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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/20/13 in tutte le aree
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Nel piccolo museo annesso al Dipartimento delle monete, medaglie ed antichità della Bibliothèque Nationale de France, a Parigi, tra camei e lavori di oreficeria, questo simpatico oggettino (già appartenente a Luigi XV) non puo' non attirare l'attenzione. La patera (oltre un chilo e tracento grammi di oro massiccio) fu rinvenuta casualmente nel 1774 a Rennes, in Bretagna, nel corso di lavori urbani di sbancamento, assieme ad una catena d'oro, a quattro pendenti realizati con aurei di Postumo, ad una fibula ed a 94 aurei (da Nerone ad Aureliano). Altri 16 aurei (da Adriano a Geta) sono incastonati nella patera stessa. Cio' ha permesso di ipotizzare una datazione piuttosto "stretta" del manufatto, che deve essere stato prodotto tra il 208 dC (data di emissione del pezzo di Geta) ed il 211 (data dell'assassinio dello stesso imperatore e della conseguente damnatio memoriae). Una serie di articoli disponibili in rete danno informazioni sul ritrovamento e sui materiali associati: Lefèvre Georges. Le Trésor du Chapitre et la patère d'or de Rennes. In: Annales de Bretagne. Tome 67, numéro 1, 1960. pp. 93-102. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0003-391x_1960_num_67_1_2102 sull'interpretazione del reperto: Foucher Louis. La patère de Rennes. In: Annales de Bretagne et des pays de l'Ouest. Tome 86, numéro 4, 1979. pp. 511-523. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0399-0826_1979_num_86_4_2998 Caliò Luigi. La patera di Rennes. Uno studio iconologico. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 129-150. http://www.academia.edu/916323/La_patera_di_Rennes._Uno_studio_iconologico ed infine sulla sua analisi da un punto di vista numismatico: Morelli Anna Lina. La patera di Rennes: analisi numismatica. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 105-128. http://www.academia.edu/2875954/La_patera_di_Rennes_analisi_numismatica Particolarmente interessante in quest'ultimo articolo l'aspetto relativo all'ordinamento delle monete incastonate, tutt'altro che casuale e "preordinato". Al di là dell'aspetto "spettacolare" del reperto, cio' che trovo particolarmente intrigante e spunto di riflessioni é l'utilizzo non monetario di monete contemporanee. Stante la qualità del lavoro non credo siano state incastonate al solo scopo di includervi i ritratti: una volta fatto il medaglione centrale credo che per l'artigiano riprodurre i ritratti copiandoli dalle monete sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ed invece ha incastonato le monete, seguendo un ordine preciso... Di seguito un paio di particolari (mi scuso per la qualità delle foto, fatte attraverso la vetrina)9 punti
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Segnalo questa nuova uscita: Lucia Travaini Il lato buono delle monete Devozione, miracoli e insolite reliquie Centro Editoriale Dehoniano, Bologna 2013 http://www.dehoniane.it/edb/cat_dettaglio.php?ISBN=55515 A detta della stessa autrice, è il libro più piccolo è leggibile che abbia mai scritto: buono per i percorsi in tram. Decisamente, a 5 € chi non lo prende commette peccato ;)2 punti
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DE GREGE EPICURI Bellissimi gli aurei, naturalmente. Ma sono stato incuriosito dalla scena centrale raffigurata sulla patera, perchè non la capivo bene. Beh, si tratta di una "sfida a chi beve di più" fra Dioniso ed Ercole, ed Ercole perde. L'oggetto che Dioniso solleva con la destra, e che ricorda un po' quei vecchi "oliatori" col lungo beccuccio, è un rhyton che era pieno di vino, e che Dioniso ha vuotato. Su tutto il bordo invece c'è un corteo bacchico.2 punti
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Davvero strano che un perito NIP non metta dei sigilli personalizzati che impediscano di sostituire l'esemplare con un altro peggio conservato. Strano anche che la perizia definisca questa moneta "Testa della libertà" invece di "Peace Dollar".2 punti
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http://www.zerottonove.it/a-castel-san-giorgio-la-piazza-dedicata-a-francesco-ii-di-borbone/ A Castel San Giorgio, comune in provincia di Salerno, verrà inaugurata il 20 ottobre 2013 una piazza intitolata al nostro vero ex sovrano, Francesco II di Borbone, una goccia in un lago, ma almeno qualche sindaco fedele alla storia e alla nostra cultura ha voluto per il momento versarla 'sta goccia! Speriamo che nel giro di una ventina d'anni si faccia un po' di pulizia e che scompaiano tutti i nomi degli "usurpatori sabaudi & co." che prepotentemente infestano le targhe e gli indirizzi di tutte le città del Sud.2 punti
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Buongiorno a tutti, qualche tempo fa mi è stata inviata la foto del D/ di questa moneta (non ho quella del rovescio nè peso e diametro); non mi intendo affatto di monetazione moderna, ma facendo una piccola ricerca in rete, ho trovato con legenda "Andreas Griti Dux Venetiar", esclusivamente scudi d'oro. Ora chiedo un vostro parere sull'autenticità di questa moneta (che mi sembra proprio essere un falso)e qualche info in più sulle emissioni di questo Doge. grazie :)1 punto
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Eccola @@monbalda... e senza neanche bisogno di evocarla prima :) Un volontario per scorrersi le 169 pagine di discussione e verificare quanto scritto sopra? Verrà ricompensato con un busto in gesso da esporsi nella reception del mio ufficio :P1 punto
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sapevo nel mio casino,quel genere di animale chi era.....!!!.... :lol: ...... ecco un piaccere per un amico....... ;) .....e passionnati...! :rolleyes:1 punto
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Un bolognino (o meglio un quarto). Nella seconda immagine si leggono chiaramente S.PE(TRVS) e si distingue la porzione del busto con pastorale appoggiato alla spalla in modo obliquo. Nel dritto si legge bene la Q nel campo, per cui direi Bolognino dell'Aquila per Giovanna II di Durazzo, vedi link http://www.deamoneta.com/auctions/view/67/173 ciao Mario p.s. attendi conferma dagli specialisti.....1 punto
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Ultime considerazioni, prima di mettere questa discussione tra le importanti, io penso che per il tipo di moneta, questa discussione possa continuare con calma nel tempo, le parpagliole sono monete che si trovano e che potranno essere aggiunte qui. Pensiamo solo a dove è arrivata la discussione MUST per eccellenza, quella sui " denari di Lucca " del medievale, partita per scherzo e guardate dove è poi arrivata, fiore all'occhiello di Lamoneta ! Un ringraziamento, mi auguro solo parziale, a tutti quanti hanno partecipato e hanno reso questa discussione divulgativa, ricca di contributi, di proposte di catalogazioni e di annotazioni storiche e monetarie. Col vostro apporto diventa a oggi, al momento, la discussione dall'inizio di Lamoneta del 2004, per la sezione monete moderne, quella con più pagine e interventi, quindi complimenti per le pagine di divulgazione, ma anche di proposta scientifica ! Mario P.S. Però poi continuate quando avete voglia.....1 punto
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prova a vedere se qui trovi le risposte che cerchi: http://manuali.lamoneta.it/MANUALI.html1 punto
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Se proprio la vogliamo dire tutta sono proprio le due più comuni. Quella lista sopra si dovrebbe sistemare un pò.1 punto
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Ho letto sulla storia dell’Università di Ancona che due pavoni speculari e a coda abbassata sono raffigurati su una lastra di pietra graffita del 1189 che si trova presso il Duomo di Ancona. I due pavoni sono stati scelti come simbolo dell’Università perché questo antico simbolo indica l’umiltà, qualità essenziale per ogni persona che si dedichi alla conoscenza e che è alla base dello stesso metodo scientifico. Credo che nontorno possa confermare. apollonia1 punto
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Aggiungo le mie monete che sono già state presentate in questa discussione. apollonia1 punto
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@@Sorante Un quesito interessante, Sorante : contaminazioni di questo tipo sono innumerevoli sia nella architettura civile che in quella religiosa. Pietre lavorate , fregi, colonne, innumerevoli volte sono state riutilizzate anche solo come elementi decorativi inserendole nella facciata di una chiesa o di una villa ; elementi che manifestamente provengono da altri edifici e da altre epoche ( Ad esempio, nel Duomo di Fano c'è un bel pulpito fittile a sezione quadrangolare, aperto da un lato : gli altri tre consistono in lastroni di marmo con altorilievi paleocristiani. Ma se un visitatore entra all'interno del pulpito può notare che le sculture di cui sopra sono state create sul rovescio di quelle originali che recano un finissimo fregio romano con ghirlande e bucrani, elementi pagani e quindi nascosti alla vista dei fedeli). Il fregio con il sole è stato chiaramente scolpito su pietra diversa da quelle usate per l'arco su cui insiste, ciononostante potrebbe essere coevo all'edificio se chi lo ha costruito ha ritenuto di usare per il fregio una pietra più adatta ad essere scolpita. Un po' difficile arrivare a conoscere la storia di questo sole, se non è stata tramandata in qualche modo nel tempo....1 punto
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purtroppo è in un pessimo stato di conservazione...è il massimo che sono riuscito a fare..posso provare a pulirla in qualche modo?...tanto comunque non si capisce di cosa si tratta...1 punto
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Piccola nota sulla famosa statua di Athena Promachos (tratta da Wikipedia): L'Atena Promachos era una colossale statua della dea Atena fusa in bronzo da Fidia intorno al 460 a.C., che sorgeva fra i Propilei e il Partenone nell'Acropoli di Atene. Atena era la dea della saggezza e dei guerrieri e la protettrice di Atene. La statua era alta circa 7 metri e 60 centimetri e si ergeva su di un basamento alto circa 1 metro e 50, provvisto di decorazioni marmoree. Come si deduce da riproduzioni monetali di epoca romana e dalla descrizione di Pausania, essa rappresentava la dea armata con una lancia appoggiata alla spalla destra e una figura alata, forse una Nike, nella mano corrispondente; uno scudo era imbracciato o appoggiato alla sua sinistra. Pausania (I, 28, 2) descrive quest'ultimo come decorato da una scena di centauromachia eseguita a sbalzo da Mys su disegno di Parrasio. La statua, pagata con il bottino della battaglia di Maratona ed eretta per commemorarne la vittoria, fu collocata in sede nel 456 a.C. circa. Costituisce una delle prime opere di Fidia, già scultore noto in questi anni, tanto da divenire l'artista ufficiale di Atene, il quale scolpì altre due figure di Atena nell'Acropoli: l'enorme effigie in oro e avorio ("crisoelefantina") di Atena Parthenos nel Partenone e l'Athena Lemnia. Nel 426 d.C. la statua fu asportata e trasferita dall'imperatore Teodosio II a Costantinopoli, dove sembra rimase fino al 1203, quando fu distrutta dopo l'assedio dei crociati (pare dalla popolazione superstite). La notizia è riferita da Niceta Coniata benché non sia certo si tratti della Promachos. Nelle immagini: 1)il rovescio di una moneta di Tolomeo ( a nome di Alessandro) con appunto Atena Promachos 2)una statuetta presente al museo di Atene e riproducente la grande statua di un tempo 3)un dipinto del pittore-architetto tedesco (1784-1864) Leo Von Klenze riproducente l'Acropoli di Atene con al centro della scena, la stessa statua di Atena Promachos1 punto
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Mi riferisco anche ad alcuni pezzi da 90, come il lotto 110( Price 3042 ) tetradramma di poco postumo coniato a Tarsos (Cilicia), sul tipo di quello posto dallo stesso M.J.Price sulla copertina del suo libro, rimasto stranamente al prezzo base di 600 euro Altro tetra importante, quello con Atena Promachos (lotto 108 - Price 109), che anche se in conservazione non eccelsa ma comunque più che buona per essere collezionata (a me comunque piaceva parecchio), ha realizzato poco più della base di soli Euro 220. Niente quindi prezzi raddoppiati o triplicati o anche di più come siamo generalmente abituati a vedere; meglio così per tutti quelli che si sono aggiudicati qualcosa. Tra l'altro ci sono ancora degli invenduti a prezzi medio bassi (normali rispetto a alcuni anni fa) e consiglio a chi fosse interessato di farsi sotto ( io dopo la dracma,ho come al solito esaurito i dindini :pardon: ).1 punto
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A mio parere il livello di rarità è ben descritto nel nostro catalogo: MB : NC BB : R SPL : R2 FDC : R4 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta.php/W-ITL/5 Se vai con il mouse vicino al grado di rarità si apre la tabellina sopra descritta. Saluti Marfir.1 punto
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Ciao!! bb come conservazione...io le colleziono così: se l'anno mi manca la tengo anche se non ha una gran conservazione, poi se mi capita più bella la sostituisco...1 punto
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Anche per me è una moneta collezionabilissima. Conservazione complessivamente BB, a causa dei numerosi colpetti. I rilievi sono ancora buoni.1 punto
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A mio parere la moneta e' un onesto BB...certo che puo' entrare a far parte di una collezione come d' altrode una qualsiasi altra moneta ne e' degna! Poi naturalmente dipende dal livello di conservazione sul quale vuoi basare la tua collezione! Ciao Andrea1 punto
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Cari tutt+ un saluto al volo, perché sono molto presa da un'esposizione numismatica assai prossima che si terrà a Pisa nella sede museale di Palazzo Blu (ancora non ce l'ho fatta, ma domani ne darò notizia più dettagliata nella sezione apposita, anche perché in futuro vorrei programmare un'iniziativa al riguardo insieme al forum). In realtà, come avevo già detto a Cecilia a suo tempo, secondo me almeno un altro denaro con legenda retrograda, ma di tipo un poco diverso da quello che sta studiando lei (io ho avuto modo di poter visionare qualche tempo fa la foto del denaro in questione), era passato anche in questa discussione. Ora non ce la faccio a ricercarlo nè qui, nè tra le mie cartelle sui computer, ma magari dopo la fine del mese posso provare. Un caro saluto e a presto MB1 punto
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Indicibile mostruosità. Assurda stortura. Incommensurabile deturpazione. Somma bruttura. Hanno privato questa moneta del suo splendore e della sua dignità; per questo sono completamente degni di tutto il mio biasimo.1 punto
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Ciao magdi e benvenuto in... Macedonia. Quanto al tuo progetto d'acquisto, tieni presente questo: "Dicuntur iuvari in omni actu suo, qui Alexandrum expressum vel auro gestitant vel argento" (Script. Hist. Aug. Vita tirannorum triginta, XIV, 6). "Dicono che porti fortuna in ogni cosa portare su di sè un'immagine di Alessandro incisa nell'oro o nell'argento". Naturalmente si tratta di Alessandro III detto il Grande. Non credo sia proprio necessario portarla addosso: basta averla nell'album. apollonia1 punto
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I miei più sinceri complimenti a 5lire, pino e lepro per i loro meravigliosi ritrovamenti. :good: :moon: :moon: :moon: Stasera se riesco posterò i miei ritrovamenti dello scorso fine settimana, ma niente di che rispetto ai loro ritrovamenti, le solite monetine comuni.1 punto
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Ciao Aemilianus253, eh hai sollevato un grande problema dei cataloghi.... "spazio permettendo"!!! Anch'io cerco di raccogliere quanto più riesco, ma un giorno o l'altro si arriva alla resa dei conti..... e lì son guai.......!! Ciao Sabaudo59, hai ragione, io mi riferivo ai cataloghi che, per adesso, riesco a permettermi. Sono incredibilmente belli quelli vecchi, io ne vedo sui mercatini, ma non sempre si riesce a spuntare un buon prezzo (però mai trovati cataloghi con più di cento anni!). E poi è bellissimo trovarvi all'interno appunti appartenuti a chissà quale appassionato.......... di una cosa posso star certo, non mi pentirò mai di un libro acquistato!!1 punto
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E' bene non fare confusione ed al tempo stesso è opportuno fare un po' di chiarezza. All'interpretazione che vede nell'iconografia un richiamo al processo delle tre vestali corrisponde anche un differente inquadramento cronologico del denario. Vedi il Grueber che, collocando l'emissione tra il 124 a.C. ed il 103 a.C., cita appunto il suddetto processo (Vol. I del BMCRR, pag. 153, nota 1 ). Con la datazione al 126 a.C., propria del Crawford, l'interpretazione naturalmente cambia. Viene sempre chiamato in causa Lucio Cassio Longino Ravilla, ma con riferimento al suo tribunato della plebe, che ricoprì nel 137 a.C. Durante l'esercizio di questa carica promosse la Lex Cassia tabellaria, che ha sancito il voto segreto ai comizi giudiziari (eccezion fatta per i casi di delitto contro lo stato). A livello iconografico, tale riferimento al voto segreto è rappresentato dall'urna votiva posta al dritto, dietro la testa di Roma. Il rovescio, con Libertà in quadriga facilmente riconoscibile dal pileus che tiene con la mano destra, è di chiara matrice popolare ed è un soggetto tipico della gens Cassia. Si parte dalla vicenda di Spurio Cassio Vecellino, passando per la triade aventiniana Cerere, Liber e Libera ed arrivando infine al cesaricidio. Anche le vestali Emilia, Marcia e Licinia, il cui processo fu comunque ben propagandato da altre emissioni successive della gens Cassia, furono probabilmente vittime degli scontri politici propri del periodo.1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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complimenti!! bella moneta, sicuramente oltre lo spl. purtroppo la foto è molto piccola per determinare con certezza la conservazione. Se quelli che sembrano colpetti al bordo in realtà non ci sono, allora ci avviciniamo al FdC. Ma servirebbero altre foto o vederla dal vivo :blum:1 punto
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aveva ragione Cartier Bresson quando diceva che le foto si fanno soprattutto con gli occhi , la testa ma soprattutto col cuore! I tuoi post sono belli e colmi di sentimento ! Ciao e grazie!1 punto
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....l'aghja ella.....si ritrova sempre pronta......battuta a i quattri venti.........1 punto
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Salve. Avete il riferimento del' Muntoni a proposito di questo denaro di Giulio II? Grazie mille. Alain.1 punto
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Semplicemente, questo forum sostiene SEMPRE il rispetto della legalità, come linea guida dettata dall'amministratore ed ampiamente condivisa da tutti i membri dello staff. Altri non lo fanno? Ognuno ha la facoltà di fare ciò che vuole e pagarne le conseguenze. Sostanzialmente, non siamo tenuti a condividere la legislazione e siamo liberi di criticarla, ma dobbiamo rispettarla. Questo è un principio che il forum ha deciso di adottare e di sostenere.1 punto
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Hai ragione, con questi segni generici e "portafortuna" siamo ai confini dell'araldica, se non oltre. Soli, lune e stelle sono senz'altro "oltre" (quando realizzati al di fuori di uno scudo). Ma altri segni sono più "dentro", come il monogramma bernardiniano (l'IHS di cui si parlava altrove, e che è nello stemma di papa Francesco, ma perché è anche il simbolo dei Gesuiti). Il problema è che tutti essi (monogrammi, astri et cetera) sono segni d'uso universale. E l'araldica li ha fatti propri, prendendoli a prestito dall'amplissimo repertorio della grafica di ogni tempo. Quindi, la domanda potrebbe diventare più o meno così: se vedo (esempio) un astro scolpito su un architrave, è un generico segno "portafortuna" o è connesso allo stemma del proprietario? :good:1 punto
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Non so se esistano affinità di ispirazione con le immagini mostrate, ma ho visto nell'Appenino bolognese alcune case con gli architravi di qualche finestra decorati con immagini scolpite di soli, lune e stelle : mi hanno detto che si pensava che "portassero bene" , ma può darsi esistano anche altre spiegazioni. Nei casi a cui mi riferisco l'Araldica non c'entra per nulla.1 punto
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********************************************* questo è il frutto di quanto avevo in mente. ho buttato giù il tutto in grande velocità e lo consegno ora nelle mani del forum per valutare se può avere una qualche utilità e soprattutto per le opportune e doverose rettifiche, correzioni, aggiustamenti del caso ecc ecc. se giudicato di qualche utilità, lo lascio sempre nelle mani sapienti di qualche amministratore in modo che lo renda organico e fruibile. ovviamente ribadisco che quanto da me riportato è una BOZZA ed è stata dedotta da quanto presente in questa e altre discussioni del forum, è priva di alcun valore assoluto e non assolve ad alcuna indicazione di legge né è in grado di fornire un riparo certo e sereno al collezionista, ho fatto il tutto in via amatoriale cercando di raggiungere una sintesi su quanto dibattuto fin qui riproponendola in forma di FAQ. in particolar modo chiedo che qualche commerciante presente nel forum integri (anzi, scriva! :) ) la risposta alla domanda numero 6. se potenzialmente pericolosa per qualsiasi motivo, chiedo agli amministratori che quanto riportato venga rimosso. grazie a quanti sono intervenuti fin qui in maniera costruttiva e rispondendo a dubbi, chiarendo questioni ecc ecc. ### aggiornamento del 06/03/2013: inserimento della risposta n. 6 (grazie al sempre puntuale e preciso Varesi!). ********************************************* COLLEZIONARE MONETE ANTICHE La normativa di riferimento che regola la materia è il cosiddetto Decreto Urbani noto con il nome di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Dlgs 42/2004. L’intero corpus normativo è reperibile facilmente in internet a questo link: http://www.altalex.com/index.php?idnot=6931 Il presente lavoro non vuole avere alcun intento garantista né valore assoluto. Il presente scritto è stato creato nella consapevolezza della facilità che può avere il collezionista neofita, ma anche il collezionista navigato che però non conosce la norma, di cadere in assoluta buona fede, in errori grossolani pregiudizievoli, di fronte alla legge, di “condotta equivoca” o comunque non conforme alla normativa con conseguenti intoppi di natura legale: sequestri, indagini, processi ecc. Come può, o meglio, deve quindi orientarsi chi si accosta a collezionare monete antiche e chi già le colleziona da anni? Cerchiamo di affrontare alcuni quesiti basilari, poche domande, chiare, e risposte aderenti a quanto prescrive la normativa di riferimento. Innanzitutto va tenuto a mente questo concetto che deve diventare il pilastro portante di tutta la nostra condotta numismatica: il Decreto Urbani è uno strumento prezioso, un alleato del collezionista e non un nemico da combattere. F.A.Q. 1) Ho trovato una moneta nel campo/orto/giardino di casa. Mi hanno detto che è romana/antica. La posso mettere in collezione? No. Valutata la sua assoggettabilità al Codice Urbani (art. 10), va consegnata all’autorità pubblica dando tempestiva comunicazione di quanto ritrovato, del sito e delle condizioni in cui è avvenuto il ritrovamento. Ai sensi dell’art.91 Codice Urbani, “tutte le cose indicate nell’art.10 (e si noti che non vi è riferimento alla nozione amministrativa di bene culturale, per cui si prescinde dalla dichiarazione), da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”. Ne discende che, ai sensi dell’art.176 Codice Urbani “chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell’art.10 appartenenti allo Stato ai sensi dell’art.91, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €.31 a €.516,50” 2) Voglio acquistare una moneta da un commerciante italiano. Come devo procedere? Individuata la moneta da acquisire per la propria collezione, va richiesta al commerciante sia la documentazione fiscale probante l’acquisto che una dichiarazione che attesti l’autenticità e la legale provenienza della moneta acquistata. Va focalizzata l’attenzione sul commerciante che, in quanto tale, deve avere partita iva ed essere iscritto nella competente Camera di Commercio. Lo stesso può poi operare in un luogo fisso (negozio, casa d’asta), itinerante (convegni, fiere) e/o virtuale (internet, per es. ebay o piattaforme simili). Questo viene stabilito all’articolo 64 del Decreto che recita: “Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi”. In aggiunta a quanto disposto dalla norma, è sempre buona cosa conservare qualsiasi documentazione che comprovi l’acquisto oltre a quella prevista per legge: cataloghi, stampate di videate online con l’immagine della moneta, listini di vendita, cartellini originali che accompagnano la moneta, scontrini, ricevute ecc. 3) Voglio acquistare da un privato italiano. Come devo procedere? La normativa non vieta l’acquisto dal privato (né vieta al privato di vendere e/o scambiare pezzi della propria collezione). Tuttavia a riguardo la situazione è più complessa perché per il privato che cede una moneta antica non trova applicazione l’articolo 64 del Decreto Urbani, né esistono altri articoli specifici che contemplano il caso concreto. Il rischio derivante dall’acquisto da privato è quello di non riuscire a provare successivamente (a seguito di espressa richiesta da parte dell’autorità competente) la lecita provenienza di quanto acquisito. La problematica più diffusa che affligge il collezionista è l’imputazione di ricettazione, impossessamento di beni appartenenti allo stato (violazione dell’art. 91 con conseguente reato individuato dall’art. 176), incauto acquisto ecc derivanti proprio dall’assenza di documentazione di lecita provenienza connessa al bene acquistato. In aiuto a questa eventuale mancanza possono intervenire documentazioni di acquisto tenute dal precedente titolare della moneta, precedenti passaggi d’asta certi e comprovati della moneta e, in generale, tutta la documentazione atta a dare una storia circa la provenienza della moneta non da ultima una dichiarazione da parte del venditore in cui lo stesso, riportati i propri dati personali, indica nella forma dell’atto notorio (dpr 445/2000) che la moneta è di lecita provenienza. Va tenuto infine a mente quanto emerge da passate sentenze della corte di cassazione: a) ai fini della configurabilità del reato di cui all’art.176 non è sufficiente che l’imputato abbia tenuto un atteggiamento meramente passivo nei confronti dell’acquisita disponibilità del bene, atteso che il reato si perfeziona allorché l’autore abbia posto in essere un’azione a mezzo della quale abbia appreso la cosa, spostandola dal luogo in cui ritrovava in origine, per collocarla sotto il proprio dominio esclusivo (così Cass. Pen. III 15/02/2006 n° 13701) b) il sistema, letto in aderenza ai precetti costituzionali (art.42 e art.24) non consente che venga posta a carico del cittadino la prova della legittimità del possesso di oggetti archeologici, ma è l’accusa che deve dare a prova dell’illegittimità del suo possesso (così Cass. Pen.III 07/06/1999 n° 7131 condivisa da Cass. Pen. III 02/07/2004 n°28929 ed altre conformi). In via prudenziale è sempre meglio acquistare monete da persone conosciute, affidabili e astenersi dal voler fare l’affare a tutti i costi, prestando particolare attenzione a quanto offerto in rete o ai margini di convegni e fiere fuori dagli appositi spazi e/o da persone sprovviste di idonee garanzie. 4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64. L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 5) Voglio acquistare da un privato estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un venditore privato estero. Su questo punto si possono dare indicazioni prudenziali di buon senso. Come nel caso precedente, l’acquisto da privato estero deve avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto e la provenienza (ricevute di transazioni online, foto, stampate di schermate internet, cartellini, mail, passaggi di corrispondenza, eventuali dichiarazioni di vendita/alienazione del privato ecc). Va inoltre ricordato che anche in questo caso i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 6) Voglio vendere una mia moneta a un commerciante italiano o tramite una casa d'aste. Come devo procedere? Non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le due forme di vendita: che si segua la strada dell'asta o quella della vendita diretta si deve comunque sottoscrivere un documento (liberatoria) nel quale si dichiara che quanto è oggetto della transazione è libero da qualsiasi vincolo di natura privatistica e/o pubblicistica (eredità, furto, ritrovamento occasionale, notifica ecc). Se le monete vengono affidate per l'asta è meglio che il conferente tenga la documentazione eventualmente in suo possesso (fatture, cataloghi ecc.), così da evitare di perdere la storia di quanto gli verrà eventualmente reso; se le monete vengono vendute tale documentazione dovrebbe essere consegnata al nuovo proprietario. 7) Voglio vendere una mia moneta a un privato italiano. Come devo procedere? Il caso rientra nella domanda numero 3 ovviamente a situazione opposta. Se la moneta è corredata da documentazione di lecita provenienza e/o comprovante l’acquisto è buona regola consegnarla all’acquirente. Se la moneta invece è sprovvista di documentazione al venditore resta solamente la possibilità di allegare alla moneta una dichiarazione di lecita provenienza resa nella forma dell’atto notorio (DPR 445/200) e all’acquirente di procedere all’acquisto con gli eventuali rischi connessi. Si invita comunque a leggere quanto riportato anche al punto 3 del presente documento. 8) Voglio vendere una mia moneta a un privato/commerciante estero. Come devo procedere? L’alienazione di quanto in proprio possesso è subordinata al rilascio di un certificato, da parte della soprintendenza, di libera circolazione del bene numismatico. A riguardo interviene l’articolo 68 del Decreto Urbani che indica l’ufficio competente al rilascio di detta documentazione, i tempi necessari per l’ottenimento, l’iter procedurale e la validità dello stesso. In caso di diniego viene avviato il procedimento di dichiarazione di bene di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 con conseguente applicazione della disposizione di cui al comma 4 del predetto articolo al bene per cui si era richiesta l’esportazione. 9) Ho monete presenti nella mia collezione da diversi anni. Di queste non ho conservato copia di documentazione comprovante l’acquisto. Come mi devo comportare? La norma non contempla il caso espresso. Si possono fornire solo indicazioni generiche atte al reperimento di quanti più dati possibili comprovanti l’acquisto (copie cataloghi d’asta, listini di vendita, dichiarazioni autocertificative, cartellini originali ecc. Si richiama inoltre quanto già indicato in passate sentenze di Cassazione riportate al punto 3.1 punto
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