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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/13 in tutte le aree

  1. Lupo solitario, così lo chiamavano e così diceva di essere, in effetti a pensarci bene, un po' lo era veramente, io direi che era un misto di riservatezza e di fascino, certo questo soprannome che si era ormai cucito addosso piaceva un po' a tutti. Lupo solitario frequentava il mercatino, girava da solo, raramente parlava, ma quando parlava, affabulava, sapeva di storia, cultura, ovviamente numismatica ; non credo collezionasse monete, amava sapere e cercare di capire cosa c'era dietro a una moneta, la sua storia, il periodo di coniazione. Diciamo che sapeva e sapeva poi anche spiegare agli altri e questa non è una virtù da pochi, di certo era sicuramente un uomo colto. Quando arrivava, salutava, girava, guardava, quasi sempre in solitario, raramente si fermava, ma con lo sguardo cercava, cercava un qualcosa che non capivo......e che poi compresi. Stella nascente, è invece il soprannome che era stato dato a un ragazzo, sveglio, spigliato, desideroso di apprendere, oggi diremmo di lui una specie ormai in estinzione, ma però qualcuno di questi c'è anche sul forum, ragazzi che vogliono capire, studiare, anche tramite le monete, ma non solo. Stella nascente quando arrivava al mercatino era socievole, cercava la relazione umana, ma anche lui quando veniva cercava con lo sguardo, cercava.....all'inizio anche in questo caso non capivo. Un giorno mi fu tutto molto più chiaro, lupo solitario cercava stella nascente e stella nascente cercava lupo solitario. In pratica erano diventati amici, lupo solitario amava raccontare quello che conosceva al ragazzo e il ragazzo amava sentire quello che gli diceva. Questioni di empatia, simpatie a prima vista, forse...., certo era coppia particolare, una coppia della cultura....., ma non c'era solo questo. Lupo solitario voleva donare al giovane che evidentemente riteneva un suo pupillo un po' del suo sapere e l'altro non aspettava altro di apprendere. A volte si dice donare è più gratificante di ricevere, in questo caso il mix era perfetto e virtuoso per entrambi. Il Cordusio in questo caso faceva da sfondo, da teatro a questo scambio generazionale culturale, d'altronde il Cordusio è si monete, ma poi in fondo è un salotto culturale per chi vuole parlare, confrontarsi con gli altri. Un giorno fermai lupo solitario e gli dissi complimenti, lo hai preso veramente a cuore il ragazzo, lui mi guardò, i suoi occhi facevano fatica a non commuoversi nel parlare, mi disse alla fine quello che conta nella vita è conoscere ma poi anche trasmettere tutto questo, la vita è un attimo, se non fosse così, sarebbe stato tutto vano, inutile. Gli occhi delle persone dicono sempre tutto, non mentono mai, quelli di stella nascente sorridevano, quelli di lupo solitario erano appagati, gratificati, alla fine quello che si era prefisso, quel piccolo gesto lo aveva compiuto e anche lui per un attimo, una volta tanto sorrise...... Lupo solitario e stella nascente, due simboli positivi della nostra vita, della conoscenza e della divulgazione, una storia anche questa che può diventare testimonianza, un esempio virtuoso da seguire.....chissà se ci sono e ci saranno altri lupi solitari e altre stelle nascenti ? Speriamo...... Mario
    3 punti
  2. Gli amici Profausto, Exergus, oltre che essere fior fiori di numismatici sono anche delle persone per bene e se Sabatti non ha capito, spiego io: quando si posta una moneta e buona cosa, salutare e alla fine ringraziare, glli amici che perderanno tempo e metteranno tanta passione, affinche le richieste possano essere esaudite. Lo dico io che non sono un esperto e forse sono meno perbene di loro. Roberto
    3 punti
  3. Mi sembra opportuno qui ricordare l'articolo di A.M. Stahl (pubblicato sul libro delle "Zecche Italiane fino all'Unità" della Travaini- vol. II pag. 1511 - lo riporto a beneficio di chi non ce l'ha): "Le monete di Venezia furono tra le più diffuse in Italia e nel Mediterraneo e proprio per questo furono frequentemente falsificate da privati che gestivano zecche clandestine nella stessa Venezia e altrove. La repressione delle contraffazioni era una preoccupazione costante dello Stato veneziano, e la vigilanza in materia nel XIII secolo faceva parte esplicita del giuramento di ufficio del doge: nel 1232 era prevista la punizione del taglio della mano, sostituita dalla condanna al rogo nel 1275. Lo sforzo per trovare criteri obiettivi per distinguere tra i prodotti originali della zecca e contraffazioni determinò importanti innovazioni tecniche: intorno al 1200 Venezia usava punzoni mobili per l'incisione dei conii e intorno al 1500 introdusse macchinari per tagliare i tondelli.. Oltre alle produzioni sporadiche di singoli falsari, si devono ricordare le imitazioni e falsificazioni prodotte da numerose zecche ufficiali o clandestine. Molte di queste seguivano il modello delle monete veneziane ma portavano i segni espliciti dell'autorità emittente nelle legende: tra questi si possono ricordare le ben note imitazioni dei grossi emessi nel XIII secolo dal re di Sebia e i ducati dei signori genovesi di Mitilene e molti altri nel XIV e XV secolo. Altri sovrani invece usavano la propria zecca per produrre imitazioni non dichiarate di moneta veneziana, per limitarci al solo XIV secolo possiamo ricordare i falsi ducati emessi dagli emiri turchi di Aydin, i falsi grossi di Chio e i soldini contraffatti prodotti in Slavonia. Perfino la colonia veneziana di Creta divenne una fonte di soldini e torneselli contraffatti durante la ribellione del 1363. Le più importanti zecche clandestine per la produzione di false monete destinate alla distribuzione nella stessa Venezia erano ubicate in Romagna. Un monetiere della zecca di Venezia fu imprigionato nel 1324 per aver attivato una zecca nel castello detto Teoderano nella diocesi di Ravenna dove si falsificavano piccoli veneziani ed aquilini veronesi e tirolesi. Al tempo della grande peste del 1348, il signore di Faenza impiegò personale fuggito dalla zecca di Venezia in una zecca destinata a produrre falsa moneta fricacense per il mercato veneziano; questi monetieripoi fecero ritorno a Venezia dove, per carenza di manodopera esperta, furono perdonati per la loro condotta." Da altra parte invece ho letto che i falsari (sempre dalle zone limitrofe: Veneto-Lombardia-Romagna) producevano monete per i mercati in zone lontane dove potevano contare su una minor conoscenza dei dettagli delle monete veneziane e quindi avere minori confronti. Pertanto ...tutto resta possibile ...ma quella R ...io, che ho una faccia tosta, proverei a mandare una mail a qualche specialista (Oberlander, Stahl, ...etc), in passato, per qualche moneta strana, l'ho fatto e al 50% dei casi mi hanno anche risposto ... ...
    3 punti
  4. Con piacere, anticipo agli utenti del Forum l’imminente uscita del volume storico: Carlini e campane nell’Aquila d’antico regime (Edizioni D’Andrea). La ricerca e l’analisi dei materiali d’archivio, che tra i vari spunti interdisciplinari ha permesso di capire “come” e “perché” la città dell’Aquila tornò a godere del privilegio di zecca sotto l’imperatore Carlo V, è stato condiviso con Giovanna Petrella (Dottore di Ricerca in Archeologia Medievale, si occupa della produzione di campane, calce e mattoni, delle attività artigianali svolte a L'Aquila tra Medioevo ed Età moderna, dello sfruttamento dell'acqua per le produzioni artigianali e la tecnologia applicata) e vede l’introduzione di Silvia Mantini (Professore Associato di Storia Moderna al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi L’Aquila). abstract Nel volume confluiscono due percorsi di ricerca: uno a carattere numismatico, l'altro archeologico. Partendo dalla lettura delle fonti, gli Autori ripercorrono alcune pagine di storia aquilana, inserendole all'interno di un ampio contesto socio-politico e religioso. L'attenta analisi delle chartae d'Archivio permette a Giuliani di rivisitare l'ignominia del “taglione” (1529) e delle monete pseudo ossidionali coniate con gli argenti confiscati dagli Spagnoli, tra i quali l'urna del compatrono san Bernardino da Siena; a seguire, è trattato il ruolo di messer Alessandro Oliva, sindaco aquilano a Corte e negoziatore per la riapertura della zecca. Lo stesso carteggio scambiato fra la città dell'Aquila e le diverse autorità vicereali consente a Petrella di ricostruire le vicende sulla requisizione delle campane dopo la fantomatica rivolta antispagnola e di risalire alle tempistiche, ai materiali e ai luoghi di fusione della campana maioris del Communo; ai fatti narrati, fa da sfondo un “paesaggio sonoro”, delineato attraverso un'inedita lettura delle fonti, e la mobilità dei discendenti di un'importante famiglia di fonditori di campane (secc. XIV-XVII) che dalla serenissima Venezia operarono all'Aquila, negli Abruzzi e in tutto il bacino del Mediterraneo. Chiude il volume un pratico compendio sui prezzi e il grado di rarità delle monete aquilane attribuibili all'imperador Carlo V d'Asburgo, su concessione (16 giugno 1547) del viceré di Napoli don Pedro Álvarez de Toledo.
    2 punti
  5. https://www.numisbids.com/n.php?p=sale&sid=433&cid=12715&v=1 lotto 598
    2 punti
  6. La moneta risulta molto più leggera rispetto all'originale e visivamente anche di diametro ridotto. Si tratta secondo me di un falsone "balcanico" di fine Duecento-inizi Trecento, adatto probabilmente alla circolazione in ambito locale straniero, viste le grosse differenze con le monete autentiche. L'epoca è suggerita dal modello che il falsario sembra aver scelto, ovvero il grosso di Giovanni Dandolo, che secondo le ricerche fu oggetto di falsificazione particolarmente intensa e divenne poi modello anche per i falsi successivi: sulla sinistra le lettere DVNDN sembrano ispirarsi alla sezione "DANDV" della legenda "IO DANDVL" delle monete veneziane originali, sulla destra pare di leggere un ARCV che si ispira forse a "Marcus", con riferimento a San Marco. La moneta presenta forti somiglianze con un altro pezzo che conosco (che risulta fratturato per annullarlo) con le legende diverse ma una tecnica simile di incisione del conio e RVX al posto di DVX. Spero di essere stato d'aiuto
    2 punti
  7. Visto che chi ha postato la moneta ti ha confermato essere la stessa in entrambe le foto, io, più che " prestare molta attenzione se dovessi acquistarla" direi che sarebbe il caso se invece " prestassi MOLTA attenzione PRIMA di fare affermazioni avventate e basate su poco o niente".......ci vuol niente a sbagliarsi su una foto...okkio
    2 punti
  8. invece credo proprio che sia lo stesso stand, comunque meglio l'odore di stalla che l'odore di ascella tuonante :D nella foto: fantozzi e franchino
    2 punti
  9. grazie alla razzia di DanPao con le monete del Vaticano ho finalmente completato anche questa paginetta del mio album! :yahoo:
    2 punti
  10. Il Banco di Napoli acquistò in blocco il 30 aprile del 1992 dalla Chritie's di Roma un'importante collezione di medaglie del Regno delle Due Sicilie pagando 2 miliardi di Lit. Magari qualche casa d'aste o noto studioso ( :) ) potrebbe far da tramite e fare acquistare in blocco una simile collezione ad un istituto bancario campano. Sarebbe una bella iniziativa.
    2 punti
  11. Ciao. Si tratta quasi sicuramente dei riconi provenienti dalla collezione Metcalf, stravagante miliardario u.s.a. che negli anni '50 del secolo scorso si fece riconiare in platino, normalmente in 5 esemplari, molte monete dell'800 europee ma non solo. Come già citato da Pier, il riconio è censito da Domenico nel Suo "Prove e Progetti e rarità numismatiche", pag. 111, con la sigla NCconf8. Il riferimento bibliografico dell'asta Kunker al Pagani (Prova) nr. 7 è scorretto, perchè il Pagani al nr. 7 censisce una prova in lamina di piombo e non un riconio in platino. Insomma....per dirla nella lingua di Kunker: ACHTUNG PATAKKEN... Saluti. M.
    2 punti
  12. Ok, tanto per fare l'avvocato del diavolo: Mi spiega, teodato, come ha fatto a vedere i bordi ad angolo retto da una foto azimuthale? Per tutti e due: mi indicate i segni da cui si riconoscono i citati ritocchi ai fondi e alle figure?
    2 punti
  13. Caro @@chievolan, come ho avuto modo di dire privatamente anche ad alcuni dei nostri esperti "riconoscitori", mi sono permessa di contattare @@postik per poter vedere personalmente la moneta, in modo da poter dire qualcosa di più preciso sia a lui che a voi, per quanto mi possa concedere la mia esperienza nel campo della monetazione medievale. Dobbiamo capire però quando riuscirci in base agli impegni di lavoro di entrambi. Ovviamente la mia è pura curiosità intellettuale: in qualsiasi modo secondo me si tratta di un pezzo interessante (anche se fosse un falso...proprio perché non sarebbe affatto banale), e fatte le mie valutazioni ed in base alla volontà anche di postik, spero che i nostri "tre moschettieri" :) ne possano e vogliano tornare a parlare più approfonditamente in questa e/o in altre sedi. Un caro saluto a tutt* MB
    2 punti
  14. Ringrazio per l'ottima e costruttiva discussione. Concordo con l'identificazione dell'undertype e il risultato non mi sembra trascurabile in quanto si conferma che il pentonkion con testa bifronte è stato emesso DOPO il triens con teste accollate (di Apollo e Artemide). Già in un mio vecchio articolo apparso su Panorama Numismatico n. 120 del 1998 avevo evidenziato che la moneta con teste accollate e tripode con 4 globetti (pesi noti tra 6,80 e 12,93 g) doveva appartenere a una prima serie di Reggio con segni di valore, basata sul piede sestantale ridotto, coniato forse intorno al 215 a.C. Successivamente seguirono altre serie, con pesi via via decrescenti. Il pentonkion (o moneta da 5 unità) con testa bifronte femminile e Apollo seduto figura in una terza serie (pesi noti 8,85-13,12 g, basata sul piede onciale) assieme a una moneta da 3 unità con testa di Asclepio e Igea stante), che avevo ipotizzato essere stata emessa poco dopo il 211 a.C..: e per la verità avevo già notato che questo "pentonkion" era stato talvolta riconiato sopra il precedente triens: Rimando al suddetto articolo, che riprende uno studio del prof. Castrizio, per un quadro più articolato delle emissioni di Rhegium con segni di valore.
    2 punti
  15. miroita

    CVS

    Ciao, se vai al post 140 la moneta in alto a destra presenta una "mezzaluna" dopo la crocetta ed un punto "oblungo" (chiamiamolo così) dopo RI (ad ore 10). Credo si tratti di una mezza luna e non di un punto (bisante) coniato male. Il diametro in perpendicolare è più lungo di quello dei normali punti. In questo momento sto facendo un lavoro di riordino delle mie monete di Ancona aggiornando il catalogo strada facendo. Ho deciso di lasciare i denarini alla fine perché sono molti e con moltissime varianti. Come puoi vedere sul catalogo mancano anche le immagini di alcune varianti mancanti in CNI. Devo inserire anche quelle. E forse anche qualche altra piccola variante che ho accumulato di recente.
    2 punti
  16. Buonasera Fra io dovrei essere presente per tutta la giornata pranzo compreso. lò
    2 punti
  17. Ciao a tuti ho trovato questo interessante lavoro inerente l'astragalo e la monetazione da Celator Vol.24, n.4 del 2012 segue.... skuby
    1 punto
  18. Il nostro buon @@nikita_ eurofolle ? :good: Potrebbe passare qualche giorno come poche ore, che qualche mod o admin passi di qui, basta avere pazienza ed avrai il tuo bel bollino ;-)
    1 punto
  19. Effettivamente sarebbe una bella fortuna trovare il primo numero di una coniazione simile :) un bell'esempio di moneta numerata che mi viene in mente sono le prime monete delle keeling cocos in avorio ( come quella che ho postato ) la tiratura del mio pezzo e 2661 dei 5000 esemplari. ora signori e signore vi presento montserrat :good:
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  20. Buonasera. Confermo la mia presenza, in compagnia di mia moglie. Sarò lì da sabato, alloggio in zona Brignole. E.
    1 punto
  21. Grazie @@Ciccio 86. Volevo chiudere questa discussione, mostrandovi la mia ricevuta. Adesso si che si può chiudere la discussione!
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  22. La S la vedono tutti... i "salve" e i "per favore" no...
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  23. se le banche investissero in Numismatica e più in generale in antiquariatro,anzicchè in" titoli spazzatura"o in titoli in cui non si porta a casa niente di guadagni e ci si rimette soltanto ,beh farebbero una cosa molto utile per i loro investitori ,e per l'immagine delle stesse banche oltre che per i profitti. Oggidì sono pochi coloro che acquistano azioni ,e sono coloro che si illudono di poter trarre profitti dal giocare in borsa.....nulla di più sbagliato. Abbiamo molti che vogliono comandare nelle banche e pochi cassieri,fateci caso e né gli uni e né gli altri possono volgere al meglio le sorti delle banche poiché i vertici devono convertire gli investimenti proprio nell'antiquariato e la Numismatica ne è un piccolo settore.Una volta presa questa strada si avrà bisogno di professionisti ed intenditori di antiquariato che investano con abilità ,intuito,scaltrezza e buonsenso per conto delle banche e per conto dei clienti delle banche --salutoni -odjob
    1 punto
  24. @@picchio Secondo la mia personale esperienza gli esemplari in argento per la conquista di Napoli hanno un differente grado di rarità tra i due tipi: il tipo con l'effigie del Droz è meno raro in quanto passato in venti anni almeno una decina di volte sotto i miei occhi. Diversamente, il conio dell'Andrieu l'avrò visto al massimo tre volte. Concordo quindi con te. :good: La conservazione è più di spl, la ditta Nomisma è a parer mio molto precisa ed affidabile negli ultimi anni nelle classificazioni e giudizi sullo stato conservativo. Affidabili perchè segnalano in ogni didascalia l'eventuale presenza di difetti o colpetti al bordo.
    1 punto
  25. Bella domanda :unsure: E' colpa di @@TIBERIVS :lol: ha postato la foto di un 5 dollari e io gli sono andato dietro. Però...avendo parlato sempre di quella, @@rebirt non ci ha smentito, forse lui lo sa per certo, magari l'ha misurata e si è dimenticato di dircelo :rolleyes: E poi dice di aver saputo che è rara, cosa che può benissimo riferirsi alla moneta da 5 dollari coniata a New Orleans, mentre il 2,5 $ del 1909, che è stato coniato solo a Philadelphia, è comunissimo. Aspettiamo qualche delucidazione. petronius :)
    1 punto
  26. le bugie hanno le gambe corte….
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  27. Con questo arrivo ho completato la serie e tra poco farò fare il loro cofanetto, ma per ora vi delizio con una scansione panoramica della serie. Vedendole vicine si puo' notare come siano diversi i dritti ma come siano uguali i rovesci, con le stesse debolezze.
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  28. io in effetti come già detto non avrei problemi a recarmi a monaco a prenderne un po' di certo è che se vado la' e me ne danno solo 1-2-3 è un po' pochino.... se potessi andare e prenderne almeno una dozzina, allora si che avrebbe senso, ed allora volentieri le metterei a disposizione del forum Ovviamnete il viaggio e le spese dovro' includerle nel prezzo finale per il forum ma su 10 divisionali potrebbe avere un influsso molto basso
    1 punto
  29. Nella descrizione del Lotto nr. 2086 qui sotto trovi anche il riferimento alla provenienza Metcalf. http://images.goldbergauctions.com/php/chap_auc.php?site=1〈=1&sale=47&chapter=92&page=5 M.
    1 punto
  30. Grazie per l'impegno e la nuova fatica ad un Autore che esemplifica con costanza e rigore uniformi quello che dovrebbe essere in essenza la ricerca numismatica, oltre i pur fondamentali e necessari repertori. Chapeau bas ai giovani e sapienti Editori per la crescente qualità delle scelte editoriali. Tanto e bene difficilmente si conciliano, ma quando accade puo' essere, come e', stupefacente.
    1 punto
  31. Per me non è la stessa moneta anche se è difficile confrontare una moneta da una fotografia e con luce diversa. Sono però troppe le piccole differenze specialmente nei piccoli particolari del rovescio come la nuca il collo e la scollatura della veste della vittoria, l'estremità della palma e della parte superiore dell'ala, il cordone della cintura sotto l'ala. Non ho la certezza di dire che una delle due è un clone in quanto alcune differenze potrebbero essere il frutto di una successiva bulinatura, presterei comunque molta attenzione se dovessi acquistarla. Magiaro
    1 punto
  32. Un'altra espressione comune è "penny wise and pound foolish" o "penny wise and dollar foolish", a seconda che sia usata in Inghilterra o America, per riferirsi a una persona che, pur stando attenta alle piccole cose, non fa caso a perdite piu' importanti.
    1 punto
  33. Più che tosata mi pare molata...é troppo tonda per essere tosata...cmq in quelle condizioni non ci spenderei niente...solo se me la regalassero la prenderei...non si capisce neanche se è un francescone o un mezzo francescone...la legenda e la data mon ci sono praticamente... Che su ebay possano averla messa a 50 euro ci credo ma che venga acquistata dubito...almeno che non siano autorilanci...non conosco nessun collezionista di toscane che ci spenderebbe dei soldi
    1 punto
  34. se me la regalate la prendo io, se proprio a nessuno piace e non la vuole nessuno
    1 punto
  35. una curiosità di questa emissione per collezionisti e che ogni esemplare e marcato con il numero della tiratura vicino al "10" ( 15,000 pezzi ) questo è il numero 4439
    1 punto
  36. Ciao, se è ancora possibile io prenoterei una proof greca del 2013, se poi il prezzo cala ancora bhè, ne sarei felicissimo. grazie per questa lodevole iniziativa intrapresa. Aland
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  37. Oltre a quelle con la spiga e il compasso e martello, ci sono altre monete della DDR che raffigurano la spiga (agricoltura) e la ruota dentata (industria): Questa invece raffigura solo un soggetto industriale
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  38. I soldi aiutano molto ma lo sport ancora emoziona, prendete i kazaki del Karagandy, ad un passo dall'Europa dei grandi e dei miliardari. Per il resto , in campionato spero che le rivali perdano ma in Europa no, dobbiamo far vedere quanto valiamo noi club italiani, e guadagnare punti nel ranking, e tornare come ai vecchi tempi..
    1 punto
  39. DRACMA MEDIOLANUM FINE II SEC. A.C. ARGENTO 1,910 BELLISSIMA GRADO 2 (DA 1 A 4) 15,532 Comune - Non Comune - R.1 - R.2 -R.3 - R.4 - Unica -------- 344 RIF. ARSLAN 1968, P. 91, N. 39
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  40. Quando avevo 7 anni, e quindi moltissimo tempo fa... questa moneta monegasca che posto di seguito è stata quella che mi ha spinto a collezionare le monete di tutto il mondo e di qualsiasi epoca. Nel frattempo avevo pure ricevuto da mio nonno un regalo, un bel barattolo in latta di citrosodina pieno di monetine spagnole anni '30. Pensavo che dovevano essere tutte così belle, con cavalieri, vessilli, castelli e quant'altro, non è stato così, successivamente però ho imparato ad apprezzare ugualmente quelle che non riportavano queste importanti figure, ognuna, moneta per moneta, anche se poverella, aveva la sua particolarità. :) Riguardo le italiane non avevo un grande interesse, ma qualche anno dopo un 10 Centesimi del 1866 di Vitt. Emanuele II° molto usurato trovata in un cassetto mi ha "iniziato" anche alla raccolta delle monete italiane. Monaco 100 Franchi del 1950 - rame/nikel
    1 punto
  41. Il bello del discutere di queste cose pubblicamente su un forum sta anche nella possibilità di dissentire. Ho evidenziato nel post quotato alcune parti sulle quali non sono per niente d'accordo anche se naturalmente rispetto l'opinione di chi le ha espresse, soprattutto perché evidentemente dettate da esperienze personali. Chiaro, però, che chi ha avuto esperienze di segno diverso possa avere sugli "anziani" e sui "giovani" opinioni ben differenti. Personalmente io ho spesso constatato come numismatici di una certa età quasi non vedano l'ora di incontrare qualcuno, possibilmente giovane, con cui condividere passione e conoscenze, in un certo senso quindi divulgando il proprio sapere. Un incontro che - a differenza del passato - può avvenire in un primo momento anche solo "virtualmente", grazie alle nuove tecnologie e ad ambienti come il forum che popoliamo. Allo stesso modo non concordo con l'opinione secondo cui "i giovani sono disinteressati ad ogni forma di arte e di cultura". Io ritengo invece che ogni singola persona - quindi a maggior ragione ogni singolo giovane - sia potenzialmente un terreno fertile su cui il seme della conoscenza possa dare frutti. Quello che manca a volte e - se la miope politica dei tagli a tutto ciò che è cultura dovesse continuare - mancherà sempre più in futuro sono le occasioni di conoscere appunto forme di arte. E qui, forse, le nuove tecnologie possono anche diventare un handicap. Provo a spiegarmi meglio: è vero che con un computer o un tablet (o - perché no? - un telefono) e un motore di ricerca si può potenzialmente accedere a qualsiasi argomento, ma è altrettanto vero che tutta questa possibilità di "saltare" rapidamente da un contenuto all'altro o l'abitudine a fermarsi ai primi risultati potranno provocare in futuro una scarsa propensione all'approfondimento e alla ricerca che, alla lunga, si dimostrerà dannosa. Ecco allora che diventano fondamentali i libri, la divulgazione e l'incontro con "chi ne sa di più" e che ogni inziativa intrapresa in tal senso, a qualsiasi livello (grande o piccolo, pubblico o privato, scolastico o al mercatino domenicale), si trasforma nel seme che può germogliare anche in un terreno apparentemente "brullo". Quante discussioni nel forum sono incentrate sul tema "come avete iniziato"? E in quanti hanno risposto "grazie al nonno", "grazie a un amico", ecc... sottolineando che invece fino a quel momento le monete non rientravano nei loro interessi? Concludendo (e scusandomi per la lungaggine) ben vengano - sempre!!! - iniziative come gli ex-libris. Però non dimentichiamoci anche di chi, solo apparentemente, è distante. Mi va benissimo che la "fase due" sia stata indirizzata a giovani già presenti sul forum, per i quali quindi il fuoco della passione numismatica era stato già appiccato da qualche scintilla in passato. Ma, se ci sarà una "fase tre", suggerirei di non dimenticare anche chi sta fuori. Cioè non aspettiamo, per muoverci, di individuare chi "manifesti un minimo di interesse". Proviamo a "sparare nel mucchio". Il libro inaspettatamente donato al ragazzino che transita per caso al Cordusio può sortire effetti inimmaginabili. Una "lezione extracurricolare" a scuola fatta con l'ausilio di monete e banconote, magari lasciando il dvd con la presentazione o (meglio ancora) anche la dispensina cartacea degli argomenti trattati, può trasformarsi oggi in una scintilla, e domani in un bel falò che, come tutti i fuochi, non solo riscalda, ma... illumina pure.
    1 punto
  42. Ma la televisione al tempo dei Romani non c’era e allora gli imperatori per farsi propaganda usavano quello che c’era: la moneta. Ottaviano Augusto, ad esempio, mette in campo tutta una serie di tipi e di raffigurazioni che hanno la funzione specifica di legittimare la propria posizione di princeps all’interno dello stato romano. Come su questa denario su cui è acclamato da due soldati.
    1 punto
  43. Buona serata Eeee, caro Franco, è un déjà vu ... sono storie che si ripetono spesso, purtroppo. Amministrazioni pubbliche "distratte" ma occhiute e attente quando fa loro comodo ed ancor di più quando c'è un tornaconto. <_< Fortunatamente non sono tutte così e ce lo hai dimostrato in occasione della conferenza; se poi c'è anche qualche privato che ama il proprio territorio, che ha spirito di iniziativa e riesce a pungolarle...è meglio. ;) Un caro saluto luciano
    1 punto
  44. Scusa la mia ignoranza, ma una moneta non può essere ribattuta se lo stesso tondello è stato coniato 2 volte, magari con un leggero spostamento che poi è visibile sulla moneta?
    1 punto
  45. Questa discussione è per certi aspetti chiarificatrice. E rende bene l'idea di quanto possa essere dannoso, a volte, il collezionismo. Un pezzo di metallo separato dal suo contesto è semplicemente un pezzo di metallo. Il medesimo pezzo di metallo in un contesto archeologico fornisce informazioni fondamentali e risolutive. La presenza di aes rude potrebbe, infatti, indicare una sviluppata economia già in fase premonetale. Saluti.
    1 punto
  46. In perfetto fior di conio il catalogo la valuta 20/25€, quella del link non più di 1€ o 2!!!!
    1 punto
  47. ...m'è venuta la pelle d'oca a sentir nominare..mastrolindo...smak brillantante...però io non faccio monete repubblicane in alluminio....ho solo le pentole in alluminio in cucina...e non lo uso manco li quel genere di prodotti... :lol: :lol: :lol: renato Perchè non Ci date qualche consiglio anche Voi? piuttosto che limitarVi sempre ad intervenire senza mai dare consigli........e Ci tengo a ricordare che si tratta di monete di Alluminio dove il valore commerciale è vicino allo Zero, Quindi BEN vengano tentativi di pulizia Buoni o Cattivi che siano. Solo perché parliamo di monete di alluminio e di valore commerciale praticamente uguale a ZERO. Se vai in un qualsiasi negozio di ferramenta, è possibile trovare dei prodotti che ridanno vita a materiali plastici e metalli completamente corrosi. Un paio di anni fa ho provato una crema per metalli (IOSSO) su alcune vecchissime monete in alluminio (5 lire, ma non del '56), così per fare delle prove. Se devo dire la verità, sono tornate quasi come nuove, lucide e splendenti. Considerato che prima del trattamento praticamente non si vedeva quasi niente, il risultati è stato eccezionale. Ma la numismatica non accetta che vengano utilizzati materiali chimici che possano alterare ............... Io sono d'accordo su questo principio. Il problema purtroppo sta nel fatto che poi, molto spesso, quando si vanno ad acquistare monete dai commercianti, o in molte aste, le monete hanno ricevuto trattamenti molto peggiori di quelli che i comuni mortali non dovrebbero fare. Peccato che i comuni mortali certe cose le fanno su monetine di poco conto, mentre commercianti e gestori di aste le fanno (in vario modo) su monete di ben più alto valore. E la maggior parte delle volte nessuno dice niente.
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