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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/27/13 in tutte le aree

  1. Certamente, dopo quanto ci ha mostrato jagd, a postare questa ci vuole un gran bel fegato :D . Perdonatemi. Al di là della pessima qualità delle mie foto, penso si possano intuire ugualmente i pregi del mio nuovo paparino (0,65 g). Almeno io ci trovo molti elementi positivi. Che ne dite? Saluti a tutti
    7 punti
  2. A Lisbona segnalo due "mete numismatiche". Il museo del Banco de Portugal ospita una bellissima selezione di monete portoghesi. Location bellissima, espositori molto ben fatti, didascalie in portoghese, ma sufficientemente comprensibili anche per un italiano. I custodi sono disponibili a fornire in lingua inglese qualsiasi tipo di spiegazione. Il link con informazioni sul museo è il seguente: http://www.bportugal.pt/en-US/ServicosaoPublico/Museu/Pages/default.aspx La seconda meta è stata il mercato delle pulci vicino alla chiesa di Sao Vicente de Fora (nella parte alta della città). Le monete portoghesi hanno prezzi MOLTO convenienti, complice la crisi economica che ha investito il Portogallo. Ho acquistato un gran numero di esemplari a prezzi molto bassi. Nella foto seguente sono impegnato nella caccia.
    3 punti
  3. Qualche precisazione che forse aiuta ad inquadrare un po' meglio la problematica. Innanzitutto siamo in un dominio in cui non esistono certezze (se mai ne potessero esistere in numismatica antica...) e tutte le proposte dei vari autori vanno prese, appunto, come delle proposte, suffragate da dei dati che il più delle volte sono ben lontani dall'essere definitivi. Tra tutte le monetazioni dell'Italia Settentrionale l'unica attribuita con una qualche "ragionevole certezza" é quella venetica, per quanto altro discorso sia individuarne il centro (o i centri) di emissione, oltre a tutta una serie di altri aspetti, che permangono oscuri, primo tra tutti quello del prototipo e quindi della genesi di tale monetazione. Per le altre, a livello di attribuzione, vi sono ipotesi, che come tali vanno valutate. Lo stesso Pautasso nei suoi lavori non trancia attribuzioni "certe", fa delle ipotesi, basandosi su di una metodologia e sulle informazioni che ha a disposizione. Nel periodo in cui studia la monetazione padana i dati di rinvenimento disponibili si riferiscono nella stragrande maggioranza (e con l'eccezione veneta) a ripostigli. Di conseguenza é portato a basare l'attribuzione alle differenti aree (e di conseguenza tribu'/etnie) sulla base di questo tipo di ritrovamenti. Dagli anni 70 e soprattutto 80 in poi una massa di nuovi dati, questa volta relativi a rinvenimenti isolati, si é resa disponibile, e questo ha permesso ad altri autori, in primo luogo l'Arslan, di adottare una metodologia più corretta, basando le proposte di attribuzione sulla diffusione dei rinvenimenti isolati, testimonianza di circolazione, e non sui tesoretti, sottoposti a dinamiche diverse e talvolta estremamente mobili (per citare solo gli estremi un tesoretto di dracme padane é stato rinvenuto in Cornovaglia, e ben 2 nel Lazio...). Ma anche in questo caso quelle che sono proposte sono ipotesi, destinate ad essere riviste ogniqualvolta un nuovo rinvenimento appare alla luce. Recentemente il Barello ha, con molta cautela, proposto un'attribuzione ad area ligure dei tipi pesanti a leone scorpione, rispetto ai quali l'attribuzione generica all'area boico-cenomane (in realtà due aree ben distinte sotto moltissimi punti di vista) proposta dall'Arslan sembrava assodata. Tornando ai tipi a legenda autonoma in caratteri nord etruschi (mi riferisco ai "leggeri", escludendo quindi la dracma anarekartos col leone, la dracma seghedu col gufo e lo statere seghedu col cervo), allo stato attuale delle conoscenze la diffusione degli esemplari isolati sembra concentrarsi a Milano, e di qui l'attribuzione agli Insubri (anche se recentissimamente ne sono saltati fuori due... nelle Marche!, in provincia di Macerata...). Infine, il catalogo della collezione Pautasso di Aosta: é opera dell'Orlandoni (il Pautasso era già purtroppo deceduto all'epoca) ed ha il grande merito di documentare con foto splendide (per quanto a grandezza naturale) quella che puo' considerarsi la più importante collezione esistente di monete padane (tutte le altre collezioni europee sono meno ricche). Ha pero' qualche limite: la classificazione, per quanto il catalogo sia del 1988, é basata sul lavoro del Pautasso del 1966 (né poteva essere altrimenti), e, marginalmente presenta qualche refuso o errore di classificazione (vado a memoria: ricordo una padana naturalistica classificata come marsigliese, una libua (Arslan) o Insubre (Pautasso) mischiata con le venete, ecc.
    3 punti
  4. Ciao a tutti. Dopo le vacanze estive, desidero condividere le esperienze "numismatiche" fatte in Portogallo e a Vienna. La vacanza in Portogallo si è divisa tra l'Algarve e Lisbona. In Algarve ho soggiornato nella cittadina portuale di Lagos: posto magnifico che nel museo attiguo alla bellissima chiesa di Sant'Antonio ospita una piccola raccolta di monete portoghesi divise sommariamente per sovrano.
    2 punti
  5. 231° - Stato Pontificio Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini di Fano) 1592-1605 Testone Roma Argento grammi 9,321 diametro 32,28mm D/ CLEMENS. VIII. PONT. MAX. busto a sinistra con piviale con figura di santo. Rv: .S. PETRVS. - .AMA. ROMA. San Pietro seduto a destra con le chiavi erette nella mano sinistra; in esergo .G. T. (Girolamo Tronci, zecchiere) Conservazione : bellissimo, moneta Rarissima. (R3) Provenienza: Asta Spink & Taisei 36 n. 327 - Zurigo 16/4/91 Riferimento: Muntoni inedito (tipo 34), CNI inedito (tipo 204) Apparentemente indedito con AMA, tipo già molto raro con busto e San Pietro a sinistra. -
    2 punti
  6. Cari amici, dopo la presentazione sempre impeccabile di Eligio, c'è poco da aggiungere nel programma e nella spiegazione, se non piccole aggiunte in corso di queste settimane a venire, che verranno via via descritte, allo scopo di arricchire quanto già esposto e lasciare un piacevole ricordo fra tutti i partecipanti di questi due giorni. Come sempre, alcuni spazi che si avrà modo di visitare non sono aperti al pubblico, ma che in occasione delle giornate Europee del Patrimonio ed in occasione della nostra conferenza, ci vengono messi a disposizione. Presso il Palazzo La Marmora si vivranno le stesse emozioni che si sono vissute lo scorso anno entrando nel Palazzo dei Principi di Masserano, una immersione nella storia, di personaggi conosciuti numismaticamente, e che grazie a queste iniziative diventano sempre più famigliari. Molto interessante sarà l'esposizione di una grande quantità di conii e punzoni della zecca di Messerano e non solo. Quadri, mobili, affreschi faranno di cornice, come un importante palazzo nobiliare può offrire. Non dimentichiamo che il Palazzo La marmora oltre ad essere stato anche dimora dei Ferrero-Fieschi essendo attiguo a Palazzo Ferrero, è stato dimora dei 4 generali La Marmora, personaggi importanti sia a livello locale che nazionale. Anche questa volta abbiamo dedicato spazio per un momento di convivio tra amici. Una pausa pranzo per ritrovarci, scambiare opinioni, prima della conferenza L'austerità di un Archivio di Stato è noto a tutti. A Biella, grazie alla professionalità della sua Direttrice, il visitatore sarà a contatto con il materiale esposto con la possibilità di vederne i contenuti grazie ad alcuni operatori dell'Archivio e non in modo statico come sempre avviene. Interessante sarà la visita della sala che contiene tutto il carteggio del Ferrero Fieschi. Ultimo nella scaletta della giornata e non per importanza, sarà l'inaugurazione dell'esposizione "Calleri" come descritto nel programma. A tutti i partecipanti verrà offerta la possibilità di visitare il Museo del Territorio Biellese. Il Santuario di Oropa sarà un'altra sorpresa. La sua biblioteca, l'archivio, gli appartamenti dei Savoia, il tesoro, ecc. lasceranno un ricordo indelebile a tutti quanti vorranno partecipare. Resto a vostra disposizione per ogni ulteriore richiesta di informazioni o chiarimenti. Franco
    2 punti
  7. Ho apportato un piccolo cambiamento grafico all'interno del file, nella pagina dedicata all'elenco dei Top Segnalatori, spero sia gradito.
    2 punti
  8. Voglio spendere due parole in aggiunta al programma, per precisare meglio alcuni dettagli dell'iniziativa. Quest'anno, l'itinerario culturale che verrà affrontato avrà una connotazione un po' diversa rispetto all'anno precedente. Si farà ancora Numismatica, ma questa volta la moneta verrà esaminata sotto un'ottica leggermente differente, come strumento più prettamente economico. Per quanto concerne la conferenza, il bravo Danilo Craveia, dell'Archivio di Stato di Biella, effettuerà una presentazione di aspetti molto peculiari degli usi monetari nel territorio: dai soldi utilizzati per i contratti matrimoniale alle offerte del Santuario di Oropa, dal bando delle moneta falsa fino quelli impiegati per pagare il salario dei podestà, passando per i soldi spesi per la crociata contro fra' Dolcino. Soprattutto, si tenterà un esperimento forse un po' ardito, ma sicuramente originale. I documenti di cui parlerà Craveia non saranno solo proiettati durante la conferenza, ma saranno poi direttamente fruibili in Archivio di Stato (a pochi passi dal luogo della conferenza), messi davanti agli occhi di tutti. E non in bacheche, ma proprio "a portata di mano" (senza toccare, però...), mentre Franco Fornacca e Danilo Craveia li sfoglieranno, indicheranno i punti più importanti, leggeranno insieme a tutti i noi i passi salienti... ci permetteranno insomma di apprezzare più nel dettaglio il significato intimo di un documento. Un'esperienza interattiva, dove i partecipanti sono chiamati a essere protagonisti e non meri spettatori. Saranno le loro domande, le loro osservazioni fatte direttamente sul foglio di carta e sul libro a costituire una parte concreta dell'evento. La zecca di Messerano non è stata dimenticata. Tutt'altro. Presso il palazzo Lamarmora sarà esposta la collezione completa di conii e punzoni (l'anno scorso, i materiali erano stati presentati solo in parte), dei quali è stato recentemente ultimato il catalogo, che sarà pubblicato a primavera del prossimo anno. Inoltre, al Museo del Territorio Biellese, l'esposizione su Giacomo Calleri riporterà a Biella diverse monete di Messerano possedute da questo studioso, disperse in una recente asta, oltre a diversi altri oggetti molto importanti per la conoscenza del territorio biellese. E' particolare motivo di orgoglio essere riusciti a ottenere che questa mostra rimanga aperta per un intero mese. In questo modo, anche chi non potrà partecipare alla due-giorni di fine settembre, se interessato potrà trovare maggiori possibilità di vedere questi materiali. Ricordo infine che presso il Museo del Territorio Biellese sono esposti diversi ritrovamenti monetari venuti alla luce nella zona, tra cui un interessantissimo ripostiglio di monete cinquecentesche emerso a Biella Piazzo che attirerà gli appassionati di moneta sabauda. Anche questi materiali saranno pienamente fruibili dai partecipanti nel corso della manifestazione. - - - Non ci siamo dimenticati degli amici forumisti. Per la giornata di sabato abbiamo pensato a un momento conviviale presso la Caffetteria del Chiostro, adiacente al Museo del Territorio (a dispetto del nome, rassicuro sul fatto che non si beve solo caffè, ma si fa pranzo completo....). Chi volesse partecipare a un pranzo amichevole può dare fin da ora la propria adesione in questa stessa discussione. Una settimana prima faremo poi un riepilogo dei partecipanti. Lo stesso verrà fatto domenica, presso un ristorante del Sacro Monte di Oropa. - - - Come lo scorso anno, si spera di aver realizzato qualcosa di valido e piacevole. Con la speranza di (ri)vedervi a Biella e Oropa a fine settembre. E.
    2 punti
  9. Come promesso, di ritorno dalla pausa estiva, annunciamo il programma ufficiale della manifestazione. La Città di Biella, (Museo del Territorio Biellese, Biblioteca Civica), e l'Archivio di Stato di Biella, con la collaborazione di ArchiVivo Associazione Amici dell'Archivio di Stato di Biella organizzano una serie di iniziative dal titolo Ricco Biellese: soldi, memoria e arte di un territorio da scoprire Programma Sabato 28 settembre 2013 Biella. Itinerario nei luoghi della storia Ore 10:00 - ritrovo dei partecipanti presso la partenza della Funicolare, per Biella Piazzo (Biella, Piazza Curiel). Ore 10:15 - Palazzo La Marmora. Benvenuto da parte di Francesco degli Alberti e visita al palazzo. Esposizione della collezione completa di conii e punzoni della zecca di Messerano, oggetto di studio, di imminente pubblicazione. Ore 12:00 - Pranzo presso Caffetteria del Chiostro. Ore 14:30 - Inizio conferenza presso la sala convegni. Saluto di benvenuto ai partecipanti da parte dell'Assessore alla Cultura A. Delmastro delle Vedove, introduzione alla conferenza: Ricco Biellese: soldi, memoria e arte di un territorio da scoprire a cura di Danilo Craveia (Archivio di Stato di Biella). Modera: Luca Gianazza (Società Numismatica Italiana). Ore 16:00 - Visita Archivio di Stato dove si potranno vedere parte dei documenti citati nell'intervento di Danilo Craveia. Ore 17:30 - Inaugurazione esposizione di monete, materiale etnografico e libri "Giacomo Calleri: studioso e collezionista", primo piano, Museo del Territorio Biellese. L'esposizione rimane aperta sino al 27 ottobre 2013, secondo gli orari di apertura del Museo. Domenica 29 settembre 2013 Oropa. Oasi di pace e di ... cultura Ore 09:45 - ritrovo dei partecipanti presso il portico di fronte la chiesa vecchia del Santuario di Oropa. Ore 10:00 - Inizio visita del Santuario: sacello, biblioteca, archivio, appartamenti dei Savoia, Galleria quadri votivi, ecc. con l’onore di avere come guida il Comm. Mario Coda, che illustrerà tutti gli aspetti storici e curiosità del santuario. Pranzo presso un ristorante del Santuario. Ore 15:00 - Fine della due giorni - - - - - Tutte le visite hanno carattere gratuito. Gli itinerari si svolgono a piedi, sotto responsabilità dei singoli partecipanti, in qualsiasi condizione meteo. I partecipanti saranno accompagnati da guide locali e da esperti che illustreranno i luoghi e la storia del territorio. Per ragioni organizzative è gradita una gentile conferma della partecipazione a una o entrambe le giornate inviando una mail a [email protected] oppure contattando il 335-6976929 (Franco Fornacca). La partecipazione alla conferenza è libera e non richiede conferma.
    2 punti
  10. . I Titani (o i Guru) , prima negli anni 80 ,condannavano le monete in sala (degli altri), gli bastava attirare l'attenzione verso il lotto che lo guardavano con una smorfia e nessuno batteva quel lotto. Dal 90 al 2010 , condannavano le monete avvertendo i vari clienti e collezionisti di non acquistare monete nelle aste di altri. Negli ultimi anni basta fare delle segnalazioni su internet per condannare monete (anche genuine) . Cambiano i modi , ma il fine e sempre lo stesso, uno vorrebbe demolire l'altro, l'altro vorrebbe demolire altri e così facendo Non si sono resi conto ,che fra qualche anno , se non trovano polli freschi i Titani non sapranno più' a chi vendere le loro monete. Dimmi tu se questa non è guerra.
    2 punti
  11. Ed ecco il foto-confronto (scusate anche lo scontorno un poco brutale, ma il tempo a disposizione è quello che è...). MB
    2 punti
  12. Torniamo a vedere e commentare monete insieme, oggi vorrei parlare del denaro da soldi 10 di Filippo III ( 1598 - 1621 ) di Milano. La moneta fa parte di una serie composta da quattro valori, denaro da soldi 100, denaro da soldi 50, denaro da soldi 10, denaro da soldi 5. La moneta viene coniata nel 1604, nei registri d'epoca risultò un titolo di 666,666 millesimi e un peso di gr.3,615 . Nel caso specifico, quella che vi propongo, è una moneta che si può ritenere per la tipologia in buona conservazione e in particolare dal modulo largo, tenendo sempre conto della tosatura di queste monete. Tra l'altro anche il ritratto di Filippo III in questo caso è notevole per precisione nei tratti, anche la data 1604 è ben evidente. D/ PHILIPP III REX HISP, busto corazzato, sotto la spalla 1604 R/ MEDIOLA DVX ET C, stemma coronato ed inquartato con le armi di Spagna, all'esergo il valore 10 Rif. Crippa 16, CNI 41 - 47 -GN. 44 -45 Considerata da Crippa R/2
    1 punto
  13. al incroccio del mediterraneo.....Corsica cuore di tutti i popoli....... :)
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  14. interressante monetina.....mai visto le chiave accopiate di questa manera........!!.... :good: ......come cosa,se ne impara tutti giorni.......!!... :)
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  15. Bolognino per la zecca dell'Aquila a nome di Giovanna II. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIOAQ/3
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  16. Bello complimenti :) ..... A me queste monetine cosi piccole , ma molto ricche di valore storico e sempre uniche mi affascinano come nessun altre ..... Sinceramente non conosco questa monetazione , ma guardando sul catalogo direi che dovrebbe essere come questa http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VIT4/3 .... Interessante che nella tua si intraveda ancora l argentatura Per confronto nella prossima asta "Insta" verrà presentato in lotto analogo ....
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  17. Vaiiiiiiiiiiii, felicissima di rivederti... insieme a tutti gli altri chiaramente. A presto. Giò
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  18. ho un po di monetine che mi ha portato un amico tornato dalla Finlandia.....cosa devo considerare come ritrovamento Helsinki o Conegliano?! sono monetine che ho scelto tra tutte quelle che aveva nel suo borsellino praticamente
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  19. http://www.centerblog.net/cle.htm ciao pier,convidio con fedafa,e una chiave d'orologio portativo.....tipo questa su il link....... :)
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  20. a Giovannaaaaaaaaaaaaaa ti voglio bene!!!! opsss... dici che leggono tutti sto messaggio? ahahahahha.......... franco
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  21. Taglio: 2 euro cc Nazione: spagna Anno : 2005 Tiratura: 7.892.077 Condizioni: spl+ città:Massa Lubrense(NA) note:trovata da mio padre che mia ha detto che chi ha pagato con questa moneta è un collezionista e che l'ha spesa perchè ne aveva una fdc
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  22. Come dicevano in un film: non mi sono capito...... Pensavo che l'appunto fosse riferito a me, perché era seguente ad un mio post. Non essendo indirizzata a me la rampogna, allora mi associo alla condanna di questo uso un po' meschino del web come cassa di risonanza " anonima" da utilizzare per denigrare o danneggiare "colleghi" e "nemici"... Come vanno queste cose lo sai tanto tu quanto io e quanto chiunque di noi sia vecchio dell'ambiente...una volta queste cose si facevano a voce o a mezzo di galoppini vari, adesso si usa il web e i forum, ma lo scopo è sempre lo stesso... Rimaniamo fuori da questi giochetti e continuiamo a dare giudizi imparziali su quello che si vede in vendita, a prescindere da chi lo propone...mi sembra l'unica via per mantenere una posizione equanime e mostrare un po' di etica....che mi pare una merce che scarseggia parecchio nell'ambiente numismatico odierno...
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  23. credo sia questa http://www.ebay.it/itm/Medaglia-Medal-dedicata-a-Fausto-Coppi-del-1967-/151107743663?pt=Medaglie_e_Lingotti&hash=item232eb92faf Sergio
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  24. @@Rapax ma infatti questo è un sondaggio fine a se stesso...almeno la domanda iniziale dell'utente non faceva riferimento ad altri scopi se non quello della pura curiosità. obbligare però gli admin ad un lavoro del genere mi sembra però una perdita di tempo...l'unica forse è impostare un sondaggio con le 20 regioni e poi chi vuole vota la sua;il dato non sarà su tutto il forum ma forse qualche percentuale per chi ama questa statistica si potrebbe avere. ripeto solo per il dato statistico fine a se stesso...per altre finalità concordo con te. marco
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  25. Allora vai di Membermap http://www.lamoneta.it/index.php?s=a2b591047078e9067f8c25efc68ec040&app=membermap&module=membermap&section=map&action=add&lat=44.4056499&lon=8.946256 :D
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  26. Al fine di evitare spiacevoli conseguenze, ti invito a leggere qui: http://www.lamoneta.it/topic/30767-lamonetait-ritrovamenti-fortuiti-e-metaldetector/ Exergus
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  27. ti sto inviando un altro mp :)... tra un po arriva...
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  28. 1 punto
  29. Ritrovamenti odierni....incredibile ieri un 50 cent S.Marino 2006 e oggi un 2005 ! Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno : 2005 Tiratura: 160.000 Città: Conegliano (TV) Condizioni: BB Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno : 2013 Tiratura: ? Città: Conegliano (TV) Condizioni: SPL Note: mi mancava :D Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno : 2008 Tiratura: 1.168.360 Città: Conegliano (TV) Condizioni: BB
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  30. sempre buoni i miglioramenti grafici :)
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  31. allora già che ci sei, dai un occhiata anche qui: http://paduaresearch.cab.unipd.it/473/ Crisafulli, Cristina (2008) Economia monetaria in Italia alla vigilia del IV secolo d.C. Il ruolo dell'antoniniano e dei suoi omologhi gallici alla luce delle fonti numismatiche e storico-letterarie. [Tesi di dottorato]
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  32. Bellissimo pezzo e Fdc totale!! il qFdc è ben altro non declassiamo le monete per un minimo... ricordiamoci anche della fase produttiva che subiscono le monete.
    1 punto
  33. FRISIONE LUIGI GINO Dettagli Filatelia Numismatica e Collezionismo Via Di San Lorenzo 109/R - 16123 GENOVA (GE) tel. 010 2468314 1 2 3 4 5 2.CURTI GIULIANO Dettagli Filatelia Numismatica e Collezionismo Via Urbano Rela 61/R - 16149 GENOVA (GE) tel. 010 6455810 ! 3.DI MAURO CARLO ANDREA Dettagli Filatelia Numismatica e Collezionismo Via David Chiossone 44/R - 16123 GENOVA (GE) tel. 010 2518856 Ti posso consigliare questi a Genova. So anche che c'è un negozio del genere a Rapallo (non so quanto dista da Sesti Levante) nei pressi del centro, non distante dal duomo. Ciao
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  34. Sono lieto tu sia riuscita ad alienarli con soddisfazione : per il resto, non c'è nulla da eliminare, va bene così ! @@Alexa
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  35. se hai qualche cosa da scambiare te li dò senza problemi... già detto in un post precedente, li conio di notte, ma non posso coniarli in FDC sarebbe troppo evidente qualche botterella e brutta moneta passa dentro se sono tutte belle lucide attirano l'attenzione... :rofl:
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  36. Se la parte bassa è forata o a sezione quadrata potrebbe essere la chiave per caricare vecchi orologi.
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  37. Scusi, leggo solo ora. Ho un programma che mi permette di correggere le dominati di colore, poi vado a gusto mio. L'oro è tendente al rossiccio e non certo al verde. La fotografia era sottoesposta e quindi l'ho schiarita e dato un po di colore.
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  38. Ipotesi affascinante caro Dizzeta ma forse l'807 era già un tantino tardi per queste bellissime monete perche la grande riforma carolingia si era ormai compiuta e l^'oro longobardo aveva lasciato il posto all'argento che si sarebbe presto imposto in tutta Europa. I tremissi postati da Jagd sono molto interessanti e volentieri raccolgo il suggerimento della Monbalda per qualche piccolo commento (impossibile non rispondere ad un appello della bravissima studiosa :)). Nel breve articolo scritto qualche anno or sono mi sono occupato della tipologia piu' rara dei tremissi battuti dal sovrano franco a lucca, quella con il busto, della quale pubblicai due inediti ["Il tremisse con il busto battuto da Carlo Magno a LUcca : due nuovi esemplari" in RIN 2009 - disponibile su accademia.edu] , ma ebbi modo anche di approfondire in parte la tipologia come quella di questa discussione. Nelle emissioni lucchesi Carlo si attiene scrupolosamente alle Flavie di Desiderio (emissioni longobarde ove il nome della città emittente viene preceduto dall'appellativo Flavia che ne determinerebbe la qualifica di città regia). Carlo si allinea sia al minor modulo (16.5-17mm) sia al peso leggermente piu' elevato e al buon tenore di fino. La tipologia si stabilizza sotto Aistolfo e desiderio presentando al diritto una stella a sei raggi accantonata da sei fogliette (termine forse piu' appropriato per descrivere i piccoli trattini leggermente convessi che separano i raggi della stella), circoscritta dalla legenda con il nome della città cui si riferisce l'emissione preceduta dall'appellativo Flavia. Al rovescio compare la croce, potenziata o potenziata e cerchiata, circoscritta dal nome del sovrano preceduto da D(ominus) N(oster). La stella radiata occupa una posizione molto rilevante nell'apparato decorativo longobardo con moltissime testimonianze tra le quali spiccano quelle del tempietto di Cividale del Friuli. Prima di passare ad esaminare la moneta in questione è interessante notare che Carlo assume il titolo, su queste monete, di Carolus Rex, ovvero egli non mostra di fatto l'intenzione a proclamare la sottomissione del regno longobardo al regno franco. Carlo non conquista ma subentra come sovrano longobardo. § Osservando la prima moneta di Jagd si puo' notare, pur dalla foto a bassa risoluzione una somiglianza convincente con il tremisse di Carlo per Lucca ritrovato ad Ilanz. La E lunata, la posizione dei bisanti nella legenda, la S che sfiora il braccio della croce e ancora la forma dell'asta verticale della croce potente, leggermente curvata, ci indicano che con tutta probabilità siamo di fronte (come Monbalda aveva già suggerito) ad uno stesso conio di origine. E' interessante notare come nei tremissi con la stella a sei punte il patronimico del sovrano è sempore declinato al nominativo (CAROLVS, esempi zecca di Milano, Ticinum e Lucca), mentre nei tremissi con stella a quattro punte riscontriamo un dativo (o ablativo ?) : CAROLO (cfr. esemplari per Milano, Bergamo e Sibrium) con carattere forse dedicatorio come suggerisce Bernareggi. Si dovrebbe poter ipotizzare che l'emissione con il nominativo (Carolus) preceda quella con il dativo (Carolo) . Quello che è certo é che finora la stella a quattro punte, per Carlo, negli esemplari finora pervenutici è sempre associata alla legenda CAROLO, e che la tipologia di legenda forse (piu' che la differenza tra le due tipologie di stelle come evidenziato nell'articolo di Alippi-Muhlemann) potrebbe essere la discriminante da traguardare per le inferenze di cronologia. Cronologia La prima visita di Carlo Magno in Italia si compie tra il 773 e il 774 (nel 774 è a Roma per la Pasqua). Ticinum (Pavia ) capitola solo nel giugno 774 : è ipotizzabile un'emissione di Carlo per questa zecca precedente alla capitolazione ? Solo in seguito alla sua caduta i duchi longobardi acclamano Carlo Rex Langobardorum e il sovrano stesso adotta tale data come inizio del suo regno in Italia. Mentre la data del 776 quando Carlo compie una trasferta lampo per rogolare il problema del duca ribelle Rodgausodel Friuli appare forse già tarda e piu' incentrata su temi di difesa piuttosto che di politica monetaria visto il pochissimo tempo a disposizione. Plausibile l'ipotesi che la coniazione di questi tremissi, per le altre zecche , si protragga per alcuni anni (fino al 778-780) probabilmente con i tipi con la legenda CAROLO precedendo la fase di demonetizzazione aurea che porterà alla grande riforma del sovrano franco e al capitolare di Mantova. Grazie Jagd per ave r condiviso queste monete di apparente (e disarmante) semplicità ma che nella loro testimonianza ci comunicano tonnellate di storia, in parte ancora da disvelare in molti dettagli :)
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  39. buona per me 30/40 euro prendete denari repubblicani senza problemi non cessi come questo max 10 euro per me e anche li non so se la prenderei.....
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  40. Sempre interessanti gli articoli della Vs.Associazione Culturale. Grazie per averlo condiviso :) .
    1 punto
  41. Ciao, Non le conosco molto bene ma so che ci sono delle monete spagnole che raffigurano il sovrano dall'infanzia alla vecchiaia. Credo che farebbero un figurone nella tua raccolta ;). Se potrebbero interessarti esistono anche delle monete polacche raffiguranti tutti i re della Polonia. Queste esistono sia in metallo vile sia in argento nella versione proof :) -donty-
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  42. Ciao Io ho trovato questo tratto da un pdf di un asta di Varesi ....... Di cui peró non so il numero .... Mi scuso per la qualitá dell immagine dato che trovandomi on campagna non ho la connessione sul pc e quindi ho dovuto farci la foto col cellulare Spero ti possa essere comunque utile Un saluto Matteo
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  43. Al dritto recita + FRID : DEI GRA : REX SICIL al verso + AC ATENA : RU : NEOPAT : DUX sigle ai lati dello stemma m m Quindi attribuibile a Federico il semplice (1355-1377) coniato nella zecca di Messina. Moneta in argento 3.05-3.25 g e di diametro 25 mm, caratteristiche che rientrano nelle tue. La legenda va così letta Fridericus dei gratia rex siciliae ac athenaru et neopatrie dux. Curiosità: Nella legenda al verso della tua moneta, per un errore dell'incisore, la parola atenaru è divisa da due punti in atena e ru. Moneta pulita, senza patina originale credo un BB. Antonio
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  44. per me la moneta è sotto il bb: colpo al bordo ossidazione moneta molto circolata
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  45. :D Per chi non lo sapesse, in veneto e in triestino, il termine mona viene usato come insulto per definire una persona molto stupida oppure per indicare una parte anatomica femminile. :D
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  46. alla lunga una politica commerciale del genere e` controproducente e contribuisce a ridurre il valore del "brand" per dirla alla briatore ! i clienti son come le mucche , le puoi mungere vivere di latte per anni o le puoi ammazzare e fare un barbeque spaventoso per 2 giorni
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  47. *** Versione con la precisazione di Polemarco *** COLLEZIONARE MONETE ANTICHE La normativa di riferimento che regola la materia è il cosiddetto Decreto Urbani noto con il nome di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Dlgs 42/2004. L’intero corpus normativo è reperibile facilmente in internet a questo link: http://www.altalex.c....php?idnot=6931 Il presente lavoro non vuole avere alcun intento garantista né valore assoluto. Il presente scritto è stato creato nella consapevolezza della facilità che può avere il collezionista neofita, ma anche il collezionista navigato che però non conosce la norma, di cadere in assoluta buona fede, in errori grossolani pregiudizievoli, di fronte alla legge, di “condotta equivoca” o comunque non conforme alla normativa con conseguenti intoppi di natura legale: sequestri, indagini, processi ecc. Come può, o meglio, deve quindi orientarsi chi si accosta a collezionare monete antiche e chi già le colleziona da anni? Cerchiamo di affrontare alcuni quesiti basilari, poche domande, chiare, e risposte aderenti a quanto prescrive la normativa di riferimento. Innanzitutto va tenuto a mente questo concetto che deve diventare il pilastro portante di tutta la nostra condotta numismatica: il Decreto Urbani è uno strumento prezioso, un alleato del collezionista e non un nemico da combattere. F.A.Q. 1) Ho trovato una moneta nel campo/orto/giardino di casa. Mi hanno detto che è romana/antica. La posso mettere in collezione? No. Valutata la sua assoggettabilità al Codice Urbani (art. 10), va consegnata all’autorità pubblica dando tempestiva comunicazione di quanto ritrovato, del sito e delle condizioni in cui è avvenuto il ritrovamento. Ai sensi dell’art.91 Codice Urbani, “tutte le cose indicate nell’art.10 (e si noti che non vi è riferimento alla nozione amministrativa di bene culturale, per cui si prescinde dalla dichiarazione), da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”. Ne discende che, ai sensi dell’art.176 Codice Urbani “chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell’art.10 appartenenti allo Stato ai sensi dell’art.91, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €.31 a €.516,50” 2) Voglio acquistare una moneta da un commerciante italiano. Come devo procedere? Individuata la moneta da acquisire per la propria collezione, va richiesta al commerciante sia la documentazione fiscale probante l’acquisto che una dichiarazione che attesti l’autenticità e la legale provenienza della moneta acquistata. Va focalizzata l’attenzione sul commerciante che, in quanto tale, deve avere partita iva ed essere iscritto nella competente Camera di Commercio. Lo stesso può poi operare in un luogo fisso (negozio, casa d’asta), itinerante (convegni, fiere) e/o virtuale (internet, per es. ebay o piattaforme simili). Questo viene stabilito all’articolo 64 del Decreto che recita: “Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi”. In aggiunta a quanto disposto dalla norma, è sempre buona cosa conservare qualsiasi documentazione che comprovi l’acquisto oltre a quella prevista per legge: cataloghi, stampate di videate online con l’immagine della moneta, listini di vendita, cartellini originali che accompagnano la moneta, scontrini, ricevute ecc. 3) Voglio acquistare da un privato italiano. Come devo procedere? La normativa non vieta l’acquisto dal privato (né vieta al privato di vendere e/o scambiare pezzi della propria collezione). Tuttavia a riguardo la situazione è più complessa perché per il privato che cede una moneta antica non trova applicazione l’articolo 64 del Decreto Urbani, né esistono altri articoli specifici che contemplano il caso concreto. Il rischio derivante dall’acquisto da privato è quello di non riuscire a provare successivamente (a seguito di espressa richiesta da parte dell’autorità competente) la lecita provenienza di quanto acquisito. La problematica più diffusa che affligge il collezionista è l’imputazione di ricettazione, impossessamento di beni appartenenti allo stato (violazione dell’art. 91 con conseguente reato individuato dall’art. 176), incauto acquisto ecc derivanti proprio dall’assenza di documentazione di lecita provenienza connessa al bene acquistato. In aiuto a questa eventuale mancanza possono intervenire documentazioni di acquisto tenute dal precedente titolare della moneta, precedenti passaggi d’asta certi e comprovati della moneta e, in generale, tutta la documentazione atta a dare una storia circa la provenienza della moneta non da ultima una dichiarazione da parte del venditore in cui lo stesso, riportati i propri dati personali, indica nella forma dell’atto notorio (dpr 445/2000) che la moneta è di lecita provenienza. Va tenuto infine a mente quanto emerge da passate sentenze della corte di cassazione: a) ai fini della configurabilità del reato di cui all’art.176 non è sufficiente che l’imputato abbia tenuto un atteggiamento meramente passivo nei confronti dell’acquisita disponibilità del bene, atteso che il reato si perfeziona allorché l’autore abbia posto in essere un’azione a mezzo della quale abbia appreso la cosa, spostandola dal luogo in cui ritrovava in origine, per collocarla sotto il proprio dominio esclusivo (così Cass. Pen. III 15/02/2006 n° 13701) b) il sistema, letto in aderenza ai precetti costituzionali (art.42 e art.24) non consente che venga posta a carico del cittadino la prova della legittimità del possesso di oggetti archeologici, ma è l’accusa che deve dare a prova dell’illegittimità del suo possesso(così Cass. Pen.III 07/06/1999 n° 7131 condivisa da Cass. Pen. III 02/07/2004 n°28929 ed altre conformi). Chi dovesse richiedere la restituzione di una moneta sequestrata deve comunque essere in grado di dimostrare di esserne il proprietario (giocoforza, in questi casi la documentazione citata nella risposta alla domanda n. 2 rivestirebbe un ruolo chiave. Nella mancanza di detta documentazione, allo stato attuale, non è possibile generalizzare e si rende necessario analizzare il singolo caso concreto). In via prudenziale è sempre meglio acquistare monete da persone conosciute, affidabili e astenersi dal voler fare l’affare a tutti i costi, prestando particolare attenzione a quanto offerto in rete o ai margini di convegni e fiere fuori dagli appositi spazi e/o da persone sprovviste di idonee garanzie. 4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64. L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 5) Voglio acquistare da un privato estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un venditore privato estero. Su questo punto si possono dare indicazioni prudenziali di buon senso. Come nel caso precedente, l’acquisto da privato estero deve avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto e la provenienza (ricevute di transazioni online, foto, stampate di schermate internet, cartellini, mail, passaggi di corrispondenza, eventuali dichiarazioni di vendita/alienazione del privato ecc). Va inoltre ricordato che anche in questo caso i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 6) Voglio vendere una mia moneta a un commerciante italiano o tramite una casa d'aste. Come devo procedere? Non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le due forme di vendita: che si segua la strada dell'asta o quella della vendita diretta si deve comunque sottoscrivere un documento (liberatoria) nel quale si dichiara che quanto è oggetto della transazione è libero da qualsiasi vincolo di natura privatistica e/o pubblicistica (eredità, furto, ritrovamento occasionale, notifica ecc). Se le monete vengono affidate per l'asta è meglio che il conferente tenga la documentazione eventualmente in suo possesso (fatture, cataloghi ecc.), così da evitare di perdere la storia di quanto gli verrà eventualmente reso; se le monete vengono vendute tale documentazione dovrebbe essere consegnata al nuovo proprietario. 7) Voglio vendere una mia moneta a un privato italiano. Come devo procedere? Il caso rientra nella domanda numero 3 ovviamente a situazione opposta. Se la moneta è corredata da documentazione di lecita provenienza e/o comprovante l’acquisto è buona regola consegnarla all’acquirente. Se la moneta invece è sprovvista di documentazione al venditore resta solamente la possibilità di allegare alla moneta una dichiarazione di lecita provenienza resa nella forma dell’atto notorio (DPR 445/200) e all’acquirente di procedere all’acquisto con gli eventuali rischi connessi. Si invita comunque a leggere quanto riportato anche al punto 3 del presente documento. 8) Voglio vendere una mia moneta a un privato/commerciante estero. Come devo procedere? L’alienazione di quanto in proprio possesso è subordinata al rilascio di un certificato, da parte della soprintendenza, di libera circolazione del bene numismatico. A riguardo interviene l’articolo 68 del Decreto Urbani che indica l’ufficio competente al rilascio di detta documentazione, i tempi necessari per l’ottenimento, l’iter procedurale e la validità dello stesso. In caso di diniego viene avviato il procedimento di dichiarazione di bene di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 con conseguente applicazione della disposizione di cui al comma 4 del predetto articolo al bene per cui si era richiesta l’esportazione. 9) Ho monete presenti nella mia collezione da diversi anni. Di queste non ho conservato copia di documentazione comprovante l’acquisto. Come mi devo comportare? La norma non contempla il caso espresso. Si possono fornire solo indicazioni generiche atte al reperimento di quanti più dati possibili comprovanti l’acquisto (copie cataloghi d’asta, listini di vendita, dichiarazioni autocertificative, cartellini originali ecc. Si richiama inoltre quanto già indicato in passate sentenze di Cassazione riportate al punto 3.
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  48. Ancora due parole per scusarmi delle orribili foto che ho postato…picchiatemi, ditemi tante parolacce…ma non ho saputo fare meglio ad ogni buon conto spero di aver dato una idea esauriente di un tipo di contenitore, variegato nella sua unicità, che favorisce l’esposizione, che si conserva in poco spazio: una scatola di cartone con impilate le lastre va benissimo se si ha l’accortezza di inserire tra una lastra e l’altra un cartoncino, oppure le lastre, messe per dritto, possono trovare posto nella libreria della nostra biblioteca, come si fa con i libri, o conservate nei cassetti della scrivania e perché no esposte su di una consolle o su altro ripiano. Stò pensando a te Magdi ed all’utilizzo che potresti farne nel museo dove operi… te la immagini una collezione che illustri la monetazione di Roma in pochi quadretti del tipo proposto? Il primo potrebbe essere dedicato alla tipologica repubblicana, un secondo ed un terzo dedicato al Denaro (Repubblicano prima, imperiale poi) magari utilizzando il formato A3; un quarto potrebbe essere dedicato alla iconografia degli imperatori riportata sul Sesterzio ed un quinto accoglire i ritratti delle Auguste; un sesto quadro potrebbe illustrare, sempre iconograficamente, con l’Antoniniano, gli imperatori del breve ed intenso periodo che va sotto la denominazione di “Anarchia militare” e buon ultimo un settimo quadro potrebbe raccoglire la monetazione dei “Tetrarchi” assieme a quella dell’età di Costantino… Non monetine presentate alla rinfusa, quale capita a volte di vedere in certi musei; ma bene evidenziate le divise più importanti divise che hanno accompagnato la storia della “Città Eterna” inquadrate in un contesto storico preciso che completi l’esposizionme de reperti di maggior rilievo presenti nel museo; in poco spazio, immagazzinabili con ordine, protette dagli agenti esterni e pure tuttavia sempre disponibili per lo studio se poi aggiungiamo la facilità di realizzazione ed il costo contenuto, il gioco è fatto. Era solo un’idea; ma gli utilizzi ed i fini potrebbero anche essere altri; ho notato per esempio come una luce laterale, messa di spigolo su uno dei bordi delle lastre enfatizzi non poco i rilievi…Ho finito, era ora dirà alcuno; ma vi prego di essere benevoli: Buona moneta a tutti da parte di Cesare Augusto Oggi ho imparato una cosa nuova
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  49. Colgo l'opportunità della riapertura di questa discussione su Laus, che non avevo seguito all'inizio in quanto mi sono affacciato nel forum più tardi. Innanzi tutto il nome più corretto della città è Laos, che è il termine più comunemente usato in archeologia e storia antica (anche se Laus è ancora usato in Historia Nummorum o H.N.). Essa va distinta dalla vicina Lainos, situata più verso l'entroterra. La monetazione in bronzo è una delle più interessanti in Lucania e attende ancora una corretta sistemazione. In fondo la classificazione riportata su H.N. (p. 178) è allo stato attuale la più esaustiva, ma è ben lontana dall'essere completa, per la presenza di numerose varianti, anche inedite e poi scarseggiano al solito le illustrazioni. Di contro la monetazione arcaica e in argento è molto più studiata e, grazie soprattutto allo studio di Sternberg, è abbastanza bene definita. E' difficile dire se la monetazione d'argento sia di Laos e quella di bronzo, più tardiva, sia invece di Lainos, come sembrerebbe la forma della leggenda ΛΑΙΝΩΝ in greco. E' una ipotesi che va approfondita e attualmente pare che non sia ancora presa in considerazione (infatti H.N. ancora si riferisce a una sola zecca, Laus, situata vicino a S. Maria del Cedro. Non so se qualcuno ha preso di petto tale interessante problema e magari ha già fatto oggetto di qualche tesi di laurea. Se qualcuno lo sa, alzi la mano! Tornando all'esemplare postato nel 2007 (e spero che eg1979 sia ancora a leggere questo forum....), purtroppo ha una conservazione piuttosto scadente e quindi bisogna sempre porre attenzione a identificare simboli accessori. Comunque, grazie alle numerose foto, prese specialmente di fianco alla luce radente, pare che tale simbolo accessorio, posto sotto e a destra dell'uccello sia la protome di un animale, con le due zampe anteriori protese in avanti. Per la forma piuttosto affusolata dietro, tale animale potrebbe essere un ippocampo oppure più semplicemente una protome di cavallo. A quelle condizioni manca una certezza e bisognerebbe attendere la comparsa di altro esemplare simile. Il Garrucci ha letto in un esemplare una testina di cavallo, altri esemplari, più comuni, invece recano una testa di ariete, altri ancora, più rari, una testa di cerva oppure altri simboli ancora. Passo in breve rassegna alcuni esemplari apparsi recentemente in aste, limitatamente al tipo con uccello a destra: (testa di ariete) (testa incerta, cavallo ?) (foglia) (testa di cervo con corna ramificate) Esistono altri simboli, per cui non deve stupire la comparsa di questa variante, che appare ancora inedita. Piuttosto non conosco ancora il peso (sempre importante!) di questa variante (all'inizio era specificato solo il diametro, 17 mm). Piuttoto noto in un paio di foto prese di fianco che sopra l'uccello si legge bene una O, seguita forse da una Y (si vede il braccio obliquo sinistro della lettera), che sarebbero compatibili con le lettere spesso presenti su questi tipi (vedasi H.N. p. 178).
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