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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/13 in tutte le aree
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Era una domenica di agosto di due anni fa, quando il nonno decise di regalare al ragazzo la scatola. Essa conteneva tutte le monete da lui raccolte nel tempo di una vita, non una vera collezione, piu una raccolta di ricordi: monete tenute da posti visitati, da persone incontrate. Destino volle che quella fu l'ultima estate per il nonno, e forse un po se lo sentiva, e non voleva che quella scatola andasse dimenticata in un angolo, come tutte le cose di poco valore economico. Il ragazzo non si era mai interessato al collezionismo di monete, l'unica cosa mai collezionata da lui erano state le famose carte da gioco degli savariati cartoni animati giapponesi. La scatola restò in un angolo per circa un anno: il ragazzo aveva iniziato l'università, è il tempo era poco per perderlo a capire bene cosa ci fosse dentro. Finchè non ritornò l'estate. E fù allora che la scatola venne riaperta dopo tanto. Il ragazzo si promise di catalogarne il contenuto, e di conservarla. Dopotutto il nonno aveva voluto che ce l'avesse lui, e lui non avrebbe deluso le sue aspettative. Ma come catalogare delle monete? Il ragazzo non ne aveva idea. Il primo tentativo fu il classico motore di ricerca di google, con scarsi risultati se non si sa cosa cercare. Il forum saltò fuori nel mezzo dei risultati, riportando una discussione sulla stessa moneta che il ragazzo stava cercando. Il passo dal leggere gli esperti che con facilità e competenza identificavano le monete postate da delle foto all'iscrizione fu breve. Il ragazzo comincio ad aprire discussioni sulle varie monete, e le risposte arrivarono, chiare, veloci e precise. Una sera, ormai arrivato al fondo della scatola, il ragazzo trovò un piccolo tondello metallico, quasi completamente usurato, se non per poche lettere intuite. Questa deve essere antica, pensò subito. Qualche minuto dopo, la discussione sul forum era aperta. La prima risposta indicava che la moneta era veneziana,un bezzo da 6 o 12 bagattini, del doge Molin... una moneta del 1600! quante volte parlando con una persona estranea alla numismatica, vi è capitato di sentire che più antica è piu vale, un discorso così ovvio per chi non si è mai avvicinato alla materia. Beh il ragazzo la pensava cosi. Quella moneta con quel nome un po ridicolo (bagattino) era un moneta antica, e magari valeva molti soldi. La risposta successiva frenò i suoi pensieri:la moneta era troppo usurata, per di più era comune; il valore economico era nullo. Quell'ultima frase fece pensare il ragazzo: valore economico nullo. Quel piccolo pezzo, leggerissimo, in una mistura di metallo, aveva 400 anni di storia. Era veneziana, al periodo della repubblica di venezia, al tempo dei dogi, al tempo della grande potenza, al tempo della potenza economica e commerciale studiata da tutti a scuola sui libri. E lui ne aveva un piccolo frammento nella mano: quello non era un tondello usurato, ma era un piccolo pezzo di una grande potenza, un piccolo pezzo di storia. Quante persone diverse l'avevano avuta in mano, a quante compravendite aveva partecipato, piccoli tasselli che avevano permesso la grandezza di quella repubblica. Venezia, città che il ragazzo aveva visitato più volte, a poche decine di km da casa sua. Città conosciuta solo come luogo turistico oramai, la piazza San Marco, il ponte di Rialto.... lui aveva in mano un pezzo del passato,del grande passato di quella città sulle acque. E allora capì quanto importante fosse la precisazione di quell'utente nel forum, l'aggiunta del termine economico tra valore e nullo. Perchè il valore di quella moneta non era assolutamente nullo. Anzi.... ed è cosi che mi avvicinai al mondo della numismatica un anno e 3 giorni fa iscrivendomi a questo forum. In un anno ho imparato molte cose, ho conosciuto persone, virtuali e reali, e spero di conoscerne molte altre, e di conoscere meglio quelli già incontrati. Con questo post vorrei dirvi semplicemente grazie, grazie a voi e a chi a dato luogo a questo forum, perchè con gente come voi un neofita, un giovane ha tutte le possibilità di potersi innamorare, di potersi appassionare alla Numismatica. Continuate cosi... thomas6 punti
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Salute a tutti: :) Carulumagna, rè di i Franchi e di i lumbardi, imperatore di l'uccidente cristianu fù altru è più cà un conquistadore. U so reame si stindia da a fruntiera brittonica à punente à Saragossa à u meziornu è à l'odera à livantè cù una parte maiò di l'Italia. Hà scrittu una pagine impurtantissima di u nostru passatu. Pagine di a nostra storia chi ci fece rimarcà da l'altri populi al dilà di li monti è al dilà di li mari. :huh: Carulumagnu fù pruclamatu imperatore in la Basilica San Petru à Roma u 25 decembre 800 da u papa Leonu III. St'incuramentu imperiale marca a nascita di un imperu chi ghje à tempu di tradizione antica è di tradizione cristiana. Imperatore di i rè, di tutti i rè, piglio la seguita di l'imperu Rumanu di l'uccidente più di 300 anni dopu à a so dirotta. Dete à a ghjesgia, l'autorita è a serenità cu un presigiu è una influenza simule à quella di Custantinu. :huh: Carulumagna fù dino quellu che svilippò a sparghjera di u sapè è cunfidò à i grammaticanti l'assestu è l'unificazione di l'ortograffia di a sintassa è di a puntuazione. Da chivi vene che omu dice ch'ellu hè quellu chi hà invintatu a scola è vene da chivi dinò ch'è l'aghju maladettu assai da zitellu chi un vulia andà a scola (cum'è tanti zitelli). :lol: :lol: Oghje facciu attu di cuntrizzione cù stu scrittu et sta munetta (in isclusivita), hè una muneta isciuta da una pagine di u nostru libbru cumunu di a storia chi ci palesa appinuccia l'epica chi fù a soia. :rolleyes: Surgente d'oru da induv'elle scolanu e nostre origine è induv'elli sò stampati i sicreti di i nostri usi è modi di campà, quelli che hannu inghjennatu a nostra Auropa. -_-5 punti
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Caro Adolfo, ben vengano tutti gli apprezzamenti del caso, ci mancherebbe. Il fatto è che una pubblicazione che renda note tutte le novità, oltre questa, con un bilancio del tipo che ho scritto sopra si impone, nonostante le difficoltà alle quali ho già accennato. Io per quello che potrò insieme agli amici còrsi cercherò di adoperarmi in tal senso: vediamo e...speriamo. Tra l'altro, nessuna osservazione sul nuovo arrivato? Ora non ho tempo per fare e postarvi una la scansione, ma in prima battuta direi che siamo difronte allo stesso tipo, se non addirittura allo stesso conio (ad una occhiata purtroppo rapida per via di altri impegni, tutti i particolari mi sembrano corrispondere...) del tremisse di Lucca per Carlo Magno (l'unico) del noto ripostiglio di Ilanz, ora al Museo Retico di Coira - Retisches Museum, Chur, Svizzera. Ne condivide anche lo stesso peso, 1,02 g, ed anche il diametro è ovviamente simile, essendo quello del pezzo di Ilanz 16,5 mm. Ovviamente il ripostiglio in questione vanta di una lunga e nutrita bibliografia, che trovate riassunta nella prima nota del questo contributo che vi allego. Per chi avesse il volume sulle "Monete Flavie longobarde" di Roberta Pardi, sempre citato per esteso nell'articolo pdf allegato, c'è ne è un'immagine ingrandita, anche se in bianco e nero, a tavola XV, n. 33, datato 774-781 d.C. Che ne dice ad esempio @@numa numa, che si è occupato di altri tremissi di Lucca per Carlo Magno ? In attesa di eventuali vostre nuove un saluto (mi rimetto a scrivere...di monete !) MB P.S. Le spille in forma di cavallo, che a quel che mi risulta non sono state trovate insieme a quelle monete, dovrebbero essere piuttosto bizantine (Paul Arthur ad esempio ne pubblicava esemplari da tombe nel Salento), anche se non sono infrequenti ritrovamenti in contesti longobardi che potremmo dire di confine. Visti poi gli ultimi studi ed i ritrovamenti archeologici, in primis quelli di Crypta Balbi ma di recente anche nell'area della Cattedrale di Pisa, in certi contesti circolavano, se non si producevano, materiali in ascrivibili alle due "diverse culture". Desiderius2.pdf3 punti
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Grazie! Oh che belli! ...ma vediamoli tutti insieme direi che sono della stessa serie!3 punti
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Ciao a tutti, oggi ho trovato un bell'articolo su un rarissimo Mezzo Leone , vi posto le foto, spero di fare cosa gradita a tutti gli appassionati di questa monetazione e non. Ora questa moneta è entrata a far parte della gia' bellissima collezione della banca Popolare di Vicenza. Un saluto a tutti.2 punti
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Letta, Alfano, Grillo e Monti. Mi scuso, ma non ho saputo resistere. Non lo faccio più, lo giuro ! Polemarco , in ginocchio da Gerusalemme senza ridere e senza piangere.2 punti
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ho pensato a commodo oltre per lo stile della testa anche per le dimensioni del tondello. ciao skuby2 punti
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Salve a tutt*, come ho detto a jagd anche in altra sede, questi tremissi per Carlo Magno rinvenuti in Corsica ormai sono di una quantità "rilevante" per il tipo, e molto interessanti anche dal punto di vista tipologico-qualitativo, almeno secondo mio censimento e dalle notizie che ho potuto raccogliere sull'isola negli scorsi anni dedicandomi allo studio delle monete delle zecche di Lucca, di Pisa e di Genova. Penso che a questo punto sia necessario trovare un modo per pubblicarli a stampa, cercando di capire come far emergere, al di là del forum e del circuito dei cultori della materia corsi, questi ritrovamenti che costituiscono un documento importante per la storia della Corsica, ma anche più in generale del periodo longobardo e carolingio in Tuscia e spazio marittimo prospiciente. Io mi sono offerta di trovare con Jagd e gli altri scopritori una soluzione (a partire dai Cahiers Corsica, per poi vedere nelle riviste specializzate), e di contribuire con i miei studi, anche se immagino che non sarà facile per più motivi. Nulla impedisce nel frattempo di continuare a parlarne qui sul forum, ma mi pareva necessario sottolineare la rilevanza in senso ampio di queste monete, oltre che la loro bellezza. Grazie a jagd che ce li ha sottoposti (ho finito i "mi piace", sorry) e - nel mio caso - agli altri che hanno dato o mi daranno informazioni in questo senso. Un caro saluto a tutt* MB2 punti
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Buonasera a tutti, mi riaffaccio sul forum dopo parecchio tempo per segnalare una monetina apparsa da LANZ qualche tempo fa. Nulla di importante, si tratta di un denaro provisino della zecca di Roma che mel campo sopra il pettine, a dx della S ha un fiorellino a 6 petali. Dalla forma pittosto irregolare del "tondello" credo si tratti delle ultime emissioni pe questo tipo. Ho visto che è presente anche nel catalogo on line ma questo sta a sx, quindi un ulteriore variante. Mi piacerebbe, se ne avete voglia, avere vostre considerazioni in merito a questo simbolo che, credo appaia molto più raramente rispetto ad altri, Peso: 0,78 g. diamtero: 1,7 / 1,4 saluti lò1 punto
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per far risaltare i rilievi spesso uso l'olio di vasellina..un sottilissimo strato ..parlo di monete aragonesi del 1500-600-700 che sono in rame e bronzo ..solo che ora ho letto pareri contrastanti riguardo questo trattamento..a lungo andare,le monete si possono danneggiare?dite la vostra :)1 punto
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Il 4 del 1614 è spesso anomalo più in alto, qualche volta dice il Crippa è orizzontale o capovolto. Con l'HISPA lo trovi nel CNI tipo 168, sul numero i dubbi potrebbero essere che il dato sia riferito al solo anno 1614 e poi ce ne siano state negli altri anni successivi ulteriori coniazioni, non comprese in questo dato, ma non penso, penso che siano riferite sempre alla coniazione totale con questa data. Infatti viene riportata il dato del 1604, poi quello del 1614 e così anche per il 5 soldi. Altra considerazione da fare, consideriamo sempre che un conio potesse fare 15.000-20.000 monete, ma poi sarà così di massima ? Su questo non credo ci siano certezze, teniamo conto che stiamo parlando di anni di caos monetario totale, monete svalutate, falsificate in modo massiccio, ritirate, ribattute, non so come fosse la situazione in zecca, ma credo che capitasse un po' di tutto. Per esempio il 5 soldi, che poi magari vedremo perché presenta un numero maggiore di monete, a metà del 1605 si diede ordine di ribattere i denari da 5 soldi coniati nell'anno precedente e che ancora erano nella Tesoreria per ridurne il peso.1 punto
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Una bella News per stasera :D Taglio: 2 euro Nazione: Austria Anno: 2013 Tiratura: ??????? Condizioni: SPL Città: Comacchio Note: News1 punto
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Tutta la mia benedizione..........di sicuro sino non l avresti postata..........grazie adolfo....carrissimi saluti...1 punto
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Non è difficile trovare queste monete in ottima conservazione, questa è la mia (a livello di conservazione la colloco in classifica entro le prime 10 tra le monete che posseggo) ricordo che la acquistai quasi per caso.....1 punto
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Questa tipologia di moneta è stata oggetto di studio Da Gionata Barbieri: Corpus dei follari messinesi di Tancredi e Ruggero III d'Altavilla (1192-1193), "Monete Antiche", 66 (2012), pp. 16-33 Articolo presente nel suo sito http://digilander.libero.it/storia_e_numismatica/ Purtroppo non posso allegare il file pdf, troppo pesante. Lo potete consultare qui http://digilander.libero.it/storia_e_numismatica/pubblicazioni.html articolo del 2012 Antonio. P.S: Aggiornerò con tutte le varianti il nostri catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-TCR/71 punto
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Anche io ho delle preferenze di monetazione, ma leggere quei testi è siccuramente bello ed interessante ed anche se non riguardano dei temi cari, arricchiscono sicuramente chi ha la fortuna di poterli leggere.1 punto
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Sì. Caravelle per la circolazione: dal 1958 al 1961 e dal 1964 al 1967; caravelle solo in divisionale: dal 1968 al 1970 e dal 1980 al 2001.1 punto
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Quelli già erano MB... :), comunque un altro è questo (ce n'è anche un quarto, eventualmente se ho tempo lo posto più tardi). Provenienza, sempre dalle Civiche raccolte numismatiche di Milano Abbiamo fior di collezionisti milanesi: anche il loro contributo sarebbe gradito (specie in questi casi... quando i buoni esemplari scarseggiano!)1 punto
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Cari amici, il programma dettagliato dell'evento è finalmente in dirittura d'arrivo. Nel frattempo, ecco intanto la locandina:1 punto
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Anch'io ci vedo un insegna piuttosto che una palma, e forse potrebbe essere Commodo, la parte sx del verso è illeggibile nella foto. Assomiglia anche a questa...1 punto
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Caro dizzeta, grazie per il lavoro di "riunione". In effetti direi che sono tutti del I gruppo, anche se l'esemplare di Valerio mi pare quasi transizionale per alcuni aspetti, ovvero più vicino alle tipologie del sottogruppo a (la porta urbica che si restringe appena in basso, le caratteristiche della croce al rovescio, così come delle lettere A ed R: non so se avete ancora o vi ricordate dello schema con i disegni che vi avevo postato) , mentre gli altri mi paiono più nettamente avere caratteristiche del mio sottogruppo b. Invece per quanto riguarda il peso l'ho già detto e lo ridico: io un denaro di Genova di primo tipo da 1 grammo fino ad ora non l'ho mai visto, e quelli che erano spacciati per tali, ed ho potuto visionare direttamente, in realtà erano grossi di peso leggero e/o tosati. Vediamo se fra crasellame ci può postare una foto ingrandita del suo (che mi pare il più "chiaro" ...), per confrontare meglio la superficie di questi tondelli. Ovviamente se nel frattempo se ci fossero altri commenti, sia sulla tipologia dei denari che sul tipo di superficie di queste monete,...sono più che benvenuti :). Un saluto e buona domenica a tutt* MB1 punto
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eccomi qua . Io metto a disposizione al facciale (+ spese spedizione ed imballo a carico del ricevente): 20 cent San Marino 2008 (circolato, spl + ) 2 euro Cavour 2010 fior di conio (2 pezzi disp) 2 euro Lussembrgo 2012 guillaume fior di conio 2 euro Bayern Zecca D 2012 fior di conio 2 euro San marino 2012 (ordinario ) fior di conio (una ventina di pezzi disponibili) se vi interessano mandatemi MP ovviamente : spedizione con prioritaria a totale rischio del ricevente ciao MODIFICATO TOLTI 2 EURO TEDESCHI NON AL FACCIALE COME DA RICHIESTA MIRKO1 punto
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per il nostro piacce,e soppratutto il nostro orogoglio de le nostre origine....... :lol:1 punto
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Il follaro in questione è di Tancredi con il figlio Ruggero III, associato al trono nel 1193. La zecca è Messina. Come riferimenti: Travaini MIN 399 e 400. Un saluto. Paolo1 punto
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Buona giornata grazie a te Thomas ;) Senza la presenza di giovani interessati, curiosi, appassionati...... come te, che ne sarebbe di tutte quelle informazioni, anedotti, conoscenze che sono proprie di altrettanti appassionati, un po' più in là con gli anni? Non ci sarebbe alcuna osmosi tra chi ha maturato esperienze e chi le deve maturare; certo i libri fanno molto, anche internet agevola, ma il rapporto che c'è tra persone che hanno la medesima passione e magari studiano la stessa monetazione è insostituibile. Divulgare vuol dire proprio questo; far conoscere ed aiutare a crescere chi sta iniziando un percorso. Magari anche sostenerlo nei momenti di "scoramento". Il collezionista "solitario", evocato in altre occasioni da @@dabbene, non apporta conoscenze, forse gratifica se stesso, ma poi? Nulla di più, credo. Ciò che è stato o ha fatto, sarà destinato all'obblio. La numismatica non è ammassare monete raccolte qui e là e inserite in un album; è una scienza e la si deve studiare, con tutte le sue implicazioni storiche, geografiche, economiche e sociali; la si deve coltivare con criterio e, come la intendo io (ma anche "Quelli del Cordusio") :pleasantry: , anche facilitarne la divulgazione. Altrimenti è tutt'altro. Saluti luciano1 punto
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Ciao Conrad è Tancredi ma insieme al figlio Ruggero III.Dal lato in cui trovi la croce lungo la leggenda periferica vi è scritto ROGERIVS.Sul latro dove vi è la scritta in arabo(cufico) si legge IL RE TANCREDI Ora,effettua una ricerca su Ruggero III e su Tancredi,anche tramite internet ed anche nel nostro forum digitando le parole chiavi Follaro Ruggero II e leggiti quello che è stato scritto e studiato:questo è il bello della Numismatica(la pappa pronta non non va bene) --Salutoni e buona ricerca -odjob1 punto
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Si tratta di una muraiola di Modena per Francesco I d'Este; la moneta è riconoscibile in modo abbastanza preciso perche sul dritto si legge abbastanza distintamente DVX.VIII e Francesco I era l'ottavo duca di Modena; sul verso si distinguono la ultima S di NOBILITAS e quasi per intero la parola ESTENSIS. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/8 La contromarca è costituita da un'aquiletta in contorno perlinato e venne impressa nel corso del ducato di Rinaldo I d'Este (grida del 7 luglio 1717) allo scopo di rivalutarne il valore a 10 sesini. Tale provvedimento venne poi rivisto con ordinanza del 18 luglio 1726 con cui si dichiarava cessata la validità della contromarcatura e quindi, da quel momento, anche le muraiole contromarcate andavano spese per il valore di 2 bolognini. ciao Mario1 punto
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L'osservazione non è peregrina. In effetti la costante, anzi crescente, domanda da una parte del mercato di monete con meno difetti possibili, in condizioni il piu' possibile perfette, dallo SPL in su ha alimentato un'offerta che via via si è fatta sempre piu' selezionata (parliamo chiaramente della prima fascia alta di mercato riservata a pochi robusti portafogli). Visto che il materiale, ripostigli nuovi compresi, è quello che è - parlo di monete buone - si è provveduto altrimenti essendo altresi soccorsi nell'impresa da una tecnologia ben piu' raffinata ed evoluta rispetto a quello che si poteva fare 20-30 anni fa. Certamente una parte della responsabilità l'hanno i collezionisti con molti soldi e pochi scrupoli cui il mercato ha risposto emulando quanto è avvenuto nel settore dell'archeologia anch'esso flagellato da falsi e contraffazioni di ogni genere.1 punto
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La tua moneta non ha solo una C, c'è pure la seconda, coperta però da un pesante colpo nonchè da usura e concrezioni varie. Per il resto il quattrino SIC con le C accostate è una delle tipologie più comuni emesse nella storia della zecca di Mantova, come detto sul catalogo ho messo solo le varianti che presentano la data (quelle sì, rarissime e anche ricercate) e altre quattro macrovarianti. La tua si distingue più che altro per il doppio cerchio lineare, la scarsa conservazione non permette di stabilire se abbia altre differenza rilevanti nella legenda o nel disegno di D/ e R/, ma così a naso non mi pare proprio. I due cerchi lineari su D/ e R/ peraltro sono abbondantemente segnalati sul CNI, ai numeri 113-114-115 e 118 (la tua mi pare possa essere il tipo catalogato al n. 115). Tieni conto che parliamo di monetazioni per le quali anche la variante diventa la norma, e parlare di variante rara, soprattutto quando si parla di monete così scarsamente studiate, direi che non è proprio il caso.1 punto
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Ovviamente è molto difficile identificare con esattezza quale popolazione barbara abbia emesso una determinata moneta,per vari motivi, il vasto territorio, la circolazione, lo stile precario, il numero imprecisato di tribu barbare, ecc,ecc......... per logica o per convenienza il piu' delle volte, si attribuisce l'identità alla zona del ritrovamento. Venendo alla tua bella moneta, penso anch'io che il soggetto dell'imperatore sia Constantius II e probabilmente la zecca imitata potrebbe essere Amiens La letteratura sulla monetazione imitativa barbarica è molto vasta e negli ultimi anni si è ulteriormente arricchita di nuovi e importanti elementi che rendono la tipologia molto appassionante e le informazioni relative in continua evoluzione. Ti allego una precedente discussione molto interessante sulla tipologia Feltemp reparatio dove si parla anche delle monete imitative di questa tipologia con qualche link ad integrazione. E' sufficiente scorrere le discussioni passate per rendersi conto che sono attivi in questo forum , diversi esperti specialisti o meno di imitative , che potranno fornirti molte competenti informazioni su questo periodo allineato alla monetazione del periodo romano. http://www.lamoneta.it/topic/83363-la-serie-fel-temp-reparatio/ ciao1 punto
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intervieni , intervieni non è un problema :) io cerco solo di dare indicazioni cosi che poi la classificazione la fa il richiedente , credo sia la cosa più giusta e divertente se no non imparano mai1 punto
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Credo che ci sia un errore nelle foto, il dritto ed il rovescio sono due monete differenti. (come dimostra la protrusione visibile dalla parte della CONSECRATIO che dovrebbe essere presente anche sul dritto di Galerio. Non é possibile che su una moneta di Consacrazione l'Imperatore da commemorare sia appellato NOB CAES1 punto
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buonaserrata a tutti.. :) ....a qualcuno in particolare che mi tiene molto a cuore... :D .....e lo so che si riconetra.....!! :lol: un denaro a spilla,uno di piu da contemplare.....di quelli che tintinavano ne i sacci di tella....... :) 0.55grs....per 15mm.....1 punto
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Caro @@Vincenzo, anche quello che tu scrivi sopra, e che era presente in merito ad un paio di proposte nella prima versione del documento postata sul forum (nostra seconda bozza), non mi pare riguardasse alcun mutamento legislativo, quanto piuttosto applicazioni possibili in base alle normativa vigente. Comunque nell'ultima versione del documento che mi era giunta, e attualmente al vaglio di tutti i primi firmatari in base ad ulteriori osservazioni emerse anche dalla sottoscritta, proprio per tenere conto delle osservazioni giunte dagli utenti del forum, alcune parti presenti nella seconda bozza mi pareva fossero state emendate o cassate (vedi il punto che immagino ti interessi di più). Quindi aspettiamo che tutti i primi proponenti rispondano a Michele e di vedere il documento nella sua versione "finale", che immagino a quel punto, salvo altri colpi di scena potrebbe essere quella che sarà inviata anche alle altre associazioni e fatta circolare tra altri eventuali privati. Magari si potrebbe sollecitare cortesemente chi non ha risposto a Michele, giusto per non andare alle cosiddette calende greche ... Io spero - e qui mi rivolgo a tutt*- che con il metodo seguito, che non mi pare abbia preclusione alcuna e si voglia aprire a varie realtà (io ad esempio su alcune parti del testo ho "rotto" abbastanza :D), se davvero ci impegniamo insieme, si possa riuscire a fare qualcosa di positivo, e che anche tu come altri possa aderire. Già siamo pochi ad interessarci di certi temi in Italia, anche se ognuno con le sue specifiche ed i suoi punti di vista. Cerchiamo il più possibile di unire le forze invece di disperdere le energie nelle polemiche, dai. Un caro saluto da una collega (che ti assicuro ben capisce i tuoi sfoghi, anche se a volte non ne condivide la modalità...) MB1 punto
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vedere quelle belle commemorative volar via, sapendo di esser lontano dall'aver i requisiti per le strenne mi fa impazzire :crazy: :crazy: :crazy: :rofl:1 punto
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"i caffé erano 4, e 3 amari.... comunque sono stati polli anche i turisti.... sei in piazza San Marco...avranno letto il menù..." Non saprei se considerare più sprovveduti i turisti o più furbi i commercianti di San Marino..... Per quanto riguarda San Marco, lo sanno anche i piccioni della Piazza che nelle consumazioni ai tavolini dei bar si paga il "supplemento musica" (che è comunque anche esposto nei menù). Quindi non parlerei di disonestà dell'esercente ma di ignoranza dei clienti. Come al solito valgono sempre le regole auree, sia a San Marino che a San Marco....come peraltro dovunque: - comprare solo ciò che si conosce e non avventurarsi in acquisti di cui non si conosce il valore, tanto più se si tratta di oggetti da collezione; - controllare sempre i prezzi prima di acquistare o consumare qualunque cosa, e non dopo aver acquistato o consumato. Se si disattendono queste regolette, non lamentarsi con il commerciante se si è sbagliato l'acquisto o la consumazione; e se proprio non la si vuol prendere con filosofia ma si vuol trovare a tutti i costi un capro espiatorio, prendersela al più con se stessi. Certamente la lezione sarà comunque servita per evitare di commettere in futuro altri simili errori. M.1 punto
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Mi dispiace Sig. Picchio ma non concordo con questa sua frase, che ho colorato in rosso per comodità, e le spiego perchè, da mia personale esperienza posso dire l'esatto contrario, sarò un'eccezione, ma in me la passione(strapassione direi) è iniziata dopo i 50 anni. Quindi mi sento di dire: "Mai perdere le speranze". Con questa ulteriore, in azzurro, sono d'accordo all'80%, perchè, da esperienza recente, mi sento di consigliare tutti i collezionisti in procinto di vendere la propria collezione, perchè convinti che agli eredi non gliene importa un bel niente, di parlare chiaramente prima con loro. Potrebbero avere delle sorprese. Vi dico questo perchè parlando appunto con "un'erede" mi ha detto di esser rimasto malissimo quando non ha più trovato le monete del padre, soprattutto pensando ai propri figli a cui avrebbe fatto piacere avere un ricordo così particolare del proprio nonno. Poi se i motivi di tale vendita dovessero essere anche economici penso che nessuno se ne potrebbe dispiacere. Buona giornata, Giò1 punto
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Io sono d'accordo con Jefff, FDC o qFDC mi sembrano eccessivi, pur non essendoci difetti particolari, la presenza di molti microsegnetti (soprattutto al dritto) fa capire che la moneta ha sicuramente circolato. Io non andrei oltre a un prudenziale SPL+, poi chiaramente la moneta andrebbe vista in mano per una migliore valutazione.1 punto
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Boh, mi spiace ma non sono d'accordo... secondo me la conservazione è più scarsa di quella indicata da chi mi ha preceduto. Poi possono essere le foto che non premiano la moneta.1 punto
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Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.1 punto
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Buon Giorno, A volte accade di focalizzare la propria attenzione su particolari apparentemente secondari, trascurati fino a quel punto, che utilizzati come elementi di riferimento sembrano aggiungere informazioni utili a chiarire situazioni complesse e sostanzialmente prive di soluzione. Le implicazioni conseguenti sembrerebbero mettere in discussione alcune classificazioni e cronologie considerate certe. Si proverà a valutare il progredire delle coniazioni studiando nello specifico i Fiorini coniati a Firenze nei primi due decenni del 1300, è certamente una ipotesi di lavoro complessa. Non sono da trascurare i possibili risvolti, con ricadute economiche e commerciali, di una eventuale maggiore precisione nel definire il Fiorino di Firenze coniato nella Zecca rispetto a Fiorini “diversi”. La diffusione di Fiorini "diversamente buoni" non è sottovalutare perché evidenziata da quanto periodicamente appare nelle aste; riguardo a queste "monete", perché in ultima analisi tali sono, è doveroso fare alcune precisazioni e posizionarle nei rispettivi ambiti: oltre alle monete ufficiali della Zecca di Firenze quelle altrettanto ufficiali (forse ancora più ufficiali) di Opizzino Spinola (peraltro non individuate) e di chi come lui aveva ottenuto il diritto di zecca per coniare Fiorini "uguali" a quelli della Repubblica, una ulteriore ipotesi che non mi sento di escludere potrebbe essere quella della coniazione "in proprio" di Fiorini da parte di qualcuno nel rispetto delle caratteristiche di peso e purezza del fino per risparmiare i costi "della zecca" (non avrebbero giustificazione altrimenti i provvedimenti legislativi del Comune di Firenze al riguardo). Il tutto ovviamente riferito a "Fiorini" corretti dal punto di vista metrologico e chimico, non stiamo parlando di falsi prodotti per frodare e lucrare sul minore intrinseco ma di monete tra loro perfettamente equivalenti come mezzi di pagamento appunto in ragione della loro correttezza. Il fatto che venissero usati e non rimossi dalla circolazione ne certifica la bontà. Per distinguere tra queste monete e rintracciare i caratteri comuni ai diversi gruppi ci si può affidare solo a un confronto stilistico che non sempre risulta agevole e definitivo. Presumo che gli incisori ufficiali della Zecca che hanno operato in questo periodo assommino a poche unità; il cambio delle serie e il cambio degli incisori dovrebbero essere strettamente legati. I coni, ma anche i punzoni impiegati per realizzarli erano soggetti a vincoli molto stringenti, da una moneta si possono dedurre informazioni sia in merito ai punzoni impiegati per realizzare il conio, sia, in modo indiretto, sul modo di procedere dell'incisore e riconoscerne la "mano". Si tratta di informazioni diverse e complementari a quelle documentali alle quali possono fornire supporto, oppure al contrario, possono contribuire a metterle in discussione. L’opera dell’incisore, per quanto ci è possibile dedurre dai risultati del suo lavoro, aveva caratteristiche di “ripetitività creativa “ vincolato a una immagine simbolica cristallizzata, per questo anche scomponendo le raffigurazioni nelle singole componenti elementari ciascuno dei particolari conserva un richiamo alla sua origine nella zecca del Comune di Firenze. Allargando la prospettiva temporale, non penso che tutti i Fiorini targati FLORENTIA siano usciti dalla Zecca, probabilmente molti Fiorini della serie XX (ma non solo) hanno una diversa origine. Quando due Fiorini che appartengono a semestri contigui o comunque tra loro prossimi, manifestano la totale assenza di componenti elementari comuni, mi chiedo come possa essere possibile. La sostituzione complessiva di tutti i punzoni per realizzare una moneta isolata stilisticamente, preceduta e seguita da altre ben caratterizzate, in un ambiente conservatore, già “sindacalizzato” dove tutto era codificato e doveva restare immutato, non mi convince. (improbabile che un esterno potesse entrare a “scompigliare” le gerarchie delle maestranze) Come possibile esempio di Fiorino “isolato” propongo il seguente passato in un’asta del 2006 B 0933 Hess Divo 305.pdf Altre volte a non convincere sono alcune varianti classificate che hanno gli stessi limiti. Da un’asta on line (la lettera A mi ricorda Genova) B 0946 Del Campe.pdf Penso sia opportuno tentare di fare chiarezza anche ai fini della classificazione e della cronologia delle emissioni. Cordialità1 punto
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prima di tutto ringrazio quanti fino ad ora hanno voluto partecipare alla discussione con un loro contributo, Il Gallo: L'animale rappresentato simbolicamente in area ionico asiatica, è presente frequentemente anche in ambito monetale italico e siciliano già a partire dal VI sec. a.C. La sua immagine è da considerarsi disanimalizzata, così come frequentemente succede per gli animali che figurano sulle monete greche. Connesso al culto di Giove ed Apollo, nonchè a quello di Mercurio ed Esculapio, si contrappone al serpente, che è un animale infido e velenoso e col suo morso porta alla morte e alle tenebre, mentre il gallo è solare e porta alla luce. E' emblema di coraggio e di forza in battaglia, rappresenta la vigilanza, ed il suo canto annuncia l'arrivo del giorno e sveglia gli uomini dal sonno preparandoli alla battaglia anche quotidiana. La moneta allegata è una dracma di piede calcidese di 5,64g, ed è tratta dal catalogo della raccolta esposta all' "Antikenmuseum Basel" appartenuta al famoso collezionista e mecenate numismatico Athos Moretti, poi purtroppo dispersa dagli eredi in una memorabile vendita per Numismatica Ars Classica, a Zurigo auction 13- del 8 ottobre 19981 punto
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