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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/14/13 in tutte le aree

  1. Io invece, sebbene giovane, non rinuncerei mai ad un buon catalogo cartaceo (ovvio, il prezzo deve essere accettabile!). Come dice giustamente Arka, i dati spesso vengono persi sul web, ma non solo.... un computer che si fulmina, un file non più leggibile, cartelle dimenticate.... insomma, un libro mi dà una certa soddisfazione che l'informatica riesce sì a compensare, ma non a sostituire. Siamo d'accordo, il web ci permette di avere immagini ad una risoluzione maggiore e di "facilitare" la fruizione delle aste (basti pensare che un catalogo potrebbe non arrivare per colpa delle poste).... però... però... mi piace considerare la carta come un "rifugio culturale"....
    3 punti
  2. All'inizio, quando la rinuncia al cartaceo venne proposta, inasta concesse non solo le spese gratuite ma anche l'accesso gratuito al sistema di ricerca su anche le loro aste concluse. Per me questo è quello che ha fatto la differenza ;).
    2 punti
  3. Bene. Comincio a cercare un libro per i (numerosi, spero) baldi giovani che vorranno partecipare... :D Arka
    2 punti
  4. Per evitare che finisca come tutte le altre discussioni del genere invito tutti, senza che me ne vogliate, a non rispondere e ad ingrandire una discussione col rischio che finisca come le altre, anche se l'utente è diverso. Se @@dr.nadir metterà la foto e ci darà indicazioni allora certo che saremo ben felici di poterlo aiutare :good:
    2 punti
  5. E bravo alexthedoctor!!!! Complimenti, ti sei messo a caccia?!?!?
    2 punti
  6. Ragazzi, state molto attenti ad andare a certi incontri, vai con i soldi o con un assegno e casualmente ti capita un contrattempo ... Una rapina, ad esempio. Con destrezza o a mano armata, la fatalità è sempre in agguato, una volta annusata l'esca ... Ricordate comunque in caso di trattative onerose che la legge sul limite per i pagamenti in contante ha alcuni aspetti positivi .... da saper apprezzare.
    2 punti
  7. E' su operazioni come queste che dovrebbero venire concentrati i maggiori sforzi sia di cooperazione con latri Stati (sforzi diplomatici e negoziali) che quelli di polizia e confisca dei beni con recupero di reperti a volte favolosi (andatevi a fare un giro al museo nazionale romano per vedere i marmi colorati di Ascoli Satriano), invece di diperdere troppe preziose risorse in risibili sequestri di ciarpame numismatico che potrebbe essere bloccato molto piu' facilmente a monte. Diplomazia e negoziati, nonchè protocolli e convenzioni non sono materia per le forze di polizia che, per disposizione normativa devono osservare e far osservare le leggi. Anche andare allo stadio per l'ordine pubblico è un compito di cui faremmo volentieri a meno, a vantaggio della collettività. Ma lo facciamo, con il consueto spirito di sacrificio. Fino a quando le norme saranno quelle toccherà occuparsi non solo dei grandi traffici ma anche del "piccolo cabotaggio", che poi in qualche maniera è collegato a ben altro. E' un po' come la contraffazione: si cerca di arrivare al produttore e ai grossi depositi, ma non per questo dobbiamo girarci dall'altra parte nel caso della vendita al minuto. Analisi dei fenomeni vuo, dire studiarli dal tassello più piccolo. Con pazienza e meticolosità. E tempo. E professionalità. Il resto appartiene alla fantascienza cinematografica (tipo conflitto a fuoco e 5 minuti dopo i nostri eroi sono già impegnati in altra operazione :rofl: . In caso reale, ad esempio conflitto a fuoco senza feriti, significa comunque un paio di giorni buoni a scrivere, scrivere). Quindi, ognuno faccia il suo mestiere :blum:
    2 punti
  8. Si Acraf è stato proprio l'aspetto del brutto oro, pastoso e il tono generale spento del pezzo, oltre al risibile realizzo (un orignale di questa epoca e di tale rarità ben difficilmente avrebbe realizzato una tale miseria) a mettermi in allarme. Naturalmente i sospetti restano sospetti e andrebbero confermati da una visione diretta e altri esami piu' accurati. Resta comunque il fatto che il profluvio di monete false tout court o sospette in una certa parte di aste pdierne sconcerta e disprienta per l'ampiezza del fenomeno. Quello che sconcerta comunque di piu' è che il filtro da sempre assicurato dai bravi commercianti sta venendo progressivamente meno. Da un lato i falsi sono decisamente di piu' e piu' insidiosi rispetto a 10-20 anni fa grazie agli straordinari progressi della tecnologia. Dall'altro sia il volume di materiale sul mercato , sia una minore preparazione di numerosi venditori, in particolari tedeschi ha fatto si che l'azione efficace di questo filtro sia oggi grandemente indebolita. Probabilmente questa gente non ha mai messo a confronto o raramente visto esemplari di bronzi della qualità di ex Virzi, o Freeman o Laffaille il cui confronto con il ciarpame che abbiamo visto sopra renderebbe immediatamente superflua ogni ulteriore analisi (che comunque non viene fatta da questi sedicenti esperti). Per fortuna l'esistenza di questo prezioso materiale di provenienza da vecchie collezioni resta a baluardo di una serie che ha pochi eguali in quanto a fascino e finezza di esecuzione. E per coloro che l'hanno studiata e potuta apprezzare gli sguardi spenti, i fondi troppo lisci le patine accattivanti ma incomplete, i profili tecnicamente raffinati ma senz'anima dei falsi pur ben realizzati che oggi vediamo mostrano l'abisso che separa la vera arte originale e il fascino dato dal tempo da queste altre realizzazioni che pur nella loro sofisticazione restano irrimediabilmente delle patacche con buona pace dei loro creatori che si piccano di essere bravi e ingannare il mercato (e in parte ci riescono ma il tempo è galantuomo e come oggi sorridiamo di fronte a falsi realizzati 30-40 anni fa, cosi domani i falsi di oggi verranno riconosciuti domani a colpo sicuro). Quello che resta pero' sul tappeto ora è un grave danno arrecato da questi pataccari e avallato da commercianti ignoranti o peggio che non potrà non recare un grave pregiudizio al collezionismo e in ultima analisi al mercato stesso di queste monete. I realizzi odierni ne sono già un primo campanello d'allarme.
    2 punti
  9. Ma dai! Innanzitutto, e mi riferisco a Puccini, che commemorazione è il "90esimo anniversario della morte" ?!? Posso capire se fosse stato il centesimo, ma il novantesimo... sembra quasi che abbiano buttato lì il primo nome capitato, poteva essere Puccini come poteva essere qualcun altro, bastava scegliere qualcuno purché si facesse la moneta. Anche perché cosa c'entra Puccini con San Marino (stessa domanda che ci facevamo a inizio anno con Kennedy)? Ha fatto la storia di San Marino? Come? Non ci vedo nessuna logica, o forse c'è ed è semplicemente economica, non lo so.
    2 punti
  10. La monetazione del popolo rimane sempre la più affascinante, umile per natura, e portatrice di storie e sensazioni uniche, cosa che i nominali più alti non potranno mai eguagliare, pur essendo di maggior richiamo per il mercato. E come se il tondello venisse plasmato dal tempo e da coloro che lo possedevano, creando ogni volta uno stile espressivo diverso, l'artista in questo caso non è più l'incisore ma il popolo, che con le sue leggende continua a farci sognare e appassionarci, regalandoci momenti unici di confronto. P.S. Ho potuto visionare ditettamente stamane il tondello, avvalorerei l'ipotesi del 1701. Eros
    2 punti
  11. Le ho trovate le immagini per crosslet4 & plane4 :) Per conservazione e valore non ti so aiutare, per queste cose sono una frana.. la mia purtroppo è in condizioni VR (very rottam) e quindi evito di postarla.... Bella moneta, direi plane4. Nell'immagine la prima in alto è plane e la seconda in basso crosslet
    2 punti
  12. Illinois Centennial - 1918 La moneta commemorativa per il 1918 è un mezzo dollaro d'argento, dedicato al centenario dell'ammissione dello Stato dell'Illinois nell'Unione, ed è anche la prima moneta su un evento del genere...altre ne seguiranno. A realizzarla, George Morgan, nel frattempo diventato Chief-engraver della Zecca, per il dritto, e il giovane John R. Sinnock per il rovescio. Sinnock è ricordato soprattutto per aver poi disegnato il mezzo dollaro Franklin e il Roosevelt dime. Al dritto, Morgan disegna un bel busto di Lincoln, ripreso da una statua di Andrew O'Connor eretta a Springfiled, Illinois, nell'agosto di quell'anno. E' il Lincoln giovane avvocato, agli inizi della sua carriera politica, ed è ancora senza barba Il rovescio di Sinnock è una versione dello State Seal dell'Illinois Un rovescio che, voluto o meno, ricorda da vicino l'aquila araldica di alcuni patterns degli anni 1870 di Barber e Morgan. Una composizione, quella di Sinnock, che è stata definita convenzionale, ma in realtà è l'intera moneta che emana una certa aura da arte americana di dopo la Guerra Civile...e in fondo questo è forse il modo più appropriato per onorare Abraham Lincoln su una moneta :) petronius oo)
    2 punti
  13. La monetazione sicuramente attribuita alla zecca di Volterra si articola in tre serie di aes grave (dal dupondio all'oncia le prime due, dal dupondio al semis la rimanente) caratterizzate tutte dalla presenza al dritto di una testa giovanile gianiforme -forse Culsans, divinità collegata alle porte- con uno strano copricapo (che ricorda un po', in maniera stilizzata, quello indossato dall'augure dell'omonima serie attribuita dubitativamente alla Val di Chiana) e dalla legenda retrograda velaθri (il nome etrusco di Volterra) al rovescio. La prima serie é priva di segni distintivi di emissione, e presenta al rovescio i soli segni del valore, circondati dalla legenda. Il peso medio dell'asse (calcolato sui 234 esemplari dei vari nominali recensiti dal Catalli nel 1975) é di circa 144 grammi, per quanto si riscontri una discreta variabilità tra i pesi dell'asse ricostruito sulla base dei diversi nominali, basti pensare che se il peso medio degli assi si aggira attorno ai 136 gr., il peso dell'asse ricavato sulla base dei quadranti risulterebbe essere di ca 129 gr., e quello basato sul peso reale delle once conosciute arriverebe addirittura a 156 gr. Un quadrante della prima serie (su ACSearch di questa serie sono presenti solo un paio di quadranti ed un sestante): La seconda serie (che sembrerebbe estremamente più comune stando alla quantità di esemplari presenti sul mercato) é caratterizzata dalla presenza di una clava al rovescio. Il peso medio dell'asse ricostruito sui 360 esemplari (tutti i nominali) conosciuti dal Catalli é di 157 grammi (in realtà il peso medio degli assi é di 136 gr., come quello degli assi della prima serie, ma anche qui si sentono gli effetti di alcuni nominali minori, soprattutto l'oncia sulla base del quale il peso dell'asse ricavato arriva a 192 gr.. E qui magari sarebbe il caso di aprire una parentesi metodologica sul calcolo dei pesi medi dell'aes grave, tenuto conto dell'estrema variabilità ponderale e dell'effetto leva che le piccole variazioni di peso dei nominali minori si trovano ad avere nel computo totale: per rimanere agli esempi appena esposti le once del primo tipo, da cui si ricaverebbe un asse di 156 gr. hanno un peso medio di 13 gr. (con una variabilità tra i 19,50 ed gli 8,67 gr), quelle del secondo tipo (che danno un asse di ben 192 gr.) hanno un peso medio più elevato di solo tre grammi , con un intervallo comparabile (21,40 - 9,23 gr.). Ma passiamo oltre dato che il discorso sarebbe piuttosto lungo e tenderebbe a mettere in discussione il valore stesso delle medie come elemento di riferimento ponderale... Un dupondio della seconda serie: La terza serie infine, che come detto sopra si compone di tre soli nominali (dupondio, asse e semisse), si caratterizza per la presenza di un delfino al rovescio. Il peso dell'asse ricavato (41 esemplari, tutti i nominali) é di 132 gr., che corrisponde a quello medio degli assi. Un semis della terza serie: L'Haeberlin riteneva che le tre serie fossero basate su un asse teorico di ca 152 gr., comune anche ad alcune serie della ruota, ipotizzando quindi l'utilizzo di un metro locale, etrusco, per le emissioni. Crawford (1985) sembra situarle nel periodo della prima guerra punica. Thomsen, Hackens e Marchetti (pur con sfumature diverse) le mettono invece in relazione con la riduzione semilibrale dell'aes grave romano, datandole agli inizi della II guerra punica (Thomsen agli anni immediatamente precedenti). Alcuni ritrovamenti in tomba sembrerebbero dare una datazione di prima metà del III sec., se non addirittura di primo quarto. Infine Rutter, nella sua sintesi, spara un salomonico "III sec. a.C.". La questione é piuttosto aperta. Nella relazione con la serie semilibrale romana, nella datazione, nell'eventuale combinazione delle due. Personalmente ritengo anche che il lavoro pondometrico andrebbe aggiornato, soprattutto alla luce della quantità di materiale (per lo più assi e dupondi) della seconda serie non censito né dall'Haeberlin né dal Catalli che é apparso sul mercato negli ultimi anni. E magari andando un po' oltre il calcolo delle medie aritmetiche. In ogni caso, questo é un multicolore sestante della prima serie (Culsans sembra quasi Arlecchino), di passaggio ieri mattina per Place de la Bourse:
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  14. Buona serata Il gruppo “Quelli del Cordusio” è lieto di annunciare che ha varato una nuova iniziativa a favore dei giovani. Sarà una iniziativa tutta svolta nell'ambito del forum “lamoneta.it” ed a favore dei giovani che vi partecipano attivamente. Ritenendo che la formazione numismatica deve passare obbligatoriamente attraverso la cultura, anche questa volta ci saranno in palio dei libri. Altre comunicazioni saranno comunicate per tempo. saluti Quelli del Cordusio
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  15. Le monete erano svariate, bronzi e denari nella quasi totalità. Non monete importantissime, ma riuscii a comprare un sesterzio di Caracalla a 120 €, che rivendetti su Ebay.it, ad un noto venditore a più di 400 €, poi sesterzi Decursio di Nerone. Molti denari in ottime condizioni di Tito, Vespasiano, Augusto, Domiziano. Ecco, le più importanti erano su questo livello. Appena ho modo di scannerizzarle ve le posto
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  16. buonasera, gent. Rex Neap di lei ho letto molti interventi sul forum intelligenti. la domanda formulata mi stimola vediamo se con razionalità riesco a risponerla . faccio affiamento alla mia memoria da 53 enne la cosa più facile sarebbe documentarmi e poi risponderla ma è come rispondere ad un quiz televisivo con le risposte lette su un foglio di carta. ci provo mi tuffo nel 1784 l'incisore Bernaro Perger fece abbassare il titolo dell'argento sulle piastre, la piastra del 1785 ha le sigle bp ogni volta che acquisto piastre del 1786 - 1788 faccio sempre la solita domana sulle sigle presenti dp o bp la pro fausto sono sicuro che ha come sigle dp e siamo nel 1791 bel rompicapo ecco la mia risposta Domenico Perger (ma non sono sicuro di aver riposto correttamente il dubbio mi viene perchè su un tornese dei reali presidi del 1791 sono presenti le sigle bp) atteno una risposta in serata non farmi fare un nottataccia con stima michele
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  17. Ha ragione l'amico Francesco77 che Ringraziamo, si è però dimenticato di consigliarti di azzupparlo il biscotto una volta acquistato. Saluti Alessandro
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  18. Volendosi atttenere al titolo, potresti inizzziare con questi, http://www.campiellobiscotti.it/getcontent.aspx?cid=5&l=it http://www.biscottigentilini.it/prodotti/prima-colazione/novellini/ http://www.baronibiscotti.it/prodotto.asp?id=507
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  19. Occhio Ragazzi, :dirol: "Quelli del Cordusio" hanno già predisposto un "Grande fratello"...... ;) saluti luciano
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  20. Molto bello, grazie Vittorio.
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  21. per me e` svizzera coira o giu` di li
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  22. ciao piergi bellissime monete quelle che posti e non fosse che i miei interessi numismatici siano già ampiamente compromessi economicamente sarei molto tentato a collezionare queste monete sabaude. Forse un po' di passione per il collezionismo numismatico e per lo studio delle monete mi deriva proprio dal fatto che nel 1990 acquistai a Milano da un negoziante ,forse in Via Turati o lì vicino(mi piacerebbe sapere anche chi fosse), il mio primo catalogo/prezziario l'Alfa che ancora custodisco con gelosia e sfogliando il catalogo vidi questi signori ritratti sulle monete con i boccoli,con la gorgiera e dall'altro lato dei bellissimi stemmi ,monete economicamente inarrivabili ,per me,ma vidi anche i Cagliaresi che in conservazioni discrete quotavano prezzi accessibili ed alla portata delle mie tasche,ma il caso volle che nella mia regione non vi fossero commercianti ed internet era lontano dal venire ad essere utilizzato,poi ,10 anni dopo ,nella mia città si organizzò ,dopo vari tentativi mal riusciti,un mercatino mensile di antiquariato e fra gli espositori c'era un venditore di monete che aveva un banco zeppo di raccoglitori e fui calamitato su quel banco ed ipnotizzato nel vedere tutte quelle monete esposte:Siccome a Milano,dal negoziante di cui sopra,acquistai anche monete del Regno e precisamente di Vittorio Emanuele III,cercai di acquistare dal venditore che del mercatino monete di V.E.III ,inizialmente quelle belle(non mi riferisco alla conservazione ma proprio alla bellezza della moneta),poi essendo presenti in quei raccoglitori anche altre belle monete di Zecche italiane acquistavo quelle che erano alla portata del mio portafogli evia via ho iniziato ad indirizzare i miei interessi di studio e collezionistici verso le monete di Vittorio Emanuele III e verso quelle del Regno di Napoli e delle Due Sicilie,in massima parte(sono stato quindi "deviato"dal venditore del mercatino,altrimenti,pur essendo lontano dal Piemonte avrei anch'io collezionato monete sabaude)............ ma ora veniamo a noi ,segnalo questa asta in cui vi sono diversi Ducatoni e qualche mezzo Ducatone savoiardi http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1000&category=20643 --Salutoni -odjob
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  23. Infatti molti esperti con cui ho scambiato opinioni mi hanno confermato che anche gli studi piu avanzati su esemplari molto importanti -tipo il materiale weiss- la certezza assoluta non ce.dobbiamo mettere in campo tutta la nostra capacita di applicazione e mettere in preventivo l'errore.
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  24. anche per me è una Fortuna Redux (tipo questa di Gallieno)... Il Dritto / anche se poco leggibile, ' puo' senz'altro contribuire a risolvere il dubbio...
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  25. Ciao a tutti, anche a me oggi è arrivato il 2 euro commemorativo pinturicchio ordinato on line :)
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  26. Grazie Numi credo che hai colto bene l'essenza di questa iniziativa che si differenzia un po' dalla precedente, vogliamo questa volta cercare di portare i giovani a leggere comunque aspetti culturali, storia, belle letture di illustri protagonisti della numismatica ma anche della storia, credo che si debba partire dalla conoscenza di questi fattori e fornire a loro qualche valido strumento, se poi da qui scaturirà anche l'amore e la passione per la numismatica, ovviamente ne saremo lieti, ma il fine principale è una crescita culturale di alcuni ragazzi in questo caso del forum, grazie dei complimenti che fanno sempre piacere a tutti noi, Mario
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  27. Questo è un argomento molto interessante e devo fare i complimenti a numizmo per aver messo in luce un fenomeno che in genere tutti ignorano. Io credo che la causa di questo particolare fenomeno, osservabile prevalentemente sui sesterzi del primo secolo, sia da ricercare sia nella lega utilizzata sia nel processo metallurgico adottato. Quando si prepara una lega infatti occorre tenere conto di: a) temperatura di fusione dei due metalli b) tempi di fusione e quindi tempi di mantenimento del metallo allo stato fluido Generalmente si usa far fondere per primo il metallo con temperatura di fusione più alta e poi si aggiunge il secondo. In questo modo non si rischia di far evaporare il metallo con temperatura di fusione più bassa. Sappiamo però che i romani non aggiungevano lo zinco allo stato puro in quanto non lo possedevano, ma lo aggiungevano con un particolare processo di cui abbiamo più volte parlato. Se però i tempi di fusione sono troppo lunghi accade che i metalli disciolti nella lega, a seconda del loro peso specifico, tendono a suddividersi in zone. Dunque nel caso dello zinco è evidente che questo si troverà prevalentemente sulla superficie del tondello e, preferibilmente, durrante la fase di coniazione, quanto il tondello sarà stato preriscaldato, si raccoglierà nei punti di massimo rilievo. Questo fenomeno è spiegabile dal richiamo di metallo durante il processo di coniazione. Nei secoli successivi, con l'utilizzo dello stagno al posto dello zinco, probabilmente il processo metallurico si semplifica e il metallo, meglio distribuito, rende la moneta anche più resistente alla corrosione.
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  28. Leggeri segni di circolazione, per il resto buona moneta; per me è un qSPL: 60/70 euro
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  29. I due quattrini dei Reali Presidi del 1798, hanno due punti..
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  30. Tante volte in questa sezione il buon Odjob ha richiamato tutti all'ordine. Per esempio quando ci siamo dilungati - io in primis - a divagare sui ritardi postali, lui è intervenuto per invitarci a restare in topic. Questa volta lo faccio io: vogliamo tornare a parlare degli articoli di questo mese e magari a commentarli dal punto di vista numismatico? Graaaaaaazie... :blum: ! P.S.: l'argomento che state discutendo è interessante e c'è molto da dire. Ma andrebbe fatto in Agorà
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  31. Ricorda che qualche volta "puoi trovare un affare" ma difficilmente te lo offrono gli altri.
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  32. Mi associo ai complimenti! Un guppo veramente attento nel promuovere la Numismatica ai giovani e non "la raccolta di monete" Continuate sempre così! attendo le spiegazioni ciao Mauro
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  33. No no, nessuna intenzione di venderle. Le ho scoperte tra le cose di mio nonno, ho chiesto un po' a casa la loro storia, ed essendo una persona molto curiosa ho voluto saperne di più. Speravo in qualcosa di più preciso, ma capisco, dopo aver cercato anch'io su internet, che ne hanno prodotte di svariati tipi e le informazioni reperibili non sono spesso congruenti, quindi per niente semplice datarle con maggiore precisione, se non assegnandogli un periodo storico. Ho letto poi, che queste monete da 8 venivano anche tagliate fisicamente in pezzi più piccoli,( qualche spicciolo non guasta eheheh :) ), ed effettivamente se ne trovano in vendita anche dei quarti. E' stato interessante scoprire qualcosa di nuovo, supportato dal vostro aiuto, e alimentato dalla curiosità, apprezzo ora ancora di più il valore affettivo di queste monete, e non quello economico. Grazie a tutti.
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  34. Tieni la seconda moneta
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  35. Ha gravi problemi di stipsi il tipo....
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  36. Oggigiorno in giro c'è molta gente che conia monete con tecniche artigianali, purtroppo con scopi meno goliardici dell'autore di questo thread. Guardate questo video: Saluti Nico
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  37. Questo è l'esemplare di cui ho dato il peso nel post precedente KINGS of MACEDON. Philip II. 359-336 BC. AR 1/10 Tetradrachm (11mm, 1.18 g, 5h). Amphipolis mint. Struck under Antipater, Polyperchon, or Kassander, circa 320-317 BC. Diademed head of Apollo right / Forepart of horse right; grain ear below. Le Rider pl. 46, 34; SNG ANS 735A; Troxell, Studies 386. VF, grainy surfaces. Very rare. apollonia
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  38. Allora non sta per niente bene...
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  39. ciao, prova a leggere il manuale postato su questo sito http://manuali.lamoneta.it/ManualeFotografia/Fotografia.pdf è semplicissimo da applicare.. se usi una reflex con un obiettivo macro da più di mille euro non possono non venirti dei capolavori seguendo queste istruzioni
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  40. buongiorno Dovrebbe essere una moneta di SIBARI, della LUCANIA in argento. Dovresti avere il peso ed il diametro per l'identificazione completa. Comunque penso sia questa qui sotto che allego in scansione; controlla il peso con la tua . come vedi questa moneta è stata venduta a 53 $. la conservazione è molto migliore della tua ogni grado di conservazione in meno toglie circa il 50% del valore, più o meno fanno cosi. ciao Pietro
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  41. La Tua Medaglia è pubblica sul Catalogo delle Medaglie Italiane al seguente link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61U/3 e sul Casolari, 25 anni di storia - Medaglie e decorazioni Mussoliniane, Giusti, Rimini, 1996 al N° XIX - 29 è stata realizzata in due moduli di 61 e 34 millimetri
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  42. Anche San Marino ? Mah a prescindere dal discorso economico ( comunque importante ), sta perdendo un pò di significato questa collezione. Per carità, tante monete diverse da goderci e da vedere tutte insieme sono un bello spettacolo, però ho come l'impressione che sia un voler far cassa a tutti i costi ..
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  43. Ma vedo che come al solito sei tu che non capisci. Ho fatto in un primo intervento i complimenti per QUESTA discussione dove c'erano anche le tue perplessita sull'esistenza di Bruto e della storia dei relativi denari. Le tavanate sono riferite ad altre situazioni che esulano da questa discussione. Ma non avevo dubbio che tu ti saresti attaccato. Il problema e che ti poni sempre in competizione con gli altri (vedi l'intervento fatto su babelone) e questo e' veramente inamissibile. Vuoi continuamente essere il piu bravo, quello che la sa piu lunga, e che al tempo stesso mette in discussione anche l'esistenza dell'acqua calda. Se pero qualcuno facesse come te VIA lo attacchi senza pieta'. Intanto non hai risposto alle domande che ti ho fatto, ovvero rispondi in maniera: HAI ESAMINATO ATTENTAMENTE DAL VIVO LE DETTE MONETE??? lO HAI FATTO ALMENO CON UNA FOTO AD ALTA DEFINIZIONE?? QUANTI ESEMPLARI E NON PUNZONI SONO CENSITI FRA ASTE MUESEI ECC....?? Caro il mio numizmo guarda che non sei ne cesare e ne augusto, ha diimenticavo questi sono esistiti?? Visto che sai tutto te!
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  44. Non mi pareva che di andasse avanti per"piccoli indizi" o per ipotesi, negazionistiche o positivistiche, campate per aria. Nessuna fobia del falso, anzi, solo la legittima volontà di chiarire uno dei tanti punti oscuri della numismatica, a cui queste discussioni non possono che fare del bene.
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  45. Carissim* ho letto con interesse della sentenza postata da @@bizerba62 ed i vostri commenti al seguito. 1) Per quanto riguarda la nostra legislazione sui beni culturali secondo me (e secondo persone più insigni e acculturate della sottoscritta) non è affatto vero che in generale essa sia antiquata tout court, in quanto nelle più recenti revisioni ha accolto istanze tra le più avanzate in termini, almeno a livello europeo. Il problema è che non ne è mai stata fatta una revisione organica e sistematica, ma in sostanza si è prodotto un testo unico in cui, stratificate, si sono mantenute molte istanze legislative dei decenni precedenti, senz'altro non adeguate (o non del tutto) ai nostri tempi ed in alcune parti quasi confliggenti con gli aggiornamenti recepiti. 2) Allo stato attuale la rilevanza dei nomi dei periti non conta secondo me più di tanto, mentre la loro conoscenza della numismatica (molte delle perizie che ho letto sono state fatte da archeologici non esperti di numismatica) sia in senso archeologico che a livello del mercato antiquariale, sì. Comunque come @g.aulisio , sarei curiosa anche io di leggere le varie perizie, anche per farmi meglio un'idea della argomentazioni che così come espresse nel documento postato mi lasciano alcuni dubbi. 3) @@numa numa, @@aemilianus253: se foste voi a dover legiferare, e ad assumervi delle responsabilità dirette stabilendo delle linee di demarcazione così nette (quel periodo sì, l'altro no; quell'emissione lì, l'altra no...questa moneta sul mercato per via di queste caratteristiche è certo che non viene dal sottosuolo italiano in tempi recenti....), ma secondo voi sarebbe così semplice? E poi visto che gli studi continuano e le situazioni cambiano, ogni quanti anni tali indicazioni andrebbero aggiornata e in quali termini? Io cercando di calarmi nei panni del legislatore, vedo una grande complessità del problema, soprattutto se considero tutto il periodo antico e - perchè secondo me in linea di principio da punto di vista storico e quindi scientifico sarebbe giusto farlo - anche tutto il periodo medievale. Inoltre temo che proprio per non assumersi responsabilità troppo grandi, una scelta del genere in Italia porterebbe ad indicazioni più restrittive delle attuali, nonostante le vostre speranza. La discrezionalità lascia purtroppo delle ambiguità - al momento troppo costose, è vero, ed è su quando e come far scattare delle sanzioni che bisogna lavorare al momento - ma ne salvaguarda molte altre, che evidentemente fino ad ora sono state ritenute preferibili. Infine: certe volte vedo anche poca franchezza nel dirsi fra tutti quali sono esattamente i termini dei problemi: siamo così certi che tutto quello che troviamo oggi in vendita nel mercato antiquariale provenga da vecchie collezioni o da ritrovamenti in UK o in paesi la cui legislazione sia permissiva in questo senso? Tutti pronti a metterci le mani sul fuoco? Siamo così certi che si possa liquidare in quattro e quatt'otto una moneta come archeologica da una che non lo è solo perchè alla seconda si dà una verginità in qualche asta svizzera ed una bella incipriata, dopo la pulizia necessaria? E siamo così certi che anche se si tratta di monetuzze di scarso pregio numismatico o di basso valore economico, per arrivare a quella vendita non si sia disturbato e quindi di fatto distrutto un documento archeologico? E qui mi fermo perchè penso che tanto certe cose le vediate o le sappiate tutti, visto che siete profondi conoscitori di monete. Un caro saluto MB
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  46. Quoto in pieno quanto ha scritto bizerba nel post 32. E' un problema che non poco tempo fa sollevai, proprio qui sul forum: la competenza, in campo numismatico, di quanti vanno poi a vestire i panni dei periti di parte, dei CTU e/o all'interno delle stesse Sovrintendenze. Il problema non è la legge, di per sè migliorabile ma comunque non malaccio, quanto chi consiglia i PM, i Giudici. Se queste persone scrivono che la tua moneta è di grande pregio, di inestimabile valore e che senza alcun dubbio proviene da uno scavo clandestino effettuato sul suolo italico (pure veggenti) quale pensate possa essere l'epilogo della vicenda ? Però la cosa non piacque a tutti..... ;)
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  47. Trovo positiva ed equilibrata negli argomenti la sentenza. A mio avviso vi é solo un bemolle: la questione della "rarità" o del "particolare pregio" in quanto elementi discriminanti circa l'interesse culturale o meno di una moneta. Mi sembra francamente un vecchio retaggio dei tempi in cui l'archeologia ancora era stata inventata, ed esisteva l'antiquaria. Cerco di spiegarmi meglio: una moneta, rarissima e conservata benissimo, ma di cui non siano noti i dati di contesto, puo' avere un elevatissimo valore collezionistico ed uno scarsissimo valore scientifico, e quindi culturale; cosi' come un insieme di comunissimi, "ripetitivi' e sconservati denari anonimi repubblicani, corredati dai dati di contesto, puo' avere uno scarsissimo valore collezionistico ed un enorme valore scientifico, e quindi culturale. Qui al contrario si fa l'equazione: moneta comune e mal conservata=di nessun interesse culturale. Come se l'interesse culturale e quello collezionistico dovessero necessariamente corrispondere. Francamente questo assioma mi preoccupa un po': troppe informazioni i ritrovamenti di monete "ripetitive" e consunte ci debbono dare. Avrei preferito di gran lunga che la sentenza si limitasse alla presa d'atto dell'esistenza di canali di vendita legali ma non tracciati, prosciogliendo su questa base l'imputato, senza entrare nel merito di cos'é "di interesse culturale" con una visione ottocentesca.
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  48. Questo è uno dei nominali in rame più ostici in assoluto di questo regnante, se poi ci aggiungiamo anche la variante, direi che hai fatto un buon acquisto. Il rame di Ferdinando IV, ha fascino da vendere, ti consiglio di segeuirlo... Eros
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  49. Il problema dei falsi siciliani, soprattutto bronzi, a causa della maggiore facilità dei nuovi collezionisti ad avvicinarsi ad essi, dovrebbe essere affrontato soprattutto a due livelli: - quello professionale attraverso il circuito delle associazioni che dovrebbero comprendere i commercianti, come NIP e simili, senza considerare che esiste a livello internazionale l'IBSCC ossia "International Bureau for the Suppression of Counterfeit Coins"; - quello a livello dei collezionisti, attraverso lo scambio di informazioni, che possono essere diffuse anche tramite questo forum. Sicuramente la piazza tedesca in primo luogo (e anche quella inglese e americana) è letteralmente invasa da falsi, molti dei quali piuttosto grossolani e riconoscibili anche da fotografie. E' difficile spiegare come mai questa invasione abbia potuto trovare sbocchi anche attraverso Case di asta di una certa rinomanza come Lanz, Peus, ecc., mentre può essere al limite comprensibile se fosse confinata a piccoli "trafficanti" e soprattutto via eBay, col miraggio di finti "affari" (prezzi bassi per monete che dovrebbero essere molto rare). Ormai il profumo del denaro facile ha ottenebrato le menti di questi commercianti, che non stanno più a controllare con un minimo di attenzione il fiume di materiale che perviene a loro, anche grazie a norme legislative molto "liberali" (in Germania le monete antiche non sono considerate "materiali archeologici"....). Lavorando su grandi numeri e grazie a inserzioni su internet non hanno più il problema di eventuali invenduti (per la verità abbastanza numerosi). Se si vende, bene! altrimenti si passa al lotto successivo e così via e a una velocità ormai supersonica! Nemmeno la IBSCC è in grado di correre dietro a questi falsi e preferisce dedicare la propria attenzione a monete ben più importanti e costose (come i decadrammi, per intenderci). Ormai la diga della maggior parte dei commercianti è crollata e allo stato attuale la maniera migliore per accostarsi alle monete antiche, in particolare le greche italiche, è quella di studiare a fondo e di acquistare esperienza, dedicando la massima attenzione. C'è anche il problema che purtroppo molti collezionisti, spesso con un background di monete moderne (dove è importante lo stato di conservazione), pretendono esemplari praticamente privi di incrostazioni e con bella patina uniforme e fondi quasi perfetti. Basta osservare ad esempio il famoso esemplare ex Virzì (che fu acquistato dal noto collezionista italo-americano Tom Virzì al più tardi agli anni '20 del XX secolo) postato in # 6. E' un esemplare che ha conservato appunto il suo "vissuto", con propria patina e alcune incrostazioni. Nulla a che vedere con il modesto secondo falso postato all'inizio di questa discussione. Però a complicare il quadro esistono anche esemplari probabilmente autentici, che però sono stati in qualche misura "restaurati", come l'esemplare di Kersini in # 5. Non sempre il restauro viene fatto con criteri professionali (si dovrebbe limitare alla pulizia e alla rimozione di eccessive incrostazioni e/o sedimenti). E falsi di buona qualità possono avvicinarsi a quest'ultima categoria. Qui il discorso è più difficile. Alla base resta in ogni caso la disponibilità a studiare a fondo prima di acquistare le monete e l'approccio per le monete greche è ben diverso da quello per le monete moderne, dove ci sono manuali facili da consultare e da confrontare nonché per una corretta classificazione. Chi ha voglia di accostarsi al mondo greco deve essere consapevole di un certo grado di difficoltà, ma le soddisfazioni possono essere tante e sicuramente l'apporto culturale è ben maggiore.
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