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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/18/13 in tutte le aree

  1. Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.
    8 punti
  2. Ho il piacere di presentare l'utimo Testone entrato nella mia raccolta dedicata a questa tipologia coniato in occasione delle due Sedi Vacanti del 1590 entrambe del Camerlengo Enrico Caetani. Indicata dal CNI al N° 6 e dal Muntoni al N° 6, nonostante una impercettibile porosità diffusa, reputo questo esemplare di gradevole conservazione per la definizione delle descrizioni e dei particolari come lo stemma Caetani e il simbolo dello zecchiere Luigi Innocenti di fianco a San. Pietro. Personalmente ho sempre abbinato il giudizio della conservazione alla reperibilità della moneta; in questo caso l'unico riferimento che ho censito è il lotto N° 537 dell'Asta Montenapoleone del 1984 (coll.Muntoni). Sono graditi commenti e segnalazioni di altri esemplari dai papalisti del forum. Provenienza: Asta Christie's 2011 lotto N° 152; ex Asta Leu 1963 lotto N° 1605 ( con cartellino originale di 50 anni fà....). DARECTASAPERE
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  3. In questa discussione al post nr. 8 http://www.lamoneta.it/topic/109312-grano-filippo-iv-1637-mir-2603-261-o-2611/ Fedafa i> e se invece quel giorno in zecca vi era carenza di conii da assegnare e fu dato ad un cugnatore un conio di D/ già punzonato con la lettera O, ma che però non lo identificava in maniera univoca e quindi fu deciso di modificare quella O con l'aggiunta della I per ricondurlo al coniatore di turno? Tornerebbe l'ipotesi di Layer non più errore di punzonatura, ma volontà nel creare questo nuovo simbolo. Ora è da quando @@fedafa ha scritto queste righe, facendo alcune considerazioni su quanto potesse accadere in zecca, in quegli anni, che mi sono messo alla ricerca di qualche moneta con effettivamente recante una doppia sigla del coniatore. Risolto l’enigma O e I (perché pare essere proprio un simbolo riportato dal CNI) ecco cosa trovo: Con Filippo IV nell’anno 1636, rif. nr. 818 del CNI è riportato un Tornese, coniato sotto la direzione del maestro di zecca Giovanni Andrea Cavo, con una doppia sigla sovrapposta I/H, riportato anche dal MIR al nr. 268/7; questa moneta potrebbe essere la prova che avvalora quanto presupposto e se notate, logicamente, la sigla superiore, la “I” è in sequenza alfabetica dopo la “H”; badate bene….questa è l’unica moneta in tutto il Corpus a riportare questa particolarità …. adesso mi chiedo, vista l’unicità di essa, si è mai vista ? qualcuno ha in archivio questo esemplare ? .......... sono accette anche altre considerazioni in merito. Grazie
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  4. Ragazzi io non sono assolutamente un fan delle monete ma me ne trovo qualcuna dentro casa che vorrei dar via. Ora, grazie a voi, sto cercando di capire quanto valgono per poi darle via. Altre, quelle di uso più comune, non ho assolutamente problema a regalarle, per me non sono altro che semplici monete che, nel tempo, andranno perdute o rovinate in qualche modo assurdo. Quindi posterò una scansione di quelle che ho e se ve ne interessa qualcuna non vi preoccupate di chiedermele (poi vediamo come conviene spedirle).
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  5. Buongiorno a tutti :) Oggi al mercatino sono riuscito a pescare questa moneta. Si tratta di un half penny del 1823 nella Nuova Scozia. So che non varrà chissà quale fortuna, ma volevo condividerla con voi in quanto non è proprio facile riuscire a trovarla. La tiratura è di 400 000 pezzi. Voi cosa ne pensate? :) Jack Sully
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  6. Buona Domenica il peso del tuo è calante...... Dobbio bagattino di rame D/ * R * C * * L * A * busto della vergine Maria con il Bambino in braccio. In esergo le iniziali del massaro R/ ° S ° MARCVS ° ° VENETVS ° San Marco stante di fronte é censita con un diametro di mm. 23 - rame - peso gr. 3,62 Ci sono parecchie varianti, ma è una moneta considerata R. E probabile però che il peso possa oscillare tra i vari tipi e la consunzione della tua possa fare la differenza..... Complimenti.. :good: bagnetto in acqua demineralizzata saluti luciano
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  7. Furono messe in vendita con lo slogan THE COINS JESSE JAMES NEVER GOT! le monete che Jesse James non ha mai avuto Per il resto, lascio la parola a te petronius
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  8. Benvenuto "May 1st"! Mfiumani si rigerisce agli slab ma non è il tuo caso. Credo che tu ti riferisca ad una capsula nera. Purtoppo non ho tempo per darti molte informazioni al momento, lo farò più tardi se non ci pensa qualcuno prima di me. Quei Morgan sono stati trovati tutti insieme, per la maggior parte intonsi visto che non hanno circolato ma erano stati messi da parte (in inglese "hoarded"). Dovrebbe trattarsi del GSA Hoard. Sono molto popolari negli States e si pagano cari. Dovrebbero essere datati 1882, 1883 e 1884 (o 1881, non ricordo) A dopo. MM
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  9. Se leggo quello che ha scritto la Sig.ra Pennestrì non posso che concordare con numizmo: si tratta, purtroppo di una controparte e come tale va considerata in termini di approccio. Sono piuttosto scettico sul risultato che deriverà dal confronto con il MIBAC perchè non sono certo, in premessa, che per loro il collezionista possa avere oggi un ruolo. Comunque, ben vengano le questioni poste, che non sto a ripetere, ma che nella sostanza condivido (sperando nella loro concreta utilità, ma ciò non dipende certamente da noi). Alle domande poste, aggiungerei, se possibile, una piccola provocazione. Stante, 104 anni dopo la prima legge, l'inadeguata, insufficiente, per non dire assente attività di censimento del patrimonio numismatico pubblico (ergo, di tutti, non solo dei soprintendenti), ed essendo per molti collezionisti impossibile documentare la provenienza ante 1909 di molte monete, pur acquistate regolarmente ed alla luce del sole, magari prima del Codice Urbani, se lo stato intenda acquisire questi beni, attualmente di proprietà privata, non con il solito "esproprio proletario", ma con quattrini sonanti. E' sufficiente, penso, pagare (non promettere) la cifra sborsata dal collezionista al momento dell'acquisto. Non so quante delle mie monete rientrerebbero in questa categoria ma, pur ritenendo che potrei ottenere di più dal libero mercato, a queste condizioni, da cittadino ligio ed onesto (fino a prova contraria) gliele darei.
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  10. Si sa che le prime generazioni di cristiani attendevano ansiosamente il ritorno di Cristo nella gloria. Destò molto interesse la profezia del regno millenario di Cristo sulla terra destinato ad avere luogo prima della fine del mondo (Ap 20,1-6): si diffuse un' interpretazione letterale di questa profezia (interpretazione detta millenaristica o chiliastica) secondo cui Cristo sarebbe tornato per instaurare effettivamente un regno della durata di mille anni. E' chiaro che in questo contesto il ritorno di Cristo, preludio dell'instaurazione del Suo regno millenario sulla terra, era una cosa molto attesa, una fonte di grande gioia per i cristiani, mentre tutte le sciagure e le iatture descritte nell'Apocalisse erano riservate ai malvagi, ai persecutori dei cristiani. Secondo Corsini Giovanni avrebbe incentrato l'Apocalisse intorno alla resurrezione di Gesù, considerata il punto culminante di tutta la storia della salvezza: la certezza della resurrezione è data dall'apparizione di Cristo risorto nell'isola di Patmos (Ap 1,12 ss.) e dal dono dello Spirito e delle sue promesse fatto alla comunità ecclesiale; il corpo centrale dell'Apocalisse è poi dedicato alla visione dell'Agnello (capitolo 5) 'sgozzato' ma 'ritto in piedi' (con allusione, appunto, alla resurrezione), all'individuazione dei responsabili della morte di Cristo, vale a dire la trinità malvagia composta secondo Corsini da Satana, dal potere imperiale romano (Bestia dal mare) e dai capi civili e religiosi del popolo giudaico, gli anziani ed i sommi sacerdoti, rappresentati con ben tre simboli negativi: Bestia dalla terra, falso profeta, grande prostituta o Babilonia. Ma come già detto in altri post, questa interpretazione di Corsini non spiega tutti i punti dubbi dell'Apocalisse.
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  11. Vero ma neanche ricco sfondatissimo. Comunque era il Re d'Italia. E non intascava fondi neri dai servizi segreti o altro. Ed era frugale.
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  12. L'articolo non lo dice ma quelli che hanno effettuato il conteggio erano in realtà collezionisti di monete circolate cinesi, in particolare di difetti e varianti di conio, si sono offerti volontari al posto degli impiegati della banca quando hanno saputo dell'occasione irripetibile di poter visionare una tale mole di monete............... :rofl: :rofl: :rofl:
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  13. Io é solo da quest'anno che sono iscritto, me lo mandano il modulo dei 5 euro?
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  14. Ciao a tutti, pur non collezionando monete della zecca milanese ho letto con notevole interesse questa bella discussione, visto che riguarda un regnante con il quale anche per la zecca di Napoli (che colleziono) vede numerosi problemi tecnici nei tondelli. Quello che posto è un mezzo ducato del 1684, con al R/ la raffigurazione della vittoria seduta. A differenza della zecca Milanese dove il tondello era il risultato di una coniazione approssimativa, a Napoli era appena entrata in vigore la coniazione a bilanciere, anche (e forse soprattutto) per cercare di arginare il fenomeno della tosatura, dove a Napoli assumeva fenomeni "preoccupanti" da dir poco (vedi a questo riguardo lo studio di Francesco di Rauso [@@francesco77] pubblicato su CN 232/233 e pubblicato in PDF sul "portale del sud" a questi indirizzi: http://www.ilportaledelsud.org/carlosec_a.pdf per la prima parte, e http://www.ilportaledelsud.org/carlosec_b.pdf per la seconda parte) Il tondello ottenuto dalla zecca partenopea anche se non esente da difetti tecnici, aveva una forma perfettamente circolare, a differenza invece del cugino Milanese dove a volte il modulo era ancora fortemente irregolare nella forma. Il ritratto, almeno per questo esemplare (provenienza ex listino Numismatica De Falco, Aprile 2002) presenta dei bei rilievi (solitamente sono molto bassi) che permettono di ammirare il volto di un sovrano che poverino, non era proprio un esempio di bellezza. Riporto nuovamente il ritratto di Carlo già postato in precedente, per un confronto dipinto-ritratto monetale, in cui si individuano molto facilmente delle similitudini. Il viso allungato, mento e naso prominenti, lunghi capelli fin oltre le spalle. Ritratto similare anche per il ducato da 100 grana (sempre datato 1684, stessa serie monetale del precedente esemplare) con al R/ i due emisferi (il vecchio ed il nuovo mondo) Mentre per il ducato (e per tutta la serie di spezzati minori) con lo stemma al R/, il ritratto è più gradevole (forse meno realistico?), il viso assume delle sembianze più "vivaci", il mento leggermente più "rientrato", ed il collare con il tosone risulta parzialmente coperto Ritratto invece decisamente gradevole (ancora più generoso?) per l'ultima variante, quella con il tosone al R/, datato 1693. Forse il suo aspetto migliorava con l'invecchiamento? La foto è tratta dall'asta Ranieri 4. Spero di non aver annoiato i "Milanisti" in questo piccolo viaggio partenopeo sui ritratti di Carlo II. Un cordiale saluto F.
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  15. Per l’olio di vaselina non so, ma in linea teorica direi non contro. Per la vaselina pro, anche dalla mia pur scarsa esperienza pratica. La vaselina si presenta in massa semisolida, omogenea, translucida e filante, lievemente fluorescente, con apparenza e consistenza di unguento. Si può usare per ripulire e migliorare l’aspetto di una moneta senza pericolo di danneggiarla dal punto di vista chimico o fisico. Per la pulizia si applica uno strato di vaselina su entrambe le facce lasciandola a contatto per un certo tempo in modo che il potere solvente della massa semisolida costituita da una miscela di idrocarburi (quindi molto lipofila) si possa esplicare nei confronti di grasso, unto e sporco presenti in superficie. E questo senza minimamente intaccare il metallo data l’inerzia chimica della vaselina. L’effetto positivo l’ho potuto verificare su monete di rame da 5 e 10 centesimi del Regno d’Italia. L’importante è che la vaselina sia del massimo grado di purezza reperibile in commercio, precisamente vaselina bianca notevolmente raffinata e di qualità, identificata dalla sigla FU (Farmacopea Ufficiale) che ne specifica la rispondenza alle norme per l’uso farmaceutico e cosmetico. Penso che lo stesso scopo si possa raggiungere con l’olio di vaselina FU, la forma più pura di olio minerale di tipo farmaceutico conosciuta chiamato anche paraffina liquida o "olio bianco", un liquido di composizione analoga alla vaselina essendo una miscela di idrocarburi saturi con catena compresa nel campo C15-C50. L’olio è ottenuto da materie prime accuratamente selezionate sottoposte a particolari processi di raffinazione, stoccaggio ed essiccamento in modo da evitare contaminazioni di varia natura e al fine di garantire un prodotto di purezza farmaceutica in grado di assicurare un’elevata stabilità nel tempo. Però non ho esperienza diretta sull’uso di questo olio per la pulizia di monete. apollonia
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  16. Il recente studio sulle monete dei Cybo Malaspina (Bellesia, 2008) indica il "luigino" del 1663 di Alberico II con l' 8 "arabo" sotto la testa del principe e l' VIII "romano" ai lati dello stemma come unico esemplare ad oggi conosciuto. Questo è il secondo con la variante "PRINC" invece di "PRIN". DARECTASAPERE
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  17. In un altro post ho definito il termine " controparte" riferito alla Pennestrì come estremamente calzante.... Visti i termini in cui si pone rispetto al commercio e alla detenzione delle monete classiche, ho dei seri dubbi che il tavolo di trattativa abbia grandi possibilità di ottenere qualcosa di più da quello che abbiamo adesso...la situazione è ( volutamente) lasciata alla più speculativa interpretazione, e le norme sono di quanto più torbido ci sia, ma calcoliamo anche che se l'acqua è torbida, lo è per il pesce e per il pescatore in egual modo.Quindi se è torbida per noi( pesci), lo è anche per loro (pescatori), e qualsiasi chiarificazione o punto fermo stabilito sarebbe un aiuto anche per la " controparte" dato che ne restringerebbe i territori di " caccia" permettendogli di focalizzare meglio gli sforzi repressivi così ben illustrati dalla Pennestrì, e usare al meglio le forze in campo....quindi " occhio" a facilitare troppo il compito alla " controparte" illudendosi di stare semplificando la vita a noi stesi...non illudiamoci di avere a che fare con gente che non conosce le nostre problematiche e come si possano sfruttare, in un senso o nell'altro...lo sanno benissimo e lo hanno dimostrato nei fatti...
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  18. Credo sia giusto ringraziare anche e soprattutto la direzione ed il personale del Museo Nazionale Romano e del Bollettino di Numismatica, che stanno mettendo a disposizione di tutti questo materiale, fornendo totale appoggio tecnico ed economico. Mi permetto di farlo io perché come membro del direttivo della SNI non corro certo il rischio di essere accusato di voler sminuire l'apporto da parte della nostra Società. Come ha giustamente ricordato Fedafa, sono già stati editi 7 di questi volumetti, e la nostra collaborazione come SNI riguarda solo il n. 7 (in realtà è frutto di questa collaborazione anche il n. 6 riguardo a Padova, ma siccome è uscito prima di Milano solo per alcuni problemi di natura tecnica, mentre la collaborazione inizialmente riguardava solo la zecca lombarda, questa sua origine è stata giustamente sottaciuta). Se vogliamo veramente che la collaborazione pubblico -privato possa dare i suoi frutti, che nel nostro settore sono certamente notevoli, temo che il ripetersi di commenti che nel loro entusiasmo possano incosciamente apparire interessati soltanto ad una della parti in commedia potrebbero anche creare qualche ostacolo. Forse in questo caso appare opportuno ricordare quanto è stato detto a Milano su questa iniziativa. Il progetto di messa in rete di tali materiali è assolutamente un progetto soltanto Ministeriale, partito già da qualche anno e finanziato con fondi pubblici. La SNI, grazie alla felice intuizione ed al grande attivismo di un membro del nostro direttivo, Fabrizio Rossini, si è proposta di collaborare a tale progetto individuando e proponendo gli schedatori per alcune zecche e garantendo sia i tempi (fatto questo essenziale, vista la quantità dei materiali) sia la qualità scientifica delle schede. E tale proposta è stata accettata. Ci è stato quindi assegnato un ruolo di grande responsabilità, del quale possiamo essere orgogliosi, almeno a giudicare dalla qualità delle prime schede pubblicate dal Gianazza (e, en passant, dal Passera). Vi assicuro che posso dirlo a ragion veduta. AS
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  19. Dovrebbe essere questa: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-NIFEES/3
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  20. Sicuramente si tratta di un aspetto che va chiarito a fondo, anche in funzione del luogo e periodo storico. Ad esempio molto spesso si usava il sistema cosiddetto "acrofonico", che significa che i simboli per indicare le cifre provengono dalla prima lettera del nome del numero, così che il simbolo è nato da un'abbreviazione della parola che viene utilizzata per quel numero. Questo sistema nacque grosso modo già intorno al primo millennio a.C. Sotto riporto un esempio per i numeri 5, 10, 100, 1000, 10000: Naturalmente c'era il problema di come rappresentare numeri alti e relative combinazioni. Normalmente si ricorreva ai cosiddetti simboli compositi, spesso fatti partire da 5. Ecco un esempio: A complicare il quadro c'è da considerare che non esisteva una uniformità fra i vari Stati greci per indicare uno stesso numero superiore alla decina. Così per il numero 50 potevano esistere queste combinazioni: Per i Greci il sistema numerico non era formato da numeri astratti come intendiamo oggi. Oggi il numero 2 viene applicato a tutte le raccolte di due oggetti e 2 è pensato come una proprietà astratta che hanno in comune tutte le siffatte raccolte di due oggetti. Invece i Greci avevano un concetto un pò diverso in quanto i numeri venivano usati in forme leggermente diverse a seconda di cosa a cui si riferiva il numero. Nel nostro caso dobbiamo immaginare a come pensavano i Greci per quanto riguarda le somme di denaro. L'unità di base del denaro era la dracma, con i suoi vari multipli e frazioni. Posso sbagliarmi, ma questo sistema di valuta monetaria non era basato sul sistema decimale, anche se in genere il sistema numerico aveva 10 come base e 5 come base secondaria. Per rimanere nel sistema acrofonico la somma di denaro veniva formata in maniera additiva, come si può evincere dal seguente esempio, per indicare la cifra di 5.678 dracme (considerando la seconda tabella sopra riportata): dove l'ultimo particolare simbolo delle unità indicherebbe le dracme (come ho notato in un bronzo siceliota con un particolare graffito, che ho già pubblicato in un numero della rivista "Monete Antiche"). Però esisteva anche un altro sistema di numeri greci, il cosiddetto sistema "alfabetico" o "colto", dove i numeri sono determinati dando valori alle lettere dell'alfabeto, mutuando dall'uso che ne facevano i Fenici. Nell'alfabeto greco classico ci sono 24 lettere, a cui vanno aggiunte altre tre lettere più antiche, che sono poi cadute in disuso (digamma, koppa e san). In questa maniera la prima lettera, alfa, indicava il numero 1 e così via. Ecco la tabella per indicare i primi 9 numeri (segnalando che qui il numero 6 è indicato dalla lettera digamma, poi obsoleta): Per indicare le decine: e le centinaia (dove 900 è indicato da una lettera obsoleta, san). Un semplice esempio per vedere come i Greci scrivevano con questo sistema il numero 269 alfabetico (che era sempre additivo, ossia 200 + 60 + 9): Il problema era che con un siffatto sistema così compatto e senza modifiche i Greci non avevano la possibilità di esprimere numeri maggiori di 999. Per superare questo problema i Greci hanno appunto inventato i simboli compositi. Ad esempio per indicare le migliaia, bastava aggiungere un "iota" pedice o apice per i simboli da 1 a 9, come in questa maniera: E come hanno fatto ad esprimere numeri maggiori di 9.999? In genere ricorrevano al simbolo M sormontato da piccole cifre, che venivano moltiplicate per 10.000. Così ad esempio per scrivere il numero 20.000: e il numero 1.230.000: Questa breve disamina mostra chiaramente la complessità su come deve essere letto correttamente un numero greco. Non si può escludere a priori che nel caso specifico di una moneta, e quindi in uno spazio molto ristretto, l'incisore abbia dovuto usare lettere e anche simboli compositi (spesso confusi con monogrammi) in maniera "implicita", ossia omettendo proprio il moltiplicatore in decine, centinaia, migliaia, ecc. Il pensiero greco era molto più "implicito" del nostro e questo spiega anche il fiorire di tanti simbolismi, alcuni magari intuitivi ma che comunque sono spesso difficlmente compresi dal nostro attuale pensiero "razionalista". Sicuramente il sistema numerico adottato dall'incisore su mandato del responsabile della zecca doveva essere comprensibile ai suoi tempi e sta a noi dover riuscire a decifrarlo in un adeguato contesto. Spero quindi che al momento opportuno e alla conclusione di approfonditi studi si riesca a fornire una giusta chiave di lettura, anche considerando che comunque esiste una certa diversità di approccio nei vari Stati e periodi greci..... In bocca al lupo, De Luca.
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  21. Mi permetto di fare una riflessione "epigrafica": Sepullius e Sepullus non sono affatto equivalenti e la seconda forma, fatta eccezione per un'iscrizione rinvenuta a Patavium (AE 2000, 00617b), peraltro molto incerta, si trova attestata soltanto in ambito numismatico e soltanto per il nostro magistrato Publius Sepullius Macer. Mi permetto anche di correggere @L. Licinio Lucullo la -i- non appartiene al tema, ma alla radice. Condivido, invece, le sue conclusioni in merito al fatto che tali forme erano comunemente accettate dai parlanti, al punto di essere avvertite come equivalenti.
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  22. Ripensandoci , per l'Asta del Titano o sei l'aggiudicatario e conosci il risultato e l'inserisci o è molto complesso dialogare con loro per avere i risultati su molti lotti, quindi avevo un po' di tempo ed ho inserito le mie aggiudicazioni sulle annuali di Paolo VI
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  24. Salve. Oltre ai principali cataloghi dedicati a questa monetazione, ho avuto modo di consultarne anche altri (e pure antichi). In nessuno di essi, però, viene annotata questa variante nel nome del monetiere. Ho poi effettuato una ricerca tra i passaggi in asta di questo esemplare e, in effetti, non è molto difficile incontrare il nome SEPVLLVS in luogo di SEPVLLIVS. La mancanza della lettera I, però, non rientra, a mio avviso, tra le cause che potrebbero rendere ancor più particolare questa moneta e farne aumentare la rarità: anche gli esemplari con SEPVLLVS, infatti, appartengono normalmente alla tipologia che presenta il "corretto" SEPVLLIVS. Proprio per questo motivo, tutti i testi da me consultati non annotano questo dettaglio. Dunque, secondo me, bisognerebbe classificare l'esemplare da te illustrato come: Crawford 480/22 var.; Babelon, Sepullia 8 var. e Antonia 2 var. e così via, se proprio vuoi mettere in evidenza questa piccola discrepanza. Tutto qui, anche perchè è una variante abbastanza ricorrente per tale tipologia e non è un caso isolato all'interno del panorama della numismatica romana della Repubblica. Spero di esserti stato utile, anche perchè ho visto che non avevi ricevuto alcuna risposta. :)
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  25. Ma fai scherzi? Oggetti antichi e ti devono pure specificare le monete? Ma stiamo scherzando? Non è che perché hanno da sempre avuto PER COMODITA' facile reperimento e conservazione (collezionare statue sarebbe stato più problematico) devono essere considerate a parte. O meglio, considerarle a parte in altri dettagli ma se dichiariamo oggetti antichi è OVVIO che vengono incluse anche le monete...altrimenti l'articolino diventerebbe: A quel punto, il povero venditore che si ritrova in mano un set di strumenti da mensa romano imperiali dice: "beh, se nel puntigliosissimo articolo 64 dove sono indicati persino i pesi da telaio non ci sono i set da mensa...è ovvio che posso venderli come cavolo mi pare, o sbaglio?" Gnamo Rick...non ci prendere in giro...facci il piacere...
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  26. Eccomi, allora la Marconi da 500L è partita questa mattina in regalo (il destinatario sa chi è, quindi non sto a dilungarmi troppo). Il quarto di dollaro del 1943 andrà in regalo al ragazzo che mi ha scritto in privato questa mattina (anche in questo caso lui sa benissimo chi è quindi non mi dilungo nello scrivere). Come ripeto ed ho ripetuto pià di una volta, al contrario di quello che pensa Enigma, io queste monete volevo regalarle.... poi qualcuno mi ha detto pensaci... occhi a chi le regali.... fai una cernita... ed allora ho detto stop. Poi sei uscito tu in MP e mi hai chiesto quanto voglio per tutto il pacchetto.... ti ho risposto per bene, dicendo chiaramente che non sapevo assolutamente quanto valevano quindi non potevo farti un prezzo di partenza. Hai insistito su questo punto per pià di una volta ed allora ti ho detto un prezzo puramente inventato (in cui ho messo dentro le cilene quelle del principato e quelle delle antille olandesi) chiedendoti di fare un prezzo su quello che io (da ignorante patentato di questo hobby) ho fatto. A quel punto hai detto che non se ne faceva più nulla. Sono stato scorretto per questo? Non lo so.... Io sono sicuro di una cosa.. una moneta che valeva qualcosa (seppur poco) è in viaggio verso un ragazzo che mi è stato subito simpatico... un altra parte domani... e per tutte e due non ho chiesto una lira. Non sarà come sembra... ma forse non è nemmeno come tu dici....
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  27. scrivere "Regalo Monete" è come pescare con la dinamite :D hahahaha
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  28. Ciao, è questo l'appuntamento, gli organizzatori sono gli stessi, l'hotel lo stesso dell'ultima volta, lo abbiamo chiamato 1° convegno del collezionismo perché è la prima volta che organizziamo un convegno che non sia solo numismatica e filatelia, è il primo convegno organizzato dalla nostra nuova associazione AcoS, per il resto sono ottimista sul fatto che sarà il miglior convegno mai organizzato a Catania, non lo dico per modestia ma soltanto perché so quanto ci stiamo lavorando sopra, ti elenco tutto ciò che ci sarà in più dell'ultima edizione, sia come stand che come sforzi pubblicitari Pubblicità: 6mila volantini(4mila inpiù dell'ultima volta) che verranno inviati a tutti i venditori e disrtibuiti le 4 domeniche antecedenti al convegno presso i mercatini di antiquariato della Domenica di Catania e Messina, saranno inviati in tutte le 9 province siciliane e calabresi Banner pupplicitario su Deamoneta.com + email inviate da Artemide Aste a tutti i suoi clienti, colgo l'occasione per ringraziare Lorenzo Moretti per il grande favore (gratuito) che ci sta facendo Pubblicità sul prossimo numero di "Monete Antiche" Pubblicità sul Giornale della Numismatica Articolo su LA SICILIA Ogni venditore che parteciperà promuoverà il convegno tramite emails e locandine. Pubblicizzato dalla AcoS anche su Facebook Questo è quanto abbiamo fatto per la pubblicità. Avremo lo stand delle Poste Italiane con annullo commemorativo dell'evento Ai primi 100 utenti che entreranno verrà regalato un medaglione in terra cotta bronzato e la cartolina commemorativa dell'evento. Quest'anno avremo anche il piacere di avere il Prof. Ruotolo che sarà uno dei relatori del congresso organizzato per le ore 11.00 su Federico II e i tarì siciliani Credetemi, più di così non abbiamo saputo fare. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che ci aiuteranno a promuovere l'evento
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  29. Finalmente in Sicilia qualcosa di interessante
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  30. Finalmente .. Ma quindi il 2 euro cc 2012 avrebbe 5.000.000 di pezzi in più del previsto ?
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  31. http://notizie.antika.it/004857_gran-bretagna-somerset-ritrovate-52-000-monete-romane-grazie-al-metal-detector/ proprio non capisco...siamo davvero nel paese delle banane...all'estero per certi ritrovamenti gli hobbisti del metal detector vengono consacrati sui giornali e addirittura ricevono da parte dei musei interessati all'acquisto una ricompensa...qua invece sul giornale ci finisci con l'etichetta di delinquente e trafficante...e ti becchi pure una denuncia oltre che il sequestro di tutto quanto...se poi sei extracomunitario ancora meglio...fa più scalpore!!!! che vergogna!!!
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