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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/13 in tutte le aree
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Il gruppo Quelli del Cordusio ed il forum Lamoneta.it hanno il piacere di comunicare una nuova iniziativa, rivolta ai giovani del forum, che andremo ora a presentarvi. Concorso Ex-libris del Cordusio - Una moneta per i giovani Il concorso è riservato agli utenti del forum di età non superiore ai 26 anni. Sono previste quattro distinte categorie: monetazione antica monetazione medievale monetazione moderna monetazione contemporanea INIZIO DEL CONCORSO Sabato 9 marzo SVOLGIMENTO DEL CONCORSO Il concorso partirà con l'apertura di una specifica discussione nella sezione "La piazzetta del numismatico", ove gli organizzatori provvederanno ad inserire quattro distinti post, ciascuno relativo ad una delle specifiche categorie sopra menzionate. Ciascun post sarà costituito dalla foto di una moneta e dall'indicazione di materiale, peso e diametro. I partecipanti avranno quindi modo di scegliere tra una delle quattro monete proposte e basandosi sui soli elementi forniti dovranno produrre un elaborato di almeno una pagina in formato A4. In esso i partecipanti dovranno fornire la corretta identificazione della moneta e proporre un libero approfondimento storico e numismatico della stessa. Ciascun partecipante potrà concorrere solamente in una categoria. Una volta ultimato, l'elaborato dovrà essere inviato al seguente indirizzo mail: [email protected] L'elaborato dovrà essere inoltrato in formato .doc o compatibile. TERMINE DEL CONCORSO Il termine massimo utile per l'inoltro degli elaborati è fissato alla mezzanotte di domenica 31 marzo. VOTAZIONE Entro mercoledì 3 aprile gli organizzatori provvederanno a caricare gli elaborati in una specifica discussione al fine di renderli disponibili a tutti gli utenti. Ciascun elaborato pubblicato sul forum verrà presentato in forma anonima al fine di non rendere identificabile l'identità dell'autore. Il nome del file pubblicato sarà costituito da una semplice ed univoca sigla. In concomitanza alla pubblicazione verranno aperti quattro distinti sondaggi, uno per ciascuna categoria, ove gli utenti del forum potranno esprimere la loro preferenza, utile per individuare i quattro vincitori. I sondaggi resteranno aperti per un periodo di tempo ad oggi non definito, che sarà comunicato in seguito, in quanto dipendente dal numero dei partecipanti. PREMI Il primo classificato di ciascuna categoria si aggiudicherà la moneta oggetto dello studio. Sono inoltre disponibili i seguenti premi, da distribuire in base al numero dei partecipanti: C. Morrisson " Catalogue des Monnais Byzantines " vol. I (1 copia) B. Carroccio " La monetazione aurea e argentea di Ierone II " (2 copie) Libro- guida della mostra " Costantino 313 d.c. (7 copie) Quaderno di Studi V - 2010, Assoc. Culturale Italia Numismatica (1 copia) L.Simonetti " Manuale di Numismatica italiana Medioevale e Moderna " Vol.I (1 copia) A.D'Andrea " Le monete delle zecche minori della Campania " vol.I (2 copie) G. Basetti - V. Carantani " Le monete della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo " (5 copie) A.Cairola " Le monete del Rinascimento" (1 copia) L.Simonetti " Manuale di Numismatica italiana Medioevale e Moderna " Vol. II (1 copia) A.Morel-Fatio " Cortemiglia et Ponzone, Monnais Inedites ", 1865 (1 copia) Vico d’Incerti – “Le monete italiane la Lire 2 e 1, Centesini 50 e 20 della serie imperiale” – Estratto RIN (1 copia) Denaro di Ancona (moneta chiusa) 5 centesimi 1941 XIX FdC (moneta chiusa) 20 centesimi 1941 XIX FdC (moneta chiusa) 10 centesimi 1943 XXI FdC (moneta chiusa) 5 Lire 1975 FdC (moneta chiusa) Nr. 3 Lotticini di monete di Vittorio Emanuele III Stampa riproducente la vecchia zecca milanese in epoca napoleonica (12 copie) Segnalibri “Quelli del Cordusio” (nr. 16) Portachiavi “Quelli del Cordusio” (nr. 16) LECITA PROVENIENZA Gli organizzatori del concorso hanno preventivamente provveduto ad appurare la lecita provenienza delle monete oggetto del concorso. Per ovvie ragioni questa verrà resa nota al termine della fase di preparazione degli elaborati e prima della fase di votazione.3 punti
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Come promesso gli ex libris del Cordusio non finiscono, continuano, si evolvono in questa seconda fase, diversa dalla prima. Ma la sostanza rimane la stessa, il Cordusio insieme a Lamoneta per i giovani, per la divulgazione, per la conoscenza,per lo stimolo ad accostarsi a questo mondo che è la numismatica. Ho sempre pensato che parlare è bello, ma poi bisogna anche agire, fare, un fare pratico, semplice, comprensibile. E questa seconda fase lo è, i destinatari sono sempre i ragazzi, i ragazzi del forum Lamoneta, l'intento è incuriosirli, farli studiare, leggere e poi farli esprimere. Questa volta, a differenza della prima vi faremo lavorare, ma poco :blum: , basterà un piccolo elaborato sulla moneta che sceglierete, non dovrà essere un trattato, sarà sufficiente una paginetta o poco più, del tipo " parlami di questa moneta ", servirà un piccolo sforzo e ognuno potrà scegliere la moneta da descrivere che preferisce o il periodo che studia e colleziona. Semplice, facile, vuole volutamente essere per alcuni un primo passo, per chi invece è più avanti, un motivo ulteriore di approfondimento, i premi dei donatori sono ricchi, importanti, significativi, ma quello che conterà sarà se tutto questo sarà servito a qualcuno per approcciare la numismatica, portare qualche ragazzo ad appassionarsi. Se succederà, saremo i primi a essere contenti, d'altronde per molti che hanno approntato e organizzato questo concorso, il forum è anche questo e continueremo anche in futuro su questa lunghezza d'onda, Un grande grazie ai vari donatori, allo staff del forum che ha apprezzato e curato l'iniziativa, un grazie a tutti quelli, e sono tanti, che credono in tutto questo, forse saremo un pò idealisti, ma poi alla fine questi sono gli eventi che ci danno più soddisfazioni, che rimangono nelle nostre menti, nei nostri cuori, Mario3 punti
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Buonasera a voi, dopo averla potuta vedere personalmente, ho richiesto alla direzione del museo la foto della moneta con la scritta VENECIASMONETA del medagliere di PARMA. Per motivi pratico-organizzativi, che non sto qui a spiegare ma che, come ho potuto constatare di persona, esistono veramente, l'immagine non mi potrà essere inviata prima di alcune settimane. Come ho già detto in un post precedente, non ho potuto controllare l'esemplare con la calma necessaria e in modo approfondito, e dunque non sono in grado di dire se, a mio modesto parere, la moneta sia autentica o meno. Di una cosa però sono certo: il conio con il quale è stata battuta la moneta di Parma NON E' quello di Tradani. D'altra parte il pezzo è entrato nella collezione del museo almeno una decina d'anni prima della fine dell'Ottocento, mentre il Tardani dovrebbe essere stato attivo a cavallo tra Otto e Novecento. Se autentico, potrebbe effettivamente essere l'esemplare che ha ispirato Tardani per la sua falsificazione. Tra quelli già noti nel periodo, diciamo cos'ì, pre-Tardani, quello parmigiano sembra infatti essere- per ora - l'unico esempio in cui la "O" do MONETA è posta a capo, nella terza riga di lettere. Se avrò tempo e modo, cercherò di vedere nei copialettere delle direzioni Lopez e Pigorini se esiste traccia dell'acquisto di questa moneta. Riguardo alla bontà o meno dell'esemplare posto in vendita oggigiorno, potrebbe (e ribadisco il "potrebbe") essere un punto a suo sfavore il fatto che le lettere sembrano essere state incise direttamente sui conii tramite bulino e non mediante l'uso di punzoni... cosa oggettivamente piuttosto anomala per il periodo, anche se comunque non sconosciuta. ottima l'idea di mettere "nero su bianco" la messe di informazioni che è stata accumulata in questa discussione. Ma non si abbia fretta. Vediamo se si riescono ad acquisire altri dati e immagini di esemplari, veri e/o falsi. Un caro saluto, Teofrasto3 punti
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Premettendo che il lavorìo artigianale e, in alcuni casi, artistico di ogni incisore (specie alcuni) è fuori discussione, mi sono chiesto se siano esistite monete i cui conii siano stati realizzati da artisti a più ampio spettro dell'epoca di riferimento. Artisti che non fossero solo incisori, ma magari scultori, pittori, musicisti, scrittori, ecc, che ci abbiano lasciato, oltre alle monete, sculture, quadri o altro, magari di grande valore e interesse. Mi è venuto in mente questo: BENVENUTO CELLINI (Firenze, 3 novembre 1500 – Firenze, 13 febbraio 1571) è stata una scultore, orafo, scrittore e artista italiano. Il padre, Giovanni Cellini, figlio di un muratore, era suonatore e costruttore di strumenti musicali e sposò Maria Lisabetta Granacci, dalla quale ebbe Benvenuto. Benvenuto fu il secondogenito, chiamato così perché il padre si aspettava una figlia. Il padre inizialmente cercò di indirizzarlo verso una carriera da musico, ed il giovane Benvenuto ne possedeva anche le doti, in particolare nel flauto e nel canto. Già a quattordici anni viene messo a lavoro in una bottega gestita dal padre dello scultore Baccio Bandinelli, Michelangelo Brandini. L'anno successivo passa alla bottega dell'orafo Marconi. All'età di sedici anni viene bandito da Firenze per aver partecipato ad una rissa assieme al fratello, cosa che si ripeterà anche successivamente, in questa occasione si rifugerà a Siena. Dopo altri studi a Bologna ed a Pisa sotto l'orefice Ulivieri Della Chiostra viene coinvolto in un'altra zuffa a Firenze assieme al fratello Cecchino e si rifugia prima a Siena di nuovo, poi a Roma dove inizierà a lavorare nella bottega di Giovanni de' Georgis. Non ha ancora vent'anni. Nel 1524 apre una bottega propria e fabbrica numerose opere, inoltre in questi primi anni romani entrerà in contatto con numerosi artisti ed orefici, apprendendo molto da loro. Benvenuto partecipò con successo alla difesa di Castel Sant'Angelo e del papa Clemente VII durante il Sacco di Roma nel 1527, uccidendo, insieme ad altri, il comandante Carlo III di Borbone con un colpo diarchibugio e ferendo il suo successore principe d'Orange. Dopo il sacco si dirige a Mantova ed esegue alcune opere per i membri della famiglia Gonzaga. Nel 1529 Clemente VII lo richiama a Roma e lo nomina stampatore ufficiale della zecca pontificia. Nello stesso anno viene ucciso a Roma in una rissa suo fratello Cecchino che aveva intrapreso la carriera di soldato di ventura. Dall'inizio del 1533 viene rimosso dall'incarico di stampatore ed anche da quello di Mazziere (soldato di scorta del Papa); egli attribuisce questa sua revoca alle voci fatte girare su di lui da un altro orefice romano, Pompeo de' Capitaneis, che ucciderà per paura di un suo attacco nel periodo di interregno tra la morte di Clemente VII e l'elezione di papa Paolo III Farnese, che appena eletto lo assolve. Si scontra però con il violento figlio del Papa, Pier Luigi Farnese e temendo per la propria vita fugge a Firenze dove lavora per un breve periodo alla corte di Alessandro de' Medici, duca di Firenze, ma torna poco dopo a Roma chiamato dal Papa. Nel 1537 fugge improvvisamente da Roma per rifugiarsi in Francia alla corte di Francesco I lavorando per un breve periodo al servizio del cardinale Pietro Bembo a Padova, ma arrivato in Francia decide di tornare in Italia non ricevendo incarichi da Francesco I. Rientrato a Roma viene accusato di avere sottratto alcuni beni papali durante il Sacco della Città e per questo viene imprigionato in Castel Sant'Angelo. Dopo aver passato un lungo periodo nella prigione papale di Castel sant'Angelo (e fattosi anche protagonista di una rocambolesca fuga), per i dissidi con il papa Paolo III e suo figlio, Benvenuto si rifugiò in Francia alla corte del re Francesco, sotto il quale lavorò per alcuni anni creando per lui una delle sue opere di oreficeria più celebri, la saliera raffigurante la terra ed il mare. Durante questa parentesi francese viene anche processato per sodomia dai tribunali francesi, denunciato da una sua modella. Dopo questo episodio ed altre difficoltà nel proseguire i suoi lavori, dovuti principalmente alla forte antipatia che la favorita del Re Madame d'Étampes provava nei suoi confronti, decise di tornare a Firenze ove fu eletto Accademico nella prestigiosa Accademia e Compagnia delle Arti del Disegno fondata nel 1563 da Cosimo I de' Medici. Poliedrico artista, con la sua lingua ficcante, diretta e schietta riuscì a prendere parte anche nella letteratura italiana. Se ne ha un bell'esempio nella Vita, autobiografia scritta tra il 1558 e il 1566, nove anni prima della morte dell'autore. Che oltre ad essere un diretto documento sulla vita di uno dei maggiori artisti del XVI secolo, può essere considerata come uno dei massimi capolavori di narrativa per la sua spontaneità, la vivacità narrativa, le invenzioni linguistiche e la ricchezza di episodi che dipingono un'epoca a colori vivaci. Fonte: Wikipedia LO SCULTORE Prima immagine: Perseo che decapita la Medusa (1554), bronzo, Firenze, Loggia dei Lanzi. Seconda immagine: Ninfa di Fontainebleau, 1542, bronzo, 205 x 409 cm, Parigi, Musée du Louvre2 punti
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Carissimi, Nessuno ha poi risposto alla mia richiesta di delucidazioni sul significato della legenda H TERCIUS CES presente su alcuni denari di Ottone III per Pavia (vedi discussion Pavia). Quindi vi provoco, conscio che solo da una accessa discussione il sapere possa progredire (il mio sapere, ovviamente). Ecco: H= Henricus Tercius CES=Caesar Enrico III, Figlio di Corrado il salico diviene Rex Romanorum nel 1028 mentre il padre, in ottimi rapporti con l'Arcivescovo di Milano Ariberto che lo incorona nel 1026 Re dItalia, non si trova invece amato da Pavia (ma qui gli illustri Pavesi del forum posso confutare e dire la loro). Non e' possibile che il denaro sia stato coniato nel nome di Ottone (come Milano faceva con Enrico nei suoi terzoli per disappunto verso Federico I) poco dopo l'elezione a Cesare di Enrico? E' chiaro che il designato al trono imperiale sarebbe stato Enrico, divenuto III (tercius). Pavia avrebbe cosi' potuto mostrare il suo disappunto verso Corrado coniando nel rispettato nome di Ottone aprendo pero' uno spiraglio verso l'illustre figliolo (fedelta' all'impero). Nel CNI: Gli Ottoni non fanno uso di CE(S) (se tolgo Ottone III) Il primo a fare uso del titolo di CE(S) nella monetazione pavese e' Corrado il Salico (AUGUSTUS CE(SAR?)) e si protrare con Enrico II (stessa titolazione). In definitiva: Per me HTERCES fa riferimento a Enrico III, subito dopo il 1028. Quando Enrico diventa poi imperatore si passa all'augusto, con CE che diventa anche CL (ma questo non mi scandalizza) Potete anche ostracizzarmi ora, purche' si possa ragionare sulla legenda2 punti
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FRANCOBOLLI E MONETE DELLA SEDE VACANTE Città del Vaticano, 1 marzo 2013 (VIS). Per la Sede Vacante l'Ufficio Filatelico e Numismatico dello Stato della Città del Vaticano ha emesso 4 francobolli con l'immagine di un angelo che reca il Padiglione della Camera Apostolica, opera dell'artista italiana Daniela Longo. Il valore dei francobolli è di Euro 0.70 per l'Italia con sfondo verdino; Euro 0.85 per l'Europa con sfondo azzurrino; Euro 2 per le Americhe con sfondo grigio ed Euro 2.50 per l'Oceania con sfondo giallo. L'uso postale dei francobolli è possibile solo durante la Sede Vacante; cessa con l'elezione del nuovo Pontefice. L'uso filatelico è consentito anche dopo, l'ufficio continuerà a vendere per i collezionisti. La tiratura iniziale è di 230mila serie complete. Il Folder con i 4 francobolli costa 15 euro. C'è anche un folder più piccolo fatto per la rinuncia al Pontificato di Benedetto XVI, con 2 francobolli, e costa 10 euro. Relativamente alle monete sarà emessa una moneta da 2 euro, commemorativa della Sede vacante 2013. È l'unica circolante che si può emettere, per la convenzione europea per cui lo Stato della Città del Vaticano può emettere una sola moneta per anno, più una per l'eventuale Sede Vacante. Pertanto nel 2013 le monetazioni saranno due: una per la sede vacante e una (in aprile) per la monetazione ordinaria del millesimo 2013 con effige di Benedetto XVI. Sulla moneta della Sede Vacante, in 125.000 esemplari, c'è lo stemma del Cardinale Camerlengo, più il Padiglione della Camera Apostolica. In 10.000 esemplari si conierà una moneta in argento di Euro 5 per la Sede Vacante, da un lato c'è la colomba dello Spirito Santo con scritta "Veni Sancte Spiritus", dall'altro lo stemma del Camerlengo con padiglione Camera Apostolica e scritta "Sede vacante 2013". Sarà anche coniata un moneta in oro per la Sede Vacante, da 10 Euro, in 5.000 esemplari. È una monetina piccola di 13.85 mm e di 3 grammi di peso, da un lato: colomba dello Spirito Santo con scritta "Veni Sancte Spiritus", dall'altro stemma del Camerlengo con padiglione Camera Apostolica e scritta "Sede vacante 2013". Le monete da 5 e 10 euro sono monete da collezione, hanno in teoria potere spendibile solo all'interno del Vaticano. Fuori dal Vaticano non si possono comunque spendere. Fonte: Vatican Information Service, quindi ufficiale. Marco2 punti
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bravo Giamba aiutaci un po' con la tua poderosa biblioteca :) D'accordo con l'idea di Giollo di fare un agile articolo corredato dai dati e foto che siamo e che potremo reperire per porre in evidenza quanto trovato finora. Le tipologie, di massima , sembrano essere due ma occorre, all'interno di esse e con un esame piu' accurato delle foto distinguere, per ciascuna , eventuali differenza di conio. Nel frattempo si potrebbero sentire Correr, Bottacin, Parma per avere delle foto in buona risoluzione e al contempo reperire delle immagini migliori delle varie vendite (Hamburger, Martinori, etc.)2 punti
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vedere la moneta sembra di vedere una foto della luna... piena di crateri... ma sono comunque difetti del tondello (almeno cosi' sembra) mi piace meno l'usura del diritto... un pelino meno consumata sarebbe piu' appetibile... poi come sempre dipende dal prezzo, e dalla voglia di metterla in collezione.... i vecchi collezionisti mi hanno insegnato una cosa... molto rare anche brutte, ma le altre o belle o niente! ... io ci ho aggiunto o pagate molto poco....2 punti
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Io credo che, al dilá di tutto, gli aggiornamenti ci siano... Il MIR é un'opera che (almeno secondo me), oltre ad essere un catalogo per il collezionista, é anche una fonte di informazioni notevoli per uno studioso. Il problema che ha sollevato gaff é reale e esiste... Mi sembra palese che, se parti di base da un'opera vecchia di 100 anni come puo essere il CNI, ottieni un risultato ristrutturato, ma mai nuovo (come se una vecchia di 90 anni si fa il lifting... Non é che torna una bambina...). Io credo che per dare un apporto importante e innovativo, il lavoro andrebbe ricominciato da zero, per cui andrebbero fatte ipotesi nuove dove non si hanno certezze e poi confrontarle con la bibliografia datata in modo critico ... In questo modo si hanno lavori di livello superiore... Io faccio un esempio per la toscana... Il fiorino che viene attribuito a S.Jacopo (perché é stata una delle ultime cose su cui mi sono documentato in modo piú approfondito) non é palesemente battuto in quella situazione e non risponde nemmeno alle descrizioni delle cronache... Dalla fine dell'ottocento qualcuno a scritto che quello era il fiorino di S.Jacopo, e tutti hanno iniziato a fare citazioni bibliografiche e riportarlo (pur rendendosi conto palesemente che non sta in cielo ne in terra)... Qual'era l'unico modo per rivedere la classificazione di una moneta attribuita in maniera erronea ma ormai accettata da collezionisti e studiosi? Un catalogo come il MIR!!! ... E invece si é ripetuto l'errore assecondando lo sbaglio storico... Questo é stato fatto in maniera piú o meno evidente su molte classificazioni sbagliate. É logico che, se si parte di base da una pubblicazione di cento anni fa, non si puó pensare di aggiornare solo in base agli studi intercorsi tra le due pubblicazioni... Per fare un catalogo eccellente serve di piú. Comunque tutto, io ripeto che il MIR é una serie alla base del collezionismo medievale... Io non potrei farne a meno per la mia collezione e per i miei studi (non é che si puó ignorare o non tenerne conto... Anche perché delle innovazioni, comunque, ci sono. Dico che si poteva sfruttare meglio un'occasione del genere, si poteva approfittarne per correggere alcune vecchie concezioni sbagliate, ma senza nulla togliere all'importante lavoro degli autori...perché, alla fine, il libro perfetto non esiste!2 punti
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Ciao a tutti, volevo condividere con voi il rovescio di questo denario. La dicitura "cvstos" (custode) ha destato in me una certa curiosità, ho poi scoperto che si tratta di una dedica a Giove Guardiano e richiama lo scampato pericolo dell'imperatore in conseguenza della congiura ordita da Calpurnio Pisone. Viene genericamente considerata rara (RIC 53), mi sapreste dire che grado di rarità può avere? Grazie1 punto
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Perchè solo una? Da dove hai preso questa notizia? Io ne ho assegnate 2 già da un anno, nel 2012 ho preso 2 confezioni da 2 € e 2 divisionali. Non vedo perchè non ne dovrei aver diritto ora.1 punto
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Allora. Accetto sempre tutte le opinioni e capisco che si valuta da foto ma o in questo caso le foto sono fatte proprio male oppure c'è qualcosa che non va perchè BB, BB+, BB++ non si può sentire facendo anche un confronto con i vari esemplari presenti nel nostro catalogo. E credo proprio che questi giudizi siano dovuti in gran parte alla patina perchè se fosse stata lavata con prodotti per l'argento si sarebbe detto tutt'altro. A questo punto mi spiego pure perchè questa pratica vada tanto di moda tra alcuni venditori per accontentare i gusti estetici alterati di molti. Come fa ad essere BB quindi ampiamente circolata se al rovescio il bordo è ancora "tagliente" e si vede ancora l'escrescenza del metallo "in più" dovuto alla pressione del conio? Anche le lettere sono perfettamente in rilievo e i margini netti anche per quanto riguarda la firma. Il piumaggio sul petto è vero, non è altissimo ma nemmeno si è consumato a raso tant'è che sono visibili tutte le diverse zone del piumaggio. Idem per quanto riguarda le tre piume in basso. E comunque tutte le piume presentano comunque la "nervatura" centrale e le varie linee che da questa dipartono, circolando si sarebbero perse tutte o sbaglio? Anche i fasci sono pressochè simili a quelli di altri esemplari definiti in alta conservazione ma "belli lucenti" A titolo di confronto e per capire posto il mio esemplare al fianco di uno di @@tartachiara che aveva riscosso tanto successo e che oggettivamente è migliore nel petto e nelle tre piume. Ma nelle parti restanti? Detto questo io la valuto tranquillamente SPL+ viste le debolezze di conio ma se lavata e impacchettata con apposita perizia da noto numismatico per i più diventerebbe magicamente SPL/FDC. Saluti Simone1 punto
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Beh, più o meno è così: se in un ripostiglio tutte le monete databili di datano tra il 996 ed il 1027, è statisticamente assai probabile che l'unica moneta di incerta datazione, a meno che non abbia un conservazione palesemente ed visibilmente migliore, si collochi anch'essa in quel periodo e non al 1039-1056 (quante possono essere le probabilità che in ben 13 casi una moneta di Pavia sia sempre più tarda nei ripostigli, in un area dove i denari pavesi rappresentano più o meno lo 0,005% dellla massa circolante?); se poi quella moneta proviene da migliaia di chilometri di distanza rispetto alla località di rinvenimento, mentre quelle databili per lo più dai territori circostanti, la cosa diventa pressoché impossibile (in pratica quella moneta avrebbe viaggiato con ua velocità tale da incontrare sul suo cammino solo monete più vecchie di lei); se infine quella moneta porta il nome di un'autorità emittente vissuta agli inizi del periodo preso in considerazione, e non alla fine, direi che la tesi delll'attribuzione al 1039 (storicamente e giuridicamente non riesco ad immaginare per quale motivo possa essere anticipata al 1027 una moneta a nome di Enrico III) non ha la benché minima possibilità di essere vera. Sono questi i metodi con cui negli ultimi duecento anni sono state datate quasi tutte le emissioni che non avevano in sé riferimenti cronologici certi (aurorità emittente, data etc.). Naturalmente uno può legittimamente decidere che la metodologia numismatica sperimentata da migliaia di ricercatori nel mondo non si applica al caso in esame e che la proprie intuizioni personali contano di più. Sono proprio queste rotture degli schemi che talvolta hanno fatto fare enormi progressi alla scienza, non lo nego, però è altrettanto legittimo che all'inizio queste idee vengano accolte dallo scetticismo generale. Non trova? Saluti, Andrea P.S. come fa a sapere che nei ripostigli di Gralewo, Puy, Prizbòrow. Bjarby, ad esempio, le monete sono 'ipoteticamente' datate al 996-1027? Io non me ne sono accorto, ma nel consultare con non poche difficoltà, ahimè, pubblicazioni in lingue non sempre veicolari, in effetti potrei essermi sbagliato.1 punto
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ciao Andrea, anche per questa moneta servirebbe un immagine con migliore risoluzione. Credo comuque che un leggero ritocco al R/ sia stato fatto..... Sai com è, come si dice, ogni lasciata è persa......Cmq, sai anche come la penso....se ti convince (al 100% prendila, altrimenti...) ciao skuby1 punto
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Confermo che, come avevo già indicato, la divisionale è una solo (nelle due finiture fdc e proof) ed è quella di Benedetto XVI. Le monete da 2 euro saranno 2: una per la sede vacante ed una per la GMG. Marco1 punto
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Anche questo dalla stessa Tkalec dev’essere nuovo: lo stambecco. Phokaia. EL-Hekte, 2.52 g., 10 mm. 625-522 BC Obv.: Ibex recumbent l., seal l. Rev.: Rough incuse punch. Bodenstedt 19; SNG Aulock -; SNG Cop. -; BMC -; Boston MFA 1903 = Warren 1680. Lustrous. Very rare! Extremely fine. apollonia1 punto
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Per quel che riguarda "Pizzo Calabro"," La bonifica delle Puglie" e "la fine dei lavori della basilica di San Francesco di Paola" sono quelle della passata asta Christie's del Dicembre 2011!!!1 punto
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Eccolo: http://www.muenzkurier.de/2-Euro-Sedisvakanz-2013/?et_cid=2&et_lid=2&et_sub=Standard1 punto
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Non è ancora uscita, quindi come facciamo a dirti quanto costa? Per essere più precisi, non sappiamo neanche se sarà ufficialmente coniata. Comunque ti consiglio di aspettare notizie certe, non penso dovremo ancora aspettare molto.1 punto
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buongiorno a tutti....a vedere un altra moneta di argento con St.Giovanni..... :) 1.18grs....16mm......sempre piaccevole a vedere.....!! :)1 punto
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Lo studio approfondito di questa emissione, che si sta portando avanti in questa discussione, credo meriti una pubblicazione. Ottima idea giollo2!!!1 punto
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Che ne dite di cominciare a pensare ad un'eventuale pubblicazione collettiva (tipo: AAVV - forum Lamoneta.it) di quanto è emerso e, spero, emergerà da questa discussione (incentrata chiaramente sull'emissione e non sul singolo esemplare da cui ha preso avvio)? Mi sembra lo sbocco più ovvio e naturale di questo ottimo e fruttifero lavoro di squadra.1 punto
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I littori erano una sorta di guardia del corpo del rex romanus ed esecutori delle pene. Le verghe che compongono il fascio rappresentano le pene corporali (la fustigazione), l'ascia quelle capitali (la morte) Con la Repubblica si tolsero le asce dai fasci (non per nulla si previde la provocatio ad populum, una sorta di appello al popolo romano avverso la decisione delle massime autorità). Il cappello frigio è quello portato dalla marianna francese ed è, come detto, il sibolo della libertà e del potere al popolo (il cappello frigio che sovrasta il fascio vuol dire proprio questo) L'ascia bipenne (o doppia) ricorda simboli nordici più che latini (mi sembra di ricordare che rappresenti anche il labirinto) Saluti Polemarco1 punto
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Guarda che la moneta, in asta NAC, fu acquistata proprio da Vecchi (ero presente), probabilmente su commissione, e non mi risulta che questi sia, in tema di fusi, proprio l'ultimo arrivato. Mi piace leggere tutti i commenti di questa, così come della vecchia discussione. Quello che manca, in alcune affermazioni, mi pare la prudenza. Quanti, a parte numa numa ed il sottoscritto hanno visto la moneta in mano? Pochi credo. Siamo sicuri che per giudicare basti una foto? Spesso non è sufficiente nemmeno la visione diretta, figuriamoci! Il sottoscritto non è nessuno, anzi è un dilettante allo sbaraglio su tipologie monetali come questa ma, per quanto poco conti il mio parere, ritengo che se aveste avuto la possibilità di valutarla in mano, forse sareste un po' più convinti che il pezzo sia autentico. A me convinceva e convince (ma ho già ammesso le mie poche conoscenze). Aggiungo che anche se nella foto non si nota, nel bordo la patina superficiale è saltata in 2/3 punti e sotto si nota uno strato piuttosto profondo, sempre di patina. Mi perdonerete l'espressione probabilmente non precisa dal punto di vista tecnico, ma spero che il concetto che voglio esprimere sia comunque chiaro. PS: in occasione della vendita NAC, con il cortese permesso del compianto Roberto Russo, feci un paio di foto con la moneta in questione in mano. A parte l'emozione del momento, per me ancora vivissima, riguardando quelle foto, fatte con il telefonino, noto che il colore delle mie immagini era maggiomente rispondente al vero rispetto a quelle del catalogo. Peccato appunto per la resa grafica non del tutto ottimale del catalogo NAC.1 punto
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Taglio: 1 Eurocent Nazione: Slovacchia Anno. 2012 Tiratura: 10.500.000 Condizioni: SPL Città: Agordo (BL) Note: News1 punto
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Tardani utilizzò come "ispirazione" le fonti a suo tempo disponibili come illustrazioni (quasi esclusivamente disegni (siamo ai primi del novecento) da libri o cataloghi d'asta. Ciò è evidente nel caso degli Antiquiores. Ma anche in questo caso penso che il suo modello sia stato il disegno dell'esemplare del Museo di Parma pubblicato dal Papadopoli: A questo punto sarebbe di estremo interesse avere l'immagine dell'esemplare del museo di Parma in quanto, se è corretto quello che ho scritto, dovrebbe essere senz'altro autentico.1 punto
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6 Dicembre 1917: Finlandia dichiara l'indipendenza dalla Russia. Cinquant'anni più tardi Finlandia rilasciato questa commemorative di indipendenza 10-markkaa d'argento .900, 23.75 grammi peso, con un tiratura di 1.000.000. Popolazione della Finlandia al momento era di circa 4.500.000. :) v. -------------------------------------------------- December 6, 1917: Finland declares its independence from Russia. Fifty years later Finland issued this 10-markkaa Independence commemorative of .900 silver, 23.75 grams heavy, with a mintage of 1,000,000. Finland’s population at the time was about 4,500,000. :) v.1 punto
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Sembrerebbe.. Pisa Federico I 1150-1312 Obolo in mistura (rame/argento) D/ IMPATOR nel campo F R/ AVGVSTVS nel campo P I S A1 punto
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Sono pezzi importanti che richiedono sforzi non indifferenti, ma forse é proprio questo il momento per osare. Dice bene rick2, periodo di crisi, ma può anche essere foriero di buone occasioni e mettere in circolo pezzi rimasti per troppo tempo nelle stesse mani. Daniele, hai fatto un grande acquisto, complimenti!1 punto
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siccome vorrei cambiare totalmente campo di collezione, vorrei far fuori questo 5 lire dalla mia collezione.... secondo voi quale e un prezzo equo e dove provare a venderla(ho chiesto ai commercianti della mia citta ma non interessa)1 punto
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Il terzo esemplare conosciuto è quello riprodotto da Taras. La sola referenza conosciuta, è quella del Buceti. Per quanto riguarda la tipologia n°2, potrai trovare il secondo esemplare sul sito di Edgarlowen.com, dove viene catalogato come zecca incerta siciliana.1 punto
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Ringrazio Giuseppe per avere caricato le immagini. taras, mi hai preceduto nella richiesta ....è fondamentale poter avere le immagini degli altri esemplari conosciuti (per il tipo 1) e magari anche dell'atro esemplare (tipo 2) posto la comparazione dei 3 esemplari noti tipo 1 grazie anticipate a Giuseppe. ciao skuby1 punto
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Io ho una mia teoria secondo la quale fortuna e sfiga si bilanciano. Ad esempio, tu non hai mai trovato queste monete e alcune sono anche abbastanza comuni, però hai trovato quella monetina che usi come foto dell'avatar... e non è proprio comunissima! :pleasantry:1 punto
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Grazie alla disponibilità del bibliotecario del Museo Bottacin di Padova Dott. Marco Callegari ecco le immagini della M&M IX e della M&M XXVII. Come potete vedere sono entrambe falsi di Tardani (una addirittura non era in vendita). Arka P.S. Un piccolo wow me lo sono meritato...?1 punto
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La risposta a queste domande la troverete sul libro del Buceti "Monete, storia e topografia della Sicilia greca". Allego le pagine inerenti la zecca di ALAISA KATANE ALAISA KATANE In Sicilia, così come tramanda Diodoro Siculo (Diodoro, XIV, 16, 2), erano note diverse città col nome di Alaisa. La più conosciuta, anche perché tuttora un sito archeologico a poca distanza dal comune di Tusa, in provincia di Messina, è Alaisa Archonidea, denominata così dal suo fondatore, per distinguerla dalle altre città omonime. L’etimologia della parola alaisa è da ricondurre al verbo λαομαί, “errare senza meta”. Tutti quei luoghi, città o accampamenti, che ospitavano sia i Siculi che i mercenari italici o comunque in generale gli “erranti”, vennero infatti chiamati Аλαίσαι. Si trattava di poleis nate lontano dalle coste e dalle vie di comunicazioni che erano destinate a sparire nell’oblio oppure diventavano merce di scambio per guerre perse. La loro popolazione, costituita in un primo momento da Siculi che erano stati scacciati dalle loro terre, veniva poi rimpinguata da gruppi di mercenari soprattutto italici che, terminato il loro compito, venivano insediati ed assorbiti dalla comunità. Vista la breve vita di queste poleis, risulta molto difficile ricostruirne la storia, soprattutto, quando si hanno pochi elementi probanti e si dispone di fonti che si limitano all’etimologia. Diventa allora anche compito della numismatica cercare di determinare le cronologie e far combaciare le tessere mancanti, sfruttando conoscenze dirette ed indirette. Il primo esempio di uno stanziamento di mercenari italici campani in Sicilia fondato con la violenza, fu la polis di Entella, cui seguì nel 402 a.C. quella di Katane. Questa data e quest’ultima città costituiranno la partenza per lo studio di una nuova tipologia monetaria, che ci aiuterà a scoprire un’ulteriore polis di nome Alaisa, sinora sconosciuta. Si tratta di tre monete, con la stessa tipologia, ritrovate nell’arco di un decennio nell’area sud – est alle falde dell’Etna, e riconducibili ai mercenari campani. Circa cinque anni fa mi fu inviata da un collezionista l’immagine di una moneta che non riusciva a catalogare, a causa delle cattive condizioni e della mancanza di leggenda. La moneta recava sul dritto la testa di una ninfa rivolta a destra, a mio parere assimilabile alle tante ninfe eponime del sud Italia, e sul rovescio un toro stante a sinistra con un delfino, sempre a sinistra, sopra il toro. Non mi furono date indicazioni precise sul luogo di ritrovamento. Com’è mia abitudine, conservai quell’immagine cartacea nei miei appunti, nell’ attesa di nuovi eventi. Quale meraviglia quando, a distanza di anni, lo stesso collezionista, che nel frattempo si era disfatto della moneta, mi fece pervenire l’immagine di un altro esemplare, simile al primo ma in condizioni migliori, rinvenuto sempre in area etnea! Sia la tipologia che lo stile erano identici, tanto da mutare radicalmente il mio giudizio. Il dritto della moneta portava la testa a destra di Sikelia, perfettamente riconoscibile dall’acconciatura, dalla collana e dagli orecchini a tre pendenti. Davanti al viso le lettere risultavano poco chiare, ma in sequenza a formare, dall’alto verso il basso, la leggenda ALАІSА; mancava l’ultima lettera la S, forse fuori conio. Dietro la nuca, era un’ape con le ali chiuse e la testa rivolta verso l’alto. Il rovescio recava lo stesso toro stante a sinistra, con sembianze umane, con il delfino sopra a sinistra; il tutto su linea d’esergo. Subito risolsi di trovarmi indubbiamente davanti alla monetazione di un’altra Alaisa, sinora sconosciuta. La datazione potrebbe essere quella di fine V secolo a.C., oppure tra 343 e 339 a.C., contemporaneamente alla Alaisa Etnea, sorta sull’altopiano del monte Bolo, nell’odierno territorio di Bronte, e già conosciuta con le sue due emissioni. Se optassimo per la seconda ipotesi, sarebbe facile circoscrivere l’emissione al periodo post dionigiano, ma mancherebbe la prova più tangibile, e cioè quella del riconio delle monete. Infatti, è noto come fosse frequente presso i mercenari, e certo non facevano eccezione i campani, riconiare le proprie monete su quelle di Dionisio. E’ pertanto mia opinione che l’emissione vada posta alla fine del V secolo a.C., e cioè dopo il 402 a.C., anno in cui i mercenari campani furono trasferiti da Katane ad Aitna. Probabilmente alcuni contingenti, anziché seguire gli altri, preferirono far parte del gruppo degli erranti, andando ad occupare il territorio posto a sud est delle falde dell’Etna, molto vicino alla polis di Katane. Si tratterebbe allora di una Alaisa nata precedentemente a quella Etnea e situata sul versante opposto. A rafforzare questa teoria, oltre alla tipologia su menzionata, che chiameremo “nominale n°1”, è da annoverarne un’altra “n°2”, conosciuta in un solo esemplare. Si tratta di un nominale, poco superiore al peso di 2 grammi, che non trova riscontro dal punto di vista tipologico, stilistico e ponderale con nessun’altra zecca siciliana. La moneta, che tipologicamente si potrebbe attribuire alla zecca di Segesta, presenta tuttavia un peso nettamente inferiore a questa ed uno stile molto diverso, riscontrabile solamente nelle monete su citate. Il conio reca sul dritto la stessa testa a destra di Sikelia, stilisticamente uguale a quella del nominale n°1, con tracce di leggenda o di monogramma in alto a destra, e piccoli segmenti in obliquo sul bordo destro, a mo’ di frangia. Dietro la nuca spicca una lettera A, con il vertice rivolto verso l’interno della moneta. Il rovescio presenta un cane annusante a sinistra, con la coda tra le gambe, su linea di esergo. Il quadrupede somiglia morfologicamente ad un levriero o, più specificatamente, all’odierno cirneco dell’Etna, una razza autoctona già esistente a quell’epoca. Immagine N° Peso (gr) Esemplari esaminati Valore Periodo Tipologia Rarità Calciati (manca); Campana (manca), Minì (manca). 1 AE 6,11 – 4,80 Ø mm. 20-18 4 Bronzo 402 – 400 a.C. D/ Testa di Sikelia a dx, con sphendone, collana ed orecchini a tre pendenti; nel campo a sn, dietro la nuca, ape, a dx, in senso orario, legenda ALAISA. R/ Toro androprosopo a sn, su linea di esergo; nel campo, sopra il toro, delfino a sn. Bordo lineare. R4 Calciati (manca); Campana (manca), Minì (manca); Edgar LOwen 4935, ex collezione Thomas Virzì; Collezione privata. 2 AE 2,07 - ? Ø mm. 15-13 2 Bronzo 402 – 400 a.C. D/ Testa di Sikelia a dx, con sphendone, collana ed orecchini a tre pendenti; nel campo a sn, dietro la nuca, lettera A, a dx tracce di leggenda e piccoli segmenti obliqui a m’o di frangia. R/ Cane (Cirneco dell’Etna) annusante a sn su linea di esergo, con la coda abbassata ed inarcata tra le gambe. Bordo lineare. Attribu zione incerta R51 punto
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Io penso che il nostro caro acquirente abbia chiesto per forza di cose un incredibile sconto essendo lui stesso un discendente del monarca effigiato nelle piastre, con un nick simile qualunque venditore si metterebbe a completa disposizione. :rofl:1 punto
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Quello secondo sui il valore di una emissione viene stabilito dalla sua "importanza" è uno dei tanti luoghi comuni e leggende che girano da anni nel mondo dell'Euro, e sul quale gioca chi specula. In realtà, non esiste alcuna reale attinenza tra l'importanza dell'emissione e il suo valore nel tempo, che è dato invece da ben altri fattori, ossia dalla tiratura, dalla speculazione e in particolar modo dalle modalità di distribuzione. Il 2 Euro sede vacante sarà senz'altro un pezzo di buon valore commerciale, ma per favore, lasciamo perdere i paragoni (che saltano fuori non appena ci sia un'emissione con un minimo di richiesta) col GK o altre amenità similari, visto che l'assurdo prezzo del GK è dato non certo dalla richiesta, quanto dal fatto che i 20mila cofanetti (ben meno della tiratura di questo 2 Euro) siano stati furbescamente venduti quasi tutti a pochi commercianti che hanno poi fatto il bello e il cattivo tempo, lasciando solo le briciole ai collezionisti. Se come pare questo 2 Euro verrà distribuito in maniera regolare non prevedo grosse rivalutazioni se non quelle legate alla speculazione iniziale (che piò di tanto non può attecchire, visti i numeri di tiratura che girano). Francamente trovo abbastanza fuori luogo assegnare particolare richiesta a un 2 Euro solo perchè commemora la sede vacante di un papa dimesso, si dicevano cose similari nel 2005 quando morì GPII (e i prezzi andarono alle stelle), ossia che tutti volevano le monete del papa appena morto etc etc, e si è visto la fine che hanno fatto tutte quelle emissioni straspeculate, che oggi si reperiscono a prezzi inferiori a quelli pre-speculazione. L'emissione di sede vacante verrà ricercata dai collezionisti per quello che è, ossia una commemorativa importante come tutte le altre del vaticano; non è che la GMG 2005 valga di più di tuti gli altri 2 Euro CC del Vaticano perchè commemori chissà quale importante avvenimento, ma solo per le dinamiche del mercato, ossia per il fatto che all'epoca erano ancora fuori dalle liste un sacco di collezionisti che sono poi entrati. Oggi ce ne sono ancora molti fuori, ma in numero ben minore rispetto al 2005. Pertanto non reputo che questo 2 Euro, se le tirature sono quelle che trapelano (85/100mila?) possa avere chissà quali rivalutazioni, certo se ne facessero solo 30 o 40mila le cose cambierebbero, ma con le attuali informazioni disponibili non vedo nulla che faccia pensare a ciò. Per quanto riguarda la notizia che potrebbero esserci alcune monete mandate "in circolazione" (il virgolettato è voluto) la cosa ha un suo fondamento, bisognerebbe fare due conti, ma la convenzione del 2010 obbliga il Vaticano ad emettere il 51% di quano emesso per la circolazione, è possibile che quelle 15mila monete servano per rimanere dentro a questo obbligo.1 punto
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Consiglio una cottura in forno ventilato con un goccio d'olio e rosmarino :rofl: :rofl: Scherzo dai, benvenuto nel Forum e che dire.. Volevo dirti che il consiglio è di non lavarle ma vedo che già ne sei al corrente... Qui con questa grande famiglia che è il Forum troverai senz'altro tutte le tue risposte e imparerai molto di questo bellissimo mondo.. Ciccio 861 punto
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(il passaporto é biometrico, ma poco importa... :) ) Ed il fascio é repubblicano. Il "recupero" del fascio, interpretato come unione e forza (concetto che si troverà espresso in termini molto "espliciti" nella prima serie decimale), sormontato dal berretto frigio simbolo della libertà, é tipico della rivoluzione francese. Poi ripreso ampiamente in ambito "giacobino" e poi risorgimentale in Italia, nonché in america latina, che a ridosso di quell'epoca cominciava a scrollarsi di dosso il dominio europeo. Il fascismo italiano riprenderà il simbolo, in una tradizione totalmente diversa, come elemento di "romanità" (in realtà il fascio i romani lo mutuarono dagli etruschi). Un esempio latinoamericano che potrebbe sembrare un ossimoro...1 punto
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Buona serata ....son ragazzi, devono farsi le "ossa", a volte anche rompendosele.....è l'esperienza. Cominciate con le monete che vi è più semplice reperire; gli euro vanno benissimo, soprattutto se presi in circolazione. Se poi vi fate ammaliare dalle confezioni speciali, bauletti, blister, cofanetti, card....sappiate che rischiate denaro vero, per monete che difficilmente saranno un domani apprezzate tanto da guadagnarci (salvo rarissime eccezioni). Se invece vi va di prendere queste "confezioni" perchè il contenuto vi trasmette qualche cosa di piacevole, FATELO, ma fatelo per passione, non per guadagnarci. saluti luciano1 punto
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Ciao. Senza controllare quale sia il valore di questa moneta c'è un'opzione con la quale mi sono trovato bene: dare la moneta in conto-vendita; in pratica si decide assieme al commerciante che stima dare alla moneta e alla stima verrà applicato il compenso del commerciante; E' vantaggioso sia per il commerciante che non deve metterci soldi di tasca propria senza la certezza della vendita sia per il proprietario della moneta che non rischia di svendere la moneta. Ovviamente ci vuole pazienza ma prima o poi qualcuno la acquisterà no?1 punto
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Manca il 70 :nono: Ora mi dispiace ma lo devi postare :P Gaetano1 punto
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