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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/13 in tutte le aree
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Daniele, sul forum sono conosciuto per non avere mai trattato i più giovani con supponenza o paternalismo nè, tanto meno, con spocchia. Mi permetto, quindi, di dirti che dissento con quello che hai scritto, semplicemente perchè, avendo "qualche" anno più di te, ho avuto la possibilità di effettuare degli studi economici (anche se terminati prima che tu nascessi :D ). Questo mi permette, più che altro, di conoscere il "metodo", con cui analizzare i dati e gli elementi in nostro possesso. Vorrei sapere chi concorda con te sul fatto che l'argento sia meno volatile dell'oro. Vickydog ti ha fornito dei dati e ha anche spiegato il perchè i raffronti debbano essere eseguiti in quel modo ed è il modo corretto. Poi, non ho capito neppure io come avresti fatto a guadagnare bene sulla compravendita di caravelle, se il mercato dell'argento fosse più stabile... Peraltro, come dice Paolino, non confondere una piccolissima speculazione andata a buon fine, con un investimento. Le caratteristiche di un investimento sono altre. Per quanto concerne, invece, la diatriba in sè, invito tutti a non affibiare epiteti ad altri ed a spiegare i fatti senza trattare nessuno da un piedistallo, ma anche a motivare le proprie affermazioni con dati oggettivi di larga scala e non basati su semplici esperienze personali, limitate nelle dimensioni e nel tempo perchè questo è il metodo scientifico corretto, altrimenti l'economia politica smetterebbe di essere una scienza e lo è (studio matematico dei fenomeni economici).4 punti
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Altra foto obliqua, dal vivo è impressionante, non si riesce a capire come sia stato possibile imprimere rilievi tridimensionali tra i fregi e le colonne.4 punti
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tutto vero e corretto... ma l'incipit di questi consigli è a dir poco "demoniaco" e figlio di una interpretazione normativa se non distorta quantomeno rigida: "[collezionare monete antiche è possibile purché] la dimostrazione del possesso risalga con certezza ad una data antecedente all’entrata in vigore della legge 20 giugno 1909 n. 364 che, per la prima volta, ha sancito la regola dell’appartenenza a titolo originario allo Stato delle cose d’interesse culturale ritrovate nel sottosuolo ovvero sia stato trasmesso per successione ereditaria;" ora, tra tutti voi collezionisti (anche tra quelli che evitano come la peste ebay), alzi la mano chi ha una collezione composta esclusivamente da monete il cui possesso è dimostrabile con certezza e chiarezza documentale in data antecedente al 1909. eccetto qualche pezzo storico (ex collezione boyd per esempio) anche per quelle monete lecitissime acquistate da commercianti seri e solidi e professionisti e con tutto il corredo introdotto con il testo unificato sui beni culturali (e prima?)... fino a che anno è possibile risalire? ritengo, con misura eccessivamente ottimista, che la filiera possa andare a ritroso al massimo fino agli anni '50-'60 (ma... gianni! l'ottimismo è il profumo della vita!). sarà dura venirne a capo e, sinceramente, mi vien da ridere amaramente quando leggo o sento interventi critici nei confronti di chi vorrebbe far chiarezza sul "diritto a collezionare" tacciando il tutto come "assurde pretese di liberalizzazione". ma quale liberalizzazione! quello che si invoca sempre di più è la tutela del bene comune (in questo caso numismatico) e la pari tutela del diritto a collezionare in maniera ragionevolmente legale senza accampare assurde pretese e diritti inconcepibili mascherando il tutto con una distorta protezione del bene culturale. oggi la vedo nera, scusate! :whome:4 punti
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Salute quest'oggi ,per farvi apprezzare le monete che quotidianamente vi pervengono nel palmo della mano,vi posto un Centesimo del 2007 ben conservato che mi consente di postarvi dei particolari del bel castello fatto erigere da Federico II di Svevia in Puglia --Sempre più collezionisti si disfanno delle monete euro collezionate e dei rotolini. --Salutoni -odjob1 punto
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Alla metà del '700 l' Inghilterra si trova ad affrontare un serio problema di alcolismo diffuso. Le classi più umili scoprono l'acquavite, e si intontiscono di gin. Gin Craze (la mania del gin) è il nome con cui viene comunemente indicato il periodo. Per gin, in realtà, si intendeva qualunque tipo di acquavite, che fosse o meno aromatizzata al ginepro: l'importante era l'alta gradazione alcolica, circa dieci volte la birra e cinque volte il vino (in pratica dai 50° ai 60°), tale da garantire un veloce stordimento. L'industria della distilleria era stata incoraggiata dal governo fin dalla fine del '600, ma è con il nuovo secolo che assume dimensioni imponenti: la produzione passa dai 2 milioni di litri del 1684 ai 20 milioni del 1737. Quando le conseguenze dell'alcolismo diventano allarmanti, il governo vara il Gin Act (1736) che impone forti tasse sulla vendita dei liquori, col solo risultato di incrementare la distillazione clandestina. Perché questa vera e propria epidemia? E' accaduto che i ceti più bassi non hanno aderito alla cosiddetta "cultura del caffè" (o del tè, o della cioccolata, a seconda delle classi di appartenenza e della localizzazione geografica) che ha preso piede tra la borghesia fin dal XVII secolo, cultura connessa a un'immagine di sobrietà, razionalità e laboriosità in linea con l'etica protestante. Ma l'industrializzazione che avanza non è riuscita a cancellare nel popolo l'abitudine antica di bere per dimenticare (dimenticare la miseria, soprattutto ). petronius1 punto
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Buonasera a tutti, apro questa discussione per segnalare un evento araldico che si terrà a Civita Castellana il 7 settembre 2013 ed al quale vi invito tutti a partecipare, essendo sicura dell'interesse che susciterà anche in noi “monetari” dediti allo studio delle iconografie delle monete. Al suddetto evento vorrei abbinare un bell'incontro, con tanto di pranzo e/o cena, ed una eventuale visita alla mattina al Forte di Civita Castellana ed al relativo Museo Archeologico ivi contenuto, ne parleremo in seguito, ora preferisco parlarvi dell'organizzazione dell'evento araldico. L'evento rientra in un progetto curato dall'Associazione Culturale “Argilla”, che opera da tempo sul territorio, che è animata dal desiderio di approfondire studi e ricerche sul Rinascimento a Civita. L'Associazione, impegnata socialmente e culturalmente anche nella promozione del patrimonio territoriale, si è dedicata specialmente al coinvolgimento dei giovani, cercando di iniziarli all'apprezzamento della Storia e della Cultura di Civita Castellana e dintorni, organizzando visite ed escursioni guidate nell’area. Per completare gli obiettivi vuole prestare attenzione verso elementi finora trascurati, come gli stemmi ed altri elementi simbolico-iconografici comunque rinvenibili nella località: dentro e fuori gli edifici, negli archivi, nei musei, ecc.; gli elementi e gli esemplari così raccolti saranno catalogati, archiviati, fotografati (ove possibile) e analizzati sotto l’aspetto storico e artistico. L’attività è svolta sotto la supervisione di un Comitato scientifico del quale fa parte anche il dott. Maurizio Carlo Alberto Gorra (anche collaboratore in materia di araldica de Il Giornale della Numismatica). Uno degli obiettivi del progetto è la realizzazione di una serie di conferenze alle quali si affiancheranno mostre della durata di una settimana e (compatibilmente con le risorse disponibili) una pubblicazione. Il primo evento in programma sarà quello di sabato 7 Settembre 2013, a tematica araldica. Nel pomeriggio si inaugurerà una mostra, dove potremo vedere una dozzina di pannelli che mostreranno e commenteranno i più significativi stemmi rinvenuti a Civita, evidenziando così le potenzialità insite nello studio degli stemmi. A seguire il convegno che sarà articolato in due interventi: Il primo sarà curato dal dott. Maurizio Carlo Alberto Gorra che darà dei cenni essenziali sull’araldica, scienza documentaria della storia, con particolare attenzione agli stemmi presenti nel territorio di Civita. Seguirà quello del prof. Luigi Borgia, sulla famiglia Borgia e sull'evoluzione del loro stemma, che a Civita è rappresentato da molti esemplari, spesso di eccellente fattura, sparsi nella città. In ottobre è prevista una successiva conferenza sulle planimetrie antiche della città, e sul suo aspetto nel passato, con particolare attenzione allo sviluppo urbanistico del centro storico dal 1500 al 1950. In dicembre è prevista una terza conferenza sulle maestranze lombarde presenti a Civita dal XVI al XVIII secolo, e sull’influenza spagnola in città nel periodo rinascimentale. Grazie all’ospitalità offerta da Sua Eccellenza il Vescovo, le conferenze saranno tenute nella sala riunioni dell’ex Seminario di Civita Castellana, e le mostre allestite nel chiostro del Seminario. Non appena pronto vi posterò il Programma definitivo della giornata del 7 Settembre. Vi mostro di seguito alcune fotografie degli stemmi di Civita, ed una della famosa Piastra di ponte Clementino, tratte dall'articolo "Civita Castellana:storia,stemmi e monete" del dott. Maurizio Carlo Alberto Gorra uscito sul numero di Luglio-Agosto 2013 del Giornale della Numismatica. Vi aggiornerò presto sull'organizzazione della giornata, vi aspettiamo tutti. Grazie, Giò P.S.-Tengo a precisare che ho basato questa piccola presentazione su un colloquio avuto con lo stesso Gorra, non è tutta farina del mio sacco quindi... anzi lo è per una piccola parte, diamo a Cesare ciò che è di Cesare... :D http://it.wikipedia.org/wiki/Forte_Sangallo_(Civita_Castellana) http://www.lamoneta.it/topic/108989-il-giornale-della-numismatica-luglio-agosto-2013/ Foto 1- Piastra del Ponte Clementino di Civita Castellana1 punto
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@@Ricca770 la moneta a mio vedere è un BB. Il Cappelone dell'asta di Nomisma è osceno, è stato spatinato pure lui, pieno di tagli nel Diritto e Rovescio, i numeri romani presentano una maggiore usura. Il tuo baffo sembra meno folto per la foto eseguita male, non è facile rendere il baffo nitido. A venderla sui 180,00 euro li prendi tutti, senza fare troppa fatica. Un consiglio visto la maldestra pulizia, ti conviene lasciarla riposare nel liquido apposito per monete d'argento per un bel 15 minuti. Risciacqui molto bene con acqua distillata e asciughi la moneta senza strofinare, in questo modo uniformi il colore della moneta in modo omogeneo e decidere in un secondo momento di farla patinare meglio di come è adesso, oppure lasciarla pulita. Ciao1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: Lux Anno: 2004 Tiratura: 14.001.000 Città: Siena Taglio: 50 cent Nazione: Finlandia Anno: 2009 Tiratura: 6.936.500 Città: Siena Queste sopra le ho inserite perché nel foglio sono indicate come "a bassa reperibilità" non ho capito se è ancora un motivo per postare le monete... :D se no, direi che potete togliere quel colore... :D Taglio: 2 Euro Nazione: Austria Anno: 2003 Tiratura: 4.700.000 Città: Siena Taglio: 2 Euro cc Nazione: Francia Anno: 2007 Tiratura: 9.406.875 Città: Siena Taglio: 2 Euro cc Nazione: Francia Anno: 2010 Tiratura: 20.000.000 Città: Siena Taglio: 2 Euro cc Nazione: Germania Anno: 2009 A Tiratura: 6.000.000 Città: Siena1 punto
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Io non lo sono però se mi ospiti dalle parti della Costiera per riviverla non mi dispiacerebbe ahaha :rofl: :rofl:1 punto
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Torno del mare e, sopresa: Hanno preso in carico la mia richiesta di iscrizione alle liste numismatiche Sarà un calvario di almeno un anno, ma almeno ho la certezza che abbiano letto l'email e segnato i miei dati! :blum:1 punto
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Si tratta di un gettone d'ottone (4 g, 21 mm) per l'erogazione di acqua dopo inserimento in un contatore. E' catalogato da Pitotto tra i gettoni 'Igiene' col n. 03248. apollonia1 punto
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Mah... eppure ai tempi antichi si diceva "pecunia non olet".... sono cambiati i tempi e soprattutto le monete!!! saluti TIBERIVS1 punto
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Infatti, io non disdegno i romanzi alla Dan Brown (solo perché ha fatto più "rumore")...diciamo che io sono una pattumiera di libri...leggo un po' di tutto :D Per questo ho detto che lo leggerò con interesse e cercherò di interpretare i dati anche da un punto di vista critico e credente.1 punto
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E, allora, spezziamo una lancia anche in favore del Codice Da Vinci (che non mi ha fatto impazzire, precisiamolo). L'autore esplicita il fatto che le sue siano tutte invenzioni romanzesche prive di attinenza con fatti storici reali. Temo che il can can che ne è seguito sia derivato dal fatto che uno degli elementi del racconto (non legato ad alcun elemento teologico) sia notoriamente vero e questo ha fatto imbufalire qualcuno.1 punto
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@@Euripe Anziché metterle in vendita potresti contribuire inserendo la lista delle tue monete nella discussione che ha iniziato Mirko........... Credo che faresti un grande favore a molti appassionati che per diversi motivi non possono permettersi monete FDC...... http://www.lamoneta.it/topic/110482-strenna-forever/1 punto
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Sono vecchie tracce di ossidazione, non mi pare vi siano tracce di verderame. Tali mancanze di metallo erano dovute in parte alla presenza nel tondello di metallo plumbeo che con il passar degli anni, ossidandosi, lasciava uno spazio vuoto nel tondello di rame quasi puro. E' una bella e rara moneta comunque!1 punto
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La realtà del collezionismo di cose antiche oggi è proprio quella sinteticamente descritta nel mio precedente post: da un lato lo Stato formalmente consente il collezionismo ma, de facto, lo rende impossibile o comunque difficoltoso per non dire, perdonatemi, pericoloso. Lo Stato presuppone che ogni moneta appartenga alla collettività e tocca allo sventurato singolo dimostrare il contrario (nella stragrande maggioranza dei casi trattasi di probatio diabolica!); se il collezionista non è in grado di farlo lo Stato si riprende ciò che presupponeva essere Suo. Difatti è stato giustamente detto quale collezionista ha nell'ambito della propria collezione esclusivamente monete la cui provenienza può essere giustificata con documenti di acquisizione che rispondano ai parametri da me descritti al punto 1) del precedente post (che escludono la responsabilità penale e, ripeto, non è poco) e che rispondono pure a quelli del punto 2) (che escluderebbero il sequestro o comunque ne garantirebbero la restituzione)? Anzi vorrei fare una riflessione:il collezionista spesso acquista le monete più importanti presso Aste o commercianti conosciuti che garantiscono (o dovrebbero) maggiori sicurezze. Poi acquisisce monetine di poco conto presso mercatini, mediante scambi etc. Ebbene magari (casisticamente è quello che avviene) sono proprio quelle monetine a "rovinare" il pur accorto e ligio collezionista: la responsabilità penale prescinde dal valore economico della moneta!1 punto
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E quindi il " povero ragazzo " che tanto vorrebbe collezionare, ammesso che riesca a recepire la tortuosità diciamo così del tutto, se non è animato dal motivazioni fortissime si dirige verso altro. Si perde così una persona sensibile, che voleva avvicinarsi alla storia, all'identità, allo studio dei propri beni, con buona pace di tutti. E avremo altri " grandi fratelli " e similari, con una perdita del livello culturale nel nostro paese, altro che avvicinare, aprire a tutti.... Certo collezionare non è tutto, si può studiare, leggere comunque sicuramente, ma partire nella propria ricerca con un tondello è sempre stato lo spunto che ha spinto tanti padri nobili della nostra numismatica. D'altronde la caratteristica di rendere le cose difficili, burocratiche, difficili da applicare è una nostra prerogativa in molti ambiti, ma questo poi porta ad allontarci sempre più da quello che è un patrimonio di tutti, anche nostro e che non sarebbe poi così impossibile renderlo più fruibile a tutti.1 punto
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"Nel forum ci sono il fior fiore degli esperti...lasciate tranquillo elledi dove sta...ormai si dedica solo alla ricerca e non vuole sapere niente altro" :lazy: Hai forse raggiunto la pace dei sensi? Come puoi sottrarTi alle "pelose" domande di Enrico?... :crazy: Esci dal "nirvana numismatico" in cui Ti sei autoesiliato e riaffronta, da par Tuo insieme a noi, i bassifondi degli attestati di autenticità e provenienza, degli scontrini fiscali e della culturalità presunta delle monete da dieci euro. Non lasciarci soli a combattere le solite battaglie quotidiane. Qui fuori il crimine dilaga! Per studiare c'è sempre tempo (come dicono al CEPU...). Dicci almeno come sarebbe andata a finire se i Tuoi colleghi avessero fermato per un controllo il buon numa numa al valico di frontiera di Como-Brogeda o se un cash-dog lo avesse annusato alle partenze internazionali di Milano-Malpensa, trovandogli poi addosso quella monetina acquistata nel negozio del Museo e priva delle "sacre scritture" di corredo... (a proposito: ma i cash-dogs sono addestrati anche per riconoscere le monete antiche?.... :clapping: ). Suvvia, Ti aspettiamo fiduciosi. M.1 punto
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Nel pezzo Hirsch, pacchiano e grossolano è proprio l'incuso, dove addirittura il falsario ha creato una linea continua che non può esistere con 2 piani sbalzati nell'incuso... Per non parlare della realizzazione del carro..... allego foto che li indica: Anche per questa mi sentirei di sconsigliarne l'acquista. Per di più da notare come Gela, Syra e Rhegion presentano (dalle foto) tutte lo stesso aspetto di metallo......1 punto
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L' enorme quantita' di tipologie di prove e progetti uscite sotto Vittorio Emanuele III gia' fa venire qualche dubbio , per non parlare della mancanza di documentazione ufficiale a riguardo che lascia il campo aperto a speculazioni presenti e passate.1 punto
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si tutto vero Vitellio ma... uno si domanda : perche' ci dobbiamo complicare cosi la vita quando in qualsiasi altro paese (pur molti ricchissimi di storia/archeologia/reperti numismatici) in questa materia nessuno raggiunge tali livelli di sciocca complicazione (ad essere teneri). E' forse una prova di intelligenza ? O piuttosto un residuo bizantino (a far torto ai bizantini) di qualche obsoleta disposizione ormai anacronistica ? E se questo il caso sarenbe decisamente ora l'Italia prendesse le mosse dalla normativa europea svecchiandosi e adeguandosi.. O forse ancora il risultato di un atteggiamento apertamente ostile da una parte della nomenclatura che ha inviso che altri possano trarre piacere dalla passione per le monete e quindi si cerchi sadicamente di boicottarla e frustrarla il piu' possibile (senza riconoscere che ormai il commercio di monete antiche ha assunto nel mondo dimensioni e valori tali che tutte queste norme sembra hanno sortito l'esatto contrario). Forse queste sarebbero le domande da porsi, altro che pelosette ... :)1 punto
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Per caso negli articoli sopra citati viene descritta anche questa contromarca? Non riesco bene a capire cosa rappresenti, se una scritta araba stilizzata o solo una serie di lineette...1 punto
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Bhè, se vogliamo fare un conftonto decente dovremmo mettere entrambi su una comune scala di grandezza: L'oro è la linea gialla... l'argento è la linea nera in basso che ho dovuto ricalcare approssimativamente con paint perché non si vedeva nemmeno da tanto che è basso. E' così che si fanno i confronti: si utilizza la stessa scala per misurare tutte le cose. P.S. Visto così, l'argento sembra moooolto più stabile.1 punto
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Buonasera, Vorrei focalizzare l’attenzione su un paio di punti che ritengo fondamentali e che, nel corso dell’interessante discussione, rischiano di essere persi di vista. 1) la documentazione fornita al bravo Numa Numa ritengo non sia sufficiente per metterlo al riparo da eventuali future problematiche. Difatti il semplice scontrino fiscale, ove appare la generica dicitura “moneta originale”, di per se non costituisce prova di nulla; mi spiego meglio: il documento attestante l’atto di compravendita deve poter ricondurre inequivocabilmente a quella specifica moneta e questo può avvenire in due modi: a) mediante una accurata descrizione della moneta, meglio se corredata da fotografia; in realtà oggi ritengo imprescindibile la documentazione fotografica, vera e propria carta d’identità della moneta da utilizzare anche in eventuale giudizio (metodo generalmente in uso presso le aste dove, in ogni caso, si è certi dell’identità della moneta perché riconducibile al catalogo); b) se l’accurata descrizione della moneta non avviene nell’ambito del documento di compravendita deve necessariamente avvenire in apposito registro in possesso del venditore a cui lo scontrino/fattura deve rimandare (mediante un numero/codice). Questo è (o dovrebbero essere) il modo utilizzato dai commercianti. Per escludere ogni responsabilità penale (ricettazione, incauto acquisto od altro) non basta un generico documento di acquisto, ma occore che questo possa essere certamente, ogni ragionevole dubbio, ricondotto proprio a quella moneta. 2) La legge presuppone, e si tratta di una presunzione assoluta (che non ammette, cioè, prova contraria) che le monete rientrino nei beni di interesse storico-artistico- archeologico. La legge presuppone, questa volte trattasi di presunzione relativa (che ammette, cioè, prova contraria), che tutte le monete rinvenute all’interno dei confini nazionali, appartengono allo Stato. Ebbene, proprio il particolare interesse di cui godono questi beni giustificano la presunzione di cui sopra e, di conseguenza, la tanto discussa e discutibile inversione dell’onere della prova: deve essere il possessore a dover dimostrare la legittima provenienza del bene. Come? Qui nascono i problemi! L'avere un valido documento attestante l'acquisto (vedi punto 1) mette al sicuro da eventuali responsabilità penali (e non è poco) ma non garantisce la restituzione delle monete eventualmente sottoposte a sequestro: occorre dimostrare che non provengano da suolo italiano o che, comunque, siano anteriori al fatidico 1909. E come si fa a dimostrare?? Probatio diabolica!! Per non parlare di monete acquisite tramite eredità, scambi, acquisti effettuati in tempi non recenti..... Probatio diabolica!! Buona serata.1 punto
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Ohh FINALMENTE !!!!! Iniziavo a pensare che ormai li avevate trovati tutti :) Bello complimenti sempre non facili da trovare .... Per la sigla concordo con Daniele la gambetta sembrerebbe tondeggiante ma penso che sia sempre una N ..... ........... ma non si sa mai ( ammetto di aver pensato ad un PC ) Al prossimo Matteo1 punto
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Hai ragione, l'ho notato anche io. Ho comunque anche qualche difficoltà a leggere l'epigrafia del rovescio. Fossi rin......nito?? Può essere :) A parte Finetti gli studi continuano.......... Comunque interessante Ciao e a presto1 punto
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Scusate, chiarisco meglio il mio pensiero. A mio parere una "soluzione sistemica" non può prescindere da alcuni punti: 1. L'acquisizione del concetto che il patrimonio culturale è un bene comune, non un attributo di casta, e che tutti i cittadini hanno il diritto/dovere di fruirne e di contribuire a tutelarlo. Ogni iniziativa che aiuta a creare un clima di collaborazione e non di contrapposizione tra le parti va in questa direzione. Tra queste inziative ci metto ovviamente il Progetto Lorenzo il Magnifico e la collaborazione MIBAC/SNI sulla Collezione Reale. 2. Tutte queste iniziative non possono prescindere dal rispetto dei diversi ruoli: quello che ha scritto Mirko è totalmente comprensibile e condivisibile. Mi sembra che nel Progetto Lorenzo il Magnifico come ho scritto sopra (e parlo di questo solo perché ne ho esperienza diretta) questa suddivisione delle competenze sia stata rispettata e il progetto ne ha certamente guadagnato. Peraltro mi sembra che queste sinergie possono funzionare meglio proprio nel campo dell'emersione e della tutela del patrimonio culturale pubblico, aspetto che peraltro dovrebbe essere, secondo me, la priorità assoluta del settore. 3. E' ovvio però che a livello statale non si può prescindere dallo sforzo di finanziare le risorse minime necessarie perché in questo quadro sia messa in campo una quota parte di professionisti, altrimenti il tutto si riduce a una scorciatoia che è oggettivamente penalizzante per chi ha avuto il coraggio (o forse l'incoscienza, essendo in Italia) di voler fare dei beni culturali una professione.1 punto
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No, mi riferivo proprio al valore 1Euro, che potrebbe essere un comodo escamotage per non dover fare tanti documenti, alla luce di quanto letto sopra...anche perché la vedo complicata la dotazione del documento di lecita provenienza per tali oggetti, a meno che non abbiano un pedigree secolare o passaggi in pubblico incanto altrettanto secolari, ma questo mal si adatterebbe alla valorizzazione così bassa dell'oggetto...c'è qualcosa che mi sfugge....!1 punto
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una bella notizia per quanto riguarda il nostro patrimonio storico artistico della nostra meravigliosa nazione,speriamo riescano a mettere in mostra tutta la collezione,che per troppo tempo e' rimasta inpolverata nei semi interrati(e chissa' quante ce ne sono ancora).e poi ci piangiamo addosso che non riusciamo a trovare i fondi per coprire i buchi delle nostre amministrazioni........povera italia http://www.youtube.com/watch?v=TSXgK65dE6M1 punto
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L'idea non è buona... ...è ottima! :good: :good: :good: Suggerisco però di mirarla sul pranzo, anziché sulla cena. Non solo perché così si coronerebbero al meglio le eventuali (e auspicate!) visite mattutine al Forte e al Museo. Ma soprattutto perché l'evento araldico sarà a sua volta coronato da una cena. La quale (stando ai rumors che si sentono in giro) dovrebbe (sottolineo dovrebbe) essere di ispirazione rinascimentale. Aspettiamo a breve di leggere il programma completo ;) ;) ;) dell'evento...1 punto
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Ma allora non parlare di "Scambi sui mercati virtuali" e di "Investimenti" in "Beni rifugio", se poi fai quelle considerazioni.1 punto
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Che scandalo !! E' la nostra storia, non voglio fare polemica, ma la religione ( da non praticante ), è la nostra storia, la nostra cultura, le nostre bellezze, ok la laicità ma per me non è giusto ridurre la nostra cultura a una presunta offesa verso persone di altre fedi, i queli GIUSTAMENTE tengono molto alle loro tradizioni e alla loro storia.. Senza polemica, solo mio pensiero..1 punto
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Bello, bellissimo! Certamente Agostino Adorno Governatore per il Duca di Milano (1488-1499). Interessantissima la sigla che ho difficoltà ad interpretare: NC in nesso...NG in nesso...nC... nG ...Altra? Vedo differenze con l'altra a catalogo, sembra che la N non abbia il trattino obliquo che arriva a metà della C o G ma quello ad archetto della n gotica che intercetta la seconda lettera in alto. Molto bello da studiare ...vediamo cosa ne dicono gli altri? Grazie molte, hai sempre monete interessantissime. Saluti carissimi1 punto
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si vede lontano un miglio che la moneta non e bb. Non servono qualità divinatorie, ne grande esperienza, ma un minimo di preparazione, cosa che manca sempre di più in questa sezione. ognuno dice la sua, senza curarsi minimamente di documentarsi, per poi trincerarsi dietro alla fatidica frase ' la conservazione è soggettiva e questo è il mio parere, sto ancora imparando e bla bla bla...' tornando alla moneta, se Ranieri ha scritto qfdc, di certo non è un insulto classificarla spl/fdc, con trattino o senza che sia. ma qui, oltre che ad un minimo di preparazione, mancano proprio le basi per il buon senso, riflesso questo di una società sempre più decadente. anche se in modo esagerato, marchett aveva pienamente ragione... e questo dice tutto... lascio la parola agli arrampicatori di specchi, sempre più in continuo aumento1 punto
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Penso, purtroppo, che tutto quanto detto immediatamente sopra sia necessario, ma non sufficiente. Fino a quando una Legge dello Stato definisce come patrimonio non disponibile dello Stato stesso tutte, nelle fattispecie, monete "comunque rinvenute" nel sottosuolo etc.. le cose difficilmente potranno cambiare. E ritengo sbagliato, oltre che pericoloso, affidarsi al "buon senso" dei Magistrati inquirenti e/o giudicanti: è la Legge che deve fissare i paletti, non il singolo Magistrato; in questo come negli altri casi di rilevanza penale. Altrimenti avremmo (??) una Giustizia troppo dipendente da troppe variabili e non una "uguale per tutti". E' dal primo corollario che, in via logica, si sviluppa l'inversione dell'onere della prova; al di la' della buona fede, della non conoscenza e del fiorire di "certificazioni di legittima provenienza" più o meno credibili. La Legge fissi senza possibilità di interpretazioni differenti ciò che e' suo patrimonio indisponibile : poi sara' possibile discutere del resto. In conclusione: sono molto pessimista... Cordialita' Renzo1 punto
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Salve, ho problemi economici e purtroppo mi vedo costretto a vendere granparte delle mie collezioni... tra queste ho una Scudo quadriga briosa periziata, volevo sapere come posso venderla e il valore per una spl... poi altre di valore meno importante... Grazie1 punto
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Scusate se tiro su una discussione vecchia, ma per vari motivi mi sono trovato a consultarla nuovamente. Il sito euro-pius pare irraggiungibile già da tempo, se vi interessa l'articolo completo del primo post (e le relative immagini che non sono più visualizzabili) qui ho trovato un altro sito su cui l'articolo e le foto sono replicate: http://cassoli.it/euro%201963%201964.htm1 punto
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Eh, saperlo .... Io mi sono trovato bene acquistandole nelle aste, facendo attenzione le monete non rare si riescono a trovare a prezzi buoni, basta avere un po' di pazienza.1 punto
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Ma non sono due franchi, sono due rappen ossia due centesimi di franco. Mi dispiace ma in questa conservazione valogono poco, massimo 4-5 euro a mio parere. -donty-1 punto
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in un arco temporale di 113 anni, contando tutti gli stati, i tagli ecc sai quante monete rare ci sono? più di quelle che hai tu da clasificare. ti conviene fare un elenco di quelle che hai, e se c'è qualcosa di interessante ti verranno chieste delle foto1 punto
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La moneta è collezionabile essendo ormai fuori corso e dunque nessun problema in merito alla detenzione. Ma è solo una curiosità. Niente di più. Non è una prova e neanche un progetto. Coniata per errore? Potrebbe essere ma io propenderei per la solita invenzione di qualche operaio della zecca. la macchina che produceva le lire 100 avrebbe CERTAMENTE scartato un tondello coniato così...quindi parlare di confezionamento automatico in rotolino è del tutto irreale. Quindi propenderei per la coniazione volontaria e l'immissione sul mercato agevolata dal solito trucco: ne produco illecitamente alcuni pezzi (al massimo una decina)..un paio li immetto casualmente sul mercato per creare l'alibi e il resto li rivendo. Il valore? Molto molto soggettivo...personalmente non arriverei a 100 euro ma giusto per la curiosità ma non nego che alcuni collezionisti diano più valore a pezzi simili. Ma questa non è numismatica, solo commercio. Ovviamente rimane solo un mio parere.1 punto
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Sono tassati come redditi diversi di natura speculativa quelli che al momento dell'acquisto (e non della vendita) sono stati acquistati appunto con intento speculativo, al di la' dell'ammontare. Se vendi un quadro (anche di pregio) che detenevi da decenni, sara' difficile dimostrare (dall'Agenzia delle Entrate) che l'avevi acquistato con l'intento speculativo; se l'avevi acquistato da 1 mese e' molto piu' facile. Siccome parliamo di sterline d'oro che potevano benissimo far parte del patrimonio di famiglia (tranne che non siano datate 2011!) una vendita una tantum non fa drizzare le antenne; una vendita mensile di 2/3 sterline d'oro protratta nel tempo potrebbe invece far scattare delle presunzioni poco piacevoli, quanto meno di un'attivita' commerciale non dichiarata. Lo stesso si potrebbe dire di una bicicletta o di un orologio.1 punto
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Il discorso sulle coniazioni di re Giorgio II non sarebbe completo se non si parlasse delle monete d'oro, prodotte anch'esse in grande quantità. L'oro proveniva in parte dalle razzie dell'ammiraglio Anson nelle colonie spagnole del Sudamerica, e alcune monete, come abbiamo visto per l'argento, recano la scritta LIMA. Ma la quantità più considerevole giunse in Inghilterra attraverso la East India Company, la leggendaria Compagnia delle Indie Orientali. Molte monete d'oro, coniate tra il 1729 e il 1739, portano sotto la testa del re le iniziali della Compagnia, E.I.C. Come queste 5 ghinee del 1729, un bel monetone da 41,75 grammi. petronius :)1 punto
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