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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/13 in tutte le aree
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Secondo me bisognerebbe denunciare chi ti denuncia nel caso in cui dovessero denunciarti per non aver denunciato la tua collezione.11 punti
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Non credete che la parte comportamentale esuli dal Sesterzio di Nerva ? Stiamo facendo a chi è più bravo, a chi comanda di più , a chi è più sottile e pungente, oppure mi dite perché questa moneta ha "problemi". Se scrivete per il gusto di appagarvi, magnifico, basta saperlo. Torno tra una decina di post, sempre che la discussione non sia stata chiusa per molestie cerebrali.4 punti
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L'argomento credo che si presti a più di una riflessione e meriti comunque attenzione. Con Galeazzo Maria Sforza, Milano nel 1469 entra in una crisi monetaria di grandi proporzioni ; le cause di questa difficoltà finanziaria che investono tutta la produzione monetaria del Ducato possono essere state più di una, sicuramente il grande circolante di monete straniere, monete da controllare per la loro bontà, e per le quali si propose il bando per quelle con caratteristiche non confacenti, ma anche determinante fu il prezzo decisamente salito dei metalli preziosi, tra l'altro in un momento di forte richiesta sia di oro che di argento. Galeazzo Maria Sforza venne avvertito della grave situazione nel 1469 dal Consiglio Segreto Ducale che però continuò anche negli anni successivi provocando uno stato di allarme sempre più difficile e alto. Ma nel 1474 esattamente il 28 maggio Galeazzo Maria firma un decreto che mi pare nel suo genere fortemente innovativo e direi quasi rivoluzionario in materia. L'aspetto più importante fu il fatto che Galeazzo Maria rinunciava con questo decreto a ogni diritto di conio, il fatto è una grande novità che rompeva la tradizione di fatta instauratasi in tutto il Medioevo. Il decreto poi stabiliva anche quali monete d'oro e d'argento potevano circolare e il loro valore e anche altre disposizioni. Il provvedimento ebbe gli effetti sperati, la produzione ritornò importante e copiosa , tanto da far affermare ai Maestri delle Entrate Ducali e ai Deputati che la loro moneta era la migliore che appariva in Italia. Galeazzo Maria stabilì anche il 4 giugno 1474 l'introduzione del grosso da 20 soldi detto anche grossone o testone. Il testone doveva avere un valore di 240 denari imperiali milanesi, in pratica si tentò di riferirsi all'unità di conto di Carlo Magno, la lira, ma tutto questo non andò alla lunga a buon fine, con Carlo V il testone varrà già 30 soldi, ma anche la rinuncia al diritto di conio poi in realtà verrà abbondonata dai successori di Galeazzo Maria. Ma Galeazzo si distinse anche per altro, per il trasferimento della zecca e per una monetazione con una ritrattistica di grande impatto e differenziata anche cronologicamente ; inoltre anche l'epigrafia cambia, dalla gotica si passa a quella romana nel testone. Molto carne al fuoco....., tanta..., indubbiamente molte innovazioni e novità che ebbero conseguenze rilevanti ma sicuramente gli Sforza ebbero contatti ravvicinati anche coi loro vicini, con vicissitudini varie, quindi forse qui c'è " trippa " ( per rimanere sul milanese ) :blum: anche per altri...., se vorranno ovviamente, Mario P.S. Per l'argomento indubbiamente oltre al Crippa sicuramente è importante leggere il contributo di E. Motta, " Documenti visconteo - sforzeschi " in RIN 1894, ma anche F. Argelati, vol. III, e il C.M. Cipolla con il suo " Le avventure della lira ".2 punti
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Ricevuta di resto ieri in un negozio alimentare. Taglio: 1 Euro Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 250.000 (70.000 divisionali + 180.000 miniset, fonte Eurocollezione spero di non essermi sbagliato) Città: Provincia di Bologna Condizioni: SPL/qFDC Note: Stando al file la prima trovata con millesimo 2004! Mi scuso per la qualità della foto ma avevo a disposizione solo il cellulare per scattarla!2 punti
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Cayon maggio 2012 lotto 555 FELIPE II Nápoles. 1/2 ducatón. 1574. GR detrás del busto y VP debajo. Fecha retrógrada. CNIt.1000 vte. en la puntuación de las ley. MBC/EBC. Interesantísima. Stimata 200 € aggiudicata 500 € più diritti.2 punti
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"Ho sentito dire"........ è un po' poco una notizia del genere, se si sa da dove arriva, si dovrebbe citare la fonte, altrimenti si parla di solo aria fritta. TIBERIVS2 punti
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... i dollari inclusi nelle confezioni di cereali erano stati coniati nel 1999, prima di quelli destinati alla circolazione e di conseguenza presentavano una lieve differenza. Così lieve che nessuno vi si accorse fino al 2007. Considerato che erano solo 5500, che la stragrande maggioranza di essi è stata spesa e si è persa nella circolazione e che il mercato numismatico americano è molto attivo... non è difficile immaginare le conseguenze. Queste monete hanno raggiunto cifre da capogiro in varie aste: si va dai 4.500$ per un esemplare in stato di conservazione MS63 ai 34.500$ per un esemplare in MS68! A sinistra un dettaglio dell'esemplare raro, a destra lo stesso del tipo comune Tutti i dettagli sul "Cheerios Dollar" qui http://www.smalldollars.com/dollar/page20c.html La moneta è stata definita un "pattern", ovvero una moneta di prova che precede la coniazione vera e propria per la circolazione.2 punti
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Thank you Villa, I didn't know of these coins: here the images of coins you listed. ;) Saluti Simone2 punti
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Ho avuto un poco di tempo da dedicare ai provisini postati dall'amico Altrove2000. Per quello del post 70 proporrei il n. 348 censito nel CNI. Onestamente tra i quarti della croce non riesco a vedere simboli. Stella a corpo cerchiato cavo, M gotica, pettine con estremità tricuspidate come la croce anche se più leggermente mi inducono a tale considerazione. Il peso calante è pertinente con gli estremi degli esemplari esaminati dai compilatori. Invece per quello del post 75 sono perplesso. Do per certa la presenza di due punti tra la croce, uno molto evidente e l'altro appena accennato. Non trovo riscontri con gli esemplari con la stessa caratteristica che vengono descritti nel Corpus che hanno diverse particolarità nell'insieme confronto all'esemplare in questione. Secondo me non è censito (chiederei aiuto a chi ha occhi più allenati dei miei per confermare o confutare). Se così fosse non sarebbe la prima volta che accade. Poco male, considerato che qualche tipo potrebbe anche non essere capitato nella massa di monete da esaminare. Più grave è la percentuale di errori che talvolta si riscontrano. Riflettendo "a voce alta" mi chiedo se il sentimento di "Reverentia" che si diffonde tra noi davanti a tale monumentale opera, pur riconoscendole un merito innegabile, sia del tutto giustificato (prevedo una bordata di fischi a riguardo :D). Ad esempio, non avete idea di cosa darei per visionare personalmente gli esemplari di seconda emissione descritti con la legenda SENATVS nella faccia con la croce. Scusate :offtopic:. Attendiamo commenti2 punti
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Sembrerebbe una domanda oziosa invece non lo è. Scambio monete da parecchi anni e non voglio dare i soliti utili consigli che già trovate sul sito da parte di Uzifox ed altri. Vorrei invece dare un suggerimento ai tanti collezionisti di monete di tutto il mondo che mi scrivono e con cui molte volte con dispiacere non posso scambiare perchè non hanno doppi utili per gli altri collezionisti. Quando vi capita di andare ai mercatini o sul web non acquistate solo monete che vi mancano, ma cercate anche monete utili a buon prezzo e prendete pure anche quelle. Per utili intendo monete difficili da trovare che raramente si trovano nelle liste dei doppi degli altri collezionisti e che mancano sicuramente a qualcun altro. Queste monete valgono quanto le monete mancanti perchè vi consentono di scambiare monete che avete acquistato a poco prezzo, per avere quelle che vi mancano dagli altri collezionisti, risparmiando parecchi soldi. In 40 anni ho costruito la mia collezione in questo modo spendendo poco e non solo sono arrivato quasi all'80% delle monete circolanti (escluso l'oro che non colleziono) ma ho ancora quasi 600 monete, difficili da trovare, che sono utili per avere almeno altrettante monete che mi mancano. Enrico1 punto
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Su internet ho trovato questa cartolina e l'ho presa perchè mi sembrava interessante. Voi cosa ne pensate? qualcuno ha altre cartoline della regia zecca da postare? grazie in anticipo Simone1 punto
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Stasera ho ultimato la monetazione per Pisa di Cosimo III, se volete dare un'occhiata e volete aggiungere foto delle vostre monete procedete pure. Grazie dell'attenzione. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-CIIIP Saluti Marfir.1 punto
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@@ventugenova90 ok, ok, moneta perfetta si vede chiaramente che NON è falsa :rofl: :rofl: :rofl: abbi pazienza, stasera sono giocherellone............. E' un falsone, ciao1 punto
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@@5 lire he he chiedi troppo, ti faccio vedere questa del 2004, sempre austriaca, l'avevo già postata l'anno scorso ma la faccio rivedere, è carina, con le orecchie come un topolino.....................1 punto
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Confermo quanto dice paleologo, i diritti sull'immagine non si trasferiscono con la proprietà della moneta. Se Actium lo desidera non penso ci siano comunque particolari problemi a inserire una menzione all'attuale proprietario in quel post. Allo stesso tempo spero anche io non si burocratizzi troppo la questione immagini in quanto chi posta immagini per discuterne fa sempre un favore a tutti :D1 punto
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Non voglio entrare nel merito "legale" del problema, ma mi chiedo che senso pratico (e logico) ha burocratizzare la questione.A mio avviso il forum ha lo scopo di far conoscere e discutere sul le monete, la loro storia, gli aspetti stilistici presenti e così via. Tempo fa, in un'altra discussione ho utilizzato, ad esempio, una splendida moneta di Piombino. Sapere di chi era QUELLA moneta o chi l'aveva fotografata nulla toglieva o nulla aggiungeva alla discussione. E' un formalismo che può rischiare, paradossalmente, di diventare complicatissimo. Mi spiego. In un'asta viene pubblicata la foto di una moneta. Se uso quella foto devo citare la casa d'aste ma se la "posto" dopo qualche settimana quella moneta ha un nuovo proprietario che, a logica, visto che si utilizza la SUA moneta, potrebbe rivendicare un suo diritto sull'immagine; se poi nel frattempo la moneta ha di nuovo cambiato proprietario....... Non sarebbe più semplice, almeno nel caso del forum, abbandonare ogni principio "proprietario" (altra cosa ovviamente se si pubblicano le foto a fini di lucro!)e dare invece piena libertà di utilizzo delle foto nella consapevolezza che lo scopo è quello di allargare le conoscenze e/o approfondirle?1 punto
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Cavolo! Era presente anche nella Civitas Neapolis e non è presente sul Gigante! In effetti di questi 5 tornesi ne ho già visti altri con la U. Grazie Fabio per la gentile segnalazione, vedrai che nel Gigante 2014 ci sarà! :good:1 punto
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Qui http://www.afnb.it/eventi.html Facile da raggiungere sia in auto (vicinissimo all'uscita della tangenziale) che in treno (il sabato navetta gratuita dalla stazione) petronius :)1 punto
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caro gianluca lodevole la tua concezione del collezionismo e della numismatica. mi era parso che la tua richiesta avesse anche un indirizzo di valore. le monete postate sono del mio archivio ed i valori sono i realizzi in aste. è chiaro che al mercatino puoi avere qualche colpo di fortuna. se servono altre risposte chiedi. ciao Pietro1 punto
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è la volta del Denaro:FEDERICO IV(1355-1377) Zecca di Sciacca D/+FRIDERICUS:DEI ;busto del Re di prospetto entro circolo di perline R/+GRA/REX/SICI/LIE Croce che taglia la legenda in quattro punti;negli angoli si possono trovare lettere o punti oppure(come nel nostro caso lettere e punti);al centro cerchietto ed il tutto entro circolo perlinato Riferimenti:MAUGERI 22;BIAGGI(Messina)1329;MIR 659;SPAHR 248-263 --Salutoni -odjob1 punto
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@Ulpiano approvo pienamente le tue parole! Credo sia originale; mi sembrerebbe - ma è un parere personalissimo - che sia stato pulito e consolidato con qualche sostanza, ma questo non toglie nulla, anzi è un'operazione necessaria talvolta. Una bella moneta!1 punto
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Ragazzi, le discussioni personali, fateli tramite msg privati o con una bella telefonata chiarificatrice. l'apporto di ognuno è fondamentale. Si ritorni all'argomento del trade, molto interessante e dal quale tanti, in primis io, possono imparare infinite cose.1 punto
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Con i Flavi siamo al I secolo d.C. Nel suo caso, per pseudo-autonoma, si intende una moneta di fatto greca imperiale, ma priva di quei riferimenti espliciti al governo romano (la legenda, il busto dell'imperatore ecc ecc) che caratterizzavano le emissioni greco imperiali propriamente dette. Cordialmente, G. M.1 punto
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Vorrei chiarire meglio di come mi sono espresso nei vari argomenti in questa discussione. Non vorrei che mi si attribuisca qualcosa che non ho scritto. Sui denari di Marcellinus ,rispondendo a snam ,cosi ho risposto ." Il primo : dalla foto (potrebbe essere )l'unica genuina" Se scrivo POTREBBE ,mi sono riservato a conclusioni affrettate. Il secondo ho scritto " La seconda mi sembra il clone della prima." E qui mi sono spiegato male, poiché e corretta l'affermazione di Alberto Varesi ."Quando parliamo di cloni (ovviamente se ottenuti per pressofusione), parliamo di esemplari perfettamente identici fra loro, anche nella forma del tondello," In questo caso l'esempio di un clone lo possiamo evidenziare come la foto del Labieno clonato .Foto (A).......... .........Una riproduzione con eventuali modifiche sul conio ,lo avevo discusso sul sesterzio di Pertinace ,in un'altra discussione. (che nessuno a commentato ) molto strano !!, e che qui ripropongo come esempio di (conio riprodotto moderno) con le modifiche apportate.,,,.........Per il terzo denario ,cosi ho scritto : " . Il terzo nemmeno lo prendo in considerazione perche' sul dritto il perlinato che va dalle ore 13 alle 14 si notano ben 5 bollicine anziché le perline, Per me e un altro conio di dritto .Noterai l'orecchio ,il triscele e la leggenda del primo e del secondo sono uguali ,ma diversi dal terzo." Come si legge ,non ho espresso ( sono falsi ) . Ripropongo l'ingrandimento delle (bollicine ) che non sono regolari . Ma non fa niente , mi sono espresso che non e confrontabile co gli altri...... Se non ho certezze da dimostrare , non é mia abitudine creare panico tra gli utenti del forum. Se il terzo non l'ho preso in considerazione e perché il dritto lo ritengo un altro conio. Per cio' non attinente al confronto sui primi due. Per l'amico cliff ,che scrve :" non si capisce piu' nulla." Non penso ... anche se parliamo di diversi argomenti ,attinenti tra di loro , lascerei agli utenti di decidere se seguire o no queste discussioni. Buona giornata a tutti.1 punto
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Ciao Cliff, no non è per creare nuove mode, il mio modesto intento era di dare un termine di paragone sul prezzo, tutto qua, quella che hai postato (secondo la mia modestissima opinione data sulla fotografia...naturalmente) è al massimo di 500 euro (è quello che offrirei io sulla foto)...si vede che è una moneta "manipolata" altro che 5000 dollari...1 punto
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gia apparsse sul forum...... :) .....per comparazione........1 punto
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Per avere un'idea dei Folder emessi dall'Ufficio Filatelico e Numismatico si può vedere nelle "Emissioni Filatelice" sul Sito Ufficiale, http://www.vaticanstate.va/content/vaticanstate/it/servizi/ufficio-filatelico-e-numismatico/emissioni-filateliche/emissioni-filateliche---2013.html, mentre sempre sul sito Ufficiale, nell'indirizzo Poste Vaticane, nella parte Buste Ricordo, si possono travare quelli (folder) emessi dalle Poste.http://www.vaticanstate.va/content/vaticanstate/it/servizi/poste-vaticane/buste-ricordo.html1 punto
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Parlare di riutilizzo è molto incerto poiché i pezzi di bronzo informi si trovano in archeologia dal V al II sec. a. C. (si vedano i ritrovamenti in tombe o in depositi votivi), penso sia meglio dire bronzo informe per il commercio perché da quello che vedo utilizzavano un po' tutto quello che avevano a disposizione: barre, aes signatum, globuli informi...l'aes signatum è peculiare solo in alcune zone e in Umbria non sono attestati centri di produzione di questa forma premonetale, magari quando capitava lo spezzavano per i loro usi commerciali. Secondo me la questione è: chi iniziò a imprimere segni di riconoscimento sul bronzo informe? Un'eventuale risposta può far luce sulla cronologia di questi pezzi perché si riuscirebbe a inquadrare bene queste emissioni autonome e (secondo me) staccate e indipendenti dagli aes signatum e aes grave. Se veramente provenissero dalla fascia appenninica umbra (al di la del Tevere c'erano gli etruschi), mi viene in mente che l'unica città che in seguito utilizzò nelle proprie monete (aes grave) il crescente lunare e il sole fu Gubbio...1 punto
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@@Nadir86 grazie per aver postato il tuo esemplare. Peccato non si possa leggere più di tanto. Comunque più ne vediamo e meglio è. @@altrove2000 Dopo una più attenta ricerca ho trovato il tuo provisino (post 75) censito da Serafini con il n.278. Saluti a tutti1 punto
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Ciao a tutti, a me questi simboli, che vedo si ripetono con una certa costanza, fanno pensare più a un codice identificativo che a un ipotetico valore. Per questa forma di bronzi parlare di segni di valore è molto rischioso perché il valore lo dava solamente il peso del bronzo stesso e se dovessimo ipotizzare che siano stati dei segni di valore, dovremmo anche ammettere che fra questi pezzi di bronzo ci sia una costante nel peso e nelle dimensioni; qualcuno di voi ha mai fatto ricerche su questo argomento? Mi viene da pensare che il sole o croce e il crescente siano "primitivi" segni identificativi di una comunità che magari cercava, attraverso questi segni, di far riconoscere il suo bronzo per una qualsivoglia garanzia commerciale. Un simbolo su una moneta, soprattutto nell'Italia centrale (e premonetale) del V-IV sec. a. C., era principalmente un fatto di riconoscimento della provenienza della moneta e grazie al quale ci si poteva fidare; il commercio a quei tempi non era per niente fiduciario! :blum:1 punto
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Scusate se intervengo ma può essere utile fare chiarezza. Credo che una perizia debba, oltre ad esprimersi sull'originalità della moneta (non facile a dirsi per una 5 lire del millesimo 1956), esprimersi sullo stato di "conservazione" ovvero di come si è conservato l'esemplare sino alla perizia. È mia opinione che la massima conservazione debba riferirsi a monete che non presentano tracce di usura, che abbiano tondelli privi di particolari difetti (in relazione al contesto della produzione); sono accettati soltanto minimi segni legati alla produzione industriale, nel caso la moneta sia oggetto di produzioni speciali, quale ad esempio quella del fondo specchio, tali se pur minimi difetti non sono ammessi. In relazione alla mia perizia, come ormai molti sanno, è presente ora il codice QR per verificarla sulla rete. Nello specifico di questa moneta posso allegare il link da cui verificare più attentamente le immagini dell'esemplare periziato. http://www.ilperito.info/u/It2882.html Per i criteri molto selettivi del collezionismo europeo posso dirvi che seppur concettualmente le perizie americane in 70/70 possano sembrare superiori a quelle del vecchio continente vi assicuro che, dopo aver personalmente aperto moltissimi slab, sono nella realtà molto deludenti. Ad esempio alcune monete che avevano un grading di 65/70 sono state da me valutate come dei qFDC in alcuni casi sulle monete antiche si è sfiorato il ridicolo dove per XF sono state sigillate monete qBB o BB. Grazie per l'attenzione1 punto
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caro Numbus non è punica ne medioevale siciliana è una moneta di Siracusa vedi Calciati C.N.S Vol II pag 39. mi pare strano il peso da te indicato. il catalogo la porta come Emilitra dal peso da 5.3 grammi a 4,3 grammi. questa è la moneta. ingrandimento ciao Pietro1 punto
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Il contorno è la terza faccia della moneta, eppure viene regolarmente trascurato nelle raffigurazioni. Se penso ad es. agli scudi del Regno d'Italia dove i FERT tra nodi e rosette potrebbero già deporre a favore dell'autenticità o meno della moneta... apollonia1 punto
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Caro Gianmatteo, che ti posso dire? Non posso affermare che il Mainetti Gambera abbia dato la risposta al quesito; contrariamente a te, io, la zecca di Brecia non l'ho studiata in maniera approfondita, se non incidentalmente per le monete della Serenissima che li sono state usate (bagattini per Brescia coniati sotto il dogato di F. Foscari); quello che ho riportato, non è altro se non quello che il Mainetti Gambera asserisce, anch'esso con molti "condizionali", pur evidenziando gli scritti che ho citato sopra. Non posso, quindi, essere altro che un "cronista" che, questa sera, ha riportato una versione, ovvero alcune informazioni.....per cercare di animare il dibattito :pleasantry: ; purtroppo non siamo riusciti a coinvolgere il quarto.... manco per una partita a briscola. ;) Ma va bene così.....non credi?. :) Buona serata luciano1 punto
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Butto lì un ipotesi... NAPOLI ALFRED era americano e ALGER si riferisce alla conte di ALGER, MICHIGAN. http://it.wikipedia.org/wiki/Contea_di_Alger Tant'è che ci sono un sacco di omonimi negli USA http://radaris.com/p/Alfred/Napoli/ Guardando sul sito dei caduti in guerra USA dove c'è la lista completa dei morti divisi per Stato/Contea e poi in ordine alfabetico per la Marina (esiste una roba del genere per i caduti Italiani???) http://www.archives.gov/research/arc/ww2/army-casualties/ Il nome del "nostro" però non compare. http://media.nara.gov/media/images/28/31/28-3086a.gif http://media.nara.gov/media/images/27/20/27-1956a.gif Saluti Simone1 punto
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@@NUMISMA_RE La bellezza di 7 identificazioni ricevute dalla stessa persona, con riferimenti ed immagini di confronto e, nonostante tu sia già passato di qui, nemmeno un riscontro....un grazie... una conferma, un "si è lei!". Come si può facilmente comprendere le risposte spesso richiedono ricerche per i riferimenti e le immagini di sostegno, che portano via diversi minuti, a volte ore; ottimo e piacevole esercizio per chi lo esegue; sicuro aiuto per chi lo richiede....un riscontro di conferma o smentita è doveroso..un grazie finale..gradito.... Ma penso che Profausto si sia ampiamente meritato anche una serie di "mi piace". Io rimedio o lo lascio in questa discussione.... Mario1 punto
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Ancora con sto abuso del termine "truffa" per qualsiasi cosa... http://www.treccani.it/vocabolario/tag/truffa/ L'oggetto è correttamente identificato per quello che effettivamente è e viene offerto al libero mercato ad una cifra considerata adeguata dal venditore... ...Se poi anche un eventuale acquirente (sprovveduto e francamente idiota) trovasse la cifra adeguata (si spera di no) la transazione sarebbe perfettamente legittima. Saluti Simone1 punto
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Dipende....................senza offendere i collezionisti di questa tipologia.....................spendere 33 euro per una moneta da 500 lire solita, iconografia monotona...che varrà sempre il prezzo del metallo contenuto, anche fra 100 anni, non lo comprerei mai... poi ovviamente " de gustibus........ ecc..1 punto
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deduco che sia stato proprio il conio , resta comunque buona a mio parere . Saluti .1 punto
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Beh, dipende quanto tempo c'hanno messo a notarlo...sicuramente altre ce ne sono, ma molte meno di quelle corrette.1 punto
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Sì ma se si commemorano l'uno e l'altro senza fare alcuna distinzione si crea solo molta confusione. Basterebbe mettere una stella o una croce accanto al primo anno e si risolverebbe il problema.1 punto
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Ritirata fresca fresca da Nomisma a Verona un altra medaglia di Massimo Modulo di PIO IX. Questa medaglia classificata dal Bartolotti al XXXI - 6 -- è stata emessa per il 50° anniversario della sua consacrazione episcopale. Il dritto è del Bianchi mentre il retro è dello Speranza. Il retro è descrittivo e non figurativo ma in questo grande modulo fa la sua bella figura.1 punto
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Da sempre l’uomo si rivolge a Dio per chiedere una grazia per se stesso o per una persona cara; in cambio lascia un effetto personale o del denaro in dono al santuario che ospita la dimora terrena del dio. Dai numerosi ritrovamenti archeologici, fatti prevalentemente al centro e sud Italia, è chiaro che la tradizione dell’ex-voto nacque proprio in queste zone della nostra penisola. In principio si associava alla divinità un corso d’acqua; nelle sue vicinanze si costruiva un modesto altare dove i fedeli potessero raccogliersi in preghiera e lasciare il loro ex-voto. Ben presto gli umili altari furono sostituiti da fastosi templi ed il culto dell’ex-voto assunse caratteristiche fortemente commerciali. Intorno ai santuari fiorirono perciò dei veri e propri mercati di oggetti da donare alla divinità. Vedi l'articolo allegato per affrontare l'argomento in maniera più generale: GLI EX-VOTO, gli oggetti fittili con sembianze umane, i poliviscerali, gli animali, le piante e le monete. L’ UTILIZZO DELLA MONETA COME EX-VOTO Gli ex-voto dovevano essere deposti all’interno del santuario, in prossimità dell’altare dedicato alla divinità. Questi diventavano proprietà della divinità e, per tale motivo, sacri ed intoccabili. I sacerdoti del tempio periodicamente dovevano fare posto ai nuovi ex-voto, vuotando i vecchi che, non potendo essere distrutti o riadoperati, erano interrati in gallerie, anfratti o fosse nascoste adiacenti al santuario; tali cavità sono denominate “favisse”. Nelle favisse gli archeologi trovano ancora oggi numerose monete votive. Ciò significa che la moneta era spesso utilizzata anche come ex-voto per chiedere protezione agli dei. La prevalenza numerica delle monete rinvenute è in metallo vile (raramente in argento) a testimoniare la natura sociale più umile degli uomini che ricorrevano a tale pratica. La donazione di denaro poteva avere luogo in due modi differenti: come tutti gli altri ex-voto, le monete erano depositate nei pressi di un altare all’interno del santuario o nello specchio d’acqua sacro attribuito alla divinità, dunque di sua esclusiva proprietà e perciò inviolabili; ma vi erano anche le offerte per i sacerdoti che con esse provvedevano al mantenimento del luogo di culto, a fare erigere nuove statue divine o altro. Vi erano delle apposite urne, ubicate all’interno del tempio, vuotate del loro contenuto monetale solo in occasioni particolari. Alcune tra queste urne sono state trovate dagli archeologi ancora piene dell’intero prezioso contenuto. E’ probabile che la donazione della moneta alla divinità fosse esclusivamente un atto simbolico non legato al suo valore, pertanto non è da escludere che per tale scopo fossero utilizzate monete oramai fuori corso perché troppo consunte, oppure monete frazionate intenzionalmente. Quest’ultima categoria è piuttosto presente e, sebbene sarebbe emerso che nei territori della Gallia la frammentazione fosse un atto religioso riconducibile forse agli ex-voto, è più probabile che le monete, spezzate per ottenere “moneta spicciola” in periodi in cui essa scarseggiava come ad esempio verso la fine della repubblica, fossero semplicemente utilizzate al posto dei nominali più piccoli. Non sappiamo se e come fosse stabilita la somma da donare; non abbiamo traccia dell’esistenza di un ipotetico prezziario, dunque possiamo solo ipotizzare che la o le monete donate potevano dipendere semplicemente dalle possibilità economiche del fedele di turno oppure che esistesse un importo prestabilito in funzione della grazia richiesta. A tal proposito ho provato a cercare, fra i vari dati dei ritrovamenti in ambito votivo, monete falsificate in antichità, ma i dati relativi alle monete in fossa sono molto superficiali e si limitano a pochi numeri e alla natura del metallo, perciò non mi è stato possibile considerarne l’eventuale ruolo fraudolento in questo particolare ambito religioso. IL PARTICOLARE CASO DI UN ASSE DI TRAIANO In compenso ho avuto la possibilità di osservare un asse di Traiano molto consunto con una curiosa particolarità: al dritto è stata ben incisa una corona radiata tanto che, la moneta, ad una prima rapida occhiata, potrebbe essere scambiata per un dupondio. Tale falsificazione, sicuramente praticata in antico (moneta e incisione presentano un forte strato di incrostazione piuttosto eterogeneo), era stata pensata per ingannare la normale utenza negli scambi commerciali di tutti i giorni, oppure serviva a ingannare la divinità, pagando così, per una grazia del valore di un dupondio, una moneta del valore di un asse? Quella moneta poteva certamente essere ingannevole in mezzo ad un buon numero di dupondii veri, ma una volta isolata era impossibile non individuarne la vera natura. Le ipotesi che posso avanzare sono essenzialmente tre: 1. Il fedele ha utilizzato la moneta, appositamente falsificata, per ottenere, al costo di un asse, una grazia del valore di due assi (un dupondio); 2. Il fedele, a sua volta precedentemente truffato ricevendo in pagamento quella moneta rivelatasi poi falsa e quindi rifiutata dal mercato, se ne è volutamente sbarazzato donandola alla divinità essendo, il dono monetale, puramente simbolico; 3. La moneta, ritariffata (a rialzo) per continuare a circolare in un mercato oramai povero di monetato, era universalmente accettata dall’utenza e, di conseguenza, anche dalla divinità. Basandomi su queste tre ipotesi giungo alla conclusione che nel caso del punto 1 il fedele non doveva assolutamente temere l’ira della divinità che certamente avrebbe riconosciuto la moneta falsa; dunque quale poteva essere il rapporto fra il credente e la divinità rappresentata da una fredda ed immobile statua? Se invece guardiamo al punto 2 allora possiamo spiegarci tale gesto con il fatto che la donazione in denaro era del tutto simbolica e doveva dipendere esclusivamente dalle possibilità economiche del credente. Infine il punto 3 ci dice che, come tante volte avvenne nella storia di Roma, la carenza di monetato porta ad operazioni di frazionamento per ottenere moneta spicciola, sia nella tarda repubblica sia nel bassissimo impero, oppure alla falsificazione autorizzata (vedi i sesterzi barbarici di ClaudioI). Ovviamente queste sono solo ipotesi non avendo nessuna ulteriore testimonianza di monete simili ma spero che da questa discussione possano nascere ulteriori spunti. PS: domani, se la ritrovo, posterò la foto dell'asse contaffatto di Traiano.1 punto
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