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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/13 in tutte le aree

  1. Tempo fa ho postato un breve excursus numismatico sulla famiglia napoleonica, da sempre parte dei miei studi sulla monetazione dell’800 in Europa. Collezionare il periodo napoleonico permette una visione assai chiara di ciò che era l’Europa dell'Ancien Régime, gli sconvolgimenti della rivoluzione francese, la Convenzione, il Direttorio, il Consolato, l’egemonia francese nel continente con la creazione dell’Impero; la sua apoteosi e la repentina caduta tutto solamente in un quarto di secolo; nulla ha mai sconvolto il mondo occidentale quanto lo fecero gli accadimenti di Francia. Un processo storico che si completa con la restaurazione e la pace di Parigi, ed il tentativo dei vincitori di cancellare tutto come nulla fosse mai successo. La storia la scrivono i vincitori, ma non possono cambiare il tempo, solo riscriverlo. La collezione “napoleonica” può essere intesa in molteplici modi e fortunatamente si adatta a tutte le tasche ed interessi. Da un impegno onnivoro con quanto sia stato battuto dalla monarchia costituzionale di Luigi XVI alla morte di Napoleone nel 1821 a limiti di studio e portafogli che vanno dalla sola monetazione che reca l’effige del Còrso, ai Regni distribuiti nell’ambito familiare, alle repubbliche di spirito rivoluzionario - particolarmente numerose in Italia- gli Stati satellite come la Confederazione del Reno oppure il Regno d’Etruria solo per citarne alcuni. A questo si aggiungo i territori non assoggettati al dominio francese come il Regno di Sicilia e di Napoli oppure l’Impero Austriaco, Inglese o Russo che sia, e via discorrendo: in buona sostanza si tratta di un’immensità numismatica che coinvolge le colonie francesi, le prove ed i progetti, ed infine la categoria delle monete di necessità; quindi, di contribuzione, insurrezionali, ossidionali e d’occupazione. In buona sostanza c’è materiale e monete per passarci una vita di studio e collezionismo. Prescindere la numismatica dalla storia è impossibile, e per conoscere la numismatica nel suo senso più ampio si richiedono le conoscenze di alcune nozioni storiche che ci aiutano a comprendere l’essenza di talune emissioni. Sia chiaro, al lettore, ben lunghi da me il pensiero di ergermi a sapiente, e voler insegnare a chi che sia, ma solo condividere la bellezza ed il mistero delle monete che per comodità di scrittura definisco “di necessità”. Cercherò nei miei interventi di dare una visione schematica e succinta della parte storica per “giustificare” l’emissione della moneta di necessità. Ben venga chiunque voglia intervenire e commentare e all’occasione correggere quanto da me scritto, considero il forum non un’aula contrapposta tra chi crede di sapere e chi deve solo ascoltare, ma il gran convivio dove nascono idee ed osservazioni utili a tutti, in primis a chi crede di sapere. Dopo questa introduzione passeri ad una schematica cronistoria dei primi eventi della Rivoluzione Francese, pochi i miei commenti in quanto si entra in un campo che da solo potrebbe tenerci occupati mesi e mesi, mentre è mia intenzione portare il lettore ad incontrare monete che non sempre si trovano sul mercato italiano nella speranza di soddisfare la sua curiosità e la voglia di ampliare i propri interesse numismatici … altrimenti il giorno che venderò … chi me le compra ! La cronologia è riportata da wikipedia con la mia personale selezione degli elementi di maggior rilievo. Per meglio comprendere le ragioni della caduta della monarchia dei Borbone di Francia bisogna fare un passo indietro di un paio d’anni, quando nell’ agosto del 1787 il ministro francese Calonne (famoso anche per lo scudo che porta il suo nome) informa il re dell'insolvenza delle casse dello Stato. In buona sostanza lo Stato e la Corte non sono più in grado di sopravvivere a loro stessi, ed il destino della monarchia è segnato. A poco serve il trattato commerciale con l’Inghilterra per ampliare nuovi mercati ai prodotti francesi ed il tentativo per l'ammodernamento dell'industria francese. Il mondo sta cambiando e l’Ancien Régime non sembra voler prenderne atto, il 13 settembre 1788 è approvata la Costituzione degli Stati Uniti d'America, fatto tutt’altro che complementare nell’auto determinazione dei popoli. A breve, il 24 gennaio 1789 la convocazione degli stati generali, apertura ufficiale il 5 maggio (ricorrenza che apre e chiude il ciclo rivoluzionario e dell’impero) a Versailles da parte di Luigi XVI. In giugno il terzo stato si costituisce in Assemblea nazionale: ad essa si aggiungeranno, su richiesta del Re, gli altri due stati il 27 giugno; il 9 luglio si proclamerà Assemblea Costituente. La situazione e l’insoddisfazione popolare sfociano nella presa della Bastiglia, come è noto il 14 luglio 1789, dopo pochi giorni le prime massicce migrazioni di aristocratici che espatriano verso Inghilterra, Germania, Austria, e nuovo mondo. Mi soffermerei su due monete in questi primissimi anni di rivoluzione. La prima è lo scudo di Calonne, si tratta di un progetto di monetazione del 1786 quando, sebbene la situazione delle casse dello Stato Francese non fosse florida nulla avrebbe fatto presagire al tracollo della monarchia in un così breve lasso di tempo. In questo progetto di monetazione, piuttosto innovativo rispetto all’ “ecu aux rameaux d'olivier” che è battuto come massimale d’argento già da molti anni. Pur rimanendo invariata la legenda al diritto ed al rovescio vengono introdotti elementi caratterizzanti per rafforzare l’immagine della monarchia; al busto in uniforme si sostituisce l’effige neoclassica e laureata del sovrano, il bordo della moneta è lavorato con cura econ gigli e l’incisore firma chiaramente la propria opera. Al rovescio, allo stemma ovale con i tre gigli è preferito il doppio monogramma con due L coronate ed i tre gigli al centro a rappresentare la monarchia nella persona di Luigi XVI. Poco peso è dato al direttore di zecca e rimane invariata la centralità del segno di zecca. Il contorno e particolarmente ben fatto, con l’utilizzo di virole appositamente preparate, e composte da sei “ughiette” per estrarre la moneta. FRANCIA Monarchia di Luigi XVI (1774-1793) Progetto per lo scudo detto "de Calonne", 1786 A, Parigi. Essai de Droz. Argento gr. 28,479 diametro 41,06 mm D/ LUD• XVI• D• G• FR • - ET NAV • REX• busto laureato a sinistra di Luigi XVI, sotto al collo J . P . DROZ F , orlo con gigli in rilievo. Rv: SIT NOMINEN DOMINI - BENEDICTUM (testa di aquila) 1786, due L coronate ed affrontate formate da frasca di palma e alloro, racchiudono tre gigli, in esergo A (Parigi), orlo di gigli volti all'interno Contorno giglio (I) DOMI (I) NE giglio (I) SALU (I) M giglio FA (I) C giglio R (I) EGEM virola con sei giunte, in rilievo. Riferimento: VG 0090, Ciani 2202, Droulers 1987, Vinchon 377. Moneta Molto Rara Nota: (I) nella descrizione significano i punti di giunzione della virola; le riproduzioni del ‘900 hanno sul bordo solo tre giunzioni della virola. La prima ripercussione del cambiamento geopolitico è però esterno ai confini francesi ed avviene nel Brabante dove il 18 agosto da Liegi viene cacciato il principe-vescovo, successivamente il 10 dicembre i ribelli belgi comandati da Van der Noot dichiarano decaduto l'Imperatore del S.R.I. Giuseppe II d'Asburgo. Protetta dalla Francia dell'Assemlea il 12 gennaio 1790 vengono proclamati a Bruxelles gli Stati Uniti del Belgio. Le monarchie di tutta Europa si interrogano su cosa sia meglio fare (chiaramente per evitare il propagarsi delle insurrezioni) e il 26 giugno si riuniscono a Reichenbach i rappresentanti di Inghilterra, Prussia, Austria e Province Unite per discutere gli eventuali interventi contro la Francia rivoluzionaria; dopo un mese l'Austria verrà autorizzata ad annettersi il Belgio (27 luglio). L’Assemblea rifiuta all’Austria il passaggio sul proprio suolo delle truppe austriache alla volta del Belgio, ma non può evitare l’annessione del Belgio all’Austria il 22 novembre 1790 (nel 1797 con il trattato di Campoformido il Brabante austriaco fu sottoposto alla sovranità della Francia, quindi nel 1814 passò a far parte del Regno unito dei Paesi Bassi dal quale si scisse con la rivoluzione del 1830, che diede origine al Regno del Belgio). La seconda moneta, è in realtà quella che considererei la prima di questo nostro cammino nella monetazione di necessità: Leone d’argento da 3 fiorini 1790 coniato durante l’effimera rivoluzione (1789-1790) del Brabante contro l’occupazione austriaca. Insurrezione del Brabante (1789 - 1790). Leone d'argento da 3 fiorini 1790, Bruxelles Argento gr. 32,750 dimetro 42,03mm D/ DOMINI EST REGNVM• leone stante a sinistra, impugna la spada nella destra mentre si appoggia su stemma ovale che reca iscritto LI / BER / TAS, in esergo 1790 (caratteri grandi)• Rv: ET IPSE DOMINATVR GENTIVM ❀ , in cerchio lineare, sole raggiante circondato dagli 11 stemmi delle città in rivolta. Contorno: QVID FORTIVS LEONE tra arabeschi (B) ↓ Moneta Rara Riferimenti :KM 50, Delmonte 395, Davenport 1285 Durante l’insurrezione del Brabante sono state battute monete in oro del peso di 8,28 grammi (R3) e frazioni in argento. Non mia intenzione riportare tutte le emissioni per ogni accadimento che andrò a illustrare, altrimenti data la complessità dell’argomento … cambio lavoro ! Data la complessità dell'argomento, tratterò di numerose zecche ed altrettanti stati, ma convengo che sia opportuno proseguire in una unica sezione, delle zecche estere del '800 sebbene vi sia una certa liberta letteraria.
    3 punti
  2. "Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo..." Credo proprio che invece Tu sia stato l'unico.....qui siamo troppo impegnati a discutere se una monete sia spl+++/qfdc---- o piuttosto mspl---/spl++++, se l'abbiamo pagata troppo o troppo poco, o se la caccola che si intravede nella narice destra del sovrano costituisca una variante o un difetto di conio. E questa volta non abbiamo neppure la scusante che si tratti di un testo inaccessibile, costoso o scritto in lingue incomprensibili, perchè invece è sul web a disposizione di tutti ed è scritto in italiano. Purtroppo non leggiamo come si dovrebbe.........e questa è la dimostrazione lampante. M.
    3 punti
  3. Piuttosto mi chiedo: perchè non è stato dato ampio risalto alla notizia di questo inventario? E soprattutto....sono attendibili queste notizie? nel senso che noi le apprendiamo da una nota a fondo pagina...... Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo ieri...notizie scomode forse? Mah, non so più cosa pensare. E per concludere: una scoperta del genere non meritava un articolo a parte? Boh.
    3 punti
  4. Buongiorno a tutti, io credo che numismatica, oltre che apprezzare la rarità o la bellezza di una moneta, sia anche sinonimo di storia e di cultura. Oggi volevo soffermarmi sulla moneta Euro italiana da 20 centesimi, il cui retro, disegnato da Maria Angela Cassol, raffigura una scultura del futurista italiano Umberto Boccioni. Dopo aver pubblicato nel 1912 il Manifesto tecnico della scultura futurista, in cui l'autore pone le basi per la creazione di una statua, Boccioni realizza nel 1913 Forme uniche della continuità nello spazio (che è sul retro dei 20 centesimi! ). L'opera, in cui possiamo riconoscere una figura umana, esprime un grande senso di dinamismo, anche grazie alla sinuosa continuità delle sue curve, e ci proietta verso una sensazione di grande astrazione. L'intento non è di rappresentare una figura riconoscibile, ma di creare un opera che esalti la sua tridimensionalità in un incessante svolgersi nello spazio di forze e di forme. Boccioni non creò subito il bronzo, ma un calco (conservato al Museo di Arte Contemporanea a San Paolo del Brasile), ed è per questo motivo che oggi abbiamo 3 differenti versioni di questa statua: una si trova al Museo del Novecento a Milano, una al MOMA di New York e l'ultima è alla Tate Modern a Londra. Spero che questa piccola descrizione vi possa aver aiutato ad amare ancora di più la storia del nostro paese!
    2 punti
  5. Prima di tutto chiedo perdono se torno nuovamente sulla vicenda benché pensassi di aver già detto al caro amico Anto1989 quanto necessario, almeno per farsi una sommaria idea sulla sua vicenda. Constato con rammarico, dal tenore di alcuni interventi che ho avuto modo di leggere, da cui traspare una superficiale conoscenza delle normative del codice della strada; sia da parte di chi afferma di essere un esperto sia da chi, più in generale – specie se titolare di patente di guida come immagino – è quotidiano frequentatore della strada. Questi dovrebbero quantomeno riprendersi il “libro di scuola guida” in mano e dargli una letta piuttosto attenta. Quel che poi colpisce è l’assoluta mancanza di logica… ancorché comune (e non giuridica, che è altra cosa), ma è evidentemente è chiedere troppo. Venendo al punto, sovvengono ulteriori osservazioni sulla presente vicenda, anche se le informazioni di cui dispongo, che sono peraltro quelle che tutti hanno avuto modo di leggere, sono piuttosto scarse. Il segnale orizzontale posto in primo piano intima di “dare precedenza” – e non si tratta quindi di un segnale di STOP (che invece impone di arrestare il veicolo in ogni caso, anche se non sopraggiungono altri mezzi). Il suddetto segnale impone di rallentare e di dare precedenza ai veicoli provenienti da destra (art. 145 comma 2 c.d.s.) qualora sopraggiungano, altrimenti è sufficiente rallentare e quindi passare l’intersezione. Confondere i due tipi di segnale non merita commento. Venendo al discorso della logica di cui sopra la domanda è: “ a parere di alcuni, in che modo la presenza di tale segnale abbia influito sulla dinamica del sinistro così come descritto da Anto1989 ???” Spero che implicitamente non si stia dicendo che lo spartitraffico avesse la precedenza…credo/spero di no! (anche perché nel caso sopraggiungeva da sinistra). Allora si vuole forse intendere che se avesse rallentato in prossimità dell’intersezione (cosa che il c.d.s. peraltro impone) avrebbe quasi sicuramente evitato l’incidente… bene! Ma… chi ha detto che non l’abbia fatto?; qui si sta parlando di un ostacolo (perché lo spartitraffico posto al centro di una intersezione è un ostacolo) NON adeguatamente segnalato in una intersezione priva di illuminazione o di NON sufficiente illuminazione per appartenere ad una zona urbana che, come è ovvio, è più densa di ostacoli ed insidie ( ex. manufatti ) di una strada extraurbana e/o a scorrimento veloce (si noti che Anto1989 fa esplicito riferimento ad una SP, ma è ovvio che ciò attiene alla qualificazione della strada nonché alla natura di essa ma che parimenti, là dove attraversi un centro abitato, diviene strada urbana e come tale è regolamentata per ex. Limite di velocità che si abbassa automaticamente a 50 km/h). Per chi insiste a chiedere all’amico Anto1989 quante volte ha percorso (o percorre al giorno) questa strada, mi perdonerà ma NON comprendo la natura della domanda; salvo che non si voglia imputare sfacciatamente al Nostro comune amico di essere un perfetto …….. incapace, diciamo. A tale riguardo facciamo l’ipotesi che invece di esserci uno spartitraffico (ricordo non segnalato da apposita segnaletica verticale) vi sia un buco di 1/2 mq… ciò ovviamente dovuto ad incuria. Cosa pensate che dirà il Giudice???? “ Caro Anto1989 sappi che non spetta all’ente gestore della strada fare la dovuta manutenzione, tenere in ordine e ben segnalato ed illuminato il tratto ma a TE di evitare IL buco ( e si badi non UN ma IL buco…proprio perché è conosciuto) che sai benissimo esserci perche ci passi tutti i giorni!” … Ma dove vivete… nell’Iperuranio ????? In ultimo (ma veramente ultimo) osservo: Si vede sullo sfondo un cartello di STOP, tuttavia appare essere oltre l’intersezione e comunque regolare altra strada; NON vedo alcun cartello con freccia bianca su sfondo blu che nel caso imporrebbe la svolta nella direzione indicata E NON L’OBBLIGO DI TENERE LA DESTA, come asserito da qualcuno! Riassumendo… allo stato delle cose vedo solo un conducente che con il proprio veicolo è finito su di uno spartitraffico NON segnalato, in una intersezione SCARSAMENTE ILLUMINATA percorrendo una strada PRIVA DELLA LINEA CHE DELIMITA LA CORSIA, la colpa del conducente è TUTTA da dimostrare; è invece evidente il nesso causale tra le condizioni della strada ed il sinistro occorso ad Anto1989 che certamente costituisce base per un giudizio fondato per la richiesta di risarcimento del danno. Cordialità p.s. faccio i miei complimenti all’utente andrearosi che ha fatto un buon intervento e quantomeno ha inquadrato il problema in modo corretto, a mio parere.
    2 punti
  6. Per quanto riguarda la valutazione di autenticità o meno preferisco lasciarla a persone con maggiore esperienza nel settore, come gionnysicily e numizmo. Da parte mia sto cercando ulteriori elementi, storici e geografici, per poter contestualizzare questa famosa emissione. Dal momento che avevo sempre sostenuto che in fondo Bruto aveva necessità di emettere una moneta a proprio nome soprattutto per ragioni "propagandistiche" e non limitarsi solo a raccogliere del denaro allora circolante. Questo implica però che Bruto doveva avere almeno qualche accesso al metallo (argento e forse anche oro) per poter coniare queste monete. Tale metallo poteva anche provenire da tributi o bottini raccolti durante la marcia di avvicinamento verso il quartiere generale a Filippi. Stamattina mi trovavo alla biblioteca germanica qui a Roma e casualmente ho scoperto il seguente articolo: E. Photos, C. Koukouli-Chrysanthaki, R.F. Tylecote, G. Gialoglou, "Precious Metals Extration in Palaia Kavala,. N.E. Greece. An Archaeometallurgical Attempt to Locate Skapte Hyle", Archaometallurgie der alten Welt, Beitrage zum internationalen Symposium "Old World archaeometallurgy", Heidelberg 1987, p. 179-190. nel quale viene evidenziata la presenza di varie miniere di metallo prezioso, che sono state sfruttate sia in epoca antica sia sotto gli Ottomani, in zone prossime proprio a Filippi (moderna Karvala). Sono state trovate varie gallerie con varie tracce di scorie, ricche di ferro con significative tracce di Mn, As, Pb, Cu e Ag, sui fianchi dei monti Lekani. Gli autori si sono spinti, con varie motivazioni, a ipotizzare che proprio in tale zona doveva trovarsi la mitica Skapte Hyle ricordata da Erodoto nell'episodio degli 80 talenti d'oro all'inizio del V secolo per Thasos. Quindi Bruto a Filippi aveva la possibilità di contare su vicine miniere in grado di dare oro e argento e questo potrebbe essere una delle ragioni per avere stabilito il quartiere generale proprio in questa località, oltre alla sua buona posizione strategica nel nord della Grecia e quindi sul passaggio anche verso la ricca Asia Minore. Sarebbe molto utile fare un'accurata analisi metallografica sia sui denari d'argento, almeno su quelli con maggiori probabilità di autenticità (come quello restituito dalla CNG al MiBAC greco) e sugli aurei. Pre la presenza di particolari isotopi, si potrebbe tentare di confermare che il metallo prezioso usato da Bruto proveniva proprio dalle vicine miniere.....
    2 punti
  7. Detto che concordo perfettamente con l'affermazione che la numismatica è arte e cultura, e che l'approfondimento è "doveroso" (anche se spero che molti di noi l'avessero fatto già nel 2002 ;)); questa interessante descrizione della scultura di Boccioni mi riporta alla mente il fatto che la scelta delle opere rappresentative delle monete italiane è stata imho abbastanza discutibile, per usare un termine soft. Con tutto il rispetto per Boccioni e la sua opera, ritengo che la scelta di soggetti ignoti ai più (in Italia; figuriamoci all'estero!) non sia stata la migliore, soprattutto in considerazione del fatto che in Italia non scarseggiano certo soggetti di arte, cultura e storia noti pressochè ovunque (e giustamente utilizzati in altre monete, tipo i 5c, 10c, 1e); personalmente non mi ritengo una persona tra le meno "acculturate" in Italia, eppure i soggetti del 20c e del 1c non li conoscevo nel 2002, e non li ho tuttora mai visti dal vivo. So di essere un po' fuori dal coro con queste affermazioni ma sto ovviamente esprimendo un parere personale, senza vene polemiche. :)
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  8. Invece di riconiare dei bei patacconi Editalia potrebbe attingere da lì... Tanto che se ne fanno di 5000 fascioni, decine di aquile sabaude del 1903, centinaia di Vette d'Italia, etc.! certo che tutte insieme farebbero scendere non poco le quotazioni e, personalmente, se dovessi acquistare monete del genere non sarei disposto a pagarle le cifre attuali: non saranno momentaneamente sul mercato ma comunque esistono (se di una moneta, per assurdo, ci sono 10 pezzi sul mercato e 1000 in un deposito, per me quella moneta rimane comune, non R4 o R5!)... E anch'io non escluderei a priori una stillata vendita. è un po' come per le 5 lire 1914: rarissime sulla carta ma presenti ad ogni convegno, asta (di un certo livello), commerciante... Sinceramente la notizia di questo ritrovamento non mi dispiace affatto, anzi...!
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  9. Ciao Antonio! Lo so che era ora... ma sai bene che non sono molto ferrato con la tecnologia.. :cry: ..questi anni li ho passati a studiare la materia, ed ora eccomi quà, anche me nel magnifico mondo virtuale del forum, sperando di poter dare un minimo contributo nel mio piccolo.
    2 punti
  10. Comunque, stavo riflettendo sulla figura di Lucius Pletorius Cestianus...nel senso, così come per Bruto epigrafi di riferimento non esistono, esistono ma si riferiscono alla grande gens Pletoria di quel tempo. Si sa solo che seguì Bruto e che fu una sorta di monetiere al suo seguito, occupandosi della coniazione e del controllo del metallo. Ora: siccome non è che sia un personaggio così di spicco nella storia romana ritengo che l'eventuale "creatore" cinquecentesco di questa moneta non avrebbe mai e poi mai ricordato questo personaggio, per almeno un paio di motivi: - perché complicare la medaglia che stavi per coniare quando potevi inserire solamente Bruto? - come è già stato esposto il falso cinquecentesco non aveva la stessa concezione di oggi, era più per farsi belli con gli altri e la cultura generale dei "visitatori" non credo fosse tale da controbattere un'eventuale mancanza di quel nome. Insomma, essersi inventati tout court quella medaglia (a parte le indicazioni di Cassio Dione) precludeva una forte conoscenza tipologica e storiografica...e per quanto mi riguarda fa pendere il mio ago ancor più verso l'autenticità di questa emissione.
    2 punti
  11. Esatto, caro amico. Le "interpretazioni" coprono una gamma piuttosto vasta, le elenco partendo da quelle che hai già identificato: 1 - eliminazione del capo con tutto il suo contenuto (è il caso più frequente); 2 - sostituzione del fascio e dei rami con lo stellone repubblicano (es.: stemma della città di Agrigento); 3 - soppressione del fascio da solo; 4 - soppressione di fascio e rami (è il caso della tua medaglia); 5 - sostituzione del fascio con altra figura, mantenendo i rami; 6 - sostituzione del fascio e dei rami con altra figura; 7 - sostituzione dei colori (soprattutto nei casi 2, 3, 5 e 6); 8 - mantenimento (sic!) del capo del littorio. L'opzione 8 è rarissima ma concettualmente plausibile. Anzi, sembra che sia l'unica legalmente possibile per gli stemmi aventi il capo del littorio e che (dopo il 1944) non siano mai stati assoggettati a nuovo decreto di concessione. Perché sembra che il decreto luogotenenziale del 26.10.1944 non sia una "legge dello Stato" in senso stretto. E soprattutto è rimasto un decreto ---> ossia, non è stato successivamente convertito in legge ---> il che, secondo un'interpretazione rigida, non lo renderebbe capace di annullare gli effetti del Regio Decreto n° 1440 del 12.10.1933 che istituiva il capo del littorio secondo tutti i crismi legali. Riassumendo in parole povere: ogni comune e ogni provincia ha, in un certo senso, seguito più la "repulsione popolare" verso i simboli del passato regime che la forza di legge. Perché, da un punto di vista "politico" (nel senso più ampio del termine), è assurdo che un simbolo di un regime politico ormai concluso rimanga vivo e vegeto a livello araldico. Sebbene, dal punto di vista strettamente formale, la legge che istituiva il capo araldico del littorio non sia mai stata annullata da un'altra legge "uguale e contraria". Gli stemmi creati fra 1933 e 1944 sotto l'egida di quella legge devono giustamente lasciare testimonianza di quegli 11 anni in cui avevano il diritto e il dovere di "esistere" in quella forma araldica. Una forma araldica che, col cadere del regime, per forza di cose finiva automaticamente per cadere a sua volta. Legge o non legge.
    2 punti
  12. Taglio 2€ Nazione: San Marino anno: 2004 Tiratura: 70.000 solo divisionale Condizioni: a parte le ditate messe in risalto dalla foto direi qFDC Città: provincia di Bologna Note: Va a fare compagnia a quella da 1€ dello stesso anno ricevuta settimana scorsa di resto NELLO STESSO NEGOZIO!!!! Chi sa che pian piano non riesca a farmi tutta la serie!!!!!
    2 punti
  13. E' un CCNVEGNO in quanto più persone si ritrovano assieme (con-venire). Certamente nel nostro caso si vende e si compra, si fa mercato, come avviene in una FIERA, ma questa non è solo un grande mercato con concorso di molta gente che si ritrova per vendere e comperare, ma avviene solo in determinati giorni festivi, perlopiù nella ricorrenza di grandi feste religiose (Fiera, dal basso lat. FERIA, festa, giorno festivo). E ben sappiamo come i più grandi convegni di numismatica variano come data, ... di gioro e di mese!
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  14. Sono perfettamente d'accordo con 417Sonia... le dorature avevano scopo di gioielleria. E, a riprova, sull'osella di Dizzeta ci sono tracce di appicagnolo rimosso. Arka
    1 punto
  15. si e' autentico...pero' non credo che sia la prova della lira...e' ancora da studiare.. ecco ti allego una nota di un venditore che ne spiega alla meglio: L' esemplare in nichelio, coniato al solo D/, raffigura l'Aquila Imperiale coronata ad ali spiegate che arpiona lo stemma reale, quest'ultimo fiancheggiato da 2 fasci. In basso il marchio Z sotto corona. Conservazione FDC, ottimo lustro di conio. Una lieve ossidazione al D/ quasi invisibile in foto, in evidenza nella seconda immagine. Non ci è dato stabilire che si tratti del progetto di una moneta. Tuttavia il bordo rigato, nonché il diametro di mm 26,5, ci porterebbe a pensare al progetto di una lira nichelio. Anche il motivo richiama lo stile delle monete della serie impero. Nota dissonante: Il peso del tondello proposto è gi Gr 8,35 contro il peso della suddetta lira di Gr 8,00 Nota bibliografica: Sul volume "Prove e progetti" a pagina 471 questo tondello viene presentato come "Progetto senza valore?" Nello stesso si fa riferimento anche ad un possibile progetto per una medaglia.
    1 punto
  16. @@firefox1983 Spero di esserti di aiuto! 1° moneta D/ Al centro legenda cufica con sotto una Tau e al di sopra una stella entro cerchio lineare R/ Al centro stella a sei punte con a sinistra e a destra un globetto; sopra e sotto legenda cufica. Spahr 16 pag 142 trascio 73 pag 90 D'andrea 45 pag 114 2° simila alla prima 3° D/ Legenda cufica entro cerchio lineare dentro cerchio perlinato R/ Stella a sei punte stilizzata con stella al centro in doppio cerchio lineare e perlinato Spinelli tav IV n 12 Travaini pag 199 D'Andrea n 52 pag 121 mir 1O PAG 17 4° D/ Legenda cufica entro cerchio lineare dentro cerchio perlinato R/ Stella a sei punte entro cerchio lineare con legenda circolare marginale. Sp. 20 pag 143; MIR. 11 PAG 17, D'aNDREA N.53 PAG 122 5° D/ Legenda cufica su tre righe, entro cerchio lineare entro cerchio perlinato. R/ Legenda cufica su tre righe, entro cerchio lineare entro cerchio perlinato Tar. 83 PAG 96 6° COME LA PRECEDENTE 7° DUBBIA IN QUANTO NON CENTRATA POTREBBE ESSERE come la 1° 8° come la 5° Ciao Mauro
    1 punto
  17. E no....non ci siamo con il peso! Sull'aspetto....magari appena fatte potevano ingannare "visivamente", ma non erano certo monete da prendere dal primo che te le offriva senza controllare ed il peso era essenziale, veniva certamente verificato. Sono più propenso a ritenere valido l'aspetto "maquillage" per farsi belli con una finta osella d'oro spillata o attaccata ad una catena.
    1 punto
  18. Meglio evitare...
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  19. 5 ed ultima immagine. Devo dire che il nostro sponsor è stato veramente veloce nella spedizione.
    1 punto
  20. Ecco a voi le immagini del 2 euro commemorativo Proof 2013 di Monaco:
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  21. Buona serata Riporto uno spezzone di una discussione alla quale partecipai nel 2010 riguardante l'organizzazione della zecca veneziana al tempo del doge Foscari. Se volete leggerla per intero è questa: http://www.lamoneta.it/topic/69046-organizzazione-zecca-medievale/ .......All’origine le cariche attribuite agli Ufficiali di zecca, chiamati successivamente e rispettivamente Massari alla Moneda e Pesatori, cioè coloro che dovevano sovrintendere al buon funzionamento ed alla gestione della zecca stessa, erano prerogative spettanti al Doge congiuntamente ai Consiglieri della Quarantia.......Tali Massari alla Moneda rimanevano in carica generalmente due anni e non erano immediatamente rieleggibili al termine del loro mandato; prima che ciò si rendesse possibile, doveva passare un periodo di contumacia, anch’esso della durata di due anni.......Tale impostazione non era, però, assolutamente rigida, tant’è che nella zecca potevano crearsi delle sinergie tra le varie componenti in quei periodi in cui, l’esigenza di coniare determinate monete al posto di altre, determinava il trasferimento di maestranze da un settore all’altro.....Poteva così accedere che uno stampatore della zecca dell’argento, dovesse trasferirsi a prestare la sua opera nella stamperia della zecca dell’oro o viceversa e così pure per eventuali esigenze nella zecca del rame.... La cosa riguardava anche i Massari; basti pensare ai problemi creati dalle epidemie, oppure semplicemente alle assenze dovute ad una malattia o alla morte del Massaro titolare; questo comportava il richiamo anzitempo di quello che, magari, aveva cessato lo stesso incarico da pochissimo tempo e quindi le dinamiche erano le più varie..... saluti luciano
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  22. Conservazione sopra la media ,complimenti E' un periodo che di questa tipologia stanno apparendo diversi esemplari in buona conservazione , il problema e' trovare cosi' anche il 1830 G e il 1830 T (L)
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  23. La mia? Le racconto solo quando una moneta schizza alle stelle per la quale ho provato ad aggiudicarmela con un'offerta contenuta e lei: "Non potevi offrire qualcosina in più"? ... Non sa che "quel di più" ci avrebbe ripulito i pochi risparmi, ma l'aggiorno continuamente su tutti i tentativi andati a vuoto ... non su quelli a buon fine. :crazy: :lol:
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  24. potrebbe essere Costantino I - per Ticinum - Victoriae Laetae princ Perp - Io non vedo molto bene l'immagine - sulla fiducia (poichè leggi T.T ) Ti metto una immagine per comparazione Ticinum RIC VII 83, T Costantino AE3. 318-319 dC. IMP CONSTANTINVS AVG, alto elmo crestato, corazza con busto rivolto a sinistra con lancia sopra la spalla / VICTORIAE LAETAE PRINC PERP, due Vittorie impostazione scudo inscritto VOT PR su altare inscritto con una mezzaluna, TT in ex. Testo
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  25. Boccioni però è uno degli artisti italiani più famosi e importanti del '900 ed è legato alla corrente Futursista, un'avanguardia che si è diffusa in Italia nel 1909 dopo la retrospettiva del 1906 di Cezanne. Insieme a Cubismo, Espressionismo e Astrattismo ha profondamente modificato l'arte del '900, e inoltre ha influenzato la letteratura di quel periodo. Ad ogni modo anche io ho dovuto informarmi bene su cosa fosse quella "strana cosa" dietro i 20 centesimi :D
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  26. Già che ci sono... vi racconto anche gli altri ritrovamenti... Io, come noto, colleziono medaglie, ma molti son convinti che collezioni anche monete e per cui molto spesso me ne sono state offerte, sia in acquisto che in regalo. Circa 20 anni fa... ero andato a far visita ad un amico malato e lui, nel presentarmi alla madre, che non avevo mai conosciuto, accenno' a questa mia "mania...", come la defini'. La simpatica, molto anziana, signora, dopo aver ascoltato le parole del figlio, ci lascio per andare a preparare un caffè, al suo ritorno, sul vassoio, insieme alle tazzine e alla zuccheriera, c'era una scatolina bianca, delle famose "Pasticche del Re Sole", la signora me la porge dicendo "Queste forse le possono essere utili per la sua collezione... era di un mio bisnonno...". Di storie di nonni e bisnonni ne ho sentite tante... spesso legate ad oggetti comunissimi o rovinati... ed, invero, speravo in un pochino di medaglie... apro, quindi, la scatolina... non sono medaglie, ma il contenuto non è da buttare... una trentina di monete di rame... in dignitose condizioni e certamente del bisnonno, se non del trisnonno... dato che erano borboniche e tutte di Ferdinando IV. Lord Acton
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  27. Non piangere... ti aggiusto la giornata col racconto di uno dei tre ritrovamenti di cui dicevo sopra, spero che tu collezioni monete pontificie, così sarai più contento...Anni fa ereditai due quadri che uno zio aveva realizzato, a scopo arredativo, con tutte le monete e banconote non italiane che gli erano capitate. Lo zio era un ragazzo del '99 ed era deceduto all'inizio degli anni '70, credo che i quadri fossero stati chiusi attorno ai primi anni '50, dato che la moneta più moderna era una moneta da 1 franco svizzero del 1947. Selezionando le monete, tutte comunissime, ecco la rarità... un 20 centesimi 1935 Città del Vaticano... R2... quasi FDC... Spero di averti rallegrato la giornata... Lord Acton
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  28. Beh, sì, sempre graditissime sorprese! Come questa osella, di Alvise II Mocenigo, la mia sorpresa è stata che è dorata, color oro pallido, ma, credo, sia d'argento dorato, pesa 9,97 grammi e ha diametro 36 mm. Ho cercato di fotografarla alla luce naturale non so se si riesce ad apprezzare appieno il colore dorato. E anche sulla sigla dello zecchiere ho qualche curiosità: PM (Piero Manolesso) sigla le monete in oro e in argento dal 1/8/1702 al 30/11/1703 ma esistono, per lo stesso anno, anche oselle solo in argento con sigla PB (Piero Basadonna) che terminerebbe anche lui il suo mandato il 23/11/1703 e sarà sostituito da PD (Piero Diedo) il giorno successivo ...ma ci sono Oselle del 1704 con sigla PB e GTS (anche questo con data termine mandato 1702). Insomma mi sembra di capire che i massari terminata la nomina erano probabilmente a disposizione per essere richiamati, forse in caso di necessità o particolare urgenza, e potevano siglare quando il massaro ufficiale era un'altra persona?
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  29. Io rimango dell'idea che una notizia del genere, non DOVEVA e non POTEVA essere relegata ad una nota a piè pagina, scritta in caratteri piccoli, giusto un piccolo approfondimento...ma stiamo scherzando? Anche qui la tutela del nostro patrimonio numismatico va a farsi friggere...
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  30. Ciao Jan80, come da MP ti comunico che ho provveduto ad effettuare la ricarica.... Leggendo il post di Donax ho pensato solo ora effettivamente alla spesa della busta.... sinceramente non ci ho proprio pensato :whome: Jan80 avanzi un caffè oppure alla prossima occasione ti rimborso Scusami Saluti Andrea
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  31. Non è poi così strano, Hong Kong divenne una colonia dell'Impero britannico dopo la guerra dell'oppio vinta contro i cinesi nel 1842, e fino al 1997 rimase colonia britannica. Inutile sottolineare l'infamità dell'imperialismo britannico che pretendeva col fucile in spalla di intossicare la Cina vendendogli il proprio oppio coltivato in India. La moneta ufficiale di Hong Kong fu il Dollaro di Hong Kong 1868-1997. La scelta del dollaro fu dovuta come in altri casi alla massiccia presenza nell'area del cosiddetto dollaro spagnolo da 8 Real, che è stata per secoli la moneta utilizzata negli scambi commerciali in tutto il mondo. Per questa ragione è abbastanza comune trovare il dollaro come moneta ufficiale di molte colonie britanniche e con il sistema decimale al posto del Pound sterling. Lo stesso dollaro USA deriva dal dollaro spagnolo.
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  32. Fin dal primo momento che ho visionato le foto del denario di BRUTO eid.mar apparse nel web, sulla faccenda CNG - GRECIA . Ho osservato che le prime foto , facevano apparire un rovescio con una copertura di cloruri d'argento ,estesi su quasi tutta la moneta. Successivamente apparve la moneta (dopo che era in possesso al Museo di Atene) , scrostata e pulita ottimamente. Sui post che allego e visibile il passaggio............ Successivamente il Museo di Atene avra' completato la pulitura, specie sul rovescio con l'effetto che vediamo ............ Domanda...... perché questo denario NON dovrebbe essere GENUINO ???.
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  33. In effetti la parte centrale è usurata, specialmente l'effigie. Sono indeciso tra MB/BB ed un q.BB. Se la richiesta è bassa però prendila.
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  34. Davvero molto bella la medaglia di Publio Morbiducci, Sarei propenso, per lo stile e per la carenza delle insegne, a datarla tra il 1943-45. vicina a questa: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61Z/81
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  35. Perbacco. Grazie mille Bartolus utilissimo ! Subodoravo che dovesse esistere qualche strumento del tipo online, che anche se per ora in fieri rappresenta e rappresenterà una risorsa magnifica per aiutare la ricerca numismatica. Devo dire che, non essendo un "romanista" di elezione, la mia conoscenza della numismatica romana ha fatto un balzo da gigante grazie a queste due discussioni sul denaro EID MAR Una volta completata la raccolta di immagini e dato dei deanri di Bruto che si va formando tra le due discussioni varrebbe davvero la pena riunire le informazioni in un'agile pubblicazione in PDF a beneficio del Forum
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  36. Purtroppo molto spesso ho tempo a seguire queste belle discussioni solo la notte (ora pure afosa) e quindi solo ora debbo esprimere la gratitudine che sia già stato avviato il contatto col museo archeologico di Pella. E’ una traccia molto importante. Mi ha incuriosito il luogo dove è accennata la provenienza archeologica di due esemplari in Grecia, da Florina. E’ sempre nella zona settentrionale della Grecia, ma a una certa distanza da Filippi, dove era acquartierato l’esercito di Bruto e vicino si svolsero la decisiva battaglia omonima (in due fasi): http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Filippi Filippi corrisponde all’attuale città greca di Kevala (A), che ha un parco archeologico relativamente poco conosciuto ed è situata a quasi 350 km da Florina (B) (e Pella è situata all’incirca a metà strada). Allego la cartina: Florina è vicina al confine con la Macedonia sembra quasi che i due denari di Bruto, se effettivamente trovati in questo sito, siano appartenuti a un soldato superstite dell’esercito di Bruto che aveva tutto l’interesse a fuggire verso l’interno e a nord, considerando che le truppe di M. Antonio e Ottaviano si muovevano più a sud. Attendiamo la risposta del museo greco e naturalmente serviranno le foto. Se si deve pagare per i diritti di riproduzione, potremo fare una colletta.
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  37. ... .... ed altre due emissioni di queste monete di necessità ricche di simbolismo massone. Come ho un attimo di tempo aggiungo qualche nota ... sarà una lunga storia .... a queste neppure pensavo prima di iniziare a scrivere !
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  38. Se lo Stato non è in grado di provvedere … si stampano miniassegni come negli anni ’70 ? Beh i francesi sono dei signori e battono moneta privata per ovviare al fastidio. Si crea così una monetazione privata (monnaies de confiance) e parallela a quella statale, che inneggia alla rivoluzione e fa grande leva sullo spirito giacobino della popolazione. I più famosi furono i fratelli Monneron che con la Société Monneron frères impestarono la Francia dei loro buoni, con numerosissime emissioni a seconda delle necessità, con l’utilizzo del flan brunì (ricoprendo la superfice con una amalgama liquida in lega di mercurio e rame – con l’evaporazione del mercurio ad altre temperature si passava alla lucidatura del tondello con un brunitore). I Monneron, tre fratelli sono figli di Charles Claude Ange Monneron (è uno solo !) mercante con la compagnia delle indie, deputato agli Stati Generali del 1789, e poi membro della commissione di sorveglianza del commercio nel 1794. I tre figli a loro volta Deputati e sono Jean Louis, Pierre Antoine e, Joseph Francoise Augustin. Iniziano l’attività producendo e vendendo monete con i fatti della Rivoluzione, tale è il loro prestigio che sfruttando la mancanza di moneta contattano Boulton a Soho con officina assai bene organizzata in grado di produrre a bilanciere una 20na di pezzi al minuto. Utilizzo di matrici per la riproduzione del conio e, validi incisori come Droz e Dupre rendono al meglio lo sforzo economico dei Monneron. Stamparono o coniarono come il lettore preferisce qualcosa come 55 tonnellate di bronzo, 2.250.000 monete pari ad un valore di 225.000 lire. Troppo per passare inosservato ed il 3 maggio 1792 la Convenzione vieta l’emissione di moneta di necessità privata, inutile dire che fecero bancarotta … ma l’idea era buona ! Vi raffiguro alcuni esempi di monetazione privata dei Fratelli Monneron. Monnaies de Confiance (1791-1792) zecche private Fratelli Monneron 5 Soldi 1790 anno IV Parigi Rame grammi 24,410. diametro 37,87mm. D/ VIVRE LIBRES - OU MOURIR. scena del giuramento alla Fête de la Fédération, in alto PACTE FÉDÉRATIF. ed in esergo 14 JUILLET./ 1790 et DUPRÉ F. Rv : REVOLUTION FRANÇAISE in alto nel giro esterno, nel campo su nove linee : MEDAILLE/ DE CONFIANCE/ DE CINQ-SOLS/ REMBOURSABLE/ EN ASSIGNATS/ DE 50#. /AU DESSUS./ L'AN IV. DE LA/ LIBERTÉ MEDAILLE QUI SE / VEND/ CINQ-SOLS/ Contorno BON POUR LES 83 DEPARTEMENTS (b) ↓ Reynaud 2f Mazard 145
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  39. Nel post # 233 chiedevo di poter continuare la discussione in corso ,poiché il tema è sempre " EID.MAR esistono o non esistono ? " Dopo l'appassionante rincorsa alle informazioni sulle ricerche storiche, di poterci confrontare , ad visionare il materiale fotografico che abbiamo a disposizione,al fine se possiamo insieme verificare presunti falsi e presunti genuini , usanto parametri che spesso nel forum usiamo. Pertanto non credo che ci si possa spostare in un'altra discussione gia' finita qualche mese fa'. Interessante il post #238 di numa numa(veramente molto interessante ma la parte forse piu' soprendente è la seguente dichiarazione da parte del MIBAC ellenico: According to the Hellenic Ministry of Culture, only four EID-MAR coins have an established Greek origin: two that were found near the northern Greek city of Florina and now reside in the Archaeological Museum of Pella (Greece); and two others, one silver and one gold, in private European collections.)CHE TRADOTTO:"Veramente Molto interessante ma la altera parte Forse piu 'soprendente E La seguente Dichiarazione da altera parte del MIBAC ellenico: Secondo il Ministero della Cultura Ellenico, solo quattro monete EID MAR-hanno una consolidata origine greca: due che sono stati trovati nei pressi della città settentrionale greca di Florina e ora risiedono nel Museo archeologico di Pella (Grecia), e altri due, uno d'argento e un oro, in collezioni private europee." Grazie all'intervento di Grigioviola ,siamo in attesa di una risposta dal museo di Pella (Grecia). A rileggere l'articolo di novembre 2006 ,relativo al denario di Bruto ,Prima venduto a CNG,poi sequestrato e consegnato allo stato Greco. http://www.scvhistor...oinage1106b.htm Avevo gia' segnalato questo denario tra i presunti GENUINI in un'altra discussione. Dove grazie a ottime foto pubblicate , si evidenzia il denario conteso ,prima con ossidi di cloruro (B) e qualche spellatura superficiale (A). Successivamente il Museo di Atene , lo ha trattato ad una pulitura professionale con un risultato che visivamente non da dubbi sulla genuinita'. ( Sicuramente questa è la mia opinione).Gionnysicily.
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  40. Manca moneta corrente, spicciola, minuta per il commercio, già nel 1791 si era ovviato al problema producendo moneta in “metal de cloche” letteralmente tradotto in metallo delle campane, recuperato con le spogliazione dei beni ecclesiastici .
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  41. "Dal punto di vista numismatico nulla mi sembra aggiunga a quanto si sa già mentre dal punto di vista collezionistico non so se questo tesoretto verrà mai disperso e quindi andrà ad alterare la reperibilità di qualche pezzo. Beh, direi che scoprire che esistono alcuni pezzi di prova del 100 lire 1940 proof, intanto sovverte un convincimento assai radicato che sostiene come tale metodica di produzione non fosse mai stata impiegata dalla Regia zecca. Sul fatto che questo materiale non verrebbe mai disperso, non mi sentirei di metterci la mano sul fuoco. Mi spieghi, in momenti di crisi profonda come quelli attuali, che senso abbia conservare nei caveaux della Zecca 5.000 (diconsi cinquemila!!!) esemplari del 100 lire fascione? Non dimentichiamo poi che la Zecca dipende oggi da una SPA (l'IPZS); e le scelte imprenditoriali di tale ente potrebbero seguire percorsi più attenti a logiche di mercato che non ad esigenze di conservazione fine a se stessa del materiale. Certo. Poi dipende sempre da chi ci metti a dirigere il "carrozzone". M.
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  42. caro Saccchi da ciò che si vede io direi cordonato dal Grande Dizionario della lingua italiana UTET. ( riporto ciò che ho letto sul grande dizionario) Perlinato= formato da perline congiunte fra loro ad incastro Rigato= striato segnato da una o più righe Zigrinato= che porta impresse una serie fitta di righe parallele. Cordonato= cinto di cordone; circondato da un fregio o da una formazione simile a un cordone. dico cordonato perchè: non sono perline; non è striato ne segnato da una o più/poche righe ; non è una serie fitta di righe parallele ma di traverso; ha tutte le regole per apparire un cordone. buona serata Pietro
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  43. Gettone di necessità da 10 cent emesso dal sindacato dei produttori di limonate di Bèziers (Hèrault) D/ * SYNDICAT DES LIMONADIERS * // BÉZIERS Al centro 10c R/ 10c Ottone: 5,031 g, 30 mm. La Compagnia dei venditori di limonate di Parigi (Compagnie de Limonadiers) è stata riconosciuta come corporazione d’arti e mestieri nel 1676. La Compagnia inventò in questa data il primo ‘soft drink’, una combinazione di acqua, succo di limone e miele. Sempre in tale data, alla Compagnia venne riconosciuto il monopolio per la vendita di limonate. I venditori trasportavano grossi recipienti di limonata sulla schiena e dispensavano bicchieri di questa bibita ai Parigini assetati. apollonia
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  44. segue Classificata dal Montenegro al nr. 2247 Peccato per il salto di conio che ha rovinato il 17 1/2...... saluti Luciano
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  45. Buona serata @@Giov60! è semplicemente FAVOLOSA. Complimenti. Questa è restata com'è uscita dalla zecca. Indubbiamente lo scudo della croce è stato creato per competere con gli altri scudi europei, con i ducatoni ed i ducati; insomma, monete di grosso modulo che circolavano e Venezia non poteva escludersi, considerato anche l'immenso commercio che, nonostante la sua "decadenza", la caratterizzava. Lo scudo della croce, con i suoi divisionali, fu una moneta longeva e la sua emissione terminò con la caduta della serenissima. A disposizione ho una frazione. Alvise Mocenigo II (1700 - 1709) Ottavo di scudo della croce, pari a Soldi 17 e 1/2 La particolarità di questa è che manca delle iniziali del Massaro segue altro lato
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  46. Credo di essere fuori tempo massimo per una moneta da 1 ed una da 2. Ad ogni modo bella iniziativa Jan80....
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  47. Magari odjob magari ce ne fossero veramente di ste vecchine..... :D L'ho sparata grossa eh..........!!! :D Scusatemi davvero ma stasera dopo tanti anni di permanenza sul forum e dopo aver letto decine e decine di discussioni di questo tipo (anche in questi giorni) volevo provare anche io l'ebbrezza dell' utente troll neofita (spesso finto neofita) saccente e rompic#####i.... Grazie a voi per aver sopportato questo 1 Aprile in ritardo... ma per onorare il mio titolo di Marchese almeno una volta uno scherzo dovevo farlo.... Saluti Simone
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  48. Gettone di una società anonima per la produzione della carta. FRANCE, AR jeton, 1828, Barre. Société anonyme pour la fabrication du papier. Droit : MARAIS Ste MARIE LAPLANCHE ET St DENIS Une presse, un engrenage et une cuve. Revers : Inscription dans une couronne. Dim: 33 mm. Rare. Octogonal. Poinçon: main. apollonia
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  49. Gettone della corporazione dei venditori di tabacco PAYS-BAS MERIDIONAUX, Bruges, Etain méreau, 1694, Corporation des vendeurs de tabac. Droit : Blason de la corporation dans un cartouche orné. Revers : Saint Roch debout de face, tenant un long bâton et une gourde, accompagné de son chien. Gravé dans le champ N-6. Ref.: Min., 132. Dim: 72 mm Gettone della Elsen 161 assegnato a 260 €. La mia offerta è stata superata e non mi resta che congratularmi con il vincitore dell'asta. apollonia
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