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  1. Gaetano95

    Gaetano95

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/27/13 in tutte le aree

  1. Salve a tutti, vi posto un altro degli acquisti fatti a Castellammare che mi ha reso veramente molto soddisfatto. Ringrazio @@dareios it e @@francesco77 perchè senza di loro per due motivi diversi non l'avrei potuta avere :P Cosa ne pensate? Inoltre mi sembra che sia dello stesso conio di questa del catalogo per via della X di REX che si sovrappone alla croce all'inizio della lagenda ed anche per le schiacciature sulla croce al rovescio :) Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online Gaetano
    4 punti
  2. C'è da dire che la frode avveniva nei locali della Zecca ad opera degli stessi zecchieri....................vi riporto un documento del Sambon che spero può far piacere leggere nel quale vi sono molte risposte alle domande fatte da Oedema al post nr.5 ed il perchè poi e successivamente si diede corso alla coniazione dei Gigliati con la ghianda e quelli con il giglio..........buona lettura !! Roberto d’Angiò non apportò alcuna innovazione al sistema monetario stabilito negli ultimi anni da Carlo II e negli ordini per il conio delle monete si riferisce sempre alle Norme con cui erano state coniate “de mandato recolende memorie divi avi nostri”; si legge infatti in documento del luglio 1317, riguardo alla coniazione dei Gigliati “et liga prediciorum carolenormn argenti sit de untiis undecim et sterlinos III argenti fini prò Ijualibet libra ponderis eorumdein et reliqtmm sii de here puro et quod qiiilihet carolenits argenteus sit insti et ordinati ponderis videlicet tareno-rmn quatuor et grana decem nec non quod carolenses ipsi.... argenti sint eiusdem tenute et lige sicut fuernnt carolenses.... argenti duduni cusi de mandato recolende memorie divi avi nostri Jerusalem et Sicilie regis illustris”. Ma sebbene i regi editti prescrivessero per i Gigliati lega e peso eguali a quelli di Carlo II, soltanto gli zecchieri, poco curandosi di quelle ingiunzioni, emisero moneta di scarsa lega e di peso sempre più scadente, sicché da gr. 3,93 il Gigliato fu ridotto man mano a gr. 3,80 con circa gr. 3,53 di fino e ancor meno. Le malversazioni nelle zecche del Regno erano già incominciate durante il governo di Carlo II, giacché le doviziose società di mercatanti e banchieri toscani che tennero l'appalto delle zecche, lo ebbero spesso in guarentigia di forti somme prestate al sovrano (Carlo II aveva abbandonato completamente agli appaltatori della zecca i diritti di Signoria sulla moneta) e profittarono delle difficoltà in cui trovaronsi Carlo II e Roberto di restituire quelle somme, per prendere una perniciosa ingerenza nell'amministrazione delle principali entrate del fisco. Richiamo nel doc. del 1317, perchè la moneta fosse veramente “insti et ordinati ponderis” è indizio assai significativo delle disoneste pratiche di quei zecchieri. Nel 1317, si ordinò di porre nel campo della moneta un simbolo distintivo che permettesse di determinare le responsabilità degli zecchieri e poiché sul finire del mese di dicembre del 1319, il popolo si mosse a tumulto a cagione delle malversazioni degli zecchieri e del triste stato in cui era ridotta la moneta d'argento, il governo si adoprò con buone promesse a calmare quel giusto risentimento, e furono dati ai giustizieri delle Provincie ordini severi per frenare la “rasio sive demolitio uiomtae”, assegnandosi il premio di 20 Augustali a coloro che denunciassero i falsificatori o tosatori dei Carlini; il 2 gennaio del 1320, il duca di Calabria, allora vicario generale del reame, decretò che in tutte le province del Regno fossero eletti quattro ufficiali incaricati di verificare il peso dei Carlini, prescrivendo che tutti quelli di peso inferiore, fossero ritirati dal commercio; nel settembre del 1321 fu fatto coniare un nuovo gigliato di miglior peso dell'antecedente e, perchè si potesse agevolmente distinguere il nuovo conio, vi si fece incidere, nel campo del diritto un giglio invece della ghianda, impressa sull'emissione del 1317-1319, in quell'occasione, furono fatti verificare i campioni dei pesi del Carlino, fissandosi il peso dell'acino col grano di frumento; i Carlini vecchi si calcolavano a ragione di 75 per oncia, siccome rilevasi da doc. del 1317, pubbl. dal Minieri Riccio (Studi sui fase. Atig., pag. 9). “Pecunia soluta est ad diversas rationes videlicet de carolrms iiliatis ad rationun 60 per unciam, de carolenis argenteis veteribus ad rationem jj per unciam”. Il conio dei Carlini fu continuato, sempre “conm aggiore attività”, e in un documento del 1326 leggiamo che si era dovuto aumentare il numero degli operai a cagione della gran copia di gigliati che si coniavano nella zecca di Napoli; l'incremento della monetazione d'argento era dovuto al favore che godevano nell'Oriente latino i gigliati napoletani; il conio dei Robertini per l'Oriente divenne allora una vera speculazione. Le cose però non andavano meglio che nel 1318 e ne è indizio un documento del 10 giugno 1342, dal quale apprendiamo che, essendosi verificate nuove frodi, e trovandosi pesi scarsi, furono fatti eseguire nuovi campioni ponderali e spediti a tutti i giustizieri. (Arch. vol. XLI, n. 2346).
    3 punti
  3. Vi faccio vedere qualcosa che non ha a che fare con le nostre amate monetine ma con il nuovo Papa. Il giorno dell'elezione invece dei vari cartoni di spongebob e scoobydoo abbiamo guardato la diretta dal vaticano in attesa della fumata, questo nonostante le veementi proteste dei bambini, con mia sorpresa mio figlio più grande che ha 7 anni ne è rimasto talmente colpito da fare poi un disegno col nuovo Papa sulla finestra assieme ai vari cardinali, ha anche insistito perchè lo mandassi al Papa perchè lo vedesse. Alla fine ho cercato l'indirizzo su internet e l'ho spedito, senza aspettarmi nulla ovviamente e invece............. Hanno risposto, con tanto di complimenti per il disegno e benedizione per tutta la famiglia, la lettera non è di quelle prestampate, ci sono i nostri nomi e l'indirizzo, bravi davvero, è firmata dall'assessore, Monsignor Peter Wells. Chissà se il disegno l'ha visto davvero il Papa ? In ogni caso diventa un bellissimo ricordo, da incorniciare e mettere nella camera dei bambini. Se sapevo che rispondevano potevo anche chiedere una raccomandazione per entrare finalmente nelle liste dell'UFN.............
    3 punti
  4. buonaserra a tutti.......volevo convidere con voi queste qualche visione di una piccola piscia.......diventata gigante per via della benedizione del cielo questi pocci giorni.........vedere del vivo e ancora piu impressionnate ,accompagnato del frombo terribile che risonna come tamburo ne tutta la vale........una visione de un posto duro d'accesso,visione fermata ne la nuvola di sciuma di quella forza de la natura.........!!... :) ...........
    2 punti
  5. Davvero interessante questa discussione. Inserisco anch'io l'unico grosso non italico presente nella mia modesta raccolta. In mano la patina è iridescente. Questa è la descrizione del catalogo (NAC 58 del 4 aprile 2011): COINS OF THE KNIGHTS OF ST. JOHN RHODES Hélion de Villeneuve 1319-1346 26th Grand Master Nationality: French Gigliato . AR 3.92g. Obv. Grand Master kneeling to left, head facing front, before patriarchal cross on base and two steps; Rev. Floriated cross with shield of the Order at the end of each limb. Schlumberger, plate IX, 17. Attractively toned. An exceptionally nice example, good extremely fine Purchased from Baranowsky, Roma 1965.
    2 punti
  6. Anche a me sono piaciuti entrambi gli articoli;quello di Adolfos e Paleologo l'ho trovato utile ma anche doveroso verso una monetazione,quella del Denaro provisino del Senato Romano, che presentava molte incognite;mentre quello di giamba e dabbene l'ho trovato molto istruttivo per conoscere aspetti storici di determinati personaggi che caratterizzarono i luoghi in cui vissero e che lo fecero anche coniando o monete o,come nel caso dell'articolo,gettoni monetali.
    2 punti
  7. Il fatto che la storia etrusca ti abbia sempre appassionato, e che questo, mi sembra di capire, é il sostrato su cui si ancora la tua "voglia di collezionare" mi sembra un'ottima cosa. Sono conscio che la visione sia molto personale, ma ritengo che il collezionismo in ambiti quale quello di cui stiamo parlando (ma per la monetazione classica in generale) o é in qualche modo strumentale e direi "accessorio" ad un'attività di studio, o si configura come come un'attività finalizzata ad allineare in bell'ordine costose figurine Panini, in un album che non si completerà mai. Nel primo caso l'appagamento deriva dai risultati dello studio, nel secondo.. non ne ho idea. Non credo francamente che il passaggio attraverso il collezionismo di monete moderne o contemporanee sia obbligato, tutt'altro. Cio' che credo sia fondamentale é un approccio volto alla "ricerca", unita alla consapevolezza che non esistono album standardizzati su cui allineare le figurine, che il materiale é scarso, caro (ed ogni tentazione di cercare "scorciatoie" é da scacciare come il demonio), ed il più delle volte mal conservato. E che si spenderà molto più in libri che in monete, salvo un giorno abbandonare le monete, intendo quelle "possedute", per dedicarsi solo alla ricerca. Per rispondere alle tue domande: monete etrusche ne trovi abbastanza comunemente nelle aste, in Italia ed all'estero, ai prezzi e nelle condizioni che potrai vedere tu stessa consultando i vari cataloghi on line, o i siti che in qualche modo ne rappresentano gli archivi. Dopodiché, sulla base di una serie di fattori, puoi decidere di acquistare una moneta, e cominciare a studiarla, allargando progressivamante il perimetro dello studio, o di cercare di avere quanto meno un quadro generale della monetazione e fare quindi scelte più mirate onde avere stimoli per approfondire aspetti particolari. Non esiste una "ricetta" che abbia un valore universale. E' una questione molto personale.
    2 punti
  8. Anche se questo in spagnolo che consigliamo. Quasi 500 pagine di immagini e dati. Scaricare gratis. http://www.numismatica-visual.es/2013/03/catalogo-del-euro-edicion-abril-2013/ Spero vi piaccia. Saluti dalla Spagna.
    1 punto
  9. 1 punto
  10. Caro Kirb da anni che mi pongo questa domanda,anche questo pomeriggio che stavo mettendo in ordine certi codici mi potevo il quesito. La logica cosa vorrebbe.Prendiamo per esempio la 5 J001\S0020 (il primo passaggio di seriale) se si divide 200.000.000 /9 esce fuori 22.222.222 di pezzi.Volendo la cosa potrebbe essere plausibile dato che nel 2002 furono emessi in totale 1.131 milioni di pezzi da 5 euro.Aggiungi il fatto che la 5 euro ha 60 corti e la J001 ebbe 3 passaggi di seriale.A ciò aggiungi che l'ultimo passaggio è stato J001J4\S0539.Insomma numeri iperbolici. Aspetta per complicare la cosa aggiungo che se tra le mani tieni una mazzetta che so 5 E\P ci sono 3 corti ma se per caso ti capita di spulciare una 10 N\Y ha 5 corti.
    1 punto
  11. Ciao, se vuoi restare nell'ambito di VEIII e vuoi qualche moneta da apprezzare ti consiglierei le quadrighe e i centesimi italia su prora che in alta conservazione rendono molto :) Oppure ci sarebbe il 10 lire impero o le aquile sabaude che in alta conservazione sono tutte da gustare :) Altrimenti vediti anche le preunitarie ;) Gaetano
    1 punto
  12. Ammetterai però che nessuno ha mai sollevato in sede processuale la teoria dell'abbandono..un giudice obiettivo non potrebbe non tenerne conto. Se con legge mi metti fuori corso una determinata moneta e mi impedisci di cambiarla, è ovvio che non ti interessa più. Però serve proprio la norma scritta...e non so fino a che punto nel passato remoto queste norme ci siano e dicano esplicitamente che l'autorià emittente le abbandonava... io però le monete del regno, per i miei posteri le accompagnerei con la legge di cessazione del corso legale...non si sa mai, potrebbe sempre servire :blum:
    1 punto
  13. Girovagando alla ricerca di monete "strane" mi sono imbattuto in questa moneta bimetallica. Argento all'esterno e granito all'interno. Per caso qualcuno l'ha in collezione? Sarei curioso di capire che effetto fa dal vivo. Siete a conoscenza di altre monete prodotte con materiali "inusuali"? Grazie Roberto
    1 punto
  14. La cosa interessante per il sottoscritto, materiale a parte, è che si tratta di una delle pochissime monete emesse a nome di Carlo I, effimero ultimo imperatore Asburgo (1916-1918), dopo il lunghissimo regno di Francesco Giuseppe....
    1 punto
  15. provenienza Inasta, ringrazia che ne ho già una quarantina del 52 ed ho riportato a casa anche le altre, 52-54-59, quarti, forti e soldi . ;) Questa l' ho lasciata perchè ho notato l' ossidazione.
    1 punto
  16. A parte l'asta, @@lopezcoins pensi che li valga quei soldi? E ti sembra un BB+ oppure la conservazione e' un'altra? E' una moneta che non conosco e' non so collocarla!
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  17. Posso scuotere sommessamente la testa? (cit. Paolino67)
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  18. Della seconda io leggo abbastanza distintamente AVINIO per cui direi Denier di Avignone periodo comunale (1239 - 1251) dritto/ AVINIO, chiavi nel campo, verso/ [+]-NE-NS-IS, croce che taglia la legenda http://www.numismeo.fr/produits/2/15/1516_Comtat-Venaissin-Denier-pour-la-commune-d-avignon.html http://avignon.midiblogs.com/archive/2012/12/19/denie-de-la-coumuno-d-avignoun.html ciao Mario
    1 punto
  19. Ricapitolando... la moneta postata è in RIC, classificata nel volume VI zecca di Aquileia 61a, il 62a presenta la Fides seduta. Non riesco a reperire un immagine in rete, quindi sono costretto a fare un collage:
    1 punto
  20. Così interessante. Che cosa questa moneta mi ha messo in mente di era una vecchia abitudine inglese, più o meno contemporanea di questo cento grande americano, dove un giovane sarebbe piatto battere un grande penny britannico e quindi utilizzare il foglio di rame risultante come materia prima per la moda una cucina in miniatura implementare (una padella o un bollitore, per esempio). Il piccolo elemento rame avrebbe quindi presentato alla fidanzata dell'uomo come un modo di chiedendole di sposarlo. Il motivo di questa usanza è venuto in mente? Perché questo cento 1828 (come già è stato accennato qui) non visualizzare modelli di normale usura. Questo era in realtà una moneta che classificato Fine (MB) o meglio, che è stato poi battuto quasi piatta con una ball–peen hammer o altri strumenti. L'altopiano stretto davanti alla faccia mostra l'altezza originale dei campi prima il martellare intorno dispositivo del centro della moneta è stato fatto. È molto interessante vedere come le superfici della moneta inclinano verso il basso da questo altopiano centro, quasi come una spiaggia digradante verso il basso verso il mare. Stranamente, però, questo cento grandi 1828—nonostante i gravi danni ha subito—rivela ancora due aspetti di un esempio ben conservato: 1) il punto minuscolo al centro inversa che rimane dalla bussola utilizzata per stendere leggende inverso della moneta, tipiche su moltissimi americani grandi centesimi e 2) del 1828 data di questo pezzo può essere identificato come il "grande data" del tipo utilizzato su queste monete 1828 e prima. (Tipo "piccolo data" inoltre è stato utilizzato su queste monete 1828 e dopo). Avrebbe preso questa moneta per il divertimento in esso! ;) v. ------------------------------------------------------ So interesting. What this coin put me in mind of was an old English custom, more or less contemporary to this American large cent, where a young man would beat flat a big British penny and then use the resulting copper sheet as raw material to fashion a miniature kitchen implement (a pan or a teakettle, for example). The little copper item would then be presented to the man’s sweetheart as a way of asking her to marry him. The reason this custom came to mind? Because this 1828 cent (as has already been mentioned here) doesn’t display normal wear patterns. This was actually a coin that graded Fine (MB) or better, which was then beaten nearly flat with a ball-peen hammer or other tool(s). The narrow plateau in front of the face shows the original height of the fields before the hammering around the coin’s center device was done. It’s very interesting to see how the surfaces of the coin slant downward from this center plateau, almost like a beach sloping downward to the sea. Oddly, however, this 1828 large cent—despite the heavy damage it has sustained—still reveals two aspects of a nicely preserved example: 1) the tiny dot at center reverse that remains from the compass used to lay out the coin’s reverse legends, typical on very many American large cents, and 2) the 1828 date of this piece can be identified as the “large date” of the type used on these coins 1828 and before. (A “small date” type was also used on these coins 1828 and after.) I would have taken this coin for the fun in it! :) v.
    1 punto
  21. la prima prova a confrontarla conquesta CHAMPAGNE - ÉVÊCHÉ DE MEAUX - ÉTIENNE DE LA CHAPELLE - (1161-1171) 757. Denier, (1161-1171), c. 1160-1170, (Ar, 19,5 mm., 7 h., 1,13 g.). (). A/ (roue) STePHANVS EPC. Petit buste mitré à gauche. R/ +MELD CIVITAS. Croix pointée en coeur, cantonnée de deux lis en 1 et 4 et de deux croissants en 2 et 3. Bd.1778 (3f.) - PA 6027 (139/23 var.) - M.684 - Grelu 97-98. Exemplaire avec la petite tête. Flan large. Patine foncée. http://ventesuroffres.free.fr/images/monnaies/vso/v05/v05_0757.jpg
    1 punto
  22. Mi sembra di avere già visto questa moneta. Comunque, si, è Torino. Martinetto Mercier. A proposito, non è questa...? http://www.lamoneta.it/topic/103830-amedeo-viii/
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  23. Buona giornata Potrebbe essere: ANT° PRIO°? Luciano
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  24. Abbiamo fatto un reset del gioco e aggiornato tutto. Ora è più veloce e semplice. Chi vuole tornare a giocare avrà da divertirsi. A presto.
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  25. Oh, finalmente è arrivata la primavera con i suoi fiori ...ovviamente primule! Concordo con Matteo95 sulle attibuzioni e aggiungo che nella seconda credo di vedere la sigla di zecchiere FS Complimenti e auguri!!! Buona Pasqua a tutti!!
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  26. Se riuscissi a trovare una conservazione simile a questo esemplare di Napoli sarei piu' che contento a parte il prezzo
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  27. Puoi iniziarla tranquillamente, ricordandoti di rispettare alcune semplici regolette( che poi sono universali ma che per le etrusche sono ancora più importanti da seguire). Compra solo da commercianti, aste o anche da privati, che possano esibire la documentazione di provenienza della moneta ( altra asta, acquisto da commerciante, lascito statale etc etc) Non farti tentare dall'acquisto " anomalo" al mercatino della domenica senza le corrette documentazioni. Anche perché, al contrario delle monete di altre epoche, queste hanno avuto una diffusione relativamente ristretta come areale, quindi, in caso di contestazioni, diventa complicato dire a chi ti fa certe domande " l'ho comprata in egitto, o in inghilterra o dove ti pare, in un mercatino delle pulci"...ti toccherebbe dimostrarlo ed è dura. Problemi particolari di conservazione non ne hanno..considera che i bronzi, in genere sono meno "belli" da vedere dei contemporanei greci, per la loro composizione e che gli argenti hanno una forte componenete piombifera, quindi sono un pò più grigiastri e meno splendenti dei greci e dei romani dello stesso periodo ( li battevano con l'argento ricavato dalle galene argentifere dell'elba e della valle dell'argentiera di san Vincenzo) e molto fragili... Quanto ai prezzi, purtroppo li fa il mercato, ma essendo monete non troppo seguite, hanno tuttora prezzi molto più umani, a parità di rartità, degli omologhi greci o megnogreci...tolte poche monete che si conoscono in scarsissimi esemplari, sono tutte abbastanza accessibili...certo non sono antoniniani, ma sono molto più economiche delle siceliote.. Buona collezione a te...
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  28. Ho trovato un paio di filmati, ma le monete non si vedono purtroppo....
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  29. In un mondo ideale non ci sarebbe alcun bisogno di un pool di esperti; basterebbe che chi esamina quanto oggetto del sequestro scrivesse ciò che realmente è e non quello che si vorrebbe (o che altri vogliono che si scriva). Fintanto che non cambierà questa mentalità saremo sempre "merce di scambio".
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  30. http://www.sterlinaoro.it/ la sterlina al prezzo odierno l'acquisti a 320 e la vendi a 273 ( all'incirca) questa è la base, poi tutte le tiritere sulla tiratura di emissione è "fumo negli occhi! Prova a vendere una sterlina rara e mi saprai dire..... la fatica! devi trovare il collezionista specializzato ecc. ecc..
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  31. Invece io ti faccio gli applausi per le mezze piastre e per la medaglia pure .......... quella di grande modulo che hai appena inserito nel tuo avatar, grandiosa! :clapping: :clapping: :hi:
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  32. Saluti a tutti. E' un piacere ritrovarVi qui. Sono meno presente in questa storica Sezione in quanto collaboro anche con altri Editori e Ambienti numismatici...mentre il tempo è quello che è...sempre tiranno . Resta comunque viva l'esperienza ineguagliabile avuta in La Moneta. Ho letto rapidamente le discussioni in Topic...potrebbe essermi sfuggito qualcosa, in tal caso mi scuso. Vedo che le ben note problematiche sono sempre in auge, d'altronde è anche ovvio che nuovi graditi iscritti o i neofiti della monetazione classica possano avere dubbi in quanto nuovi in queste pagine. Il quesito posto in apertura di topic è sicuramente scrupoloso ma destituito di senso tecnico e di effettiva necessità. Se, come dichiarato da Freddie, le monete sono tutte certificate e documentate va bene così. Semmai fate un Vs. inventario ed inserite scrupolosamente i documenti in appositi contenitori, controllando che la documentazione stessa sia esaustiva ed ampia. Compresi i cartellini predisposti dal venditore e le buste di spedizione se le monete Vi sono arrivate per posta. Ecc. ecc. Più sono le scartoffie ad abundantiam e "ad colorandum" e meglio è. :) Per il resto sono vicino a Michele per l'egregio lavoro approntato dalla NIA e tuttora in corso, peraltro ho già rappresentato privatamente all'egregio Collega Michele le mia disponibilità al riguardo. Resto tuttavia sommessamente ma fermamente convinto che un dialogo diretto tra alcuni Collezionisti di buon livello culturale, tecnico e numismatico con il Ministero sarebbe estremamente diretto ed efficace. Peraltro è noto e rispondente al mero buon senso che, anche il solo parlarsi, ha sempre fatto del bene in qualunque problematica tra ipotetici "contendenti". La materia del contendere sempre in auge, sulle competenti "pagine Legali" di questo primario Sito, è il collezionare (non il commerciare o lo studiare) le monete...specificamente antiche. Quindi a voler essere estremamente tecnici...la cosa afferente il collezionare degli oggetti di possibile interesse archeologico o nazionale ha due sole parti effettive: - lo Stato italiano; - i Collezionisti. Altre parti appartengono alla mediazione ed all' intermediazione o alla pubblicazione: come gli studiosi...categoria colta, stimabilissima e veramente egregia :hi:, ma avulsa dal suddetto rapporto tecnico stretto. Resta singolare che, tale semplificazione dello stato dell'arte e degli obiettivi, sembrerebbe non essere acclarata da chi, tecnicamente, è in grado di ben valutarla...sicuramente anche meglio del modesto scrivente. Per quanto infine concerne l'ascolto che alcuni ottimi Collezionisti potrebbero ricevere presso le competenti sedi in quanto: - appassionati conservatori di monete autentiche acquisite "alla luce del sole"; - esperti Numismatici e cortesi interlocutori; - acquirenti in regola con le prescrizioni di legge; - non interessati o coinvolti in alcun tipo di commercio e traffico; mi consento di essere sufficientemente certo che, il suddetto ascolto, sarebbe molto gradito, per ovvi e concreti motivi che non possono sfuggire a chiunque dovesse applicare le regole del buon senso. Probabilmente tale dialogo verrà proposto da altro Contesto culturale numismatico, anche per non essere in sovra numero o in inopportuna concorrenza con la validissima iniziativa proposta dalla NIA. Si è comunque a disposizione di tutti. Un caro e cortese saluto a tutto l'ambiente della Numismatica.
    1 punto
  33. Ciao,ho citato il tuo messaggio ma non era riferito a te. E' un discorso in generale,se si postano monete in FDC tutti a fare i complimenti per l'acquisto se la moneta postata e' in BB allora diventa "si dai e' collezionabile"..."tanto la cambierai"...e cosi' di seguito. Secondo me' e' demoralizzante per un ragazzo che si avvicina al mondo della Numismatica e non ha grande disponibilita' economica ma solo qualche euro che non vede l'ora di spendere per il suo prossimo acquisto.
    1 punto
  34. Mi farei altri problemi, oltre la conservazione. .....relativamente a questa moneta....... saluti TIBERIVS
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  35. Ciao,solito discorso.....son tutti bravi a collezionare FDC o giu' di li...basta solo avere le disponibilita' economiche... Quando si postano monete intorno al BB i commenti dei cultori del FDC fanno venir voglia di nasconderle in un cassetto... Ti piacciono le monete vissute,passate di mano in mano magari per acquistare il pane,il latte...o magari erano la paghetta di un bambino conservata in un porcellino....le monete che hanno fatto il loro dovere fino ad usurarsi ....allora collezionale senza problemi, spendi il giusto e goditi gli acquisti di impulso che tutti noi abbiamo fatto . Enrico
    1 punto
  36. Vi dico la mia su queste particolarità... Per me il primo è un falso d'epoca... Il secondo è un conio rozzo, proprio il peso così eccedente lo rende coniata in zecca... un falsario avrebbe usato il peso di un tornese per avere un grano (E quindi un certo guadagno) Che senso ha usare la quantità di rame per una pubblica per crearsi un grano? Sul CNI esistono grani che arrivano fino a 6,83 (Vado a memoria)
    1 punto
  37. Per suscitare un po piu di interesse ecco le foto della moneta, ora che é mia. Mi piace soprattutto per la patina. Al diritto la legenda termina con ETRVR. Si differenzia anche per altri particolari dal tipo a mio avviso piu comune.Il drappo che avvolge il busto del sovrano é appena accennato sul lato destro. Al rovescio di fianco al toson d'oro, nell'esergo, ad esempio, manca la rosetta che invece é presente in altri esemplari.
    1 punto
  38. Ripropongo il papà di tutti i grossi d'oltralpe... Diametro: 25,5 mm Asse dei conii: 11 h. Metalllo: Argento Peso osservato: 4,2 gr. Peso teorico: 4,219 gr. Taglio: 1/58 marco Titolo in millesimi: 958°/oo Titolo antico: 12 d. A.R.° Valore: 12 denari tornesi Rarità: RR Stato di conservazione: BB Rif: C.180 - L.198d - Dy.190E DIRITTO Legenda: + LVDOVICVS REX; legenda esterna: + BNDICTV: SITI: HOmE: DHI: nRI: DEI: IhV. XPI, (punteggiatura da tre bisanti sovvrapposti). Croce nel campo. Traduzione: (Luigi Re ; Che il nome di nostro Signore Gesù Cristo sia benedetto). ROVESCIO Legenda: +. TVRONVS CIVIS, (N bullettata - bouletée). Traduzione: (Città di Tours). Descrizione: Castello tornese surmontato da una crocetta; bordo esterno di dodici gigli e stella a sei raggi sotto il giglio a ore 6. Altre info qui: www.lamoneta.it/topic/32955-luigi-ix-detto-san-luigi/
    1 punto
  39. E' una di quelle monete papali che vede l'accoppiamento di due "potenziali diritti", non è l'unico caso del genere, ad esempio ci sono altre emissioni per Clemente XI o Clemente XII. Nel caso specifico non è propriamente un accoppiamento di 2 diritti veri e propri, dato che la legenda del lato con il busto non riporta il nome del pontefice ma solo il millesimo (c'è anche un conio che ne è privo) e quindi il conio nasce per essere accoppiato allo stemma che riporta le indicazioni fondamentali, nome ed anno di pontificato. Quanto ai decreti di emissione, purtroppo non è materiale facile da reperire se non in archivio, l'unica pubblicazione che ne tratta è l'ormai datato Martinori con i suoi "Annali della Zecca di Roma", in questo caso non riporta informazioni specifiche per questa tipologia, ma risponde ugualmente alla tua domanda classificando la moneta in modo opposto a quella che è la nostra "convenzione" di dare al busto più importanza, ossia indicando come diritto il lato con lo stemma, il nome e l'anno di pontificato: la stessa "interpretazione" di diritto e rovescio la dava lo Scilla (Breve notizia delle monete pontificie, 1715): classificazione che è poi ripresa anche dalle pubblicazioni successive, dal CNI fino al Muntoni. ciao, RCAMIL.
    1 punto
  40. Caro Francesco, Leggendo il B.C.N. del 1969, nella descrizione della composizione e del peso del Gigliato di Roberto d'Angiò si rimanda a quello di Carlo II. Si rimanda ancora al Carlino di Carlo I il cui peso era di gr. 3,34. Nel successivo bollettino che mi hai inviato i pesi variano da 3,78 a 4,00 grammi. Ho interpretato male i rinvii indicati nel BCN del 1969 o vi è una contraddizione tra i pesi indicati? Ciao Amedeo
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  41. La soluzione è diventare noi stessi periti delle monete. Il professionista ha il solo scopo di garantire l'autenticità del pezzo, ma devi essere tu a valutare la conservazione. in questo modo saprai qual è la reale conservazione della moneta in vendita e capirai chi è caro rispetto all'altro. In ogni caso credo che simili differenze di prezzo siano fisiologiche anche su monete nella stessa conservazione. Mi è capitato più volte di sentirmi dire da venditori della massima fiducia: questa l'ho comprata in un lotto ad un prezzo migliore, per cui posso venderla un pò meno rispetto a quest'altra.
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  42. come ti ha detto linda, i cataloghi non riportano quasi mai gli effettivi prezzi di mercato.. per quanto riguarda la differenza tra due monete periziate fdc... è difficile giustificare i 50 euro di differenza come una svista o come una differenza di "importanza" tra i due venditori.. controlla bene, potrebbe darsi che la meno cara abbia una conservazione minore ma che sia stata periziata lo stesso come fdc..
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  43. "Fatto. Mandato la lista. ma non mi hanno risposto. neanche un "ho ricevuto". Beh, non c'è da stupirsi che non Ti abbiano risposto....visto che la comunicazione delle monete possedute è prevista solo per segnalare la presenza in collezione di monete di particolare rarità e pregio (i.e. "beni culturali"). Che poi in uno Stato moderno le Istituzione dovrebbero sempre rispondere al cittadino, anche solo per fair play, posso anche convenire, sebbene la Tua comunicazione non contenga una richiesta o un'istanza, bensì solo una "dichiarazione". Suppongo comunque che Tu abbia la ricevuta della comunicazione....e tanto basta per dimostrare in futuro di averla trasmessa regolarmente. Ad ogni buon conto, segnalo che qui: http://www.lamoneta.it/topic/73740-comunicato-della-soprintendenza/ è presente la risposta scritta di una soprintendenza, inviata ad un collezionista che aveva fatto la stessa cosa che hai fatto Tu, nella quale si prende atto della comunicazione e si riporta che non c'è alcun obbligo di segnalare allo Stato le monete che si possiedono in collezione. "Certo che non può essere risolta. Ma perché, intanto, non autoregolamentarsi? Diamoci una norma, e poi difendiamola. Anche al tavolo tecnico. Perchè "l'autoregolamentazione", in questa materia, non è prevista. Noi non possiamo darci "una norma" diversa da quelle che già esistono. Al tavolo tecnico potremmo, al più, fare delle proposte....e anche difenderle.....ma l'ultima parola la dice il Legislatore e il Ministero. Non certamente noi. Nel frattempo chi vuole può anche comunicare al Ministero la propria collezione....ma non so quanto ciò possa dare la certezza che si evitino futuri controlli o, peggio, che si abbia la garanzia di non rimanere coinvolti in future azioni penale. Ho fresca fresca la notizia, appresa al Convegno di Torino, di alcuni collezionisti che hanno acquistato tempo fa delle monete in un'asta bandita da una notissima casa. Ebbene costoro sono stati contattati dai CC. (che sono evidentemente risaliti a loro attraverso l'elenco degli aggiudicatari fornito loro dalla stessa Casa d'Aste) ed invitati a presentarsi in Caserma con quelle monete. Escludo, per motivi abbastanza ovvii e a tutti comprensibili, che gli aggiudicatari possano avere avuto o avranno grane di natura penale, ma ciò dimostra in modo assai eloquente che non esiste alcuna preventiva "garanzia" che possa evitare a chicchessia anche solo fastidi conseguenti all'acquisto di monete potenzialmente archeologiche, ancorchè acquistate alla luce del sole, con tutte le "sacre scritture" in regola e (almeno in questo caso) anche da venditori di assoluto prestigio. "L'obiezione del legislatore sarebbe questa: perché i quadri non si trovano sottoterra. E per quelli che si trovano vale la normativa delle monete. Già. Personalmente però mi basterebbe che lo Stato non desse per scontato che la moneta trovata nell'album del collezionista si debba presumere sempre come proveniente dal sottosuolo (e questa presunzione la normativa vigente non la pone affatto, ma è frutto di interpretazione); e mi accontenterei pure che non mi si chiedesse di dimostrare la liceità del mio acquisto mediante documenti che lo facciano risalire a prima del 1909..(e anche questo la normativa vigente non lo dice, ma è frutto di interpretazione...). Diciamo che se l'applicazione della normativa fosse più aderente allo spirito della legge ed al fenomeno sociale del collezionismo numismatico....forse non saremo oggi qui a scrivere di queste cose. Saluti. M.
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  44. La moneta è stata pubblicata sulla Rivista Italiana di Numismatica Vol. CXIV, Milano 2013 con il titolo ''Un denaro inedito di Verona a nome di Adalberto re d'Italia (950-961) pagg.81-96. L'autore A. Saccocci nelle righe iniziali cita questa discussione (c'è anche il link per consultarla). Arka
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  45. Ciao a tutti. "Accolgo, invece, la proposta di propugnare il riconoscimento legale dello status di collezionista, con tanto di obblighi deontologici. Con un solo fine: porre termine all'anarchia normativa del settore". Mah. Non mi pare che un "riconoscimento legale" dello status di collezionista possa porre fine alla "anarchia normativa del settore" Intanto perchè se vi è "anarchia normativa" (ma preferirei parlare piuttosto di "anarchia applicativa della normativa" di settore) questa non potrà risolversi con l'attribuzione al collezionista di uno status formale, dovendosi semmai agire proprio sulla normativa (o sull'interpretazione della normativa) che si ritiene "anarchica". Poi mi chiedo perchè il collezionista numismatico doverebbe essere trattato diversamente,dal punto di vista dello status, dal collezionista di dipinti o di mobili antichi o di libri d'epoca ecc. E non ne faccio neppure una questione di privacy ma, semplicemente, di "par condicio" rispetto a tante altre forme di promozione culturale della persona che sono esercitate liberamente dai cittadini senza necessità di ottenere "status" o riconoscimenti ufficiali dallo Stato. Se poi qualcuno desidera mettere al corrente lo Stato dell'esistenza della sua collezione, potrà già farlo ora, semplicemente inviando alla soprintendenza una descrizione dettagliata delle proprie monete, aggiungendo alla suddetta descrizione anche le foto, il prezzo pagato, le fatture e qualunque altra cosa gli venisse in mente di comunicare. Se si ritiene he questa pratica possa rassicurare il collezionista da possibili evenienze giudiziarie inaspettate, non vedo quale sia l'impedimento a farlo anche ora. Però mi chiedo quanti siano i collezionisti onesti che dispongono oggi di un corredo documentale assolutamente integro, ineccepibile e completo e come si dovrebbero comportare coloro che non sono muniti di tutte le "sacre scritture"..........forse non potranno ottenere mai l'agognato status di collezionisti numismatici e saranno costretti a vivere "nel peccato" e nella clandestinità la loro passione per le monete? Altra questione: sarebbe sufficiente comunicare allo Stato la consistenza della propria raccolta per essere considerati collezionisti virtuosi e, specularmente, basterebbe non comunicarla per non essere considerati tali? Ultima riflessione: Vi risulta che esista un Paese al Mondo nel quale i collezionisti numismatici devono "autodichiarare" di essere tali? Saluti. M.
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  46. Buon pomeriggio Arrivatomi ieri. Letta la continuazione dell'articolo scritto da Adolfos e Paleologo sui provisini, iniziata lo scorso mese. Non posso che rinnovare i miei complimenti, Bello e che bibliografia...... E' un peccato che - come spesso avviene - una moneta così diffusa sia invece di così difficile reperimento nei tesoretti a causa della mancata tesaurizzazione...la moneta del popolo si spendeva, eccome se si spendeva....ad avercela :blum: Letto poi l'articolo di giamba e dabbene sul gettone di Castel Gabbiano; che dire d'altro se non che mi è piaciuto molto; ero assolutamente ignorante sul personaggio, i luoghi ed il gettone. Adesso so qualche cosa in più e penso anche che valga la pena andare a visitare il castello che, tra l'altro è a poche decine di chilometri da Milano. Bravi entrambi. Luciano
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  47. Categoria monetazione medievale Metallo: Mistura Diametro: 16,00 mm Peso: 0,90 g
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  48. tutte cose che non hanno nulla a che vedere con la Numismatica seria.
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