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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/13 in tutte le aree
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Ma non sarebbe infinitamente meglio avere delle norme chiare e precise che stabiliscano che se il denarietto da due soldi, o il colosseo di Tito, vengano trovati in contesti archeologici e di ripostiglio vengano sottoposti a monete di interesse archeologico ; mentre se le stesse monete provengono dal mercato antiquario non lo siano e possano liberamente circolare ? Nel caso di monete particolarmente rare o di pregio , se queste risultino già presenti nelle collezioni pubbliche non vengono sottoposte a vincoli particolari, mentre in caso contrario rivestono carattere di "bene culturale / o a rtistico" e sottoposte a conseguente disciplina. Non sarebbe meglio avere queste regole, sia pure in un grado imperfetto, piuttosto che doversi ogni volta a ffidare a giurisprudenza, giudici, sentenze, avvocati e periti di parte che sèesso ne sanno meno del collezionista oggetto del provvedimento ? Dovremmo andare verso la certezza del diritto, affidandoci alle interpetazioni, che come abbiamo visto possono cambiare da giudice a giudice , rischiamo di andare verso l'incertezza del diritto.4 punti
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9 ottobre 2010-2013 Sono trascorsi tre anni dalla improvvisa e inaspettata scomparsa di Mario Traina e, come ormai sta diventando un’abitudine, cerco di non far passare inosservata sul forum la ricorrenza. Ha rappresentato certamente una figura di spicco, vero e proprio collante tra le diverse anime della numismatica: studiosi, commercianti, collezionisti. Senza dimenticare il ruolo da lui svolto nel cercare di mediare e favorire posizioni di incontro tra collezionisti da un lato e tutori del patrimonio culturale dall’altro. Un giornalista di razza, senza peli sulla lingua e tanto meno sulla penna. Questo gli ha provocato anche amarezze e, a volte attacchi personali. Ma ha fatto di lui un punto di riferimento, soprattutto per i giovani che erano il suo vero pallino e dai quali è stato amatissimo. Per il ricordo di quest’anno posto qui la scansione del suo saluto ai lettori, pubblicato sul n. 160 del febbraio 2004 di «Cronaca Numismatica». Naturalmente ha poi continuato, anche se non più nelle vesti di curatore, a collaborare con la rivista, fino alla fine, tanto che le ultime risposte alle lettere che gli pervenivano tramite la seguitissima rubrica della Posta, furono pubblicate per alcuni numeri anche dopo la sua scomparsa. (segue)3 punti
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Connessioni... la mia parte preferita della moneta raccolta. Abbiamo trovato una scatola di vecchie lettere e immagini che erano appartenuto alla mia bisnonna. Apparteneva al mio bisnonno troppo, ma è morto anni prima ero nato e non ero abbastanza fortunato a conoscerlo. Una delle cose arrotolate nella casella che mi interessava di più è venuto da un successivo capitolo della loro vita insieme: Articoli simili devono ancora esiste in molti altri paesi, ma questo piccolo banner—nelle sue varie forme—è stato un appuntamento fisso del 1940s americano. (Notare la bandiera 48-star di 1912-59, sovrapposta la seconda guerra mondiale "V" per la vittoria). Stelle azzurre, naturalmente, significato figli o figlie in servizio militare. (La nostra famiglia, fortunatamente, mai bisogno di convertire una delle tre stelle blue in una stella d'oro, che indicava una morte in servizio militare.) Ho visto queste cose centinaia di volte nel corso degli anni, ma c'era qualcosa di vedendo quest'ultimo particolare, dalla mia famiglia—attentamente conservato e accompagnato da faraglioni di lettere che i ragazzi avevano inviato a loro gente di quegli anni fa—beh, davvero mi ha colpito. Mia bisnonna era una fattoria-donna circa povera come lo sporco (come mia nonna usato per descrivere la sua madre), e la famiglia ha vissuto diversi chilometri dalla città più vicina. E ancora quella piccola fattoria era stata trascinata nel resto del mondo per alcuni anni. Gran-nonna potrebbe a piedi fuori la porta e girate a est e pensare a suoi due figli 7.000 chilometri di distanza attraverso l'Atlantico in Europa—uno di loro a volte 7.500 chilometri di distanza e 6.500 metri di altezza se 8th aeronautica era sulla Germania nazista quel giorno. E se gran-nonna camminava fuori quella stessa porta Casale e guardato da altra parte, verso ovest attraverso il Pacifico, lei potrebbe pensare che il terzo figlio di lei—10.000 chilometri al largo dell'isola di Iwo Jima o Okinawa. Preoccupante quando o se si potrebbe arrivare a venire casa era un'esperienza comune in quegli anni--e non solo in America, ovviamente. Ma in America c'erano due tormentoni in rima che stava per le scuole di pensiero concorrenti... ------------------------------------------------------------------- Connections…my favorite part of coin collecting. We found a box of old letters and pictures that had belonged to my Great-grandmother. Belonged to my Great-grandfather too, but he died years before I was born and I wasn’t lucky enough to know him. One of the things rolled up in the box that interested me most came from a later chapter of their lives together: Similar items must still exist in many other countries, but this little banner—in its various forms—was a fixture of the American 1940s. (Note the 48-star flag of 1912-59, superimposed over the WWII “V” for Victory.) Blue stars, of course, meant sons or daughters in military service. (Our family, fortunately, never needed to convert one of the three blue stars to a gold star, which indicated a death in military service.) I’ve seen these things a hundred times over the years, but there was something about seeing this particular one, from my own family—carefully preserved and accompanied by the stacks of letters that the boys had sent to their folks those years ago—well, it really struck me. My Great-grandmother was a farm-woman about as poor as dirt (as my Grandmother used to describe her mother), and the family lived several miles away from the nearest town. And yet that small farm had been dragged into the wider world for a few years. Great-grandmother could walk out her front door and turn east, and think about her two sons 7,000 kilometers away across the Atlantic in Europe—one of them sometimes 7,500 kilometers away and 20,000 feet high if the 8th Air Force was over Nazi Germany that day. And if Great-grandmother walked out that same farmhouse front door and looked the other way, westward across the Pacific, she could think about that third son of hers—10,000 kilometers away off the island of Iwo Jima or Okinawa. Worrying when or if they might get to come home was a common experience in those years—and not only in America, of course. But in America there were two rhyming catchphrases which stood for the competing schools of thought….3 punti
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Grazie a te Michelangelo. No Francesco, a quanto ne so i proprietari attuali ci ritornano di tanto in tanto, il circondario invece è un po allo stato selvatico ed è proprio li che qualche tempo fa ho fatto un'escursione e ho scoperto, o meglio riscoperto (visto che nessuno degli storici locali da me interpellati ne era a conoscenza) una lapide con epigrafe su quello che doveva essere il basamento del busto bronzeo di Carlo Filangieri e di cui si è perso traccia. Questo basamento si trova nel giardino del castello contiguo al bosco, l'epigrafe è senza le lettere di bronzo (perdute? trafugate?) ma dalle incisioni ho ricavato, con molta fatica, il testo dell'epigrafe che narra gesta e virtù di Carlo Filangieri a partire dai suoi trascorsi Napoleonici, Murattiani e Borbonici, inoltre si fa cenno al suo famoso padre Gaetano, intellettuale della Napoli ddella seconda metà del '700, la cui opera più nota "La scienza della legislazione" ispirò persino Benjamin Franklin, padre fondatore degli USA e coautore della sua costituzione. questa è l'epigrafe da me fotografata e questo il testo che mi è costato qualche giorno di lavoro e un ritorno di persona a cercare di capire alcune parole non chiare nella foto: A Carlo Filangieri Principe di Satriano per animo e per ingegno non dissimile a Gaetano svo padre e per gli egregi svoi fatti di gverra gloria e decoro delle napolitane milizie il cavaliere Saverio Amirante rettore di queste magone in testimonio di grato e devoto animo l'anno 1856 Francesco Antonio Stagliano' esegvi' *magone: termine arcaico per ferriere Saverio Amirante era il direttore "rettore" della ferriera Francesco Antonio Staglianò era uno scalpellino e intagliatore locale di Satriano3 punti
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Trovo positiva ed equilibrata negli argomenti la sentenza. A mio avviso vi é solo un bemolle: la questione della "rarità" o del "particolare pregio" in quanto elementi discriminanti circa l'interesse culturale o meno di una moneta. Mi sembra francamente un vecchio retaggio dei tempi in cui l'archeologia ancora era stata inventata, ed esisteva l'antiquaria. Cerco di spiegarmi meglio: una moneta, rarissima e conservata benissimo, ma di cui non siano noti i dati di contesto, puo' avere un elevatissimo valore collezionistico ed uno scarsissimo valore scientifico, e quindi culturale; cosi' come un insieme di comunissimi, "ripetitivi' e sconservati denari anonimi repubblicani, corredati dai dati di contesto, puo' avere uno scarsissimo valore collezionistico ed un enorme valore scientifico, e quindi culturale. Qui al contrario si fa l'equazione: moneta comune e mal conservata=di nessun interesse culturale. Come se l'interesse culturale e quello collezionistico dovessero necessariamente corrispondere. Francamente questo assioma mi preoccupa un po': troppe informazioni i ritrovamenti di monete "ripetitive" e consunte ci debbono dare. Avrei preferito di gran lunga che la sentenza si limitasse alla presa d'atto dell'esistenza di canali di vendita legali ma non tracciati, prosciogliendo su questa base l'imputato, senza entrare nel merito di cos'é "di interesse culturale" con una visione ottocentesca.3 punti
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Buongiorno, vi posto uno degli ultimi miei acquisti. Diritto, muta di cani con le lettere TVA o TUA, sotto al collo del cane in primo piano Rovescio, ESPOSIZIONE CANINA PIACENZA al centro AGOSTO 1908 Sembra argento, ma non vedo punzoni. Diametro mm. 25 Peso gr. 6,62 punti
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a questa Moneta ci sono molto affezionato.... è stata la prima moneta del Regno d'Italia che ho avuto.... mi è stata regalata 24-25 anni fa da un mio pro zio... zio di mio padre, mi disse che per una missione intera in Eritrea fu pagato con 2 di queste monete.... e una la regalò a me dopo 70 anni...2 punti
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@@Angry90 scusami allora e ti ho frainteso visto che la moneta è in argento ..per la piccola esperienza che ho...ti consiglio di far incidere la luce sulla moneta con un angolo di circa 45 gradi..in altre parole...io nelle ultime foto posiziono la moneta su fondo bianco sotto luce bianca a 45 gradi rispetto alla fonte di luce...l'attrezzatura che hai è sicuramente all'altezza....;)2 punti
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Forze uno di la moneta .. ..po studiare questa :pardon: ..per classificarla....?.peso 0.6 grami quasi nulla..!2 punti
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Bel post, vorrei aggiungere che non lontano da casa mia, nell'entroterra jonico catanzarese, vicino appunto al comune di Satriano esiste ancora la tenuta della Razzona o comunemente noto come Castello della Razzona (per la località nella quale è situato). Razzona si trova nei pressi di Chiaravalle (Cz). Il castello era inizialmente un casino che serviva come punto di raccolta dei prodotti agricoli. Apparteneva alla famiglia dei Ravaschieri, alla quale era stato concesso il principato di Satriano (Satriano, Davoli, Isca, Sant’Andrea, San Sostene, Badolato, Cardinale, Torre di Ruggiero) nel 1611 da re Filippo IV di Spagna. Divenne poi proprietà di Carlo Filangieri nel 1818, in quanto lo zio di Carlo, Filippo Ravaschieri, non avendo eredi, gli cedette il principato di Satriano. Il castello divenne poi la residenza estiva di caccia e pesca di Carlo, e poco distante c’era la sua Ferriera, piu piccola e meno famosa di quella, non lontana, di Mongiana, ma che forni anche materiale per la costruzione, tra gli altri, della ferrovia Napoli Caserta e del ponte sul Garigliano.2 punti
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Mi scuso per il lungo silenzio, essendo stato fuori casa e per motivi di lavoro. Desidero informarvi che ho intanto riallacciato i rapporti con l'archeologa che ha trovato il denario di Bruto con EID MAR in Grecia nel Florina Hoard 1996. Molto gentilmente mi ha mandato un vasto trattato bilingue (in greco e in inglese) di questo importante sito archeologico, con molte belle foto. Purtroppo non ha ancora trovato una decente foto digitale del denario di Bruto trovato (mi ha confermato che finora è l'unico sicuramente trovato in contesto archeologico in Grecia) e mi ha promesso di provvedere. Come al solito il materiale numismatico è la cenerentola rispetto agli altri materiali, come le ceramiche..... Appena avrò tutto il materiale, sarà mia cura portare a vostra conoscenza. L'unica cosa certa è che si tratta di un ripostiglio di 125 denari trovato sull'acropoli in preciso contesto (immediatamente dopo la guerra civile contro i cesaricidi). Anticipo soltanto una foto dell'insieme del materiale che ho tratto dal volumetto inviatomi.2 punti
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sarebbe stato da preoccuparsi se fosse il tema della Slovenia, mi sarei aspettato una riga in mezzo alla moneta e basta ;)2 punti
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Secondo me o si vieta il collezionismo e il commercio di monete antiche (una vecchia idea di Rick2) o è giusto quello che dice Aemilianus. Se non è vietato deve esserci un regolamento chiaro e univoco. La discrezionalità non può essere presa in considerazione perchè crea ingiustizia. Seconda considerazione sulle giuste riflessioni di Monbalda. Questa riflessione si basa su una vecchia discussione che ho fatto qui sul forum con Vincenzo... ovvero ''ci interessa il possesso o la conoscenza ?''. Chiarito questo forse si potrà ragionare meglio sulle questioni più importanti. Infine credo che la sentenza di Torino non possa essere definita ''mercantile'' ma ''collezionistica''. Arka2 punti
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caro @@numa numa la legge del 1909 è una delle famose "stratificazioni" presenti nel testo unico, che ovviamente andrebbe rivista e secondo me in parte confligge con alcuni ammodernamenti del testo. Tuttavia ricordiamo che non riguarda soltanto le monete, fa parte in un certo senso della tradizione statalista e pubblica della nostra giurisprudenza e - mi sbaglierò - non sarà affatto facile mutarla. Definire delle linee guida, ovviamente discusse e partecipate con il coordinamento del MiBAC quale ente che poi dovrebbe deciderle ed emanarle, mi pare invece cosa più fattibile (non ho capito quindi cosa ci entrava il paragone con il forum...poi magari una volta me lo spieghi meglio davanti ad un caffè). Tra l'altro con la partecipazione al tavolo/osservatorio anche dei rappresentanti dei collezionisti, come chiesto in chiusura del post do @@aemilianus253. Non mi parrebbe male se ci si riuscisse (ed il se è d'obbligo). Tutto qua. D'accordissimo nel non parlare del MiBAC come un ente monolitico e fatto di persone con un unico pensiero, anzi...Ci sono molte persone che all'interno del Ministero hanno davvero a cuore la tutela del bene numismatico ed anche le garanzie dei cittadini ai quali tali beni in proprietà collettiva o privata appartengono. Bisogna cercare di dialogare con loro e valorizzare i loro sforzi, come ad esempio si sta facendo a Firenze ed ora anche a Roma con la collezione di Vittorio Emanuele III. Uno studio sulla legislazione di altri paesi dalla quale prendere alcuni spunti è senz'altro interessante, anche se in linea di massima molti altre nazioni mediterranee ed alcune del centro Europa che hanno una ricchezza analoga a quella italiana mi sembra che abbiano una legislazione similmente - seppur con storia e caratteristiche diverse - restrittiva. Vi saluto per oggi, e non vi potò leggere di nuovo che in nottata. Buona prosecuzione di discussione MB2 punti
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Quoto in pieno quanto ha scritto bizerba nel post 32. E' un problema che non poco tempo fa sollevai, proprio qui sul forum: la competenza, in campo numismatico, di quanti vanno poi a vestire i panni dei periti di parte, dei CTU e/o all'interno delle stesse Sovrintendenze. Il problema non è la legge, di per sè migliorabile ma comunque non malaccio, quanto chi consiglia i PM, i Giudici. Se queste persone scrivono che la tua moneta è di grande pregio, di inestimabile valore e che senza alcun dubbio proviene da uno scavo clandestino effettuato sul suolo italico (pure veggenti) quale pensate possa essere l'epilogo della vicenda ? Però la cosa non piacque a tutti..... ;)2 punti
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Nel frattempo è stata portata avanti l’opera di catalogazione della “Donazione Traina” da parte degli operatori della Biblioteca del Museo. Per chi volesse avere un’idea dell’importanza e della consistenza del dono invito a collegarsi all’OPAC (Online Pubblic Access Catalogue), cioè al catalogo accessibile in rete del Polo SBN di Bologna (LINK) e, una volta aperta la maschera di ricerca, ad operare come segue: - digitare nel campo “ricerca libera” la parola TRAINA - selezionare nel combo “Gruppi di biblioteche” la voce Comune di Bologna - selezionare nel combo Biblioteche la voce B. Museo Civico Archeologico di Bologna - lanciare la ricerca premendo invio o cliccando sul pulsante in basso a destra Otterrete una lista di 2131 risultati, ordinati per titolo, ma che possono essere visualizzati anche per anno o per autore cliccando sui rispettivi pulsanti. Allego due immagini esemplificative Non so se il totale corrisponde alla donazione, perché può darsi che vi siano volumi ancora da catalogare o altri dei quali Traina è Autore e che comunque vengono fuori con questa ricerca. Ma mi pare che comunque l’importanza e il valore di questo dono emergano palesemente. Al ringraziamento che rivolgo col pensiero a Mario Traina, aggiungerei un grazie alla Famiglia e uno alla Direzione del Museo. Ciascuno per la propria parte hanno fatto sì che la volontà di Mario fosse rispettata. I primi permettendo che potesse perfezionarsi il lascito di un fondo che, oltre al chiaro valore culturale, ne aveva indiscutibilmente anche uno venale. La seconda operando in modo tale da consentire – in tempi celeri – la piena fruibilità di quel patrimonio che, a differenza di tanti altri, non è finito ad ammuffire in qualche polveroso scantinato.2 punti
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Avete visto nel post di apertura l’ultimo saluto ai lettori. Il primo editoriale (o Dritto e Rovescio), pubblicato sul numero 1 di CN, si intitolava invece Dov’è la Biblioteca del Re? In quel pezzo, con lo stile graffiante che gli era consueto, si scagliò contro la dispersione dell’importante biblioteca numismatica appartenuta a Vittorio Emanuele III, deprecandone lo smembramento, confermato dalla periodica comparsa in aste o su bancarelle (anche all’estero) di volumi che un tempo ne facevano parte. Coerente con questa impostazione di fondo, secondo la quale le biblioteche private, quando di una certa importanza, non andrebbero disperse, Traina ha disposto che la propria fosse donata al Museo Civico Archeologico di Bologna, a disposizione dei cultori di numismatica, così come lo era stata quando lui era in vita e apriva le porte di casa sua a chi glielo chiedeva. E qui sul forum c’è chi può testimoniarlo. Circa un anno dopo la sua morte – era il 19 novembre 2011 – una cerimonia presso lo stesso Museo sanciva il completamento del trasferimento dei volumi e la loro sistemazione in uno spazio adeguato, rispettando tra l’altro, nel limite del possibile, la collocazione originaria che volumi e periodici avevano in casa Traina (mi risulta ad esempio che siano state prese delle foto degli scaffali prima del trasferimento). Qui potete vedere due foto scattate quel giorno e anche una del fratello, il prof. Alfonso Traina, insigne latinista e suo collaboratore per la stesura dell’importante volume Il linguaggio delle monete, intervenuto alla cerimonia presso il Museo. (Segue)2 punti
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"comprendo che occorre difendere gli interessi di categoria .. ma qui stiamo dicendo che la normativa non è piu' cosi rilevante per definire il lecito o l'illecito bensi che occorrerebbe chiarire ogni volta in tribunale ciascuna casistica particolare e che , sulla base di bravi periti e bravi avvocati si puo' ragionevolmente sperare di avere ragione. Ma dico : e quanto costa tutto questo?" Costa moltissimo. Ma prima che di normative si dovrebbe affrontare e risolvere il problema della condivisione di nozioni extra-giuridiche da parte dei "tecnici" numismatici. Perché finche Tu riterrai che la moneta X è archeologica o di interesse archeologico ed è un bene culturale mentre io la stessa moneta la definisco antiquaria e priva di qualunque rarità e pregio, è evidente che la nostra contrapposizione (terminologica o nozionistica) prima o poi è destinata a finire dinanzi ad un organo terzo che dovrà giudicare chi ha ragione. Specialmente poi se Tu, per il ruolo istituzionale che rivesti, hai il potere-dovere di "orientare" l'accusa sulla tesi della colpevolezza dell'imputato mentre io, perito libero professionista posso unicamente confutare le Tue tesi "tecniche" mediante la letteratura, la scienza numismatica, l'esperienza ecc. E con questo non voglio neppure sostenere che sia sbagliato tout court esercitare l'azione penale (che fra l'altro è obbligatoria se si ipotizza la commissione di un reato perseguibile d'ufficio), laddove fossimo in presenza di monete le cui caratteristiche apparissero, prima facie, dubbie o incerte. Ma in questi casi mi aspetterei però che già in fase di indagine si effettuassero tutte quelle verifiche "tecniche" necessarie per escludere o confermare le tesi accusatorie iniziali sulla natura delle monete......altrimenti, se per stabilire se una moneta è o non è archeologica o di interesse archeologico o bene culturale, io imputato devo farmi il processo e scomodare il perito che mi difenda ed il Giudice deve nominare un terzo perito per il dibattimento, il tutto per stabilire per prima cosa la natura delle monete in questione....beh, mi sembra uno spreco di energie e di costi veramente inutile per arrivare ad un accertamento che, a ben vedere, in questi casi si risolve in un giudizio "tecnico-numismatico", durante il quale l'avvocato sta praticamente "a guardare", perché di diritto ancora non si parla, ma si discute su quale sia la natura degli "antoniani" e dei "vittoriani" (sic!) sequestrati.... Se invece mi sbaglio io e mi dite che si può sostenere, con lo stesso fondamento scientifico ed a seconda della "Scuola di pensiero" cui si appartiene", sia la Tua tesi (e cioè che la moneta X è archeologica, di interesse archeologico e bene culturale) sia la mia (e cioè che la moneta X è invece antiquaria e non è bene culturale) allora il problema è davvero grosso ed i giudici non ci possono fare niente e neppure il Legislatore. Ma se così non è, bisognerà che i numismatici/archeologi privati e pubblici, si sintonizzino sullo stesso canale e si mettano a parlare nella stessa lingua, utilizzando le medesime nozione concettuali (sempre che nella realtà esistano..!).. Sarà così probabile che si finisca nei Tribunali solo per un numero fisiologico di casi, in quanto tutte le altre vicende potranno risolversi "a monte", sulla base delle sole considerazioni "tecnico-numismatiche" che emergeranno dagli esami peritali delle monete, che si compiranno durante le indagini preliminari. "Perché non si puo' arrivare ad un'identificazione di bene archeologico o di bene culturale?" Beh, questo è il punto centrale. Me lo sono chiesto anch'io perché non ci si arriva, per quanto la Commissione ministeriale del 1994 presieduta dal Prof. Panvini Rosati e di cui faceva parte anche il Dott. Bernardi, aveva elaborato una nozione di moneta archeologica piuttosto chiara: 1. sono archeologiche le monete riferibili ad un sito di giacitura. 2. Se non sono riferibili ad un sito di giacitura allora le monete non sono archeologiche, ma saranno qualche altra cosa. Mi rimane il dubbio sulla nozione di "moneta di interesse archeologico, se si ritiene che questo concetto con corrisponda, tout court, a quello già enunciato di moneta archeologica. Ho sempre auspicato degli esempi concreti di questa nozione ma il più delle volte si tratta di un "atto di fede". Sulla nozione di bene culturale (legittimamente già in mano privata), l'art. 10 del C.U. fornisce una nozione piuttosto chiara, richiamando i concetti di rarità o pregio. Ma poi va a finire che quello che è raro per Te non lo è per me e viceversa oppure che quello che è di pregio per Te non lo è per me. E siamo punto a capo. Saluti. M.2 punti
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E questo non fa altro che confermare quello che ho sempre detto: giudicare da una foto in maniera certa non è possibile. Rispetto alla prima foto sembrano due monete diverse .....anche io devo rivedere il mio primo giudizio, alla luce della nuova immagine.... P.S. Perché le discussioni sui falsi non possono essere sempre così tranquille come lo è questa?1 punto
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Noto che nel frattempo hai fatto un po' di ricerche!! Bene...bene.... :blum: :blum: ..................scherzo naturalmente! In ogni caso malgrado la somiglianza con il tallero di Maria Teresa io preferisco di gran lunga questo ....anche se agli indigeni non e' piaciuto per via del bottone mancante :D !1 punto
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sara una di quella ......sicuro,e illigibile ,soltanto forme floue......ma avevi visto giusto.....!!!..... :good:1 punto
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non riesco a distinguere bene le lettere della legenda, di sicuro c'è qualche monogramma. Ti consiglio di sfogliare questo link http://home.eckerd.edu/~oberhot/france.htm , feudal coins ne trovi diversi con monogramma magari puoi cercare di confrontarla con quelle che stanno..1 punto
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dovrebbe essere una moneta da 5 kopeki di Caterina di Russia - zecca di Ekaterinburg1 punto
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RUSSIA - 5 KOPEKS 1771 http://www.ngccoin.com/poplookup/world-coin-prices.aspx?category=60747&worldcoinid=1650071 punto
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Per la precisione si tratta di busto muliebre simboleggiante la madre "Italia".....magari prima di parlare di inciuci monetali..... ;) sempre senza offesa!1 punto
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p.s. Grazie per la spiegazione sulla composizione chimica delle "macchioline". Da cosa pensi siano originate? Dal contatto con lo zolfo dell’ambiente, che può provenire da varie fonti. Nel processo di vulcanizzazione la gomma viene legata chimicamente con lo zolfo per riscaldamento, e un pezzettino di elastico aderente alla moneta è sufficiente a creare la macchia. Lo zolfo è pure usato nel processo di produzione della carta e quindi anche il contatto con la carta può produrre lo stesso effetto. apollonia1 punto
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Buona serata a tutti. Oggi mi è arrivata questa moneta che ho acquistato online. La foto del venditore non era un granchè, ma sono abbastanza soddisfatto dell'acquisto, che non dovrebbe essere troppo lontano da un VF. In ogni caso, in mano, con i suoi 57 grammi di peso fa la sua impressione. Cordialità Renzo @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@1 punto
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Conoscenza o possesso, questo è un ottimo spunto di riflessione, è più importante il possesso o la possibilità che la moneta sia divulgata e a conoscenza e visione di tutti ? Credo che conti di più la seconda, nel momento in cui una moneta è disponibile per gli studi, è " di tutti " in realtà. Ecco perchè ritenevo, non credo a torto, che il forum sia virtuoso in quello che sta facendo come strumento o mezzo di divulgazione con i suoi cataloghi e le quantità industriali di monete postate da collezionisti nelle varie discussioni. Se il punto è lo studio in questi casi la moneta è comunque a disposizione, poi che sia in mano al Sign. ....o a Tizio alla fine secondo me conta poco, se invece gli aspetti non sono di studio ma d'altro genere allora entriamo in altri ambiti. Poi giustamente preservare le zone archeologiche, andare a vedere meglio l'uso del metal, questa è prevenzione sul territorio che bisognerebbe fare sempre, ma qui il collezionista può fare poco, se non dare il suo assenso e appoggio, la decontestualizzazione dal sito parte da qui, da una attenta monitorizzazione dei suoli, ma le colpe eventuali di queste mancanze non devono essere poi addebiate ad altri.1 punto
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"Torniamo a bomba... Se lasciamo ai periti sentenziare cosa e' importante, archeologicamente rile vante etc non credete ci sara' sempre troppa discrezione ? E torniamo alle casistiche del bravo avvicato, del perito sfigati etc. E' questo che su vuole ?" Se guardiamo alla vigente legislazione nazionale sui bb.cc. (cd. “Codice Urbani) possiamo notare come oltre ad essere attuale (è del 2004) essa recepisce interamente le normative in materia che dal 1992 sono state adottate dall'unione Europea. Quindi , almeno per quanto concerne la regolamentazione di questa materia, non siamo né “antiquati” né “controcorrente”. Altro discorso è quello della proprietà statale dei beni archeologici rinvenuti nel sottosuolo e nei fondali marini nazionali, che rimonta ad una legge del 1909, confermata poi dalla Legge “Bottai” del 1939 e ancora dall'art. 826, comma 2°, del codice civile, attualmente vigente, che è del 1942. Ma qui adesso stiamo parlando di un'altra cosa e cioè di come “standardizzare” nozioni quali quelle di moneta “bene culturale”, di “moneta archeologica” e di “moneta di interesse archeologico” Non credo (e lo penso non perchè io abbia maturato un partticolare convincimento ma solo in quanto osservo che nessuna legislazione straniera lo ha ancora fatto) che sia possibile creare un “catalogo” nel quale inserire, ad esempio, tutte le monete da considerarsi “beni culturali”. L'art. 17 del Codice Urbani ha istituito il "Catalogo Nazione dei Beni Culturali", ma è un registro che riporta "ex post" (cioè dopo che il Bene è dichiarato "culturale") l'esistenza del bene. Certo. Se fosse possibile attuarlo "ex ante" avremmo certamente semplificato di molto il lavoro di tutti; ma se non lo ha fatto ancora nessun Paese europeo e se, anzi, il Legislatore ha fornito solo dei parametri (rarità o pregio) per designare tali monete, un motivo, anche scientifico, ci sarà pure. Scrive Mario (post nr. 30): La Pennestrì per esempio dice a proposito : " in mancanza di linee guida del Mibac che diano risposte unitarie a questa problematica, non possono essere stabilite a priori regole e valutazioni generali che permettano di stabilire per quali ragioni di ordine scientifico le monete antiche singole o riunite in collezione siano classificabili come beni culturali secondo il Codice, accertamenti in tal senso andranno di volta in volta eseguiti dalle Soprintendenze competenti per Territorio " Quindi qui c'è un rimando a singole e locali Competenze, nel contempo sembra di capire che si aspetti una linea guida del Mibac a proposito." Ma scuate: queste “linee guida” chi le dovrebbe elaborare se non proprio quei Funzionari del MIBAC specializzati nella materia? Insomma, mi sembra un po' come se Reficul venisse a scrivere qui che le caratteristiche tecnologiche del Suo Forum non lo soddisfano e che si augura che lo Staff faccia qualcosa per mgliorarle. Quali potrebbero poi essere, per gli interpreti e per i pratici, queste fantomatiche “linee guida”? Magari quelle di ricordare che la nozione di bene culturale postula, per legge, che le monete in mano privata definibili tali abbiano, “in rapporto all'epoca, all tecniche ed ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, carattere di rarità o di pregio”? E che quando si “spende” questa valutazione (specialmente nei Tribunali) il perito sia tenuto a motivarla rigorosamente? Questo però già lo dice l'art. 10 del Codice Urbani. Quindi più che una linea guida sarebbe un "pro memoria" per il perito. Ma allora perchè l'ex imputato di Torino, poi assolto perchè il fatto non sussite, rispondeva di “Impossessamento illecito di bb.cc. appartenenti allo Stato” (art. 176 C.U.) se poi le monete non erano neppure BB.CC.? (vabbè...non erano neppure dello Stato...ma questo è un altro tipo di accertamento..) Non sarebbe bastato che il Perito escludesse fin dal primo momento la sussistenza della culturalità nelle monete sequestrate? E quali potrebbero ancora essere le “linee guida” in merito alla nozioni di “moneta archeologica”? Forse quella che nei casi di monete decontestualizzate, prive di incrostazioni, residui terrosi o patine che ne consentano la riconducibilità obbiettiva ad un sito di provenienza, non ha senso scientifico e giuridico parlare di “monete archeologiche”? Ma che cos'è questa moneta archeologica sennò? E già che ci siamo, non sarebbe male riportare nelle “linee guida” che se si vuole affermare, in atti giudiziari (ma, per quel poco che mi hanno insegnato, anche solo in atti scientifici) la provenienza dal sottosuolo nazionale di una moneta rinvenuta in una collezione privata, non basta richiamarsi alla “verosimiglianza”, ma l'asserita provenienza dal sottosuolo nazionale, anche per le implicazioni giuridiche che tale affermazione comporta, va provata con argomentazioni scientifiche e, quindi, verificabili. Mi sembra infatti abbastanza poco scientifico affermare che “è verosiile” che una moneta provenga dal sottosuolo nazionale, senza peraltro fornire alcun elemento obbiettivo di riscontro di tale affermazione. Queste sarebbero, dal mio punto di vista, alcune semplice e concise “linee guida” da impartire a chi è chiamato ad operare valutazioni che possono anche arrecare gravi disagi, economici e psichici, ad onesti cittadini. Giustificare questi “disagi” o "equivoci" con la mancanza di “linee guida” per gli operatori mi pare una scusa molto italica. Saluti. M.1 punto
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No, no caro @@Il collezionista, va benissimo il materiale che hai postato, e come prevedevo oltre alle emissioni "regolari" c'è già qualcosa di interessante :). Capisco però la posizione di @@adolfos: dopo una discussione così lunga, con tanti materiali postati e diversi articoli scritti, sarebbe bello se non fossero sempre i soliti noti a provare a classificare o a commentare questi denari, posto che i soliti noti lo farebbero più che volentieri e con divertimento ;). Ma in compagnia e con il parere anche di altri sarebbe senz'altro più interessante e stimolante. Tutto qui. Io ieri ed oggi non ho potuto guardare bene le foto, ma vedo che qualche risposta nel frattempo è arrivata (@@dabbene) ed anche un interessante foto-confronto di @@lollone. Vediamo se nei prossimi giorni interviene qualc'un alto e appena posso poi posterò anche le mie considerazioni. Solo una domanda nel frattempo: quale è la grandezza della H al dritto della moneta #2572? Da una occhiata rapida alla foto e alle dimensioni, mi parrebbe solo un denaro un poco tosato o comunque di tondello ridotto, ma con le misure del monogramma avremmo maggiori certezze. Un caro saluto a tutt* MB1 punto
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Imitazione recente o del Tempo: per questo non ti so rispondere di preciso. so che sono state trovate delle monete di piombo sia collegabili ai greci che ai romani; e ne sono apparse in cataloghi d'asta. so di imitazioni dell'epoca sia per le greche sia romane; ti confesso che non ho mai approfondito la questione. faccio qualche ricerca tra i libri e se trovo mi faccio sentire. Ciao Pietro1 punto
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Guarda io ci sono stato un po di anni fa quando ancora non avevo questa "malattia" ma a dire il vero negozi di monete non ne avevo visti.. pero' appunto non avevo ancora questa passione quindi puo' essere che ci sono passato daventi e non ci ho fatto caso... secondo me comunque hai piu possibilita in qualche mercatino :)1 punto
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a prescindere dall'equità dello scambio...che a mio avviso dovrebbe esser relazionata alla conservazione del 100 lire del 31,penso che dar via una moneta che non ti dice più nulla per prenderne due che ti affascinano sia la cosa giusta....ripeto a prescindere da 20 euro in piu o in meno. non hai fatto bene....hai fatto più che bene! :D marco1 punto
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Ancora una volta ho trovato molto interessante ed istruttivo l'articolo di C.A.Gorra presente nell'Angolo dell'araldista,da lui curato,in cui ci parla del patrono dei viandanti San.Cristoforo e di come sia stato raffigurato su medaglie,ci parla ,inoltre,delle leggende sul santo e della sua probabile origine egizia. L'araldica è un mondo che mi attrae e mi incuriosisce ed è molto untile per la Numismatica soprattutto per determinare da cosa derivino determinati simboli e figure1 punto
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@Druso Galerio Aureolo batté monete in nome di Postumo cercando una sua alleanza che però non ebbe. Leggi qui, per qualche info sulla sua storia: http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/feac75aur.html @Alessandro0 bella moneta e buona conservazione. sono antoniniani relativamente comuni (anche se vengono "spacciati" per rari) che hanno un considerevole valore aggiunto storico.1 punto
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se si piega facilmente: non è che è di piombo anche questa? Pietro1 punto
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Anch'io penserei a una composizione di fantasia. E ne sarei convinto, se non ci fosse quella corona baronale che è troppo "ben fatta". L'"omaggio" alla casa regnante (hai fatto benissimo a :good: usare le virgolette!) potrebbe anche conseguire a una qualche dipendenza da essa, più difficilmente da una concessione sovrana. Ma in definitiva... ...finché non sapremo se quello stemma è davvero di qualcuno, sono tutte ipotesi.1 punto
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@@Corbiniano Grazie della spiegazione, interessante. L' "omaggio" alla Casa Regnante è un elemento che ricorre in Araldica, oppure è un accadimento raro ? Siccome non ne ho notizia (ma non sono un competente in materia) , per questo ho pensato ad una composizione di fantasia, indubbiamente molto decorativa. Nell'insieme, l'elemento dominante per chi guarda è l'Aquila ornata di due corone piuttosto dello scudo....1 punto
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ciao a tutti dopo tanto tempo. Sembra effettivamente esserci un cuneo ma nel caso fosse confermato, lo stile del denaro non è dissimile da quelli visionati in precedenza? A meno che, in questo periodo di latitanza non mi sono perso qualche sviluppo. lò Ho allegato un confronto fra il denaro di collezionista e quello passato qualche tempo fa in questa discussione, se non ho capito male vi riferivate a questo.1 punto
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io cmq non capisco come si possa "restaurare" monete del genere in questo modo. Credo non sia mai successo nella monetazione antica trovarsi tra le mani certi pezzi, magari, tutti assieme e ridurli cosi... mah..., se qualcuno dovesse mai conoscere il restauratore, dategli una bella tirata di orecchie da parte mia... skuby1 punto
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La "molecola organica" DMO2 è un film sottile a struttura microscopica che viene applicata sul materiale interessato a mezzo laser...lo studio pur risalendo al 2007 è ancora in fase di sviluppo e ricerca... http://www.socchimdabc.it/joomla/documenti/atti_XII_congr.pdf (pag. 58) :) PS.: (consiglio anche la lettura dell'art. di pag. 84, tratta di argomenti specificatamente numismatici)1 punto
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Buonasera, intervengo in merito alla moneta "incriminata", ho preso in considerazione la segnalazione e verificherò la cosa martedi. Di seguito altra foto della stessa moneta http://www.deamoneta.com/en/auctions/view/69/16 Trovandomi a Londra sottoporrò la moneta all'attenzione di altri numismatici al fine di chiarire la problematica e informerò il forum dei pareri e da chi forniti. Non mi stancherò mai di ripetere che sbagli ed errori ce ne sono stati, ce ne sono e sempre ci saranno Come sempre consigli e segnalazioni sono sempre ben accetti. Cordialmente Alessandra Brunetti LAC Ltd1 punto
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Buongiorno a tutto l'Osservatorio!! Purtroppo per impegni di lavoro e università ho fatto una lunga assenza dal forum (anche se non ho smesso mai di leggervi :blum: ) quindi per farmi perdonare vi posto il ritrovamento di ieri sera, una BOMBA, penso il mio migliore ritrovamento di sempre! Quando l'ho vista stava per venirmi un colpo.. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2004 Tiratura: 931.400 Condizioni: BB (+?) Città: Santarcangelo di Romagna (RN) Ovviamente.. mancante!! :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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La parte recuperata, piuttosto cospicua, trattandosi di 4194 pezzi, del tesoro di Manerbio é molto ben caratterizzata. 1346 esemplari di tipo A.XVI (attribuito ai Libui) 1 esemplare di tipo A.XVII (sempre attribuito ai Libui) 1460 esemplari di tipo A.IX (attribuito ai Cenomani) 1 esemplare di tipo A.X (attribuito dubitativamente dall'Arslan ai Bergomates) 1382 esemplari di tipo A.XI (attribuito agli Insubri) Sostanzialmente il gruzzolo si divide in tre parti, ciascuna riferita ad emissioni e popoli diversi, cio' che ha fatto anche ipotizzare che si trattasse di una cassa federale. In ogni caso il rinvenimento data al 1955, non agli anni 80. E le tipologie presenti sono di II secolo : non sono presenti esemplari del tipo di quelli postati.1 punto
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A mio modesto avviso, e per quello che é possibile dire guardando una foto, i due pezzi postati sembrano buoni (o quanto meno troppo ben fatti per essere attribuibili all'artigianato bresciano). Possono essere classificati come 3° tipo del Pautasso che lo riferisce all'area pedemontana, o al tipo VII della classificazione dell'Arslan, che l'autore attribuisce genericamente all'area boico-cenomane (Emilia e province di Brescia e Verona). Entrambe i tipi citati sono in realtà estremamente diversificati al loro interno, e mostrano articolazioni che facilmente possono essere delimitate ulteriormente e messe in relazione con tipologie di II secolo. I due pezzi postati in particolare appartengono ad un sottogruppo a mio avviso all'origine delle successive emissioni attribuite ai Cenomani (5° tipo del Pautasso e IX e X dell'Arslan). La moneta postata da Corzanopietro appartiene per l'appunto a quest'ultima tipologia (P.5, A.X), successiva alle due monete postate precedentemente e caratterizzata dalla peculiarità di condividere la rappresentazione del dritto con alcune emissioni a leone naturalistico e legenda autonoma in caratteri nord etruschi attribuibili agli Insubri.1 punto
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