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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/13 in tutte le aree
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Ma non sarebbe stato meglio contattare di persona il venditore, invece di rendere noto il tutto? A che pro? Il fatto che tutti sbagliano è cosa ovvia e scontata, e anche sul forum nessuno ha mai scritto il contrario... che bisogno c'era di aprire un post decisamente superfluo, e rendere noto il nome di un commerciante? Per noi questo sarà un gioco/passione/diversivo (quello che volete), ma per chi lavora non lo è, e discussioni simili potrebbero anche dare fastidio.3 punti
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Molto è stato scritto sulla figura di questo re, ma non sempre in modo obiettivo, onesto e fedele alla storia. Il periodo del Suo regno vide una rinascita dopo il brutto regno del padre, Francesco I. Visse in un'epoca molto turbolenta, fu combattuto lui stesso tra la nobiltà degli ideali di uguaglianza e libertà che infiammavano quel periodo, ed i loschi interessi ed i secondi fini che c'erano invece dietro... Consiglio la lettura delle tre biografie del Campolieti, dove la figura di Ferdinando II viene descritta in modo davvero appassionante sia sotto l'aspetto umano che politico. I libri sono: il re lazzarone (la vita di Ferdinando IV con cenni sull'infanzia di Ferdinando II), un po difficile da trovare, il re bomba (incentrato proprio su Ferdinando II) e re franceschiello, l'ultimo re di Napoli con diverse notizie sulle abitudini e sulla personalità di Ferdinando II nell'ultima parte della sua vita.2 punti
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Diciamo che la mia è stata una pazzia accompagnata da qualche settimana di riflessioni.....la moneta la vendeva la Numismatica Felsinea e ultimamente ho passato più pomeriggi nel loro negozio che a casa :lol: .....mi ricordo la tua discussione sull'Aratrice e ti rinnovo i complimenti ;). Queste pazzie, fatte di tanto in tanto, fanno davvero bene al cuore :good: ! Tevere l'ha chiusa così ;) Ciao2 punti
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Il fasciame scricchiolava sotto i colpi sferzanti del vento di maistro e la furia del mare in tempesta. L'equipaggio cercava in tutti i modi di non far rompere la cecarola, la vela quadra inferita sopra una verga di fortuna usata proprio durante le tempeste. La vela bastarda era tutta imbrogliata all'antenna mentre la vela di prora era stata strappata dalla forza del vento e sventolava all'impazzata. Il tentativo di passare dall'andatura di dosso a quella di buono non era andato a buon fine vista la forza del vento. Dai banchi di voga si poteva udire un coro supplichevole: “Padri di noi, ki star in syelo, noi voliri ki nomi di ti star saluti. “Noi volir ki il paisi di ti star kon noi, i ki ti lasar ki tuto il populo fazer volo di ti na tera, syemi syemi ki nel syelo... Nel mentre un tremendo schiocco dal gioco a poppavia ed il posticcio sembrava essersi staccato in parte tanto che i remi affornellati in quella parte si muovevano disordinatamente come cavalli impazziti in procinto di spezzare le catene. “Dar noi sempri pani di noi di cada jorno, i skuzar per noi li kulpa di noi, syemi syemi ki noi skuzar kwesto populo ki fazer kulpa a noi...” Un'ondata spaventosa s'infranse sul cassero di poppa, squassando le assi delle piccola scosagna in cui Nicolò stava anche lui pregando, ma a modo suo. Poi si decise a scendere nella stiva al centro della galea. Con un piccolo coltello incise alla base dell'albero di maestra una griglia con delle lettere all'interno: S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S Il quadrato magico, amuleto per combattere non solo malattie ma tenere lontano i pericoli di incendi e tempeste. Tornando verso la sua piccola cabina incrociò alcuni calafati, intenti a verificare la tenuta della chiglia e da sopra si poteva udire la cantilena della preghiera in lingua franca. “Non lasar noi tenir katibo pensyeri, ma tradir per noi di malu...” Le speranze di raggiungere Bonifacio erano sempre più esigue. “Amen.” Ogerio, capitaneus et comitus, stava nel suo ufficio di scrivano e rigirandosi nelle mani una moneta sospirava pensando a quale sarebbe stato il suo destino. La punizione divina per quanto fatto anni prima si stava finalmente scagliando su di lui ed i suoi uomini ? La moneta era un matapan di Venezia con il doge e San Marco da un lato ed il Cristo in trono dall'altro. Era solo frutto dell'immaginazione o il Salvatore aveva un'aria crucciata ? Ogerio fissò il calamaio, l'interno del quale era nero come l'abisso che lo stava aspettando. Si decise, prese una piuma. La intinse nell'inchiostro di galla ed iniziò a scrivere la sua confessione, confidando di poter almeno salvare la sua anima.2 punti
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Volevo farvi vedere questo interessante pezzo, un doppio sesterzio di Postumo ribattuto su un vecchio sesterzio di Elio. Pesa 23,5 grammi per 31mm di diametro. E' indubbiamente un pezzo ricco di storia che ci restituisce molte informazioni sulla circolazione monetaria nel II/III secolo. Davvero interessante come abbiano pensato di utilizzare un vecchio tondello di sesterzio del II secolo per ottenere un doppio sesterzio di Postumo nel III secolo, facendo di necessita' virtu' e riutilizzando cosi' perfettamente un vecchio tondello ormai fuori standard per riconiarlo con la nuova denominazione del doppio sesterzio appena introdotta da Postumo (e che presentava un peso e un diametro coincidente con i vecchi sesterzi).1 punto
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Buongiorno, dopo un periodo nel quale trascuro un poco la mia collezione mi assale la "crisi d'astinenza" e vengo attratto da monete che normalmente lascerei ad altri ... così mi è capitata questa occasione e l'ho presa. Forse qualcuno sa che quando metto a posto le monete veneziane quelle genovesi protestano e minacciano battaglie per far valere i loro diritti, in questo caso è sorta la questione della "Serenissima": tutti accostiamo quel titolo a Venezia ma nel 1580 (durante il dogato veneziano di Nicolò Dal Ponte) anche Genova ottenne dall'imperatore Rodolfo II la concessione del titolo di "Serenissima" per tutta la Repubblica, per il Senato e per il doge, quindi il doge genovese Nicolò Doria fu il primo "Serenissimo" dei genovesi. A parte gli scherzi che mi dite di questa "mezza giustina" che possa annotare sulla scheda? A me sembra che abbia un lustro notevole anche se tosata, infatti pesa solo 16,61 gr, e la parte centrale mi sembrerebbe quasi fdc ...ma ne ho viste troppo poche per poter esprimere giudizi sensati. Grazie a tutti i veneziani ..."s'ciao, fioi come ea" ...ma anche agli altri...1 punto
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Buonasera a tutti... :) Vi vorrei presentare questa, a mio avviso, bella monetona emessa in Ungheria alla vigilia della II Guerra Mondiale. Si tratta di un esemplare in argento da 5 pengo coniato nel 1939 in 408.000 esemplari, commemorativa dei 70 anni di Miklos Horty. La moneta pesa 25 grammi in argento '625 e possiede una storia decisamente interessante. Questa tipologia venne coniata anche nel 1938, in soli 50 esemplari. Diritto: ritratto dell'Ammiraglio Horty in alta uniforme; Rovescio: Stemma araldico dell'Ungheria. In primo luogo occorre ricordare come dopo la fine della I Guerra Mondiale l'Ungheria rimase un regno, ma con un piccolo particolare che la distingueva dagli altri stati monarchici...in breve, non c'era il Re ma un Reggente che governava al suo posto e questo ruolo era ricoperto dall'Ammiraglio Miklos Horty. Horty si distinse nel corso della I Guerra Mondiale ed in patria era considerato come un vero eroe. Con l'indipendenza dell'Ungheria dall'Austria e la repressione di un tentativo di rivoluzione comunista, nel 1920 Horty prese il potere in qualità di Reggente ed evitò in ben due occasioni che il "vecchio" Re, che altri non era che Carlo I l'ultimo imperatore asburgico (1916-1918), potesse tornare sul trono. Ed anzi nel 1921 la dinastia degli Asburgo venne ufficialmente detronizzata e perse ogni diritto sul trono d'Ungheria. Dopo questi eventi Horty venne ironicamente soprannominato come: "An Admiral without a navy in charge of a kingdom without a King”... :D Horty governò pertanto l'Ungheria nel periodo compreso tra le due guerre mondiali e per quasi tutta la II Guerra Mondiale stessa. Con politiche fortemente conservatrici che lo portarono man mano ad avvicinarsi all'Italia fascista ed alla Germania nazista. L'Ungheria entrò difatti a far parte dell'Asse e nel 1941 entrò in guerra. Nel 1944 tuttavia Horty venne detronizzato dagli stessi nazisti perchè in un discorso radiofonico aveva ufficialmente annunciato di voler concludere un armistizio, dopo che i sovietici erano ormai arrivati ad assediare Budapest. Tenuto prigioniero in Baviera dai nazisti fino al termine delle ostilità, l'Ammiraglio venne successivamente liberato dagli americani e fu un testimone al Processo di Norimberga. Morì in esilio nel 1957, dopo aver scritto un volume con le sue memorie. (In questa immagine del 1936, vediamo l'Ammiraglio Horty in visita di stato in Italia con Vittorio Emanuele III)1 punto
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Giorni fa seguendo un'asta straniera online ho notato due monete genovesi alquanto dubbie. La prima, un genovino che, visto il peso un po' calante, chiamerei "dietorino" è stato poi ritirato dall'asta. Purtroppo la seconda moneta, lo scudo in questione, è rimasta all'incanto e qualche sprovveduto l'ha comprata. Vi posto un confronto con uno scudo che è presente in una prossima asta. Facciamo ora un giochino in stile settimana enigmistica: notate le differenze Buon divertimento :)1 punto
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Buonasera, qualcuno sa che fine fecero i coni delle monete napoletane di Ferdinando II? Altra curiosità , al tempo dei Borbone esisteva ancora una corona del regno di Napoli per incoronazioni??Grazie in anticipo!!1 punto
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Concordo sul fatto che dai tempi pionieristici della messa a punto da parte del Pautasso del corpus, e della sua successiva integrazione, molto materiale sia emerso, o riemerso, alla luce, ampliando notevolmente la quantità di materiale disponibile allo studio. Oltre alla pubblicazioni di importanti collezioni pubbliche (in Italia ed all'estero) contenenti materiale padano, alcuni gruzzoli già noti sono stati studiati nel dettaglio e pubblicati, i dati relativi ai rinvenimenti di intere regioni sono stati resi disponibili (si pensi alla meritoria iniziativa del Gorini per cio' che riguarda il Veneto) e, soprattutto moltissimi rinvenimenti, soprattutto isolati, sono venuti ad arricchire il quadro generale (un esempio tra i tanti il materiale emerso durante gli scavi urbani legati alla costruzione della metropolitana milanese). Tale materiale, se da un lato ha contribuito ad inquadrare meglio alcuni fenomeni, permettendo talvolta la proposta di attribuzioni differenti rispetto a quelle date a suo tempo dal Pautasso, non ha mutato il quadro tipologico. Con l'eccezione del caso relativo alla rilettura delle due didracme col cervo a legenda Seghedu dei musei di Glasgow e di Winthertur, e della conseguente riattribuzione ad un ambito padano ad opera del compianto Franco Chiesa, non un solo nuovo tipo é emerso, dal suolo o dai medaglieri. Il materiale che é venuto ad aggiungersi, proveniente da scavi documentati o da collezioni pubblicate nel corso degli ultimi 40 anni é totalmente coerente con le tipologie conosciute, né variazioni "stilistiche" peculiari sono venute ad arricchirne i tipi (che si adotti la convenzione del Pautasso o quella dell'Arslan, della Barenghi o dell'Allen, poco importa, da questo punto di vista sono equivalenti). Sarà un limite personale, e molto probabilmente c'é qualcosa che mi sfugge, ma non riesco a darmi una spiegazione logica circa il fatto che tutta una serie di tipi inediti, di ibridi, di pezzi riconducibili a tipologie note ma recanti caratteristiche stilistiche assolutamente peculiari, siano emersi recentemente (diciamo piu' o meno a partire dai primissimi anni '90) esclusivamente nell'ambito di collezioni private. Nei ripostigli, nel materiale da scavo, nell'emersione di vecchie collezioni museali misconosciute, per quanto il nuovo materiale pubblicato sia estremamente cospicuo, non c'é ne traccia. Ringrazio di cuore il sig. Bordin per il gentile invito a visionare il materiale: purtroppo vivo un po' fuori mano, ma se se ne presenterà l'occasione non manchero' di fargli visita.1 punto
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Vi sono persone che, se pur non le conosci personalmente, Ti sembrano amici da sempre: è la grandezza che si trasmette nelle Loro opere. Questo è il ricordo che rimane a Fabio del Maestro Franco Bartolotti: un amico che rimane per sempre.1 punto
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Ho avuto un problema con il computer e non sono potuto intervenire prima,tuttavia credo che la cosa cominci a farsi interessante ed a tal proposito posto delle immagini per supportare la tesi da me sostenuta. Nelle prime due ho evidenziato dei crateri di fusione successivamente, dato che qualcuno ha chiesto spieghero' come si riconoscono i crateri di fusione da quelli naturali,nell' immagine successiva posto invece una foto con dei crateri naturali e corrosioni naturali. Premetto che voglio fare didattica per le persone meno esperte e non voglio insegnare a quelli che gia' sanno: 1) I crateri di fusione si formano per bolle di aria rotonde e lisce di conseguenza assumono un aspetto con bordi rotondeggianti e lisci immaginate un palloncino che si gonfia e viene sezionato a meta' oppure provate a prendere una pallina e spingetela a meta' nella plastilina togliete la pallina e quello che vedrete e come si presenta il cratere da fusione naturalmente in forma ridotta,se scaricate le prime due immagini le potete notare in ingrandimento sia sul polso che nella P dove si notano meglio di quelle sul bordo. 2) al contrario i crateri naturali in quanto corrosi si presentano frastagliati sia nei bordi che nei piani vedi n.2,per le corrosioni il discorso e' diverso perche' influisce la natura del terreno nel n.1 corrosioni naturali, le corrosioni della moneta in questione invece non mi convincono per le grosse asportazioni di metallo ed i livelli dei piani non uguali sopratutto tra il polso,il viso e sotto lo scudo. Scusate se mi sono dilungato troppo ma ho ritenuto opportuno argomentare quello che sostengo e cioe' di una moneta in fusione,le percentuali citate non servono a niente perche' come detto da gionny succede oramai spesso che monete false vengono vendute per buone e monete buone sono considerate false dipende solo da chi propone la vendita1 punto
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ciao @ , in ordine: Il taglio perfettamente liscio (senza "aloni" della vecchia rigatura) è il più raro in assoluto (direi un 3-4% delle monete in altissima conservazione sono così) poi c'è la rigatura perfetta (originale, come quella dei nichelini di umberto) che è rara quasi quanto il "liscio". 5% delle monete così poi c'è la rigatura parziale (dove si alterna rigatura "in rilievo" con rigatura solo accennata), che è abbastanza comune, circa un 20% infine c'è la "finta rigatura", catalogata come "liscio", in cui sul taglio si vede la rigatura (da zero ad un paio di tacchette in rilievo, e poi tutto il contorno "fintamente rigato", dove puoi solo vedere l'alone residuo della vecchia rigatura, quindi al tatto liscio). che è praticamente la regola (comunissimo da trovare in questa condizione), il restante circa 70%1 punto
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Grazie per l'apprezzamento. :) Si il merito di essersi accorto della particolarità va tutto al venditore che l'ha proposta in vendita. Da parte mia però presto sempre attenzione a questo tipo di curiosità che trovo simpatiche come contorno alla collezione principale, questa poi mi ha subito colpito perchè era proprio strana... Saluti Simone1 punto
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Spero di mettere un po' di chiarezza .Premesso che anche io la penso come numizmo, antoniniani ???? piccoli moduli????. Ma una mia opinione tecnica la proporrei. Partendo che la moneta poteva essere rivestita da una pellicola di argentatura e dopo una pulitura aggressiva , il risultato "potrebbe" essere quello che vediamo dalla foto postata. Giusta l'opinione di babelone. sulle corrosioni. Ma potrebbero essere il risultato di una aggressione acida . Certo come la mettiamo con la lettera (P) al rovescio a ore 13 ? e sul dritto (Tutta) la leggenda con le lettere arrotondate ?. Sta' qui il dilemma é o non é. A ragione grigioviola ,che in molti vien difficile dare sentenza. Per allungare la discussione e aspettare altri interventi,posto due foto con il mio punto di vista "CONTRO E A FAVORE" CONTRO : dritto ,lettere attaccate e arrotondate , pennacchio punteggiato troppo marcato in confronto al piumaggio ,quasi assente. rovescio , la lettera (P) che se' fosse stata coniata ,non avrebbe avuto la mancanza evidenziata in rosso. A FAVORE : tondello regolare senza accenni di codoli di fusione. dritto , viso di Probo di ottimo rilievo , (difficilmente a fusione), scudo e corazza ben cesellato, rovescio , lettere migliori del dritto,secondo i canoni. grumo di metallo vicino la (S).1 punto
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Credo che sarà un pò difficile sapere di che anno è, visto che manca proprio la faccia con la data :rolleyes:1 punto
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Beh, certo che c'azzecca eccome! Ci sono fior fiore di esperti che, a turno, hanno dato evidenze, confronti e riscontri e questo è più che sufficente! Ma tu dici: "noi ci fidiamo di quello che dici tu" Allora, ringraziando per la fiducia riposta, non mi resta che dire che se è "fiducia" non ha bisogno di dimostrazioni... :rofl: Quanto all'acqua calda purtroppo non è per niente vero quello che mi scrivi: hai parlato di boiler, elettroni curve etc, tutte cose rispettabilissime ma che non centrano con il caldo dell'acqua, che è invece una "sensazione" (da non confondersi con la temperatura, oggettivamente misurabile). In quanto sensazione (per me può essere calda, per te fredda, per una salamandra nè l'una nè l'altra) risulta ben difficile da dimostrare e oggettivizzare, un po' come il sesso degli angeli e altre amene discussioni bizantineggianti, in cui uno potrebbe NON avere voglia di essere invischiato... Tu dirai che sto facendo sofismi e usando altri mezzucci del genere, purtroppo non è così, in quanto , proprio come con l'acqua calda, a volte è difficile, per non dire impossibile, riprodurre con parole e oggettivizzare sensazioni che sono evidenti; questo capita molto nei falsi quando si tratta di immagini e non del pezzo reale (se vuoi una prova vai a vedere la discussione in preromane - Pirakos quello che sta succedendo... roba da far drizzare i capelli in testa a un calvo !!). Molto cordialmente, Enrico N.B Sia ben chiaro che tutto quanto scritto, a cui rimando, dai vari esperti è assolutamente vero e convincente e spiega a posteriori più che bene le incongruenze e i motivi che fanno propendere per la falsità, ma rimane prima di tutto la "sensazione" di falsità che è percepibile immediatamente.... P.S. Forse non è del tutto chiaro ma quello che ho scritto non vuol essere nè provocatorio nè vuol dare l'impressione di "aria di sufficienza", al contrario vorrebbe dare l'idea delle difficoltà che si potrebbero trovare nel giudicare....1 punto
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Le lettere ed altri particolari fanno capire che si tratta di una moneta fusa, ad esempio guarda la prima lettera P del rovescio c'e' un grosso cratere di fusione,nel diritto ad ore 5 vicino al bordo ce ne sono tre in sequenza, nel polso ce ne un'altro,per quanto riguarda le corrosioni su questo metallo possono essere create facilmente.1 punto
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“ + nel nome di Cristo, amen. Io, Ogerio di San Pietro dell'Arena, capitano e comites, cittadino di Genova, scrivo e confesso le mie azioni malvagie perpetuate ai danni di inermi cittadini veneziani nell'anno del Signore milleduecento e novantacinque, nel giorno di San Lorenzo, sulla rotta da Palermo a Messina. Io ed il mio equipaggio sul panfilo San Giacomo, incrociammo una tarida veneziana all'incirca a mezzodì. Credendo si trattasse di una nave nemica l'approcciammo, pensando di fare un buon bottino. Quelli della tarida ci dissero che erano cittadini veneziani ma gli altri capitani ed io volevamo controllare che non ci fossero merci dei nemici di Genova. Presentammo la documentazione che ci autorizzava a tale azione. I veneziani non vollero saperne dicendo che la loro bandiera copriva il carico e noi insistevamo che volevamo solo le merci dei nemici di Genova e dicendo queste cose tenevamo pronti i balestrieri. Non vollero farci salire a bordo e nemmeno mandare tramite una barca la documentazione della tarida con l'elenco delle merci. Ci dissero che sì avevano merci dei norsti nemici ma che dovevamo andarle a prenderle con la forza. Cercammo di evitare lo scontro armato, ma loro ci risposero con le loro balestre. Cercammo di allontanare il nostro panfilo per evitare d'essere colpiti. Quelli iniziarono a schernirci. Provammo ancora a fargli paura incendiando la nostra caracca, alleggerita di molto carico, ed indirizzandola verso di loro. Ma non servì. Fu così che iniziammo a compiere una serie di azioni empie e di cui chiedo perdono. Partimmo all'attacco, anche se loro erano ben armati con fresseti, lamerii, capellini, scudi, lance, spade, balestre e gratatolii. La battaglia durò fino ai vespri e quando finalmente prendemmo possesso della tarida l'ispezionammo. Vi fu trovato un ebreo di Messina e gli confiscammo i suoi beni. Non solo ma alcuni pescatori di corallo catturati in Corsica e messi ai remi del panfilo fuggirono e quelli di loro ricatturati furono incatenati e tenuti a digiuno per giorni. Che il Signore perdoni la nostra cupidigia che oltrepassò l'amor di Patria. Anno del Signore milleduecento e novantasette, galea San Martino, indizione quinta, giorno 6 agosto, prima dell'ora terza.”1 punto
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Il massimo che riesco a fare, fotograficamente parlando...1 punto
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Non vedo alcun segno di circolazione, nè nei campi, nè sui bordi. Considerando che lo scanner non riporduce il lustro, secondo me siamo per lo meno vicini al FDC. Davvero un bell'esemplare. Complimenti.1 punto
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secondo me è ottima...lo scanner tende a imbruttire le monete ma per me siamo almeno da spl/fdc in su. ;) marco1 punto
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DIciamo che ci vorrebbe buon senso, sia nel dare il proprio parere, sia nell'aprire nuove discussioni.1 punto
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Ringrazio il signor Bordin per essere intervenuto direttamente nella discussione, vorrei pero' puntualizzare alcuni aspetti, di ordine piuttosto generale. Nel momento in cui si pubblica qualcosa, lo si faccia con i mezzi tradizionali quali la carta stampata o attraverso la rete internet, automaticamente ci si espone al giudizio dei lettori, ed al diritto di critica che gli stessi vorranno esercitare. Va da se che tanto più perentorie saranno le affermazioni, tanto più aspra potrà risultare la critica. L'importante, una volta che si é entrati consapevolmente nel gioco, é accettarla per quello che é, controbattere nel merito senza trascendere sul piano personale e magari far tesoro di elementi che possono disturbare ma che alla fine potrebbero risultare veritieri. Cio' forse non é sempre ritenuto possibile, soprattutto nel momento in cui sono in ballo interessi professionali, ma sarebbe buona norma, soprattutto nell'interesse di cio' che fa si' che tutti noi partecipiamo a questo forum, ossia della numismatica e del progredire della sua conoscenza. Il forum. Il forum é un... forum, ossia un luogo virtuale in cui persone reali, nel rispetto della legge e delle regole della convivenza civile, si scambiano opinioni, liberamente. E non é richiesto firmarsi con nome e cognome per avere tale diritto. Se poi si vuol farlo ben venga, ma non é obbligatorio. Non é né un tribunale né una riunione di condominio: é un forum, funziona cosi', ed in questo sta la sua forza. Parteciparvi implica accettarne le regole. Non entro nel merito dei due "inediti" e della variante di divisionali padani di cui agli interventi dell'amico Nakona che hanno provocato la reazione del signor Bordin. Vorrei pero' cogliere l'occasione per segnalargli almeno un altro pezzo, presente sul suo sito, che a mio modesto avviso (pur non avendo la possibilità di toccarli con mano) potrebbe presentare qualche problema. La moneta, stanti le caratteristiche iconografiche, non trova alcun riscontro in bibliografia, se non nel Bulletin on Counterfeits dell'International Bureau for the Suppression of Counterfeit Coins.1 punto
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Egregio Sign. Bordin Innanzi tutto vorrei esprimerle pubblicamente le mie scuse per due ordini di motivi. Primo, ed è molto grave, per averla indirettamente e personalmente tirata in ballo in questa incresciosa faccenda. Secondo, per aver ironizzato stupidamente su un argomento serissimo come quello delle falsificazioni di monete, argomento che andrebbe affrontato sempre con motivazioni serie e ponderate. Penso che non ci sia collezione che possa ritenersi al sicuro ed indenne da falsi e credo che a tutti noi sia capitata l’amara esperienza di doverlo constatare. Ciò premesso, devo comunque ribadire che i miei dubbi sulla genuinità di questi divisionali permangono. La dottrina ufficiale non è mai venuta a conoscenza di esemplari simili ed in carenza di evidenze di scavo o semplicemente di confronto, sia lecito, nonché doveroso, dubitare della loro reale esistenza. Nondimeno, se lei avesse notizie tali da potermi far ricredere, ne sarei felicissimo e le rinnoverei ancora le scuse, anche per questo motivo. Giuseppe Crocicchio1 punto
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E poi suggerisco anche di imparare ad usare la sezione corretta del forum :D Sposto la discussione ;)1 punto
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come ho già scritto in una discussione simile…se la vanno acercare e cavoli loro….prima di fare cavolate è meglio che imperino a riconoscere un falso invece che cercare l'affare, che lo fa il venditore ovviamente….tranquilli che poi ce li troviamo qui a sclerare per la fregatura che si son presi….no anzi, per pararsi inventeranno la classica storiella del nonno e quando qualcuno gli dice la non genuinità del pezzo sclerano e ci becchiamo pure degli incompetenti e invidiosi come è successo tempo fa1 punto
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E' un peso lionese per lo Scudo d'oro Italia, si trova con i suoi multipli in molte scatole prodotte a Lione per l'Italia. Lo stemma mediceo veniva usato a Lione per indicare non solo la serie degli scudi d'oro toscani, ma tutti gli scudi Italia, di minor peso e valore degli scudi Stampe e Spagna. La massa è calante, ma il peso è molto corroso. Saluti Gzav1 punto
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Certo che me ne sono reso conto ;) :blum: .....come forse si è capito sono uno che di solito programma tutto e mi ero prefissato l'acquisto di una moneta importante all'anno.....quest'anno il 5 Lire Cinquantenario e l'anno prossimo il 20 Lire Impero, con questa mi sa che mi sono giocato almeno 5 anni di programmazione :lol: . Moneta già liberata......era una vecchia perizia, con sigilli garanzia, redatta da un noto commerciante Bolognese all'incirca a metà anni 80 (purtroppo non era presente la data esatta :( ma la cifra di vendita). Confermo che ad ore 12 son presenti 2 piccoli segnetti sul bordo ed aggiungo che quelli, insieme ad una piccola riga di colore più chiaro sotto la scritta LIRE, sono le uniche due imperfezioni presenti. Posto le 2 foto promesse ;) . Ciao1 punto
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dovrebbe essere la rpc 621 al dritto DIVI F al rovescio DIVOS IVLIVS sue due linee dentro corona. Al dritto testa di Ottaviano di fronte una stella doverebbe eseere una 29-30 mm. La zecca non è conosciuta, ma sicuramente Italiana e messa insieme alla 620 sotto la voce DIVOS IVLIVS all'interno del RPC. PS:http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=577396&AucID=1037&Lot=95&Val=07a951feec2767960490ecce935a96ec1 punto
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Eccomi, buonasera a tutti, non posterò ora le foto perchè le devo ancora scaricare e quelle fatte da mio figlio, Lorenzo Palombini nostro fotografo e grafico ufficiale, le avrò martedi o mercoledi sera, quando lo vedrò a Roma. Personalmente non ne ho fatte molte in quanto ho preferito usare la macchina come telecamera, ma ne ho anche alcune fatte dalla mia amica Manuela. Il nostro amico Fabrizio19, che ci aveva promesso un filmino completo delle conferenze, ha avuto un problema famigliare e non è potuto essere presente, lo saluto e gli esprimo il mio dispiacere sperando che possa essere con noi il 29 Giugno, alla nostra prossima Riunione. Invierò i miei spezzoni a Tonino Troncarelli, proverà lui a farne un filmino decente, mi dispiace che non sarà completo. Intanto ringrazio Dabbene per aver postato le foto e scritto il suo parere sulla giornata e ringrazio tutti per i tanti complimenti ricevuti, ora sul Forum e ieri dal "vivo". :D Mi dispiace di non aver scritto qualcosa prima ma sono stata occupata con i miei ospiti per tutta la giornata, con grande piacere. Iome58 ed il marito, e Mariodigiò, sono partiti da poco, quindi potrete capire perchè non mi sono neanche collegata oggi, ma ora cercherò di rimediare un pochino. Però sono ancora abbastanza stanca e forse è meglio che scriva qualcosa di più particolareggiato domani, a mente fresca, sulla giornata che è trascorsa piacevolmente in compagnia di tanti amici e non solo... Vorrei intanto rivolgere il mio pensiero a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo evento: Ringrazio moltissimo ancora una volta per la collaborazione ed il sostegno il Comune di Nepi, particolarmente il Sindaco dott. Franco Vita, il Vicesindaco Francesco De Fazio, presenti in sala insieme all'Assessore per i Lavori Pubblici Pietro Soldatelli e l'Assessore alla Cultura e Turismo Bruno Coretti che ci ha raggiunti nel pomeriggio. Era chiaramente presente anche il Museo Civico di Nepi rappresentato dal suo Direttore dott. Stefano Francocci che ringrazio particolarmente per tutto l'aiuto che mi ha regalato per l'attuare l'evento e non solo...sopportandomi e ...supportandomi continuamente, non finirò mai di ringraziarlo :give_rose: :give_rose: :) . Ringrazio per la collaborazione nell'organizzazione l'Associazione Antiquaviva, particolarmente un grazie sentito a Daniele Soldatelli, anche Moderatore delle Conferenze oltre che Presidente dell'Associazione, ed ad Antonio Troncarelli per il suo aiuto tecnico ed organizzativo. Infine ringrazio anche l'Ente Palio del Saracino per la collaborazione e l'inserimento del nostro evento nel Programma del Palio. Un immenso ringraziamento va ai quattro magnifici relatori che per amore della Cultura, Numismatica e non, hanno permesso la realizzazione di queste Conferenze ed anche del resto della giornata, li elenco in ordine di intervento: Dott. Stefano Francocci, prof. Bernardino Mirra, prof. Roberto Ginocchi e cav. Marco Guglielmi. Ringrazio tutti gli amici del Circolo Numismatico Romano Laziale che hanno partecipato e sostenuto l'organizzazione dell'evento ed anche i nostri sponsor esterni: Adolfo Sissia Alessandro Giarante Andrea Della Valle Bernardino Mirra Davide Fabrizi Enrico Terzo Fabrizio Bucciarelli Marco Guglielmi Marco Urbanetti Mario Campana Mario Limido Patrizia Di Monte Pierluigi Trezzini Roberto Divona Sergio Ruggeri Vincenzo Mezzacapo ed i sostenitori esterni: Associazione Culturale “Officinanonautorizzata” Antonio Cimini Geom. Fabrizio Nardocci Libreria Classica Editrice Diana Nepesina SPA Nomisma SPA-Panorama Numismatico Un ringraziamento particolare a Roberto Divona ed Antonio Loteta per l'impegno e la passione messa nella preparazione del nostro Primo Quaderno "Monete e Medaglie della Tuscia" Un ringraziamento particolare ad Adolfo Sissia per la consulenza sulle zecche di Montefiascone e Viterbo ed ad Antonio Morello per la consulenza tecnica. A nome di tutto il Circolo Numismatico Romano Laziale ringrazio con tutto il cuore mio figlio Palombini Lorenzo per il suo "spontaneo" :D lavoro grafico e fotografico. Per il momento finisco qui, ci leggiamo domani in giornata. Grazie ancora a tutti, Patrizia Di Monte1 punto
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la facciata principale,da dove facevanno il fuocco......che da giusto al livello del terreno......... :)1 punto
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Dalla foto non si nota ma ha ancora dei riflessi argentati, è stata pulita professionalmente. Guarda che Londra e Londinium sono la stessa zecca...1 punto
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perche` ha un secondo account e tira su il prezzo........ lasciala vale 20 euro si o no1 punto
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Mi sembra che nel corso della discussione siano emersi parecchi indizi.... Manca solo l'indirizzo del falsario poi abbiamo tutto.... Scherzi a parte, sono cose piuttosto evidenti, e a volte è come spiegare l'acqua calda, evidente ma difficile da dimostrare1 punto
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Sono tondelli fusi in casa, probabilmente dal venditore stesso, che se veramente sono del metallo dichiarato, ossia oro e argento, sono una genialata pazzesca. Praticamente fonde 1.7g d'oro, pari a 54€ e li rivende per reperti ufologici dichiarando che NON HA LE PROVE. Se ha fortuna ci fa più di quanto ha speso, altrimenti, no. Con l'argento, poi, è più facile, visto che viaggia sui 50 cent al grammo e quindi è più facile riprendere il fuso. Secondo me è un affarista nato, visto che non commette nessun illecito.1 punto
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Domanda intelligente! Bravo! Il conio nell'usurarsi e nell'assorbire i residui d'argento poteva assumere quell'impronta e far sì che le monete avessero una superficie verosimilmente "impastata" e non proprio nitida. E c'è anche una spiegazione tecnica, se vuoi te la scrivo: il conio del dritto veniva posizionato come conio d'incudine (rivolto verso l'alto), ragion per cui i residui e la polvere d'argento di cui ti accennavo giacevano nel conio d'incudine (la forza di gravità fa sì che qualunque residuo vada verso il basso), l'altro, invece, quello che batteva dall'alto era il conio del rovescio ed era quasi sempre pulito perchè era rovesciato e non poteva accogliere tali residui. Se non è chiaro a qualcuno fatemi sapere. Grazie1 punto
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Io ho ricevuto il modulo quindi lascio volentieri il mio posto a qualche altro utente. Grazie cmq DanPao!!!1 punto
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Permettetemi di scriverlo: mai riconoscimento fu più meritato. Profonda conoscenza della materia, cortesia, equilibrio, mai una parola fuori posto, mai un giudizio avventato, un signore. Congratulazioni a uno degli utenti migliori del Forum, a mio parere, ma credo che molti condividano.1 punto
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Buona Domenica riguardo al taglio in quattro, ho ritrovato un accenno riguardo ai grossi veneziani. Considerate le tante emissioni di denari grossi di imitazione che provenivano dai vari feudatari dell'Egeo o da signorotti italiani e balcanici, il Maggior Consiglio, nel 1282 dispose che chiunque fosse venuto in possesso di simili imitazioni, fosse obbiligato a tagliarle in due; nel 1391 fu deciso che dovessero essere tagliate in quattro. Una volta tagliati, dovevano essere presentati alla zecca per la rifusione; probabile che questa procedura fosse comune anche ad altri Stati. saluti luciano1 punto
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Scusate il fuori tema, ma sarebbe molto importante per me che voi dareste il vostro giudizio sul grado di conservazione di queste mie 3 monete. http://www.lamoneta.it/topic/77015-studio-statistico-sui-gradi-di-conservazione/ Grazie a Tutti1 punto
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Ringrazio il nuovo utente Pupillo per la notizia relativa ai nuovi esemplari, premettendo di tracciare meglio la "mappa" dei rinvenimenti delle monete IRNTHI e quindi la possibile ubicazione della zecca che resta ancora misteriosa. L'antica zecca di Nuceria Alfaterna dovrebbe essere ubicata presso l'attuale Nucera (Superiore e Inferiore), mentre Castel San Giorgio è situato più a nord di Nucera di quasi 5 km. Non so se è stato identificato l'antico nome della città greca che stava sotto Castel San Giorgio. Non conosco bene la sua situazione archeologica. Potrebbe essere l'antica Irnthi ? E' sempre territorio sorrentino, ma ancora più a nord rispetto a Punta Campanella dove è concentrato il maggiore numero di esemplari noti (forse però a causa della sacralità del sito). Puoi darmi ulteriori notizie in merito all'archeologia di Castel San Giorgio.1 punto
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Concordo con Nibanny...... la monetazione euro commemorativa e divisionale di San Marino e Vaticano, hanno una discreta valutazione...... non "svenderle"!!!1 punto
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