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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/31/13 in tutte le aree
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Permettetemi di scriverlo: mai riconoscimento fu più meritato. Profonda conoscenza della materia, cortesia, equilibrio, mai una parola fuori posto, mai un giudizio avventato, un signore. Congratulazioni a uno degli utenti migliori del Forum, a mio parere, ma credo che molti condividano.6 punti
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Per inciso per Vittorio Emanuele I ho una tutt'altro che latente passione, è l'unico dei Savoia recenti che mi affascina, il misto tra il '700 e l'800; il passaggio dal mezzo scudo al 5 lire è l'essenza del collezionismo: il baratro tra il vecchio (con basso rilievo fascino del XVIII secolo) ed il nuovo (decimale post napoleonico con rigida ghiera di contenimento, bordo incuso); ed in omaggio all'80 lire di min_ver ed all'occhio critico di Fabrizio posto due monete che mi auguro passeranno quasi indenni il giudizio critico del forum.3 punti
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@ @@min_ver Se mi permettete, credo che raramente si assiste alla quiete dopo la tempesta. Il confronto civile premia, sempre; in questa sezione, come in qualsiasi altra sezione del forum (leggasi classiche). L'ammissione di un difetto su una propria moneta non è segno di debolezza ma di intelligenza. Intelligenza perchè imparare da altri utenti è lo scopo di questo forum, nessuno di noi nasce imparato e tanto saputo da poter dare lezioni a tutti, anzi il più delle volte ci rendiamo conto di quanto gli altri sappiano più di noi. Dai rancori, ruggine (degenerata in tetano) può nascere reciproco rispetto, che è ciò che mi auguro. La prossima volta una moneta postata da tizio o da caio forse sarà vista con occhi diversi, ricordandoci che non esiste una collezione senza "danni". Insomma nessuno, ripeto nessuno è indenne. Non esiste una collezione senza magagne, anzi più è importante la collezione e maggiore è il rischio di magagna. Anni fa acquistai un 100 lire 1882 con il bordo tutto ripreso, non me ne ero accorto. Grazie ad uno scappelloto virtuale ho imparato. A quel "galantuomo" che me lo fece notare con grande tatto posso solo dire: "grazie" ed aggiungo : "quanto mi manchi". insomma lo scopo di questo forum non è far vedere chi ha la moneta più bella, o più importante ma un confronto civile che porti ad una visione critica della numismatica. Complimenti a min-ver che ammettere non è semplice e fabrizio che dalla fotografia si è accorto si una possibile ed eventuale manomissione. @@ihuru3 faccio fatica a seguire il suo filo logico come già espresso in precedenza ... deve essere una questione di stelle e pianeti. Per paragonare ci vanno oggetti e metri omogenei altrimenti il paragone non regge. Lei vuole sapere se la numismatica è un buon investimento. Le rispondo con parole comprensibili e senza tabella di rivalutazione o apprezzamento della lira sull'euro. Si è un ottimo investimento a patto che si sappia cosa si fa, quindi in primo luogo dedichi del tempo alle monete e non ai grafici, entri nello spirito di ogni buon collezionista (numismatico è altro pane), si appassioni, se ne faccia una malattia, di dimentichi della parte "commerciale" ed una mattina si sveglierà ben più ricco di quando si è addormentato.3 punti
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Mesi fa, ormai, l'amico @@francesco77 mi spinse a creare uno studio-presentazione per la mia prima medaglia... ci ho provato, ovvio che non posseggo una bibliografia sufficiente sul tema medaglie... Parlare di medaglie ha il suo fascino, nonostante che penso ancora che sia una disciplina, la medaglistica, basata su una materia elitaria – le medaglie non hanno mai avuto le mastodontiche tirature delle monete – ma in tutto ciò esiste una piccola branca che si interessa di medagliette religiose, che proprio in quanto religiose sono destinate ad un vasto campo di clienti. A Napoli, poi, il culto dei santi è molto forte ed ogni quartiere ha il suo santo a cui si è votato, così che proprio per questo legame così forte negli anni ci sono stati personaggi che hanno rivolto tutto il loro lavoro e la loro maestria alla fabbricazione di medagliette religiose, uno dei più famosi ed attivi fu De Gregorio. Chissà a quale Santo era votata donna Carmilina di Foria e Nunziatina pregava San Gennaro o Sant'Antonio? È più o meno questo il discorso che è interessante fare, andare aldilà della materialità della medaglia o dell'artisticità delle figure che la decorano e soffermarsi sul luogo di appartenenza di una immagine, a chi si rivolgeva, alla storia che è passata come un fiume a trasformare luoghi e tradizioni. In questo breve resoconto si vuol parlare del Borgo di Sant'Antonio Abate che si è sviluppato sin dal 1300 a ridosso delle mura della città antica. Nucleo del buvero, così chiamato dal popolo, è la chiesa dedicata a S. Antonio Abate, testimonianza di un grande complesso monasteriale andato in parte perduto. Da questa struttura religiosa parte una strada, l'arteria principale del borgo, lungo la quale ogni giorno si svolge la vita quotidiana del mercato famoso un po' in tutta Napoli, come un reticolato disordinato si sviluppa tutto il tessuto di vicoli e stradine che convergono in questa strada (via S. Antonio Abate, appunto). In una di queste stradine, praticamente di fronte alla chiesa '400esca, prende spazio una chiesetta piccola, di gusto neoclassico, rinomata in tutto il quartiere per il suo istituto di educazione: S. Maria della Stella Mattutina. La medaglia, datata 1870, riporta al dritto l'immagine della vergine e al rovescio la descrizione: “Maria SS. Stella Matutina / che si venera nella chiesa vico lungo S. Antonio Abate – 1870” L'attributo stella matutina o Stella del Mattino fa riferimento a Venere (Amore/Purezza), il corpo celeste, e quindi la "stella", più luminoso del cielo. Adesso mi domando... e quindi mi rivolgo a voi... esistono altre medaglie anche per altre chiese del Borgo?2 punti
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Magari odjob magari ce ne fossero veramente di ste vecchine..... :D L'ho sparata grossa eh..........!!! :D Scusatemi davvero ma stasera dopo tanti anni di permanenza sul forum e dopo aver letto decine e decine di discussioni di questo tipo (anche in questi giorni) volevo provare anche io l'ebbrezza dell' utente troll neofita (spesso finto neofita) saccente e rompic#####i.... Grazie a voi per aver sopportato questo 1 Aprile in ritardo... ma per onorare il mio titolo di Marchese almeno una volta uno scherzo dovevo farlo.... Saluti Simone2 punti
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Sono pienamente d'accordo con l'osservazione di @@picchio riguardante il rapporto epoca-pregevolezza artistica. Non è la mia monetazione ma reputo proprio per questo la monetazione di Vittorio Emanuele I molto pregevole ed affascinante, complimenti a @@min_ver per lo splendido 80 lire, un pezzo da 90! Per quanto concerne poi le belle parole di @ a difesa della storia reale (non quella scritta sui libri di scuola) nel post 25 sono d'accordissimo, però perdonate il mio breve spazio off topic: in questa discussione si parla di una moneta dei Savoia, non vedo cosa c'entra Vittorio Emanuele II. Tutti sanno che gli ultimi membri di questa nobile casata furono Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, poi ci sarebbe Francesco II di Borbone re del Regno delle Due Sicilie, quest'ultimo figlio di Ferdinando II di Borbone e di Maria Cristina figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_II_delle_Due_Sicilie .......... Il buon Carlo Felice morì senza eredi e sul suo trono venne posto un lontanissimo parente, un Carignano http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Alberto_di_Savoia . Se andassimo ad effettuare un test del DNA sulle loro spoglie vi garantisco che nelle vene di Francesco II, a differenza di V.E. II, scorreva vero sangue sabaudo. Ritenete quanto appena scritto come un mio piccolo sfogo personale di carattere storico che nulla ha a che vedere con la numismatica.2 punti
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Devo ammettere che Fabrizio magari è un po' rompis...... - :) ma è davvero bravo perché la moneta ha effettivamente qualche debole segno di montatura e individuarli in modo così preciso con una foto obiettivamente scadente non era semplice. Mettiamo da parte le scintille, mi sembrano in effetti futili, e facciamo numismatica, come ha detto Un saluto Min_ver2 punti
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ULTRAQUE UNUM (ULTRA QUE UNUM) LM 1789 LM Le iniziali LM sono in realtà monogrammi di Lima o LIMAE - esiste anche con la sola M - ovviamente altra officina - Madrid Due globi che rappresentano gli emisferi nord e sud, tra due colonne adornate da pergamene recanti la dicitura "Plus Ultra" La moneta che ho postato è un 8 reales Spagnolo per Lima - su quell'oggetto è riportato esattamente quello che riproduce la moneta del 1789 con la variante dell'officina di Madrid anzichè Lima sarà un bottone .militare spagnolo ? ma allora la data che cosa c'entra>? forse è un reggimento nato in quella data ??2 punti
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questo post è allucinante....comprare e non saper neanche cosa significa bb e spl.... grazie per le risposte ma come detto ho incontro per scambio a mano percui posso visionarle e toccarle prima ma vorrei sapere cosa guardare per valutarne la conservazione e l'autenticità...questa frase dice tutto. cioè fammi capire..noi ti dobbiam spiegare i parametri che dividono il bb dallo spl e dal fdc e poi te domani ,monete alla mano,giudichi se son bb,spl o fdc????? dopo 2 mesi che collezioni??? io non ho parole. Questo non è il modo di approcciare la numismatica...queste monete le potrai anche acquistare ad un buon prezzo ma questa non è la prassi da seguire per un neo collezionista come te. saluti, marco2 punti
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Ho parlato di persona sia col Direttore del Museo che col funzionario della Sovrintendenza addetto al Museo, entrambi mi hanno confermato che la collezione Bovi al momento non è esposta e risulta assolutamente non visitabile. Comunque mi è venuta un'idea, di cui ho già parlato anche con loro, che potrebbe coinvolgere il forum e tutto il mondo della numismatica italiana... nei prossimi giorni ho una riunione con loro e poi stilerò un progetto che vi presenterò. Lord Acton2 punti
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"Stanchezza di conio" a parte (se vogliamo chiamarla così...) @@min_ver eviterei di chiamare "gentiluomo" VEII... La storia è stata scritta dai vincitori e quasi mai (sarebbe più corretto e realista dire MAI) combacia con la realtà. Non per andare off-topic, ma sarebbe meglio documentarsi su documenti e bibliografie di accreditati storici prima di dar voce a quello che è la propaganda "che ci propinano a scuola"...2 punti
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Ti allego qualche prezzo delle trattorie, se sei interessato la puoi leggere tutta è molto carina. Saluti Marfir.2 punti
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ciao, per quanto riguarda la conservazione siamo sullo SPL/SPL+ .. alcune debolezze sulla perlinatura a ore 6. Le macchie che vedi non sono ruggine, ma placche di verderame, dovute all'ossidazione della lega (non essendo nichelio puro). Mi sembra non siano andate in profondità, quindi un bagnetto nel liquido apposito e dovrebbero andare via (però il liquido asporterà anche la patina) e non dovrebbero rimanere buchi. La moneta si preserverà da ulteriori "smangucchiamenti" dovuti all'ossidazione ma nelle zone in cui c'è il verde rimarranno delle "zone d'ombra".2 punti
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Ciao a tutti, chiedo a voi un parere che ne sapete sicuramente più di me sull'argomento. Ieri in campagna parlando con una vecchietta vicina di casa della mia passione per le monete mi ha detto che in famiglia hanno un vaso di coccio(quelli vecchi grandi dove si metteva olio etc, credo si chiamano orci/orcio boh) dove da generazioni ammucchiano tutte le monete "antiche" che gli capitano a tiro di trovare o regalati da amici parenti etc... Io un pò perplesso chiedo vabbè ma quanto antichi? Roba del re? Lei no no roba vecchia pure dei papi, degli antichi romani... Mah io allora un pò perplesso le chiedo se mi fa dare un' occhiata e lei con un pò di ritrosia accetta e mi porta in cantina... Non potete capire quanta roba c'era. In mezzo al vario ciarpame mi capita di vedere questo grosso monetone che allego. Capisco subito che è una piastra d'argento perchè sbattendola un pò su un tavolo di marmo il rumore è quello tipico dell'argento... Vi mando la foto fatta al volo con il cellulare: prima però l' ho pulita con un pò di dentifricio e uno spazzolino e poi passata leggermente con il limone perchè era sporca, diciamo nerastra... Quanto vale? Tanto vero? Cosa è di preciso? Conservazione? Non mi sembra male... Saluti Simone1 punto
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Condivido il pensiero di Numa Numa un Curatore, da sette anni sul forum, pulisce con dentifricio :angry: :angry: :angry: :wacko: :wacko: :m249: :m249: :m249: :m249: ...... E SBATTE SUL MARMO per sentire se è argento??? :m249: :m249: :m249: :m249: :m249: :m249: proporrei per Unifox il degradamento a cittadino, e la radiazione da ogni carica ( naturalmente scherzo e solo una ramanzina per ridere su questo fatto!) buona notte TIBERIVS1 punto
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Ciao, questa discussione non fosse iniziata da Uzifox ( vecchio utente 7 e passa anni per'altro Curatore di una sezione ecc... ecc...) mi farebbe nascere dubbi.... molti dubbi, però riconoscendo la massima fiducia e la correttezza alla discussione postata sopra, veniamo alla moneta: si tratta di una pistra di Sisto V zecca di Montalto Muntoni 122, è una moneta molto rara o meglio rarissima, io nel mio archivio di passaggi in asta, ne annovero solo uno: Numismatica Ars Classica - 16 28/10/1999 base astaSFr. 48.000 aggiudicata50.000fsv ad altri ulteriori commenti saluti TIBERIVS1 punto
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scusa ma hai pulito con "dentifricio e limone" una piastra di Montalto... e l'hai pure sbattuta sul tavolo di marmo ...ari-gosh.. meno male che frequenti il forum solo da 7 anni altrimenti una passata di sidol e magari un bagno alls canfora non glieli toglievano nessuno :) SISTO V (1585-1590) zecca di MONTALTO Piastra - Muntoni 121, CNI 8 1588 mm. 39/40 scherzi a parte difficile giudicare da una foto occorrerebbe esaminarla de visu, si nota qualche porosità del metallo (potrebbe essere l'effetto del dentifricio ? :blum: ) , ma forse è solo l'usura. Lascio la parola ai piu' esperti..1 punto
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@@tmm23 come dice Antonio non è una moneta molto richiesta (come tutti gli ori e gli argenti della Repubblica) inoltre c'è da precisare che queste emissioni in oro vengono vendute a PIU del prezzo dell'oro in esse contenute. Se valuti l'acquisto tieni presente queste 3 cose fondamentali: 1) Attento a dove compri!! Ad esempio Bolaffi la vende a 1080 euro!!! Tutela il portafoglio cerca bene!! 2) Non sperare in rivalutazioni o investimenti perchè se la rivendi ci guadagni il costo dell'oro (se sei fortunato la potrai rivendere anche al prezzo di acquisto) 3) Acquistala **SOLO** se ti piace, se ti appaga a livello collezionistico tenendo chiaramente presente che pagherai più dell'oro contenuto. Personalmente non posseggo nessun oro della Repubblica ma molte mi piacciono moltissimo ad esempio il 50.000 Lire "Duomo di Modena" del 1999 a mio parere è proprio un capolavoro. Forse un giorno la compro :P1 punto
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@@Corbiniano (fra cui uno datato 1744, che purtroppo non posso inserire perché ha un'estensione non supportata dal forum) Servito! :good:1 punto
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Un bravo a tutti, avete centrato la risposta! E un grazie al caro Jagd, sempre capace di regalarci immagini estremamente interessanti. Pare che questo genere di bottoni abbia avuto un uso particolarmente fortunato e continuato nella Nazione spagnola. A questo link: http://www.botonesantiguos.es/botones-columnarios/ non solo vedete altri esempi esteticamente affini (fra cui uno datato 1744, che purtroppo non posso inserire perché ha un'estensione non supportata dal forum), ma soprattutto leggete molte altre interessanti informazioni sul tema, delle quali quel sito sembra assai ricco. Buona lettura a todos!1 punto
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Non è di Mantova, ma di Pomponesco, un sesino di Giulio Cesare Gonzaga. Lascia perdere il sito Rhinocoins che mette R4 anche le monete comuni (basta che siano di zecche più o meno minori), la moneta è rara ma più realisticamente è un R2: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-POMG/51 punto
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Bel libricino, quello del De Sopo, non facilissimo da trovare, ottimo consiglio. Poi, sicuramente il "Monete italiane dall'invasione napoleonica ai giorni nostri" del Pagani. In più articoli vari, come quello importantissimo del Traina sulle piastre di Ferdinando II (http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1990_3.pdf e http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1990_3b.pdf; grazie a @@francesco77 che ce li ha messi a disposizione).1 punto
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Ciao, se la lasci così col tempo il bronzo si scurirà e non si noterà lo stacco di colore... io non la toccherei. Anni fa postai una discussione simile a questa per una moneta con ottimi dettagli ma dal colore bronzo vivo. Alla fine, sentiti i pareri, decisi di lasciarla stare. Ora non ha chiaramente una patina ma il colore bruno scuro è tutt'altro che sgradevole. Ciao Illyricum :)1 punto
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Considerato che Carlo IV salì al trono il 14 dicembre 1788 succedendo al padre Carlo III, probabilmente il 1789 è la prima data disponibile da coniare sui bottoni delle divise militari (?) di cui si è parlato sopra.1 punto
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No, come anche ad un'altra storia raccontata in un'altra discussione in atto......... I novelli iscritti che si dichiarano apertamente neofiti spendaccioni mi lasciano sempre perplesso, pare che siano fatte ad arte perchè si sa' già che tali affermazioni scateneranno profusione di post di consiglio.... di perplessità....e considerazioni varie e spesso si va a finire in toni piccati dall'una o oltra parte con malumore generale........Trolling insomma. Saluti Simone1 punto
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Ringrazio Incuso per avere postato la foto con buona definizione. Si comprendono molti particolari e debbo mettere in evidenza le giustissime osservazioni di Numizmo. Esiste un particolare che forse non è stato abbastanza evidenziato. In quel periodo (I e II secolo d.C.) le lettere che formavano le leggende non venivano incise direttamente sulla matrice, ma si usavano dei piccoli punzoni, un pò come quando si componevano i caratteri per le prime stampe a tornio. Questo implica che ogni lettera ha grosso modo caratteristiche costanti. Faccio un esempio, tratto da uno studio di Clive Stannard, presentato alla conferenza "Quantifying Monetary Supplies in Greco-Roman times (Roma, 2008), con l'eloquente titolo: "Evaluating the monetary supply: were dies reproduced mechanically in antiquity?". Ne deriva, come ha giustamente osservato Numizmo, che dobbiamo stare attenti a medesime lettere troppo differenti fra loro, come in questo caso la P e la S..... A mio modesto giudizio è una moneta probabilmente autentica in origine che però è stata "operata" da un incompetente macellaio e parecchio ritoccata.....1 punto
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Ma Voi questo come lo vedete ? http://www.ebay.it/itm/UFO-Antica-moneta-in-oro-massiccio-An-extremely-rare-coin-in-solid-gold-/171048728728?pt=Monete_Antiche&hash=item27d34c7898&_uhb=1#ht_1227wt_1045 Pensate cosa si sentirà dire ..... povera stella.1 punto
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Sono del parere che il valore economico delle monete è attribuito a seconda della richiesta del mercato. Questo vale anche per la rarità, come nel caso del Regno d'Italia, dove sono per la maggior parte , diciamo "inventate", che reali. In definitiva direi che basta pagare e si trova tutto. saluti1 punto
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Non credo che il profilo storico di Vittorio Emanuele II sia pertinenti alla moneta, e la storia non è mai imparziale con i suoi figli, dipende solo da che parte la leggi. Concordo che non è nenche lontamente paragonabile il potere in acquisto di £. 9.750.000 del 1990 con un fattore demoltiplicante di 1936,27. con i 5.000 euro di oggi. Sulla moneta Min_Ver non ha chiesto un parere di conservazione ma si è limitato a mostrarla e citare la perizia di Cesare Bobba, personalmente non la condivido nello specifico della "debolezza di conio", ma è il mio pensiero a fronte di chi non potrebbe rispondere ed era comunque un rinomato commerciante, in più lui ha avuto la moneta in mano, ed io mi baso su fotografie che per ammissione dell'autore sono -modeste- .1 punto
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"ciao marcus ,grazie a te della tua presenza......... ......la piccola belva,si ne e datto di buon cuore........abbagi,cridi e rumore che a disturbato tutti gli abbitanti di sti luoggi,preferendo scapare davanti tanto scandallo...emesso da un topolino...!!!.. ....ma sono sicuro,certi passaggi danno accesso a d'altre stanze......perche molto volte lo vista intrare li,per uscire da l'altra parte.........itinerari impossibili per un uomo accedere ,perche troppi stretti........sicuramente passaggi ostruatti da lui,o da la natura.......... .....dedali incredibile pieni di misteri ,si il solo e stato rimaniato e modificato da l'abitante ,i monti gigantesti,elli sono tale che eranno migliaglie di anni fa...e per ancora di piu.... ..visto che gia i terramoti violenti sono sconesciuti in corsica......l'imbiente e stato preservato......... ......il livello di certi taffoni,si ritrovanno sicuramente rialzatti.....ne quelli tempi,l'uomo campava dove erano insepelliti quelli de la loro famiglia.......che generazione,dopo generazione,con ributi e riprese,alssando il livello al massimo,per arrivare a la fine,ostruare simpliciamente l'intrata.........dopo abandonando quelli posti si e messo a abitare ne case con tetti,di tegole,o di legno.......ma non a mai abbandonato questi taffoni,diventati per lui,l'origine de la nostra nascita.......il ventro della terra.........." Grazie ancora per questi scorci di vita rurale appartenuta al passato. Agli inizi degli anni '90 ho visto i primi tafoni in Gallura (nell'entroterra di Palau), mi furono mostrati da un esperto in archeologia. In uno di questi erano sepolti due individui, di uno restava ancora lo scheletro completo, dell'altro solo parte e le sepolture erano fatte in pietra (scegliendo quelle più grandi e piatte) per cui lasciavano intravedere i corpi. Questi, appartenevano con molta probabilità a pastori risalenti al 1700-1800 che nascevano e passavano la loro vita in quelle terre allora non contaminate e sopratutto disabitate, la loro era una vita anonima all'infuori di quelle poche persone collegate da vincoli di parentela e di lavoro. Vivevano in piccole comunità di poche persone sparse in un vasto territorio, senza medico (e non credo fossero presenti in campagna), senza conforti religiosi perchè i piccoli villaggi erano distanti, sempre all'erta per la presenza di banditi che si rifugiavano in Gallura o transitavano in Corsica per sfuggire ai cavalleggeri reali che davano loro la caccia e con cui ingaggiavano spesso conflitti a fuoco. Restano solo i tafoni vuoti o con tracce della presenza passata. Marcus Didius1 punto
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@@vathek1984 Certo, prova questo link http://www.lamoneta.it/biblioteca-numismatica/pubblicazione/159-guida-pratica-popolare-di-firenze/ Saluti Marfir.1 punto
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buongiorno. tua "curiosità" pochi mesi addietro su consiglio di un amico mi sono abbonato alla rivista: MONETE ANTICHE edito dalla Libreria Classica Editrice Diana Via Segni, 2/4 03043 Cassino tel e fax--0776 22815 e mail : [email protected]. questa mattina cercando articoli sulle monete classiche che colleziono ho trovato che la rivista citata al n. 52 anno IX -2010 porta il seguente articolo che forse ti interessa. " contromarca astro sulle monete di Larinum" l'articolo è di A.Campana e G. Santelli. Mi son ricordato della tua "curiosità" del 29 c.m.-- ti informo che l'editore fornisce il servizio numeri arretrati. Qualora ti servisse trovi colegandoti direttamente a: Libreria Classica Editrice Diana.--alla prima finestra che si apre vedi, sotto INFO, INDICI---clicca e vedi le annate-- ogni annata ti mostra gli aricoli di ogni rivista, poi segui. Pietro1 punto
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Paragonare 10 (circa) milioni delle vecchie lire del 1990 a 5000€ mi sembra decisamente fuori del mondo... sono molti (ma moooooooooooolti più euri)...1 punto
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Sarebbe bello ed interessante, dato che ci troviamo nella sezione Monete Estere aggiungere qualche altro esempio di monete emesse dagli altri stati facenti parte dell'UML, nonchè emesse dalle altre moltissime nazioni che battevano moneta seguendone gli stessi standard tecnici... Aggiungo poi un'altra curiosità inerente la monetazione del Regno d'Italia all'epoca della UML: pare che gli scudoni emessi nel 1866 dalla zecca di Napoli, emessi sulla carta in discreta quantità siano ora molto rari e praticamente introvabili perchè usati in blocco o quasi, per saldare un qualche debito di guerra con la Francia di Napoleone III e per l'effetto rifusi nella quasi totalità per coniare moneta francese...chissà forse proprio altri scudoni da 5 franchi con l'effige dell'imperatore...1 punto
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Grazie a tutti. Le foto (o, meglio, il fotografo) non rendono piena giustizia: dal vivo è più bella, soprattutto il rovescio. Anche a me questo è il ritratto che piace di più tra i vari tipi.1 punto
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Si tratta di una iniziativa molto lodevole e la nostra vera speranza è che non si limitino a semplici "vetrine" con pochi esemplari, a parte alcuni tesoretti. Ad esempio il medagliere di Parma contiene un ragguardevole numero di esemplari della Magna Grecia e della Sicilia e va merito al giovane curatore dott. Podini, ma sarebbe opportuno che gradualmente si riesca a inserire altri esemplari. Per sempio per Naxos c'è solo una dracma arcaica, che mostra chiaramente anche tutta la sua autenticità e quindi utile anche per le comparazioni. A mio modesto giudizio una politica molto intelligente la sta facendo il medagliere del museo statale di Berlino. Spesso arriva un ricercatore che è interessato a una determinata zecca. Quando mancano le foto (e bisogna dire che fino alla caduta del muro di Berlino il medagliere era situato nella zona orientale della città e con mezzi limitatissimi e quindi è relativamente da poco che stanno fotografando le proprie monete), bisogna richiederle a pagamento. Si appoggiano a uno studio fotografico esterno molto efficiente e con foto di buona qualità. Loro chiedono 20 euro per moneta (quindi 10 euro per lato) e chi ha pagato ha anche gratuitamente tutti i diritti di riproduzione e, se acconsente, anche un titolo di "padrino" della moneta, che viene ricordato nella scheda allegata alla moneta. Al pagatore mandano la foto con buona definizione e poco dopo inseriscono l'immagine (con una definizione di poco inferiore) anche sul loro sito, per renderla fruibile anche al popolo web e agli studiosi che così possono visionare. Con Aulisio sto portando avanti una ricerca su Ariminum. Mancavano le foto e molti esemplari fusi appartenevano alla famosa collezione Haeberlin, che fu acquistata dallo stato tedesco e confluita nel medagliere nel 1940. Non erano poche le monete e quindi abbiamo pagato una sommetta non proprio trascurabile. Ho acconsentito che mettessero il mio nome e che venissero immesse le foto nel sito (al momento solo i pezzi coniati). Non ci sono problemi a riportare on line le relative immagini. Desidero riportare le parole che mi ha mandato il loro curatore, prof. Weisser: "Thank you very much for this friendly answer. It seems to be a win situation not only for we and you but also at least for the web community and the next generation of scholars! Best Bernhard Weisser" Mi pare un buon progresso. Invece il Italia come al solito la questione è piuttosto ingarbugliata e legata molto alla discrezione del responsabile (in primo luogo il Soprintentende di competeza). Purtroppo la legge sui Beni Culturali obbliga a una grande riservatezza sull'impiego delle immagini, anche se l'originaria famigerata legge Ronchey sui diritti di riproduzione risulta essere stata abrogata nel 2004: http://www.fotografi.org/ronchey_tariffario.htm Anche all'estero la situazione è talvolta pesante. frai più cari ci sono il medagliere del Vaticano e quello di Vienna, che chiedono qualcosa come circa 100 euro solo per i diritti di riproduzione per una moneta. Paghi di meno, sui 30-40 euro, se vuoi la foto solo per uso personale a scopo di ricerca. E' un grosso problema. Se uno vuole compilare un serio Corpus, con foto di tutti gli esemplari noti, rischia di dover spendere alcune migliaia di euro, ovviamente a seconda del numero dei pezzi (pochi per una rara zecca, ma numerosi per una zecca più importante). Dall'altra parte è anche giusto che il museo abbia un minimo di tornaconto per rendere disponibile una buona immagine di una sua moneta. Il problema è che io magari riesco ad avere le foto (e ne ho) dei pezzi di Ariminum che stanno nel medagliere di Napoli, ma queste restano solo mie e non le posso riprodurre online. Se un altro vuole averle, magari paga a sua volta, e così via, almeno fino alla loro pubblicazione. In altri casi, con altri musei, invece ho avuto gratuitamente le foto, col solo obbligo di pubblicarle su studio scientifico e non commerciale e quindi ricadono sulla mia responsabilità e non le posso postare liberamente per renderle disponibili a tutti. Sarebbe molto intelligente invece "adottare", col modello tedesco, una o più monete, pagando solo una piccola cifra comprendente anche i diritti di riproduzione, e renderle per sempre fruibili in apposito sito on line. Anche questo può agevolare la famosa emersione del materiale, che magari è stato fotografato completamente (come a Parma), ma resta confinato nel database del museo stesso..... Qualche idea in proposito?....1 punto
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Caro Giollo condivido in pieno le tue preoccupazioni e mi fa piacere che uno studioso serio ed impegnato faccia sentire la sua voce. Il problema è serio e non va sottovalutato. La conseguenza piu' immediata è uno scoraggiamento e un'apatia collezionistica. E' una reazione naturale. Ma si puo'/si deve reagire. Sciocco sarebbe darla vinta a questi signori, falsari o chi è connivente, sono furbizie di breve respiro che servono alla fine solo a valorizzare meglio il materiale "buono" di sicura provenineza, di comprovato pedigree. E quando il mercato piu' vasto si stuferà di essere preso in giro, sarà questo l'unico porto sicuro, e forse , speriamo , si sgonfierà il fenomeno. Detto cio' resteremo vigili qui sul Forum per cercare di dare una mano nel nostro piccolo. Vedremo se vi sarà anche qualcun altro rappresentante delle categorie menzionate che potrà/vorrà dare il suo contributo. Comunque non scoraggiamoci e continuiamo a studiare.1 punto
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Attenti a non confondere i grossoni, è un nome che si trova spesso e volentieri a Milano negli '60 del Quattrocento, anche per indicare monete non-milanesi. Prima ancora che andare a indicare il pezzo da 20 soldi (impropriamente denominato testone, termine che invece in quegli anni spetterebbe al solo ducato d'oro) indicava la moneta da 4 soldi, per distinguerlo dal grosso che di soldi ne valeva solo due. Il passo che cita dizzeta appare effettivamente contorto, ma è un bell'esempio dei problemi di convivenza tra valute che le autorità governative dovevano affrontare all'epoca, specie in presenza di un bimetallismo e con entità di rivalutazione dell'oro e dell'argento diverse tra loro. Detto (o letto) altrimenti, le autorità dicono di matenere tra ducato e grossone il rapporto di 12:1 iniziale, quando le due monete valevano rispettivamente 50 soldi e 50 denari. La rivalutazione del ducato a 55 soldi (occorsa per fattori ambientali, cioè di mercato?) avrebbe comportato (qui il dato manca) una rivalutazione non-proporzionale del grossone, determinando uno sbilanciamento tra i valori intrinsechi e quelli nominali delle due monete tale da rendere più conveniente NON spendere il grossone, ma tesaurizzarlo. Quindi la riduzione del ducato a 54 soldi doveva portarsi dietro una riduzione (da che valore?) del grossone tale da mantenere il rapporto di 12:1 originale. Questo, ignorando mille altri problemi di equilibrio delle valute in oro e argento sul medio periodo, che saranno drammaticamente amplificati soprattutto nella seconda metà del Cinquecento. Comunqe tenderei a dubitare che queste monete siano milanesi, perché non mi risulta che a Milano nel 1469 ci fosse una moneta milanese che valesse 6.10 soldi, i.e. tale da avere un rapporto 12:1 col ducato, che come ricorda giustamente Mario valeva 4.2 lire imperiali. E.1 punto
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Chissà perchè adesso il 2 centesimi di Bolaffi è diventato il riferimento per qualsiasi tipo di difetto di conio (o per meglio dire artefatto di conio)... peccato che nella stessa asta Bolaffi fossero presenti altri due difetti/artefatti, di certo non meno curiosi o rari, che hanno fatto rispettivamente 500 e 750 Euro.... io tenderei a prendere come riferimento più queste ultime due vendite, che non quella del centesimo mole al quale è stata fatta una (vergognosa) campagna pubblicitaria che non ha precedenti nella storia della numismatica recente, e che di certo non può fare da riferimento a nessun'altro tipo di moneta.1 punto
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Ho iniziato da ragazzo a raccogliere monete per continuare la raccolta lasciatami dal nonno .Credo che il motivo fondamentale di chi non ama la numismatica sia dovuto alla mancanza di curiosita e di cultura. Vedersi tra le le mani una siliqua o un denario vuol dire toccare la storia e comprenderla . Guardando lo stile dell'incisione e la sua evoluzione nel tempo nella stessa area geografica o comparando l'aspetto di monete provenienti da aree diverse si comprendono molti dettagli piu che dai libri scolastici . Credo che si capisca di più perchè il medioevo sia considerato (non sempre giustamente) un periodo "oscuro" dal confronto di un rozzo ritratto di un conio bizantino del 6-7° secolo e la finezza della ritrattistica imperiale o meglio ancora con monete di area greca coniate circa 1000 anni prima.1 punto
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Secondo me bisognerebbe denunciare chi ti denuncia nel caso in cui dovessero denunciarti per non aver denunciato la tua collezione.1 punto
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Grazie per l'impegno preso a luc21, e buon lavoro anche da parte mia Sergio1 punto
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Da grande, volevo a tutti i costo la Kournikova e l'ho sognata diverse volte a 39-40 anni... :lol: :lol:1 punto
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