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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/05/13 in tutte le aree

  1. Sono sempre stato un sostenitore della pacatezza e della discussione "positiva e propositiva". trovo alquanto violenti alcuni interventi oltranzisti oltre che del tutto immotivati e oscurantisti che, ahimé, tornano ciclicamente in determinate discussioni. a chi giova portare in campo una linea così dura? alla cultura? al privato cittadino? all'archeologo? allo studioso? al collezionista? al numismatico? al saggista? o forse... a nessuno? a volte mi sembra di leggere tra righe di alcuni interventi l'auspicio a un ritorno (o forse alla nascita) di tempi estremamente bui per la cultura e, sì leggete bene, per il divertimento di chi è appassionato di monete (perché, per quanto ci si possa girare attorno, chi colleziona monete non facendolo per investimento, altro non fa che DIVERTIRSI con un prodotto che, oltre essere di intrattenimento ludico, è anche culturale). tempi, dicevo, estremamente bui dove la cultura viene invocata quale esclusivo appannaggio di alcune ben marcate categorie (archeologi e/o professionisti culturali certificati a vario titolo) che, dall'alto di un loro invocato potere di natura quasi divina, possono decidere cosa destinare al panem et circenses. cui prodest? francamente non voglio (né spero accada!) che salti alcun banco, credo nella enorme positività della sinergia pubblico/privato (in tutti gli ambiti della vita civile) e del rapporto vitale (per ogni società che si fregi del titolo "civile") tra volontariato e professionalità. credo nella necessità del comportamento etico di ogni essere vivente appartenente a un sistema stato-paese, nella correttezza della giustizia e nel rispetto della legge, legge che DEVE essere uguale per tutti come sancito dalla costituzione e mossa dal principio del "buon padre di famiglia". credo nella "macchina stato" nonostante abbia delle farraginosità da superare e dei limiti oggettivi e, a volte, soggettivi, credo nella sua "imperfetta ma perfettibile imperfezione" perché è insita nell'animo umano la tendenza al miglioramento. credo nella concreta applicazione della legge tenendo conto del buon senso e del singolo caso correttamente contestualizzato e calato nei tempi. credo in un mondo migliore di questo, ma mi piace il mio paese, amo l'italia e spero che mio figlio, crescendo, viva in un paese bello, sano, sicuro, motivante e ricco di possibilità... e a volte mi balocco sperando che lui (autonomamente) intraprenda quelle strade che io ho abbandonato... sognavo di fare l'archeologo e son finito a rigirar scartoffie :) sono un sognatore? sì e me ne vanto perché sono i sogni a nutrire l'animo dell'uomo. scusate la mia presa di posizione, se volete anche un po' donchisciottesca... ma leggere frasi come mi fa venire il latte alle ginocchia in quanto non tiene conto dei tempi, della storia, dei costumi, delle circostanze, dei popoli, delle culture, delle politiche (giuste e sbagliate) che si sono via via avvicendate nel corso della storia. è così difficile perseguire questo atteggiamento? chi ha paura del punto d'incontro e perché? scusate se ho urtato la sensibilità di qualcuno e bannatemi pure se sono stato offensivo. generalmente mi trattengo e cerco di scrivere solo di numismatica o di cose che strettamente hanno a che fare con essa. qui mi sa che sono un po' uscito dal seminato.
    6 punti
  2. Grigioviola, nessuna caduta di stile, tranquillo. Sono un paciere per natura, di carattere sono una persona che "cade" sempre in mezzo per trovare mediazioni o quant'altro. Chiamala coda di paglia ma mi sono sentito in causa anche io...sai qual è il problema? Che ad una provocazione, richiesta, estremista...tante volte, per asfissia, esaurimento, una risposta estremista è quasi scontata. Tu dici di essere stato un ragazzo che sognava di fare l'archeologo...sono contento, mi piace quando parlo con i più giovani e li vedo appassionati del mio lavoro...io però ti dico che a questo mestiere, a questa disciplina, bistrattata solo in Italia, il Paese che più dovrebbe VIVERCI con il suo passato, ci sto dedicando la vita e come me tanti altri, moltissimi altri. Persone che stanno cercando di trasformare i sogni in realtà, così come uno studente di medicina sogna di fare il chirurgo e uno studente di legge sogna di fare il giudice. E' per questo che non ne possiamo più di queste situazioni, vedere lavoratori che hanno un altro stipendio fare il tuo lavoro (e non aiutare ma SOSTITUIRTI) senza aver nessun titolo, ti avvilisce, e non mi riferisco ai numismatici... Molti dei miei colleghi ti direbbero "hai fatto bene", io no, io ci credo in quello che faccio...e sono sognatore...proprio come te. Quindi, almeno da parte mia, perdonatemi se ogni tanto valico il limite del buon costume, chi mi conosce sa che non sono così. Detto questo: io, non so Vincenzo, oltre ad essere archeologo sono anche collezionista. Una collezione modestissima, comprata con il povero lavoro che faccio per pagarmi gli studi successivi, sono cauto, mi attengo alle disposizioni e non mi lamento ma sono conscio che occorrerebbero delle migliorie soprattutto a livello giurisdizionale in materia di sequestri e simili. Le mie paure di un eccessivo liberismo? 1. L'amore per il nostro patrimonio, la mia paura è che possa risultarne provato, aprire al MD per esempio, ok, abbiamo fiducia degli italiani? Bene, io ancora no. 2. Che si crei un precedente anche a livello professionale. Una volta detto sì a determinate cose potrebbe voler dire la morte del nostro sogno, della nostra ragione per cui ci stiamo facendo girare intorno la nostra vita. Purtroppo la numismatica è collaterale a tutta la problematica archeologica. Scusate anche questo mio intervento. Mirko p.s. Quello che per voi è un divertimento, per me e per tanti altri vuole e deve essere un lavoro. Divertimento è anche andare a sparare al poligono ma per farlo occorre un porto d'armi e non tutti possono averlo e/o farlo avere. Comprare armi, idem. Bisogna capire che archeologia e numismatica non sono necessariamente legate al reperto fine a se stesso. Il reperto è solo un mezzo, gratificante, per arrivare a ciò che noi cerchiamo di ricostruire. Ma capisco che per chi non ha una mentalità da archeologo non possa essere facile arrivare a questo punto. :(
    4 punti
  3. La differenza tra le monete e le medaglie sta che mentre le prime raccontano la storia dell'economia le seconde raccontano la storia dell'uomo. La medaglia è il " gazzettino" dal rinascimento in poi, è il miglior sistema per celebrare nascite, eventi e morti praticamente la vita dell'umanità. Ebbe momenti di grande fortuna, in Italia tra la seconda metà del XV secolo sino alla caduta dell'astro napoleonico, che fece della medaglia un sicuro mezzo di propaganda. Furono battute da ogni stato ed i milgiori incisori prma si dedicavano alle medaglie e poi alla moneta. Grande il collezionismo per questa inesauribile fonte di informazioni, almeno lo è stato fin principio di secolo scorso, e poi lentamente caduta in "disgrazia" con il crescente interesse per la monetazione circolante da parte dei numismatici. Le medaglie sono rare. e magnifiche, ma pare interssino poco al grande pubblico dei numismatici, e forse, solo in Inghilterra ancora sopravvive una grande cultura di "massa" per la medaglistica, mentre da noi, lentamente ma inevitabilmente, si sta perdendo. Le medaglie mi sono sempre piaciute, ho imparato la storia napolenica attraverso le medaglie, assai più che con monete o libri. Ogni medaglia un evento, ogni evento una storia, ogni storia una fantasia. La medaglia di porta per mano e traccia il cammino di un impero o più semplicemente della vita di un uomo. Non voglio tediare oltre il lettore con i miei fugaci pensieri ma, vorrei attirare la sua attenzione su un fatto in Italia praticamente sconosciuto, giacchè si perpetra in mezzo al mare a 300 miglia dalle coste coste inglesi. Mi ha colpito come la storia molte volte non ha ne vinti ne vincitori e chi pensa di aver portato a casa il bottino pieno alla fine non ha conseguito lo scopo cui si era prefissato, diciamo, visto i tempi, qualcosa di simile alle notre elezioni, vincono sempre tutti, e spesso vince chi ha perso di meno. Ho acquistato la medaglia da un commerciante milanese, è relativa al "glorioso 1 giugno" come gli inglesi chiamarono la battaglia navale di quel di contro la flotta francese. Ve ne traccio rapidamente la cronistoria e vi lascio alla bellezza della medaglia La battaglia fu combattuta tra flotta inglese forte di 34 vascelli in linea sotto il comando dell’Ammiraglio Howe e la flotta francese composta da 26 vascelli al comando dell’Ammiraglio Villaret-Joyeuse. E’ noto che i rapporti tra i Francesi che appoggiarono la rivoluzione americana e gli inglesi non erano dei migliori. Tra l’aprile ed il maggio del 1794 gli inglesi cercarono di intercettare un importante convoglio di grano e granaglia che dall’America del nord faceva rotta per la Francia, un convoglio di vitale importanza per la popolazione francese ridotta allo stremo dalla durezza della rivoluzione. I francesi persero il mare da Brest per scortare il prezioso carico sino ai porti sicuri di Bretagna. Le due flotte si ingaggiarono ripetutamente dal 28 maggio 1794, in una serie di schermaglie e di manovre per acquisire la migliore posizione in mare in previsione di uno scontro assai veemente. Nei giorni successivi si tennero a debita distanza, principalmente per le avverse condizioni del mare e per la spessa nebbia che avvolgeva le due flotte impedendo di manovrare al meglio. Finalmente il 1 giugno, o come dicono gli inglesi “gloriuos first of June” il bel tempo e il mare calmo permisero l’ingaggio a circa 300 miglia a ovest della costa inglese. Howe aveva nei giorni precedenti ottenuto il vento a favore, fattore determinante per la vittoria. L’intenzione dell’Ammiraglio era con il favore del vento irrompere sul fianco dello schieramento francese, con tutta la flotta. Ma solo alcuni dei vascelli del proprio schieramento compresero le reali intenzioni dell’Ammiraglio : la “Queen Charlotte”, “Defence”, “Marlborough”, “Royal George”, “Queen” and “Brunswick” Oggi basterebbe un cellulare a dare lo schieramento, nel 1794 la situazione era un filo più complessa per le trasmissioni e per le dimensioni dei natanti. La prima nave a fare breccia nella linea francese, la HMS “Defence” fu immediatamente sopraffatta. La 'Queen Charlotte' forzò l’attacco all’ammiraglia francese la 'Montagne' e poi la 'Jacobin'. In breve si trasformò il campo di battaglia in singoli ingaggi tra vascelli delle opposte fazioni, una sorta di disordinata gazzarra, forse gli Ammiragli del Nord avrebbero fatto bene ad studiare l’arte della guerra per mare dei Veneziani, di un paio di secoli prima; c’è sempre da imparare dal passato. Gli scontri furono di grande violenza ed alla fine si contarono 11 vascelli inglesi e 12 francesi dismessi, le perdite altrettanto ingenti con 7.000 vittime tra le linee francesi ed un migliaio tra quelle inglesi. 6 navi francesi catturate e la 'Vengeur', affondata, ed il resto della flotta francese in rotta. Il 68enne Ammiraglio Howe lasciò solo per pochi momenti il ponte di commando e per giorni diede inseguimento alla flotta francese senza più riuscire ad ingaggiarla. Gli inglesi, tatticamente vinsero, senza dubbio alcuno, lo scontro marittimo ma … il convoglio con il grano raggiunse intatto le coste francesi. Descrizione: Medaglia commemorativa dell’ Ammiraglio di flotta Richard Howe (1726-1799) e della Battaglia navale del “ Glorious First of June, 1794” Diritto: Busto dell’Ammiraglio (destra), capelli lunghi, legati con un nastro. Uniforme aperta, sul busto e ciocca di capelli sulla spalla destra, sul troncato G H K . Legenda: RIC . COMES HOWE THALASSIARCHA BRITAN• (Conte Howe Ammiraglio Britannico); exergue: PATRIAE DECUS ET TUTAMEN (Gloria e difesa della Patria). Rovescio: Panoramica sul campo di battaglia. Visione di prospetto della nave ammiraglia di Lord Howe la “Queen Charlotte” mentre affonda una nave della prima linea francese. Legend: 'NON SORTE SED VIRTUTE' (Non per fortuna ma per valore). Esergo: a destra sulla barra G H KUCHLER F in basso nel campo GALLOR • CLASSIS PROFLIG • / DIE I JUNII • / MDCCXCIV (La flotta francese messa in rotta il 1 June 1794). Anno: 1794 ________________________________________ Incisore etc. Küchler, Conrad Heinrich Produttore : Boulton, Matthew Metallo: Argento Peso : 59,442 Diametro mm: 48,96 Riferimenti: Henin 624, Julius 406 (Ag), Brown 383, Martini109 (Ag) Nota: Secondo Chris Eimer si conoscono meno di una ventina di esemplari in argento. Al Marittime Royal Museum Greenwich (Londra) in bronzo.
    3 punti
  4. Buona sera a tutti. Si tratta di una sentenza "in linea" (per così dire) con il più recente e restrittivo orientamento del Giudice di legittimità. Va detto che non conoscendo esattamente i fatti (- si parla di monete ma anche di un puntale, di un collo d'anfora, di frammenti di terracotta, di frammenti di mosaico ed altri reperti metallici -), non si capisce se un tale "corredo" possa essere il frutto di una comune collezione, creata attraverso regolari, seppur eterogenee, acquisizioni, ovvero vi sia all'interno della suddetta collezione una componente di materiale di provenienza "dubbia". Non disponendo delle sentenze dei gradi di merito (e specialmente della sentenza di primo grado) non è possibile desumere quello che non trapela dalla decisione postata da Enrico, anche se una "doppia conforme" (ovvero due decisioni conformi di condanna nei gradi di merito) farebbe pensare ad una situazione in fatto sufficientemente compromessa. Una cosa penso la si possa comunque dire subito e cioè che mischiare nella propria collezione reperti e frammenti vari con materiali numismatici può deporre molto negativamente ed è altamente sconsigliabile (e parliamo fin qui sempre di PREVENZIONE...!!!). Ma direi che più che il caso concreto trattato in sentenza, ci interessano i principi enunciati dal Supremo Collegio. A questo proposito, quello che personalmente temo di più (e che trovo più aberrante) è la prova richiesta per suffragare la legittima detenzione delle monete. Il principio, esposto a pag. 2 della sentenza continua ad apparirmi (passatemi il termine) "mostruoso" giacchè, anche in caso di archiviazione del procedimento, "i beni di interesse artistico, storico o archeologico devono essere restituiti allo Stato, non soltanto, in caso di positiva verifica del loro "interesse culturale", ma anche, nel caso in cui risoltasi negativamente detta verifica, il detentore non fornisca prova della legittimità della detenzione, in quanto il giudizio di infondatezza della notizia di reato non impedisce l'operatività della presunzione della loro appartenenza al patrimonio dello Stato, ovvero al demanio pubblico". Salvo che il detentore non fornisca la prova della legittimità della sua detenzione. Se la prova da fornire fosse una prova ragionevole, potrei anche essere d'accordo con tale impostazione (anche se l'inversione di tale onere sul proprietario sovverte di per sé le comuni regole processuali); ma qui la prova richiesta è "diabolica", nel senso che diviene pressoché impossibile per il proprietario collocare la legittima acquisizione del bene, sua o dei suoi danti causa, in un momento anteriore alla Legge del 1909 e quindi prima che tali cose, rinvenute nel sottosuolo o nel fondale marino nazionali (quindi non tutti i reperti..ma solo quelle lì..si badi bene!) divenissero ope legis proprietà dello Stato. Potrei presto trovarmi a ricorrere per Cassazione proprio in una caso come questo, ma relativo esclusivamente a monete, nel quale è attualmente in corso, dopo l'archiviazione disposta dal GIP, una verifica di culturalità (sui generis...perché sembra venga svolta informalmente...!!!) delle monete da parte della Soprintendenza. Verifica che, a mio modestissimo parere, sia che sia negativa che positiva, non cambierebbe la situazione proprietaria delle monete. Nel senso che se le monete sono state legittimamente acquisite dal collezionista, tale verifica potrà al più incidere sullo status di tutela delle stesse (se ne venisse riconosciuta la culturalità) ma non potrà certamente dipendere da una verifica positiva il mutamento del diritto di proprietà. Il principio enunciato dalla Corte sembra invece sottintendere che: - se la verifica di culturalità da esito positivo, le monete se le prende lo Stato. Punto. - se la verifica è negativa, allora si presume che le monete sia comunque dello Stato, salvo che tu collezionista non mi dimostri il contrario. Trovo assurda questa impostazione perché confonde l'individuazione del diritto di proprietà con lo status di bene culturale (o di bene privo di culturalità) della res. Nel caso di cui mi sto occupando parliamo di circa 30 monete puniche, di cui 2/3 circa acquistate da casa d'aste o commercianti con regolari documenti Il terzo residuo è stato acquistato su Ebay da un venditore che venne denunciato a suo tempo. Tuttavia è stato poi assolto e gli sono state anche restituite le monete. (Postai sul Forum la sentenza di assoluzione del Tribunale di Oristano). Quindi il mio Cliente, la cui posizione è stata archiviata e sulle cui monete è in corso una sorta di verifica di culturalità, si trova ad aver acquisito tutte le 30 monete o da casa d'asta, o da commerciante o da venditore di Ebay già denunciato ma poi assolto con formula piena e con restituzione di tutte le monete in sequestro. Non siete curiosi anche Voi di sapere come andrà a finire questa storia? La culturalità su tutte le monete è già stata esclusa, in sede di indagini preliminari, dallo stesso perito del P.M., considerato il più prestigioso studioso italiano di monetazione punica. Ma al GIP non è bastato e adesso la palla è alla locale Soprintendenza. Mi aspetto che anche quest'ultima si pronunci conformemente al Perito del P.M. (se non altro per deferenza accademica....in realtà perché sono monete assolutamente comuni.) Ma allora che fine faranno??? Li sto aspettando al varco.... :crazy: Saluti. Michele
    3 punti
  5. Il 50 lire non l'ho mai fotografato... ma questo è uno degli esemplari che ho in collezione che giudico migliore per lustro, brillantezza e rilievi.
    3 punti
  6. A me piace vedere sulle monete i segni dell'utilizzo, della vita vissuta, del fatto che abbiano svolto la loro funzione, quel compito grazie al quale sono monete e non medaglie. E infatti non raccoglierei mai monete per collezionisti, perché non sono monete. Ovviamente apprezzo l'alta conservazione, ma non ho dubbi se devo scegliere tra una serie completa con pezzi vissuti e una serie luccicante ma incompleta. E non mi interessa il valore economico, la numismatica per me è un'altra cosa.
    3 punti
  7. Non sono d'accordo...si può continuare a trattare le monete , nei modi giusti, senza che ne vadano perse le tracce e senza che chi ne ha una venga assimilato ad un pericoloso criminale... basta cercare di trovare un punto di incontro invece di contrapporsi come due corazzate...tanto la storia e la vita , inesorabilmente, vanno verso la liberalizzazione ( anche per esaurimento delle risorse per il controllo) delle cose meno importanti o considerate tali e più dispendiose da limitare...quindi, è giocoforza , che , vista la situazione economica vigente e futura, le risorse saranno sempre meno e che quelle poche verranno utilizzate per salvaguardare le cose importanti, che l'organico venga ridotto via via che gli addetti vanno in pensione, e senza nuove assunzioni a parte quelle strettamente necessarie e che si passi ad un sistema a prevalente partecipazione privata che non pesi sulle finanze pubbliche. Vedi la faccenda dello sponsor Tod's per il Colosseo...è triste per chi è in attesa di un posto fisso adatto ai suoi studi, ma sarà così da tutte le parti... rassegnamoci
    3 punti
  8. Ho comprato una moneta di una zecca emiliana un tantinello rara conisciuta in 4- 5 esemplari, stato di conservazione +- b Visto che negli ultimi 20 anni non era mai apparsa in aste o listini mi accontento
    3 punti
  9. Buongiorno a tutti, era già da parecchio tempo che avevo in mente di comperare (o costruire....) un monetiere per le mie monetine. Dopo aver visto i prezzi medi che girano su Internet, eh, ammetto che mi ero un po' arreso (sarà stato il sito di Zecchi...... !!). Ultimamente mi è capitato di leggere diverse discussioni qui sul forum circa vassoi autocostruiti. Ad essere sincero questi ultimi preferisco comperarli...... andando a contatto con le monete vorrei evitare cattive sorprese!! Pertanto, mi son chiesto, come evitare di tenere quei pochi (per adesso, si spera!) vassoi impilati uno sopra l'altro? Le valigette non m'ispirano..... costano una cifra e i vassoi appoggiano uno sopra l'altro, motivo per cui, a mio avviso, c'è il rischio di rovinare le monete riposte inferiormente. Ecco dunque che qualche giorno fa, come mi son svegliato, ho buttato giù un progettino veloce veloce..... ed ecco cosa ne è saltato fuori. Sono presenti 15 ripiani costruiti su misura per contenere i vassoi formato standard (per comodità sono di poco più larghi, circa 4 mm); fra di essi ho lasciato appositamente 10-11 mm di spazio, almeno le monete possono "respirare" un po' (in caso contrario vi metto sopra una lastra trasparente di plastica). Il progetto mi ha portato via un bel po' di ore.... è il primo lavoro che eseguo col legno, e purtroppo gli strumenti a mia disposizione sono molto ridotti (non vi dico che due p...e a tagliare tutti i listelli a 45° per i cassettini!!). Spero vi piaccia!! Cordiali saluti P.S. Perdonatemi le pessime foto, ma le ho scattate al volo....
    2 punti
  10. Ringrazio Numa per le puntualizzazioni, che condivido pienamente. Innanzi tutto desidero tranquillizzare Mirko e Vincenzo che hanno tutta la mia (e di molti altri) comprensione per la loro particolare e delicata posizione di potenziali futuri esponenti dell'archeologia-numismatica ufficiale (se il governo riuscirà a liberare nel modo migliore le risorse tese alla tutela e valorizzazione dei beni numismatici). Loro ovviamente debbono seguire gli obbligati percorsi legislativi, che sono ancora molto "conservativi" nel nostro paese. L'importante è che conoscano anche le problematiche e istanze dei collezionisti nelle loro varie sfaccettature. Ricordiamo che c'era stato un primissimo incontro tra MiBAC e privati a fine gennaio a Roma, nella sede del MiBAC. Onestamente i risultati non furono un granché e in pratica fu più una sorta di passerella dei soliti personaggi e accademici. Ma almeno fu una giornata aperta ai privati e io stesso ebbi occasione di conoscere varie persone, creando le premesse per nuovi ulteriori incontri privati, dove ho sempre incontrato la massima disponibilità all'ascolto. E' vero che ero in qualche misura agevolato dal fatto che avevo una certa "nomea" come studioso privato accreditato di una certa serietà, ma ovviamente non posso e nemmeno ho l'intenzione di rappresentare una intera categoria di collezionisti e studiosi privati. Posso solo cercare di dare un mio modesto contributo a favorire questo dialogo su un piano più generale, anche attraverso una corretta e trasparente informazione. E' anche per questa ragione che ho comunicato molto tempestivamente questo nuovo incontro, che si terrà a Milano e apparentemente con una più qualificata e ampliata rappresentanza di "privati". Non è una panacea e nemmeno la tanto agognata soluzione a breve termine dei vari noti problemi, ma è già tanto che si riesca a intravvedere almeno la possibilità di pianificare una serie di incontri ufficiali con le istituzioni pubbliche, che finora erano avvertite molto distanti. Cerchiamo di approfittare di questa bollente estate per calmare i nostri bollori (sembra un ossimoro) e assumere un atteggiamento più collaborativo. Il forum è un ottimo canale per la diffusione di corrette informazioni, anche se possono non mancare i soliti "spiriti bollenti" se non addirittura maldicenti. Evitiamo atteggiamenti esagitati, che non portano a nulla. Se proprio voglio fare il polemico, vi consiglio di meditare sui risultati che possono portare una esasperazione dei toni come vediamo nella nostra modesta classe politica (di tutti i colori.....), con conseguente immobilismo e maggiore difficoltà a risolvere i tanti problemi che affliggono il nostro paese..... E' più facile strillare alla Grillo (magari là dove può avere ragione) che intavolare una complessa e delicata discussione avendo a cuore appunto il bene comune.....
    2 punti
  11. domenico67 ero indignato e schifato a leggere il tuo racconto...poi ho visto questa frase: e oltre a fare una sonora risata mi sono molto tranquillizzato perchè sono sicuro che l'onesto amico avrà avuto sicuramente quel che si meritava :rofl:
    2 punti
  12. Vincenzo. pare che ne abbiamo appena limitato uno di estremisti,( quello che ammorbava con l'esegesi dell'UK) vuoi sostituirlo proprio tu? capisco che sei personalmente coinvolto, ma un po' di equilibrio ci vuole lo stesso...si può lavorare fianco a fianco tra privati e addetti ai lavori come succede in tutto il resto del mondo...e se funziona per tutti, allora può funzionare anche per noi, basta volerlo...
    2 punti
  13. Salve Se può interessare, un cenno sulla cosiddetta ‘patina uovo’ di monete d’argento L’agente responsabile della patina scura caratteristica dell’argento è l’acido solfidrico (o idrogeno solforato, nome IUPAC solfuro di diidrogeno), un idracido debole, diprotico, gas incolore a temperatura ambiente di formula chimica H2S, contraddistinto dal caratteristico odore di uova marce. L’acido solfidrico è uno dei pochi acidi capaci di interagire con l’argento che si copre in sua presenza di una patina nera di solfuro d’argento. L’argento metallico è stabile nell'aria pura e nell'acqua pura, ma scurisce quando è esposto all'ozono, all'acido solfidrico o all'aria contenente tracce di composti dello zolfo. Sono sufficienti concentrazioni di acido solfidrico molto basse, dell’ordine delle parti per milione o ppm (1 molecola di H2S tra 999.999 altre molecole di gas come ossigeno, azoto, gas rari, ecc. = 1 ppm), a scurire la superficie di una moneta o una medaglia. Vi sono varie fonti di H2S, che può anche essere prodotto facilmente in situ per idrolisi con acqua calda della tioacetammide. In natura l'acido solfidrico si forma per decomposizione delle proteine contenenti zolfo da parte dei batteri. Pertanto si trova nei gas di palude, nel petrolio greggio e nel gas naturale. Un uovo sui 60 g di peso contiene circa il 12% in peso di proteine e durante la cottura per renderlo sodo, lo zolfo che si libera nell’albume si combina con l’idrogeno qui contenuto e genera acido solfidrico. La produzione di questo gas è dimostrata dalla patina grigio verdastra che si forma intorno al tuorlo delle uova sode ottenute da una cottura prolungata. La colorazione è causata dal solfuro ferroso (FeS) prodotto dall’interazione dell’H2S con il ferro del tuorlo. Se si limita il tempo di cottura (8-10 minuti) e si raffredda immediatamente l'uovo, si limita il rilascio di zolfo e la successiva combinazione con il ferro. In ogni caso, un uovo sodo si può considerare una fonte di H2S che si libera gradualmente da entrambe le metà dell’uovo tagliato in due parti lungo l’asse longitudinale. Se queste condizioni si realizzano in una scatola chiusa da un coperchio in presenza di una moneta d’argento posizionata su un supporto in modo che entrambe le facce siano esposte, in breve tempo l’argento iscurisce. Ho fatto qualche esperimento esponendo monete d’argento della Repubblica e del Regno d’Italia in atmosfera a temperatura ambiente in presenza di H2S con i risultati che posso documentare in post successivi. apollonia
    2 punti
  14. io comprendo perfettamente la mentalità dell'archeologo. non comprendo invece la mentalità assolutista (da una parte: dell'archeologo e dall'altra: del collezionista). vengo da una formazione culturale e universitaria che, seppur non in toto, ha avuto "alcuni" contatti con la professione dell'archeologo e/o con la sua formazione culturale. Ho studiato storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali. mi sono sciroppato diversi esami di storia (dall'arte all'architettura passando alla storia dell'urbanistica) e giocoforza si entra in contatto con il mondo dell'archeologia soprattutto (e contrariamente a quanto possa sembrare) quando si affronta esami di natura pratica attinente al restauro degli edifici. ho fatto una tesi di laurea mirata e centrata sullo studio, lo scavo (ove necessario), il recupero, la tutela e la valorizzazione di una cinta muraria difensiva urbana che trae la sua origine (come sistema difensivo) dall'epoca romana per poi svilupparsi fino al '500. ho passato mesi a "sporcarmi", nel vero senso della parola, le mani lungo le mura di questa città (evitando di pestare preziosi reperti contemporanei a base di siringhe dei tossici) analizzandone lo stato di degrado e ipotizzando soluzioni di recupero. ho passato giornate fredde e umide d'autunno dentro a cunicoli semisommersi dall'acqua cercando di capire l'estensione e il sistema costruttivo di un sistema di percorsi sotterranei per lo più crollati e pericolanti e impraticabili che collegavano le casamatte difensive di questo sistema bastionato. ho passato pomeriggi in polverosi archivi di stato e piccole biblioteche antiche cercando documenti d'epoca, findi d'archivio, testimonianze coeve ai vari stadi di costruzione e progettazione. ho "assaggiato" e "respirato" l'aria e il cibo di cui anche gli archeologi ci cibano e respirano quotidianamente. ...forse per quello anch'io come mirko ho una doppia attitudine pur non facendo la medesima attività? io non invoco nessun sostituto amatoriale a quella che è un'attività professionale. ho sempre e solo parlato di sinergia. non invoco nemmeno una liberalizzazione assoluta. non l'ho mai fatto. semplicemente ho sempre detestato le posizioni oltranziste sia che vengano mascherate dietro "l'invocato rispetto della legge" che dietro "i benefici della liberalizzazione illuminata di altri paesi". ho sempre cercato la mediazione, il dialogo, la ricerca della "via di mezzo" invocata anche da molti altri. perseguire la "via di mezzo" non vuol dire essere "mediocri"! PS per quanto attiene al divertimento... anche tirare a calci con gli amici è un divertimento... ed è lo stesso divertimento che per alcuni è anche una (miliardaria, beati loro!) professione. il fatto che un divertimento possa essere una professione (e viceversa) non implica né eliminare l'uno né l'altra.
    2 punti
  15. Taglio: 2 euro CC Nazione: Portogallo Anno: 2007 Tiratura: 1.250.000 Condizioni: BB Città: Milano
    2 punti
  16. Ecco qua una nuova Cassazione fresca fresca, per di più su monete ! Inviterei a leggerla molto attentamente e a commentare, mi sono fatto alcune idee, ma, prima di esporle, vorrei che venissero espressi i commenti da parte di chi se la sente... Buon lavoro ! Enrico
    1 punto
  17. Ciao, nel mint set 2013 USA ho trovato questo utile specchietto riassuntivo, con le caratteristiche di tutte le monete inserite. Spero lo troviate utile.
    1 punto
  18. Ok, file aggiunto, prima pagina primo post :good:
    1 punto
  19. Sì sì certo, ho letto tutto...sai che non mi piace chi non legge... :D Però, appunto, credevo che quelle colorate nell'osservatorio andassero bene...in effetti non so per quale motivo visto che superano i 5.000.000... :P
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  20. Ho visto ora che all'asta Negrini di qualche anno fa due esemplari di questa medaglia in BB erano in catalogo a 200 € (lotto 675) e 150 € (lotto 676). http://www.numismaticanegrini.it/linux/Cataloghi/AstePubbliche/33_01062011_P/07.Catalogo.33_Medaglie.pdf Non se sono state aggiudicate e, se lo sono state, a quanto. Certamente non erano malmesse come questa, ma qui la mia è stata una valutazione di massima e dettata principalmente dall'atmosfera romantica del rovescio. Un Giove così carino nei confronti della consorte (che ha dovuto sopportare una quantità industriale di scappatelle del marito) proprio non me lo sarei aspettato. Devo aggiungere che un esemplare SPL+ è proposto a 750 € di base nonostante un foro neanche troppo abilmente otturato e un altro esemplare di conservazione assai inferiore ha realizzato quasi 400 USD a un'asta Christie di qualche anno fa. apollonia
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  21. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/passaggi.php?b=W-VE3/41-0 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/passaggi/W-U1/8-1
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  22. Beh non penso vadano a falsificare monete così poco comuni e particolari, e inserirle nei rotolini quindi venderle ? Al massimo puoi avere dubbi che siano tutte loro le monete all'interno ma personalemente mi pare un pò fantascienza..
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  23. Non mi sembra che Vincenzo (per chiamare le persone con il loro nome) sia intervenuto per difendere il suo interesse. Certo alcuni messaggi erano polemici, ma bisogna pur capire che venivano dopo un vero bombardamento di post inneggianti al disprezzo della legge italiana o al fraintendimento della sua interpretazione. Sinceramente quei messaggi hanno fatto irritare molti. Capisco dunque bene la reazione di Vincenzo. Da parte mia, comunque, apprezzo molto il post di Acraf, soprattutto per l'invito a riflettere su quale possa essere il bene comune (ma comune veramente!) su cui tutte le componenti della numismatica italiana potrebbero trovarsi d'accordo; posto che ci sono argomenti delicatissimi sui quali l'accordo sarà difficile da trovare in tempi brevi, condivido con lui l'idea che un punto chiave possa essere, fin da ora, l'obbiettivo della fruibilità del patrimonio numismatico pubblico (e aggiungerei, la correlata storia della formazione delle raccolte pubbliche, un processo nel quale, come è noto, si può toccare con mano il miglior punto di incontro tra il collezionismo privato e il patrimonio culturale dello Stato italiano [o degli stati preunitari]).
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  24. Appunto, meglio lasciare a chi ne capisce più di Lei, dato che il paragone con "il solito balordo drogato e ubriaco che piomba con l'auto su 15 persone in attesa alla fermata del bus" non c'entra proprio nulla e serve solo a far confusione. Si discute di una sentenza molto importante, che afferma in modo chiaro il principio della presunzione di appartenenza al patrimonio dello stato di ogni oggetto antico del quale il privato non riesce a giustificare il possesso. In altre parole, ogni moneta priva di documentazione relativa al suo acquisto ricade necessariamente fra i beni culturali oggetto di tutela, così come definiti nel Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, articolo 10. Tale documentazione serve in primo luogo a garantire e tutelare la buona fede del collezionista, mentre non è detto che garantisca del tutto la liceità del possesso della moneta (nel caso, per esempio, si appurasse che il precedente venditore aveva acquisito il bene in modo illegittimo). Può piacere o non piacere, ma questa è la legge e l'interpretazione che ne viene data. Ed è bene che il collezionista onesto e responsabile la conosca con precisione, per evitare spiacevoli equivoci e sorprese
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  25. Caro Grigioviola, ho molto apprezzato i tuoi interventi, veramente equilibrati e con sentiti riferimenti alla tua esperienza personale. Come sempre nella vita e in particolare in quella sociale, è necessario trovare un adeguato punto di incontro tra esperienze e sensibilità molto diverse. Per semplificare al massimo c'è da una parte il rappresentante dei Beni Culturali (in questo caso in genere un archeologo con specializzazione in numismatica che ha avuto anche la fortuna di fare parte dell'organico ministeriale), il quale deve curare la tutela (con le sue numerose e varie implicazioni) appunto delle monete come Beni Culturali italiani e dall'altra il collezionista, spesso privo di background universitario, ma sinceramente animato da passione e amante delle monete per il suo carico di arte e storia. Ci sono moltissimi interessi, anche diversi e pure meno nobili, come il desiderio di trarne un personale profitto economico, che è insito nella stessa natura umana. Il vero denominatore comune in grado di fare incontrare queste diverse anime della numismatica italiana è quello di assicurare in primo luogo il bene comune, che dovrebbe essere alla base di una seria politica. Purtroppo da diversi anni a questa parte abbiamo visto un grave decadimento del sentimento del bene comune, a tutti i livelli, con rafforzamento dei sentimenti di egoismo e di furbizia (purtroppo già presenti da sempre, anche per ragioni storiche, nel popolo italiano). Basta scorrere i nostri giornali per rendersi conto del basso livello della nostra classe politica (ma anche di non pochi cittadini comuni). Naturalmente con questo non voglio accusare nessuno, ma sia i collezionisti e connessi (commercianti, ecc.) sia i rappresentanti statali non dovrebbero mai perdere di vista questo primario obiettivo, e cioè ottimizzare il bene comune, A ben vedere, il bene comune nella sua essenzialità esiste già e cioè la fruibilità del patrimonio numismatico pubblico, per buona parte formato anche grazie alle donazioni e vendite di importanti collezioni private. Confermo e ripeto che al MiBAC sono consapevoli di questo aspetto. Le vere difficoltà sono quelle di trovare la "giusta" misura per tutelare in ogni caso i collezionisti privati. Bisogna però dire che in genere i collezionisti che hanno sempre seguito le direttive e non si sono rivolti a mercati più o meno clandestini e "paralleli" non hanno avuto problemi. Restano tuttavia molte "zone d'ombra" e restano ancora senza una chiara soluzione varie situazioni, come appunto la possibilità di acquistare senza troppi "lacciuoli" legislativi, ma nel contempo assicurando le nostre autorità che non viene arrecato un serio danno appunto al bene comune. Si tratta di trovare, al solito, la "giusta misura" e a tal fine bisogna evitare al massimo toni esageratamente polemici, ma semplicemente esporre situazioni reali. Una pacata discussione aiuta molto.....
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  26. non vorrei fare proprio io l'avvocato del diavolo (su una materia come la conservazione) .... qui si sta parlando di rarità non in senso assoluto ... rarità è sì certamente il millesimo raro tra i millesimi comuni, ma lo è pure per uno stato di conservazione alto (o altissimo) tra stati diciamo mediocri ... la rarità per eccellenza è una combinazione di diversi tipi di rarità ... alla fine prevale il compromesso che meglio si addice ai propri criteri di gusto e scelta ... e di portafogli ... :blum:
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  27. leggo ora il post... per maggior chiarezza vi faccio presente la seguente immagine (ex numismatica ars classica): la moneta è abbastanza rara e di peso inferiore al grammo.. al diritto reca una testa di leone dentro un cerchio di perline il cui conio è stato molto utilizzato (lo stesso conio dico) per coniare altre più comuni monetine di Reggio: al rovescio vi è la poppa di nave con l'aphlaston o aplustre (...il cuore e l'anima delle antiche navi da guerra); si veda ad esempio quest'emilitra della vicina Lipara: la poppa di nave con l'aphlaston è dentro una corona di ulivo e sopra la nave vi sono le iniziali dell'etnico RH, si noti che la lettera arcaica greca rho veniva rappresentata con il trattino quindi simile graficamente ad una R odierna; successivamente venne mutata nella più moderna rho senza trattino (simile alla nostra P) di tali rare monetine ne sono apparse un paio nelle aste degli ultimi 50 anni (vedi italo vecchi e numismatica ars classica) ma era conosciuta già nell'ottocento e riportata in diversi cataloghi antichi ...ho scritto molto su questa moneta alcuni anni fa ;-) ciao siculogreco
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  28. Direi che non c'è differenza tra moneta metallica e biglietto di stato: su entrambi è scritto Repubblica Italiana, quindi sono emesse dallo Stato; il biglietto da 500 lire fu sostituito dalla moneta bimetallica nel 1982; non riesco a vederci "complotti oscuri" dietro.
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  29. Ciao a tutti. ho appena finito il giro delle poste. Ho soedito tutte le buste. Tranne una quella di... non mi ricordo. A breve sarete contattati per mail e vi comunichero' il num della racc.
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  30. Buona sera al forum e mi sia concesso, ancora una volta, esprimere un pensiero che spero venga condiviso da alcuno e che riguarda la qualità delle monete da mettere in collezione, uno spunto che vada oltre la mera classificazione: Fdc/Spl, quasi una ricerca del giusto equilibrio tra valore storico documentaristico, estetico e commerciale ed è per questo che mi sono permesso di riportare ( in calce) la frase tolta dalla prefazione di un lavoro, per altro non pubblicato. Mi sembra, la frase, che possa fornire uno spunto sul quale riflettere circa la qualità; forse qualitativamente minima, forse commercialmente ottimale, forse esteticamente accettabile che debba avere una collezione di monete che voglia seguire il corso della storia. Certo è che quando si parla di monete commemorative non bisogna dimenticare la “Cannibalizzazione” che queste hanno operato sulla medaglia, ove preponderante è il senso artistico ed è giusto pertanto che questo tipo di oggetto ne enfatizzi la qualità…ben venga dunque il Fdc e direi di più: il Fondo specchio; ma… la monetina attempata, quella che ci parla di storia, dovrebbe avere preponderante il valore dello studio, su quello artistico e/o commerciale, almeno con i dovuti “Distinguo” I tre principali valori: Storico, estetico e di conservazione ritengo partecipino in maniera diversa alla definizione qualitativa di una moneta. Immaginiamo un grafico teorico che porti in ascissa i consueti gradi di conservazione: B; MB; BB; Spl; Fdc e perché no: fondo specchio, almeno per le monete in cui la storia coincide con la contemporaneità, ed in ordinata il valore commerciale. Una prima retta, parallela all’asse delle ordinate indica il valore di base del metallo, se nobile. L’inclinazione della retta che caratterizza il valore storico dovrebbe anch’essa presentare inclinazione molto contenuta rispetto all’asse delle ascisse: bella o brutta che sia la moneta, la realtà storica trasmessa sempre quella è Diversa l’inclinazione della retta che caratterizza il valore estetico, inteso come consunzione più o meno spinta della moneta; più particolari si vedono, più si apprezza il “senso dell’arte” infusa nel pezzo in questione. Ancor più inclinata, rispetto all’asse delle ascisse è, a mio avviso, la retta che caratterizza la conservazione: a tg.α maggiore corrisponde ovviamente maggiore valore commerciale. Sino a questo punto, anche se non sono in grado di postare il grafico descritto che spero tuttavia possa risultare di non difficile comprensione, …sono porte più che aperte: sfondate. L’interesse di queste linee sta nel loro punto d’incontro, che viene a trovarsi in prossimità della conservazione BB la qual cosa significa che tale grado di conservazione coniuga al meglio il rapporto: qualità/prezzo. “ Cui fu donato in copia…” è giusto che non si accontenti di tale grado di conservazione e miri ad orizzonti di qualità più ampi; ma per il neofita o colui il cui interesse primario è lo studio e già conosce la moneta, oggetto del suo interesse, per averla studiata ed enucleata dai libri di testo, vista nelle bacheche dei musei, per averla cercata su “Internet” e rincorsa nei cataloghi d’asta…il poterla rigirare tra le mani, il possederla, anche in conservazione BB può rappresentare il massimo della “Libido” Un invito e mi riferisco a coloro che sono professionalmente e commercialmente inseriti nel settore, perché aiutino, proponendo anche qualità non eccelse a chi …vorrebbe; ma non può…Del resto c’è sempre tempo per migliorare la qualità delle proprie collezioni. Un ultimo pensiero, legato questo sì, al Fdc/Spl è rappresentato dalla curva A;B;C. In questo grafico, in ascisse compare il valore commerciale del bene moneta mentre in ordinata i consueti gradi di conservazione, anche in questo caso mi è difficile postare il diagramma, caso mai ci riproverò un'altra volta, dirò solamente che: Con lo sforzo economico contenuto A) è possibile accedere ad un ampio spettro qualitativo L’entità economica B) consente di giungere a livelli qualitativi più elevati (Spl) ma con sforzi che non sono proporzionali. Per arrivare al Fdc occorrono disponibilità maggiori per una differenza qualitativa tra B) e C) decisamente marginale…basta veramente poco, a questi livelli, perché una moneta perda una consistente “fetta” del suo valore commerciale. Concludo riportando la citazione con cui primariamente ho aperto la discussione:”… una cosa desidero aggiungere, per concludere questo “Incipit” relativamente alla conservazione; le monete che posseggo sono “Bellissime” si vedono distintamente le figure anche se le parti in rilievo sono spesso modellate dall’uso e si leggono le scritte che magari sono qualche volta un po’ stanche…quando non trovo di meglio o la rarità me le rende inaccessibili, per i costi elevati, non disdegno una qualità inferiore; la qualità superiore alla “Bellissima” se c’è ben venga; ma non è per me condizionante nella ricerca della testimonianza storica:Glimpses of history…” e se sono andato a riproporre un tema arcidibattuto perdonatemi, in fondo cerco anch’io di utilizzare egoisticamente questo forum per acquisire nuove esperienze e conoscenze. Buone ferie a tutti da Nonno Cesare.
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  31. Visto e letti i link, tutto è possibile, esistono fatti storici di cui non sapremo mai le vere motivazioni. L'economia e gli interessi sono sempre stati alla base di guerre ed omicidi, potrebbero esserli stati anche in quei due casi. L'argomento è vasto e meriterebbe un approfondimento ma non credo sia la sede adatta. Ciao e grazie.
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  32. Si devono preservare due valori, la tutela dei nostri beni e il ruolo che ha avuto e che ha anche oggi, come dimostrano le donazioni che affluiscono ancor oggi alle Istituzioni e le mostre fatte con beni dei privati, del collezionismo. Che ripeto deve essere sano, consapevole, rispettoso, ma che c'è ed esiste. Non penso sia impossibile coniugare questi due aspetti, ci vuole certamente la volontà di dialogare e collaborare, un venirsi incontro. Difficile ? Forse si, ma non impossibile, di certo le posizioni oltranziste in tutto questo non rientrano, ci vuole il dialogo e la volontà. Gli incontri ripeto di novembre col MIBAC possono essere una buona opportunità in tal senso. Certamente il forum è altro, è una piattaforma di discussione e ogni posizione deve avere la possibilità di trovare un riscontro, ma oggi ci vuole spirito di collaborazione. Entriamo sempre più in una ottica di collaborazione pubblico - privato, anche per le grandi opere, credo che sia difficile fare altrimenti, ovviamente una collaborazione controllata e programmata. E per il collezionismo deve essere altrettanto, le regole certamente ci devono essere e poi essere applicate ma devono essere chiare e facilmente applicabili. Se così non fosse, onestamente molti potrebbero dire giustamente, io non entro a giocare o non partecipo più e questo sarebbe un danno enorme, secondo me, per la nostra numismatica.
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  33. Wow, postalo nell'OSservatorio rarità con la foto :good:
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  34. Rick Witschonke, of the American Numismatic Society, has just announced an important new tool for Roman Republican numismatics, CHRR, http://numismatics.org/chrr/ that supplements Crawford's RRCH for the period after 156BC. I think this should be of a lot of interest to LaMoneta readers and it would be interesting to discuss experiences using this tool. I attach a screenshot below of a typical presentation of a hoard on CHRR. Note that it mainly covers the same period as Kris Lockyear's book Patterns and Process in Late Roman Republican Coin Hoards, 157–2 BC. Oxford: British Archaeological Reports. Andrew Coin Hoards of the Roman Republic – A New Tool for Roman Numismatics Today the American Numismatic Society and the Institute of Archaeology of University College London, UK, launch an important new tool for the analysis of Roman Republican coin hoards. Coin Hoards of the Roman Republic Online (CHRR Online) is a collaboration between Rick Witschonke and Ethan Gruber at the ANS and Dr. Kris Lockyear of UCL. The new web-based tool makes available in searchable form the contents of a database created by Dr. Lockyear of 694 Roman Republican Coin hoards and the 115,000 coins that they contain. The new tool, which is based on the Numishare technology, makes it possible to browse, search, map and analyze the evidence of Roman coin finds in new and exciting ways. “The database was initially created on a PC for my PhD, but it has continued to be expanded since then and forms the basis of my book Patterns and Process in the Late Roman Republican Coin Hoards, where it is used, amongst other things, to investigate the size of late Republican coin issues, the date of the import of Republican denarii to Dacia and the patterning created by the events of the civil wars. I am very grateful to Professor Michael Crawford for allowing me access to his unpublished archive held in the British Museum”, noted Dr Lockyear. “It was obvious that the database, the result of over twenty years work, was a valuable resource that could help others in their research if I could make it widely available. As the database continues to grow, updates will be posted to the online version, which I hope will encourage others to share information.” Further information on the history of the project, and its future is available here. The potential for the ANS to help in the process of online publication was spotted by curatorial associate Rick Witschonke. “It was clear that Kris’ database dovetailed very neatly with work being carried out at the ANS to create stable identities for numismatic concepts on the web”, explains Witschonke. “We were very fortunate also to be in touch with the curators at the British Museum, Ian Leins and Eleanor Ghey, who generously made available to us the work they had recently undertaken to catalogue the BM collection. By bringing together their data and Kris’ hoard database with the work that ANS has been undertaking at Nomisma.org, we were able to create a new tool based on Linked Open Data principles.” The creation of the new web tool was the work of ANS database developer Ethan Gruber. The integration of Roman Republican Coinage coin types defined by Nomisma.org into CHRR Online enables maps and timelines showing the geographic and temporal extent of hoards. Furthermore, users of the quantitative analysis interface may compare the distribution of selected typological attributes across numerous hoards, visualizing results in the form of graphs or downloading data in CSV for more sophisticated analyses. For example, one may compare the distribution of mints or issuers across dozens of hoards: a common numismatic query, delivered nearly instantaneously. “The CHRR project is wonderful example of the way that ANS is working with multiple partners to create new resources for our members and the whole community of collectors and scholars” notes ANS Executive Director Ute Wartenberg Kagan. “By sharing our data in standard, open formats, we increase its power hugely. The ANS is currently at the forefront of the development of digital tools for numismatics at an international level. It is tremendously exciting to see another tool launched today.” The tool can be accessed at: http://numismatics.org/chrr/ Rick Witschonke
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  35. Direi che non sono banconote, ma biglietti di Stato, emessi dal Poligrafico e non dalla banca d'Italia. Emessi in sostituzione delle 500 lire d'argento, la cui coniazione per la circolazione, cessò nel 1967.
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  36. Buongiorno. Oggi se avrò 2 minuti (per modo di dire) andrò in posta a spedire le buste. Quelli che riceveranno la moneta, possono aprire come preferiscono la busta. una volta arrivati al cartoncino, con il taglierino è possibile tagliare il nastro adesivo che tiene chiuso il cartoncino infilando la lama tra i due lembi... ovviamente non esagerate ad affondare la lama, basta solo la punta (pochi mm). Per chi ha il folder, questo è entrato preciso nella busta, ed ho dovuto fare un involucro di cartoncino preciso al folder, quindi EVITATE di usare lame taglienti per eliminare il nastro adesivo. rimuovete il nastro con le dita!!! ATTENTI CHE C'è IL RISCHIO DI ROVINARE IL FOLDER!!! Per @unifox e @@stef_ pensavo che sia il folder che la/e monete/a sfusa/e entrassero nella busta da lettere, non è così, quindi devo trovare un altro formato o una busta diversa. Fatemi pensare come impacchettarvi il tutto. Ho perso le notizie di @@cr1c3t0... prima di andare in vacanza/ferie, ma non potete mandarmi un messaggio? Chiedo troppa sensibilità? Sarà che è da poco eurofolle?
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  37. Le domande poste da numa numa sono legittime e assolutamente pertinenti. Aggiungo anche un altro aspetto: per natura stessa del mezzo, si rischia che le posizioni che appaiono oggetto di "endorsement" da parte del forum siano non quelle più sensate, argomentate e moderate, ma magari quelle più estremiste semplicemente perché chi le esprime lo fa con più veemenza o con più pervicacia. Ne abbiamo ampi esempi proprio in questa discussione, sia sul fronte dei ""liberisti" che su quello dei "conservatori". Anche se, bisogna riconoscere, le posizioni moderate sono state ugualmente espresse, basta superare il rumore di fondo per accorgersene. L'alternativa sarebbe definire "la linea del forum", ma come giustamente osservato da incuso questo oltre ad essere probabilmente non fattibile non appena si va al di là di questioni ovvie (o che dovrebbero essere tali) come l'impegno per il rispetto della legalità e per la divulgazione della cultura, rischierebbe di far menire meno i motivi stessi per cui il forum ha acquisito credibilità e seguito.
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  38. Abbiamo visto le monete spettacolari che hai postato :) . Però, molto spesso, bisogna fare i conti con le proprie tasche se si vuole collezionare e non ritrovarsi dopo 15 anni con 10 monete ;) . Chiaramente dipende dalle quel che si colleziona, alcune collezioni sono più accessibili, altre completamente inaccessibili per molti... Come dici tu anche io credo che non valga la pena di spendere 15 euro per una moneta B o MB ma aspettare e comprare una moneta migliore, visto il costo. Ma se una moneta costa 500 euro in BB, un BB/BB+ va anche bene :) . Anche perchè magari, nel corso di un anno, quella si compra ! Inoltre aggiungerei che c'è altro oltre la conservazione: valore personale, la patina...
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  39. la moneta è oltre lo spl ma non fdc, anche se di fdc con i rilievi al 200% non le ho ancora viste, intendo per il 1943
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  40. E speriamo che arrivi presto...ma anche no! Perchè se le posizioni sono quelle espresse in alcuni post, al netto di quelli provocatori di chi vive in contumacia, NON ci siamo per niente. Rimpiangere l'articolo 2-decies che inseriva il concetto di seriale senza alcun preventivo controllo diretto, con buona pace dei Corpora Nummorum(anche su monete Imperiali), degli studi statistici, delle provenienze multiple e accertate...direi che è un pessimo punto di partenza. E sono sufficienti le motivazioni fornite dalla Prof.ssa Sara Sorda in A.I.I.N. e del Prof. Giuseppe Andreassi in CrMg per rendersene conto. Esaltare e voler avvicinarsi alla Normativa Anglosassone ignorando la differenza culturale e patrimoniale tra Italia(circa 60 siti Unesco con richiesta di trasformare tutto il nostro Paese totalmente tutelabile) e Regno Unito(circa 30, cioè la metà) significa voler consentire e rendere legale un'opera di sciacallaggio del Nostro Patrimonio. E, infine, la beatificazione del British Museum rappresenta la chicca finale. Vuol dire essere ignari della condanna internazionale sulla sua formazione come Istituzione Museale(frutto di saccheggio di opere in altri paesi!) e la procedura d'infrazione alla quale è sottoposta dal 2004, a seguito della mancata restituzione delle Metope e della Cariatide(una della loggia sull'Acropoli)ad Atene. Se è questo è quello che si vuole... Buoni Pensieri a tutti!
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  41. Nettamente meglio una MB o anche B rara, che una monete SPL-FDC comune...su tale questione non ho alcun dubbio e concordo in pieno con rick2... ;) p.s. La lira del 1859 di Bologna a poco, non 15 euro ma quasi, mi è scappata qualche mese fa...non me lo perdonerò mai... :(
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  42. prevedo lo scoppio della terza guerra mondiale con questa domanda. la mia risposta è che nessuna scelta ha senso più dell'altra...ed è strettamente correlata a come collezioni te. ;) un saluto marco
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  43. Ancora una bella esondazione del fiume di parole. Intanto che restiamo in attesa di più chiare direttive da parte del MiBAC, ho avuto modo di verificare, da colloqui ancora personali e quindi non ufficiali, che la preoccupazione dei Beni Culturali non riguarda tanto i vari rottami del tardo impero (sono perfettamente consapevoli che non hanno in genere grande interesse nè storico nè culturale, almeno per l'Italia e queste monetine possono provenire facilmente da paesi fuori Italia). La vera preoccupazione riguarda il materiale di grande pregio o sicuramente proveniente dal suolo italiano e con buona importanza storica e specialmente per le monete di zecche italiane che mancano nelle collezioni pubbliche. Loro sembrano accontentarsi che le monete abbiano una sufficiente tracciabilità, nel senso che non siano sicuramente di origine furtiva o di recente scavo clandestino e quindi con un minimo di pedigree. Ovviamente questi ultimi concetti attendono di essere meglio chiariti da chi di dovere. Ho avuto modo di seguire sia personalmente sia grazie a testimonianze di amici collezionisti le pratiche dell'esportazione di monete antiche. Ultimamente sta prevalendo un atteggiamento molto responsabile degli addetti agli Uffici di Esportazione per quanto riguarda il materiale numismatico. Ho notato che alcuni responsabili numismatici di questi Uffici hanno una discreta competenza e sanno riconoscere quali sono le monete veramente rare e soprattutto mancanti alle collezioni pubbliche, anche se in confidenza si sono lamentati sulle difficoltà di sapere bene cosa c'è effettivamente nelle nostre collezioni pubbliche, per la scarsa loro emersione con cataloghi pubblicati. Quindi da un lato esiste sempre più la consapevolezza della necessità (direi prioritaria) di catalogare l'immenso nostro patrimonio numismatico pubblico. Un esempio di tale consapevolezza è data dalla notevole attività del Portale Numismatico dello Stato, che quasi mensilmente e con l'aiuto di esperti privati, sta pubblicando monografie di materiale (per ora soprattutto medievale e moderno, ma presto anche antico). Ho visto che generalmente le monete romane tardo repubblicane e imperiali, di nota provenienza (aste e listini e fatture di commercianti professionisti), non hanno problemi ad essere esportate, anche se di buona rarità e di alto pregio economico. Solo in rari casi l'Ufficio Esportazione ha posto dei vincoli, ossia ha negato il permesso di esportazione, e devo dire che in genere le loro motivazioni erano plausibili e comprensibili. Ossia erano monete che effettivamente mancavano nelle principali collezioni pubbliche italiane. Per la legge viene riconosciuto al possessore della moneta di fare ricorso e addurre adeguate motivazioni. In qualche caso tale Ufficio ha riconosciuto le motivazioni del ricorso e ha concesso il nulla osta. In alcuni casi dove è rimasto il diniego all'esportazione, lo Stato ha esercitato l'acquisto coattivo, ossia ha acquistato dal possessore al prezzo che lui aveva indicato come stima nella domanda per l'esportazione (molto spesso un prezzo di poco superiore al prezzo di costo). In nessun caso c'è stato un sequestro, a fronte di un minimo di lecita provenienza (basta indicare l'asta dove era stata acquistata, con relativo numero di lotto e tenersi pronta, nella peggiore delle ipotesi, ma di rado, la disponibilità della fattura). Si cerca sempre di stabilire un dialogo costruttivo tra un serio collezionista e chi deve sovrintendere al patrimonio pubblico......
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  44. Il discorso che hai fatto lo condivido in pieno per quanto riguarda le monete classiche, in cui ogni pezzo è unico e non ce ne sono mai due esemplari identici: molto spesso capitano monete in BB che presentano varianti di conio belle, anche se un po' consumate dal tempo (e si parla di parecchio tempo, nell'ordine di millenni) che per quanto possano essere usurate restano comunque uniche. Per le monete moderne e contemporanee, fatte letteralmente con lo stampino, il BB perde questo fascino di unicità perché per ogni moneta in BB sei sicuro di trovarne una identica in FDC, e se le confronti dici: "acciderbolina, è la stessa identica moneta, ma la mia in BB è molto più brutta del FDC sulla foto del catalogo!". Ovviamente concordo pienamente che quando la rarità e il prezzo delle monete sono fuori dal comune, piuttosto che non averla affatto preferisco averle in qualsiasi stato di conservazione, ma resta sempre l'amaro di dire "si può far di meglio".
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  45. hai detto bene,hai fatto una pazzia :clapping:
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  46. l'ho fatta fare nel negozio dove ho comprato il materiare, basta una fresa da un paio di mm.. Per falro senza doppia cornice non saprei, però ci posso pensare :)
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  47. I biglietti a firma Miconi-Nardi-Fabiano (non Fabriano ;)) vanno da A01 a M13. Secondo Gavello ad essere più rari sono quelli della serie A01 (ma altri non sono d'accordo e non fanno differenze, sono tutti comunissimi). Alla serie A01 ha fatto seguito la B01, C01, e così via fino a Z01. Poi A02-Z02, A03 ecc., fino a M13 (quindi anche A13). petronius :)
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  48. Il Tempio di Augusto fu eretto tra il 2 a.c. e 14 d.c. sui resti del podio di un precedente santuario edificato tra il 42 e 16 a.C., quando la città di Pietas Iulia lo status di colonia. Costruito nell'ottica di celebrare la neonata istituzione imperiale, che aveva sostituito una repubblica durata quasi cinque secoli, il tempio era dedicato all' imperatore stesso. Il luogo di culto venne anche dedicato alla dea Roma, poiché Augusto era restio alla costruzione di edifici in suo nome che non fossero dedicati anche alla figura dell'Impero divinizzato, in modo che il passaggio alla nuova forma di governo non sembrasse troppo brusco e radicale. Il tempio fu chiuso alla fine del IV secolo IV secolo, quando il Cristianesimo divenne religione di Stato e i culti pagani furono soppressi. Come molti altri edifici simili (tra cui il Pantheon e i due tempietti del Foro Boario) deve la sua preservazione alla trasformazione in chiesa dedicata a Maria durante l' VIII secolo, quando l' Istria venne annessa dai Bizantini. Nel tempo diversi edifici sorsero attorno al tempio, che venne inglobato in un complesso più esteso. Il pronao divenne un loggiato, mentre l'interno venne trasformato in un granaio. Nel XVIII secolo venne trasformato in una stalla, ma con la riscoperta dell'arte classica si propose di trasportare il tempio a Venezia, come eccelso esempio di architettura, insieme all'anfiteatro della stessa città, ma l'idea non venne eseguita a causa dell'alto costo dell'operazione. L'interno dell'edificio ospita un piccolo museo di lapidi e sculture romane rinvenute durante gli scavi archeologici napoleonici della colonia di Pietas Iulia. Alcune tracce di affreschi sono ancora visibili sui muri della cella. Un tempio gemello venne costruito nella stessa area, ma già nel XIII secolo l'edificio non era più in buone condizioni, tanto che nel 1296 venne inglobato nell'edificio del Comune. Il retro del tempio è ancora visibile all'esterno del palazzo. Il tempio misura 8.05 metri in larghezza, 17.5 metri in profondità e 12 metri in altezza e poggia su un alto podio. Una scalinata composta da sette gradini unisce il livello della pavimentazione con quello del pronao. Il tempio è tetrastilo, ossia con quattro colonne sul fronte principale, e due posizionate lateralmente, per un totale di sei colonne. L'ordine è corinzio, nonostante la scelta atipica di utilizzare colonne a fusto liscio invece che scanalato (come nel Pantheon). La cella ha ai quattro angoli pilastri scanalati, mentre l'ingresso al tempio è decorato con paraste. Il materiale usato per la costruzione dell'edificio è marmo bianco. Il tempio non aveva frontoni decorati, ma solo una dedica scritta a caratteri bronzei sull'architrave, che recitava "Romae et Augusto Caesari Divi F. Patri Patriae". Nel complesso l'edificio appare slanciato ed elegante, con un forte contrasto tra parti aggettanti e rientranti, in particolar modo a livello del pronao, dove è presente un grande contrasto tra luci ed ombre.
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  49. In prima pagina potete scaricare l'ultima versione del file Moneterare, il 61, aggiornato al 31 Luglio 2013. L'unica piccola novità riguarda le monete da 1 e 2 cent italiane del 2013 che d'ora in avanti non dovranno più essere inserite. Visto che ormai siamo in Agosto..................................Buone Vacanze a tutti quelli ci vanno e soprattutto......................................Buona caccia :D
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