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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/09/13 in tutte le aree
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Tanto per dare un idea del colpo d'occhio :pleasantry:4 punti
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Se si parla di belle patine non posso non postare uno dei miei gioielli..non ha una patina pesante ma c'è giusto quel tocco di colore che da fascino ad una moneta che porta con se 700 anni di storia :)3 punti
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Quando pensiamo alle officine monetarie dell'antichità classica, siamo portati ad immaginare delle strutture ben definite ed organizzate, espressione e strumento di un'autorità politica ben definita, ben localizzate geograficamente. Certo, per quest'ultimo aspetto, con le dovute eccezioni: nel caso in cui campagne militari portino il fabbisogno di moneta lontano dal centro di emissione e problematiche di carattere logistico facciano si' che sia più conveniente la produzione in loco (con officine monetarie mobili al seguito degli eserciti o con l'appalto di produzione monetaria a zecche locali) o nel caso in cui il potere politico sia frammentato e "mobile", come in occasione delle guerre civili. Ben conosciamo inoltre il fenomeno che, in Magna Grecia ed altrove, faceva si' che incisori prestigiosi migrassero da una polis all'altra, per offrire i propri servigi di altissimo livello artistico (e quindi lustro) alla zecca locale. Sulla base di tali dinamiche, caratteristiche delle monetazioni magnogreche, puniche e romano-repubblicane, siamo istintivamente portati a pensare che il funzionamento delle officine monetarie, la loro eventuale mobilità e la relazione con l'autorità emittente, fosse più o meno generalizzata anche in contesti contemporanei più marginali che dal mondo classico mediterraneo avevano mutuato il concetto stesso di moneta, quale ad esempio quello celtico. Utilizzando chiavi interpretative "classiche", in passato si é avuta qualche difficoltà a leggere alcuni fenomeni caratteristici di tali monetazioni, quali ad esempio le (rare) condivisioni di coni nell'ambito di emissioni di popoli diversi, oppure l'identità a livello di struttura formale delle impronte caratteristiche di monetazioni diverse, in cui la struttura del disegno rimane la stessa e cio' che cambia sono alcuni elementi della rappresentazione (quale ad esempio quello che puo' essere considerato il "simbolo" dell'autorità emittente, l'animale totemico, con cinghiali, orsi e lupi che si contendono lo spazio centrale in tondelli per tutto il resto formalmente identici). Il rompicapo dato da tali caratteristiche "unitarie" di monetazioni chiaramente afferenti a tribu' celtiche diverse, in passato ha fatto si é che si proponessero ipotesi interpretative secondo le quali tali emissioni fossero realizzate centralmente da ateliers monetari federali, mutualizzati tra le diverse tribù. Certo é che se cosi' fosse dovremmo presupporre un livello di organizzazione politica che, se ben puo' adattarsi ad alcune realtà storiche del mondo mediterraneo, trova qualche difficoltà ad essere applicato al mondo celtico, quanto meno per come lo conosciamo. Un interessante articolo di Michel Feugère (di cui riporto il link in fondo al post) getta forse una luce su questi fenomeni, dandoci nel contempo gli elementi di base per una diversa chiave interpretativa, questa volta non basata su un metro "classico", ma su dinamiche locali di cui emerge evidenza archeologica. L'articolo é in francese, per cui ne riporto per sommi capi i contenuti. Tratta del ritrovamento nel Lot (Francia sud-occidentale) di un deposito di utensili appartenenti ad un atelier monetario: tre coni di martello, un conio di incudine, la testa di una mazza in ferro, alcuni parallelepipedi in ferro recanti coppelle ed una sorta di scalpello a punta piatta. Il deposito era originariamente nascosto sotto delle lastre di pietra, in una zona non urbanizzata, nel territorio dei Cadurci, ma a poche centinaia di metri dal corso d'acqua che costituiva il confine tra il territorio dei Cadurci e quello dei Lemovici. Le impronte dei conii si riferiscono a monete attribuite ai Lemovici. Al di là degli interessanti elementi di ordine numismatico e tecnologico offerti dal ritrovamento, uno spunto di riflessione più generale si impone. Riporto, tradotta, la considerazione finale dell'articolo: "L'area geografica della scoperta interroga al tempo stesso il numismatico e lo storico: sebbene si sia osservato spesso che i conii monetari si ritrovano più o meno lontano dalla regione dove si pensa che sono stati utilizzati, il ritrovamento di Comiac, effettuato giusto al passaggio della frontiera, ma all'esterno del territorio dei Lemovici, ci parla probabilmente dello statuto degli artigiani monetari: artigiani itineranti, non ne dubitiamo, che potevano mettere la loro abilità al servizio di diversi emittenti di cui riproducevano allora i simboli politici e religiosi. Ma se gli uomini viaggiavano, i conii non avevano utilità all'esterno del relativo territorio. Forse é proprio per questo, per mettere da parte un'attrezzatura destinata alle emissioni lemovicie, che questo deposito è stato nascosto precisamente in territorio cadurco. L'artigiano che doveva ricuperarlo, il giorno in cui l'emittente lemovicio gli avesse passato un nuovo ordine di monete, non è potuto ritornare a recuperare il suo bene. Sono queste circostanze impreviste che ci consentono di trovare oggi, a Comiac, un insieme tanto eccezionale." Aggiungo qualche considerazione personale. Innanzitutto l'eccezionalità del ritrovamento si riferisce soprattutto alla sua localizzazione in un'area di confine tra due tribu': i ritrovamenti di conii in Gallia transalpina non sono infrequenti e sono quasi sempre caratterizzati dal fatto di collocarsi in aree rurali, lontane dagli insediamenti, ed al di fuori dei territori di emissione delle monete che ai conii stessi si riferiscono. Altri ritrovamenti di materiali di "officina", con caratteristiche simili a quelle di Comiac, sono conosciuti, per quanto non ancora pubblicati. La figura dell'artigiano itinerante, che si sposta con tutto il suo armamentario (per poter effettivamente coniare gli manca solo la forgia, che puo' facilmente trovare in ogni oppidum), se distante dalle esperienze della civiltà classica fa venire immediatamente alla mente alcuni tradizioni protostoriche, quali ad esempio quella che vedeva, nella cultura terramaricola, gli artigiani fonditori muoversi lungo gli itinerari della Val Padana, per fornire i propri servigi (la produzione di utensili in bronzo) di villaggio in villaggio. Che il ritrovamento di Comiac, con annessi e connessi, possa fornire qualche chiave di lettura anche per i fenomeni monetari celtici "nostrani"? http://www.academia.edu/1174931/Le_depot_de_coins_monetaires_gaulois_de_Comiac_Lot_DT_3416_et_34252 punti
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stiamo attenti a non cadere nella trappola di pensare che chi grida di piu' incarni l'Italia di oggi. Ci sono tante tantissime persone in questo benedetto Paese brave , serie, professionali e che cercano di far funzionare le cose. Solo che non si mettono molto in mostra e lavorano silenziosamente e hai voglia se lavorano e probabilmente a loro basta , oltre allo stipendio naturalmente la sof^ddisfazione del proprio lavoro senza cercare inutili personalismi o protagonismi. Penso che già diversi partecipanti a questa discussione potrebbero portare la loro testimonianza.. quindi quanto sostiene Acraf è da considerare attentamente. Tutto puo' cambiare basta crederci veramente e impegnarsi perche si realizzi. Un piccolo esempio ? dopo 60 anni la Collezione Reale comincia ad essere catalogata e pubblicata . Fino a due anni fa su questo stesso Forum tanti avevano espresso scetticismo e avrebbero scommesso sicuri di vincere che non sarebbe stato mai possibile. Ma tanti altri hanno creduto in questa idea e l'hanno portata avanti con convinzione e se oggi abbiamo on-line, gratuitamente, dei bollettini che cominciano a descrivere parti importanti di questa collezione è perche funzionari PA in gamba e privati che avevano voglia di dare e di fare si sono messi insieme. Se in Autunno si parlerà insieme di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio numismatico, mettendo insieme funzionari PA e tante voci private , una chimera fino a pochissimo tempo fa, è proprio perche persone che ci credevano, da una parte e dall'altra , hanno pensato che fosse una buona cosa unire le forze e collaborare insieme . Comprendo che il panorama politico è soprattutto oggi altamente sfiduciante ma invece di pensare di cambiare il Paese (come tutti sogniamo) e quindi rinunciare in partenza di fronte ad un obiettivo tanto ambizioso, pensiamo di poetr cambiare il mezzo metro di terra che abbiamo davanti e forse li riusciremmo a fare almeno qualcosa. L'altra molla fondamentale per il cambiamento è continuamente confrontarsi con gli altri, maxime oggi in Europa. Se non imparo dai miei vicini (le cose buone si spera) dove imparo da me stesso ? L'Europa serve a dare una svegliata all'Italia ! Forza e coraggio è solo rendendoci veramente conto dei nostri limiti che cominceremo a imparare come superarli. Non serve dire che questo è il Paese piu' bello del Mondo, che abbiamo le cose piu' belle, che si mangia meglio che da tutte le altre parti. Cresciamo, usciamo fuori da questio clichés, rimbocchiamoci veramente le mani. La materia prima è eccezionale ma quella da sola non basta. Avete osservato che i Paesi con meno successo (economico) sono quelli ricchissimi di materie prime (minerali, risorse naturali), come quelli africani mentre quelli piu' di successo sono Paesi piccoli, poverissimi di materie prime ma ricchi di infrastrutture e ricchissimi di spirito imprenditoriale, prganizzazione, pianificazione come la Svizzera e Israele.. L'Italia negli anni '50 e anche '60 era un Paese eccezionale per inventiva e capacità di trasformare le idee in realtà imprenditoriali ed economiche. Perche non tornare ad esserlo ?2 punti
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Come no, stabilissimo... una roccia : http://oro.bullionvault.it/Prezzo-Argento.do Ma certe amenità (stavo per scrivere qualcosa di più forte ma poi mi censurano) ve le sognate di notte, oppure le sparate così per sentito dire? :huh:2 punti
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Le varie voci che hanno partecipato a questa discussione incarnano anche le diverse anime dell'italiano... Noto un forte disincanto e scetticismo, ma anche (se mi perdoni) una certa dose di qualunquismo in Altegiovanni, che poi è quella che si ritrova purtroppo nella maggior parte dei cittadini italiani di oggi. Noi tendiamo sempre ad aspettare che siano gli altri a muoversi e anche a indirizzarci. Non voglio fare nessuna polemica di carattere politico (e adesso gli animi sono già abbastanza accesi per le note vicende di Silvio.....). L'unico vero antidoto a questa pessima attitudine italiana al qualunquismo e al populismo è quella di imparare a conoscere bene la Storia (quella con la S maiuscola), che può aiutare a comprendere innumerevoli aspetti anche della vita sociale ed economica. Perfino la proposta del Grillo di abbandonare l'euro, lasciandola al limite come unità di conto internazionale, per riprendere la nostra vecchia lira non dice nulla di nuovo e finanche Platone, nella sua idea della Repubblica perfetta, aveva pensato che le monete d'oro e d'argento dovevano servire solo al commercio estero e le monete di bronzo (come le nostre lirette nella visione di Grillo) dovevano essere riservate solo al popolino..... Un breve riassunto del pensiero di Platone: L’uomo ha molti bisogni e da solo non è sicuramente in grado di soddisfarli; Platone non pensa dunque all’eremita, autosufficiente e solitario, ma ad una comunità che rende possibile la vita del singolo individuo. In questo dialogo, Platone spiega, inoltre, come la società funzionerebbe meglio se ogni individuo facesse ciò che meglio sa fare. Così, chi è adatto a fare il falegname farà il falegname, chi ha talento nell’architettura farà l’architetto. Perché ciò avvenga, Platone dice che è necessario estinguere la ricchezza e la povertà, poiché chi è ricco non lavora, chi è povero fa ciò che più gli rende; è inoltre necessario abolire la vita familiare, dato che solitamente accade che il figlio del calzolaio finisca per fare il calzolaio, quindi non deve esistere la “tradizione di famiglia”. Oltre all’educazione dei giovani, Platone spiega che i governanti devono vivere in perfetta comunione dei beni: non devono avere proprietà privata, né figli. Questi ultimi, una volta strappati alle proprie famiglie, verranno educati dallo stato fin dalla nascita. Quanto alle mogli, tutte le donne saranno in comune e premieranno i più forti così da avere stirpi sempre migliori; in questo modo i governanti saranno interessati solamente al bene dello stato. Particolarmente interessante è la posizione della donna nello stato ideale: questa viene considerata quasi al pari dell’uomo; anche se fisicamente più debole, anch’essa può prendere parte ai combattimenti. Sappiamo bene come è andata a finire una evoluzione in senso estremo di tale pensiero: a destra verso il nazismo e a sinistra verso il comunismo stalinista..... Questa divagazione vuole solo evidenziare come sia importante conoscere appunto la Storia e la cultura in generale e il nostro Paese ha tanto da offrire come spunti di riflessione per meglio conoscere noi stessi. Questo naturalmente implica l'assoluta esigenza di potenziare l'investimento culturale a partire fin dalla scuola. Certamente le iniziative non tanto remote della modestissima Gelmini per la nostra scuola facevano veramente cascare le braccia.... E' incredibile come la televisione sia pubblica che soprattutto quella privata dia così poco spazio alla cultura e non mi stupisce che ormai la maggiore aspirazione di tante ragazze di oggi sia quella di fare la "velina" o simile.... L'esempio del FAI è molto lungimirante e potrebbe essere un esempio da estendere anche ad altri livelli, come quello archeologico e numismatico. L'unica strada prercorribile è quella di investire molto di più sulla cultura e sulla scuola e nel contempo creare nuove formule che prevedano una virtuosa collaborazione tra privati e pubblici, con regole semplici e chiare. Non ho mai capito perchè noi italiani dobbiamo tanto complicarci la vita con leggi così arzigogolate, spesso fatte apposta per essere aggirate oppure aumentare il contenzioso (e in Italia ci sono ben 31,9 avvocati per giudice contro la media europea del 9,8)......2 punti
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Caro Arka premesso che si stava parlando di conservare documentazione fiscale ( non obbligatoria ma altamente consigliabile) o al più del certificato di autenticità e provenienza ( la cui conservazione, pur consigliabilissima, non è per niente obbligatoria), ti ribalto la domanda: perchè il malcapitato di cui alla sentenza di questo topic è stato condannato? E non ti sto parlando solo di una restituzione - confisca in senso civilistico ! Condanna Penale ! Al più potevano esserci degli indizi (come il metal detector, strumento per niente proibito e di libero commercio, ma a dir il vero c'erano anche vari elementi fittili, che con il metal detector ben poco c'entrano), ma dov'è finito il principio dell'oltre il ragionevole dubbio, che rappresenta il limite alla libertà di convincimento del giudice, apprestato dall’ordinamento per evitare che l’esito del processo sia rimesso ad apprezzamenti discrezionali, soggettivi e confinanti con l’arbitrio? Se rileggerai attentamente la sentenza sono certo che le risposte saranno evidenti e ti faranno dire che la documentazione deve essere conservata (posizione che sono certo condividi, non foss'altro per buon senso) . Rimane l'impasse logico che hai intelligentemente sottolineato: non c'è obbligo di legge ma sono obbligato di fatto ! Perchè? L'unica risposta possibile è quella cara a rick : viviamo in Italia !!! Cordialmente, Enrico2 punti
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Vorrei vedere insieme a voi una moneta che circolò molto a Milano e che non è difficile trovare nel mercato numismatico, parlo del quattrino in rame di Milano di Carlo III, finchè fu re di Spagna e Duca di Milano dal 1706 al 1711 e poi Carlo VI quando diviene Imperatore e duca di Milano dal 1711 al 1740. Moneta povera, per le piccole transazioni, dalle battiture imperfette, spesso tosata e usurata, coniata solo con qualche data e con altre senza data perchè illeggibili o perchè prive dal taglio delle stesse. Di forma spesso sul quadrato o vicino a questa, dal peso molto oscillante, per quelli di solo Carlo III variano da gr. 1,16 a 2,32. Soffermiamoci per il momento a quelli soli di Carlo III, il Crippa ne elenca tre sole tipologie, il 5/A con data 1701, il 5/B con data 1707, il 5/C nel quale inserisce tutti quelli con data non visibile. Il 5/A è un caso direi di emissioni anomale, partiamo diciamo sul difficile, è un R/5 con soli 6 esemplari conosciuti. Perchè è anomalo ? perchè la data riportata del 1701 non corrisponde al periodo di Carlo III, ma si riferisce al precedente regno di Filippo V. D'altronde la data del 1701 è chiara, come lo è il CAROLVS III, il pezzo che propongo presenta dei segni di ribattitura, pezzo da studio e da interpretazioni che vi offro, poi i prossimi pur presentando diverse variazioni, saranno più decifrabili. D/ CAROLVS III REX HISP, busto non laureato, corazzato e con fluente parrucca, sotto data del 1701 R/ MLNI DVX scritto nel campo su due righe, entro ghirlanda Il pezzo proposto proviene dall'asta CRONOS 6 del 2012, lotto 374 ed è lo stesso riportato sul libro del Crippa stesso.1 punto
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Questa domenica mattina ho messo in collezione questo esemplare di zecca piemontese Curiosa la mancanza della lettera V nella legenda del D/ Soldino o 1/4 di Grosso di Ludovico II di Saluzzo (1475-1504) - Zecca di Carmagnola D/ LVDOVICVS M.SALTIAR . Stemma coronato con cimiero R/ SANCTVS CONSTANTIVS - Croce fiorata Mir Piemonte 1301 punto
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Buongiorno a tutti, ho cercato un po' sul forum, e a meno di sviste, non si parla di Orvieto. Visto che mi piacerebbe approfondire... mi consigliate quelche link, libro, .... Riporto un link trovato su internet: ORVIETO REPUBBLICA (1256-1265) Denaro. D/ Grande V R/ Croce. CNI 2 Mi g 0,52 Rarissima Grading/Stato: MB/BB [http://numismaticavaresi.bidinside.com] Ciao!1 punto
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Buonasera, volevo mostravi questo sfortunato denario di Cesare e conoscere acune opinioni a riguardo. La cosa che ovviamente balza all'occhio per prima è il diritto decentrato, inoltre sono stati dati dei colpi sulla moneta, forse per sondare la qualità della moneta? oppure una damnatio? Sempre al diritto sulla destra sembra essere presente un graffito, una "R"? Che ne pensate? Al rovescio, che invece appare perfettamente centrato, sono presenti diversi colpi dati sulla superficie della moneta. Cesare 49-48 a.C. Denario - Zecca itinerante 3,9 gr - 19mm Asse di conio 5 Diritto: Elefante, a d., che schiaccia un drago con la zampa d. All’esergo, CAESAR Rovescio: Strumenti pontificali: culullus, aspergillo, ascia e apex. Syd. 1006. Cr. 443/1.1 punto
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Scusa, non me ne volere...nulla di personale, ma che senso ha una risposta del genere? Per dire che non sai rispondere e di aspettare altri esperti? Non è meglio astenersi? O serve giusto per fare numero?1 punto
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Ciao @@Rex Neap @@Sanni, al momento mettiamo da parte la moneta con lo stemma sovra inciso. Ho cercato di focalizzare l'attenzione sulla data. Prendiamo in esame i tre esemplari di Sanni e i cinque (sotto riprodotti) che ho trovato nell'archivio di Inasta. monete presenti nelle seguenti aste 48-42-41-29 e 18. Ho isolato le date dal resto della moneta e "credo" che tutte le date riportano gli stessi difetti negli stessi posti, mi sembra che le date siano identiche. Questo mi porta a pensare che non sono state riconiate le monete, ma che sia stato modificato il conio della data 1838 con 1845. Questa ipotesi è rafforzata anche per la mancanza di esemplari con data 1845 senza difetto. Forse Francesco ci può dire se all'epoca poteva essere modificato un vecchio conio (cioè se non veniva distrutto ogni anno ) e magari, cercando in qualche archivio, aiutarci a capire la necessità di modificare il conio (mancanza di incisori?). Antonio1 punto
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londinium romana e londinium medievale finivano li a liverpool street , per quello che si trova di tutto appena fuori bishopsgate (uno delle 7 entrate di londra) c era un ospedale , da li il nome della zona di spitalfields quando enrico VIII aboli tutte le istituzioni religiose a spitalfields l ospedale fu chiuso e fu creato un campo di artiglieria , se vai trovi ancora artillery lane e un pub che si chiama the gun quando han costruito il palazzo dell abn amro , ora rbs e ristrutturato il fruit and wool exchange han trovato un sarcofago tardo romano di una donna di origine italiana di circa 30 anni ora esposto al museum of london http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/319833.stm se passi dammi un fischio , che illyricum ci è andato e non l ha visto......1 punto
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Prima di rispondere a questa discussione chiedo scusa a tutti gli utenti, ma mi preme fare una giusta e doverosa precisazione a quanto affermato da @@Rex Neap nel post che allego di seguito. Caro Rex Neap, da quale fonte hai tratto questa tua affermazione? Cerco di essere anche io più chiaro. Tu affermi che le sigle indicate nel MIR al n° 259/3 (A,B,C,I e Q) siano state tratte dai nn° 766/767/768/769 del CNI... Visto che nel fare questa affermazione non hai usato condizionali o un "mi pare" o anche un "secondo me", appare chiaro a chi ti legge che ciò che tu hai scritto corrisponda al vero... mmmhhhh, quindi, di conseguenza, o sei tu che hai scritto il MIR o hai chiesto lumi all'autore del MIR, altrimenti non si spiegherebbe una tale sicurezza da parte tua. Visto però che entrambi le ipotesi da me fatte non corrispondono al vero, non ti pare un po' eccessiva questa tua affermazione? E' pacifico che tu ce l'hai con me (ma cosa ti avrò mai fatto di male poi ) e ciò è dimostrato dai tuoi continui attacchi che io, per quieto vivere, ho deciso di ignorare ma ora mi vedo costretto ad intervenire. La tua affermazione infatti è palesemente falsa ed addirittura diffamante. Anche se non sono tenuto a giustificarmi, le sigle di questa moneta provengono dalla bibliografia nota, da passaggi in asta e da esemplari presenti in collezioni private. Questo perché il sottoscritto negli anni si è divertito a creare un archivio di dati e di immagini (cosa che continuo a fare) che in parte cercano di aggiornare quanto finora scritto. E tutto questo tempo e raccolta dati sono stati mandati alle ortiche con una tua semplice frase. Non lo reputo giusto e sicuramente poco etico da parte tua, ma chissà perché la cosa non mi meraviglia. Addirittura tra quelle sigle fai decadere la lettera B che è riportata nel Cagiati 27 e 27 bis (quest'ultimo nell'aggiornamento) e la lettera I che hai davanti agli occhi nell'esemplare presente anche nel catalogo Lamoneta. Ma analizziamo poi i riferimenti che hai citato, cioè CNI 766/767/768/769 a pag. 351. Forse non te ne sarai accorto, ma per un refuso del CNI quelle monete non sono dei grani, ma molto presumibilmente si tratta di tornesi, quindi motivo in più per non essere stati censiti. Sai, rientro oggi dalle ferie e sarà per questo che sono calmo e pacato nella risposta, ma sinceramente sono stanco! Per ora mi fermo qui, ma in seguito vorrei aggiungere due righe riguardanti i riferimenti utilizzati sempre da Rex Neap in questa discussione. C'è qualcosa che non mi torna, ma forse è colpa mia.1 punto
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Grazie adesso andrò a informarmi e al massimo quando vedo qualcosa di buono all'asta mando una mail all'asta specifica e chiedo se accettano metodi di pagamento tramite postepay o paypal, le ho entrambe. Per il fatto della dogana @rorey36 spiegami un pochino, oltre ad avere tempi piu lunghi, si puo incappare, in qualche sovrattassa o qualche controllo, che in un modo o nell'altro ci vado a rimettere, dovendo rinunciare alla moneta, o pagando piu di quanto avrei pensato? Grazie ciao1 punto
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Ciao Daniele L'arcano l'ha già scoperto @@Arka .... :pleasantry: vedi altra discussione: http://www.lamoneta.it/topic/110413-monete-romane-a-londra/?hl=londra Cari saluti :good: luciano1 punto
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non conosco la monetazione ma ho l'impressione che hai postato la stessa immagine due volte, sia per il dritto che per il rovescio :)1 punto
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Ritengo che la V sia sempre collegata alla città di Orvieto. Infatti, al tempo dei romani la città si chiamava Vulsinii. La città fu sconfitta dai romani e completamente distrutta, e i sopravvissuti all'eccidio furono portati sulle rive del lago di Bolsena dove sorse la città Vulsinii novi (attuale Bolsena). Dopo diversi spostamenti da un territorio ad un altro, a seguito di continue invasioni, gli abitanti ricostruirono la città dandole il nome di Urbs Vetus (città vecchia). Come possiamo vedere la V la ritroviamo sempre nella storia della città. Le lotte tra guelfi (famiglia Monaldeschi) e ghibellini (famiglia Filippeschi) ed altri mi sembra sia della metà circa del 1300. Se riteniamo che la monetazione Orvietana sia del 1256-1265, in pieno periodo di splendore del Comune, la V di vittoria non avrebbe una giustificazione temporale. Ma posso anche sbagliare.1 punto
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Ciao. "Bisogna individuare il nodo del problema (l'interesse culturale) e tentare di intervenire su quello." Purtroppo temo che il nodo del problema non sia neppure quello dell'interesse culturale. Perchè se si parte dal presupposto, come fa la Corte, che il bene sequestrato al privato appartiene allo Stato e che la culturalità va presunta, a prescindere dall'esistenza o meno di un provvedimento amministrativo che l'accerti o, quanto meno, fino a che tale provvedimento non venga adottato, ci si troverà sempre esposti alla denuncia ai sensi dell'art. 176. D'altronde, se l'accusa volesse evitare "la scocciatura" di controbattere ad una perizia di parte che si ponesse la finalità di evedenziare la totale mancanza di culturalità (e quindi di "interesse") della res, allora sarebbe più pratico denunciare il collezionista per ricettazione (e infatti spesso si procede così) puntando non tanto sulla culturalità quanto piuttosto all'impossessamento di beni archeologici "generici " (quindi non necessariamenti "culturali", nell'accezione dell'art. 10) comunque appartenenti allo Stato.. Quindi la definizione di "bene culturalità statale" è certamente un problema concettuale interessante, ma un tantino "salottiero", perchè nel momento in cui si attribuisce allo Stato - come fa la Corte, la proprietà della res....i giochi per il privato finiscono lì. Non c'è più trippa per gatti. Salvo che non saltino fuori documenti ingialliti da oltre un secolo di diligente custodia e semprechè, a quel punto, il privato non si becchi magari un'altra denuncia anche per il possesso di quei documenti, che verranno ritenuti a loro volta "beni culturale" di proprietà statale...... :girl_devil: . (Quella conclusiva è evidentemente un'esagerazione ad effetto...... :crazy: .....lo dico a scanso di equivoci...non vorrei che qualche lettore possa a questo punto abbandonarsi a commettere gesti sconsiderati.... :mega_shok: ). Ciò accadrà, come ho già scritto, ogniqualvolta la moneta verrà presunta appartenere allo Stato e tutte le volte che il colezionista non potrà dimostrare il contrario.. Il vero punto dolente che emerge dalle sentenze come quella postata da Enrico è proprio quello che presume ltale "appartenenza statale del reperto", rinvenuto a casa del collezionista e pur in assenza di gravi elementi indizianti (metal detector, monete sporche di terra e/o incrostate, altri elementi che possano far ritenere che il materiale provenga da scavo), in presenza dei quali potremmo anche tutti noi fare un'eccezione al principio che governa l'onere della prova e concordare (si, proprio così, concordare) con il principio enunciato della suprena Corte. In altre parole, se possiamo concordare sull'applicazione del principio nelle ipotesi segnalate sopra, in tutti gli altri casi la sua applicazione appare abnorme, vessatoria, antigiuridica.. Saluti. :hi: M.1 punto
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Non è disponibile perchè non è ancora stato emesso... vedrai che il 13 settembre si potrà ordinare. Hanno fatto sempre così per quanto mi risulta, solo con la divisionale fdc 8 valori del 2013 hanno "barato", ma comunque poche settimane fa l'hanno messa online1 punto
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a parte le battute...parlo per me e basta....i fili nel mio portafogli li muovo solo io(e mia moglie ahimè). :(1 punto
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Ciao! Quella di Belloni è una discreta introduzione, che ha il vantaggio di contestualizzare la moneta all'interno della storia politica e sociale. Il lato in cui è più carente è forse proprio quello strettamente numismatico. Quando vorrai qualcosa di più mirato io ti consiglio di prendere "Monete Romane" di Adriano Savio, che è un testo validissimo, però è un manuale esclusivamente di numismatica pensato per studenti universitari di antichistica e dà per acquisito tutto il contesto storico. Insomma, come avrai capito non c'è un libro per tutte le stagioni, a seconda dell'ambito e del livello bisogna cercare testi diversi. Visti i tuoi interessi, io ti consiglierei anche di dare un'occhiata ai volumi di Forzoni "La moneta nella storia": li trovi a una trentina di euro l'uno su ebay e offrono una panoramica completa (anche se non sempre scientificamente inappuntabile) dei vari periodi. Lieto di essere stato utile, per qualunque altro dubbio chiedi pure e sarò lieto di offrirti quello che è ovviamente solo il mio parere personale :)1 punto
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Si certo, comunque non mancherebbero persone ulteriori per trasmissione con questa impronta, è questione di volontà, purtroppo oggi i target sono ben altri e a volte è veramente triste vedere certe trasmissioni anche sui canali di stato, Mario1 punto
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Tantissime monete "prova" venivano REGALATE a personalità del tempo. Gli eredi hanno visto come la manna dal cielo queste monete e hanno pensato di venderle. Purtroppo il prezzo è sempre fatto da domanda/offerta. Non sempre però la prova supera il valore del circolante. Ti faccio un esempio: io colleziono anche la cartamoneta e 1 franco oro = 5 lek della banca nazionale d'Albania - Protettorato Italiano del 1926 "annullato" costa quasi decimo del circolante e anche meno. E' una scelta dove spendere/investire i propri soldi.1 punto
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si è una miniera d'oro ma anche le miniere vanno curate, organizzate, pianificata la produzione , e fatti i dovuti investimenti altrimenti non danno il frutto che potrebbero pur essendo d'oro. Io credo molto si possa fare e non è vero che in 152 anni non è stato fatto nulla per la cultura, affermare questo significa ignorare il nostro sistema culturale. Detto questo pero' molto di piu' si potrebbe fare. Sapete qual'è il museo italiano che fa i maggiori ingressi ogni anno ? E' nella nostra penisola ma non è italiano : sono i musei vaticani ! dopo vengono Uffizi e Colosseo ma abbastanza staccati. Uffizi e Vaticano sono gli unici musei che possono compararsi (come ingressi/introiti) ai giganti BM, Metropolitan, Louvre (forse il museo piu' visitato del mondo). Vi siete chiesti percheé i musei vaticani hanno tanto successo ? Ci sono tesori che sono solo li ? Direi di no, anche se straordinari se guardiamo a cosa hanno MNR, Galleria Borghese, Colonna, Capitolini e potrei continuare per una decina di righe, direi che altri musei hanno altrettanto almeno. E allora cosa fa la differenza ? L'organizzazione e la determinazione che fanno di questa istituzione (come molte altre cose culturali in Vaticano ) un punto di eccellenza. Non a caso hanno appena assunto quel carrarmato della cultura e del bello che è Raffaele Paolucci ex soprintendente della cultura del polo di Roma che è una persona di una vitalità culturale straordinaria e che darà ancora maggiore impulso ai musei vaticani. Questo esempio dovrebbe essere illuminante per capire che è solo una questione di "volontà" politica, determinazione e di organizzazione (che pero' discende da questa volontà) se veramente si volessero cambiare le cose , investire in cultura, far crescere e sviluppare anche l'economia (il Vaticano NON ha risorse proprie tranne queste, i lasciti e l'obolo di San Pietro) mettendo a frutto in modo intelligente le proprie risorse.1 punto
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Non so cosa ti serva nello specifico, ma per materiali di numismatica antica forse è meglio se cerchi su librerie online che hanno maggiori disponibilità. Riguardo ai titoli che citi: Il Bringmann (che si chiama Klaus, non Blair) è praticamente un bigino, secondo me inutile. Ben altra caratura è invece il testo di Guido Clemente, ormai un classico, ottima introduzione di livello universitario anche se ormai un po' datata (ha 35 anni). "Roma antica" di Giardina è il testo migliore per scientificità e precisione, io punterei su quello. Spinosa lo lascerei perdere, a meno che tu non voglia una narrazione molto più "soft"; a me personalmente non piace. Montanelli è stato un giornalista inimitabile, ma come storico ha grossi limiti, soprattutto oggi. Da evitare.1 punto
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Per il discorso del valore vale sempre la solita regola:se ce ne sono 100 e la moneta la collezionano in 10000 vale di più che se la collezionassero in 10. Sul fatto che abbiano lasciato la zecca non si sa come,diciamo pure che non me ne frega tanto anzi....se certe cose non venissero fuori nemmeno le avremmo mai viste....e ti parla uno che non le colleziona e non le vuole neanche ;) Sul valore intrinseco sinceramente però ti stai perdendo in dei ragionamenti che non portano a niente di buono...nel senso che il valore lo diamo noi a queste monete e non un catalogo. se nella prossima asta che hai citato,tutte le belle prove/progetti restassero al palo(e cosi magari per i prossimi 2 anni),il prezzo non farebbe che abbassarsi. è sempre comunque la legge della domanda/offerta. marco1 punto
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Questo entusiasmo ed i vostri sinceri ringraziamenti rripaganoil mio impegno. Grazie a tutti voi, con i quali condivido questa passione, da molti neanche capita.1 punto
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Viviamo su una miniera d'oro e non lo estraiamo, mentre altri diventano una potenza estraendo argento. Beh, mi sa che hanno ragione questi ultimi...1 punto
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Credo che derivi da VRBS VETVS . Ci troviamo in età comunale e sul D/ troviamo appunto VRBS VETVS con nel campo la grande V , mentro al R/ troviamo SCA MARIA con nel campo la croce patente (SCA = SANTA). La zecca sembra abbia durato solo pochi anni emettendo denari in mistura. Riaperta poi sotto Giulio II con l'emissione di quattrini.1 punto
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E' un po' dura coniare più alloro del normale sul bordo esterno con un atto vandalico1 punto
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:offtopic: per ... :offtopic: ... continuo. Parliamo del British Museum. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. Un mesetto fa son stato al castello di Windsor: splendido, residenza reale inglese di proprietà della Famiglia Reale Inglese e da questa mantenuto, non dallo Stato Inglese. Come si mantiene? Biglietti e merchandising... I primi un po' cari ma vi assicuro che una visita merita la spesa. Innanzitutto visita guidata con audiocuffie nelle principali lingue moderne, tutto pulito (c'è qualcuno che pulisce ma vi garantisco che i turisti stessi non gettavano immondizie a terra...). Curiosità... nelle malte che legano i massi del maniero sono conficcate scheggie di selce locale, presente anche nel terriccio naturale del sito. Arrivato ad un punto della visita, una torre era "impacchettata" da una copertura. Peccato, ma sarà stato necessario per qualche intervento urgente. Ai piedi, un cartello per i turisti: "Ci scusiamo per il disturbo, ma stiamo compiendo un'operazione di controllo e di verifica dello stato dell'edificio. Ogni parte è sottoposta a rotazione a verifiche dello stato. Tutto viene ispezionato e qualora si trovi un difetto (es. una grondaia ossidata e che perde) questo verrà riparato o ripristinato mediante utilizzo di un manufatto identico all'originale. Ci scusiamo ancora, ma tutto ciò serve a garantire che le generazioni future possano fruire della visita che voi state compiendo adesso, allo stesso modo". Quindi un lavoro PREVENTIVO, non fatto a posteriori dopo un crollo, per evitarne il degrado. E questo comporta anche, logicamente, l'impiego di personale qualificato ma pure rientro di soldi, anzi, British Pounds, da parte dei visitatori. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. London Museum... splendido. Offre uno spaccato su Londra e dintorni dalla Preistoria al periodo attuale (Olimpiadi 2012). Sale moderne, materiali esposti in maniera accattivante (non ho scaricato ancora le foto dalla memoria della macchina digitale), didattica, affiancando al manufatto antico il corrispondente moderno (che ne so, vicino agli oggetti da toelette romana ci sono quelli moderni, vicino all'aureo romano la banconota o la carta di credito), volte al pubblico più giovane e che può venir coinvolto in travestimenti con abiti dell'epoca, ad esempio. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. Natural History Museum... splendido, pieno di scolaresche ordinate che vengono accompagnate da insegnanti e dipendenti del Museo nella visita, sempre cercando di coinvolgerli in attività didattiche. Nacque nel 1870 come sezione naturalistica del British Museum. 4 piani con 33 sale: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia. Ricostruzioni in scala 1:1 di dinosauri, compreso un T-Rex... E sapete qual'è l'attività di ricerca attuale del Museo? Sta cercando di raccogliere campioni da conservare in azoto liquido per conservare il DNA di tutte le specie animali attualmente presenti sul pianeta, per creare una banca dati per le generazioni future. Perchè, spiegano, questo è il fine di un museo moderno, portare avanti la conoscenza. Questo è "il sistema-Inghilterra". A mio parere, grande popolo e grande cultura. Poi può incappare in qualche "caduta di stile", vedi i controversi Marmi Elgin. Ma non è un fatto unico... - Tesoro di Priamo: spetta alla Turchia? Alla Germania (Schliemann)? Alla Russia? - Tesoro di Eberswalde (http://en.wikipedia.org/wiki/Eberswalde_Hoard): è tedesco? Che ci fa in Russia? - Atleta di Fano (Getty Museum)? e chissà quanti esempi ci sono... Legislazione inglese come modello da seguire? Sicuramente non "tout court"... ma guardarsi attorno e cercare di migliorare questo sì. Perchè la Cultura potrebbe divenire una delle prime industrie produttive italiane, a investirci bene. Abbiamo il ben di Dio, bisogna studiare come farlo fruttare, non come farlo sparire o crollare... Ciao Illyricum ;)1 punto
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"non avere neanche un soldo in tasca è «n'aveir al bèc d'un quatrein» (non avere il becco d'un quattrino)" Il becco era il piccolo eccesso di metallo (bava) che si formava a volte sul bordo delle monete al momento della coniazione, non avere il becco di un quattrino significava dunque non avere nemmeno l'infima parte della moneta circolante di più basso valore, insomma condizione propria di chi "nun c'ha 'na lira manco pe' piagne" :blum:1 punto
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R-R non credo basti l'affermazione del bordo. Puoi darmi più informazioni? Della Zecca di Vienna non può essere. Dal PDF che si trova su questo forum leggo: Il tallero coniato a Londra ha una penna a destra, due penne in posizione centrale e una penna a sinistra, nel senso che quella centrale è lunga e si estende fino al livello inferiore (vedi figura 6) [2]. Invece, in figura 5 è ben evidenziato che tallero di Maria Teresa italiano ha le penne disposte secondo lo schema 1-3-1 (una penna a destra, tre in centro e una a sinistra). Confondere le due strutture della coda al R/ è letteralmente IMPOSSIBILE.1 punto
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Arrivate questa mattina dal Portogallo 2 euro entrambi le versioni ( collezione completa ). un po lenti rispetto agli altri anni, 22 giorni .1 punto
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Togli l'altra dalla busta (che è già in stato più avanzato), e tieni questa lucida. Fai per questa una scelta "filologica" (semiserio, ma non troppo ...): tieni cioè la moneta come è stata pensata dai suoi realizzatori, che l'hanno immaginata d'argento e tutta sberluccicosa... lasciala insomma conforme all'originale ... :blum: PS: anche per la michelangiolesca Cappella Sistina dopo l'ultimo restauro che tolse le secolari "patine" (dovute ai fumi delle candele ed alla polvere, che ingrigivano i colori) il risultato suscitò non poche perplessità ed animate prese di posizione per gli sgargianti colori che riemersero... ma certo non si può negare che chi la realizzò così la volle .... scusate la divagazione fuori luogo ... è il caldo asfissiante... :blum:1 punto
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"Tuttavia essendo previste sia la proprietà privata sia il commercio dal D.L. 42, continuo a non capire come questa legge possa essere interpretata in questo modo. I due fatti non possono essere oggetto di interpretazione. Sono espressamente previsti." Ti risponderanno che non negano, in via di principio e di diritto, la proprietà privata delle monete antiche. Ma che devi essere Tu a dimostrare che nei sei proprietario, altrimenti si dovrà presumere la proprietà statale. Non so se lo avete notato, ma nel corpo della sentenza si parla sempre di detentore, in altre sentenze si parla di possessore, mai o quasi mai al collezionista sotto processo ci si riferisce con l'appellativo di proprietario, quasi che il concetto di proprietà privata del bene archeologico non la si riesca a digerire, neppure terminologicamente..... La detenzione, così come il possesso non designano la proprietà da parte del soggetto sulla cosa ma identificano una situazione qualificata (detenzione) o di fatto (possesso) sulla res. Insomma, fanno fatica a usare l'espressione "proprietà privata" in relazione a beni potenzialmente archeologici in mano a privati. Anche se la legge prevede che il privato possa esserne proprietario. Un secolo di "statalismo" comporta anche queste involontarie (mi auguro) conseguenze. M.1 punto
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Come è capitato più volte, se avessero fatto la moneta in questione secondo le tue idee, sarebbe venuto fuori un 2€cc moooooooooooolto più bello :good:1 punto
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@@scheo Quando si usava la battitura a mano il tondello era posto tra un conio di martello, detto torsello, e uno di incudine, detto pila. Il torsello, essendo destinato a subire il colpo del battitore, si usurava prima. Pila indica quindi la faccia della moneta con le impressioni ottenute dal conio di incudine. Infatti in alcuni proverbi e modi di dire, "pila" è il lato della moneta opposto a quello sul quale è raffigurata la croce. Per esempio in un dizionario piemontese del 1830, non aver denaro si dice: avei né cros né pila. Anche il gioco del testa o croce, in alcune zone del nord, è detto giughè a cros e pila (o pila-cros)1 punto
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L'obiettivo del forum è anche oltre all'informazione, quello di cercare di preparare il piu possibile chi è appassionato di numismatica. Purtroppo, uno dei punti critici della monetazione antica sone le falsificazioni, che da qualche anno stanno infestando le vendite e le collezioni stesse. Probabilmente internet puo avere amplificato il fenomeno, ma allo stesso tempo da la possibilità di ampliare l'informazione. Non dobbiamo avere paura a cercare di capire, soprattutto a porre l'attenzione su certi pezzi che incredibilmente transitano anche nelle vendite anche importanti. Siamo una bella comunità e per questo trovo fondamentale la collaborazione di tutti gli interessati a fare informazione (nei dovuti modi). Molte delle nostre discussioni meriterebbero la pubblicazione (anche se di fatto già lo sono), proseguiamo in questa direzione. grazie skuby1 punto
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Stai scherzando ? Solo 20 marenghi ? Ti ricordo che è una 1'000 Lire Montessori del 1990 ! Gli dovresti offrire in cambio anche 40 Lire in oro Napoleone primo tipo del 1807 per essere onesto !1 punto
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@@eligio: bel lavoro per un'opera senz'altro interessante. Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato anche da parte mia! :) Un caro saluto MB1 punto
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Sixtus78, è assolutamente vero che l'importante è la moneta e non il cartellino, infatti non si vendono cartellini ma monete, Lei berrebbe del Château Latour in un bicchiere di plastica ? L'atmosfera e le sensazioni aumentano il piacere, i cartellini aumentano il piacere, o meglio ciò che i cartellini rappresentano mi aumentano il piacere. Comprendo sia sciocco, ma un giorno Picchio non sarà più di queste parti e mi auguro invece delle monete della collezione ed i cartellini, qualcuno possa scrivere in catalogo " collezione Picchio" e la moneta faccia 1 euro in più solo per il valore del passaggio. Si presunzione, mai negata !1 punto
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