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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/11/13 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti... :) Vi vorrei presentare questa, a mio avviso, bella monetona emessa in Ungheria alla vigilia della II Guerra Mondiale. Si tratta di un esemplare in argento da 5 pengo coniato nel 1939 in 408.000 esemplari, commemorativa dei 70 anni di Miklos Horty. La moneta pesa 25 grammi in argento '625 e possiede una storia decisamente interessante. Questa tipologia venne coniata anche nel 1938, in soli 50 esemplari. Diritto: ritratto dell'Ammiraglio Horty in alta uniforme; Rovescio: Stemma araldico dell'Ungheria. In primo luogo occorre ricordare come dopo la fine della I Guerra Mondiale l'Ungheria rimase un regno, ma con un piccolo particolare che la distingueva dagli altri stati monarchici...in breve, non c'era il Re ma un Reggente che governava al suo posto e questo ruolo era ricoperto dall'Ammiraglio Miklos Horty. Horty si distinse nel corso della I Guerra Mondiale ed in patria era considerato come un vero eroe. Con l'indipendenza dell'Ungheria dall'Austria e la repressione di un tentativo di rivoluzione comunista, nel 1920 Horty prese il potere in qualità di Reggente ed evitò in ben due occasioni che il "vecchio" Re, che altri non era che Carlo I l'ultimo imperatore asburgico (1916-1918), potesse tornare sul trono. Ed anzi nel 1921 la dinastia degli Asburgo venne ufficialmente detronizzata e perse ogni diritto sul trono d'Ungheria. Dopo questi eventi Horty venne ironicamente soprannominato come: "An Admiral without a navy in charge of a kingdom without a King”... :D Horty governò pertanto l'Ungheria nel periodo compreso tra le due guerre mondiali e per quasi tutta la II Guerra Mondiale stessa. Con politiche fortemente conservatrici che lo portarono man mano ad avvicinarsi all'Italia fascista ed alla Germania nazista. L'Ungheria entrò difatti a far parte dell'Asse e nel 1941 entrò in guerra. Nel 1944 tuttavia Horty venne detronizzato dagli stessi nazisti perchè in un discorso radiofonico aveva ufficialmente annunciato di voler concludere un armistizio, dopo che i sovietici erano ormai arrivati ad assediare Budapest. Tenuto prigioniero in Baviera dai nazisti fino al termine delle ostilità, l'Ammiraglio venne successivamente liberato dagli americani e fu un testimone al Processo di Norimberga. Morì in esilio nel 1957, dopo aver scritto un volume con le sue memorie. (In questa immagine del 1936, vediamo l'Ammiraglio Horty in visita di stato in Italia con Vittorio Emanuele III)
    3 punti
  2. Buona serata, continua il racconto sui "luccenses"; sempre scritto a più mani da noti Amici del Forum ;) e altrettanto sempre interessante. Bravi tutti. :clapping: Sono oggi monete indubbiamente importanti e lo sono state a maggior ragione nei tempi nei quali correvano per buona parte d'Italia e non solo. Erano tra le valute più diffuse e sebbene non siano nelle mie "corde", non posso negare che abbiano un fascino tutto speciale. Forse mi ripeto, ma le considero monete da veri studiosi dal palato fine, che non strizzano l'occhio con una iconografia "ruffiana" e che non perdonano; bisogna analizzarle a fondo. Credo che siano monete da amare, oppure anche da odiare; ma mai da snobbare. A me danno la sensazione di monete "stropicciate" (scusate il termine poco accademico) con tutte quelle lettere - mi riferisco al rovescio - con aste strette, aste larghe, aste rastremate, 4 cuneii qua, 2 punti la, cerchietti larghi o stretti......è una micro gratuggia....comunque sia, sono d'accordo con Mario, quando le definisce: "sempre così uguali e sempre così diverse". Rinnovo il mio plauso agli Autori, ai quali va tutta la mia stima....e non mi resta che attendere il seguito. :hi: saluti luciano
    3 punti
  3. Vorrei aggiungere alla vostra anche la mia umile opinione. Come tanti hanno già scritto sarebbe opportuno poter analizzare almeno delle foto ad alta definizione sebbene queste non siano così malvagie e consentono già di vedere molti particolari. A mio giudizio la moneta in questione è autentica ma con molte lacune causate da una pulizia chimica che ha portato via tutti i prodotti di corrosione lasciando sulla superficie una notevole porosità e alcune grosse mancanze. E' importante dire che alcuni piccoli difetti di fusione come le microbolle possono talvolta essere confusi con le porosità e le mancanze di metallo derivanti invece dal naturale processo di corrosione; tuttavia questi piccoli difetti di produzione hanno caratteristiche tali da consentirne la distinzione dopo un attento esame visivo (chiaramente con l'uso di un buon ingrandimento). Prima di ogni cosa è bene interrogarsi sul perché e sul dove si formano tali bolle: esse non sono altro che la traccia di piccole bolle di gas rimaste imprigionate tra lo stampo ed il metallo fuso durante l'immissione di quest'ultimo. Generalmente queste bolle tendono a formarsi in corrispondenza degli sfiati costruiti appositamente per l'evacuazione dei gas oppure, nel caso di una chiusura non perfetta di due matrici, in corrispondenza della linea di congiungimento delle stesse. Per evitare questo inconveniente si usa generalmente praticare il vuoto durante l'immissione del metallo liquido oppure immettere il metallo usando una certa pressione (questo per sintetizzare al massimo alcune tra le soluzioni possibili). Chiaramente il processo è piuttosto complesso e legato a tanti fattori tra cui i tempi di immissione, la dimensione dei canali di sfiato, la pressione e la temperatura di esercizio, etc. Tuttavia, nonostante questi accorgimenti, anche le fusioni più precise presentano qualche piccolo difetto spesso non visibile ad occhio nudo. Volendo soffermarci ancora sulle bolle di fusione vorrei aggiungere un paio di dettagli dove si possono vedere molto bene, si tratta di un nominale d'oro veneziano ed un bronzo romano, entrambi ottenuti per fusione: Come si può notare hanno dimensioni piuttosto contenute ma ad un esame attento si potrà notare che hanno una forma perfettamente sferica tipica delle bolle di aria/gas e non possono essere quindi confuse con i fenomeni di corrosione le cui tracce sono decisamente meno regolari. Aggiungo due foto ingrandite e schiarite del Probo in questione: Non vedo segni riconducibili a microbolle di fusione. E' vero che la forma dei caratteri della legenda appare molto "tonda" e può ricordare quelle visibili sulle monete fuse ma è anche vero che la forma dei caratteri è quella tipica in uso in quel periodo e questo potrebbe trarre in inganno. Le lettere sono tuttavia molto "emergenti" dal modellato in rapporto alle dimensioni del nominale contrariamente a quanto in genere accade sui fusi di pari dimensioni e questo sarebbe eventualmente indice dell'utilizzo di una tecnica fusoria piuttosto avanzata, ma questo contrasta anche con l'elevata porosità superficiale, tipica delle tecniche fusorie meno avanzate. In conclusione io propendo per l'autenticità dell'esemplare.
    2 punti
  4. Hai ragione, io mi dedico con passione tutti i giorni alla loro ricerca nella speranza che prima o poi possano capitarmi tra le mani simili obbrobri, il mio scopo è proprio quello di impedire che monete del genere rimangano in circolazione e possano con la loro deformità offendere la sensibilità estetica di chi ogni giorno utilizza l'euro per gli scambi quotidiani, proprio per questa ragione, con sommo spirito di sacrificio cerco di trovare loro un posto nella mia collezione. Sono loro però, gli artefatti a non dimostrarsi collaborativi e a provarle tutte per non farsi catturare da me. :blum:
    2 punti
  5. Personalmente sono nella stessa posizione di Numa Numa e quindi non ho la competenza per esprimere con adeguata motivazione un mio parere sull'autenticità o meno di una moneta nord-italica (concordo che è riduttivo attribuirla sempre a una popolazione realmente celtica e non piuttosto anche ad altra popolazione indigena, che ha coniato seguendo la consuetudine di imitare tipi allora circolanti). Senza dubbio l'esistenza di monete "di imitazione" rende ancora più ardua l'identificazione di una moneta inedita come originale o come un falso moderno. Ovviamente considerazioni puramente stilistiche trovano gravi limiti e bisogna procedere solo con accurata analisi della moneta possibilmente dal vivo, anche dal punto di vista metallurgico e con adeguate comparazioni col materiale noto in precedenza. Se ne deduce la necessità, ancora una volta, di mettere insieme le varie competenze (che ci sono) per creare quando possibile una sorta di gruppo di lavoro dove ognuno può mettere a disposizione la propria esperienza. E' lapalissiano che le esigenze di un semplice studioso (che possiamo etichettare per comodità come un "accademico") sono comunque diverse da quelle di un collezionista e di un commerciante professionista. Però non è affatto nostra intenzione "demonizzare" questi ultimi, che anzi possono fornire utili e interessanti indicazioni. Un aspetto fondamentale è che si possa arrivare a una "tavola rotonda" dove ognuno possa confrontarsi con l'altro. Sicuramente e per ovvie ragioni, molte cose è meglio discutere a voce e noto con piacere che esiste la disponibilità a parlarsi, compatibilmente con i propri impegni personali. Quindi ringrazio il professionista Bordin per avere offerto la propria disponibilità. Le sue osservazioni su IBSCC sono interessanti e meritano di essere approfondite. Non esiste una assoluta infallibilità (e personalmente dubito pure quella del papa....) e non si può escludere che un organismo deputato all'identificazione di falsi come IBCSS, pur nella sua dotazione di adeguate attrezzature, possa incorrere in qualche topica. Sarebbe sempre utile capire le esatte motivazioni che stanno alla base della loro "sentenza". Nel caso delle monete classiche posso dire che in genere non sbagliano e portano adeguate motivazioni ed esempi di confronto. Non so nel caso delle monete "celtiche" di imitazione.... Forse, per rimanere nel tema e in attesa dell'auspicato "inizio dei lavori" con l'archiviazione delle pubblicazioni sull'argomento, posso chiedere al gentile Bordin se è possibile postare qualche buon esempio di falsi almeno sicuri. Penso che nella sua qualità di perito abbia avuto occasione di riconoscere qualche esemplare e riferire qualche motivazione (interessante il suo accenno all'esistenza di esemplari pressofusi). Mi sembra un utile contributo.
    2 punti
  6. Concordo sul fatto che dai tempi pionieristici della messa a punto da parte del Pautasso del corpus, e della sua successiva integrazione, molto materiale sia emerso, o riemerso, alla luce, ampliando notevolmente la quantità di materiale disponibile allo studio. Oltre alla pubblicazioni di importanti collezioni pubbliche (in Italia ed all'estero) contenenti materiale padano, alcuni gruzzoli già noti sono stati studiati nel dettaglio e pubblicati, i dati relativi ai rinvenimenti di intere regioni sono stati resi disponibili (si pensi alla meritoria iniziativa del Gorini per cio' che riguarda il Veneto) e, soprattutto moltissimi rinvenimenti, soprattutto isolati, sono venuti ad arricchire il quadro generale (un esempio tra i tanti il materiale emerso durante gli scavi urbani legati alla costruzione della metropolitana milanese). Tale materiale, se da un lato ha contribuito ad inquadrare meglio alcuni fenomeni, permettendo talvolta la proposta di attribuzioni differenti rispetto a quelle date a suo tempo dal Pautasso, non ha mutato il quadro tipologico. Con l'eccezione del caso relativo alla rilettura delle due didracme col cervo a legenda Seghedu dei musei di Glasgow e di Winthertur, e della conseguente riattribuzione ad un ambito padano ad opera del compianto Franco Chiesa, non un solo nuovo tipo é emerso, dal suolo o dai medaglieri. Il materiale che é venuto ad aggiungersi, proveniente da scavi documentati o da collezioni pubblicate nel corso degli ultimi 40 anni é totalmente coerente con le tipologie conosciute, né variazioni "stilistiche" peculiari sono venute ad arricchirne i tipi (che si adotti la convenzione del Pautasso o quella dell'Arslan, della Barenghi o dell'Allen, poco importa, da questo punto di vista sono equivalenti). Sarà un limite personale, e molto probabilmente c'é qualcosa che mi sfugge, ma non riesco a darmi una spiegazione logica circa il fatto che tutta una serie di tipi inediti, di ibridi, di pezzi riconducibili a tipologie note ma recanti caratteristiche stilistiche assolutamente peculiari, siano emersi recentemente (diciamo piu' o meno a partire dai primissimi anni '90) esclusivamente nell'ambito di collezioni private. Nei ripostigli, nel materiale da scavo, nell'emersione di vecchie collezioni museali misconosciute, per quanto il nuovo materiale pubblicato sia estremamente cospicuo, non c'é ne traccia. Ringrazio di cuore il sig. Bordin per il gentile invito a visionare il materiale: purtroppo vivo un po' fuori mano, ma se se ne presenterà l'occasione non manchero' di fargli visita.
    2 punti
  7. Ho sempre cercato di privilegiare le monete che potessero simbolicamente essere associate a un valore che andasse oltre la moneta come mezzo di pagamento, la moneta valore. Molti autori hanno parlato di cosa può diventare a seconda delle situazioni, gli avvenimenti, una moneta, la moneta diventa valore, anche disvalore, simbolo, icona. Vediamone qualcuno che è anche diventato cavallo di battaglia di alcuni autori, per Le Goff il denaro è maledetto e sospetto, l'avarizia è peccato, per Lucia Travaini la moneta può diventare a seconda dei casi, moneta memoria, moneta identità, la moneta nelle tomba può assurgere al messaggio più elevato di tramite tra i pellegrini e il Santo venerato, ma la moneta poteva anche essere icona, era protettiva, porta fortuna, diviene simbolica nei riti di fondazione, ma anche reliquia da conservare. Nella storia la moneta assume vari significati, basti pensare ai trenta denari di Giuda, al denaro come elemosina di San Francesco, ma tanti ancora possono essere i valori che la moneta assume nelle varie situazioni. Studiando la monetazione milanese mi sono imbattuto in un altro significato, non tanto divulgato secondo me che la moneta aveva assunto in un particolare e travagliato momento storico della vita di Milano. Siamo negli anni 1848 - 1849, la moneta viene tagliata a forma di scatola, si può aprire e chiudere, può contenere messaggi, dispacci, immagini, a volte dagherrotipi. I casi più conosciuti ricorrono nel 5 lire del 1848 del Governo Provvisorio di Lombardia, ma anche nei 10 e 5 centesimi del 1849 di Francesco Giuseppe I. E allora, come mi è sempre piaciuto, la moneta si mette a raccontare storie, fa sognare, penso ai patrioti delle Cinque Giornate che si mandano messaggi o figure di patrioti, la moneta fa la storia, diventa protagonista, diventa mezzo di comunicazione, di propaganda, trasmette sogni. La moneta porta messaggi, la moneta patriota, anche le monete hanno fatto la storia e in questo caso non è un modo di dire, è realtà storica..., e ora qualche immagine di queste monete, sognate pure, se vorrete, con loro e con me......, Mario P.S. Qui sotto un 5 lire del Governo provvisorio di Lombardia aperto.
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  8. questa strana pietra avra un suo perchè chi mi aiuta a capirlo? fotografata a Troia in puglia
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  9. @@Arciduca ok...posso chiederti come distingui un segnetto di contatto da un segnetto fatto appena fuori zecca? Bene, mi è capitato di vedere la stessa moneta, fuori dalla capsula e dall'astuccio, adagiata in una casella di una valigetta. Per mequella moneta non la considero più FDC, anche se priva di colpi ecc.ecc. te sei libero di pensare che fuori dalla scatola non sia piu fdc ma è una cavolata pazzesca ed è un'affermazione che fa a pugni con quello che avevi scritto prima :) ...insomma se è adagiata su un vassoio ed è priva di segni di contatto e colpi ed ha tutto il suo lustro ed i rilievi perfetti perchè non sarebbe fdc?
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  10. Salve amici, raramente partecipo al forum, ma oggi voglio raccontarvi cosa mi è capitato qualche giorno fà. Ho ricevuto da mio cugino questa moneta con tutta la sua storia a seguire, apparteneva a mio nonno che l'ha rinvenuta all'interno del muro della sua casa, che stava ristrutturando negli anni 60. Una persona mi ha detto che una volta, era uso mettere una moneta all'interno dei muri della casa come portafortuna, volevo sapere dagli esperti del forum se conoscono storie simili, inoltre mi piacerebbe conoscere il valore della moneta, anche se pare piuttosto malridotta. Fabio
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  11. Caro Altegiovanni, non é esattamente questo quello che ho scritto. Il fatto che emergano sul mercato esemplari, per quanto bizzarri, non "censiti dagli studi del passato" ci puo' anche stare. Il fenomeno che fatico a comprendere é che in un determinato lasso di tempo emerga una quantità imponente di materiale, soprattutto da scavo, ed in tale materiale non si conti nulla di anomalo o bizzarro, mentre in parallelo appaiono sul mercato (e solo sul mercato) esemplari "bizzarri". Certo, tutto é possibile, anche che nel nord Italia esistano scavatori clandestini che abbiano una particolare predisposizione nel rinvenimento degli "inediti". Purtroppo per rendersi conto delle "bizzarrie" di alcuni pezzi é necessaria un'adeguata conoscenza delle monetazioni, che ad una visione superficiale possono apparire tutte uguali e tutte diverse nello stesso tempo. Purtroppo in questo periodo non ho moltissimo tempo (la numismatica arricchisce il mio spirito ma non mi dà da vivere) ma nei prossimi giorni tentero' di mettere in linea un po' di materiale comparativo che renda l'idea di quelle che sono alcune anomalie, definite "stilistiche" in alcuni post precedenti, ma che con lo stile hanno poco a che vedere.
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  12. Buonasera amici Lamonetiani.... :D Oggi vi propongo una new entry in collezione........i pareri sono graditissimi(conservazione,rarita',prezzo di mercato) :) ....(premettendo che proviene da una collezione privata di un mio caro vecchio amico che ha superato ben gli 85 anni ) :D :D Approfitto per salutare i big e gli esperti della sezione in quanto sono sicuro arriveranno vari interventi! Moneta da povero cittadino alle prese con la vita in quel periodo!!! :mellow: Peso 31,0 gr.Zecca Napoli. :) Ringrazio anticipatamente! :D Andiamo alle foto:
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  13. Veramente ardua... io al dritto nell'unica parte con resti di legenda vedo ...AIA..., al massimo sarà un'ipotesi da scartare... :whome:
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  14. Ciao! a mio parere a voler esser buoni la moneta e' un qBB ma guarda il bordo sopra la fronte del re al dritto...quello e' un colpo ed anche abbastanza evidente..poi fai te.. come dice giustamente @@lindap deve piacere a te!Io fossi in te aspetterei!
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  15. se sono appunto degli esperti e dei professionisti te la valuterebbero in ugual misura. se invece si parla di ciarlatani probabilmente no....ma non mi pare questo il caso. Insomma, se devo spendere ben oltre 2000 euro per una moneta fdc, la voglio sul serio in fdc, quindi sigillata dalla zecca in originale....mi spieghi questa frase? marco
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  16. prima di fare un discorso sulle trivellazioni c'è da fare un altro discorso….l'italia è tutta sismica!!!!anche se c'è una cartina con le zone più o meno sismiche, alla fin dei conti c'è quella zona dove i terremoti (anche di alta magnitudo) sono più frequenti e quelle zone dove lo sono meno…. se pensi che nella zona di parma ci sono stati sismi molto forti e te ne elenco alcuni: - 9/11/1983 m5.1tra parma e reggio - 23/12/1980 m5 vicino a fornovo (parma) - 15/07/1971 m 5.2 parma profondità 8 km - 14/09/2003 m 5.3 tra bologna e imola ecc ecc ecc ma se andiamo ancora più indietro nel tempo in pianura c'era stato un terremoto più forte di quello dell'anno scorso http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Verona_del_1117 e non esistevano le trivellazioni fraking (o come si scrive) :D Lo sappiamo tutti che i terremoti sono spaventosi distruttivi e tutto,e rompono molto...ma se non ci fossero significa che il nostro pianeta è caput. se tu guardi quanti sismi ci sono in un anno o in un mese in italia, da m <2 a m> 2 ci resti di sasso solo nel mese mi maggio ci sono stati 1733 eventi da nord a sud di cui 19 da m 3 fino a 3.9…. nel mondo ancora di più….questo per via del movimento delle placche. poi vabè se stiamo ad ascoltare i tg buonanotte, sparano ca**ate a raffica…sono poco credibili secondo me
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  17. Questa che hai postata, con un euro te la compri. Se invece la preferisci originale, allora il discorso cambia... e di molto.
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  18. secondo me le parole di Jan€ sono state fraintese. Effettivamente suonano non lusinghiere, ma non credo volessero essere offensive, si è solo espresso in modo sbagliato. --- Per il discorso nanetti Kinder, visto che colleziono anche quelli, posso assicurare che non si cerca il colore uniforme, ma quello diverso! (le varianti nelle sorpresine hanno un discreto valore economico, si passa da un pezzo che costa 1 euro, che grazie al capello con qualche dettaglio diverso, passa a costare anche 20-30 euro :crazy: :crazy: --- Per gli euro colorati, sicuramente i non collezionisti ne sono affascinati, personalmente non li comprerei, però con un 5cent e gli smalti della mia compagna ci ho provato a colorarli anche io :pardon: , non mi è uscito male, ma non credo che mi ripeterò :blum:
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  19. Ma, a dire il vero a me piace più il prezzo che la moneta, perchè trovarla in discrete condizioni oltre che un'impresa è una spesa che non posso permettermi. E vero che invece di prendere 10 monete ne potrei prendere una sola in buone condizioni, ma quelle perfette, non so com'è, non mi danno emozioni e non mi dicono niente, invece queste monete qui sembra che parlino....e hanno da offrire di più oltre che il valore economico dandomi più emozioni e riuscendo in questo modo a completare più in fretta (poi se sarà possibile c'è sempre tempo per migliorare). Comunque per questa qui in particolare anche per me la patina è troppo intensa e invasiva e devo dire anche, un pò strana.....cosa vuoi dire con: "che molte oggigiorno sono artefatte, per coprire eventuali maldestri trattamenti altrimenti visibili", quali potrebbero essere questi maldestri trattamenti? Seconto te si potrebbe provare a pulirla o comunque sia a cercare di far qualcosa?
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  20. Sono pienamente d'accordo, anche se in fondo non ci vedo niente di negativo, la persona che ha aperto questa discussione suppongo lo abbia fatto solo per parlarne con altri utenti, senza volere causare danni o fare cattiva pubblicità, tra l'altro conosco in venditore di persona ed è competente al 1000% Capita a tutti di sbagliare e il venditore, suppongo, con molta tranquillità ha cambiato l'immagine, poi stiamo parlando di un "errore" tecnico/informatico, non numismatico.
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  21. penserei ad un imitazione-contraffazione :crazy: resterà il dubbio su chi e dove è stata fatta :pardon:
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  22. Sono sicuro che hai grande stima e rispetto per le persone anziane, con questi commenti però lo dimostri poco non trovi ?
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  23. Ah, il titolo completo del volume dovrebbe essere Mélanges de numismatique en l'honneur du Docteur Louis-Pol Delestrée
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  24. buongiorno a tutti..! :) ...ecco un anello di bronzo........sicuramente del XVIIe...tutto al piu.......!!....con la firma devozionale riconesciuta di tutti.....!!... :mellow: ....il castone..
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  25. salve potrebbe trattarsi di un QUATTRINO o PANTERINO emesso dalla citta di LUCCA se non leggo male nel 1691 D\ stemma ovale con scritta LIBERTAS R\ stemma della citta sostenuto da PANTERA CNI 712 MIR 213 socondo il MIR moneta comune con questa data per un idea queto è più tardo ma molto simile
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  26. Debbo verificare (e purtroppo non ho mai il tempo di farlo), ma mi sembra che esemplari di decadrammi e aurei "arrugginiti" siano stati trovati anche in alcuni ripostigli e comunque noti da tempo. Non credo, anche se bisogna appunto verificare, che al limite qualcuno abbia trovato conii originali, chiaramente un pò degradati, per fabbricare in tempi moderni nuovi esemplari :crazy: . Proverò a chiedere all'illustre prof. Boehringer il suo parere su questi esemplari "arrugginiti". Non bisogna però dimenticare che gli "ercolini" d'oro e i decadrammi furono molto probabilmente coniati durante l'arco temporale del tiranno Dionisio, che fu lungo e quindi c'erano le condizioni per causare un certo arrugginimento dei conii (secondo le particolari condizioni in cui sono stati conservati e magari non sempre "sotto olio"). Infatti è possibile che, ormai tramontata l'età dei maestri firmanti, il tiranno Dionisio abbia trovato più pratico e remunerativo ricuperare dopo qualche tempo i vecchi conii (tanto le sue monete non sono mai andate fuori corso durante il suo lungo regno) per monetizzare ogni tanto il metallo prezioso che gli perveniva anche da bottini di guerra (non dimentichiamo che lui sostenne almeno tre distinte guerre contro Cartagine). Dionisio I regnò dal 405 al 367 a.C. quindi per oltre quarant'anni.
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  27. Il Sig. Bordin è un perito numismatico iscritto presso il tribunale e CC di Brescia come risulta controllando semplicemente il suo sito. E' quindi un numismatico professionista. Mi sembra che il suo approccio si possa quantomeno qualificare come corretto, sobrio e modesto andando ad esprimere un punto di vista opposto a quanto sostenuto in questa discussione, argomentadolo pero' in modo pacato e portando la propria esperienza in materia. Non mi intendo di questa monetazione ma mi affascinano l'approccio e le argomentazioni sostenute da entrambi le parti, validissime, da un punto di vista logico, entrambi. Non avendo mai seguito questa particolare monetazione non ho sviluppato un "sesto" senso che mi assiste quando vede, e giudico, una moneta. Ad esempio con un pezzo di Naxos, già in foto , mi riesco a fare un'idea abbastanza precisa. Qui no. Noto da un lato che i rilievi apportati alle monete oggetto della discussione siano basati essenzialmente su presunte difformità stilistiche. Il Sig. Bordin, mi sembra di capire, pero' mette in guardia dicendo che essendo la monetazione in questione "imitativa" by default occorre essere prudenti nell'utilizzare tale tipo di analisi per condannare un pezzo (quale sarebbe il modello cui riferirsi?). Da'ltro canto è altresi singolare che i tipi inediti, ibridi etc recenti siano apparsi solo sul mercato e non si trovano riscontri in gruzzoli, rinvenimenti, ripostigli precedenti, e questo fa si che occorra restare comunque prudenti nella valutazione di questo materiale che forse merita maggiore approfondimento.
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  28. Ciao remida, dovresti farti una passeggiata a Napoli e precisamente nel museo archeologico nazionale in via Foria, là troverai esposti nella sezione numismatica monete, medaglie, conii e punzoni ed accessori vari provenienti dalla zecca di Napoli. Ovviamente c'è solo una parte esposta. Per la corona reale non saprei, dovresti rivolgerti a qualche collaboratore di S.A.R. Carlo di Borbone Duca di Castro. www.realcasadiborbone.it
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  29. Beh, l'essere commerciante o spinto da interessi puramente culturali temo che conti ... e parecchio! Alla fine noto che non mi ha risposto in modo chiaro se è commerciante o meno, come mai? Quanto alle stupidaggini gratuite possono essere dette anche ammantandole da scambio culturale, nascosti dietro un dito e negando la pura verità, forse difficile da dimostrare in senso esaustivo e completo di prove, ma che rimane certamente la realtà... In questo senso intendevo quattro chiacchere per ridere !
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  30. Manlia Scantilla è una cosa, il Probo di questa discussione un'altra... E le loro corrosioni pure. Arka
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  31. Se si parla di grandi zecche del XV secolo potevano esserci decine di coniatori all'opera contemporaneamente. Se si parla di piccole zecche signorili, soprattutto dell'Italia centrale, allora non si può escludere un numero ridotto di coniatori. Direi comunque che una sola coppia di coni al lavoro doveva essere la norma soprattutto delle zecche clandestine.
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  32. un po' di imprecisioni nell'articolo citato... 1 ) quotazioni gonfiate rispetto al vero 2) e poi una affermazione errrata : "per le prime monete di Papa Francesco - per le quali è prevedibile un nuovo picco di interesse - bisognerà attende ancora. La prima a recare l'effigie del nuovo pontefice sarà quasi certamente la 2 euro commemorativa per la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, entro un paio di mesi. " : FALSO OVVIAMENTE, CI SARA IL CRISTO DI RIO CON SOTTO I GIOVANI . Presumibilmente, le prime monete con l'effige di papa Francesco potrebbero essere o gli argenti 2013 ... oppure la divisionale 2014
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  33. A Venezia più conii contemporaneamente (vedi Stahl). Arka
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  34. Eccomi a casa..... Che dire di più.... :pardon: ho poco da aggiungere, se non qualche considerazione personale. La metrologia di queste monete ha una discreta "forbice"; il diametro va da mm. 34 a mm. 38 ed il peso da gr. 14,92 a gr. 18,16 (dati Montenegro). Può essere stata anche tosata (quasi certo), ma quello che più mi ha colpito è che c'è una parte più consunta dell'altra (guardandola, la parte sinistra); credo che questo difetto sia nato già in fase di coniatura; forse la battuta mal distribuita? Oppure conii in parte rovinati che non hanno dato il giusto rilievo? (Io propenderei per la prima ipotesi). La parte centrale è ben coniata (si vede bene anche il leone sul vessillo che, in genere, è tra i primi dettagli che si consumano per la circolazione) ed entrambi le figure centrali hanno un buon rilievo e questo mi fa pensare che non abbia circolato moltissimo, ma non si può dire che sia Fdc. :pleasantry: Mi spiace deludere le tue aspettative, ma io gli darei un onesto BB/Spl. Giusto per darti un termine di paragone, l'esemplare che segue, in asta NAC e presa da Mcsearch, con leggera traccia di ossidazione, è stata giudicata BB...qui il rilievo c'è tutto e credo che sia stata l'ossidazione a penalizzarla. (Ma forse l'hai già vista) Chiaro che questo è il mio pensiero, è quello che metterei io sul catellino se dovessi metterla in collezione......già.... perchè, io .....di 1/2 Giustine, non ne ho..... :( Le quattro frecce: ho visto la tua discussione dal telefonino in ufficio ma, ovviamente, non potevo risponderti compiutamente; a distanza di ore era ancora li, senza risposte; allora ti ho inviato il messaggio, così da recuperare più facilmente la discussione a casa...... Un caro saluto luciano
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  35. Il lotto 446 a me fà una buona impressione, almeno dalla foto. Ci sarebbe invece da discutere sul cavallo attribuito a Federico lotto 451. Il volto a sinistra, sembra la brutta copia del ritratto di Ferdinando I, io non riesco a leggere la scritta di Federicus, ma forse avendo in mano la moneta ci potrebbe pure essere. Tracce di ribattiture però non ne vedo al diritto. Il conio potrebbe essere stato inciso da persona poco competente e non saprei dire se in una zecca ufficiale. Potrebbe essere un falso d'epoca? Scusatemi se magari ho scritto qualche fregnaccia.
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  36. e` bella e` bella anche secondo me non ha circolato se vedi c e` un salto di conio nel lato col doge , se vedi il doge e` impresso 2 volte per me la tosatura se c e` stata e` dal lato del SMV e la IV di ivstina se l han tosata han usato una mola per togliere la polvere d argento controlla un po il bordo
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  37. S.M.VENET NIC,DE PONTE - DVX in lettere capovolte S.Marco seduto porge il vessillo al Doge inginocchiato, in esergo DVX R/ MEMORERO TVI IVSTINA VIRGO S.Giustina stante di fronte con libro palma e pugnale nel petto --in esergo 80. è abbastanza calante, come già tu hai scritto, sembra tosata, ......per quanto riguarda l'aspetto complessivo è molto bella. ll CNI fra le monete emesse senza sigla, a pag470 - XVII-4 dal nr 208 fino al 218 ne elenca diverse , tutte con peso da 17,52 in su fino a oltre 18 - invece col nr 211 ne cita una di 17 gr. Per notizie relative al Da Ponte, ti allego link con molte informazioni, anche se penso che non ne avrai molto bisogno http://rolandomirkobordin.jimdo.com/repubblica-di-venezia-catalogazione-delle-monete-dei-dogi-cronaca-storico-politica-numismatica/nicolo-da-ponte-doge-87/
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  38. Ciao Acqvavitus, la moneta è circolata molto e ne presenta tutti i segni...La legenda è ben leggibile certo, ma i rilievi delle scritte sono molto bassi perchè usurati, lo puoi capire confrontandola con altri esemplari, vedrai che la legenda della tua moneta ti sembrerà più "grassoccia", quello è l'effetto dell'usura. L'usura è ben uniforme, infatti la capigliatura del sovrano non si vede quasi più così come i lineamenti del viso. Tutto sommato direi che la conservazione, secondo me, non và oltre MB/BB. Saluti
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  39. Beh, certo che c'azzecca eccome! Ci sono fior fiore di esperti che, a turno, hanno dato evidenze, confronti e riscontri e questo è più che sufficente! Ma tu dici: "noi ci fidiamo di quello che dici tu" Allora, ringraziando per la fiducia riposta, non mi resta che dire che se è "fiducia" non ha bisogno di dimostrazioni... :rofl: Quanto all'acqua calda purtroppo non è per niente vero quello che mi scrivi: hai parlato di boiler, elettroni curve etc, tutte cose rispettabilissime ma che non centrano con il caldo dell'acqua, che è invece una "sensazione" (da non confondersi con la temperatura, oggettivamente misurabile). In quanto sensazione (per me può essere calda, per te fredda, per una salamandra nè l'una nè l'altra) risulta ben difficile da dimostrare e oggettivizzare, un po' come il sesso degli angeli e altre amene discussioni bizantineggianti, in cui uno potrebbe NON avere voglia di essere invischiato... Tu dirai che sto facendo sofismi e usando altri mezzucci del genere, purtroppo non è così, in quanto , proprio come con l'acqua calda, a volte è difficile, per non dire impossibile, riprodurre con parole e oggettivizzare sensazioni che sono evidenti; questo capita molto nei falsi quando si tratta di immagini e non del pezzo reale (se vuoi una prova vai a vedere la discussione in preromane - Pirakos quello che sta succedendo... roba da far drizzare i capelli in testa a un calvo !!). Molto cordialmente, Enrico N.B Sia ben chiaro che tutto quanto scritto, a cui rimando, dai vari esperti è assolutamente vero e convincente e spiega a posteriori più che bene le incongruenze e i motivi che fanno propendere per la falsità, ma rimane prima di tutto la "sensazione" di falsità che è percepibile immediatamente.... P.S. Forse non è del tutto chiaro ma quello che ho scritto non vuol essere nè provocatorio nè vuol dare l'impressione di "aria di sufficienza", al contrario vorrebbe dare l'idea delle difficoltà che si potrebbero trovare nel giudicare....
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  40. ma qui tutti trovano qualcosa nei muri? io ho distrutto mezza casa e purtroppo niente :good: . comunque posta il tutto in identificazioni e benvenuto
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  41. Egregio Sign. Bordin Innanzi tutto vorrei esprimerle pubblicamente le mie scuse per due ordini di motivi. Primo, ed è molto grave, per averla indirettamente e personalmente tirata in ballo in questa incresciosa faccenda. Secondo, per aver ironizzato stupidamente su un argomento serissimo come quello delle falsificazioni di monete, argomento che andrebbe affrontato sempre con motivazioni serie e ponderate. Penso che non ci sia collezione che possa ritenersi al sicuro ed indenne da falsi e credo che a tutti noi sia capitata l’amara esperienza di doverlo constatare. Ciò premesso, devo comunque ribadire che i miei dubbi sulla genuinità di questi divisionali permangono. La dottrina ufficiale non è mai venuta a conoscenza di esemplari simili ed in carenza di evidenze di scavo o semplicemente di confronto, sia lecito, nonché doveroso, dubitare della loro reale esistenza. Nondimeno, se lei avesse notizie tali da potermi far ricredere, ne sarei felicissimo e le rinnoverei ancora le scuse, anche per questo motivo. Giuseppe Crocicchio
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  42. Mah!Io prima di far rotolare le quadrighe a terra dal ridere avrei studiato meglio le monete in questione...da quello che mi pare di scorgere dalle foto c' e' un 20 centesimi "valore" 1867 T che e' sempre una moneta rara anche se non sembra essere in altissima conservazione...se cosi' fosse magari, ad asta ancora aperta, sarei piu' cauto nei commenti la prossima volta!Anche per rispetto degli altri cavalli in competizione! oo)
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  43. No, valgono 2€ a testa, cioè soltanto il facciale, forse non mi sono spiegato, non hanno plusvalore praticamente .. 8 euro sono e 8 euro di valore hai..
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  44. Beh, per questi, c'è poco da fare...
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  45. Dalle foto mi pare impossibile che sia d'oro! A mio parere è un bel falso d'epoca! Ciao
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  46. Per me è la stessa moneta....ci sono segni comuni ad entrambe le monete il piccolo alone un po più scuro tra la data e la R di Roma, le piccole imperfezioni al bordo sono coincidenti, striscetti sotto al delfino idem, solo che cambiando l'inclinazione delle foto e non si notano più di tanto... :nea:
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  47. Riesumo questa vetusta discussione: lo stemma è certamente quello di Antonio Canova, il celebre artista neoclassico. Eccone un esemplare scolpito all'interno del Museo Canova a Possagno (TV): (da: http://www.museocanova.it/index.php?option=com_content&view=article&id=48&Itemid=53〈=it) Nell'impronta del timbro è evidente il cappello vescovile, già notato dai nostri amici. Il Canova aveva un fratellastro, Giovanni Battista Sartori, nato dalle seconde nozze della madre. Il quale fu chiamato anche Giovanni Battista Sartori-Canova. Ed era vescovo. Fu consacrato vescovo titolare di Mindo (una storica diocesi soppressa nell'odierna Turchia) da papa Leone XII il 24.7.1826. Non è assurdo ipotizzare che, con molta probabilità, quel sigillo sia stato suo.
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  48. Ti auguro che tu possa trovare un bel pezzo di Irnthi, che proviene dalla tua zona (Salerno), anche se è di buona rarità e mi raccomando sempre di rispettare la vigente normativa (evitare cioè di comprare magari da un "trovatore"). Colgo l'occasione per confermare che esiste anche la rarissima variante con toro a destra, accennata sul Garrucci. Un esemplare proveniva dagli scavi di Punta Campanella, pubblicati da Mario Russo e illustrati da Attilio Stazio. Avendo potuto consultare il volume sugli scavi di Punta Campanella, ho trovato anche i dati ponderali che mancano nell'articolo di Stazio e quindi anche di questa variante con toro a destra (di 4,0 grammi): Purtroppo dalla foto non si legge bene la leggenda, che comunque è retrograda.
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  49. Ciao Lorenzo, grazie per la buona impressione che ti ha fatto la mia app! Per ora è solo per iOS, vale a dire iPhone e iPad. E' prevista una versione per Mac, e personalmente spingerò su Windows con i miei collaboratori. Per Windows avevo trovato un programma di un tedesco, So many Euros, mi pare... A te giudicare se fa al caso tuo. Davide
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