the attribution of the first type to Alexander II was certain, based on a number of bronze issues of Perdikkas III in London and Paris that were clearly overstruck on coins of the first type (cf. Westermark, pl. LXX, 41-2). There are no such overstrikes for the second type, which Westermark strongly doubted were issues of Alexander II, also noting that "the [Aeolic Greek] genitive is by no means unknown for Alexander III." Other characteristics also support the attribution of the second type to Alexander III. While Westermark points out the exquisite style of the head of Apollo on the first type, which suggests Δ is an artist's signature, she does not see such a refined style on the second. The positioning of the letters in the legend also suggest the two types belong to separate periods. The spread-out fashion of the legend on the first type is typical of earlier Macedonian regal coins, while the concentrated fashion of the second is typical of later types. Similarly, the reverse types in general, a riderless horse and mounted horse, also correspond to earlier and later types, respectively. Finally, the addition of the control mark on the reverse of the second type also suggests a later issue. In sum, Price's attribution of the second type to the reign of Alexander III appears to be correct, as all aspects of these coins correspond to the other bronzes that certainly belong to this later period of Macedonian regal coinage. Thus the first type remains the only coinage securely attributed to Alexander II. Per la cronaca, questo bronzo stimato 750$ è stato battuto a un hammer di 6150$. Ed eravamo nel 2008! apollonia
    1 punto
  41. Per non parlare poi di quelle monete in rame e argento che hanno in comune la stessa effigie e stesso punzone. Nel 1995 mi feci sfuggire un mezzo ducato del 1622 sicuramente unico, mancante in tutte le collezioni pubbliche e private e in tutti i testi consultati, la richiesta fu di 10 milioni di lire italiane e quando sentii il prezzo scappai ........... ero giovane e non apprezzai l'importanza di quella moneta, sfogliai qualche catalogo (all'epoca internet quasi non esisteva) e quando capii l'unicità della moneta tornai indietro il giorno seguente per acquistarlo ma era già stato venduto ......... era un mezzo ducato con l'effigie giovanile di Filippo IV uguale a quella presente sulla publica in rame del 1622-1623. Busto più piccolo, sottile e corona radiata. Questa è una delle tante storie di ordinario collezionismo che fa capire che l'inedito e la rarità sono sempre dietro l'angolo.
    1 punto
  42. Ragazzi la cosa vada ben oltre la semplice ribattitura, oggi ho avuto tra le mani un altro esemplare con simbolo analogo sul ginocchio ma diversamente predisposto, questo perchè si tratta di un altro conio, questo comprova che l'incisore lo appone di proposito su alcuni conii, già, ma perchè? Aggiungo inoltre che un altro esemplare lo potete trovare sul catalogo Nomisma 34 del 2007. Ecco le immagini, avrei potuto fare una sorta di segnalazione tramite articolo ma ho voluto metterlo a disposizione del forum perchè ho notato che da parecchio non si discute su qualche bel coronato. Chissà se su quelli aquilani c'è qualcosa di simile. Spero di avervi fatto cosa gradita. @@vox79 @@Rex Neap @@Layer1986 @@jordinumis @@dareios it @@benrusso @@chris @@JunoMoneta @@numa numa @f.dc
    1 punto
  43. Ripropongo questo rarissimo esagono alla Vostra visione per chi non l'avesse visto. Descrizione: 20 centesimi esagono 1919 brockage, coniato sui 20 cent 1894 di Umberto 1. Presenta al dritto l'immagini speculare del rovescio.
    1 punto
  44. Buona serata Sui grossi moduli è certamente più facile trovare questi "difetti". Tieni conto che, in genere, parliamo di monete battute a martello, una per una, (in questo, la zecca di Venezia, si può dire che fu tra le ultime ad usare la tecnologia) e quindi il colpo sul conio doveva essere molto forte e spesso ripetuto, anche se i tondelli erano "ricotti" e quindi più morbidi rispetto a come erano al momento in cui venivano preparati e tagliati/aggiustati. Con la ricottura si stemperavano le tensioni che il metallo aveva acquisito nel momento in cui, da lingotto, era stato trasformato in lastra; ma poteva avvenire che la ricottura non fosse stata fatta a dovere, oppure il tondello avesse perso buona parte del calore che doveva conservare per facilitare la coniazione e quindi la battuta diventava quasi a freddo; puoi immaginarti che fatica per l'operaio e che stress per il metallo. (anche quello del conio di martello che, infatti, spesso si rompeva). Capitava anche che una errata inclinazione del conio di martello poteva causare alla moneta scivolamenti con relativi salti di conio, "ombreggiature" nell'iconografia e nella legenda, crepe e fenditure; a volte, sui moduli più grossi, si può scorgere una specie di gradino, più o meno centrale nella faccia della moneta e da questo notare una diversa inclinazione delle due parti della superficie che vanno verso il bordo. Tutti difetti generati da una produzione manuale che si riscontra, non solo sui grandi moduli veneziani, ma anche in altre monetazioni. Con l'uso del torchio, la coniazione divenne più raffinata e curata e buona parte di questi difetti cessarono. saluti luciano
    1 punto
  45. Prima ho chiesto consulto a voi :) Bravo, non sbagli di sicuro, soprattutto quando si ha desiderio di acquistare monete di un certo prezzo. l'unica cosa che nn sapevo era il peso Vedi, tantissimi anni fà, avevamo i maestri numismatici con la N maiuscola, e la prima cosa che ci insegnavano, era di approfondire il più possibile (perciò studiare e memorizzare), tutte le caratteristiche delle monete in oggetto. E' chiaro, ci vuole tempo, tanto tempo, ma ti fai un bagaglio tecnico non indifferente. Ti consiglierei, se avrai intenzione di andare avanti con questo meraviglioso Hobby, chiamiamolo così, di acquistare qualche libro, di seguire assiduamente il Forum, e imparare da coloro che sono navigati, c'è sempre da imparare, sempre, per tutti. Ciao
    1 punto
  46. I bronzi più diffusi tra le quattro tipologie descritte ai post # 11 (d/d), # 14 (s/s), # 17 (s/d) e # 19 (d/s) sono i primi, con Apollo sul diritto e cavaliere sul rovescio rivolti entrambi a destra. Questo bronzo acquistato da Lanz un paio d’anni fa è raro e importante dal punto di vista storico in quanto la moneta è stata disegnata personalmente da Filippo con la fiaccola come simbolo sotto la pancia del cavallo per celebrare la sua vittoria nella torch-race ai Giochi olimpici del 356 a. C. Macedonian Kingdom, Philip II, 359 - 336 B.C. Bronze Æ Unit, SGCV II 6697, SNG ANS -, SNG Alpha Bank -, SNG Cop -, VF, Macedonian mint, 5.9 g, 15 mm, c. 359 - 336 B.C.; obverse head Apollo right wearing taenia; reverse ΦIΛIΠΠOΥ, young male rider atop horse prancing to right, race torch below. La ‘gara della fiaccola’ consisteva nel passaggio di una fiaccola accesa come in una staffetta, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo nel minor tempo possibile con la fiaccola ancora accesa. E’ questa antica gara che ha ispirato l’introduzione della fiamma olimpica ai Giochi di Berlino del 1936. Forse non tutti sanno o ricordano che la mamma di Alessandro Magno, andata sposa a Filippo II all’età di sedici anni, era nata col nome di Myrtale ma le era stato poi imposto quello di Olimpade, con cui è universalmente nota, dal consorte a seguito della sua vittoria nei giochi olimpici del 356 a. C. apollonia
    1 punto
  47. Oh cumpà ...metti in dubbio la mia bilancinaa, hai.. po esse ragione..!. perciò ....questa pésa anche ..... le mie illusioni..in loro dando del peso..e ciò mi aiuta ha vivere.............................in due parole questa eh ottimista :pleasantry:
    1 punto
  48. Che Che "topica"! forse bisognerebbe segnalare anche questo "errore" di Fazio :lol: eppure la numismatica dovrebbe conoscerla visto i soldoni che prende :) come puo' poi sbilanciarsi su un presunto 'valore altissimo' quando ancora non sappiamo la fine delle medaglie prodotte con l'errore.. mah ...
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.