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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/13 in tutte le aree
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Da un po' di tempo Genova è latitante ...e allora voglio tentare di riportarla alla luce presentandovi gli ultimi denari che ha coniato. Sono 2 denari nati nel 1751 "...quest'anno 1751, correndo l'indizione di Genova 13, per scarsezza di argento fu stampato in Genova una nuova moneta di rame da denari 2, cioè la sesta parte di soldo" Da qui iniziano le ipotesi in quanto quella moneta dovrebbe essere con la legenda D.2, qualche tempo dopo (?) coniarono il fratello minore "D.1". Le emissioni successive, secondo il Gianelli, potrebbero essere quelle senza la "D.", e quindi la variante che vi sto presentando, infatti egli sostiene "Nulla infatti vieta di ritenere che, abituata la gente ad usare i pezzi con la "D." precedente la cifra, questa indicazione sia stata considerata superflua e quindi omessa nelle emissioni successive." Infine da notare che la "serie" si completa con la monetina da 3 denari che sarebbe stata emessa con decreto del 24 gennaio 1781 ...quindi trent'anni dopo "... e che tali nuove monete "non abbiano incontrato quel facile corso di cui godono le altre monete piccole di Rame già conosciute nel Serenissimo Dominio, e che taluni abbiano preteso di ricusarle ne' pagamenti, altri voluto calcolarle soltanto denari due." Ecco questo è quanto sono riuscito a sapere, se altri avranno altre notizie ben felice di leggerle.2 punti
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mi son letto tutta la discussione dall'inizio...se l'euro non fà parte dei tuoi interessi collezionistici totito e ti hanno offerto 1200 euro allora un consiglio...cavalca l'onda creatasi con il centesimo mole antonelliana e la sentenza proBolaffi e vendila subito anche perchè se poi cambiano le carte in tavola rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano...e poi con quella cifra che ti hanno offerto pensa che belle monete di tuo interesse puoi comprarti...oppure visto che ci stiamo avvicinando all'estate e quindi al periodo di vacanze puoi fartici una bel viaggetto sapendo che in fondo non ti è costata più di 10 centesimi (o 2 centesimi)....sai che goduria ;) ;)2 punti
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Ciao a tutti, volevo mostrarvi la mia ultima pazzia ...... ........adesso per qualche anno è meglio che sto buono però questa non potevo non prenderla :blum: . Cosa ne pensate?1 punto
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Ciao, apprezzerebbe qualsiasi ulteriore informazione 1/2 Carlino Data: No data Zecca: Napoli Dritto: Busto a destra allacciatura Filippo III DG REX ARA VT GF GI Tester Reverse: Vello d'Oro. Anepigrafa Materiale: Argento Peso: 1,33 gr. Spero vi piaccia1 punto
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Bologna SISTO V D/ SIXTVS V PONT MAX - Busto del Pontefice R/ HINC FIDES ET FORTITVDO - Raffigurazione di Bononia seduta su delle armi. Testone Munt. 96 Peso 9,93 g.1 punto
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I moduli del 2 euro sono arrivati anche a me, ed essendo il primo anno già è tanto che mi abbiano assegnato il commemorativo! :D1 punto
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eheheh lo sapevo che avresti risposto... :D ormai gli appunti mi stanno sommergendo :D1 punto
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Cavolo..........vi conosco entrambi, sono molto dispiaciuto per l'accaduto, ma le discussioni esistono proprio per discutere, spesso capita di perdere un pò le staffe, è vero......... però poi dopo tutto dovrebbe rientrate nella normalità........e come quando si gioca una partita di calcio, succede la stessa cosa...........Ohheeè.... mò non fate che non venite più in Sezione. Vediamo se riesco a contentarVi :) Stemma a 5 bratte ma di qualità molto...molto superiore. @@gennydbmoney @@Giuseppe1 punto
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Infatti te lo avevo già scritto che è meglio delle foto più luminose e alla luce naturale, dalle immagini che hai postato si vedono i fondi spenti ........ se sono brillanti e lucenti allora il giudizio migliora, attendo con impazienza foto migliori. Grazie1 punto
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E' bellissima, vedendola in foto si fa anche fatica a mettere a fuoco la testa di Vittorio Emanuele, tipo quando uno che ci vede bene mette un paio di occhiali da vista.............. Veramente bella, peccato non sia un 2 euro............ :rolleyes:1 punto
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Ci risiamo…..non mi dilungo come al solito (dettagliando il tutto) ma faccio un intervento brevissimo…..vediamo come evolve la discussione. Non so da dove partire se dalla catalogazione o dalle sigle… Dracma ci ha visto bene, o meglio ha letto bene le sigle…GF - GI (Corpus 553). Secondo voi è mai possibile che su di una moneta il maestro di zecca si siglasse 2 volte con le stesse sigle ? oppure che esiste un maestro di prova con la stessa sigla del maestro di zecca ? e ancora che nello stesso periodo, stesso ritratto del sovrano “giovanile” a volte GF e a volte GI ? NO NO e NO Ci sono catalogate 6 Zanette con sigla GF - GF, di cui 4 con rif. al catalogo Fiorelli e due PR 22a con rif. al corpus 545 e PR 28 con rif. al corpus 570; il Corpus indica che le sigle apposte sulle zanette “tutte” e dico “tutte” sono con sigla GF - GI del Fasulo e del Giuno e nessuna con GF – GF è evidente che c’è stato una mal catalogazione sia della PR 22a che della PR 28 (sono state riportate errate) e se uno + uno fa due anche quelle del catalogo Fiorelli sono GF – GI; non si è mai vista una sigla F perfetta (rif. Cat. Fiorelli) del maestro di prova coniata così bene come quella del maestro di zecca, quindi sono state catalogate errate anche in questo caso. Non conosco il motivo del perché gli autori del PR abbiano preferito inserire quelle del Fiorelli invece che quelle del Corpus, ma nel Corpus in base ai ritratti del sovrano (le stesse) ci sono, come nell’esempio della moneta di Dracma. Ma se questo che dico non fosse chiaro, facciamo parlare le monete, almeno quelle non si metteranno in dubbio, più chiaro di così……quella che vi posto e la zanetta PR 30a Rif. Corpus 552 (numero precedente al 553) ma con il tosone (a differenza di quella di Dracma) rivolto verso sinistra, (ed è solo questa la diversità) idem busto giovanile……… perché questa (secondo quanto è stato riportato fino ad oggi) è una GI e quella di Dracma (e quindi quelle catalogate GF) dovrebbe essere una GF……..non ha alcun senso, nessun cambiamento del maestro di prova in zecca e quant’altro potrebbe far presupporre che sia una GF. Quello che più dispiace è il fatto che ciò che è scritto e che è stato riportato non si cambia e nelle discussioni anche se si portano delle prove a sostegno vanno nel dimenticatoio…………è l’errore si protrae nel tempo anche se si è dimostrato il contrario. Aspetterò qualcuno di buona volontà che un giorno rivisiterà il Pannuti e Riccio per apportare le opportune modifiche, non solo per queste monete…….. altre ve ne sono; il loro lavoro è stato immane, classificandone ogni tipologia dall’enormità di monete raccolte nel Corpus ……. è l’errore ci è scappato…..............ma persistere ? @@Layer1986 ti ricordi la chiacchierata ?………prendi nota.1 punto
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Se ben ricordo, sullo stemma del Cardinal Bertone in veste di Camerlengo (e sulle insegne conseguenti, compreso il gonfalone pontificio) a maggio 2013 è uscito un articoletto nella rubrica di araldica de Il Giornale della numismatica.1 punto
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Secondo me sia lui che la moneta discendono dalla dinastia cinese IN-KUL-ATIN :rofl:1 punto
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Secondo me non è una doppia battitura, che non avrebbe granchè senso (oltre ad imprimerla due volte avrebbero dovuto girarla....)... a mio avviso la moneta si è mossa durante il processo di coniazione. Si nota abbastanza bene infatti come entrambe le le impronte non siano impresse correttamente, propri a causa dello spostamento. A mio avviso dsi tratta di un errore genuino.1 punto
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ringrazio per il tuo contributo Simone! :) (sappi che ho finito i mi piace e quindi provvedero'appena possibile) :) Bella ricerca! ....e sai cosa ho scorciato che ho anche l'altro degli anni '40 ::: :D1 punto
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il potere del web...una semplice discussione in un forum e tutti a cercare cartoline della zecca che magari prima non si filava nessuno....ahahahah ;);)1 punto
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La tua è un' ottima domanda e non avevo pensato a questo aspetto. Non so' se ho compreso bene comunque se intendi se il dritto e il rovescio sono correttemente orientati come assi la risposta è SI: anche nella coniazione "fantasma" non sono orientati a casaccio, sono perfettamente "alla francese" tra loro come al solito in questa tipologia. Domanda: questo fatto depone a favore della casualità o della volontà di creare la moneta artificiosamente? Ossia: la moneta quando viene coniata viene pressata prima da un lato e poi dall'altro oppure contemporaneamente dai due lati? Saluti Simone1 punto
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Devo spendere qualche parola in più su quest'ultimo denaro postato, certo 350 Euro sono una bella cifretta non ci sono dubbi, se si pensa che stiamo parlando poi di un denaro ottoniano di Pavia, però.....però. Però perché siamo sicuramente in una moneta in una splendida conservazione con delle leggende leggibilissimi, ma solo questo non basterebbe per arrivare a questa cifra di certo. Però aggiungiamo la variante col CES finale che sta poi per Cesar, che è indubbiamente rara ma però c'è, c'è nel Brambilla al tipo 8 tavola 5, c'è nel CNI alle varianti 29 e 30, ma non finisce qui.... Alla 8 del Brambilla e al 29 del CNI la prima S in leggenda è orizzontale, la seconda è verticale in entrambi gli esemplari, nel tuo pezzo la prima S è verticale a differenza degli altri due, creando di fatto così un unicum non catalogato ufficialmente. Il che non vuol dire che non ci possono essere esemplari così in collezioni, però a oggi non sembrerebbero risultare sui testi, poi comunque, valutazione commerciale a parte, questa è sicuramente una moneta da amatore, da studio, ma il medievale di solito è poi così, un caro saluto, Mario1 punto
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ahahahaha quanta poca chiarezza hanno le parole tramite pc...intendevo esattamente quello che hai detto tu....sino a ieri la moneta era ad un prezzo abbordabile...da quando l'ho caricata sul forum è schizzata....ahahahahhahahahahahahahaah =) non voglio intendere niente sia chiaro però è andata proprio così...non offrirò perchè è già andata oltre la mia offerta massima ;););)1 punto
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La rivolta di Messina, tralasciando per un momento il contesto storico europeo nella quale si svolge, è emblematica del principale male che ha sempre colpito i Siciliani. Ossia il fortissimo campanilismo, spinto da sempre oltre ogni logica. Sebbene i motivi della rivolta fossero comuni in tutta la sicilia, (eccessivo fiscalismo, profondissima economica) questa divampò per prima a messina, allora principale porto siciliano e valido centro manifatturiero (sebbene in profonda decadenza). Palermo, dopo qualche inizio di rivolta, preferì schierarsi con la spagna, per paura che Messina ottenesse troppi vantaggi e privilegi da un successo della rivolta, i comuni che circondavano messina, si schierarono anche loro contro Messina per egoismi e tatticismi vari. In quel momento la Spagna era in assoluta decadenza, ed una rivolta unitaria avrebbe avuto ottime probabilità di successo. Inutile dire che in analoghe occasioni, quando la rivolta si scatenava a Palermo, messina si schierava dalla parte dell'occupante di turno, mentre i comuni del messinese si schieravano con Palermo :crazy: . E' chiaro che gli spagnoli avevano gioco facile a governare col classico metodo del divide et impera. Se si va indietro nei secoli si può constatare che tale comportamento suicida è vecchio di più di 2000 anni e probabilmente deriva dalla divisione in poleis nell'antica sicilia greca. Sono i Messinesi mamertini a richiamare i cartaginesi per combattere contro Siracusa. I Siracusani chiameranno Roma ----> prima guerra punica------> secoli e secoli di dominio romano e po bizantino. nell'820 un generale siciliano chiama gli arabi per combattere contro i bizantini per questioni personali.----> dominio arabo circa 150 anni dopo la sicilia araba è praticamente indipendente da diversi decenni, ma divisa tra signorie locali. il signore di Siracusa, in difficoltà richiama Ruggero il normanno per combattere contro Agrigento. ---> dominio normanno-svevo. e Così via, passando per la rivolta dei vespri contro gli angioini che portò al dominio aragonese. La Sicilia non è mai riuscita in tutta la sua storia a combattere per se stessa, ma si è sempre divisa, favorendo l'invasore di turno piuttosto che condividere i risultati con altre città siciliane1 punto
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Greek Coins, Kings of Macedonia, Philip II 359 – 336 and posthumous issues. Half stater, Pella circa 348-328, AV 4.30 g. Head of young Heracles r., wearing lion’s skin. FILIPPOU Lion’s forepart r.; below, trident head r. SNG ANS 217 (these dies). Le Rider 43. Very rare and in exceptional condition for the issue. Good extremely fine. Ricordo che l’hammer ha raggiunto 42.000 CHF, ma la base era 12.000 CHF. apollonia1 punto
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Questo è un quarto di statere di Filippo con il cantaro di dimensioni normali Greek coinsKings of Macedonia, Philip II 359-336 and posthumous issues. ¼ stater, Pella circa 340-328, AV 2.06 g. Head of Heracles r., wearing lion’s skin. Rev. Cantharus, bow and club; below, FILIPPOU. SNG Copenhagen 537. Le Rider 56. Extremely fine. Sul rovescio di quarti di statere dello stesso sovrano sono raffigurati altri simboli di controllo come la testa di tridente, l’ape, la testa di leone, ecc. che hanno raggiunto nelle aste quotazioni ragguardevoli, alcuni fino a 5.000 $. La frazione di statere di papà Filippo II che a mia conoscenza abbia raggiunto la massima quotazione nelle aste (42.000 CHF corrispondenti a più di 45.000 $ nella NAC 59 del 2011) è però l’emistatere, che merita un post a parte. apollonia1 punto
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Direi che le possibilità che abbiano usato un punzone completo per tutto il cartiglio sono ottime..considerando anche che le lettere, che in un punzone del genere sarebbero in rilievo, sono molto ben rifinite e livellate, al contrario delle parti in incavo nel punzone che sono molto meno livellate e rifinite, per ovvie difficoltà...quindi si potrebbe tranquillamente affermare che almeno per le romano campane con legenda in incuso, ci siano ottime possibilità che sia stato usato un punzone cartiglio già composto...realizzato più o meno come i timbri da ceramica di cui erano sufficientemente esperti- resta da determinare perché , poi non se ne faccia un così esteso uso nelle monete successive, né nelle legende, né nella composizione delle figure, almeno a giudicare dai segni di lavorazione e dalle tecniche costruttive delle lettere, almeno fino alle emissioni post 71 AC in cui si cominciano a ritrovare legende con lettere che suggeriscono l'uso dei punzoni semplici per la loro costruzione abbandonando l'uso dei puntini di riferimento uniti a colpi di bulino...1 punto
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il mio post di quella discussione ( #29 ) rimanda ad un altro post ( #19 ) di @@elledi dove viene indicato che la corona esterna dei due euro : http://www.lamoneta.it/topic/104158-2-euro-2002-con-taglio-diverso/page-2#entry1176447 ditte esterne : fabbricano la corona ed imprimono la sequenza di 2 / stelle / scritte, che ogni stato adotta le zecche di ogni stato : ricevono queste corone ( non ancora assemblate con il tondello centrale ) e ci imprimono la rigatura l'intervento di @@Paolino67 http://www.lamoneta.it/topic/104975-2e-francia-2001-bordo-olandese/page-2#entry1184736 riconferma quanto detto precedentemente, forse si usa impropriamente la parola tondello per la parte esterna della moneta ( corona ) ma comunque si ribadisce che ditte esterne imprimono il bordo della moneta dei due euro ( esclusa la rigatura che viene impressa da ciascuna zecca ) l'intervento discordante rimane quello di @@Mirko8710 http://www.lamoneta.it/topic/104975-2e-francia-2001-bordo-olandese/page-3#entry1184787 quindi in definitiva chi può illuminarci ? 1 cent : chi produce il tondello ? - ( bordo liscio ) 2 cent : chi produce il tondello ? - chi imprime il bordo con la scanalatura ? 5 cent : chi produce il tondello ? - ( bordo liscio ) 10 cet : chi produce il tondello ? - chi imprime il bordo smerlato/rigato ? 20 cent : chi produce il tondello ? - chi imprime il bordo a fiore spagnolo ? 50 cent : chi produce il tondello ? - chi imprime il bordo smerlato/rigato ? 1 euro : chi produce il tondello e la corona ? - chi imprime il bordo parti liscie alternate a parti rigate ? 2 euro : chi produce il tondello e la corona ? - chi imprime il bordo con le lettere ? - chi imprime il bordo con le rigature ?1 punto
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Mario anche questo è un piccolo sogno....... ma è solo un quattrino! MARIA TERESA VECCHIA MONETAZIONE QUATTRINO SENZA DATA Rame, gr. 2,10 - CRIPPA 141 punto
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Non amo scrivere post troppo lunghi: per cui l'avevo ridotto all'essenziale. Certo, intendevo un punzone per tutto il cartiglio considerandolo un possibile punzone sufficientemente complesso ma "interessante" e comodo da approntare. Anche perché le scritte in incuso non sono poi così semplici da comporre e guardando la qualità di alcune viene in mente un'operazione ad hoc!1 punto
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Tranquillo è buona, la decentratura per il '28 è normale.....anzi è più difficile trovarla centrata che il contrario ;). Giancarlo1 punto
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Attenzione che le patine arcobaleno sono spesso fatte "in casa" per compiacere alcune tipologie di collezionisti. A mio avviso è alquanto dubbio che denotino la provenienza da una collezione antica, specie per le monete classiche. Leggete questa discussione sulle "patine all'uovo". http://www.lamoneta.it/topic/105713-1-lira-1915-patina-di-3-colori/page-2?hl=uovo#entry1195719 :P1 punto
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Vedo che il paragone non è stato proprio capito..... l'esempio del centesimo del 1902 sarebbe dovuto servire unicamente a far scemare lo "scandalo" che stava crescendo attorno all'eurocent o, meglio, attorno al suo prezzo di realizzo (perchè quello era la fonte dello scandalo, non la natura dell'oggetto), dimostrando che in numismatica vi sono persone disposte a riconoscere un plusvalore, anche parecchio consistente, per delle "piccole" differenze: 6000 euro per il centesimo di euro coniato su un tondello sbagliato o 4000 euro al posto di 40 per un millesimo differente. Ma La numismatica vive di queste cose. Che poi l'eurocent sia o no moneta a tutti gli effetti non c'entra nulla con il concetto che volevo far passare.1 punto
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noo nn volevo dire che è falsa...ma dalla rigatura del contorno si riesce a capire la zecca....anche da altri particolari come evidentemente ha fatto il bravo iachille...ma io non ho ancora l'occhio allenato per distinguere roma da napoli senza il contorno :)1 punto
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Buona sera a tutti, volevo togliermi una curiosità : questa moneta non ha le scritte 'FERT' nel contorno ,non è che per caso e un falso? VI ringrazio intanto se potete mi potete anche dare un parere sul suo stato generale Grazie1 punto
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Salve Ho bisogno di parei circa la qualità di questo Carlino ... sono nel dubbio se conservarlo come MB o MB/BB. ... stabilitelo voi. ;) Grazie Peso 2,1 g Diam 20,61 punto
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Sì ... quasi! Ricordi? Ti dissi che mi mancava questo Carlino II tipo e qualche altra cosina per chiudere il cerchio. Come puoi ben intuire, per il momento e in attesa di esemplari SPL o superiori… se usciranno, mi accontento anche di questi al fine di evitare che vadano dispersi. Va bene! Lo custodisco con conservazione in MB perché ho avvertito un po’ in tutti gli intervenuti, una certa generosità. Mi sono convinto che non va oltre MB. E’ troppo consunto e presenta al R/ delle evidenti corrosioni che ho scoperto, pensando che fosse sporcizia, solo dopo un bel bagnetto in acqua distillata. :rolleyes: Grazie a tutti1 punto
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Sede vacante..... Lustratevi gli occhi, ragazzi!!!!! (Fonte: http://www.numismatica-visual.es/)1 punto
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@@acitamsimun 13 giugno per divisionale d'annunzio 19 novembre proof Tiratura FDC 19.000 Tiratura Proof 5.000 Prezzo emissione FDC: 55 euro Prezzo emissione Proof: 119 euro1 punto
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Ecco la prima immagine dei 2€ cc della Grecia 2013 - 2400° anniversario della fondazione dell'Accademia di Atene mi pare migliore rispetto ai bozzetti che giravano nel web fonte immagine eurohobby1 punto
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ma la moneta accadica aveva la perizia e l'autografo di "The Rock"?? cioè l'attore e wrestler che recita nel film??? :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Per comprendere appieno la valenza di questa iconografia in relazione alla famiglia cui apparteneva il magistrato, bisogna prendere il discorso un po' alla lontana, sfruttando principalmente i preziosi contenuti di un'opera di Del Ponte (La Religione dei Romani - capitolo V, 1 - I poteri taumaturgici dei Valerii: il destino di Roma e l'origine dei Ludi Secolari). Nel Factorum et Dictorum Memorabilium di Valerio Massimo (II, 4, 5) viene narrata la vicenda di Valesius, un facoltoso agricoltore sabino che visse in un tempo non ben precisato ma comunque riconducibile al periodo della monarchia etrusca e dei suoi figli, che caddero improvvisamente ed inspiegabilmente malati, senza speranza di guarigione. Valesio, assorto nelle preghiere agli dei e confidando in un loro intervento utile alla guarigione dei figli, udì improvvisamente una voce misteriosa che lo invitava a portare i figli fino a Taranto, ove avrebbe dovuto riscaldare le acque del Tevere sull'ara delle divinità infere Dite e Proserpina. Perplesso ed incapace di comprendere appieno il senso delle istruzioni ricevute, caricò i figli su una chiatta che discendeva il corso del Tevere verso il mare ed ormai a notte fonda fece tappa approdando lungo la sponda settentrionale del Campo Marzio, nel medesimo punto ove il conduttore della chiatta segnalò, in un luogo prossimo alla riva, delle inspiegabili esalazioni di fumo provenienti dalla nuda terra. Sceso dall'imbarcazione Valesius apprese da un pastore che quel luogo si chiamava Tarentum (o Terentum), una zona paludosa e ricca di esalazioni vulcaniche, che i locali consideravano un descensus ad inferos. Constatata la condiscendenza divina, l'agricoltore raccolse l'acqua del Tevere, la scaldò e la diede da bere ai figli, che dopo essersi addormentati si risvegliarono ormai guariti, rivelando al padre di aver sognato un uomo "grande e splendido", intento a detergere i loro corpi, che li invitò a sacrificare ed a celebrare una cerimonia notturna con canti e danze in quel preciso luogo, presso l'altare di Dite e Proserpina. Valesio diede dunque immediata disposizione di scavare una fosse utile alla fondazione del nuovo altare, ma alla profondità di venti piedi fu ritrovata un'ara già costruita, dedicata proprio a quelle due divinità. Vennero dunque qui sacrificati animali neri agli dei inferi e si celebrarono ludi per tre giorni, tanti quanti erano i figli guariti dalla benevolenza degli dei. Secondo la tradizione, l'altare dissotterrato da Valesisu venne eretto dai Romani molto tempo prima, quando erano in procinto di scontrarsi con gli Albani e su specifico ordine di una gigantesca figura apparsa sul campo di battaglia , vestita con una pelle nera, che gridò di sacrificare alla divinità infernali prima dello scontro. Eretta un'ara sotterranea i Romani procedettero coi sacrifici ed una volta terminata la cerimonia seppellirono l'altare venti piedi sotto la superficie (circa sei metri). Il ricco agricoltore Valesius lo aveva riscoperto, aveva rinnovato le cerimonie sacrificali e la festa notturna e perciò da quel momento venne chiamato Mannio (dagli dei Mani) Valerio (da valere, guarire) Tarentino (dal luogo). Dopo la cacciata dei re entrò in scena un altro illustre esponente di questa famiglia, Publio Valerio Publicola che, scoppiata una inarrestabile pestilenza in Roma, decise di dissotterrare nuovamente l'altare, di sacrificare un toro ed una giovenca neri, per poi ricoprire nuovamente l'ara. In concomitanza con la cruenta cerimonia Publicola decise di indire giochi e festeggiamenti, dando origine alla tradizione dei Ludi Secolari (in questo periodo chiamati Ludi Tarentini). Secondo Censorino (17, 7) siamo nel 509-508 a.C. (primos enim ludos saeculares exactis regibus post Romam conditam annos CCXLV a Valerio Publicola institutos esse) E' opportuno ricordare, citando Jean Bayet, l'origine ed il significato magico-religioso dei ludi: "le corse ed il rapido calpestio del suolo hanno il potere di evocare le forze sotterranee; la competizione sprigiona le virtù più assolute e permette il migliore rinvigorimento del divino. I culti agrari e guerrieri devono basarsi anche su questi valori; anche quello dei morti". Nello specifico, i Ludi Secolari, nati allo scopo di propiziare le divinità infere, andarono col tempo ad assumere una connotazione paragonabile a quella di un contratto sancito con tutti gli dei ed utile alla prosecuzione del dominio romano, rinnovato allo scadere ritualizzato di ogni saeculum. I Ludi Tarentini promossi da Publicola divennero tuttavia Secolari solo nel 249 a.C., quando nel corso della Prima Guerra Punica i Libri Sibillini oracolarono l'introduzione ufficiale del culto di Dite e Proserpina, da officiare presso il Tarentum e collegandoli alla nozione di saeculum. Queste due divinità entrano a far parte del pantheon romano in pieno periodo repubblicano, dunque le fonti prima citate ci forniscono tali nomi divini quale frutto di una tarda interpretazione: il Dite e la Proserpina menzionati nel leggendario racconto di Valesius sarebbero in realtà due altre divinità, più arcaiche e proprie di una realtà sociale differente da quella romana vera e propria (Valesio era un ricco agricoltore sabino). Finalmente arriviamo alla nostra famosa Valeria Luperca. Nella città sabino-falisca di Falerii scoppiò l'ennesima pestilenza ed un oracolo ordinò il sacrificio propiziatorio annuale di una vergine. Valeria Luperca, la "prescelta" di quell'anno, si stava avviando verso l'altare, quando un'aquila apparsa dal cielo strappò la spada sacrificale del carnefice facendola ricadere su una giovenca che stava pascolando nella vicinanze e deponendo poi sulle offerte un bastone recante all'estremità una martellina (il nostro acisculus). La vergine sacrificò la giovenca ed una volta raccolta la martellina girò casa per casa e toccando con l'arnese ricevuto dagli dei gli infermi li fece alzare, guarendoli, pronunciando la parola "vale". Questa Valeria e però anche Luperca e quest'ultimo nome ci fa tornare alla mente il rito di lustrazione dei Lupercalia, famosissimo ed importantissimo presso i romani, ove un'altra famiglia di origini sabine, i Fabii, ricopriva un ruolo di grande rilievo. Nel nostro caso tuttavia i Luperci non sono né i Fabiani e neppure i Quinziali, così come va ricercata una diversa origine dei lupi dai quali ci si doveva difendere. La città di Falerii infatti non è Roma e sorgeva ai piedi del Monte Soratte, sulla cui cima sorgeva un importantissimo santuario dedicato a pater Soranus, una figura estremamente misteriosa e non ancora ben compresa ed inquadrata dagli studiosi, sommariamente interpretata come un Apollo infero. Per nostra fortuna abbiamo maggiori informazioni sui suoi sacerdoti, gli hirpi Sorani, ovvero i "Lupi di Sorano", che dovevano vivere "di rapina" e a cadenza biennale dovevano celebrare una particolare cerimonia che li voleva in grado di camminare a piedi nudi su carboni ardenti (Plinio, Naturalis Historia, VII, 19). Dai Commentarii in Vergilii Aeneidos libros di Servio (XI, 785) possiamo ricavare qualche informazione in più circa l'istituzione del culto e del sacerdozio di Sorano. Un giorno, mentre si stava sacrificando a Dite sul Monte Soratte, dei lupi si avventarono sulla carne destinata alle offerte e la rubarono fuggendo di corsa. Dei pastori li inseguirono fino a raggiungere l'ingresso di una caverna, dalla quale si sprigionava un alito pestilenziale che causò un'epidemia. Anche in questa occasione il dio comunicò con gli uomini, ordinando loro di comportarsi come lupi al fine di far cessare la piaga. Così nacquero gli hirpi Sorani, che provvedevano al loro sostentamento depredando come fanno i branchi di lupi. Il legame di questi animali col mondo infero è altresì ben noto (dalla varie divinità infernali che indossano una pelle di lupo al ruolo dello stesso lupo in ambito religioso etrusco), così come, grazie a Servio, è possibile confermare che il romano pater Ditis ha ricalcato l'identità di quel pater Soranus venerato dai "lupi del Soratte". E' plausibile ipotizzare che il sacrificio di Valeria Luperca fosse destinato proprio a Sorano, così come la medesima identità è attribuibile all'uomo "grande e splendido" o "vestito con una pelle scura" apparso ai figli di Valesius ed a Romani ed Albani. Risparmiandovi la parte sulle paredre, per completezza cito solo Feronia quale compagna di Sorano (poi identificata come Proserpina, compagna di Dite). Dritto e rovescio di questo denario sono quindi un vero e proprio racconto del mito storificato riguardante la gens Valeria e le sue origini.1 punto
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Questa moneta - scatola è diversa per il taglio dalla prima, e' sempre un 5 lire del Governo Provvisorio della Lombardia, qui neanche ho provato ad aprirla, meglio lasciarla dormire tranquilla.... Certo che poi uno pensa chissa' cosa c'era dentro, cosa portava ? Trasmetteva magari un dispaccio di convocazione in un certo posto per un tentativo insurrezionale o un semplice messaggio di propaganda ? Certo qui si può sognare qualunque cosa, è una discussione per sognatori sicuramente......, ma anche di divulgazione, d'altronde siamo qui per questo, per far vedere e apprendere insieme, se poi uno vedendo tutto questo si appassiona, saremo felici.... Mario1 punto
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@ @@min_ver Se mi permettete, credo che raramente si assiste alla quiete dopo la tempesta. Il confronto civile premia, sempre; in questa sezione, come in qualsiasi altra sezione del forum (leggasi classiche). L'ammissione di un difetto su una propria moneta non è segno di debolezza ma di intelligenza. Intelligenza perchè imparare da altri utenti è lo scopo di questo forum, nessuno di noi nasce imparato e tanto saputo da poter dare lezioni a tutti, anzi il più delle volte ci rendiamo conto di quanto gli altri sappiano più di noi. Dai rancori, ruggine (degenerata in tetano) può nascere reciproco rispetto, che è ciò che mi auguro. La prossima volta una moneta postata da tizio o da caio forse sarà vista con occhi diversi, ricordandoci che non esiste una collezione senza "danni". Insomma nessuno, ripeto nessuno è indenne. Non esiste una collezione senza magagne, anzi più è importante la collezione e maggiore è il rischio di magagna. Anni fa acquistai un 100 lire 1882 con il bordo tutto ripreso, non me ne ero accorto. Grazie ad uno scappelloto virtuale ho imparato. A quel "galantuomo" che me lo fece notare con grande tatto posso solo dire: "grazie" ed aggiungo : "quanto mi manchi". insomma lo scopo di questo forum non è far vedere chi ha la moneta più bella, o più importante ma un confronto civile che porti ad una visione critica della numismatica. Complimenti a min-ver che ammettere non è semplice e fabrizio che dalla fotografia si è accorto si una possibile ed eventuale manomissione. @@ihuru3 faccio fatica a seguire il suo filo logico come già espresso in precedenza ... deve essere una questione di stelle e pianeti. Per paragonare ci vanno oggetti e metri omogenei altrimenti il paragone non regge. Lei vuole sapere se la numismatica è un buon investimento. Le rispondo con parole comprensibili e senza tabella di rivalutazione o apprezzamento della lira sull'euro. Si è un ottimo investimento a patto che si sappia cosa si fa, quindi in primo luogo dedichi del tempo alle monete e non ai grafici, entri nello spirito di ogni buon collezionista (numismatico è altro pane), si appassioni, se ne faccia una malattia, di dimentichi della parte "commerciale" ed una mattina si sveglierà ben più ricco di quando si è addormentato.1 punto
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Stai scherzando ? Solo 20 marenghi ? Ti ricordo che è una 1'000 Lire Montessori del 1990 ! Gli dovresti offrire in cambio anche 40 Lire in oro Napoleone primo tipo del 1807 per essere onesto !1 punto
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azz....ho una fortuna nella ciotola e non lo sapevo....adessomsi che mimfaccio ricco hihihih1 punto
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La penso come lei, tuttavia attendevo un parere autorevole, come il suo. Beh, non c'era bisogno davvero del mio parere. Su questa faccenda si sono espressi prima di me ben altri autorevoli personaggi del mondo numismatico e sempre con le medesime conclusioni (vedi Traina)....1 punto
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