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  1. francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/13/13 in tutte le aree

  1. Per la serie le monete raccontano storie posto questa moneta, che è indubbiamente bella e originale nell'iconografia, si tratta del semprevivo o meglio grosso da 10 soldi, Milano, Francesco II Sforza ( 1521 - 1535 ), moneta in argento, non comune. Perchè è chiamata semprevivo ? Il semprevivo è una pianta comune perenne delle Crassulacee, che come nome dice poco o nulla, ma che è in realtà una pianta dalle caratteristiche di resistenza e che è capace di riprodursi di continuo. Fu scelte per queste qualità da Bianca Maria Visconti come simbolo per rappresentare la continuità della casata viscontea estinta che si perpetuava con lei in quella degli Sforza. Quindi continuità, resistenza, forza, capacità di sopravvivenza, un vero simbolo. Più tardi sia Massimiliano che Francesco II Sforza la utilizzeranno probabilmente come segno di resistenza del Ducato nei confronti dei Francesi e degli Spagnoli che lo contrastavano. Con Francesco II abbiamo l'atto finale dell'epopea sforzesca, Francesco II non avendo eredi legittimi, lasciò lo stato di Milano in mano alle truppe imperiali, che l'occuparono alla sua morte. Ma torniamo alla moneta e alle sue leggende : GROSSO DA 10 SOLDI ( semprevivo ) - FRANCESCO II - ( 1521 -1535 ), MILANO D/ FRANCISCVS SECVNDVS, tre monticelli con piante di semprevivo, ai lati due rosette, in basso, nastro con il motto MI TZA IT ( col tempo ), il tutto entro cerchio lineare R/ DVX MEDIOLANI ET C, stemma inquartato con l'aquila e la biscia, sormontato da corona da cui escono a sinistra ramo di palma e a destra ramo d'oliva Argento, NC, peso da gr. 3,75 a 4, 93, diametro 27 mm. Riferimenti : Crippa 5, MIR 270, CNI 18 -20, GN 11. Interessante oltre alle tre simboliche piantine, lo stemma che per la prima volta è ornato da volute. Immagine di un esemplare tratto da mcsearch.info, dai tratti e leggende veramente precisi e dettagliati, Mario
    3 punti
  2. Francesco...già il nome mi ha colpito. Vedendolo negli occhi ho notato una semplicità che difficilmente si vede in una persona di quel rilievo. Il suo discorso che è iniziato con un bel "Buona Sera" e si è concluso con un "Buona Notte" molto colloquiale ha dato l'impressione che stesse parlando con ogni persona singolarmente. Sono rimasto veramente colpito dal nuovo papa. Un uomo semplice, che proviene da un paese con una forte tradizione Cattolica, che prima di benedire il popolo chiede che il popolo benedica lui...Secondo me con lui si avrà quel tocco di semplicità e umiltà di cui la Chiesa ha veramente molto bisogno... Gaetano
    3 punti
  3. Segnalo a tutti gli interessati, soci e non, che il 23 marzo si svolgerà a milano l'assemblea annuale della società numismatica italiana (SNI) presso la sala della Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. Diversi i temi interessanti che saranno presentati/discussi: 1. la conferenza della Prof. Perassi sul medaglione di Costantino conservato a Vienna ed esposto in questi giorni a Milano 2. un aggiornamento al dibattito, molto caro al Forum, sulla legislazione che regola il collezionismo e il commercio numismatico 3. la presentazione di una collaborazione che si è potuta instaurare tra la SNI e il Medagliere del Museo Nazionale Romano per la catalogazione e messa in rete delle monete della zecca di MILANO della collezione Reale conservata presso il MNR Su quest'ultimo punto vale la pena ricordare che diversi e numerosi sono stati i tentativi di rendere questo importantissimo materiale fruibile a studiosi e appassionati. La collaborazione tra SNI e MNR è stata resa possibile dall'iniziativa e dalla disponibilità di un piccolo gruppo di numismatici, soci SNI, ed è finalizzata alla catalogazione e successiva messa in rete dei dati e delle foto relativi alle monete della zecca di Milano, comprese sia le monete già pubblicate nel Corpus, sia i materiali inediti. Oltre all'ovvia importanza del materiale trattato, questa iniziativa è significativa perché costituisce un perfetto esempio di quella collaborazione Pubblico-Privato auspicata su queste colonne e della quale tanto si è parlato sul Forum. Maggiori dettagli e una breve illustrazione del progetto, già peraltro in corso di realizzazione, verranno dati durante l'assemblea. Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare o quantomeno seguire gli sviluppi di questa iniziativa. SOCIETA' NUMISMATICA ITALIANA Comunichiamo ai soci che l’Assemblea Ordinaria 2013 si terrà Sabato 23 marzo alle ore 10,00 presso la Sala Weil Weiss (Castello Sforzesco, Milano) Ricordiamo che quest’anno si provvederà al rinnovo delle cariche sociali. IlDirettore della RIN, prof. Savio, presenterà il volume 2013. La socia Perassi ci illustrerà il famoso medaglione di Costantino con elmo cosiddetto persiano; l’esemplare del museo di Vienna è esposto in mostra a Milano, insieme con una ricostruzione dell’elmo. I soci Rossini e Saccocci ci aggiorneranno sulla collaborazione tra la Direzione Medagliere Romano e la SNI per la schedatura di monete della Collezione Reale in funzione della loro messa in rete. Il Presidente riferirà sui contenuti dell’incontro tenutosi il 19 gennaio 2013 a Milano, tra i Direttivi della SNI, NIP, NIA e Accademia circa l’applicazione della legislazione sul commercio e collezionismo numismatici.
    2 punti
  4. Testa nuda e grande del re a sinistra, sotto il collo 1747, intorno CAR • EM • D • G • REX SAR • CYP • ET • IER Scudo sabaudo completo e coronato, intorno 20 • DUX • SAB • ET • MON TISF • PRINC • PED • S ho fatto un piccolo investimento in questo momento di crisi non ho saputo resistere :blum: che ne dite dopo la batosta con il Barcellona per tirarmi su :girl_devil:
    2 punti
  5. Perdonami: sono convinto anch'io che fosse monetazione locale, ma per ragioni differenti dalle tue. Non mi sembra corretto, infatti, negare la natura di emissione provinciale sulla base dell'autonomia giuridica delle comunità emittenti, come appunto traspare dal paragone con l' "impero" statunitense o sovietico. Questo modo di pensare, infatti, è strettamente connesso con l'idea che abbiamo noi dello Stato, entità sovrana (= totalizzante) radicata su un territorio definito. Secondo questa idea, esiste un collegamento biunivoco tra luoghi e Stati: Dresda era sicuramente DDR, e altrettanto sicuramente non era URSS. Questa idea socio-politica, però, è sorta poco alla volta dopo la Pace di Westfalia; nell'antichità non esisteva. Durante la Repubblica romana, in particolare, il diritto aveva natura personale, non territoriale, con l'ovvia conseguenza che l'apparato giuridico romano "seguiva" i cittadini romani. Non esisteva un confine [il pomerium era un "confine" solo sacrale, l'ager Romanus delimitato a soli fini di diritto privato, non di diritto pubblico, e l'idea del limes, che forse non esisteva neppure - è molto discussa in dottrina - non impediva ai Romani di considerarsi padroni anche del mondo al di là di esso]. Il profilo giuridico-formale non aiuta, quindi, a delimitare lo "Stato" romano. Gabii, città latina a 20 km da Roma, da sempre fedele alleata dell'Urbe, era formalmente all'estero (lo possiamo dire con sicurezza, perché l'ager Gabinus era considerato ager peregrinus); Mutina (Modena), colonia di diritto romano a 400 km da Roma, era formalmente un quartiere dell'Urbe. In questo contesto giuridico, è errato pensare alle provinciae come ad articolazioni di uno Stato. Giuridicamente, la provincia era l'ambito di competenza in cui un magistrato cum imperio poteva appunto esercitare il suo imperium: talvolta la provincia era delimitata sul piano funzionale (pensiamo all'incarico di sconfiggere la pirateria, conferito a Pompeo), talatro sul piano territoriale; a questo secondo caso corrisponde la "provincia" così come la concepiamo noi, ma - ripeto - giuridicamente essa non era un'articolazione politico-amministrativa (come le nostre Regioni), bensì solo l'ambito entro cui un magistrato (il governatore) era stato incaricato di esercitare il suo imperium (fermo restando che non perdeva l'imperium se anche, illegittimamente, varcava i confini della provincia: esso decadeva unicamente all'interno del pomerium). Aggiungiamo che l'imperium è, in origine, un potere di natura sacrale-militare (che si trasfonde nell'ambito giuridico, come attesta la mutazione di significato dalla parola "populus", in origine significante "esercito") ed ecco roveciata l'ottica di Aulisio: su un piano formale, il rapporto tra le Hispaniae e Roma era più simile a quello della DDR (nei confronti di Mosca), che non a quello della Cecenia. Nei fatti, il simbolo del giogo romano sulle comunità allocate in una provincia era l'imposizione del tributo, ma sul piano giuridico-formale esse non facevano parte dello "Stato" romano, quale che esso fosse (l'unificazione giuridica dell'impero si avrà solo con l'editto di caracalla del 212 d.C., e sarà realizzata estendendo a tutti i cittadini liberi la cittadinanza romana). Quindi, formalmente, erano comunità "autonome": mentre Dresda era DDR e non era URSS, la Sicilia orientale invece era un po' Lylibaeum un po' Roma: dipende a quali fini si esegue l'analisi. ... ... Che risvolti ha tutto questo in numismatica? L'effetto è che non è possibile definire a priori, con scientifica coerenza, quali emissioni debbano essere considerate "provinciali" e quali no. "Provinciale" significa "della provincia", ma la "provincia" non è una struttura (cui imputare le emissioni), è un ambito territoriale su cui insistono autonomie (formali, ma qualcuna anche fattuale) che emettono moneta. A questo punto, delle due l'una: [1] consideriamo "provinciali" tutte le emissioni riconducibili a comunità soggette a Roma (prescindendo dalla difficoltà che spesso non sappiamo quando una specifica città è stata sottomessa, si pensi al caso di molte comunità celtiche della Gallia Cisalpina) [2] consideriamo "provinciali" le sole emissioni riconducibili al potere romano, classificando come "locali" le altre. La prima opzione è inattaccabile sul piano logico, ma è di fatto priva di significato sociale e numismatico. Molte comunità (come Bolskan) continuarono a emettere monete che esistevano, pressoché identiche, prima della costituzione della provincia. Che senso ha dire che fino al giorno prima è un'emissione autonoma, dal giorno dopo è un'emissione provinciale? La seconda opzione sembra più feconda, ma si scontra con la natura magmatica del concetto di provincia. La conseguenza di questa difficoltà di definizione è evidente laddove si debbano scegliere i criteri pratici per discernere tra "locale" e "provinciale". La metrologoia? No, visto che anche le monete provinciali, dovendo essere usate in loco, sono per definizione su piede locale. L'alfabeto delle legende? Questo criterio viene appunto usato per classificare le emisisoni ispaniche, ma non ha valore assoluto. Molte emissioni provinciali/locali sono anepigrafe (si pensi ai bronzi di Panormos e Lylibaeum), e molte emissioni sicuramente riconducibili ai magistrati romani recano l'alfabeto gerco (si pensi ai bronzi di C. Publilius e L. Fulcinnius, questori in grecia). L'iconografia? Questo criterio è ancora più aleatorio: molti tipi, di derivazione greca, sono comuni a monete romane e non romane, e proprio il ritratto presente sui denari di Bolskan verrà adottato anche su un denario romano repubblicano (RRC 532/1 - http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G223/1), e ci sono monete emesse da magistrati romani con tipologia locale, sia in ambitoi provinciale (i cistofori, ad esempio) che "all'estero" (le dracme di Silla, ad esempio). Il caso emblematico dell'impossibilità di trovare un confine tra monetazione locale e monetazione provinciale è rappresentato, secondo me, dai cistofori. Il cistoforo era una tetradracma con tipi dionisiaci, emessa a Pergamo a partire dal 200 a.C.; data la sua fortuna, la sua emissione si diffuse rapidamente in molte comunità dell'Asia Minore. Il regno di Pergamo divenne provincia d'Asia solo nel 133 a.C., quindi esistono sicuramente cistofori "autonomi" (nel senso di monete emesse "all'estero", da un'entità statuale pienamente indipendente da Roma). All'estremo opposto, troviamo cistofori emessi sino al 138 d.C., quindi palesemente "provinciali". Anche in epoca repubblicana furono emessi moltissimi cistofori: forse alcuni di essi erano "locali", ma quelli di Pergamo erano sicuramente "provinciali", perché nei regni orientali esisteva una apparato amministrativo ramificato e omogeneizzante che passava sotto dominio romano, riducendo a mera parvenza giuridica l'autonomia delle comunità locali. Orbene, nelle emissioni di Pergamo non c'è alcuna modificazione numismatica che attesti il passaggiuo dalle emissione "autonome" a quelle "provinciali". Esistono, sì, alcuni cistofori firmati da magistrati romani (che ne ha parlato anche ahala: http://www.lamoneta.it/topic/94712-provincial-coins-of-the-roman-republic/), ma sono talmente poche emissioni che servono solo a complicare il quadro (ci si chiede infatti: perché quelli sì e molti altri no?). E qui arriviamo al punto: se è impossibile tracciare un confine tra cistofori "autonomi" e cistofori "provinciali", seppur concettualmente distinguibili (i primi sono quelli che precedono il 133 a.C.), come possiamo sperare di distinguere fra cistofori "provinciali" e cistofori "locali", la cui differenza si basa solo sul grado di autonomia socio-politica della comunità che li ha emessi? ... ... Per concludere (e scusatemi se Vi ho annoiato), a me le emissioni di Bolskan sembrano un po' come i cistofori. Iniziano come "autonome" e permangono invariate dopo la costituzione della provincia. Se quelle posteriori a tale costituzione le si vuole ritenere "locali" (come penso io) o "provinciali", è questione di scelte classificatorie prive di basi giuridiche, e fondate solo su basi socio-politiche sfuggenti e poco note.
    2 punti
  6. Non posso non inserire queste tre monete per il 1562 Lira "Instar Omnium" 1562 P Emanuele Filiberto Duca (1559-1580) Lira "Instar Omnium" 1562 T Emanuele Filiberto Duca (1559-1580) Scudo d'Oro del Sole 1562 V Tipo Emanuele Filiberto Duca (1559-1580)
    2 punti
  7. Sono pienamente d'accordo con Fefada e vi dico il perchè, a mio parere sarebbe da chiarire l'attribuzione alla parola "multiplo", poi se mi sbaglio accetto qualsiasi opinione. 1) La certezza che sia un multiplo non ce l'ha nessuno! Ci sono documenti che attestano tali coniazioni? 2) Perchè coniare così pochi esemplari per nominali superiori al cavallo? Qui non stiamo parlando di doppi ducati o tarì, si tratta di un semplice nominale in rame, rame di buona lega ma sempre rame. 3) Se fosse davvero un multiplo avremmo avuto un conio diverso dai tradizionali cavalli, invece ci troviamo sempre di fronte a tondelli di eccezionale massa ma battuti con l'utilizzo dei conii del cavallo. Osservazione personale: Per la monetazione in rame poteva anche starci lo stesso dritto, ma il rovescio doveva variare se davvero fosse stato comcepito all'epoca come multiplo. 4) Perchè le masse sono così variabili? Se per il cavallo non era fondamentale la calibratura precisa del tondello (per svariati motivi), allora perchè non provvedevano a calibrare questi eccezionali tondelli con una grammatura (quasi) fissa se davvero erano emissioni straordinarie? Ritornando all'esemplare in questione. Mi complimento alla grande con Amedeo per la sua stupenda moneta, mai visto in vita mia un ritratto simile. Dubito sia un falso e vi spiego il perchè della mia opinione: il ritratto trasmette una fascino straordinario, se fosse stato un falso moderno avremmo avuto un clone su tondelli di qualsiasi massa e con un ritratto visto e rivisto, secponda ipotesi: se fosse poi un falso d'epoca ci saremmo trovati di fronte ad un ritratto dallo stile ridicolo e non con un'espressività simile. Ci sarebbe da scrivere uno studio! Bravo Amedeo, stavolta mi sei piaciuto! :hi: :good:
    2 punti
  8. Ciao a tutti, In questa ultima settimana ho creato un catalogo di monete 2 euro commemorative, dopo averlo stampato si può catalogare le proprie monete con una propria valutazione da MB al FDC... ha le stesse dimensioni dell'unificato quindi sfogliabile come un classico catalogo. si puo scaricare dal mio sito EUROCOLLECTION nella sezione download. Sono graditi opinioni e suggerimenti di errori per migliorarlo. Grazie
    1 punto
  9. Sono contentissimo per questo regalo wow... La mia finlandese commemorativa del 2004 in fdc! Che ne pensate?
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  10. DE GREGE EPICURI Di questo complesso argomento avevamo discusso non molto tempo fa nel settore "Repubblicane". Credo anch'io che si possa continuare all'infinito. Penso però che le difficoltà numismatiche provengano da una certa indeterminatezza sul piano politico-storico. Diciamo che, circa fino a Cesare e ad Augusto, Roma si considerava ancora in sostanza una città, anche se la sua influenza si dilatava enormemente, verso le Hispaniae, l'Africa, la Grecia, la Macedonia, il Regno di Pergamo, ecc. Però di questi territori (alleati? assoggettati? conquistati a tutti gli effetti?) non aveva ancora deciso bene che cosa fare. Sarà con Cesare e con Augusto che supererà la dimensione cittadina e italica per avere coscienza della sua dimensione mediterranea, e più che mediterranea. E infatti solo allora si darà anche dal punto di vista amministrativo una organizzazione più chiara: Province Senatorie, Province Imperiali, colonie, ecc.
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  11. Il "cavallo" che vi propongo pesa gr.3,4 ed ha un diametro di mm.19. Lo stato di conservazione non è dei migliori; ma, in ogni caso, vorrei sapere: - A quale numero del MIR può essere assegnato. - Il presumibile valore, anche se per me non è la cosa più importante. A mio parere, in base al peso, è un multiplo. Il 16 Gennaio 2008, odjob ci ha mostrato una moneta simile a quella che posto, anche se quella era in ottimo stato di conservazione: pesava gr.7,74 ed aveva un diametro di mm.23. Saluto tutti e vi ringrazio. Amedeo
    1 punto
  12. Clicchi su multi-citazione dei messaggi che vuoi citare e quindi rispondi
    1 punto
  13. ........meglio..... :diablo: .......... :dirol:
    1 punto
  14. Sono contento per te, è una moneta importante, che fu usata, pensa, per pagare uno dei fedelissimi di Cesare... Anche io sono orgoglioso della mia, ma l'ho pagata tre volte tanto! Non dimentichiamoci: felicitazioni per il pargolo in arrivo
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  15. Magellano ,complimenti per la rapidità ! ..mi hai battuto sul tempo :D
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  16. In Spagna abbiamo numerosi altri esempi. Questo bronzo reca la legenda (a caratteri Latini) C. LVCIEN / C. MVNI Q. al dritto (due questori, anche qui), VALENTIA al retro. L'iconografia non solo è romana, ma copia addirittura un denario (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G52/2) Al dritto, poi, si ritiene che sia raffigurata proprio Roma (la dea Roma). E' datato al 138-100 a.C. Lo calssificheresti come caltibero?
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  17. bella moneta che probabilmente avrai pagato più del modesto valore di catalogo, ma a giudicare dal fatto che si trovano poco spesso direi che è il catalogo a sbagliarsi...
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  18. Lasciala così. Le monete hanno un'età: L'arco della loro vita va dal conio, alla circolazione, al seppellimento, alla riscoperta, al monetiere. Che senso ha l'illusione di averla "nuova"?
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  19. Ciao Narda99... si si Trentino, di Rovereto
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  20. Ecco il particolare fondamentale che decreta la non originalità della piastra: vedete cosa indica la freccia rossa? Sono dei segni in incuso fuori asse e discontinui, ottenuti con un sistema artigianale manuale, se fosse stato il conio ad imprimerli avremmo trovato le tracce del conio in incuso in maniera diversa.
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  21. Paperino. Però poi non l'ha sigillata, perchè 15€ son una spesa inutile. ;)
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  22. Non è un esemplare da museo, ma per 20 Euro l'avrei presa anch'io.... visto che tra l'altro ancora mi manca....
    1 punto
  23. vai a raccontarla a qualcun altro....o almeno non prenderci per i fondelli grazie.
    1 punto
  24. Ciao , a me servirebbero : E - 2€ OLANDA 2013 "Doppio Ritratto" (2.60€) G - 3€ SLOVENIA 2013 (4.10€) In attesa delle altre se possibile :good:
    1 punto
  25. E propio leggendo questa recensione, che avevo chiesto la possibilità di acquistare questo interessantissimo libro, ma purtroppo non si trovano più copie in circolazione, spero che magari ci sia una ristampa al più presto. Anche se non ho la possibiltà di leggere questo libro, ma solo dalle recensioni, faccio i miei complimenti agli autori per il loro lavoro svolto.
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  26. La matrice da cui è stata prodotta la moneta di coinco è certamente originale, al diritto sopra testa c'è un salto nella perlinatura ed è presente anche nella mia, dem al rovescio tra la A e V di AVRO. il bordo è la cosa più dificile da fare in presso fusione oppure anche in duplicazione in quanto necessita di strumentazione più evoluta e non è facile da riprodurre; quella sulla moneta di coico mi pare sia artigianale e non di zecca, gli incavi sono troppo profondi. I gigli dovrebbero essere in rilievo su un piano del contorno, in questo esemplare sembra sia stato scavato attorno al giglio. Roberto Russo probabilmente il più avveduto di tutti i commercianti sui falsi, mi ripeteva che le monete vanno viste per prima cosa dal bordo, è li che casca l'asino, ed a volte non si regge neppure in piedi.
    1 punto
  27. Si, vai in banca, chiedi alla cassiera i rotolini, sono da 50 monete, quindi 2,5 euro in tutto, ti fai dare quelli che vuoi e quando arrivi a casa cominci ad aprirli, è anche divertente, come ti dicevo, ogni 800-900 monete trovi un 2003, la media è quella, ci puoi trovare un po di tutto comunque, anche difetti di conio, assi ruotati etc., non sai mai cosa ti aspetta in ogni rotolino.................. La cassiera ti guarderà e penserà...............ma questo è diventato matto ??????????? :crazy: ma tu non farci caso, dopo si abituano............ A proposito, assicurati che in banca abbiano la macchinetta contamonete per quando gliele riporti indietro :blum: Il risultato finale sarà qualcosa del genere.............. :rofl: :rofl: :rofl:
    1 punto
  28. Buongiorno a tutti, anch'io segnalo, senza ombra di dubbi, l'ottimo scambio con @@plinio82
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  29. Testone Inedito 1560 A - Emanuele Filiberto D/ E PHILIBERT DUX SABAVDIE Busto corazzato del Duca rivolto a destra R/AUXILIUM MEUM A DOMINO Scudo Sabaudo inquartato con Savoia al centro sormontato da corona a 5 fioroni in esergo ..1560 A. Zecca Aosta o Asti Peso 8,92 grammi , diametro 30 mm.
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  30. Testone III Tipo Emanuele Filiberto 1561 Zecca Asti ? D/ +E PHILIBERTVS DVX SABAVDIE Busto del duca corazzato , a capo scoperto , rivolto a destra R/ AVXILIVM MEVM A DOMINO Scudo sabaudo inquartato , con Savoia al centro , con diversa raffigurazione dei quarti di Sassonia nel primo e quarto quarto , sormontato da corona a 5 fioroni in esergo 15 A 61 Argento , 30 mm. , gr.9,50 Mir 510 , Simonetti 36/3 , Biaggi 428c 3 Grossi 1561 III Tipo Emanuele Filiberto zecca di Nizza D/ E PHILIBERTVS DVX SABAVD Scudo inquartato con savoia in cuore e con corona di 5 fioroni e 4 globetti che interseca in alto la leggenda R/ AVXILIVM MEVM A DOMINO N 1561 Croce Mauriziana Mistura , 27 mm. , gr. 3,80/2,85 Mir savoia 524g
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  31. A mio parere non serve neanche diametro e peso in quanto è la solita riproduzione pacchiana.Saluti Stefano
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  32. il prezzo è esagerato....moneta da 20/30 euro al massimo....sempre che sia autentica.
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  33. Ecco le differenze di cui vi parlavo, forse coinco non è collegato al forum da un po' di giorni, per questo non può rispondere, poichè in molti mi hanno sollecitato via e-mail vi posto le immagini. In una troverete il taglio dell'oncia del nostro amico coinco, da notare la forma irregolare, impasticciata e contorta dei giglio borbonici, nell'altra immagine il taglio di un esemplare autenticissimo e presente nella collezione di un caro amico del forum. Notate le differenze?
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  34. L'esemplare di gionni ha una splendida colorazione bianco latte con fondi luccicanti, a titolo di semplice paragone personale, tanto per intenderci: l'esemplare che realizzò 1450 euro + diritti nell'asta Varesi 42 del 2003 (Civitas Neapolis), lotto 665, era fondo specchio assoluto (sembrava vetro) ed effigie bianca satinata.
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  35. Non fare il modesto, è in realtà un esemplare in oro e lo stai spacciando per bronzo dorato...... :rofl:
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  36. Oggi ancora un bell'acquisto in materia di medaglie religiose... una medaglia della Vergine del Rosario con San Rocco al retro, anche questa è firmata De Gregorio e quindi coniata a Napoli, dall'iconografia e dai caratteri usati direi che è molto vecchia... forse ancora del periodo borbonico... di bellissima qualità, in argento, e di eccellente conservazione. Molto particolare che la Madonna stringa nel pugno una rosa. Che ne pensate...? io sento già il telefono che squilla... :rofl: Lord Acton
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  37. che prezzi!! :pissed:
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  38. Biondoflavio, pensa a questo: quando ho compiuto quaranta anni ho capito che non potevo essere simpatico a tutti e mi sono rassegnato ! Saluti Polemarco
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  39. Ragazzi scusate la mia assenza dal forum di tre giorni, datemi qualche ora ed interverrò nelle discussioni recenti. Notizia importante! L'amico FerdinandoII mi ha inviato la piastra tramite posta, ce l'ho qui davanti e l'ho esaminata attentamente, si tratta di un falso fuso, il taglio ha una treccia in rilievo come se fosse modellata e trattata, le tracce di fusione al rovescio sono super evidenti. A scanso di equivoci invito tutti gli amici presenti al convegno di Castellammare di Stabia sabato mattina a visionarla de visu, si tratta ad ogni modo di una falso insidioso ma allo stesso tempo evidente se confrontato con analoghi esemplari. Magari se qualcuno di voi vorrà portare con sè la propria piastra autentica potrà studiarla dal vivo, i convegni numismatici servono anche a questo..... per parlare, discutere e confrontarsi. RINGRAZIO VIVAMENTE IL NOSTRO AMICO CHE HA MESSO A NOSTRA GENTILE DISPOSIZIONE QUESTO FALSO, SI TRATTA DI UN GESTO DI GRANDE SENSIBILITà. Provvederò a restituirgliela in tempi brevi, farò anche delle immagini ad alta risoluzione e le posterò entro domani. Siete tutti invitati sabato a Castellammare, vi aspetto, Francesco
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  40. BiondoFlavio buonasera, ignoro sia le ragioni della sua uscita sia del suo cambiamento di decisione. Poteri dire: "meglio così e chiuderla li". E' qualche anno che oramai frequento il forum a fasi alterne e, le incazzature (avete letto bene) non mancano e non mancheranno. Tutte le volte che sono li per mandare tutto e tutti a quel paese ... dopo qualche mese di silenzio mi dico : "sono io a decidere cosa fare o mi devo far condizionare da un paio di .... ?" e ritorno a scrivere. Magari poco, magari quasi niente, magari un paio di righe ogni tanto, ma ci sono. Siamo noi i padroni di noi stessi, almeno in questo mondo virtuale. Mi creda che per esperienza si notano molto di più le assenze degli annunci. Gli annunci non fanno bene a nessuno; Lei ci resta male perchè si priva di un piacere, ci priva della Sua indiscutibile competenza e sapienza e chi l'ha portata a tanto ... se la ride. Sono felice ci abbia ripensato. N
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  41. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G135/1
    1 punto
  42. e una moneta di nuovo per benedetto XVI potrebbe essere possibile? io ho pensato a questa... qui http://www.webalice.it/annovi.frizio/p_eurofantasy30.html :-)
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  43. Penso che questa frase sia un po' fuori luogo caro Numizmo, questo è un Forum pubblico, nessuno di noi utenti può decidere chi deve scriverci oppure no. C'è la possibilità di IGNORARE chi per un qualsiasi motivo preferiamo non leggere, basterà usare questa opzione e la lettura del Forum sarà più piacevole. Ciao, Giò
    1 punto
  44. concordo con Agrippa RIC 58 (Caligola), BMC 161 (Tiberio), BN 77, C 3 As Dritto: MAGRIPPALFCOSIII - Andate a sinistra, con corona rostrale. Verso: Nessuna legenda - Nettuno in piedi a sinistra, con delfino e tridente, SC ai lati
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  45. Anche la spezzatura della legenda al dritto dice Londra. Dovrebbe essere questa: RIC VII Londinium 170, 320 d.C. D: CONSTANT - INVSMAXAVG (legenda tipo 1d) busto corazzato con elmo laureato a dx. V: VICTORIAE LAETAE PRINC PERP, due Vittorie reggono uno scudo con VOT PR sopra un altare con ghirlanda. Esergo: PLN Rarità del RIC: R2 Il RIC cita 4 tipi di ghirlanda per questa emissione: Ciao, Exergus :)
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  46. Ciao, le righe di cui chiedi venivano impresse a causa della pulizia del conio che avveniva con spazzole metalliche. Mi spiego. Con la battitura il conio oltre ad usurarsi (e quindi produrre rotture che provocavano esuberi di metallo, ed altri difetti di conio) si sporcava con i residui di metallo che andavano ad infilarsi tra gli incusi che poi generavano i rilievi. Queste venivano tolte dai coni con delle spazzole di metallo, che lasciavano delle "striature" sul conio che poi si ripercuotevano sul tondello coniato. Dato che sono striature molto delicate, è chiaro che già con la minima circolazione queste sarebbero saltate. Eccone un esempio, oltre che nel campo, in foto si nota anche sotto la E di rEx Ovviamente, a riprova dell'alta conservazione, queste striature devo essere presenti anche sui rilievi in misura appena percettibile (un po si nota sulla guancia in foto), mentre tra gli interstizi dei rilievi, è più facile che si conservino, visto che il rilievo in un certo modo esercita una certa "protezione" dall'usura
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  47. Allora se tui compri a prezzo di catalogo, te ne stendo 2 di tappeti rossi. ;) 50% del catalogo (poi ci sarebbe da valutare caso per caso, s'intende), mi pare un'offerta molto più che onesta, visto poi a cosa si rivende rispetto ai cataloghi.
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  48. Personalmente reputo Ebay una risorsa, ma da prendere con le pinze. Io ci acquisto molto, ma solo piccoli pezzi. Se già si raggiungono i 99 euro, o si tratta di un numismatico vero, o preferisco rinunciare. Faccio eccezioni con studi come Luciani ed altri seri operatori. L'affare può capitare, ma è come andare al casinò: la volta che vinci, ti ripaghi quel che hai perso. E poi, diciamocelo, il piacere di sedere in studio davanti ad un numismatico di esperienza e cultura, prendendosi il giusto tempo per fare valutazione del caso, è un'altra vita.
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