Vai al contenuto

Classifica

  1. dabbene

    dabbene

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      19927


  2. dizzeta

    dizzeta

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      4580


  3. Illyricum65

    Illyricum65

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      8031


  4. chievolan

    chievolan

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      3921


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/13 in tutte le aree

  1. non mi sembra un modo molto gentile per giudicare le monete altrui….. scusa renato,ma in questo modo non si sprona e si disincentiva gli utenti a postare le proprie monete…..che siano "carciofi" o altro son sempre monete che hanno avuto una loro storia comunque (più o meno vissuta)
    4 punti
  2. Io penso e ho sempre pensato che il forum che è nato in particolare per i giovani debba parlare e cercare di rapportarsi con gli stessi e con chi inizia ad avvicinarsi a questo mondo. In un certo qual senso siamo alla fase tre se vogliamo includere anche il Concorso Rapetti che è stato direi specialistico ; con la fase uno si è cercato di iniziare per poi alzare un pò l'asticella con questa fase due del Concorso " Una moneta per i giovani ". L'aspetto importante, come ha sottolineato Luciano prima, è la partecipazione di tanti del forum meno conosciuti di alcuni che già avevano partecipato al Rapetti, il che vuol dire che il messaggio sta passando sia qui che in altri ambiti e non è vero che non ci siano giovani potenzialmente interessati alla numismatica. Questo Concorso, ma il forum stesso lo testimonia ogni giorno, è la prova di tutto ciò, certamente ci vuole una numismatica più aperta e trasversale, ma io penso che la strada giusta sia questa. Solo qualche anno fa, certi eventi e iniziative sarebbero stati impensabili, oggi grazie allo strumento del forum, dell'avvento della tecnologia, tutto è possibile, l'importante è comunicare e cercare di fare. Tutto va anche nella direzione della divulgazione e aiuta molti ad approcciare questo mondo, ovviamente per gradi ; iniziative che magari potrebbero sembrare un pò semplicistiche tipo " la moneta più bella " secondo me sono state kermesse e divulgazione insieme, un grande spot a favore della numismatica. Oggi c'è bisogno certamente di qualità ma anche di tutto questo secondo me, ora toccherà a tutti voi nei prossimi giorni diventare parte attiva e integrante al Concorso votando gli elaborati. Scelte che dovranno essere consapevoli e che seguiranno alla lettura e valutazione degli stessi, in un certo qual senso queste monete diventeranno un pò di tutti, anche se poi andranno ai vincitori :blum: giustamente. In attesa di poter leggere i post che ripeto si giocano anche il diritto di finire pubblicati sulla rivista Panorama Numismatico, vi auguro buona serata, Mario
    3 punti
  3. Ho trovato nell'uovo questa interessante e rara moneta di Onorato III Non è messa bene ma ha un grande valore perché un regalo graditissimo. Data: 1734 Zecca: Monaco Metallo: mistura Diametro: 25 mm Peso: 4,09 gr Grado di rarità: R Titolatura diritto: HONORATVS. III. D. G. PR. MONOECI. Descrittivo diritto: Buste drapé et cuirassé de Honoré III à droite vu de trois quarts en avant. Titolatura rovescio: .AVXILLIVM MEVM A DOMINO. 1734. Descrittivo rovescio: Croix formée de quatre H couronnées , cantonnée de quatre fuseaux ; rosette au centre dans un cartouche. Rif. biblio: CNI/III.4 p.560 - G.100 (85) - NP.26/79
    2 punti
  4. Buona sera ..a tutti .acqua ..encora acqua.... ....siamo a casa a girare in tondolo; :crazy:....in dentro un vecchio caseto ho riscoperto questo minuto ,mi sembrava frusto ... ma in questo periodo di crisa ..... :blum: lo trovo bellino...!peso 0. 8g diam 1.4 mm.....quiederebbe una clasificazione......a presto
    2 punti
  5. donato11, il 01 Apr 2013 - 13:42, ha scritto: ..in sostituzione ,verrà emessa una moneta d'Oro da 300 euro del peso di 50grammi :D per esserre precisi sono 60 gr.
    2 punti
  6. Non fraintendermi, io mi sento italiano e sono orgoglioso di esserlo, ma credo ci sia una bella differenza tra il semplice amore per la patria e posizioni che definirei quasi nazionaliste. Non è da dimenticare lo scopo principale dell'integrazione europea nata dalle ceneri di quello che hanno combinato nella prima metà del novecento i nazionalismi. Quando penso al sentimento europeo non intendo l'annullamento di tutto quello che significa essere italiano, ma un arricchimento di questo stesso concetto. L'Italia come parte di un'entità più grande, formata da stati democratici di diritto e con una storia e una cultura simile. Non dimentichiamo che il mondo intero, con tutte le sfide che la globalizzazione ci ha portato, va nel senso dell'integrazione e non del particolarismo.
    2 punti
  7. Caro Magdi. In effetti la tua spiegazione è stata anche adottata in passato, ma a mio avviso è decisamente da scartare. Infatti si trova in contasto con il fatto che tali denari rugi (o più spesso ruzi) sono spesso definiti boni; come fa una moneta di mistura ad essere rossa per il rame e allo stesso tempo buona? E poi sappiamo che monete anche di mistura molto bassa, se fior di conio non sono mai rosse, grazie all'imbiancatura, quindi i relativi contratti dovrebbero riferirsi a monete consumate, e quando mai? Molto più probabile quindi che rugo e ruzo derivino da rugoso, ruvido e si riferiscano alla ruvidità delle monete ben conservate, non ancora lisciate dall'usura: in altre parole 'fresche di zecca'. Sono quasi certo che anche il toscano ruspone ed il veneto ruspio, che vogliono proprio dire ruvido e non a caso si riferiscono a monete d'oro in cui la conservazione è essenziale, possano avere la stessa radice, anche se non saprei dire se tale trasformazione è prevista dalle regole fonetiche. Ciao, Andreas
    2 punti
  8. Ciao, sulle nostre monete imperiali siamo solitamente abituati a vedere l’effigie dell’imperatore di profilo, rivolto a destra o a sinistra. Testa nuda, laureata, con corona radiata, elmata o velata… ma sempre di lato. O busto, ma pur sempre di profilo… fino all’Impero Gallico. Postumo, primo imperatore (usurpatore) del’ Imperium Galliarum si fece ritrarre per primo, se ben riporto, in vista frontale. Corazzato (si vedono gli pterugi), senza alcun simbolo della reale dignità (corone laureate, elmi, etc..). Purtroppo non trovo i riferimenti della moneta… Ed è un unicum in quanto di norma è ritratto laureato, radiato oppure, raramente, elmato.
    2 punti
  9. Mi permetto di consigliarvi la lettura di questa discussione sul FAC che tratta nello specifico questo medaglione e i busti frontali. http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=84496.0
    2 punti
  10. Ho letto molto fugacemente questa discussione, pensando che in questo forum non mi sarebbe mai accaduto di leggere certe cose. Tant'è, e ne prendo atto! Io sono un collezionista, privato, e lontano da ogni circuito commerciale, ma se qualcuno mi chiede di pubblicare una foto di una moneta nel bene delle conoscenze numismatiche (in questo caso parliamo di numismatica, ma si potrebbe parlare di altre conoscenze - le più varie possibili -) , non vedo perché ci si debba accapponire per certe , diciamocelo pure, quisquiglie. Se a rivendicare i diritti d'autore su una foto fosse una grande società che vuol far rivalere i suoi diritti di esclusiva sulle immagini di una moneta "Unica" o considerata tale, Beh la legge lo consente e di fronte alla legge ritengo che .... non c'è legge. Quello è. Ma di fronte ad un catalogo di monete gestito da un gruppo sparuto di appassionati che perdono il loro tempo per diffondere le conoscenze numismatiche senza alcun fine di lucro sento la necessità/dovere di segnalare che i Cataloghi gestiti da questo forum non hanno alcun fine commerciale (almeno per quanto a me risulta) e le valutazioni sulle rarità delle monete sono attribuite, nei singoli cataloghi, in base alle valutazioni dei vari compilatori (tutti dilettanti e privi di alcuna remunerazione) dei cataloghi monetari cui si sono pazientemente dedicati, e con cura ed attenzione massima continuano a fare tenendo in considerazione le evidenze del mercato e le continue scoperte a livello monetale. Al termine di questo mio intervento, forse per alcuni inopportuno e fuori luogo, vorrei presentare le immagini di una moneta classificata dal Muntoni come "inedita": Zecca di Ancona - Clemente VII - Mezzo Giulio - gr. 1,83 - diam. 23,73 CNI manca - Muntoni 95 inedito Ebbene, l'inedito del Muntoni non è più tale, considerato che di questa moneta ne esistono ora almeno due esemplari. Le domande che mi permetto di rivolgerVi sono queste : - a livello rarità debbo ancora considerarla un inedito e quindi Unico o una moneta con rarità estrema R4/R5? - a livello divulgazione scientifica, come credo sia questo forum di monete, ritenete che le immagini della moneta debbano essere tenute nascoste e riservate a pochi intimi oppure messe a disposizione della gran parte di studiosi che seguono le problematiche numismatiche? Sono solo due piccoli quesiti, potrei aggiungerne altri. Io, nel mio piccolo, vi allego le foto della moneta di cui ho accennato poco sopra. Autorizzo altresì terze persone a darne, se lo ritengono, divulgazione nei modi che ritengano più opportuni per la conoscenza della numismatica. Siamo ancora nel giorno di Pasqua, quindi confermo i miei auguri !!!!!!!
    2 punti
  11. Bella, complimenti! Ottima scelta ...la "piccola" della serie degli Scudi larghi ...sempre affascinanti! Non sono in grado di darti spiegazioni particolareggiate ma, in linea di massima e soprattutto a intuito, provo a dire la mia, la ragione prima è la mancanza di quel taglio di moneta nei traffici cittadini e quindi per esigenze di circolazione interna (di quel periodo si conoscono soprattutto nominali di alto valore). Quella moneta inizialmente valeva 8 soldi, poi la produzione fu interrotta nel 1656 per l’aumentato costo dell’argento, nel 1715 lo scudo valeva ben 136 soldi (6 lire e 8 denari)!!! Da un punto di vista politico (e qui andiamo veramente a mie sensazioni) in quel periodo Genova era al crepuscolo della sua libertà, dopo l’umiliazione dei fatti del 1684 (bombardamento da parte del Re Sole e la crescente pressione sabauda) avevano messo la Repubblica in ginocchio. Pur restando neutrale ed esclusa dal tavolo dei vincitori della guerra della Lega d’Augusta e della Grande Alleanza, nelle trattative segrete (1696) riesce a conseguire qualche risultato: l’allontanamento della Francia a favore dell’accrescimento della forza del Piemonte …auspicando, forse, in prossimi ulteriori progressi. Ma gli inizi del 1700 sono anni di fermento, siamo al tempo in cui è vivissima la gara per l’accaparramento del grande commercio internazionale tra la Spagna, la grande sconfitta, le “sette provincie unite” dell’Olanda e l’Inghilterra che si affaccia nella competizione ed è prossima a fare la parte del leone. Genova, in questa guerra di diplomazie, tenta ovviamente di resistere quanto può per mantenere le posizioni tradizionali ed evitare che gli avversari occupino le nuove vie che si sono aperte ma tra il 1728 e il 1735 la morsa sabauda sarà sempre più stringente. …e qui mi fermo se no vado oltre… Per tornare alla moneta, credo quindi voglia significare il ritorno alla "normalità", e riprendere gli antichi conii penso volesse dare un segnale alla popolazione di richiamare gli antichi splendori, di rinascita ...dopo il bombardamento dei francesi Genova era un cumulo di macerie! ...oltre 16.000 bombe caddero in città, la metà rimase inesplosa, circa un terzo degli edifici ebbero danni ingenti soprattutto al cuore del centro storico ma i bombardamenti arrivarono fino alle alture di Oregina.
    2 punti
  12. Mi piace cercare di esplorare un pò tutte le monetazioni nei limiti ovviamente, nel contempo mi attraggono sia i grandi nominali che quelli piccoli. Questo, anche se comune, è un diciasettesimo di scudo largo di Genova del 1715, mi è piaciuto perchè in piccolo ha le raffigurazioni simboliche di questa monetazione, la Vergine con Bambino sulle nubi e la croce a quattro stelle. Ho cercato qualche notizia in più vedo le sigle dello zecchiere FMS, vedo Antonio Giustiniani Doge biennale seguito da Lorenzo Centurione il 26 settembre 1715. Vedo anche le date di coniazione di questa moneta, 1653, 1654, 1655, 1656, 1715 e mi chiedevo il perchè dopo quattro anni di coniazioni continuate un salto di una sessantina d'anni e poi un anno solo, forse qualcuno può spiegarmelo, oltre ad un commento della moneta stessa magari, Mario
    1 punto
  13. ma i carciofi non erano verdi? :crazy: Renato è InCuratore .. nel senso che verso i carciofi è incurante (fale molta attenzione se Cinese vuole chiamale così te! :rofl: )
    1 punto
  14. Taglio: 2€ CC Nazione: Finlandia Anno: 2004 Tiratura: 931.400 Condizioni: BB Città: Trieste Taglio: 2€ TOR Nazione: Slovenia Anno: 2007 Tiratura: 399.010 Condizioni: BB Città: Trieste Taglio: 10 cent Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 40.000 solo in divisionale Condizioni: qFDC Città: Trieste Foto: http://2.bp.blogspot.com/-t1zgnh3k-o0/TZZA4RNQg6I/AAAAAAAADAQ/VdYkv_3d05M/s1600/4260vign.jpg
    1 punto
  15. Nectanebo ha coniato anche oro ma non col tipo della civetta ateniese. Quelle emissioni sono persiane. Sia di Artaserse III che di due satrapi: Sabakes e Mazakes. Nectanebo II http://www.acsearch.info/record.html?id=369845 Artaserse III http://www.acsearch.info/record.html?id=574793
    1 punto
  16. 1/16 di 8 Reales Colonie britanniche in america 1/8 di 8 Reales Colonie britanniche in america ________________________ Promemoria per il prossimo aggiornamento: Passare da verde 1/8 1/16 già in lista a nero (i valori con queste 2 monete ora sono visibili) Aggiungere il valore di 44 Aggiungere /100 ai valori 1/20* - 1/40*
    1 punto
  17. ........ops non capisco perchè non mi fa inserire le foto e le chiami foto ???
    1 punto
  18. ti consiglierei una visita al Museo Nazionale Romano
    1 punto
  19. Bellissimo e interessante. Anch'io pensavo a Valerando ma cercavo qualche altra notizia perchè questo minuto pone qualche riflessione, intanto i minuti di Valerando se ne conoscono con la sigla SR (che peraltro la variante S:R e manca nel nostro catalogo) ma sembrerebbe più un S:F e, guarda caso, conosciamo che c'era una sigla S:F tra il 1363 e 1370. Ora è un S:R ? ...e quindi di Valerando, che, se coniati prima sarebbe comunque da aggiungere a quel gruppo? Oppure è un S:F, precedente a Valerando, e se la sigla può essere determinante per datarlo dovrebbe essere di Gabriele Adorno (1363-1370) di cui non si conoscono minuti e quindi da inserire tra quelli dal periodo IQDP e quelli "attribuiti a Antoniotto Adorno Governatore" ...di cui sappiamo che c'è una certa confusione nei testi sacri. Io non saprei cosa dire scegliere ...pertanto aspetto notizie da chi ne sa di più!
    1 punto
  20. Sarà anche l'ABC :rolleyes: , ma talvolta anche l'abbecedario sbaglia :D. Quella di aver confuso i denari de Rigo o d'Orrigis, attestati soprattuto nelle Marche (dove la C intervocalica diventa spesso G), con i denari rugi, ruzi, ruti attestati per lo più in Toscana (dove invece tale C diventa quasi un' H, comunqe una K molto aspirata non distantissima dalla pronuncia originale tedesca della parte finale di Einrich....ehm, forse un po' più dolce) a mio avviso è una discreta topica in un articolo al 99% condivisibile, presa da un validissimo studioso che in quanto straniero non poteva certo avere dimestichezza con gli accenti dialettali italiani. Provate ad esempio a far pronunciare ad un toscano e ad un marchigiano / umbro la frase così la contano, da chi dei due salterà fuori così l'...a...gontano :P ? Comunque per curiosità ho anche controllato il Corpus dell'Italiano antico e risulta che su 65 attestazioni di Rigo, fuori di Toscana questa parola indica sempre un nome proprio (cioè Enrico), mentre in Toscana un nome comune (proprio il rigo) , tranne in un caso ad Arezzo, che è terra di confine con le terre della c 'sonora' (tra l'altro si tratta di un tal Rigo di Martino da Querceto, quindi non si sa da dove venisse, essedo questo un nome di località diffuso in tutte Italia; comunque la Querceto più vicina ad Arezzo, secondo google map, si trova proprio in Umbria). Inoltre il fatto che denari rugi etc. si trovino attestati dalla prima metà dell'XI fino al XIII secolo sembra concordare più con il significato generico di 'freschi di conio' che con quello suggerito da Matzke del nome di una particolare serie delle monete lucchesi. Ultima considerazione: proprio in Toscana, in epoca successiva, il termine ruspone (ruvido) viene usato per indicare una moneta nuova di zecca: è un caso o è il frutto di una tradizione? Devo dire che parecchi anni fa cercai di spiegare questi dubbi ad un mio carissimo amico tedesco :friends: di nome Michael , ma vi giuro non ricordo la risposta: così :drinks: o così :bash: ? Io ho un sospetto. Cari saluti a tutti, Andrea
    1 punto
  21. Le foto sono decisamente migliori, ma permane .... il caos. Sembra ci siano più ribattiture, forse una moneta coniata su un tipo diverso .... La croce sembra quella di un tornesello veneziano, ... sembra inquartata da lettere, ... Sulla seconda foto a destra, mi sembra di vedere una figura come quella del doge in piedi reggente stendardo .... Boh ..... Ad adolfos che si è seduto a giardarla ancora pesante per il pranzo non è venuto in mente niente, ... a me che ora sto cominciando ad "assorbirlo" il pranzo qualcosa appare, .... chissà che stasera qualcuno non la identifichi. :) .
    1 punto
  22. beh, non mi sembra affatto una riproduzione ben riuscita, anzi.
    1 punto
  23. Se le avessi trovate in una ciotola, avresti dovuto prenderle, secondo me.
    1 punto
  24. il vento mi a impedito di affaciarmi......ma la vista con i paesi giu....era fantastica.......
    1 punto
  25. un primo muraglione,di aspeto ciclopeano.......prova che l'uomo chi a abitato da sempre..........
    1 punto
  26. Buongiorno a voi, se no ricordo male, M. Matzke 1993, p. 148 ritiene, e io concordo con lui, che le citazioni di denari rugi, de rugi, ruti, ruzi, de rigo, o di denari orrigis si riferiscano alle monete recanti il nome di un Henricus imperator...
    1 punto
  27. Grazie per la risposta, Andreas. Mi chiedevo se rugi potesse essere interpretato anche come abbreviazione di Enrico-Arrigo. Cordiali saluti
    1 punto
  28. Vuol dire solo che è stato riutilizzato il diritto A.XII accoppiato con il rovescio con il millesimo 1790. Non si portavano avanti con il lavoro, anche perchè non era affatto scontato che dal 1786 il buon Pio VI potesse arrivare al 1790... ;) Domande le cui risposte sono pressochè scontate da parte mia... in primis se hai notizia di almeno due esemplari viene a decadere l'ipotesi di "unico", passiamo a R5 (pochi esemplari noti). Questo è accaduto per tante tipologie che alla pubblicazione del Muntoni risultavano "inedite", dopotutto sono passati 40 anni e la divulgazione numismatica ha fatto passi da gigante, anche grazie all'avvento di internet. Detto ciò la risposta alla seconda domanda diventa ovvia, altrimenti nè tu nè io avremmo speso tanto del nostro tempo libero nella compilazione del catalogo lamonetiano. Buona Pasquetta. Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  29. Ciao, Carausio Vs. Tetricus si era conclusa più o meno così: Oggi vi segnalo un altro antoniniano ribattuto da Carausio “FANTASTIC PATINA DEPICTING THREE EMPERORS WITH PAX ON REVERSE- SIMILAR TO SPINK 682A BUT BUST SLIGHTLY OVER STRUCK. THE COIN IS AS FOUND UNCLEANED” Io tre non ne vedo ... ma due sì: Carausio sicuramente (oltre alla legenda) + Claudio II Gothico. Proposto ad un prezzo base di ben... 500 £ !!! Ciao Illyricum :)
    1 punto
  30. Bravissimi e complimenti ai partecipanti, non vedo l'ora di leggere i vostri lavori ...ma attenzione non immedesimatevi troppo alle monete ...altrimenti ... P.S. ....non ce l'ho fatta, mio figlio deve ancora finire i compiti di greco delle vacanze pasquali quindi sarà per un'altra volta ... ...
    1 punto
  31. non capisco tutta questa generosita' nel valutare questa moneta, io vedo usura su capelli dell'italiaseduta, seno italia seduta che si perde con la veste, mano con la fiaccola usurata, mano con fascio littorio usurata, bordo usurato. Boh!
    1 punto
  32. Buona giornata a tutti. Nelle more di inserire tutti gli elaborati in una discussione ad hoc che consenta agli amici forumisti di fare le loro valutazioni e votazioni, posso confermarvi che ci sono giunte nei termini prestabiliti ben 25 elaborati. Siete stati tanti, ben oltre le nostre proiezioni ed aspettative. Bravi. :clapping: Ciò dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che i giovani interessati alla numismatica non sono affatto pochi, anzi. E' anche piacevole aver constatato che, oltre a coloro che ritenevamo già in partenza interessati all'iniziativa, c'è stata una pronta risposta anche da parte di ragazzi con un esiguo "bagaglio" di discussioni al loro attivo, taluni addirittura iscritti al forum "Lamoneta.it" da pochissimi giorni. Da quanto ho potuto vedere (ma mi mancano da verificare ancora gli ultimi due elaborati), sembrerebbe che nessuno si sia interessato alla moneta di Modena. Sarebbe un peccato. Forse non era abbastanza appariscente...... :pleasantry: Indubbiamente la monetazione di Modena non è affatto semplice; direi anzi che è per "palati esigenti"... e forse, anche questo, indica la sua particolarità. Per il momento ringraziamo tutti coloro che hanno aderito ed hanno permesso lo svolgimento di quanto fino ad ora si è fatto; a noi, adesso, non resta che procedere alla selezione degli elaborati per eliminare gli eventuali rimandi alla persona che li ha scritti, così da renderli anonimi e poi postarli nel nel forum per la loro valutazione. Saluti luciano
    1 punto
  33. Purtroppo per te il deben era un pezzo di metallo di 91 grammi e credo che non esistano esemplari giunti fino a noi. Le prime monete come le pensiamo noi sono comparse in Egitto solo una volta che questo fu assimilato con i regni persiani e greco, poi. La prima moneta dell'Egitto antico si doveva chiamare shat e doveva essere di tre metalli (oro, argento e rame) ma comunque erano dei semplici rudimentali pezzi di metallo con su incisi dei valori, niente a che fare con le monete che noi conosciamo. Possiamo tranquillamente dire che la potenza dell'Egitto Antico si resse, soprattutto fra la gente comune, con il baratto (soprattutto) e queste "monete", fino alla XXVII dinastia, quando, appunto, i persiani entrarono in Egitto e portarono con se la loro cultura monetale. Riguardo la tua moneta è una moneta tolemaica, quindi niente a che fare con l'Antico Egitto propriamente detto...per l'autenticità aspetta pareri di chi conosce la monetazione. Mirko [edit] non avevo visto che era una discussione già avviata, perdonate l'excursus... :(
    1 punto
  34. Bella discussione Illy! :good: Però, però, hai dimenticato una cosina... :P Ti mostro il primo che si vede in posizione frontale (3/4, via..) Il nostro caro buon vecchio Augusto, con il monetiere L Mescinius Rufus, nel 16 a.C., fece incidere su quella che diventerà una bellissima moneta, un imago clipeata, ossia, un ritratto, contenuto all'interno di un clipeus, lo scudo degli opliti greci. L'imago clipeata era già in uso nella Repubblica, vi venivano inserite le teste dei defunti per commemorarne la memoria ma purtroppo non abbiamo attestazioni su moneta (e qui aspetto la smentita di un "repubblicano"). Comunque, veniamo a noi, ecco la moneta. Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online Purtroppo è di estrema rarità, se ne conoscono pochissimi esemplari. Qua i dati tecnici: CLM400, anche la seguente, la 401, è di questa tipologia ma purtroppo è presente in collezioni non accessibili e quindi, senza immagini.
    1 punto
  35. E' una moneta sicuramente interessante, merita indubbiamente di essere messa in collezione. Mi sembra strano che nessuno ne abbia parlato finora. Prima di aprire una razzia avresti dovuto però chiedere l'autorizazione allo staff, mi chiedo se tu l'abbia fatto ? Nela speranza che la razzia diventi ufficiale e nella certezza che quella moneta sia ambita da molti mi prenoto fin da subito per 3 pezzi, dovrebbero essere in tutto 9 euro + 0,30 di contributo per il forum, per la spedizione, dato l'elevato valore preferirei, se tu sei daccordo di rivolgermi ad un corriere espresso, mi farai sapere l'importo esatto. Non appena mi farai sapere l'indirizzo mail ti invierò i miei dati, per il pagamento direi postepay. Grazie per l'impegno Marco
    1 punto
  36. Visto che, se realmente battuta, era una moving mint al seguito di Bruto e che l'eventuale battitura è stata iniziata durante la discesa verso i balcani e la macedonia, direi che Roma è tutto meno che la sua casa d'elezione...
    1 punto
  37. Il richiamo alla classificazione del Bernardi va bene, 18bc. Non al numero 145 del Biaggi, dove vi è raffigurata una Bern.18a e dove vi sono diverse imprecisioni: la leggenda è GREGORI' ELECTVS e non GREGOR. ELECTVS, e vi è CIVITAS e non CIVITA, e le figure sono il patriarca Gregorio (e non San Gregorio :) ) e San Ermacora a destra (senza punti d'interrrogazione).
    1 punto
  38. E' un denaro frisacense. Viste le foto e le condizioni della moneta ci vuole un pò di attenzione nel classificarla; domani se ne avrai ancora bisogno cercherò di essere più preciso consultando qualche catalogo, ma intanto posso già darti qualche indicazione. Le lettere che si vedono ci indirizzano al nome di un vescovo che termina con ...ARDVS, per cui possiamo pensare a Eberhard o a Bernhard. Visto che al retro ci dovrebbero essere tre piccoli archi, col centrale sormontato da una sorta di torre con ai lati due stelle, mentre sotto un volto con ai lati due gigli, dovrebbe trattarsi della zecca di Laibach (Lubiana).
    1 punto
  39. Domani faremo un aggiornamento completo, comunque penso si possa dire che a stamattina erano arrivati 23 elaborati, credo si possa essere più che contenti tutti, è un risultato importante sia per la partecipazione che per il consenso per l'iniziativa, personalmente direi inaspettato. Ma non è solo il numero che conta ma anche l'nteresse che ha riscosso l'iniziativa in vari ambiti della numismatica e questo oltre la vostra passione che avete mostrato è l'altro segnale da tenere in grande considerazione e che fa ben sperare per il futuro. A domani, nei prossimi giorni verranno poi messi gli elaborati sul forum con un sondaggio aperto a tutti gli utenti per le votazioni, Mario
    1 punto
  40. Sì, credo anch'io che ci fosse bisogno di una moneta di quel valore ...e visto che mi fate "spolverare" vecchi libri anche a Pasqua, vi riporto alcune note di Giulio Giacchero dalla "Storia economica del settecento genovese" per contestualizzare un po' il tuo "diciassettesimo" ... che non era "poco" essendo la diciassettesima parte del valore di 6 lire e 8 denari dello scudo a quell'epoca:I salariati, che erano la maggioranza della popolazione vivevano con trenta o quaranta soldi di paga giornaliera. La paga di due lire (40 soldi), calcolata per 23 giorni lavorativi al mese, corrisponde a 46 lire mensili. L'affitto di un mezzano, ossia un alloggio, costava circa sessanta lire all'anno. Con tale prezzo, nel centro cittadino, si poteva ottenere un appartamento di due o tre camere, un ingresso che si adoperava come stanza di soggiorno, la cucina e il gabinetto. Per un menù di tre persone costituito da pastasciutta o minestrone a mezzogiorno, minestra alla sera, copiose insalate, qualche bicchiere di vino, qualche pezzo di formaggio, "fiamenghille" di stoccafisso o baccalà lesso con patate al venerdì, carne alla domenica (nelle solennità i ravioli, la "cima" e i "frixeu") occorrevano circa 24 soldi al giorno (27 o 28 comprese le spese per il sale, il carbone o la legna, le candele, il tabacco, il sapone e qualche altra voce del bilancio domestico)." P.S. Certo che il "settecento" è un periodo piuttosto lungo e discontinuo, credo che i numeri si riferiscano più a metà del secolo che al suo inizio ...ma più o meno ...
    1 punto
  41. Non penso di sbagliare di moltissimo se dico che in Italia i collezionisti numismatici potrebbero essere dell'ordine dei diecimila. Per l'Europa si può fare una proporzione. Sull'origine della moneta ti suggerisco di iniziare leggendo qui: http://www.lamoneta.it/tutorials/article/34-numa-numa/
    1 punto
  42. taglio 10 cent paese belgio anno 2002 tiratura 90.830 condizioni bb+ città jesolo-venezia
    1 punto
  43. Sbagliero' ma facendo cosi' si continua a far passare la voglia ai neocollezionisti di collezionare....Ivanferrero ha chiesto solo quanto possono valere le Monete che vorrebbe acquistare. Non ha chiesto consigli se deve comprarle ma vuole solo pagarle un prezzo corretto. Gia' il fatto di voler collezionare Monete e' una cosa grandiosa,volerle collezionare in MB o in FDC non importa l'importante e' quando uno rigira la propria Moneta tra le dita sia " goduto". A molti passa ,secondo il mio modesto parere,la voglia di postare foto delle proprie Monete in condizioni non eccelse sul forum per paura di un giudizio troppo negativo e non costruttivo...ed e' un peccato. Enrico
    1 punto
  44. La tesi di una zecca a Tarraco in Spagna fu avanzata da Andrea Markl nel suo saggio sulle zecche imperiali operanti sotto Claudio II e pubblicata nel 1884 su Numismatische Zeitschrift Nr. 16. Tale studio (in tedesco) fu in parte tradotto nel 1889 sulla Rivista Italiana di Numismatica come correttamente indicato da illyricum. Oggi ne esiste una versione integrale tradotta in inglese da Dane Kurth Helvetica scaricabile da WildWinds. Nello studio effettuato da Markl sulle zecche di Claudio II, Milano non è contemplata perché le sue monete furono attribuite dallo studioso tedesco ad una riscoperta zecca di Tarraco in Spagna. Molto sinteticamente i motivi per i quali Markl sosteneva questa ipotesi dipendevano dagli studi sulle monete di Postumo e Gallieno, dall’invasione di Postumo della Spagna nel 260 e dall’utilizzo della lettera “T” che lui identificava come segno di zecca (e non di officina), così come utilizzerà in seguito Aureliano, che con la sua riforma sulle monete fece apporre anche il simbolo con il quale si identificava la sigla della città produttrice e non solo il marchio di officina. Secondo lo studioso, Postumo con tutta probabilità aveva coniato le sue monete in Gallia ed in Spagna. Claudio aveva ripreso possesso della Spagna e non della Gallia, dove dominava Tetrico, quindi doveva aver coniato in Spagna, continuando nella zecca già utilizzata da Postumo. Markl arrivò poi alle stesse conclusioni prendendo a riferimento ed analizzando diverse legende delle monete ed in particolare appunto la legenda “FELICIT TENPO”. Markl sosteneva che la parola “TENPO” anziché “TEMPO” derivava appunto dal modo di parlare il latino ispanico. La controversia “Milano o Tarraco”, alimentò diverse discussioni accademiche tra studiosi italiani e tedeschi sostenitori di Markl. Lo stesso Gnecchi nei suoi Appunti di Numismatica Romana si fece promotore della tesi proposta da Laffranchi e Monti e cioè che la sigla “T” potesse essere attribuita alla zecca di Milano e non alla zecca di Tarraco. Le ragioni principali che lo portavano a tali conclusioni in particolare erano: La somiglianza dello stile delle monete che erano state attribuite alla presunta zecca spagnola di Tarraco a quello delle altre zecche italiane. La numerosità di ritrovamenti di monete con caratteristiche attribuibili alla zecca suddetta in ripostigli siti in territorio italico, mentre nessun ritrovamento era avvenuto in terra spagnola. Tipologie di monete attribuibili alla zecca spagnola che per motivi razionali non potevano essere state coniate che in terra italica, ad esempio monete destinate al pagamento delle truppe. Oggi l’ipotesi della zecca spagnola è considerata quindi assolutamente infondata e pertanto la moneta è attribuibile a Milano, prima emissione, dove la T sta per terza officina. Nella tipologia del busto proposto è estremamente comune. Ne esistono con legenda FELIC TEMPO (prime emissioni – alcune con busto che viene attribuito all’incisore di Aureolo o con busto particolare rivolto a sinistra) e con legenda FELIC TENPO (emissioni più tarde e più comuni). Alcune hanno anche globetti inframezzati nella legenda del dritto IMP CLAVDIVS P F AVG. Altra particolarità riscontrabile in questa tipologia di monete , perlatro comune ad altre, è che la P può assomigliare ad una D . Alcuni testi catalogano una specifica emissione FELIC TENDO. Personalmente non sono d’accordo e ritengo che non sia altro che una particolarità delle maestranze milanesi o di un particolare incisore di questo periodo: in effetti spesso lo stesso marchio di officina P (prima) assomiglia molto alla lettera D. Colgo l’occasione per augurare a tutti una Serena Pasqua ps "mi sembra comunque che come tutte le monete di claudio nonostante la curiosità resta una moneta piuttosto comune non trovi?" beh non tutte le monete di Claudio II sono poi così comuni..... allego inoltrte immagine di moneta che viene attribuita per caratteristiche all'incisore di Aureolo (presa da www-mom.fr)
    1 punto
  45. Cecil Rhodes elaborò il cosiddetto piano "dal Capo al Cairo" ossia la creazione di una fascia di terra sotto l'influenza britannica, che andasse da Città del Capo a Il Cairo; detta anche "all the red route", ossia "tutta la strada rossa", dal colore tradizionalmente associato all'Inghilterra, in virtù della croce rossa di San Giorgio. Qui una vignetta d'epoca, che gioca sul cognome di Rhodes e lo raffigura come il Colosso di Rodi (Rhodes in inglese, appunto) mentre regge un cavo telegrafico dal Capo al Cairo Immagine da wikipedia
    1 punto
  46. Infatti il mio vero e unico dubbio, di fronte a questo tetradramma di Naxos, come anche a diversi altri esemplari presenti nella "collezione Comery", è che siamo di fronte a monete autentiche ma malamente pulite oppure a falsi. Esiste una sola di queste due possibilità. Se sono autentiche (e pulite male) provengono da un recente ripostiglio, come rivela l'assenza totale del pedigree (e mi fa ridere la storia della collezione del padre, se non del nonno, che comunque era del tutto ignoto all'ambiente numismatico nonostante l'importanza dei pezzi); se sono monete false è altra storia ed è interessante capire la loro tecnica, I prezzi di realizzo sono stati contenuti, rispetto ai prezzi raggiunti da altre aste e con pedigree, ma sempre soddisfacenti per il misterioso proprietario. Purtroppo, come già accennato da Numizmo, ci sono non pochi falsi che sono stati apposta "trattati" (in alcuni casi addirittura corrosi) proprio per confondere le idee. Se uno fa il ragionamento "come è possibile che un falsario si diverta a scorticare una propria moneta" pensa automaticamente che la moneta deve essere per forza autentica, senza considerare il semplice fatto che una moneta falsa "scorticata" perde sì parte del suo valore ma rende più difficoltosa l'analisi, confondendosi meglio con una moneta autentica pulita male, e quindi è più vendibile dell'asta (ovviamente a prezzi più bassi di un Prospero, ma sempre interessanti per il venditore). Poi, parliamo chiaramente, se uno trova un vero ripostiglio con simili esemplari sa come e dove portarli a fare corrette pulizie, a meno che non sia un perfetto imbecille, una eventualità che non si può escludere del tutto. E' anche possibile che le monete fossero all'origine molto ossidate e incrostate, da non capire bene l'esatta tipologia, per cui sono state sottoposte subito a drastiche tecniche di pulitura. E questo mi addolora molto, in quanto si denota comunque una totale assenza di rispetto verso questi veri monumenti dell'antichità pur di incamerare vile denaro.....
    1 punto
  47. Mi complimento per l'enfasi con la quale karnescim descriva il suo giorgino di Francesco I per Modena, e il suo entusiasmo per l'eventuale interesse futuro per questa "magica" (col tempo capirai la mia affermazione) zecca. Veniamo alla questione leggenda, per dovere di cronaca va ricordato che le varianti censite per questo nominale, non sono ancora state aggiornate del tutto anche perché sarebbe un lavoro impensabile, comunque ripeto nuovamente, "qualcuno" da qualche tempo sta lavorando su questa zecca. La difficoltà nel reperire questo tipo di monetazione, è una delle prime cause, poi essendo tondelli battuti ancora a martello (tecnica di coniazione che si protrasse sino al 1676 sotto il duca Francesco II, in concomitanza al nuovo torchio ad acqua che vide i suoi albori proprio sotto Francesco I), in più la tosatura, e infine una monetazione sempre difficilissima da reperire in condizioni di facile lettura. Le varianti per questa monetazione sono davvero molte, ma solo chi raccoglie, e ripeto RACCOGLIE, può sapere, conoscere ed essere al corrente, la bibliografia non sempre basta..., se poi aggiungiamo che l'ultima opera degna di nota risale al XIX sec. mi sembra che tutto possa essere più chiaro, se non ci fossero stati i collezionisti la numismatica si sarebbe estinta da tempo... Quindi caro Karnescim non ti devi meravigliare se troverai delle incongruenze sui tondelli della zecca di Modena, molta va ancora scritto, e il bello è proprio questo, il velo di mistero che viene a crearsi attraverso gli acquisti e i ritrovamenti cusuali. Ora tu mi dirai, si belle parole, ma sulla base di cosa, se non esistono altre fonti se non quelle citate da mariov60????? Sull'unico pilastro che ancora oggi sostiene questa straordinaria scienza, il collezionista, e casualmente codesto scrivente possiede quattro esemplari del giogino di Francesco I, e ognuno diverso dall'altro... Rimane interessante il tuo tondello per il suo dritto, ma prima di fare affermazioni preferirei visionarlo direttamente, se vai a Verona... Eros P.S. Dimenticavo, Caro Mario in riferimento agli zecchieri sono in possesso di esemplari dell' Elia Teseo, del Manfredi, e udite, udite, del Joseffo Teseo...
    1 punto
  48. Buona sera al forum ed a te Mario, consentimi il "tu"... leggevo il tuyo intervento, sempre gradito, piacevole e ricco di sensibilità poetiche e m'è venuto in mente questo: Come l’acqua sulla via, oggi le parole scivolano su di noi senza che quasi ci si renda conto del loro significato recondito; “Cordusio” che vuol dire? Quanti di noi ricordano l’origine del nome? Il termine viene da lontano, occorre risalire all’XI secolo dell’era Cristiana quando la crisi dell’autorità religiosa dei vescovi conti e dei poteri preesistenti passarono in mano ai laici con gli interessi convergenti della classe nobiliare e dei borghesi, dei grandi mercanti e dei ricchi artigiani e negozianti. Il “Comune” sorto all’interno delle città, fu la struttura politica e giuridica che giunse ad esprimere la nuova realtà economica e sociale; collegamento tra ceti diversi, tra nobili e cives. Questi ceti facevano blocco per rafforzare le posizioni acquisite nell’assenza di un effettivo, reale, potere centrale religioso o politico : associandosi con la “conjugazio” in giuramento comune e per conquistare nuove “liberalitates” nuova autonomia politica ed economica per tutta la popolazione: “ communitas hominum civitatis” La comparsa dei “Consoli” magistrati nuovi dal nome antico, realizzava sul piano politico ed istituzionale questa evoluzione. Il comune compare a partire dagli ultimi decenni dell’XI secolo a Pisa, Asti, Milano, Arezzo, Genova e via, via in altri agglomerati urbani con i suoi Consoli, eletti dalle assemblee cittadine o meglio dai “Cives” che per posizione e censo avevano diritto a partecipare al “Parlamentum” o “Arengo” A Milano l’Assemblea si radunava “In Brolio” nello spazio attiguo alla sede episcopale, segnando un distacco effettivo, fisico, dal palazzo comitale, dalla “Curia Ducis” come allora si chiamava o “Cordusio” (tel chi che labiam truvà) come dicevano ed ancora dicono i milanesi. Un piccolo contributo a voi tutti del Cordusio da parte di nonno Cesare e...Buona moneta
    1 punto
  49. come costo elevato? gli starter kit vengono dati al facciale quindi costo aggoiuntivo nullo, è solo un cambio moneta di 200 euro
    1 punto
  50. Tu quoque, Brute, fili mi! Come già riportato da chi mi ha preceduto, la traduzione giusta è: "Anche tu, Bruto, figlio mio!". La celebre frase fu pronunciata da Gaio Giulio Cesare (Gaius Iulius Caesar, leggasi Chesar) in punto di morte accortosi che tra i suoi assassini vi era Marco Giunio Bruto Cepione (Marcus Iunius Brutus Caepio, leggasi Cepio). Bruto però non era figlio né figlio naturale né figlio adottivo di Cesare e tra i due non vi fu mai alcun rapporto di parentela: pare che Cesare fosse più grande di Bruto di soli 15 anni e inoltre Bruto portava il cognomen Cepione che aveva preso da uno zio, Quinto Servilio Cepione (Quintus Servilius Caepio, anche qui leggasi Cepio) dal quale era stato adottato. Quindi tra Cesare e Bruto non vi è mai stato alcun legame di parentela, anzi inizialmente erano pure nemici. Nella guerra civile del 49 a.C. infatti, Bruto fu un alleato di Pompeo (Gnaeus Pompeius Magnus, leggasi Gneus - Gneo Pompeo Magno), nemico di Cesare. Dopo la sconfitta di Pompeo nella Battaglia di Farsalo, pare che Bruto inviò delle scuse a Cesare e fu da quest'ultimo perdonato. Tuttavia Bruto e Cesare ebbero sempre delle opinioni politiche totalmente discordanti anche dopo la battaglia del 49 a.C. e questo fu alla base delle cause che portarono all'assassinio di Cesare. Bruto in particolare non era soddisfatto di quello che era diventata la Repubblica e giocoforza le sue opinioni andavano a scontrarsi con quelle di Cesare che era stato nominato dittatore a vita che stava cercando di attuare una serie di riforme per concentrare il potere nelle proprie mani. La parola "filius" pronunciata da Cesare non è da intendersi quindi nel senso stretto del termine; pare più che altro che possa riferirsi ad uno stretto legame di fiducia e collaborazione che si era instaurato tra i due in seguito alle scuse di Bruto dopo la battaglia di Farsalo e il perdono da parte di Cesare. Si dice che Cesare avesse grande rispetto di Bruto e delle sue opinioni sebbene a volte contrastanti. Proprio in virtù di questo legame e di questo profondo rispetto, Cesare aveva assegnato diversi importanti incarichi politici a Bruto nonostante un tempo fossero stati nemici. Cesare fu assassinato il 15 marzo del 44 a.C. (v. Idi di marzo) da un gruppo di senatori che gli inferirono, si dice, 23 coltellate tra le quali solo una sembrerebbe essere stata mortale. Tra i suoi assassini Cesare riconobbe Bruto al quale si riferì in punto di morte con la celebre frase che oggi tutti conosciamo e pare che da questi ricevette come risposta: "Sic semper tyrannis!" che letteralmente significa "Così sempre ai tiranni!" con chiaro riferimento alla carica politica che Cesare avrebbe dovuto ricoprire a vita.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.