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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/12/13 in tutte le aree
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ANNO 1957 Il ministro delle finanze, Giuseppe Medici, aveva commissionato alla zecca una moneta che sarebbe dovuta essere il simbolo della ripresa economica italiana sia concretamente che visivamente: Concretamente in quanto ci si poteva permettere la coniazione di monete per la circolazione in metallo pregiato (Argento in questo caso) e visivamente poiché questa moneta accomunava uno dei periodi di massima prosperità economica e culturale in Italia (Rinascimento) a quel periodo di “rinascita” economica del dopoguerra. Nasce così una delle più belle monete mai coniate nel panorama numismatico italiano e non la 500 LIRE ‘CARAVELLE'. Coniata dal 1958 al 1967 per la circolazione in tiratura molto elevata (fu poi riservata ai collezionisti nelle confezioni della zecca fino all’avvento dell’euro). Questa moneta, come detto, è l’unica moneta non commemorativa coniata in argento, a differenza per esempio alle successive 500 lire del 1961 (Centenario dell’Unità d’Italia) e 500 lire del 1965 (7° Centenario della nascita di Dante Alighieri).4 punti
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Grazie odjob. Cerco di rispettare le monete di un glorioso Regno che vive nei cuori di chi ancora lo ama.4 punti
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Questo articolo di C. Perassi, che forse alcuni già conoscono, risponde alla ricorrente domanda sul potere d'acquisto nell'antica Roma. http://monetaoro.unicatt.it/allegati/i-prezzi-a-pompei.pdf2 punti
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Il sistema più usato era il seguente (peraltro già noto fin dai tempi dei romani) Si scaldavano fortemente i tondelli di lega rame-argento all'aria fino a quando dal rame superficiale si formava un ossido nero sovrapposto all'ossido rosso; l'argento non subiva deformazioni; gli ossidi di rame venivano completamente rimossi mediante un bagno in soluzioni acide vegetali come l'aceto o il limone; oppure sostanze ammoniacali ottenute dall'urina; il procedimento faceva si che ora il tondello presentasse dei piccoli nuclei d'argento, tipo piccole asperità, sulle superfici; I tondelli venivano quindi martellati per consentire che i nuclei di argento, schiacciandosi, si distribuissero il più possibile uniformemente sulle superfici del tondello stesso; Se il risultato non era ottimale, a questo punto, andava rifatta l'intera procedura. Il colpo di conio sul tondello riscaldato, infine, cancellava ogni residua imperfezione, spianando a "specchio" la superficie e conferendo alla moneta la tipica lucentezza dell'argento. saluti luciano2 punti
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Buona sera al forum...ma queste monete se per disgrazia uno se le mette in tasca che succede? crolla il mondo? Benedetta gente la moneta è fatta per circolare ed anche gli studi e le ricerche sui materiali sono improntati a questa esigenza...per favore torniamo sulla terra...l'universo è grande e bello; ma questo nostro piccolo pianetino è magnifico...anche senza le bustine di plastica più o meno dura; perdonatemi l'infervoro e buona serata a tutti da nonno cesare2 punti
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Non Monaco (München) in Germania, ma Kleinmünchen, in Austria, cittadina sul Danubio, 90 km. a ovest di Vienna. I gettoni, in zinco, sono da 50 e 20 heller. Il terzo, sempreché si tratti di un gettone della stessa serie, e dalla foto non è facile stabilirlo con certezza, dovrebbe essere quello da 10 heller, che ha un diametro di 19 mm., compatibile con i 18 mm. rilevati, viste le condizioni. Oltre a questi, il campo di Kleinmünchen ha emesso gettoni metallici da 1 e 2 heller, e cartamoneta, sia in heller (da 1 a 50) che in kronen (da 1 a 20 corone). Sposto in Exonumia, questa sezione è dedicata alle zecche straniere dal 1500 al 1800 ;) petronius :)2 punti
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1) non necessariamente ci dev'essere la fattura, può essere un venditore privato 2) la dichiarazione di lecita provenienza non è dovuta in quanto lo prevede la normativa italiana per chi vende in italia e non per chi vende all'estero o dall'estero 2) se tu stai alla larga dalle monete antiche perché non conosci bene la questione, forse è anche altrettanto bene che non dai informazioni allarmanti o su cose di/con cui non hai confidenza e/o non ti sei mai rapportato fatte queste premesse, che dire? 1) prima di comperare è sempre meglio essere informati 2) di sicuro per queste monete non è dovuto il certificato che prevede la norma italiana (vedi punto 2) né necessariamente devono essere corredate da fattura (vedi punto 1) 3) conserva tutta la documentazione attestante la transazione, il profilo del venditore, la busta/pacco che ti arriverà, l'inserzione di vendita e le eventuali mail scambiate prima e/o dopo con il venditore 4) non ho idea, sinceramente, se esistono norme/restrizioni che regolano l'importazione di beni usati/antichi da paesi extra UE (nello specifico dagli Stati Uniti) 5) non ho idea, infine, su quanto ha a che fare con dazi, dogana e affini2 punti
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stare adesso già a discutere se saranno 10 o 20 euro in piu sono cose che già solo a sentirle mi fa passare la voglia di andare qui non parliamo di monetuzze da rotolini presi al facciale da dare via a 2,50... parliamo di una divisionale che presumibilmente se sarà distribuita a 150 , poi dopo pochi giorni sarà già a 300... Quindi : patti chiari amicizia lunga , se si andrà vedremo quante se ne recuperanno , e quante se ne potranno mettere a disposizione del forum (chi lo dice che tutte quelle che recupereremo le daremo al forum?) , e soprattutto a chi e con che criteri. io personalmente preferirei darla (se interessa) seguendo un semplice criterio: prima a chi nel tempo ha dimostrato di essersi sbattutto per il forum . La decisione su come operare (per chi verrà con me , se andro'! ) è , secondo me, comunque solo da parte di chi andrà !1 punto
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Notevole grado di usura (la rosetta non esiste più, e i capelli di Vulcano sono indistinguibili), colpi sul bordo, direi MB per entrambe le monete.1 punto
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Sicuramente borbonico .. visto il giglio e il corno sicuramente per un corpo di fanteria leggera, a mio avviso Tiragliatori della Guardia Reale .. la placca da cinturone aveva la stessa rappresentazione solo che i gigli al centro erano tre e non uno, purtroppo non ho raffigurazioni ravvicinate dei bottoni, ma è plausibile che possano essere come questo ..1 punto
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mai più segnaletica sbagliata ,comunque da allora io multe non ne ho ancora prese i punti li ho tutti nella patente :rofl:1 punto
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hai fatto bene Luca ma non è per te in generale è successo che alcuni che frequentano il circolo poi li hai visti a verona da soli o in auto in 2 e l'altro con il treno questo mi fa ridere :rofl:1 punto
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Grazie cembruno ma credo di avere interpretato il comune sentire di tantissimi forumisti di questa sezione numismatica dedicata al Regno1 punto
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...questa è dura! Piuttosto occorre il peso della moneta e il diametro! Nelle ultime fasi della monetazione di Postumo si individuano due gruppi distinti di antoniani: uno più ampio (gruppo A), con in campo al rovescio talvolta la lettera P, il quale si ricollega stilisticamente alle precedenti emissioni, ed un altro più ristretto (gruppo B), caratterizzato da uno stile completamente diverso dal resto della produzione, più rozzo e con lettere più larghe. Per evitare confusioni che si possono creare nell adozione dei termini di Colonia e Treviri, ai quali corrisponderebbero esemplari diversi a seconda che si utilizzi il sistema Elmer o il sistema Besly e Bland. (o zecca I=GAL I) per l'atelier gallico più importante (Treviri secondo Besly e Bland; Colonia secondo lo Elmer) e ( zecca II=GAL II) per l'altro (Colonia e poi Lugdunum secondo Besly e Bland; Treviri secondo lo Elmer). Accanto a queste due zecche principali ci furono però anche altri atelier che coniarono per Postumo in alcuni brevi periodi: infatti, oltre agli esemplari emessi sicuramente a Milano da Aureolo, vi sono due tipi ancor oggi di non facile collocazione. ZECCA I (TREVIRI), ZECCA II (COLONIA), ZECCA ITINERANTE. Le ventuno emissioni galliche individuate dallo Elmer vengono ridotte a nove da Besly e Bland: sette da attribuirsi a Treviri, due a Colonia. I due studiosi inglesi evidenziano inoltre, sulla base dei legami di conio, come gli antoniniani della zecca principale sono, almeno a partire dalla terza emissione, distinguibili in due serie parallele cosicché, anche in mancanza di contrassegni espressi nelle monete, si può ragionevolmente ipotizzare che l'atelier di Treviri fosse organizzato in due officine. Gli antoniani prodotti in questa fase nelle zecche galliche mostrano sempre un miglior peso e una più alta qualità intrinseca rispetto a quelli emessi dall'impero centrale: in particolare gli esemplari della zecca I dalla prima alla quinta serie registrano un peso medio intorno ai g 3,40 e un intrinseco pari a 48 scrupoli per libbra (da 18,5 a 16,3%), mentre intorno al 268 d.C, con la sesta emissione, subiscono un abbassamento di entrambi i parametri e mostrano un peso di ca. g 3297 e una percentuale di fino pari a 18 scrupoli per libbra (da 5,9 a 7,3%); agli standard delle ultime due serie di Treviri si adattano anche gli esemplari delle contemporanee due emissioni di Colonia. MEDIOLANUM. É l'unico atelier tra quelli che coniarono per gli usurpatori gallici a mostrare chiari segni di zecca. Non solo, infatti, nelle emissioni più tarde compaiono in esergo le tre lettere latine indicanti le officine operanti a Milano già sotto Gallieno (P-T), ma anche in un tipo tardo, associato però non al nome di Postumo, ma a quello di Aureolo, si trova anche l'indicazione della zecca, cioè la lettera M; infatti Aureolo dopo essersi ribellato a Gallieno e aver coniato a nome di Postumo (267-268 d.C), poco prima di essere sopraffatto da Claudio II, il quale si rimpadronì della zecca lombarda, aveva emesso anche alcuni esemplari a proprio nome. Le emissioni milanesi risultano più leggere delle contemporanee emissioni galliche mostrando un peso medio che va decrescendo dai g 3,52 della I emissione ai g 2,83 della II e ai g 2,39 delle ultime due. Anche le percentuali di fino degli esemplari, che si inseriscono perfettamente nel trend milanese, registrano uno standard più basso di quello d'oltralpe, con valori inferiori al 6% pari a 15 scrupoli per libbra. stilisticamente sembra questa la tua 4,18g : http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=570995 questa 4,31g della zecca Colonia: http://www.coinarchives.com/4130de017bcb8d2033d2c95be963b608/img/noble/102/image04442.jpg questa 3,54g della zecca Treviri: http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=3558831 punto
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appena entrato in collezione un luigino del 1662 legenda al D/ FERDINAND . II . MA . D . E . .V. leganda al R/ SOLI DEO VIRT . HON . ETG .1662. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIML/1 se ho interpretato bene la legenda del dritto pare la variante n° 31 del nostro catalogo ma senza la V rovescia mentre quella del rovescio la n° 30 sempre del nostro catalogo provenienza cronos 7 dichiarata qSPL1 punto
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A mio avviso le foto non rendono giustizia alla moneta... La prima volta che torno al lido degli estensi la passo a vedere... :D1 punto
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Buonasera a tutti; vi posto un mio acquisto recente...che ve ne pare? a me piace parecchio...io mi son fatto un'idea;sentiamo che ne pensate voi ;) grazie a tutti per i commenti in anticipo1 punto
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Questo è un intervento che meriterebbe almeno un centinaio di MI PIACE perchè ho finalmente capito che sei un ragazzo che colleziona guardando oltre il solo punto di vista numismatico. Se le cose stanno davvero così dovresti però iniziare ad interessarti di medaglie perchè sono quelle che più di tutte commemorano ogni singolo avvenimento del nostro Sud. Tornando alla moneta ci terrei a precisare che il dritto è la parte con lo stemma, il tuo esemplare presenta quest'ultimo abbastanza nitido e per questo siamo oltre il BB. Anche la colorazione non è male. Continua così! :good:1 punto
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Probabilmente gli ossidi d'argento sulla superficie della moneta a contatto con la busta hanno ossidato la plastica stessa, o impurità già presenti, macchiandola. E' una cosa solo superficiale, non mi preoccuperei se fossi in te.1 punto
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qui trovi il "curriculum..." http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a589/a589.html1 punto
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Le monete più tarde si riconoscono quasi esclusivamente per la diversità di alcune lettere. In diverse tue immagini è già difficile verificare l'esistenza di alcuni punti che io ho dato per scontati. Per le conservazioni, direi che grosso modo ci siamo. Nessuna comunque, per me, arriva a BB.1 punto
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ciao Collezionatutto, io invece non ti dirò che quella moneta E' FALSA, no assolutamente non mi permetterei mai di dirti che la tua moneta E' FALSA, ma se anche fosse FALSA, come facilmente è non te lo direi perchè lo hanno detto già in troppi e sembrerei un pappagallo per cui mi limito a metterti un link dove puoi fare i confronti del caso http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ERU/3 saluti1 punto
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Le monete non sono il massimo, ma salvo errore io le classificherei così: Msg. CNI Biaggi 240 9 33 241 5 33 242 9 33 243 76 42 244 9 33 245 76 42 246 76 42 247 76 42 248 76 42 249 -- 33 250 76 42 251 76 42 252 -- 33 253 -- 42 254 9 331 punto
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Mommsen data la moneta al 64 e identifica il monetario in Servio Sulpicio Galba (bisnonno dell’imperatore), pretore urbano nel 54, amico di Cicerone e luogotenente nel bellum gallicum. Candidatosi al consolato del 49 imputò la mancata elezione a Cesare, finendo a parteggiare per i cesaricidi; fu condannato a morte nel 43 in forza della lex Pedia. De Salis concorda sull’identificazione ma abbassa la datazione al 54. Grueber concorda sulla data del 54 ma non sull’identificazione, perché l’emissione di un pretore in carica sarebbe docuta avvenire “S.C.”. Crawford abbassa ulteriormente la datazione al 51 e identifica nel monetario il figlio omonimo di Servio Sulpicio Rufo, insigne giurista e console del 51, citato in Cesare e Cicerone (Caes., B. G., II, 44; Cic., Phil., IX, 12). Sappiamo che il padre, partito al seguito di pompeo ma fautore di una soluzione diplomatica della crisi istituzionale, lo inviò nel 49 a Brindisi da Cesare, come ambasciatore. Sappiamo che Cicerone, in un’orazione pronunciata nel 62, imputò a Servio Sulpicio Rufo padre che la sua famiglia aveva ormai perso il valore militare e, con esso, la nobiltà; forse il figlio, presente, ha risposto con questa emissione di carattere bellico. La testa raffigurata sul D/ potrebbe essere Apollo oppure Triumphus, personificazione del trionfo militare, in questo caso collegato alla composizione del R/. In ogni caso, esprime la fierezza bellica della tradizione romana (Amisano). Il trofeo al R/ allude a una vittoria navale: Crawford propone la campagna di Pompeo contro i pirati (cui però non consta che i Sulpicii abbiano partecipato) oppure una una vittoria navale, ormai ignota, di C. Sulpicius Paterculus, console del 285. Cavedoni (Amisano concorde) vede un richiamo alla presa di Egina del 210, durante la guerra contro Filippo di Macedonia (nel contesto della seconda guerra punica) ad opera del proconsole P. Sulpicius Galba Maximus (console del 211), capace di aver condotto la squadra navale romana in pieno Egeo (Polib., IX, 42, 5-8). Il personaggio nudo, prigioniero sub hasta, rappresenterebbe gli abitanti di Egina, venduti all'asta pubblica e ricomprati successivamente da alcuni membri delle città alleate (rappresentate dalla figura togata con petaso). Questa intepretazione depone a favore dell’identificazione del monetario in Galba, discendente diretto del console del 211, ma Harlan, seppur favorevole alla lettura di Cavedoni, attribuisce l’emissione a Rufo.1 punto
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Io e 417sonia verremo da Milano insieme col dott. Girola della SNI che quindi vi chiederei di aggiungere all'elenco del pranzo, grazie e a domenica, Mario1 punto
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leggo con piacere da Giovanna che verra' a Verona anche il mio amico Marco, era ora finalmente.1 punto
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Va bene, aprirò una nuova discussione come possibile per non creare problemi dentro questa. Ti manderò un messaggio.1 punto
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Non credo che la bustina abbia creato danni alla moneta. Probabilmente la rigidità della plastica e la troppa precisione dell'alloggiamento hanno forzato sulla plastica deformando la busta. Sono sicuro che la moneta è com' era prima di inserirla. Per tua tranquillità , inseriscila in una bustina di quelle classiche che si usano normalmente o lasciala libera sul vassoio.1 punto
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si tratta di una dichalkon in bronzo coniata nella zecca di Argos, nell'Argolide (regione del Peloponneso) fra il 270 ed il 260 a. C. Al diritto è effigiata la dea Hera con corona. Al rovescio Athena Pallas con lancia e scudo. Riferimento BMC 106-108 (catalogo delle monete greche conservate al Brish Museum).1 punto
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effettivamente quel prigioniero sembra ET e se in esergo non ci fosse veramente una S la zecca potrebbe essere MARS?? Misteri degli incisori tardoromani...........1 punto
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"Chi ha la soluzione, togliendo la macchia, da SPL+ diventa q. FDC" Ossia: colui che toglie la macchia diventa q.FDC. Quasi quasi me la aggiudico, tolgo la macchia e divento q.FDC! Mi costa meno del lifting....;)1 punto
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beh non si puo' criticare e poi dire fianiamola qua! certo, finiamola con gli atti teppistici in trasferta e non, con i cori razzisti, con la violenza in generale, in italia e quando andiamo all'estero! esistono le sanzioni per questo! finiamola pero' anche con l' atteggiamento, tutto napoletano di sentirsi vittime.......1 punto
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La monetazione bronzea di Velia con la civetta è assai complessa e con molte varianti. Basta scorrere l'Historia Numorum per rendersi conto. Sulle monete di bronzo di Velia si è occupato Furio di Bello, Elea - Velia. Polis, zecca e monete di bronzo, Vittorio Pironti Editore, Napoli 1997, ma con risultati piuttosto opinabili, specie sul piano metrologico, anche se ha esaminato un buon numero di esemplari. La classificazione di Corzanopietro è corretta e la testa al diritto è di Zeus (ci sono bronzi simili, ma con testa di Eracle o di Atena). A proposito della metrologia, ricordo una famosa frase di Giuseppe De Sanctis (non ricordo dove l'aveva scritta):1 punto
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Buonasera, scusate se vado un pochino OT ma, secondo me, ora che c'è la moda del fondo specchio, fondo lucido, lustro di conio, rame rosso ecc...sono nate nuove tecniche per pulire/lucidare o dare un'aspetto di "moneta appena sfornata"....è diventata un'arte. Ma è possibile che solo a me le monete FS (anche le più recenti) si patinino anche leggermente e monete 100/70 anni non presentano un minimo di patina? Intanto il FS non e' una moda ma una tipologia di monete osservando come vanno le vendite degli esemplari di tale tipo coniati attualmente dalla zecca di Roma direi proprio che non godono di buona salute in Italia. Le tirature da anni stanno calando , vedi le nostre monete commemorative e divisionali in FS Se le tue monete in FS si patinano sono probabilmente state conservate o confezionate male , normalmente quelle italiane recenti sono chiuse in oblo' , a volte questi ultimi sono difettosi oppure lo stesso collezionista li ha aperti o esposti alla luce dando inizio ad un processo di ossidazione. Per quanto riguarda il Regno non e' ,secondo me ,cosi' anomalo come alcuni vorrebbero far credere , di trovare monete in argento con ancora lustro di zecca e patina minima ,dipende da come sono state conservate e dove. Altra osservazione, la presenza del fondo lucido su una moneta non escude che possa anche presentare una patina , non sono elementi che si escludono a vicenda Naturalmente oggi come in passato esistono procedure per ricreare : patina , lustro e come scrivi tu l' illusione di moneta appena sfornata. Tuttavia un buon perito come anche un collezionista di lungo corso e' probabilmente in grado di riconoscere gli esemplari che hanno subito tali procedure Stesso discorso per il rame rosso , esistono monete del Regno con tale caratteristica originale e altre che dopo un bagnetto lo sono diventate ; anche qui solo l' esperienza aiuta a distinguerle Per mia diretta esperienza posso dirti di avere in collezione da piu' di 40 anni monete in rame che hanno ancora color rosso solo leggermente piu' scuro.1 punto
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@@ItaloP ciao........ Se hai notato , anche in questo caso, Corzanopietro ha prontamente risposto...... mi permetto fare presente , come curatore della sezione (nel caso non lo sapessi) che sulla destra di ogni post figura un rettangolino scuro con la scritta " mi piace" , se sei soddisfatto della risposta di chi ti ha dedicato il suo tempo per evadere la tua richiesta , puoi "cliccarci" sopra. E' gratuito e nello stesso tempo fai notare che hai gradito l'aiuto.1 punto
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si è quella, avevo creato un doppione con dati un po diversi ed ho preferito precisare meglio. ciao.1 punto
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@@gerry, @@neroniano ed io facciamo un unica spedizione a me.1 punto
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Il numismatico La de' ritenne questo tipo di Quarto,di conio ben eseguito ma di bassa lega, un falso d'epoca e tale fu' considerato da tutti quelli che lo seguirono.Ma, a seguito di recenti studi sulla monetazione sabauda da parte di Giovanni Li genie, va considerato autentico(in Monete Antiche n. 50,marzo/aprile. 2010, p.42). Blaise1 punto
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Buona serata sono d'accordissimo e felicissimo. Né plagio né scopiazzatura, quella del Circolo di Beinasco, ma condivisione di ideali, spirito di servizio nei confronti dei giovani e, perché no, generosità non "pelosa". Un grande Bravo quindi a questo Circolo. :clapping: Uno scambio di idee con Loro a Verona lo si dovrà fare senz'altro..... l'unione fa la forza :good: Ho poi cominciato a leggere il "Giornale della Numismatica di Novembre"; concordo con @@odjob in merito all'incipit; leggero e misurato, ma sarcastico quanto basta. Complimenti a @@Raistlin; interessante il tuo pezzo, soprattutto per me che sono a digiuno di questa monetazione. Complimenti anche ai "nostri" @@rongom @ bizerba ed a Giovanni Battista Vigna (che non ho il piacere di conoscere). E' interessante (ed a volte sorprendente) leggere con quale approssimazione e superficialità si determinavano le scelte del neonato regno in tema di monetazione ... e quale confusione ciò ha generato tra gli studiosi ... mali atavici si potrebbe dire. Molto belli gli esperimenti delle "bimetalliche"; peccato che non abbiamo mai visto la luce. Per il momento mi devo fermare qui; farò seguito quando avrò letto i pezzi che mi mancano. saluti luciano1 punto
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Secondo me invece dell'incisore hanno l'accettatore.... fatte con l'accetta proprio...1 punto
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Salve, mi permetto di dire anch'io la mia sul tema "rude" Catalogare un aes rude fuori dal contesto di rinvennimento è al quanto difficile e ogni pezzo a mio avviso è da catalogarsi come pseudo-moneta o meglio come viene in gergo definito con il suo nome "bronzo non lavorato". ... e il "bronzo non lavorato lo trovi in lungo e in largo e di tutte le epoche. Spesso si tratta di scarti di fonderia. L'importanza del aes dure è il contesto archeologico, se associato ad altri manufatti - tesoretti di fonditori, in contesti di corredi funebri, in contesti monetali con altri tipi, con frammenti di aes segnatum, contesti votivi, etc. Isolato, rimane un "pezzo di bronzo" di incerto valore storico e, a mio avviso, nullo sotto l'aspetto commerciale. Sotto l'aspetto numismatico c'è sicuramente un grande interesse per questa affascinante forma pre-monetale.1 punto
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Ma il problema dove starebbe? Si, hanno venduto a 3 volte il prezzo a cui hanno acquistato, e allora? Non è che sono andati con la pistola alla tempia del compratore a dirgli " adesso compra o ti sparo"" e presumo che il dono dell'intelligenza non sia appannaggio solo dei pochi che non avrebbero comprato questa moneta a quel prezzo solo perché B l'ha acquistata a meno un po' di tempo fa, ma anche chi ci pensa su e poi decide che la vuole lo stesso, ritengo, non fosse che per rispetto, che abbia le sue facoltà intellettive. E non credo neanche che ci sia così bisogno di "tutor" esterni che abbiano la presunzione di decidere cosa è giusto comprare e a quanto e cosa no..il libero arbitri e le finanze personali, grazie al cielo , valgono ancora...Quindi, trovo questo tipo di discussioni fortemente< sterili e parecchio pretestuose, oltre che molto simili alla esopiana favola della volpe e dell'uva. Se io sono bravo a vendermi, così come lo è B , e così come lo sono le case dell'haute couture, che fanno pagare 1000 ciò che ha un intrinseco di 50, e c'è chi continua ad andarci a comprare, a voi che vi frega? evitate l'acquisto se volete, ma tutto questo Tam tam di recriminazioni e condanna, per una cosa che non esiste se non nella testa di qualche rancoroso, mi sembra veramente una delle cose più OT e sbagliate da leggere in un blog pubblico. Non si facciano i processi alle intenzioni e non si cerchi di catechizzare il prossimo nelle sue scelte personali perché il metodo di Staliniana o Maoista impronta, del controllo dall'alto delle altrui voglie e decisioni, è un po' scaduto....Suggeriamo, se vogliamo, confrontiamo, discutiamo, ma da qui a far passare B o chiunque altro abbia canali di vendita come un poco di buono perché riesce a vendere bene il suo prodotto a cifre che per il forumista medio sono irraggiungibili o palesemente sovrastimate rispetto alla media, non è cosa seria né eticamente corretta. Neanche per chi ha comprato che si vede mettere alla berlina pubblicamente e si vede fatto passare da sciocco o ingenuo, mentre , magari, non lo è proprio... Diamoci una regolata signori censori del forum e vediamo di scendere dal pulpito in cui vi siete troppo spesso posti senza alcun merito o diritto...la gente è adulta e le sue scelte vanno rispettate...si può intervenire , se del caso,tramite consigli discreti e facendo esempi concreti, ma non con il gossip e la denigrazione né del venditore, né, soprattutto, del compratore...siamo tutti sullo stesso piano e abbiamo gli stessi diritti di sbagliare da soli...il grande fratello tenetevelo per voi e per la TV...1 punto
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Bolaffi ha un approccio alla numismatica che è, per i collezionisti che frequentano il forum, di difficile comprensione. Fanno i loro interessi; è un'organizzazione molto costosa, devono far rendere al massimo il loro tempo impiegato nella promozione del prodotto con il ritorno che questi può dare. Il fatto che trattino monete è puramente accidentale, hanno lo stesso identico metodo con tutte le categorie merceologiche che trattano. Inutile scandalizzarsi, e tanto meno essere dei "puri" o delle "vergini" del commercio. A differenza di tanti utilizzatori del sistema e-bay loro lo fanno alla luce del sole (non ci prendiamo in giro, ci sono lonete da 10 euro offerte a più di 100 - tonnellate e tonnellate di falsi - monete di dubbissima provenienza), rilasciano un certificato di garanzia e nessuno è obbligato all'acquisto. Io non compro volentieri da loro, per una serie di ragioni, ma ciò non significa che non abbiano, tal volta, monete di grande rarità, conservazione o particolari che farebbero grande invidia a qualsiasi altra casa d'aste. Lavorano benissimo nelle pieghe del sistema, il sistema che gli permette con promozione televisiva, e su carta stampata di raggiungere una quantità infinita di "fuori settore" e potenziali investitori. Vendono una moneta a tre volte tanto quanto l'hanno pagata; senza dire una sciocchezza credo sarebbe il sogno di qualsiasi commerciante, quanto all'etica se la moneta è genuina e non alterata il prezzo lo determina l'acquirente. Hanno un negozio in via Manzoni, a Milano; se "depresso" ci passo davanti e mi metto subito di buon umore, se le monete tipo "ruzzica" valessero effettivamente quel che chiedono sarebbe un mondo di milionari.... invece devono pagare l'affitto e gli affitti costano, devono pagare gli stipendi e quelli ancor di più. Non ci sono organizzazioni paragonabili in Italia. Tutti i numismatici che conosco sono individuali oppure a conduzione quasi familiare, quindi possono vendere un pò meno caro..1 punto
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Potrebbe nascere una discussione molto interessante, complimenti.Giustissimo quanto espresso sopra, a mio parere effettivamente non si puo' parlare di contraffazione ma di imitazione in quanto e' espressamente indicata l'autorita' emittente, trattasi di dodicesimi di tollero ma indiscutibilmente di luigini, Non luigini convenzionali ma come sono stati definiti da altri di luigini " leali" ( o "ibridi"). Luigini in quanto battuti negli anni in cui i luigini venivano maggiormente battuti, di bontà e peso pressoché identico a quello dei luigini ed erano destinati anch'essi al commercio con il Levante. Nel continuò della discussione sarebbe interessante porre l'attenzione su falsi d'epoca e su esemplari contromarcati, ma per il momento e' forse ancora troppo presto.1 punto
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La moneta è stata maldestramente pulita, e nemmeno qualche decennio di ripatinatura potrà coprire gli effetti di tale maldestra operazione. Quando si lucida una moneta in questo modo le si asporta materiale, e questo non torna mai più. Oggi ti sembra di aver migliorato l'aspetto della moneta, ma quando acquisirai maggiore esperienza ti renderai conto che hai causato un danno pressoché irreversibile. Sei giovane, e la moneta ha un valore commerciale trascurabile, pertanto il danno può essere considerato la normale esperienza che tutti all'inizio devono farsi e che serve per crescere. Quello che mi preoccupa invece è la tua mancanza di umiltà (non solo in questa discussione, peraltro), visto che invece di accogliere le critiche continui a sostenere di aver migliorato la moneta (in altra discussione addirittura sostieni che la moneta sia quasi splendida :mega_shok: ). Le monete vanno toccate il meno possibile, perchè qualsiasi intervento invasivo cancella decenni di patina e di storia; per eliminare qualche ossidazione come nel tuo caso basta una facile e rapida lucidata, ma i rilievi originali della moneta, quelli non si ripristineranno mai più.1 punto
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Ciao a tutti. Visti i recenti interventi sui "templi circolari" ho svolto alcune ricerche al riguardo e mi sono imbattuto in un tempio dedicato a Marte Ultore. Augusto costruì due templi dedicati a Marte Ultore (ovvero Vendicatore), uno sito nel Foro ed un secondo sul Campidoglio. Il primo era commemorativo alla battaglia di Filippi, dove Augusto sconfisse Bruto e Cassio, vendicando l’uccisione di suo zio, Giulio Cesare. Era il luogo dove si riuniva il Senato per discutere di guerre, per ricevere principi stranieri che offrivano la sottomissione del loro popolo o per stipulare alleanze; i generali, al rientro da una campagna bellica vittoriosa, vi deponevano armi ed insegne. Ricoperto di marmo di Carrara, ne restano oggi il podio e tre colonne alte 17 metri. Il secondo invece era più piccolo, a pianta circolare, costruito per custodire le insegne militari perse a Carre e rese dai Parthi, dedicato alla divinità il 12 marzo del 20 a.C. In realtà non se ne conoscono i resti e non se ne può dire più di tanto, ma sono stato incuriosito dal fatto storico che si celava dietro le emissioni e quindi, al tempio stesso. "…Fu necessario raggiungere un modus vivendi con la Partia, l'unica potenza in grado di creare problemi a Roma in Asia Minore. Per questi motivi la politica di Augusto si differenziò in base a due aree strategiche dell'Oriente antico. Ad occidente dell'Eufrate, dove Augusto provò ad inglobare alcuni stati vassalli, trasformandoli in province, come la Galizia di Aminta nel 25 a.C., o la Giudea di Erode Archelao nel 6; rafforzò vecchie alleanze con re locali, divenuti "re clienti di Roma", come accadde ad Archelao, re di Cappadocia, ad Asandro re del Bosforo Cimmerio, e a Polemone I re del Ponto, o ai sovrani di Emesa e Iturea. Ad oriente dell'Eufrate, in Armenia, Partia e Media, Augusto ebbe come obbiettivo quello di ottenere la maggiore ingerenza politica senza intervenire con dispendiose azioni militari. Ottaviano mirò infatti a risolvere il conflitto con i Parti in modo diplomatico, con la restituzione nel 20 a.C., da parte del re parto Fraate IV, delle insegne perdute da Crasso nella battaglia di Carre del 53 a.C. Augusto avrebbe potuto rivolgersi contro la Partia per vendicare le sconfitte subite da Crasso e da Antonio, al contrario ritenne invece possibile una coesistenza pacifica dei due imperi, con l'Eufrate come confine per le reciproche aree di influenza. Di fatto entrambi gli imperi avevano più da perdere da una sconfitta, di quanto potessero realisticamente sperare di guadagnare da una vittoria… Il punto cruciale in Oriente era, però, costituito dal regno d'Armenia che, a causa della sua posizione geografica, era da un cinquantennio oggetto di contesa fra Roma e la Partia. Egli mirò a fare dell'Armenia uno stato-cuscinetto romano, con l'insediamento di un re gradito a Roma, e se necessario imposto con la forza delle armi, come avvenne nel 2 d.C. quando, di fronte ad una possibile invasione romana dell'Armenia, Fraate V riconobbe la preminenza romana davanti a Gaio Cesare, mandato in missione da Augusto." Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto#Da_Ottaviano_ad_Augusto_.2830-23_a.C..29 Curiosamente il Tempio venne rappresentato su aurei, monete in argento e bronzo non coniate a Roma ma in Spagna, a Pergamo ed Alessandria. Eccone alcune nelle varie tipologie. Tipologia tempio in visione prospettica contenente aquila legionaria e due vessilli 1) AV Aureus (7.87 g, 6h). Spanish mint - Tarraco. Struck circa 18 BC. CAESARI AVGVSTO, laureate head right / [M]AR VLT across field, Temple of Mars Ultor: round-domed, hexastyle temple with acroteria set on podium of three steps; within, aquila between two signa. RIC I 104; Calicó 246; BMCRE 372 = BMCRR Rome 4418; BN 1201. 2) AR Denarius (3.82 g, 7h). Spanish mint (Tarraco?). Struck 19-18 BC. Laureate head right / Temple of Mars Ultor: domed, hexastyle temple with acroteria set on podium of three steps; within, aquila between two signa. RIC I 105a (Colonia Patricia?); RSC 190. Tipologia tempio in visione frontale contenente un vessillo 3) AR Cistophorus (11.97 g, 12h). Pergamum mint. Struck 19-18 BC. IMP • IX • TR • PO V, bare head right / MART VLTO across field, Temple of Mars Ultor: circular, domed, tetrastyle temple set on five-tiered base; a signum within. RIC I 507; Sutherland Group VII, - (O68/R- [unlisted rev. die]); RSC 202; RPC I 2220; BMCRE 704 = BMCRR East 311; BN 989-91. 4) Æ Diobol - 80 Drachmae (26mm, 10.62 g, 12h). Struck after 19 BC. Alexandria mint. Bare head right / Temple of Mars Ultor. RPC 5003; Milne 5; Emmett 3. Tipologia tempio contenente Marte (statua o la divinità che presiede il tempio?) 5) AR Denarius (3.83 g, 6h). Spanish mint (Colonia Caesaraugusta?). Struck circa 19-18 BC. CAESAR AVGVSTVS, bare head left / MARTIS VLTORIS, Temple of Mars Ultor: statue of Mars, holding aquila and trophy, standing left within tetrastyle temple with ornate domed roof. RIC I 39b; BMCRE -; BN -; RSC -; B. Czurda and F. Dick, TNRB 3, 665. 6) AR Denarius (19mm, 3.49 g). Spanish mint (Colonia Patricia?). Struck 19 BC. Bare head right / Mars standing left, head right, within tetrastyle temple, holding aquila and trophy. RIC I 69a; BMCRE 367; RSC 194. (segue) PS: scusate ma le foto 2 ed il 3 sono state invertite nell'ordine... :blink:1 punto
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