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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/18/13 in tutte le aree
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Tempo fa ho postato un breve excursus numismatico sulla famiglia napoleonica, da sempre parte dei miei studi sulla monetazione dell’800 in Europa. Collezionare il periodo napoleonico permette una visione assai chiara di ciò che era l’Europa dell'Ancien Régime, gli sconvolgimenti della rivoluzione francese, la Convenzione, il Direttorio, il Consolato, l’egemonia francese nel continente con la creazione dell’Impero; la sua apoteosi e la repentina caduta tutto solamente in un quarto di secolo; nulla ha mai sconvolto il mondo occidentale quanto lo fecero gli accadimenti di Francia. Un processo storico che si completa con la restaurazione e la pace di Parigi, ed il tentativo dei vincitori di cancellare tutto come nulla fosse mai successo. La storia la scrivono i vincitori, ma non possono cambiare il tempo, solo riscriverlo. La collezione “napoleonica” può essere intesa in molteplici modi e fortunatamente si adatta a tutte le tasche ed interessi. Da un impegno onnivoro con quanto sia stato battuto dalla monarchia costituzionale di Luigi XVI alla morte di Napoleone nel 1821 a limiti di studio e portafogli che vanno dalla sola monetazione che reca l’effige del Còrso, ai Regni distribuiti nell’ambito familiare, alle repubbliche di spirito rivoluzionario - particolarmente numerose in Italia- gli Stati satellite come la Confederazione del Reno oppure il Regno d’Etruria solo per citarne alcuni. A questo si aggiungo i territori non assoggettati al dominio francese come il Regno di Sicilia e di Napoli oppure l’Impero Austriaco, Inglese o Russo che sia, e via discorrendo: in buona sostanza si tratta di un’immensità numismatica che coinvolge le colonie francesi, le prove ed i progetti, ed infine la categoria delle monete di necessità; quindi, di contribuzione, insurrezionali, ossidionali e d’occupazione. In buona sostanza c’è materiale e monete per passarci una vita di studio e collezionismo. Prescindere la numismatica dalla storia è impossibile, e per conoscere la numismatica nel suo senso più ampio si richiedono le conoscenze di alcune nozioni storiche che ci aiutano a comprendere l’essenza di talune emissioni. Sia chiaro, al lettore, ben lunghi da me il pensiero di ergermi a sapiente, e voler insegnare a chi che sia, ma solo condividere la bellezza ed il mistero delle monete che per comodità di scrittura definisco “di necessità”. Cercherò nei miei interventi di dare una visione schematica e succinta della parte storica per “giustificare” l’emissione della moneta di necessità. Ben venga chiunque voglia intervenire e commentare e all’occasione correggere quanto da me scritto, considero il forum non un’aula contrapposta tra chi crede di sapere e chi deve solo ascoltare, ma il gran convivio dove nascono idee ed osservazioni utili a tutti, in primis a chi crede di sapere. Dopo questa introduzione passeri ad una schematica cronistoria dei primi eventi della Rivoluzione Francese, pochi i miei commenti in quanto si entra in un campo che da solo potrebbe tenerci occupati mesi e mesi, mentre è mia intenzione portare il lettore ad incontrare monete che non sempre si trovano sul mercato italiano nella speranza di soddisfare la sua curiosità e la voglia di ampliare i propri interesse numismatici … altrimenti il giorno che venderò … chi me le compra ! La cronologia è riportata da wikipedia con la mia personale selezione degli elementi di maggior rilievo. Per meglio comprendere le ragioni della caduta della monarchia dei Borbone di Francia bisogna fare un passo indietro di un paio d’anni, quando nell’ agosto del 1787 il ministro francese Calonne (famoso anche per lo scudo che porta il suo nome) informa il re dell'insolvenza delle casse dello Stato. In buona sostanza lo Stato e la Corte non sono più in grado di sopravvivere a loro stessi, ed il destino della monarchia è segnato. A poco serve il trattato commerciale con l’Inghilterra per ampliare nuovi mercati ai prodotti francesi ed il tentativo per l'ammodernamento dell'industria francese. Il mondo sta cambiando e l’Ancien Régime non sembra voler prenderne atto, il 13 settembre 1788 è approvata la Costituzione degli Stati Uniti d'America, fatto tutt’altro che complementare nell’auto determinazione dei popoli. A breve, il 24 gennaio 1789 la convocazione degli stati generali, apertura ufficiale il 5 maggio (ricorrenza che apre e chiude il ciclo rivoluzionario e dell’impero) a Versailles da parte di Luigi XVI. In giugno il terzo stato si costituisce in Assemblea nazionale: ad essa si aggiungeranno, su richiesta del Re, gli altri due stati il 27 giugno; il 9 luglio si proclamerà Assemblea Costituente. La situazione e l’insoddisfazione popolare sfociano nella presa della Bastiglia, come è noto il 14 luglio 1789, dopo pochi giorni le prime massicce migrazioni di aristocratici che espatriano verso Inghilterra, Germania, Austria, e nuovo mondo. Mi soffermerei su due monete in questi primissimi anni di rivoluzione. La prima è lo scudo di Calonne, si tratta di un progetto di monetazione del 1786 quando, sebbene la situazione delle casse dello Stato Francese non fosse florida nulla avrebbe fatto presagire al tracollo della monarchia in un così breve lasso di tempo. In questo progetto di monetazione, piuttosto innovativo rispetto all’ “ecu aux rameaux d'olivier” che è battuto come massimale d’argento già da molti anni. Pur rimanendo invariata la legenda al diritto ed al rovescio vengono introdotti elementi caratterizzanti per rafforzare l’immagine della monarchia; al busto in uniforme si sostituisce l’effige neoclassica e laureata del sovrano, il bordo della moneta è lavorato con cura econ gigli e l’incisore firma chiaramente la propria opera. Al rovescio, allo stemma ovale con i tre gigli è preferito il doppio monogramma con due L coronate ed i tre gigli al centro a rappresentare la monarchia nella persona di Luigi XVI. Poco peso è dato al direttore di zecca e rimane invariata la centralità del segno di zecca. Il contorno e particolarmente ben fatto, con l’utilizzo di virole appositamente preparate, e composte da sei “ughiette” per estrarre la moneta. FRANCIA Monarchia di Luigi XVI (1774-1793) Progetto per lo scudo detto "de Calonne", 1786 A, Parigi. Essai de Droz. Argento gr. 28,479 diametro 41,06 mm D/ LUD• XVI• D• G• FR • - ET NAV • REX• busto laureato a sinistra di Luigi XVI, sotto al collo J . P . DROZ F , orlo con gigli in rilievo. Rv: SIT NOMINEN DOMINI - BENEDICTUM (testa di aquila) 1786, due L coronate ed affrontate formate da frasca di palma e alloro, racchiudono tre gigli, in esergo A (Parigi), orlo di gigli volti all'interno Contorno giglio (I) DOMI (I) NE giglio (I) SALU (I) M giglio FA (I) C giglio R (I) EGEM virola con sei giunte, in rilievo. Riferimento: VG 0090, Ciani 2202, Droulers 1987, Vinchon 377. Moneta Molto Rara Nota: (I) nella descrizione significano i punti di giunzione della virola; le riproduzioni del ‘900 hanno sul bordo solo tre giunzioni della virola. La prima ripercussione del cambiamento geopolitico è però esterno ai confini francesi ed avviene nel Brabante dove il 18 agosto da Liegi viene cacciato il principe-vescovo, successivamente il 10 dicembre i ribelli belgi comandati da Van der Noot dichiarano decaduto l'Imperatore del S.R.I. Giuseppe II d'Asburgo. Protetta dalla Francia dell'Assemlea il 12 gennaio 1790 vengono proclamati a Bruxelles gli Stati Uniti del Belgio. Le monarchie di tutta Europa si interrogano su cosa sia meglio fare (chiaramente per evitare il propagarsi delle insurrezioni) e il 26 giugno si riuniscono a Reichenbach i rappresentanti di Inghilterra, Prussia, Austria e Province Unite per discutere gli eventuali interventi contro la Francia rivoluzionaria; dopo un mese l'Austria verrà autorizzata ad annettersi il Belgio (27 luglio). L’Assemblea rifiuta all’Austria il passaggio sul proprio suolo delle truppe austriache alla volta del Belgio, ma non può evitare l’annessione del Belgio all’Austria il 22 novembre 1790 (nel 1797 con il trattato di Campoformido il Brabante austriaco fu sottoposto alla sovranità della Francia, quindi nel 1814 passò a far parte del Regno unito dei Paesi Bassi dal quale si scisse con la rivoluzione del 1830, che diede origine al Regno del Belgio). La seconda moneta, è in realtà quella che considererei la prima di questo nostro cammino nella monetazione di necessità: Leone d’argento da 3 fiorini 1790 coniato durante l’effimera rivoluzione (1789-1790) del Brabante contro l’occupazione austriaca. Insurrezione del Brabante (1789 - 1790). Leone d'argento da 3 fiorini 1790, Bruxelles Argento gr. 32,750 dimetro 42,03mm D/ DOMINI EST REGNVM• leone stante a sinistra, impugna la spada nella destra mentre si appoggia su stemma ovale che reca iscritto LI / BER / TAS, in esergo 1790 (caratteri grandi)• Rv: ET IPSE DOMINATVR GENTIVM ❀ , in cerchio lineare, sole raggiante circondato dagli 11 stemmi delle città in rivolta. Contorno: QVID FORTIVS LEONE tra arabeschi (B) ↓ Moneta Rara Riferimenti :KM 50, Delmonte 395, Davenport 1285 Durante l’insurrezione del Brabante sono state battute monete in oro del peso di 8,28 grammi (R3) e frazioni in argento. Non mia intenzione riportare tutte le emissioni per ogni accadimento che andrò a illustrare, altrimenti data la complessità dell’argomento … cambio lavoro ! Data la complessità dell'argomento, tratterò di numerose zecche ed altrettanti stati, ma convengo che sia opportuno proseguire in una unica sezione, delle zecche estere del '800 sebbene vi sia una certa liberta letteraria.7 punti
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Taglio 2€ Nazione: San Marino anno: 2004 Tiratura: 70.000 solo divisionale Condizioni: a parte le ditate messe in risalto dalla foto direi qFDC Città: provincia di Bologna Note: Va a fare compagnia a quella da 1€ dello stesso anno ricevuta settimana scorsa di resto NELLO STESSO NEGOZIO!!!! Chi sa che pian piano non riesca a farmi tutta la serie!!!!!3 punti
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Ciao, posto questa breve discussione su alcune monete imperiali collegate a culti arcaici romani. Testimonianze numismatiche del perdurare di culti e tradizioni del periodo monarchico e repubblicano: gli ancilia. Per i Romani marzo era, in base a quanto stabilito da Romolo, il primo mese dell’anno. La motivazione a ciò va ricercata nel risveglio della Natura (così importante nelle fasi iniziali per una cultura fondata su agricoltura e pastorizia) ma anche dalle antiche ricorrenze sacre dedicate a Marte e che aprivano il periodo dedicato alle guerre (da marzo a ottobre). Le cerimonie erano celebrate da sacerdoti detti Salii, il cui nome derivava dal latino salire, cioè saltare, in quanto durante le cerimonie religiose avanzavano con passo saltellante. La tradizione mitica latina riporta che in età monarchica, durante una processione indetta per bloccare una pestilenza fosse caduto dal cielo uno scudo bilobato (detto ancile) inviato da Marte e che in seguito a ciò l’epidemia cessò. Numa Pompilio, il regnante del momento, venne informato dalla ninfa Egeria che il possesso dello scudo avrebbe garantito a Roma la vittoria nelle guerre intraprese: fece costruire quindi altri 11 scudi identici per rendere impossibile l’identificazione di quello divino al nemico e li fece custodire nella Regia nel Foro Romano, affidandoli appunto ai citati Salii. Gli scudi sacri entrarono tra i “pignora imperii”(pegni del comando), che il popolo romano doveva custodire, per potersi assicurare il predominio sul mondo conosciuto. Altri “pignora imperii” erano l’ago della Madre degli Dei, la quadriga in terracotta del Tempio di Giove, le ceneri di Oreste, lo scettro di Priamo, il velo di Iliona e il Palladio troiano. Disegno schematico di unoscudo bilobato. Due dischi in bronzo pertinenti a uno scudo bilobato, dalla tomba 1036 di Casale del Fosso Veio 750-730 aC Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.2 punti
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Per le monete italiane fai bene a prendere il Gigante, è il catalogo che tutti nel forum consigliano (anch'io). Per le monete estere non esiste, in italiano, un catalogo completo, l'Alfa ne ha pubblicati di alcuni paesi, ma comprarli tutti è una spesa, e molti risultano ormai datati. Comunque qui c'è il link alle loro pubblicazioni: http://www.alfaedizioni.it/index2.htm L'alternativa completa è, come già ti hanno segnalato, lo Standard Catalog of World Coins, tutte le monete di tutto il mondo. Nel tuo caso ti necessitano almeno due volumi 1801-1900 e 1901-2000, ci sono poi anche del 1600, del 1700 e dal 2001 a oggi, ma se dici che sei interessato alle monetazioni dall'800 al pre-euro di questi tre puoi farne a meno. Il prezzo dei libri, nuovi, va dai 45 ai 55 euro l'uno, ma sono disponibili anche in versione CD-rom a circa 30 euro l'uno, e può valer la pena cercare qualche copia usata. Un'alternativa, almeno per iniziare, può essere questo sito, dove sono riportate, con foto sicuramente migliori di quelle dei libri, moltissime monete di tutti i paesi, e da ogni paese si può accedere a un'ulteriore pagina con le quotazioni, in dollari, che sono poi quelle di una recente edizione del World Coins. Anche i numeri di riferimento delle varie monete sono quelli dello Standard Catalog: http://worldcoingallery.com/ petronius :)2 punti
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Ho letto tutta questa interessante discussione. Non ho né la competenza tecnica né la conoscenza storica per aggiungere nulla o controbattere alle varie prese di posizione. Essendo una moneta affascinante e intrigante, vera o presunta di fantasia che sia, ho cercato di dare comunque il mio piccolo contributo. Ho inviato una mail al museo di Pella chiedendo lumi sulla veridicità di quanto riportato nell'articolo ed eventuali riferimenti bibliografici circa il ritrovamento in questione. Vediamo se avrò risposta o meno!2 punti
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Ho finito ora di inoltrare i messaggi: per Davhibernian e Ciccio 86 spedisco domattina!!!2 punti
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@@Arka nulla di nuovo, Papadopoli ha detto se non tutto quasi ... i lavori che sono successivi sono dei compendi o sunti alla sua opera. Sulle consercazioni aggiungo che gli scudi in alta conservazione battuti nel '700 non sono così rari, mentre le prime emissioni quasi introvabili soprattutto per il '500 , Serie Ss Repubblica Serenissima di Venezia Doge XCII - Giovanni Bembo (1615-1618) Scudo della croce da 140 soldi o 7 lire (1615) LV Venezia Argento grammi 31,779, diametro 41,36 mm D/❀ IOANNES ° BEMBO ° DVX° VEN ❀, nel campo croce fogliata con rosa al centro e accantonata da quattro foglie di vite; in esergo L°V (Leonardo Vendramin, Massaro nel 1615). Rv: ⋆ SANCTVS⋆ MARCVS⋆VENET•, leone in soldo sopra scudo ornato di fogliame; In esergo ⋆140⋆ Moneta Rara con patina scura originale. Riferimento: Paolucci 8, Gamberini 654, CNI 19, Papadopoli 22, Davenport 4237 Ex asta Rauch 87, n. 26732 punti
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@@DanPao Si, adesso vedrò come fare per farmi pelare il meno possibile, In ogni caso l'impegno per farci risparmiare qualcosina ce l'hai messo, se poi la cosa non è andata la colpa non è di certo tua. Grazie comunque Ciao2 punti
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http://www.scvhistory.com/scvhistory/signal/coins/worden-coinage1106b.htm Date un'occhiata a questo vecchio articolo che tratta di una controversia, proprio a proposito di un denario di Bruto con le Idi di Marzo fra una nota casa d'aste internazionale e la Grecia. Si trattava di un esemplare (sembra) proveniente da uno scavo clandestino proprio in territorio greco. Immagino che lo stato greco avesse le sue buone ragioni, peraltro accettate alla fine dalla controparte, e che quindi la provenienza dell'oggetto fosse stata accertata (almeno fino a prova contraria). Se comunque così fosse, si tratterebbe dell'unico esemplare proveniente da ritrovamento, con buona probabilità che sia anche "antico". Vedete voi, comunque. Continuo a seguire la discussione con interesse. :)2 punti
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E' un CCNVEGNO in quanto più persone si ritrovano assieme (con-venire). Certamente nel nostro caso si vende e si compra, si fa mercato, come avviene in una FIERA, ma questa non è solo un grande mercato con concorso di molta gente che si ritrova per vendere e comperare, ma avviene solo in determinati giorni festivi, perlopiù nella ricorrenza di grandi feste religiose (Fiera, dal basso lat. FERIA, festa, giorno festivo). E ben sappiamo come i più grandi convegni di numismatica variano come data, ... di gioro e di mese!2 punti
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In queste prime serate calde......poche monete, ecco il mio piccolo contributo, giusto per tenerci in allenamento. Come vi sembra ?1 punto
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salve non sono daccordo ne sulla conservazione che secondo me per molti pezzi e' ottima ne sulla valutazione. abbiamo almeno una decina di pezzi da 100 lire roma guerriera in altissima conservazione, anche se non fossero decreti rari in quella conservazione valgono almeno 100 euro al pezzo stesso discorso per le 50 lire lupa capitolina dove su una si legge il decreto 17/05/1943 r ce ne sono almeno 5 messe molto bene,quindi sono daccordo con azaad. penso che vendendole in blocco 1000 euro li prendi ciao1 punto
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Ma questo forum si chiama lamoneta .it o " il repertodiguerra.it"? Che ce ne frega a noi se si possono cercare o no i reperti di guerra?Che lo vadano a domandare e discutere sui forum appositi..... se ho mai visto una discussione totalmente OT è questa, oltretutto con nessun richiamo alla categorizzazione della discussione , errata, e , anzi, con la partecipazione dello staff....complimenti...prima si passano centinaia di post per disincentivare l'uso del MD, si inserisce un warning su tutte le discussioni e poi stiamo qui a perdere tempo a definire se il MD si può usare per cercare reperti bellici, oltretutto tirando in ballo una legge che c'entra poco o nulla.....bravini..!1 punto
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Nel sito di Rolando Mirko Bordin, che è poi anche sul forum si legge sul massaro Zuanne Dolfin : " Zuanne Dolfin non è citato nei documenti dell'archivio di Stato di Venezia. Al contrario, nell'archivio di Stato di Brescia, lo si trova citato in un decreto datato 28 settembre 1623, sopra i provveditori alle monete, come responsabile di zecca, ricoprente la carica immediatamente all'elezione del Doge. E' documentato che il massaro Zuanne Dolfin, venne affiancato in aiuto al massaro - Zan Batista Contarini per tempo determinato. Le monete con le sue sigle appariranno sui banchi di cambio nella città di Venezia, solamente per circa due mesi. Il doge Francesco Contarini viene eletto il giorno 8 settembre 1623 e Zuanne Dolfin è responsabile di zecca avente carica temporanea. Per decreto esecutivo Zuanne Dolfin già conia monete all'entrata in zecca del massaro Zan Battista Contarini ( 8 settembre 1623 - elezione del doge ), e risulta come detto operante solamente tre mesi dopo circa. Il motivo è dovuto dalle sue assenze croniche, per terminazione di altre cariche importanti per lo stato. In questo breve periodo, come detto circa tre mesi, sono coniate monete con le sigle - ZD - in argento, di medio e grande modulo, come gli scudi da 140 soldi..., ma non sappiamo il quantitativo, questo, stabilito per decreto esecutivo. In riconoscimento dell'operato del massaro Zuanne Dolfin nel senato viene deciso che, non vi saranno nuovi ordini per decreto di immediato ritiro per la rifusione delle monete. Nella citazione del documento datato 20 novembre 1623 è riportato questo scritto : " E così debbano i provveditori sopra ori et arzenti ordinando che quelle monete dell'illustrissimo Dolfin Zuanne vengano lasciate libere de circolare nel dominio e delli tutti mercati...". Quindi illustrissimo e molto impegnato questo massaro, ora ne sappiamo di più grazie a Rolando Mirko Bordin, buona serata, Mario1 punto
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In oltre 30 anni di collezionismo, di ritrovamenti del genere, ne ho fatti ben tre... ma la storiella che vi voglio raccontare non riguarda questi. Come qualcuno sa... sono perito di medaglistica e sfragistica e circa 15 anni fa venni contattato da un ente pubblico che voleva acquistare una collezione di medaglie per fare un museo. In un primo momento mi vennero fornite solo una trentina di foto, in bianco e nero, di gruppi di medaglie. Erano tutte medaglie tra la seconda metà dell'800 e la fine della 2a Guerra Mondiale, con una gran prevalenza di medaglie del periodo fascista, c'era di tutto, dalla medaglia rarissima alla medaglia comunissima. Successivamente, chiaramente, venni invitato a visionare di persona la collezione e conobbi colui che l'aveva messa insieme, prima parlammo un pò e poi andammo nello studio dove teneva le decine di cofanetti in cui conservava le medaglie, mi sedetti alla scrivania... ed aprii il primo cofanetto... ci trovai una trentina di medaglie... tutte in bronzo e tutte lucidate... rimasi un poco perplesso e pensai che avesse raccolto in un unico contenitore tutte le medaglie che, per un motivo o per un'altro, aveva dovuto lucidare facendogli perdere la patina... aprii un altro contenitore, ed un altro ancora, ed un altro ancora... fino ad aprirli tutti... le medaglie, senza distinzione alcuna di metallo, di epoca o di rarità, erano tutte tirate a lucido... volevo piangere... parlando col collezionista scoprii che con la patina le riteneva sporche e che a lui piacevano cosi'... anzi, mi presento' anche un nipote che da piccolo, pagandolo 50 lire ad ora, ingaggiava per aiutarlo a lucidare le medaglie... sentenziando: "Ma con l'ovatta Duraglit... perché il Sidol lascia troppe tracce e poi bisogna lavare le medaglie...". Soprannominai il nipote, antipatico e saccente, "Lo spatinatore folle"... Concludo dicendo che il nipote era fierissimo del lavoro di pulizia fatto, se ne vantava continuamente, e che tutte le medaglie erano state appositamente rilucidate in previsione della mia visita. Lord Acton1 punto
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però continua ad affacciarti sul sito perchè potrebbero rimetterla hanno incominciato ieri pomeriggio e la sera non era più disponibile stamattina verso le 10.00 11.00 era di nuovo disponibile per poi ritornare indisponibile1 punto
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http://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_proof in particolare La moneta proof non ha eguali per quanto riguarda l'aspetto estetico; infatti il “fondo” o “campo” (cioè la parte libera da rilievi e decorazioni) è completamente lucido, come uno specchio (per questo motivo, in Italia, questo tipo di monete viene detto anche “fondo specchio”, indicato con la sigla “FS”), e crea quindi un contrasto con la parte in rilievo, che si presenta satinata e opaca. Tale caratteristica viene ottenuta grazie all'utilizzo di tondelli lucidati e conii di particolare qualità. Tale lavorazione non va confusa con la “BU”, cioe Brillant Uncirculated, mediante la quale sia fondo che rilievo della moneta risultano lucidi; quest'ultima tecnica viene utilizzata soprattutto nei paesi esteri, come la Gran Bretagna.1 punto
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salve conviene buttarla subito. non ha alcun valore, e solo una riproduzione di fantasia. sicuramente magnetica.1 punto
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Grazie Aemilianus veramente molto interessante ma la parte forse piu' soprendente è la seguente dichiarazione da parte del MIBAC ellenico: According to the Hellenic Ministry of Culture, only four EID-MAR coins have an established Greek origin: two that were found near the northern Greek city of Florina and now reside in the Archaeological Museum of Pella (Greece); and two others, one silver and one gold, in private European collections. probabilmente il Ministero ellenico, o almeno il museo archeologico dovrebbero avere un "record" preciso di queste evidenze e provenienze da scavo il che sarebbe un elemento utilissimo per determinare una volta per tutte l'autenticità dell'emissione (nel caso ancora sussistessero dei dubbi). Per la moneta oggetto dell'articolo confiscata a Monaco invece credo vi siano ben pochi elementi, almeno menzionati nell'articolo per una sua provenienza certa. Probabilmente si tratta di scavi clandestini che quindi stanno a zero come prove. Allora fa piu' evidenza il denario ritrovato in UK e dichiarato sotto il Portable Act (vedi pagine precedenti) che seppur non evidenza archeologica in senso stretto è per lo meno qualcosa di piu' ufficiale. Sarei quasi certo che qualcuno dei nostri studiosi di questo periodo non dovrebbero avere troppa difficoltà a contattare o avere l'informazione dai colleghi greci e fugare cosi qualche dubbio rimasto. Infine occorrerebbe appurare se la menzione dell'aureo nella citazione sopra sia veramente da mettere in connessione con uno dei ritrovamenti o solo l'associazione del giornalista/autore dell'articolo che ha riunito le informazioni dei ritrovamenti assieme ad altre informazioni riguardo l'esistenza di altri due pezzi presso collezioni private europee.. La storia va avanti ma il toro sembra in questo momento abbastanza ben ingabbiato..1 punto
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Azz.. sul forum e sbarcato anche il mio grande amico Mario, era ora!!! Giovane benvenuto tra noi.1 punto
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In Francia la situazione è critica già dal 17 dicembre 1789 quando l'Assemblea decide di utilizzare i beni ecclesiastici come pegno per i debiti dello Stato. L’avversione della Rivoluzione ai privilegi del clero non si limita a questo, ed il 12 luglio 1790 si passa all’approvazione della costituzione civile del clero, (il riordinamento delle diocesi in base ai dipartimenti con la soppressione di 52 diocesi, da 135 a 83, e ridotto di molto il numero delle parrocchie ; il clero rientrava nell’apparato statale la retribuzione da parte dello Stato dei vescovi, parroci e vicari con elezione democratica dei vescovi e dei parroci, da parte delle assemblee dipartimentali - così come per qualsiasi altro funzionario statale). L'Assemblea per altro non si rende conto che non possono essere rivisitti statalmente i Dogmi del Credo ed, infatti, non riesce ad trovare prelati che accettino questo nuovo organigramma e che a loro volta ordino nuovi prelati "statali". I pochi che aderirono dopo pochissimo tempo si dissociarono comunque. L'avversione dell'Assemblea Nazionale verso la chiesa di Roma porta, IL 4 settembre 1791 all'annessione dei Feudi Papali in Francia di Avignone e del Contado Venassino (sotto l'egida papale dal 1274); ultimo atto di rilievo dell'Assemblea Nazionale che il 30 settembre cede il passo all'Assemblea Legislativa. Il passaggio dall’Ancien Régime alla monarchia costituzionale lo avvertiamo immediatamente nella monetazione del 1792 con l’introduzione dello scudo da 6 livres. Monarchia Costituzionale (14 settembre 1791 - 21 gennaio 1793) al nome di Luigi XVI Demi-écu dit aux branches d'olivier 1792 / I sem Parigi Argento grammi 14,580 diametro 33,11mm D/ LUD XVI• D•G•FR• - ET NAV• REX•, busto in uniforme con ordine di Santo Spirito a sinistra, parrucca lunga con capelli legati dietro la nuca, nel taglio della spalla B. DUVIV, sotto leopardo a sinistra , orlo in grana di riso. Rv: SIT NOMEN DOMINI BENEDICTUM (lira) 1792, nel campo scudo coronato con tre gigli tra due rami di ulivo legati alla base, sotto A , orlo in grana di riso Contorno ❀ DOMINE ❀ giglio ❀ SALVUM giglio ❀ giglio ❀ FAC ❀ giglio ❀ REGEM (A) ↑ Moneta Rara Riferimenti : Revolution 7/20, Ciani 2189, Dr.607 - Duplessy.1709 , Gadoury 355. Sebbene assai impropriamente, considero le emissioni di Luigi XVI con il Genio al rovescio una sorta di moneta di necessità, il Re di fatto non era più il monarca che regnava in Francia, i suoi poteri delegati l’Assemblea ed era “assediato” ed arrestato il 21 giugno 1791 con la famiglia reale francese a Varennes mentre tentano la fuga dalla Francia; il 25 giugno il Re verrà dichiarato "sospeso", quindi le emissioni del 1792 avvengono si con l’effige del Re, ma questi “assediato” o meglio in stato di prigionia. La Monarchia Costituzionale (14 settembre 1791 - 21 gennaio 1793) Ecu 6 Livres, 1792 AN IV, Lione Argento grammi 29,273 diametro 38,42mm D/ LOU.IS XVI ROI - DES FRANCOIS testa nuda del re a sinistra, sotto al collo segno , in esergo 1792 . Rv: REGNE DE LA LOI. nel campo Genio della Rivoluzione stante a destra con penna d'oca incide sulle tavole CONST/ITUTION, ai lati testa d’aquila e fascio sormontato da berretto frigio - gallo D (Lione), in esergo L’AN 4 DE LA / LIBERTE'. Moneta Molto Rara. Riferimento : Mazard 18, Gadoury 55, Revolution 40 Notiamo da subito come la rappresentazione del sovrano sia assai meno edulcorato, la legenda dal latino cede il passo al francese, ma soprattutto non è più REX DEI GRATIA per volontà divina e quindi inviolabile ed intoccabile. Foschi presagi del destino già rappresentati sulla moneta. Al rovescio troviamo i simboli della rivoluzione, Il Genio, il fascio sormontato dal berretto frigio, il gallo. Una rappresentazione del Duprè assolutamente simbolica e fortemente innovativa (che poi troveremo anche sulle monete in oro di Napoli di Ferdinando IV / I). La rottura con la monarchia è completata dalla velata menzione alla presa della Bastiglia: AN 4 DE LA LIBERTE'. Con questo tipo monetale termina la rappresentazione della monarchia sulla monetazione francese per circa un ventennio, riappare nel 1814 con le emissioni di Luigi XVIII.1 punto
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Le notizie su Venezia si trovano sul Papadopoli. Difficile dire qualcosa di nuovo sulla zecca di Venezia, soprattutto sull'era moderna, dopo di lui... Arka1 punto
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Orientativamente siamo sul bb/spl, scatta qualche foto senza l'utilizzo del flash alla luce del sole. In questo modo saremo più precisi. Cosa riporta nel taglio?1 punto
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caro amico aggiungo , per la visione della moneta, a quanto ha già scritto esattamente da Gianluca. Dal C.N.S. del Calciati-- Vol. III -- ti aggiungo la scansione della parte della pag.7 che interessa la moneta n. 3 mv 1. con la mv1/1 dal peso di gr. 4,229 che torna col peso della tua . ciao pietro1 punto
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Ora ti sei spiegato bene: "le monete di cui ho riferito erano in conservazione così bassa che quando ci passi vicino non ci fai neppure caso", monete così valgono giustamente il prezzo dell'argento, anche se è anche difficile trovarne a quel prezzo perchè chiunque ci vorrebbe guadagnare qualcosa in più, anche se poi alla fine "ti domandi se prenderle o meno, perchè chi potrebbe mai essere interessato all'acquisto di piastre del genere". Ma al prezzo dell'argento io ci farei comunque un pensierino. Nonostante tutto però la mia non mi sembra rientri in una di queste....io non sono offeso, hai semplicemente esposto una tua opinione, quindi non facciamone una questione ogni volta, non è successo niente.1 punto
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Penso proprio a una tessera o gettone di conto, quarteruolo, ferlino ecc. Ne ho visto pubblicato uno con uno stemma simile da Simonetti nel lontano 1971. Lo stemma della 238 non ha attorno legenda ma solo rosette. pozleo1 punto
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Consiglierei la visita di un forum piu' specifico, come metaldetector.forumfree.it , dove la sanno sicuramente lunga...1 punto
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Questo rechenpfennig di Alessandro Magno, pubblicato dal Mitchiner (Vol. 1, p. 461) che però non ne riporta la fotografia, fa parte di una serie di gettoni allegorici firmati da Hans Krauwinckel II e datati 1601. D/ Alessandro a cavallo a sinistra, le briglie tenute da uno scudiero: ALEXANDER MANG : in esergo 1601 R/ Trofeo di armi (spada, lancia, arco e faretra): HANNS KRAVWIN: Ottone: 5,221 g, 28 mm. Patina di cuprite particolarmente evidente sul busto dello scudiero. Il gettone è il corrispondente in ottone di quello in bronzo segnalatomi da avgvstvs e riportato al post # 52. Anche là l’errore d’ortografia MANG: (abbreviazione di Mangus) invece del corretto MAGN: (per Magnus), presente anche in gettoni coniati successivamente come quelli a firma di Iohann Conrad Kunstmann. apollonia1 punto
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Buongiorno Augustus, i tipi e e le legende dovrebbero essere le seguenti: D/ + sedes lausann; grande G gotica sormontata da abbreviazione paleografica. R/ + civitas losini; croce cardata con estremità rivoltate. Con le due "enne" incise una con un carattere capitale e la seconda gotica. Cordiali saluti, Teofrasto1 punto
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Buongiorno,anche io sono fortunato....mia moglie mi ha sempre incoraggiato,quando arriva qualche moneta la "perizia" e se la conservazione le piace mi dice "hai fatto bene a comprarla"....ma la cosa che l'ha fatta capitolare e' vedere nostro figlio di 4 anni con la lente di ingrandimento che guarda la monete e dice "che bella papi questa moneta ,ne compri un altra..?.." allora prendo un catalogo,lo sfogliamo insieme e scegliamo la prossima moneta da acquistare. Enrico e il piccolo Alessandro1 punto
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Salve a tutti! Come da titolo ho (finalmente) ricevuto la mia prima euro banconota con seriale radar. La banconota é una nuova 5 seconda serie, corto S006, in buone condizioni. Visto che dovrebbe essere raro trovarne vorrei mostrarvela ma purtroppo non posso caricare l'immagine. Se qualcuno vuole caricarla in questa discussione al posto mio vi invio la foto tramite mail.1 punto
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Infingardi...ve lo do io negare...negare e sempre negare...faccio la spia alle vostre mogli...tanto le conosco tutte :lol: :lol:1 punto
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SCHEDA; 1) STEMMA ZANAGLIO IN CENTRO STORICO DI PRESEGNO (BS) 2) STEMMA ZANAGLIO IN PODERE RURALE SITUATO SOPRA IL MEDESIMO PAESE, PIU' O MENO A 1000 M SLM. (PODERE VISIBILE IN FIG. 3) ZONA: PREALPI LOMBARDE BRESCIANE, VALLE LATERALE DELLA VALLESABBIA. PRESEGNO ERA UN TEMPO PAESE ASSAI FIORENTE (LO TESTIMONIANO LA FOGGIA DELLE ABITAZIONI E SOPRATTUTTO DEI PORTALI IN PIETRA) E ORA QUASI DEL TUTTO ABBANDONATO. (caricato con imageshack. So che nell'area tecnica si chiede di evitare questa modalità e di caricare direttamente le immagini nel post, ma nonostante le indicazioni precisissime non mi è riuscito di ridurre il "peso" delle foto sino a misura consentita) Cari amici, ovviamente quanto postato non è nemmeno lontanamente un'indicazione di attribuzione del sigillo in questione, nè vuole esserlo. Solo che gli spunti dell'amico e maestro Corbiniano, sono troppo ghiotti e il cervo che corre con la testa rivoltata mi ha richiamato immediatamente alla memoria questi due stemmi d'alta quota. Gli agganci proposti da Corbiniano dicevo sono imperdibili: anche le prealpi lombarde com'è ovvio sono "intrise" di memorie e quindi di leggende magari perdute legate alla caccia da cui la "simbologia" del cervo con la testa rivoltata potrebbe discendere. Il nostro moderatore poi avvalora l'ipotesi che il cervo presente nel sigillo possa derivare da uno stemma. Ecco quindi che la tentazione di presentare la stessa figura, però ancora facente parte integrante di uno stemma compiutamente formato, è stata troppo forte. Ripeto, però: nessun tentativo di affibbiare bislacche attribuzioni. Solo una suggestione. Prendetela per tale. Ovviamente tutti si saranno accorti che nel secondo esempio la testa rivoltata non è data. Lo stemma è più rozzo e privo di alcuni particolari. Sarà anche più rozzo è vero...ma questo esempio di araldica (come la chiamiamo: rurale?), questa volontà di identificazione testimoniata da un portale di un podere isolato a mezza costa, l'immagine stessa ridotta all'essenziale, a me personalmente comunicano una potenza indescrivibile. Ed è inoltre testimonianza di un aspetto che ci porterebbe troppo in là ma qui accenno: al di là di differenze formali anche evidenti e macroscopiche tra un esempio e l'altro (basti osservare quelle presenti nei due che propongo) uno stemma non cessa mai di trasmettere in egual misura e senza essere da esse pregiudicato il suo messaggio di identificazione e differenziazione. In altre parole entrambi questi due stemmi continuano a comunicarci della famiglia Zanaglio e della sua storia. Scusate la lungaggine... un caro saluto a tutti.1 punto
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Ciao a tutti. Credo che il mio caso sia abbastanza anomalo, anche se non è del tutto frutto della casualità. Ammetto di aver utilizzato al principio, la subdola tattica del “progressivo coinvolgimento” e devo dire che, a distanza di oltre 5 anni si è rivelata una scelta azzeccata. Dapprima, con la scusa che lavora nel settore dei falsi grafici ed ha una buona strumentazione tecnica, ho cominciato con il chiederle pareri sulla possibile falsità di qualche moneta, costringendola ad esaminarla con lo stereomicroscopio o a farmi delle “macro” di qualche particolare sospetto. Poi, sempre con la scusa che è laureata in paleografia latina, le chiedevo di sciogliermi qualche abbreviazione o tradurmi qualche ablativo assoluto contenuto nelle legende. E' stata quindi la volta del “battesimo del fuoco”, cioè dei Convegni numismatici. Il suo primo “Verona” è stato preparato con molto “savoir-faire”: “che ne dici, cara, di un romantico fine settimana nella città di Giuliettà e Romeo? Ahh, dimenticavo di dirti che, casualmente, c'è in quei giorni un convegno numismatico.....ci facciamo giusto un giretto, tanto per salutare qualche amico e vedere qualche moneta....." Mi pare che la risposta fu: “vabbè va, ma giusto un giretto però...che sennò mi rompo le....” “Tranquilla, vediamo com'è la situazione e poi ce ne andiamo via subito in centro”. Poi però, giunta al Convegno, un po' perchè ha fatto subito amicizia con molti espositori e frequentatori e un po' perchè, col tempo, si è appassionata alle monete d'argento moderne, strano a dirsi è lei oggi a ricordarmi con grande anticipo le date del Veronafil.... :clapping: Qualche edizione fa, è riuscita persino a trovare al Convegno, da un venditore che aveva accatastati alla rinfusa un gran numero di libri, una copia in ottime condizioni del “Prove e progetti" del Pagani, riuscendo anche a “tirare” persino il prezzo. Questa del “tirare” i prezzi è un'altra sua prerogativa che purtroppo non è nel mio DNA....ed è per questo che la mando spesso “in missione”, per trattare l'acquisto di qualche moneta che mi interessa. Colmo dei colmi, un giorno mi ha anche detto: "sai che dobbiamo assolutamente organizzarci per fare un salto al convegno di Monaco? Mi ha detto (omissis) che è assolutamente da vedere...." Ma Vi rendete conto!!!!...... :pleasantry: Per quanto riguarda la collezione, i prezzi pagati, la provenienza, le date di acquisto, insomma tutto quello che ho memorizzato nei files del pc, ne ha la completa disponibilità e se vuole può accedervi in qualunque momento. Anzi, (altro colmo dei colmi....) tempo fa ha chiesto a me, che sono un semianalfabeta informatico, come fare per allestire un database nel quale registrarsi le sue once d'argento ed una collezioncina di medaglie papali moderne, che ha recentemente acquistato da un amico commerciante. Devo dire che in questo modo vivo la mia esperienza numismatica con molta rilassatezza e complicità, anche se talvolta un terribile pensiero mi attraversa la mente: ma non avrò inconsapevolmente creato un mostro..??? :mega_shok: :crazy: Saluti. :hi: Michele1 punto
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Dovete spiegare alle mogli che è un pregio che ci piacciono le cose vecchie e antiche...così anche Loro con il tempo che passa sono sempre più apprezzate !!!1 punto
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no, non è un truffatore, lui ha fatto il prezzo,se poi c'è qualcuno che glieli da (veramente difficile da trovare chi gli da millemila euro per ste monete) non vende monete false spacciate per autentiche….1 punto
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Soltanto una piccola chiosa finale, dopo che la discussione era già stata chiusa da chi di dovere. Qui c'è gente che si sta sbattendo per aiutarti, senza alcun tornaconto personale, ma solo per il piacere di essere d'aiuto agli altri (specialmente ai nuovi arrivati). Come sarebbe a dire, "se mi dici che dritta ha valore te la modifico"? Se ti chiedono di ruotarla, per agevolare l'idetnificazione, è a tuo esclusivo vantaggio. Profausto è stato gentile, come sempre. "I give as good as I get..."1 punto
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Valutazione ZERO !.... ti hanno appena detto che sono riproduzioni, quindi senza valore qui trovi tutta la serie... http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/MoneteImperatore/dettaglio.html la tua è al nr 81 punto
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Vi racconto anch'io una storia in tema, rigorosamente vera. Un giorno, diversi anni fa, una persona che conoscevo di vista (ero amico di un suo nipote), mi chiede: "ma è vero che di monete ci capisci?". Come farà forse ognuno di voi, rompo continuamente a tutti le scatole parlando della mia passione perciò pian pano sono in molti a saperlo (magari, sotto sotto, deridendomi o commiserandomi, chissà...). Riprendo con il racconto: rispondo che sono un appassionato. La persona mi dice allora che sarebbe passata a trovarmi per farmi vedere qualcosa. Passa il tempo e mi dimentico persino della cosa, finchè un giorno mi si presenta in ufficio e mi dice "l'ho portate". Ed io, cercando di disseppellire i ricordi, dico: "bene". Tira fuori una scatoletta con 3 monete. Aguzzo lo sguardo e...... Erano due doppie e uno zecchino papale della fine del 1700.... Dopo il normale attimo di disorientamento, gliele classifico sommariamente, dando anche una valutazione a naso e chiedo cosa volesse farne. In realtà non voleva venderle, ma solo sapere cosa fossero ed un valore ipotetico. Parlando chiedo, "ma ne ha delle altre?". Risponde "si, queste più grandi sono in totale 30 e di queste più piccole ne abbiamo 3." Aveva portato un campione perchè per lei 29 doppie erano "uguali" (cambiava la data), una era diversa (era una sede vacante) e i 3 zecchini erano "uguali" (cambiava la data). Ho aggiunto le note fra parentesi perchè in seguito, dopo questo primo incontro, sono riuscito quantomeno a vedere tutte le monete. Niente di clamorosamente raro, ma comunque un bell'insieme, con qualità media piuttosto alta. Alla fine del colloquio mi chiede se avesse dovuto darmi un qualcosa per la mia consulenza. Rispondo che non voglio niente, ma che anzi per me era stato un piacere, e che però mi avrebbe fatto molto contento se mi avesse detto come la sua famiglia fosse in possesso di quelle monete. Si risiede e mi racconta: la sua famiglia (siamo nelle Marche, quasi al confine con l'Umbria) possedeva da sempre una chiesetta di campagna davvero minuscola, che era stata anche sconsacrata. In seguito ad un terremoto si era molto rovinata e dovettero decidere di abbatterla perchè metteva a rischio l'incolumità di chi passava vicino (era accanto ad una strada, a quanto ho capito). Prima di demolirla, portarono via qualche povero arredo rimasto all'interno che sistemarono nella legnaia insieme alle travi di legno rimaste dopo la demolizione. Tra le cose portate via, c'era un vecchio piccolo inginocchiatoio mezzo mangiato dalle tarme. Anch'esso destinato a legna da ardere, sembra sia rimasto per anni buttato da una parte alla pioggia, alla neve ed al vento, fin quando in un giorno d'autunno il padre della suddetta persona non decide "finalmente" di spaccarlo (per il caminetto). Da un piccolo scompartimento segreto saltarono fuori 'ste benedette (è il caso di dirlo!) 33 monete. Per anni sono stato a rimuginare su chi avesse potuto nasconderle e non sia mai più passato a riprenderle. Probabilmente un sacerdote, mi son detto, quando i francesi invasero lo Stato Pontificio, scacciarono i preti e sciolsero anche gli ordini religiosi. Ma questo con certezza non lo sapremo mai. Questa è la storia. Vi piace? ;)1 punto
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********************************************* questo è il frutto di quanto avevo in mente. ho buttato giù il tutto in grande velocità e lo consegno ora nelle mani del forum per valutare se può avere una qualche utilità e soprattutto per le opportune e doverose rettifiche, correzioni, aggiustamenti del caso ecc ecc. se giudicato di qualche utilità, lo lascio sempre nelle mani sapienti di qualche amministratore in modo che lo renda organico e fruibile. ovviamente ribadisco che quanto da me riportato è una BOZZA ed è stata dedotta da quanto presente in questa e altre discussioni del forum, è priva di alcun valore assoluto e non assolve ad alcuna indicazione di legge né è in grado di fornire un riparo certo e sereno al collezionista, ho fatto il tutto in via amatoriale cercando di raggiungere una sintesi su quanto dibattuto fin qui riproponendola in forma di FAQ. in particolar modo chiedo che qualche commerciante presente nel forum integri (anzi, scriva! :) ) la risposta alla domanda numero 6. se potenzialmente pericolosa per qualsiasi motivo, chiedo agli amministratori che quanto riportato venga rimosso. grazie a quanti sono intervenuti fin qui in maniera costruttiva e rispondendo a dubbi, chiarendo questioni ecc ecc. ### aggiornamento del 06/03/2013: inserimento della risposta n. 6 (grazie al sempre puntuale e preciso Varesi!). ********************************************* COLLEZIONARE MONETE ANTICHE La normativa di riferimento che regola la materia è il cosiddetto Decreto Urbani noto con il nome di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Dlgs 42/2004. L’intero corpus normativo è reperibile facilmente in internet a questo link: http://www.altalex.com/index.php?idnot=6931 Il presente lavoro non vuole avere alcun intento garantista né valore assoluto. Il presente scritto è stato creato nella consapevolezza della facilità che può avere il collezionista neofita, ma anche il collezionista navigato che però non conosce la norma, di cadere in assoluta buona fede, in errori grossolani pregiudizievoli, di fronte alla legge, di “condotta equivoca” o comunque non conforme alla normativa con conseguenti intoppi di natura legale: sequestri, indagini, processi ecc. Come può, o meglio, deve quindi orientarsi chi si accosta a collezionare monete antiche e chi già le colleziona da anni? Cerchiamo di affrontare alcuni quesiti basilari, poche domande, chiare, e risposte aderenti a quanto prescrive la normativa di riferimento. Innanzitutto va tenuto a mente questo concetto che deve diventare il pilastro portante di tutta la nostra condotta numismatica: il Decreto Urbani è uno strumento prezioso, un alleato del collezionista e non un nemico da combattere. F.A.Q. 1) Ho trovato una moneta nel campo/orto/giardino di casa. Mi hanno detto che è romana/antica. La posso mettere in collezione? No. Valutata la sua assoggettabilità al Codice Urbani (art. 10), va consegnata all’autorità pubblica dando tempestiva comunicazione di quanto ritrovato, del sito e delle condizioni in cui è avvenuto il ritrovamento. Ai sensi dell’art.91 Codice Urbani, “tutte le cose indicate nell’art.10 (e si noti che non vi è riferimento alla nozione amministrativa di bene culturale, per cui si prescinde dalla dichiarazione), da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”. Ne discende che, ai sensi dell’art.176 Codice Urbani “chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell’art.10 appartenenti allo Stato ai sensi dell’art.91, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €.31 a €.516,50” 2) Voglio acquistare una moneta da un commerciante italiano. Come devo procedere? Individuata la moneta da acquisire per la propria collezione, va richiesta al commerciante sia la documentazione fiscale probante l’acquisto che una dichiarazione che attesti l’autenticità e la legale provenienza della moneta acquistata. Va focalizzata l’attenzione sul commerciante che, in quanto tale, deve avere partita iva ed essere iscritto nella competente Camera di Commercio. Lo stesso può poi operare in un luogo fisso (negozio, casa d’asta), itinerante (convegni, fiere) e/o virtuale (internet, per es. ebay o piattaforme simili). Questo viene stabilito all’articolo 64 del Decreto che recita: “Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi”. In aggiunta a quanto disposto dalla norma, è sempre buona cosa conservare qualsiasi documentazione che comprovi l’acquisto oltre a quella prevista per legge: cataloghi, stampate di videate online con l’immagine della moneta, listini di vendita, cartellini originali che accompagnano la moneta, scontrini, ricevute ecc. 3) Voglio acquistare da un privato italiano. Come devo procedere? La normativa non vieta l’acquisto dal privato (né vieta al privato di vendere e/o scambiare pezzi della propria collezione). Tuttavia a riguardo la situazione è più complessa perché per il privato che cede una moneta antica non trova applicazione l’articolo 64 del Decreto Urbani, né esistono altri articoli specifici che contemplano il caso concreto. Il rischio derivante dall’acquisto da privato è quello di non riuscire a provare successivamente (a seguito di espressa richiesta da parte dell’autorità competente) la lecita provenienza di quanto acquisito. La problematica più diffusa che affligge il collezionista è l’imputazione di ricettazione, impossessamento di beni appartenenti allo stato (violazione dell’art. 91 con conseguente reato individuato dall’art. 176), incauto acquisto ecc derivanti proprio dall’assenza di documentazione di lecita provenienza connessa al bene acquistato. In aiuto a questa eventuale mancanza possono intervenire documentazioni di acquisto tenute dal precedente titolare della moneta, precedenti passaggi d’asta certi e comprovati della moneta e, in generale, tutta la documentazione atta a dare una storia circa la provenienza della moneta non da ultima una dichiarazione da parte del venditore in cui lo stesso, riportati i propri dati personali, indica nella forma dell’atto notorio (dpr 445/2000) che la moneta è di lecita provenienza. Va tenuto infine a mente quanto emerge da passate sentenze della corte di cassazione: a) ai fini della configurabilità del reato di cui all’art.176 non è sufficiente che l’imputato abbia tenuto un atteggiamento meramente passivo nei confronti dell’acquisita disponibilità del bene, atteso che il reato si perfeziona allorché l’autore abbia posto in essere un’azione a mezzo della quale abbia appreso la cosa, spostandola dal luogo in cui ritrovava in origine, per collocarla sotto il proprio dominio esclusivo (così Cass. Pen. III 15/02/2006 n° 13701) b) il sistema, letto in aderenza ai precetti costituzionali (art.42 e art.24) non consente che venga posta a carico del cittadino la prova della legittimità del possesso di oggetti archeologici, ma è l’accusa che deve dare a prova dell’illegittimità del suo possesso (così Cass. Pen.III 07/06/1999 n° 7131 condivisa da Cass. Pen. III 02/07/2004 n°28929 ed altre conformi). In via prudenziale è sempre meglio acquistare monete da persone conosciute, affidabili e astenersi dal voler fare l’affare a tutti i costi, prestando particolare attenzione a quanto offerto in rete o ai margini di convegni e fiere fuori dagli appositi spazi e/o da persone sprovviste di idonee garanzie. 4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64. L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 5) Voglio acquistare da un privato estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un venditore privato estero. Su questo punto si possono dare indicazioni prudenziali di buon senso. Come nel caso precedente, l’acquisto da privato estero deve avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto e la provenienza (ricevute di transazioni online, foto, stampate di schermate internet, cartellini, mail, passaggi di corrispondenza, eventuali dichiarazioni di vendita/alienazione del privato ecc). Va inoltre ricordato che anche in questo caso i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 6) Voglio vendere una mia moneta a un commerciante italiano o tramite una casa d'aste. Come devo procedere? Non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le due forme di vendita: che si segua la strada dell'asta o quella della vendita diretta si deve comunque sottoscrivere un documento (liberatoria) nel quale si dichiara che quanto è oggetto della transazione è libero da qualsiasi vincolo di natura privatistica e/o pubblicistica (eredità, furto, ritrovamento occasionale, notifica ecc). Se le monete vengono affidate per l'asta è meglio che il conferente tenga la documentazione eventualmente in suo possesso (fatture, cataloghi ecc.), così da evitare di perdere la storia di quanto gli verrà eventualmente reso; se le monete vengono vendute tale documentazione dovrebbe essere consegnata al nuovo proprietario. 7) Voglio vendere una mia moneta a un privato italiano. Come devo procedere? Il caso rientra nella domanda numero 3 ovviamente a situazione opposta. Se la moneta è corredata da documentazione di lecita provenienza e/o comprovante l’acquisto è buona regola consegnarla all’acquirente. Se la moneta invece è sprovvista di documentazione al venditore resta solamente la possibilità di allegare alla moneta una dichiarazione di lecita provenienza resa nella forma dell’atto notorio (DPR 445/200) e all’acquirente di procedere all’acquisto con gli eventuali rischi connessi. Si invita comunque a leggere quanto riportato anche al punto 3 del presente documento. 8) Voglio vendere una mia moneta a un privato/commerciante estero. Come devo procedere? L’alienazione di quanto in proprio possesso è subordinata al rilascio di un certificato, da parte della soprintendenza, di libera circolazione del bene numismatico. A riguardo interviene l’articolo 68 del Decreto Urbani che indica l’ufficio competente al rilascio di detta documentazione, i tempi necessari per l’ottenimento, l’iter procedurale e la validità dello stesso. In caso di diniego viene avviato il procedimento di dichiarazione di bene di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 con conseguente applicazione della disposizione di cui al comma 4 del predetto articolo al bene per cui si era richiesta l’esportazione. 9) Ho monete presenti nella mia collezione da diversi anni. Di queste non ho conservato copia di documentazione comprovante l’acquisto. Come mi devo comportare? La norma non contempla il caso espresso. Si possono fornire solo indicazioni generiche atte al reperimento di quanti più dati possibili comprovanti l’acquisto (copie cataloghi d’asta, listini di vendita, dichiarazioni autocertificative, cartellini originali ecc. Si richiama inoltre quanto già indicato in passate sentenze di Cassazione riportate al punto 3.1 punto
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Oddio, tutto può essere ma mi sembra altamente improbabile che qualcuno ci possa cascare.1 punto
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Ho votato storico: perche ogni volta che prendo in mano una monetina, mi sembra di collegarmi a un periodo molto lontano.è mi appassiona l`idea che persone di un`altra epoca le usavano come facciamo noi con gli euro.1 punto
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I russi, naturalmente, non stettero a guardare. Il 22 giugno, il giorno dopo la promulgazione della legge sul cambio della moneta, il Maresciallo Sokolovsky, rappresentante sovietico al Consiglio di Controllo Interalleato di Berlino e presidente di turno dello stesso, tolse bruscamente la seduta in corso, annunciando una autonoma riforma monetaria nella zona orientale. Due giorni dopo, il 24 giugno 1948, i russi sospesero la fornitura di energia elettrica e di carbone ai settori occidentali della città, bloccando ogni collegamento stradale di Berlino col resto della Germania. E' il "blocco di Berlino", per aggirare il quale gli Alleati iniziarono un enorme ponte aereo (che poi durerà 462 giorni). Centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati affettuosamente Rosinenbomber (bombardieri d’uva passa) dalla popolazione locale, trasportarono una enorme varietà di provviste, da interi container pieni di viveri, carbone e medicinali a piccoli pacchetti di caramelle con attaccato un minuscolo paracadute individuale per i bambini. Gli ammalati gravi ed i bambini vennero evacuati dalla città con gli stessi aerei. Secondo lo storico ed economista Charles Poor "Charlie" Kindleberger, fu proprio il cambio della moneta il motivo provocatorio della Guerra Fredda: "E' estremamente significativo che la suddivisione della Germania tra Repubblica Federale ad ovest e Repubblica Popolare Democratica ad est si sia verificata sulla questione dell'introduzione della nuova moneta nei tre settori occidentali di Berlino. Ciò indusse l'URSS ad imporre il blocco tra Berlino e le zone occidentali e l'Occidente a reagire con il ponte aereo. La moneta è un aspetto critico della sovranità e l'impossibilità di raggiungere un accordo in quel campo da parte dei Quattro Grandi, riflettè e simoboleggiò una più profonda divisione." petronius B)1 punto
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