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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/20/13 in tutte le aree

  1. Alla fine hanno risposto e anche molto rapidamente! Da un po' di ricerca online ho trovato il dato bibliografico completo: Credo non sia impossibile reperirlo... quantomeno dovrebbe averlo Ahala alias Andrew mcCabe forumista del FAC e anche de lamoneta: http://andrewmccabe.ancients.info/Research.html Se qualche forumista lo sente abitualmente può contattarlo, diversamente non ho problemi a farlo io e a mandargli un paio di mp qui e nel FAC. Mi pare interessante il dato del ripostiglio multiplo con altri 123 denari! Se non si tratta di un ripostiglio appositamente inquinato, si tratta della prova del nove dell'esistenza di questo tipo di moneta. Dalla foto (se pubblicata) degli esemplari si può sperare di individuare con sicurezza quelle monete figlie degli stessi conii e quindi fare analisi più circostanziate.
    4 punti
  2. Apro questo post, nella speranza che sia gradito, per raccontarvi come è nata la mia passione: un giorno, mentre stavo ripulendo la cantina, tra qualche ragno e 100 gambe (urla di schifo comprese ) ho trovato una specie di cofanetto dentro un mobile…apro e….sorpresa, una miriade di vecchie monete di cui non ne sapevo proprio nulla….allora che ho fatto: mi sono messa al computer e ho iniziato a cercare su internet per capire cosa fossero….uno che non ne sa, magari dice, queste son rare ecc, sono perfette…..che belle!!!!! tra tutte le monete che c'erano all'interno ne spunta una ….un 20 lire elmetto…..guardo su internet e …. che fortunaaaaa (anche se ho detto altro veramente :D ) ho iniziato a fare ricerche e un giorno mi sono imbattuta in questo forum,prima entravo come utente non registrato, poi mi sono registrata e ho iniziato a leggere le varie discussioni su questa moneta, falsi,mica falsi…. ma io non sapevo comunque da che parte girarmi per capire se era autentica o meno, avevo una lente, ma guardando la famosa L di Romagnoli e la M mi sembrava di essere nella direzione giusta, e che la moneta che avevo fosse autentica….beh, messa da parte un attimo, ovviamente sempre con riserve in quanto ero dubbiosa, mi son messa a guardare le altre, c'erano delle monete da 10 centesimi ape, e altre monete in rame abbastanza comuni, alcune non erano niente male, anzi, le ho tutt'ora in collezione (monete da 1 centesimo di vittorio emanuele III)tra il mucchio anche qualche palancone di vittorio emanuele II e umberto I…ovviamente erano messi abbastanza male, monete della serie impero da 20 centesimi, 50 centesimi 1 e 2 lire (tra questi ho fatto una selezione successivamente e alcuni li conservo ancora) Inizialmente non essendo molto interessata alla cosa, ho cercato un pò su internet i vari valori che potevano avere…un pò come fanno tutti...ma sto elmetto mannaggia mi mandava in crisi <_< allora che ho fatto, ho girato un paio di negozi e mi sono rivolta a 2 persone del circolo di Parma... purtroppo è risultato essere un falso :cray: e ho avuto anche la possibilità di vederne uno dal vivo (ringrazio Matteo per questo) per capire quali fossero le differenze tra un esemplare autentico e una patacca pazienza….. ad ogni modo, continuando a leggere il forum, per diventare attiva poi successivamente, ho imparato tantissime cose e man mano la mia passione cresceva, e da li è partita poi la mia collezione e il continuo imparare cose nuove….oramai son 2 anni che colleziono e che frequento il forum, e grazie a questo ho avuto modo di fare nuove amicizie :D E voi? come avete iniziato? p.s.: scusate se mi sono dilungata :(
    3 punti
  3. Tempo fa ho postato un breve excursus numismatico sulla famiglia napoleonica, da sempre parte dei miei studi sulla monetazione dell’800 in Europa. Collezionare il periodo napoleonico permette una visione assai chiara di ciò che era l’Europa dell'Ancien Régime, gli sconvolgimenti della rivoluzione francese, la Convenzione, il Direttorio, il Consolato, l’egemonia francese nel continente con la creazione dell’Impero; la sua apoteosi e la repentina caduta tutto solamente in un quarto di secolo; nulla ha mai sconvolto il mondo occidentale quanto lo fecero gli accadimenti di Francia. Un processo storico che si completa con la restaurazione e la pace di Parigi, ed il tentativo dei vincitori di cancellare tutto come nulla fosse mai successo. La storia la scrivono i vincitori, ma non possono cambiare il tempo, solo riscriverlo. La collezione “napoleonica” può essere intesa in molteplici modi e fortunatamente si adatta a tutte le tasche ed interessi. Da un impegno onnivoro con quanto sia stato battuto dalla monarchia costituzionale di Luigi XVI alla morte di Napoleone nel 1821 a limiti di studio e portafogli che vanno dalla sola monetazione che reca l’effige del Còrso, ai Regni distribuiti nell’ambito familiare, alle repubbliche di spirito rivoluzionario - particolarmente numerose in Italia- gli Stati satellite come la Confederazione del Reno oppure il Regno d’Etruria solo per citarne alcuni. A questo si aggiungo i territori non assoggettati al dominio francese come il Regno di Sicilia e di Napoli oppure l’Impero Austriaco, Inglese o Russo che sia, e via discorrendo: in buona sostanza si tratta di un’immensità numismatica che coinvolge le colonie francesi, le prove ed i progetti, ed infine la categoria delle monete di necessità; quindi, di contribuzione, insurrezionali, ossidionali e d’occupazione. In buona sostanza c’è materiale e monete per passarci una vita di studio e collezionismo. Prescindere la numismatica dalla storia è impossibile, e per conoscere la numismatica nel suo senso più ampio si richiedono le conoscenze di alcune nozioni storiche che ci aiutano a comprendere l’essenza di talune emissioni. Sia chiaro, al lettore, ben lunghi da me il pensiero di ergermi a sapiente, e voler insegnare a chi che sia, ma solo condividere la bellezza ed il mistero delle monete che per comodità di scrittura definisco “di necessità”. Cercherò nei miei interventi di dare una visione schematica e succinta della parte storica per “giustificare” l’emissione della moneta di necessità. Ben venga chiunque voglia intervenire e commentare e all’occasione correggere quanto da me scritto, considero il forum non un’aula contrapposta tra chi crede di sapere e chi deve solo ascoltare, ma il gran convivio dove nascono idee ed osservazioni utili a tutti, in primis a chi crede di sapere. Dopo questa introduzione passeri ad una schematica cronistoria dei primi eventi della Rivoluzione Francese, pochi i miei commenti in quanto si entra in un campo che da solo potrebbe tenerci occupati mesi e mesi, mentre è mia intenzione portare il lettore ad incontrare monete che non sempre si trovano sul mercato italiano nella speranza di soddisfare la sua curiosità e la voglia di ampliare i propri interesse numismatici … altrimenti il giorno che venderò … chi me le compra ! La cronologia è riportata da wikipedia con la mia personale selezione degli elementi di maggior rilievo. Per meglio comprendere le ragioni della caduta della monarchia dei Borbone di Francia bisogna fare un passo indietro di un paio d’anni, quando nell’ agosto del 1787 il ministro francese Calonne (famoso anche per lo scudo che porta il suo nome) informa il re dell'insolvenza delle casse dello Stato. In buona sostanza lo Stato e la Corte non sono più in grado di sopravvivere a loro stessi, ed il destino della monarchia è segnato. A poco serve il trattato commerciale con l’Inghilterra per ampliare nuovi mercati ai prodotti francesi ed il tentativo per l'ammodernamento dell'industria francese. Il mondo sta cambiando e l’Ancien Régime non sembra voler prenderne atto, il 13 settembre 1788 è approvata la Costituzione degli Stati Uniti d'America, fatto tutt’altro che complementare nell’auto determinazione dei popoli. A breve, il 24 gennaio 1789 la convocazione degli stati generali, apertura ufficiale il 5 maggio (ricorrenza che apre e chiude il ciclo rivoluzionario e dell’impero) a Versailles da parte di Luigi XVI. In giugno il terzo stato si costituisce in Assemblea nazionale: ad essa si aggiungeranno, su richiesta del Re, gli altri due stati il 27 giugno; il 9 luglio si proclamerà Assemblea Costituente. La situazione e l’insoddisfazione popolare sfociano nella presa della Bastiglia, come è noto il 14 luglio 1789, dopo pochi giorni le prime massicce migrazioni di aristocratici che espatriano verso Inghilterra, Germania, Austria, e nuovo mondo. Mi soffermerei su due monete in questi primissimi anni di rivoluzione. La prima è lo scudo di Calonne, si tratta di un progetto di monetazione del 1786 quando, sebbene la situazione delle casse dello Stato Francese non fosse florida nulla avrebbe fatto presagire al tracollo della monarchia in un così breve lasso di tempo. In questo progetto di monetazione, piuttosto innovativo rispetto all’ “ecu aux rameaux d'olivier” che è battuto come massimale d’argento già da molti anni. Pur rimanendo invariata la legenda al diritto ed al rovescio vengono introdotti elementi caratterizzanti per rafforzare l’immagine della monarchia; al busto in uniforme si sostituisce l’effige neoclassica e laureata del sovrano, il bordo della moneta è lavorato con cura econ gigli e l’incisore firma chiaramente la propria opera. Al rovescio, allo stemma ovale con i tre gigli è preferito il doppio monogramma con due L coronate ed i tre gigli al centro a rappresentare la monarchia nella persona di Luigi XVI. Poco peso è dato al direttore di zecca e rimane invariata la centralità del segno di zecca. Il contorno e particolarmente ben fatto, con l’utilizzo di virole appositamente preparate, e composte da sei “ughiette” per estrarre la moneta. FRANCIA Monarchia di Luigi XVI (1774-1793) Progetto per lo scudo detto "de Calonne", 1786 A, Parigi. Essai de Droz. Argento gr. 28,479 diametro 41,06 mm D/ LUD• XVI• D• G• FR • - ET NAV • REX• busto laureato a sinistra di Luigi XVI, sotto al collo J . P . DROZ F , orlo con gigli in rilievo. Rv: SIT NOMINEN DOMINI - BENEDICTUM (testa di aquila) 1786, due L coronate ed affrontate formate da frasca di palma e alloro, racchiudono tre gigli, in esergo A (Parigi), orlo di gigli volti all'interno Contorno giglio (I) DOMI (I) NE giglio (I) SALU (I) M giglio FA (I) C giglio R (I) EGEM virola con sei giunte, in rilievo. Riferimento: VG 0090, Ciani 2202, Droulers 1987, Vinchon 377. Moneta Molto Rara Nota: (I) nella descrizione significano i punti di giunzione della virola; le riproduzioni del ‘900 hanno sul bordo solo tre giunzioni della virola. La prima ripercussione del cambiamento geopolitico è però esterno ai confini francesi ed avviene nel Brabante dove il 18 agosto da Liegi viene cacciato il principe-vescovo, successivamente il 10 dicembre i ribelli belgi comandati da Van der Noot dichiarano decaduto l'Imperatore del S.R.I. Giuseppe II d'Asburgo. Protetta dalla Francia dell'Assemlea il 12 gennaio 1790 vengono proclamati a Bruxelles gli Stati Uniti del Belgio. Le monarchie di tutta Europa si interrogano su cosa sia meglio fare (chiaramente per evitare il propagarsi delle insurrezioni) e il 26 giugno si riuniscono a Reichenbach i rappresentanti di Inghilterra, Prussia, Austria e Province Unite per discutere gli eventuali interventi contro la Francia rivoluzionaria; dopo un mese l'Austria verrà autorizzata ad annettersi il Belgio (27 luglio). L’Assemblea rifiuta all’Austria il passaggio sul proprio suolo delle truppe austriache alla volta del Belgio, ma non può evitare l’annessione del Belgio all’Austria il 22 novembre 1790 (nel 1797 con il trattato di Campoformido il Brabante austriaco fu sottoposto alla sovranità della Francia, quindi nel 1814 passò a far parte del Regno unito dei Paesi Bassi dal quale si scisse con la rivoluzione del 1830, che diede origine al Regno del Belgio). La seconda moneta, è in realtà quella che considererei la prima di questo nostro cammino nella monetazione di necessità: Leone d’argento da 3 fiorini 1790 coniato durante l’effimera rivoluzione (1789-1790) del Brabante contro l’occupazione austriaca. Insurrezione del Brabante (1789 - 1790). Leone d'argento da 3 fiorini 1790, Bruxelles Argento gr. 32,750 dimetro 42,03mm D/ DOMINI EST REGNVM• leone stante a sinistra, impugna la spada nella destra mentre si appoggia su stemma ovale che reca iscritto LI / BER / TAS, in esergo 1790 (caratteri grandi)• Rv: ET IPSE DOMINATVR GENTIVM ❀ , in cerchio lineare, sole raggiante circondato dagli 11 stemmi delle città in rivolta. Contorno: QVID FORTIVS LEONE tra arabeschi (B) ↓ Moneta Rara Riferimenti :KM 50, Delmonte 395, Davenport 1285 Durante l’insurrezione del Brabante sono state battute monete in oro del peso di 8,28 grammi (R3) e frazioni in argento. Non mia intenzione riportare tutte le emissioni per ogni accadimento che andrò a illustrare, altrimenti data la complessità dell’argomento … cambio lavoro ! Data la complessità dell'argomento, tratterò di numerose zecche ed altrettanti stati, ma convengo che sia opportuno proseguire in una unica sezione, delle zecche estere del '800 sebbene vi sia una certa liberta letteraria.
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  4. Buona sera a tutti. E' singolare constatare come alcune volte basterebbe dedicarsi con più scrupolo allo studio dei documenti, disponibili a tutti in rete, per scoprire sorprendenti novità. In serata mi ha contattato Domenico chiedendomi se avessi mai letto integralmente il Bollettino nr. 1/2012 pubblicato sul Portale Numismatico dello Stato e contenente uno articolato studio dal titolo "La Collezione di Vittorio Emanuele III e gli Studi di Storia monetaria". http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apribollettino.html Più esattamente, Domenico mi chiedeva se avessi mai letto la nota nr. 56 che correda lo studio. Ho risposto che mi ricordavo di aver almeno "sbirciato" quello studio ma non avevo alcuna memoria di cosa potesse riportare la nota nr. 56. Ebbene, prima di riportare integralmente il testo della nota, consiglio ai lettori di mettersi molto comodi, auspicando che abbiano già digerito la cena, perchè le notizie che stanno per leggere sono quelle che possono anche "destabilizzare" o bloccare una digestione in itinere......... :crazy: "[56] Cardarelli - Martano 2000, p. 150 e ss. Dopo il passaggio della zecca italiana dal Ministero del Tesoro all’Istituto Poligrafico dello Stato (L.154/1970), dalla Tesoreria Centrale furono acquisiti alcuni barili ed alcune bisacce contenenti monete d’oro, preziosi e medaglie, già depositati in cauta custodia presso la Zecca. Nel 1992, con decreto del Ministro del Tesoro del 25 maggio, ad un’apposita Commissione di esperti, appartenenti alle Amministrazioni del Tesoro, dei Beni Culturali e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, venne assegnato il compito di procedere alla ricognizione, catalogazione e valutazione delle monete e dei valori esistenti presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca. I lavori di verifica sono terminati nel 2009. Oltre a una grandissima quantità di monete in oro di circolazione, specialmente sterline, marchi, franchi e dollari, il fondo esaminato dalla Commissione interministeriale ha rivelato l’esistenza, per la parte italiana (oltre 10 mila pezzi), di un significativo numero di monete per collezionisti, emesse dallo Stato ed evidentemente rimaste invendute. Tra le monete in oro emesse a nome di Vittorio Emanuele III sono da segnalare le 100 lire del tipo Aquila sabauda del 1903 (alcune decine di esemplari) e del 1905 (pochissimi esemplari); quelle del 1923 con il tipo del fascio littorio, emesse per il primo anniversario della marcia su Roma (oltre 5 mila pezzi); quelle del 1925 emesse per celebrare i primi 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III con il tipo Vetta d’Italia (parecchie centinaia di esemplari); alcune prove in oro delle 100 lire del 1931 del tipo Italia su prora modellate dal Romagnoli (anni ’31/IX, ‘31/ X e ‘32/X ); le 100 lire del 1936 con il littore di primo tipo e del 1940 con il littore di secondo tipo (alcuni esemplari, tra cui alcuni pezzi di prova del 1940/XVIII proof). Consistente anche il lotto dei pezzi da L. 50 del 1936 anno XIV della serie dell’Impero (tra cui alcune prove) e la serie completa del Boninsegna del 1912 con il tipo dell’Aratrice (nel complesso parecchie centinaia di pezzi), oltre ad un consistente numero di esemplari diversi tra loro per taglio, anno di emissione e metallo." Parliamo di notizie destinate a suscitare certamente grande sconcerto e sorpresa nell'ambiente dei collezionisti del Regno d'Italia e....erano sotto gli occhi di tutti! Un grazie a Domenico. Michele
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  5. Buon giorno. Vi segnalo una sentenza del T.A.R. del Friuli Venezia Giulia che penso possa interessare. Si tratta di una decisione che annulla l'atto amministrativo con il quale era stato rifiutato allo scopritore il premio dovuto per il ritrovamento fortuito e successiva consegna di un reperto di eccezionale valore, sol perchè costui, anzichè consegnarlo al Soprintendente, al Sindaco o all'Autorità di Pubblica Sicurezza, ha avuto l'impudenza di rimetterlo ad un Ispettore Onorario della stessa Soprintendenza. Certo che di fronte ad uno Stato che continua a ragionare come se fossimo nel '700 (però nei Paesi più arretrati, perchè forse nell'Inghilterra del '700 un caso del genere non sarebbe neppure accaduto....) la vedo dura recuperare la fiducia dei cittadini. Meno male che questa volta il T.A.R. ci ha messo una pezza. Saluti. :hi: Michele http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Trieste/Sezione%201/2002/200200563/Provvedimenti/201200259_01.XML
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  6. Ciao, posto questa breve discussione su alcune monete imperiali collegate a culti arcaici romani. Testimonianze numismatiche del perdurare di culti e tradizioni del periodo monarchico e repubblicano: gli ancilia. Per i Romani marzo era, in base a quanto stabilito da Romolo, il primo mese dell’anno. La motivazione a ciò va ricercata nel risveglio della Natura (così importante nelle fasi iniziali per una cultura fondata su agricoltura e pastorizia) ma anche dalle antiche ricorrenze sacre dedicate a Marte e che aprivano il periodo dedicato alle guerre (da marzo a ottobre). Le cerimonie erano celebrate da sacerdoti detti Salii, il cui nome derivava dal latino salire, cioè saltare, in quanto durante le cerimonie religiose avanzavano con passo saltellante. La tradizione mitica latina riporta che in età monarchica, durante una processione indetta per bloccare una pestilenza fosse caduto dal cielo uno scudo bilobato (detto ancile) inviato da Marte e che in seguito a ciò l’epidemia cessò. Numa Pompilio, il regnante del momento, venne informato dalla ninfa Egeria che il possesso dello scudo avrebbe garantito a Roma la vittoria nelle guerre intraprese: fece costruire quindi altri 11 scudi identici per rendere impossibile l’identificazione di quello divino al nemico e li fece custodire nella Regia nel Foro Romano, affidandoli appunto ai citati Salii. Gli scudi sacri entrarono tra i “pignora imperii”(pegni del comando), che il popolo romano doveva custodire, per potersi assicurare il predominio sul mondo conosciuto. Altri “pignora imperii” erano l’ago della Madre degli Dei, la quadriga in terracotta del Tempio di Giove, le ceneri di Oreste, lo scettro di Priamo, il velo di Iliona e il Palladio troiano. Disegno schematico di unoscudo bilobato. Due dischi in bronzo pertinenti a uno scudo bilobato, dalla tomba 1036 di Casale del Fosso Veio 750-730 aC Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
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  7. Dopo averli postati in osservatorio rarità ecco una bella foto di gruppo delle due monete trovate in circolazione nelle ultime 2 settimane. Se non fosse perché le ho trovate in circolazione e per l'evidente impronta presente sui 2€ si potrebbero definire FDC/qFDC, che ne pensate?
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  8. Leggo @@donty e mi sembra una storia familiare. Molto legato a mio nonno, dopo la sua scomparsa per me molto dolorosa, vengo in possesso di una quantità notevole di monete e banconote raccolte nei suoi viaggi o ricevute da lui in tutta la sua vita. Sono rimaste per molto tempo sparpagliate come giocattoli (probabilmente quando ero più piccolo erano proprio giocattoli), finchè non mi sono cominciato ad interessare. Ricordo perfettamente quando un giorno dissi a mia madre "caspita questa è del 1909, è la più vecchia che ho!", si tratta di un 20 centesimi libertà librata che ovviamente ho ancora (non in collezione, era ridotto maluccio :D) E ricordo anche il mio primo acquisto, fatto con l'account di eBay di mia madre perchè non ne avevo ancora uno: fu la serie 1939, 1940, 1941 dei 0,20 Lek Albanesi... non so perche mi avevano catturato. Da lì sono seguiti degli acquisti un po' casuali (ma sempre concentrati su quel periodo, che mi ha sempre affascinato), finchè ho cominciato a parlare tramite mail con una persona molto più grande di me e con molta più esperienza, che mi ha guidato e supportato (anche sopportato). Ho deciso che avrei collezionato il Regno, partendo dalle monete del nonno. E così ho fatto negli ultimi 4 anni! Ora ne ho 21 quindi non è che l'inizio di un lungo cammino ;)
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  9. Per me il denaro è un mezzo... non un fine. Quindi divino quanto un autobus. :D Arka
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  10. tesaurizzazioni probabilmente... Le sterline abbondano nelle riserve di buona parte delle banche internazionali, e, forse, anche delle zecche. Per battere nuove monete d'oro non c'era bisogno necessariamente di lingotti, e la sterlina è stata ritenuta la moneta internazionale almeno fino agli anni '30 (pensiamo alla quota 90 del 1927)... In questo video Crapanzano mostra numerose monete d'oro (di diverse provenienze) conservate in banca d'italia..., e certo sono una minima parte delle loro tesaurizzazioni http://www.youtube.com/watch?v=lL46MvV2oBw Non tutte le monete ritirate sono poi state rifuse: mi risulta, per esempio, che buona parte delle 500 lire argento sia ancora nei magazzini della zecca (o della banca d'italia, non ricordo bene)... Son solo chiacchiere?
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  11. Sono stati attivati tutti i canali, istituzionali e del settore per capire DOVE si trovano queste monete...e quale sarà il loro destino...ma non fatevi illusioni.
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  12. Sesterzio di Commodo RIC 310 ? Commodus seated l. on platform attended by officer; before him Liberalitas standing facing, head l., holding tessera and cornucopiae and a board for counting coins. Below, a citizen is shown on the steps leading up to the platform, his outstretched toga already laden with coins from the largesse. ...cosa bisogna indovinare, scusa ?? :)
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  13. mah, sta a vedere, potrebbero anche arrivare da una divisionale tagliata in effetti (non dalla mia) :D nessun collezionista, nemmeno in crisi di astinenza le avrebbe mai usate per le sigarette, piuttosto avrebbe smesso di fumare, per chi le ha messe nella macchinetta quelle monete valevano 1 e 2 euro........
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  14. Fonderle penso che sarebbe un sacrilegio...sono state per tanti anni conservate, che diritto abbiamo per farle fondere? Metterle all'asta? Secondo me sarebbe la soluzione più ovvia, escluso naturalmente i pezzi mancanti al Museo della Zecca..ma una vendita alla luce del sole e senza sbarramenti iniziali.Non una cosa all'italiana, tanto per intenderci.
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  15. Indubbiamente qualche foto aiuterebbe nel giudizio. Sarebbe utile comprendere le reali dimensioni di queste incrostazioni; secondo te si tratta di incrostazioni calcaree, perché? Di che colore sono? L'ossido ferroso di cui scrivi, lo definisci "ossido ferroso nero come della ruggine", quindi secondo te è rosso scuro/marrone o proprio nero come il carbone? Tieni presente che anche i nominali d'oro, per quanto generalmente composti da oro quasi puro, contengono una piccola quantità di altri metalli tra cui, quelli più abbondanti sono il rame e l'argento. Proprio per questa ragione, come del resto avviene con i nominali argentei contenenti una percentuale di rame, la percentuale del metallo meno nobile tende ad ossidarsi per tornare al suo stato primordiale di minerale. Quindi, sebbene l'oro non è affetto dal fenomeno dell'ossidazione nemmeno dopo millenni, gli eventuali altri metalli con esso miscelati sono soggetti ad ossidarsi e generalmente, per un naturale fenomeno elettrochimico, a migrare verso la superficie del tondello. E' possibile quindi che sulla moneta di cui parli siano presenti alcuni prodotti di corrosione del rame contenuto in lega. Contemporaneamente però, dovendosi trattare di un nominale in metallo quasi puro, dovremmo aspettarci incrostazioni piuttosto piccole. Se effettivamente si trattasse di "cuprite" rossa allora potrebbe essere valida la spiegazione di cui sopra, diversamente, se le incrostazioni sono molto estese occorre domandarsi se l'esemplare possa essere un suberato (dunque solo ricoperto da un sottile strato di metallo puro), se invece il colore delle incrostazioni è nero come il carbone occorre verificare che non si tratti di inclusioni derivanti da una tecnica fusoria (solitamente le fusioni antiche avevano l'inconveniente di inglobare particelle di carbone o scorie nel metallo fuso). Per tutti questi motivi sarebbe meglio vedere qualche buona fotografia. Riguardo la rimozione delle incrostazioni credo sia ancora necessario vedere le immagini per capire se la rimozione può di fatto lasciare una sgradevole mancanza sul metallo sottostante.
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  16. La consegna era del 2000 DUEMILA, non dell'anno scorso. Questa è l'Italia, se devi dare e non dai ti prendono la casa, se devi avere, campa cavallo.
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  17. Ho avuto modo di corrispondere privatamente con Pupillo, una persona veramente gentile e collaborativa. Mi ha molto interessato il fatto che la moneta di Irnthi trovata a Campomanfoli, quella riportata nel primo verbale di consegna alla Soprintendenza e in buon stato di conservazione, stava vicino a un'altra moneta di bronzo, pure essa ricuperata, anche se è difficile dire se tale associazione sia reale o invece casuale, a causa dello strato di terreno molto superficiale e quindi soggetto possibili sterri. Naturalmente anche questa moneta è stata consegnata con regolare verbale. La conservazione è molto più scadente, specialmente al diritto, dove pare di intravvedere una testa femminile a destra, mentre al rovescio c'è chiaramente un granchio, di stile piuttosto particolare. Pare una moneta siceliota, ma per la verità non sono riuscito a identificarla. Purtroppo non sono stati presi nè il peso nè il diametro, che dovrebbe comunque aggirare sui 20 mm. Si spera di poter rivedere la moneta nel deposito della Soprintendenza a Nocera Inferiore. Ho potuto solo ricavare la foto che era stata utilizzata per il verbale di consegna. Chiedo la cortesia ad altri se è possibile identificare tale moneta.
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  18. i capelli del re nella liretta sono andati :D la moneta ha circolato per bene, anche se ha una patina meravigliosa. concordo col BB per la liretta, magari BB+ ma a me lo spl sembra lontano. Intorno allo Spl il 5 lire :)
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  19. Nessun problema per le buste, ma utilizzo quelle normali di tipo commerciale (più lunghe e quindi spero più difficili da far sparire!). Poi tra due cartoncini inserisco le monete nella plastica una a una e il tutto lo involto nello scotch da pacchi. Oggi sono riuscito spedire a: uzifox Davhibernian Luca Pantano post Ciccio 86 topgun2372 - Alexthedoctor legioprimigenia non morto TychoBrahe fulmine andrea7200it kingmasu donax Kikko72 gius79 vitt.emanumi A emilio_manolio vedo di contattarlo per chiedergli se desidera ancora le monete, altrimenti subentra squyrry mi pare! Se comunque c'è qualcosa che non và, ditemelo pure!!!! Vorrei far notare che ho utilizzato anche delle mie giacenze di francobolli (ebbene sì, sono anche un filatelista!) con delle rotture o piccoli difetti ma da far escludere i pezzi dalla mia collezione. Però, uno di voi (non ricordo chi!), si ritroverà sulla busta una bella varietà su un francobollo sul ciclismo: un bel "taglio di rasoio" = solco verticale nel color magenta, creato per via di interposizione di un piccolo corpuscolo durante la stampa! Gianfranco
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  20. scrivete all' MTM nel sito è disponibile il nuovo 2€ proof su prenotazione fino ad esaurimento prezzo 55 € !!!
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  21. Concordo in pieno. Stavolta di tutto possiamo parlare meno che di aria fritta. Anzi. Credo forse che chi ha preparato la nota non si è reso conto di innescare la miccia di una bombetta mica male. Una nota che penso sia passata inosservata per alcuni anni, se non vado errato, fino a quando il "solito" poliziotto l'ha riesumata.Continuo però a dire che siccome non credo di essere il solo "illuminato", sono quasi certo che altri hanno letto la nota prima di me...facendo spallucce...un vero peccato. Stavolta ho sbagliato anche io, nel senso che pure a me era sfuggita la lettura, però continuo a puntare il dito su chi ad una notizia del genere non ha dato lo spazio che meritava.
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  22. Taglio: 50 cents Nazione: Città del Vaticano Anno: 2012 Tiratura: 1.604.690 Conservazione: Spl Città: Ferrara
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  23. Le repubblicane romane già le conoscevo ma per le greche mi siete stati d'aiuto! Forse ti può interessare anche questo bronzo SICILY, Thermae Himerenses. After 241 BC. Æ 24mm (10.16 gm). Turreted and veiled head of Tyche right, cornucopiae behind / The poet Tisias (Stesichoros) standing right, leaning on staff and reading a book. Calciati I pg. 120, 18; SNG ANS -; SNG Morcom -; BMC Sicily pg. 84, 9; Virzi 1059. VF, dark brown and green patina. Very rare. Tra gli uomini di Zancle (Messina) che con gli esuli di Siracusa fondarono Imera nel 648 a.C. c’era il padre del poeta Tisia, meglio conosciuto come Stesicoro ('capo del coro' o 'choir master'). Tisia visse a Imera e lì scrisse la maggior parte dei suoi 26 libri di poesia lirica. Quando i Cartaginesi distrussero Imera nel 409 a.C., la maggior parte dei sopravvissuti si stabilì a sette miglia di distanza a Termini Imerese, la città fondata dai Cartaginesi così chiamata per l’esistenza nei pressi di sorgenti di acque calde utilizzate ancor oggi per i bagni termali. Questa moneta raffigura una statua di Tisia che, appoggiato a un bastone, sta leggendo uno dei suoi libri. Dato che i residenti, per quanto lontani nel tempo e nel luogo dai fondatori di Imera, erano orgogliosi di Tisia, il cittadino più famoso, è verosimile che la statua raffigurata sulla moneta fosse collocata nell’anfiteatro probabilmente realizzato in età augustea e di cui sono ancora visibili alcuni dei piloni degli ambulacri. apollonia
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  24. Ciao Simone. Non tutti i decreti ministeriali finiscono nella Gazzetta ufficiale e quindi ci può anche stare che quello che stiamo cercando non venga reperito. Occorrerebbe disporre della raccolta dei decreti emessi del Ministro del Tesoro nel 1992 per avere una conferma della sua esistenza. Tuttavia, in questo caso non mi sentirei di sottovalutare la fonte che ci ha fornito la notizia, per alcuni buoni motivi: 1. L'autrice del saggio apparso sul Bollettino nr. 1/2012 - la Dott.ssa Silvana Balbi De Caro - è una figura di estremo prestigio, già Responsabile del Museo Nazionale Romano e dunque Custode della ex Coll. Reale; 2. In nota viene citato precisamente il decreto ministeriale (25.5.1992) che ha istituito la Commissione "interforze" con l'incarico di inventariare il contenuto dei famosi barili e delle famose bisacce; tale citazione sembra effettuata per conoscenza diretta del provvedimento e non per sentito dire; 3. Anche il numero e la tipologia delle monete riportate dal testo della nota, seppure in alcuni casi espresso con indicazioni generiche, non sembra frutto di approssimazione ma al più di esigenze di sentesi, dovute al fatto che l'argomento viene appunto trattato in una nota. La cosa che per me rimane sorprendente è invece come un fatto di tale eclatante novità ed importanza, sia stato relegato in una nota e non abbia ricevuto l'onore, se non di una trattazione autonoma, almeno di un capitolo apposito. Però, pur auspicando che giungano presto riscontri oggettivi, non mi sentirei questa volta di liquidare la notizia come "aria fritta". Saluti. M.
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  25. @@Ciccio 86 prova con una bottiglia da un litro con acqua e la chiara tappa e metti sul davanzale mi racconti poi? :crazy:
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  26. Grazie @@lindap ho modificato ;) grazie anche del parere ;)
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  27. ho capito ma indipendentemente che tu chieda la conservazione (per me spl,magari in mano qualcosa di più) non puoi fare proposte di scambio o vendita all'interno delle discussioni nelle sezioni non apposite…. anche se c'è il SE
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  28. Il prezzo dal punto di vista collezionistico è scarsamente legato alla tiratura. La stessa rarità se ci fate caso non dipende particolarmente da questa. Il prezzo dipende direttamente dalla "reperibilità" di tali pezzi; in pratica il rapporto tra pezzi sul mercato e richiesta.
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  29. @@ilcollezionista90 No no, i prezzi non seguono le tirature, ma i pezzi sul mercato, il classico esempio? 5 Lire 1911 60.000 pezzi prezzo FDC 2.000€ circa 5 Lire 1914 272.515 pezzi Prezzo FDC 10.000€ circa Saluti Marfir.
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  30. Non sono d'accordo, se venissero immessi sul mercato i 5.000 fascioni il prezzo calerebbe eccome, il prezzo lo fa la domanda e l'offerta, non la tiratura. Fossero qualche decina di pezzi sarei anche d'accordo, ma stiamo parlano di 5.000 monete, sono un'enormità. Che poi non verranno mai immessi sul mercato, cosa in cui credo, è solo per la burocrazia italiana.
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  31. A preoccuparti....? Io ho spedito il modulo per le divisionali ad Aprile, e a tutt'oggi non hanno nemmeno incassato l'assegno...
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  32. 5 ed ultima immagine. Devo dire che il nostro sponsor è stato veramente veloce nella spedizione.
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  33. Prima di tutto chiedo perdono se torno nuovamente sulla vicenda benché pensassi di aver già detto al caro amico Anto1989 quanto necessario, almeno per farsi una sommaria idea sulla sua vicenda. Constato con rammarico, dal tenore di alcuni interventi che ho avuto modo di leggere, da cui traspare una superficiale conoscenza delle normative del codice della strada; sia da parte di chi afferma di essere un esperto sia da chi, più in generale – specie se titolare di patente di guida come immagino – è quotidiano frequentatore della strada. Questi dovrebbero quantomeno riprendersi il “libro di scuola guida” in mano e dargli una letta piuttosto attenta. Quel che poi colpisce è l’assoluta mancanza di logica… ancorché comune (e non giuridica, che è altra cosa), ma è evidentemente è chiedere troppo. Venendo al punto, sovvengono ulteriori osservazioni sulla presente vicenda, anche se le informazioni di cui dispongo, che sono peraltro quelle che tutti hanno avuto modo di leggere, sono piuttosto scarse. Il segnale orizzontale posto in primo piano intima di “dare precedenza” – e non si tratta quindi di un segnale di STOP (che invece impone di arrestare il veicolo in ogni caso, anche se non sopraggiungono altri mezzi). Il suddetto segnale impone di rallentare e di dare precedenza ai veicoli provenienti da destra (art. 145 comma 2 c.d.s.) qualora sopraggiungano, altrimenti è sufficiente rallentare e quindi passare l’intersezione. Confondere i due tipi di segnale non merita commento. Venendo al discorso della logica di cui sopra la domanda è: “ a parere di alcuni, in che modo la presenza di tale segnale abbia influito sulla dinamica del sinistro così come descritto da Anto1989 ???” Spero che implicitamente non si stia dicendo che lo spartitraffico avesse la precedenza…credo/spero di no! (anche perché nel caso sopraggiungeva da sinistra). Allora si vuole forse intendere che se avesse rallentato in prossimità dell’intersezione (cosa che il c.d.s. peraltro impone) avrebbe quasi sicuramente evitato l’incidente… bene! Ma… chi ha detto che non l’abbia fatto?; qui si sta parlando di un ostacolo (perché lo spartitraffico posto al centro di una intersezione è un ostacolo) NON adeguatamente segnalato in una intersezione priva di illuminazione o di NON sufficiente illuminazione per appartenere ad una zona urbana che, come è ovvio, è più densa di ostacoli ed insidie ( ex. manufatti ) di una strada extraurbana e/o a scorrimento veloce (si noti che Anto1989 fa esplicito riferimento ad una SP, ma è ovvio che ciò attiene alla qualificazione della strada nonché alla natura di essa ma che parimenti, là dove attraversi un centro abitato, diviene strada urbana e come tale è regolamentata per ex. Limite di velocità che si abbassa automaticamente a 50 km/h). Per chi insiste a chiedere all’amico Anto1989 quante volte ha percorso (o percorre al giorno) questa strada, mi perdonerà ma NON comprendo la natura della domanda; salvo che non si voglia imputare sfacciatamente al Nostro comune amico di essere un perfetto …….. incapace, diciamo. A tale riguardo facciamo l’ipotesi che invece di esserci uno spartitraffico (ricordo non segnalato da apposita segnaletica verticale) vi sia un buco di 1/2 mq… ciò ovviamente dovuto ad incuria. Cosa pensate che dirà il Giudice???? “ Caro Anto1989 sappi che non spetta all’ente gestore della strada fare la dovuta manutenzione, tenere in ordine e ben segnalato ed illuminato il tratto ma a TE di evitare IL buco ( e si badi non UN ma IL buco…proprio perché è conosciuto) che sai benissimo esserci perche ci passi tutti i giorni!” … Ma dove vivete… nell’Iperuranio ????? In ultimo (ma veramente ultimo) osservo: Si vede sullo sfondo un cartello di STOP, tuttavia appare essere oltre l’intersezione e comunque regolare altra strada; NON vedo alcun cartello con freccia bianca su sfondo blu che nel caso imporrebbe la svolta nella direzione indicata E NON L’OBBLIGO DI TENERE LA DESTA, come asserito da qualcuno! Riassumendo… allo stato delle cose vedo solo un conducente che con il proprio veicolo è finito su di uno spartitraffico NON segnalato, in una intersezione SCARSAMENTE ILLUMINATA percorrendo una strada PRIVA DELLA LINEA CHE DELIMITA LA CORSIA, la colpa del conducente è TUTTA da dimostrare; è invece evidente il nesso causale tra le condizioni della strada ed il sinistro occorso ad Anto1989 che certamente costituisce base per un giudizio fondato per la richiesta di risarcimento del danno. Cordialità p.s. faccio i miei complimenti all’utente andrearosi che ha fatto un buon intervento e quantomeno ha inquadrato il problema in modo corretto, a mio parere.
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  34. Per quanto riguarda la valutazione di autenticità o meno preferisco lasciarla a persone con maggiore esperienza nel settore, come gionnysicily e numizmo. Da parte mia sto cercando ulteriori elementi, storici e geografici, per poter contestualizzare questa famosa emissione. Dal momento che avevo sempre sostenuto che in fondo Bruto aveva necessità di emettere una moneta a proprio nome soprattutto per ragioni "propagandistiche" e non limitarsi solo a raccogliere del denaro allora circolante. Questo implica però che Bruto doveva avere almeno qualche accesso al metallo (argento e forse anche oro) per poter coniare queste monete. Tale metallo poteva anche provenire da tributi o bottini raccolti durante la marcia di avvicinamento verso il quartiere generale a Filippi. Stamattina mi trovavo alla biblioteca germanica qui a Roma e casualmente ho scoperto il seguente articolo: E. Photos, C. Koukouli-Chrysanthaki, R.F. Tylecote, G. Gialoglou, "Precious Metals Extration in Palaia Kavala,. N.E. Greece. An Archaeometallurgical Attempt to Locate Skapte Hyle", Archaometallurgie der alten Welt, Beitrage zum internationalen Symposium "Old World archaeometallurgy", Heidelberg 1987, p. 179-190. nel quale viene evidenziata la presenza di varie miniere di metallo prezioso, che sono state sfruttate sia in epoca antica sia sotto gli Ottomani, in zone prossime proprio a Filippi (moderna Karvala). Sono state trovate varie gallerie con varie tracce di scorie, ricche di ferro con significative tracce di Mn, As, Pb, Cu e Ag, sui fianchi dei monti Lekani. Gli autori si sono spinti, con varie motivazioni, a ipotizzare che proprio in tale zona doveva trovarsi la mitica Skapte Hyle ricordata da Erodoto nell'episodio degli 80 talenti d'oro all'inizio del V secolo per Thasos. Quindi Bruto a Filippi aveva la possibilità di contare su vicine miniere in grado di dare oro e argento e questo potrebbe essere una delle ragioni per avere stabilito il quartiere generale proprio in questa località, oltre alla sua buona posizione strategica nel nord della Grecia e quindi sul passaggio anche verso la ricca Asia Minore. Sarebbe molto utile fare un'accurata analisi metallografica sia sui denari d'argento, almeno su quelli con maggiori probabilità di autenticità (come quello restituito dalla CNG al MiBAC greco) e sugli aurei. Pre la presenza di particolari isotopi, si potrebbe tentare di confermare che il metallo prezioso usato da Bruto proveniva proprio dalle vicine miniere.....
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  35. Salve Presento un gettone di necessità da 5 cent dell’azienda ‘Fratelli Alquier’ di Mazamet. D/ VILLE DE MAZAMET Al centro lo stemma della città di Mazamet con tre api allineate in alto e un gallo nella sua parte inferiore. Lo scudo è sormontato da una mezzaluna. Sopra, entro un banner, il motto della città con un errore di ortografia nella prima parola: CRUSCAM (invece di CRESCAM) E LUCEBO (io crescerò e io risplenderò). Lo scudo è circondato da due rami di ulivo uniti a h 6/ 1917. R/ ALQUIER FRÈRES * MAZAMET * Al centro 5c Ottone: 1,951 g, 21,5 mm. Patina di cuprite. Mazamet è una città del sud della Francia situata nel dipartimento del Tarn, nella regione del Midi-Pirenei, famosa per l’industria della lana (è considerata la capitale dell’industria di cardatura della lana). I fratelli Alquier sono i titolari dell’azienda nel settore della lana. apollonia
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  36. Non è poi così strano, Hong Kong divenne una colonia dell'Impero britannico dopo la guerra dell'oppio vinta contro i cinesi nel 1842, e fino al 1997 rimase colonia britannica. Inutile sottolineare l'infamità dell'imperialismo britannico che pretendeva col fucile in spalla di intossicare la Cina vendendogli il proprio oppio coltivato in India. La moneta ufficiale di Hong Kong fu il Dollaro di Hong Kong 1868-1997. La scelta del dollaro fu dovuta come in altri casi alla massiccia presenza nell'area del cosiddetto dollaro spagnolo da 8 Real, che è stata per secoli la moneta utilizzata negli scambi commerciali in tutto il mondo. Per questa ragione è abbastanza comune trovare il dollaro come moneta ufficiale di molte colonie britanniche e con il sistema decimale al posto del Pound sterling. Lo stesso dollaro USA deriva dal dollaro spagnolo.
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  37. Piuttosto mi chiedo: perchè non è stato dato ampio risalto alla notizia di questo inventario? E soprattutto....sono attendibili queste notizie? nel senso che noi le apprendiamo da una nota a fondo pagina...... Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo ieri...notizie scomode forse? Mah, non so più cosa pensare. E per concludere: una scoperta del genere non meritava un articolo a parte? Boh.
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  38. EGYPT, Alexandria. Antoninus Pius. 138-161 AD. Æ Drachm. (28.60 gm). Year 5 (=141/142 AD). [AVT K] T AIL AÐP ANTWNEINOC CVECB (sic), laureate head right /Orpheus charming the animals: L E, Orpheus seated right on rock, playing lyre, charming numerous wild animals around. Köln -; cf. Dattari 2996; Milne -. Near VF, brown patina. apollonia
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  39. Una maschera al rovescio, tuttavia collegata più al rito dionisiaco che al teatro vero e proprio: http://www.acsearch.info/record.html?id=396660 Qui una maschera al dritto: http://www.acsearch.info/record.html?id=303915 Altra maschera: http://www.acsearch.info/record.html?id=645866 Per gli strumenti musicali dai un'occhiata a questa vecchia discussione, tra le immagini superstiti forse puoi trovare qualche greca interessante. http://www.lamoneta.it/topic/25068-strumenti-musicali/ Ciao Nico
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  40. @@Lord_Acton mi hai rovinato la cena con questo racconto dell'orrore......................... :D ....E non dimenticatelo mai: LORO SONO TRA DI NOI. :girl_devil: Saluti Simone
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  41. Sono tondelli fusi in casa, probabilmente dal venditore stesso, che se veramente sono del metallo dichiarato, ossia oro e argento, sono una genialata pazzesca. Praticamente fonde 1.7g d'oro, pari a 54€ e li rivende per reperti ufologici dichiarando che NON HA LE PROVE. Se ha fortuna ci fa più di quanto ha speso, altrimenti, no. Con l'argento, poi, è più facile, visto che viaggia sui 50 cent al grammo e quindi è più facile riprendere il fuso. Secondo me è un affarista nato, visto che non commette nessun illecito.
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  42. Perché invece di aspettare mesi per riscuotere prenderebbe i soldi subito e pochi di meno di quelli che, defalcata la percentuale da pagare alla casa d'aste,gli arriverebbero in tasca. Considera che se la casa d'aste realizzasse 1500 euro diritti compresi, al conferente entrerebbero in tasca 1000 euro scarsi.E dopo 5/6 mesi tra conferimento e pagamento ........meglio pochi maledetti e subito...
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  43. Vi racconto anch'io una storia in tema, rigorosamente vera. Un giorno, diversi anni fa, una persona che conoscevo di vista (ero amico di un suo nipote), mi chiede: "ma è vero che di monete ci capisci?". Come farà forse ognuno di voi, rompo continuamente a tutti le scatole parlando della mia passione perciò pian pano sono in molti a saperlo (magari, sotto sotto, deridendomi o commiserandomi, chissà...). Riprendo con il racconto: rispondo che sono un appassionato. La persona mi dice allora che sarebbe passata a trovarmi per farmi vedere qualcosa. Passa il tempo e mi dimentico persino della cosa, finchè un giorno mi si presenta in ufficio e mi dice "l'ho portate". Ed io, cercando di disseppellire i ricordi, dico: "bene". Tira fuori una scatoletta con 3 monete. Aguzzo lo sguardo e...... Erano due doppie e uno zecchino papale della fine del 1700.... Dopo il normale attimo di disorientamento, gliele classifico sommariamente, dando anche una valutazione a naso e chiedo cosa volesse farne. In realtà non voleva venderle, ma solo sapere cosa fossero ed un valore ipotetico. Parlando chiedo, "ma ne ha delle altre?". Risponde "si, queste più grandi sono in totale 30 e di queste più piccole ne abbiamo 3." Aveva portato un campione perchè per lei 29 doppie erano "uguali" (cambiava la data), una era diversa (era una sede vacante) e i 3 zecchini erano "uguali" (cambiava la data). Ho aggiunto le note fra parentesi perchè in seguito, dopo questo primo incontro, sono riuscito quantomeno a vedere tutte le monete. Niente di clamorosamente raro, ma comunque un bell'insieme, con qualità media piuttosto alta. Alla fine del colloquio mi chiede se avesse dovuto darmi un qualcosa per la mia consulenza. Rispondo che non voglio niente, ma che anzi per me era stato un piacere, e che però mi avrebbe fatto molto contento se mi avesse detto come la sua famiglia fosse in possesso di quelle monete. Si risiede e mi racconta: la sua famiglia (siamo nelle Marche, quasi al confine con l'Umbria) possedeva da sempre una chiesetta di campagna davvero minuscola, che era stata anche sconsacrata. In seguito ad un terremoto si era molto rovinata e dovettero decidere di abbatterla perchè metteva a rischio l'incolumità di chi passava vicino (era accanto ad una strada, a quanto ho capito). Prima di demolirla, portarono via qualche povero arredo rimasto all'interno che sistemarono nella legnaia insieme alle travi di legno rimaste dopo la demolizione. Tra le cose portate via, c'era un vecchio piccolo inginocchiatoio mezzo mangiato dalle tarme. Anch'esso destinato a legna da ardere, sembra sia rimasto per anni buttato da una parte alla pioggia, alla neve ed al vento, fin quando in un giorno d'autunno il padre della suddetta persona non decide "finalmente" di spaccarlo (per il caminetto). Da un piccolo scompartimento segreto saltarono fuori 'ste benedette (è il caso di dirlo!) 33 monete. Per anni sono stato a rimuginare su chi avesse potuto nasconderle e non sia mai più passato a riprenderle. Probabilmente un sacerdote, mi son detto, quando i francesi invasero lo Stato Pontificio, scacciarono i preti e sciolsero anche gli ordini religiosi. Ma questo con certezza non lo sapremo mai. Questa è la storia. Vi piace? ;)
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  44. Avevo già letto questi annunci seguendo un'altra discussione ma secondo me quella della moneta UFO merita il titolo di capolavoro assoluto (anche come partecipazione del pubblico visto il numero di offerte) delle inserzioni farlocche e bizzarre in campo numismatico che io abbia mai visto negli ultimi anni......... :D :D :D Voto 10 e lode al venditore :hi: Saluti Simone
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  45. Secondo il mio parere è identica a questa, anzi è questa, con uno scherzetto fotografico. (guardatela bene) P.S. se sbaglio chiedo scusa
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  46. :lol: :lol: :lol: qui trovo il modo di alontanarmi di quella societa di piu in piu scemma,che e la nostra.........peccato con tutta l'evoluzione de le comodita,stupare cosi nella supa.......pensando a quelli che hanno bevuto tutte l'acque amare.......mah???!...a ognuno il suo modo di sognare,soppratuto quando passionne chi e...!!....come detto da l'amica Ixchel...."scoprire il passato per comprendere il presente"....una giusta filosofia........... ps:ne quelli tempi.....monete non cine era......il pensiere primordiale era cosa si mangiara domani........tutto era la politica di la mano che lava l'altra........ :lol: tanti saluti di quelli posti....odjob..... :lol:
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  47. 54 anniiiiiii !!! :crazy: ...... :lol: La moneta in questione è periziata, dovrebbe essere garanzia di autenticita ? Appena riesco posterò delle foto.
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  48. Leggendo l’interessante post di antvala su forvmancientcoins Ne emerge che non tutti ritengono che il globo raffigurato sulle monete romane sia quello terrestre bensì il globo celeste e quindi l’universo. Questo perché talvolta, soprattutto dove le dimensioni del globo raffigurato sono notevoli, compaiono al suo interno delle stelle e delle linee che si intersecano. Queste sono interpretate come le costellazioni della volta celeste. Ma allora proviamo ad analizzare alcune monete sulle quali è raffigurato il globo, in relazione alle altre figure che compaiono vicino, dimensioni e legende: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=309&Lot=412 Su questo antoniniano di Aemiliano compare Roma elmata e con asta a sx che tiene una fenice su globo e legenda ROMAE AETERN. In questo caso è propagandata l’eternità (rappresentata dalla fenice) del potere di Roma sul mondo (globo) http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=306&Lot=386 Su questo antoniniano di Caro è raffigurata una Vittoria di grandi dimensioni su un globo al centro fra due prigionieri con le mani legate dietro la schiena. Notare che le dimensioni dei due prigionieri si equivalgono con quelle del globo; dunque se fosse il globo celeste, casa degli dei, sarebbe stato raffigurato, a mio giudizio, pericolosamente troppo piccolo rispetto ai prigionieri. La legenda dice VICTORIA AVGG http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=306&Lot=262 Su questo asse di Vespasiano è raffigurata un’aquila (simbolo di Roma) ad ali aperte su piccolo globo. Anche qui è rappresentato il potere di Roma sul Mondo (sempre raffigurato in dimensione minore). http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=296&Lot=2275 Bronzo coloniale di Lucio Vero, Sole e Luna di grandi dimensioni e piccolo globo sotto. Qui non c’è nulla che rappresenti espressamente Roma o l’imperatore, ma se il globo (molto piccolo) è usato generalmente per rappresentare il potere dell’imperatore, la rappresentazione potrebbe avere il significato di Aeternitas del potere di Lucio Vero, in questo caso. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=295&Lot=497 Su questo denario di consacrazione per Pertinace (legenda CONSECRATIO) è raffigurata un’aquila che spicca il volo. E’ chiaro che l’aquila, che in questo caso raffigura la dipartita del defunto imperatore, stà lasciando la terra per salire in cielo. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=295&Lot=805 Licinio II è raffigurato al D\ mentre regge un globo (sul quale si intravedono delle linee che si intersecano) sormontato da una Vittoria che lo incorona. Al rovescio sono due Prigionieri con uno stendardo centrale su cui sono riportati i Voti decennali per Licinio II e legenda VIRTVS EXERCIT. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=293&Lot=1717 Sesterzio di Nero Claudio Druso sul cui rovescio è raffigurato Claudio seduto su un cumulo di armi tra cui è visibile anche un piccolo globo. Roma ha vinto sul Mondo. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=293&Lot=1737 Asse di Vitellio, al rovescio è la Libertà che poggia la mano destra su un piccolo globo con legenda RESTITVTA LIBERTA (invece della solita mano che regge il globo). Potrebbe anche essersi trattato di una licenza dell’incisore ma, a mio avviso, la rappresentazione potrebbe essere stata assolutamente voluta e studiata per raffigurare la Libertà restituita al Mondo. Quella mano rappresenta appunto una libertà tolta in precedenza ed ora restituita con questo gesto, ovviamente da leggersi come grazie al nuovo imperatore. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=288&Lot=280 Denario di Vespasiano (coniato da Tito) con al rovescio un globo centrale tra due capricorni e uno scudo centrale su cui è inciso SC. Questo è un rovescio che andrebbe analizzato con attenzione e probabilmente può essere interpretato in modi differenti. Personalmente vedo la rappresentazione della divinizzazione di Vespasiano (al D\ è DIVVS AVGVSTVS VESPASIANVS) raffigurata dai due capricorni che erano già stati il simbolo per Augusto, fra i quali è uno scudo con le sigle senatorie (in questo caso su un nominale d’argento) per indicare la benevolenza del senato verso questa divinizzazione (caso raro). Sotto è un globo che in questo caso è vistosamente tracciato da linee a formare un reticolato. E’ solo una mia ipotesi, ma vista la politica fortemente militare di Vespasiano potrebbe aver voluto ricordare le tante centuriazioni concesse proprio grazie a questo imperatore. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=288&Lot=299 Denario per Domizia. Qui al rovescio ne è raffigurato il figlio divinizzato (morto) su un grande globo che gioca (o forse invoca la benevolenza degli Dei?) con sette stelle che gli ruotano attorno. Alcuni studiosi definiscono questo globo come quello della volta celeste per la presenza delle stelle e quelle linee che si intersecano sul globo. Personalmente penso che le stelle raffigurano come sempre l’Aeternitas, e l’intera immagine invoca la benevolenza degli sul bimbo defunto che, divinizzato, ha lasciato la terra e si trova in cielo ove stanno le altre divinità (stelle), o queste sono forse da identificare negli antenati della famiglia Flavia?. Vorrei azzardare anche l'ipotesi, forse troppo semplicistica, che le linee trasversali sul globo raffigurassero talvolta, come in questo caso, le strade costruite dai romani che convergono tutte su Roma che è al centro del mondo. Ma molto spesso le linee che si intersecano sono più di due e formano dei quadranti. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=268&Lot=920 Questo è un caso più difficile perché mette in discussione parte delle analisi condotte sopra; si tratta di un asse di Tiberio che raffigura un grande globo con due linee parallele, dietro ad un grande timone. In basso alla sx del timone è un piccolo globo. In questo caso forse è propagandata la forza marittima (timone) di Roma sul Mondo (globo piccolo) sostenuta ed aiutata dal Panteon degli dei (globo grande). Ma allora, se questa interpretazione è corretta, ogni volta che sul globo compaiono le linee esso è da identificare con il globo celeste? A mio giudizio no, dipende sempre dalle dimensioni del globo rispetto agli altri elementi raffigurati sulla moneta. Ecco ad esempio un aureo di Aureliano con la vittoria su un globo su cui sono due linee che si intersecano al centro e due prigionieri (di dimensione superiore al globo) ai lati. In questo caso io credo sia chiaro che il globo rappresenta quello terrestre. http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=268&Lot=1214 Resta un dilemma il perché però il globo venisse spesso raffigurato attraversato da quelle linee longitudinali che, intersecandosi fra loro, creano dei quadranti. Torno ad avanzare la mia ipotesi legata alla centuriazione romana che si apprestava a dividere il “mondo” conquistato in centurie perfette ( http://it.wikipedia.org/wiki/Centuriazione_romana ). http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=265&Lot=644 Nel caso di questo bronzetto di Costante I compaiono anche dei pallini nei quadranti del globo, esattamente 4; questi sono interpretati da alcuni studiosi come astri dando quindi il significato di globo celeste all’immagine. Ma considerato il periodo storico e il simbolo della fenice, non potrebbero rappresentare l’Aeternitas dei 4 detentori del potere? Non dimentichiamo che Costante I spartì l’impero con i fratelli Costantino II, Delmazio e Costanzo II, 4 in totale per dominare un impero (il mondo) suddiviso in 4 parti ( http://it.wikipedia.org/wiki/Costante_I ). http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=285&Lot=2299 http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=242&Lot=1194 (Costantino x Crispo) Se i 4 pallini volessero rappresentare degli astri e non i 4 augusti, per quale motivo essi non compaiono mai in emissioni precedenti ai costantini (se conoscete emissioni precedenti con i pallini per favore mostrateli, io non sono stato in grado di trovarne)? http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=298&Lot=3692 http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=259&Lot=1103 Dunque concludo dicendo che tendenzialmente il globo, sempre a mio giudizio, doveva necessariamente rappresentare il mondo e il potere su di esso da parte dei romani. Non è pero da escludere che in qualche occasione si volesse rappresentare anche il mondo degli dei immaginato come un globo che galleggiava nei cieli e raggiungibile solo dagli imperatori divinizzati.
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