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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/13 in tutte le aree
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Conosco bene l'opera di Luppino per la quale sono stato ben felice - a suo tempo - di fornire le immagini, certo del fatto che ne sarebbe uscito un volume importante. Così è stato e difatti lo utilizzo per la classificazione; ciò non vuol dire che condivida "tout court" quello che ha scritto. Nel caso in oggetto ha riportato questa moneta con la dicitura "artefatto", ritenendola prodotta (la patina) successivamente: non ho il testo sottomano, avendolo prestato ad un caro amico, ma credo che il giudizio sia stato espresso sulla mancanza di documenti della zecca che ne comprovino la realizzazione, in linea con quanto espresso dallo stesso Domenico sulle monete "fondi a specchio". A mio avviso la mancanza di documenti non è invece una prova certa della non ufficialità di certi esemplari.4 punti
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si conoscono diversi esperimenti di patinatura, alcuni censiti dal pagani altri no, la dicitura "patinatura" forse non è esplicativa, si tratta più che altro di una satinatura. Veniva fatta questa prova in Zecca per assicurarsi la leggibilità delle monete in argento invecchiate, soggette a patinatura naturale, quindi simulavano una patinatura accelerata (satinandole) verificando che fossero ancora ben leggibili e distinguibili anche dai cittadini anziani ecc. Sono esperimenti normalissimi fatti da sempre, anche oggi in epoca repubblica o euro fanno di queste prove , prima dell'emissione accelerano l'usura di una moneta e verificano la leggibilità, se qualcosa non torna rifanno il conio, il bordo o il contorno. Se l'amico Luppino (che saluto) non ha trovato documenti inerenti a questi esperimenti, non vuol certo dire che sono artefazioni ;) vuol solo dire che non sono stati trovati documenti... alcuni esemplari prova di patinatura recano la dicitura prova, quindi è scongiurabile una artefazione postuma visto che dette prove non valgono di più delle "normali" e si corre il rischio di rovinare per sempre una moneta rara... i fondi di queste monete sono granulosi, sabbiati, quindi nulla a che vedere con una moneta "normale" patinata pesantemente my 2 cents3 punti
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Solo un appunto. L'archeologia non si ferma e soprattutto non ha il solo fine del recupero dei reperti. Archeologia è ricostruzione dei fatti anche senza il reperto. Prima di tutto penserei a obbligare chi scava a pubblicare...o pubblichi o non scavi...e con i soldi che chiedi per scavare per poi non pubblicare noi ci risaniamo qualche museo, qualche parco... Non siamo semplici cercatori di tesori, è questo che non si è ancora capito in Italia...3 punti
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Buongiorno a tutti, di solito, quando ne ho avanzato, butto sul mio prato molliche di pane per i "miei" uccellini, nel mio giardino ne scendono molti usualmente tutti i giorni, gazze ladre, passeri, pettirossi ed anche un upupa l'anno scorso, spero torni è bellissima. Stamani ho ripetuto il rito e finalmente sono riuscita ad immortalarne uno mentre approfittava del mio regalo, sono anni che ci provo ma non appena mi avvicinavo alla finestra scappavano tutti, ora si sono abituati alla mia presenza, scendono anche se sono in veranda. Mi fa piacere mostrarvi le foto che sono riuscita a scattare col cellulare, non credo siano passeri questi due che ho ripreso, mi sembrano troppo grandi per esserlo, se qualcuno conosce la razza e me la indica mi farebbe piacere saperla, forse il caro @@jagd può aiutarmi, vista la sua conoscenza approfondita della natura. Grazie a tutti, Giò Foto 1- Ricognizione, l'uccellino si trova sul vaso in fondo alla foto... Foto 2- Avvicinamento, eccolo mentre si avvicina circospetto Foto 3- Preso sul fatto!!! :D Ed anche in compagnia... Alba Alba profumata di rose che tinge e colora tutte le mie cose guardo il cielo schiarirsi dal buio le stelle sparire pian piano nel sole le cime degli alberi farsi chiome l' aria è tutta un cinguettio in lontananza zirla la cicala la gazza mi bussa contenta aspettava il ritorno della mia presenza insieme ai passeri ed al pettirosso guarda a terra cercando il mio dono nel fosso. Alba dolce e fresca finalmente ti vedo nella tua grandezza la mia anima ne gode ed è serena trova in te una compagna certa per ricominciare una vita persa Giovanna Nepi 5/7/20082 punti
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Cari numismatici questo è il mio 5.000 messaggio e mi pare giusto ieri che, durante ie vacanze di Pasqua mentre ero alla disperata ricerca di notizie su una moneta mi sono imbattuto nel forum. Sono passati parecchi anni dall'aprile del 2005 ad oggi, mai lo avrei immaginato di essere ancora qui a scrivere, ed ho assistito alla lenta ed inesorabile trasformazione del forum e dei collezionisti. Ho cercato di contribuire alla crescita con interventi che potessero gratificare più il lettore che me stesso, nel tentativo di coinvolgero quanto più possibile e stimolarne la curiosità. Sono passati poco più di sette anni ed il forum è parte integrante della mia esistenza, la sera sul tardi quando ho finito di studiare e guardar monete un passaggio in chat lo faccio sempre. Ci trovo "gli amici che non conosco" come li chiama mia figlia, si contano due storie e ci si saluta. Mi odmando se mai avrò modo di toccarli con mano, ma anche solo il pensiero che son li mi mette di buon umore. Ho imparato tanto, e da tutti e di questo non finirò mai di ringraziare che ha avuto la brillante idea di metterci tutti in contatto e poter interagire su questa piattaforma. Davvero non torvo le parole giuste per esprimere il mio senso di gratitudine a tutti coloro che hanno soddisfatto le mie domande, che mi hanno dato consigli (tante volte neppure sapendolo, solo dandomi l'occasione di leggere i loro post). Non è stata una passeggiata sette anni sul forum, ci sono stati momenti difficili per la presenza di utenti il cui unico scopo era destabilizzare il sito, interventi anche feroci sulla persona, MP al limite del civile, però tutto premia, io sono ancora qui a scrivere e di loro si sono perse le traccia, e da qui a breve anche la memoria. Essere delle persone a modo, o per lo meno sforzarsi di esserlo premia nel forum come nella vita. Mi congedo da Voi con una moneta, acquistata proprio nel mio primo giorno di permanenza sul forum, Repubblica Superba di Genova Dogi Biennali dal 1528 al 1792 Scudo Stretto 1679 Genova Argento grammi 38,273 diametro 41,07mm D/ ☩ DVX*ET*GVB*REIP*GEN al centro in giro di perlinatura, croce quadrata interposta a stella a sei punte Rv:✶ ET ✶REGE ✶EOS✶1679✶S.M✶ la Beata Vergine su nubi con corona di sette stelle, tiene nella destra lo scettro e nella sinistra in Bambino. Contorno liscio ↓ Provenienza : Genova, coll. G.A. 7/4/05 Riferimento: MIR 294/39, CNI 6 C patina di vecchia collezione. Coniazione al torchio2 punti
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Buon pomeriggio a tutti Ho aperto questa discussione come invito agli appassionati della monetazione del Grande a inserire gli esemplari più interessanti dal punto di vista estetico e anche per rarità, sia posseduti sia visti in giro. E questo indipendentemente dal metallo, quindi dai distateri ai bronzi. Questo mio tetra proveniente dalla Tkalec di Zurigo dell'ottobre 2007 penso sia adeguato ad aprire la galleria, anche perché Martin Joseph Price ha scelto questa immagine come illustrazione del suo libro più famoso ‘The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus’. La zecca è di Tarso, in Cilicia, e il periodo c. 323-317 a. C. Leggiadra la Nike in volo a destra nel campo a sinistra. La catalogazione è Price 3042a in quanto, oltre al monogramma sotto il trono, è presente una sigma maiuscola in esergo. apollonia1 punto
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Grazie alla segnalazione di un amico collezionista, che ha acquistato il bel vittoriato con VB all'ultima asta NAC e che era rimasto colpito da alcune caratteristiche da lui riscontrate sul bordo, colgo l'occasione per sviluppare un argomento di qualche interesse. E' stato possibile fare alcune fotografie anche sul bordo di profilo, ricavando utili informazioni. Ecco la moneta: E' un esemplare in ottimo stato di conservazione e sicuramente autentico, Specialmente al diritto e meglio dal vivo è possibile anche riconoscere sottili linee di espansione da coniazione. Adesso posto alcune immagini del bordo, che aveva un poco allarmato questo collezionista: Come è possibile spiegare siffatte caratteristiche e cioè presenza di sbavature e di segni di taglio obliquo. Innanzi tutto debbo precisare che simili caratteristiche sono abbastanza facili da trovare soprattutto su vittoriati e denari di zecche periferiche, in particolare delle cosiddette zecche itineranti. Ad esempio possono essere ritrovate anche sui denari di Cesare con elefante, coniati da una zecca itinerante, ossia al seguito delle sue truppe (ovviamente nei periodi di pausa della campagna militare, durante l'acquartieramento invernale). Richiamo in particolare i particolari segni indicati con freccie verdi: Propongo una teoria che possa spiegare l'arcano. Innanzi tutto i segni principali sono 4 e ne compaiono 2 su un lato e altri 2 esattamente a 180° rispetto ai primi, e sono tagli praticati tutti nella medesima direzione (dal piano del rovescio verso il dritto) e realizzati probabilmente mediante un colpo netto di scalpello. In alcuni punti del bordo infatti, in corrispondenza dei segni di tranciatura, è possibile individuare le tracce e le rigature causate dallo scalpello durante il taglio (vedi foto del bordo in corrispondenza delle frecce). E' quindi probabile che il tondello sia stato ottenuto in origine da una fusione a grappolo e che per separarlo dagli altri tondelli e dal canale principale (cordolo) di fusione sia stato utilizzato questo scalpello. Grazie anche all'aiuto del competente amico Centurioneamico possiamo simulare l'aspetto originario del grappolo e del canale di immissione del metallo fuso. La tranciatura a scalpello evidentemente non fu accuratissima e ha lasciato alcune sbavature che probabilmente venivano semplicemente ribattute sul bordo prima della coniazione, senza poi considerare che tali tondelli di argento dovevano anche avere una forma leggermente globulare, con migliori dettagli di coniazione al centro del tondello, che poi si è espanso verso il bordo. Esisterebbe pure la possibilità che lo zecchiere avesse la necessità di effettuare coniazioni "al marco" e forse talvolta, anziché asportare metallo dal centro del tondello a colpi di sgorbia (vere piccole asportazioni di metallo), riscontrato in vari denari repubblicani (come dimostra un noto studio di Clive Stannard), si preferiva asportarlo dal bordo. Però in questo caso, per la particolare posizione delle 4 tracce di tranciatura, ritengo più verosimile la prima ipotesi. Sarebbe utile, per rimanere nell'ambito di questa emissione di vittoriato (di zecca periferica al seguito dell'esercito romano), verificare se ci sono altri esemplari con simili irregolarità del bordo. Evidentemente l'esemplare ex-NAC sopra postato, avendo circolato poco e quindi in ottimo stato di conservazione, ha in qualche modo conservato ancora intatte queste tracce di scalpello a mò di tranciatura ed è possibile che con l'usura sia più difficile riconoscere questi segni. Nelle zecche ufficiali e in età imperiale è possibile che abbiano usato tecniche migliori e più raffinate per ottenere i tondelli alla base delle successive coniazioni. Queste osservazioni servono anche per evitare una eccessiva "nevrosi" da falso e analizzare con maggiore tranquillità un esempio di moneta sicuramente autentica.1 punto
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Esatto. si tratta della Cincia Mora... della famiglie delle cincie (ovviamente). La capinera è questa. https://www.google.it/search?q=capinera&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=PujRUbeUBOKn4gT28ICYCw&ved=0CC8QsAQ&biw=1095&bih=603 Ricordo nel mio ultimo viaggio in Corsica, le cinciallegre erano attratte dalle mie merendine alla carota del M.B. Talmente attratte che venivano a mangirsele fra le dite e, allo scatto della macchina fotografica, invece di scappare, si attaccavvano alla mia maglietta.....poi riprendevano a mangiare..... che ricordi! ciao ornitologi Mario1 punto
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Forse è bene che non leggiate solo il Luppino, ma le relazioni della zecca, il Carboneri, il Lanfranco...così forse il quadro vi sembrerà più chiaro. Non ci sono documenti? patinatura coeva? Bene, ognuno giustamente ha le proprie libere opinioni..strano però che queste monete patinate siano sempre e solo in mano ai privati e non ad esempio al Museo della Zecca o in Collezione Reale...Un caso? Chissà...1 punto
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Complimenti @.Pino., l'olandese è una news.. Ringrazio @@MEDUSA51 che mi ha fatto perdere un pò di vista con la sua scrittura mini :rofl: :rofl:1 punto
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eh si, è un nummetto, CONST-ANTINVS AVG VIRTVS -EXERCIT T T all'esergo. Ora con queste informazioni prova a fare una ricerca e vedere se riesci a catalogarla. Vedrai che sarà divertente.1 punto
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Piuttosto cara anzichè no, ma nella tenzone che può esserci in un'asta ci può stare. E' pur sempre una 'Rauch' rara e appetita, a giudicare dall'interesse che ha destato. E anche il grado di conservazione, a giudicare dalla foto, sembra valido per il tipo di emissione. Penso che quando l'avrai tra le mani sarai soddisfatto del tuo acquisto. apollonia1 punto
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Per gli amanti della monetazione di Maria Teresa d'Austria, abbiamo una moneta che invece si trova abbastanza di frequente, spesso non in ottime conservazioni, evidentemente circolate. L' Un soldo, è una moneta in rame, che viene inserita già tra quelle della nuova monetazione, con date 1777, 1779, mentre quella tra l'altro di rarità R/5 del 1776 viene definita dal Crippa come prova. In passato si pensò che anche quelle del 1777 fossero delle prove, ma visto l'abbondante coniazione, il gran numero presente di queste monete, anche l'usura, è ragionevole ritenerle monete circolate, e anche molto. Siamo nel periodo appena precedente agli editti della nuova monetazione, Maria Teresa ordinò il ritiro delle vecchie monete in rame, locali ed estere che circolavano a Milano con il conseguente utilizzo delle nuove con caratteristiche precise. Probabilmente queste furono emesse già mesi prima degli editti, dai documenti risulta che queste emesse già nel 1777 o nella zecca di Vienna o di Schmollnitz furono coniate in queste zecche però appositamente per Milano. C'è un documento in cui si dice che medaglisti e incisori della zecca viennese furono retribuiti per aver coniato monete per Milano. Possiamo distinguere queste coniazioni secondo il Crippa in 5 tipologie differenti : 1) Crippa 43/A - monete di UN SOLDO coniate a Vienna ( W ) del 1777 2) Crippa 43/B coniate a Schmollnitz ( S ) del 1777 3) Crippa 43/C coniate a Vienna ( W ) del 1779 4) Crippa 43/D coniate a Schmollnitz ( S ) del 1779 5) Crippa 43/E senza iniziale di zecca e con data 1779 Quest'ultimo tipo secondo Schulz potrebbe essere stato coniato a Milano, moneta R/3, e di questo ne parleremo più avanti, di questa ipotesi, che potrebbe essere verosimile. Una delle più comuni è comunque quella del 1777 con iniziale di zecca S, anche se Crippa la definisce comunque non comune. Vediamola meglio : D/ M . THERESIA . D . G . R . I . H . B . R . A. A. D . MED . busto a destra velato e diademato, sotto il busto l'iniziale di zecca S ( Schmollnitz ) R/ UN SOLDO 1777 . , scritto in tre righe entro rami di palma e di lauro Rame, peso 7,24 - 7,78 gr. , diametro 24 mm., contorno fogliette in rilievo, Crippa 43 / B, CNI 97, GN. 71 ( R ), MIR MILANO 440/11 punto
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Qua siamo ben oltre il pessimo, tenere un ufficio isolato per 2 mesi ed oltre è davvero una vergogna. Non te la puoi cavare con la frasetta, vista l'eccezionale mole di lavoro....1 punto
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ci sono tre spezie di cinciarelle......ou "mesange"......la mesange bleue,ucellino piccolo di piume gialle e blu,la mesange charbonniere,di piume blu,nere e giallicchie,molto piu grande della prima,dopo di mensurazione mezze,la mesange noire,di colore nero e blu acciaio scuro,con pocco bianco...quella vista da te.... -_- in cui riguarda la capi nera,in francese "fauvette",ci e la fauvette a tete noire o delle volte testa marone(come su le foto)(capinera),la fauvette grisette,un po piu piccola con li occi cerclati di rosso,con piume blu acciaio su tutto il corpo,e estremita de la coda bianca....... :)1 punto
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Nella recente proposta tedesca è apparso al lotto N° 1529 il testone della Sede Vacante 1676 Zecca di Roma. Personalmente ho sempre considerato Rarissimo (R3) questo testone per la sua scarsa apparizione sul mercato numismatico: a) sono vent'anni che frequento i convegni numismatici più importanti e non ho mai avuto il piacere di vederlo in vendita, neppure bucato. b) stessa osservazione per le proposte o negozi on-line; assente anche negli archivi di SixBid...... c) si contano sulle dita di una mano i passaggi in asta, e sempre nelle collezioni più importanti, l'ultimo mi risulta "Alma Roma" di Varesi 2000 in conservazione BB. Spesso i testoni delle Sedi Vacanti passano in "secondo piano" rispetto all'imponenza e al fascino del modulo della Piastra dello stesso anno, ma non per questo sono di minor importanza numismatica. Considerata l'elevata conservazione considero questo esemplare indubbiamente il migliore tra quelli che ho censito. Gradite segnalazioni e/o post di questo testone. Buona domenica a tutti DARECTASAPERE1 punto
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E' il santuario di Nostra Signora di Acquasanta, alle spalle di Genova. Le foto che seguono sono le mie, scattate ieri. In primo piano la "scala santa", alle spalle i ponteggi che avvolgono il santuario.1 punto
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Quello che l'ha rimontata aveva perso le istruzioni, per quello non è in asse, se fa il meccanico potrebbe diventare un problema....... :rofl:1 punto
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Intervengo nella discussione per evidenziare una mia riflessione. L'Autrice dell'articolo era un membro della Commissione Ministeriale creata nel 1992. A distanza di vent'anni scrive un articolo e colloca in una nota a piè di pagina le informazioni che stiamo discutendo, indicando nel 2009 l'anno di conclusione dei lavori. Tutto potrebbe far pensare che la Medesima abbia inteso dare un pur minimo risalto alla faccenda, altrimenti non avrebbe neppure scritto la nota 56. Mi chiedo allora perchè non chiedere direttamente alla persona in questione copia della relazione finale redatta dalla Commissione oppure chiedere al Ministero di accedere agli atti relativi, così come previsto dalle legge che regolamenta l'accesso agli atti della Pubblica Amministrazione. Stiamo pur sempre parlando di atti pubblici...1 punto
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https://www.google.fr/search?q=les+m%C3%A9sanges&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=G1bRUZWOBOPw0gX_xIDACA&ved=0CEwQsAQ&biw=1360&bih=653#tbm=isch&sa=1&q=la+mesange+noire&oq=la+mesange+noire&gs_l=img.12...34765.42523.0.45064.16.16.0.0.0.0.292.1929.4j11j1.16.0...0.0.0..1c.1.17.img.wk0hb5D5On4&bav=on.2,or.r_qf.&bvm=bv.48572450,d.d2k&fp=196bf933dd067527&biw=1360&bih=653 la mesange noire........."mesangela nera..???"....fa un turno e poi ritorna.....a prestu........ :)1 punto
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Chi ha detto Neanderthal???? :P Ti assicuro che sono diversissimi da me...1 punto
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Bravissimo Fedafa, si è proprio questa quella a cui mi riferivo. Grierson l'attribuisce a Spoleto , e credo battuta nella zecca di Spoleto come riportato in MEC , mentre la scheda del BM la dà battuta a Ravenna se non erro. Non so come la classificava Sambon nel suo Repertorio (ma non ho controllato se vi era riportata)1 punto
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Non ero io comunque Apollonia ;) Già mi sono svenato per un bronzetto della recentissima HD Rauch, che dovrei essermi aggiudicato. Quando arriverà lo posterò. Comunque per 525 si poteva anche fare, soprattutto considerando i prezzi che raggiungono in media questi esemplari (a parte qualche eccezione che conferma la regola - vedi Sincona, che comunque ora viene venduto a 1250 Euro)1 punto
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ma lo sai che a nessuno era venuto neanche in mente che potessi averla comprata te o che fossi coinvolto nella vendita?....davvero!..... Meno male che ce l'hai appena confermato te, altrimenti Gionny sarebbe passato da maligno e , forse, ma dico forse, lo avrebbero anche censurato...1 punto
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Come scrive Numizmo: (che la mamma dei fessi è sempre incinta..) tranne che ...... Fanno come i compari delle tre carte in autogrill !!1 punto
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Allego le foto più dettagliate, e di questa moneta in effetti di dettagli da vedere ce ne sono... Concordo con chi mi ha preceduto su rarità e la bellezza di questo esemplare, tutto sommato in relazione anche ai realizzi evidenziati da altre monete ben più "note", non ha raggiunto una cifra elevatissima, 1000 euro, se si considera che difficilmente se ne potrebbe trovare un esemplare migliore, e già trovarne un altro è un'impresa in qualsiasi conservazione... Da notare che, allo stesso modo della piastra, siano stati riutilizzati i coni del testone S.V. 1669, e come per la piastra sono stati "aggiornati" sia il diritto (ex stemma Barberini) che il rovescio. Essendo anche questo testone disponibile nell'asta Kunker (lotto 1482), è facile fare il confronto: Ciao, RCAMIL.1 punto
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buongiorno. giusta l'intuizione di "LIndap"...........è la classica riproduzione in basso, vicino al piede destro della figura elmata con lancia, si vede una piccola "R", la lettera "R" indica, appunto, che è una riproduzione . Pietro1 punto
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Ripropongo quesiti e considerazioni di un post che, già scritto, mi è scomparso. 1) a snam: cos'è la linea lungo il bordo/contorno degli assi repubblicani (verosimilmente coniati su tondelli ottenuti con stampi lenticolari chiusi)? 2) Suggerisco una piccola variante di ipotesi sul contorno del Vittoriato oggetto della discussione (non così diversa da quella più circostanziata formulata da acraf/centurioneamico): è possibile che siano stati utilizzati stampi aperti singoli multipli e non a grappolo/lineari? Come tanti piccoli pozzetti, limitrofi ma non comunicanti attraverso un canale? Se così fosse ogni tondello avrebbe potuto, qual più qual meno, risultare circondato da una corona di residui metallici che avrebbero dovuto essere in parte rimossi a colpi di sgorbia, in parte da un martellamento (non sul singolo tondello, ovviamente, ma su una pila di tondelli, come è stato fatto molti secoli dopo per i denari scodellati di Trieste e Aquileia). Ciò spiegherebbe la presenza delle "sbavature" sul contorno anche al di fuori dell'ipotetica sede del codolo/codoli, appunto dovute a un martellamento di piccoli "plus" di metallo circonferenziali. 3) il fatto che il Vittoriato VB sia stato coniato da una zecca itinerante è congettura non suffragata da alcuna prova (credo). Lo stesso monogramma VB è stato variamente interpretato (Vibo? Vibinum? Gens Vibia?) e in caso si tratti di un riferimento ad una specifica città, ciò tenderebbe a contrastare l'ipotesi di una zecca itinerante.1 punto
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La tua osservazione è corretta ma dobbiamo chiarire qualche punto: la dimensione del codolo di fusione non è direttamente ed esclusivamente proporzionale alle dimensioni della fusione; il canale di immissione del metallo deve avere certamente una dimensione minima in maniera tale che il metallo fuso avente una certa viscosità riesca ad attraversarlo senza solidificarsi. Qui stiamo parlando di un nominale piccolo e quindi, in proporzione, il canale di fusione sembrerà grande. Detto questo, non necessariamente deve essere stato utilizzato lo stampo chiuso. Come probabilmente accadeva anche per i sesterzi di barra, è plausibile che le officine itineranti disponessero talvolta di barre preformate da sezionare all'occorrenza.Dunque è possibile che non fondessero sul posto ma che si portassero dietro le barre che forse dovevano risultare più sicure dei tondelli già pronti ad esempio in caso di attacco nemico (?). Per fondere queste barre probabilmente era sufficiente colare il metallo fuso in una forma aperta avente un'impronta simile a quella ipotizzata per il vittoriato in questione. Probabilmente, quando il tempo e le condizioni ne offrivano la possibilità, i tondelli tagliati a colpi di scalpello venivano rifiniti martellandone il bordo in maniera da renderli più tondi e questo potrebbe spiegare perchè non sempre questi segni sono così evidenti.1 punto
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Gran ducato di Toscana Cosimo III de’ Medici (1670-1723) 1 tipo Tollero 1698 Firenze per Livorno Argento grammi 26,927 D/ COSMVS• III• MAG• DVX• ETRVRIAE• VI busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; sotto, nel giro •1698• Rv: ET PATET ❀ ET FAVET ❀ veduta del porto di Livorno, variata, con il faro senza nave alla fonda. Contorno liscio ↓ Moneta molto rara, forse rarissima. Christie's Milano asta 2532 n. 1560 30/11/11 Riferimenti, MIR 64/13, Di Giulio 139A, CNI manca, Galeotti XLV/33, Davenport 4215, Ravegnani Morosini 13 2 tipo Tollero 1698 Firenze per Livorno Argento grammi 26,832 D/ COSMVS• III• D• G• MAG• DVX• ETRVRIAE• VI• busto radiato, drappeggiato e corazzato a destra; sotto, nel giro •1698• Rv: ET PATET • ET FAVET • veduta del porto di Livorno con vascello innanzi al faro, tipo consueto. Contorno liscio ↓ Moneta Rara Nomisma San Marino Asta 45 n. 0680 – 18/6/12 Ex Christie's 2532, Milano 28.11.2011, n. 1558 Riferimenti: MIR 64/13, Di Giulio 139, CNI 53, Galeotti XLV/29, Davenport 4215, Ravegnani Morosini 13 Il primo tipo si tratta di una variante molto rara, che Dabbene ha postato senza evidenziarne la peculiarità principale, la mancanza di D(ei) G(ratia) nella legenda, a questo diritto è associato per il 1697 e 1698 alla variante con il porto senza i velieri alla fonda in primo piano. La moneta per il 1698 era inedita alla stampa del XI volume del CNI Toscana (1929). Il CNI riporta tre conii per il tipo con D.G. presenti nella collezione Reale (CNI 52-54). Il Arrigo Galeotti nell’opera “Le Monete del GranDucato di Toscana”, l’anno successivo (1930) presenta cinque conii, tutti presenti nella collezione dell’autore, cui tre con DG e due senza (XLV, 29-31 e XLV 32-33) con piccole varianti di interpunzone sebbene i nn. 29 e 30 hanno la medesima descrizione. L’ottimo Andrea Pucci (“le monete della zecca di Firenze, epoca medicea; Cosimo III – Gian Gastone 1670-1737” 2008) nella Sua pubblicazione riporta un’emissione di 218.875 pezzi per il Tollero 1698, con tre tipi DG (67, 67b e 67c) ed un tipo descritto senza vascelli e senza DG al riferimento 67d, il che rafforza il mio pensiero : dei due conii del Galeotti in realtà si tratterebbero di uno solo e l’ imprecisa incisione di alcuni interpunzoni possa aver generato l’equivoco di due conii differenti. Lavori più generici quali MIR Toscana Zecche minori, Davenport e Ravegnani Morosini non specificano la differenza tra i conii. In vecchi cataloghi di collezioni di monete toscane quali: Levi 1902, Martinori 1913, Ruchat 1921, Vaccari 1924, Del Vivo 1930, Signorelli 1955 sono presenti esemplari del 1698 ma non ci sono elementi per classificare di quale tipologia si tratti. Per i maniaci della conservazione, aggiungo che, a discapito dell'elevata emissione questo anno si trova assai raramente in conservazione prossima allo splendido per tutti e due i tipi, con e senza DG o se preferiamo con o senza vascelli alla fonda innanzi al faro.1 punto
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Wow, "ragazzi" ...mi fate sentire importante! Bellissimo il Cordusio, come sempre, e bellissimo incontrare gli amici così disponibili e pazienti ...oltre che "sapienti" ...(almeno R4 ...di questi tempi). @@beppe61 : questa volta io l'ho portata la focaccia ma tu non c'eri ...hai perso un po' di Genova pazienza sarà per un'altra volta. Intanto guardala ...abbiamo comunque trovato "estimatori" senza problemi... Alla prossima... Grazie a tutti DZ1 punto
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Ciao Jagd, sempre belli i tuoi reportage. La vasca in pietra da te descritta, mi ha fatto ricordare qualcosa di simile che si trova a S.Angelo a Fasanella, un comune della mia provincia di Salerno. Se qualcuno vuole approfondire (anche se non è la stessa cosa), può guardare questo link https://www.facebook.com/media/set/?set=a.253346538125000.59571.128351367291185&type=3 Io ci sono stato molti anni fà, mi è rimasto un bellissimo ricordo per la lunga passeggiata e soprattutto per i luoghi assolutamente incontaminati.1 punto
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Ieri sera un mio amico mi fa vedere gli spiccioli racimolati a lavoro e... indovinate un po'... :D1 punto
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Personalmente, penso che questi gradi di conservazione per le monete classiche non abbiano molto senso, i fattori da considerare sono diversi. Trovo un po' riduttivo usare una scala usata per classificare le monete moderne, con decine di secoli sulle spalle è chiaro che per una moneta romana il FDC non esiste. Anche per quelle appena uscite dalla zecca e tesaurizzate immediatamente, bisogna tener conto che il solo ambiente in cui hanno trascorso i secoli le ha, più o meno, concrezionate e corrose. Preferisco classificarle con commenti su pregi e difetti, ad esempio: qualità dei rilievi, uniformità, integrità e colore della patina, centratura.1 punto
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Voglio ricordare a tutti che ebay per la vendita degli oggetti nella categoria Monete e Banconote, dov'è stato posto in vendita questo 5 euro, andrà a prendere di commissioni sul venduto solo il 9%, per un massimo di 45 euro totali, quindi che la banconota fosse stata venduta a 500 euro oppure ad un milione di euro, avrebbero intascato sempre e comunque solo 45 euro. Quindi ebay non aveva alcun interesse personale affinchè l'asta salisse a cifre del genere.. Chi avrà ripercussioni riguardo questa finta e ridicola transazione sarà solo il venditore, lui i soldi per questa vendita ovviamente non li vedrà mai, ma dovrà comunque dare conto al Fisco italiano, vista la cifra di "vendita" è possibile che subirà qualche accertamento fiscale, per Legge italiana ebay è tenuto a comunicare all'Agenzia delle Entrate in automatico i nominativi di coloro che su quel sito effettuano vendite per un totale annuo superiore ai seimila euro.. quindi ciò che posso dire è che alla fine l'idiozia non sempre paga... magari la prossima volta ci penserà bene due volte... Per restare in tema agricolo con quanto detto da francesco77 che lo invitava caldamente ad andare a lavorare la terra, pare proprio che questo tizio si sia dato da solo la zappa sui piedi! :rofl:1 punto
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Non è nulla di sorprendente e si tratta di un modello di fibula a cerniera abbastanza comune, anche se è sempre interessante la buona conservazione e la leggibilità della scritta AUCISSA. Si tratta di un modello adottato prevalentemente in ambiente militare e infatti viene rinvenuto soprattutto in corrispondenza di accampamenti militari (castra) e praticamente in tutto il mondo romano, dalla Spagna fino all’Asia Minore, specialmente durante la prima età imperiale. Il nome AUCISSA è quello del fabbricante, di origine celtica, che appare iscritto in una specie di targhetta ottenuta sulla testa, proprio sull'attacco della cerniera, su molti pezzi. Questo tipo tipo sembra sia stato prodotto soprattutto in Italia settentrionale nell'ultimo quarto del I sec. a.C., per poi diffondersi del I sec. d.C., specialmente in area provincial, grazie anche alla sua buona qualità. Non sorprende quindi un suo ritrovamento in Spagna, grosso modo al tempo di Augusto o di Tiberio (anche per il buon stato di conservazione).1 punto
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@@MassyGiovy7577 Ti posto due denari autentici con i bordi con quei " difetti " come li chiami tu. saluti Babelone :good:1 punto
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ma ora dove sono? penso che sia d'obbligo che QUALCUNO PARLI! se questa "roba" e' dello stato ....vuol dire che e' anche nostra!! possibile che non si sappia neanche dove sia...se esiste ancora.....se e' magari sparita...sai ..magari persa cosi'...tra un trasloco e 'altro...a VOLTE CAPITA CHE QUALCOSINA VADA PERSA !!!1 punto
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il codolo di fusione è il punto d'ingresso del metallo fuso,finita la fusione il codolo viene asportato con vari arnesi e successivamente lisciato per mascherare la fusione,si riconosce facilmente anche in questo esemplare per l'aspetto crostoso e scuro per i pori,piccoli crateri e bollicine tipiche di una fusione,un'altro elemento importante e' quello evidenziato da gionny sopra la M dove si puo' notare una piccola proturberanza di metallo che indica il punto di entrata,nel rovescio questa proturberanza è accanto la A1 punto
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Spero di aver fatto una cosa gradita. Per gli aggiornamenti 2012 dovremmo attendere il prossimo anno. Saluti euripe.1 punto
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