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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/14/13 in tutte le aree
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Buonasera Profausto, riguardo alle sue perplessità, credo che lei abbia mille ragioni per averle. Quando una moneta è, come in questo caso, un unicum, credo che quello sia l'approccio più corretto da tenere. Esemplari unici ritenuti autentici oltre ogni ragionevole dubbio, a me personalmente fanno sempre l'effetto contrario, vale a dire mi fanno cominciare a dubitare... Detto ciò, la mia impressione è che comunque la moneta di Superbubu sia autentica. Certo se ci fosse modo di avere immagini più grandi e ad una risoluzione più alta, sarebbe meglio... Attenzione a non confondere Berengario I con Berengario II... Tra le monete con la scritta papiaci(vitas) a nome di Berengario I e questa a nome di Ottone I e Ottone II, ci sono di mezzo quasi quarant'anni e 5 sovrani (anche se, ad onor del vero, in letteratura è censita pure una analoga emissione a nome di Rodolfo di Borgogna). No, non è possibile. E per un semplicissimo motivo: Tra il 951 ed il febbraio 962 Ottone I non era imperatore ma 'solo' rex italicorum. Tantomeno Ottone II era re di Germania. Avrà il titolo solamente nel 961. Ora, la moneta si Superbubu menziona un Otto imperator e un Otto pius rex, pertanto si deve trattare di un'emissione posteriore all'incoronazione del febbraio del 962. Lascio a voi le conclusioni. Cordiali saluti, teofrasto5 punti
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Buon giorno a tutti. Premetto, a scanso di equivoci, che il presente intervento non ha alcuna finalità polemica ma vuole solo suscitare qualche riflessione da parte dei Lettori. Con grande soddisfazione abbiamo tutti noi recentemente appreso, da alcuni interventi riportati su questo Forum (in paticolare dall'Utente numa numa), che la SNI ha avviato contatti attraverso alcuni suoi esponenti nei confronti della Parte pubblica, allo scopo di collaborare alla catalogazione dell'immenso patrimonio numismatico rappresentato dalla ex Collezione reale, custodita presso il Museo nazionale Romano. Nello specifico, tale collaborazione ha già prodotto il pregevole “Bollettino numismatico online nr. 7” - Luglio 2013”, che tratta la monetazione battuta dalla Zecca di Milano nell'età carolingia, da Carlomagno a Lotario I, che è per tutti visibile qui: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=102 Si sta quindi, direi con grande intelligenza, tentando di percorrere quella strada virtuosa, già indicata a Firenze dalla lungimiranza del Dott. Catalli, che ha da tempo avviato la progressiva pubblicazione online del monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze nell'ambito del Progetto “Lorenzo Il Magnifico”, che vede coinvolti ed impegnati alcuni valorosi privati volontari, raccolti intorno all'Associazione Phalantos, alcuni dei quali (se non forse tutti) sono anche Utenti “storici” di questo Forum. Ma veniamo al punto. Mentre per quanto riguarda il lavoro di Firenze, vi è un esplicito (e, aggiungerei, doveroso) riconoscimento ai privati impegnati nell'opera di catalogazione da parte dello stesso Dott. Catalli, che nella scheda di presentazione del progetto, postata qui sul Forum: http://medagliere-firenze.lamoneta.it/ fra le altre cose riporta: “Ma ora con l'aiuto di tutti gli amici, coordinati dall'Associazione Phalantos, e con la piena disponibilità, già offerta prima che iniziassimo ad inserire la prima scheda, da tutto il Personale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, compresa la Direzione, dobboamo proseguire il lavoro.” al contrario, leggendo il Bollettino di numismatica nr. 7, che pubblica l'ottimo lavoro del Dott. Luca Gianazza, non ho trovato un solo riferimento, una sola citazione, una sola riga, alla collaborazione con la SNI che, da quanto si dice, tale lavoro dovrebbe aver favorito. Tanto da farmi pensare e da chiederVi: ma questi “benedetti” dialoghi avviati con la parte Pubblica, avvengono a titolo personale di qualche pur autorevolissimo Esponente (e socio SNI) oppure coinvolgono l'Associazione in quanto tale? Non ho naturalmente nulla da obbiettare sul fatto che possano anche essere coinvolti singoli Autori, certamente di prestigio, a titolo esclusivamente personale, in un lavoro come quello riguardante la catalogazione delle monete della ex Coll. Reale (purchè si pubblichi, siamo, credo, tutti d'accordo) o in qualunque altro lavoro da eseguirsi presso musei o medaglieri pubblici. La mia perplessità è invece un'altra e cioè: non è strano che si parli di collaborazione con la Parte pubblica tra questa o quella Associazione e poi non si ritrovi, nei lavori prodotti che, a quanto si dice, sarebbe “coordinati” o comunque “propiziati” dalla SNI, neppure un minimo cenno di riferimento a queste “intese”? Francamente questo modus agendi mi lascia alquanto perplesso. E mi stupisco del fatto che la SNI, di cui peraltro sono anche socio, non condivida questa mia perplessità. Come minimo salta subito all'occhio la differenza di “stile” tra la collaborazione fiorentina e quella romana per come esse vengono presentate dai rispettivi responsabili. Tutto ciò, bene inteso, se i contatti presi con la parte pubblica sono stati effettivamente curati dalla SNI e non, ad esempio, direttamente dall'Autore del “Bollettino”, perchè è evidente che in questo secondo caso la SNI non avrebbe avuto alcuna parte nella collaborazione. Ma così non sembra....almeno da quello che è stato scritto finora da Altri in proposito. Se la tanto decantata collaborazione tra Privato e Pubblico si riducesse ad un lavoro, pur pregevolissimo del privato, che però implichi (per motivi a me francamente ignoti) che non si possa neppure accennare all'Associazione di provenienza dell'Autore dell'Opera e alle intese che hanno favorito tale collaborazione, mi pare che si sia ancora molto lontani da quella visione “legittimante” dei numismatici privati, sulla quale molti di noi continuano, in buona fede, ad insistere da tempo. D'altronde, la sensazione che il numismatico/studioso privato e le relative Associazioni di appartenenza appaiano alla Parte pubblica quasi come “male necessario”, che se si può evitare è meglio, trova conferma anche nel fatto che finora, ai due incontri romani organizzati dal MIBAC (secondo alcuni per conoscersi reciprocamente e per “rompere il ghiaccio”, secondo altri per finalità esclusivamente autoreferenziali del MIBAC...) l'Associazione che rappresento (N.I.A.) non è mai stata invitata. E francamente troverei a questo punto abbastanza sorprendente che la N.I.A. venisse invitata in quel di Milano per il terzo incontro della serie, previsto, a quanto sembra (dico "a quanto sembra" perchè l'evento è ancora avvolto da un fitto riserbo, degno di miglior causa...), per il prossimo mese di novembre. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele3 punti
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Salute a tutti ....questo 0.6g 15mm.... un bel B di Bonifacio ...forze a una storia favolosa ha raccontarci...; :acute: a presto3 punti
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Ti ringrazio, specie per la partecipazione emotiva. Da parte mia è doveroso sottolineare che l’intero patrimonio librario e documentale è tornato fruibile già da qualche anno, perciò da questo punto di vista le ricerche non sono state condizionate e non lo saranno nemmeno per gli studiosi che volessero accedere agli Archivi e alle Biblioteche della città… purtroppo le difficoltà e le carenze sono ben altre, ma il Forum non è la sede adatta per le tante discussioni che potrebbero aprirsi. Un saluto AG2 punti
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Oh che bellezza!!! Secondo me sotto alla croce còrsa c'è un rarissimo grifo a sinistra (del tipo di quello di Varesi nel catalogo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GENQ/3 guardate bene quegli artigli così particolari) mentre dall'altro lato vedo la croce del quartaro genovese, un castello bonifacino ribattuto e sopra ancora il sovracconio della piccola B ...anche lei battuta male. Mi sembra abbastanza per immaginare in quante tasche è passato e quanto abbia girato ...ma che bella moneta!!! Nero= piccola B sovracconiata Giallo= moneta bonifacina Rosso= originale quartaro genovese del III tipo... Che ne dite?2 punti
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Finalmente sono riuscito a terminare la lettura di questo libro (non me ne voglia l'autore, ma il tempo è tiranno). Ottimo lavoro che racconta il breve ma intenso periodo vissuto all'epoca dalla città abruzzese. Il tutto chiaramente accompagnato da documentazione. Ho particolarmente apprezzato i documenti in cui si parla della ribattitura dei cavalli (mio punto debole) e sono rimasto colpito dall'esiguo numero di cavalli da battere previsti da alcune ordinanze. Non aggiungo altro per non togliere nulla a chi ancora lo deve leggere, ma mi permetto di condividere il pensiero di mero mixtoque imperio nella parte in cui afferma che forse si poteva osare di più ma come dice giustamente l'autore il tempo è galantuomo. Permettetemi una piccola riflessione personale. Ho vissuto per un po di tempo all'Aquila come giovane studente e solo quest'estate ho avuto il coraggio di tornare a visitare quei posti a me tanto familiari. Nonostante siano passati diversi anni la città mostra in maniera evidente le sue ferite aperte. Il centro storico è in pratica quasi del tutto inagibile. Sono tornato nella "mia" vecchia casa che mi ha ospitato trovandola praticamente sventrata e in attesa di essere demolita. In questa drammatica situazione credo che le difficoltà incontrate dall'autore non siano state poche, vuoi solo per poter accedere agli archivi o biblioteche. Complimenti doppi quindi ad Achille Giuliani per la fatica sostenuta e per l'interessante studio che ci ha messo a disposizione, dimostrando, come se ce ne fosse bisogno, che la tempra abruzzese è dura da abbattere.2 punti
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Caro adolfos, sganci una bomba atomica del genere in mezzo alla discussione, così, con indifferenza??? A parte gli scherzi credo che l'unico modo di avere una risposta certa sia quello di studiare qualche ripostiglio con denari più o meno coevi e cercare le sequenze di conio. Un lavoraccio infame insomma, che credo sia stato fatto solo per pochissime monete. Un amico mi diceva proprio ieri che secondo lui esistono emissioni di monete immobilizzate come queste in cui il recto e il verso cambiano!?!2 punti
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In onore del 1904o Morgan: stralci del 1963 Redbook, pubblicato nel 1962, poco prima che il Tesoro rilascia cambiato il mercato americano dollaro d'argento. :) v. ----------------------------------------------------- In honor of your 1904o Morgan: excerpts from the 1963 Redbook, published in 1962, just before the Treasury releases changed the American silver dollar market. :) v.2 punti
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Ho sottolineato una frase che nasconde più profondità di quanto appaia dalla sua estensione nel periodo... Il numero di monete esaminate e "l'anzianità di servizio" sono certamente importanti ma se manca una certa scintilla il numismatico resterà un mero tecnico. Facciamo un paragone, prendiamo l'arte, e in particolare la scultura: abbiamo scalpellini che hanno scolpito per 30/40 anni, e sono rimasti scalpellini; Michelangelo (tanto per fare un nome noto a tutti) a 23/24 anni scolpì la Pietà di san Pietro! Qual'è la differenza tra uno scalpellino e un artista: lo scalpellino esegue meccanicamente le operazioni necessarie a ricavare da un blocco di marmo la sua figura, l'arista infonde nell'oggetto anche un'anima! Non so se riesco a trasmettere il concetto. In tutte le professioni abbiamo "scalpellini" e "artisti", anche in numismatica (intesa sia come scienza storica che antiquariale). Un numismatico "scalpellino" è convinto che basti la conoscenza tecnica per sfatare un falso, ma il progresso tecnologico procede velocemente: talvolta, specie con le antiche, può non bastare una conoscenza "tecnica", e solo il numismatico animato dalla scintilla dell'artista percepisce le incongruenze tra un falso "tecnicamente perfetto" e un originale!2 punti
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Vi sottopongo questo massimale in argento per un vostro parere 3 Lire 1717 Vittorio Amedeo II - Re di Sicilia D/ VIC AM D G SIC IER ET CYP REX -Busto del re corazzato a destra R/ DVX SAB ET MON TISF PRIN PED &c 1717 -Scudo completo coronato; nell'esergo in cartella il valore S.60 Argento , d. 39 mm. , gr. 18,30 , zecca di Torino Mir Savoia 881a , Biaggi 752b Nel 1717 e nel 1718 vennero battuti in totale 300.000 pezzi rarita' : R4 I coni vennero incisi da Federico Vidman. L' emissione avvenne a tenore dell' ordinanza del 4 gennaio 1717 , con la quale venne prescritto all' economo maestro Bartolomeo Boiero di coniarne nella zecca di Torino un quantitativo di 209.661 pezzi. Quel quantitativo , il 20 novembre 1717 venne aumentato a 300.000 pezzi. (da E.Biaggi Otto Secoli di Storia delle Monete Sabaude Vol.III 1998 Editrice il Centauro)1 punto
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Buon giorno a tutti. L'Associazioni Numismatici della Sardegna è lieta di annunciare che il 28 ed il 29 settembre 2013 si svolgerà presso il Parco Etfas del Comune di Musei (CI) una Mostra-Mercato dedicata non solo alla Numismatica ma a tutti i settori del Collezionismo. L'evento, organizzato dall'Associazione N.d.S. e dalla Pro Loco di Musei, con il Patrocinio del locale Comune, sarà nobilitato dalla Mostra collaterale "il Vero ed il Falso", allestita dal Comando Regionale Sardegna della Guardia di Finanza, grazie all'interessamento personale del socio Dott. Domenico Luppino. Ci sono interessanti e piacevoli notizie per chi vorrà usufruire della ristorazione e del pernottamento nei pressi del luogo di svolgimento della Mostra-Mercato. A breve posterò la locandina dell'evento. Siamo a disposizione per fornire qualunque informazione. Saluti. Michele1 punto
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Buongiorno a tutti, sperando di far cosa gradita, mostro questa monetina, non in buona conservazione, ma abbastanza leggibile...1 punto
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L'Honduras Britannico non è altro che la vecchia denominazione dell'attuale Belize. http://nikita58it.altervista.org/banconoteH/nikita58it_hondurasbritannico.html Si pensa che derivi dal maya belix che significa “acqua fangosa”, il Belize è infatti un importate fiume nonchè una città. L'attuale capitale: Belmopan Città importanti: Belize city Il territorio fu nelle mire dei colonizzatori inglesi poichè ricco di legname pregiato, divenne una colonia sotto la corona britannica dal 1871 al 1964 e raggiunse la piena indipendenza nel 1981 Fu l'ultimo possedimento del Regno Unito nelle Americhe. Sono entrato in possesso di questa monetina da 1 cent. di Giorgio V del 1936 abbastanza circolata. Avevo solo qualche moneta del moderno Belize, in quest'ultima si nota molto bene che il rovescio è stato chiaramente ripreso dalle precedenti. British Honduras 1 Cent. 1936 Rame1 punto
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Questo è il secondo esemplare?.................... Peso gr. 1,941 punto
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ciao diz.....complimenti per l'analise ,come sempre.......!!!... :good: ....altro per le tasce........i ditti de i cognitori,per aver manipulato con precauzione quel piccolo tondino......a ribatere...!!!... :) ....al greo de i scambiamenti politicari...!!???.. :huh: ....de i pesi callanti...??!!.. :huh: chi lo sapra mai.........??...gia il mistero "tomainus" e "conradus"....uno che superposa l'altro.....!.. :wacko: in piu....bonifaccio che da la sua musica..... :) ....sono sicuro quel pezzo di Genova,al confine del territorio,ne una citta maestra per un passaggio inevitabile.......a voluto fare nave da sola.....!!.... :)1 punto
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http://www.ebay.it/itm/medaglia-inaugurazione-ferrovia-NapoliPortici-1840-Ferdinando-II-di-Borbone-/171125901756 Questo sì che è venditore serio e professionale, indipendentemente dal fatto che la medaglia valga o meno la cifra richiesta, con gente così è un vero piacere acquistare, da come ha scritto si deduce che s'informa bene prima di scrivere un'inserzione, dovrebbero essere tutti così quelli su Ebay. :hi:1 punto
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Dal diametro e dal peso, che sono quelli caratteristici dei follis coniati prima del 313 ad uno standard di 1/72 di libbra (circa 4 grammi per l'appunto). ....e sono convinto che il peso del lotto 647 sia sbagliato, dovrebbe essere circa la metà di quanto riportato sul catalogo. Ti sembra la stessa moneta perchè le incisioni sono molto simili, ma sono le dimensioni che in questo caso fanno la differenza. Per sistemare questa moneta ci vorrebbe un restauratore professionista, le incrostazioni al dritto sembrano davvero difficili da rimuovere senza far danni :(1 punto
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Mah...scusate l'ignoranza. Mi spiegate solo perchè si deve lavare nel liquido un BB spazzolato!!!! che tra l'altro ha messo su anche una patina? Lavarla per lasciarla ripatinare? ma a che pro? Se questa moneta rimane da adesso nel monetiere farà prima perchè ha già una patina formata. Basta andare attorno alle monete con lavaggi e quant'altro soprattutto se parliamo di BB....questa moenta non migliorerà più di quanto non possa fare adesso e senza bagno. marco1 punto
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si è un quattrino per Bologna che è abbastanza normale trovarlo in bassa conservazione, ma direi che il tuo non è cosi' messo male Mi pare di leggere la data 1624 .... se fosse cosi' è emesso per Bologna da papa Urbano VIII 1623-1644 e sarebbe un millesimo abbastanza raro.1 punto
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Ciao Sorante, devi ridimensionare le foto. Usa paint, se non riesci domani ti aiuto io, oggi sono fuori casa tutto il giorno. Ciao1 punto
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Il comportamento del corriere non è stato consono al servizio che ti hanno offerto e che tu hai PAGATO. Ormai io vado per vie pesanti subito, specie se le cose accadono frequentemente, poiché ho capito che se tante cose non vanno è anche perché diciamo "vabbè" e tiriamo avanti. Così pero le cose non funzioneranno mai, poiché le aziende dicono "intanto dice vabbè, perché migliorare?". Un esempio tra tutti: recentemente ho spedito un pacco con poste italiane ed è arrivato, ma dopo 3 settimane e un reclamo per oggetto smarrito. Il pacco prevedeva la consegna entro alcuni giorni e io ho fatto reclamo chiedendo il rimborso delle spese di spedizione (che mi devono dare poiché è previsto). Ormai queste cose le faccio puntualmente sia con poste che corrieri. Tu azienda offri un servizio per un certo costo e io lo pago? Me lo devi dare questo servizio sennó vuol dire che non funzioni. E allora tu, azienda, pagherai a ne i "danni". Non mi vuoi risarcire? Ok, non uso più i tuoi servigi.1 punto
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@@giancarlone sempre riserva di sorprese, bellissime queste falsificazioni. Per le parpagliole di Filippo II non ho mai visto falsi di questo tipo addirittura in fusione. Questo esemplare è in rame e pesa gr. 1,82.1 punto
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Ciao Paolo.. al lotto 647 , trovi la tua moneta.. Rara ... che manca nel RIC http://www.thesaurusaste.eu/catalogo_pdf/cat_idra_pdf/monete_imperiali4.pdf1 punto
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terzo falso, fuso, giudicate voi..... Il biscione nel secondo quarto nello scudetto del diritto è al contrario, rivolto a destra invece che a sinistra.1 punto
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I FIESCHI o RADICATI e altri non erano falsari in quanto avevano diritto di ZECCA, imitavano......., per fare accettare le loro monete. Queste sono le monete dei falsari Moneta fusa.1 punto
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Semplicemente un file per divertirsi , per creare delle statistiche, ammirare le monete altrui e farci un'idea di cosa circoli in data regione, come campione gli utenti del Forum che vogliono, non abbiamo di certo la superbia di pensare che tutte le monete passino da questo Forum :good:1 punto
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Grazie Giovanna, belle queste manifestazioni. Un domani ..... non me le voglio perdere. La mia vita sarà girovagare nei borghi.... come maestro di zecca. Ho imparato bene la lezione !!!!! I Fieschi... insegnano. franco1 punto
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Secondo me la moneta come rilievi era valutabile anche come uno SPL ma ora così devastata ha perso veramente tanto del suo appeal e anche dare un grado di conservazione ha poca importanza... che peccato :( Saluti Simone1 punto
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Al dilá della considerazione strettamente tecnica pila/torsello, credo non abbia troppo senso attribuire un D/ ed un rovescio a monete del genere che non hanno una faccia effettivamente piú importante (Parere personale) , ma una é la continuazione dell'altra. Solo per un fatto d'ordine metterei, in un catalogo, prima la foto della faccia "arciepiscopus", ma solo per ordine delle leggende. (Parere personale)1 punto
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BMC 168 Mytilene, Lesbos, AE 12mm, 0.8 gr, time of the Antonines. NAV-CIKAA, diademed bust of Nausikaa right / MY-TI, lyre. BMC 168. Text Mitilene, Lesbo, 12mm, 0,8 gr, il tempo degli Antonini. Dritto: NAV-CIKAA, busto diademato di Nausicaa diritto Rev: MY-TI, lira. BMC 168.1 punto
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DE GREGE EPICURI Si legge chiaramente MYTI: credo sia della città di Mitilene (isola di Lesbo) e la testa è probabilmente di Apollo. Ci sono altre monete simili di Mitilene, sempre con la Lira.1 punto
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La strada che lo porterà in America inizia per George Morgan nel 1861, quando lo ritroviamo quindicenne a Birmingham, con uno dei suoi fratelli più grandi, Charles. Il 1861 è anno di censimento per l'Inghilterra, e dallo stesso si evince che George e suo fratello erano due dei tre pensionanti nella casa di un certo William Roberts, un "Iron Moulder" (una specie di fabbro ferraio rifinito), mentre, sempre dal censimento, apprendiamo che George svolgeva già l'attività di "die sinker", un lavoratore che preparava i conii (dies) per monete e medaglie, mentre suo fratello era "embosser" e "chaser" (un artigiano abile nel decorare i metalli). Il lavoro di die sinker nel 1861 era svolto da adolescenti che volevano imparare il mestiere, e a cui veniva assegnata la punzonatura di una data, o delle lettere di un'iscrizione. Erano naturalmente esclusi dal lavorare sui disegni principali di una moneta (una testa, una ghirlanda, e simili) fino a quando non fossero stati più grandi, e non avessero dimostrato di aver acquisito la necessaria esperienza. Lavoratore di giorno, studente di notte, George frequenta la Birmingham School of Art dal 1861 al 1867, con risultati eccellenti, se è vero che termina in soli sei anni un corso di studi per il quale, generalmente, se ne impiegavano sette o otto. Dai documenti della scuola, sappiamo anche che vince una medaglia di bronzo per i suoi disegni, cosa che lo aiuterà ad ottenere una borsa di studio per la South Kensington National Art Training School di Londra...per il 1868 furono soltanto 16 le borse di studio assegnate da questa prestigiosa scuola (che vediamo in un disegno del 1869) in tutta l'Inghilterra :) petronius oo)1 punto
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Anche a me pare di vedere sette punte. Piuttosto colgo al volo l'occasione per chiedervi una cosa. In base alla presenza dell'impronta della preposizione DE secondo voi quale faccia della moneta si può considerare come dritto nei denari adriatici? cari saluti1 punto
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L'Haeberlin censisce 3 esemplari: due oggi al Museo Nazionale Romano, provenienti dal museo kirkeriano (g 1.106,6) e dalla collezione Gnecchi (g 668,54), uno al British Museum (g 652.28). Prima di lui, Garucci ne citava un altro a Pesaro (g 721), attualmente disperso. Nel 1975 ne apparve uno in asta Münzen und Medaillen 52 (collez. Weintraub) ma, riproposto nel 1997 in asta NAC 10, fu considerato falso. Un ultimo esemplare (g 1.075) apparve solo nel 2010, in asta NAC 54, ed è stato riproposto in asta Roma Numismatics nel 2013. Essendo stato emesso su piede trientale e quadrantale, il decussis deve aver preceduto di poco l'emissione del denario (connessa con la successiva riduzione sestantale), quando che essa sia avvenuta, e confermerebbe quindi che già si era fatta strada l'idea di una moneta da 10 assi, anche se per il resto il frazionamento dell'asse a Roma seguiva una scala duodecimale (e non decimale come nelle regioni italiche). Si tratterebbe quindi di un vero "antenato" del denario d'argento1 punto
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"Ma dici a me? La mia moneta non è FDC ECZ ++ ma solo FDC???" "Ma dici a me? Non ne capisco come te di monete ufologiche in metallo lunare???" "Ma dici a me? Mi sono perso quel nuovo libro di Numismatica Tardomedievale Ubzeka???" "Ma con chi credi di parlare!" :D :D :D :D Saluti (suscettibili) Simone1 punto
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Complimenti Parpajola, stai creando una grande pagina divulgativa ovviamente insiema a tutti noi, quindi direi che con Filippo II le coniazioni si mantengono costanti sotto vari punti di vista, per la forma del tondello, peso, titolo, da quello che intuisco la situazione cambierà già con Filippo III, d'altronde le coniazioni diventano elevate, la moneta circola e come abbiamo detto entrano in gioco i fenomeni delle imitazioni, contraffazioni, falsificazioni. Se però ci pensiamo bene questa è una moneta, ed è anche per questo che mi piace, che veniva molto usata, che viene coniata per circa un secolo e che dopo un altro secolo la ritroviamo nella Lista del Verri sopra citata circolare ancora per Milano, nonostante tutto. Quindi stiamo parlando di una moneta che ha un respiro e una vita temporale comunque di circa due secoli, quindi merita ogni attenzione da parte nostra....1 punto
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Se ti riferisci a questa http://www.ebay.it/itm/500-LIRE-CARAVELLE-2001-FDC-PROOF-ECZ-Patina-REPUBBLICA-ITALIANA-GARANTITA-/120917462196?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item1c273e0cb4 è da settembre dell'anno scorso che cerca di venderla senza riuscirci. http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItemRevisionDetails&_trksid=p2047675.l2569&rt=nc&item=120917462196 Basare le valutazioni sugli oggetti in vendita serve a poco, come ben dice @@lopezcoins, bisogna vedere il prezzo di quelli effettivamente venduti ;) petronius :)1 punto
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Non so se sia per l'ora, ma il tema dei "tesori tumulati" in banche nazionali (e non solo) mi ha fatto tornare alla mente questo video, soprattutto per il discorso sulla tesaurizzazione dell'oro. Non c'entra niente la politica... è solo per farvi due risate (ma in fondo in fondo non tutto quello che dice è solo per ridere...)1 punto
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Ciao, dopo averlo visto per la terza volta e credendo di farvi piacere, visto che siamo interessati ad Alessandro vi posto le foto non di monete ma del cosiddetto sarcofago di Alessandro dal museo di Istanbul, che con la sua salma non ha niente a che vedere ma chiamato così per le stupende raffigurazioni che rappresentano il Grande. Silvio lato principale1 punto
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Leggendo un paio di giorni fa questa discussione volevo fare un commento, ma ora non ricordo bene a quale intervento. Comunque il commento è questo: il documento del 1114 è del tutto inattendibile. Infatti tutte le citazioni di denari 'ravennati e anconetani' precedenti al 1200, nei regesti di Senigallia, vengono da un unica fonte, che è un registro del XV secolo dove sono stati regestati documenti precedenti. Evidentemente l'autore di questo registro, trovando una valuta cui non sapeva che valore assegnare (penso si tratti di denari non meglio specificati, ma non lo potremo mai sapere)li abbia qualificati con la formula sicuramente più comune nei documenti successivi al 1200. Senza un qualche conferma cronologica da parte di un documento originale quella fonte non può avere alcun attendibilità. A questo punto la prima citazione di moneta anconetana è quella del 1170 citata dal Castellani, in un documento trascritto in un opera del tardo '700, per questo molto più attendibile. Però non è indicato se il documento utilizzato era in copia oppure in originale. Sicurissima, invece, la citazione di denari ravennati del 1179, da un documento originale dell'abbazia di Chiaravalle del Fiastra, citato dal Rossi e ripreso anche da me (la citazione è variata nella seconda edizione delle carte dell'abbazia di Chiaravalle di Fiastra, da parte del CISAM di Spoleto, ed ora è ancora più interessante) Saluti, Andreas1 punto
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bella monetina @@italpen....oltretutto i 4 quattrini sono i più difficili da trovare...i reali presidi mi hanno sempre affascinato ma ancora non ho messo in collezione neanche un esemplare...sto cercando un pezzo che mi soddisfi sia dal punto di vista di conservazione che di quello economico...essendo una monetazione di nicchia magari un'affare prima o poi capiterà ;) e non sono neanche tante monete per completare il periodo... sicuramente in una collezione di toscane ci stanno benissimo, hanno pur sempre circolato in territorio toscano ed oltretutto anche se fanno parte della monetazione del Regno di Napoli il nominale è in quattrini... :)1 punto
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Se tu alludi alle "monete di conto" (es. viennesi, astensi, imperiali, tortonesi...) ti posso già dire che non ci sono indicazioni precise e soprattutto capillari per il Piemonte nel periodo di tuo interesse. Sporadiche indicazioni possono venire qua e là da certi documenti, ma non necessariamente si tratta di cambi ufficiali. Per darti l'idea, la contabilizzazione delle decime all'interno di una stessa diocesi avveniva con monete di conto diverse, per via del fatto che nelle pievi dove venivano raccolte erano in uso monete di conto differenti. Diverso, invece, è il discorso se i riferimenti che hai tu sono espressi ad esempio in monete "vere e proprie", come fiorini d'oro, gros tournois, russini o altre valute dalla diffusione internazionale. Di queste monete ci sono lunghe tabelle di ragguaglio, raccolte anche in maniera piuttosto dettagliata, che ti permettono di vedere come una determinata moneta (es. il fiorino, per l'appunto) modificasse il suo corso in base alle unità di conto locali. Più ancora il libro che ti ha indicato @@adolfos, ti suggerisco di guardare il volume di Peter Spufford, Handbook of Medieval Exchange, non recentissimo ma pur sempre il lavoro più sistematico condotto in tal senso. Anche lì, però, il Piemonte è una delle regioni meno documentate. E. P.S. Ho paura che siamo parecchio off-topic, non vale la pena di fare uno spin-off di questi ultimi post e creare una nuova discussione?1 punto
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Beh mica tanto: con quelle parentesi quadre [...] è stata omessa un'altra parte interessante di quella nota cioè la notizia della gran quantità di molte monete ritenute finora rare (o di difficile reperibilità se preferite) e lì presenti invece in gran abbondanza. Non era un aspetto da sottovalutare e far passare in secondo piano se si voleva dare una informazione completa al lettore. (secondo me) "Tra le monete in oro emesse a nome di Vittorio Emanuele III sono da segnalare le 100 lire del tipo Aquila sabauda del 1903 (alcune decine di esemplari) e del 1905 (pochissimi esemplari); quelle del 1923 con il tipo del fascio littorio, emesse per il primo anniversario della marcia su Roma (oltre 5 mila pezzi); quelle del 1925 emesse per celebrare i primi 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III con il tipo Vetta d?Italia (parecchie centinaia di esemplari); alcune prove in oro delle 100 lire del 1931 del tipo Italia su prora modellate dal Romagnoli (anni ?31/IX, ?31/ X e ?32/X ); le 100 lire del 1936 con il littore di primo tipo e del 1940 con il littore di secondo tipo (alcuni esemplari, tra cui alcuni pezzi di prova del 1940/XVIII proof). Consistente anche il lotto dei pezzi da L. 50 del 1936 anno XIV della serie dell?Impero (tra cui alcune prove) e la serie completa del Boninsegna del 1912 con il tipo dell?Aratrice (nel complesso parecchie centinaia di pezzi), oltre ad un consistente numero di esemplari diversi tra loro per taglio, anno di emissione e metallo" Saluti Simone1 punto
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La descrizione del numero 152 contiene una imprecisione: FRANCISCI DE CARAIA (lettera i del Rizzoli Perini), e non FRANCISCI DE CARARIA.1 punto
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Mah, non so nemmeno io come mi ci è finito l'occhio sopra...ma quello che mi fa scompisciare dalle risate e che probabilmente chi ha scritto l'articolo manco sapeva di quella nota :rofl: :rofl:1 punto
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Certo che dare dell'imbecille al Re Vittorio III vuol dire proprio non conoscere la Storia... se proprio un appunto lo si vuole fare - rimanendo nel generico - si puo' dire che fosse un po' "figlio di buonadonna"... ma tutto... fuorché stupido. Mi pare peraltro che uno dei suoi soprannomi fosse sciaboletta...qualcuno riconduce il soprannome al fatto che la spada da parata che possedeva fosse più corda data la bassa statura...più propriamente il soprannome è riconducibile al fatto che il Re "tagliava le teste" dei funzionari o dei politici/ministri con cui aveva a che fare con la stessa facilità con la quale si cambiava i calzini... Poi sai... prima di dare dell'imbecille ad un personaggio di così grande importanza storica per il Nostro Paese mi accerterei di non correre il rischio che lo stesso appunto venga fatto a me...non so se mi spiego... :blink:1 punto
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