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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/10/13 in tutte le aree
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.. Qui Saturno, confermo collisione con secondo anello...stop Palloncini distrutti..stop Secondo anello intatto..stop :lol:4 punti
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Intanto ringrazio anch'io tutti per l'attenzione e la competenza che mettete al servizio della numismatica. La H misura 4,00 mm di altezza 5,00 mm di larghezza, non riesco ad essere più preciso, inoltre rimisurando la moneta è 12,00 nella parte più stretta, e 13,00 nella più larga. Ecco le immagini di confronto con un altro denaro. Voglio farvi notare lo spessore e l'altro particolare allegato con la C al rovescio che ha un cuneo all'interno come se fosse un T a fungo.3 punti
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Ciao a tutti, Ringrazio anche io tutti partecipanti tra cui Francesco e Marco per la conferenza. Un mio desiderio sarebbe di farne un'altra ma questa volta con il microscopio stereo in sala, direttamente collegato la PC, analizzando i falsi in diretta. Comunque la conferenza é stata ripresa, perciò a breve posteremo tutto il video dell'evento. Ciao a tutti3 punti
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Connessioni... la mia parte preferita della moneta raccolta. Abbiamo trovato una scatola di vecchie lettere e immagini che erano appartenuto alla mia bisnonna. Apparteneva al mio bisnonno troppo, ma è morto anni prima ero nato e non ero abbastanza fortunato a conoscerlo. Una delle cose arrotolate nella casella che mi interessava di più è venuto da un successivo capitolo della loro vita insieme: Articoli simili devono ancora esiste in molti altri paesi, ma questo piccolo banner—nelle sue varie forme—è stato un appuntamento fisso del 1940s americano. (Notare la bandiera 48-star di 1912-59, sovrapposta la seconda guerra mondiale "V" per la vittoria). Stelle azzurre, naturalmente, significato figli o figlie in servizio militare. (La nostra famiglia, fortunatamente, mai bisogno di convertire una delle tre stelle blue in una stella d'oro, che indicava una morte in servizio militare.) Ho visto queste cose centinaia di volte nel corso degli anni, ma c'era qualcosa di vedendo quest'ultimo particolare, dalla mia famiglia—attentamente conservato e accompagnato da faraglioni di lettere che i ragazzi avevano inviato a loro gente di quegli anni fa—beh, davvero mi ha colpito. Mia bisnonna era una fattoria-donna circa povera come lo sporco (come mia nonna usato per descrivere la sua madre), e la famiglia ha vissuto diversi chilometri dalla città più vicina. E ancora quella piccola fattoria era stata trascinata nel resto del mondo per alcuni anni. Gran-nonna potrebbe a piedi fuori la porta e girate a est e pensare a suoi due figli 7.000 chilometri di distanza attraverso l'Atlantico in Europa—uno di loro a volte 7.500 chilometri di distanza e 6.500 metri di altezza se 8th aeronautica era sulla Germania nazista quel giorno. E se gran-nonna camminava fuori quella stessa porta Casale e guardato da altra parte, verso ovest attraverso il Pacifico, lei potrebbe pensare che il terzo figlio di lei—10.000 chilometri al largo dell'isola di Iwo Jima o Okinawa. Preoccupante quando o se si potrebbe arrivare a venire casa era un'esperienza comune in quegli anni--e non solo in America, ovviamente. Ma in America c'erano due tormentoni in rima che stava per le scuole di pensiero concorrenti... ------------------------------------------------------------------- Connections…my favorite part of coin collecting. We found a box of old letters and pictures that had belonged to my Great-grandmother. Belonged to my Great-grandfather too, but he died years before I was born and I wasn’t lucky enough to know him. One of the things rolled up in the box that interested me most came from a later chapter of their lives together: Similar items must still exist in many other countries, but this little banner—in its various forms—was a fixture of the American 1940s. (Note the 48-star flag of 1912-59, superimposed over the WWII “V” for Victory.) Blue stars, of course, meant sons or daughters in military service. (Our family, fortunately, never needed to convert one of the three blue stars to a gold star, which indicated a death in military service.) I’ve seen these things a hundred times over the years, but there was something about seeing this particular one, from my own family—carefully preserved and accompanied by the stacks of letters that the boys had sent to their folks those years ago—well, it really struck me. My Great-grandmother was a farm-woman about as poor as dirt (as my Grandmother used to describe her mother), and the family lived several miles away from the nearest town. And yet that small farm had been dragged into the wider world for a few years. Great-grandmother could walk out her front door and turn east, and think about her two sons 7,000 kilometers away across the Atlantic in Europe—one of them sometimes 7,500 kilometers away and 20,000 feet high if the 8th Air Force was over Nazi Germany that day. And if Great-grandmother walked out that same farmhouse front door and looked the other way, westward across the Pacific, she could think about that third son of hers—10,000 kilometers away off the island of Iwo Jima or Okinawa. Worrying when or if they might get to come home was a common experience in those years—and not only in America, of course. But in America there were two rhyming catchphrases which stood for the competing schools of thought….2 punti
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su google books aggratis ho trovato Guglelmo Heyd Le colonie commerciali degli italiani in oriente del 1866 sono 2 volumi dove si descrivono le origini delle colonie commerciali e le linee di traffico con i vari paesi lettura molto interessante per chi colleziona le monete di venezia o genova e vuole approfondire un po la storia e le ragioni dell ascesa e del declino economico di queste potenze marinare io ne ho letto meta` e lo consiglio vivamente2 punti
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A mio parere non c'è nulla che possa infastidire le differenti parti politiche. Mi pare che tutto il thread sia rimasto in topic con quello che si proponeva, cultura e storia del sud italia. Per cui spostarla in Agorà, oltre a "moncare" la sezione, svilirebbe quello che è parte di noi, il nostro passato, la Storia del nostro paese. Imparare dalla storia è uno dei modi che dovrebbe insegnare a vivere meglio... Ma a parte tutto, questo topic è una delle tante chicche di questa bella sezione. Per cui, a mio parere, è giusto che rimanga qua!2 punti
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Trovo positiva ed equilibrata negli argomenti la sentenza. A mio avviso vi é solo un bemolle: la questione della "rarità" o del "particolare pregio" in quanto elementi discriminanti circa l'interesse culturale o meno di una moneta. Mi sembra francamente un vecchio retaggio dei tempi in cui l'archeologia ancora era stata inventata, ed esisteva l'antiquaria. Cerco di spiegarmi meglio: una moneta, rarissima e conservata benissimo, ma di cui non siano noti i dati di contesto, puo' avere un elevatissimo valore collezionistico ed uno scarsissimo valore scientifico, e quindi culturale; cosi' come un insieme di comunissimi, "ripetitivi' e sconservati denari anonimi repubblicani, corredati dai dati di contesto, puo' avere uno scarsissimo valore collezionistico ed un enorme valore scientifico, e quindi culturale. Qui al contrario si fa l'equazione: moneta comune e mal conservata=di nessun interesse culturale. Come se l'interesse culturale e quello collezionistico dovessero necessariamente corrispondere. Francamente questo assioma mi preoccupa un po': troppe informazioni i ritrovamenti di monete "ripetitive" e consunte ci debbono dare. Avrei preferito di gran lunga che la sentenza si limitasse alla presa d'atto dell'esistenza di canali di vendita legali ma non tracciati, prosciogliendo su questa base l'imputato, senza entrare nel merito di cos'é "di interesse culturale" con una visione ottocentesca.2 punti
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Numa, abbi pazienza, ma io "tutte queste evidenze" incontrovertibili, continuo a non vederle. Tu sai come la penso delle monete che ad un certo punto, saltano fuori come il Jolly dalla scatola( vedi anche la discussione sui leoncini di Populonia, sui Koson in argento e quelli in oro, e altre amenità del genere) : fino a prova contraria ( di quelle solide) le considero dubbie e dubitevoli...in assenza di testimonianze certe di ritrovamento...quindi non vedo perché dovrei fare un'eccezione , soprattutto alla luce delle considerazioni fatte su varietà inusuale dei conii, mancanza di ritrovamenti in stratigrafie etc, (senza contare le possibili ragioni storiche a favore o contro l'esistenza di questa emissione). Sono pronto a cambiare idea, ma certo non sulla base della letteratura che lo cita postuma, o sulle ricostruzioni più o meno storiche della sua presenza sul mercato e nelle collezioni, visto cosa è successo dal 15mo secolo in poi nelle collezioni ,le più varie. Quanto all'imitazione citata, l'unica cosa che noto, è un florilegio di queste monete imitative celtice nelle ultime aste con una estesa varietà di tipi e una pressoché identica uniformità stilistica che mi lasciano molto dubbioso... magari anche questa è una opera dello stesso atelier...non avendola vista dal vero, e con l'idea che ho su queste emissioni di Bruto, non posso che dubitare di lei.2 punti
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Buondì a tutti, spero vivamente di non aver sbagliato sezione un'altra volta (se così fosse mi scuso con i curatori) Leggendo la gazzetta ho letto questo simpatico articolo, dove si parla del 2 euro Verdi, che a quanto pare, a Parma non si trova! Vi allego il link La nuova moneta verdiana da 2 euro c'è ma non si trova edit: qualcuno può modificare il titolo e mettere il maiuscolo su Verdi?1 punto
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altra tipologia di monetina...quella che io prediligo assieme al modulo da 2 lire sempre aquila rovescio1 punto
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Deriva dal nome dello strumento che serviva per tosare queste monetine a forma di...." zanna" = dente.1 punto
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ti ringrazio veramente molto per i tuoi commenti...e' una bella soddisfazione per me sapere che piacciono anche ad altri appassionati1 punto
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Il thread mi sembra parli chiaro, divulgare certe manifestazioni culturali è doveroso, coloro che seguono questa sezione si aspettato eventi di questo tipo. La numismatica è una scienza basata sulla storia, e raccontare interpretando l'evento diviene ancor più affascinate. Se la nostra scuola fornisse per ogni periodo storico certi linguaggi, avremmo nuove generazioni con idee più chiare, e con un bagaglio culturale immenso... Eros1 punto
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Buona serata al forum; una cansoncina della mia fanciullezza, cantata da Renato Rascel recitava proprio così: dove vanno a finire i palloncini quando sfuggono di mano ai più piccini e così via... era, è molto carina ed un tempo apprezzata anche dai miei figli e nièpoti quando gliela cantavo come ninna nanna; m'è venuta alla mente perchè più di un operatore che proponeva sul noto sito, spero che almeno questo sia chiaro, si è come dire...volatilizzato come i palloncini della canzone e questa osservazione mi è venuta anche da altri, poichè evidentemente questi operatori non possono o sono impediti a lasciare l'indicazione del nuovo sito mi chiedevo se qualcuno di voi avesse informazioni più precise...invece mi sono reso conto di avere caratteristiche da rebus o da codice segreto...così è la vita; pazienza grazie comunque a buona serata a tutti da nonno cesare1 punto
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posso essere d' aiuto, è da tempo che tutte le mie monete sono nelle capsule Quadrum. Acquista sempre una mezza misura in più, la moneta non ballerà sicuramente e starà comodamente. Se invece l' acquisti leggermente più piccola la spugnetta all' interno tenderà ad alzarsi e esteticamente non è un bel vedere. Prima dei Quadrum le avevo nelle capsule rotonde, sempre della stessa marca, non ho mai avuto problemi. Ti posto una parte delle vetrine con i vassoi Quadrum e rispettive capsule:1 punto
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Secondo me una sezione apposita non serve, si può spalmare il tutto nelle varie già esistenti. E' utile però credo inquadrare bene ciò di cui stiamo parlando, perchè da quello che ho letto se ne sa poco e si tende a "mescolare". Personalmente sono molto affascinato da questo fenomeno (monete-gettoni e buoni cartacei o di plastica), soprattutto perchè è di chiara derivazione filatelica (che seguo parimenti), che ha avuto il suo boom negli anni '70. Gli anglofoni chiamano questi francobolli bogus o cinderella stamps. I filatelisti più puri li classificano sotto la denominazione monnezza. La loro nascita, nè più nè meno di ciò che accade oggi per le "monete e banconote" di cui parliamo, è dovuta principalmente alla voglia di fregare il collezionista e spennarlo ben bene. Per chi ha tempo e voglia di approfondire qui c'è una delle storie di più conosciute e clamorose in ambito filatelico (in inglese): http://www.tuvaluislands.com/stamps/LOW_story.htm Veniamo ad oggi (come allora) esistono diverse macrocategorie di emissioni: - stati esistenti e riconosciuti ma emissioni non autorizzate / di fantasia / comunque illegali: i motivi sono tanti, mancano autorità centrali, ci sono dittature, guerre e chi più ne ha più ne metta. Es: la Somalia è il più conosciuto con le sue "monete" a forma di chitarra e una serie di emissioni in dollari somali inesistenti. Oppure le Faer Oer che non coniano monete ma stampano solo banconote legate alla corona danese. - territori esistenti ma facenti parte di altre nazioni. Es: le Galapagos (Ecuador), Kerguelen (TAAF - Francia) e l'Isola di Pasqua (Cile) che ovviamente non emettono moneta e sono dipendenze amministrative dei rispettivi stati quando non territori remoti e/o disabitati. - Artide ed Antartide che sono a sé stanti (diciamo così) ma di cui alcuni territori o porzioni di essi sono rivendicati da diversi stati scopritori o colonizzatori. - territori esistenti sulla carta ma politicamente ed amministrativamente molto bordeline o comunque non riconosciuti. Es.: la Palestina, la Rep. del Sahrawi - territori inesistenti, comunità e presunti stati rivendicati. Es.: Christiania, Hutt River, Seborga. Per approfondimenti vedi Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Micronazione http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_delle_micronazioni Ho lasciato per ultimo e fuori dal coro, sicuramente l'esempio più interessante che è stato citato ma che con le micronazioni, i bogus e i gettoni non c'entra nulla. E cioè il succedaneo della moneta o valuta complementare, che ha preso parecchio piede in Gran Bretagna e da noi muove timidi passi. Si tratta sostanzialmente ed in parole semplice di una valuta - scambiabile con l'euro, per l'Italia - accettata localmente in un limitato territorio ed in determinate attività per permettere lo sviluppo dell'economia locale, espletata principalmente in buoni spendibili come banconote o buoni sconto (che andavano di moda anni fa). Ovviamente gli inglesi hanno più lungimiranza e hanno raffinato il sistema con buoni a tempo (cioè se non li spendi entro una determinata data scadono e non li può più convertire in sterline) oppure ad interesse negativo (es. 1 sterlina=1 buono con interesse di -5% mensile, quindi se non li spendi subito quando li riconverti ci perdi il 5% mensile calcolato su base giornaliera, la differenza la incamera l'emittente). In più sono anche furbi perchè se li vendono come oggetto da collezione. Qualche esempio: http://thelewespound.org/ - http://brixtonpound.org/ - http://bristolpound.org/ - http://www.stroudpound.org.uk/ - http://www.totnespound.org/ Valuta complementare inglese: http://www.reconomy.org/complementary-currencies/ Per approfondimenti su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Valuta_locale http://it.wikipedia.org/wiki/Valuta_complementare1 punto
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@@William123000 se lavata bene il valore non diminuisce.... si può fare in qualunque momento..per questo io dico di non avere fretta. magari si aspetta che patini e poi una volta che la patina fa schifo si lava. 3/4 delle monete d'argento di veIII che son in giro il bagno l'han fatto almeno una volta;ecco perchè c'è il surplus di prezzo per una patina del tempo...perchè è più raro di quanto si pensi trovarla. marco1 punto
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Eh ??? "Qui parla Radio Londra...trasmettiamo alcuni messaggi speciali... la gallina ha fatto l'uovo...la gallina ha fatto l'uovo...." :D Saluti Simone1 punto
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Quindi magari anche conservando le monete in un luogo molto caldo all'interno ad esempio degli album con i fogli plastificati, può originarsi questo problema vero? Altrimenti potrebbe anche essere che la moneta è stata semplicemente tenuta nella carta in un luogo caldo per molto tempo... Con la plastica non c'è il pericolo dello zolfo. Nelle vecchie tasche di plastica c'era il pericolo del polivinilcloruro come fonte di acido cloridrico che poteva interagire con l'argento. Il problema dello zolfo si presenta invece non solo per contatto con particolari materiali (anche feltro, pelle, canapa dei sacchetti, ecc.), ma anche per semplice esposizione all'atmosfera. L'argento è stabile nell'aria pura e nell'acqua pura, ma in aria umida iscurisce quando è esposto all'ozono, all'acido solfidrico o all'aria contenente tracce di composti dello zolfo. L’acido solfidrico è uno dei pochi acidi capaci di aggredire l’argento, che si copre in sua presenza di una patina nera di solfuro d’argento anche a temperatura ambiente. apollonia1 punto
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Potrebbe anche essere una falsificazione antica, dopotutto le imitazioni sono sempre esistite come già detto , sono state trovate in tempi certamente non recenti in Pannonia monete in lega di zinco misto a piombo ricavate da forme desunte da monete d'argento del periodo Alessandrino.1 punto
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Un'altra cosa che mi piace di moneta raccolta—se praticata correttamente, mai smettere di imparare... Ho fatto una ricerca su Internet per "Il Golden Gate in ‘48," per essere certi di che avere ricordato correttamente. Ho avuto, ma ho anche imparato qualcosa di tipicamente americana GI/marinaio/Marine: la risposta tipica di sardonico "Golden Gate in ‘48" era un'altrettanto sardonica "Pane-linea in ‘49" . L'allusione, naturalmente, è per cose come difficile sarà dopo la guerra, come forse un ritorno per i tempi duri del 1930s e la grande depressione. La frase "Fratello, può darmi un 10-centesimi?" viene immediatamente in mente. Quella frase (a volte scherzosamente bisognosi, a volte disperatamente bisognosi) discende dalla canzone di depressione-era—così popolare e così puntuale che ha lasciato questa traccia permanente sulla cultura—Fratello, si può risparmiare un 10-centesimi? Nel 1932, quando la canzone divenne popolare la vecchia monetina Barber del 1892-1916 era ancora in ampia circolazione, ma il dimes Mercurio del 1916-1945 era veri contemporanei di entrata del titolo canzone in lingua. Non ci erano nessun dimes mercurio coniato nel 1932 o 1933, abbastanza appropriatamente—tempi erano così difficile che nessuno sono stati necessari. Ma questo 10-centesimi 1940d è una data buona per lo scopo qui; nel 1940 il paese era veloce sfuggire la depressione e la frase "Buddy, può darmi un dime?" aveva perso molto del suo morso. :) v. -------------------------------------------------------------- Another thing I like about coin collecting—if properly practiced, you never stop learning…. I did an Internet search for “The Golden Gate in ’48,” to make certain I had remembered it correctly. I had, but I also learned something typically American GI/sailor/Marine: the typical answer to the sardonic “Golden Gate in ‘48” was an equally sardonic “Bread-line in ’49.” The allusion, of course, is to how tough things will be after the war, like perhaps a return to the hard times of the 1930s and the Great Depression. The phrase “Buddy, can you spare a dime?” springs instantly to mind. That (sometimes humorously-needy, sometimes desperately-needy) phrase descends from the Depression-era song—so popular and so timely that it left this permanent trace on the culture—Brother, Can You Spare a Dime? In 1932 when the song became popular the old Barber dime of 1892-1916 was still in wide circulation, but the Mercury dimes of 1916-1945 were the real contemporaries of the song title’s entry into the language. There were no Mercury dimes coined in 1932 or 1933, appropriately enough—times were so hard that none were needed. But this 1940d dime is a good date for the purpose here; by 1940 the country was fast escaping the Depression, and the phrase “Buddy, can you spare a dime?” had lost much of its bite. :) v.1 punto
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Certo l'esemplare postato da @@rickkk tra rilievi e patina siamo al top. Cmq la mia ha buoni/ottimi rilievi a vederla in mano e la corona non e' FDC ma ben definita. Sentiamo qualche altro e poi vi dico come l'ha chiusa Tevere. Grazie1 punto
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Usura evidente sulla corona al R/ e sui capelli al D/. Secondo me Tevere l'ha chiusa BB/SPL o qSPL... poi facci sapere La corona in un FDC è così, se confronti vedrai che sulla tua molti particolari non ci sono più1 punto
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beh che dire a molti, me compreso, le medaglie di Paolo VI piacciono. E o ggi comunque c'é ancora chi non apprezza Stravinski...1 punto
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la H misura 4,00 mm di altezza 5,00 mm di larghezza, non riesco ad essere più preciso, inoltre rimisurando la moneta è 12,00 nella parte più stretta, e 13,00 nella più larga. Appena ho un po di tempo inserisco le foto che ho fatto a confronto con altro denaro per vedere pure la differenza di spessore.1 punto
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a questa Moneta ci sono molto affezionato.... è stata la prima moneta del Regno d'Italia che ho avuto.... mi è stata regalata 24-25 anni fa da un mio pro zio... zio di mio padre, mi disse che per una missione intera in Eritrea fu pagato con 2 di queste monete.... e una la regalò a me dopo 70 anni...1 punto
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Bel post, vorrei aggiungere che non lontano da casa mia, nell'entroterra jonico catanzarese, vicino appunto al comune di Satriano esiste ancora la tenuta della Razzona o comunemente noto come Castello della Razzona (per la località nella quale è situato). Razzona si trova nei pressi di Chiaravalle (Cz). Il castello era inizialmente un casino che serviva come punto di raccolta dei prodotti agricoli. Apparteneva alla famiglia dei Ravaschieri, alla quale era stato concesso il principato di Satriano (Satriano, Davoli, Isca, Sant’Andrea, San Sostene, Badolato, Cardinale, Torre di Ruggiero) nel 1611 da re Filippo IV di Spagna. Divenne poi proprietà di Carlo Filangieri nel 1818, in quanto lo zio di Carlo, Filippo Ravaschieri, non avendo eredi, gli cedette il principato di Satriano. Il castello divenne poi la residenza estiva di caccia e pesca di Carlo, e poco distante c’era la sua Ferriera, piu piccola e meno famosa di quella, non lontana, di Mongiana, ma che forni anche materiale per la costruzione, tra gli altri, della ferrovia Napoli Caserta e del ponte sul Garigliano.1 punto
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Questa è in linea con la scuola di restauro tedesca dei bronzi ... :-) ciaoo skuby1 punto
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Nel volume delle monete napoletane del vicereame di Andreani-D'Andrea-Prefetto dovrebbe esserci in appendice un lavoro a firma Gionata Barbieri che parla dei mestieri popolari a Napoli, se non erro vi sono riportate espressioni in dialetto che narrano di monete napoletane di secoli fà. Poi ti segnalo questo studio di Adolfo Marciano pubblicato in Panorama Numismatico. Se mi viene altro in mente ti farò sapere. Lo core drinto a li tornise. Cavalli, grana, cinquine, carlini e scudi ricci nel capolavoro letterario del seicento napoletano: Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile (A. Marciano) 265/settembre 20111 punto
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Mi scuso per il lungo silenzio, essendo stato fuori casa e per motivi di lavoro. Desidero informarvi che ho intanto riallacciato i rapporti con l'archeologa che ha trovato il denario di Bruto con EID MAR in Grecia nel Florina Hoard 1996. Molto gentilmente mi ha mandato un vasto trattato bilingue (in greco e in inglese) di questo importante sito archeologico, con molte belle foto. Purtroppo non ha ancora trovato una decente foto digitale del denario di Bruto trovato (mi ha confermato che finora è l'unico sicuramente trovato in contesto archeologico in Grecia) e mi ha promesso di provvedere. Come al solito il materiale numismatico è la cenerentola rispetto agli altri materiali, come le ceramiche..... Appena avrò tutto il materiale, sarà mia cura portare a vostra conoscenza. L'unica cosa certa è che si tratta di un ripostiglio di 125 denari trovato sull'acropoli in preciso contesto (immediatamente dopo la guerra civile contro i cesaricidi). Anticipo soltanto una foto dell'insieme del materiale che ho tratto dal volumetto inviatomi.1 punto
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Comprato oggi il 2 €uro sanmarinese... Deliziosa la moneta e delizioso anche il folder!1 punto
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Cari amici @@dabbene, @@altegiovanni, @@417sonia, è stato un vero piacere condividere con voi un argomento tanto interessante e stimolante come quello sui falsi. Un grazie particolare va al Circolo Culturale Numismatico Milanese che mi ha ospitato, a @@gpittini e @@snam per l'invito e la splendida accoglienza. Ringrazio infine tutti gli amici di Lamoneta che hanno partecipato alla serata.1 punto
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Anche questo mio bronzo di tipo Apollo a sx / Cavallo e cavaliere a dx è piuttosto usurato, specie al rovescio. E’ anche costellato su entrambe le facce da punti di color verde malachite dovuti all’ossidazione localizzata del rame. La moneta pesa 6,522 g ed essendo il tondello di forma irregolare, il diametro più corto misura 17 mm e quello più lungo 19 mm. Non si vede il simbolo sotto la pancia del cavallo mentre si intravede qualcosa simile alla lettera H dietro il collo di Apollo. apollonia1 punto
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Grazie per le risposte! Ora so di avere tre pezzetti di storia in una vecchia scatola di latta1 punto
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sarebbe stato da preoccuparsi se fosse il tema della Slovenia, mi sarei aspettato una riga in mezzo alla moneta e basta ;)1 punto
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"Torniamo a bomba... Se lasciamo ai periti sentenziare cosa e' importante, archeologicamente rile vante etc non credete ci sara' sempre troppa discrezione ? E torniamo alle casistiche del bravo avvicato, del perito sfigati etc. E' questo che su vuole ?" Se guardiamo alla vigente legislazione nazionale sui bb.cc. (cd. “Codice Urbani) possiamo notare come oltre ad essere attuale (è del 2004) essa recepisce interamente le normative in materia che dal 1992 sono state adottate dall'unione Europea. Quindi , almeno per quanto concerne la regolamentazione di questa materia, non siamo né “antiquati” né “controcorrente”. Altro discorso è quello della proprietà statale dei beni archeologici rinvenuti nel sottosuolo e nei fondali marini nazionali, che rimonta ad una legge del 1909, confermata poi dalla Legge “Bottai” del 1939 e ancora dall'art. 826, comma 2°, del codice civile, attualmente vigente, che è del 1942. Ma qui adesso stiamo parlando di un'altra cosa e cioè di come “standardizzare” nozioni quali quelle di moneta “bene culturale”, di “moneta archeologica” e di “moneta di interesse archeologico” Non credo (e lo penso non perchè io abbia maturato un partticolare convincimento ma solo in quanto osservo che nessuna legislazione straniera lo ha ancora fatto) che sia possibile creare un “catalogo” nel quale inserire, ad esempio, tutte le monete da considerarsi “beni culturali”. L'art. 17 del Codice Urbani ha istituito il "Catalogo Nazione dei Beni Culturali", ma è un registro che riporta "ex post" (cioè dopo che il Bene è dichiarato "culturale") l'esistenza del bene. Certo. Se fosse possibile attuarlo "ex ante" avremmo certamente semplificato di molto il lavoro di tutti; ma se non lo ha fatto ancora nessun Paese europeo e se, anzi, il Legislatore ha fornito solo dei parametri (rarità o pregio) per designare tali monete, un motivo, anche scientifico, ci sarà pure. Scrive Mario (post nr. 30): La Pennestrì per esempio dice a proposito : " in mancanza di linee guida del Mibac che diano risposte unitarie a questa problematica, non possono essere stabilite a priori regole e valutazioni generali che permettano di stabilire per quali ragioni di ordine scientifico le monete antiche singole o riunite in collezione siano classificabili come beni culturali secondo il Codice, accertamenti in tal senso andranno di volta in volta eseguiti dalle Soprintendenze competenti per Territorio " Quindi qui c'è un rimando a singole e locali Competenze, nel contempo sembra di capire che si aspetti una linea guida del Mibac a proposito." Ma scuate: queste “linee guida” chi le dovrebbe elaborare se non proprio quei Funzionari del MIBAC specializzati nella materia? Insomma, mi sembra un po' come se Reficul venisse a scrivere qui che le caratteristiche tecnologiche del Suo Forum non lo soddisfano e che si augura che lo Staff faccia qualcosa per mgliorarle. Quali potrebbero poi essere, per gli interpreti e per i pratici, queste fantomatiche “linee guida”? Magari quelle di ricordare che la nozione di bene culturale postula, per legge, che le monete in mano privata definibili tali abbiano, “in rapporto all'epoca, all tecniche ed ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, carattere di rarità o di pregio”? E che quando si “spende” questa valutazione (specialmente nei Tribunali) il perito sia tenuto a motivarla rigorosamente? Questo però già lo dice l'art. 10 del Codice Urbani. Quindi più che una linea guida sarebbe un "pro memoria" per il perito. Ma allora perchè l'ex imputato di Torino, poi assolto perchè il fatto non sussite, rispondeva di “Impossessamento illecito di bb.cc. appartenenti allo Stato” (art. 176 C.U.) se poi le monete non erano neppure BB.CC.? (vabbè...non erano neppure dello Stato...ma questo è un altro tipo di accertamento..) Non sarebbe bastato che il Perito escludesse fin dal primo momento la sussistenza della culturalità nelle monete sequestrate? E quali potrebbero ancora essere le “linee guida” in merito alla nozioni di “moneta archeologica”? Forse quella che nei casi di monete decontestualizzate, prive di incrostazioni, residui terrosi o patine che ne consentano la riconducibilità obbiettiva ad un sito di provenienza, non ha senso scientifico e giuridico parlare di “monete archeologiche”? Ma che cos'è questa moneta archeologica sennò? E già che ci siamo, non sarebbe male riportare nelle “linee guida” che se si vuole affermare, in atti giudiziari (ma, per quel poco che mi hanno insegnato, anche solo in atti scientifici) la provenienza dal sottosuolo nazionale di una moneta rinvenuta in una collezione privata, non basta richiamarsi alla “verosimiglianza”, ma l'asserita provenienza dal sottosuolo nazionale, anche per le implicazioni giuridiche che tale affermazione comporta, va provata con argomentazioni scientifiche e, quindi, verificabili. Mi sembra infatti abbastanza poco scientifico affermare che “è verosiile” che una moneta provenga dal sottosuolo nazionale, senza peraltro fornire alcun elemento obbiettivo di riscontro di tale affermazione. Queste sarebbero, dal mio punto di vista, alcune semplice e concise “linee guida” da impartire a chi è chiamato ad operare valutazioni che possono anche arrecare gravi disagi, economici e psichici, ad onesti cittadini. Giustificare questi “disagi” o "equivoci" con la mancanza di “linee guida” per gli operatori mi pare una scusa molto italica. Saluti. M.1 punto
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"comprendo che occorre difendere gli interessi di categoria .. ma qui stiamo dicendo che la normativa non è piu' cosi rilevante per definire il lecito o l'illecito bensi che occorrerebbe chiarire ogni volta in tribunale ciascuna casistica particolare e che , sulla base di bravi periti e bravi avvocati si puo' ragionevolmente sperare di avere ragione. Ma dico : e quanto costa tutto questo?" Costa moltissimo. Ma prima che di normative si dovrebbe affrontare e risolvere il problema della condivisione di nozioni extra-giuridiche da parte dei "tecnici" numismatici. Perché finche Tu riterrai che la moneta X è archeologica o di interesse archeologico ed è un bene culturale mentre io la stessa moneta la definisco antiquaria e priva di qualunque rarità e pregio, è evidente che la nostra contrapposizione (terminologica o nozionistica) prima o poi è destinata a finire dinanzi ad un organo terzo che dovrà giudicare chi ha ragione. Specialmente poi se Tu, per il ruolo istituzionale che rivesti, hai il potere-dovere di "orientare" l'accusa sulla tesi della colpevolezza dell'imputato mentre io, perito libero professionista posso unicamente confutare le Tue tesi "tecniche" mediante la letteratura, la scienza numismatica, l'esperienza ecc. E con questo non voglio neppure sostenere che sia sbagliato tout court esercitare l'azione penale (che fra l'altro è obbligatoria se si ipotizza la commissione di un reato perseguibile d'ufficio), laddove fossimo in presenza di monete le cui caratteristiche apparissero, prima facie, dubbie o incerte. Ma in questi casi mi aspetterei però che già in fase di indagine si effettuassero tutte quelle verifiche "tecniche" necessarie per escludere o confermare le tesi accusatorie iniziali sulla natura delle monete......altrimenti, se per stabilire se una moneta è o non è archeologica o di interesse archeologico o bene culturale, io imputato devo farmi il processo e scomodare il perito che mi difenda ed il Giudice deve nominare un terzo perito per il dibattimento, il tutto per stabilire per prima cosa la natura delle monete in questione....beh, mi sembra uno spreco di energie e di costi veramente inutile per arrivare ad un accertamento che, a ben vedere, in questi casi si risolve in un giudizio "tecnico-numismatico", durante il quale l'avvocato sta praticamente "a guardare", perché di diritto ancora non si parla, ma si discute su quale sia la natura degli "antoniani" e dei "vittoriani" (sic!) sequestrati.... Se invece mi sbaglio io e mi dite che si può sostenere, con lo stesso fondamento scientifico ed a seconda della "Scuola di pensiero" cui si appartiene", sia la Tua tesi (e cioè che la moneta X è archeologica, di interesse archeologico e bene culturale) sia la mia (e cioè che la moneta X è invece antiquaria e non è bene culturale) allora il problema è davvero grosso ed i giudici non ci possono fare niente e neppure il Legislatore. Ma se così non è, bisognerà che i numismatici/archeologi privati e pubblici, si sintonizzino sullo stesso canale e si mettano a parlare nella stessa lingua, utilizzando le medesime nozione concettuali (sempre che nella realtà esistano..!).. Sarà così probabile che si finisca nei Tribunali solo per un numero fisiologico di casi, in quanto tutte le altre vicende potranno risolversi "a monte", sulla base delle sole considerazioni "tecnico-numismatiche" che emergeranno dagli esami peritali delle monete, che si compiranno durante le indagini preliminari. "Perché non si puo' arrivare ad un'identificazione di bene archeologico o di bene culturale?" Beh, questo è il punto centrale. Me lo sono chiesto anch'io perché non ci si arriva, per quanto la Commissione ministeriale del 1994 presieduta dal Prof. Panvini Rosati e di cui faceva parte anche il Dott. Bernardi, aveva elaborato una nozione di moneta archeologica piuttosto chiara: 1. sono archeologiche le monete riferibili ad un sito di giacitura. 2. Se non sono riferibili ad un sito di giacitura allora le monete non sono archeologiche, ma saranno qualche altra cosa. Mi rimane il dubbio sulla nozione di "moneta di interesse archeologico, se si ritiene che questo concetto con corrisponda, tout court, a quello già enunciato di moneta archeologica. Ho sempre auspicato degli esempi concreti di questa nozione ma il più delle volte si tratta di un "atto di fede". Sulla nozione di bene culturale (legittimamente già in mano privata), l'art. 10 del C.U. fornisce una nozione piuttosto chiara, richiamando i concetti di rarità o pregio. Ma poi va a finire che quello che è raro per Te non lo è per me e viceversa oppure che quello che è di pregio per Te non lo è per me. E siamo punto a capo. Saluti. M.1 punto
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Sia nel video che nel commento alle foto si dice che la banconota rappresenta "l'ex-presidente" Franklin. Sta bene non saper nulla di numismatica, ma che Franklin ha inventato il parafulmine e NON è mai stato presidente degli Stati Uniti una volta lo insegnavano in terza media <_< petronius oo)1 punto
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Dato che ho perso tanto " tempo " nella mia vita con i dollari mi posso permettere di dire che hanno perso il loro fascino. Aggiungo altresì che raggiungere i livelli di bruttezza delle nostre banconote di euro è un'impresa impossibile.1 punto
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Vi ringrazio per la considerazione, spero di poter dare un ulteriore contributo :) Ho riletto con attenzione i passi citati dal volume della Travaini, ho confrontato quanto riportato nel MEC e sono riuscito a ritrovare l'articolo di Bendall. Il quadro che ne risulta è più complesso di quanto mi ricordassi e, di conseguenza, altrettanto stimolante. Andiamo con ordine. Effettivamente, la Travaini pare menzionare due emissioni distinte: il cosiddetto "western type" (quello trattato da Bendall e da lui riferito alle manovre belliche di Maniace, quindi come detto correttamente da te "d'emergenza" e legato all'autorità emittente bizantina) e l'imitazione normanna vera e propria che è la sola illustrata, seppur con un disegno (41). Sempre seguendo il testo della Travaini il "western type" avrebbe le caratteristiche sopra descritte, tra le quali il nimbo perlinato sembra essere quella discriminante, mentre l'imitazione normanna (41) si limiterebbe ad avere un aspetto generale "provinciale" ma il nimbo resterebbe lineare e continuo (non mi pare lo dica esplicitamente ma dalla schedina di catalogo io capisco così). Detto questo, aprendo il MEC alla pagina relativa a queste ultime imitazioni normanne si trovano censiti due esemplari, uno dei quali è proprio lo stesso descritto nel precedente lavoro della Travaini. Il problema che sorge è che nel MEC si dice esplicitamente che il nimbo è perlinato (e dalle foto pubblicate è chiaramente così), lettura dalla quale nasce la confusione tra imitazione normanna e il "western type", motivo per cui anch'io fino ad oggi non coglievo la distinzione. Veniamo a Bendall. Gli 8 esemplari dei quali pubblica le foto hanno tutti il nimbo perlinato e tutte le altre caratteristiche ma, guardando bene, presentano uno "stile" meno "grezzo" dei due esemplari pubblicati nel MEC e considerati dalla Travaini. L'unica conclusione alla quale personalmente sono giunto è che queste due emissioni distinte siano effettivamente esistite. Tuttavia, credo che il fattore discriminante non sia tanto la perlinature del nimbo ma l'aspetto generale. Il principale ostacolo per una maggiore comprensione del problema è la disponibilità di immagini in buona risoluzione di questi ed ulteriori esemplari. Ora che la questione mi ha stimolato, in futuro starò sicuramente più attento ai vari passaggi d'asta per recuperare altre foto di queste monete ed avere così degli altri riscontri. Sulla questione delle imitazioni di Classe B, ora non ho molto tempo per ulteriori ricerche e controlli ma presto mi piacerebbe farlo. Grazie per aver proposto il tema: lo trovo molto interessante e meritevole di altri approfondimenti!1 punto
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Grazie! Ecco un idea, anche se molto brutto, l informazione mi aiuta molto. Saluti dall austria1 punto
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Ok grazie.....alla fine ho deciso di non andare, il mio prossimo è Bologna ;).1 punto
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io sono sempre stato della filosia: non si butta mai via niente. così facendo ho collezionato dal 18 al 30 e lode. e ho chiuso con un più che dignitoso 105/110 :) ...che poi di lavoro faccia tutt'altro rispetto quanto studiato e che la laurea non mi sia servita a nulla se non a un po' di sana cultura personale... questo è un altro discorso! :P1 punto
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il funzionario\militare pubblico , dovrebbe , in caso come questo, avere lo scrupolo almeno delle spese che farà sostenere alla collettività! se per recuperare 150 euro di materiale mette in piedi un operazione che costerà, quanto meno, alcune migliaia di euro ai cittadini contribuenti !! visto che non siamo in un periodo di vacche grasse.....e che non stiamo parlando di un "presunto" reato che desta allarme sociale !! il dipendente pubblico dovrebbe , a mio parere , incominciare a ragionare come il dipendente pubblico americano " quello che faccio quanto costa al contribuente?"è giusto spendere svariate migliaia di euro , intasare i tribunali ....per recuperare 150 euro ? non mi dite che è una questione di principio ...perchè nessuno di voi se gli fregano l' ombrello assumerebbe S.Holmes per recuperarlo :pleasantry: !! dovendo pagare di tasca propria !!!!1 punto
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Secondo Incontro. LA SCRITTURA. Parte prima. 1. Origine, sviluppo e tramonto dell'alfabeto. Unanimamente si sostiene che furono i Greci a portare la scrittura in Italia da loro appresa grazie ai Fenici. Gli scrittori classici latini affermano che l'Etruria abbia ricevuto i segni dell'alfabeto dopo che questi furono diffusi nel Lazio partendo dalle colonie greche dell'Italia Meridionale, in paticolar modo dall'antica Pitecusa (Ischia), Tacito colloca cronologicamente questo passaggio culturale intorno al VII secolo a.C., data che viene confermata dalle più antiche iscrizioni etrusche che ci sono pervenute dall'area di Cere e di Vulci, datate proprio al VII sec. a.C. Grazie ai commerci e agli scambi con i Greci del Meridione (che usavano la scrittura già un secolo prima degli Etruschi) si diffuse questo alfabeto di stampo greco euboico. Come già avevano fatto gli Elleni con le lettere importate dalla Fenicia, anche gli Etruschi apportarono alcune modifiche all'alfabeto che avevano appea appreso, adattandolo ai propri scopi e ai propri usi fonetici. Si hanno, quindi, la caduta in disuso di alcune lettere, come le occlusive sonore e il suono o, e la creazione, intorno al 550 a.C., di una nuova lettera, la spirante labiodentale f, resa in etrusco con il segno 8. Prima della creazione di queste lettere si usavano accostamenti di altri simboli per ottenere lo stesso suono, ad esempio, in greco, prima della :Greek_Phi: era in uso l'associazione di :Greek_Pi_3: e H, da cui si otteneva :Greek_Pi_3: H, ossia :Greek_Phi: , phi. Attraverso al manipolazione di questo alfabeto, si giunse molto presto ad una suddivisione locale dello stesso, ovvero esso si presentava con caratteristiche peculiari ben definite nelle diverse parti dell'Etruria: abbiamo, così, la seguente classificazione: - Alfabeto usato nell'Etruria Meridionale (area di Cere e Veii): viene abolita la separazione di pronuncia tra K, C e Q durante un processo di generalizzazione avvenuto intorno al VI secolo a.C., che porta all'uniformità della pronuncia di tali lettere al suono C (gamma semilunato). Il sigma a tre tratti indica la s, quello a quattro una doppia s (ss). Il theta da :Greek_Theta_3: si traforma nel theta :Greek_Theta: per poi semplificarsi in theta O. Segue lo schema dell'alfabeto in uso nell'Etruria Meridionale con rispettive traslitterazioni e pronunce delle lettere che lo compongono: Caratteri etruschi. Traslitterazione Pronuncia.1 punto
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