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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/12/13 in tutte le aree
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Salve, volevo mostrarvi questo Sanpietrino 1796 Perugia, molto particolare2 punti
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Buonasera, Vorrei focalizzare l’attenzione su un paio di punti che ritengo fondamentali e che, nel corso dell’interessante discussione, rischiano di essere persi di vista. 1) la documentazione fornita al bravo Numa Numa ritengo non sia sufficiente per metterlo al riparo da eventuali future problematiche. Difatti il semplice scontrino fiscale, ove appare la generica dicitura “moneta originale”, di per se non costituisce prova di nulla; mi spiego meglio: il documento attestante l’atto di compravendita deve poter ricondurre inequivocabilmente a quella specifica moneta e questo può avvenire in due modi: a) mediante una accurata descrizione della moneta, meglio se corredata da fotografia; in realtà oggi ritengo imprescindibile la documentazione fotografica, vera e propria carta d’identità della moneta da utilizzare anche in eventuale giudizio (metodo generalmente in uso presso le aste dove, in ogni caso, si è certi dell’identità della moneta perché riconducibile al catalogo); b) se l’accurata descrizione della moneta non avviene nell’ambito del documento di compravendita deve necessariamente avvenire in apposito registro in possesso del venditore a cui lo scontrino/fattura deve rimandare (mediante un numero/codice). Questo è (o dovrebbero essere) il modo utilizzato dai commercianti. Per escludere ogni responsabilità penale (ricettazione, incauto acquisto od altro) non basta un generico documento di acquisto, ma occore che questo possa essere certamente, ogni ragionevole dubbio, ricondotto proprio a quella moneta. 2) La legge presuppone, e si tratta di una presunzione assoluta (che non ammette, cioè, prova contraria) che le monete rientrino nei beni di interesse storico-artistico- archeologico. La legge presuppone, questa volte trattasi di presunzione relativa (che ammette, cioè, prova contraria), che tutte le monete rinvenute all’interno dei confini nazionali, appartengono allo Stato. Ebbene, proprio il particolare interesse di cui godono questi beni giustificano la presunzione di cui sopra e, di conseguenza, la tanto discussa e discutibile inversione dell’onere della prova: deve essere il possessore a dover dimostrare la legittima provenienza del bene. Come? Qui nascono i problemi! L'avere un valido documento attestante l'acquisto (vedi punto 1) mette al sicuro da eventuali responsabilità penali (e non è poco) ma non garantisce la restituzione delle monete eventualmente sottoposte a sequestro: occorre dimostrare che non provengano da suolo italiano o che, comunque, siano anteriori al fatidico 1909. E come si fa a dimostrare?? Probatio diabolica!! Per non parlare di monete acquisite tramite eredità, scambi, acquisti effettuati in tempi non recenti..... Probatio diabolica!! Buona serata.2 punti
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Quando una moneta ha una percentuale così intensa di rosso, di sicuro non ha circolato. Il rame appena appena maneggiato o mal conservato inizia a scurirsi, e diventare "opaco" quando ha circolato. Rimane lucido se lo scurimento è avvenuto per fattori naturali e non antropici. Per dare un voto quale SPL+ o SPL/FDC ci vogliono difetti, deturpanti nel primo caso, più lievi nel secondo. Ci sono alcuni segnetti e per questo non è FDC pieno. Io concordo con la perizia di Ranieri, decisamente giusta. Io ho capito subito che la moneta era in altissima conservazione (chi ha l'occhio buono ed allenato capisce che la moneta ha un ottimo rame rosso!), e l'esperienza mi dice che se una moneta del genere, ha i rilievi della veste intonsi e il rosso del rame, sicuramente non è BB. Ma ho volutamente omesso tutto ciò per non influenzare il parere degli altri in sintesi: moneta q.FDC rame rosso2 punti
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Belle @@jagd Come sempre impreziosite da foto artistiche Come classificazione direi gruppo IIIa per il primo e IIa per il secondo1 punto
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Scusate, chiarisco meglio il mio pensiero. A mio parere una "soluzione sistemica" non può prescindere da alcuni punti: 1. L'acquisizione del concetto che il patrimonio culturale è un bene comune, non un attributo di casta, e che tutti i cittadini hanno il diritto/dovere di fruirne e di contribuire a tutelarlo. Ogni iniziativa che aiuta a creare un clima di collaborazione e non di contrapposizione tra le parti va in questa direzione. Tra queste inziative ci metto ovviamente il Progetto Lorenzo il Magnifico e la collaborazione MIBAC/SNI sulla Collezione Reale. 2. Tutte queste iniziative non possono prescindere dal rispetto dei diversi ruoli: quello che ha scritto Mirko è totalmente comprensibile e condivisibile. Mi sembra che nel Progetto Lorenzo il Magnifico come ho scritto sopra (e parlo di questo solo perché ne ho esperienza diretta) questa suddivisione delle competenze sia stata rispettata e il progetto ne ha certamente guadagnato. Peraltro mi sembra che queste sinergie possono funzionare meglio proprio nel campo dell'emersione e della tutela del patrimonio culturale pubblico, aspetto che peraltro dovrebbe essere, secondo me, la priorità assoluta del settore. 3. E' ovvio però che a livello statale non si può prescindere dallo sforzo di finanziare le risorse minime necessarie perché in questo quadro sia messa in campo una quota parte di professionisti, altrimenti il tutto si riduce a una scorciatoia che è oggettivamente penalizzante per chi ha avuto il coraggio (o forse l'incoscienza, essendo in Italia) di voler fare dei beni culturali una professione.1 punto
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ciao non e facile per voi esperti identificarla,pensa per me ,non pensavo fosse svizzera,faro leggera alla persona interessata le risposte X moneta in questione,la scrittura gotica penso tra 1100/1400 o anche prima grazie augustus per le foto in riferimento moneta postata bye1 punto
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Ciao e benvenuto sul forum, beh... non mi sembrano proprio delle monete :)1 punto
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Ciao, tornando su un tema emerso in questa discussione, volevo segnarvi che venerdì 16 aogsto in seconda serata su Rai Uno ci sarà la prima di quattro puntate di una serie dal titolo "Petrolio" che parlerà dei beni artistici e culturali del Ns. Paese. Petrolio, metafora delle nostre ricchezze che per essere utilizzate devono essere identificate, estratte, valorizzate. Quattro appuntamenti per cercare i tesori nascosti, dimenticati o semplicemente mal utilizzati: la leva con cui risollevare il Paese. Ciascuna puntata è un percorso scandito attraverso reportages di giovani videomaker, interviste, personaggi e storie. In studio Duilio Giammaria svilupperà i temi delle puntate, per riscoprire i punti di forza ma anche per evidenziare gli ostacoli che impediscono di dare nuovo impulso al nostro paese. http://www.rai1.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/PublishingBlock-fa20f228-6cc5-4eaf-9815-fbabebb8a228.html?ContentItem-9f72136b-2789-4429-ae65-ce98a84e133b Ciao Illyricum ;)1 punto
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Ringrazio sentitamente Federico De Luca per l'attenzione e senza dubbio cercherò di procurarrmi una copia del libro. Non metto in dubbio che le Lei abbia saputo integrare e soprattutto contestualizzare in senso storico i vari argomenti, anche quelli più criptici e cabalistici (che ovviamente erano più comprensibili a quel tempo). Non mi sembra inverosimile che l'apostolo Giovanni abbia scritto prima (e d'impeto) l'Apocalisse (intorno al 67 d.C.) e solo dopo il suo Vangelo (a cavallo degli anni '90), in tale maniera risolvendo certe innegabili discrepanze stilistiche e linguistiche. Come per tutti gli Apostoli di Gesù non ci sono molte fonti storiche, ma esiste una unanimità nelle tradizioni protocristiane che Giovanni fosse il più giovane degli Apostoli e doveva avere poco più di 20 anni al momento della crocifissione del suo maestro (e quindi doveva essere nato più o meno intorno al 10 d.C.) e fosse anche l'unico a morire in tardissima età e presumibilmente nel suo letto (intorno al 98-99 d.C.), e quindi fu l'ultimo dei dodici apostoli a sopravvivere. Sono di pensiero laico, ma mi hanno sempre affascinato le prime fasi del cristianesimo e la sua successiva evoluzione, impressa soprattutto da San Paolo, come anche il problema delle varie Scritture, comprese quelle apocrife. Mi ha fatto tenerezza che il libro faccia riferimento anche al noto enigma del quadrato magico con SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, che mi appassionò in gioventù..... Quindi per correttezza non entro nlla valutazione dei dettagli della complessa ricostruzione interpretativa dell'Apocalisse senza averla letta e spero solo di riuscire a trovare il libro in pieno agosto..... Quello che invece si potrebbe già avviare è una discussione sulla numerologia insita nelle lettere e nei monogrammi sulle monete greche, magari nella sezione riservata alle monete greche, per cominciare con quelle della Magna Grecia e Sicilia. E' di stretta pertinenza numismatrica e appare evidente che, se dimostrata con solide basi, la sua correlazione alla tiratura offre prospettive molto notevoli alla stessa conoscenza numismatica. Leggo che Lei ha raccolto un buon numero di immagini di monete greche, accennando a Velia e a Siracusa (per rimanere nell'ambito italico). Possiamo cominciare con queste due zecche e spero di poter fornire un aiuto per verificare se l'uso dei numeri per indicare la tiratura fu un fenomeno diffuso (finora era prevalente l'ipotesi che le lettere greche servissero per indicare piuttosto il magistrato responsabile dell'emissione, che comunque doveva essere controllata e rispondente anche al quantitativo predisposto ad essa, senza dimenticare che talvolta il quantitativo poteva essere vario, legato a momenti di maggiore o minore benessere oppure alla disponibilità di metallo anche a seguito di bottini di guerra....). Aggiungo che da tempo, anche se non ho mai affrontato con il dovuto approfondimento, mi aveva molto colpito la varietà e spesso complessità delle lettere e dei simboli presenti sui didrammi d'argento di Neapolis, che dal 326 al 270 a.C. ebbero grande rilevanza anche economica nella Campania (e nella Magna Grecia in generale) e mi piacerebbe capire quale fosse il reale criterio regolatorio della sua importante produzione monetaria. Cordiali saluti Alberto Campana1 punto
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salve qui trovi alcune info http://monetemondo.altervista.org/false-coins-/false-coins-of-fantasy/america-us-/1-dollar-1851-.-united-states-of-america.jpg.html1 punto
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apprezzo molto il titolo ironico di questo topic! se come dice lei sono magnetiche, non dovrebbero essere in argento, almeno credo. un caro saluto.1 punto
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Diciamo che è una moneta che ad oggi si acquista in asta da 600 a 700 € in FDC, e questa sembra ben conservata. Saluti Marfir.1 punto
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Io ho speso in totale una trentina di €uro in più rispetto ai prezzi alla fonte, ma ho la divisonale e la sede vacante oramai da oltre due mesi :crazy: Mi sta bene così :blum:1 punto
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Mi butto! Tutto nella morfologia della moneta lascia pensare ad un denaro prima emissione (interessante la posizione della "S" ) ma il peso è incoerente e non sembrerebbe giustificato dalle eventuali modeste mancanze del metallo poichè la moneta sembrerebbe abbastanza integra. Emissione fine XIII molto svilita? Oppure contrariamente a quel che mi sembra è stata tosata? Ai veri esperti la risposta1 punto
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Il RIC 13 è un ADVENTVS. Questa è una variante non in RIC del 26, con III al posto di R, come si vede dal link di Profausto.1 punto
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Ciao e benvenuto. Come primo consiglio ti direi di comprare solo da negozianti e case d'aste riconosciuti, poichè la legislazione italiana è abbastanza restrittiva riguardo le monete romane. Comprando da loro riduci al minimo il rischio. Nella sezione "questioni legali" puoi leggere svariate discussioni sull'argomento. Per conoscere e valutare le monete servono, ovviamente, anni di studio e passati a vedere e maneggiare monete. Più convegni e circoli frequenti, di certo avrai maggior possibilità di osservare da vicino delle monete. Essendo di Roma non dovresti aver problemi in questo. Il consiglio che di solito viene dato è di concentrarsi su un unico imperatore in modo da non "sperperare" risorse. Personalmente ho agito in maniera differente e ho preferito comprare lotti multipli dalle case d'asta. Solitamente con questi lotti arrivi a pagare circa 1-2€ a moneta, ovviamente senza trovare pezzi mirabolanti (sono già stati precedentemente selezionati). A parer mio i vantaggi dei lotti sono: - tutte le monete che trovi, anche se non rare, ti mancano, essendo all'inizio (quindi è vantaggioso aggiungere alla propria collezione pezzi mancanti a cifre modiche) - sono utilissimi per fare pratica, essendo composti dalle monete più comuni e quindi ampiamente descritte nei cataloghi (in questo modo uno può iniziare ad allenare l'occhio sui particolari, iniziando a riconoscere temi ricorrenti, segni di zecca, caratteristiche dei ritratti, lettere in campo...) - vedi se il tuo iniziale interesse è vero o solo un raptus momentaneo (se uno non ha la pazienza di cercare, identificare, valutare le monete che gli sono arrivate difficilmente potrà dirsi appassionato di numismatica, al massimo potrà definirsi "ammassa-anticaglie" :D ). Così avresti evitato di sprecare molto denaro, limitandoti ad una spesa ridotta Per fare le prime identificazioni ti allego alcuni link che ho trovato molto utili: http://www.lamoneta.it/topic/83156-le-monete-romane-piu-comuni-del-iv-secolo/?hl=conservatori#entry903953 ---> un interessante lavoro di @@Illyricum65 e altri utenti nel quale sono descritti i tipi più comuni di monete del IV secolo, con varianti, ritratti ecc ecc http://www.wildwinds.com/coins/ric/i.html --> database di Wildwinds dove puoi trovare la lista degli imperatori in ordine alfabetico e numerose loro monete con descrizione e immagine (molto utile per confronti con le proprie) http://www.catbikes.ch/coinstuff/coins-ric.htm --> database di Helvetica, basati sui testi del RIC. Diversamente dal precedente non troverai immagini, ma semplici file di excel dove le monete sono descritte nelle loro caratteristiche. Molto più completo di wildwinds, consente identificazioni più precise. Non è diviso per imperatori (salvo alcune eccezioni), ma per tipologia monetale (in sostanza per l'immagine raffigurata al rovescio). Spero per iniziare ti siano utili ;)1 punto
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Si potrebbe essere visto che i Tedeschi sono abbituali frequentatori del nostro paese, sopratutto in estate, ecco perche forse io ho trovato più CC Finlandesi che del Lussemburgo forse è dovuto propio a questo motivo. La cosa importante come hai detto tu @@diego82 e che poi le lascino da noi e non le riportino verso il Nord Europa. un bel per tutte le Finlandesi trovate.1 punto
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Si @@derek83, sembra propio che i Finlandesi siano venuti a fare le vacanze in Italia, ecco perche in inverno si trovano così poche monete di questo paese sono bloccati dalla neve......................1 punto
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Se c'è la dichiarazione di lecita provenienza e di autenticità da parte del commerciante X, qualora ti vengano sollevate contestazioni è il commerciante X che dovrà fornire informazioni in merito alla provenienza, cioè in merito al precedente anello della catena.1 punto
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devo dire che è stata una settimana proficua... :good: provo a mettere una foto migliore per la finlandese (digitale vecchia di mio padre purtroppo)1 punto
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Amalia Mistichelli = dal sito lorioli Marchigiana, nata ad Ascoli Piceno. Ha sempre seguito studi di indirizzo artistico, che ha concluso frequentando i corsi della Scuola dell'Arte della Medaglia a Roma, a partire dal 1997. In tale ambito ha iniziato a modellare medaglie, che in seguito ha esguito anche per ditte private. Nel 2003 ha inoltre realizzato i modelli della moneta, della Città del Vaticano, celebrativa del XXV anno di pontificato di Giovanni Paolo II. posso aggiungere che ha realizzato molte medaglie per il pontificato di Benedetto XVI e anche per Papa Francesco.1 punto
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I coni dei mezzi denari, sono più piccoli dei denari. Per intenderci le misure delle immagini centrali del tondello ma anche della legenda ai bordi, sono più piccole nei mezzi. Per esempio, se trovate un denaro e un mezzo denaro dello stesso tipo ma con eguale diametro (e magari anche lo stesso peso), per riconoscere le due monete è semplice. E' possibile che il denaro sia stato tosato e quindi si vedranno le legende marginali ridotte, ma ciò che non lascia dubbi è la differenza millimetrica delle immagini centrali della moneta. Si osserverà per esempio che la croce del denaro è più grande della croce del mezzo. Spero di aver reso l'idea.1 punto
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Scusatemi se entro come (evidente) controparte, in quanto si attacca chi ha obiettato su quei punti...e io ero fra essi. 1. Come ho già avuto modo di scrivere, per molti sembrerà facile parlare con uno stipendio alle spalle...ma che ne dite di chi uno stipendio non ce l'ha, spera, si impegna, si promuove, si da i cosiddetti calci nel sederino (come fanno in tanti) e poi si deve fare da parte perché il tuo Stato preferisce non pagarti, a te che lo hai pagato (letteralmente) per 10-20 anni con studi a riguardo, Magistrali, Specializzazioni, Master...per preferire (e chiamalo scemo) chi te lo fa gratis? Fidatevi, non è bello...che ne direbbero i medici, i dentisti se appassionati potessero fare il loro lavoro, fare ricette perché cultori della materia... 2. Se abitassimo in un Paese che promuove la Cultura e chi sta e ha dato la sua vita per promuoverla...sarei il primo ad accettare volontari, appassionati, lavorare in sinergia, io "campo" (nel senso che mi ci faccio il minimo per vivere) e gli altri si divertono nello svolgere quello che è la loro passione! Non avrei nulla da obiettare. 10 volontari, tra i quali anche giovani studenti del campo...ogni 1, 2 persone pagate? 3. Vitellio, la tua rabbia è comprensibile...ma per ogni privato che ha rabbia...ce ne sono altri 3 o 4 altrettanto rabbiosi che controbattono. Questa è una realtà, iscrivetevi, chi ha Facebook, alle pagine delle più grandi associazioni italiane di Archeologia e vedrete quante centinaia sono esauste da questa situazione... :( 4. Quel punto sul documento programmatico fu discusso per questi motivi. Già siamo con l'acqua al collo e per di più si sponsorizza al MIBAC (che già lo sa benissimo) l'importanza dei volontari. Nessuno giudica quei lavori, che sono ottimi così come sono stati strutturati...ma siccome, per sua sfortuna, la numismatica ha un forte legame con l'archeologia, viene da se che non si vuole creare un precedente...come se domani si promuovessero gli scavi archeologici per volontari...direte...eh beh? No ragazzi, lo scavo archeologico è una professione, un'arte, c'è dietro più di quanto uno si immagini (e chi ha scavato lo sa)...non possono farlo tutti, come io non posso togliere un dente, aggiustare una macchina, difendere una persona in giudizio, etc etc. però posso passare gli strumenti, posso mettere a posto le scartoffie e nel contempo imparare... Tutto da una parte, no, non è giusto, come non è giusto che vada tutto all'altra parte...sinergia, collaborazione, sì! Tutti e due abbiamo da guadagnare...e soprattutto ci guadagna la cultura, i nostri concittadini, i turisti, gli studiosi, gli appassionati, il nostro Stato e i suoi innumerevoli beni! Saluti a voi Mirko1 punto
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"Certo che è colpa mia, ma che ci devo fare se mi girano i "cosiddetti" quando sento dire e scrivere che no, tu no, non puoi, sei un privato, perchè magari "prevarichi" il mio possibile lavoro, preferisco che tutto crolli, forse così avrò più possibilità, magari anche per ricostruire, se è rimasto qualcosa...così aumentiamo il PIL. E magari ci tocca anche " abbozzare"... Il corporativismo è già stato sconfitto dalla storia più e più volte e credo di fare una facile previsione dicendo che anche questa volta lo sarà, basta ricordare la storia dell'inventore del telaio meccanico, che fu linciato perchè " prevaricava" il lavoro dei tessitori manuali, ma la storia gli ha reso giustizia... il futuro non si ferma. Attendo fiducioso, soprattutto perchè so, con certezza, che anche " dall'altra parte" c'è chi se ne rende conto ! Sei d'accordo Michele?" Caro Enrico. ma certo che sono d'accordo con Te. Tuttavia queste situazioni di contrasto, che credo siano essenzialmente figlie del malessere, devono essere affrontate e risolte. Non tanto e non solo per "riappacificare" i volontari con i professionisti, ma per dare un senso compiuto ad un sistema che forma i giovani per una certa finalità che poi non è perseguita. E' vero che per questi ragazzi c'è sempre la strada dell'espatrio, che gli italian, popolo di umanisti con la valigia di cartone, conoscono bene per averla praticata a milioni nell'ultimo secolo e mezzo, ma visto che non facciamo altro che ricordare quanto grande ed importante sia il nostro patrimonio culturale, quali potrebbero essere le ricadute benefiche sul PIL di una gestione oculata di queste risorse.....forse sarebbe ora di smettere di ricordare queste cose e di investirci sopra qualcosa di più. Per Numa. "saro' un sempliciotto sicuramente ma posso dire che avendo promosso proprio una di queste collaborazioni tra Pubblico e Privato non ho trovato quelle "montagne" di ostacoli, resistenze insormontabili, chiusure a riccio di cui si parla su queste colonne. Chiaro che, come sempre detto, non si puo' accontentare tutti, ma trovo che i risultati ottenuti (Paleologo ha citato il progetto del Museo di Firenze, io citero' il progetto di revisione del Corpus e catalogazione collezione Reale in corso) dopo decenni (se non secoli di stasi) siano talmente benefici per la Comnità nel suo insieme che come tali andrebbero valutati superando le rivendicazioni (pur giuste nel merito ma non dipendenti da queste iniziative) che alcune categorie possono accampare." Ho sempre guardato con grande ammirazione sia al lavoro del Prof. Catalli a Firenze con i ragazzi dell'Associazione Phalantos che, ora, all'organizzazione ed esecuzione del progetto di revisione del Corpus e della catalogazione delle monete di Milano della ex Coll. reale. Quindi, se Tu sei fra costoro....tanto di cappello.... :hi: Però, se Tu stesso scrivi che queste collaborazioni sono arrivate "dopo decenni (se non secoli di stasi)", delle due l'una: o nel secolo che ha preceduto queste collaborazioni abbiamo avuto un esercito di volontari indolenti,svogliati e privi di qualunque iniziativa; oppure, durante tutto questo tempo, sono stati posti impedimenti all'avvio di analoghe collaborazioni da parte di chi poteva consentire che esse si attuassero. Francamente la situazione più rispondenete alla realtà mi sembra essere la seconda. Quindi mi sentirei di sottoscrivere quanto riportato da Alessandro (Paleologo) al riguardo, nel Suo precedente post:n. 98: "Ho la sensazione che alla fine non si esca mai dalla logica "noi contro loro" per la quale la presenza di funzionari statali miopi e chiusi a qualunque ipotesi di cambiamento rappresenta la ricercata giustificazione del principio "non si può, non si deve", col risultato che diamo la caccia a soluzioni minimali dimenticando che l'unico obbiettivo che valga la pena di perseguire è quello di un reale progresso sistemico. Mi auguro di sbagliarmi, però ho la sensazione che non siamo in pochi a pensarla in questo modo. Saluti. Michele1 punto
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Grazie acraf per aver partecipato alla discussione e grazie per le tue preziose “dritte”. E’ giusto il tuo riferimento alla tradizione cabalistica ebraica. Il fatto che con le lettere dell’alfabeto ebraico si indicavano anche i numeri veniva utilizzato a fini interpretativi di passi biblici: un termine biblico che appariva oscuro poteva essere esplicato da altri termini o da un’espressione avente lo stesso valore numerico della parola originaria. Così, ad esempio, la gloria del Signore che secondo Ezechiele (Ez 43,2) viene da oriente e la cui voce è come il rumore di molte acque, corrisponderebbe ad “Arcangelo Gabriele” che ha valore numerico 432 come “molte acque”. La questione dell’identità dell’autore dell’Apocalisse, poi, è lunga e complessa ed io nel libro propongo di risolverla così: è la stessa persona che scrive d’impulso l’Apocalisse e, solo molto più tardi, il Vangelo di Giovanni in una situazione completamente diversa e dopo aver fatto tesoro del suo errore interpretativo. Non a caso, infatti, nel Vangelo di Giovani sparisce l’attesa spasmodica del ritorno di Cristo e dell’instaurazione del regno di Dio per fare spazio al concetto inedito di “vita eterna”, la vita nuova nella grazia e nella gloria che si ottiene sin da subito, già in questa vita, per il solo fatto di credere che Gesù è Figlio di Dio. Una correzione di tiro causata proprio dall’aver preso coscienza dell’errore interpretativo commesso e nata dalla necessita' di dare una nuova prospettiva ai credenti che non fosse quella del ritorno di Cristo che tardava e tarda ancora… Un’altra chicca sulla datazione dell’Apocalisse al 67 d.C.? In quell’anno scoppiava la prima guerra giudaica che faceva seguito alla rivolta scoppiata l’anno prima: questa guerra e quella non ancora del tutto sopita tra romani e parti sembrarono quei “rumori di guerre” preannunciati da Gesù per il tempo della fine….1 punto
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Naturalmente bisognerebbe avere letto prima il libro per poter esprimere una opinione più articolata. Anch'io avevo letto solo il breve riassunto ul "Giornale della Numismatica", che offre interessanti spunti, ma ovviamente ci sono molte chiavi di lettura che solo un libro potrebbe dipanare. Comunque ritengo che sia molto importante rifarsi all'antica tradizione cabalistica ebraica (e non dimentichiamo che pure gli apostoli di Gesù, come lo stesso Giovanni, il presunto autore dell'Apocalisse, erano ebrei). Non avendo studiato bene l'argomento, non entro nei dettagli della nota disputa a proposito dell'identità dell'autore dell'Apocalisse, l'ultimo libro del Nuovo Testamento. So che si firmò come Giovanni, esiliato a Patmo (una isola dell'Egeo, a circa 70 km da Efeso), ma non esiste certezza che fosse l'omonimo apostolo, considerato l'autore di uno dei 4 vangeli. Esiste una certa mole di studi, specie da parte di protestanti e di ortodossi (ma già anche di Dionigi d'Alessandria nella metà del III secolo), che permette di ipotizzare con una certa consistenza che l'Apocalisse fu redatta intorno alla metà degli anni 90 del I secolo e quindi al tempo dell'imperatore Domiziano. Esistono alcune divergenze linguistiche e stilistiche tra il Vangelo di Giovanni e l'Apocalisse ancora di Giovanni. Non so se è un caso, ma i monaci ortodossi di Patmo, che hanno alle spalle lunghi anni di disamina sul complesso Libro di Rivelazione neotestamentario hanno deciso di sposare questa ipotesi e nel 1995 hanno celebrato il diciannovesimo centenario della redazione di ques'opera. Molti autori, sia antichi (come Origene e San Gerolamo) sia moderni (come William Salmon) hanno invece attribuito l'opera al tempo di Nerone. Resta però preminente una ipotesi, che possiamo definire "di compromesso" (suggerito soprattutto dal passo 17, 9-11): si ipotizza che il "sesto re" fosse Nerone e l'ottavo come Domiziano, del quale sono note persecuzioni contro i cristiani, fino ad essere considerato una reincarnazione di Nerone. Resta però il fatto che resta molto più probabile la redazione dell'Apocalisse al tempo di Domiziano. Quindi mi lascia un pò perplessa la sicurezza espressa nel libro della redazione al 67 d.C. Non nego la possibilità che la famosa Bestia e il numero 666 possano riferirsi a Nerone (ipotesi già avanzata nel XIX secolo), ma mi riesce difficile immaginare un "preannuncio" dell'Apocalisse se al tempo della sua redazione era già morto, a meno che il Giovanni di Patmo non fosse ispirato dalla ferocia delle persecuzione domiziane.... Sicuramente interessante è il discorso dei numerali greci riportate su varie monete. Alcune lettere e monogrammi possono anche avere una valenza numerica, ma il più delle volte si riferiscono a una datazione (come ad esempio il noto caso dei tetradrammi coniati dai Samii a Zancle, che sono stati oggetto di un mio libro recentemente pubblicato). Altre volte hanno assunto il significato di segni di controllo della produzione monetaria, con una certa sequenza alfanumerica. Originale l'idea che potessero anche indicare le tirature, ma ovviamente bisogna approfondire questo aspetto.1 punto
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Più che "scoperto" in questo caso sarebbe forse più corretto scrivere "ipotizzato" :)1 punto
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Le raccolte importanti come valore e numero di monete portano ad avere problemi di spazio in casa ed il genere di pensieri a cui ti riferisci tu.......................... Credo che ognuno abbia sviluppato una propria strategia.....................difensiva, il fatto che tu non abbia avuto molte risposte sull'argomento in altre discussioni non vuol dire che la cosa non interessi ma solo che i collezionisti non amano pubblicità in questi casi, non dimentichiamoci che il forum non è letto solo da appassionati di numismatica..............1 punto
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Cosi'...giusto per dire la mia... a mio parere, una moneta FDC e' sempre non circolata;invece una moneta NON CIRCOLATA...non sempre e' FDC....sia nel passato...che tutt'oggi...basta anche prendere un normale rotolino..intonso..da 2 euro...sigillato...lo apriamo..e vediamo se almeno la meta' non sono FDC...o almeno per come lo intendo io..cioe' FDC= moneta perfetta, non circolata, assenza di qualsiasi difetto, segno, colpetto, graffio o altro che ne intacchi la perfezione NON CIRCOLATA= moneta mai entrata in circolazione, ma che puo' avere alcuni difetti dovuti alla coniazione, caduta dal conio una sull'altra...trasporto in barili...impilamento manuale o automatico..1 punto
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RIC 13, LV 487 2,63; *3,24 IMP C CLAVDIVS AVG - A, - CONCO III EXERCI Concordia in piedi a sin. tiene due insegne, di cui una di traverso.1 punto
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Ciao Mi dispiace di non poterti aiutare piu' di tanto, ma sono costretto ad usare il telefonino, ..... se scorri questo link, del ripostiglio della venera, c'è anche la variante che cerchi... http://books.google.it/books?id=KWzdX0YGZTMC&pg=PA80&lpg=PA80&dq=claudio+gotico+-+conco+III+exerci&source=bl&ots=fdQ3riYRcN&sig=qESmuBet4-GPHUt4cbIklDv9lYE&hl=it&sa=X&ei=GbsHUp7SLcn04QSxnYGIAQ&ved=0CD4Q6AEwBA#v=onepage&q=claudio%20gotico%20-%20conco%20III%20exerci&f=false1 punto
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Ricordo che per avanzare proposte del genere si deve chiedere a TUTTI i curatori dell'area Euro e TUTTI, o la maggioranza, devono essere d'accordo. Detto questo, espongo il mio pensiero personale... Sembra che ci si stia allontanando piano piano dal vero preconcetto di questo Forum, ossia, la divulgazione numismatica...siccome abbiamo constatato che anche l'Euro ha da dire NUMISMATICAMENTE parlando, perché non ci adoperiamo ad aprire discussioni divulgative piuttosto che far scadere tutto nell'ambito economico/collezionistico? Sono d'accordo nel dire che un acquisto cumulativo porterebbe dei vantaggi ma non dobbiamo approfittare dei nostri amici razziatori. Le monete passate sono passate, loro ci aiutano a reperirne di nuove e se le hanno anche qualche rimasuglio passato...ma da qui a chiedere che si muovano per noi, ce ne passa. Sarebbe molto più semplice se queste cose venissero svolte privatamente, tramite MP, così da evitare che anche queste operazioni compaiano come funghi...(anche se la vedo dura in ogni caso).1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2009 Tiratura: 1.555.000 Condizioni : BB/SPL Città: Aereoporto Milano Malpensa1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione:Finlandia Anno: 2005 Tiratura: 1.948.394 Condizioni : BB Città: Aereoporto Milano Malpensa1 punto
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errare humanum, perseverare diabolicum ... :blum: citazione a sproposito per una questione di quisquilie ... davvero ritengo che discussioni come queste aiutino ad affinare l'occhio (magari servirebbero anche foto migliori), a crescere, a trasferire conoscenza da chi più ne ha a chi ancora annaspa (ed io mi metto tra questi...) ... è naturale comunque che in un ambiente virtuale di discussione ci si senta facilmente chiamati in causa e spinti ognuno a dir la sua, a dare sinceramente un contributo ... fa parte un poco del gioco (50 anni fa nessun circolo di numismatici "professionisti" avrebbe concesso la parola ad un ragazzo alle prime armi)... sta ad ognuno riconoscere onestamente i propri limiti e vedere anche i lati positivi della medaglia (o meglio moneta... :rofl: ), che mi pare siano prevalenti ....1 punto
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Scusate se mi intrometto ma credo che non si possa girare il dito nella piaga per una valutazione non corretta, altrimenti diventa un elite o circolo privato dove per entrare o devi sapere o devi inginocchiarti sui ceci.1 punto
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Salve Lo scudo del post # 168 mi ha fatto rivedere i miei appunti sulla definizione e la formazione della cosiddetta “patina a bersaglio” che avevo raccolto anni fa. Espongo quanto mi risulta su questo fenomeno, anche se probabilmente è già stato detto tutto in merito. La “patina a bersaglio” può essere definita come una patina localizzata in due zone della faccia di una moneta, in particolare una zona centrale circolare e una zona lungo il bordo a forma di corona circolare, che lascia una zona intermedia non patinata di forma anulare. Il fenomeno è evidente sul rovescio e sul diritto di queste due monete da 1 Lira del 1917 che occupavano le due estremità di un rotolino. Una possibile spiegazione del fenomeno è che l’anello rimasto non patinato corrisponda alla zona della moneta che in fase di coniazione è stata soggetta a una maggior forza di compressione. La forma circolare può essere proprio quella del punzone sul quale è stato montato il conio. Questa zona, per le caratteristiche di superficie acquisite dal forte impatto, è molto meno reattiva nei confronti dell’agente patinante rispetto al resto della moneta e in pratica non si patina nelle condizioni di ‘rotolino’ descritte di seguito. Le superfici del diritto della prima moneta e del rovescio dell’ultima moneta del rotolino si trovano a diretto contatto con il materiale in cui la pila di monete è avvolta. La carta dei rotolini ha una certa consistenza e contiene composti solforati provenienti dalla lavorazione della cellulosa (lo zolfo elementare è utilizzato nella preparazione della pasta di legno per la carta) che sviluppano acido solfidrico in grado di attaccare l’argento metallico trasformandolo in solfuro. Su queste due monete la patina localizzata nelle zone più ‘reattive’ è quindi più intensa e si attenua gradualmente procedendo dalle estremità del rotolino verso il centro, dove in pratica la patina non si forma. Questo fenomeno può essere interpretato assumendo una diffusione del ‘reattivo’ (acido solfidrico) dalle zone a massima concentrazione (area di confine carta-superficie del dritto della prima moneta e del rovescio dell’ultima moneta) verso il centro della pila, con conseguente, graduale diminuzione del potere patinante per il diminuire della concentrazione all’aumentare della distanza da entrambe le estremità. Da notare che le caratteristiche di superficie assunte in fase di coniazione della moneta sono permanenti in quanto è stato dimostrato che, su una moneta spatinata e ripatinata, si riforma la patina a ‘bersaglio’ originale. (segue) apollonia1 punto
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dalle immagini, cosi come passa per insulto il BB, lo stesso vale , a mio parere per SPLtrattinoFDC sempre valutando le immagini Buon SPL Sergio1 punto
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Le foto (o scansioni?) non sono in effetti il massimo, ma basterebbe vedere che ci sono ancora tracce di rosso in alcuni punti (sotto il mento, sotto il collo, cavità oculare, anfratti dell'orecchio) per capire che questa moneta non può essere definita BB nemmeno se la si osserva sotto l'effetto dei fumi dell'alcool....1 punto
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Nel post precedente ho pubblicato anche l'immagine del bellissimo bordo lavorato che impreziosisce ed abbellisce artisticamente queste monete argentee di Ferdinando II ora vi posto altri particolari della moneta ed anche il bordo. --Salutoni -odjob1 punto
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Ossignur..... allora avevo ragione, andiamo proprio per sentito dire, che è molto peggio che esserselo sognato di notte. Nessuno ti fa una colpa di avere solo 15 anni e di non poter avere quindi una memoria storica del mercato dei metalli (purtroppo per te, io compravo caravelle quando tu avevi da poco smesso di prendere il biberon), ma proprio per questo sarebbe opportuno non millantare conoscenze del mercato che davvero non si hanno. Eppure basterebbe guardarsi i grafici che ti ho postato, quelli sì che non sono amenità, ma sono dati oggettivi..... e allora ti accorgi immediatamente, confrontando anche vari periodi, che oro e argento vanno spesso di pari passo e che è una balla colossale affermare che l'uno sia più stabile dell'altro. Che poi mi verrebbe pure da dire: se l'argento è così stabile, come fai a dire che tra un anno varrà 1200 Euro/Kg che è una cifra non assurda, ma di più? <_< Ma ragazzi, ma le rileggete le cavolate che scrivete?1 punto
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@@fedafa Ciao Davide lo faccio qui in discussione e non in MP perché a mio giudizio mi sembra più corretto, poi magari pian piano abbattendo questo ridicolo muro che si è frapposto tra di noi ci si sente anche in privato: 1) Da quando mi sono iscritto a questo Forum ho sempre e solo discusso di monete e desidererei che da questo momento lo facessi anche tu, senza dar corso negli interventi a delle frasi che, distanti dalla numismatica, potrebbero innescare polemiche che richiederebbero repliche; il periodo Vicereale 8perchè è di questo che parliamo) è ricco di insidie e novità quotidiane e la monetazione napoletana ha bisogno di progredire e non regredire....tutti noi, insieme e compatti dobbiamo fare uno sforzo per apportare le opportune modifiche qualora ve ne fosse bisogno e se ne creano le condizioni; oggi a differenza del passato abbiamo a disposizione l'arma della rete e della comunicazione, perché non sfruttarla a nostro vantaggio....o vogliamo lasciare alle future generazioni di studiosi l'immagine di chi, non che ha saputo, ma voluto aggiornarle. 2) Non conosco i motivi che Ti facciano pensare al fatto che io c'è l'abbia con te, ma ti assicuro e te lo sottoscrivo apertamente, l'ho già fatto molte volte in altre discussioni, che non è così....se ho dato questa cattiva impressione TI CHIEDO SCUSA: 3) Ritornando alla frase incriminata, da te sottolineata, in altre occasioni spesso e frequentemente, ho elogiato il MIR in quanto è stato fino ad oggi l'unico volume a riportare le sigle dei coniatori "censite" operando per la monetazione napoletana un faticoso e pregevole lavoro; ho creduto che queste fossero state tratte come riferimento dal Corpus, dove chi l'ha redatto ha operato allo stesso modo, visionando ad una ad una le monete. Nello specifico, pensando in tal senso, ho dato per scontato che ci fosse stato un mero errore di trascrizione delle sigle A/B/C/I/Q in quanto non riferite al Grano in questione MIR 259/3; Se questo mi modo di esporre il concetto ha fatto ritenere che io attacchi l'autore del volume in questione, TI CHIEDO SCUSA DI NUOVO. Per ultimo apprendo solo adesso, notizia positiva che non conoscevo, che del Grano suddetto si sono visti apparire almeno 4/5 esemplari, con sigle differenti, di cui ne ignoravo l'esistenza....... a questo servono le discussioni. Chiudo il mio intervento, e se per te va bene, ti tendo la mano anche se virtualmente.1 punto
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Alcuni giorni la mia preferita è l'America Walking Liberty mezzo-dollaro del 1916-1947; altri giorni il mio preferito è l'americano Standing Liberty quarto-dollaro del 1916-1930, ma ci sono molti giorni—e oggi è uno—che il mio preferito in argento 20° secolo moneta è l'italiano 2-lire del 1914-17. Non avevo mai visto queste monete prima di vedere questo a scuola a Napoli, quando ero un ragazzo. L'ho comprato sul posto, e ho usato la scuola soldi per il pranzo di mia settimana per farlo. Settantacinque centesimi americani, e qualche affamato pomeriggi—un piccolo prezzo da pagare per una bellezza come questa. :) v. ----------------------------------------------- Some days my favorite is America’s Walking Liberty half-dollar of 1916-47; other days my favorite is the American Standing Liberty quarter-dollar of 1916-30, but there are many days—and today is one—that my favorite 20th Century silver coin is the Italian 2-lire of 1914-17. I had never seen these coins before I saw this one at school in Napoli when I was a kid. I bought it on the spot, and used my week’s school lunch money to do it. Seventy-five cents American, and a few hungry afternoons—a small price to pay for a beauty like this. :) v.1 punto
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In argento del 1900 ne ho più di una, e mi sono tutte care, ma quella che preferisco è senz'altro questa per molti motivi, tra i quali: 1) me l''ha regalata un caro amico 2) Ogni volta che la guardo ricordo l'occasione, veramente speciale, in cui me l'ha regalata. Lo ringrazio ancora per il bellissimo pensiero. Le foto non le rendono giustizia ma vi assicuro che è in conservazione spettacolare. Ciao, Giò1 punto
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@@Acqvavitus La termoformatura è una tecnica di stampaggio materie plastiche a caldo, a partire da lastre o film, sotto pressione o sotto vuoto. È una valida alternativa alla tecnica ad iniezione soprattutto se: il numero di pezzi da produrre è basso, in questo caso utilizziamo una termoformatrice manuale; il numero di pezzi da produrre è elevato e i tempi di consegna sono ristretti; è necessaria la massima flessibilità produttiva (lotti di pezzi finiti diversi); lo spessore delle pareti dei pezzi deve essere molto sottile; la precisione dimensionale richiesta è superiore al millimetro; l'oggetto presenta zone in sottosquadra non eliminabili.1 punto
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Lo so che la discussione vuole guardare al XX secolo... ma non posso resistere. Io amo il mio tallero!1 punto
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troppo difficile per me rispondere... ce ne sono troppe :cray:1 punto
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Come promesso riprendo dal punto 2). [b]Identificare l'anno (dove c'è)[/b] Può sembrare un compito banale, ed è sicuramente più semplice del 1°. Nelle date occidentali la data è espressa o in cifre arabe (0,1,2,3,...9) oppure in cifre romane (ad esempio MDCCLXXXIX). In paesi esteri (es. Paesi Arabi, Etiopia, Cina, Giappone, Nepal...) la data è espressa con numerali tipici di quei Paesi e con calendari loro propri. Tuttavia, una volta identificato il Paese di provenienza, non è difficile (anche tramite le informazioni ricavate dai cataloghi) ottenere l'anno, sia nel calendario locale sia in quello Gregoriano. Anche se a volte (specie nelle monete più antiche) l'anno non è espresso, a volte capita che ci sia ma che sia nascosto: è il caso dei cosiddetti "cronogrammi", usati specialmente in Germania, di cui riporto un esempio (1 tallero di convenzione, Treviri [Trier], Germania). La legenda riporta: eX VasIs argenteIs In UsU; patrIae sIne CensIbUs DatIs a CLero et prIVatIs Le lettere più grandi (così nel testo) sono, ricordando che U=V: XVIIIVVMIICIVDICLIVI che riordinato è: MDCCLXVVVVVIIIIIIIII = MDCCLXXXXIV = 1794 Carino, vero?1 punto
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