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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/23/13 in tutte le aree
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A prescindere, le monete devono piacere a chi le possiede, che sia BB o MB o q.BB o MB+ che differenza fa ? Non viviamo la numismatica come un algoritmo ! La Sua moneta è stata montata, spazzolata e lucidata, ed allora ? Pensi solo che storia incredibile potrebbe raccontarci.... fu trovata nella cantina di un cascinale nel Monferrato, pochi giorni dopo la battaglia di San Martino e Solferino, la più colossale e sanguinosa battaglia mai accaduta su suolo italiano. Erano momenti di fervente sentimento patriottico, e solo grazie all'esercito francese alleato che i piemontesi potevano vedere un barlume di speranza per la libertà delle genti del Bel Paese. Cosi fu che Annunciata dopo aver trovato la moneta, persa da chissà chi e, chissà quando ne volle far gioia. Pensò che meglio non si potesse celebrare l'unione cisalpina e transalpina che una moneta che a pieno le rappresentava. La portò dal fabbro di Casale, l’argentiere avrebbe chiesto troppo per la montatura forse anche una lira, e di questi tempi non c’era certo da buttar denaro dall’uscio. Ne fece una bella legatura, ottone tanto lucente da parer d’oro. La mise al collo e più la tolse, e così fu per generazioni che la primogenita di casa l’avesse sempre con lei. Passarono gli anni, la moneta prendeva colore e si lavava, a volte con una spazzola, a volte con acqua e sapone; si strofinava bene e tornava bella lucente … come appena fatta ! Passano gli anni, passano le stagioni, passano i raccolti ed un giorno senza sapere ne il perché ne il percome della moneta si perse ogni traccia. Finì in un cassetto, abbandonato a se stesso, troppo pesante da portare al collo … e poi d’argento … quanto potrà valere, nulla di che pensarono. I padroni si trasferirono a Torino, e la nostra dovette subire due bombardamenti e forse tre, ma sopravvisse al conflitto. I tempi erano quanto mai duri nel 1947 per trovare un po’ di sostegno alla famiglia si cercava in ogni angolo e "lei" saltò fuori da una madia, dentro ad una busta; recava una scritta in bella calligrafia: “molto importante”. Non abbastanza, in quei giorni di povertà, e fu deciso di portarla da un orafo che la pagò poco più di nulla, ma sempre meglio di niente. Tolta la montatura la mise in vendita e dopo tre giorni soli fu acquistata da un giovane collezionista … il resto è storia recente ed è arrivata a Lei. E Lei si domanda se è q.BB o m.MB … ma che differenza potrebbe mai fare ?3 punti
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Raccolgo volentieri la richiesta, confessando che il rimando a PANORAMA NUMISMATICO era in parte dovuto a pigrizia. Non parlerò ovviamente dei motivi che spinsero il Ludovisi a coniare questa moneta, anche perchè la questione è abbastanza complessa. Mi limito a dire che il tentativo era quello di inserire la moneta e tutta l'economia piombinese nel filone del commercio con l'Oriente, cercando, come diremmo oggi in termini moderni, di attirare capitali e merci nel piccolo porto di Piombino. Ritengo invece utile alla discussione allegare la tavola di raffronto che avevo realizzato per P.N.; devo anche rendere atto a Bellesia di avere per primo intuito che la bella moneta piombinese non era una piastra (come indicato nel CNI) bensì un tollero.2 punti
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Buongiorno osservatorio, premetto che questo NON è un ritrovamento, volevo solo farvi vedere in un paio di mesi quanti 20 cent San Marino ha trovato un mio amico nel suo bar a Santarcangelo di Romagna dopo che gli ho consigliato di tenere da parte tutti i pezzi del ministato.. 61 pezzi.. impressionante, e non vi dico degli altri tagli! (Purtroppo nessun 2002!) :D :D Spero di riuscire presto a inserire i miei ultimi ritrovamenti, un saluto a tutti2 punti
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Buona sera a tutti. E' singolare constatare come alcune volte basterebbe dedicarsi con più scrupolo allo studio dei documenti, disponibili a tutti in rete, per scoprire sorprendenti novità. In serata mi ha contattato Domenico chiedendomi se avessi mai letto integralmente il Bollettino nr. 1/2012 pubblicato sul Portale Numismatico dello Stato e contenente uno articolato studio dal titolo "La Collezione di Vittorio Emanuele III e gli Studi di Storia monetaria". http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apribollettino.html Più esattamente, Domenico mi chiedeva se avessi mai letto la nota nr. 56 che correda lo studio. Ho risposto che mi ricordavo di aver almeno "sbirciato" quello studio ma non avevo alcuna memoria di cosa potesse riportare la nota nr. 56. Ebbene, prima di riportare integralmente il testo della nota, consiglio ai lettori di mettersi molto comodi, auspicando che abbiano già digerito la cena, perchè le notizie che stanno per leggere sono quelle che possono anche "destabilizzare" o bloccare una digestione in itinere......... :crazy: "[56] Cardarelli - Martano 2000, p. 150 e ss. Dopo il passaggio della zecca italiana dal Ministero del Tesoro all’Istituto Poligrafico dello Stato (L.154/1970), dalla Tesoreria Centrale furono acquisiti alcuni barili ed alcune bisacce contenenti monete d’oro, preziosi e medaglie, già depositati in cauta custodia presso la Zecca. Nel 1992, con decreto del Ministro del Tesoro del 25 maggio, ad un’apposita Commissione di esperti, appartenenti alle Amministrazioni del Tesoro, dei Beni Culturali e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, venne assegnato il compito di procedere alla ricognizione, catalogazione e valutazione delle monete e dei valori esistenti presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca. I lavori di verifica sono terminati nel 2009. Oltre a una grandissima quantità di monete in oro di circolazione, specialmente sterline, marchi, franchi e dollari, il fondo esaminato dalla Commissione interministeriale ha rivelato l’esistenza, per la parte italiana (oltre 10 mila pezzi), di un significativo numero di monete per collezionisti, emesse dallo Stato ed evidentemente rimaste invendute. Tra le monete in oro emesse a nome di Vittorio Emanuele III sono da segnalare le 100 lire del tipo Aquila sabauda del 1903 (alcune decine di esemplari) e del 1905 (pochissimi esemplari); quelle del 1923 con il tipo del fascio littorio, emesse per il primo anniversario della marcia su Roma (oltre 5 mila pezzi); quelle del 1925 emesse per celebrare i primi 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III con il tipo Vetta d’Italia (parecchie centinaia di esemplari); alcune prove in oro delle 100 lire del 1931 del tipo Italia su prora modellate dal Romagnoli (anni ’31/IX, ‘31/ X e ‘32/X ); le 100 lire del 1936 con il littore di primo tipo e del 1940 con il littore di secondo tipo (alcuni esemplari, tra cui alcuni pezzi di prova del 1940/XVIII proof). Consistente anche il lotto dei pezzi da L. 50 del 1936 anno XIV della serie dell’Impero (tra cui alcune prove) e la serie completa del Boninsegna del 1912 con il tipo dell’Aratrice (nel complesso parecchie centinaia di pezzi), oltre ad un consistente numero di esemplari diversi tra loro per taglio, anno di emissione e metallo." Parliamo di notizie destinate a suscitare certamente grande sconcerto e sorpresa nell'ambiente dei collezionisti del Regno d'Italia e....erano sotto gli occhi di tutti! Un grazie a Domenico. Michele1 punto
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Tempo fa ho postato un breve excursus numismatico sulla famiglia napoleonica, da sempre parte dei miei studi sulla monetazione dell’800 in Europa. Collezionare il periodo napoleonico permette una visione assai chiara di ciò che era l’Europa dell'Ancien Régime, gli sconvolgimenti della rivoluzione francese, la Convenzione, il Direttorio, il Consolato, l’egemonia francese nel continente con la creazione dell’Impero; la sua apoteosi e la repentina caduta tutto solamente in un quarto di secolo; nulla ha mai sconvolto il mondo occidentale quanto lo fecero gli accadimenti di Francia. Un processo storico che si completa con la restaurazione e la pace di Parigi, ed il tentativo dei vincitori di cancellare tutto come nulla fosse mai successo. La storia la scrivono i vincitori, ma non possono cambiare il tempo, solo riscriverlo. La collezione “napoleonica” può essere intesa in molteplici modi e fortunatamente si adatta a tutte le tasche ed interessi. Da un impegno onnivoro con quanto sia stato battuto dalla monarchia costituzionale di Luigi XVI alla morte di Napoleone nel 1821 a limiti di studio e portafogli che vanno dalla sola monetazione che reca l’effige del Còrso, ai Regni distribuiti nell’ambito familiare, alle repubbliche di spirito rivoluzionario - particolarmente numerose in Italia- gli Stati satellite come la Confederazione del Reno oppure il Regno d’Etruria solo per citarne alcuni. A questo si aggiungo i territori non assoggettati al dominio francese come il Regno di Sicilia e di Napoli oppure l’Impero Austriaco, Inglese o Russo che sia, e via discorrendo: in buona sostanza si tratta di un’immensità numismatica che coinvolge le colonie francesi, le prove ed i progetti, ed infine la categoria delle monete di necessità; quindi, di contribuzione, insurrezionali, ossidionali e d’occupazione. In buona sostanza c’è materiale e monete per passarci una vita di studio e collezionismo. Prescindere la numismatica dalla storia è impossibile, e per conoscere la numismatica nel suo senso più ampio si richiedono le conoscenze di alcune nozioni storiche che ci aiutano a comprendere l’essenza di talune emissioni. Sia chiaro, al lettore, ben lunghi da me il pensiero di ergermi a sapiente, e voler insegnare a chi che sia, ma solo condividere la bellezza ed il mistero delle monete che per comodità di scrittura definisco “di necessità”. Cercherò nei miei interventi di dare una visione schematica e succinta della parte storica per “giustificare” l’emissione della moneta di necessità. Ben venga chiunque voglia intervenire e commentare e all’occasione correggere quanto da me scritto, considero il forum non un’aula contrapposta tra chi crede di sapere e chi deve solo ascoltare, ma il gran convivio dove nascono idee ed osservazioni utili a tutti, in primis a chi crede di sapere. Dopo questa introduzione passeri ad una schematica cronistoria dei primi eventi della Rivoluzione Francese, pochi i miei commenti in quanto si entra in un campo che da solo potrebbe tenerci occupati mesi e mesi, mentre è mia intenzione portare il lettore ad incontrare monete che non sempre si trovano sul mercato italiano nella speranza di soddisfare la sua curiosità e la voglia di ampliare i propri interesse numismatici … altrimenti il giorno che venderò … chi me le compra ! La cronologia è riportata da wikipedia con la mia personale selezione degli elementi di maggior rilievo. Per meglio comprendere le ragioni della caduta della monarchia dei Borbone di Francia bisogna fare un passo indietro di un paio d’anni, quando nell’ agosto del 1787 il ministro francese Calonne (famoso anche per lo scudo che porta il suo nome) informa il re dell'insolvenza delle casse dello Stato. In buona sostanza lo Stato e la Corte non sono più in grado di sopravvivere a loro stessi, ed il destino della monarchia è segnato. A poco serve il trattato commerciale con l’Inghilterra per ampliare nuovi mercati ai prodotti francesi ed il tentativo per l'ammodernamento dell'industria francese. Il mondo sta cambiando e l’Ancien Régime non sembra voler prenderne atto, il 13 settembre 1788 è approvata la Costituzione degli Stati Uniti d'America, fatto tutt’altro che complementare nell’auto determinazione dei popoli. A breve, il 24 gennaio 1789 la convocazione degli stati generali, apertura ufficiale il 5 maggio (ricorrenza che apre e chiude il ciclo rivoluzionario e dell’impero) a Versailles da parte di Luigi XVI. In giugno il terzo stato si costituisce in Assemblea nazionale: ad essa si aggiungeranno, su richiesta del Re, gli altri due stati il 27 giugno; il 9 luglio si proclamerà Assemblea Costituente. La situazione e l’insoddisfazione popolare sfociano nella presa della Bastiglia, come è noto il 14 luglio 1789, dopo pochi giorni le prime massicce migrazioni di aristocratici che espatriano verso Inghilterra, Germania, Austria, e nuovo mondo. Mi soffermerei su due monete in questi primissimi anni di rivoluzione. La prima è lo scudo di Calonne, si tratta di un progetto di monetazione del 1786 quando, sebbene la situazione delle casse dello Stato Francese non fosse florida nulla avrebbe fatto presagire al tracollo della monarchia in un così breve lasso di tempo. In questo progetto di monetazione, piuttosto innovativo rispetto all’ “ecu aux rameaux d'olivier” che è battuto come massimale d’argento già da molti anni. Pur rimanendo invariata la legenda al diritto ed al rovescio vengono introdotti elementi caratterizzanti per rafforzare l’immagine della monarchia; al busto in uniforme si sostituisce l’effige neoclassica e laureata del sovrano, il bordo della moneta è lavorato con cura econ gigli e l’incisore firma chiaramente la propria opera. Al rovescio, allo stemma ovale con i tre gigli è preferito il doppio monogramma con due L coronate ed i tre gigli al centro a rappresentare la monarchia nella persona di Luigi XVI. Poco peso è dato al direttore di zecca e rimane invariata la centralità del segno di zecca. Il contorno e particolarmente ben fatto, con l’utilizzo di virole appositamente preparate, e composte da sei “ughiette” per estrarre la moneta. FRANCIA Monarchia di Luigi XVI (1774-1793) Progetto per lo scudo detto "de Calonne", 1786 A, Parigi. Essai de Droz. Argento gr. 28,479 diametro 41,06 mm D/ LUD• XVI• D• G• FR • - ET NAV • REX• busto laureato a sinistra di Luigi XVI, sotto al collo J . P . DROZ F , orlo con gigli in rilievo. Rv: SIT NOMINEN DOMINI - BENEDICTUM (testa di aquila) 1786, due L coronate ed affrontate formate da frasca di palma e alloro, racchiudono tre gigli, in esergo A (Parigi), orlo di gigli volti all'interno Contorno giglio (I) DOMI (I) NE giglio (I) SALU (I) M giglio FA (I) C giglio R (I) EGEM virola con sei giunte, in rilievo. Riferimento: VG 0090, Ciani 2202, Droulers 1987, Vinchon 377. Moneta Molto Rara Nota: (I) nella descrizione significano i punti di giunzione della virola; le riproduzioni del ‘900 hanno sul bordo solo tre giunzioni della virola. La prima ripercussione del cambiamento geopolitico è però esterno ai confini francesi ed avviene nel Brabante dove il 18 agosto da Liegi viene cacciato il principe-vescovo, successivamente il 10 dicembre i ribelli belgi comandati da Van der Noot dichiarano decaduto l'Imperatore del S.R.I. Giuseppe II d'Asburgo. Protetta dalla Francia dell'Assemlea il 12 gennaio 1790 vengono proclamati a Bruxelles gli Stati Uniti del Belgio. Le monarchie di tutta Europa si interrogano su cosa sia meglio fare (chiaramente per evitare il propagarsi delle insurrezioni) e il 26 giugno si riuniscono a Reichenbach i rappresentanti di Inghilterra, Prussia, Austria e Province Unite per discutere gli eventuali interventi contro la Francia rivoluzionaria; dopo un mese l'Austria verrà autorizzata ad annettersi il Belgio (27 luglio). L’Assemblea rifiuta all’Austria il passaggio sul proprio suolo delle truppe austriache alla volta del Belgio, ma non può evitare l’annessione del Belgio all’Austria il 22 novembre 1790 (nel 1797 con il trattato di Campoformido il Brabante austriaco fu sottoposto alla sovranità della Francia, quindi nel 1814 passò a far parte del Regno unito dei Paesi Bassi dal quale si scisse con la rivoluzione del 1830, che diede origine al Regno del Belgio). La seconda moneta, è in realtà quella che considererei la prima di questo nostro cammino nella monetazione di necessità: Leone d’argento da 3 fiorini 1790 coniato durante l’effimera rivoluzione (1789-1790) del Brabante contro l’occupazione austriaca. Insurrezione del Brabante (1789 - 1790). Leone d'argento da 3 fiorini 1790, Bruxelles Argento gr. 32,750 dimetro 42,03mm D/ DOMINI EST REGNVM• leone stante a sinistra, impugna la spada nella destra mentre si appoggia su stemma ovale che reca iscritto LI / BER / TAS, in esergo 1790 (caratteri grandi)• Rv: ET IPSE DOMINATVR GENTIVM ❀ , in cerchio lineare, sole raggiante circondato dagli 11 stemmi delle città in rivolta. Contorno: QVID FORTIVS LEONE tra arabeschi (B) ↓ Moneta Rara Riferimenti :KM 50, Delmonte 395, Davenport 1285 Durante l’insurrezione del Brabante sono state battute monete in oro del peso di 8,28 grammi (R3) e frazioni in argento. Non mia intenzione riportare tutte le emissioni per ogni accadimento che andrò a illustrare, altrimenti data la complessità dell’argomento … cambio lavoro ! Data la complessità dell'argomento, tratterò di numerose zecche ed altrettanti stati, ma convengo che sia opportuno proseguire in una unica sezione, delle zecche estere del '800 sebbene vi sia una certa liberta letteraria.1 punto
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Da un po' di tempo a questa parte mi è venuta a mente l'idea di mettere un post su Come si Identifica una Moneta. In molti ci richiedono identificazioni e si perdono così un bel po' del divertimento di un collezionista numismatico. Naturlamente l'aiuto di altri è spesso necessario (mancanza di tempo, di materiale, di conoscenze), tuttavia la soddisfazione del fai-da-te è assai maggiore. Ecco - quindi - alcune idee su come procedere per la identificazione di una moneta moderna. (Le romane non sono il mio campo, ma gli esperti potrebbero postare un'altra discussione in merito). 1) Da scritte, aspetto generale, stemmi, valore... determinare la zona di provenienza 2) Individuare l'anno 3) Prendere il catalogo appropriato 4) Cercare (e trovare!) la moneta Naturalmente negli altri post sarà opportuno procedere all'espansione dei punti 1 e 2.1 punto
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Nella giornata di domenica 23 Giugno, osservando il cielo,potremmo ammirare la Super Luna. Si tratta della "Luca piena della fragola", simpaticamente chiamata così perchè assume molto spesso una colorazione rossastra. Si tratterà comunque della Luna piena più intensa e grande del 2013. Perchè la Luna risulterà così grande? Domenica 23 Giugno il satellite si troverà nel punto più vicino alla Terra, chiamato Perigeo. A quel punto si troverà così a circa 356.990 km di distanza dalla Terra stessa. A questo punto, dalla nostra posizione, noi osserveremo una Luna gigante, per l'appunto la più grande dell'anno 2013 (da non dimenticare che assumerà una colorazione rossastra). Uno spettacolo quindi da non perdere assolutamente, soprattutto per i fotografi e gli appassionati di Astronomia. La prossima Super Luna di darà poi l'appuntamento al 14 Novembre 2016.1 punto
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A me sembra argento... Se è un falso è un buon falso, per cui dubito che peso e diametro possano servire a molto, i bulgari sono furbacchioni. Nel caso peso e diametro lasciassero inalterati i dubbi potrebbe essere interessante confrontare i bordi... e là che in genere casca l'asino :)1 punto
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Direi (ma ne sono certo....) Sesino di Modena per Francesco III http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/1 ciao Mario1 punto
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Io spesso scrivo in piena notte, ma solo perchè la notte mi piace e mi dà ispirazione. Viva i single. Freedom and progress.1 punto
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Ci stiamo provando...alcuni di noi hanno attivato tutti i canali, istituzionali e non..ma non è detto che avremo risposta...ho anche scomodato un Senatore....ma non sappiamo se il nostro appello verrà accolto.Ci speriamo tutti, nel nome della numismatica.1 punto
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Queste striature sono l'effetto del lubrificante usato in zecca per diminuire l'attrito tra i conii, che dopo la coniazione rimane "spalmato" sulle monete; la successiva leggera patina che le monete stesse formeranno assumerà la forma della strisciata del lubrificante.1 punto
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Scusa ma chi ti avrebbe proposto il sacchettino in spedizione? Perchè sarei interessato (e non solo io penso :P)1 punto
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@@Rex Neap Piastra 1817 Napoli Per la stesura di quel catalogo la NAC si avvalse della competenza di Alberto de Falco, e dell'archivio privato di un noto commerciante in pensione milanese, non che di una statistica sui passaggi degli ultimi 7 anni da cui si evinse che il rapporto era di 4 a 1, mi spiego: ogni 4 piastre reimpresse ne passava una di prima battitura. Aggiungo che spesso anche gli esemplari 1817 presentano debolezze di impressione e l'impronta non perfettamente nitida. Regno delle Due Sicilie Ferdinando I di Borbone (1817-1825) Piastra da 120 grana 1817 Napoli Argento grammi 27,455, diametro 37,40mm D/ FERD. I. D.G.REGNI . SICILIARVM ET HIER.REX , testa coronata a destra, sotto 1817. Rv: HISPANIARVM - INFANS, al centro stemma coronato del Regno con doppio collare e sei onorificenze pendenti, a destra G. 120. Contorno * PROVIDENTIA ** OPTIMI ** PRINCIPIS in incuso (A) ↓ Conservazione Bellissima Moneta Molto Rara Ex Asta Varesi Pavia 42 n. 718 del 17/11/03 Riferimenti : Pagani 81 b, MIR 460, CNI 24, Pannuti Riccio 4 ®, Davenport 1691 punto
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Se leggi sul retro del folder c'è scritto che le monete sono coniate ovviamente dalla zecca ma il folder NON è da loro prodotto. Quindi penso proprio che siano private. Mentre Boccaccio uscirà in un folder ufficiale della zecca. (Che poi io li ho visti sono praticamente identici, cambia solo la dicitura sul retro)1 punto
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c'è una nota ditta che li mette in vendita a 4 euro ciascuno, qualsiasi falso, da Napoleone a V.E.III. Perciò, le hai strapagate queste due riproduzioni moderne, per carità, non cadi dall' alto ma sempre soldi buttati sono. ;) Non confondiamo con i Falsi d' Epoca, sono due cose completamente diverse.1 punto
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Questa la discussione a cui mi riferivo. http://www.lamoneta.it/topic/83708-dono-votivo-di-arelate/1 punto
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la conservazione è decisamente alta, i rilievi sono tutti presenti, quei punti neri al dritto speriamo non sia un brutto male del metallo :(1 punto
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La mia invidia,ieri,non mi consentiva di intervenire in questa discussione Oggi che è domenica,giorno di remissione dei peccati,mi pronuncio dicendo che è raro vedere questa moneta in questo stato di conservazione. Se fosse mia non la venderei a meno di € 2000 --Salutoni -odjob1 punto
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bene allora se Alberto è d'accordo posso lasciare a lui il volume per darlo a Franco e far fare la conversione in PDF e riprenderlo poi a fine luglio. Meglio battere il ferro finché è caldo e non perdere questa favorevole coincidenza astrale e.. logistica..1 punto
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E 'vero che gli Stati Uniti non ha messo se stesso ufficialmente e completamente su un gold standard fino al 1899, ma che non significa che il paese era su uno standard di argento, invece. Gli Stati Uniti ha adottato una moneta bimetallica (oro e argento) nel 1792, ma dopo la solita serie di oscillazioni tra il valore dei due metalli, praticità fine ha vinto fuori, e fatta eccezione per l'1-dollaro, Stati Uniti monete d'argento erano affari "fiat" dopo il 1853. Il dollaro d'argento standard è stato eliminato nel 1873, e di un "dollaro commercio" ha creato invece (vathek1984 avuto un ottimo thread su queste monete). Come in precedenza nel thread, attraverso l'atto del 1873 gli Stati Uniti si era posto su un oro standard de facto. La "battaglia" tra l'oro e l'argento si combatté nel corso dei prossimi 25 anni o giù di lì, ma nel frattempo, sembra molto chiaro per me che l'oro—non argento—era nel sedile del conducente. (Causa le stesse ragioni per le quali la UML gettato la libera coniazione delle sue monete d'argento a 5-unità.) Il standard dollaro d'argento fu presto resuscitato grazie agli sforzi dei produttori di metallo, ma le grandi quantità di dollari del Morgan ha prodotto 1878-1899 non deve essere scambiato per la libera coniazione dell'argento inerente a tale metallo, come il denaro. Il valore di argento coniato e dollari stampati è stata misurata in termini di oro. (Quando ha posto il veto alla proposta di legge Bland-Allison, che prevedeva la coniazione di molti milioni di dollari del Morgan, Presidente Hayes ha ricordato il Congresso dei possibili problemi nel fare un dollaro che valeva solo 90 centesimi in oro moneta legale. Congresso ha fatto comunque, e volte del Tesoro ha cominciato a riempirsi di dollari d'argento non utilizzati.) In ogni caso, quando gli Stati Uniti ha ripreso i pagamenti specie nel gennaio 1879, non era una questione di argento, ma di oro. Dal 1946 di The Record of America: il segretario al Tesoro Sherman "è stato accuratamente preparando per la ripresa dei pagamenti a contanti che era stata fissata per gennaio 1879. Aveva accumulato uno stock di circa 140 milioni dollari in oro nel Tesoro, e dal mese di gennaio si avvicinò ai biglietti verdi [dollari di carta] lentamente salito al loro pieno valore. La giornata, però, era atteso sia dal governo e uomini d'affari con profonda ansia. Ci sarebbe una corsa su oro ... catastrofe ...? " "Il giorno è venuto e passato con una calma che era quasi divertente in vista della naturale ansia e intensa con cui era stato atteso. Al Tesoro solo 135 mila dollari di biglietti verdi sono stati presentati per il pagamento in oro, mentre 400 mila dollari in oro sono state presentate per il cambio in biglietti verdi! "Così dopo il 1873 gli Stati Uniti su un oro standard de facto, ma--e qui è un grande motivo del fatto di un oro standard non è esplicitamente riconosciuto da Washington per un altro quarto di secolo: "... tuttavia, ci appoggia la terra si gonfiano di malcontento da parte di coloro che hanno preso in prestito i soldi quando la carta era a sconto pesante ora sono stati chiamati a rimborsare i loro debiti in valuta alla pari con l'oro." :) v. ------------------------------------------------------------------- It’s true that the U.S. didn’t put itself officially and completely on a gold standard until 1899, but that doesn’t mean that the country was on a silver standard instead. The U.S. adopted a bimetallic currency (gold and silver) in 1792, but after the usual series of oscillations between the value of the two metals, practicality finally won out, and except for the 1-dollar, U.S. silver coins were “fiat” affairs after 1853. The standard silver dollar was eliminated in 1873, and a “Trade Dollar” created instead (vathek1984 had an excellent thread on these coins). As earlier in the thread, through the Act of 1873 the U.S. had placed itself on a de facto gold standard. The “battle” between gold and silver fought itself out during the next 25 years or so, but in the meantime, it seems very clear to me that gold—not silver—was in the driver’s seat. (Due to much the same reasons for which the LMU jettisoned the free coinage of its 5-unit silver pieces.) The standard silver dollar was soon resurrected due to the efforts of the metal producers, but the large quantities of Morgan dollars produced 1878-1899 shouldn’t be mistaken for the free coinage of silver inherent in that metal as money. The value of coined silver and printed dollars was being measured in terms of gold. (When he vetoed the Bland-Allison bill that provided for the coining of the many millions of Morgan dollars, President Hayes reminded Congress of the possible problems in making a dollar which was worth only 90 cents in gold legal tender. Congress did it anyway, and the Treasury’s vaults began to fill with unused silver dollars.) At any rate, when the U.S. resumed specie payments in January, 1879, it wasn’t a question of silver, but of gold. From 1946’s The Record of America: Treasury Secretary Sherman “was carefully preparing for the resumption of specie payment which had been set for January, 1879. He had accumulated a stock of about $140,000,000 in gold in the Treasury, and as January approached the greenbacks [paper dollars] slowly rose to their full value. The day, however, was awaited by both the government and business men with deep anxiety. Would there be a run on gold…catastrophe…?” “The day came and passed with a calm that was almost humorous in view of the natural and intense anxiety with which it had been awaited. At the Treasury only $135,000 of greenbacks were presented for payment in gold, whereas $400,000 in gold were presented for exchange into greenbacks!” So after 1873 the United States is on a de facto gold standard, but—and here is a big reason the fact of a gold standard isn’t explicitly acknowledged by Washington for another quarter-century: “…however, there rolled the ground-swell of discontent on the part of those who having borrowed money when paper was at a heavy discount were now called upon to repay their debts in a currency at par with gold.” :) v.1 punto
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Assedio Francese di Maastricht (Settembre - Novembre1794) 100 Stuber 1794 Maestricht Argento grammi 30,865 diametro 40,46mm D/ TRAIECTUM AD MOSAM, in alto rametti di olivo, nel campo in cerchio perlinato stella a cinque punte. Rv: 1794 - stella a cinque punte - I00 St. - L.E in monogramma Contorno obliquo rigato Moneta contraffatta estremamente rara. Riferimento: Maillet LXXVI 16, V.G. 446 , De Mey Poindessault 1067, Davenport 1854. Provenienza coll. De Ferrari la Renotiere Parigi 28.5.1922, n. 851 per 550 ff La moneta merita l’attenzione del lettore per la sua peculiarità di essere autentica al diritto e contraffatta al rovescio. Se ne conoscono alcuni esemplari è presente, il mio presenta al rovescio una legenda con caratteri bombati impensabili neppure durante un assegno. Fu pagata una cifra esorbitante nel 1922, per dare un parametro di spesa nella stessa asta il 12 lire 1798 della Repubblica Ligure f.d.c., moneta già ai tempi conosciuta per essere di grande rarità fu aggiudicata a 600 ff (sigh … avessero preso quella, buona e 40.000 euro risparmiati !). La moneta è citata in tutta la bibliografia che tratta l’assedio di Maestrich e solo recentemente è stata messa in discussione la sua autenticità. Va notato un dettaglio, che forse ai lettori meno attenti potrebbe essere sfuggito: le due diverse patine della moneta al diritto ed al rovescio e questo perché i due lati della moneta hanno subito due trattamenti diversi. Personalmente sono portato a pensare che si tratti di una manomissione dell’originale avvenuto nei primi anni della Restaurazione considerato che, si ha notizia e disegno già poco dopo la more di Francesco I d’Asburgo Lorena.1 punto
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Checchè se ne dica, l'oro e l'argento sono sempre stati scambiati sia per bilanciare le spese che per avere generi. Civiltà del passato hanno sempre usato questi metalli e per me non esistono euro, dollari, yen o titoli di stato che possano soppiantare il valore di Au e Ag. Può esserci un grafico che va su e giù, ma nel tempo hanno sempre avuto valore. In un periodo dove l'investimento del piccolo privato è soffocato dalle tasse (vedi casa, irpef, iva ecc...), dove investire in azioni costa tantissimo in termini di rendimento ( ho perso 5000 euro con azioni bancarie) e di guadagno facile per le SGR, banche, ecc...., dove tutti tendono a non esporsi e, di conseguenza a non consumare, non capisco dove possano finire i soldi che vengono ricavati dalla vendita di tutte quelle quantità di oro e argento. C'è già tanta liquidità in giro....che tolgo un bene rifugio per aver ancora liquidità ???? Il fatto è che i fondi mondiali che investivano in metalli preziosi si sono ritirati a riccio per paura che accada qualcosa di grosso e il discorso del cerino in mano, accennato prima per la storia dell'euro, va benissimo anche per chi non si sbarazza prima di un bene che perde valore. Tutto ciò vale per chi specula in fondi, borse, banche. A me l'oro interessa anche se arrivasse a 100 dollari l'oncia, perchè rimane sempre e comunque un bene rifugio che si deprezzerà solo quando i soldi vengono investiti in economie reali (azioni, produttività) che ora affogano oppure quando sta per scoppiare qualcosa (come adesso) Qui o sta per saltare qualche sistema bancario e di gestione fondi ( ai quali spesso sono legati sistemi pensionistici) o ci si aspetta una immissione di oro nazionale dei paesi indebitati, e con tutto quell'oro in vendita, il prezzo non può che calare.1 punto
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Ricevuto il libro già da un paio di mesi. Lettura obbligatoria per tutti coloro interessati all'annosa questione della datazione del denario romano. L'IIN è abbastanza rigido riguardo le formalità di acquisto e dubito possa venire incontro ma tentar non nuoce. Posso informarmi e vi faccio sapere se esistessero condizioni di favore per acquisti multipli,1 punto
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Allora facciamo un po’ di ..."cultura"…. Il brano che segue è di un grandissimo scrittore, Sandro Bajini, drammaturgo, autore e traduttore di testi teatrali e cabaret, in particolare questo brano – del 1961 – era parte dello spettacolo “Resta così, o sistema solare” e fu tagliato dalla censura. Oggi è passato mezzo secolo e, forse, sia il mondo che la sensibilità è molto cambiata da allora ma, secondo me, è interessante conoscere come, nei favolosi anni ’60, si cercava di scuotere, con ironia, i frequentatori dei cabaret con un umorismo paradossale, sarcastico e trasgressivo ma, chi esercitava la funzione di controllo dei testi, forse, non era all'altezza dello scrittore. L'ora di adorazione (quattro poveri, inginocchiati, si flagellano pregando. Sull’altare un enorme biglietto da diecimila lire) O Signore padrone del vapore, degli opifici, e forse degli eserciti, creatore della svanzica, del fiorino, del tallero, del dollaro, tu che non adoperi la lira per suonare come Nerone il pagano, figlio degli idrocarburi e dell’alluminio, ti ringrazio del pane quotidiano e venga il tuo regno, sia fatta sempre la tua volontà, così in Europa come in America. Tu mi dai la giusta mercede e mi concedi di vivere, mi permetti di pagare i debiti e ai miei debitori, se li avessi, di pagarli a me. Pensa, o signore, se tu non ci fossi. Morirei di fame in questa valle di lacrime, nel frastuono delle acciaierie e dei micromotori. Ti prego, signore, non mi abbandonare! Sii benedetto nell’ora del pranzo e della morte. Tu potresti con un cenno fermare le macchine, arrestare il ciclo di produzione, far tacere i motori e le cinghie di trasmissione. Chi te lo impedirebbe, signore? Sei ricco, potresti rimanere a Montecarlo tutto l’anno E invece ci vai di tanto in tanto. Nella tua infinita bontà Badi ai tuoi affari, che sono i nostri. Oh, signore, che tu possa diventare sempre più ricco! Non ti fermare, fallo per noi! Liberati dal male della concorrenza, mio solo, unico padrone, che tu possa accumulare tanto denaro quanto ne può accogliere il vasto mare, e i cieli e i deserti, diventa dominatore delle terre emerse, il padrone assoluto delle isole, delle penisole e degli arcipelaghi, finchè non cada foglia che tu non voglia. Dona all’albero la linfa, all’insetto la mica, al tuo povero servitore la gioia di sopravvivere, per poterti servire in letizia e dire le tue lodi per la libertà che ci lasci, tu che potresti schiacciarci come la dama la pulce fra unghia e unghia, come il nazista l’ebreo, come il parà l’algerino. Dacci la forza di resistere alle tentazioni Dell’egoismo e dall’interesse personale, allontana da noi le idee cattive, i sogni ambiziosi e l’istinto della conservazione e il peccato di ribellione, consolaci a trapasso avvenuto con un necrologio sul giornale, concedi alle vedove un servizio a ore e ai bambini il privilegio della vaccinazione. Così sia.1 punto
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Un passo indietro, solo per porre l'attenzione del lettore su una emissione di necesità che rappresenta una delle monete di necessità più significative e note della rivoluzione. Come precedentemente detto nei primi anni della rivoluzione si è verificata l'immediata contrazione della circolazione di moneta buona, in argento ed ancor più d'oro, e fu giuoco forza dover battere moneta di necessità con metal de cloche. Solitamente le emissioni non hanno grande contenuto artistico quasi sempre ridote all'essenziale con la sola espressione del valore. Come ogni regola vuole la sua eccezione e la moneta progetto medaglia da 2 soldi della Convenzione Nazionale è probabilmente il migliore esempio. 2 Sols Essai 1792 AN I Lione MDC grammi 51,046 diametro 39,09 mm D/ LIBERTE FRANÇOISE, busto a sinistra della Libertà Francese, sovrapposta ad asta sormontata da berretto frigio: nel taglio del collo GALLE; in esergo, L'AN I. DE LA R. F. Rv: A LA / CONVENTION / NATIONALE / PAR LES / ARTISTES REUNIS / DE LYON. / __ / PUR METAL / DE CLOCHE / FRAPPEE EN / MDCCXCII nel campo in corona di due rami di foglie di quercia legati alla base e giunti in alto. Maz 318a, VG 338, Hennin 387, Ciani 317, Julius 227 La moneta/Essay/medaglia è opera prima di Andrè Galle (1761-1844) alla zecca Parigi ed è stata presa a campione per rilevanti incisioni numismatiche negli Stati Uniti d'America. Il peso varia da 32 grammi a pied fort come questo di 51 grammi, per questa ragione sono propenso ad escludere si tratti di una moneta ma più verosimilmente di un saggio o bozzetto di eventuale monetazione, è pur vero che mi sono capitati esemplari che presentavano chiare consunzioni da circolazione commericale.1 punto
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...anche io ho una sorellina della tua moneta Diego :blum: A prescindere dal suo valore (anche io sarei curioso di sapere quanto vale) la terrò comunque nella mia collezione1 punto
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Qui invece le foto di ciò che resta del tempio dell'Oracolo di Amon, a cui si rivolse Alessandro il Grande. In particolare nella seconda foto è ammirabile la porta del tempio. Nella terza una foto che riprende tutto il tempio.1 punto
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"Sfuggite gli uomini che vi dicono che il denaro è un male. Questa frase é il campanello d’allarme, vi avvisa che c’è un pescecane in arrivo. Finché gli uomini vivranno insieme sulla terra e avranno bisogno di qualcosa per commerciare gli uni con gli altri….l’unico surrogato, se scartano il denaro , è il calcio di un fucile. Ma il denaro esige da noi le più alte virtù, se vogliamo guadagnarcelo e mantenercelo. Gli uomini privi di coraggio, di orgoglio e di stima in se stessi, gli uomini che non hanno alcun senso morale del loro diritto al denaro e che non sono disposti a difenderlo come difenderebbero le loro stesse vite, gli uomini che chiedono scusa perché sono ricchi… non rimarranno ricchi a lungo. Essi sono la preda naturale dei pescecani che stanno nascosti sotto gli scogli per secoli, pronti a saltar fuori al primo odore di un uomo che chiede di essere perdonato perché possiede il benessere. Si affretteranno a liberarlo della colpa… e della vita, come si merita." (Ayn Rand)1 punto
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credendo in tal entità superiore non si può che vivere meglio! E come diceva uno dei profeti... Non si deve correre dietro al denaro; bisogna andargli incontro. Amatelo e Lui vi restituerà l'amore ovviamente con gli interessi Andate fratelli e divulgate il verbo! Semper fidelis1 punto
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E' vero che ci serve per vivere...è vero ci serve per divertirci...è vero, purtroppo, che la vita gira intorno a lui........ma se potessi, tornerei tranquillamente al baratto...e in ogni caso....odio i soldi, il denaro (sto bestemmiando?? :lol: )....poi paradossalmente mi ritrovo a collezionarli...e forse perché li vedo più un modo per divertirmi che un simbolo su cui basare la mia esistenza...chissà...1 punto
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Fonderle penso che sarebbe un sacrilegio...sono state per tanti anni conservate, che diritto abbiamo per farle fondere? Metterle all'asta? Secondo me sarebbe la soluzione più ovvia, escluso naturalmente i pezzi mancanti al Museo della Zecca..ma una vendita alla luce del sole e senza sbarramenti iniziali.Non una cosa all'italiana, tanto per intenderci.1 punto
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Scusate ma non si è sempre detto che non bisogna credere all' "Ipse dixit" e al "Si dice" che tanto a lungo ha imperversato nell'ambiente ma si deve andare alla fonte e trovare riscontri oggettivi? In questo caso invece? Stiamo facendo solo chiacchiere e speculazioni su una nota di libro (certamente scritta da persona autorevole e informata) ma senza che nessuno si preoccupi di portare un riscontro oggettivo come il testo del fatidico decreto o qualche accenno sulla commissione. Lo ripeto io ho cercato su quel sito e su altri estendendo la ricerca a tutto il 1992 e poi a tutto l'archivio con diverse parole chiave tipo "commissione" , "monete", "zecca" , "ricognizione monete", etc... senza alcun risultato e nessuno alla mia domanda precedente si è esposto a dire "si lo sto cercando", "no non lo trovo".... Chi è dell'ambiente legale e simili conoscerà sicuramente meglio di me altri siti o altri fonti in cui reperire informazioni su questo fatidico decreto e relativa commissione quindi le mostri (sempre se c'è la volontà di farlo e non fare i preziosi) sennò lasciamo perdere perchè il resto sono solo le solite chiacchiere da bar sul mercato qui il mercato là.....no la tiratura...no la rarità e fanta-complotti vari. Saluti Simone1 punto
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@@diego82 io ho trovato il 2 euro di San marino 2010 presente solo in divisionale1 punto
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... .... ed altre due emissioni di queste monete di necessità ricche di simbolismo massone. Come ho un attimo di tempo aggiungo qualche nota ... sarà una lunga storia .... a queste neppure pensavo prima di iniziare a scrivere !1 punto
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DE GREGE EPICURI Intanto, benvenuto nel Forum. Le monete dei Socii Italici durante la Guerra Sociale sono rare ma non proprio introvabili (se ne vedono abbastanza spesso anche nelle grosse aste). A Parigi alla Bibliothèque Nationale non ce n'è solo una, ma diverse. Idem a Londra al British Museum. Ma ce ne sono anche a Milano alla Collezione conservata al Castello; per vederne qualcuna però occorre prendere un appuntamento. Sicuramente ne puoi vedere non poche a Roma a Palazzo Massimo, ma anche in altri musei dell'Italia Centrale e Meridionale (es. Museo Archeologico di Napoli...se la sezione è aperta e visitabile!) Ma forse qualche lamonetiano di Napoli può essere più preciso.1 punto
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appunto per quello che chiedono sui topic tieni presente che a me e capitato di vedere la stessa moneta a prezzi che andavano da 30 euro a 300 euro a seconda del canale gli ho dato la valutazione da 30 a 70 perche mi pare di aver visto quattrini papali intorno a quei prezzi , di solito alle aste partono da quei prezzi perche neanche loro hanno un idea di quello che sia raro o meno. comunque la cosa piu bella e quando la trovi a 5 euro e quello che te la vende e convinto di averti fregato , a me e capitato spesso :D1 punto
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Ecco la II foto del monetiere, tengo a precisare che l'ho fatto con le mie mani... saluti1 punto
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Ecco la I foto come promesso, peccato che per alleggerirle.. sono come sono saluti1 punto
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Come promesso riprendo dal punto 2). [b]Identificare l'anno (dove c'è)[/b] Può sembrare un compito banale, ed è sicuramente più semplice del 1°. Nelle date occidentali la data è espressa o in cifre arabe (0,1,2,3,...9) oppure in cifre romane (ad esempio MDCCLXXXIX). In paesi esteri (es. Paesi Arabi, Etiopia, Cina, Giappone, Nepal...) la data è espressa con numerali tipici di quei Paesi e con calendari loro propri. Tuttavia, una volta identificato il Paese di provenienza, non è difficile (anche tramite le informazioni ricavate dai cataloghi) ottenere l'anno, sia nel calendario locale sia in quello Gregoriano. Anche se a volte (specie nelle monete più antiche) l'anno non è espresso, a volte capita che ci sia ma che sia nascosto: è il caso dei cosiddetti "cronogrammi", usati specialmente in Germania, di cui riporto un esempio (1 tallero di convenzione, Treviri [Trier], Germania). La legenda riporta: eX VasIs argenteIs In UsU; patrIae sIne CensIbUs DatIs a CLero et prIVatIs Le lettere più grandi (così nel testo) sono, ricordando che U=V: XVIIIVVMIICIVDICLIVI che riordinato è: MDCCLXVVVVVIIIIIIIII = MDCCLXXXXIV = 1794 Carino, vero?1 punto
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