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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/06/13 in tutte le aree
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Perchè inedito? E' il normale contorno delle monete olandesi.... quello che dici tu può essere associabile alla moneta apparsa qualche giorno fa in un'altra discussione, che presentava in effetti un assieme di stelle e numeri non presenti sui contorni di nessuna nazione. Questa per me è originale e coniata su tondello olandese, non vedo alcuna possibilità di artefatto. Poi si può discutere sul fatto che sia stata prodotta in maniera più o meno volontaria, ma non vedo come possa essere prodotta fuori dalla zecca una moneta come questa.2 punti
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Senza voler perdere troppo tempo su questo punto (importante, ma tutto sommato secondario nell'economia della discussione), bisogna solo discrimirare sul significato delle parole. Hai ragione quando dici che la moneta di Frinco è una "imitazione" se con questa parola intendi che ne riprende - detto altrimenti, ne imita - determinate caratteristiche tipologiche: la F, il campo inquartato, le aquile, la mazzetta costruita in modo da assomigliare alla vipera viscontea, ... Ma nell'ambito prettamente numismatico si preferisce definirla "contraffazione", in quanto è un prodotto realizzato con caratteristiche fraudolente da parte di una zecca ufficiale (dotata cioè di tutte le autorizzazioni, papali o imperiali che fossero), riprendendo volutamente i tipi di un prototipo per favorirne la commistione nella circolazione. Per "imitazione", invece, si preferisce indicare una moneta che questo scopo fraudolento non ce l'ha. I tipi vengono ripresi da un prototipo, spesso con alterazioni minime simili a quelle che trovi sulle "contraffazioni", ma in questo caso è solo per agevolare l'immissione in circolazione del nominale. Pensa a quanti fiorini esistono a livello europeo, e pensa a come i tipi del prototipo originale fiorentino - il giglio e il San Giovanni - sono stati ripresi e/o variati. Tra questi fiorini ce ne sono molti "genuini", ossia con caratteristiche ponderali e di intrinseco coerenti con il nominale di Firenze. Ma ce ne sono anche altri "fraudolenti", coniati appunto per truffare. L'ambiguità è sottile. Per i primi puoi parlare di imitazioni, per i secondi di contraffazioni se adotti i criteri della numismatica italiana. Ma già se vai nel mondo inglese trovi per entrambi l'uso della parola "imitation": signed imitation per il primo (perché l'autorità emittente firma la proprio moneta, in quanto non ha motivo di nascondere il proprio nome dato che la moneta è coniata secondo un determinato standard), deceptive imitation per il secondo (perché in queste il nome o il blasone dell'autorità emittente è mistificato, in modo più o meno ardito: guarda la mazzetta al posto della vipera su questa terlina). L'importante è riconoscere in queste imitazioni (deceptive) o contraffazioni un carattere di ufficialità. La moneta di Frinco, per quanto alterata nell'intrinseco e posta in circolazione per scopo di lucro, è comunque il prodotto di una zecca ufficiale. I Mazzetti avevano diritto di zecca e lo esercitavano. Ovviamente il loro feudo era così piccolo da non richiedere una moneta propria (si usava quella in circolazione nel territorio circostante), però la coniazione era un buon affare e non si sono fatti sfuggire l'occasione. La legittimità di coniare monete come questa terlina era un po' "borderline", perché nei diplomi di zecca di imponeva di coniare moneta "bona, iusta et sincera". Ma l'imperatore o il papa che li concedevano erano lontani, e con ben altri problemi, e così i feudatari il più delle volte commettevano simili abusi. Diverso invece è il discorso di quando si parla di "falsificazioni". Questi sono i veri e propri falsi d'epoca, cioè prodotti di zecche clandestine: Piane di Saluzzola, Briona, Cannero, ... solo per stare in ambito piemontese, sono esempi molto noti. Alle volte erano tenute in abitazioni private, la coniazione avveniva con mezzi artigianali, sebbene non sono rari i casi in cui risultano coinvolte maestranze operative in zecche ufficiali. Spero di aver chiarito la questione, senza alcuno scopo di polemica con nessuno. Poi, quando ho un attimo di tempo, rispondo anche al quesito su come venivano messi in circolazione i pezzi. E.2 punti
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(... – Soffumbergo, 30 luglio 1365) Patriarca di Aquileia dal 1359 al 1365. Figlio di Raimondo, appartenente alla nobile famiglia dei Della Torre che aveva già dato tre patriarchi al Friuli. Ludovico cominciò la carriera ecclesiastica come canonico di Aquileia, il 26 giugno 1346 divenne vescovo di Trieste, poi di Oleno e quindi di Corone, dove si trasferì nel 1357. Fra il 1340 e il 1350la sua presenza non era rara alla corte papale di Avignone; proprio qui fu nominato patriarca di Aquileia il 10 maggio 1359 da papa Innocenzo VI. Si deve registrare che un certo Benvenuto di Udine cercò di opporsi a questa nomina, adducendo che la famiglia dei della Torre aveva preso parte all'assassinio del patriarca Bertrando di San Genesio; benché Ludovico fosse poi nominato patriarca gli apparve subito chiaro che egli aveva molti nemici, ancor prima di entrare nel territorio patriarcale. Due dei suoi avversari per la nomina a patriarca erano Pietro Pileo da Prata, candidato sostenuto da Francesco da Carrara e Paolo Praunspeck von Jägendorf, sostenuto dal re di Ungheria Luigi I. Ludovico si prodigò per stringere accordi diplomatici dentro e fuori dal patriarcato; nel mentre, dopo un lungo periodo di tregua, Rodolfo IV d'Asburgo pianificò di attaccare Aquileia nel giugno del1361 (la causa ufficiale era l'usurpazione di alcuni feudi imperiali) con l'aiuto di Carlo IV, Mainardo VII ed Enrico III conti di Gorizia e Gualtiero Bertoldo IV signore di Spilimbergo. Aquileia cadde quasi senza che fosse necessario combattere e un trattato fu siglato il 12 settembre dello stesso anno. Ludovico fu obbligato ad unirsi al seguito del fratello di Rodolfo, Federico, durante il suo viaggio di ritorno fino a Vienna, altri ostaggi furono Francesco di Savorgnano e Simone di Valvasone; questi ultimi riuscirono a fuggire e rientrare nei territori patriarcali solo nel gennaio del 1362. Rodolfo fece ritorno a Vienna solo nel febbraio dello stesso anno, le sue condizioni di pace erano pesantissime, prevedendo la cessione di tutti i territori al di fuori di Aquileia; mutamenti sul piano politico fecero però cambiare l'atteggiamento di Rodolfo in favore del patriarcato ed il 21 aprile Ludovico fu liberato e un accordo di pace (tuttavia molto pesante) fu siglato il 5 giugno 1363. Appena rientrato, Ludovico dovette constatare che le famiglie a lui ostili, come ad esempio quella degli Spilimbergo, avevano accresciuto di molto il loro potere. Nel settembre del 1363 le truppe degli Asburgo invasero di nuovo il territorio patriarcale, questa volta, tuttavia, si formò un'ampia coalizione in funzione anti-asburgica e Ludovico ottenne l'appoggio del suo ex nemico Carlo IV (che dichiarò nulli i patti estorti dagli Asburgo) e Francesco “Il Vecchio” da Carrara signore di Padova; fu inoltre garantita la neutralità di Mainardo VII conte di Gorizia che sperava di ereditare il Tirolo, di mantenere i possessi acquisiti e di ottenere l’avvocatura ereditaria, cosa che ottenne il 3 luglio 1365. Carlo IV stava infatti pianificando un canale commerciale che, attraverso il Danubio e la Moldava, congiungesse Venezia a Praga, questa nuova rotta passava per il Friuli e dunque egli non poteva permettere che tale territorio cadesse in mani nemiche. Rodolfo si alleò invece con Gualtiero Bertoldo IV signore di Spilimbergo, con i feudatari di Polcenigo, Strassoldo, Prata e Villalta ma fu prima respinto dalla roccaforte di San Vito al Tagliamento, incendiò Valvasone (7 settembre 1363) ma fu infine sconfitto dai patriarcali e dai carraresi (1364). La guerra fu continuata a questo punto dai suoi fratelli Alberto III e Leopoldo III “Il Pio”, che fecero occupare il castello di Zoppola (1365) Dopo lunghe esitazioni Rodolfo dichiarò nuovamente guerra nel giugno del 1365, ma morì poco dopo, il 27 luglio 1365 a Milano (dove si era ritirato per cercare l'aiuto di Barnabò Visconti) mentre stava preparando le truppe; Ludovico morì solo tre giorni dopo, nel castello di Soffumbergo, a causa di una febbre fulminante. La morte di entrambi i sovrani a così breve distanza causò la più totale confusione; Venezia ed il papato spingevano per una rapida pace; vi furono diverse schermaglie ma nessuno scontro decisivo, tuttavia alla fine le truppe patriarcali prevalsero. Con l'elezione a patriarca di Marquardo di Randeck, il candidato dell'imperatore, la situazione si stabilizzò. Concede a Cáneva di dotarsi di statuto comunale (V 1360). È sepolto nella Cappella di Sant'Ambrogio o dei Torriani nella Basilica di Aquileia. Bibliografia Documenti per la storia del Friuli dal 1200 al 1400. Guerra. Otium Foriiulii. Manoscritti. Museo Archeologico, Cividale. Tirelli, R. (2000). I patriarchi. La spada e la croce XV secoli di storia. Pordenone.2 punti
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Io, invece, esco dalla discussione a tema ed entro nella discussione nel vero senso della parola. Vi ricordo che i Curatori di sezione, in questo caso acraf e skubydu (che sono intervenuti, visto che c'è anche medusa), hanno potere di moderazione nei loro Forum e quindi, se chiedono di ritornare in tema senza un continuo tirarsi di frecciatine, è bene farlo. Ora, visto che nemmeno l'ultimo intervento di skuby, che ha analizzato PERFETTAMENTE la "discussione", è servito a qualcosa, provo a ripeterlo. Qualsiasi intervento successivo al mio che esuli dalla numismatica sarà editato o oscurato. Credo che così tutti potremo essere d'accordo che alla fine, questa, è e sarà una bella divulgazione numismatica. Da mezzo siciliano, ancora devo capire dove siano le offese razziali...cosa per altro bandita dal Forum.2 punti
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Salve a tutti. Cercando sul forum ho notato che l'argomento della patina dell'oro non è mai stato trattato approfonditamente. Potremmo inserire in questa discussione immagini di monete coniate in questo metallo, che posseggano una patina. Trovo che spesso tali monete siano davvero belle. Come lessi in un post di Alberto Varesi, l'oro non patina, ma le monete in oro si. Questo perchè, se l'oro non reagisce quasi con nulla rimanendo inalterato, gli altri metalli presenti nella lega (rame, argento, nichel...) lo fanno. Inserisco questa intanto, dall'asta Ranieri n°5. La patina violacea potrebbe essere dovuta a reazione chimica dell'argento contenuto (se ce n'è, so che diventa violaceo a contatto con il solfuro di potassio) o del rame? Lo chiedo perchè non so quali altri metalli siano in lega con l'oro. Postate gente, postate!!1 punto
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______ Andrew Jackson Presidente USA 1829-1837 Un bordo piuttosto sottile per contenere una scritta: FIFTY CENTS * OR HALF A DOLLAR * E' quello che si legge (anche se non proprio così agevolmente) sul bordo di questa moneta entrata a far parte della mia colezione. Forse un pò troppo liscia (13,10 grammi anzichè 13,48) ma che dire.... spero che vi piaccia come è piaciuta a me :)1 punto
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buongiorno a tutti...!. :lol: .inizio della settimana,piove e fa freddo.......sara veramente morto il sole..?? :angry: allora oggi,vi porto su le traccie de i banditi......che sia sardo,corso ,siciliano od d'altro posto che sia....era un uomo fulminato,per la maggior parte de i casi,di malafortuna........ :mellow: per l'amore di una donna,per non aver voluto fare guerra,per l'onore de la sua famiglia.....era condanato a vivere nel "palazzo verde",protezione naturale......con appoggio de la sua famiglia,che l'aiutava e l'informava delle spie de i nemici, e movimenti de i "gendarmi"......... :( ritrovate nascoste ne un punto visibile da lontano....quel pugno di palle di piombo........da 23 a 28 grammi,di 16 a 18 mm di diametro....servivano di magazino certamente a un bandito......peso inutile ne le sue fugite spesse a traversso maccia e monti........!!! :huh:1 punto
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"Il documento è importante e potrebbe essere la "base programmatica" su cui coagularsi." Si, è proprio questo lo scopo iniziale che ci prefiggiamo. ".....che tu definisci la "Super Commissione delle Associazioni" e io la "consulta delle associazioni" Mi sta benissimo anche la Tua definizione di "Consulta delle associazioni", che nel momento in cui ho scritto "Super Commissione" non mi era rimasta in mente.... :good: "Certo è che "documento programmatico" e "proposta operativa per un tavolo" devano andare di pari passo. Se si comincia a discutere del documento senza aver risolto il problema della rappresentanza saranno (come dice Bizerba) ii soli quattro gatti ("... passaggio sul Forum è stato abbastanza deludente in termini di consensi (almeno quelli espliciti...") a farlo, con il risultato di essere (poi) smentiti e comunque non sostenuti". Appunto. Ecco perchè ricerchiamo consensi (o dissensi) esplici al Documento.....non avrebbe senso proseguire il nostro cammino senza riscuotere l'appoggio delle nostre Associazioni. Nessuno ha intenzione di farsi "portavoce" di questa o di quella categoria nè, tanto meno, di millantare una rappresentatività che non dovesse esserci. "....se un paio di associazioni (quand'anche le più rappresentative) andassero a un incontro ministeriale, le altre 100 (la massa delle meno rappresentative) sarebbero legittimate a dire: "ma che cosa avete fatto, perché avete parlato per noi, ma chi vi credete di essere"... Appunto. Non si vuol fare nulla del genere. "Ma se le associazioni fossero invitate a esprimere i loro delegati e a loro volta i presidenti invitassero i soci al voto, avrebbe davvero poca importanza chi "non vota". Al momento ci aspettiamo che le Associazioni ed i Circoli che saranno coinvolti ci rispondano, come è ovvio, attraverso i loro Organi rappresentativi. Se poi si arriverà al punto di richiedere, a ciascuno degli Enti coinvolti, di esprimere uno o più Delegati, si farà anche quello senza alcun problema. Fermo restando che non è che si possa andare in 50 ad un incontro ministeriale. Più verosimilmente i Delegati espressi da ciascun Ente designeranno un gruppo ristretto di persone, che avrà il compito di rappresentarli davanti alle Istituzioni. "in un secondo momento, a ogni contestazione, chi ha lavorato potrebbe, altrettanto a buon diritto, rispondere: "e tu dov'eri?" Appunto. Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità e tutti potranno sapere chi ha fatto e scritto cosa. "P.S.: a proposito. pensate a una cosa: se anche lamoneta.it eleggesse on line due delegati, la rappresentatività della futura Consulta (o superCommissione) sarebbe di botto di alcune migliaia di collezionisti..." La rappresentatività che può conferire questo Forum è già stata oggetto di considerazioni in altra discussione. Personalmente sono stato e rimango molto scettico sul fatto che una comunità virtuale e anonima come questa possa esprimere delle "deleghe" valide e serie. I motivi del mio scetticismo dovrebbero essere comprensibili a tutti; ma se non lo fossero, posso sempre riscrivere quello che ho già scritto l'altra volta. Saluti. Michele1 punto
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Grazie ragazzi, alla mancanza di occasioni di un certo livello noi del Circolo Numismatico Romano-Laziale cercheremo di supplire presto dando il via ad un evento culturale, non commerciale, che cercherà di coinvolgere anche persone che abitano in altre regioni. Tra qualche giorno darò vita ad una discussione apposita che spero sarà seguita ed apprezzata quanto questa. :angel: A presto. Giò1 punto
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Ma non è finita, i vassoi erano 3...invidiateciiiii GRAZIE FRANCO OBETTO, CI HAI RESI FELICIIII , a me in particolare... :air_kiss: :air_kiss: :air_kiss: :give_rose: :give_rose: :lol: , 10 minuti ed abbiamo "assaggiato" tutto. Le paste che sono rimaste le abbiamo portate al Convegno per offrirle a tutte le persone che ancora si trovavano li...non ne è rimasta una. Erano buonissime, qualità superiore...caro Franco mi prenoto per la prossima occasione. A parte gli scherzi, ti ringraziamo tutti per la tua gentilezza, sei stato magnifico, grazie ancora. P.S.- @@franco obetto, hai la casella degli MP piena1 punto
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Per il resto non ci sto capendo nulla :D Però, vediamo di farla finita qui e subito, per favore. Non aggiungo altro perchè quanto già detto da un altro membro dello staff è sufficiente. Nello specifico della discussione concordo con l'amico Bruno e tanti altri. Poi, ognuno è liberissimo di fare quello che gli pare e di apprezzare quello che gli pare. I consigli vengono dati da utenti più esperti, che cercano solo di aiutare gli altri disinteressatamente1 punto
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Continuo: Foto 1 - Quartetto di Circolo( Numismatico Romano-Laziale). Da sinistra: Heineken- PierluigiRoma- Fabrizio19- AndreaImperatore Foto 2 - A destra la Signora di NumismaticaSicula, dietro di lei Marco (altro C.N.R.L.) Foto 3 - Chistian Andreani col suo collega, team di Hatria Numismatica1 punto
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Grazie dell' "in culo alla balena" (...speriamo che non ca...i !!) PS il simpaticone che ha fatto le affermazioni era Beckenbauer... spero proprio che la Juve possa fargli mordere la lingua1 punto
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Siete impazienti? :lol: :lol: Ok, iniziamo: Foto 1 - Appena arrivati sono entrata nella prima saletta a destra della grande sala ed ho immortalato subito Alberto Varesi, tra i due tremendi titolari dello Studio Monetae con cui divideva il tavolo, ed il suo simpaticissimo compagno abituale(di cui non ricordo il nome, aiutatemi, chiedo venia :cry: ) Foto 2 - La bellissima titolare della Numismatica Katane Foto 3 - Quartetto d'archi...Francesco Cavaliere tra tre suoi clienti-amici. Alle sue spalle Gionni980, alla sua destra Borbone e l'altro mi sembra di conoscerlo ma non ricordo se fa parte del Forum.1 punto
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non so cosa sia stato scritto e nemmeno mi interessa, ma invito entrambi ad avere un comportamento educato e rispettoso verso gli utenti di questo forum, ogni utente si assume le responsabilità di quello che scrive....quindi certi giochetti del tipo: sono stato io, no è stato lui, no mi hanno fatto uno scherzo eccetera.... siete pregati di lasciarli fuori di qui capito?1 punto
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...........mi avvento solo adesso in questa discussione vedendola !!!! :D Ricordo che ci fu una discussione che parlava degli incantevoli follari (testa di leone)e da poco Numi 62 ci ha degnato delle prime occasionali irregolarita'!!!! :) Guglielmo II --Follaro---..........intanto notati qualche differenza delle facce dei leoni,poi parleremo di pesi e diametri. Comunque Spahr 118 pag.164 !!!! http://www.lamoneta.it/topic/97057-incantevoli-follari/ La prima si tratta di Guglielmo I Spahr pag.158 n°96/98(la 97 a sei raggi ;la 98 simile con crocetta-croce con globetti alle estremita'cantonata da raggi). :) Appena potro'ti daro'riferimento anche del Tarascio ............... ..a risentirci ;) Saluti1 punto
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Carissimo amico, c’è un po’ di romanticismo in queste storie, soprattutto perché sono lontane nel tempo ma non vorremmo mai che i fenomeni che spinsero questi uomini al “banditismo”, a vivere una vita da nascosti, a darsi alla macchia e fuggire sempre, non vorremmo certamente si ripetessero. E poi certamente le vittime di allora non erano tanto “romantiche” da apprezzare quei banditi, forse altri, quelli che non ne furono vittime, potevano prenderli ad esempio per farsi un po’ di coraggio contro gli “invasori” che a quell’epoca erano spietati verso il popolo che doveva soltanto essere sottomesso e spremuto all’inverosimile. Noi siamo “civilizzati” ed è mia impressione che oggi i fuorilegge non stiano più tra il “popolo”, o tra chi si sente ferito nell’onore, ma, forse, tra le categorie più “privilegiate” …ma non vorrei andare oltre per non scivolare in discorsi “politici” che mal si adattano ad un forum di numismatica e storia. In questo senso io mi sento un po’ bandito: nel senso che mi appassiona la storia e le monete che raccontano la storia, quella dei poveri e quella dei ricchi, e questo ho l’impressione che interessi a pochi, come pochi sono ormai quelli che apprezzano una passeggiata nei boschi e una “serata” intorno al fuoco acceso a raccontarsi storie ... …anche perché se si facesse oggi ti arriverebbe subito una denuncia dalla forestale per procurato pericolo di incendio ...1 punto
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Mah.....io continuo a restar perplesso sul proseguire di questa discussione. Chi l'ha cominciata ha chiesto se doveva lavar la moneta ,si presume,per migliorarne l'aspetto......è l'unico motivo per cui vale la pena lavare una moneta e comunque bisogna saperlo fare RICORDIAMO QUESTO. Quello che Cembruno e altri continuano a dire(e mi trovano d'accordo) è che questa moneta non andava lavata perchè NON SAREBBE MIGLIORATA....ANZI ora è peggio di prima.(spero di aver capito bene). Ecco perchè si è consigliato di non farlo...mica perchè a uno piacciono con e l'altro senza patina. Poi se al nostro amico piace di più così tanto meglio per lui,la moneta è sua e ci fa quello che vuole ma se se ne voleva migliorare l'aspetto si è fallito miseramente ed oltre a questo ora si è anche deprezzata....prima magari la vecchia pulizia era un po coperta mentre ora è alla luce del sole. marco1 punto
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Probabilmente, come ha già detto qualcuno, potrebbe essere stata in un incendio.1 punto
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ciao dizzetta........non possiamo allora negare le nostre radice,che prendeno tutte le loro forze ne i fondi profondi del mediterraneo........siamo come una grande famiglia che si ritrova al intorno di un fuocco sempre acceso..........!!!.... :lol: .......dove chi sentiamo tutti allegri e complici......!! :lol: qualchi uni de i nostri celebri banditi........non siamo tutti banditi per nulla...!!!... :lol: "theodore poli"...nato nel 1799.......diventato bandito nel 1824......a creato la "republica de i banditi"........! -_- .....uciso il 5 febbraio 1827.....dopo moltissime peripezie.......!!... "antonio bonelli"...nato nel 1828.........da 1848 al 1888,fu un grandissimo bandito.....ragazzo di una famiglia di 24 fratelli e sorelli......dui furono anche gendarmi..! :lol: il suo soppranome era "bellacoscia"...perche viveva nelle montagne con tre donne,che eranno sorelle....... e stato graziatto e a campato tranquillo fine a la fine......si era fatto amici ne la" alta societa.".... -_- "romanetti"..........era il "re de la maccia"......bandito nel 1913.......ucciso il 25 april 1926....... organisava feste e recepzione di clas ne le maccie....e non comtabilizava piu le aventure amorose........! :lol: a anche fatto firmare un libbro d'oro.....!! :o 5000 persone l'assistavanno alla sua ultima casa.....!! :o "spada"........"il bandito di dio",chiamato cosi perche portava un croceffisso in petto......chiamato anche "il tigre de la cinarca",regione dove era originare,ben che il suo padre fu di sardegna.......morto in piazza di bastia nel 1935.........!.. -_- maledizzione,danni,disgrazie sono state,e sono ancora il lotto de la vita de gli uomini........ma questa epoqua con tutti quelli fatti,era piu crudella che oggi..??....di sicuro eranno altri tempi......altri uomini,mi riccordero sempre,di quel piccolo personnaggio con la sua barba bianca,il suo grande capello nero ,con il suo viso burinato dal tempo da dove brillavanno l'occi di un zitellu....... che faceva una volta al anno,in estate per la san Carmine del paese,il tragetto di 14 kilometri,piedi nudi.....vedo ancora la sua forma nera,muoverssi su la strada........rivenuto di tanti anni passatti al penitenziaro di "cayenne",da dove pocci sono tornati....chi sa quante pregiere a fatto per domandare grazia al segnore......??1 punto
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Aquileia Raimondo della Torre, 1279-1299 Denaro (1274) RAIMO NDV 'PA, Patriarca in trono con Mitra vv, r. Croce scettro _ libro con cinque perle decorate / AQVILE-Gensis, torre a due piani con merli. 0,95 g, 20 mm. Bernardi 271 punto
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Ho fatto qualche ricerca anch’io sui banditi genovesi che sono diventati in qualche modo leggendari: “O Diao” (il Diavolo) : bandito della val Bisagno, doveva essere terribile, aveva nel suo curriculum omicidi, rapine e ruberie che effettuava anche ai contadini che portavano i loro prodotti in città. Si chiamava Giuseppe Musso e fu attivo tra il 1795 e il 1805 quando, scappato a Trieste fu lì riconosciuto da un genovese che lo denunciò, fu estradato a Genova e rinchiuso nella Torre Grimaldina da dove ne uscì per essere fucilato il 19/11/1805, aveva solo 26 anni! Incuteva terrore e si faceva vedere in pubblico sfacciatamente infatti risulta che fu visto a Molassana per le feste della Madonna del Carmine, armato sino ai denti, che portava un cero a seguito della processione. “Sbirretto”: operava nella zona di Quezzi verso la fine del 1800 ma non commise mai “gravi delitti”, ma solo ruberie varie soprattutto dalla sua zona fino alle porte della città, gli fu dedicata una canzoncina “Sbirretto …spavento del questore e del prefetto” con la quale si prendevano in giro le autorità,e si rese famoso per la sua capacità di sfuggire sempre con estrema destrezza alla cattura tanto che quando “sentì” che la polizia fosse prossima a tendergli una trappola sparì dalla circolazione e non si fece più vedere. Si dice che scappò a Marsiglia ma non se ne seppe più nulla. “Micaro, Gatto, Lacca e Corso”: erano quattro amici, poco più che ladruncoli, divennero famosi nel 1700 perché in occasione dell’arresto del “Corso” gli altri 3 fecero sconquasso in città con sassaiole e archibugiate verso gli “sbirri” che stavano trascinando il malcapitato provocando un grande trambusto e qualche ferito (nonché l’uccisione, con un fendente di spadino, di un pappagallo di un ignaro calzolaio che era nei paraggi); lungo tutto il percorso si salvarono dalla controffensiva degli “sbirri” rifugiandosi di volta in volta nelle varie chiese lungo la strada dalla val Polcevera al duomo di San Lorenzo, usufruendo del “diritto d’asilo”, il loro scopo era di liberare l’amico arrestato. La vicenda si concluse al Duomo dove l’Arcivescovo, negando loro il diritto di asilo, su invito del Governo, esercitò “una tantum” il diritto di cattura “nomine ecclesiae” e li consegnò all’autorità, e tutti e quattro finirono nella Torre. Infine si racconta di una dolorosa storia sempre del’700 di un ladruncolo, Giuseppe Cavanna, che era un ragazzo solito a rubacchiare candele, piccoli arredi, qualche elemosina nelle chiese, niente in confronto ai briganti che infestavano la città. Scoperto a rubare candele dal sacrestano della chiesa di San Giorgio, che pur altre volte era stato clemente, lo denunciò. Il superiore ordinò al sacrestano di dargli “a carne nuda” il “cavallo” e poi lasciarlo libero. La punizione fu così dura che esanime fu rinchiuso nella carbonaia per essere liberato e riportato ai genitori il giorno successivo ma nella notte il ragazzo si suicidò gettandosi in un pozzo. Il sacrestano, per la sua crudeltà nella fustigazione, fu ammonito e sfrattato vietandogli di mettere “più piede in Genova e suo dominio”.1 punto
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Direttamente dal convegno di Torino, grazie ad un buono scambio con un amico, mi e' arrivato in collezione questo cavallotto di Carlo II : E' un po' strettina ma i rilievi sono buoni ed in piu' ha la particolarita' di avere in fine legenda P:L:E anziche' P:L:F @Savo - Se vuoi inserirla a catalogo come variante (inedita?) ti lascio la foto ...(io non sapevo dove inserirla correttamente). D/ K : DVX : SABAV : CHABLASY : ET : AVG R/ SA : RO : IMP : PRIN : VI : P : L : E1 punto
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comunque la Double Eagle High relief che hanno ritrovata è come questa... bellissima :wub:1 punto
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io lo seguo!! il migliore è Barry che ci rimette sempre :D1 punto
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Bhè collezionare monete di diverse epoche non è poi così 'impossibile'. L'Impossibile è trovarle in un bidone, sotto terra, in una palude, senza la minima segnalazione, in un paese 31 volte più grande del nostro!! Delle 2 preferisco tentare al superenalotto!1 punto
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Buon pomeriggio, Ho letto che nel listino 46 al N°286 di Kunst und Munzenn vi è la descrizione e l’immagine della moneta RV CA-TA. Se qualcuno lo possiede, potrebbe scannerizzare la descrizione e l'immagine della tavola e postarla? Vi ringrazio. Un caro saluto. Amedeo1 punto
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Buongiorno,tanto rare non direi diciamol'unico seriale che merita attenzione sarebbe X250 Sulla rarità influisce anche il resto del codice? Per i cataloghi ufficiali no,ma in pratica ci sono dei seriali che sono alquanto rari,quindi nella pratica ripeto non conta solo il corto.Ci sarebbe un lavoro da folli da fare,ecco io sono uno di quelli.1 punto
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Voglio dare il mio piccolo contributo, moneta che postai tempo fa in un'altra discussione sulla monetazione di Aquileia, moneta affascinante nell'iconografia e per i dettagli accurati, anche in buona conservazione, Mario1 punto
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Bella sia questa sia quella scambiata!!! Stretta si.. Ma come hai detto con una bella conservazione! appena posso la inserisco a catalogo, controllo che non sia segnalata sul corpus e la inserisco anche come variante... Se cosi' vogliamo chiamarla...1 punto
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Molto interessante @@jagd complimenti! Quello dei banditi è un punto di vista che pochi considerano, e dire che era un fenomeno che investiva tutta l'Italia, non solo le regioni del sud o insulari come comunemente si semplifica. Dalle mie parti si tramanda la leggenda di un bandito famosissimo dell'800, Stefano Pelloni meglio conosciuto come il Passator Cortese. Nonostante fu in realtà un efferato criminale la tradizione lo ricorda come una sorta di generosissimo Robin Hood. Una nota canzone popolare lo ricorda così: « Cantato: Questa è la triste storia di Stefano Pelloni in tutta la Romagna chiamato il Passatore odiato dai signori, amato dalle folle dei cuori femminili incontrastato re. Parlato: Su Forlimpopoli è scesa la notte il cielo è cupo e pieno di pioggia Cantato: Tutta la gente già chiusa in teatro lungo le mura serpeggia il mistero. Parlato: C'è l'intervallo poi s'alza il sipario si sente un urlo si leva il terrore. Cantato: Fra dieci uomini in mezzo alla scena spunta la sagoma del Passatore. Questa è la triste storia di Stefano Pelloni in tutta la Romagna chiamato il Passatore odiato dai signori, amato dalle folle dei cuori femminili incontrastato re. Parlato: Con un sorriso saluta la folla poi guarda i palchi dei ricchi padroni Cantato: Li vuole tutti inchinati ai suoi piedi in compagnia di venti scudoni. Parlato: Ad uno ad uno gli portano i soldi nel loro cuore c'è l'odio e il terrore Cantato: E una fanciulla dagli occhi di mare chiama il Pelloni gettandogli un fiore. Questa è la triste storia del Passator Cortese che sul Lamone un giorno morì per tradimento. Portato lungo i borghi per farlo disprezzare ci fu per lui chi pianse, chi un fiore gli gettò. »1 punto
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veramente io vedo CONSTANTINVSIVNNOBC e GLOR IAEXERC ITVS con in esergo TR dot S, mi sembra sia TRIER seconda officina ora vedo se trovo riferimenti1 punto
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credo si possa azzardare un paragone con il palazzo comunale dell'epoca1 punto
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DE GREGE EPICURI Potrebbe essere Panormos (periodo romano, dopo il 254 a.C.): testa di Atena elmata/ testa di Cora. SNG Cop. 521, Gabrici p. 161, n. 277.1 punto
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Perché sbagli nel ritenere che il numero di esemplari oggi sopravvissuto sia indicativo del quantitativo coniato. Pensa soltanto al ripostiglio di via Larga, a quanti pezzi di Frinco ci sono. Chi ha avuto la fortuna di esaminarli può confermarti che lì dentro ci sono pezzi coniati con decine e decine di conii diversi. Ergo, anche con stime empiriche, parliamo di diversi milioni di pezzi. La rarità attuale non è figlia di una coniazione ristretta un tempo. Ci sono documenti che lo provano abbastanza facilmente, senza particolari artifici. Emissioni di dieci, ventimila marchi di moneta piccola sono piuttosto frequenti. Stimando un taglio indicativo di 200 pezzi per marco per una moneta come questa terlina, ecco che già con diecimila marchi hai un'emissioni complessiva di due milioni di pezzi. E ti assicuro che ci sono casi in cui i quantitativi monetati passano i centomila marchi annui. Fai tu il conto... Per Messerano, ad esempio, conosciamo una decina di conii per i soldini che contraffacevano quelli di Carlo d'Asburgo per Milano, alcuni con tracce di ribulinatura per allungarne la vita utile. Anzi, la ribulinatura e il grado di consunzione del corpo del conio sono molto indicativi del loro estremo utilizzo. Ebbene, di questi soldini io ne conosco meno di dieci, coniati per giunta con conii ancora diversi da quelli noti! Insomma, il legame tra "rarità attuale" e "pezzi coniati" non torna. In più tutte le gride che parlano di monete contraffatte come sesini, quattrini e similari parlano categoricamente di un ritiro a scopo di fusione. Basta prendere qualche grida milanese di metà Seicento per vedere come ci fossero ordini imperativi di consegnare i pezzi in zecca, e come si parli di fusione da parte di ramai, calderai, ... Chissà quante terline di Frinco ci sono nei nostri paioli di rame, specie in quelli che hanno qualche annetto! E.1 punto
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Mi torna in mente la frase del film Quinto Potere (Network in inglese) "Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere." Non che a me non piaccia la tv, anzi... MM1 punto
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caro amico giusta l'intuizione di ARTHAS sfogliando il libro di Fiorenzo Catalli: Monete dell'Italia Antica (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato--roma 1995) ho trovato a pag. 100 le monete di tuder, alle tavole annesse ho trovato la moneta al n. 305. la moneta è un sestante D/ Cicala R/ tridente. la foto della moneta è ricavata dal libro citato questa moneta fa parte della sottoelencata serie di monete: Asse , Semisse, Triente, Quadrante, Sestante , Oncia. nel libro si parla di una serie composta di sei monete con riferimento all'Asse di 255 grammi nel libro si dice anche che esiste una serie dal peso ridotto dove il riferimento all'asse è di grammi 82,49. lascio ad altri il rapporto peso con la tua moneta per un riscontro sull'autenticità che alla visione di quanto da te postato e da quanto risulta dal Catalli vedo qualche piccola differenza. ciao Pietro per darti qualcosina in più ti invio le scansioni della stessa moneta ricavate dal Garrucci. riciao pietro1 punto
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"Forse se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo anche rinunciare a qualcosa. I problemi maggiori sono spesso creati da: -monete in vendita su ebay da privati (senza dichiarazione di lecita provenienza). -lotti di incerta provenienza. E a catena coinvolgono chi è venuto a contatto con gli indagati. Non si può rimproverare tanto alla forze dell'ordine che fanno solo ciò che gli viene detto di fare!" D'accordissimo. "Alcuni commercianti si stanno attivando per tracciare fotograficamente ogni moneta in modo da garantirne la lecita provenienza! Sarebbe opportuno che lo facessero tutti. Alcuni diranno che è un eccesso di burocrazia e io stesso temo che ucciderebbe il collezionismo.. Mi rispondo da solo: La situazione è quella che è e dato che comunque di beni culturali pur sempre si tratta, un censimento può essere opportuno". D'accordissimo. Dovrebbe però cominciare lo Stato a censire le proprie monete. Poi potrà pretendere che lo facciano anche ai cittadini. "Una regolamentazione della situazione, imponendo una tracciatura fotografica per ogni nummetto, anche per i privati, (magari con una marca da bollo), aumenterebbe la burocrazia, aumenterebbe i prezzi delle monete ma permetterebbe un controllo del patrimonio numismatico italiano." Oppure si dovrebbe comprendere, facendo uso di un pò di sano pragmatismo, che moltissimo materiale numismatico in mano privata non merita non dico una marca da bollo, ma probabilmente neppure il costo di una foto. Stabilire quindi il discrimine tra cio che merita e ciò che non merita e concentrarsi su ciò che merita. M. P.S. Nè più e nè meno di quello che già prevede l'attuale Codice Urbani ma che non si riesce (o non si vuole) attuare.1 punto
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Il presente post per avvisare che sul sito www.numismaticadellostato.it/index.do (portale numismatica dello stato) sono stati presentati i primi tre fascicoli relativi alla presentazione della raccolta della collezione reale; questi, a cura di A.Pucci, riguardano la Toscana del periodo di Francesco II e Leopoldo I. Li trovate nella sezione Bollettino di numismatica / materiali. Oltre alle immagini contengono ottimi articoli introduttivi relativi a quelle monete. Sono scaricabili in formato .pdf PS: può darsi che qualcun altro abbia già informato il forum, ma nn ricordo di averlo letto ... data l'importanza delle pubblicazioni non credo comunque sia male ripetere l'informazione1 punto
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Personalmente reputo la moneta autentica , certo la conservazione la penalizza ed a mio personalissimo parere è un qBB . Saluti1 punto
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buonagiornata grigioviola.....grazie del tuo parere......!! :) cosa si potra pensare di piu,che sono morti un giorno soli ne le loro montagne....e che quando guardavanno giu,era come un defio,ridendossi di li uomini che facevano "la" legge......e che,hanno survivito molto tempo ancora ne le legende e i conti di ogni paesi.....!!! ^_^1 punto
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I miei auguri di buona Pasqua vanno a tutti gli amici del forum credenti e non. Con l'occasione sarebbe bello postare foto di momenti particolari che si vivono nelle nostre città in questi giorni di festa. Processioni, cortei e manifestazioni che da secoli ci accompagnano durante tutto il periodo Pasquale. Inizio io. Venerdì Santo - Tagliacozzo (AQ) Il corteo sacro, con i babbalosci (gli incappucciati con le mazze), i religiosi della città e i numerosi fedeli. La processione parte dalla chiesetta della Misericordia in piazza dell'Obelisco e tocca i principali edifici sacri del paese per poi tornare nella piccola cappella della piazza.1 punto
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Tra poco vedo se ho qualcosa dell'88..Ora sto studiando (cosa molto rara) e non vorrei perdere questa rara occasione :crazy: Gaetano1 punto
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Ho da poco rimesso mano nella mia biblioteca ed ora posso darti qualche riferimento in più. La Travaini (in La monetazione nell'Italia Normanna, Roma 1995) classifica questo 1/4 di tercenario al n°366 (pag. 228) e ne distingue tre classi (A,B, C). Nella classe A abbiamo un conio ben curato, soprattutto al D/ con la legenda cufica ben leggibile e la lettera C e di forma semilunata. Nella classe B i caratteri sono ben curati, ma la legenda cufica si presenta in maniera grossolana. La lettera C è di forma quadrata. Nella classe C invece è caratterizzata da uno stile più rozzo. La lettera C sempre di forma quadrata. Quello che però contraddistingue particolarmente questa classe è il basso contenuto di argento rispetto alle precedenti emissioni. Su testo leggiamo che la media del contenuto di fino è del 5,5%. Un valore così basso fa supporre un falso, ma (sempre sul summenzionato testo) viene ipotizzato che si tratti di emissioni ufficiali fortemente svilite, giustificando il fatto con le difficoltà di approvvigionamento dell'argento. Fatte queste considerazioni credo che l'esemplare postato rientri nella classe C di questa emissione.1 punto
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