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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/08/13 in tutte le aree
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Carissim* vi leggo da Parigi, dove mi trovo in questo momento, e ne approfitto per ringraziare Dizzeta per aver cominciato a far circolare la notizia del convegno dedicato a Desimoni, oltre che per salutarvi tutti, visto che è già da un bel poco che non riesco a partecipare alla vita del forum con regolarità. Vi indico il sito della Deputazione di Storia Patria, dal quale potete scaricarvi il pieghevole con l'intero programma del Convegno in versione pdf (http://www.storiapatriagenova.it/EVENTI.asp ) e cerco anche di allegarvene una versione leggera in jpg (divisa in due files), visto che mi è appena giunto. Sperando di risentirci o rivederci presto (al limite in occasione del convegno...), un caro saluto MB4 punti
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Stiamo mescolando due argomenti ben distinti. Un conto è la maggior fruibilità e capacità di divulgazione del materiale posseduto e un altro è la provenienza piu' o meno lecita del materiale stesso. È vero che molto materiale è piú valorizzato all'estero rispetto a quanto lo sarebbe nel paese di provenienza ma questo non giustifica un trafugamento salvo casi limite. Per le capacità di valorizzazione c'è solo da imparare da chi lo fa bene. Per provenienze piu' o meno lecite probabilmente va visto caso per caso tenendo anche in mente che un'opera d'arte all'estero è quasi sempre un ottimo spot pubblicitario per il paese di provenienza.4 punti
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:offtopic: per ... :offtopic: ... continuo. Parliamo del British Museum. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. Un mesetto fa son stato al castello di Windsor: splendido, residenza reale inglese di proprietà della Famiglia Reale Inglese e da questa mantenuto, non dallo Stato Inglese. Come si mantiene? Biglietti e merchandising... I primi un po' cari ma vi assicuro che una visita merita la spesa. Innanzitutto visita guidata con audiocuffie nelle principali lingue moderne, tutto pulito (c'è qualcuno che pulisce ma vi garantisco che i turisti stessi non gettavano immondizie a terra...). Curiosità... nelle malte che legano i massi del maniero sono conficcate scheggie di selce locale, presente anche nel terriccio naturale del sito. Arrivato ad un punto della visita, una torre era "impacchettata" da una copertura. Peccato, ma sarà stato necessario per qualche intervento urgente. Ai piedi, un cartello per i turisti: "Ci scusiamo per il disturbo, ma stiamo compiendo un'operazione di controllo e di verifica dello stato dell'edificio. Ogni parte è sottoposta a rotazione a verifiche dello stato. Tutto viene ispezionato e qualora si trovi un difetto (es. una grondaia ossidata e che perde) questo verrà riparato o ripristinato mediante utilizzo di un manufatto identico all'originale. Ci scusiamo ancora, ma tutto ciò serve a garantire che le generazioni future possano fruire della visita che voi state compiendo adesso, allo stesso modo". Quindi un lavoro PREVENTIVO, non fatto a posteriori dopo un crollo, per evitarne il degrado. E questo comporta anche, logicamente, l'impiego di personale qualificato ma pure rientro di soldi, anzi, British Pounds, da parte dei visitatori. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. London Museum... splendido. Offre uno spaccato su Londra e dintorni dalla Preistoria al periodo attuale (Olimpiadi 2012). Sale moderne, materiali esposti in maniera accattivante (non ho scaricato ancora le foto dalla memoria della macchina digitale), didattica, affiancando al manufatto antico il corrispondente moderno (che ne so, vicino agli oggetti da toelette romana ci sono quelli moderni, vicino all'aureo romano la banconota o la carta di credito), volte al pubblico più giovane e che può venir coinvolto in travestimenti con abiti dell'epoca, ad esempio. Ma l'Inghilterra non è solo British Museum. Natural History Museum... splendido, pieno di scolaresche ordinate che vengono accompagnate da insegnanti e dipendenti del Museo nella visita, sempre cercando di coinvolgerli in attività didattiche. Nacque nel 1870 come sezione naturalistica del British Museum. 4 piani con 33 sale: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia. Ricostruzioni in scala 1:1 di dinosauri, compreso un T-Rex... E sapete qual'è l'attività di ricerca attuale del Museo? Sta cercando di raccogliere campioni da conservare in azoto liquido per conservare il DNA di tutte le specie animali attualmente presenti sul pianeta, per creare una banca dati per le generazioni future. Perchè, spiegano, questo è il fine di un museo moderno, portare avanti la conoscenza. Questo è "il sistema-Inghilterra". A mio parere, grande popolo e grande cultura. Poi può incappare in qualche "caduta di stile", vedi i controversi Marmi Elgin. Ma non è un fatto unico... - Tesoro di Priamo: spetta alla Turchia? Alla Germania (Schliemann)? Alla Russia? - Tesoro di Eberswalde (http://en.wikipedia.org/wiki/Eberswalde_Hoard): è tedesco? Che ci fa in Russia? - Atleta di Fano (Getty Museum)? e chissà quanti esempi ci sono... Legislazione inglese come modello da seguire? Sicuramente non "tout court"... ma guardarsi attorno e cercare di migliorare questo sì. Perchè la Cultura potrebbe divenire una delle prime industrie produttive italiane, a investirci bene. Abbiamo il ben di Dio, bisogna studiare come farlo fruttare, non come farlo sparire o crollare... Ciao Illyricum ;)3 punti
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Prima cataloghiamo bene tutto quello che c'è nei musei e depositi. Dopo può diventare più facile porre una domandina semplice semplice, tipo: "e ora, che abbiamo finalmente tutte le informazioni e illustrazioni, che "famo de 'sti reperti" ripetuti all'inverosimile ?" (ovviamente parlo solo dei pezzi comuni e veramente seriali). La cosa più semplice sarebbe radunare un poco alla volta questi materiali più che doppioni, metterli in asta dopo regolare contratto di appalto con una casa di aste con buone referenze e con obblighi, tipo redazione di accurati cataloghi e loro distribuzione, a fronte di giusta commissione. L'introito dovrebbe entrare in una apposita voce mirante a favorire la tutela e l'acquisizione di nuovo materiale, EFFETTIVAMENTE MANCANTE, dal mercato antiquario, possibilmente privilegiando le aree che riguardano quel museo. Così ad esempio il Museo di Firenze dovrebbe mirare soprattutto a coprire eventuali lacune che riguardano le emissioni in Toscana, dall'epoca etrusca al Granducato di Toscana, e così via. Grazie a internet e alle immagini digitali è tutto più semplice di una volta e sono convinto che anche collezionisti privati sono assai disponibili a offrire proprie monete inedite (a pagamento ad equo prezzo e senza speculazioni oppure mediante donazioni) di fronte a una maggiore apertura del genere. Si tratta di pragmatismo e non c'è nessun reale impoverimento del proprio patrimonio artistico. Per quanto riguarda il fregio del Portenone, fu sicuramente una grande furbata di Albione, ma bisogna anche contestualizzarla. La Grecia di allora era in mano ottomana, ossia dei Turchi, che se fregavano altamente (e non dimentichiamo che fu un cannone ottomano a sfregiare il profilo della Sfinge nella piana di Giza in Egitto)..... Il moderno sentimento nazionalista greco è venuto dopo.... Anche i tedeschi non erano da meno e addirittura trasportarono tutto il tempio di Pergamo nel loro Pergamon Museen di Berlino, il più visitato in Germania....3 punti
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Per "fortuna" sono andati a finire al British, almeno migliaia di persone li ammirano, altrimenti sarebbero rimasti sepolti sotto i crolli di Pompei o rimasti a marcire in qualche scantinato o in casa di qualche facoltoso possidente. Guardate che figura stiamo facendo con il Colosseo, il monumento più famoso al mondo, sta crollando e non lo lasciano ristrutturare.3 punti
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Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi questa moneta. come vi sembra?2 punti
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Mi permetto di postare una foto della moneta che ho ricevuto, per condividere con tutti la sua bellezza e il conio ben fatto. Sono ancora un collezionista giovane e non posso sfoggiare un gran numero di acquisti; ma tra i pochi portati a termine, quello del 2 Euro Sede Vacante MMXIII mi inorgoglisce di più. Permettetemi questo piccolo sfogo di entusiasmo. A DanPao, che mi ha dato l'opportunità di avere questa moneta nella mia modesta collezione, dico sinceramente grazie.2 punti
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Qualcuno è a conoscenza del perchè la zecca abbia coniato in questo,come in altri,casi più monete di prova diverse tra loro? qual'è il senso di coniare una 'prova di stampa',una 'prova' ed una con la sola 'P'? ..anche perchè le monete sono di per sè identiche... grazie marco2 punti
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Si sta organizzando un'incontro incentrato sulla moneta grossa medievale. A fine mese daremo maggiori dettagli :)2 punti
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Poi se proprio vuoi esagerare... scegli anche quale tipo di inchiostro. In base a se hai monete classiche o medievali o moderne. Io per le medievali (dal XII-XIII fino al XV) uso il nero di noce di galla. Per il mondo classico e l'alto medioevo credo che ci voglia un altro tipo di inchiostro tipo quello a base di gomma arabica e nerofumo, ottenuto dalla combustione di resina di conifere.2 punti
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Nel formare una collezione o raccolta, va dato il giusto peso anche al mondo che vi ruota attorno. I libri, i cataloghi d'asta, le riviste di numismatica, il monetiere, e non ultimo anche i cartellini di appartenenza o provenienza. Tempo fa lessi che si comprano le monete e non i cartellini. Personalmente li trovo imprescindibili dalla moneta; sono un feticista, probabile, ma vedere una moneta senza ricostruirvi la "sua" storia i passaggi ed immaginare quali collezionisti del passato o commercianti hanno avuto modo di classificarla, prezzarla o venderla, per me fa parte dello studio "commerciale" forse, della numismatica. Sul fatto che poi non siano importanti ... ne parliamo tra qualche anno. Inizio questa carellata, cui spero qualche altro collezionista voglia prendere parte (tristemente le mie discussioni diventano dei noiosi monologhi), con un cartellino in onore di un amico, Alberto Varesi; questo è un cartellino di Suo padre, per una moneta che comprai da studente parecchi anni fa. Non fu un acquisto diretto ... come ci arrivavo a Pavia ? ... ma al mercatino di via Armorari a Milano, una domenica mattina; ricordo bene che volli il cartellino che il venditore stava buttando.... tanto cosa te ne fai, però lui lo aveva tenuto :) Alberto, questi cartellini di che anno sono più o meno ?1 punto
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Quando pensiamo alle officine monetarie dell'antichità classica, siamo portati ad immaginare delle strutture ben definite ed organizzate, espressione e strumento di un'autorità politica ben definita, ben localizzate geograficamente. Certo, per quest'ultimo aspetto, con le dovute eccezioni: nel caso in cui campagne militari portino il fabbisogno di moneta lontano dal centro di emissione e problematiche di carattere logistico facciano si' che sia più conveniente la produzione in loco (con officine monetarie mobili al seguito degli eserciti o con l'appalto di produzione monetaria a zecche locali) o nel caso in cui il potere politico sia frammentato e "mobile", come in occasione delle guerre civili. Ben conosciamo inoltre il fenomeno che, in Magna Grecia ed altrove, faceva si' che incisori prestigiosi migrassero da una polis all'altra, per offrire i propri servigi di altissimo livello artistico (e quindi lustro) alla zecca locale. Sulla base di tali dinamiche, caratteristiche delle monetazioni magnogreche, puniche e romano-repubblicane, siamo istintivamente portati a pensare che il funzionamento delle officine monetarie, la loro eventuale mobilità e la relazione con l'autorità emittente, fosse più o meno generalizzata anche in contesti contemporanei più marginali che dal mondo classico mediterraneo avevano mutuato il concetto stesso di moneta, quale ad esempio quello celtico. Utilizzando chiavi interpretative "classiche", in passato si é avuta qualche difficoltà a leggere alcuni fenomeni caratteristici di tali monetazioni, quali ad esempio le (rare) condivisioni di coni nell'ambito di emissioni di popoli diversi, oppure l'identità a livello di struttura formale delle impronte caratteristiche di monetazioni diverse, in cui la struttura del disegno rimane la stessa e cio' che cambia sono alcuni elementi della rappresentazione (quale ad esempio quello che puo' essere considerato il "simbolo" dell'autorità emittente, l'animale totemico, con cinghiali, orsi e lupi che si contendono lo spazio centrale in tondelli per tutto il resto formalmente identici). Il rompicapo dato da tali caratteristiche "unitarie" di monetazioni chiaramente afferenti a tribu' celtiche diverse, in passato ha fatto si é che si proponessero ipotesi interpretative secondo le quali tali emissioni fossero realizzate centralmente da ateliers monetari federali, mutualizzati tra le diverse tribù. Certo é che se cosi' fosse dovremmo presupporre un livello di organizzazione politica che, se ben puo' adattarsi ad alcune realtà storiche del mondo mediterraneo, trova qualche difficoltà ad essere applicato al mondo celtico, quanto meno per come lo conosciamo. Un interessante articolo di Michel Feugère (di cui riporto il link in fondo al post) getta forse una luce su questi fenomeni, dandoci nel contempo gli elementi di base per una diversa chiave interpretativa, questa volta non basata su un metro "classico", ma su dinamiche locali di cui emerge evidenza archeologica. L'articolo é in francese, per cui ne riporto per sommi capi i contenuti. Tratta del ritrovamento nel Lot (Francia sud-occidentale) di un deposito di utensili appartenenti ad un atelier monetario: tre coni di martello, un conio di incudine, la testa di una mazza in ferro, alcuni parallelepipedi in ferro recanti coppelle ed una sorta di scalpello a punta piatta. Il deposito era originariamente nascosto sotto delle lastre di pietra, in una zona non urbanizzata, nel territorio dei Cadurci, ma a poche centinaia di metri dal corso d'acqua che costituiva il confine tra il territorio dei Cadurci e quello dei Lemovici. Le impronte dei conii si riferiscono a monete attribuite ai Lemovici. Al di là degli interessanti elementi di ordine numismatico e tecnologico offerti dal ritrovamento, uno spunto di riflessione più generale si impone. Riporto, tradotta, la considerazione finale dell'articolo: "L'area geografica della scoperta interroga al tempo stesso il numismatico e lo storico: sebbene si sia osservato spesso che i conii monetari si ritrovano più o meno lontano dalla regione dove si pensa che sono stati utilizzati, il ritrovamento di Comiac, effettuato giusto al passaggio della frontiera, ma all'esterno del territorio dei Lemovici, ci parla probabilmente dello statuto degli artigiani monetari: artigiani itineranti, non ne dubitiamo, che potevano mettere la loro abilità al servizio di diversi emittenti di cui riproducevano allora i simboli politici e religiosi. Ma se gli uomini viaggiavano, i conii non avevano utilità all'esterno del relativo territorio. Forse é proprio per questo, per mettere da parte un'attrezzatura destinata alle emissioni lemovicie, che questo deposito è stato nascosto precisamente in territorio cadurco. L'artigiano che doveva ricuperarlo, il giorno in cui l'emittente lemovicio gli avesse passato un nuovo ordine di monete, non è potuto ritornare a recuperare il suo bene. Sono queste circostanze impreviste che ci consentono di trovare oggi, a Comiac, un insieme tanto eccezionale." Aggiungo qualche considerazione personale. Innanzitutto l'eccezionalità del ritrovamento si riferisce soprattutto alla sua localizzazione in un'area di confine tra due tribu': i ritrovamenti di conii in Gallia transalpina non sono infrequenti e sono quasi sempre caratterizzati dal fatto di collocarsi in aree rurali, lontane dagli insediamenti, ed al di fuori dei territori di emissione delle monete che ai conii stessi si riferiscono. Altri ritrovamenti di materiali di "officina", con caratteristiche simili a quelle di Comiac, sono conosciuti, per quanto non ancora pubblicati. La figura dell'artigiano itinerante, che si sposta con tutto il suo armamentario (per poter effettivamente coniare gli manca solo la forgia, che puo' facilmente trovare in ogni oppidum), se distante dalle esperienze della civiltà classica fa venire immediatamente alla mente alcuni tradizioni protostoriche, quali ad esempio quella che vedeva, nella cultura terramaricola, gli artigiani fonditori muoversi lungo gli itinerari della Val Padana, per fornire i propri servigi (la produzione di utensili in bronzo) di villaggio in villaggio. Che il ritrovamento di Comiac, con annessi e connessi, possa fornire qualche chiave di lettura anche per i fenomeni monetari celtici "nostrani"? http://www.academia.edu/1174931/Le_depot_de_coins_monetaires_gaulois_de_Comiac_Lot_DT_3416_et_34251 punto
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Grande, grandissimo evento a Genova! Il giorno lunedì 16 settembre prossimo, a Palazzo Ducale, ci sarà una giornata di studi nel secondo centenario della nascita di Cornelio Desimoni. Dalle 8,30 alle 19 interverranno: Dino Puncuh, Massimo Miglio, Giovanni Assereto, Gian Paolo Romagnani, Stefano Gardini, Alberto Petrucciani, Giuseppe Felloni, Paola Guglielmotti, Giuseppe Sergi, Gian Maria Varanini, Vito Piergiovanni, Michel Balard, Marta Calleri, Monica Baldassarri, Corradino Astengo, Francesco Surdich e Maurizio Tarrini. Non ho parole per la soddisfazione, ricordo che i numismatici genovesi sono tutti “figli” di Desimoni e questo è un evento da non perdere! Grazie alla Società Ligure di Storia Patria e a tutti gli Enti che hanno partecipato.1 punto
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Questo entusiasmo ed i vostri sinceri ringraziamenti rripaganoil mio impegno. Grazie a tutti voi, con i quali condivido questa passione, da molti neanche capita.1 punto
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Allego un'immagine a più alta risoluzione della prima moneta postata da Psycopis. Questa è presa da INASTA n. 44 del 19.5.2012.1 punto
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Buonasera a tutti, io avevo una domanda da fare a voi guru.. Allora essendo nuovo e quindi alle prime armi volevo chiedere dei consigli preziosi. Come cercate voi le banconote? Aspettate che vi capitino in mano e le controllate? Io avevo pensato di andare nella mia banca e prelevare dal conto 2.000 € tutte in banconote da cinque ma credo che mi diano tutte o quasi tutte quelle nuove, ci sono serie rare in quelle nuove oltre ai seriali radar codice corto diverso da quello lungo? Aspetto vostre delucidazioni Grazie :D1 punto
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Credo che derivi da VRBS VETVS . Ci troviamo in età comunale e sul D/ troviamo appunto VRBS VETVS con nel campo la grande V , mentro al R/ troviamo SCA MARIA con nel campo la croce patente (SCA = SANTA). La zecca sembra abbia durato solo pochi anni emettendo denari in mistura. Riaperta poi sotto Giulio II con l'emissione di quattrini.1 punto
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caro Mario tocchi un punto centrale. Tutto puo' essere reso interessante se ben presentato ed organizzato. Se poi l'oggetto di una mostra sono dei reperti di Pompei , già di per sé interessantissimi, e che hanno la fortuna di avere dietro una organizzazione come quella del British, godere di una presentazione professionale e di contenuto quale quella permessa dalle strutture di un museo serio efficiente che cspisce cosa sia la cultura e che sa come diffonderla, e infine avere come cornice le sale di uno dei piu' visitati musei del mondo ,.. beh difficile se non impossibile che non sia un successo :) Perche' in Italia non potremmo replicare tali successi, cosa manca nella ricetta ? Innanzitutto uno pseudo compiacimento che ci porta a pen sare che avere un XX% dei siti/patrimonio culturale dell'UNESCO sia già di per sé garanzia di meta di pellegrinaggi culturali e che quindi i frutti dei nostri alberi non dovremmo nemmeno curarli tanto ci cadono in mano.. Niente di piu' sbagliato. In Italia oltre alle piccole e medie industrie dovremmo seriamente pensare ad investire in cultura. La cultura se ben organizzata, curata , pianificata con TUTTI i servizi annessi, a cominciare da quelli turistici potrebbe rendere da 10 a 100 volte quello, già tanto , che ci dà. Purtroppo NESSUN gioverno ha mai preso in seria considerazione una simile pianificazione e da tempo ormai alla cultura vengono ridotti i finanziamenti altro che aumentari. SE solo il budget della cultura avesse seguito gli aumenti di diarie/stipendi/rimborsi dei nostri rappresentatnti politici e SE tali fondi fossero stati investiti intelligentemente a quest'ora nessun Paese trarrebbe maggiori risorse di noi da questo settore. Ma con i se e con i ma la storia non si fa. Noi abbiamo un grave handicap rispetto ad altri Paesi, soprattutto nordici: non sappiamo organizzare e complichiamo le cose semplici con una pervicacia che fa spavento. Ad esempio perche se vado a visitare Roma non esiste una tesseraq che mi permette di visitare i priincipali 20-30 musei (in realtà sono molto di piu' ma già 20-30 non sarebbe male) , piu' una 10na di monumenti e già che ci sono mi da anche i trasporti gratis: costo 40 euro adulti 10 bambini fino a 8 anni e 20 per seniores e ragazzi. Una famiglia non si svenerebbe , potrebbe visitare 10 volte di piu' e soprattutto apprezzerebbe moltissimo il fatto di evitare file, code, inutili perdite di tempo, maneggio di spiccioli, soldi, e sarebbe incentivata a visitare/vedere molto di piu'. Se vado a Copenhagen con questa tessera i muesi mi cadono addosso.. trovo anche gli sconti in certi locali convenzionati.. Stoccolma : idem Potrei continuare. Vi immaginate un Paese che potrebbe vivere in gran parte di turismo cosa potrebbe fare. Ho fatto un esempio minimo (ma neanche considerato purtroppo dalle cento amministrazioni diverse che gestiscono i musei di Roma (per cui la tessera del FAI vale in uno, ed è sconosciuta in altri 10..), ma pensate gente professionista in questo settore cosa potrebbe organizzare se solo potesse avere carta bianca e mettere insieme le varie organizzazioni per un obiettivo comune: quello di randere piu' frubile il nostro patrimonio culturale e quello di farlo rendere meglio da un punto d vista economico..1 punto
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Magari, potremmo postare qualcosa di egizio e di precolombiano, trafugato con passaporti diplomatici... ah noi sì che siamo in regola1 punto
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Maggiore e più diffuso interesse culturale, questo è sicuro. In realtà la mostra londinese espone principalmente pezzi celeberrimi, che chiunque, volendo, potrebbe vedere allo splendido Museo Archeologico Nazionale di Napoli oppure a Pompei e Ercolano, come l'affresco raffigurante Terentius Neo e sua moglie (http://cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale/percorso/nel-museo/P_RA1/RIT_RA106/scheda_view?page=9&rows=1&cols=1) o gli affreschi della Casa del Bracciale d'oro di Pompei o le statue delle muse della Villa dei Papiri di Ercolano (attualmente a Napoli) eccetera (ma quanti dei nostri connazionali li conoscono o li hanno mai visti?). Ci sono poi molti reperti dagli immensi magazzini del Museo Archeologico di Napoli: sono per lo più oggetti minori, come utensili, materiali della vita quotidiana, ma ci sono anche pregevoli bassorilievi. Sono anche esposti materiali di recente scoperta e recentissimo restauro da parte degli archeologi e dei restauratori italiani. Non bisogna poi dimenticare che, se questi reperti sono esposti a Londra nel 2013, è perché finora l'Italia ha saputo comunque preservarli, nonostante la loro estrema fragilità (e, non bisogna dimenticare, va riconosciuto un importante merito anche al Regno borbonico, che ha adottato già a inizio '800 una legislazione avanzatissima che ha impedito la svendita in massa di questo materiale fra '700 e '800 e ha permesso la costituzione delle ricchissime collezioni borboniche). A proposito dei magazzini, non concordo con i detrattori di questa parte dei musei. Che i magazzini siano pieni di materiali non è affatto uno scandalo, anzi. Il magazzino, in un museo, è una sezione fondamentale, è l'anima di un museo, perché è ovvio che nei musei non può e non deve essere esposto tutto: molte cose, di per sé storicamente importanti, sono oggettivamente minori oppure secondarie, non meritano di essere esposte o per lo meno non possono essere esposte se questo significa togliere spazio o visibilità a capolavori assoluti, dei quali spesso i musei italiani traboccano. Queste opere minori è giusto che siano comunque valorizzate in qualche modo: per esempio, come si sta facendo sempre più spesso, prestandole per mostre organizzate da importanti istituzioni straniere. Altri oggetti, decisamente minori, non interessano e forse non interesseranno mai il grande pubblico, e tuttavia meritano di essere conservati per la loro importanza scientifica, garantendo l'accesso a studiosi e a persone qualificate, e comunque tutelandoli per la memoria delle future generazioni. Questi oggetti (opere di pittori o scultori minori, per esempio) costituiscono il tessuto connettivo della storia raccontata, per sommi capitoli, nelle sale pubbliche dei musei.1 punto
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http://eurorare.blog.mongenie.com/index/tag/italie Ti posto questo link in modo che tu possa farti un'idea del possibile valore della tua moneta. Per chi come me è appassionato di difetti di conio queste monete sono delle vere chicche. Complimenti e Benvenuto nel forum. MEDUSA1 punto
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In attesa di considerazioni sul quattrino del 1701, posto ultima acquisizione fresca fresca. Quattrino 1707 peso molto alto 2,21 gr.1 punto
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In Sicilia a partire dal 400 i piccioli rappresentano l'unità monetaria più piccola in circolazione. Col nome piccioli (piccolo) vengono chiamati gli antichi denari d'argento, oramai sviliti ed in rame, introdotti da Enrico IV imperatore e poi da Federico II. Per circa 200 anni, da Pietro d'Aragona fino ad Alfonzo d'Aragona, 60 monete da un picciolo formavano un pierreale d'argento. Successivamente vennero coniate monete intermedie e nel 1600 circolavano monete da 1,2 e 3 piccioli. mentre 6 piccioli formavano un grano. nel 1700 il picciolo non venne più coniato e la moneta più piccola in circolazione fu quella da 3 piccoli Ancora oggi i piccioli, rappresentano nel parlare siciliano il sinonimo di "monetine di basso valore" o comunque di moneta sonante in generale, probabilmente perchè per un largo periodo della storia siciliana. i piccioli di rame erano l'unica moneta circolante assieme ai pierreali d'argento. Non esistendo inizialmente monete intermedie tra il piccolo picciolo e il pierreale d'argento, probabilmente la gente per gli acquisti quotidiani andava in giro con sacchetti di piccioli. Il pierreale, infatti era più utile per acquisti di una certa consistenza. Se ricordo bene, anche in molti altri stati preunitari il vecchio denaro di Carolingia memoria, prese il nome di picciolo intorno alla fine del medioevo, quando oramai era una moneta minuscola in rame e di poco valore. Probabilmente dal nome che hanno preso queste monetine in qualche regione italiana (suppongo area toscano-laziale, in quanto l'Italiano nasce proprio in quelle zone), ha preso vita il termine spicciolo per indicare la moneta di scarso valore. ma questo potrà confermarlo qualcun altro.1 punto
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anch'io riporto tutto... il problema è proprio quello... scrivo certi papiri!!! Solo che per stare in un quadratino tocca farli scrivere da una formica con la zampa tinta di inchiostro! (in alternativa andrebbe bene anche un amanuense della bibbia in visigotica di Cava dei Tirreni.)1 punto
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sbaglio o quello rappresentato è un tizio che sta "strozzando" con un carico a briscola? è una medaglietta secondo me.1 punto
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Credo che ci voglia pazienza, forza di volontà e perseveranza nel tracciare segni su pagine e pagine onde acquisire il gesto giusto, il saper giocare con l'inclinazione della penna per i tratti più spessi e più sottili. Non credo sia impossibile se ci si applica con costanza.1 punto
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Ti consiglio di aprire una discussione dove mettere i tuoi ritrovamenti d'ora in avanti, visto le molteplici discussioni su i tuoi ritrovamenti1 punto
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La cultura fa bene quando è sparsa... Sia in rapporto al territorio che sul piano sociale. Arka1 punto
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Moneta R, non di più. Giudicarla SPL/FDC mi pare proprio generoso. Bello SPL secondo me, comunque esemplare di ottima qualità.1 punto
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Più che un lotticino, è una serie di medaglie completa, ti mancano solo le ultime tre, però non disperare, sei ragazzo, hai ancora una vita avanti per trovarle.1 punto
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Davvero un bel lotticino, mi hai fatto venir voglia di iniziare questa serie!1 punto
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Comincio a preoccuparmi...le mie idee collimano con quelle di un avvocato...e quasi in toto. Sia nell'essenza indicata nelle prime quattro righe del post 141, sia nelle modalità espresse nel post 143. E il vantaggio sarebbe doppio: 1)Assoluta tracciabilità della vendita, con volontaria dismissione da parte di Soprintendenza/Ente Museale e quindi certezza del NON valore archeologico/culturale da parte dell'acquirente. 2)Porre un freno al proliferarsi in aste straniere di monete italiche, di cui TUTTI(o forse no?) ci domandiamo la provenienza. Asta X...ok...ma prima?1 punto
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Mah, Ti dirò...io sono fra quelli che caldeggia la dismissione del materiale statale archeologico "in esubero" e giacente "a perdere" nei magazzini (credo, fra l'altro, che sia questo uno dei pochi punti sui quali Vincenzo ed io la pensiamo nello stesso modo....) e se la qualcosa venisse fatta anche all'interno dei Musei, magari anche attraverso l'imprenditore privato....perchè no...non ci vedrei nulla di anormale....anzi. L'importante è che le regole siano uguali per tutti e tutti le rispettino, perchè altrimenti la "location" museale rischia di diventare un comodo alibi per evitare la burocrazia ed i controlli a cui sono sottoposti tutti gli altri comuni mortali. Se burocrazia e controlli hanno da essere....ebbene, lo siano per tutti. "O tutti o nessuno!"....diceva quello, a proposito di un'altra cosa...ma ci sta bene lo stesso. Rimanendo al Tuo esempio dell'Ospedale e delle sacche di sangue, se queste ultime stanno per scadere e si sa già che non verranno consumate in ospedale, meglio allora venderle (o, al più, regalarle) anche in un "corner" del nosocomio piuttosto che buttarle vie perchè sono andate in malora o farsele fregare da chi poij se le rivenderà in nero sottobanco. M.1 punto
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Buona sera a tutti. Si tratta di una sentenza "in linea" (per così dire) con il più recente e restrittivo orientamento del Giudice di legittimità. Va detto che non conoscendo esattamente i fatti (- si parla di monete ma anche di un puntale, di un collo d'anfora, di frammenti di terracotta, di frammenti di mosaico ed altri reperti metallici -), non si capisce se un tale "corredo" possa essere il frutto di una comune collezione, creata attraverso regolari, seppur eterogenee, acquisizioni, ovvero vi sia all'interno della suddetta collezione una componente di materiale di provenienza "dubbia". Non disponendo delle sentenze dei gradi di merito (e specialmente della sentenza di primo grado) non è possibile desumere quello che non trapela dalla decisione postata da Enrico, anche se una "doppia conforme" (ovvero due decisioni conformi di condanna nei gradi di merito) farebbe pensare ad una situazione in fatto sufficientemente compromessa. Una cosa penso la si possa comunque dire subito e cioè che mischiare nella propria collezione reperti e frammenti vari con materiali numismatici può deporre molto negativamente ed è altamente sconsigliabile (e parliamo fin qui sempre di PREVENZIONE...!!!). Ma direi che più che il caso concreto trattato in sentenza, ci interessano i principi enunciati dal Supremo Collegio. A questo proposito, quello che personalmente temo di più (e che trovo più aberrante) è la prova richiesta per suffragare la legittima detenzione delle monete. Il principio, esposto a pag. 2 della sentenza continua ad apparirmi (passatemi il termine) "mostruoso" giacchè, anche in caso di archiviazione del procedimento, "i beni di interesse artistico, storico o archeologico devono essere restituiti allo Stato, non soltanto, in caso di positiva verifica del loro "interesse culturale", ma anche, nel caso in cui risoltasi negativamente detta verifica, il detentore non fornisca prova della legittimità della detenzione, in quanto il giudizio di infondatezza della notizia di reato non impedisce l'operatività della presunzione della loro appartenenza al patrimonio dello Stato, ovvero al demanio pubblico". Salvo che il detentore non fornisca la prova della legittimità della sua detenzione. Se la prova da fornire fosse una prova ragionevole, potrei anche essere d'accordo con tale impostazione (anche se l'inversione di tale onere sul proprietario sovverte di per sé le comuni regole processuali); ma qui la prova richiesta è "diabolica", nel senso che diviene pressoché impossibile per il proprietario collocare la legittima acquisizione del bene, sua o dei suoi danti causa, in un momento anteriore alla Legge del 1909 e quindi prima che tali cose, rinvenute nel sottosuolo o nel fondale marino nazionali (quindi non tutti i reperti..ma solo quelle lì..si badi bene!) divenissero ope legis proprietà dello Stato. Potrei presto trovarmi a ricorrere per Cassazione proprio in una caso come questo, ma relativo esclusivamente a monete, nel quale è attualmente in corso, dopo l'archiviazione disposta dal GIP, una verifica di culturalità (sui generis...perché sembra venga svolta informalmente...!!!) delle monete da parte della Soprintendenza. Verifica che, a mio modestissimo parere, sia che sia negativa che positiva, non cambierebbe la situazione proprietaria delle monete. Nel senso che se le monete sono state legittimamente acquisite dal collezionista, tale verifica potrà al più incidere sullo status di tutela delle stesse (se ne venisse riconosciuta la culturalità) ma non potrà certamente dipendere da una verifica positiva il mutamento del diritto di proprietà. Il principio enunciato dalla Corte sembra invece sottintendere che: - se la verifica di culturalità da esito positivo, le monete se le prende lo Stato. Punto. - se la verifica è negativa, allora si presume che le monete sia comunque dello Stato, salvo che tu collezionista non mi dimostri il contrario. Trovo assurda questa impostazione perché confonde l'individuazione del diritto di proprietà con lo status di bene culturale (o di bene privo di culturalità) della res. Nel caso di cui mi sto occupando parliamo di circa 30 monete puniche, di cui 2/3 circa acquistate da casa d'aste o commercianti con regolari documenti Il terzo residuo è stato acquistato su Ebay da un venditore che venne denunciato a suo tempo. Tuttavia è stato poi assolto e gli sono state anche restituite le monete. (Postai sul Forum la sentenza di assoluzione del Tribunale di Oristano). Quindi il mio Cliente, la cui posizione è stata archiviata e sulle cui monete è in corso una sorta di verifica di culturalità, si trova ad aver acquisito tutte le 30 monete o da casa d'asta, o da commerciante o da venditore di Ebay già denunciato ma poi assolto con formula piena e con restituzione di tutte le monete in sequestro. Non siete curiosi anche Voi di sapere come andrà a finire questa storia? La culturalità su tutte le monete è già stata esclusa, in sede di indagini preliminari, dallo stesso perito del P.M., considerato il più prestigioso studioso italiano di monetazione punica. Ma al GIP non è bastato e adesso la palla è alla locale Soprintendenza. Mi aspetto che anche quest'ultima si pronunci conformemente al Perito del P.M. (se non altro per deferenza accademica....in realtà perché sono monete assolutamente comuni.) Ma allora che fine faranno??? Li sto aspettando al varco.... :crazy: Saluti. Michele1 punto
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io comprendo perfettamente la mentalità dell'archeologo. non comprendo invece la mentalità assolutista (da una parte: dell'archeologo e dall'altra: del collezionista). vengo da una formazione culturale e universitaria che, seppur non in toto, ha avuto "alcuni" contatti con la professione dell'archeologo e/o con la sua formazione culturale. Ho studiato storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali. mi sono sciroppato diversi esami di storia (dall'arte all'architettura passando alla storia dell'urbanistica) e giocoforza si entra in contatto con il mondo dell'archeologia soprattutto (e contrariamente a quanto possa sembrare) quando si affronta esami di natura pratica attinente al restauro degli edifici. ho fatto una tesi di laurea mirata e centrata sullo studio, lo scavo (ove necessario), il recupero, la tutela e la valorizzazione di una cinta muraria difensiva urbana che trae la sua origine (come sistema difensivo) dall'epoca romana per poi svilupparsi fino al '500. ho passato mesi a "sporcarmi", nel vero senso della parola, le mani lungo le mura di questa città (evitando di pestare preziosi reperti contemporanei a base di siringhe dei tossici) analizzandone lo stato di degrado e ipotizzando soluzioni di recupero. ho passato giornate fredde e umide d'autunno dentro a cunicoli semisommersi dall'acqua cercando di capire l'estensione e il sistema costruttivo di un sistema di percorsi sotterranei per lo più crollati e pericolanti e impraticabili che collegavano le casamatte difensive di questo sistema bastionato. ho passato pomeriggi in polverosi archivi di stato e piccole biblioteche antiche cercando documenti d'epoca, findi d'archivio, testimonianze coeve ai vari stadi di costruzione e progettazione. ho "assaggiato" e "respirato" l'aria e il cibo di cui anche gli archeologi ci cibano e respirano quotidianamente. ...forse per quello anch'io come mirko ho una doppia attitudine pur non facendo la medesima attività? io non invoco nessun sostituto amatoriale a quella che è un'attività professionale. ho sempre e solo parlato di sinergia. non invoco nemmeno una liberalizzazione assoluta. non l'ho mai fatto. semplicemente ho sempre detestato le posizioni oltranziste sia che vengano mascherate dietro "l'invocato rispetto della legge" che dietro "i benefici della liberalizzazione illuminata di altri paesi". ho sempre cercato la mediazione, il dialogo, la ricerca della "via di mezzo" invocata anche da molti altri. perseguire la "via di mezzo" non vuol dire essere "mediocri"! PS per quanto attiene al divertimento... anche tirare a calci con gli amici è un divertimento... ed è lo stesso divertimento che per alcuni è anche una (miliardaria, beati loro!) professione. il fatto che un divertimento possa essere una professione (e viceversa) non implica né eliminare l'uno né l'altra.1 punto
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Terzo sabato del mese in via cesarea. Prima domenica del mese in piazza matteotti. Primo sabato del mese alla ipercoop. Ultimo martedì del mese in piazza de ferrari. Ultimi mercoledì e giovedì del mese in galleria mazzini. Un giovedì a sanpierdarena non ricordo quando. Una volta erano belli, ormai é un disastro1 punto
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PAGAMENTI TERMINATI PAGAMENTI: 2-AGOSTO -13 ORE 18.00 @@post A C R BO 23 24 5,4 0,6 53 @@ventugenova90 B R GE 35 5 0,1 41 @@Atletica B C R AN 35 24 5,4 0,6 65 @@Littore B D R GR 35 45 5,4 0,6 86 @@money1991 B R TA 35 5 0,1 40,1 @@SOROMEED @@ndy92 A B D R MB 23 35 45 5,4 0,6 109,7 @unifox A B R1 AP 23 35 6,1 0,2 64,3 @@MEDUSA51 A R FE 23 5 0,1 28,1 @@luca7 B R LC 35 5 0,1 40,1 @@gius79 A C R SR 23 24 5,4 0,6 53 @@andrea7200it A C R CH 23 24 5,4 0,6 53 @@stef_ @@pino e @@SDF2! B 69 35 5,4 0,4 109,8 @@br1 A R TN 23 5 0,1 28,1 @@Davhibernian @@BartoloM A B R1 NA 23 35 5 0,2 64,2 @@vv64 A R FI 23 5 0,1 28,1 @@legioprimigenia A B 2C R FO 23 35 48 6 1,2 113,2 @@nerone69 A R VT 23 5 0,1 28,1 @@alfgio A R NA 23 5 0,1 28,1 @@marco93 A R VI 23 5 0,1 29 @@lup086 A R LU 23 5 0,1 28,1 @@vitt.emanumi A C R BA 23 24 5,4 0,6 53 @@Parasiempre B R ME 35 5 0,1 40,1 @cr1c3t0 C P MB 24 24,05 @geor10 A C P PD 23 24 5,4 0,6 53 @sagida A C P PA 23 24 5,4 0,6 53 @gerry74 A 23 0,1 23,1 Allora ragazzi, vi ho citato tutti per farvi controllare il riassunto dei vostri ordini A = 2 euro sede vacante senza folder B = 2 euro sede vacante con folder C = divisionale senza folder D = divisionale con folder R raccomandata, R1 raccomandata1, P prioritaria e segue la sigla della vostra provincia 23 = costo 2 euro senza folder 35 = costo divisionale senza folder 24 = costo divisionale senza folder 45 = costo divisionale con folder penultimo numero è il contributo per il forum ultimo numero è il totale che avete pagato FATEMI SAPERE SE CI SONO DELLE CORREZIONI DA FARE PER MP SE è TUTTO OK, METTETE UN MI PIACE AL POST. ora organizzerò le spedizioni! sarete contattati da un nuovo contatto mail... e riceverete il numero della raccomandata. Vi terrò aggiornati Ciao1 punto
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Eccomi, allora la Marconi da 500L è partita questa mattina in regalo (il destinatario sa chi è, quindi non sto a dilungarmi troppo). Il quarto di dollaro del 1943 andrà in regalo al ragazzo che mi ha scritto in privato questa mattina (anche in questo caso lui sa benissimo chi è quindi non mi dilungo nello scrivere). Come ripeto ed ho ripetuto pià di una volta, al contrario di quello che pensa Enigma, io queste monete volevo regalarle.... poi qualcuno mi ha detto pensaci... occhi a chi le regali.... fai una cernita... ed allora ho detto stop. Poi sei uscito tu in MP e mi hai chiesto quanto voglio per tutto il pacchetto.... ti ho risposto per bene, dicendo chiaramente che non sapevo assolutamente quanto valevano quindi non potevo farti un prezzo di partenza. Hai insistito su questo punto per pià di una volta ed allora ti ho detto un prezzo puramente inventato (in cui ho messo dentro le cilene quelle del principato e quelle delle antille olandesi) chiedendoti di fare un prezzo su quello che io (da ignorante patentato di questo hobby) ho fatto. A quel punto hai detto che non se ne faceva più nulla. Sono stato scorretto per questo? Non lo so.... Io sono sicuro di una cosa.. una moneta che valeva qualcosa (seppur poco) è in viaggio verso un ragazzo che mi è stato subito simpatico... un altra parte domani... e per tutte e due non ho chiesto una lira. Non sarà come sembra... ma forse non è nemmeno come tu dici....1 punto
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Allora, da principiante a principiante...a me ci sono imperatori che non dicono assolutamente niente, a livello emotivo.. Altri che sebbene comuni mi "comunicano" grandi sensazioni, dipende da tanti fattori tra i quali l'empatia con gli eventi storici del periodo, la conoscenza del periodo e del suo imperatore, fattori contingenti (il porto di Ostia dove abiti per esempio...) o dei simboli presenti (animali, globi...). Poi per quanto riguarda l "affare" ti consiglio vivamente di mangiare fuori una sera di meno, ma di rivolgerti a venditori con altissima reputazione internazionale (vedi Sixbid), ce ne sono molti, e che presentano le monete tramite immagini a >100 Kb, ben chiare; confronta la moneta che stai acquistando con la stessa tipologia su Acsearch http://www.acsearch.info/index.html e poi lasciati trasportare dall'istinto e dalle emozioni. Una sòla non dovresti prenderla, e se vuoi essere ancora più sicuro, prima di sparare sul pezzo scelto chiedi ai gentili amici Lamonetiani molto più esperti di noi. Però se ti facessi scegliere un pezzo da loro, come chiedi, posto che lo facessero, ti perderesti tutta la "caccia", che è il bello, è l'innamoramento e perciò è del tutto individuale ;)1 punto
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Carlo V è stato un grande imperatore, sul suo impero si diceva che non tramontasse il sole. Da piccolo a scuola, ne ero innamorato, ma probabilmente se l'avessi visto di persona, ne sarei rimasto impaurito. Basta guardare i suoi numerosi ritratti "virili" che si vedono sulle tante monete da lui coniate in tutti i paesi del suo vasto impero. Non ho resistito a mostrarvi questo ritratto proveniente da un tarì battuto a Napoli.1 punto
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Infatti, prima di Van Dyck, fu Tiziano Vecellio (genio italiano del Rinascimento veneto) a dipingere Carlo V a cavallo. ;)1 punto
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Oggi finisco di illustrarvi il catalogo con gli ultimi precursori cartacei: Appunto: riguardo a questa serie di fac-simile del Ministero del Tesoro, purtroppo il sottoscritto non li ha in collezione perchè sono irreperibili; forse qualcuno li avrà e pensa che siano di qualche gioco di società. A quanto mi è stato detto forse non sono mai stati fatti oppure erano piccole prove che poi sono stati ritirate. Ed ora l'ultima pagina: Con calma posterò la mia collezione. Ciao a tutti!1 punto
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Buona Sera, Provo a intervenire, anche se in effetti non posso aggiungere nulla a quanto esposto da coloro che hanno illustrato con chiarezza le varie possibilità riscontrabili analizzando le monete, con qualche appunto. Considerando, come è giusto, diversamente, il caso di quelle tipologie per le quali era previsto un orientamento delle facce specificato dalla autorità emittente, negli altri casi, dove l’orientamento sembra/è casuale, penso sia importante e chiarificatrice l’analisi delle metodiche di coniazione impiegate. La postazione di lavoro dell’addetto al conio aveva alcune caratteristiche standard, dei due ferri/coni uno era in posizione fissa (il diritto, il conio di incudine) se presumiamo fissa la posizione dell’operatore rispetto al conio di incudine (è una supposizione legata alla necessità di razionalizzare il lavoro di tutti gli addetti che si muovevano nell’officina, potrebbe non essere così) l’orientamento di una delle facce era costante(rispetto all’esecutore), l’altra faccia figlia del conio di martello era quella per la quale era possibile la variazione. In assenza di direttive riguardanti l’orientamento sono fondamentali la forma del conio (ai fini della impugnatura) e il modo di impugnarlo/reggerlo. Chiaramente l’operatore impugnava l’attrezzo nel modo più comodo per il suo lavoro, da questo dovrebbe derivare una distribuzione degli orientamenti abbastanza stretta. La mia osservazione potrebbe sembrare assurda in considerazione dell’enorme varietà e casualità degli orientamenti reciproci che l’esperienza di chiunque studia le monete medievali conosce. Torniamo all’analisi di partenza, ogni variante di moneta intesa come accoppiamento di coni specifici è da considerare un caso a parte, l’orientamento di ciascuno dei coni era determinato da molteplici casualità (la difficoltà di ancorare il conio di incudine, che privilegiava probabilmente la facilità e la stabilità del fissaggio all’orientamento mancando direttive in tal senso, e la “comodità” di impugnare il secondo nella esecuzione del lavoro) a ogni cambio di uno o entrambe i coni tutto si azzerava e veniva generato una nuova geometria di accoppiamento. Per le monete di mio interesse ho potuto analizzare solo in un caso cinque monete figlie della stessa coppia di coni, la distribuzione degli orientamenti potrebbe essere compatibile con quanto ipotizzo. Mancando indicazioni spefiche per gli operatori ogni vezzo o mania degli stessi nel modo pratico di eseguire il lavoro porta(dovrebbe portare) a distribuzioni statistiche significative. Non è detto che tutte le monete prodotte da una coppia di coni fossero “battute” dallo stesso operatore e ogni operatore poteva avere caratteristiche diverse dagli altri. Ogni accoppiata di coni merita una valutazione specifica. Forse si può enunciare una teoria della non determinabilità degli orientamenti degli assi di conio per certe categorie di monete. Per riassumere: le variabili in gioco sono diverse e imponderabili, da questo deriva una estrema variabilità dei risultati, forse non è strettamente corretto parlare di casualità ma certamente gli effetti sembrano gli stessi. Non dimentichiamo che il numero di monete prodotte da una coppia di coni era con ogni probabilità molto elevato, a meno di situazioni particolari, che è difficile al di fuori di ritrovamenti di ripostigli confrontare tra loro monete con caratteristiche di parentela, che trarre una regola generale non avrebbe maggiore significato che prevedere i numeri del lotto guardando alle precedenti estrazioni… Eventuali regole sarebbero valide, nel caso fosse possibile ricavarle, solo per situazioni particolari o per periodi ristretti e zecche specifiche. cordialità1 punto
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Aperò! Sei partito alla grande, chissà quanto si è rivalutata da quando l'hai acquistata! La conservazione? Per mè qSPL i rilievi sono ottimi ma quel colpo sullo scudo la penalizza un po!1 punto
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