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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/29/13 in tutte le aree
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bongiorno a tutti......chi era ne i tempi,un post che tratava de le forme di scriture su le monete.....ho trovato questo articolo,con legende e disegni.....penso un bon riferimento per tutti.... mi dispiacce aver ritrovato quel post......si no avresti postato su...... :D5 punti
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credo che questa discussione abbia esaurito l'interesse e soprattutto sia andata fuori dai binari. ringrazio i cortesi utenti che hanno risposto cortesemente. chiudo... skuby4 punti
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Oggi, in quel di Verona, si è consumato un bellissimo esperimento: un caffè numismatico. @@franz78 e il @collezionistadiossa hanno passato un'oretta molto piacevole a parlare di come si è iniziato e di come si prosegue la lunga passione per le monete. Ringrazio Mauro per il tempo che mi ha dedicato, per la passione che le sue parole trasmettevano e perchè no, per lo scambio di monete che mi ha visto favorito rispetto a Lui. :) Grazie del bel pomeriggio. Invito altri collezionisti del veronese di unirsi a questa iniziativa, che magari nel tempo potrà diventare una specie di piccolo, molto piccolo, circolo numismatico, dove condividere fregature, successi, aneddoti e tanto altro davanti ad una semplice ma gustosa tazzina di caffè. MARCO3 punti
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"E' interessante, ma e' una vicenda del 1992 con una sentenza di appello del 2001. Ossia pre decreto del 2004. Mi sembra che purtroppo ultimamente ci sia stata una sorta di talebanizzazione delle sentenze, quasi che la crisi abbia reso tutti piu' arrabbiati..." Soffermiamoci al capo di imputazione, che è la ricettazione. Il reato presupposto era quello previsto e punito dall'art. 67 della vecchia legge nr. 1089 del 1939, poi sostituito dall'art. 125 del D. Legs.vo nr. 490 del 1999 (Testo Unico dei Beni Culturali). Poniamo ora a confronto il testo dell'art. 125 del D. Legs.vo nr. 490/1999 con l'art. 176 del Codice Urbani: Articolo 125 (D. leg.vo 29 ottobre 1999, n. 490) - Abrogato dal D.leg.vo 22.1.2004, n. 42 - "Codice Urbani" Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato (Legge 1 giugno 1939, n. 1089, art. 67, come modifìcato dalla legge 8 ottobre 1997, n. 352, art. 13). "1. Chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell'articolo 2 appartenenti allo Stato a norma dell'articolo 88 è punito con la reclusione sino a tre anni e con la multa da lire sessantamila a un milione. 2. La pena è della reclusione da uno a sei anni e della multa da lire duecentomila a due milioni se il fatto è commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dall'articolo 86." Articolo 176 (D. Leg.vo 22 gennaio 2004, n. 42 - "Codice Urbani"). Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. "1. Chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell'articolo 10 appartenenti allo Stato ai sensi dell'articolo 91 e' punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 31 a euro 516,50. 2. La pena e' della reclusione da uno a sei anni e della multa da euro 103 a euro 1.033 se il fatto e' commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dall'articolo 89." Come si vede agevolmente, il testo dell'art. 125 è stato "trasfuso" così com'era nell'art. 176 del "Codice Urbani". Quindi le considerazioni svolte dal Relatore nella sentenza della Corte d'Appello con riferimento al mancato raggiungimento della prova in ordine al reato presupposto e cioè con riferimento al reato di "Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato", possono essere tranquillamente utilizzate anche oggi, ove ci trovassimo al cospetto di una fattispecie analoga. Che poi quelle del Relatore sono le "famose" considerazioni più volte riproposte anche qui in occasione delle discussioni sulla cosiddetta "moneta archeologica decontestualizzata" (dal mio punto di vista quasi una contraddizione in termini...) ma che grazie all'intelligenza del Giudice ed alle utili annotazione del Perito del P.M., che ha precisato come la provenienza delle monete in sequestro non potesse essere univocamente e con certezza ricondotta al sottosuolo italiano, ha permesso alla Corte di assolvere l'imputato e di restituirgli le monete. Va anche detto che applicando il ragionamento che le monete erano di zecche orientali o medio-orientali e dunque affermando che non è provato che esse venissero dal sottosuolo italiano, si può estendere questa conclusione, con un piccolo sforzo di coerenza e di logica, anche quando le monete siano state battute da zecche che operavano in territorio italiano; perchè il fatto che la moneta sia stata battuta in Italia (rectius: sull'attuale territorio italiano) non significa affatto che la stessa debba, necessariamente, provenire dal sottosuolo italiano. Infatti. se si accetta il concetto che la moneta è per sua natura destinata a circolare e che, salvo particolari monetazioni a "vocazione esclusivamente locale" (me ne parlava Monbalda al telefono qualche tempo fa e forse ne ha parlato anche numizmo sul Forum, se non sbaglio) il resto del circolante monetario era funzionalmente destinato a circolare in vaste aree geografiche per sua intrinseca vocazione. E qui si ritorna al pensiero del Dott. Bernardi (di cui io mi dichiaro umile seguace e sostenitore) ed alla formulazione di quel famoso principio enunciato nel 1994 da una Commissione mista del MIBAC che delineava la differenza fra le monete cosiddette "antiquarie" e quelle archeologiche. Per carità: poi, come mi insegnano gli archeologi, (grazie Monbalda) ci possono anche essere patine, incrostazioni, sedimenti ecc. che consentono, con certezza, di risalire alla provenienza territoriale (nel senso dello scavo) di una moneta decontestualizzata. Però, in assenza di tali univoci elementi di valutazione, desumere tout court che una moneta decontestualizzata provenga dal sottosuolo italiano è un'inammissibile forzatura, giuridica e direi anche scientifica, che questa volta però è stata ben colta dalla Corte d'Appello di Roma. Ecco perchè le motivazioni della sentenza. sopratutto se definitiva, sono utili ancora oggi a chi si trovasse sottoposto a procedimento penale per ricettazione di monete antiche, in cui l'Accusa desuma surrettiziamente la provenienza delle stesse dal sottosuolo nazionale. M.3 punti
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Il 1316 è un anno molto particolare per la monetazione piccola, anzi direi fondamentale: mi riferisco in particolare alla Toscana. Infatti è il momento in cui Firenze insieme a Siena (seguita poi da Massa di Maremma un anno dopo), Pisa (e Monica ci può illuminare), Lucca, Arezzo e Volterra (e includo anche Perugia) riprendono le emissioni di moneta piccola e predispongono gli accordi per l'emissione dei "famosi" grossi da 6 denari (coniazione che poi si rileverà un totale fallimento: includo i grossi da 6 nella moneta piccola perchè sono monete per il minuto commercio a basso tenore intrinseco. Diciamo sono il primo approccio verso a una moneta di taglio "intermedio" tra il denaro piccolo e il grosso; intento che poi troverà concretezza nel quattrino dal 1332). Tutto ciò accade, fondamentalmente, perchè il mercato dei cambi (oro/argento) subisce un forte "scossone" dovuto all'impennata del valore dell'oro rispetto all'argento: pertanto è il momento ideale per allineare le coniazioni. Tutte le citate zecche emettono pertanto denari piccoli ad un titolo di 1 oncia d'argento la libbra, contro 1 oncia e 12 degli anni '80 del XIII secolo e 1 oncia e 18-22 degli anni 1257-1262 (sono gli altri anni in cui si registrano forti variazioni nei mercati dei cambi). Mi collego pertanto alla tua bella moneta paparina. Se attribuisci un range temporale di emissione così ampio i casi sono due: 1) la moneta non ha subito svalutazioni come invece avviene nelle altre città toscane seguendo pertanto un mercato valutario prettamente locale. Rimane pertanto invariata per oltre sessant'anni la coniazione di questa moneta alla stessa lega 2) ci sono altre coniazioni intermedie (che non conosco ma che probabilmente si differenziano nell'impronta dei conii per qualche dettaglio - e qui mi devi aiutare tu!!!) che sono di titolo differente tra loro. Ciò implicherebbe pertanto che la tua moneta (di cui non conosciamo l'intrinseco effettivo) sia da attribuire ad un periodo di questi, ovvero limitato ad un range più ristretto. Nelle pratiche di mercature (vedi libro Travaini) i Paparini piccoli "a chiave" sono riportati a: - 2 once (definiti "vecchi" ovvero la prima emissione) - 1 oncia e 22 (presumo tra il 1270-1280 a grandi linee) - 1 oncia e 10/12 (quelli "nuovi" presumo tra il 1280 e il 1300) Non vengono citati quelli da 1 oncia. Pertanto, è un mio parere prettamente personale, farei 1268 - 1270/80. Faccio l'avvocato del diavolo ma spero che questa discussione, che mi intriga tantissimo, porti a qualcosa di costruttivo....3 punti
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Buon giorno a tutti. A conferma di quanto si va dicendo da tempo, e cioè che la Giurisprudenza di merito non è sempre allineata con quella di legittimità sulle note questioni, posto un'interessante sentenza della Corte d'Appello di Roma del 2001, che mi è stata passata da un amico. Avverto subito, onde evitare malintesi, che non so se si tratti di una decisione passata in giudicato ovvero confermata o riformata in Cassazione. Posso solo sapere, perchè è scritto nella sentenza, che il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado del Pretore, che condannava l'imputato. E ciò potrebbe aver indotto la Procura Generale a proporre ricorso per Cassazione. A metà settembre sarò a Roma per lavoro e, se mi rimane tempo, proverò a fare un saltino alla cancelleria della Corte d'Appello per saperne di più. Quello che però più interessa di questa decisione è il ragionamento svolto dal Giudice per escludere il reato presupposto alla ricettazione contestata all'imputato. Si tratta di un ragionamento assolutamente condivisibile, di buon senso e rispettoso delle regole di diritto sulla ripartizione dell'onere della prova. Ciò dimostra come la nostra non sia, a priori, una battaglia persa, ma trovi sostegno anche all'interno di una parte non insignificante della magistratura di merito. Spero vivamente che questo autorevole precedente giudiziario, che mi auguro essere irrevocabile, potrà essere utile a qualche sfortunato commerciante/collezionista attualmente alle prese con disavventure giudiziarie e conseguenti patemi d'animo....mentre altrove ci si conosce e si discute di collaborazioni culturali. Saluti. Michele2 punti
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a questo punto mi piacerebbe vedere la collezione di follari di Appah .... e se la vende e passa agli euro noi siamo qui.... scherzo naturalmente :D2 punti
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Scusami, ma è più forte di me! :cray: ... Si scrive comunque e non "comunqe" e poi è consigliabile non scrivere "sia buone che negative", ma: "sia buone, sia negative" senza la virgola del primo sia. In ogni caso, il periodo è un po' troppo lungo e con francesismi linguistici. Di nuovo scusa ma ... errori e strafalcioni, quando si scrive di getto e senza volerlo, si fanno. E' normale in un forum! ;)2 punti
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Come già scritto da Rick2 la prima è una muraiola di Modena per Francesco I con le sigle IT del maestro di zecca Josefo Teseo sotto al busto del duca; http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/8 Di seguito un il link per la seconda da assegnare al secondo periodo di regno di Guglielmo, dopo l'elevazione anche di Casale a ducato http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-GUB/16 La terza penso che sia un sesino di Correggio per Siro d'Austria del tipo descritto sul CNI dal n°146 al n°153; allego estratto dal CNI. Ovviamente, viste le condizioni, solo Palù con una verifica a moneta in mano si potrà avere la conferma definitiva Ciao Mario2 punti
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Trovato! Le due chiavi rovesciate e addossate coniate al dritto di questa monetina sono nella medesima posizione (e quindi sono le stesse) che, almeno da metà XV secolo, appaiono nello stemma della ECCLESIA SANCTI PETRI: (da: D. L. Galbreath, Papal Heraldry, Cambridge, W. Heffer 1930, 2ª edizione [con la revisione di G. Briggs], Londra, Heraldry today 1972, tav. III, dal manoscritto di Hans Ingeram) Nel disegno del manoscritto è nitida la presenza del cordone azzurro che le lega, un dettaglio tutt'altro che facile da rendere sulla monetina...2 punti
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Certamente, dopo quanto ci ha mostrato jagd, a postare questa ci vuole un gran bel fegato :D . Perdonatemi. Al di là della pessima qualità delle mie foto, penso si possano intuire ugualmente i pregi del mio nuovo paparino (0,65 g). Almeno io ci trovo molti elementi positivi. Che ne dite? Saluti a tutti1 punto
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Ciao a tutti, non sono particolarmente interessato alle monete in euro ma, quando me ne capita qualcuna "particolare" la conservo volentieri. Vorrei sapere se potete aiutarmi su: tiratura, grado di rarità ed interesse di questo 2 euro di San Marino del 2013 che ho ricevuto di resto giusto ieri ad una cassa automatica di un supermercato. Non sono riuscito a mettere in evidenza il lustro ancora presente. Grazie a tutti.1 punto
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Salve a tutti, oggimi sono imbattuto in una tetradracma di Atene in un'asta online, mi ha colpito per la bellezza e il prezzo: voiche ne pensate? Secondo voi, per unappassionato della moneta potrebbe essere un buon affare? Di seguito il link: http://nomisma.bidinside.com/it/lot/38249/attica-atene-tetradramma-479-393-ac-testa-di-/ grazie in anticipo1 punto
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Ecco là .. una per identificazione ....mi sembre un dolce per Dizzeta... :rofl:1 punto
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Ciao a tutti, sono un nuovo utente del forum... scrivo per chiedere il vostro prezioso aiuto per identificare due medaglie, a scopo informativo/commerciale, in quanto da solo non sono riuscito. La prima è una medaglia papale, credo in oro: diametro: 2,45 cm sul fronte: PAULUS VI PONTIFEX MAXIMUM, con busto con profilo sinistro ( e scritta in piccolo AFFER) sul retro: CONCILIUM VATICANUM SECUNDUM MCMLXIII e in un angolino la scritta "900" (si riferisce a "oro 900")?? Con i due papi in piedi, Paolo VI con triregno sullo sfondo il baldacchino del Bernini ecc ecc Ho trovato qualcosa di simile qui http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F211/66 ma come vedete non è la stessa moneta Grazie1 punto
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Te pareva!! :pissed: :pissed: Anche se non colleziono banconote le rarità mi piace tenerle, mannaggia a me e a quella volta!1 punto
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Lo stile delle impugnature e degli ingegni dipende dall'estro dei singoli artisti. Nelle due immagini che ho postato prima, è casuale che le impugnature abbiano in comune la forma romboidale. Altri le hanno fatte rotonde, come qui: (da: D. L. Galbreath, Papal Heraldry, Cambridge, W. Heffer 1930, 2ª edizione [con la revisione di G. Briggs], Londra, Heraldry today 1972, tav. II, dal manoscritto del Grünwald, circa 1470) ;)1 punto
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Sono dei vostri Mario! Comunque devo ammettere che chi viene dalle mie parti mi chiama sempre per un caffè, almeno una mezz'ora ci si impiega tra una chiacchiera e l'altra. Altrettanto faccio quando sono io ad andare in zone di amici numismatici. Sono incontri fondamentali per la nostra disciplina.1 punto
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Anche per questa moneta puoi guardare le aste su ebay; così forse ti convinci da solo che magari non è un complotto nei tuoi confronti ma la verità che ha un valore irrisorio.1 punto
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Grazie mille Marco, grazie anche a te per il tempo trascorso a chiacchierare di monete... spero anche io che altri veronesi si uniscano al prossimo caffè numismatico :) Mauro1 punto
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Secondo me bb/bb+...valore sui 10/12 euro...aspetto pareri dai più esperti :)1 punto
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Ma comunque mi sembra che non e' solo odisseo a dare giudizi perentori. A volte mi sembra che si faccia a gara a chi e' il piu bravo della classe.Ho sempre sostenuto che stiamo opinando su delle foto quindi ci vorrebbe un po di cautela. Ad esempio: I falsi che ha pubblicato Acraf non sono del livello di quelli presunti che si stanno dibattendo in questi post. Poi ben venga il confronto, pero raccomando dove e' possibile un po di moderazione, e cercare di descrivere al meglio le sensazioni che le foto rilasciano, cosi che tutti capiscano come ha giustamente segnalato Numizmo.1 punto
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Mi auguro che arrivi ancora qualche esempio, magari qualche bel falsone da 5 soldi o qualche osservazione, intanto metto un ulteriore spunto monetario, l'ultimo perché ancora collegato a queste monete finora viste. E' il denaro da soldi 4, moneta coniata nel 1608 e 1609 con data 1608 e che è conseguenza del 5 soldi. Nel 1608 il 5 soldi viene ritirato e poi bandito nel 1609, questi denari ritirati furono fusi e ristampati anche in denari da soldi 4. Moneta che presenta evidenti ribattiture con traccie visibili della sottostante, mal coniate, tosate, con particolari come le date poco delineate. DENARO DA SOLDI 4 - 1608 D/ HISPAN REX E C , nel campo le lettere PHI III scritte su due righe coronate, all'esergo 1608 R/ MLI DVX , stemma coronato e inquartato con aquila e biscia, dalla corona escono i rami di palma e olivo, all'esergo valore 4 Mistura, peso da 2,45 a 3,08 gr., diametro 23 mm., bontà dai documenti dell'epoca 333,333 millesimi Moneta Comune Rif. Crippa 19, MIR 350, CNI 131 - 142, GN. 49. Magistrale è l'esempio riportato sul nuovo MIR MILANO dove si vedono le impronte sia del soldi 4 che del sottostante soldi 5. La forte e numerosa circolazione di falsi che abbiamo visto col 5 soldi aveva provocato una forte svalutazione e la necessità di questa nuova moneta. Seguirà un esempio della stessa.1 punto
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Prezzo congruo per la conservazione. Anche se preferirei spendere qualcosa di più per una conservazione migliore, visto che è una moneta che si reperisce facilmente anche in alta conservazione ed ha un prezzo piuttosto contenuto.1 punto
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piu punti........ma la dolcezza di fine di stagione porta come un profume di melanconia a visitare quelli posti.......l'estate che non compie piu e li per darci questa impressionne....... :lol:1 punto
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Con il nuovo volume del RIC, per un testo sulla monetazione flavia non ci sono dubbi né alternative plausibili. E con un minimo di ricerca lo si trova nuovo sui 100 euro (io l'ho pagato 85 euro un anno fa su amazon.co.uk).1 punto
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con la crisi che c è e con la paura diffusa a toccare queste monete ci sta pure che la fai per 200 o 250 euri almeno sei sicuro che non proviene dal sottosuolo italiano.....1 punto
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con 25/30 euro già si prende un qfdc quindi non è da ritenere cara neanche in altissima conservazione....in questo caso specifico,il prezzo richiesto è adeguato alla moneta proposta. marco1 punto
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Allora , devi aver visitato la cattedrale e il suo sotterraneo, dove c'è esposto il tesoro. Sei andato al castello normanno ? Qui sotto una veduta del panorama dalla piazza davanti al castello (che purtroppo non è visitabile) Le cittadina in fondo sul mare è Locri.1 punto
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E dai documenti citati dal Lisini per tornare al passo sempre del Lisini prima citato sulle similitudini con alte monetazioni, ma qui credo risponderà Adolfo, personalmente terrei per buona quelle con la monetazione senese, per i documenti, per il fatto che era già diffusa dal 1180 e conosciuta, per l'iconografia, qui la V, là la S capovolta e poi diritta, là le rosette, qui i globetti, la croce in entrambi, il VETVS, se devo vedere delle similitudini verso Siena mi rivolgerei piuttosto.....1 punto
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Se la prima metà del '900 è l'era della conquista dei cieli, la seconda metà è l'era della conquista dello spazio. 1957: Primo essere vivente lanciato nello spazio: la cagnetta Lajka nel satellite russo Sputnik 1961: Yuri Gagarin, il primo uomo a viaggiare nello spazio e ad ammirare la Terra da lontano Ma se i russi furono i primi a conquistare lo spazio, i rivali americani divennero i primi a conquistare la luna1 punto
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Ciao Lem per il primo ho la ragionevole certezza che è autentico, avendo potuto osservarlo e toccarlo a lungo sotto un microscopio, quindi patina e sottopatina, metallo, colpi, bordo e incrostazioni terrose completamente a posto. Dico questo perchè conosco l'attuale proprietario, che l'ha acquistato in seconda battuta da Gorny, a molto meno... Per gli altri due, da quello che vedo dalle foto, ritengo siano autentici, si vede cuprite tagliata, nettezza di immagine da coni legittimi ,giusto scivolamento del conio etc. , certo ci sono un bel po' di aggiustature ( soprattutto nel terzo) etc, ma da qui ad essere falsi ce ne corre un bel po'! Naturalmente la visione diretta, come nel primo caso, sarebbe dirimente con certezza. Quanto all'Agrippina devo osservare che al diritto è stato decisamente massacrato, stravolgendo l'immagine e dando quasi l'idea di un fuso, peraltro vedendo il rovescio ritengo che alla fine sia autentico, sempre con il beneficio della visione diretta risolutiva. Mi riservo uno studio più approfondito per conio, cosa che ora, qui dove sono, non posso affrontare per mancanza del materiale di raffronto. Spero di averti chiarito la mia posizione... Se posso esserti utile in altro non hai che da chiedermi. Cordialmente, Enrico P.S, Un'ultima annotazione: conosco bene varie scuole di falsari tra cui la scuola spagnola, romana, siciliana, bulgara, rumena, e varie altre europee. ma è la prima volta che sento parlare di una scuola californiana, e per di più con prodotti così eccezionali... mah! Che dici?1 punto
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Proverbio arabo: se per strada ti ferma una sola persona e ti dice "asino" tu non dargli ascolto, ma se cento persone ti dicono "asino" corri a comprarti il basto.... (sigh!)1 punto
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Socrate, per favore, questo non è il modo di interagire sul forum (ma anche altrove direi). Un po' di cortesia non guasta.1 punto
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E' tremendo 'sto cagnetto... :lol: :lol: , simpaticissimo...come il padrone Ciao a tutti, Giò :)1 punto
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Prego,i codici corti sono davvero imprevedibili,nel 2008-2009 le 10 N021 erano a tonnellate erano nauseanti...invece in pochi anno praticamente sparite.1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: Austria Anno: 2003 Tiratura: SOLO IN DIVISIONALE Condizioni: B+ Città: Milano1 punto
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Quella di non essere relatore è stata una mia esplicita quanto ferma richiesta per l'edizione di quest'anno. E non per mancanza di voglia, di argomenti, o peggio ancora di tempo. Vivo continuamente con la sensazione di non averne mai abbastanza, di tempo, ma poi mi rendo conto che alla fine per ciò a cui tengo veramente riesco sempre a trovarlo, per quanto spesso mi costi notevoli sacrifici. Ho voluto che ci fosse una netta cesura tra l'anno scorso e quest'anno, perché l'iniziativa che Franco ha messo in piedi - con entusiasmo, ma anche con notevole impegno - è troppo importante per veder scemare rapidamente l'interesse davanti a una riproposizione delle stesse facce. Volevamo far passare il messaggio che per parlare di Numismatica (e metto la 'N' maiuscola volutamente) bisogna spaziare lungo un orizzonte molto ampio, che trascenda i confini locali del Biellese per arrivare molto, molto lontano, a capire le vere motivazioni - economiche, politiche, sociali, culturali, ... - che hanno portato una piccola zecca, per molti versi insiginificante nel panorama mondiale, ad avere coniato quello che ha coniato, con quelle caratteristiche e non con altre. E' un concetto che ho voluto ribadire con chiarezza in apertura del mio intervento lo stesso anno, perché se in apparenza può essere banale e scontato, posso assicurare che non lo è per tutti. C'è un modo di vedere la storia locale a compartimenti stagni, mentre sappiamo tutti (o dovremmo sapere) che non è così. E a giudicare da qualche disappunto che c'è stato in sala sul mio approccio "internazionale", sono convinto che sia quanto mai necessario insistere su questo messaggio. Mai come per la moneta "il battito d'ali di una farfalla in Brasile è capace di scatenare un uragano in Texas". Pensiamo solo alla crisi economica in cui siamo impantanati, da dove arriva, e ce ne rendiamo conto. Il Santuario di Oropa, che quest'anno ci ospiterà nella giornata di domenica, è sì un puntino nella carte del Biellese, ma la sua rilevanza è mondiale. E lo vedremo dai documenti esposti, che saranno una sorpresa per tutti. Verranno presentati per la prima volta i libri con la registrazione delle offerte fatte al Santuario nel corso dei secoli, dove sono citate monete dell'epoca, i cambi ufficiali e ufficiosi adottati... Sono documenti eccezionali, perché aprono dei percorsi di ricerca nuovi. Io stesso ho trovato dei nomi di monete che non ho mai sentito prima. Il cambio di relatore era dovuto, ma anche il cambio di argomento, sebbene possa apparire un azzardo. Passare dalla Numismatica pura a parlare genericamente di "soldi" può sembrare un volo pindarico, ma in realtà non lo è, per quanto vi ho appena detto. Troverete delle sorprese, che spero apprezzerete. E' stata una scommessa. Siamo consapevoli dei rischi, ma d'altro canto il guadagno è tanto maggiore quanto maggiore è il rischio (primo concetto che uno studente impara nella prima lezione di Macroeconomia all'università). Tra un mese esatto ci saprete dire se è stata vinta. Buona serata. E.1 punto
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di nuovo c'è la dimensione del fenomeno, altro che dieci/quindici anni fa .. e la sofisticazione delle falsificazioni.. come dice giustamente Diodoro, anche se si cerca di smentirlo, ha fatto passi da "gigante"...1 punto
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Salve. Concordo con quanto ti ha detto Teodato: per la precisione, è un quinario d'argento emesso a nome di Augusto nella zecca spagnola di Emerita (una colonia di veterani, all'epoca) dall'ufficiale (Legato di legione = LEG) Titus Publius Carisius, il quale, tra l'altro, nel 25 a.C., fu tra i fondatori di questa città che coniò un'intera serie monetale recante il suo nome. Qui di seguito, per completezza, ti riporto la scheda dedicata a questa moneta, estratta dai nostri Cataloghi: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-AUGQSE/11 punto
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Io non vedo il problema, escluso vaticano, san marino e monaco, per tutti gli altri stati si può fare lo scambio, 1 c francia con 1 c finlandia e così via, escluso quelle a tiratura ridotta.1 punto
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speriamo che quest'anno non ci siano i problemi dell'anno scorso relativi a controlli più o meno indiscriminati e che hanno impedito la buona riuscita della scorsa edizione...i controlli sono sacrosanti, il terrorismo psicologico lo è di meno...speriamo che li facciano e che li facciano in modo esaustivo e accurato, ma senza far spaventare tutti...est modus in rebus1 punto
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Indubbiamente al primo sguardo sembra si tratti di un fiorellino a quattro petali con bottocino centrale. Bisogna tener conto però che la croce presente sui denari di Ravenna non è una croce greca, ma una croce ritrinciata o fiorata. Non mi pare che per realizzare questa croce si utilizzasse un punzoncino apposito, perchè pur essendo una variante abbastanza rara ho visto crocette fatte in modi molto diversi e talvolta un po' sghembe. Ho l'impressione che i bracci fogliati fossero realizzati con 4 colpi di puntine quadrangolari, connessi poi con due trattini rettilinei incrociati. Le puntine quadrangolari si consumavano rapidamente e quindi si passa da una croce ritrinciata negli esemplari più nitidi a croci sempre più marcatamente fogliate man mano che le estremità diventano più tondeggianti. Del resto se lo scopo del simboletto è distinguere chiaramente un emissione dall'altra (per perseguire a distanza di tempo lo zecchiere truffaldino) è comprensibile utilizzare lunette, crocette, bisanti e stelle a 5-6-7 raggi; un po' meno utilizzare una crocetta a quattro bracci e una fiorellino a quattro petali con la stessa angolazione e posizione che con un po' usura diventano uguali. Le mie sono comunque considerazioni un po' estemporanee, basate sul poco di esperienza personale acumulata e magari esistono esemplari belli nitidi dove si vede indiscutibilmente un fiorellino!1 punto
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