Vai al contenuto

Classifica

  1. francesco77

    francesco77

    Utente Storico


    • Punti

      13

    • Numero contenuti

      10739


  2. dabbene

    dabbene

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      19927


  3. g.aulisio

    g.aulisio

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      1724


  4. Mirko8710

    Mirko8710

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      10534


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/23/13 in tutte le aree

  1. Seduti sui gradini sembravano due ragazzini che si accaloravano nel parlare di calcio, ragazze o moto...., eppure i due erano ormai negli anta avanzati ma la discussione li prendeva, li coinvolgeva molto. Mi avvicino di più e vedo che il motivo del contendere è un tondello, un tondello che passa da uno all'altro in continuazione, lo guardano, lo girano, poi uno prende la lente, i pareri sono discordi tra i due, la moneta è la grande protagonista, la regina della loro discussione. E' una moneta in rame, eppure questa è d'argento, dice il primo, l'altro sostiene invece la tesi di una sapiente argentatura, li guardo, li osservo, sembra una commedia delle parti, ognuno ha deciso di mantenere la sua posizione e la difende con accanimento. Ma il mercatino quel giorno era animato, i due richiamano ben presto altri, la discussione diventa corale, di molti, il mercatino diventa teatro all'improvviso e la moneta l'attrice. La moneta fa il giro di molte mani, ognuno dice la sua, arrivano anche ulteriori posizioni rispetto alle prime due ; si espongono anche i commercianti, ma poi uno dice, adesso lo chiediamo a quel signore che ha scritto il libro su...., lui è un esperto, sicuramente risolverà l'enigma. L'esperto, prende la moneta in mano e la guarda da esperto, se no che esperto sarebbe, occhio nudo, lentino, poi sentenzia, ma non tutti sembrano comunque d'accordo. Ma alla fine un ragazzino che si era inserito dice, là c'è il grande collezionista, ne ha viste così tante, lui non sbaglia mai. Il grande collezionista orgoglioso di essere stato chiamato arriva lentamente giusto per creare un po' di suspence, incomincia col dire mai visto un pezzo così, poi esamina bene anche il bordo e alla fine esce colla sua tesi e la motiva con dovizia di particolari. L'ultimo parere sembra il più convincente, molti sembrano confluire su questa ipotesi, la moneta ritorna dopo tutto questo girare al legittimo proprietario che conclude dicendo, stasera comunque la posto sul forum Lamoneta così li faccio divertire un po' anche loro. Il mercatino riprende piano, piano la sua normale routine, i visitatori tornano tranquilli a vedere gli altri banchetti presenti. Scena già vista altre volte al mercatino, ci sono, ci saranno altre monete anomale, particolari, da dibattito, eppure questo emozionarsi per un tondello, un tondello particolare mi fa pensare. Per una volta la discussione non verte sul duro quotidiano, sulle ansie, gli stress personali e di tutti, non si parla di lavoro, economia, difficoltà, si parla di un tondello...., un piccolo, svilito, strano tondello, e quindi viva i tondelli che ci riportano a volte a parlare di storia, della nostra storia......, a volte, come avete visto, il miracolo può venire anche da un piccolo, semplice, tondello......
    11 punti
  2. Quindi sostanzialmente siamo d'accordo? :D Sicuramente non era peggiore e anzi, ci avrebbe fatto apprezzare i dettagli...ma a quel punto entra in gioco il discorso: ci sono confronti? Sappiamo che SICURAMENTE era così? No. Bene, allora non facciamo nulla; oppure, sì, ok, allora possiamo ricostruirla sulla base di ciò di cui siamo sicuri. Gli interventi non devono cessare purché si dica cosa e come è stato fatto (riferendosi in special modo alle monete) e soprattutto mai "artificializzare" la moneta: è giusto togliere ma non è giusto far rivivere i rilievi mediante bulino o sbassamento dei campi, sempre secondo me. Per quanto riguarda la moneta in oggetto...beh, state facendo un ottimo lavoro :good:
    3 punti
  3. Ho deciso di aprire questa discussione per solidarietà con gli utenti e tutte le persone colpite dal terremoto. Come ho avuto modo di dire spesso, chi non ha paura del terremoto è perchè non lo ha mai sentito. Ricordo ancora da ragazzino (era il 1984) un forte terremoto che colpì la mia terra. In linea d'aria eravamo a pochi chilometri dall'epicentro e fu un'esperienza che di sicuro ha lasciato il segno. Tra i vari ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mia mente c'è quello di mia nonna, all'epoca molto anziana, che appena scappata fuori di casa, mentre ancora la terra tremava iniziò ad invocare Sant'Emidio. Passata momentaneamente la paura chiesi incuriosito a mia nonna il perchè invocasse quel Santo che io non avevo mai sentito nominare prima. Fu così che venni a conoscenza del fatto che sant'Emidio è considerato il santo protettore dai Terremoti. Da wikipedia leggiamo i miracoli attribuiti al Santo relativi al terremoto. ancora nella città di Treviri, Emidio fu condotto con la forza, dalla sua famiglia, all'interno di un tempio pagano per rinnegare la sua fede cristiana, ma un improvviso terremoto distrusse il tempio; secondo un'altra versione questo miracolo avvenne ad Ascoli, quando Polimio volle costringere Emidio a sacrificare agli dei; una terza versione invece vuole che Emidio appena arrivato ad Ascoli, toccasse le mura della città e subito tutti e soli i templi pagani crollassero in conseguenza di un violentissimo terremoto; nel 1703 un violento terremoto sconvolse le Marche ma non colpì la città di Ascoli, si dice, protetta dal suo patrono. In seguito a questo episodio la città di Ascoli eresse nel 1717 una chiesa dedicata al santo e il cui interno è appunto la grotta dove Emidio morì e dove secondo la leggenda fu trovato il sepolcro ricoperto di basilico. Come si legge Sant'Emidio è il patrono della città di Ascoli e lo stesso è rappresentato su alcune monete di questa cittadina delle Marche. Di seguito l'immagine di un mezzo grosso agontano della zecca di Ascoli proveniente dall'asta Bolaffi del 23.11.2010 lotto n°292 e presa dal sito http://www.mcsearch.info Spero di aver fatto cosa gradita e mi auguro che qualche altro utente possa aggiungere qualcosa. Magari semplicemente per esorcizzare la paura di questi tristi momenti.
    2 punti
  4. Il 22 maggio è una giornata tristemente nota per noi meridionali, nel lontano ma attuale 1859 morì nel suo letto di Caserta, tra atroci sofferenze fisiche, l'imponente e memorabile re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, un monarca celeberrimo per il suo senso dello stato e generosità, durante i suoi quasi trent'anni di regno il Sud conobbe un benessere incomparabile, molti furono i primati raggiunti dal suo regno, voglio ricordarli in questa discussione dato che nei libri di scuola si parla di tutt'altro. http://www.ilportaledelsud.org/primati.htm http://www.vocedimegaride.it/html/primatidelregno.htm http://www.vocedimegaride.it/html/primatidelregno.htm http://www.realcasadiborbone.it/ A noi numismatici piace ricordare questo fantastico sovrano per la sua pregevole monetazione; una monetazione aurea dal titolo di 996 millesimi, opere di alta oreficeria più che monete ............ monete in argento fantasiose e tutte di grande originalità ........... monete in rame tra le più quotate ed apprezzate dai numismatici del XX e XXI secolo. Per non parlare delle medaglie: Mentre nel XIX molte nazioni coniavano medaglie "mosce e piatte" a Napoli e Palermo si creavano bassorilievi di metallo, incisori di gemme dalla bravura incomparabile si sentirono orgogliosi di lavorare nella capitale del più importante regno italiano (terzo in Europa). L'incisore Andrea Cariello rifiutò la carica di direttore della zecca di Londra per restare a Napoli al servizio del nostro vero ed unico re ....... Ferdinando II!!! Eccolo il nostro Ferdinando morto nel suo letto, ed eccolo maestosò nelle sculture!
    2 punti
  5. Buonasera amici, ho fatto un giro di telefonate e mi sono informato: Il Museo Civico Gaetano Filangieri è gestito da alcuni mesi da una società privata, il Museo è presente anche su Facebook e ci sono anche delle immagini https://www.facebook.com/francesco.dirauso.3?ref=tn_tnmn#!/MuseoFilangieri?fref=ts . E' aperto al pubblico il martedì, giovedì e sabato ma non so in che orari. Ad ogni buon conto vi prometto che che sabato o martedì chiamerò telefonicamente i responsabili e parlerò loro della nostra visita guidata alla collezione Bovi, per voi quale sarebbe il periodo migliore per la visita? Giugno o settembre? Datemi qualche idea e qualche richiesta specifica. Grazie
    2 punti
  6. Infatti nel Gigante 2013 non ci sono più queste varianti ............ gli aggiornamenti servono proprio a questo. Se i cataloghi fossero ogni anno uguali nessuno più li comprerebbe, con 20 euro annuali sei aggiornatissimo, poi è ovvio che la perfezione non esiste. Pensa che ho visto gente con collezioni da centinaia di migliaia d'euro camminare ancora con il Gigante 1999 perchè secondo loro era troppo spendere due caffè al mese per un catalogo annuale da 800 pagine a colori compelto di note sui passaggi d'asta ed altro. Alcune varianti inserite negli anni passati nel Gigante non sono frutto della mia opera, però, quando l'anno scorso ho notato alcune cose anomale ho immediatamente provveduto ad eliminarle, che dici avrò fatto bene?
    2 punti
  7. Tranquillo, hai fatto benissimo. L'avevo spostata in falsi per darle un po' di visibilità e possibilmente favorire ulteriori contributi anche da parte di chi non si occupa necessariamente di preromane (qui siamo i soliti quattro gatti...). Non parlerei però di palleggio... piuttosto di conversazione "transumante"... :)
    2 punti
  8. L'ipotesi finora accreditata è quella della croce - labirinto. Questo è quanto ci dice il prof. Paolo Miotto: "Due studiosi di archeologia (di Padova e Roma) hanno fatto pervenire le loro ipotesi supponendo che si tratti della raffigurazione simbolica di Gerusalemme centro del mondo, iconografia diffusa nel Trecento. Il motivo sembra decorativo e non vedo un segno riconducibile ad una croce, il marmo sembra di lavorazione locale e potrebbe essere tardo: dal medioevo in poi, non è esclusa la pertinenza ad un edificio di culto, ma di più non saprei. In effetti, il reperto luparense è assimilabile al Labirinto presente sulla facciata del duomo di S. Martino in Lucca, comunemente interpretato come simbolo universale del cammino dell’uomo verso il centro di se stessi, della parola di Dio, della Terra Santa, di Gerusalemme e del Mondo". Inoltre, come avevo accennato in una mia discussione, la lapide salzanese, dal tratto più armonioso, evidenzia un intersecarsi dei cerchi con la croce, o meglio, una sorta di "annodarsi" che deve sicuramente svelare un profondo significato simbolico. Questo "movimento" è in realtà presente anche in quella padovana, ma è meno accentuato. Entrambe vedono una croce ancorata...perchè questa scelta?
    2 punti
  9. La numismatica è la collezione dei Re...da sempre. Non credo sia necessario aggiungere altro...lascio ai curatori il compito di illustrare nello specifico questa frase...da prima di Cristo, ad oggi. E' però sempre stata una collezione estremamente impegnativa. Peraltro le monete non si trovano e non si comprano nelle serre di floricultura. Non bastassero le suddette regolette: il Collezionismo, specie quello di monete classiche, è oggi ancora più impegnativo, occorrono ottime e consumate conoscenze: ambientali, legali, chimiche, metallurgiche, tecniche...nonchè degli stage di frequentazione in carrozzeria. Occorre un archivio piuttosto folto: - sia per la documentazione che deve seguire ogni moneta; - sia per la letteratura di riferimento. In sintesi: c'è da lavorare parecchio. Atteso questo impegno (normalmente poco divertente) ci sarà chi, comunque, proverà maggiore passione nell'andare a fondo. Io confesso di non essere un gran nuotatore...e di non divertirmi più a fare le vasche avanti ed indietro. Tutto alla fine può venire meno. Quindi, in assoluta umiltà e ormai sufficietemente consumato dalla passione...sono già nei ranghi di coloro che studiano e leggono, ma non collezionano. Che è poi lo stato (di grazia) raggiunto da autorevoli personaggi come Numizmo, Jonathan, Vitellio e non pochi altri che per brevità non aggiungo alla lista. Non credo che questo dato possa influire nella numismatica...quindi potrebbe essere solo un commento a chiosare questo interessante Topic. :)
    2 punti
  10. A volte ritornano... la discussione era partita qui, si è fatta un giro in "falsi", ed infine è tornata alla base. Concordo sull'importanza dei corpora in generale, anche se per le padane il materiale già pubblicato, per quanto disperso in differenti cataloghi, è estremamente ampio (al corpus del Pautasso nel corso degli anni si sono succedute le pubblicazioni delle principali raccolte europee, nonché di un buon numero di ripostigli). Già lo studio del materiale pubblicato credo sia sufficiente ad un progresso dell'analisi di queste serie, che nei tratti principali non è rimasta quella di vent'anni fa, con alcune zone di "nebbia" che potrebbero forse essere indagate ulteriormente. La raccolta di tutto il materiale conosciuto in un unico corpus certamente renderebbe il lavoro più agevole. Ma ciò che a mio avviso è estremamente urgente è la raccolta sistematica di tutte le informazioni ed il materiale iconografico sui falsi, per evitare che vengano presi in considerazione accanto ai "veri". A questo proposito personalmente avevo cominciato a raccogliere un po' di materiale, se qualcuno avesse informazioni da condividere o segnalazioni da fare può contattarmi in MP.
    2 punti
  11. riprendo l'off topic, ma, forse, sarebbe il caso di aprire un nuovo (l'ennesimo sull'argomento?) post sulla questione: restauro sì, restauro no, restauro come. premetto che esco con una pseudoformazione a riguardo... a suo tempo mi laureai in storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali... ho avuto modo quindi di studiare il restauro (nelle sue varie forme dalla teoria estetica alla chimica passando per i rilievi, il disegno, le tecniche, le implicazioni statiche, fisiche ecc ecc) applicato all'architettura storica. in quest'ambito sono cambiate molte cose rispetto agli approcci pionieristici di boito e viollet le duc (per citare due nomi che hanno fatto scuola). l'approccio moderno è quello di un restauro di natura conservativa. la cosa ovviamente ha un'ampia gamma di sfumature. nell'edilizia/architettura storica la dizione "conservativa" deve spesso e volentieri fare i conti non solo con la leggibilità della cosa su cui si interviene, ma anche con il suo riutilizzo attuale coniugato con quelle che sono le disposizioni in materia di sicurezza, ambiente, impiantistica, barriere architettoniche ecc ecc ecc non si può quindi essere talebani del restauro. ovvio che non posso trasformare una piramide egizia in un centro commerciale per darle un riuso attuale, ma la sua conservazione deve fare i conti con quelle che sono le esigenze attuali (sicurezza dei visitatori, comfort degli stessi ecc). qual è il restauro "giusto"? credo non possa esistere una risposta definitiva, parlerei piuttosto di una risposta "in divenire" che, inevitabilmente, è legata anche allo scopo stesso dello specifico restauro. torniamo alla moneta. la restauro perché? a) per congelarla nello stato del suo ritrovamento b) per renderla leggibile (per gli studiosi, per i visitatori di un museo) c) per renderla appetibile per il mercato numismatico d) per salvarla da patologie che la stanno danneggiando (es. cancro del bronzo) per me si tratta di motivazioni tutte altrettanto valide e nobili. personalmente, a mia sensibilità, il restauro "giusto" (o che più si avvicina a un concetto simile) è quel restauro che, indipendentemente dalla sua finalità (vedi i punti di cui sopra, o anche altri), è al tempo stesso riconoscibile, non invasivo (quantomeno nei limiti del possibile se non in senso assoluto) e quanto più possibile reversibile. l'importanza della reversibilità non deve mai essere persa di vista sia per il banale mutare delle mode (oggi va di moda la patina di un certo tipo) che, soprattutto, per il mutare delle tecniche (una certa resina che si usa oggi può essere superata da migliori ritrovati della chimica fra qualche anno). scusate per l'off topic, ma mi andava di esprimere (probabilmente anche riesprimere) il mio parere.
    2 punti
  12. 1)Direi di spostare la discussione(o duplicare alcuni post) in zona "preromana", affinchè sia da monito non solo ai collezionisti, ma anche a tutti gli studiosi di tale monetazione. 2)Corpora, Corpora, Corpora...però a parte qualche rarissimo caso, nessuno vuole dedicarsi alla loro stesura. Il lavoro è lungo e non paga, viste le recentissime critiche, talvolta pretestuose, che tali lavori stanno ricevendo. Saluti.
    2 punti
  13. Confermo la graticola di San Lorenzo nella medaglia originale ha cinque file per un totale di 15 celle, nei successivi riconii ha sei file per un totale di 18 celle e manca la firma dell'incisore. Quindi posso confermare che si tratta di una coniazione successiva CNORP 844. PS- ho spostato la medaglia nella scheda corretta
    2 punti
  14. Due lapidi per un mistero irrisolto Per il momento non posso dirvi molto se non che tutto è cominciato grazie alla segnalazione di Okt, carissimo “lamonetiano”, che mi ha portata a conoscere una splendida signora che sulla parete della propria casa, a Salzano, nel veneziano, possiede la seguente lapide. Da mesi sto indagando su questa lapide, data la sua unicità, ottenendo solamente un "le faremo sapere" dall'associazione culturale locale e tanti buchi nell'acqua.... Con l’aiuto della signora abbiamo scoperto che la casa, molto antica, apparteneva alla famiglia Romanin – Jacur e venne donata ad una sua antenata, in quanto balia dei tre figli di un loro diretto discendente. Nonostante la parete della casa sia oggi completamente intonacata e nel corso degli anni siano state fatte alcune ristrutturazioni, la lapide è stata completamente risparmiata. Quello che per ovvi motivi poteva sembrare un elemento di recupero, magari proveniente proprio dalla vicina ed imponente villa Romanin Jacur, secondo i racconti della signora, dovrebbe in realtà trovarsi nella sua posizione originaria. La signora mi ha inoltre parlato della presenza di un’altra lapide che originariamente era collocata vicino a quella in questione e che, grazie forse alla sua particolarità, siamo riuscite a rinvenire sul web, accuratamente fotografata e descritta all’interno dell’articolo di un incuriosito prof. Paolo Miotto che l’ha notata sulla parete di una casa a San Martino di Lupari, nel padovano. Foto a cura del prof. Paolo Miotto, con la quale sono in contatto. La signora l’ha riconosciuta, pensate, grazie ad una fenditura laterale che ben ricordava oltre al fatto che, in tempi di grande povertà, era stata proprio lei a venderla ad un signore della provincia di Padova ma con il quale perse poi ogni contatto. Una storia affascinante che però non trova una fine..... Scrivo questo post per richiedere anche una vostra partecipazione, affinché il mistero trovi una risoluzione: - dati sulla famiglia Romanin – Jacur (per vedere se questa simbologia era già stata adottata all’interno della famiglia, che ricordiamo, aveva origini ebraiche) o se avete già incontrato qualcosa di simile nei vostri studi o in qualche viaggio. Infine se il simbolo compare in araldica. - secondo filone di pensiero: prima dei Romanin Jacur, la villa apparteneva ai patrizi Donà dalle Rose. Le lapidi potrebbero dunque essere state lasciate ai Jacur e negli anni passate dalla villa alla casa in questione. Vi ringrazio in anticipo
    1 punto
  15. Ho realizzato solo stamattina che sono diventato "Conte" con ben 1000 messaggi pubblicati in 3 anni di attività (anche se i primi 6 mesi non sono stato molto attivo). Sono veramente felice di aver trovato questo forum che mi ha permesso di imparare un sacco di cose sulla numismatica e sul mercato italiano in genere, dal quale sono ormani lontano da 8 anni! Spero di aver, in piccola parte, dato il mio contributo per aiutare LaMoneta.it ad essere quello che è: il miglior forum numismatico italiano! Visto che però credo di aver ricevuto più di quanto ho dato, ritengo giusto "restituire" qualcosa alla comunità! Quindi, come è usanza qui in America, è il momento per un giveaway per celebrare questo importante milestone! Il premio purtroppo non può essere gran cosa visti i problemi con la dogana che avete "voi" italiani! ;) (a tal proposito purtroppo non posso garantire la consegna della busta. Se arriva bene, sennò pace!) Ho deciso quindi di donare al fortunato vincitore un dime del 1996 con segno di zecca W, sigillato e con il cartoncino celebrativo. (foto da internet qui sotto) E' il primo e unico dime che riporta il segno di zecca W, coniato per celebrare il 50° anniversario della serie, ed è anche quello con la tiratura più bassa. Le regole sono semplici. Postate un messaggio qui sotto prima di domenica sera a mezzanotte (ora italiana) e io tirerò a sorte il vincitore. Per finire, ringraziando la comunità di questo forum, concludo con una frase che mi è stata "donata" da un amico tempo fa: "It's more blessed to give than receive, so I owe you still" Grazie, MM
    1 punto
  16. Questa è la prima: BMC 1301
    1 punto
  17. Fortuna e colpo d' occhio (direi da Aquila). ;) Ti auguro di avere altri successi nei ritrovamenti
    1 punto
  18. troppo gialla per essere oro, troppo spessa per essere una moneta,..........e soprattutto troppo FUSA per essere coniata....insomma: una patacca...!
    1 punto
  19. Sempre da profano totale della materia cerco di riflettere un attimo, intanto rimanendo in numismatica, la raffigurazione più vicina a quella vista compare nella monetazione medievale con la croce " invadente " perché taglia la leggenda in 4 parti. Questo tipo di croce la ritroviamo nelle monete delle zecche di Merano, Padova, Aquileia, Verona, Vicenza, Gorizia, detta " tirolina ",quindi geograficamente saremmo vicini. Certo qui la croce non è ancorata anche perché è una moneta tonda e termina prima del bordo esterno, però i due cerchi e la grande croce intersecante ci sono. Sul labirinto sono un po' perplesso, anche se croce e labirinto sono molto connessi come simboli, entrambi ruotano intorno al centro che è il punto di partenza e spesso questo centro si pensa possa essere il luogo sacro. Però qui non vedo l'ingresso e quindi neanche l'uscita del labirinto, con la croce ancorata che va all'esterno del doppio cerchio, sembra prefigurare una chiusura di simbologia circoscritta. Il labirinto, raffigurato anche in Cattedrali come quella simbolica di Chartres nel Medioevo rappresenta effettivamente una sorta di pellegrinaggio che poteva anche essere quello verso la Terra Santa. Forse, parere estremamente personale, più che sul binomio labirinto - croce, guarderei verso i simboli della monetazione veneta medievale, dove sicuramente c'è il richiamo alla cristianità, dove l'ancoraggio esterno ai cerchi potrebbe forse supporre, una certezza granitica e indissolubile per la fede. Riflessioni personali ovviamente..... Mario
    1 punto
  20. No vabbè ma che è, una supercazzola? :D Il discorso sta diventando un pò stucchevole... Ti è stato detto quali sono le variabili che una persona individualmente potrebbe considerare: ti è stata evidenziata la componente emotiva/estetica, quella razionale/sistematica e con l'ultimo intervento di bizerba quella tecnica/scientifica/pezzo-di-cartesca del collezionare... ...ora cosa c'è ancora da ripensare, cogitare e sensibilizzare nella platea numismatica??? Non apprezzi il littore V? Meglio. Non lo comprerai e lascerai spazio libero a chi lo vuole... Non ti piacciono le monete classiche? Idem. Non ti piacciono i FDC e preferisci BB ed MB? Ok... nessun problema. Nessuno obbliga nessuno a comprare questo o quello. E tutti sono liberi... Saluti Simone
    1 punto
  21. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIISU/1 è quello che ti ha linkato Mariov....
    1 punto
  22. Sembrerebbe un Sesterzio di Filippo I° - IMP. M IVL . PHILIPPUS AVG - R/ PM TRP COS II PP - SC in esergo http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s9003.html è Brutto..... ma sembra buono ... :whome:
    1 punto
  23. L'anno potrebbe essere X X I Dovrebbe essere quindi Sear n. 581 e anche la legenda al dritto sembra starci. Ecco un esemplare così catalogato ma di anno diverso: http://www.acsearch.info/record.html?id=507206 Che ne dite?
    1 punto
  24. Tornata d'asta assolutamente incomprensibile. Ed è un peccato: la collezione, molto vasta, presentava qualche buon pezzo, anche se - come evidenziato - occorreva parecchia perizia per destreggiarsi tra descrizioni così approssimative. Personalmente, ho deciso - senza molti sforzi - di non partecipare, proprio a causa delle basi fissate al di fuori di ogni logica e spiegazione, quasi a caso. Quanto ai risultati, cronaca di una morte annunciata: non credo che la Casa possa andare orgogliosa di quanto ottenuto, anche a livello di immagine.
    1 punto
  25. Una domanda che mi percorre con una certa continuità é "cosa saremmo oggi noi ?" Si proprio questa cosa saremmo oggi noi se l'unita fosse stata fatta seguendo quel modello federale, di cui oggi alcuni fanno sempre più riferimento. Cosa saremmo diventati se a Francesco II fosse stata data la possibilità di mettere in pratica le sue parole " Il popolo viene solo dopo dio nostro " Probabilmente non lo sapremo mai, l'unica cosa che ci resta da fare é pressare finché la storia venga riscritta per quello che veramente fu, cercando di essere il più obbiettivi possibili, e non con i paraocchi come i cavalli, vedendo anche gli errori che furono fatti da quel sovrano che molto ci dette. Mi riferisco in primis hai bombardamenti,durante la richiesta di una costituzione, fatti in sicilia, che portarono a quel malcontento che avrebbe poi facilitato le cose hai piemontesi. Poi di aver decentralizzato le risorse solo da una parte investendo molto sulla campania e poco nel resto del regno, ed infine non aver lasciato forti basi per far si che il regno prosperasse, difatti Francesco II ebbe solo un anno di tempo prima di essere fatto fuori da forze che lui non era in grado di gestire. Mi permetto di fare questi "rimproveri" al nostro re come un figlio si permette di far notare degli errori al proprio padre, anche per rammarico sapendo che senza di essi oggi le cose sarebbero molto diverse. Tornando alla numismatica per me ogni mia moneta del regno é bellissima e dire quale sia la migliore o la più importante è come chiedere ad un padre di scegliere il più bello dei propri figli, impossibile!
    1 punto
  26. quello postato è il "contorno" o se preferisci "taglio". Se riesci e se ne hai voglia fammi un ingrandimento del "Bordo" :good:
    1 punto
  27. Philip Grierson ha ipotizzato che l'espressione vada intesa sulla scia della legenda "Deus adiuta Romanis" sugli esagrammi coniati da Eraclio. Mentre quest'ultima è una chiara allusione all'aiuto divino invocato sul fronte persiano, l'iscrizione sulle monete di Costante II si riferirebbe alle guerre contro gli Arabi. Inoltre, al dritto, la prima parte di questa espressione non è altro che la versione greca di "In hoc signo vinces", assegnata a Costante II forse per l'assonanza del nome nei confronti di Costantino il Grande, fatto questo che ha suggerito al Grierson di pensare che in origine queste iscrizioni fossero state progettate per il padre Eraclio Costantino, spesso ricordato dalle fonti come, appunto, "nuovo Costantino".
    1 punto
  28. Questo mi fa venire in mente un altro consiglio che mi hanno dato: se grattando la macchiolina con l'unghia o unapiccola punta non si "sfarina", non è cancro
    1 punto
  29. @@nikita_ La tua collezione è interessante davvero; se fosse per me, collezionerei monete di ogni genere :) Per il momento mi faccio bastare ciò che trovo in circolazione; in futuro, con più disponibilità, darò sfogo a ogni tipo di collezione :D
    1 punto
  30. Da 2 cavalli di Sulmona per Carlo VIII. correzione: potrebbe essere anche da 1 cavallo (più probabile...) La trovi qui http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIISU/6 o qui http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIISU/1 occorrono misure precise ciao Mario
    1 punto
  31. ho appena controllato va tutto bene grazie per le risposte
    1 punto
  32. Te ne posto due del 1831 con caratteri piccoli e di conio diverso; non sto a mettere gli esemplari con caratteri grandi, la differenze è evidente.
    1 punto
  33. Cancro del bronzo (bronze disease) Nei suoli acidi in presenza di cloruro di sodio, il rame può interagire con i cloruri formando il cloruro rameoso CuCl. Questa si miscela con il vapor d’acqua presente nell’atmosfera e dà luogo a una reazione chimica nella quale si sviluppa acido cloridrico (primo stadio). L’acido cloridrico interagisce con il rame sviluppando idrogeno e producendo altro cloruro rameoso che rientra in ciclo reagendo con l’acqua e così via. La reazione è innescata da manipolazioni o trattamenti pesanti, improvvise variazioni ambientali e prolungata esposizione all’umidità. Questo fenomeno corrosivo noto come ‘cancro del bronzo’ in quanto interessa non solo il rame ma anche le sue leghe con lo stagno si manifesta come efflorescenze di colore verde o azzurrino di consistenza polverosa e può protrarsi fino a completa polverizzazione della moneta. Qualche esempio dalla rete http://provincial-romans.com/alt3.html apollonia
    1 punto
  34. Il 1° gennaio 1994 il dinaro viene ridenominato col tasso di 1 a un miliardo! L'unica moneta di questa serie è l'1 dinar in bronzo.
    1 punto
  35. ....una giornata di convegno e poi ....trattoria emiliana!!! :rofl:
    1 punto
  36. si sono fatti furbi hanno capito che evitando il confronto (dove non riescono ad uscire vincenti) hanno tutto da guadagnare e di "incauti" acquirenti se ne trovano a iosa. Il problema è che questo ciarpame ha superato ormai il livello di rumore di fondo, dove era sempre stato relegato finora, e sta mettendo a rischio il buon nome del settore coinvolgendo anche chi opera onestamente e professionalmente
    1 punto
  37. Buona giornata Potremmo dire "the market rule" ed i mercanti veneziani non si facevano scrupoli nell'applicare le regole della richiesta e dell'offerta ed approfittavano di tutte le opportunità che il mercato offriva. L'abitudine consolidata di ogni mercante veneziano all'estero, di rendere edotta la propria comunità e lo stesso proprio governo, delle realtà politiche e mercantili con le quali veniva in contatto, comportava un velocissimo (per quei tempi) adeguamento delle politiche, anche mercantili, da adottare nei confronti di quella data area. Spostare merci e/o capitali a seconda delle esigenze, era vitale per i mercati evoluti; Venezia lo sapeva fare molto bene, grazie anche alla cospicua rete commerciale che aveva creato nelle aree di suo interesse. Quindi, a seconda dei periodi e delle aree, il soldino (ma anche altre monete) poteva intendersi una valuta o una merce. Scegliere e specurare con l'una o l'altra a seconda delle opportunità, faceva si che si arrivasse al massimo del guadagno possibile. In questo caso, mi pare, c'è stata una commistione di opportunità per veneziani: 1) da una parte la richiesta del mercato inglese di soldini, equiparati agli introvabili 1/2 penny, nonostante l'intrinseco fosse "calante" rispetto a quello contenuto nel penny; 2) dall'altra la congiuntura favorevole tra il valore dell'argento e dell'oro, nel rapporto di valori tra il mercato inglese e quello veneziano, che favoriva quest'ultimo. Saluti luciano
    1 punto
  38. Si forse stiamo andando OT ma forse anche no...e restando sul tema della statua da te inserita, se i restauratori avessero usato una resina metallica un pò più simile al metallo rimasto e avessero ricostruito anche la calotta cranica al completo, invece che lasciare quel bel buco in testa che penalizza la visione di insieme ( per intendersi, come fece il CEllini a suo tempo sulla Chimera di Arezzo) pensi che il risultato sarebbe stato peggiore? Io non credo proprio...i punti fermi devono essere che NON si interviene di bulino ( né sulle statue né sulle monete) e che gli interventi e le integrazioni DEVONO essere indicati, da parte di chi li fa o di chi vende, ma altrettanto tranquillamente, devono essere accettati come cosa normale da chi acquista o guarda....poi, che siano fatti con resina nera su statua verde o ceramica rosa su vaso orientalizzante oppure con resina di colore simile o ceramica accordata nel colore, credo che non sia così sbagliata la seconda rispetto alla prima...
    1 punto
  39. Cari Amici, è con piacere che questa sera condivido con voi questo importante aggiunta alla mia raccolta. D//: • CAR • II • D.G • REX • HISP • ET • NEAP • Busto coronato del re a dx, sotto •IM• R//: Data divisa in due dal nastro che sorregge il tosone, Tosone volto a sx, sotto G •50 piú in basso AG/A, tutto in cartella ornata. Ogni commento non solo è lecito ma anche decisamente benvenuto. Saluti, Nicola
    1 punto
  40. Boh ... il post non parte .... ci riprovo. Dicevo .... Chi ha disegnato lo stemma di Viterbo non conosceva né i leoni né i gatti, visto che ha fatto il "bigolo" del leone come quello di un cane.
    1 punto
  41. un per favore…. grazie peso, diametro?
    1 punto
  42. è chiaro per te che sei un "vecchio" delll'ambiente..può essere chiaro per altri, forse anche per me..ma magari non lo è per tutti...scrivere un pò di più non fa mai male e nessuno è mai morto per eccesso di spiegazioni...oltretutto, quì, non si consuma neanche l'inchiostro della penna...
    1 punto
  43. Forse l'immagine presente a catalogo va spostata sulla scheda successiva, mi pare un riconio al pari di quello presentato in questo topic: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-B29C/8 Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  44. e no! Monete che i collezionisti pagano come minimo 3/4 volte il nominale, dovrebbero avere un "trattamento" diverso da quelle coniate per la circolazione, non le "esagerazioni" di coniazione del proof, però un certo "riguardo" dovrebbero averlo, cosa che sentendo le lamentele da più parti, nella realtà non avviene. saluti TIBERIVS
    1 punto
  45. Cerchiamo di essere accurati perché questo è un argomento delicato. Primo punto: non TUTTO quello che viene da sottoterra è proprietà dello Stato, ma più precisamente tutto quanto ha più di 50 (!) anni e proviene da ritrovamento in territorio italiano successivo al 1909, data della prima legge di tutela dei Beni Culturali poi rinnovata nel 1939. Quindi collezionare monete antiche che sono state rinvenute prima di quella data (e sono molte di più di quello che uno pensa, visto che il collezionismo di monete antiche è documentato già nel XIV secolo), oppure che provengono da rinvenimenti fatti in paesi con una legislazione diversa dalla nostra (ad esempio la Gran Bretagna tanto cara al nostro amico rick2) è PERFETTAMENTE LEGALE. Punto secondo: in caso di ritrovamento fortuito, non si deve fare nessuna AUTODENUNCIA, perché non è stato commesso nessun reato. La parola è decisamente brutta, e comunque la legge non può vietare i ritrovamenti fortuiti: una legge del genere sarebbe una assurdità totale e sarebbe cassata alla prima occasione (non che siano mancati casi simili). Quello che si deve fare è una SEGNALAZIONE alle autorità (non necessariamente le soprintendenza, si può andare alla più vicina stazione dei Carabinieri) a seguito della quale non ci sarà nessun SEQUESTRO visto che non parliamo di un corpo di reato. Al limite (ma non è detto) l'oggetto potrà essere PRESO IN CONSEGNA per essere valutato da un tecnico della soprintendenza, al fine di stimarne l'eventuale interesse culturale. Diverso è il caso in cui la segnalazione non venga fatta, in quel caso sì che si commette un reato (impossessamento di beni appartenenti allo Stato). Punto terzo: per le monete del bisnonno, visto che è perfettamente plausibile che siano in famiglia da almeno un secolo, e che se provengono da ritrovamento siano state ritrovate prima della fatidica data del 1909, ti appartengono di diritto e nessuno verrà mai a contestartene il possesso. Visto però che è difficile provare queste circostanze, nel caso uno volesse venderle è opportuno utilizzare la giusta dose di prudenza (sul forum ci sono tante altre altre discussioni a riguardo). Ma nessuna indagine è mai partita dal fatto che qualcuno aveva in casa le monete del nonno. Questo solo per la precisione :)
    1 punto
  46. Spilla con ago dell’Istituto Maddalena di Canossa di Pavia D/ ISTI TUTO MADDALENA DI CANOSSA PAVIA Cane con un osso in bocca e sormontato da corona; sullo sfondo tre torri medievali R/ STAB. ARTISTICI / FIORENTINI Ottone: 16,62 g ; 37 mm Il cane con collare e fra i denti un osso al naturale è lo stemma nobiliare della famiglia Canossa (Can … ossa). Le tre torri medievali sono il simbolo della città di Pavia. Sul rovescio (non leggibile su questa foto perché non a fuoco) lo stabilimento che ha prodotto la spilla. apollonia
    1 punto
  47. The two types are very different. Look at the two pictures below. The top picture is the early type RRC 43/2b. The bottom picture is the late type RRC 97/10. The later type is struck on a thin, flat flan about 32mm. The early type is struck on a thick flan with concave reverse, and is much wider (about 37mm). For the early coins I know weights of: 35.99 gram 41.91 gram 42.45 gram 42.75 gram So I think a light coin is not possible. I cannot find the coin which Lem asks about. Could someone please send me, by private mail, a link to the auction picture of " una nota casa d'aste un raro semisse di Luceria"? Andrew
    1 punto
  48. Sono TOTALMENTE d'accordo col buon Giorgio nel suo grido di allarme e di dolore per il potenziale rischio di serio inquinamento da falsi moderni di intere serie che attendono ancora di essere compiutamente analizzate. A complicare il quadro concorrono pure errori di interpretazione e finanche di attribuzione di monete note, come magistralmente sintetizzato da Giorgio qui sopra a proposito di Dembski (che è poi il curatore responsabile del famoso medagliere di Vienna e quindi niente affatto un novellino). Sono tutte monete che meritano di essere a fondo studiate e soprattutto sistemate in maniera veramente organica, partendo dalla completa edizione e illustrazione dei vari importanti ripostigli, come quello fondamentale di Serra Riccò (ci sono vari articoli di Pautasso e anche di Arslan). Non dimentichiamo che l'opera pionieristica di Pautasso (Le Monete preromane dell'Italia settentrionale) risale al 1966 ed è disponibile una ristampa anastatica, stante anche l'importanza di questa opera, che però inizia a mostrare i suoi quasi 50 anni. Nel 1988, se non sbaglio a cura del Centro Numismatico Valdostano, fu pubblicato il catalogo della collezione Pautasso, che fu donata alla Regione Valle d'Aosta (sono 478 monete....) Come in ogni Corpus che si rispetti, diventa necessario anche rintracciare e isolare le varie falsificazioni prodotte dalla famigerata "scuola bresciana" (chissà se mai sono stati sequestrati i relativi punzoni?...). Sono pochi gli studiosi veramente preparati su queste monetazioni che hanno interessato varie popolazioni, celtiche e indigene, dell'Italia settentrionale. Sarebbe utilissimo avviare un vero censimento, propedeutico a un serio Corpus su queste monete celtiche padane, ancora non del tutto bene comprese....
    1 punto
  49. Certamente si tratta di serie poco "popolari", per non dire poco conosciute. A questo forse si deve un certo silenzio, con l'eccezione di poche ...eccezioni, che ha contraddistinto questa discussione. Si fosse trattato della patina di un sesterzio i commenti (a proposito o a sproposito) si sarebbereo sprecati. Ma qui non é il caso. Pochi hanno qualcosa da dire. Nel contempo dei falsi veramente grossolani rimangono in vendita. Partiamo dal primo, dal presunto veneto, n.1 del catalogo di ArtCoins Roma. Di seguito alcuni esemplari di confronto, certamente autentici in quanto provenienti da rinvenimento, affiancati, dritto e rovescio, con la presunta veneta di ArtCoins Roma. La successione degli "autentici" rappresenta l'evoluzione del tipo dalla fine del III secolo al I sec a.C. Anche coloro che non hanno dimestichezza con queste serie si renderanno conto del fatto che la moneta proposta in asta é opera di fantasia. Lascio a ciascuno, anche e soprattutto a coloro che non sono avvezzi a queste serie, l'osservazione, il confronto, le conclusioni. Gli altri due proposti in asta non sono certo meglio. Al contrario. Magari ci tornremo domani.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.