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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/13 in tutte le aree
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Eccomi, buonasera a tutti, non posterò ora le foto perchè le devo ancora scaricare e quelle fatte da mio figlio, Lorenzo Palombini nostro fotografo e grafico ufficiale, le avrò martedi o mercoledi sera, quando lo vedrò a Roma. Personalmente non ne ho fatte molte in quanto ho preferito usare la macchina come telecamera, ma ne ho anche alcune fatte dalla mia amica Manuela. Il nostro amico Fabrizio19, che ci aveva promesso un filmino completo delle conferenze, ha avuto un problema famigliare e non è potuto essere presente, lo saluto e gli esprimo il mio dispiacere sperando che possa essere con noi il 29 Giugno, alla nostra prossima Riunione. Invierò i miei spezzoni a Tonino Troncarelli, proverà lui a farne un filmino decente, mi dispiace che non sarà completo. Intanto ringrazio Dabbene per aver postato le foto e scritto il suo parere sulla giornata e ringrazio tutti per i tanti complimenti ricevuti, ora sul Forum e ieri dal "vivo". :D Mi dispiace di non aver scritto qualcosa prima ma sono stata occupata con i miei ospiti per tutta la giornata, con grande piacere. Iome58 ed il marito, e Mariodigiò, sono partiti da poco, quindi potrete capire perchè non mi sono neanche collegata oggi, ma ora cercherò di rimediare un pochino. Però sono ancora abbastanza stanca e forse è meglio che scriva qualcosa di più particolareggiato domani, a mente fresca, sulla giornata che è trascorsa piacevolmente in compagnia di tanti amici e non solo... Vorrei intanto rivolgere il mio pensiero a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo evento: Ringrazio moltissimo ancora una volta per la collaborazione ed il sostegno il Comune di Nepi, particolarmente il Sindaco dott. Franco Vita, il Vicesindaco Francesco De Fazio, presenti in sala insieme all'Assessore per i Lavori Pubblici Pietro Soldatelli e l'Assessore alla Cultura e Turismo Bruno Coretti che ci ha raggiunti nel pomeriggio. Era chiaramente presente anche il Museo Civico di Nepi rappresentato dal suo Direttore dott. Stefano Francocci che ringrazio particolarmente per tutto l'aiuto che mi ha regalato per l'attuare l'evento e non solo...sopportandomi e ...supportandomi continuamente, non finirò mai di ringraziarlo :give_rose: :give_rose: :) . Ringrazio per la collaborazione nell'organizzazione l'Associazione Antiquaviva, particolarmente un grazie sentito a Daniele Soldatelli, anche Moderatore delle Conferenze oltre che Presidente dell'Associazione, ed ad Antonio Troncarelli per il suo aiuto tecnico ed organizzativo. Infine ringrazio anche l'Ente Palio del Saracino per la collaborazione e l'inserimento del nostro evento nel Programma del Palio. Un immenso ringraziamento va ai quattro magnifici relatori che per amore della Cultura, Numismatica e non, hanno permesso la realizzazione di queste Conferenze ed anche del resto della giornata, li elenco in ordine di intervento: Dott. Stefano Francocci, prof. Bernardino Mirra, prof. Roberto Ginocchi e cav. Marco Guglielmi. Ringrazio tutti gli amici del Circolo Numismatico Romano Laziale che hanno partecipato e sostenuto l'organizzazione dell'evento ed anche i nostri sponsor esterni: Adolfo Sissia Alessandro Giarante Andrea Della Valle Bernardino Mirra Davide Fabrizi Enrico Terzo Fabrizio Bucciarelli Marco Guglielmi Marco Urbanetti Mario Campana Mario Limido Patrizia Di Monte Pierluigi Trezzini Roberto Divona Sergio Ruggeri Vincenzo Mezzacapo ed i sostenitori esterni: Associazione Culturale “Officinanonautorizzata” Antonio Cimini Geom. Fabrizio Nardocci Libreria Classica Editrice Diana Nepesina SPA Nomisma SPA-Panorama Numismatico Un ringraziamento particolare a Roberto Divona ed Antonio Loteta per l'impegno e la passione messa nella preparazione del nostro Primo Quaderno "Monete e Medaglie della Tuscia" Un ringraziamento particolare ad Adolfo Sissia per la consulenza sulle zecche di Montefiascone e Viterbo ed ad Antonio Morello per la consulenza tecnica. A nome di tutto il Circolo Numismatico Romano Laziale ringrazio con tutto il cuore mio figlio Palombini Lorenzo per il suo "spontaneo" :D lavoro grafico e fotografico. Per il momento finisco qui, ci leggiamo domani in giornata. Grazie ancora a tutti, Patrizia Di Monte5 punti
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Le nickels americane del 1915, da Philadelphia, Denver, e San Francisco. Rappresentativo di tutto il paese, perché quello era l'anno il vice-presidente di Wilson, Thomas Marshall, ha dato il Senato degli Stati Uniti—da lui presieduto—il suo famoso assumere il vero stato delle cose: "Quello che questo paese ha davvero bisogno è un buon cinque-centesimi sigaro. " :) v. ----------------------------------------------------- The American nickels of 1915, from Philadelphia, Denver, and San Francisco. Representative of the entire country, because that was the year Wilson’s vice-president, Thomas Marshall, gave the U.S. Senate—over which he presided—his famous take on the true state of things: “What this country really needs is a good five-cent cigar.” :) v.5 punti
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......un soriso di quel monte,a la faccia brucciata da gli ultimi fuocci,chi dice che senza i coppi,le grotte sariano state la sola possibilita per campare.....!!!... :lol:4 punti
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Migliaia di veicoli attraversano quotidianamente la pianura padana. Rappresentanti, operai, impiegati, studenti ed insegnanti, agricoltori, commercianti, e tutti gli altri; e celati fra loro appassionati di storia, di archeologia e magari anche di numismatica. Tutti scorgono gli antichi campanili, le maestose torri, le possenti mura, le mostrano ai compagni di viaggio e si perdono per un attimo nell'incanto di queste opere del passato. Quanti si accorgono delle piccole vestigia, delle tracce del passato a portata di mano ma annerite dai gas di scarico, offese dai decespugliatori, ribaltate dalle macchine agricole?.....facciamo una prova? Unico escluso...Libeccio! (ne abbiamo parlato giorni fa....), per tanti non sarà difficile...per molti sarà una bella scoperta. innanzi tutto mi scuso per la scarsa leggibilità ma la sporcizia del manufatto ed il controluce hanno reso ancora più misterioso il documento: le indicazioni dicono: freccia verso sinistra STATI SARDI; freccia verso destra REGNO LOMBARDO (leggibile): dove siamo? A dopo Mario4 punti
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(segue) ... di quella cerimonia del 1637 sono sopravvissuti alle distruzioni rivoluzionarie del 1797 soltanto i seguenti oggetti: la Croce degli Zaccaria, la Bibbia del giuramento dei dogi e le chiavi della città (eseguite in argento da un anonimo argentiere del peso totale di 500 grammi che sono state donate nel 1941, per protezione dagli eventi bellici, al Santuario della Madonna della Guardia).3 punti
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Si ma la discussione è questa. Se lo scrivete da un'altra parte è chiaro che la cosa finisce per non essere letta e si perde tra altri discorsi.2 punti
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Nickels erano più del prezzo di un giro in tram o in un jitney nuovo conio, naturalmente. Nel 1915 nickels comprati film, telefonate, sono stati usati come moneta principale in qualsiasi numero di distributori automatici, e--più o meno a caso--nel 1915, un nichel avrebbe acquistato la Domenica edizione di The New York Times. (Oggi la Domenica Times costa $5 a New York--100 nickels.) Un nickel è stata anche un particolare punto di prezzo di qualche altra cosa importante, come il token 5-cent foto sopra suggerisce: sigari! La data del token è a me sconosciuta, ma la mia ipotesi è di circa 1910-1915. Se questo è il caso, questo 5-cent "Good For" da St. Joseph, Missouri, potrebbe essere stata gestita da una testimonianza viva di una di quella della città più spettacolare attività, il Pony Express (c.1860). Ma sigari ... ---------------------------------------------------- Nickels were more than the price of a ride in a streetcar or in a new-fangled jitney, of course. In 1915 nickels bought movies, telephone calls, were used as the principal coin in any number of vending machines, and—more or less at random—in 1915 a nickel would buy the Sunday edition of The New York Times. (Today the Sunday Times costs $5 in New York—100 nickels.) A nickel was also a particular price-point of something else important, as the 5-cent token pictured above suggests: cigars! The date of the token is unknown to me, but my guess is about 1910-1915. If that’s the case, this 5-cent “Good For” from St. Joseph, Missouri, may well have been handled by a living witness to one of that town’s most spectacular activities—the Pony Express (c.1860). But cigars…2 punti
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Acisculus è un diminutivo; propriamente dovrebbe esserlo di Acus (ago), ma evidentemente indica quel martellino con una estremità allungata ed appuntita che ben si vede nella moneta. In latino abbiamo Acus (ago, spillone), acies (punta, ma anche filo tagliente, acutezza visiva, etc), in greco abbiamo AKE (punta), in italiano ovviamente acuto, etc. Termini che derivano da una radice indoeuropea AK che indica il penetrare. Forse l'acisculus era uno strumento utilizzato in qualche particolare lavoro, forse era un oggetto utilizzato in cerimonie religiose. Come avete detto era il cognomen del monetario.2 punti
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Domanda intelligente! Bravo! Il conio nell'usurarsi e nell'assorbire i residui d'argento poteva assumere quell'impronta e far sì che le monete avessero una superficie verosimilmente "impastata" e non proprio nitida. E c'è anche una spiegazione tecnica, se vuoi te la scrivo: il conio del dritto veniva posizionato come conio d'incudine (rivolto verso l'alto), ragion per cui i residui e la polvere d'argento di cui ti accennavo giacevano nel conio d'incudine (la forza di gravità fa sì che qualunque residuo vada verso il basso), l'altro, invece, quello che batteva dall'alto era il conio del rovescio ed era quasi sempre pulito perchè era rovesciato e non poteva accogliere tali residui. Se non è chiaro a qualcuno fatemi sapere. Grazie2 punti
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seconda serie di 3 monete sulla natura dedicate questa volta a "estate, acqua, natura selvaggia" Saranno disponibili tra il 2013 e il 2014 Questa è quella dedicata all'estate la faccia uguale per tutte è quella a destra link http://collezionieuro.altervista.org/blog/finlandia-3-monete-commemorative-da-5-euro-nordic-naturals-estate-acqua-natura-selvaggia-20132014/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook Valore nominale: 5 € Metallo: Alluminio bronzo (CuAl6Ni2) e rame-nichel (CuNi25) Diametro: 27,25 mm Peso: 9,8 g Qualità: Proof, UNC Anno: 2013 Tiratura: 7.000 (proof), 50.000 (UNC) Designer : Reijo Paavilainen Data emissione: 2013/20142 punti
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Ciao a tutti, ho trovato questo interessante manifesto del 1564 , presente in foto sul Libro di Otello Bullato "ARCHIVIO STORICO RITROVATO (ed. La Serenissima) Un Millennio di storia nei documenti della Carità Vicentina", dove sono descritti i cambi valutari delle monete d'oro circolanti nel Territorio della Repubblica. La prescrizione: "Li Ducati Ongari veramente comprendendo etiam sotto questo nome ongari quelli de Salzspurgh (Salisburgo) , li Turchi e Aragonesi, debbano esser valutati e correre a lire sette soldi quattordese (7,14) l'uno."1 punto
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Nel 1857 la statunitense andato dal grande (27.5mm, 10.89 grammi) centesimo rame al piccolo (19mm, 4.67 grammi) cent, il che, perché conteneva 12% nichel, era di un colore più bianco le vecchie monete. Gli americani cominciarono rapidamente chiamando le nuove piccole centesimi "nickels". Questi "nickels", o "nicks", sono stati sostituiti da centesimi in bronzo nel 1864 ... -------------------------------------------- In 1857 the U.S. went from the big (27.5mm, 10.89 gram) copper cent to the small (19mm, 4.67 gram) cent, which, because it contained 12% nickel, was a whiter color than the old coins. Americans quickly began calling the new small cents “nickels.” These “nickels,” or “nicks,” were replaced by bronze cents in 1864…1 punto
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...chiedo scusa in ogni caso per la stupidagine compiuta... Personalmente penso che tu non abbia fatto nessuna stupidaggine, per quel che può contare la mia opinione, hai visto una inserzione e hai chiesto come mai si generasse interesse in qualcosa che apparentemente non ne dava motivo, ho l'impressine che si facciano troppi processi sommari alle intenzioni, ultimamente! Ma forse è solo una mia sensazione! Andrea, che è più attento ha individuato nel lotto in questione una moneta, che poteva dare una risposta alla tua perplessità... Renato1 punto
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Come già detto è stata una piacevolissima giornata all'insegna della cultura e della numismatica. I relatori sono stati veramente bravi nell'esporre gli argomenti mantenendo alta l'attenzione di tutti i partecipanti. Un complimento particolare poi al nostro Liutprand per la sua relazione. Temeva pomodori invece sono giunti applausi! Bella la location del ristorante dove, dopo la prima bottiglia, il vino veniva giudicato come Spl+ anche se qualcuno lo riteneva BB+. Nonostante però le differenze fra le varie attribuzioni, le bottiglie vuote aumentavano. Pare fosse inedito quello riservato al dolce :). Bella poi la visita al forte Borgia dove il dott. Francocci si è dimostrato degno Cicerone. Ciliegina sulla torta poi la battitura del nepesino! Grazie al cav. Guglielmi per averci mostrato come nascono le nostre amate monete. Purtroppo dopo la prima moneta battuta sono dovuto scappare per andare al battesimo della mia nipotina e, pur rispettando doverosamente tutti i limiti di velocità, sono giunto in tempo per la gioia di moglie e figlie (e per la pace familiare). Faccio i complimenti a Carlino, Ramossen e Giovanna per la gradita pubblicazione! In attesa delle foto che posterà, mi permetto di ringraziare ancora la nostra Giovanna per tutto ciò che ha fatto per realizzare questa giornata e per il successo ottenuto! E' stata veramente in gamba. Il motore di tutta l'iniziativa. Grazie a tutti per la splendida giornata passata assieme.1 punto
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Ciao Jagd, per oggi ho finito i "mi piace". Resto sempre affascinato dei posti che ci fai vedere. La natura incontaminata è secondo me la cosa più bella che ci sia da vedere e far vedere, soprattutto alle nuove generazioni che non hanno mai fatto una passeggiata in montagna.1 punto
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Mah!Io prima di far rotolare le quadrighe a terra dal ridere avrei studiato meglio le monete in questione...da quello che mi pare di scorgere dalle foto c' e' un 20 centesimi "valore" 1867 T che e' sempre una moneta rara anche se non sembra essere in altissima conservazione...se cosi' fosse magari, ad asta ancora aperta, sarei piu' cauto nei commenti la prossima volta!Anche per rispetto degli altri cavalli in competizione! oo)1 punto
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Un piccolo, "parziale" omaggio al grande fotografo ufficiale Lorenzo1 punto
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@@sandokan Riguardo la tua domanda a mfiumani ti posso anticipare che nella mia ricerca sul simbolo Taxiphone ho avuto modo di leggere che i gettoni telefonici D.T assomigliano ai Télic dai quali differiscono per vari aspetti: modulo di 19 mm invece di 18 mm, millesimo 1947, ottone invece di cupro-nichel e la sigla D.T al posto della parola “Publics”. D.T sta per “direction de télecommunications”. Sono gettoni molto meno comuni degli altri. apollonia1 punto
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la facciata principale,da dove facevanno il fuocco......che da giusto al livello del terreno......... :)1 punto
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Sesino di Piacenza per Ottavio Farnese MIR 1134, CNI 60 - 69 corrisponde alla legenda del dritto descritta al MIR 1134/1 dritto: F.PLA.S.PAR.DVX.II classificata rara nell'opera di G.Fusconi ciao Mario1 punto
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1883 MEDAGLIA PREMIO PER LA GARA DI BICICLI DISPUTATA IN PIAZZA SAN MARCO A VENEZIA, CON SUCCESSO DI PUBBLICO E INCASSI ( PER BENEFICENZA ). Diritto1 punto
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Caro Giancarlo, il tuo contributo diventa ogni giorno sempre più prezioso, e ti ringrazio a nome anche di quelli che osservano ma non scrivono, chissà quante storie potresti raccontarci oltre che con le immagini di queste affascinanti medaglie. La mano della scultrice che ha inciso il modello di questa raffinata medaglia, è emblematico, si riconosce la mano femminile per certe sinuosità, e per lo stile incisorio dei soggetti. Merita una lode per come sia riuscita a cogliere il senso dell'importante avvenimento artistico, quando la Biennale era ancora la Biennale di Venezia.., e per la sua tridimensionalità. La cornice con elementi decorativi tipici del periodo artistico in corso, l'affascinante Liberty, esalta ulteriormente il concetto estetico, rafforzando lo scorcio prospettico di una Venezia che si poteva acora vivere e visitare... Continua con certe magie... Eros1 punto
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No, valgono 2€ a testa, cioè soltanto il facciale, forse non mi sono spiegato, non hanno plusvalore praticamente .. 8 euro sono e 8 euro di valore hai..1 punto
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Ecco lo Zecchiere...., ma ora lascio ai fotografi ufficiali con ben altro da farvi vedere....,1 punto
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Sì, esatto. E in effetti deriva da un enorme ombrello che nell'antichità veniva sorretto sopra personalità eminenti. Un primo esempio lo si riscontra a Roma, nella basilica dei Ss Quattro Coronati. Un affresco all'interno dell'oratorio di San Silvestro mostra il papa omonimo mentre incontra Costantino. Sopra la testa del pontefice a cavallo, si distingue (benché un po' tagliato nell'immagine) l'ombrello da cui deriverà anche nei colori il nostro gonfalone: (da:http://thierry.jamard.over-blog.com/article-rome-santi-quattro-et-expo-hopper-jeudi-18-mars-2010-49208375.html)1 punto
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@@acraf ( Devo apprezzare molto la discussione, che si è svolta soprattutto fra tre esperti (Numizmo, Gionnysicily e Babelone) ) Mancavi tu acraf. Pertanto ( Acraf,Numizimo,Gionnysicily,Babelone). OK. Ben tornato Alberto ... ci sei mancato e si é sentito la tua assenza. Specie sulle Sicule e Magna Grecia. Ciao.1 punto
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@@skubydu ( Vista anche la scarsità di pezzi che presentano questi "difetti", propenderei nel pensare ad "altro", come fenomeni che abbiano interessato le monete stesse e non il conio...) ....... Per togliere il tuo dubbio , allego tre dritti di monete di Syrakosion con una lieve ,ma evidente progressivita' della (ruggine).pertanto escludiamo fenomeni che possano interessare le stesse monete. Il termine "Conio arrugginito" non l'ho inventato io . Un fenomeno c'é .Che sia dovuto a ruggine,o altro ,lo possiamo discutere. O ipotizzato che creare coni in ferro con le tecniche che loro conoscevano , non doveva essere un problema. Visto che incidevano le pietre dure come l'ametistia ,l'agata,il quarzo ecc. ecc. Anche io concordo con chi sostiene che creavano coni in bronzo .(Piu' facile per fusione ). Anzi la maggior parte dei denari ,se non tutti, sono stati coniati con coni di bronzo. Tutt'altro per i moduli grandi (sesterzi e medaglioni) .Un conio di bronzo ,duro che sia , mi viene difficile accettare la coniazione di migliaia e migliaia di sesterzi per tutto l'Impero Romano.1 punto
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Buona Domenica E' molto interessante. Quella riportata è una parte del manifesto che, in copia, è riportato, unitamente ad altri 3, nel libretto scritto da Nicolò Papadopoli nel 1900 edito dalla Tipografia Editrice L.F. Cogliati di Milano, C.so di Porta Romana 17 (estratto dalla R.I.N. Anno XIII, FASC. IV). Interessante poi che a Vicenza, nel 1500 inoltrato, si facessero atti di compravendita in ongari e non in valuta veneziana (pur ragguagliandoli in troni).....gatta ci cova....chi ci guadagnava? saluti luciano1 punto
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Rispetto ad alcuni post di sopra, sottolineo che non ha alcun senso differenziare rame e bronzo a livello monetale. Il bronzo è una lega di rame e altri metalli (in particolare stagno). Le monete cosiddette di rame presentano un contenuto di questo metallo variabile, però mai del 100%. In particolare in qualunque catalogo è indicato il contenuto: così le bese sono costituite di lega Cu-Sn al 960 per mille. Non so se le prove presentino un diverso rapporto Cu:Sn (nelle monete in genere il contenuto di quest'ultimo è del 4-8%, contrariamente a bronzi per altri usi il cui contenuto di Zn, Al, Sn, Be può aumentare notevolmente). Per quanto riguarda il cosiddetto "rame rosso" è chiaro che si dovrebbe più propriamente parlare di "bronzo rosso", ma tant'è! La moneta di prova al #13 e #14, ex Nomisma 46 - lotto 1904, non è in "rame rosso" ma sembra proprio una delle prove con "patinatura di Zecca" (Montenegro 773, Luppino PP310): nel catalogo Nomisma non viene riportato ma la patinatura di questi esemplari conferisce loro un colore dorato caratteristico! Interessante notare che InAsta nel 2007 esitò una scatola contenente la serie delle bese del 1909 (2 esemplari per tipo) che Luppino (vol. 2, pg 492) ritiene la serie campione inviata al ministero per la visione. Anche in tal caso vi sono verosimilmente 1 esemplare normale ed uno "patinato" per tipo (tuttavia sarebbe un inedito!). :)1 punto
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Ecco il mio contributo per Carlo II:( Leggere da sinistra a destra e dall' alto in basso.)1 punto
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Taglio: 2 Euro Nazione: Monaco Anno: 2012 Tiratura: 1.082.373 Condizioni: BB/SPL Città: Aereoporto Milano Malpensa note: dato come pagamento per una ricarica telefonica. :yahoo: :pleasantry: :pleasantry:1 punto
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Date un'occhiata a questo video, che fa la parodia di un noto teleimbonitore:........ http://www.youtube.com/watch?v=ZXkS-W8bbRg M.1 punto
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E' entrato di prescia e speriamo che se ne vada altrettanto di prescia dal forum, non abbiamo alcun bisogno di ragazzini supponenti...siamo al completo...1 punto
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hai fatto benissimo a toglierla dalla bustina e a lasciarla libera. Leggermente decentrata ma in alta conservazione, hai ben speso i tuoi 50 euro1 punto
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ci sono parecchie incongruenze: il bordo il basso ventre il muscolo del braccio il 20 la data il punto di L : (nell' originale è allineato)1 punto
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E quale sarebbe il colore naturale del bronzo, metallo in cui é formato il tondello di cui sopra, e non del rame come erroneamente scritto in precedenza ? :)1 punto
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...nel 1915, l'anno in questa nickel--questo jitney--è stato coniato. Sempre secondo il libro Ascoltando America, jitney "ha significato un auto privata che serve un bus-come percorso dal 1915, quando jitneys o jitney buses, automobili di solito primi Ford, ha cominciato a competere con i tram a Los Angeles, la carica di passeggeri a jitney, un nickel, un giro." ---------------------------------------------------- ...in 1915, the year this nickel—this jitney—was coined. Again according to the book Listening to America, jitney “has meant a private car serving a bus-like route since 1915, when jitneys or jitney buses, usually early Ford cars, began to compete with the streetcars in Los Angeles, charging passengers a jitney, a nickel, a ride.”1 punto
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Nel 1865, in risposta alla carenza di moneta causata dalla guerra civile americana, un rame-nichel 3-cent pezzo è stato introdotto. La gente cominciò a chiamare queste monete "3-cent nickels" e "nickel 3-cent pieces" per differenziarli dai l'argento 3-cent pezzo poi anche circolanti, e perché il soprannome di "nickel" erano già stati fissati sui "centesimi bianche" del 1857-1864... ------------------------------------------- In 1865, in a response to the coin shortage caused by the American Civil War, a copper-nickel 3-cent piece was introduced. Folks began calling these coins “3-cent nickels” and “nickel 3-cent pieces” to differentiate them from the silver 3-cent piece then also circulating, and because the nickname “nickel” had already been fastened on the “white cents” of 1857-64…1 punto
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Ahimè credo che dobbiamo fare una precisazione: l'immagine della "Regina della Città", che vi ho illustrato nel post precedente, non deriva da quel quadro che fu completato nel 1638 (evidente perchè compare il "molo nuovo", costruito in quell'anno, mentre la proclamazione della Madonna avvenne con cerimonia solenne in Cattedrale il 25 marzo 1637) bensì da una statua lignea policroma che lo scultore Gio. Battista Bissoni intagliò tenendo però conto dei disegni preparatori del Fiasella. Questa statua era situata "...nel choro in mezzo d'un arco baleno sostentato da parco d'argento, frapposto fra inargentati baleustri rendeva una maestà regia e sublime ... Due angeli sostenevano snelli sopra il capo di N. S. una corona di 12 stelle formata di diamantini, in mezzo delle quali erano diamanti grossi, di mille ducati l'uno". Essa fu in uso a lungo e non restò mai stabilmente in Cattedrale, poichè, a causa dei contrasti con l'arcivescovo, le successive cerimonie di consacrazione si svolsero fino al 1652 anche in chiese diverse di proprietà civica.1 punto
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Bravo Mario , per fortuna grazie a te emergono queste bellezze nascoste... Secondo me siamo gia' fortunati che non sia passato qualche stradino a dare una mano di bianco al ponte, coprendo la scritta, o magari qualche burocrate non abbia rimosso la parte in pietra , per sostituirla con un bel manufatto in calcestruzzo . Basterebbe poco per valorizzare e non dissipare questi importanti ricordi...purtroppo la realtà è un altra .... Alla fine, ringrazio lo stradino che almeno tagliando l'erba , ha reso leggibile la scritta, facendola notare a Mario e Libeccio ... :good: Ciao.1 punto
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Domenico Fiasella Classicismo e naturalismo nella Liguria del Seicento Puntata 7 - 9 maggio 2011 Durata: 30'09" Domenico Fiasella è stato uno dei pittori più innovativi del diciassettesimo secolo. Nato a Sarzana nel 1589, si formò a Genova presso le botteghe di Aurelio Lomi e di Giovan Battista Paggi, ma andò ben presto a Roma, dove soggiornò diversi anni, per aggiornarsi sugli esiti della pittura classicista di Domenichino e Guido Reni da una parte, e del naturalismo dei caravaggeschi dall'altra. Ne risulta una pittura che fondendo insieme classicismo e naturalismo dà luogo a risultati originali e inaspettati. Molto attivo a Genova, diventò uno dei pittori più in vista della Repubblica e si guadagnò importanti committenze da parte degli istituti religiosi, delle famiglie della nobiltà genovese e incarichi ufficiali da parte della repubblica, ma fu anche molto legato alla sua città natale, dove si trovano molte delle sue opere. Ilaria e Federico ci portano alla scoperta di questo grande artista! L'opera San Lazzaro chiede alla Madonna la protezione per la città di Sarzana 1616; olio su tela, 213 x 149 cm; Sarzana, San Lazzaro. Domenico Fiasella nasce a Sarzana il 12 agosto 1589, da famiglia originaria del vicino borgo di Trebiano; il padre era Giovanni Fiasella, argentiere in Sarzana, del quale conservano alcune argenterie. Mostra una particolare attitudine per la pittura, dapprima nel migliore dei modi una tela di Andrea Del Sarto. Si trova agevolato dall'amicizia personale con il vescovo di Sarzana, Monsignor Salvago, grazie alla raccomandazione del quale va a Genova a lavorare presso la bottega del Paggi, che era ben conosciuto dal prelato. Domenico Fiasella intendeva andare a Roma, ma per il momento accettava di svolgere l'apprendistato presso il pittore genovese, pensando di spostarsi in seguito. Qui riceve una solida formazione iniziale. Il Paggi forma molti giovani pittori della prima metà del secolo; sui metodi faceva testo una sua opera teorica, andata perduta, la “Diffinizione o sia divisione della pittura”, alla cui perdita suppliscono in parte le lettere di Girolamo Paggi del 1551. Dal Paggi l'artista impara l'arte, ma per le sue esigenze il decano dei pittori genovesi era rimasto troppo legato al Manierismo, mentre lui intendeva conoscere direttamente le ultime novità romane. Queste novità non gli erano estranee, dato che a Genova il mercato delle incisioni era in Sottoripa, ed il giovane pittore poteva apprenderle in grandi linee: le innovazioni erano tutte riprodotte, ma il mezzo, tra l'altro in bianco e nero, non permetteva di conoscere le innovazioni rivoluzionarie in materia di colore. Dopo questo iniziale studio della pittura si trasferì a Roma, ove soggiornò dal 1607 al 1616 eseguendo, fra l'altro, alcune tele per Vincenzo Giustiniani. A Roma vede direttamente l'opera di Raffaello Sanzio, quella di Michelangelo Buonarroti, di Tiziano Vecellio, di Sebastiano del Piombo per quanto riguarda le precedenti generazioni del Rinascimento, e per le attuali quelle dei Carracci, dei Bolognesi, dei Fiorentini, del Caravaggio e tanti altri. Frequenta l'Accademia del Nudo. nata nel 1577, aperta con Bolla papale di Gregorio XIII; tra i suoi discepoli era Gerard Hontorst, detto Gherardo Delle Notti (1590-1656), presente a Roma nel 1616-1620, e coetaneo del Fiasella. Per farsi notare il giovane pittore sarzanese ricorse ad un espediente: pose un suo quadro, la Natività del Signore, senza nome ma bene in vista in un'esposizione in Santa Maria della Scala. Il quadro venne visto ed apprezzato da Guido Reni. Per averne un'idea, fa riferimento la Natività del Fiasella esposta alla Finarte di Milano nel 1964: era un Notturno, genere più volte replicato dal pittore, e come tale mostra uno stretto legame con il caravaggismo, cui aderiva entusiasticamente il giovane Fiasella. A Roma Fiasella entra in rapporto di stretta amicuzia con Orazio Gentileschi (1503-1647). Il suo caravaggismo parte pertanto dalla preferenza per i valori cromatici gentileschiani anziché dalla crudezza polemica e dalla sciabolante vividezza luministica del Caravaggio (1573-1610). Orazio Gentileschi comunica a Fiasella prende una raffinatezza, un racconto rapido e sereno, una pacata luminosità, da lui ricreati con la pennellata genovese, differente dalla idealizzante perfezione di Gentileschi. Si tratta quindi di un caravaggismo attenuato dalla stilizzazione gentileschiana, dalla quale ricava anche l'aristocrazia dei modi, la naturalezza, l'eleganza, imodi dei panni e delle stoffe. Tramite Orazio Gentileschi Fiasella diviene amico del marchese genovese Vincenzo Giustiniani, che era stato il protettore di Caravaggio. Dipinge la Madonna con San Lazzaro per la parrocchiale di San Lazzaro presso Sarzana, e l'Adoraziobne dei Pastori, un notturno, per la chiesa di San Francesco in Sarzana (la tela si trova sul primo altare a destra della chiesa), per la quale riprende l'idea presa riportata per lo stesso soggetto dal Caravaggio nella tela ora alla Pinacoteca di Dresda. La maggior parte delle sue opere è conservata nelle chiese e nei musei liguri; ma molte sono trasmigrate fuori dall'Italia, soprattutto nell'Ottocento, con la generale dispersione di gran parte del patrimonio della grande pittura genovese del Seicento. All'estero, sue opere sono visibili al Louvre, presso il Ringling Museum of Art di Sarasota (Florida) ed al Museo Bruckental di Sibiu (Romania). Nel 1990 gli è stata dedicata a Genova - città nella quale una strada è a lui intitolata - e poi a Roma una mostra monografica, curata da Piero Donati.1 punto
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No Rick! Fuochino! Ma ancora più facile da raggiungere e scoprire: è sulla Strada statale 62, proprio alle porte di Suzzara. Oggi lì corre il confine fra l'Emilia e la Lombardia; un tempo era confine di stato. Il fossato comunque è il cavo Vecchio Po; l'altra ala del ponte la posizione esatta l'immagine visibile da googgle maps Lungo tutto il confine correva uno steccato destinato ad evitare il contrabbando (pensa un po) e la fuga dei disertori. Sul ponte si fiancheggiavano le due dogane. Il fossato si presenta con un nome altisonante ma, come si può notare dalla prima immagine, è solo un fosso...difficile immaginare che abbia potuto essere un confine "naturale". Quest'area nel corso della terza guerra d'indipendenza fu teatro di grandi manovre militari volte allo scopo di provare l'efficacia delle nuove bocche da fuoco dell'artiglieria campale sulle fortificazioni di Borgoforte; il tutto narrato da Roberto Segre in una corposa e documentata monografia edita da Sometti ciao : -) Mario1 punto
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Visto che siete piú bravi inserite anche voi un'immagine di fantasia. Questa è stata fatta in pochi minuti per far capire il tema, visto che è una colomba con un ramo di ulivo in bocca.1 punto
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Buon Giorno Aggiungo qualche appunto per continuare, Il segno aratro ( nave ? ), compreso nella classificazione del CNF nella stessa serie dei Fiorini precedenti, si presenta anche a una analisi superficiale diverso dagli altri, confrontando i particolari con quelli di altri periodi troviamo corrispondenze con i Fiorini successivi al segno giglio piccolo del primo semestre 1310. Se continuiamo a focalizzare l’attenzione sul piede sinistro del Santo notiamo che la forma cambia in modo deciso, scompare il “piede con la fossetta” (in alcuni fiorini con segno giglio piccolo il punzone del piede sembra danneggiato) e compare un piede più rozzo con quattro dita a punta. Non è l’unico punzone caratteristico ma è il più evidente. Per comprendere appieno le osservazioni riguardanti le monete che verranno illustrate si devono prendere nella dovuta considerazione una serie di indizi che sono anche lo specchio del probabile declino delle capacità lavorative dell’incisore. Trattandosi di indizi, le conclusioni sono una interpretazione personale che potrebbe legittimamente non essere condivisa. Non credo sia corretto, sorvolare o dimenticare la situazione contingente nella quale si trova in questi anni il Comune di Firenze; trovata una faticosa e dolorosa “soluzione di parte” al conflitto tra Guelfi Bianchi e Neri, è costretto a dover affrontare le “trame” ( più o meno giustificate ) di chi era stato esiliato e in tutti i modi cercava una rivalsa. Il Comune si trova prima intimidito e minacciato, successivamente assediato, anche se forse con poca convinzione ( comunque con scarsi risultati ) da Arrigo VII che ha da sbrogliare più di una matassa, i progetti dell’imperatore sono interrotti dalla sua morte per malaria. Certamente per il Comune era necessario affrontare altre priorità rispetto alla cura nel realizzare i Fiorini. La prima moneta in esame presenta qualche errore di incisione al rovescio (doppia asta della croce, ciocca di capelli fluttuante appesa al nimbo oltre a incertezze nelle lettere e nelle frange del manto); anche il diritto evidenzia incertezze e imprecisioni. B 0363 Asta NAC 44 Se confrontiamo i due esempi, provenienti dalla stessa coppia di coni, a parte la poca cura e gli errori di incisione ci sono tracce di una ripresa del conio, evidente nelle frange sul lato sinistro del mantello che ha modificato lo spessore del bordo. B 0363 La necessità di utilizzare e di riciclare coni di bassa qualità e in condizioni non ottimali indica certamente una situazione critica alla quale si fa fronte con tutti i mezzi disponibili.1 punto
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Non abusi assolutamente. Quando si affrontano i documenti medievali bisogna sempre chiedersi se si sta parlando di monete reali o di monete di conto. In molti casi l'ambiguità è difficile da sciogliere. Se troviamo scritto che un gelato costa un euro e mezzo (moneta di conto), possiamo solo ipotizzare che circolino monete da mezzo euro, ma non ne abbiamo certezza finchè non troviamo monete da 50 centesimi. Allo stesso modo se un gelato costa 1 euro e 25 l'ipotesi che esistano "quartini" è campata in aria finchè non c'è un riscontro "numismatico". Quindi le Costituzioni dicono solamente che una certa cosa si pagava tot agontani e mezzo, ma poteva anche esserci scritto "e un quarto", "e un terzo". Da sola la fonte non basta ad attestare l'effettiva circolazione di un mezzo grosso agontano. Per quanto riguarda le altre monete che citi, se non mi sbaglio in altra parte delle Costituzioni si precisa che il bolognino va ricevuto per 2 soldi e il fiorino per 17 agontani. Quindi sono tutte monete reali, che però potevano subire valutazioni non omogenee nelle varie città della Marca. Le Costituzioni mettono ordine e danno un valore di cambio "ufficiale" e uguale per tutte le città fra le varie monete. Ricordo che negli anni Novanta le soglie degli appalti pubblici si calcolavano in DSP o in ECU per cercare di armonizzare gli importi degli appalti sopra soglia fra i vari paesi della UE, senza stare a calcolare ogni giorno il cambio fra le varie monete.1 punto
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"ciao marcus ,grazie a te della tua presenza......... ......la piccola belva,si ne e datto di buon cuore........abbagi,cridi e rumore che a disturbato tutti gli abbitanti di sti luoggi,preferendo scapare davanti tanto scandallo...emesso da un topolino...!!!.. ....ma sono sicuro,certi passaggi danno accesso a d'altre stanze......perche molto volte lo vista intrare li,per uscire da l'altra parte.........itinerari impossibili per un uomo accedere ,perche troppi stretti........sicuramente passaggi ostruatti da lui,o da la natura.......... .....dedali incredibile pieni di misteri ,si il solo e stato rimaniato e modificato da l'abitante ,i monti gigantesti,elli sono tale che eranno migliaglie di anni fa...e per ancora di piu.... ..visto che gia i terramoti violenti sono sconesciuti in corsica......l'imbiente e stato preservato......... ......il livello di certi taffoni,si ritrovanno sicuramente rialzatti.....ne quelli tempi,l'uomo campava dove erano insepelliti quelli de la loro famiglia.......che generazione,dopo generazione,con ributi e riprese,alssando il livello al massimo,per arrivare a la fine,ostruare simpliciamente l'intrata.........dopo abandonando quelli posti si e messo a abitare ne case con tetti,di tegole,o di legno.......ma non a mai abbandonato questi taffoni,diventati per lui,l'origine de la nostra nascita.......il ventro della terra.........." Grazie ancora per questi scorci di vita rurale appartenuta al passato. Agli inizi degli anni '90 ho visto i primi tafoni in Gallura (nell'entroterra di Palau), mi furono mostrati da un esperto in archeologia. In uno di questi erano sepolti due individui, di uno restava ancora lo scheletro completo, dell'altro solo parte e le sepolture erano fatte in pietra (scegliendo quelle più grandi e piatte) per cui lasciavano intravedere i corpi. Questi, appartenevano con molta probabilità a pastori risalenti al 1700-1800 che nascevano e passavano la loro vita in quelle terre allora non contaminate e sopratutto disabitate, la loro era una vita anonima all'infuori di quelle poche persone collegate da vincoli di parentela e di lavoro. Vivevano in piccole comunità di poche persone sparse in un vasto territorio, senza medico (e non credo fossero presenti in campagna), senza conforti religiosi perchè i piccoli villaggi erano distanti, sempre all'erta per la presenza di banditi che si rifugiavano in Gallura o transitavano in Corsica per sfuggire ai cavalleggeri reali che davano loro la caccia e con cui ingaggiavano spesso conflitti a fuoco. Restano solo i tafoni vuoti o con tracce della presenza passata. Marcus Didius1 punto
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