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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/05/13 in tutte le aree
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Chiedo infinite scuse perché di solito non mi piace parlare di monete che sono attualmente in asta dato che io le posso vedere solo in fotografia mentre illustri studiosi l’hanno esamitate certamente con la dovuta perizia e scienza …ma questa volta non ce la faccio ad aspettare la conclusione dell’asta. Ho fatto qualche ricerca per capire cosa successe a Genova tra il 1622 e il 1624 che determinò un “qualcosa” che vi dirò alla fine. Carlo Emanuele I di Savoia salì sul trono ducale non ancora diciannovenne nel 1580. Nel 1588 avanzò la sua candidatura, tra i tanti competitori, al trono di Francia. Nel 1605 fu la volta del trono di Spagna ma la nascita del futuro Filippo IV mandò all’aria i suoi disegni, da lì a poco, nel 1608, quell’ossessione gli fece concepire uno dei suoi progetti più chimerici: strappare al Turco non solo Cipro e Rodi, ma anche Albania, Serbia, Bulgaria, Bosnia e farsi re di quelle terre, ma Papa Paolo V gentilmente ricusò la sua richiesta (anche per le proteste dei Veneziani). Dieci anni dopo, alla notizia dei primi moti in Boemia, aspirò a farsi re di quel paese ma gli fu preferito Ferdinando II. Insomma non riuscì a farsi re. Tra i suoi punti fermi della sua versatile politica c’erano: la riconquista di Ginevra, la conquista del Monferrato gonzaghesco e soprattutto la Lombardia spagnola. Genova non entrò tra i suoi progetti che tardi, nel 1620, per istigazione francese, ma senza troppa convinzione da parte sua perché ben di più gli premeva la Lombardia, il cui possesso unito al titolo di re, l’alleato gli aveva fatto sperare. Ma nel 1624, a Torino, discusse con gli inviati francesi della possibilità di una spedizione contro Genova ed egli fece un ultimo tentativo di persuaderli a lasciar da parte quella piccola impresa e tentare piuttosto a quella, ben più importante, di Lombardia. Ma Richelieu, che non voleva ancora una guerra aperta con la Spagna, fermamente vi si oppose. Non si doveva toccare la Lombardia se non nel caso di una eventuale difesa da altri pretendenti. Al duca non restò che marciare su Genova prendendo a pretesto l’operazione Zuccarello. I rapporti con la Repubblica di Genova erano stati in passato contrassegnati da ripicche e scaramucce che erano d’uso tra i confini di due stati. Di mezzo poi c’erano, tra la Repubblica e il Piemonte, una miriade di minuscoli stati a far da cuscinetto, chiamati feudi imperiali, e per il possesso dell’uno o dell’altro i due vicini venivano spesso in contrasto. L’ultimo, il più vivo, era quello per il possesso del marchesato di Zuccarello, una rocca, che liberava il passaggio ad Albenga, che la Repubblica di Genova era riuscita a comperare segretamente, a dicembre del 1622, dall’imperatore Ferdinando II per l’incredibile cifra di 220.000 fiorini (un altro testo dice talleri, di cui ¾ pagati subito e l’ultimo quarto alla morte del marchese Ottavio del Carretto). Quando Emanuele Filiberto seppe di quell’acquisto fece finta di andare su tutte le furie così che l’8 aprile 1624 scrisse una lettera minacciosa alla Repubblica. Genova non se ne impensierì, anzi (ma questo lo ipotizzo io...tutto il resto l'ho preso da vari storici che hanno scritto la Storia di Genova) in risposta a quella lettera, con un po’ di spavalderia, coniò alcune monete con la particolare legenda “IN HOC SALVS MVNDI”, forse facendo il verso ai fiorini che coniavano i Savoia con la legenda “IN HOC EGO SPERABO”, quindi, secondo la mia ipotesi, necessariamente dopo aprile 1624. Carlo Emanuele I, insieme con la Francia, l’anno seguente sferra l’attacco e raggiunge con azione fulminea, attraverso il Monferrato, l’oltregiogo genovese, occupa i castelli di Gavi e Capriata ad Ovada e Rossiglione, poi punta a Voltaggio dalla Bocchetta e dai Giovi, mentre i Francesi seguono di rincalzo. Interrompo qui arrivando subito alla conclusione (altrimenti la faccio troppo lunga): per varie casualità i Savoia furono costretti a ripiegare, l’ormai insperata vittoria genovese avvenne il 10 maggio 1625, subito i piissimi genovesi accreditarono all’intervento miracoloso della Madonna tale trionfo e, con voto unanime del Senato, per memoria e ringraziamento costruirono sulle pendici dei Giovi il Santuario di N.S. della Vittoria. Tutto questo preambolo per dire che io ho sempre pensato che la legenda “IN HOC SALVS MVNDI”, apparsa su una rarissima serie di scudi e frazioni, sia stata determinata da quegli avvenimenti tanto è vero che su quelle monete compare la data 1624 e il Pesce, nel suo libro, conferma: “coniate solo in quell’anno”. Oggi però vedo in un’asta un esemplare con quella legenda con la data 1622! …che mi mette in crisi. Perché mai quell’anno? Qualche zecchiere coniando le monete nel 1624, ha approntato un conio diverso (peraltro diverso in più particolari) con data 1622? …O è semplicemente opera di un burlone? PS: è già noto, ad esempio, il fatto che alcune "madonnine" siano state falsificate con impressa una data di qualche anno precedente alla apparizione delle monete originali ...2 punti
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Ciao è da un po' di tempo che volevo dirvelo, se a qualcuno può interessare ad Aosta oltre allo sci abbiamo anche molte vestigia antiche e un bel museo archeologico da visitare e inoltre la collezione numismatica di A. Pautasso una delle più interessanti collezioni private, che varia dalle celtiche alle medioevali passando per le romane. Se vi interessa sono disponibile a farvi da cicerone pagamento in sesterzi, a parte gli scherzi un'alternativa per passare una bella giornata. Silvio2 punti
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@ @@francesco77 @@gallo83 Siamo nel 1853 ed il punto di compasso era ancora in uso........anche sulle Medaglie ;)2 punti
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Gustavo,questo è grave ti piacciono le cc e non le DONNE? :blum: :blum: :blum: :blum: :blum:2 punti
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ciao! per me la moneta non arriva allo spl per i seguenti motivi; al dritto ci sono un pò segnetti sui campi e un pò di tacchette sul bordo al rovescio noto sempre dei segni nel campi, un appiattimento sul seno, testa e mano e coda del cavallo in compenso ha una patina molto gradevole. ovviamente il mio giudizio è espresso osservando la foto2 punti
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Salve Mi è sembrato opportuno – per non dire doveroso – aprire una discussione parallela a quella sulle monete di Alessandro Magno nella quale ospitare la monetazione del suo illustre genitore. Ho trovato casualmente la possibilità di presentare come esempio di ogni valore degli argenti di Filippo II una moneta caratterizzata dallo stesso simbolo di controllo di zecca, la testa del dio del Sole (Elio o Helios) vista di fronte. Parto con un tetradramma di Filippo II, ricordando che gli argenti di questo sovrano sono coniati nel sistema ponderale eginetico e non attico che è stato introdotto da Alessandro Magno. Il peso standard dei tetradrammi di Filippo non è quindi sui 17 g come quelli del figlio ma supera di qualche decigrammo i 14 g. GRIECHEN . MAKEDONISCHE KÖNIGE Philipp II., 359 - 336 v. Chr. Tetradrachme (14,41g) 354 - 349/8 v. Chr. Mzst. Pella. Vs.: Kopf des Zeus mit Lorbeerkranz nach r. Rs.: FILIP-POU, Reiter mit Kausia und erhobener R. nach l., darunter Helioskopf und D. Le Rider Taf. 5 f.; 125 (D73/R99). Zarte Tönung, ss-vzEx Montgomery Collection; ex CNG 66, 2004, 176; ex Lanz 54, 1990, 121. La testa di Elio qui è sotto la pancia del cavallo ma può trovarsi in altre posizioni e inoltre essere accompagnata da altri simboli (qui da una D sotto le zampe anteriori). Inoltre sul diritto Zeus può essere rivolto a destra o a sinistra, come pure il cavallo montato dallo stesso Filippo che alza la palma della vittoria. Naturalmente sono stati coniati numerosi tetradrammi con altri simboli di controllo, sia contemporanei come questo sia postumi. apollonia1 punto
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Non essendo la mia monetazione, chiedo conferma, anche perché se la mia ipotesi è corretta, sarebbe moneta rarissima. Brindisi - Corrado I (1250-1254) Mezzo denaro - peso gr. 0,42 diam. mm. 13,09 CNI 31 - Spahr 159 - D'Andrea Andreani 53 Se così fosse, inserirò le foto nel Catalogo, in quanto mancante. Grazie anticipatamente a quanti interverranno.1 punto
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Abbiamo visto bellissime monete orrendamente trasformate in ciondoli...posate... gemelli...bottoni...spille...etc etc ma in questo caso l'uso alternativo di una moneta ha avuto secondo me un risultato decisamente apprezzabile. Veramente un bell'oggetto. Che ne pensate? (Tralasciando il prezzo) http://www.ebay.de/itm/TASCHENUHR-PAPST-PIUS-IX-MUNZUHR-PIVS-ALTER-UM-1870-EXTREM-SELTENE-UHR-/230992599385?pt=DE_Mode_Accessoires_Uhren_Schmuck_Taschenuhren&hash=item35c83b5959 Saluti Simone1 punto
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Buonasera a tutti. Vi mostro questo ultimo arrivo. L'ho vista per la prima volta nello studio del Traina: nella legenda, al dritto, le lettere A sono sostituite da V capovolte. La conservazione non è altissima, l'ho presa più che altro per la particolarità; sono graditi tutti i pareri. La piastra è la numero 318 del suddetto studio, dove se ne riporta anche una foto: il conio credo sia esattamente lo stesso, mi sembra, infatti, di vedere la stessa rottura di conio ad ore 8 del dritto ed anche la legenda e l'anno sembrano essere gli stessi. Quante ne avete viste con questa caratteristica? Grazie mille a tutti in anticipo. Peso: 27,5 grammi; diametro 37 mm.1 punto
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Nick era un bambino sveglio e come tutti a quell'età amava giocare con i soldatini e le automobiline. Ma quando arrivavano le feste, compleanni, Natale, Comunione, Cresima, Nick attendeva in regalo giocattoli, ma non sempre andava come lui voleva. Il nonno di Nick la pensava in altro modo, andava controcorrente, al nipote regalava sempre una moneta. Il nonno non era un collezionista ma riteneva nel suo animo giusto regalare al nipote un qualcosa che rimanesse nel tempo, che fosse nel contempo valore, testimonianza storica, ma anche ricordo personale. E così faceva una ricorrenza, una moneta, una festa, una moneta, però diverse, era una routine, sempre uguale. Nick sapeva già che finiva così, faceva finta di essere contento, ringraziava e la metteva subito regolarmente nel cassetto del suo comodino. E lì finivano tutte, una dietro l'altra, Nick non le degnava neanche di uno sguardo, non capiva e riponeva..., riponeva. Poco alla volta, festa dopo festa, Nick incominciò senza volerlo e senza capirlo bene ad avere un piccolo tesoretto di monete. Poi il nonno mancò con Nick ormai grande e le monete rimasero per lunghi anni lì nascoste, impolverate sotto una massa di altri oggetti. Nick, ormai adulto, un giorno tornato a casa dai suoi genitori nell'intento di fare un po' d'ordine apre il cassettino del suo comodino. E' come un tornare indietro nel tempo, un tornare bambino...., ritrova le monete, lasciate lì alla rinfusa, sparse, ormai decisamente dimenticate. E' un momento magico, è " il momento ".....quello che il nonno si era augurato che un giorno accadesse, le guarda con calma, ricorda i momenti in cui il nonno gliele aveva regalate, poi cerca di capirle, intuisce che possono avere un valore, vede monete del Regno, marenghi, 5 lire d'argento, le mette in un vassoio per data, per Re ; il nonno aveva fatto regali non casuali, avevano una sequenza cronologica e tipologica definita. Per Nick scatta tutto in quel momento, cerca di ricostruire la storia, il percorso di queste monete, legge, completa la collezione dove mancante. Ora Nick colleziona, quando vede le sue monete pensa al nonno, è consapevole del passato e capisce che il nonno aveva voluto lasciare semplicemente un seme, un valore, delle storie, un ricordo personale. Tutto è ora chiaro per lui, i propositi virtuosi del nonno si sono realizzati ora. I nonni.....quante volte parte tutto da un nonno o una nonna...., da una scatola, un piccolo scrigno, un cassettino.....lo apri e a volte magicamente, improvvisamente parte, parte la storia fantastica della numismatica......, fortunato chi ha aperto la scatola o il cassettino.... Mario P.S. Un saluto ovviamente a questo punto a tutti i nonni di Lamoneta.1 punto
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Certo nonno Cesare,ai nipotini cerchiamo di inculcare i veri valori della vita, cerchiamo di fargli capire quale è il bene e quale è il male.Sta poi a loro un domani mettere in pratica quello che noi nonni riusciamo a fargli capire(visto che stanno ormai più con noi che con i genitori.)Ma visto che stiamo parlando di monete!Come consiglio che mi dà Dareios devo dire che l'ho già fatto, gli ho regalato alcune monete e devo dirti che è stato felicissimo,le tiene nella sua camera in una scatolina e mi dice che ogni tanto le guarda.Un saluto a tutti Hermy1 punto
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E' una monetazione che non seguo perché mi sembra abbastanza monotona, ne ho soltanto qualche pezzo comune in collezione. Comunque non è una moneta di prova, diciamo che è assimilabile ad una matrice, liscia a tagliente. Le monete normali hanno evidenti i segni della fusione.1 punto
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Quello in primo piano a me sembra Chief John Big Tree dei Seneca, l'attore, cioè quello che è stato creduto a lungo l'indiano sulla moneta, per concludere infine che non è lui. Quello più in basso a destra, invece, somiglia a Adoette, il Kiowa che, secondo le ultime scoperte, è servito da modello per il naso. E dunque gli altri due, anche se scarsamente riconoscibili, dovrebbero essere Iron Tail e Two Moons, gli altri due indiani serviti sicuramente da modelli. petronius1 punto
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finalmente mi sono potuto godere le belle foto che avete messo. Grazie a Giovanna, a Danielone e a tutti gli amici che hanno condiviso le immagini delle due giornate a tema.1 punto
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Salve. Desidererei chiedere a @Galenus di poter utilizzare l'immagine postata utilizzare l'immagine postata, per un lavoro che sto realizzando. Grazie1 punto
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Già..per fortuna che c`era Giovanna: che come sempre fa delle foto "bellissime" cosi anche chi non è andato domenica guardando le foto, è quasi come fosse andato. però anche tu quest`anno hai fatto belle foto. ciao Gianni.1 punto
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Quando pensiamo alle officine monetarie dell'antichità classica, siamo portati ad immaginare delle strutture ben definite ed organizzate, espressione e strumento di un'autorità politica ben definita, ben localizzate geograficamente. Certo, per quest'ultimo aspetto, con le dovute eccezioni: nel caso in cui campagne militari portino il fabbisogno di moneta lontano dal centro di emissione e problematiche di carattere logistico facciano si' che sia più conveniente la produzione in loco (con officine monetarie mobili al seguito degli eserciti o con l'appalto di produzione monetaria a zecche locali) o nel caso in cui il potere politico sia frammentato e "mobile", come in occasione delle guerre civili. Ben conosciamo inoltre il fenomeno che, in Magna Grecia ed altrove, faceva si' che incisori prestigiosi migrassero da una polis all'altra, per offrire i propri servigi di altissimo livello artistico (e quindi lustro) alla zecca locale. Sulla base di tali dinamiche, caratteristiche delle monetazioni magnogreche, puniche e romano-repubblicane, siamo istintivamente portati a pensare che il funzionamento delle officine monetarie, la loro eventuale mobilità e la relazione con l'autorità emittente, fosse più o meno generalizzata anche in contesti contemporanei più marginali che dal mondo classico mediterraneo avevano mutuato il concetto stesso di moneta, quale ad esempio quello celtico. Utilizzando chiavi interpretative "classiche", in passato si é avuta qualche difficoltà a leggere alcuni fenomeni caratteristici di tali monetazioni, quali ad esempio le (rare) condivisioni di coni nell'ambito di emissioni di popoli diversi, oppure l'identità a livello di struttura formale delle impronte caratteristiche di monetazioni diverse, in cui la struttura del disegno rimane la stessa e cio' che cambia sono alcuni elementi della rappresentazione (quale ad esempio quello che puo' essere considerato il "simbolo" dell'autorità emittente, l'animale totemico, con cinghiali, orsi e lupi che si contendono lo spazio centrale in tondelli per tutto il resto formalmente identici). Il rompicapo dato da tali caratteristiche "unitarie" di monetazioni chiaramente afferenti a tribu' celtiche diverse, in passato ha fatto si é che si proponessero ipotesi interpretative secondo le quali tali emissioni fossero realizzate centralmente da ateliers monetari federali, mutualizzati tra le diverse tribù. Certo é che se cosi' fosse dovremmo presupporre un livello di organizzazione politica che, se ben puo' adattarsi ad alcune realtà storiche del mondo mediterraneo, trova qualche difficoltà ad essere applicato al mondo celtico, quanto meno per come lo conosciamo. Un interessante articolo di Michel Feugère (di cui riporto il link in fondo al post) getta forse una luce su questi fenomeni, dandoci nel contempo gli elementi di base per una diversa chiave interpretativa, questa volta non basata su un metro "classico", ma su dinamiche locali di cui emerge evidenza archeologica. L'articolo é in francese, per cui ne riporto per sommi capi i contenuti. Tratta del ritrovamento nel Lot (Francia sud-occidentale) di un deposito di utensili appartenenti ad un atelier monetario: tre coni di martello, un conio di incudine, la testa di una mazza in ferro, alcuni parallelepipedi in ferro recanti coppelle ed una sorta di scalpello a punta piatta. Il deposito era originariamente nascosto sotto delle lastre di pietra, in una zona non urbanizzata, nel territorio dei Cadurci, ma a poche centinaia di metri dal corso d'acqua che costituiva il confine tra il territorio dei Cadurci e quello dei Lemovici. Le impronte dei conii si riferiscono a monete attribuite ai Lemovici. Al di là degli interessanti elementi di ordine numismatico e tecnologico offerti dal ritrovamento, uno spunto di riflessione più generale si impone. Riporto, tradotta, la considerazione finale dell'articolo: "L'area geografica della scoperta interroga al tempo stesso il numismatico e lo storico: sebbene si sia osservato spesso che i conii monetari si ritrovano più o meno lontano dalla regione dove si pensa che sono stati utilizzati, il ritrovamento di Comiac, effettuato giusto al passaggio della frontiera, ma all'esterno del territorio dei Lemovici, ci parla probabilmente dello statuto degli artigiani monetari: artigiani itineranti, non ne dubitiamo, che potevano mettere la loro abilità al servizio di diversi emittenti di cui riproducevano allora i simboli politici e religiosi. Ma se gli uomini viaggiavano, i conii non avevano utilità all'esterno del relativo territorio. Forse é proprio per questo, per mettere da parte un'attrezzatura destinata alle emissioni lemovicie, che questo deposito è stato nascosto precisamente in territorio cadurco. L'artigiano che doveva ricuperarlo, il giorno in cui l'emittente lemovicio gli avesse passato un nuovo ordine di monete, non è potuto ritornare a recuperare il suo bene. Sono queste circostanze impreviste che ci consentono di trovare oggi, a Comiac, un insieme tanto eccezionale." Aggiungo qualche considerazione personale. Innanzitutto l'eccezionalità del ritrovamento si riferisce soprattutto alla sua localizzazione in un'area di confine tra due tribu': i ritrovamenti di conii in Gallia transalpina non sono infrequenti e sono quasi sempre caratterizzati dal fatto di collocarsi in aree rurali, lontane dagli insediamenti, ed al di fuori dei territori di emissione delle monete che ai conii stessi si riferiscono. Altri ritrovamenti di materiali di "officina", con caratteristiche simili a quelle di Comiac, sono conosciuti, per quanto non ancora pubblicati. La figura dell'artigiano itinerante, che si sposta con tutto il suo armamentario (per poter effettivamente coniare gli manca solo la forgia, che puo' facilmente trovare in ogni oppidum), se distante dalle esperienze della civiltà classica fa venire immediatamente alla mente alcuni tradizioni protostoriche, quali ad esempio quella che vedeva, nella cultura terramaricola, gli artigiani fonditori muoversi lungo gli itinerari della Val Padana, per fornire i propri servigi (la produzione di utensili in bronzo) di villaggio in villaggio. Che il ritrovamento di Comiac, con annessi e connessi, possa fornire qualche chiave di lettura anche per i fenomeni monetari celtici "nostrani"? http://www.academia.edu/1174931/Le_depot_de_coins_monetaires_gaulois_de_Comiac_Lot_DT_3416_et_34251 punto
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Detto ciò, avute le tue risposte, questa la chiudo, per la prossima volta puoi usare la discussione Orrori di Conio o Osservatorio stranezze e dubbi :good: http://www.lamoneta.it/topic/39444-orrori-di-conio/ http://www.lamoneta.it/topic/86316-osservatorio-stranezze-e-dubbi/1 punto
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http://independent.academia.edu/LGraziano/ http://biblioborbonica.altervista.org/LuigiGraziano/index.html Questi sono i link dove ho iniziato a inserire i miei contributi Spero di non infrangere nessuna regola :-)))1 punto
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Sarei interessato alle seguenti divisionali Malta 2013 BU Grecia 2012 e 2013 Proof1 punto
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Argomento molto interessante! In passato qualcosa si era già detto sul forum: http://www.lamoneta.it/topic/27290-non-sempre-le-cose-sono-come-sembrano/ Qui c'è un'altra immagine, sebbene non sia catalogata come imitativa credo che in realtà lo possa essere: http://www.acsearch.info/record.html?id=562515 Altre due immagini si possono osservare sul relativo volume del MEC. In passato avevo notato qualche passaggio d'asta, se ritrovo i riferimenti li aggiungerò. Alcuni attribuiscono queste coniazioni ad una zecca normanna operativa in Calabria, come ad esempio: http://www.omceovv.it/storia_normanni/Finibus_Calabriae/9%20LA%20MONETA%20NELLA%20CALABRIA%20NORMANNA.pdf Per quel che mi riguarda, trovo plausibile l'ipotesi del Bendall che le collega, come detto, agli interventi di Maniace. Ricordo che nell'articolo sono pubblicate molte immagini, anche con i confronti con i modelli originali, al momento però ho un po' di estratti sotto sopra e non riesco a recuperarlo. Oltre al nimbo perlinato, altri criteri per distinguere queste dalle emissioni "ufficiali" sono l'aspetto generale meno curato, la mancanza di iscrizioni complete al dritto, forme più grossolane delle lettere al rovescio.1 punto
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Gentile Sig. Aulisio e Gentile Sig. Pier 67, premetto che non e' mai stata mia intenzione entrare in polemica con nessuna persona e mai lo farei. Parlare di numismatica e un nostro piccolo piacere. Onestamente io non ho convinzioni ma esprimo in maniera semplicistica i mie punti di vista -come tutti noi credo-. Concorderete con me che attribuire con certezza eventi storici dei Celti non e' assolutamente facile, e non solo per noi ma anche per molti studiosi del settore di un tempo passato e di oggi. Molte volte spiegare i propri punti di vista storici verbalmente ad altri studiosi del settore in questione e' molto difficile. Cercare di esporre il tutto su scritto spessissime volte come giustamente accenna lei sig. Aulisio si trasforma in malinteso, cosi' in questo modo riflettendo in maniera chiara sono certo che il buon approfondimento dovrebbe avvenire verbalmente per un'esposizione certamente migliore degli argomenti in questione. Penso che il Sig. Pier abbia compreso bene quello che intendevo con l'attribuzione Insubri, trattino, leponzi. Sig. Aulisio, dubbi e perplessita' non esistono sull'attribuzione delle legende alle popolazioni dei Leponzi, sicuramente mi sono espresso non bene e chiedo scusa. intendevo alleanze e convivenza fra i due popoli sia chiaro sebbene ben distinti fra loro. Ma il mio punto di vista va ben oltre a questo e sara' mio preciso dovere esporlo in maniera chiara sul sito in costruzione nella speranza di poter in qualche modo renderlo comprensivo a tutti i collezionisti o cultori di questo tipo di monetazione. Purtroppo il tempo e' poco e il lavoro di stesura e alquanto ragguardevole. Ripeto, sarebbe molto piacevole infine argomentare con voi personalmente, sicuramente avremmo molto da esporre e mi auguro che piu' prima che poi ci sara' l'occasione. Cordialmente R.M.Bordin1 punto
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sarebbe una bella idea... con @jeiffff_it ne avevamo sparlottato... io ci sono! :)1 punto
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per me la moneta è un pò meno di spl per il fatto che presenta un colpo abbastanza pesante al dritto all'altezza della scritta ITALIA. comunque ci vorrebbero foto più grandi pr osservare meglio i rilievi1 punto
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senz'altro il mio più importante ritrovamento del 2013!!!!! taglio 10 cent paese belgio anno 2003 tiratura 185.000 SOLO IN DIVISIONALE condizioni bb+ città trieste note il primo ritrovamento di questa moneta è di Pino post n°13589 ma la tiratura da lui pubblicata (90.000) non è corretta1 punto
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200, 170 e 165 rispettivamente. Tutte e tre FdC e nessuna BU (12.000 ex)1 punto
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Nel gettone segnalato da avgvstvs, firmato Lauer, COMMERCIUM è scritto correttamente, come un'unica parola. L'altro è un'imitazione, e qui ci sta di tutto, incompetenza (o ignoranza) dell'incisore compresa. A parer mio, naturalmente. apollonia1 punto
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benvenuta nel forum se collezioni euro, sei più o meno nella sezione giusta. Se collezioni altre monete contemporanee, è meglio se scrivi sulla sezione pertinente.1 punto
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Infine, per i confronti a livello iconografico: Thomsen R., Early Roman Coinage I, København 1957. 1/2 2/2 Alcuni degli altri testi più vecchi che vengono citati (come ad esempio la traduzione francese del Mommsen) dovresti poterli trovare agevolmente anche in rete1 punto
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La moneta postata per me non è più di un BB+, ancora gradevole, però forse il prezzo cui è proposta è un pò altino, considerato che si tratta di una accoppiata data e zecca comune... Una moneta del genere per me vale sui 20/25 euro...i dollari Morgan sono tra le monete più collezionate in assoluto al mondo e praticamente tutti i collezionisti numismatici ne hanno almeno un esemplare nella loro collezione, anche se magari normalmente collezionano tutt'altro...per tale motivo, a mio avviso, si tratta di monete che non si trovano facilmente al semplice valore dell'argento contenuto, ma comandano sempre un certo premio anche in basse conservazioni... Poi ovviamente il valore dipende molto anche dalla rarità della singola zecca ed annata, ad esempio i Morgan targati CC (Carson City) sono generalmente rari e molto richiesti dal mercato... Altro discorso ancora sono gli alti stati di conservazione...nonchè gli altissimi stati di conservazione (MS66 - MS70)... Quindi come puoi vedere il discorso è abbastanza complesso e presenta molte variabili... :)1 punto
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COM-MERTCIUM semplicemente commercio. Mercurio rappresentato è il dio del commercio e dei ladri, della mitologia greca e romana. E il dio degli scambi, del profitto del mercato e del commercio, il suo nome latino probabilmente deriva dal termine merx o mercator, che significa mercante, infatti, è seduto sopra una balla di merce. Il gettone è la metafora della mercificazione del gioco, in poche parole dice\"ti stiamo fregando danaro". :)1 punto
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un grazie a tutti voi per le belle foto ed un grazie alla fotografa Pat :hi:1 punto
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Evviva. Apollonia ottimo indovino. Merci :) Eccola allora: Price 2090. Dracma coniata tra il 325 e il 323 a.C. a Mileto (Ionia) Peso gr. 4,25 diametro 1,8 cm. p.s. di scansione fatta da me vi metto solo l'immagine del dritto perché il rovescio non vi dico come mi è venuto male...1 punto
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Anche Agostino Schiaffino nelle sue "Memorie di Genova" parla del novembre 1624. "In questo mese la Republica dà fuori scudi d’argento, mezzi e quarti, stampati di nuovo, ne quali si vidde alterata l’inscritione poiché, invece del “Conradus II Rex Romanorum”, si leggeva, dalla parte della croce, “in hoc salus mundi”."1 punto
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I miei nonni non erano collezionisti... Non ricordo perché... pochi giorni prima di morire, (ometto i particolari di quei brutti mesi) mio nonno mi chiese di fargli la barba, per compenso mi regalò 25 euro (ciò che gli era rimasto nel portafogli)... per dare un senso a quella cifra dopo la sua morte decisi di comprare il 2 euro commemorativo del 2004 finlandese. Ogni volta che apro l album quella è la moneta che più mi da emozione: l'ultimo regalo di mio nonno, che nella vita me ne ha fatti tanti... non aggiungo altro.1 punto
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taglio 1 €/Cent paese Slovenia anno 2009 tiratura 17.600.000 condizioni spl città trieste Note: trovati 7 pezzi Note: devo ammettere che quasi non mi sembra "sportivo" mostrare questi ritrovamenti, perchè a Trieste trovare monete slovene non è così difficile...1 punto
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Sono tornato tardissimo da lavoro...........quindi lo faccio adesso > AUGURI :beerchug: FRANCESCO1 punto
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Medaglia devozionale domenicana, ottagonale, bronzo/ottone del XVII sec.- D/ S. Domenico di Guzman,tiene il giglio a dx e con la mano sx regge il libro, scritta: S.DOM.- [ DI?]. SOR......?, La scritta si riferisce all'immagine del Santo dipinta su tela venerata nel Santuario di Soriano Calabro.- R/ S. Tommaso d'Aquino, volto a sx, in abiti domenicani, davanti a lui un libro(sopra lo scrittoio?) suo attributo,scritta: S.TOMAS. DE. AQU......- Medaglia diffusa dall' Ordine Domenicano (frati predicatori),non comune. Ciao borgho.1 punto
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un gran salute a tutti.. :) ...questa representazione su metale di rame suberato di chrome.....ma con tante representazione simbolice in riguardo a la regione.....soppratutto la torra......!!.. :D .....le palme e i pini.....!!... :)1 punto
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Bella insegna reggimentale del 173o Reggimento di Fanteria di Linea. Nacque nel 1794 come "173e demi-brigade de bataille." Il motto del reggimento era "Aiò Zitelli".1 punto
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spiegami tu allora qual e` la corretta informazione perche` da quel che so io la legge italiana e` aperta a qualsiasi interpretazione che pare addirittura che ci sia una legge diversa a seconda del funzionario che la applica perche` la corretta informazione che voi state portando avanti , quella del comprare solo da commercianti autorizzati con certificato si scontra con la realta` dei fatti cioe` monete romane che si trovano ai mercatini nelle ciotole e il 99% delle transazione che avvengono senza nessun certificato e senza che necessariamente siano fuori legge (anzi per me sono stralegali) dall altro lato hai le varie autorita` che ogni tanto per far vedere che combattono contro i tombaroli tirano una qualche retata per andare a pescare un qualche sfigato che ha preso 10 euro di monete su ebay e ne fanno un esempio ditemi voi se il vostro puo` considerarsi un paese civile !1 punto
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non e` vero all estero il commercio e` libero e non c e` bisogno di garantire la provenienza dei pezzi l unica provenienza che vale e` il pedigree della moneta che viene spesso fornito per aumentare il pregio della moneta il certificato di legittima provenienza e` un aberrazione che vi siete inventati qui e che peraltro non emette nessuno1 punto
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Complimenti a 4mori per il 10 cent, gran bella soddisfazione, è un tantino circolata ma pazienza. :clapping: @@diego82 Te hai avuto molta più fortuna quest'estate al Lido degli Estensi..................... :lol:1 punto
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Biafra, 1969 1-scellino: Una chiara e pulita moneta in alluminio con un design gonfiabile che proclama apertamente "pace, unità, libertà" Eppure questa speranza a 1-scellino era un attore in uno dei più brutti episodi della storia umana. Biafra si staccò dalla Nigeria nel 1967 e non è stato annaspato in fino al 1970. E 'stato abbastanza tempo per un milione di persone a morire. Ero solo un ragazzino allora, ma ricordo ancora le immagini televisive terribili della carestia; tutte quelle persone--i bambini non è certamente escluso--fame nelle loro molte decine di migliaia. Un pezzo di alluminio, circa 23 millimetri di diametro, di orientamento moneta (all Francaise), e con un diavolo di un sacco di bagagli sgradevole. v. ------------------------------------------------------ Biafra, 1969 1-shilling: A clear and clean aluminum coin with a bouncy design that openly proclaims “ PEACE, UNITY, FREEDOM.” And yet this hopeful 1-shilling was an actor in one of the uglier episodes in human history. Biafra broke away from Nigeria in 1967 and wasn’t reeled in until 1970. It was time enough for a million people to die. I was just a boy then, but I still remember the awful television pictures of the famine; all those people—the children most certainly not excepted—starving in their many tens of thousands. An aluminum piece, about 23mm in diameter, of coin orientation, and with one heck of a lot of unpleasant baggage. v.1 punto
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ahimé quanto dice rorey36 è vero, pur essendo altrettanto vero quanto detto quanto detto da nime... ergo? ergo, in via del tutto prudenziale, non vale la pena acquistare lotti multipli di monete da pulire dall'inghilterra (pur essendo la cosa lecita e permessa) con l'intento di rivenderle singolarmente e pulite in italia. perché? semplicemente perché non è così facile e immediato dimostrare che quella moneta pulita deriva da quel preciso lotto da pulire.1 punto
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Grazie a tutti veramente, abbiamo parlato di mogli, di nonni..., la prossima volta però parliamo anche di noi, di voi, mi sembra anche giusto, di questi esperti, comunicatori, volontari della cultura del forum, così appassionati e divulgatori, Mario1 punto
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Ragazzi non scherziamo.....:D Siamo per ambedue questi bei dollaroni sul qFDC/FDC......il primo ha una patina davvero affascinante, mentre il secondo dà quell'impressione di "ghiaccio" che va tanto di moda al giorno d'oggi......osservate attentamente i capelli di Lady Liberty, i dettagli del cappello, oltre alle piume dell'aquila al rovescio.....si tratta di due gran bei pezzi.....se c'è qualche lieve segnetto, è sul lustro e non sul conio.... Per quanto concerne il prezzo è più che onesto in questa conservazione e per delle date comuni, ne vedo di simili anche a 60 euro dai negozianti, a meno si trovano dollari circolati...... Complimenti Tartachiara e spero che siano i primi di una lunga serie.....;)1 punto
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